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GAZZETTA SETTIMANALE SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIVATI Anno IX - Voi. XIV Domenica 10 I CO M TTTSTU: In Italia l’opinione pubblica, specialmente intorno agli argomenti che riflettono le più grandi questioni amministrative, sembra essere tormentata dalla feb bre intermittente. Ora una, ora un’altra questione si impadronisce improvvisamente, per una circostanza qualunque, della stampa e per un momento diventa tema di generale discussione, ma superato l’accesso, cado nel dimenticatoio e subito colla stessa forza viene a galla un’ altra questione che occupa e preoccupa per un dato periodo gli animi; e così via è un suc cedersi a modo di fantasmagoria di discussioni vive, di preoccupazioni intense, e di dimenticanze inespli cabili. Sembrerebbe quasi generalo convinzione che sia bastante il discutere per uno o due ntesi una questione, per averla risolta e teoricamente e pra ticamente. Un esempio chiarissimo di questo fatto, deplore vole in vero, lo troviamo in ciò che riguarda le finanze dei Comuni. Ricordano i nostri lettori come pochi anni or sono tutti affermassero urgente la questione dei Co muni ? — Non solo la stampa ne faceva argomento di continua disamina, non solo i snidaci dei più importanti Comuni si raccoglievano in assemblee per discutere della situazione, ma non vi era uomo politico il quale non ponesse come parte impor tante, essenziale del suo programma quello di risol vere la questione finanziaria dei Comuni ; in Par lamento, ogni qualvolta parlavasi di trasformazione o modificazione dei tributi, i bisogni urgenti dei Comuni erano motivo e scopo delle riforme; gli stessi ministri o spontaneamente o per necessità po litica, affermavano di avere a cuore la situazione dei Comuni, e promettevano studi e lasciavano anche conoscere officiosamente l’indole approssima tiva dei provvedimenti progettati. Si parlava in fatti di disegni di legge per riordinare il dazio di consumo e per lasciare ai Comuni questo cespite di entrata, meno quella parte che riguarda le bevande. Insomma pareva evidente, da una parte la ge nerale convinzione che i Comuni avessero urgente bisogno di seri ed efficaci provvedimenti; dall’ altra die il Paese, il Parlamento, il Governo fossero ve ramente disposti a sollecitamente provvedere in modo serio alla condizione dei Comuni riconosciuta degna di provvedimenti. Or bene: a tanta premura, a tanta agitazione, a tante promesse è succeduta la calma e quasi la indifferenza. Dicembre 1882 N. 449 Abbiamo attraversato un periodo di lotta eletto rale, e delle moltissime questioni economiche nuove e vecchie che i numerosi candidati posero sotto agli occhi dei loro -eiettori, quella delle finanze co munali fu dimenticata completamente, od almeno ne parlarono pochi e solo per incidenza. Oggi l’opi nione pubblica e con essa quella del Parlamento e del Governo sono dominate da altra febbre? — Il periodo di tenerezza e preoccupazione per i Comuni è passato ? E tuttavia è ben necessario rammentarlo: nessun provvedimento è stato attuato, e le condizioni sono in molti luoghi identiche, in altri peggiorate, e di molto. Basta gettare uno sguardo sulle più recenti sta tistiche per accorgersi della dolorosa verità. — I debiti dei Comuni continuano a crescere quasi colla consueta proporzione ; — le spese meno urgenti, come gli allargamenti delie piazze e delle vie, i monumenti, gli abbellimenti, i giardini pubblici ece., assorbono sempre una parte grandissima del bi lancio ; — le maggiori spese non sono coperte eoa imposte distribuite in modo meno dannoso alla eco nomia pubblica, ma vengono, senza discernimento e senza previdenza alcuna, portate ad un tasso intol lerabile le- sovraiinposte sui terreni e fabblicati e l’imposta sul dazio consumo. — In pari tempo le disposizioni legislative, per le quali dovrebbero es sere limitate od almeno rese più proporzionate le spese facoltative, rimangono inefficaci ; — i difetti che taute volte abbiamo lamentati nelle leggi circa il controllo e la revisione dei bilanci sussistono tuttavia I Ecco la situazione dei Comuni, a cui ormai nes suno sembra più pensare. Noi non abbiamo in animo qui di dire nè che cosa occorra, nè che cosa sia possibile di fare, ma notiamo soltanto, come un fatto significante assai, questa mobilità della pubblica opinione, questa in coerenza nell’indirizzo degli stessi governanti. Il fatto che in Italia moltissime sono le questioni urgenti, e che quindi molte domanderebbero pronta soluzione, può giustificare I’ opinione pubblica che con egual impeto si lascia infiammare per l’uno o per l’altro tema, senza preoccuparsi che abbia o no un effetto pratico la agitazione, ma non giustifica certamente l’opera dei governanti i quali dovreb bero, appunto perchè governanti, indirizzare 1’ opi nione pubblica e mantenerla sopra una questione urgente finché sia soluta onde impedire che regola e governo delle moltitudini e degli uomini di Stato divenga od appaia ia leggerezza dei propositi.

SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, …

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GAZZETTA SETTIMANALESCIENZA ECONOMICA, FIN A N ZA , COMMERCIO, BANCHI, FE R R O V IE, IN T E R E SSI P R IV A T I

Anno IX - Voi. XIV Domenica 10

I C O M T T T S T U :

In Italia l’op in ione pubbl ica , sp ec ia lm en te in to rno agli a rgom en ti che riflet tono le più g ran d i questioni am m in is t ra t iv e , se m b ra e sse re to rm en ta ta dalla feb ­b re in te rm i t ten te . Ora un a , o ra u n ’al tra ques t ione si im p ad ro n isce im p ro v v is am en te , p e r u n a c i rcostanza q u a lu n q u e , della s tam pa e p e r un m o m en to d iven ta tem a di g e n e ra le d iscuss ione, m a su p e ra to l’accesso, cado nel d im ent ica to io e sub i to colla stessa forza v iene a galla u n ’ a l t ra q u es t io ne che occupa e p reoccupa p e r u n dato per iodo gli an im i ; e così via è u n su c ­ceders i a m odo di fan tasm agoria di discuss ioni vive, di p reoccupaz ioni in tense , e di d im en t ic an ze inesp li ­cabili.

S e m b re r e b b e quasi gen era lo convinzione ch e sia ba s tan te il d isc u te re pe r un o o d u e ntesi una quest ione , p e r averla risolta e teo r ica m e n te e p r a ­t icam ente .

U n esem pio ch ia r is s im o di questo fatto, d ep lo re ­vo le in vero , lo t rov iam o in ciò che r i g u a rd a le finanze dei C om un i.

R ico rdano i nostri lettori com e pochi ann i or sono tutti afferm assero u rg e n te la ques t io ne dei Co­m u n i ? — N on solo la s tam pa ne faceva a rg o m en to di con tinua d isam ina , non solo i sn idaci dei più im p ortan t i C om uni si raccog lievano in a s sem blee p e r d iscu te re della s i tuazione, m a n o n vi era uo m o politico il qu a le n o n ponesse com e pa r te im p o r ­tan te , essenzia le del suo p ro g r a m m a qu e l lo di r iso l­v e r e la ques t io ne finanziaria dei C om un i ; in P a r ­lam en to , ogni qualvolta pa r lavas i di t ras fo rm azione o modificazione dei t r ib u t i , i bisogni u rgen t i dei Com un i e rano motivo e scopo del le r i f o rm e ; gli stessi m in is tr i o sp o n tan e am en te o p e r necess i tà po­lit ica, a f fe rm avano di a v e re a c u o re la s i tuazione dei C om uni, e p r o m e t te v a n o s tu d i e lasc iavano anche con osce re officiosamente l ’ indole ap p ro s s im a ­tiva dei p rovve d im e n t i p roge t ta t i . S i pa r lava in­fatti di d isegni di legge p e r r io r d in a r e il dazio di c o n su m o e p e r la sc ia re ai C o m u n i ques to cespite di en tra ta , m eno quella pa r te che r i g u a rd a le bevande .

In som m a pa reva ev idente , da u n a par te la g e ­ne ra le convinzione che i C o m u n i avesse ro u rg en te bisogno di seri ed efficaci p ro v v e d im e n t i ; dall’ altra d i e il Paese , il P a r la m e n to , il G ove rno fossero v e ­ra m en te disposti a so llec i tam ente p rovvedere in m odo serio alla condizione dei C o m u n i r iconosc iu ta degna di p rovved im en ti .

O r b e n e : a tanta p r e m u ra , a tanta agitaz ione , a tan te p rom esse è su cced u ta la c a lm a e qu as i la indifferenza.

Dicembre 1882 N. 449

A bbiam o a t trave rsa to u n per iodo di lotta elet to­ra le , e delle moltiss ime quest ion i e co nom iche n u o v e e vecch ie che i n u m e ro s i can d ida t i posero sotto agli occhi dei loro -eiettori, que lla del le f inanze c o ­m unali fu dim ent icata c o m p le tam en te , od a lm en o ne pa r la ron o pochi e solo p e r inc idenza . O ggi l’opi­n ione pubbl ica e con essa que l la del P a r la m e n to e del G ove rno sono dom ina te da a l t ra f e b b re? — Il per iodo di tenerezza e p r eoccupaz io ne p e r i C om un i è passato ?

E tu ttav ia è b en necessar io r a m m e n ta r lo : n e s su n p ro v v e d im e n to è stato a t tua to , e le condizioni sono in molti luoghi ident iche, in altr i peggiora te , e di molto .

Basta ge t ta re un o s g u a rd o su lle p iù recen t i s ta­t is tiche p e r accorgers i della do lo ro sa ve r i tà . — I debiti dei C om un i con t inuano a c r e s c e re quasi colla consue ta proporzione ; — le spese m eno u rg en t i , com e gli a l la rgam enti delie piazze e del le vie , i m o n u m e n t i , gli abbe l l im en t i , i g ia rd in i pubblic i ece ., a ssorbono s e m p r e u n a p a r te g r a n d is s im a del b i ­lancio ; — le m aggior i spese n o n sono cop er te eoa imposte d is t r ibu i te in m odo m eno d an noso al la eco­nom ia pubblica , ma vengono , senza d i sc e rn im en to e senza p rev iden za a lcun a , po r ta te ad u n tasso in to l ­lerabile le- sovra iinposte sui te r ren i e fabblicati e l’imposta sul dazio c on sum o . — I n pari tem po le disposizioni legislative, p e r le quali d o v re b b e ro e s ­se re lim ita te od a lm eno re se p iù p ropo rz iona te le spese facoltative, r im an g o n o inefficaci ; — i difetti che tau te volte abb iam o lam enta t i nel le leggi c i rca il controllo e la rev is ione dei b i la n c i suss is tono tu ttav ia I

E cco la situazione dei C om un i, a cui o rm ai nes­su no se m b ra più pensare .

Noi no n abb iam o in an im o qui di d i re n è che cosa occo rra , nè che cosa sia possibile di fare, m a no tiam o soltanto, com e u n fatto s ign if ican te assai, q u es ta mobilità della pubb l ica op in ione , qu es ta i n ­coerenza ne l l ’indirizzo degli stessi go v e rn an t i .

Il fatto ch e in Italia m olt iss im e sono le quest ion i u rgen t i , e che qu ind i m olte d o m a n d e re b b e ro p ron ta soluzione, può gius t i f icare I’ op in ione pubbl ica che con egual im peto si lasc ia in f iam m are p e r l’uno o p e r l’a l tro tem a, senza p reocc upa rs i c h e abb ia o no u n effetto prat ico la agitazione, m a no n giustifica c e r ta m e n te l’opera dei go vern an t i i qua li d o v re b ­bero , a p p u n to p e rch è g o vern an t i , ind ir izzare 1’ op i­n ione pubbl ica e m an ten e r la sopra u n a q u es t io ne u rg e n te f inché sia so lu ta onde im p e d i re che rego la e governo delle m olt i tud in i e degli uom in i di S ta to d ivenga od appaia ia leggerezza dei propositi .

L’ E C O N O M I S T A 10 dicembre 1882786

I C A N T IE R I M A R I T T I M Ie le industrie s iderurg iche e meccaniche in Ita lia

in relazione colla marina mercantile

U na delle p iù g rav i questioni che si sono d ib a t ­tu te in seno alla com m iss ione d ’inchies ta sulla m a ­r ina m ercan t i le fu quella co n ce rnen te i cantieri m ar i t t im i.

L ’ar te delle cos truzion i navali fu sem pre fino a questi u l t im i tem pi in g r a n d e onore in Italia, e det te prodotti di ta le bontà che s t ran ie re nazioni l’on o ra rono di com m iss ioni frequent i e lucrose. Solo negli ul timi anni l’a s so rdan te r i su o n a re dei martèl l i si ud iva m eno f r equ en te sulla sabbia delle nostre coste, e c o m m u o v e v a l’anim o il ved e re i nostri bravi m aes tr i d ’ascia e calafati, r idotti a cam b ia re il m e­s t ie re che p e r lu ngo vo lgere d’anni aveva dato pane alle loro famiglie, o e m ig ra re al l’estero in cerca di lavoro p iù f r e q u e n te e m eglio re tr ibu ito .

