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GAZZETTA SETTIMANALE SCIENZA ECONOMICA, FIN A N ZA , COMMERCIO, BANCHI, FE R R O V IE, IN T E R E SSI P R IV A T I
Anno IX - Voi. XIV Domenica 10
I C O M T T T S T U :
In Italia l’op in ione pubbl ica , sp ec ia lm en te in to rno agli a rgom en ti che riflet tono le più g ran d i questioni am m in is t ra t iv e , se m b ra e sse re to rm en ta ta dalla feb ­ b re in te rm i t ten te . Ora un a , o ra u n ’al tra ques t ione si im p ad ro n isce im p ro v v is am en te , p e r u n a c i rcostanza q u a lu n q u e , della s tam pa e p e r un m o m en to d iven ta tem a di g e n e ra le d iscuss ione, m a su p e ra to l’accesso, cado nel d im ent ica to io e sub i to colla stessa forza v iene a galla u n ’ a l t ra q u es t io ne che occupa e p reoccupa p e r u n dato per iodo gli an im i ; e così via è u n su c ­ ceders i a m odo di fan tasm agoria di discuss ioni vive, di p reoccupaz ioni in tense , e di d im en t ic an ze inesp li ­ cabili.
S e m b re r e b b e quasi gen era lo convinzione ch e sia ba s tan te il d isc u te re pe r un o o d u e ntesi una quest ione , p e r averla risolta e teo r ica m e n te e p r a ­ t icam ente .
U n esem pio ch ia r is s im o di questo fatto, d ep lo re ­ vo le in vero , lo t rov iam o in ciò che r i g u a rd a le finanze dei C om un i.
R ico rdano i nostri lettori com e pochi ann i or sono tutti afferm assero u rg e n te la ques t io ne dei Co­ m u n i ? — N on solo la s tam pa ne faceva a rg o m en to di con tinua d isam ina , non solo i sn idaci dei più im p ortan t i C om uni si raccog lievano in a s sem blee p e r d iscu te re della s i tuazione, m a n o n vi era uo m o politico il qu a le n o n ponesse com e pa r te im p o r ­ tan te , essenzia le del suo p ro g r a m m a qu e l lo di r iso l­ v e r e la ques t io ne finanziaria dei C om un i ; in P a r ­ lam en to , ogni qualvolta pa r lavas i di t ras fo rm azione o modificazione dei t r ib u t i , i bisogni u rgen t i dei Com un i e rano motivo e scopo del le r i f o rm e ; gli stessi m in is tr i o sp o n tan e am en te o p e r necess i tà po­ lit ica, a f fe rm avano di a v e re a c u o re la s i tuazione dei C om uni, e p r o m e t te v a n o s tu d i e lasc iavano anche con osce re officiosamente l ’ indole ap p ro s s im a ­ tiva dei p rovve d im e n t i p roge t ta t i . S i pa r lava in­ fatti di d isegni di legge p e r r io r d in a r e il dazio di c o n su m o e p e r la sc ia re ai C o m u n i ques to cespite di en tra ta , m eno quella pa r te che r i g u a rd a le bevande .
In som m a pa reva ev idente , da u n a par te la g e ­ ne ra le convinzione che i C o m u n i avesse ro u rg en te bisogno di seri ed efficaci p ro v v e d im e n t i ; dall’ altra d i e il Paese , il P a r la m e n to , il G ove rno fossero v e ­ ra m en te disposti a so llec i tam ente p rovvedere in m odo serio alla condizione dei C o m u n i r iconosc iu ta degna di p rovved im en ti .
O r b e n e : a tanta p r e m u ra , a tanta agitaz ione , a tan te p rom esse è su cced u ta la c a lm a e qu as i la indifferenza.
Dicembre 1882 N. 449
A bbiam o a t trave rsa to u n per iodo di lotta elet to­ ra le , e delle moltiss ime quest ion i e co nom iche n u o v e e vecch ie che i n u m e ro s i can d ida t i posero sotto agli occhi dei loro -eiettori, que lla del le f inanze c o ­ m unali fu dim ent icata c o m p le tam en te , od a lm en o ne pa r la ron o pochi e solo p e r inc idenza . O ggi l’opi­ n ione pubbl ica e con essa que l la del P a r la m e n to e del G ove rno sono dom ina te da a l t ra f e b b re? — Il per iodo di tenerezza e p r eoccupaz io ne p e r i C om un i è passato ?
E tu ttav ia è b en necessar io r a m m e n ta r lo : n e s su n p ro v v e d im e n to è stato a t tua to , e le condizioni sono in molti luoghi ident iche, in altr i peggiora te , e di molto .
Basta ge t ta re un o s g u a rd o su lle p iù recen t i s ta­ t is tiche p e r accorgers i della do lo ro sa ve r i tà . — I debiti dei C om un i con t inuano a c r e s c e re quasi colla consue ta proporzione ; — le spese m eno u rg en t i , com e gli a l la rgam enti delie piazze e del le vie , i m o n u m e n t i , gli abbe l l im en t i , i g ia rd in i pubblic i ece ., a ssorbono s e m p r e u n a p a r te g r a n d is s im a del b i ­ lancio ; — le m aggior i spese n o n sono cop er te eoa imposte d is t r ibu i te in m odo m eno d an noso al la eco­ nom ia pubblica , ma vengono , senza d i sc e rn im en to e senza p rev iden za a lcun a , po r ta te ad u n tasso in to l ­ lerabile le- sovra iinposte sui te r ren i e fabblicati e l’imposta sul dazio c on sum o . — I n pari tem po le disposizioni legislative, p e r le quali d o v re b b e ro e s ­ se re lim ita te od a lm eno re se p iù p ropo rz iona te le spese facoltative, r im an g o n o inefficaci ; — i difetti che tau te volte abb iam o lam enta t i nel le leggi c i rca il controllo e la rev is ione dei b i la n c i suss is tono tu ttav ia I
E cco la situazione dei C om un i, a cui o rm ai nes­ su no se m b ra più pensare .
Noi no n abb iam o in an im o qui di d i re n è che cosa occo rra , nè che cosa sia possibile di fare, m a no tiam o soltanto, com e u n fatto s ign if ican te assai, q u es ta mobilità della pubb l ica op in ione , qu es ta i n ­ coerenza ne l l ’indirizzo degli stessi go v e rn an t i .
Il fatto ch e in Italia m olt iss im e sono le quest ion i u rgen t i , e che qu ind i m olte d o m a n d e re b b e ro p ron ta soluzione, può gius t i f icare I’ op in ione pubbl ica che con egual im peto si lasc ia in f iam m are p e r l’uno o p e r l’a l tro tem a, senza p reocc upa rs i c h e abb ia o no u n effetto prat ico la agitazione, m a no n giustifica c e r ta m e n te l’opera dei go vern an t i i qua li d o v re b ­ bero , a p p u n to p e rch è g o vern an t i , ind ir izzare 1’ op i­ n ione pubbl ica e m an ten e r la sopra u n a q u es t io ne u rg e n te f inché sia so lu ta onde im p e d i re che rego la e governo delle m olt i tud in i e degli uom in i di S ta to d ivenga od appaia ia leggerezza dei propositi .
L’ E C O N O M I S T A 10 dicembre 1882786
I C A N T IE R I M A R I T T I M I e le industrie s iderurg iche e meccaniche in Ita lia
in relazione colla marina mercantile
U na delle p iù g rav i questioni che si sono d ib a t ­ tu te in seno alla com m iss ione d ’inchies ta sulla m a ­ r ina m ercan t i le fu quella co n ce rnen te i cantieri m ar i t t im i.
L ’ar te delle cos truzion i navali fu sem pre fino a questi u l t im i tem pi in g r a n d e onore in Italia, e det te prodotti di ta le bontà che s t ran ie re nazioni l’on o ra rono di com m iss ioni frequent i e lucrose. Solo negli ul timi anni l’a s so rdan te r i su o n a re dei martèl l i si ud iva m eno f r equ en te sulla sabbia delle nostre coste, e c o m m u o v e v a l’anim o il ved e re i nostri bravi m aes tr i d ’ascia e calafati, r idotti a cam b ia re il m e­ s t ie re che p e r lu ngo vo lgere d’anni aveva dato pane alle loro famiglie, o e m ig ra re al l’estero in cerca di lavoro p iù f r e q u e n te e m eglio re tr ibu ito .
Q uesto stato di cose è re cen te . Non sono a n ­ cora 1 0 anni che l’o t tenere una concessione di un largo e ben esposto te r reno aren i le e ra considerato u n a base di fo r tuna e perfino i terren i sassosi delle no s t re coste e ran rich ies ti p e r stabilirvi delle c o ­ struzioni navali, m a lg ra do fossero essi i m eno a p ­ propria t i a l l’u o p o ; tan ta era la rich ies ta di navi che si doveano im p ro v v is a r can tier i a q u a lu n q u e costo. L a r iv ie ra di G enova era più d’ogni altra a questo scopo im p ie g a ta ; ivi la r icchezza degli a rm a to r i , il coragg io dei m a r in a r i , i floridi co m m erc i coll’A m e ­ rica , r e ndev ano ins tan te la dom anda di noli, ed essa n o n fu che t roppo soddisfat ta po iché, può dirsi, senza tem a d ’esse r con tradde tt i , che un a delle p r in ­ cipali ragioni della decadenza della m a r in a m e r c a n ­ tile i ta l iana, è stata l a febbre di cos tru ire , che i n ­ fierì sulle coste italiane nel decennio tra il 1 8 6 6 e il 1 8 7 6 . E ssa n o n ebbe a l t ro effetto che quello di sopra cca r ic a re la nostra m ar ina di nav i a vela, p ressoch é tu t te d isadat te a ' le nu ove esigenze dei com m erc io di t ra spo r to a t tuale , che molti non se p ­ pero indov ina re , o che q u an d o le v idero vollero d iss im ulars i , im pens ie r i t i dal l’im m ensa rov ina che n e v e r r e b b e a loro e al paese, se queste si fossero afferm ate . Sconsiglia ti , che crede t te ro , o vollero far c r ed e re , e s se r essi soli nel vero , q u ando tu tte le m a r in e del m o n d o più ch ia roveggen ti della nostra n o n avevano in an im o altro che il su r ro g a re al vecchio m ater ia le , disadatto ai nuovi bisogni, uno nu ovo , p iù consen taneo alla rapidità dei trasporti e ili porta ta m agg io re , qua le la r ich iede oggi il c o m ­ m erc io , il qua le , costret to a r id u r r e i suoi guadagn i, ce rca com penso nella m agg iore entità degli affari.
La rag ione ve ra del silenzio dei nostri can tier i è u n i c a ; essa consiste nel su r roga rs i lento da p r i n ­ cipio , fu r io so negli u l t im i ann i, delle costruzioni in fe rro , a quelle in legno. Q uando il legno era an ce ra i n onore , si apprezzava assai quello del le n o ­ s t re foreste e si d o m a ndav ano all’Italia le costruzio ni n av a l i ; ora c h e il ferro t en d e a su rrogar lo , e n o n solo nella cos truz ione dei vapori , m a an c h e in quella dei velieri , la clientela si rivolge di p r e f e ­ renza a quelle nazioni che p roducono il ferro, o che hanno ca rb o n e a sufficienza pe r fo ndere e l a ­ m in a re que llo che possono p rocu ra r s i dalle m in ie re a l tru i . Il nostro magnifico fe rro dell’Elba , quello poco inferiore delle Calabrie , di L om bard ia , della
Yal d’Aosta e di Sicilia, esporta to dagli Ing les i , dai Belgi, dai F r an ce s i ci to rn a in fo rm a di lamiere, d i corazze da nav i , di ca lda ie , e perfino di catene e di m ar te l l i , e quel che è peggio, a lcun e volte lavora to dai nostri opera i che la m ancanza di la ­ voro in patr ia cos tr inse a em ig ra re .
A questo lacr im evo le stato di cose la co m m is ­ sione. d ’inchies ta sulla m a r in a m ercan t i le non può p o rre r i m e d i o ; essa deve l imitarsi a dep lo rar lo , e a far voti p e r c h è capitali i ta liani, resi potenti e moltiplicati dallo spir ito d ’assoc iaz ione, di cu i il no ­ s t ro paese patisce difetto, possano g iu n g e re nel t e m ­ po più b reve a dedicars i al l’indus tr ia s ide ru rg ica , e con ques to mezzo, g iu n g e re a r i c h ia m a r e in pa­ tr ia attivi e capaci operai e m aes tr i , che la m iser ia n e ha al lontanati , e fo rn ire ai nos tr i can tier i l’ali­ m ento necessar io al n u o v o g en ere di lavori che da essi si r ich iedono.
Nò sì dica, che la produz ione della ghisa e delle lam iere , s a reb b e pe r noi p iù costosa che il p r o v ­ ved e rsen e all’es te ro perché! m anch iam o dell’e lem ento pr incipale pe r fondere, il ca rb o n fossile. Ciò poteva esse r vero qua lche anno fà, p r im a che n u ov i m e ­ todi avessero reso possibili le g rand i econom ie di com bust ib i le , che ora realizzano le g rand i fonderie s t r an ie re , e p r im a che si fosse t ro v a to m odo d ’ u ­ tilizzare per le fusioni i com bustib il i di qua li tà in ­ feriore. Di più, la m ancanza del ca rbon e fossile in Italia, non è così assoluta com e v o r re b b e ro farci c red e re coloro a cui con v iene che noi b ruc iam o il ca rb o n e loro , in luogo del nostro , e si p renda no le loro lam ie re invece di p ro d u r le da noi, col ferro delle no s t re m in ie re . L ’inch ies ta sulla m a r in a m e r ­ canti le ha r ive la to a m olt i che le i g n o r a v a n o , 'e r i ­ cordato a chi l’avea d im en t ica to che A gnana e Mon- giana sono depositi di ca rbon e assai m ig liore di q u an to sa reb be s t re t t am en te necessar io pe r s tab il ire g rand iose fonderie , e in ogni caso, le ligniti che possediamo in forte quan t i tà po trebbe ro (p e r poco che il loro trasporto si r iducesse) , r im piazza re il ca rbon e nelle fusioni fatte coi metodi p iù recenti che pe rm ettono di u t il izzare com bust ib i l i ' di quali tà inferiore .
Il r isveglio della nostra at t iv i tà nelle costruzioni navali, no n po tendo d u n q u e esse r a l tro che la con­ seguenza deilo sv i lu p p o del l ’indus tr ia del ferro in I talia , la c om m iss io ne d ’inchies ta sulla m a r in a m e r ­ canti le dovè occupars i di r i c e r c a r e se lo S ta to po­ teva far q u a lc h e cosa pe r affrettarli am be due . Q u i la quest ione d iven iva com plessa po iché u r ta v a p r in ­ cipi econom ici , o rm ai d iven u t i genera li , e ai quali no n si vo leva t ra sg re d i re . B isognerebbe infatti che lo S ta to diven isse in d u s t r ia le , ap rend o a conto proprio fonderie , o che esso incoragg iasse i pr ivati a s ta­ bilirle, p r o m e t ten d o c o n s u m a rn e i prodotti nelle costruzioni da farsi a conto della m a r in a m il i tare ; am b e d u e i s is temi son cattivi po iché nel p r im o caso lo S ta to che s e m p re ed o v u n q u e è catt ivo a m m in i ­ s t ra to re a v re b b e prodot to a m agg io r costo degli s t a ­ bilimenti e s t e r i ; b iso gnerebbe allora c h ’ egli v e n ­ desse i suoi prodott i a perd i ta ai c o s t r u t to r i , . fa­ cendo così pagare a tutti i c i t tad ini , un van taggio forse ipotetico da acco rd a rs i alla n o s t ra m ar ina ; nella seconda ipotesi, que l la cioè che lo Stato" g a - r a n t 's s e il lavo ro a s tab il im enti s ide ru rg ic i da fon­ dars i da pr ivati , s a r e b b e m an c a to a questi lo s ti­ m olo m agg io re alla p roduz io ne eco nom ica , la c o n ­ correnza.
10 dicembre 1882 L’ E C O N O M I S T A 787
L a com m iss ione dec ise a d u n q u e che nessuno dei d u e sistemi era ra ccom a ndab i le e si l imitò solo a d a re dei consigli, onde nel caso che si possano fon­ d a re in Ita l ia s tab il imenti siffatti , la loro con d i ­ zione di esis tenza n o n sia t ro p p o p re c a r ia , A q u e ­ sta categoria app ar ten g o n o i voti ch ’essa fa che il governo p ro m u o v a , sviluppi e incoragg i con l a v o ­ ro gli s tab il im en ti m eccan ic i , affidando all’indus tr ia nazionale le com m iss ion i go ve rn a t ive della M arina m il i ta re e que lle delle fe rrovie ; le ra ccom andaz ion i di iniziare s tud i , esper ienze, r i c e rch e e p u b b l ic a ­ zioni che c o n co r ran o all’i n c r e m e n to delle indus tr ie m ine ra r ie , p a r t ico la rm en te r i spe t to alla produz ione del ferro e dei combustib il i fossili ; le r iduzioni, c h ’essa r ich ied e nel le tariffe fe r rov ia r ie pei trasporti di legnam i da cos truz ione , in m odo da a r r iv a r e al l im ite m in o re possibile.
Ove la com m iss ione p iù che ai consigli alle r a c ­ com andaz ion i , ai voti a r r i v a fino a cos t i tu i rne u n do v e re allo S ta to si è (e con molta rag ione , pe rchè consen taneo ai pr incip i! p iù accetti del l ’ econom ia p u bb l ica ) di ced e re all’ i n d u s tr ia p r iva ta i can tier i governat iv i che esso possiede, e di affidare alla i n d u s tr ia p r iva ta la co s t ruz ion e degli scafi in ferro delle navi da g u e r r a . A m b e d u e le cose s a ran n o di so m m a convenienza sì allo S ta to che all’ indus tr ia pr iva ta , e n o n dub i t iam o di a f fe rm are che tutti i con tr ib uen t i n e g o d r a n n o , s tan te le econom ie non indifferenti ch e lo S ta to real izzerà nelle c o s t ru ­ zioni.
L a com m iss io ne fa. p u re u n do v e re allo Sta to , di c o r re g g e re al p iù pres to possibile c e r te d isposi­ zioni delia legge gen era le dì contabil i tà , che p e r t rop pa m an ìa d’ inutil i precauzioni m e t te g l’ i n d u ­ striali i taliani che con co r ron o alle l icitazioni ad asta pubb l ica in condizione infe riore a qu e l la degli i n ­ dustr ia l i s t ran ie r i , im p eden do così ai naz iona l i , di c o n c o r re r e alle costruzioni o fo rn i tu re di cui lo S tato può -abbisognare . Si am m et ta pu re , pel pr incip io della l ibertà assoluta del com m erc io , che gli s t r a ­ n ie r i debbano essere nelle condizioni stesse degli i ta l iani nei concors i , ma io stab il ire , con inutili esigenze di d ip lom i, di ga ranz ie eccess ive ed inutil i , di fo rm ali tà ped is seq u am en te imita te da b u roc ra t ic i rego lam ent i che anche. 1’ es te re nazioni, da cui li av e v am o copia ti , hanno ora aboli to , u n a inferiorità di condizione pei p rodu t to r i nazionali è tale un e r ­ ro r e clie no n sa rà mai t roppa la fret ta che si r a c ­ com anda ondo sia tolto di mezzo.
L a com m iss ione d’ inchies ta sulla m a r in a m e r ­ canti le nella ques t ione dei can t ie r i , ci piace di c o n ­ statarlo , è r im as ta fedele ai pr incip i P 'ù liberal i delia pubbl ica econom ia, e lo ne va dato m agg io r m er ito p e rc h è tanti e rano g l ’interessi che av reb b e ro potuto sp ingerla a fare il con tra r io ; di ciò dan no am p ia fede i verba l i delle deposizioni di moltissimi fra i pratici da essa consul ta ti , che n o n du b i ta rono di su g g e r i re i p rovved im en t i p iù con ducen t i ad una p iena e com ple ta reazione , p iù favorevole ai loro pr ivati in te ressi . E con tan to p iù p iace re ne d iam o lode alla com m iss io ne poiché an c h e q u a n d o essa fu dalla forza di circostanze es t r in sec h e cos tre t ta a non p re n d e re se m p re risoluzioni concord i ai principi di l ibertà c o m m e r c i a l e , ebbe anc he a l lo ra a. gu ida in te ress i genera li e non par t ico lar i nè. personal i , m a lg ra do c h e n o n sia m anca to a quest i nè la forza nè molto m eno la vo lon tà d’im pors i , se I’ ene rg ia della com m iss ione n o n avesse saputo r im et te r l i a
posto, facendoli r i e n t r a r e nei l imiti elio loro im p one l’in te resse gen era le del paese.
U i S E T A I B I I H E U « L B 1 E B E I DORSO FORZOSO
P e r noi Italiani ch e dobb iam o m e t te r e ad effetto la legge su lla abolizione del corso forzoso pe r r i ­ p r is t ina re ia n o rm a le c ircolazione m e ta l l ica , e che do b b iam o p e r di p iù sen t irc i p ross im i al so lenne m om en to nel qu a le il Minis tro delle F in a n z e c o m i n ­ cierà ia im p or tan te operaz ione del r i t i ro della m o ­ neta c a r tacea pe r so st i tu i rv i l’oro e l’a rgen to , p e r no i Italiani è doveroso tene r conto an c h e dei piccoli s in tom i dai quali sia da to d e d u r r e la condizione del m erca to monetar io .
U na del le cause dalie quali si vo leva, e si vuole ancora da molti p r e v e d e re (e n o i c r e d ia m o con t roppa esagerazione) u n p ross im o fu tu ro im barazzo nella c ircolazione delle specie m o n e ta r ie , è la r i ­ chies ta con tinua che ne fanno gli S tat i Uniti d ’A m e rica, ai quali l’E uropa ,- si a f ferm a, s a reb b e s e m p re deb it r ice nel b i lancio delle im portaz ion i ed e s p o r ­ tazioni. Tali debiti si p ag h e reb b e ro in m one ta m e ­ tallica, della quale p e r con seg uenza sa reb be s e m p r e p iù im pens ie re to il m erca to m o n e ta r io europeo.
Ora com e m olte vo lte v e n n e r i ch iam a ta l’a t ten ­ zione del pubblico so p ra que i fatti, i qua li l a sc ia ­ van o c r e d e r e che la situazione d iven tasse se m p re p iù s favorevole all’E u r o p a e qu ind i a noi in m o d o pa r t ico la re p e r le special i c i rcos tanze nel le qu a l i ci t rov iam o , è bene, senza d u b b io , m e t te r so t to c c h io ai nostr i lettori altri fatti, dai quali s e m b re r e b b e l e ­ g i tt imo d e d u r r e , n o n d i re m o già c h e la s i tuazione sia o t t im a, ma bensì elio essa è m ig lio re dell’ann o decorso , p e r il che invece di p ro g red i re nel p eg ­ g io ram en to , com e si p rev e d e v a , si a n d re b b e anzi g u a d ag n an d o qu a lc he cosa e re n d e n d o più e las t iche ìe condiz ioni del m e rca to m o n e ta r io del vecch io m ond o .
U no degli Stati il qua le , può d i rs i com p ie cogli Stati Uniti d’Am erica la m agg io r p a r te della i m ­ portazione ed esportaz ione che a t t r a v e rs a l’A tlan tico è la G ra n B re ttagna , onde L o n d ra app un to è te ­ nu ta an c h e in conto di cen tro del m e rca to m o n e ­ tario eu rope o , tra le a l t re p e r q u es ta ra g ione che d e te rm in a il cam b io s favorevole o favorevo le al c o m m erc io eu ropeo coll’am er icano , ed è pu n to p r in ­ cipale di partenza delle specie m eta l l iche che van no a sa ldare le differenze t r a i debiti e cred i t i dei d u e m ond i .
L e importazioni della G ra n B r e t t a g n a Degli S ta t i Uniti A m erican i , se g n a ro n o nei p r im i nove m esi dell’anno co r ren te u n va lo re di 2 4 ,0 0 0 , 0 0 0 di l ire s ter line , m e n t re n o n e rano stati che 2 2 ,3 nello stesso per iodo dell’ann o p reced en te .