Q uesto stato di cose è re cen te . Non sono a n ­cora 1 0 anni che l’o t tenere una concessione di un largo e ben esposto te r reno aren i le e ra considerato u n a base di fo r tuna e perfino i terren i sassosi delle no s t re coste e ran rich ies ti p e r stabilirvi delle c o ­struzioni navali, m a lg ra do fossero essi i m eno a p ­propria t i a l l’u o p o ; tan ta era la rich ies ta di navi che si doveano im p ro v v is a r can tier i a q u a lu n q u e costo. L a r iv ie ra di G enova era più d’ogni altra a questo scopo im p ie g a ta ; ivi la r icchezza degli a rm a to r i , il coragg io dei m a r in a r i , i floridi co m m erc i coll’A m e ­rica , r e ndev ano ins tan te la dom anda di noli, ed essa n o n fu che t roppo soddisfat ta po iché, può dirsi, senza tem a d ’esse r con tradde tt i , che un a delle p r in ­cipali ragioni della decadenza della m a r in a m e r c a n ­tile i ta l iana, è stata l a febbre di cos tru ire , che i n ­fierì sulle coste italiane nel decennio tra il 1 8 6 6 e il 1 8 7 6 . E ssa n o n ebbe a l t ro effetto che quello di sopra cca r ic a re la nostra m ar ina di nav i a vela, p ressoch é tu t te d isadat te a ' le nu ove esigenze dei com m erc io di t ra spo r to a t tuale , che molti non se p ­pero indov ina re , o che q u an d o le v idero vollero d iss im ulars i , im pens ie r i t i dal l’im m ensa rov ina che n e v e r r e b b e a loro e al paese, se queste si fossero afferm ate . Sconsiglia ti , che crede t te ro , o vollero far c r ed e re , e s se r essi soli nel vero , q u ando tu tte le m a r in e del m o n d o più ch ia roveggen ti della nostra n o n avevano in an im o altro che il su r ro g a re al vecchio m ater ia le , disadatto ai nuovi bisogni, uno nu ovo , p iù consen taneo alla rapidità dei trasporti e ili porta ta m agg io re , qua le la r ich iede oggi il c o m ­m erc io , il qua le , costret to a r id u r r e i suoi guadagn i, ce rca com penso nella m agg iore entità degli affari.

■ La rag ione ve ra del silenzio dei nostri can tier i è u n i c a ; essa consiste nel su r roga rs i lento da p r i n ­cipio , fu r io so negli u l t im i ann i, delle costruzioni in fe rro , a quelle in legno. Q uando il legno era an ce ra i n onore , si apprezzava assai quello del le n o ­s t re foreste e si d o m a ndav ano all’Italia le costruzio ni n av a l i ; ora c h e il ferro t en d e a su rrogar lo , e n o n solo nella cos truz ione dei vapori , m a an c h e in quella dei velieri , la clientela si rivolge di p r e f e ­renza a quelle nazioni che p roducono il ferro, o che hanno ca rb o n e a sufficienza pe r fo ndere e l a ­m in a re que llo che possono p rocu ra r s i dalle m in ie re a l tru i . Il nostro magnifico fe rro dell’Elba , quello poco inferiore delle Calabrie , di L om bard ia , della

Yal d’Aosta e di Sicilia, esporta to dagli Ing les i , dai Belgi, dai F r an ce s i ci to rn a in fo rm a di lamiere, d i corazze da nav i , di ca lda ie , e perfino di catene e di m ar te l l i , e quel che è peggio, a lcun e volte lavora to dai nostri opera i che la m ancanza di la ­voro in patr ia cos tr inse a em ig ra re .

A questo lacr im evo le stato di cose la co m m is ­sione. d ’inchies ta sulla m a r in a m ercan t i le non può p o rre r i m e d i o ; essa deve l imitarsi a dep lo rar lo , e a far voti p e r c h è capitali i ta liani, resi potenti e moltiplicati dallo spir ito d ’assoc iaz ione, di cu i il no ­s t ro paese patisce difetto, possano g iu n g e re nel t e m ­po più b reve a dedicars i al l’indus tr ia s ide ru rg ica , e con ques to mezzo, g iu n g e re a r i c h ia m a r e in pa­tr ia attivi e capaci operai e m aes tr i , che la m iser ia n e ha al lontanati , e fo rn ire ai nos tr i can tier i l’ali­m ento necessar io al n u o v o g en ere di lavori che da essi si r ich iedono.

Nò sì dica, che la produz ione della ghisa e delle lam iere , s a reb b e pe r noi p iù costosa che il p r o v ­ved e rsen e all’es te ro perché! m anch iam o dell’e lem ento pr incipale pe r fondere, il ca rb o n fossile. Ciò poteva esse r vero qua lche anno fà, p r im a che n u ov i m e ­todi avessero reso possibili le g rand i econom ie di com bust ib i le , che ora realizzano le g rand i fonderie s t r an ie re , e p r im a che si fosse t ro v a to m odo d ’ u ­tilizzare per le fusioni i com bustib il i di qua li tà in ­feriore. Di più, la m ancanza del ca rbon e fossile in Italia, non è così assoluta com e v o r re b b e ro farci c red e re coloro a cui con v iene che noi b ruc iam o il ca rb o n e loro , in luogo del nostro , e si p renda no le loro lam ie re invece di p ro d u r le da noi, col ferro delle no s t re m in ie re . L ’inch ies ta sulla m a r in a m e r ­canti le ha r ive la to a m olt i che le i g n o r a v a n o , 'e r i ­cordato a chi l’avea d im en t ica to che A gnana e Mon- giana sono depositi di ca rbon e assai m ig liore di q u an to sa reb be s t re t t am en te necessar io pe r s tab il ire g rand iose fonderie , e in ogni caso, le ligniti che possediamo in forte quan t i tà po trebbe ro (p e r poco che il loro trasporto si r iducesse) , r im piazza re il ca rbon e nelle fusioni fatte coi metodi p iù recenti che pe rm ettono di u t il izzare com bust ib i l i ' di quali tà inferiore .

Il r isveglio della nostra at t iv i tà nelle costruzioni navali, no n po tendo d u n q u e esse r a l tro che la con­seguenza deilo sv i lu p p o del l ’indus tr ia del ferro in I talia , la c om m iss io ne d ’inchies ta sulla m a r in a m e r ­canti le dovè occupars i di r i c e r c a r e se lo S ta to po­teva far q u a lc h e cosa pe r affrettarli am be due . Q u i la quest ione d iven iva com plessa po iché u r ta v a p r in ­cipi econom ici , o rm ai d iven u t i genera li , e ai quali no n si vo leva t ra sg re d i re . B isognerebbe infatti che lo S ta to diven isse in d u s t r ia le , ap rend o a conto proprio fonderie , o che esso incoragg iasse i pr ivati a s ta­bilirle, p r o m e t ten d o c o n s u m a rn e i prodotti nelle costruzioni da farsi a conto della m a r in a m il i tare ; am b e d u e i s is temi son cattivi po iché nel p r im o caso lo S ta to che s e m p re ed o v u n q u e è catt ivo a m m in i ­s t ra to re a v re b b e prodot to a m agg io r costo degli s t a ­bilimenti e s t e r i ; b iso gnerebbe allora c h ’ egli v e n ­desse i suoi prodott i a perd i ta ai c o s t r u t to r i , . fa­cendo così pagare a tutti i c i t tad ini , un van taggio forse ipotetico da acco rd a rs i alla n o s t ra m ar ina ; nella seconda ipotesi, que l la cioè che lo Stato" g a - r a n t 's s e il lavo ro a s tab il im enti s ide ru rg ic i da fon­dars i da pr ivati , s a r e b b e m an c a to a questi lo s ti­m olo m agg io re alla p roduz io ne eco nom ica , la c o n ­correnza.

10 dicembre 1882 L’ E C O N O M I S T A 787

L a com m iss ione dec ise a d u n q u e che nessuno dei d u e sistemi era ra ccom a ndab i le e si l imitò solo a d a re dei consigli, onde nel caso che si possano fon­d a re in Ita l ia s tab il imenti siffatti , la loro con d i ­zione di esis tenza n o n sia t ro p p o p re c a r ia , A q u e ­sta categoria app ar ten g o n o i voti ch ’essa fa che il governo p ro m u o v a , sviluppi e incoragg i con l a v o ­ro gli s tab il im en ti m eccan ic i , affidando all’indus tr ia nazionale le com m iss ion i go ve rn a t ive della M arina m il i ta re e que lle delle fe rrovie ; le ra ccom andaz ion i di iniziare s tud i , esper ienze, r i c e rch e e p u b b l ic a ­zioni che c o n co r ran o all’i n c r e m e n to delle indus tr ie m ine ra r ie , p a r t ico la rm en te r i spe t to alla produz ione del ferro e dei combustib il i fossili ; le r iduzioni, c h ’essa r ich ied e nel le tariffe fe r rov ia r ie pei trasporti di legnam i da cos truz ione , in m odo da a r r iv a r e al l im ite m in o re possibile.

Ove la com m iss ione p iù che ai consigli alle r a c ­com andaz ion i , ai voti a r r i v a fino a cos t i tu i rne u n do v e re allo S ta to si è (e con molta rag ione , pe rchè consen taneo ai pr incip i! p iù accetti del l ’ econom ia p u bb l ica ) di ced e re all’ i n d u s tr ia p r iva ta i can tier i governat iv i che esso possiede, e di affidare alla i n d u s tr ia p r iva ta la co s t ruz ion e degli scafi in ferro delle navi da g u e r r a . A m b e d u e le cose s a ran n o di so m m a convenienza sì allo S ta to che all’ indus tr ia pr iva ta , e n o n dub i t iam o di a f fe rm are che tutti i con tr ib uen t i n e g o d r a n n o , s tan te le econom ie non indifferenti ch e lo S ta to real izzerà nelle c o s t ru ­zioni.

L a com m iss io ne fa. p u re u n do v e re allo Sta to , di c o r re g g e re al p iù pres to possibile c e r te d isposi­zioni delia legge gen era le dì contabil i tà , che p e r t rop pa m an ìa d’ inutil i precauzioni m e t te g l’ i n d u ­striali i taliani che con co r ron o alle l icitazioni ad asta pubb l ica in condizione infe riore a qu e l la degli i n ­dustr ia l i s t ran ie r i , im p eden do così ai naz iona l i , di c o n c o r re r e alle costruzioni o fo rn i tu re di cui lo S tato può -abbisognare . Si am m et ta pu re , pel pr incip io della l ibertà assoluta del com m erc io , che gli s t r a ­n ie r i debbano essere nelle condizioni stesse degli i ta l iani nei concors i , ma io stab il ire , con inutili esigenze di d ip lom i, di ga ranz ie eccess ive ed inutil i , di fo rm ali tà ped is seq u am en te imita te da b u roc ra t ic i rego lam ent i che anche. 1’ es te re nazioni, da cui li av e v am o copia ti , hanno ora aboli to , u n a inferiorità di condizione pei p rodu t to r i nazionali è tale un e r ­ro r e clie no n sa rà mai t roppa la fret ta che si r a c ­com anda ondo sia tolto di mezzo.

L a com m iss ione d’ inchies ta sulla m a r in a m e r ­canti le nella ques t ione dei can t ie r i , ci piace di c o n ­statarlo , è r im as ta fedele ai pr incip i P 'ù liberal i delia pubbl ica econom ia, e lo ne va dato m agg io r m er ito p e rc h è tanti e rano g l ’interessi che av reb b e ro potuto sp ingerla a fare il con tra r io ; di ciò dan no am p ia fede i verba l i delle deposizioni di moltissimi fra i pratici da essa consul ta ti , che n o n du b i ta rono di su g g e r i re i p rovved im en t i p iù con ducen t i ad una p iena e com ple ta reazione , p iù favorevole ai loro pr ivati in te ressi . E con tan to p iù p iace re ne d iam o lode alla com m iss io ne poiché an c h e q u a n d o essa fu dalla forza di circostanze es t r in sec h e cos tre t ta a non p re n d e re se m p re risoluzioni concord i ai principi di l ibertà c o m m e r c i a l e , ebbe anc he a l lo ra a. gu ida in te ress i genera li e non par t ico lar i nè. personal i , m a lg ra do c h e n o n sia m anca to a quest i nè la forza nè molto m eno la vo lon tà d’im pors i , se I’ ene rg ia della com m iss ione n o n avesse saputo r im et te r l i a

posto, facendoli r i e n t r a r e nei l imiti elio loro im p one l’in te resse gen era le del paese.

U i S E T A I B I I H E U « L B 1 E B E I DORSO FORZOSO

P e r noi Italiani ch e dobb iam o m e t te r e ad effetto la legge su lla abolizione del corso forzoso pe r r i ­p r is t ina re ia n o rm a le c ircolazione m e ta l l ica , e che do b b iam o p e r di p iù sen t irc i p ross im i al so lenne m om en to nel qu a le il Minis tro delle F in a n z e c o m i n ­cierà ia im p or tan te operaz ione del r i t i ro della m o ­neta c a r tacea pe r so st i tu i rv i l’oro e l’a rgen to , p e r no i Italiani è doveroso tene r conto an c h e dei piccoli s in tom i dai quali sia da to d e d u r r e la condizione del m erca to monetar io .

U na del le cause dalie quali si vo leva, e si vuole ancora da molti p r e v e d e re (e n o i c r e d ia m o con t roppa esagerazione) u n p ross im o fu tu ro im barazzo nella c ircolazione delle specie m o n e ta r ie , è la r i ­chies ta con tinua che ne fanno gli S tat i Uniti d ’A m e rica, ai quali l’E uropa ,- si a f ferm a, s a reb b e s e m p re deb it r ice nel b i lancio delle im portaz ion i ed e s p o r ­tazioni. Tali debiti si p ag h e reb b e ro in m one ta m e ­tallica, della quale p e r con seg uenza sa reb be s e m p r e p iù im pens ie re to il m erca to m o n e ta r io europeo.

Ora com e m olte vo lte v e n n e r i ch iam a ta l’a t ten ­zione del pubblico so p ra que i fatti, i qua li l a sc ia ­van o c r e d e r e che la situazione d iven tasse se m p re p iù s favorevole all’E u r o p a e qu ind i a noi in m o d o pa r t ico la re p e r le special i c i rcos tanze nel le qu a l i ci t rov iam o , è bene, senza d u b b io , m e t te r so t to c c h io ai nostr i lettori altri fatti, dai quali s e m b re r e b b e l e ­g i tt imo d e d u r r e , n o n d i re m o già c h e la s i tuazione sia o t t im a, ma bensì elio essa è m ig lio re dell’ann o decorso , p e r il che invece di p ro g red i re nel p eg ­g io ram en to , com e si p rev e d e v a , si a n d re b b e anzi g u a d ag n an d o qu a lc he cosa e re n d e n d o più e las t iche ìe condiz ioni del m e rca to m o n e ta r io del vecch io m ond o .

U no degli Stati il qua le , può d i rs i com p ie cogli Stati Uniti d’Am erica la m agg io r p a r te della i m ­portazione ed esportaz ione che a t t r a v e rs a l’A tlan tico è la G ra n B re ttagna , onde L o n d ra app un to è te ­nu ta an c h e in conto di cen tro del m e rca to m o n e ­tario eu rope o , tra le a l t re p e r q u es ta ra g ione che d e te rm in a il cam b io s favorevole o favorevo le al c o m m erc io eu ropeo coll’am er icano , ed è pu n to p r in ­cipale di partenza delle specie m eta l l iche che van no a sa ldare le differenze t r a i debiti e cred i t i dei d u e m ond i .

L e importazioni della G ra n B r e t t a g n a Degli S ta t i Uniti A m erican i , se g n a ro n o nei p r im i nove m esi dell’anno co r ren te u n va lo re di 2 4 ,0 0 0 , 0 0 0 di l ire s ter line , m e n t re n o n e rano stati che 2 2 ,3 nello stesso per iodo dell’ann o p reced en te .

L e esportazioni invec e dagli S ta t i Uniti nel la G ra n B re ttagna furono 6 3 ,7 milioni di s ter l ine , m e n t re e r a n o ' s t a t i 8 0 ,S nel 1 8 8 1 . Del co to n e , ad e sem pio , nel 18 82 a tutto o t to b re si e s po r ta rono dagii S tat i Uniti p e r 2 1 ,0 0 0 ,0 0 0 di s te r l ine , e nel 1881 p e r quasi 2 6 ,0 0 0 ,0 0 0 , del f rom ento 9 , 0 0 0 ,0 0 0 in quest i 1 0 mesi, e 1 2 ,0 0 0 ,0 0 0 nei IO m esi d e l l ’anno scorso.

Vi è d u n q u e u n a no tevole differenza tanto n e l le importazioni che ne l le esportaz ioni dei p rodo t t i a

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van tagg io dell’E u r o p a paragonando gli stessi p e ­riodi dei du e ann i. 11 che r isulta an c h e dal m o v i ­m en to che nei d u e periodi segnano i metalli p re ­ziosi oro ed a rgen to tra i du e paesi. A tutto o t to­b r e 1881 si e r an o im p orta te nella G ra n Brettagna dagli Stati Uniti s ter line 2 ,2 6 1 ,8 3 8 di metalli p r e ­z ios i; a tutto o t tobre di q u es t ’anno invece gli Stati U ni t i dove t te ro m a n d a rn e s ter line 7 ,7 8 0 ,8 0 7 . V i ­ceversa usc irono dalla G ra n B re ttagna p e r gli Stati U niti 7 ,2 9 4 ,9 2 6 s ter line nel 1881 e so lam ente ster. 5 9 ,0 3 9 nel 1 8 8 2 .

A m b ed u e questi fatti p rove rebb e ro a d u n q u e con cifre c e r tam en te abbastanza e loquen t i che il m ovi­m en to econom ico tra il vecchio e il nu ovo m ondo è q u e s t ’ann o molto più favorevole al vec ch io che non fosse l’ann o scorso.

È ben s ì v e ro che a d e te rm in a le la s i tuazione eco nom ica n o n con co r re soltanto la G ran B rettagna, e no n soltanto il m ov im en to delle m erc i e dei m e ­talli preziosi, m a è anche p resum ib i le con fonda­m ento che tutto le al tre cause influenti n o n m an­cassero n e l l ’anno decorso, e nu lla anzi fa r i ten e re che q u e s t ’ann o abb iano influito a danno dell’ E u ­ropa così da a n n u l l a r e to ta lm en te il van tagg io che sa re b b e ro der iva t i dalle s ituazioni dei rappo r t i c o m ­m erc ia l i dei d u e m ercati inglesi ed am ericano .

U n ’altro s in tom o di cui bisogna tu ttav ia tener conto e che a noi anzi, sotto molti aspetti , app are deg no della m ass im a at tenzione è che u n o dei p r in ­cipali a rgom en ti che il go vern o degli Stati Uniti vuol so ttopo rre alla d iscuss ione della assem blea l e ­gislat iva am e r ic a n a , si è la r iduz ione dei dazi di im portaz ione d e ’ molti p rodott i m anufat ti in una m is u ra dal 25 al 5 0 pe r 0 /0 .

E b en ve ro che si sogg iunge che questa r idu z io ne n o n ha p e r ¡scopo di abb an d o n a re il sistema 'protetti­vo, delle in d u s t r ie di quel paese, ma è an c h e chia­ro , a noi s e m b ra , che si r iconosce anche là come q u es to s i s tem a n o n po rta p iù quei frutti , a lmeno così r icchi ed abb ondan t i , in altro tem po m agn if i ­cati , se si conv iene nella necessità di d im in u i r n e le asprezze.

Gli Stati Uniti per tan to si apparecch ian o ad age­v o la r e nel loro m erca to la in troduzione dei prodotti eu rope i , il che n o n deve essere che favore­v o le s e m p re p iù ad u n migliore equil ibrio del m e rca to m one tar io , od a lm eno a re n d e re sem pre m e n o g ra v i le difficoltà che si lam en tano , e m eno probabil i quegl i u ragan i che gli osservator i pessi­misti p r ed icev ano qu a lc h e tem po fa.

LE STRADE C O M M I OBBLIGATORIEal 31 dicembre 1881

D ella R elazione sulle v ie com unal i obbligatorie p resen ta ta dal l ’ on. Ministro dei lavori pubblici alla C am era nel 2 0 agosto ora decorso è stato fatto cenno so m m ariss im o an c h e in questo periodico, m a r i te­n iam o doveroso p e r noi il d a rn e u n ragguag l io un po ’ più m inu to trat tandosi di u n servizio pubblico che tanto in t im am en te si collega allo sv iluppo eco­nom ico del no s t ro paese.

L ’ esam e della re lazione m in is te r ia le fa nascere la poco piacevole persuasione che se p e r la viabi - lità com u na le è stata fatta qu a lc h e cosa, in specie

dopo che i lavori s t radal i ven nero in g r a n par te assunti d i re t tam en te dal G overno , p u re vi è da fare molto più, e che siamo anco ra b en lontani dal r a g ­g iung e re lo scopo preso di m ira della legge del 1 8 6 8 e ciò con quella a lacr ità che p u r sa reb be necessar ia di f ron te allo sv ilupp o delle s t r ade o rd ina r ie p ro ­vinciali e nazionali e del le ferrovie delle quali si è ord inata la cos truzione in questi u l tim i tempi.

Considera ta la condizione nella qua le si t rovano i diversi com uni rispetto alla esecuzione della legge sopra r ico rda ta , la R elazione m in is te ria le ci dice che degli 8 2 5 3 C om un i del Regno alla fine del 1881 si t rovavano in regola soli 3 4 7 5 , fra i quali b iso ­gna però con ta rne 2 6 0 0 che nu lla avevano da fare sia perchè le s t rade loro e rano già cos tru i te e s i ­s tem ate avanti alla prom ulgaz ione della legge, sia perchè alle com unicazioni vo lu te con la legge stessa viene pe r essi sodisfatto da s t rade provincial i e n a ­zionali. Alla fine del 1881 si con tavano a d u n q u e -4758 com uni nei quali il servizio s t radale obbligator io non era completo , e fra cotesti se ne con tavano 9 6 7 che non ave vano incom inc ia to a da re la benché^ m in im a esecuzione alle disposizioni della l e g g e ! — E st rano che il servizio della viabilità obbligator ia co m u na le , s tando a lm éno ai dati offerti dalla Relaz ione di cui si t ratta , apparisca p iù t r a scu ra to in a lcun e provincie i ta l iane dove il m ov im en to delle i n d u s tr ie p o t r eb b e c reders i abbastanza sv iluppato a lm eno in confronto di molte a l t r e ; p e r e sem p io t rov iam o che nelle provinc ie di B e rgam o e di Brescia si t rovavano al l’ epoca pre indicata 3 1 0 com uni che n o n avevano cominciato a d a re esecuz ione alla legge, m e n t re avevano insc ri t te nei respett i vi e lenchi 9 6 2 s t rado nu ove da cos t ru i re o s i s tem are pe r le quali n o n si era preso nessu n p rovved im en to , e la stessa t r a s c u ­ratezza si r iscontra presso a poco p e r le p rov inc ie di T o r in o e di Cuneo, m e n t re nelle provinc ie m e ­ridionali pochi sono i com uni nei quali non siasi com incia to a fa r q u a lc h e cosa.

Alla fine de l l ’anno 18 81 il lavoro della viabil i tà com u na le obbligator ia già com piu to si ragguag l iava a 8 5 0 0 ch i lom etri di s t r ade c o s t ru t te di pianta o s is temate, m e n t re ve ne e rano in cos truzione pe r 9 9 3 2 ch i lom etri , dei q u a l i 1901 e r an o già u l tim ati ; ta lché nel totale può dirsi che al detto g io rno la lunghezza delle s t rade cos t ru t te o s i s tem a te r a g g u a ­gliava a 10 ,201 ch i lom etri . In o l t r e vi e rano di già i progett i pronti pe r 9 6 0 6 ch ilom etri ed in corso di com pilazione altri proget t i pe r 3 0 2 0 ch i lom etr i , e così le s t r ade pe r le quali non si ero pe r anc he fatto nu lla r a p p re se n ta v a n o la ra g g u a rd e v o le cifra di 1 2 ,4 1 2 ch i lom etr i . — C o m e si vede s iam o b en lungi dalle previsioni della legge 5 0 agosto 1 8 0 8 la quale a v re b b e o rd ina to che tutti i progett i delle nu ove s t rad e com u na l i dovessero e sse re p repara t i en tro un biennio dalla sua p rom ulgazione .

La spesa sostenu ta a tu tto l’ann o 1881 p e r le s t rade obbliga tor ie in esecuz ione alla legge sopra r a m m e n ta ta a s c e r d e alla cospicua so m m a di lire1 8 8 .4 0 3 .0 0 0 , delle quali 18,079,000 v e n n e ro e roga te p e r la compilazione dei p roge t t i , ed il r im a n e n te per lavori di cos truz ione , indennità di e s p r e p r i a - zioni, ecs . — A tale spesa han no p u re con tr ibu ito lo S ta to e le am m in is t raz io n i provincia l i , il p r im o con 5 2 ,0 0 0 ,0 0 0 circa, e lo seconde con 2 4 ,0 0 0 ,0 0 0 , re s iduandos i la spesa e sc lu s iv am en te com u na le a1 3 2 .0 0 0 . 0 0 0 incirca . — E pe rò da a v v e r t i r e t e ciò è poco con so lan te , che i com u n i no n h an n o effet­

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t iv a m e n te sa ldato cotesta spesa , p e r c h è al 51 d i ­c e m b re del detto ann o e rano se m p re in debito, pe r lavori già com pia t i , di q u a s i 2 5 ,0 0 0 ,0 0 0 di lire verso im presar i i e proprie tar i i espropria t i , e di du e milioni e m ezzo circa verso lo S ta to p e r anticipazioni da esso fatte o p e r compilazione di progetti o pe r lavori fatti con le t ru p p e nelle p rov inc ie napole tane.