L e esportazioni invec e dagli S ta t i Uniti nel la G ra n B re ttagna furono 6 3 ,7 milioni di s ter l ine , m e n t re e r a n o ' s t a t i 8 0 ,S nel 1 8 8 1 . Del co to n e , ad e sem pio , nel 18 82 a tutto o t to b re si e s po r ta rono dagii S tat i Uniti p e r 2 1 ,0 0 0 ,0 0 0 di s te r l ine , e nel 1881 p e r quasi 2 6 ,0 0 0 ,0 0 0 , del f rom ento 9 , 0 0 0 ,0 0 0 in quest i 1 0 mesi, e 1 2 ,0 0 0 ,0 0 0 nei IO m esi d e l l ’anno scorso.
Vi è d u n q u e u n a no tevole differenza tanto n e l le importazioni che ne l le esportaz ioni dei p rodo t t i a
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van tagg io dell’E u r o p a paragonando gli stessi p e ­ riodi dei du e ann i. 11 che r isulta an c h e dal m o v i ­ m en to che nei d u e periodi segnano i metalli p re ­ ziosi oro ed a rgen to tra i du e paesi. A tutto o t to­ b r e 1881 si e r an o im p orta te nella G ra n Brettagna dagli Stati Uniti s ter line 2 ,2 6 1 ,8 3 8 di metalli p r e ­ z ios i; a tutto o t tobre di q u es t ’anno invece gli Stati U ni t i dove t te ro m a n d a rn e s ter line 7 ,7 8 0 ,8 0 7 . V i ­ ceversa usc irono dalla G ra n B re ttagna p e r gli Stati U niti 7 ,2 9 4 ,9 2 6 s ter line nel 1881 e so lam ente ster. 5 9 ,0 3 9 nel 1 8 8 2 .
A m b ed u e questi fatti p rove rebb e ro a d u n q u e con cifre c e r tam en te abbastanza e loquen t i che il m ovi­ m en to econom ico tra il vecchio e il nu ovo m ondo è q u e s t ’ann o molto più favorevole al vec ch io che non fosse l’ann o scorso.
È ben s ì v e ro che a d e te rm in a le la s i tuazione eco nom ica n o n con co r re soltanto la G ran B rettagna, e no n soltanto il m ov im en to delle m erc i e dei m e ­ talli preziosi, m a è anche p resum ib i le con fonda­ m ento che tutto le al tre cause influenti n o n m an­ cassero n e l l ’anno decorso, e nu lla anzi fa r i ten e re che q u e s t ’ann o abb iano influito a danno dell’ E u ­ ropa così da a n n u l l a r e to ta lm en te il van tagg io che sa re b b e ro der iva t i dalle s ituazioni dei rappo r t i c o m ­ m erc ia l i dei d u e m ercati inglesi ed am ericano .
U n ’altro s in tom o di cui bisogna tu ttav ia tener conto e che a noi anzi, sotto molti aspetti , app are deg no della m ass im a at tenzione è che u n o dei p r in ­ cipali a rgom en ti che il go vern o degli Stati Uniti vuol so ttopo rre alla d iscuss ione della assem blea l e ­ gislat iva am e r ic a n a , si è la r iduz ione dei dazi di im portaz ione d e ’ molti p rodott i m anufat ti in una m is u ra dal 25 al 5 0 pe r 0 /0 .
E b en ve ro che si sogg iunge che questa r idu z io ne n o n ha p e r ¡scopo di abb an d o n a re il sistema 'protetti­ vo, delle in d u s t r ie di quel paese, ma è an c h e chia­ ro , a noi s e m b ra , che si r iconosce anche là come q u es to s i s tem a n o n po rta p iù quei frutti , a lmeno così r icchi ed abb ondan t i , in altro tem po m agn if i ­ cati , se si conv iene nella necessità di d im in u i r n e le asprezze.
Gli Stati Uniti per tan to si apparecch ian o ad age­ v o la r e nel loro m erca to la in troduzione dei prodotti eu rope i , il che n o n deve essere che favore­ v o le s e m p re p iù ad u n migliore equil ibrio del m e rca to m one tar io , od a lm eno a re n d e re sem pre m e n o g ra v i le difficoltà che si lam en tano , e m eno probabil i quegl i u ragan i che gli osservator i pessi­ misti p r ed icev ano qu a lc h e tem po fa.
LE STRADE C O M M I OBBLIGATORIE al 31 dicembre 1881
D ella R elazione sulle v ie com unal i obbligatorie p resen ta ta dal l ’ on. Ministro dei lavori pubblici alla C am era nel 2 0 agosto ora decorso è stato fatto cenno so m m ariss im o an c h e in questo periodico, m a r i te­ n iam o doveroso p e r noi il d a rn e u n ragguag l io un po ’ più m inu to trat tandosi di u n servizio pubblico che tanto in t im am en te si collega allo sv iluppo eco­ nom ico del no s t ro paese.
L ’ esam e della re lazione m in is te r ia le fa nascere la poco piacevole persuasione che se p e r la viabi - lità com u na le è stata fatta qu a lc h e cosa, in specie
dopo che i lavori s t radal i ven nero in g r a n par te assunti d i re t tam en te dal G overno , p u re vi è da fare molto più, e che siamo anco ra b en lontani dal r a g ­ g iung e re lo scopo preso di m ira della legge del 1 8 6 8 e ciò con quella a lacr ità che p u r sa reb be necessar ia di f ron te allo sv ilupp o delle s t r ade o rd ina r ie p ro ­ vinciali e nazionali e del le ferrovie delle quali si è ord inata la cos truzione in questi u l tim i tempi.
Considera ta la condizione nella qua le si t rovano i diversi com uni rispetto alla esecuzione della legge sopra r ico rda ta , la R elazione m in is te ria le ci dice che degli 8 2 5 3 C om un i del Regno alla fine del 1881 si t rovavano in regola soli 3 4 7 5 , fra i quali b iso ­ gna però con ta rne 2 6 0 0 che nu lla avevano da fare sia perchè le s t rade loro e rano già cos tru i te e s i ­ s tem ate avanti alla prom ulgaz ione della legge, sia perchè alle com unicazioni vo lu te con la legge stessa viene pe r essi sodisfatto da s t rade provincial i e n a ­ zionali. Alla fine del 1881 si con tavano a d u n q u e -4758 com uni nei quali il servizio s t radale obbligator io non era completo , e fra cotesti se ne con tavano 9 6 7 che non ave vano incom inc ia to a da re la benché^ m in im a esecuzione alle disposizioni della l e g g e ! — E st rano che il servizio della viabilità obbligator ia co m u na le , s tando a lm éno ai dati offerti dalla Relaz ione di cui si t ratta , apparisca p iù t r a scu ra to in a lcun e provincie i ta l iane dove il m ov im en to delle i n d u s tr ie p o t r eb b e c reders i abbastanza sv iluppato a lm eno in confronto di molte a l t r e ; p e r e sem p io t rov iam o che nelle provinc ie di B e rgam o e di Brescia si t rovavano al l’ epoca pre indicata 3 1 0 com uni che n o n avevano cominciato a d a re esecuz ione alla legge, m e n t re avevano insc ri t te nei respett i vi e lenchi 9 6 2 s t rado nu ove da cos t ru i re o s i s tem are pe r le quali n o n si era preso nessu n p rovved im en to , e la stessa t r a s c u ­ ratezza si r iscontra presso a poco p e r le p rov inc ie di T o r in o e di Cuneo, m e n t re nelle provinc ie m e ­ ridionali pochi sono i com uni nei quali non siasi com incia to a fa r q u a lc h e cosa.
Alla fine de l l ’anno 18 81 il lavoro della viabil i tà com u na le obbligator ia già com piu to si ragguag l iava a 8 5 0 0 ch i lom etri di s t r ade c o s t ru t te di pianta o s is temate, m e n t re ve ne e rano in cos truzione pe r 9 9 3 2 ch i lom etri , dei q u a l i 1901 e r an o già u l tim ati ; ta lché nel totale può dirsi che al detto g io rno la lunghezza delle s t rade cos t ru t te o s i s tem a te r a g g u a ­ gliava a 10 ,201 ch i lom etri . In o l t r e vi e rano di già i progett i pronti pe r 9 6 0 6 ch ilom etri ed in corso di com pilazione altri proget t i pe r 3 0 2 0 ch i lom etr i , e così le s t r ade pe r le quali non si ero pe r anc he fatto nu lla r a p p re se n ta v a n o la ra g g u a rd e v o le cifra di 1 2 ,4 1 2 ch i lom etr i . — C o m e si vede s iam o b en lungi dalle previsioni della legge 5 0 agosto 1 8 0 8 la quale a v re b b e o rd ina to che tutti i progett i delle nu ove s t rad e com u na l i dovessero e sse re p repara t i en tro un biennio dalla sua p rom ulgazione .
La spesa sostenu ta a tu tto l’ann o 1881 p e r le s t rade obbliga tor ie in esecuz ione alla legge sopra r a m m e n ta ta a s c e r d e alla cospicua so m m a di lire 1 8 8 .4 0 3 .0 0 0 , delle quali 18,079,000 v e n n e ro e roga te p e r la compilazione dei p roge t t i , ed il r im a n e n te per lavori di cos truz ione , indennità di e s p r e p r i a - zioni, ecs . — A tale spesa han no p u re con tr ibu ito lo S ta to e le am m in is t raz io n i provincia l i , il p r im o con 5 2 ,0 0 0 ,0 0 0 circa, e lo seconde con 2 4 ,0 0 0 ,0 0 0 , re s iduandos i la spesa e sc lu s iv am en te com u na le a 1 3 2 .0 0 0 . 0 0 0 incirca . — E pe rò da a v v e r t i r e t e ciò è poco con so lan te , che i com u n i no n h an n o effet­
10 dicembre 1882 L’ E C O N O M I S T A 789
t iv a m e n te sa ldato cotesta spesa , p e r c h è al 51 d i ­ c e m b re del detto ann o e rano se m p re in debito, pe r lavori già com pia t i , di q u a s i 2 5 ,0 0 0 ,0 0 0 di lire verso im presar i i e proprie tar i i espropria t i , e di du e milioni e m ezzo circa verso lo S ta to p e r anticipazioni da esso fatte o p e r compilazione di progetti o pe r lavori fatti con le t ru p p e nelle p rov inc ie napole tane.
La Relazione dice anc o ra con quali mezzi i c o ­ m u n i hanno fatto f ron te a cotesta g r a v e spesa . La legge av rebb e voluto che , in m ancanza di rend i te o rd inar ie e q u ando le sovr im pos te com unal i sulla fondiaria eccedono il l imite legale, dovesse supplirsi alla spesa della viabilità obbligatoria con u n fondo speciale costituito con u n a sovrim pos ta speciale sulla fondiaria nella m is u ra del 5 pe r 10 0 dell’im ­ posta era ria le , con una tassa sui p r incipali u tenti delle s t rade da cos tru irs i , e con le prestazioni di ope re in n a tu ra . Ma nel fatto molti c o m u n i , sia per so lleci tare l’esecuz ione del lavoro, sia pe r repugn anza a servirs i del fondo specia le , h a n n o p rovvedu to alla spesa con altri mezzi fra i quali sono da s e ­ gna la rs i i prestiti con tra t ti p e r circa 1 6 ,0 0 0 ,0 0 0 . — F r a le en t ra te r icava te dal fondo speciale la R e la ­ zione m et te in ri l ievo con singo la re com piacenza que lla proven ien te da prestazioni di o p e re elio si calcola a c irca L. 2 9 ,0 0 0 ,0 0 9 . Risogna pe rò av v e r t i re ch e nella prat ica cotesta rend i ta non differisce molto da q u a lu n q u e altra tassa pagabile in den aro , i n q u a n tocliè le prestazioni di opere in m oll iss im e provinc ie si conver tono quasi se m p re in denaro , ed allora è ch ia ro che p e r i n o n possidenti si r isolve in un aum e n to della tassa persona le , e p e r i possidenti in u n aum e n to della fondiaria tanto più che a carico di essi va spec ia lm en te la prestazione di animali e veicoli per i t rasporti .