La Relazione dice anc o ra con quali mezzi i c o ­m u n i hanno fatto f ron te a cotesta g r a v e spesa . La legge av rebb e voluto che , in m ancanza di rend i te o rd inar ie e q u ando le sovr im pos te com unal i sulla fondiaria eccedono il l imite legale, dovesse supplirsi alla spesa della viabilità obbligatoria con u n fondo speciale costituito con u n a sovrim pos ta speciale sulla fondiaria nella m is u ra del 5 pe r 10 0 dell’im ­posta era ria le , con una tassa sui p r incipali u tenti delle s t rade da cos tru irs i , e con le prestazioni di ope re in n a tu ra . Ma nel fatto molti c o m u n i , sia per so lleci tare l’esecuz ione del lavoro, sia pe r repugn anza a servirs i del fondo specia le , h a n n o p rovvedu to alla spesa con altri mezzi fra i quali sono da s e ­gna la rs i i prestiti con tra t ti p e r circa 1 6 ,0 0 0 ,0 0 0 . — F r a le en t ra te r icava te dal fondo speciale la R e la ­zione m et te in ri l ievo con singo la re com piacenza que lla proven ien te da prestazioni di o p e re elio si calcola a c irca L. 2 9 ,0 0 0 ,0 0 9 . Risogna pe rò av v e r t i re ch e nella prat ica cotesta rend i ta non differisce molto da q u a lu n q u e altra tassa pagabile in den aro , i n q u a n tocliè le prestazioni di opere in m oll iss im e provinc ie si conver tono quasi se m p re in denaro , ed allora è ch ia ro che p e r i n o n possidenti si r isolve in un aum e n to della tassa persona le , e p e r i possidenti in u n aum e n to della fondiaria tanto più che a carico di essi va spec ia lm en te la prestazione di animali e veicoli per i t rasporti .

E in te ressan te il conoscere p e r ogni s ingola re provinc ia il costo ch i lom etr ico dei lavori già e s e ­guit i, il che rilevasi dai prospetti r ipo r ta t i nella r e ­lazione. — La com pilazione dei p roge t t i in m edia è costala L . 2 7 5 ,3 0 p e r ogni ch i lom etro , m a sono r im archev o l i le en o rm i differenze che in proposito si ver if icano fra p rov inc ia e provincia . A m o ' di esem pio p e r le provincie di Bar i, M acerata , S i r a ­cusa e Po tenza 'quel costo va dalle 1 2 5 alle 1 6 0 lire pe r ch i lom etro , m e n t re poi sale fino a 5 5 0 lire p e r la provincia di Como. — La spesa di c o s t r u ­zione delle v ie com unal i a scend e in m ed ia p e r tutto il Regno a L . 1 2 ,1 4 3 a ch i lom etro , m a an c h e qui si appalesano differenze tan to enorm i fra provincia e provincia che sa reb be dav vero des ide rab i le t ro ­v a re in proposito q u a lc h e spiegazione nella R e la ­zione minis teriale . M entre infatti pe r m olle p rov inc ie la media del costo ch i lom etr ico si ag g ira fra le 10 e ie 1 3 m ila lire, si legge che pe r le provinc ie di Milano e V e ro n a la spesa am m o n ta a 6 8 ,0 0 0 ed a8 9 ,0 0 0 lire p e r ch i lom etro I S e non si d im os t rano speciali difficoltà tecn iche incon tra te nella c o s t ru ­zione di cotes te s t rade è lecito r i t e n e re che in co teste p rov inc ie siasi p e rm essa , sia p u re col consenso dei com uni in te ressa ti , un a soverchia ed ing iu s t i f i ­ca ta d ispers ione di pubbl ico den aro c h e m eglio sa- rebbes i po tuto im p iegare nel la cos truz ione delle a l tre s t r ad e m ancan t i in coteste stesse prov inc ie .

L a m ole del lavoro com p iu to in questi u l t im i 13 ann i p e r la viabil i tà com u n a le obbligator ia e le spese p e r esso incon tra te app ar iscono tu t tav ia sca rse di fronte a q u an to resta anc o ra da fa re p e rch è lo scopo della legge 3 0 agosto 1 8 6 8 possa dirsi com ­

ple tam ente ragg iun to . A bb iam o det to che n o n è pe r an c h e finito il lavoro p repa ra to r io della c o m p i ­lazione dei progetti p e r la cos truz ione e s is temazione delle s t rade iscritte*negli e lenchi com una l i , e fra cotes te a! 31 d icem b re 1881 se ne con tavano 4731 aventi u n a lunghezza di 1 2 6 1 2 ch i lom etr i p e r le quali non si era incom inc ia to a fa re proprio nu lla . E per .quanto r i g u a rd a la effettiva esecuz io ne dei lavori si ri leva dalla re lazione che al l’ epoca anz i­detto e rano com piu te pe r un a lunghezza di 10201 ch i lom etr i , ossia p e r qua lcosa m e n o della q u a r ta par te di q u an to vi è da fare secondo gli e lenchi rettificati nel 1881 ì quali d a rebb ero 4 3 7 4 2 ch i lo m e­tri di s t rade da cos t ru i re o s i s tem are in dipendenza dalla legge so p ra ram rnen ta ta . Se i lavor i p r o c e d e s ­sero con la stessa lentezza usata nei t red ici anni susseguenti alla p rom ulgaz ione della legge o c c o r r e ­re b b e ro a d u n q u e quasi 4 0 ann i p e r veder l i finiti.— E chi ha in m en te la condizione eco nom ica tu t— l’altro ch e florida dei nostri co m u n i in g en era le n o n può non essere im p ens ie r i to p e r la e n o rm e m ole di spese che loro sovras ta p e r questo solo servigio. 1 lavori che re s tavano a farsi alla fine del 1881 im p or te rebbe ro , secondo le re lazioni dei prefetti, una spesa di 2 8 5 milioni, qual cifra, com e avv er te an c h e la re lazione, app ar isce ev ide n te m en te in fe r io re al vero se si considera q u an to è costato il lavoro fatto, pe r il q u a le com e si è detto, è oc­corsa u n a spesa che ragguag l ia a 1 3 1 4 0 lire pe r ogni ch i lom etro di s t r ada cos t ru t ta e s is tem ata . F a ­cendo il conto secondo qu es t ’ u l t im o dato a c c o r r e ­re bbe anc o ra la m ag g io re spesa di 331 ' m ilioni ! Sia p u re che lo S ta to concorra nella stessa m is u ra usata pe r l’add ie tro , cioè nella m is u r a del 1 8 per 10 0 , si av rà se m p re un d ispendio di 2 7 0 milioni c irca che pe r ques to titolo sovras ta ai bilanci co ­m unali . E d a cotesto propos i to è v e r a m e n te sc o ­ragg ian te il v ed e re , d ie t ro l’e sam e com p ara t ivo delle var ie relazioni m in is te ria l i che si sono su cc e d u te di anno in anno , com e la m ole del lavo ro vada in ­grossando ogni ann o di più. Nel 1 8 7 1 , secondo gli elenchi al lo ra com pila t i , le s t r ad e da cos tru irs i o s is tem arsi e rano segnate p e r c i rca 2 7 0 0 0 c h i lo m e ­tri ; o r bene colesta cifra è anda ta s e m p re a u m e n ­tando p e r le su ccess ive modificazioni degli e lenchi ta lché nel 1881 si t rova di o l tre 4 2 0 0 0 ch i lom etr i !— E così m en tre la re lazione de) 1 8 8 0 ci d iceva che alla fine del detto anno r im a n e v a n o a sp en ­dersi p e r la viabilità com u n a le 2 9 7 milioni , oggi quella del 1 8 8 1 , n o n o s ta n te che nel corso de l l ’anno stesso si sieuo spesi 2 4 milioni , ci d ice che r i m a n ­gono anc o ra da spende rs i 2 8 5 milioni, qual cifra si e leve rebbe poi a 531 milioni secondo previsioni p i ù . p r a t i c h e e p iù r a g i o n e v o l i ! —- La re lazione ci spiega la causa di co tes te a n o rm a l i t à do lorose p e r le finanze com unal i , d icendo com e ciò d ipende dal fatto c h e nei p r im itiv i e lenchi molti C om un i d av an o com e cos t ru i te e s is tem ate a lcun e s t rade ch e poi sono sta te u n po’ p e r vo lta r iconosc iu te com e a f -

! fatto d isa da t 'e al ca r regg io , e che ino l tre l’ap e r tu r a di n u o v e stazioni fe r rov ia r ie ed il m olt ip l icars i dei bisogni di com unicaz ione im p ongo no di con tinuo u n aum e n to delle s t r ade com una l i . In g r an pa r te c o - teste rag ion i possono pe rsu aderc i , m a n o n ci t o l ­gono affatto ii dubb io che si esager i u n po’ ne l l ’a p ­plicazione della legge del 1 8 6 8 , e che in q u es ta l a ­m en ta ta moltip l icazione di s t r ade da co s t ru i re e s i ­s t em are influ isca an c h e lo zelo so verch io d e g l i a­

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genti go verna t iv i contro il qua le , com e è noto, è con tinua la lotta dei m unicip i i e non s e m p re senza rag io n e . R ifle t tiam o che le rettificazioni degli e len­chi s t radal i sono p rom osse quasi s e m p re dagli in g eg n e r i governa t iv i in teressati in causa com e quelli c h e in g r an n u m e ro da' cotesti lavori r i t raggono occupaz ione e lucro . In som m a sa rebbe desiderio no­stro che il g o vern o sm orzasse un po’, q u ando si ver i f ich i , cotesto zelo, pe rchè po trebbero citarsi a cen tina ia i casi di s t rade nuove, imposte ai Comuni le quali poi m e n t re han no d isastrata la finanza co­m una le sono r im as te inutili pe r mancanza di v e i ­coli e di persone che lo p e rco r rano .

L a Relazione m in is te r ia le ci espone poi in appo­sito q u a d ro qua l sarà lo sv iluppo gen era le della viabil i tà o rd in a r ia in Italia q u an d o sa ran no tutte com p iu to e s is tem ate le s t r ad e nazionali, provinciali e com u na l i de l le quali è g ià ordinata la costruzione o m ed ian te leggi speciali o con gli e lenchi c o m u ­nali fin qu i approvat i . T u t ie coteste s trado ra p p re ­se n te reb b e ro u n o sv iluppo di 1 2 0 0 0 0 chilom etri ; e s iccom e la superfic ie te rr i to r ia le del regno m isu ra 2 9 6 5 0 5 ch ilom etri quadri cosi av re m m o per ogni ch i lom etro di superfìc ie 4 0 7 metri di s t rade ord i­n a r ie . Secondo cotes to prospetto le p r o v i n c e più r ic c h e di s t r ade o rd ina r ie sa reb bero quelle di Mi­lano, C om o e C rem ona con circa u n chi lom etro di vie pe r ogni ch i lom etro di superficie t e r r i t o r ia l e ; r i ­m a r re b b e ro p iù povere quelle di Cagliari , S assa r i e So n d r io con m eno di 2 0 0 m etr i di s t rade nella stessa proporzione. La re lazione m inis te ria le non si m o­s t r e reb b e t roppo contenta di cotesto sv iluppo stradale d icendolo quasi insufficiente p e r u n paese che abbia u n d isc re to sv iluppo econom ico , e r ipo rta 1’ esem ­pio d e l la F r a n c ia dove pe r ogni ch i lom etro qu ad ro si con ta p iù di u n ch i lom etro di s t rade ord inarie . Cotesto confronto però a no i non pare sufficiente rag ione pe r ch ied e re , a lm eno per ora, un aum ento nella no s t ra v iabil i tà o rd ina r ia , perchè r iflettiamo che se in F ra n c ia le s t r ade sono il doppio che da noi si trova p e rò colà uno sv iluppo econom ico su ­p e r io re , p e r c in q u e o sei volte a quello che si m a­nifesta p e r ora in Italia. Il sobbarcars i fin d ’ ora a spese g rav is s im e p e r co s t ru i re nu ove st rade , qu ando coteste deb bano r iesc ire e suberan t i al bisogno di fronte al m ov im en to indus tr ia le a t tuale , non c red ia ­m o possa farsi secondo le regole di u n a saggia am m in is t raz ione . N on s e m p re nè subito 1’ ape r tu ra di u n a nuova s t r a d a equ iv a le ad una nu ova so r­g en te di ricchezza e di p rosperi tà econom ica ; qual­che volta può av v e n i re che le spese rec lam ate dal lavo ro s t rada le assorbano i pochi capitali necessa r i ’! alle indus tr ie locali n ascen t i . Meglio è pensare a n u o v e s t rad e qu.ando v e r a m e n te se n e sente il b isogno secondo il m ovim ento indus tr ia le ed econo­m ico che qu a e là si m an ifes ta , che im p eg n a re fin d ’o ra le pu bb l ich e am m in is traz ion i in spese ingenti delle quali oggi a lm eno p u ò essere contestabile la pra t ica util i tà.

L’ IRR IG A ZIO N E B E L L ' I N » E LE C A R E ST IEL 'Engineer, acc red ita to g io rna le tecnico di L o n ­

d ra , p o rg e in te ressan ti dati sul canale di S i rh ind , costru ito di re cen te nella provincia del Pu n jab nel l ’ India, e pone in r i l ievo i van tagg i che esso, e

in gen ere la canalizzazione, può a v e re in quel paese r icco e p rodut t ivo , ma spesso desolato qua e ià da can es t re pe r m ancanza di vie di com unicazione .

Il Canale ha più di c inqu ecen to miglia di lu n ­ghezza od è fornito di canali suss idiar] la cui l u n ­ghezza complessiva e di c i rc a du em ila miglia, e che d is t r ibu iscono le a c q u e del Su tle i so p ra più di 7 5 0 mila acri di suolo a r ido . La è un a delle, p iù g rand i opere pubbl iche , com p iu te nel m ondo, e la sua esecuzione è stata avversa ta da m olte difficoltà, g iacché n o n ha potuto v en ir condot ta a te rm ine lino ad ora, m e n t re il proget to risale all’anno 1 8 4 0 . La p rov inc ia del P u n ja b , già in d ip en d en te , è posta adesso sotto l ’am m in is t raz ione ing lese . Il te rreno i r ­r iga to si e s tende pe r 5 2 2 ,0 0 0 acri su terr ito r io in ­glese; p e r al tr i 2 6 1 ,0 0 0 negli Stati ind ipenden t i di S i rh in d e di Rajpostana. Cosa notevole è la s e g u e n ­t e : che cioè tutti i capi de i t e r r i to r i a t t r ave rso i quali passa il Canale p res ta rono la m agg iore a s s i ­stenza ai l a v o r i ; m e n t r e è noto q u a n ta avvers ione , la dom inaz ione inglese , su sc i t i p resso la razza i n ­digena e i sultani s e m i- in d ip e n d e n t i delle p rovin­cia che confinano con que l le d i re t t a m e n te g o v e r ­na te dall’In gh i l te r ra .

La dis t r ibuz ione in te rna delle acq u e è la ­sc ia ta ai C om un i delle c i t tà e dei v i llaggi, l im i­tandosi l’azione del G o v e rn o a im p e d i rn e u n p r e ­m edi ta to sc ia lacquo. Si vuole con ciò e d u ca re il popolo a ten e re m ag g io rm en te in pregio i benefìzi che possono d e r iv a re dal l ’ i r r igaz ione p e r m ezzo del Canale .

Il costo totale dei lavori è va lu ta to a 4 0 7 lahhs, sopporta to p e r 2 7 8 lahhs dal G ove rno Inglese e p e r 12 9 lahhs dagli S ta t i ind igeni .

« Il Canale di S i rh in d dice i’Engineer, è un s a g ­gio del g r a n d e lavoro di i rr igazione c h e do bb iam o c o m p ie re ne l l ’Ind ia e che con t r ib u i r à in m odo s t r a ­ord inar io al ben esse re del popolo m e n t re deve inol­t re n o n solo ap r i re u n la rgo cam p o d ’azione all’in ­gegner ia civile , m a a n c h e coo p e ra re ad acc resce re la necess ità di p r o f i c u e - in t ra p re s e fe rroviarie . Molte sono le questioni e c o n o m ich e e politiche da p r e c e ­dersi in cons ide raz ione e da r iso lvers i d a l l ’uom o di Stato, fatte so rg e re dai c am b ia m e n t i e dalle in n o ­vazioni in trodo t te dalla nostra am m in is t raz ione e consen tanee al m odo di pen sa re e alle ab itud in i o c ­c identa l i . Ma i lavori p e r la n a v ig a z io n e , i r r ig a z io ­ne, s t rade , fe rrov ie e. porti, s e rv i ra n n o a fare spa ­r i r e la m iser ia , ad e d u ca re , ad a s s icu ra re l’in d i ­pendenza locale, p iù che al tra qualsiasi r i fo rm a n o n possa. »

Negli u l t im i anni parecch i inglesi dotti e com pe­tenti nel le cose econom iche si o ccuparono in to rno al m ig l io ram en to delle condizioni della g r an d e d i p e n ­denza Asiatica dell’In gh i l te r ra . S i r A r tu ro Cotton è stato u n o s t ren u o p r o p u g n a to re dello sv iluppo dei canali navigabili e di i rr igazione. Il s ignor E . C. G. T ho m as , g iudice a V izagap a tam ha scri tto d u e utili opuscoli su lle cares t ie de l l ’India r i levan do l’ i m p o r ­tanza u rg e n te delio sv ilupp o del porto di V izagapa­tam e della sua com unicaz ione col cana le e colla s t rada fe r r a ta ; le quali cose so steneva potersi effet­tua re in u n tem po n o n lungo re la t iv am en te all’es te n ­sione del te rr itor io . S i r J . F . S t ep h en e S i r G. Cani- bell han no fatto di tu t to pe r r i c h ia m a re l’in te res sa ­m en to del pubblico sui lavori p u b b l ic i dell’India cui d icevano potersi e s egu i re da uom ini p ra t ic i con u n a spesa n o n t roppo forte. S i r J a m es Caird , m e m b r o

10 dicembre 1882 L ’ E C O N O M I S T A 791

della Com m issione di. F inan za del 1 8 7 8 - 7 9 e il M aggiore G enera le F . Applegn th ed altr i anc o ra si sono adopera t i a po rre in ev idenza q u an to e qu an to v ’era modo di fare per p reven ire le cares t ie n e l ­l’Ind ia m ed ian te i lavori d ’irr igazione e 1’ a t tuazione di mezzi di t rasporto t r a p rov inc ie d ive rse nelle quali non si verificano m ai co n te m p o ra n eam en te que lle cause ohe p roducono le cares tie .

Il s ign o r Giffen, p res iden te della Socie tà di S t a ­tis tica, po rse di re cen te a lcune notizie s tat is t iche im p or tan t i in to rno alla popolazione dell’India , la qua le sotto il governo inglese è in via di rapido aum en to p e r effetto della cessazione o l imitazione delle cause , p e r lo innanzi tanto forti, che a siffatto aum e n to e rano di ostacolo.

O ggi l’au m e n to della popolazione è tanto rap ido che , c o n t inua ndo in proporzione cos tan te re n d e reb b e insolvibile il p roblem a del p r o v v e d e r e al modo di a l im en ta r la . P e r fortuna, d ice il c i ta to g io rna le , la storia del m ondo m ostra che, anco nel le c ircostanze più favorevol i , lo sv iluppo della popo laz ione non è poi tanto g ran d e . ’)

Dopo la te rr ib i le cares t ia di Orissa l’ In gh i l te r ra com e do m ina t r ice dell’ India , in co m in c iò a sentirs i re sponsab ile della p ropr ia t ra scu ra tezza nell’ ado t ta re p ro vve d im e n t i atti a p rev en ire consimili pu bb l ich e ca lam i tà ; e molti lavori v e n n e ro in trap res i a l l ’uopo. Secondo S i r Jam es C a i rd , l’a rea colt ivata ne l l ’India ragguagl ia u n acro per ab i tan te e la popolazione a u ­m en ta di d u e milioni a l l ’a n n o ; al c h e si può p rov ­ved e re con du e m etodi, cioè, o con u n p rogress ivo aum e n to de l l ’ a rea colt ivata , o fo rm a s tan te l’e ­stensione di questa , con u n progress ivo a u m e n to della sua produzione. In cifre, i d u e m etod i si e q u iv a r reb b e ro coll’e s tondere la colt ivazione su du e milioni di acr i all’anno , o col l’a cc re s ce re a n n u a lm e n te di u n dec im o di stajo (basche!) i p rodo t t i di ogni acro . In u n paese com e l’ India , colt ivato da antica data, sono già occupati da lungo tem p o i m ig lior i te rren i .

La superfic ie coltivabile tu ttora in ta tta è assai es tesa , ina p e r e s se r capace di p r o d u r r e r i ch ied e un c a p i ­tale m olto m ag g io re di quello che su o le a v e re il co lt ivato re ind iano . B isogna d u n q u e far m a g g io re a sseg nam en to sul secondo m etodo . P e r stajo d ’a u ­m ento pe r ogni acre , g u adagn a to g r a d u a lm e n te in 10 ann i , si t ro v e reb b e la d o m a n d a d ’un popolo g r a d u a lm e n te acc resc iu ta di 2 0 ,0 0 0 ,0 0 0 d ’ an im e nello stesso per iodo di tem po . E se u n a p roporz io- na ie qu an t i tà costante d ’a u m e n to potesse v en i r e r a g ­giunta in ogni decenn io , l’acc resc iu ta popolazione pe r dieci anni po trebbe v e n i r e a l im en ta ta senza g r an d e a u m e n to dell’a rea . P e r tan to la p roduz io ne sa reb be g r a d u a lm e n te salita da 1 0 a 2 0 staja p e r acro. Ogni aero invece d ’a l im e n ta re un a p e rso n a , sa reb be in tal m odo d iven u to cap ace d ’a l im e n ta rn e du e . Questo , ch e s a reb b e già u n g r an passo, ha p e r pu n to di partenza u n a t enue m is u ra di p r o d u ­zione. E con s ide rando la n a tu ra g e n e ra lm e n te fe r­tile del suolo , non s a re b b e difficile o t tenere , com e g ià su c ced e in p a recc h ie par t i de l l ’Ind ia d u e r a c ­colti al l’anno . M edian te questi d u e m e to d i , p iù o m eno com bina ti in s iem e, l’a u m e n to della popolazione po trebbe ven ire t r a n q u i l l a m e n te a ffronta to p e r u n lungo a v v e n i re e il successo del fu tu ro g o v e rn o

’) Dell’ esattezza di questa affermazione è lecito dubitare.

del l 'Ind ia deve p r in c ip a lm e n te d ip en d e re dalla loro savia applicazione.

Così sc rive sir Ja m es Caird . Il citato g io rna le ag g iu nge le seguen ti considerazioni che r i a s s u - m ia m a .

In duo g ra n d i ca tegorie possono d iv iders i i mezzi p e r p r ev en i r e le cares t ie ind iane . D is t r ib u i re p iù u n i f o rm e m e n te l’a c q u a piovana e p ro v v e d e re g rand i e rapidi mezzi di com u n ic az ione , di guisa che le vaste superfic ie di paese in cui i raccolt i possono essere scarsi ven gano a tem po a l im e n ta te da que lle in cui essi sono a b b o n d a n t i ; — e facili tare il m o­v im en to d ’em igraz ione dalle reg ion i in cui la po­polazione è densa . D u ra n te a lcu n e tra le p iù forti cares t ie che abb iano desolato il Bengala e l’India C e n t r a l e , esisteva nel lenna sse r im e nel B rum ali p iù g rano di quello che ci sa reb be voluto p e r al i­m e n ta r e tu tte le regioni colpite” dalla cares tia , p u r r im a n e n d o n e un a quan t i tà so v ra b b o n d an te pe r gli abitanti delle p rov inc ie in cui era prodot to . Al con­trar io , n o n v’e rano sufficienti mezzi di t raspor to tra regioni d istanti , n è di d is t r ibuz ione alla porta ta delle m olti tudini languenti.

Inoltre una delle m aggior i difficoltà con tro le quali v’ è da lottare è qu es ta , che a l lo rq u an d o la siccità d is t ru g g e ogni sp e ra nza del. raccol to dei g ran i pei n u t r im e n to u m a n o , d is t ru gge anco i p rodott i che se rvono di n u t r im e n to al b e s t i a m e , il qua le m u o re di fame e di se te , m e n t r e con esso vengono a c e s ­sa re i mezzi di t rasporto . Da u n lato d u n q u e o c ­corro la cos truzione di p o r t i , di ferrovie, s t rade e canali navigabili ; dal l’altro il raccog lie re l’acq u a in c is te rne e se rba to i e 1’ e segu i re opere d ’ i r r igaz ione sopra un a scala abbastanza vasta p e r d is t r ibu i re u n i ­fo rm em en te l’ acq u a piovana e . f o r m a r e in sostanza u n c l ima ar tificiale p e r 1’ India che r e n d a la sua ag r ico l tu ra ind ip en d en te dalle v io len ti a l te rna t ive di siccità e di d i luv io .

Dalla re lazione ufficiale della C om m issione per la cares t ia delle Indie O r i e n t a l i , pu bb l ica ta I’ anno scorso, risu lta che l’eccesso della m or ta l i tà d u ra n te 1’ u l t im a cares tia del 1 8 7 7 - 7 8 ascese a 3 ,2 8 0 ,0 0 0 esseri um an i . P rodot t i com m estib i l i , resi inutil i dalla m anc anza di mezzi di t raspor to , spesso es is tevano in abbondanza a non p iù di 3 0 miglia dai d istre tt i colpiti dal flagello. P e r d im in u i r e le conseguenze di tali pu bb l ich e c a l a m i tà , il G o v e rn o Ind iano deve o c o s t ru i re canali, s t r ado fe rra te e t ram v ie p e r p ropr io conto , o d a re ra g g u a rd e v o l i a iu t i a chi fornisse i mezzi all’ uopo. La m ancanza di v ie di c o m u n ic a ­zione, che in su lle p r im e noti s a reb bero r i m u n e r a ­tive, è n a tu r a lm e n te p iù sentita nei d istre tti che n o n dan no u n a qu an t i tà di prodott i p roporz iona ta ai c o n ­su m o e che pe r conseguenza n e r ich iedono l’ i m ­portazione ; m a il successo di qu e l le g ià eseguite m os tra che f in irebbero p e r e s se re r im u n e ra t iv e anco que lle di cui oggi si sente la necess ità .