E in te ressan te il conoscere p e r ogni s ingola re provinc ia il costo ch i lom etr ico dei lavori già e s e ­ guit i, il che rilevasi dai prospetti r ipo r ta t i nella r e ­ lazione. — La com pilazione dei p roge t t i in m edia è costala L . 2 7 5 ,3 0 p e r ogni ch i lom etro , m a sono r im archev o l i le en o rm i differenze che in proposito si ver if icano fra p rov inc ia e provincia . A m o ' di esem pio p e r le provincie di Bar i, M acerata , S i r a ­ cusa e Po tenza 'quel costo va dalle 1 2 5 alle 1 6 0 lire pe r ch i lom etro , m e n t re poi sale fino a 5 5 0 lire p e r la provincia di Como. — La spesa di c o s t r u ­ zione delle v ie com unal i a scend e in m ed ia p e r tutto il Regno a L . 1 2 ,1 4 3 a ch i lom etro , m a an c h e qui si appalesano differenze tan to enorm i fra provincia e provincia che sa reb be dav vero des ide rab i le t ro ­ v a re in proposito q u a lc h e spiegazione nella R e la ­ zione minis teriale . M entre infatti pe r m olle p rov inc ie la media del costo ch i lom etr ico si ag g ira fra le 10 e ie 1 3 m ila lire, si legge che pe r le provinc ie di Milano e V e ro n a la spesa am m o n ta a 6 8 ,0 0 0 ed a 8 9 ,0 0 0 lire p e r ch i lom etro I S e non si d im os t rano speciali difficoltà tecn iche incon tra te nella c o s t ru ­ zione di cotes te s t rade è lecito r i t e n e re che in co teste p rov inc ie siasi p e rm essa , sia p u re col consenso dei com uni in te ressa ti , un a soverchia ed ing iu s t i f i ­ ca ta d ispers ione di pubbl ico den aro c h e m eglio sa- rebbes i po tuto im p iegare nel la cos truz ione delle a l tre s t r ad e m ancan t i in coteste stesse prov inc ie .
L a m ole del lavoro com p iu to in questi u l t im i 13 ann i p e r la viabil i tà com u n a le obbligator ia e le spese p e r esso incon tra te app ar iscono tu t tav ia sca rse di fronte a q u an to resta anc o ra da fa re p e rch è lo scopo della legge 3 0 agosto 1 8 6 8 possa dirsi com ­
ple tam ente ragg iun to . A bb iam o det to che n o n è pe r an c h e finito il lavoro p repa ra to r io della c o m p i ­ lazione dei progetti p e r la cos truz ione e s is temazione delle s t rade iscritte*negli e lenchi com una l i , e fra cotes te a! 31 d icem b re 1881 se ne con tavano 4731 aventi u n a lunghezza di 1 2 6 1 2 ch i lom etr i p e r le quali non si era incom inc ia to a fa re proprio nu lla . E per .quanto r i g u a rd a la effettiva esecuz io ne dei lavori si ri leva dalla re lazione che al l’ epoca anz i­ detto e rano com piu te pe r un a lunghezza di 10201 ch i lom etr i , ossia p e r qua lcosa m e n o della q u a r ta par te di q u an to vi è da fare secondo gli e lenchi rettificati nel 1881 ì quali d a rebb ero 4 3 7 4 2 ch i lo m e­ tri di s t rade da cos t ru i re o s i s tem are in dipendenza dalla legge so p ra ram rnen ta ta . Se i lavor i p r o c e d e s ­ sero con la stessa lentezza usata nei t red ici anni susseguenti alla p rom ulgaz ione della legge o c c o r r e ­ re b b e ro a d u n q u e quasi 4 0 ann i p e r veder l i finiti. — E chi ha in m en te la condizione eco nom ica tu t— l’altro ch e florida dei nostri co m u n i in g en era le n o n può non essere im p ens ie r i to p e r la e n o rm e m ole di spese che loro sovras ta p e r questo solo servigio. 1 lavori che re s tavano a farsi alla fine del 1881 im p or te rebbe ro , secondo le re lazioni dei prefetti, una spesa di 2 8 5 milioni, qual cifra, com e avv er te an c h e la re lazione, app ar isce ev ide n te m en te in fe r io re al vero se si considera q u an to è costato il lavoro fatto, pe r il q u a le com e si è detto, è oc­ corsa u n a spesa che ragguag l ia a 1 3 1 4 0 lire pe r ogni ch i lom etro di s t r ada cos t ru t ta e s is tem ata . F a ­ cendo il conto secondo qu es t ’ u l t im o dato a c c o r r e ­ re bbe anc o ra la m ag g io re spesa di 331 ' m ilioni ! Sia p u re che lo S ta to concorra nella stessa m is u ra usata pe r l’add ie tro , cioè nella m is u r a del 1 8 per 10 0 , si av rà se m p re un d ispendio di 2 7 0 milioni c irca che pe r ques to titolo sovras ta ai bilanci co ­ m unali . E d a cotesto propos i to è v e r a m e n te sc o ­ ragg ian te il v ed e re , d ie t ro l’e sam e com p ara t ivo delle var ie relazioni m in is te ria l i che si sono su cc e d u te di anno in anno , com e la m ole del lavo ro vada in ­ grossando ogni ann o di più. Nel 1 8 7 1 , secondo gli elenchi al lo ra com pila t i , le s t r ad e da cos tru irs i o s is tem arsi e rano segnate p e r c i rca 2 7 0 0 0 c h i lo m e ­ tri ; o r bene colesta cifra è anda ta s e m p re a u m e n ­ tando p e r le su ccess ive modificazioni degli e lenchi ta lché nel 1881 si t rova di o l tre 4 2 0 0 0 ch i lom etr i ! — E così m en tre la re lazione de) 1 8 8 0 ci d iceva che alla fine del detto anno r im a n e v a n o a sp en ­ dersi p e r la viabilità com u n a le 2 9 7 milioni , oggi quella del 1 8 8 1 , n o n o s ta n te che nel corso de l l ’anno stesso si sieuo spesi 2 4 milioni , ci d ice che r i m a n ­ gono anc o ra da spende rs i 2 8 5 milioni, qual cifra si e leve rebbe poi a 531 milioni secondo previsioni p i ù . p r a t i c h e e p iù r a g i o n e v o l i ! —- La re lazione ci spiega la causa di co tes te a n o rm a l i t à do lorose p e r le finanze com unal i , d icendo com e ciò d ipende dal fatto c h e nei p r im itiv i e lenchi molti C om un i d av an o com e cos t ru i te e s is tem ate a lcun e s t rade ch e poi sono sta te u n po’ p e r vo lta r iconosc iu te com e a f -
! fatto d isa da t 'e al ca r regg io , e che ino l tre l’ap e r tu r a di n u o v e stazioni fe r rov ia r ie ed il m olt ip l icars i dei bisogni di com unicaz ione im p ongo no di con tinuo u n aum e n to delle s t r ade com una l i . In g r an pa r te c o - teste rag ion i possono pe rsu aderc i , m a n o n ci t o l ­ gono affatto ii dubb io che si esager i u n po’ ne l l ’a p ­ plicazione della legge del 1 8 6 8 , e che in q u es ta l a ­ m en ta ta moltip l icazione di s t r ade da co s t ru i re e s i ­ s t em are influ isca an c h e lo zelo so verch io d e g l i a­
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genti go verna t iv i contro il qua le , com e è noto, è con tinua la lotta dei m unicip i i e non s e m p re senza rag io n e . R ifle t tiam o che le rettificazioni degli e len­ chi s t radal i sono p rom osse quasi s e m p re dagli in g eg n e r i governa t iv i in teressati in causa com e quelli c h e in g r an n u m e ro da' cotesti lavori r i t raggono occupaz ione e lucro . In som m a sa rebbe desiderio no­ stro che il g o vern o sm orzasse un po’, q u ando si ver i f ich i , cotesto zelo, pe rchè po trebbero citarsi a cen tina ia i casi di s t rade nuove, imposte ai Comuni le quali poi m e n t re han no d isastrata la finanza co­ m una le sono r im as te inutili pe r mancanza di v e i ­ coli e di persone che lo p e rco r rano .
L a Relazione m in is te r ia le ci espone poi in appo­ sito q u a d ro qua l sarà lo sv iluppo gen era le della viabil i tà o rd in a r ia in Italia q u an d o sa ran no tutte com p iu to e s is tem ate le s t r ad e nazionali, provinciali e com u na l i de l le quali è g ià ordinata la costruzione o m ed ian te leggi speciali o con gli e lenchi c o m u ­ nali fin qu i approvat i . T u t ie coteste s trado ra p p re ­ se n te reb b e ro u n o sv iluppo di 1 2 0 0 0 0 chilom etri ; e s iccom e la superfic ie te rr i to r ia le del regno m isu ra 2 9 6 5 0 5 ch ilom etri quadri cosi av re m m o per ogni ch i lom etro di superfìc ie 4 0 7 metri di s t rade ord i­ n a r ie . Secondo cotes to prospetto le p r o v i n c e più r ic c h e di s t r ade o rd ina r ie sa reb bero quelle di Mi­ lano, C om o e C rem ona con circa u n chi lom etro di vie pe r ogni ch i lom etro di superficie t e r r i t o r ia l e ; r i ­ m a r re b b e ro p iù povere quelle di Cagliari , S assa r i e So n d r io con m eno di 2 0 0 m etr i di s t rade nella stessa proporzione. La re lazione m inis te ria le non si m o­ s t r e reb b e t roppo contenta di cotesto sv iluppo stradale d icendolo quasi insufficiente p e r u n paese che abbia u n d isc re to sv iluppo econom ico , e r ipo rta 1’ esem ­ pio d e l la F r a n c ia dove pe r ogni ch i lom etro qu ad ro si con ta p iù di u n ch i lom etro di s t rade ord inarie . Cotesto confronto però a no i non pare sufficiente rag ione pe r ch ied e re , a lm eno per ora, un aum ento nella no s t ra v iabil i tà o rd ina r ia , perchè r iflettiamo che se in F ra n c ia le s t r ade sono il doppio che da noi si trova p e rò colà uno sv iluppo econom ico su ­ p e r io re , p e r c in q u e o sei volte a quello che si m a­ nifesta p e r ora in Italia. Il sobbarcars i fin d ’ ora a spese g rav is s im e p e r co s t ru i re nu ove st rade , qu ando coteste deb bano r iesc ire e suberan t i al bisogno di fronte al m ov im en to indus tr ia le a t tuale , non c red ia ­ m o possa farsi secondo le regole di u n a saggia am m in is t raz ione . N on s e m p re nè subito 1’ ape r tu ra di u n a nuova s t r a d a equ iv a le ad una nu ova so r­ g en te di ricchezza e di p rosperi tà econom ica ; qual­ che volta può av v e n i re che le spese rec lam ate dal lavo ro s t rada le assorbano i pochi capitali necessa r i ’! alle indus tr ie locali n ascen t i . Meglio è pensare a n u o v e s t rad e qu.ando v e r a m e n te se n e sente il b isogno secondo il m ovim ento indus tr ia le ed econo­ m ico che qu a e là si m an ifes ta , che im p eg n a re fin d ’o ra le pu bb l ich e am m in is traz ion i in spese ingenti delle quali oggi a lm eno p u ò essere contestabile la pra t ica util i tà.
L’ IRR IG A ZIO N E B E L L ' I N » E LE C A R E ST IE L 'Engineer, acc red ita to g io rna le tecnico di L o n ­
d ra , p o rg e in te ressan ti dati sul canale di S i rh ind , costru ito di re cen te nella provincia del Pu n jab nel l ’ India, e pone in r i l ievo i van tagg i che esso, e
in gen ere la canalizzazione, può a v e re in quel paese r icco e p rodut t ivo , ma spesso desolato qua e ià da can es t re pe r m ancanza di vie di com unicazione .
Il Canale ha più di c inqu ecen to miglia di lu n ­ ghezza od è fornito di canali suss idiar] la cui l u n ­ ghezza complessiva e di c i rc a du em ila miglia, e che d is t r ibu iscono le a c q u e del Su tle i so p ra più di 7 5 0 mila acri di suolo a r ido . La è un a delle, p iù g rand i opere pubbl iche , com p iu te nel m ondo, e la sua esecuzione è stata avversa ta da m olte difficoltà, g iacché n o n ha potuto v en ir condot ta a te rm ine lino ad ora, m e n t re il proget to risale all’anno 1 8 4 0 . La p rov inc ia del P u n ja b , già in d ip en d en te , è posta adesso sotto l ’am m in is t raz ione ing lese . Il te rreno i r ­ r iga to si e s tende pe r 5 2 2 ,0 0 0 acri su terr ito r io in ­ glese; p e r al tr i 2 6 1 ,0 0 0 negli Stati ind ipenden t i di S i rh in d e di Rajpostana. Cosa notevole è la s e g u e n ­ t e : che cioè tutti i capi de i t e r r i to r i a t t r ave rso i quali passa il Canale p res ta rono la m agg iore a s s i ­ stenza ai l a v o r i ; m e n t r e è noto q u a n ta avvers ione , la dom inaz ione inglese , su sc i t i p resso la razza i n ­ digena e i sultani s e m i- in d ip e n d e n t i delle p rovin­ cia che confinano con que l le d i re t t a m e n te g o v e r ­ na te dall’In gh i l te r ra .