L E ELEZIO N I C O M M ER CIALI A M IL A N O

Ci scrivono da Milano :P e r le elezioni co m m erc ia l i n o n si può d i re che

si fosse manifestata u n a v e ra e p ropr ia agitazione ; c’e r an o però raccom andaz ion i di va r ie liste m esse ass iem e da associazioni e da g io rna l i . L a politica,

792 L’ E C O N O M I S T A 10 dicembre 1882

com e orm ai d isg raz ia tam enle in tutto, vi aveva ca c ­ciato il dito anc o rc h é se vi sono questioni dal cui am bilo essa d o v reb be essere b a n d i ta , que l le sono app u n to noile quali sono com presi interessi indu ­s t r iad o com m erc ia l i . Una lista era messa fuori e ra cco m a n d a ta da l l ’ Associazione Serica , dal Circolo indus tr ia le e dal periodico il Commercio, u n ’ altra dal l ’ Associazione D em ocrat ica e dal C om ita to S u ­b u rb a n o e dal Circo lo indus tr ia le , il quale però s ’era scisso in due , dan do luogo — diciamo la parola in voga — ad un a dissidenza.

Il concorso degli elettori fu scarso e non si c a ­pisce com e q u a lc h e giornale abbia detto che c’ era da t ro v a rsen e sodisfatti. Di c inquem ila e seicento e le t to r i c irca ne and aro no a vo tare c irca m il ledue­cento . A m e m b r i della C am era di C om m erc io sono r iusc i t i eletti i s ig n o r i : Pavia , B ram bil la , Bergomi, A n tong im , De Angéli , D ’Italia , P ire ll i , Gavazzi Pio, C resp i , R iva E rn e s to , Miani.

I s ignori P a v ia , B ergom i, e D e Angeli che ot ten­n e ro r i spe t t ivam en te voti 1 2 3 4 , 1 2 2 2 e 1 2 0 9 erano portati in tu tte le liste. Il solo Antongini portato dalla lista del l ’ Associazione D em ocra t ic a e dal C o ­m ita to su b u r b a n o e s c lu s iv a m e n te , r iuscì eletto con 7 3 3 voti.

II re su l ta to del le elezioni ha fatto buona im p re s ­s ione. S a reb b e necessar io però che lo Associazioni com m erc ia l i si p rendesse ro m ag g io r cu ra di queste elezioni che spec ia lm en te in cen tr i industr ia li no te ­voli com e il no s t ro han no m ol ta im portanza.

D opo lunga aspetta tiva che a d i r vero aveva sol­levato m olti e n o n ingiusti lam ent i , pare finalmente che col p r incip io del n u ovo anno v e r r à ape r to lo spaccio delle d e r ra te a l im en ta r i ai m em b r i della So­cietà cooperativa . Il Consiglio dire t t ivo ha dovuto lo t ta re con una difficoltà con tro la qua le u r tano quan t i hanno b isogno di locali u n po ’ vasti ; sono state fatte p r a t ich e col G overno , sono corse tra t ta ­t ive spesso in fru t tuo se e / m a l m e n t e il locale s ’è t ro ­va to in via della Sala. E una località abbastanza cen­tra le essendo quella via tra via S . Paolo e via S. Raf­faele e così di accesso facile e com odo a quelli che v o r r a n n o app rof i t ta re dello spaccio. C redo che sa­ra n n o molti , p e r ch è qui i v iver i sono carissimi e la p iccola borghesia , sp ec ia lm en te il ceto degli operai , ne soffre no tev o lm en te . A ppena lo spaccio sia c o m in ­ciato mi affretterò a d in fo rm arn e i vostri lettori r a g ­guagl iandol i con qu a lc he pa r t ico la re .

IL COMMERCIO ESTER N O D E L L ’ IN G H IL T E R R Anei primi dieci mesi del 1882

A nche in In g h i l te r ra com e in F r a n c ia nel m ese di o t tobre l’esportaz ione fu in fe r io re a quella del m ese p reced en te . Infatti t ro v iam o che nel m ese di se t tem ­b re l’esportaz ione ra gg iunse la cifra di st. 2 0 ,9 2 2 ,1 1 8 m e n t re che ne l l ’o t tobre n o n oltrepassò que lla di steri. 2 0 ,8 7 7 ,7 1 3 .

Confronta to poi il m ov im en to com pless ivo del - l ’o t tobre 1 8 8 2 con quello del m ese co r r i sp onden te del 18 81 si h a n n o i seguen ti r i s u l t a t i :

ottob. 1881 otteb. 1882Im portazione L . st. 31,307,313 34,152,015Esportazione » 21,241,080 20,877,713

S e si confronta pe r tan to la cifra dell’esportazione dell’o t to b re scorso con qnella dell’ot tobre del 18 81 , i resultati sono anche m eno favorevoli.

Lo specch io che segue con tiene la s i tuazione degli scambj internazionali dell’ In gh i l te r ra dal p r im o g e n ­naio 1 8 8 2 fino a tutto o t to b re dello stesso anno :

1881 1882Importazione L. st. 328,011,306 311,648,392Esportazione » 193,060,793 203,012,657

Totale L. st. 521,072,099 514,661,049L ’importazione del 1 8 8 2 oltrepassa di st. 1 3 ,6 3 7 ,0 8 0

pari a L. in oro 3 4 0 ,9 2 7 ,1 3 0 quella dell’anno pas­sato, e l’esportazione è su p e r io re a quella del 1881 di st. 9 ,8 0 9 ,6 4 3 cioè a d i re di L . i ta l iane in oro 2 4 5 ,2 4 1 ,1 2 3 .

Importazione.F r a le m a te r ie a l im en ta r i d im in u irono nel 18 8 2

i bovi, il la rdo, i fo rm agg i, le carn i di bove fre­sc h e , il g ra n tu rc o , ¡1 pesce conserva to , l’ olio dioliva, il m aja le salato, le pata te , il riso, il vino, e gli zuccher i raffinati.

A u m en ta rono invece i m ontoni , il b u r ro , i caffè, il g rano , l’orzo, le farine, gli a ranc i , il r h u m , gli zuccher i g regg i e il thè.

Ecco adesso il m ov im en to delle pr incipali m ate r ie p r im e , im porta te :

IMPORTAZIONE DEL COTONE

Provenienze 1881 1882Stati U n iti . . . . Quint. 9 ,031,843 7,398,872B rasile ............ » 278,716 410,541E gitto ............... » 1,107,609 837,589India Inglese . . » 1,589,170 3,333,896A ltri paesi.......... » 391,386 143,987

T ini ! Quintali 12,398,724 12,126,885i0 la le j Sterline 35,697,757 35,121,146

IMPORTAZIONE DELLA LANA

Provenienze 188 i 1882E u ro p a ................... Libb. 22,789,122 20,789,815Possessi inglesi dell’A­

fr ic a ,............................... 41,247,832 46,661,458India in g lese ....... 17,749,165 23,215,021A ustralia ............................ 315,088,674 324,586,543A ltri p a e s i........... 11,918,093 18,682,944

T . , 5 L ib b re .. 408,792,889 439,935,781locale. • • j l s te r i.. 23,970,671 22,589,517

L e al tre m a te r ie tessili d an no i seguen ti resultati lino steri. 2 ,8 7 7 ,9 1 8 ne l 4 8 8 1 , e s te r i . 3 ,2 3 5 ,9 3 4 nel 1 8 8 2 ; canape steri. 4 ,8 2 8 ,8 7 7 nel 4884 e s t e r ­iine 4 ,8 7 6 ,0 6 6 nel 4 8 8 2 ; ju ta steri. 3 ,3 1 2 ,4 9 4nel 4884 e it. 3 , 7 6 0 ,1 2 0 nel 4 8 8 2 ; seta s ter line 2 ,4 2 0 ,2 0 7 nel 48 81 e steri . 2 , 3 6 8 ,2 1 4 nel 48 82 .

L ’im portaz ione del legnam e si d iv ide nelle s e ­guenti c a teg o r ie : legno g regg io s ter i . 4 , 0 3 8 ,5 6 9 nel 1881 e steri . 4 ,4 5 8 ,6 6 7 nel 4 8 8 2 ; legno s e ­gato steri . 7 ,4 1 9 ,8 6 4 uel 18 84 e steri . 9 ,4 9 3 ,0 9 0 nel 1842 .

Pass iam o al q u a d ro del l ’ e s p o r ta z io n e :F u ro n o espor ta t i dall’In g h i l te r ra 4 6 ,2 6 5 ,5 4 2 quint .

di ea rbon fossile nel 1 8 8 1 , e 4 7 ,8 7 4 ,6 0 0 nel 1 8 8 2 . I valor i che co rr i sp ondo no a ques te qu an t i tà sono l ire steri. 7 ,2 7 7 ,6 5 3 nel p r im o dei d u e ann i, e 8 ,4 2 9 ,0 2 8 nel secondo.

L ’espor taz ione del ’ ferro e de l l ’acc ia jo fu nel 1881 di tonn. 3 ,7 2 8 ,2 0 0 pe r u n va lo re di st . 2 2 ,8 7 0 ,3 5 8

10 dicembre 1882 L ’ E C O N O M I S T A 793

con tro tomi. 5 ,2 0 9 ,0 7 3 nel 1 8 8 2 pe r u n va lo re di s ter i . 2 6 ,7 4 2 ,0 1 4 .

F u in d im inuzione nel 1 8 8 2 l’esportaz ione degli alcali , e quella dei prodotti ch im ic i senza d e n o m i­naz ione. A u m en ta ro n o invece le ch incag l ie re , i co l­telli, le po rcel lane e le cu r ios i tà della China.

E cco infine il m ov im ento dei fili e tessuti.1831 1882

Fili di lino e canape . St. '859,141 881,121» di jo ta . . . . » 181,275 232,707» di lana . . . . » 2,568,417 2 854,770» di cotone . . . » 10,804,772 10,761,460» di seta . . . . » 827,241 722,349

Tea di lino e canapo . » 4,929,819 5,133,479» di ju ta . . . . » 1,960,889 1,968,466» di lana . . . . » 15,095,901 16,095,1832> di cotone . . . » 54,893,766 52,556,617» di seta . . . . » 2,116,643 2,350,120

Metalli preziosi. — L ’im portazione de l l ’oro ne i p r im i 10 mesi del 1 8 8 2 è stata di st. 1 3 ,3 0 1 ,5 6 5 con tro 8 ,8 4 6 ,6 3 5 nel 1 8 8 1 , e l’esportaz ione che fu va luta ta a s ter . 1 3 ,6 6 7 ,8 9 2 nel 1881 è stata di s ter i . 1 0 ,9 3 1 ,8 6 8 nel 1882 .

L ’im portaz ione dell’a rgen to si cifra con ste r l ine 5 ,8 2 8 ,5 1 5 nel 1881 e con s ter . 7 ,4 5 4 ,2 0 0 nel 18 82 . L ’esportaz ione di questo metallo che n o n oltrepassò st 'T . 6 ,0 5 4 ,0 2 4 nel 1881 è stata di st . 7 ,6 7 6 ,4 9 6 ne l l ’anno in corso.

L*Il m erca to de! ferro dopo molti ann i di d e p re s ­

sione sem brav a en t ra to fino dalla fine del 1 8 7 9 in u n periodo di r ip resa , o a lm eno d i m ag g io re a t t i ­v i tà . Noi ci p ropon iam o di r i c e r c a r e q u a l ’ è stata l’ im p o r ta n z a , e il c a r a t te re di questo m o v im en to , qua li le cause pr incipali , e quali infine sono le p ro ­spet t ive de l l ’av v en i re de l l ’iudus lr ia s ide ru rg ica . Con questo scopo passe rem o in riv is ta i p r incipali e l e ­m en t i della produzione, e del c on sum o de l fe rro d u ­ra n te gli u l t im i anni.

Produzione dei lavori di getto. — L o sv iluppo che ha preso la produz ione delle fo nder ie di tutto il m ondo è indicato dal seg u en te specch io ( l ’un ità è egua le a 1 0 0 0 tonnella te m etr iche) .

1870 1878 1879 1880 1881

Inghilterra. . . . G. 059 1. 483 6. 092 7. 872 8. 280S ta ti Uniti. . . . 1. 900 2. 337 2. 785 3. 895 4. 500G erm ania......... 1.390 2.147 2. 226 2. 729 2. 900F ra n c ia ........... 1.178 1. 521 1.400 1. 725 1.890Belgio............. . 565 519 453 608 631Austria-Unglr. a 404 434 404 445 1R ussia.............. 360 417 434 431?f i .500?Svezia............... 300 340 344 405A ltri paesi.. . . 150 185 185 200 )

T o ta le .. . . , 12. 305 14. 383 14. 323 18.313 19. 700

In c iascun epoca an te r io re il p rog resso n o n era stato mai così rapido com e dal 1 8 7 9 al 1 8 8 0 ; e quan to al l’ann o in corso cioè al 1 8 8 2 s a reb b e p re­m a tu ro il fare delle prediz ioni ; tu t tav ia vi sono ele­m en t i pe r a f fe rm are che la p roduz ione a t tua le non è p e r nu lla inferiore a quella del 1 8 8 1 .

La Ryland’s iron trade Circular pubb l ica ogni t re mesi la s i tuazione so m m a ria dei fornelli a fuoco in In gh i l te r ra e l’ Iron Age fa a l tre t tan to p e r gli

Stati Uniti . Secondo gl’ indicati giornali ecco quali sono s ta te le fluttuazioni degli u l tim i anni.