La dis t r ibuz ione in te rna delle acq u e è la ­ sc ia ta ai C om un i delle c i t tà e dei v i llaggi, l im i­ tandosi l’azione del G o v e rn o a im p e d i rn e u n p r e ­ m edi ta to sc ia lacquo. Si vuole con ciò e d u ca re il popolo a ten e re m ag g io rm en te in pregio i benefìzi che possono d e r iv a re dal l ’ i r r igaz ione p e r m ezzo del Canale .
Il costo totale dei lavori è va lu ta to a 4 0 7 lahhs, sopporta to p e r 2 7 8 lahhs dal G ove rno Inglese e p e r 12 9 lahhs dagli S ta t i ind igeni .
« Il Canale di S i rh in d dice i’Engineer, è un s a g ­ gio del g r a n d e lavoro di i rr igazione c h e do bb iam o c o m p ie re ne l l ’Ind ia e che con t r ib u i r à in m odo s t r a ­ ord inar io al ben esse re del popolo m e n t re deve inol­ t re n o n solo ap r i re u n la rgo cam p o d ’azione all’in ­ gegner ia civile , m a a n c h e coo p e ra re ad acc resce re la necess ità di p r o f i c u e - in t ra p re s e fe rroviarie . Molte sono le questioni e c o n o m ich e e politiche da p r e c e ­ dersi in cons ide raz ione e da r iso lvers i d a l l ’uom o di Stato, fatte so rg e re dai c am b ia m e n t i e dalle in n o ­ vazioni in trodo t te dalla nostra am m in is t raz ione e consen tanee al m odo di pen sa re e alle ab itud in i o c ­ c identa l i . Ma i lavori p e r la n a v ig a z io n e , i r r ig a z io ­ ne, s t rade , fe rrov ie e. porti, s e rv i ra n n o a fare spa ­ r i r e la m iser ia , ad e d u ca re , ad a s s icu ra re l’in d i ­ pendenza locale, p iù che al tra qualsiasi r i fo rm a n o n possa. »
Negli u l t im i anni parecch i inglesi dotti e com pe­ tenti nel le cose econom iche si o ccuparono in to rno al m ig l io ram en to delle condizioni della g r an d e d i p e n ­ denza Asiatica dell’In gh i l te r ra . S i r A r tu ro Cotton è stato u n o s t ren u o p r o p u g n a to re dello sv iluppo dei canali navigabili e di i rr igazione. Il s ignor E . C. G. T ho m as , g iudice a V izagap a tam ha scri tto d u e utili opuscoli su lle cares t ie de l l ’India r i levan do l’ i m p o r ­ tanza u rg e n te delio sv ilupp o del porto di V izagapa­ tam e della sua com unicaz ione col cana le e colla s t rada fe r r a ta ; le quali cose so steneva potersi effet­ tua re in u n tem po n o n lungo re la t iv am en te all’es te n ­ sione del te rr itor io . S i r J . F . S t ep h en e S i r G. Cani- bell han no fatto di tu t to pe r r i c h ia m a re l’in te res sa ­ m en to del pubblico sui lavori p u b b l ic i dell’India cui d icevano potersi e s egu i re da uom ini p ra t ic i con u n a spesa n o n t roppo forte. S i r J a m es Caird , m e m b r o
10 dicembre 1882 L ’ E C O N O M I S T A 791
della Com m issione di. F inan za del 1 8 7 8 - 7 9 e il M aggiore G enera le F . Applegn th ed altr i anc o ra si sono adopera t i a po rre in ev idenza q u an to e qu an to v ’era modo di fare per p reven ire le cares t ie n e l ­ l’Ind ia m ed ian te i lavori d ’irr igazione e 1’ a t tuazione di mezzi di t rasporto t r a p rov inc ie d ive rse nelle quali non si verificano m ai co n te m p o ra n eam en te que lle cause ohe p roducono le cares tie .
Il s ign o r Giffen, p res iden te della Socie tà di S t a ­ tis tica, po rse di re cen te a lcune notizie s tat is t iche im p or tan t i in to rno alla popolazione dell’India , la qua le sotto il governo inglese è in via di rapido aum en to p e r effetto della cessazione o l imitazione delle cause , p e r lo innanzi tanto forti, che a siffatto aum e n to e rano di ostacolo.
O ggi l’au m e n to della popolazione è tanto rap ido che , c o n t inua ndo in proporzione cos tan te re n d e reb b e insolvibile il p roblem a del p r o v v e d e r e al modo di a l im en ta r la . P e r fortuna, d ice il c i ta to g io rna le , la storia del m ondo m ostra che, anco nel le c ircostanze più favorevol i , lo sv iluppo della popo laz ione non è poi tanto g ran d e . ’)
Dopo la te rr ib i le cares t ia di Orissa l’ In gh i l te r ra com e do m ina t r ice dell’ India , in co m in c iò a sentirs i re sponsab ile della p ropr ia t ra scu ra tezza nell’ ado t ta re p ro vve d im e n t i atti a p rev en ire consimili pu bb l ich e ca lam i tà ; e molti lavori v e n n e ro in trap res i a l l ’uopo. Secondo S i r Jam es C a i rd , l’a rea colt ivata ne l l ’India ragguagl ia u n acro per ab i tan te e la popolazione a u ­ m en ta di d u e milioni a l l ’a n n o ; al c h e si può p rov ­ ved e re con du e m etodi, cioè, o con u n p rogress ivo aum e n to de l l ’ a rea colt ivata , o fo rm a s tan te l’e ­ stensione di questa , con u n progress ivo a u m e n to della sua produzione. In cifre, i d u e m etod i si e q u iv a r reb b e ro coll’e s tondere la colt ivazione su du e milioni di acr i all’anno , o col l’a cc re s ce re a n n u a lm e n te di u n dec im o di stajo (basche!) i p rodo t t i di ogni acro . In u n paese com e l’ India , colt ivato da antica data, sono già occupati da lungo tem p o i m ig lior i te rren i .
La superfic ie coltivabile tu ttora in ta tta è assai es tesa , ina p e r e s se r capace di p r o d u r r e r i ch ied e un c a p i ­ tale m olto m ag g io re di quello che su o le a v e re il co lt ivato re ind iano . B isogna d u n q u e far m a g g io re a sseg nam en to sul secondo m etodo . P e r stajo d ’a u ­ m ento pe r ogni acre , g u adagn a to g r a d u a lm e n te in 10 ann i , si t ro v e reb b e la d o m a n d a d ’un popolo g r a d u a lm e n te acc resc iu ta di 2 0 ,0 0 0 ,0 0 0 d ’ an im e nello stesso per iodo di tem po . E se u n a p roporz io- na ie qu an t i tà costante d ’a u m e n to potesse v en i r e r a g ­ giunta in ogni decenn io , l’acc resc iu ta popolazione pe r dieci anni po trebbe v e n i r e a l im en ta ta senza g r an d e a u m e n to dell’a rea . P e r tan to la p roduz io ne sa reb be g r a d u a lm e n te salita da 1 0 a 2 0 staja p e r acro. Ogni aero invece d ’a l im e n ta re un a p e rso n a , sa reb be in tal m odo d iven u to cap ace d ’a l im e n ta rn e du e . Questo , ch e s a reb b e già u n g r an passo, ha p e r pu n to di partenza u n a t enue m is u ra di p r o d u ­ zione. E con s ide rando la n a tu ra g e n e ra lm e n te fe r­ tile del suolo , non s a re b b e difficile o t tenere , com e g ià su c ced e in p a recc h ie par t i de l l ’Ind ia d u e r a c ­ colti al l’anno . M edian te questi d u e m e to d i , p iù o m eno com bina ti in s iem e, l’a u m e n to della popolazione po trebbe ven ire t r a n q u i l l a m e n te a ffronta to p e r u n lungo a v v e n i re e il successo del fu tu ro g o v e rn o
’) Dell’ esattezza di questa affermazione è lecito dubitare.
del l 'Ind ia deve p r in c ip a lm e n te d ip en d e re dalla loro savia applicazione.
Così sc rive sir Ja m es Caird . Il citato g io rna le ag g iu nge le seguen ti considerazioni che r i a s s u - m ia m a .
In duo g ra n d i ca tegorie possono d iv iders i i mezzi p e r p r ev en i r e le cares t ie ind iane . D is t r ib u i re p iù u n i f o rm e m e n te l’a c q u a piovana e p ro v v e d e re g rand i e rapidi mezzi di com u n ic az ione , di guisa che le vaste superfic ie di paese in cui i raccolt i possono essere scarsi ven gano a tem po a l im e n ta te da que lle in cui essi sono a b b o n d a n t i ; — e facili tare il m o­ v im en to d ’em igraz ione dalle reg ion i in cui la po­ polazione è densa . D u ra n te a lcu n e tra le p iù forti cares t ie che abb iano desolato il Bengala e l’India C e n t r a l e , esisteva nel lenna sse r im e nel B rum ali p iù g rano di quello che ci sa reb be voluto p e r al i­ m e n ta r e tu tte le regioni colpite” dalla cares tia , p u r r im a n e n d o n e un a quan t i tà so v ra b b o n d an te pe r gli abitanti delle p rov inc ie in cui era prodot to . Al con­ trar io , n o n v’e rano sufficienti mezzi di t raspor to tra regioni d istanti , n è di d is t r ibuz ione alla porta ta delle m olti tudini languenti.
Inoltre una delle m aggior i difficoltà con tro le quali v’ è da lottare è qu es ta , che a l lo rq u an d o la siccità d is t ru g g e ogni sp e ra nza del. raccol to dei g ran i pei n u t r im e n to u m a n o , d is t ru gge anco i p rodott i che se rvono di n u t r im e n to al b e s t i a m e , il qua le m u o re di fame e di se te , m e n t r e con esso vengono a c e s ­ sa re i mezzi di t rasporto . Da u n lato d u n q u e o c ­ corro la cos truzione di p o r t i , di ferrovie, s t rade e canali navigabili ; dal l’altro il raccog lie re l’acq u a in c is te rne e se rba to i e 1’ e segu i re opere d ’ i r r igaz ione sopra un a scala abbastanza vasta p e r d is t r ibu i re u n i ­ fo rm em en te l’ acq u a piovana e . f o r m a r e in sostanza u n c l ima ar tificiale p e r 1’ India che r e n d a la sua ag r ico l tu ra ind ip en d en te dalle v io len ti a l te rna t ive di siccità e di d i luv io .
Dalla re lazione ufficiale della C om m issione per la cares t ia delle Indie O r i e n t a l i , pu bb l ica ta I’ anno scorso, risu lta che l’eccesso della m or ta l i tà d u ra n te 1’ u l t im a cares tia del 1 8 7 7 - 7 8 ascese a 3 ,2 8 0 ,0 0 0 esseri um an i . P rodot t i com m estib i l i , resi inutil i dalla m anc anza di mezzi di t raspor to , spesso es is tevano in abbondanza a non p iù di 3 0 miglia dai d istre tt i colpiti dal flagello. P e r d im in u i r e le conseguenze di tali pu bb l ich e c a l a m i tà , il G o v e rn o Ind iano deve o c o s t ru i re canali, s t r ado fe rra te e t ram v ie p e r p ropr io conto , o d a re ra g g u a rd e v o l i a iu t i a chi fornisse i mezzi all’ uopo. La m ancanza di v ie di c o m u n ic a ­ zione, che in su lle p r im e noti s a reb bero r i m u n e r a ­ tive, è n a tu r a lm e n te p iù sentita nei d istre tti che n o n dan no u n a qu an t i tà di prodott i p roporz iona ta ai c o n ­ su m o e che pe r conseguenza n e r ich iedono l’ i m ­ portazione ; m a il successo di qu e l le g ià eseguite m os tra che f in irebbero p e r e s se re r im u n e ra t iv e anco que lle di cui oggi si sente la necess ità .