Fornelli a fuoco Inghilterra S ta ti Uniti

1879 (media) 496 2941880 id. 564 4141881 id. 560 4491882 (1 gennaio) 552 466

A m m e tte n d o che la produz ione p e r mezzo deifornelli s ia a t tu a lm e n te la stessa che nel 1881 n e i ' d ivers i d istre tt i , il n u m e ro degli apparecch i in a t t i ­vità co r r i sp o n d e reb b e a una p roduz io ne ann u a le di:

8 .1 7 0 .0 0 0 tonn . p e r l’Ingh i l te r ra4 .6 6 6 .0 0 0 » » gli S tat i Uniti

Dai bollettini mensil i dell’associazione dei pad ron i di fucine tedeschi si ri leva che la produz ione dello Zol lvere in ha ragg iun to nel gennaio 1 8 8 2 la cifra di tonn. 2 8 5 ,0 0 0 , ciò che da reb b e p a r tutto l’ann o u n tota le di 3 ,5 6 0 ,0 0 0 tonn. 1 tre paesi che abb ia ­m o citati avevano a d u n q u e nel 1° gennaio 1 8 8 2 una produz ione di fonder ia che con t inua ta p e r tu tto I’ anno da reb b e u n eccedenza di 7 0 0 ,0 0 0 tonn . in confronto del 1881 e po r te reb be a più di 2 0 m i­lioni di tonne lla te la produz ione degli alti fornelli di lutto il m ondo.

Il s e g u en te specch ie t to con tiene la s i tuazione dei d is t re t t i m inera li che forniscono la m ag g io r par te dell’accia io fabbrica to nel l ’E u ro p a occ identa le , e agli Stati Uni t i .

Minerale prodotto (tonn. metriche)1879 1880

Em atite del Cumberland......... 2. 240. 000 2. 802. 000Antrim (Irlan d a)...................... 157. 000 242. 000Spagna (esportazione)............. 1. 094. 000 2. 932. 000Algeria — ............. 438.000 596.000Ita lia - ............. 198.000 400.000Germania (spatliiquo)............. 869. 000 1. 009. 000Lago superiore (Stati U n iti) .. 1. 425. 000 9. 998. 000

6.421.000 9.988.000

Q u a n tu n q u e l’e s t raz ione del 18 81 non sia anco ra c o n o s c iu ta , si può a f fe rm are che il con sum o dei m ine ra li r icch i e pu r i ha co n t inua to a sv iluppars i , m a lg ra d o l’ applicazione del p rocesso basico. L e im ­portazioni m a r i t t im e del m in e ra le di ferro nei p r in ­cipali paesi i n d u s t r i a l i , cioè a diro in provenienza dalla S p agna , e dal M ed i te r raneo han no ra g g iu n to i seguen ti totali :

Importazioni per mare1879 1880 1881

Ingh ilte rra ........... 1 .098.000 2.673.000 2.485.000F rancia ................. 665. 000 785. 000 783. 000G erm ania............. 240.000 410.000 462.000S ta ti U niti........... 270. 000 463. 000 800. 000Belgio................... 18.000 76.000 79.000

Risulta dalle cifre sopra indicate clm gli alti f o r ­nelli da fonderia B essm er de l l ’ Ingh i l te r ra co n su ­m ano oggi m in e ra le es te ro e ind ig en o presso a poco nella stessa q u a n t i t à , e che le im portazion i a m e r i ­cane hanno preso u n o sv iluppo così rap ido ch e non può passa re inosserva to .

ConsumoIl co n su m o di u n paese è il m ig l io r c r i te r io del-

1’ attivi tà della sua indus tr ia s id e ru rg ic a . P e r a v e re il con sum o esatto di u n anno b i so g n e re b b e ten e r conto della var iazione dei depositi ciò che n o n è

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possibil di fa re che p e r l’Inghi l terra e p e r gli Stati Uniti . P e r gli altri paesi bisogna l imitarsi a so m ­m a re la produz ione e i’ importazione, so tt raendone la esportazione.

Consumo( L ’unità è egua le a 1000 tonn. metriche)

1878 1879 1880 1881

Inghilterra ..................... 5. 375 4.860 6.070 6. 480Stati U n iti .................... 1. 830 3 485 4.180 5 346G erm ania....................... 1.510 2. 200 2. 730 3. 300F ra n c ia .......................... 904 1.540 1.880 2 . 1 6 0Belgio.............................. 637 627 805 805A u.stria-U ngheria.. . . 363 460 492 —

Russia.............................. 385 618 677 —

Svezia.............................. 285 ,321 360 —L ’ elaborazione delle fonder ie fo rn isce t re p r inc i-

cipali ca tegorie di prodotti : getti, ferro e acciaio. La statis tica dei va r i paesi dà abbastanza esa t tam en te 1’ im portanza della fabbricazione del fe rro e dell’ac ­c i a i o , m a le indicazioni sul lavoro delle fonderie sono m eno com plete .

In G e rm a n ia ove la p roduz ione o il consum o delle fonder ie sono r i leva te con molta esattezza, si fabbri­carono nel 1 8 7 9 4 4 8 ,0 0 0 tonn . di pezzi modellat i , e 5 1 4 ,0 0 0 nel 1 8 8 0 .

P e r il R eg no Unito la re lazione della Britiscìi ìron trade Association va lu ta il con sum o del fe rro fuso nel 1 8 8 0 a 2 ,3 0 0 ,0 0 0 tonn., cifra che ra p p r e ­senta il 57 p e r cen to del consum o genera le . Agli S ta t i Uniti , secondo gli ultimi dati statistici , la fab­b r icazione del ferro e de l l ’acciaio av reb b e assorbito d u ra n te l’ anno che te rm ina al 1° g iugn o 1 8 8 0 ,2 ,5 0 0 ,0 0 0 tonn . di metalli fusi e 1,2 5 0 ,0 0 0 di ferri vecchi

La fabbricazione dei prodott i du t t i l i , ferro e a c ­ciaio, è assai m eglio conosc iu ta . P e r acciaio i n t e n - donsi in g en era le i prodotti ottenuti per mezzo delfa fusione.

Produzione del ferro.( L ’unità co r r i sp onde a 1 0 0 0 tonn. m etr iche)

I l q u a d ro seguen te dà la statistica officiale della produz ione dei principali paesi in fe r r i . lam inati . P e r ¡’A us tr ia e pe r l’In gh i l te r ra i dati officiali m ancano, e vi si è supplito con valutazioni più o m eno a p ­pross im a tive .

3870 1873 1379 1880

Ingh ilte rra ................. . 2.600 2. 500 1. 700 2.000S ta ti U niti................. . 1.170 1. 666 1. 85G 2.115G erm ania................... . 900 1.310 1.215 1.358F ra n c ia ...................... 670 940 875 985Belgio’.......................... 491 480 410 458A nstria-U ngheria .. . 232 260 175 200R ussia.......................... 260 290 290 290?Svezia.......................... 214 213 236 252

6. 530 7.660 6. 757 7. 698

Da ques to specch io appar isce che la p roduzione del fe rro non ha molto progred i to ; ciò è stata la c o n se g u e n z a 'n a tu r a le della sostituzione de l l ’acciaio al ferro .

Produzione dell'acciaio (L ’un ità c o r r i sp o n d e o 1 0 0 0 tomi, m e t r iche . )

L a fabbricaz ione del m etal lo f u s o , ha preso una rap ida es tensione , grazie al perfezionam ento dei m e ­todi di fabbricazione. Il seguen te specch io con tiene la produz ione del l ’acciaio in ve rghe .

1870 1878 1879 1880 1881

In g h il te r ra . . . . 350 1.096 1.124 1.414 1.700S tati U n iti .. . . 64 735 944 1. 258 L 570G erm ania......... 170 570 582 762 950F rancia ............. 80 336 365 426 460Belgio............... 9 115 110 120 138A ustria-U ngh.a 24 152 156 160 iR ussia............... 12 24 28 39 400Svezia............... 8 95 210 210? I

717 3.123 3.530 4.383 5.220

L a produz ione del 1 8 8 0 si r ipa r t isce app ross im a t ivam ente com e segue fra i d iversi proeesssi di fab bricazione

Acciaio Bessem er.. . 3. 560. 000 tonn.» sur so le .. . . 580.000 »» au C reuset. 240.000 »

Consumo dei prodotti siderurgici Il con sum o del fe r ro dei vari paesi è difficile a

stabilirsi esa t tam en te a m otivo deile lacune che si r iscon t rano nelle s ta t is t iche della produzione. Le sole cifre com ple te e confrontab ili sono qu e l le che con­ce rnon o la produz ione delle f o n d e r ie , pe rchè le esportazioni e le im portazion i c o m p ren d o n o special - m en te i fe rr i lam inati e lavorati .

Consumo del ferro( L ’unità equ iv a le a mille tonn. m e tr iche )

1878 1879 1880 1881

Inghilterra ............. 4. 055 3. 310 4.160 4. 340Stati U n iti . ........... 2. 520 3. 920 5. 180 6. 540Francia................... 1. 595 1.470 1 . 850 2.180G erm ania............... 1. 840 1. 750 2. 015 2.055B elgio...................... 470 340 485 460A ustria Ungheria. 488 440 457)Russia...................... 917 860 800 1.350Svezia...................... 180 175 186)

12. 065 12. 265 15.130 16.895

LE BANCHE POPOLARI IN RUSSIAL ’idea fo n d am e n ta le che ha isp ira to in R uss ia la

organizzazione delle B an che p o p o la r i , è quella ili Schu lze—Delittzch il cui successo in G e rm a n ia ha prodotto , c o m e .s i sa, g r a n r u m o re pe r tu tta E u ro p a . Ma la l iberazione degli schiavi opera ta dallo Czar A lessandro n e formò I’ o c c a s io n e , facendo a p p a r i re v is ib i lm ente la necess ità dì a iu ta re so tto una fo rm a q u a lu n q u e u n a popolazione ru ra le di 4 0 milioni di ind iv idu i d ivenu ti l iberi ad un t r a t t o , a t r a r p a r ­tito dalla proprie tà . E r a necessar io p e r conseguenza di occupars i p r in c ip a lm en te delle cam p agne , l’i n d u ­stria c i ttad ina potendo senza molte difficoltà p r o c u ­rars i le o p p o r tu n e r i so rse , m e n t re i contadini p ro ­fondam ente ig n o r a n t i , d issem inat i su di u n te r reno ove lo condizioni c l im a te r iche e rano spesso di os ta­colo al lavoro, ave vano l’ab i tud ine di tutto a t tè n d e re dai loro padron i. Si t ra t tava p e r ta n to non di c re a r e ad u n t ra t to con l’a iuto del cred i to dei capitali che n es su n po tere av reb b e potuto far so rge re , m a che il lavoro soltanto p roduce , m a bensì di ecc itare gli affrancati al r i s p a rm io e al soccorso scam bievo le , p roporz ionando I’ assistenza delle b an c h e agli sforzi stessi di coloro che d av an o a prest i lo . Diversi t e n -

10 dicembre 1882 795L’ E C O N O M I S T A

ta ti vi fu rono fatti a com inc ia re dal 1 8 6 5 e 1 8 6 6 , m a n o n fu che verso il 18 7 0 che le B anche popo­lari p rese ro u n vero sv iluppo sotto l ’ impulso delle classi dirigenti del paese, cioè a d ire di un n u m e ro r is tre t to di persone influenti e attive, au tor izzate dal G overno , che si fecero i consiglieri e le gu ide degli interessati , fra cui occupav ano un posto dist in to i Municipj. 1! m ovim ento in favore di ques te nu ove istituzioni p a r t i spec ia lm ente dalla società agronom ica di Mosca, di cu i un a sezione, quella di P ie t ro b u rg o , aveva p e r seg re ta r io B. de K h i t r o w ; sicché i fon­datori delle società fu rono ra r a m e n te gli antichi se rv i stessi.

V i sono diversi tipi di b an che popolari , ma du e p r in c ip a lm e n te preva lgono su tutti gli a l t r i : quello del Com ita to della Società agronomica, e quello del Ministero. L ’ingerenza del l ’am m in is t raz ione pubblica è qu i e v i d e n t e , e n o n dovrà m erav ig l ia rs i di non t rovarve la troppo pa ras i ta , se si riflet ta che le r i ­sorse di cui le b an che dispongono sono in g r an pa r te fornite dallo Stato, dai consigli am m in is t ra t iv i p ro v in c ia l i , e dai c o m u n i , e ciò n a tu r a lm e n te i m ­plica il con tro l lo ufficiale.

Una p a r te delle società (que l le del M in is te ro ) sono a responsabil i tà l imitala ; a l tre com e in G e r ­m ania si basano sulla so lidarie tà dei m em b r i gli un i verso gli altri. I soci debbono fo rn i re u n a p a r te dei 5 0 rubl i che hanno facoltà di pag a re pe r f r a ­zioni annual i di 3 rubli . Si è d u n q u e costretti a fare le sue p rove, e di p res ta re qu a lche cosa a sò stessi p r im a di r i c o r r e r e ai se rv ig i della b a n c a , la q u a le ol tre le quotazioni , e i capitali officiali, ha pe r r i ­sorse i prestiti e i depositi forniti dal pubbl ico , e p resenta dei pegni di garanz ia presso a poco asso­luti. I prestiti s i ' f a n n o sotto forma di obbligazioni a term ini variabili ; i depositi danno luogo alla c o n ­segna di u n libretto con facoltà di ri t ir i de te rm ina t i : sono in sostanza u n a specie di casse di r i spa rm io . L e operazioni con i so ttoscri ttori n o n si com p ongo no che di p r e s t i t i , v a r ian d o d’ im portanza secondo il tipo delle società d i e si è adottato. Il prest i to p e r ­sonale fatto a ciascun m e m b ro non può o l t r e p a s ­sa re elio u n a volta e mezzo 1’ a m m o n ta re della sua pa r te sociale : ma si può pe r mezzo di solide c a u ­zioni o t tene re qu i 150 r u b l i , la 3 0 0 , cioè a d ire fino a t re e sei vo lte il va ló re della p ro p r ia azione.