L E ELEZIO N I C O M M ER CIALI A M IL A N O
Ci scrivono da Milano : P e r le elezioni co m m erc ia l i n o n si può d i re che
si fosse manifestata u n a v e ra e p ropr ia agitazione ; c’e r an o però raccom andaz ion i di va r ie liste m esse ass iem e da associazioni e da g io rna l i . L a politica,
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com e orm ai d isg raz ia tam enle in tutto, vi aveva ca c ­ ciato il dito anc o rc h é se vi sono questioni dal cui am bilo essa d o v reb be essere b a n d i ta , que l le sono app u n to noile quali sono com presi interessi indu ­ s t r iad o com m erc ia l i . Una lista era messa fuori e ra cco m a n d a ta da l l ’ Associazione Serica , dal Circolo indus tr ia le e dal periodico il Commercio, u n ’ altra dal l ’ Associazione D em ocrat ica e dal C om ita to S u ­ b u rb a n o e dal Circo lo indus tr ia le , il quale però s ’era scisso in due , dan do luogo — diciamo la parola in voga — ad un a dissidenza.
Il concorso degli elettori fu scarso e non si c a ­ pisce com e q u a lc h e giornale abbia detto che c’ era da t ro v a rsen e sodisfatti. Di c inquem ila e seicento e le t to r i c irca ne and aro no a vo tare c irca m il ledue­ cento . A m e m b r i della C am era di C om m erc io sono r iusc i t i eletti i s ig n o r i : Pavia , B ram bil la , Bergomi, A n tong im , De Angéli , D ’Italia , P ire ll i , Gavazzi Pio, C resp i , R iva E rn e s to , Miani.
I s ignori P a v ia , B ergom i, e D e Angeli che ot ten­ n e ro r i spe t t ivam en te voti 1 2 3 4 , 1 2 2 2 e 1 2 0 9 erano portati in tu tte le liste. Il solo Antongini portato dalla lista del l ’ Associazione D em ocra t ic a e dal C o ­ m ita to su b u r b a n o e s c lu s iv a m e n te , r iuscì eletto con 7 3 3 voti.
II re su l ta to del le elezioni ha fatto buona im p re s ­ s ione. S a reb b e necessar io però che lo Associazioni com m erc ia l i si p rendesse ro m ag g io r cu ra di queste elezioni che spec ia lm en te in cen tr i industr ia li no te ­ voli com e il no s t ro han no m ol ta im portanza.
D opo lunga aspetta tiva che a d i r vero aveva sol­ levato m olti e n o n ingiusti lam ent i , pare finalmente che col p r incip io del n u ovo anno v e r r à ape r to lo spaccio delle d e r ra te a l im en ta r i ai m em b r i della So­ cietà cooperativa . Il Consiglio dire t t ivo ha dovuto lo t ta re con una difficoltà con tro la qua le u r tano quan t i hanno b isogno di locali u n po ’ vasti ; sono state fatte p r a t ich e col G overno , sono corse tra t ta ­ t ive spesso in fru t tuo se e / m a l m e n t e il locale s ’è t ro ­ va to in via della Sala. E una località abbastanza cen­ tra le essendo quella via tra via S . Paolo e via S. Raf­ faele e così di accesso facile e com odo a quelli che v o r r a n n o app rof i t ta re dello spaccio. C redo che sa­ ra n n o molti , p e r ch è qui i v iver i sono carissimi e la p iccola borghesia , sp ec ia lm en te il ceto degli operai , ne soffre no tev o lm en te . A ppena lo spaccio sia c o m in ­ ciato mi affretterò a d in fo rm arn e i vostri lettori r a g ­ guagl iandol i con qu a lc he pa r t ico la re .
IL COMMERCIO ESTER N O D E L L ’ IN G H IL T E R R A nei primi dieci mesi del 1882
A nche in In g h i l te r ra com e in F r a n c ia nel m ese di o t tobre l’esportaz ione fu in fe r io re a quella del m ese p reced en te . Infatti t ro v iam o che nel m ese di se t tem ­ b re l’esportaz ione ra gg iunse la cifra di st. 2 0 ,9 2 2 ,1 1 8 m e n t re che ne l l ’o t tobre n o n oltrepassò que lla di steri. 2 0 ,8 7 7 ,7 1 3 .
Confronta to poi il m ov im en to com pless ivo del - l ’o t tobre 1 8 8 2 con quello del m ese co r r i sp onden te del 18 81 si h a n n o i seguen ti r i s u l t a t i :
ottob. 1881 otteb. 1882 Im portazione L . st. 31,307,313 34,152,015 Esportazione » 21,241,080 20,877,713
S e si confronta pe r tan to la cifra dell’esportazione dell’o t to b re scorso con qnella dell’ot tobre del 18 81 , i resultati sono anche m eno favorevoli.
Lo specch io che segue con tiene la s i tuazione degli scambj internazionali dell’ In gh i l te r ra dal p r im o g e n ­ naio 1 8 8 2 fino a tutto o t to b re dello stesso anno :
1881 1882 Importazione L. st. 328,011,306 311,648,392 Esportazione » 193,060,793 203,012,657
Totale L. st. 521,072,099 514,661,049 L ’importazione del 1 8 8 2 oltrepassa di st. 1 3 ,6 3 7 ,0 8 0
pari a L. in oro 3 4 0 ,9 2 7 ,1 3 0 quella dell’anno pas­ sato, e l’esportazione è su p e r io re a quella del 1881 di st. 9 ,8 0 9 ,6 4 3 cioè a d i re di L . i ta l iane in oro 2 4 5 ,2 4 1 ,1 2 3 .
Importazione. F r a le m a te r ie a l im en ta r i d im in u irono nel 18 8 2
i bovi, il la rdo, i fo rm agg i, le carn i di bove fre­ sc h e , il g ra n tu rc o , ¡1 pesce conserva to , l’ olio di oliva, il m aja le salato, le pata te , il riso, il vino, e gli zuccher i raffinati.
A u m en ta rono invece i m ontoni , il b u r ro , i caffè, il g rano , l’orzo, le farine, gli a ranc i , il r h u m , gli zuccher i g regg i e il thè.
Ecco adesso il m ov im en to delle pr incipali m ate r ie p r im e , im porta te :
IMPORTAZIONE DEL COTONE
Provenienze 1881 1882 Stati U n iti . . . . Quint. 9 ,031,843 7,398,872 B rasile ............ » 278,716 410,541 E gitto ............... » 1,107,609 837,589 India Inglese . . » 1,589,170 3,333,896 A ltri paesi.......... » 391,386 143,987
T ini ! Quintali 12,398,724 12,126,885 i0 la le j Sterline 35,697,757 35,121,146
IMPORTAZIONE DELLA LANA
Provenienze 188 i 1882 E u ro p a ................... Libb. 22,789,122 20,789,815 Possessi inglesi dell’A­
fr ic a ,............................... 41,247,832 46,661,458 India in g lese ....... 17,749,165 23,215,021 A ustralia ............................ 315,088,674 324,586,543 A ltri p a e s i........... 11,918,093 18,682,944
T . , 5 L ib b re .. 408,792,889 439,935,781 locale. • • j l s te r i.. 23,970,671 22,589,517
L e al tre m a te r ie tessili d an no i seguen ti resultati lino steri. 2 ,8 7 7 ,9 1 8 ne l 4 8 8 1 , e s te r i . 3 ,2 3 5 ,9 3 4 nel 1 8 8 2 ; canape steri. 4 ,8 2 8 ,8 7 7 nel 4884 e s t e r ­ iine 4 ,8 7 6 ,0 6 6 nel 4 8 8 2 ; ju ta steri. 3 ,3 1 2 ,4 9 4 nel 4884 e it. 3 , 7 6 0 ,1 2 0 nel 4 8 8 2 ; seta s ter line 2 ,4 2 0 ,2 0 7 nel 48 81 e steri . 2 , 3 6 8 ,2 1 4 nel 48 82 .
L ’im portaz ione del legnam e si d iv ide nelle s e ­ guenti c a teg o r ie : legno g regg io s ter i . 4 , 0 3 8 ,5 6 9 nel 1881 e steri . 4 ,4 5 8 ,6 6 7 nel 4 8 8 2 ; legno s e ­ gato steri . 7 ,4 1 9 ,8 6 4 uel 18 84 e steri . 9 ,4 9 3 ,0 9 0 nel 1842 .
Pass iam o al q u a d ro del l ’ e s p o r ta z io n e : F u ro n o espor ta t i dall’In g h i l te r ra 4 6 ,2 6 5 ,5 4 2 quint .
di ea rbon fossile nel 1 8 8 1 , e 4 7 ,8 7 4 ,6 0 0 nel 1 8 8 2 . I valor i che co rr i sp ondo no a ques te qu an t i tà sono l ire steri. 7 ,2 7 7 ,6 5 3 nel p r im o dei d u e ann i, e 8 ,4 2 9 ,0 2 8 nel secondo.
L ’espor taz ione del ’ ferro e de l l ’acc ia jo fu nel 1881 di tonn. 3 ,7 2 8 ,2 0 0 pe r u n va lo re di st . 2 2 ,8 7 0 ,3 5 8
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con tro tomi. 5 ,2 0 9 ,0 7 3 nel 1 8 8 2 pe r u n va lo re di s ter i . 2 6 ,7 4 2 ,0 1 4 .
F u in d im inuzione nel 1 8 8 2 l’esportaz ione degli alcali , e quella dei prodotti ch im ic i senza d e n o m i­ naz ione. A u m en ta ro n o invece le ch incag l ie re , i co l­ telli, le po rcel lane e le cu r ios i tà della China.
E cco infine il m ov im ento dei fili e tessuti. 1831 1882
Fili di lino e canape . St. '859,141 881,121 » di jo ta . . . . » 181,275 232,707 » di lana . . . . » 2,568,417 2 854,770 » di cotone . . . » 10,804,772 10,761,460 » di seta . . . . » 827,241 722,349
Tea di lino e canapo . » 4,929,819 5,133,479 » di ju ta . . . . » 1,960,889 1,968,466 » di lana . . . . » 15,095,901 16,095,183 2> di cotone . . . » 54,893,766 52,556,617 » di seta . . . . » 2,116,643 2,350,120
Metalli preziosi. — L ’im portazione de l l ’oro ne i p r im i 10 mesi del 1 8 8 2 è stata di st. 1 3 ,3 0 1 ,5 6 5 con tro 8 ,8 4 6 ,6 3 5 nel 1 8 8 1 , e l’esportaz ione che fu va luta ta a s ter . 1 3 ,6 6 7 ,8 9 2 nel 1881 è stata di s ter i . 1 0 ,9 3 1 ,8 6 8 nel 1882 .
L ’im portaz ione dell’a rgen to si cifra con ste r l ine 5 ,8 2 8 ,5 1 5 nel 1881 e con s ter . 7 ,4 5 4 ,2 0 0 nel 18 82 . L ’esportaz ione di questo metallo che n o n oltrepassò st 'T . 6 ,0 5 4 ,0 2 4 nel 1881 è stata di st . 7 ,6 7 6 ,4 9 6 ne l l ’anno in corso.
L* Il m erca to de! ferro dopo molti ann i di d e p re s ­
sione sem brav a en t ra to fino dalla fine del 1 8 7 9 in u n periodo di r ip resa , o a lm eno d i m ag g io re a t t i ­ v i tà . Noi ci p ropon iam o di r i c e r c a r e q u a l ’ è stata l’ im p o r ta n z a , e il c a r a t te re di questo m o v im en to , qua li le cause pr incipali , e quali infine sono le p ro ­ spet t ive de l l ’av v en i re de l l ’iudus lr ia s ide ru rg ica . Con questo scopo passe rem o in riv is ta i p r incipali e l e ­ m en t i della produzione, e del c on sum o de l fe rro d u ­ ra n te gli u l t im i anni.
Produzione dei lavori di getto. — L o sv iluppo che ha preso la produz ione delle fo nder ie di tutto il m ondo è indicato dal seg u en te specch io ( l ’un ità è egua le a 1 0 0 0 tonnella te m etr iche) .
1870 1878 1879 1880 1881
Inghilterra. . . . G. 059 1. 483 6. 092 7. 872 8. 280 S ta ti Uniti. . . . 1. 900 2. 337 2. 785 3. 895 4. 500 G erm ania......... 1.390 2.147 2. 226 2. 729 2. 900 F ra n c ia ........... 1.178 1. 521 1.400 1. 725 1.890 Belgio............. . 565 519 453 608 631 Austria-Unglr. a 404 434 404 445 1 R ussia.............. 360 417 434 431?f i .500?Svezia............... 300 340 344 405 A ltri paesi.. . . 150 185 185 200 )
T o ta le .. . . , 12. 305 14. 383 14. 323 18.313 19. 700
In c iascun epoca an te r io re il p rog resso n o n era stato mai così rapido com e dal 1 8 7 9 al 1 8 8 0 ; e quan to al l’ann o in corso cioè al 1 8 8 2 s a reb b e p re­ m a tu ro il fare delle prediz ioni ; tu t tav ia vi sono ele­ m en t i pe r a f fe rm are che la p roduz ione a t tua le non è p e r nu lla inferiore a quella del 1 8 8 1 .
La Ryland’s iron trade Circular pubb l ica ogni t re mesi la s i tuazione so m m a ria dei fornelli a fuoco in In gh i l te r ra e l’ Iron Age fa a l tre t tan to p e r gli
Stati Uniti . Secondo gl’ indicati giornali ecco quali sono s ta te le fluttuazioni degli u l tim i anni.
Fornelli a fuoco Inghilterra S ta ti Uniti
1879 (media) 496 294 1880 id. 564 414 1881 id. 560 449 1882 (1 gennaio) 552 466
A m m e tte n d o che la produz ione p e r mezzo dei fornelli s ia a t tu a lm e n te la stessa che nel 1881 n e i ' d ivers i d istre tt i , il n u m e ro degli apparecch i in a t t i ­ vità co r r i sp o n d e reb b e a una p roduz io ne ann u a le di:
8 .1 7 0 .0 0 0 tonn . p e r l’Ingh i l te r ra 4 .6 6 6 .0 0 0 » » gli S tat i Uniti
Dai bollettini mensil i dell’associazione dei pad ron i di fucine tedeschi si ri leva che la produz ione dello Zol lvere in ha ragg iun to nel gennaio 1 8 8 2 la cifra di tonn. 2 8 5 ,0 0 0 , ciò che da reb b e p a r tutto l’ann o u n tota le di 3 ,5 6 0 ,0 0 0 tonn. 1 tre paesi che abb ia ­ m o citati avevano a d u n q u e nel 1° gennaio 1 8 8 2 una produz ione di fonder ia che con t inua ta p e r tu tto I’ anno da reb b e u n eccedenza di 7 0 0 ,0 0 0 tonn . in confronto del 1881 e po r te reb be a più di 2 0 m i­ lioni di tonne lla te la produz ione degli alti fornelli di lutto il m ondo.
Il s e g u en te specch ie t to con tiene la s i tuazione dei d is t re t t i m inera li che forniscono la m ag g io r par te dell’accia io fabbrica to nel l ’E u ro p a occ identa le , e agli Stati Uni t i .
Minerale prodotto (tonn. metriche) 1879 1880
Em atite del Cumberland......... 2. 240. 000 2. 802. 000 Antrim (Irlan d a)...................... 157. 000 242. 000 Spagna (esportazione)............. 1. 094. 000 2. 932. 000 Algeria — ............. 438.000 596.000 Ita lia - ............. 198.000 400.000 Germania (spatliiquo)............. 869. 000 1. 009. 000 Lago superiore (Stati U n iti) .. 1. 425. 000 9. 998. 000
6.421.000 9.988.000
Q u a n tu n q u e l’e s t raz ione del 18 81 non sia anco ra c o n o s c iu ta , si può a f fe rm are che il con sum o dei m ine ra li r icch i e pu r i ha co n t inua to a sv iluppars i , m a lg ra d o l’ applicazione del p rocesso basico. L e im ­ portazioni m a r i t t im e del m in e ra le di ferro nei p r in ­ cipali paesi i n d u s t r i a l i , cioè a diro in provenienza dalla S p agna , e dal M ed i te r raneo han no ra g g iu n to i seguen ti totali :
Importazioni per mare 1879 1880 1881
Ingh ilte rra ........... 1 .098.000 2.673.000 2.485.000 F rancia ................. 665. 000 785. 000 783. 000 G erm ania............. 240.000 410.000 462.000 S ta ti U niti........... 270. 000 463. 000 800. 000 Belgio................... 18.000 76.000 79.000
Risulta dalle cifre sopra indicate clm gli alti f o r ­ nelli da fonderia B essm er de l l ’ Ingh i l te r ra co n su ­ m ano oggi m in e ra le es te ro e ind ig en o presso a poco nella stessa q u a n t i t à , e che le im portazion i a m e r i ­ cane hanno preso u n o sv iluppo così rap ido ch e non può passa re inosserva to .
Consumo Il co n su m o di u n paese è il m ig l io r c r i te r io del-
1’ attivi tà della sua indus tr ia s id e ru rg ic a . P e r a v e re il con sum o esatto di u n anno b i so g n e re b b e ten e r conto della var iazione dei depositi ciò che n o n è
794 L’ E C O N O M I S T A 10 dicembre 1882
possibil di fa re che p e r l’Inghi l terra e p e r gli Stati Uniti . P e r gli altri paesi bisogna l imitarsi a so m ­ m a re la produz ione e i’ importazione, so tt raendone la esportazione.
Consumo ( L ’unità è egua le a 1000 tonn. metriche)
1878 1879 1880 1881
Inghilterra ..................... 5. 375 4.860 6.070 6. 480 Stati U n iti .................... 1. 830 3 485 4.180 5 346 G erm ania....................... 1.510 2. 200 2. 730 3. 300 F ra n c ia .......................... 904 1.540 1.880 2 . 1 6 0 Belgio.............................. 637 627 805 805 A u.stria-U ngheria.. . . 363 460 492 —
Russia.............................. 385 618 677 —
Svezia.............................. 285 ,321 360 — L ’ elaborazione delle fonder ie fo rn isce t re p r inc i-
cipali ca tegorie di prodotti : getti, ferro e acciaio. La statis tica dei va r i paesi dà abbastanza esa t tam en te 1’ im portanza della fabbricazione del fe rro e dell’ac ­ c i a i o , m a le indicazioni sul lavoro delle fonderie sono m eno com plete .
In G e rm a n ia ove la p roduz ione o il consum o delle fonder ie sono r i leva te con molta esattezza, si fabbri­ carono nel 1 8 7 9 4 4 8 ,0 0 0 tonn . di pezzi modellat i , e 5 1 4 ,0 0 0 nel 1 8 8 0 .
P e r il R eg no Unito la re lazione della Britiscìi ìron trade Association va lu ta il con sum o del fe rro fuso nel 1 8 8 0 a 2 ,3 0 0 ,0 0 0 tonn., cifra che ra p p r e ­ senta il 57 p e r cen to del consum o genera le . Agli S ta t i Uniti , secondo gli ultimi dati statistici , la fab­ b r icazione del ferro e de l l ’acciaio av reb b e assorbito d u ra n te l’ anno che te rm ina al 1° g iugn o 1 8 8 0 , 2 ,5 0 0 ,0 0 0 tonn . di metalli fusi e 1,2 5 0 ,0 0 0 di ferri vecchi
La fabbricazione dei prodott i du t t i l i , ferro e a c ­ ciaio, è assai m eglio conosc iu ta . P e r acciaio i n t e n - donsi in g en era le i prodotti ottenuti per mezzo delfa fusione.
Produzione del ferro. ( L ’unità co r r i sp onde a 1 0 0 0 tonn. m etr iche)
I l q u a d ro seguen te dà la statistica officiale della produz ione dei principali paesi in fe r r i . lam inati . P e r ¡’A us tr ia e pe r l’In gh i l te r ra i dati officiali m ancano, e vi si è supplito con valutazioni più o m eno a p ­ pross im a tive .
3870 1873 1379 1880
Ingh ilte rra ................. . 2.600 2. 500 1. 700 2.000 S ta ti U niti................. . 1.170 1. 666 1. 85G 2.115 G erm ania................... . 900 1.310 1.215 1.358 F ra n c ia ...................... 670 940 875 985 Belgio’.......................... 491 480 410 458 A nstria-U ngheria .. . 232 260 175 200 R ussia.......................... 260 290 290 290? Svezia.......................... 214 213 236 252
6. 530 7.660 6. 757 7. 698
Da ques to specch io appar isce che la p roduzione del fe rro non ha molto progred i to ; ciò è stata la c o n se g u e n z a 'n a tu r a le della sostituzione de l l ’acciaio al ferro .
Produzione dell'acciaio (L ’un ità c o r r i sp o n d e o 1 0 0 0 tomi, m e t r iche . )
L a fabbricaz ione del m etal lo f u s o , ha preso una rap ida es tensione , grazie al perfezionam ento dei m e ­ todi di fabbricazione. Il seguen te specch io con tiene la produz ione del l ’acciaio in ve rghe .
1870 1878 1879 1880 1881
In g h il te r ra . . . . 350 1.096 1.124 1.414 1.700 S tati U n iti .. . . 64 735 944 1. 258 L 570 G erm ania......... 170 570 582 762 950 F rancia ............. 80 336 365 426 460 Belgio............... 9 115 110 120 138 A ustria-U ngh.a 24 152 156 160 i R ussia............... 12 24 28 39 400 Svezia............... 8 95 210 210? I
717 3.123 3.530 4.383 5.220
L a produz ione del 1 8 8 0 si r ipa r t isce app ross im a t ivam ente com e segue fra i d iversi proeesssi di fab bricazione
Acciaio Bessem er.. . 3. 560. 000 tonn. » sur so le .. . . 580.000 » » au C reuset. 240.000 »
Consumo dei prodotti siderurgici Il con sum o del fe r ro dei vari paesi è difficile a
stabilirsi esa t tam en te a m otivo deile lacune che si r iscon t rano nelle s ta t is t iche della produzione. Le sole cifre com ple te e confrontab ili sono qu e l le che con­ ce rnon o la produz ione delle f o n d e r ie , pe rchè le esportazioni e le im portazion i c o m p ren d o n o special - m en te i fe rr i lam inati e lavorati .
Consumo del ferro ( L ’unità equ iv a le a mille tonn. m e tr iche )
1878 1879 1880 1881
Inghilterra ............. 4. 055 3. 310 4.160 4. 340 Stati U n iti . ........... 2. 520 3. 920 5. 180 6. 540 Francia................... 1. 595 1.470 1 . 850 2.180 G erm ania............... 1. 840 1. 750 2. 015 2.055 B elgio...................... 470 340 485 460 A ustria Ungheria. 488 440 457) Russia...................... 917 860 800 1.350 Svezia...................... 180 175 186)
12. 065 12. 265 15.130 16.895
LE BANCHE POPOLARI IN RUSSIA L ’idea fo n d am e n ta le che ha isp ira to in R uss ia la
organizzazione delle B an che p o p o la r i , è quella ili Schu lze—Delittzch il cui successo in G e rm a n ia ha prodotto , c o m e .s i sa, g r a n r u m o re pe r tu tta E u ro p a . Ma la l iberazione degli schiavi opera ta dallo Czar A lessandro n e formò I’ o c c a s io n e , facendo a p p a r i re v is ib i lm ente la necess ità dì a iu ta re so tto una fo rm a q u a lu n q u e u n a popolazione ru ra le di 4 0 milioni di ind iv idu i d ivenu ti l iberi ad un t r a t t o , a t r a r p a r ­ tito dalla proprie tà . E r a necessar io p e r conseguenza di occupars i p r in c ip a lm en te delle cam p agne , l’i n d u ­ stria c i ttad ina potendo senza molte difficoltà p r o c u ­ rars i le o p p o r tu n e r i so rse , m e n t re i contadini p ro ­ fondam ente ig n o r a n t i , d issem inat i su di u n te r reno ove lo condizioni c l im a te r iche e rano spesso di os ta­ colo al lavoro, ave vano l’ab i tud ine di tutto a t tè n d e re dai loro padron i. Si t ra t tava p e r ta n to non di c re a r e ad u n t ra t to con l’a iuto del cred i to dei capitali che n es su n po tere av reb b e potuto far so rge re , m a che il lavoro soltanto p roduce , m a bensì di ecc itare gli affrancati al r i s p a rm io e al soccorso scam bievo le , p roporz ionando I’ assistenza delle b an c h e agli sforzi stessi di coloro che d av an o a prest i lo . Diversi t e n -
10 dicembre 1882 795L’ E C O N O M I S T A
ta ti vi fu rono fatti a com inc ia re dal 1 8 6 5 e 1 8 6 6 , m a n o n fu che verso il 18 7 0 che le B anche popo­ lari p rese ro u n vero sv iluppo sotto l ’ impulso delle classi dirigenti del paese, cioè a d ire di un n u m e ro r is tre t to di persone influenti e attive, au tor izzate dal G overno , che si fecero i consiglieri e le gu ide degli interessati , fra cui occupav ano un posto dist in to i Municipj. 1! m ovim ento in favore di ques te nu ove istituzioni p a r t i spec ia lm ente dalla società agronom ica di Mosca, di cu i un a sezione, quella di P ie t ro b u rg o , aveva p e r seg re ta r io B. de K h i t r o w ; sicché i fon­ datori delle società fu rono ra r a m e n te gli antichi se rv i stessi.
V i sono diversi tipi di b an che popolari , ma du e p r in c ip a lm e n te preva lgono su tutti gli a l t r i : quello del Com ita to della Società agronomica, e quello del Ministero. L ’ingerenza del l ’am m in is t raz ione pubblica è qu i e v i d e n t e , e n o n dovrà m erav ig l ia rs i di non t rovarve la troppo pa ras i ta , se si riflet ta che le r i ­ sorse di cui le b an che dispongono sono in g r an pa r te fornite dallo Stato, dai consigli am m in is t ra t iv i p ro v in c ia l i , e dai c o m u n i , e ciò n a tu r a lm e n te i m ­ plica il con tro l lo ufficiale.
Una p a r te delle società (que l le del M in is te ro ) sono a responsabil i tà l imitala ; a l tre com e in G e r ­ m ania si basano sulla so lidarie tà dei m em b r i gli un i verso gli altri. I soci debbono fo rn i re u n a p a r te dei 5 0 rubl i che hanno facoltà di pag a re pe r f r a ­ zioni annual i di 3 rubli . Si è d u n q u e costretti a fare le sue p rove, e di p res ta re qu a lche cosa a sò stessi p r im a di r i c o r r e r e ai se rv ig i della b a n c a , la q u a le ol tre le quotazioni , e i capitali officiali, ha pe r r i ­ sorse i prestiti e i depositi forniti dal pubbl ico , e p resenta dei pegni di garanz ia presso a poco asso­ luti. I prestiti s i ' f a n n o sotto forma di obbligazioni a term ini variabili ; i depositi danno luogo alla c o n ­ segna di u n libretto con facoltà di ri t ir i de te rm ina t i : sono in sostanza u n a specie di casse di r i spa rm io . L e operazioni con i so ttoscri ttori n o n si com p ongo no che di p r e s t i t i , v a r ian d o d’ im portanza secondo il tipo delle società d i e si è adottato. Il prest i to p e r ­ sonale fatto a ciascun m e m b ro non può o l t r e p a s ­ sa re elio u n a volta e mezzo 1’ a m m o n ta re della sua pa r te sociale : ma si può pe r mezzo di solide c a u ­ zioni o t tene re qu i 150 r u b l i , la 3 0 0 , cioè a d ire fino a t re e sei vo lte il va ló re della p ro p r ia azione.
Si può d i re delle B an che ru sse c h e sono re a l ­ m e n te popolari nel senso p iù an t i c am en te accetta to di questa parola , in ciò che esse* n o n se rvono che a una piccola clientela re a lm e n te b i so g n o s a , l i m i ­ tano la par te di ciascuno , in te rd icono la cessione di questa par ie , e sono organizzate e sc lu s ivam en te per il soccorso , senza che n è la speculaz ione, nè l’agio- laggio, possano t ra rn e a lcun part ito.
Si ha c u r a pe r tan to di d ire pe r fortif idaro la d i­ g n i t à dei so c i , che la benelicienzn è e s tranea a l - ì’ i s t i tuz ione , e che la m utua l i tà n e è soltanto la base . U na pa r te dei profitti v ien posta nella r i s e rv a ; u n ’al tra pa r te è devolu ta q u a lc h e volta agli im p ie ­ gati , e il res to v ien diviso fra gli azionisti.
C iascuna banca è d i re t ta da u n ’ am m in is t raz ione com posta di t re m em b r i che fo rm ano il po tere e s e ­ cutivo; u n consiglio di sei m e m b r i sorveglia e con­ trolla . Esso si r iun isce al m eno u n a volta al m ese . L ’as sem blea gen era le elei soci a p p ro v a i conti , s c e ­ glie ed e legge p e r tre ann i gli am m in is t ra to r i , e i consiglieri . In a lcun e società vi è u n funzionario che si ch iam a tutore, e v ien e des igna to dal M un i­
cipio , a l lo rché questi ha fornito il p r im o fondo di fondazione. Il tu to re rende dei se rv ig i che è facile a p p re z z a re , rendendos i cen to de l l ’ inespe r ienza dei clienti d i cam p agna , che han no tu t to da im p a ra re , e di cui gli am m is t ra to r i e cons ig l ie r i stessi hanno bisogno d i fa miglinrizzarsi con le questioni di cre ­ dito e con l’applicazione degli statut i .
Le cifre seguen ti d a r a n n o u n ’id ea dello sv iluppo delle B anche popolari in R ussia .
Numero Numero Capitale azioni Riserve delle dei — . —
Anni Banche Soci Rubli Rubii
1872 162 14,000 187,000 21,000 1873 342 33,000 187,000 38,000 1874 488 54,000 597,000 80,000 1875 624 84,000 1,115,000 90,000 1876 826 120,000 1,759,000 165,000 1877 982 132,000 2,617,000 235,000 1878 1,029 153,000 3,110,000 264,000 1879 1,084 166,000 4,364,000 347,000 1880 1,165 183,000 4,955,000 419,000 1881 1,230 » » »
Im prestiti Depositi Spese Anni ___ — di Ammini­ Circolazione
Rubli Rnbli strazione — — — Rubli Rubli
1872 363,000 106,000 14,000 4,843,000 1873 667,000 429,000 44,000 9,028,000 1874 1,235,000 673,000 52,000 15,486,000 1875 1,750,000 684,000 89,000 23,204,000 1876 2,142,000 1,039,000 125,000 34,171,000 1877 2,805,000 1,432,00 i 166,000 42,213,000 1878 8,045,000 1,945,000 220,000 52,723,000 1879 3,122,000 2,592,000 260,000 57,449,000 1880 3,450,000 3,131,000 292,000 61,393,000
P res titi fa tti Media Profitti ciascun anno Rimborsi dei prestiti
Anni .— .— — — Rubli Rubli Rubli Rubli
1872 34,000 1 ,100,000 671,000 47 1873 101,000 3,334,000 2,342,000 63 1874 194,000 5 ,320 ,0 0 4,205,000 73 1875 311,000 7,988,000 6,424,000 83 1876 442,000 11,840,000 10,099,000 86 1877 540,000 14,494,000 13,164,000 93 1878 647,000 17,425,000 16,188,000 92 1879 721,000 18,698,000 17,567,000 109 1880 796,000 20,547,000 18,756,000 117
Nel 1 8 7 9 le pe rd i te ascesero a c i rca l’8 p e r cento del cap ita le sociale, e i profitti net t i d is t r ibu i t i r a p ­ p resen ta ron o in media il 9 per cen to ded uzione fatta degli in te ressi de l le bonificazioni, o della quo ta di r ise rva . La m agg io r pa r te dei depositi v e n n e ro fatti p e r u n anno e al di là ; l ' in te re sse m edio pagato iù del 6 1 / 2 per cen to , e quello o t tenu to del 7.
li n u m e ro delle b an che re pp rese n ta quello delle autorizzazioni o t t e n u l e , ma pe r v a r ie ragioni 12 8 b an ch e n o n r iusc irono a cos t i tu i rs i , 1 2 8 l iqu idarono e 67 n o n resero i conti. In con c lus ione es is tono e p ro ­ sp e rano nel 18 8 2 97-4 so c ie tà con o l tre 2 0 0 m ila soci.
M I C I DELLE CÀM ERE DI COMMERCIO Camera di Commercio di Firenze. — L a C am era
di C om m erc io ed ar ti di F i renze si ad u n a v a nel g io r­ no 2 7 co r re n te sotto la pres idenza dell’ on. s ign o r cav . Giulio T u r r ì , p resenti gli onorevoli s ignori Vitto A nseim o, v i c e - p re s id e n te , S a rd è , L an d i , T o r ­
796 L’ E C O N O M I S T A 10 dicembre 1882
ricelli, V im erca ti , P adovan i, Fossi, Galletti, Ravà, F r u l l in i , Piacci, Ram acci e Niccolini. Dopo av e r t ra t ta to gli a rgom en ti posti al l’ o rd ine del g iorno, r igu a rda n t i affari d ’ in te rn a am m inis traz ione , la C a­ m e ra ud ì u n ra ppo r to de l l ’ on . cav. Raffaello T o r r i - celli, sopra un a istanza p resen ta ta da var i scultori in v e rde di P r a t o , pe r o t tenere la esenzione dal dazio c o n s u m o , di re cen te imposto sulle m aterie p r im e e sui p rodott i della loro indus tr ia , e deliberò che il rappor to de l l ’ on. re la to re , facendolo p roprio , ven is se u n i ta m e n te alla istanza suddetta inv ia to all’on. s indaco di questa città, affinchè nell’ in te resse dei r i ­ co r ren t i , ven isse abroga to quel dazio.
Camera di Commercio di Bologna — Nella to r­ na ta del 23 o t tobre il p res iden te com unica una lette­ ra di S. E . il s ig n o r M in is tro del C om m erc io del 1 6 o t tobre con cui sollecita la C am era ad invitare gli ade ren ti alla stanza di compensazione, pe rchè si cost itu isca u n ’ associazione, che meriti qu ind i la sua autorizzazione. — Sulla proposta del sig. P r e s id en te la C am era de l ibera di so llec i tare al detto fine g l ’isti­ tu t i di credito e i negozianti designati nel progettato R ego lam ento , d an done a c iascun di loro un esem pla ­ re . Il p res iden te r i fe risce poi com e la C am era di C om m erc io di Catania ch ieda appoggio ad un pro­ getto di passaggio di treni ferroviarii pe r lo s tretto di Messina. Il p roge t to è del sig. Antonio C alabretta , e consiste in una n a v e , sopra la qua le (messa a-livello d e ’ hinarii ferroviarii) può fe rm ars i u n intero con­ voglio , e così t raspor ta rs i da una sponda ali' altra passegger i e m erci senza bisogno di a lcun trasbordo, con g r an d e com odità di quelli e con m inore o n iun per ico lo di a v a r ie p e r queste . U n i re l’ isola di Sicilia al con tinen te m e rc è tale proget to sa reb be una gloria del nostro secolo. Ma la C a m e ra d ichiara che non può senza a r ro g a re di sè, farsi p ropug na t r ice di cosa in to rno la qua le no n è com peten te , e molto m eno d e l l ' i n d i c a to progetto , del qua le nou ha p u r tanto da fa rne stud io e da p ren d e rn e com piuta cognizione. N u l lad im eno , n o n potendo d isconoscere la utilità che sa reb be a v en ire dal proget to stesso, o da altro qua l ­ siasi, aug u ra che sia degno dì considerazione, e che possa essere recato ad effetto p e r onore ed interesse genera le .
Notizie economiche e finanziarie
La C om m iss ion e del Cod ice di com m erc io si è occupata a t t iva m e n te per fissare quali d eb bano es­ s e re le disposizioni transi tor ie da adottarsi per la a t tuazione del n u ovo Codice. Essa ha com piu to il su o lavoro e fra pochi g iorni sa rà r iconvocata in a s sem blea g en era le pe r " a p p ro v a r e il Regolam ento com pila to sulla base delle deliberazioni prese .
— R e la t iv am en te alle Socie tà com m ercia l i in ac­ com andi ta pe r azioni ed anon im