Si può d i re delle B an che ru sse c h e sono re a l ­m e n te popolari nel senso p iù an t i c am en te accetta to di questa parola , in ciò che esse* n o n se rvono che a una piccola clientela re a lm e n te b i so g n o s a , l i m i ­tano la par te di ciascuno , in te rd icono la cessione di questa par ie , e sono organizzate e sc lu s ivam en te per il soccorso , senza che n è la speculaz ione, nè l’agio- laggio, possano t ra rn e a lcun part ito.

Si ha c u r a pe r tan to di d ire pe r fortif idaro la d i­g n i t à dei so c i , che la benelicienzn è e s tranea a l - ì’ i s t i tuz ione , e che la m utua l i tà n e è soltanto la base . U na pa r te dei profitti v ien posta nella r i s e rv a ; u n ’al tra pa r te è devolu ta q u a lc h e volta agli im p ie ­gati , e il res to v ien diviso fra gli azionisti.

C iascuna banca è d i re t ta da u n ’ am m in is t raz ione com posta di t re m em b r i che fo rm ano il po tere e s e ­cutivo; u n consiglio di sei m e m b r i sorveglia e con­trolla . Esso si r iun isce al m eno u n a volta al m ese . L ’as sem blea gen era le elei soci a p p ro v a i conti , s c e ­glie ed e legge p e r tre ann i gli am m in is t ra to r i , e i consiglieri . In a lcun e società vi è u n funzionario che si ch iam a tutore, e v ien e des igna to dal M un i­

cipio , a l lo rché questi ha fornito il p r im o fondo di fondazione. Il tu to re rende dei se rv ig i che è facile a p p re z z a re , rendendos i cen to de l l ’ inespe r ienza dei clienti d i cam p agna , che han no tu t to da im p a ra re , e di cui gli am m is t ra to r i e cons ig l ie r i stessi hanno bisogno d i fa miglinrizzarsi con le questioni di cre ­dito e con l’applicazione degli statut i .

Le cifre seguen ti d a r a n n o u n ’id ea dello sv iluppo delle B anche popolari in R ussia .

Numero Numero Capitale azioni Riservedelle dei — . —

Anni Banche Soci Rubli Rubii

1872 162 14,000 187,000 21,0001873 342 33,000 187,000 38,0001874 488 54,000 597,000 80,0001875 624 84,000 1,115,000 90,0001876 826 120,000 1,759,000 165,0001877 982 132,000 2,617,000 235,0001878 1,029 153,000 3,110,000 264,0001879 1,084 166,000 4,364,000 347,0001880 1,165 183,000 4,955,000 419,0001881 1,230 » » »

Im prestiti Depositi SpeseAnni ___ — di Ammini­ Circolazione

Rubli Rnbli strazione —— — Rubli Rubli

1872 363,000 106,000 14,000 4,843,0001873 667,000 429,000 44,000 9,028,0001874 1,235,000 673,000 52,000 15,486,0001875 1,750,000 684,000 89,000 23,204,0001876 2,142,000 1,039,000 125,000 34,171,0001877 2,805,000 1,432,00 i 166,000 42,213,0001878 8,045,000 1,945,000 220,000 52,723,0001879 3,122,000 2,592,000 260,000 57,449,0001880 3,450,000 3,131,000 292,000 61,393,000

P res titi fa tti MediaProfitti ciascun anno Rimborsi dei prestiti

Anni .— .— ■ — —Rubli Rubli Rubli Rubli

1872 34,000 1 ,100,000 671,000 471873 101,000 3,334,000 2,342,000 631874 194,000 5 ,320 ,0 0 4,205,000 731875 311,000 7,988,000 6,424,000 831876 442,000 11,840,000 10,099,000 861877 540,000 14,494,000 13,164,000 931878 647,000 17,425,000 16,188,000 921879 721,000 18,698,000 17,567,000 1091880 796,000 20,547,000 18,756,000 117

Nel 1 8 7 9 le pe rd i te ascesero a c i rca l’8 p e r cento del cap ita le sociale, e i profitti net t i d is t r ibu i t i r a p ­p resen ta ron o in media il 9 per cen to ded uzione fatta degli in te ressi de l le bonificazioni, o della quo ta di r ise rva . La m agg io r pa r te dei depositi v e n n e ro fatti p e r u n anno e al di là ; l ' in te re sse m edio pagato iù del 6 1 / 2 per cen to , e quello o t tenu to del 7.

li n u m e ro delle b an che re pp rese n ta quello delle autorizzazioni o t t e n u l e , ma pe r v a r ie ragioni 12 8 b an ch e n o n r iusc irono a cos t i tu i rs i , 1 2 8 l iqu idarono e 67 n o n resero i conti. In con c lus ione es is tono e p ro ­sp e rano nel 18 8 2 97-4 so c ie tà con o l tre 2 0 0 m ila soci.

M I C I DELLE CÀM ERE DI COMMERCIOCamera di Commercio di Firenze. — L a C am era

di C om m erc io ed ar ti di F i renze si ad u n a v a nel g io r­no 2 7 co r re n te sotto la pres idenza dell’ on. s ign o r cav . Giulio T u r r ì , p resenti gli onorevoli s ignori Vitto A nseim o, v i c e - p re s id e n te , S a rd è , L an d i , T o r ­

796 L’ E C O N O M I S T A 10 dicembre 1882

ricelli, V im erca ti , P adovan i, Fossi, Galletti, Ravà, F r u l l in i , Piacci, Ram acci e Niccolini. Dopo av e r t ra t ta to gli a rgom en ti posti al l’ o rd ine del g iorno, r igu a rda n t i affari d ’ in te rn a am m inis traz ione , la C a­m e ra ud ì u n ra ppo r to de l l ’ on . cav. Raffaello T o r r i - celli, sopra un a istanza p resen ta ta da var i scultori in v e rde di P r a t o , pe r o t tenere la esenzione dal dazio c o n s u m o , di re cen te imposto sulle m aterie p r im e e sui p rodott i della loro indus tr ia , e deliberò che il rappor to de l l ’ on. re la to re , facendolo p roprio , ven is se u n i ta m e n te alla istanza suddetta inv ia to all’on. s indaco di questa città, affinchè nell’ in te resse dei r i ­co r ren t i , ven isse abroga to quel dazio.

Camera di Commercio di Bologna — Nella to r­na ta del 23 o t tobre il p res iden te com unica una lette­ra di S. E . il s ig n o r M in is tro del C om m erc io del 1 6 o t tobre con cui sollecita la C am era ad invitare gli ade ren ti alla stanza di compensazione, pe rchè si cost itu isca u n ’ associazione, che meriti qu ind i la sua autorizzazione. — Sulla proposta del sig. P r e s id en te la C am era de l ibera di so llec i tare al detto fine g l ’isti­tu t i di credito e i negozianti designati nel progettato R ego lam ento , d an done a c iascun di loro un esem pla ­re . Il p res iden te r i fe risce poi com e la C am era di C om m erc io di Catania ch ieda appoggio ad un pro­getto di passaggio di treni ferroviarii pe r lo s tretto di Messina. Il p roge t to è del sig. Antonio C alabretta , e consiste in una n a v e , sopra la qua le (messa a-livello d e ’ hinarii ferroviarii) può fe rm ars i u n intero con­voglio , e così t raspor ta rs i da una sponda ali' altra passegger i e m erci senza bisogno di a lcun trasbordo, con g r an d e com odità di quelli e con m inore o n iun per ico lo di a v a r ie p e r queste . U n i re l’ isola di Sicilia al con tinen te m e rc è tale proget to sa reb be una gloria del nostro secolo. Ma la C a m e ra d ichiara che non può senza a r ro g a re di sè, farsi p ropug na t r ice di cosa in to rno la qua le no n è com peten te , e molto m eno d e l l ' i n d i c a to progetto , del qua le nou ha p u r tanto da fa rne stud io e da p ren d e rn e com piuta cognizione. N u l lad im eno , n o n potendo d isconoscere la utilità che sa reb be a v en ire dal proget to stesso, o da altro qua l ­siasi, aug u ra che sia degno dì considerazione, e che possa essere recato ad effetto p e r onore ed interesse genera le .

Notizie economiche e finanziarie

La C om m iss ion e del Cod ice di com m erc io si è occupata a t t iva m e n te per fissare quali d eb bano es­s e re le disposizioni transi tor ie da adottarsi per la a t tuazione del n u ovo Codice. Essa ha com piu to il su o lavoro e fra pochi g iorni sa rà r iconvocata in a s sem blea g en era le pe r " a p p ro v a r e il Regolam ento com pila to sulla base delle deliberazioni prese .

— R e la t iv am en te alle Socie tà com m ercia l i in ac­com andi ta pe r azioni ed anon im e , costituite an te ­r io rm e n te all’en t ra ta in v igore del nuovo Codice, la p reaccenna ta C o m m iss io n e si è trovata u n an im e ne l p r o p o r r e che la sorveglianza governa t iva debba cessa re anc he p e r le Socie tà an t iche , e che aile m ed e s im e si debba invece im p o r r e l’osservanza di a lcun e disposizioni del n u o v o Codice, specie quelle s tabilite agli articoli 87 , 91 , 9 4 e successivi in to rno alla pubblici tà , e quella del l ’art. 1 5 3 , colla quale si r iconosce nei soci il d i r i t to d i ch iedere al T r i ­

buna le l’ispezione degli atti sociali q u an d o esistano fondati sospetti di cattiva am m in is traz ione .

Invece n o n furono paregg ia te p e r q u an to r i g u a rd a la istituzione dei sindaci , nè s ’im pose agli am m in i ­stra tori l’obbligo d ’a d e m p ie re alle prescrizioni del— i’art. 1 2 3 re 'a t ivo alla cauzione,

Inol tre si è delibera to che in trodu cend os i m odi­ficazioni nel le Socie tà già costituite a par t ire dal 1° gennaio pross imo a v ra n n o v igore al tresì pe r quelle le disposizioni del nuovo Codice.

— In to rno alla g rave q u es t io ne dei trasporti pe r fe rrovia , dopo lunga e im portan t iss im a discussione, su proposta de i l ’on. G ena la ha am m esso che le t a ­riffe speciali, a t tu a lm e n te in vigore , r im a n g a n o p r o ­rogate pe r u n t r im es t re dopo l’applicazione delle n o rm e stabilite nel nuovo Codice.

— E stato anc he stabilito che le associazioni di m u tu a ass icuraz ione a t tu a lm e n te esistenti debbano co n t inua re ad a v e r vita sotto il re g im e c h ’è loro fatto dal C od ice tu ttora iu vigore.

— G rave discuss ione ebbe luogo in seno alla C om m issione stessa p e r la situazione che dal nuovo Codice v ien fatta alle società cooperat ive esistenti. L ’on. Luzzatti mise in ev idenza la necess ità di s ta­b ilire quei p rovved im en ti di legislazione t ransitor ia d i e va lgano a p e rm e t te re alle società stesse di g io­varsi della nu ova legislazione. F ra le deliberazioni p rese in proposito, a lcun e stab il iscono facilitazioni p e r ciò che r ig u a rd a l’ade m p im e n to delle fo rm ali tà presc r i t te all’a r t . 22 0 , a l t r e si r i fe riscono aH’ar t . 2 2 4 e p e rm e t ton o ch e , per le socie tà es istenti , possa il valore nom ina le d e l l fa z io n e eccedere la som m a di lire 100.

— Ecco il testo del proget to di legge distr ibuito ai depu ta t i p e r la p ro ro ga dell’ esercizio fe r ro ­v ia r io :

« Art . 1. L ’esercizio p rovvisorio delle ferrovie de l l ’Alta Italia e delle ferrovie ro m a n e , assun to dal governo in forza delle leggi 8 biglia 1 8 7 8 n. 4 4 3 8 (serie s e c o n d a ) e 2o d icem b re 1 8 8 1 , n. 5 4 5 (serie terza),- sa rà con tinua to colle n o rm e delle leggi stesse dal 1 ° gennaio al 31 d ic e m b re 18 83 .

« A rt . 2 . Nel bi lancio definitivo della spesa del m in is te ro dei lavori pubb l ic i pel 18 8 3 sarà s tan ­ziata in apposito capitolo la so m m a oc c o r r e n te per lavori di c o m p le tam en to del le l inee e p e r acquisti di m ate r ia le m obile in a u m e n to d’ inven tar io , che pel detto an n o 1 8 8 3 sa ran no necessar i sulla re te delle fe rrovie ro m an e . »

Nella re lazione che p r eced e il -progetto di legge il go verno dich ia ra confidare di po tere fra breve p re se n ta re , fo rm u la te in u n disegno di legge, o p ­p o r tu n e proposte pe r a r r iv a r e a d ‘ una stabile s is te­mazione del l ’esercizio delle nostre reti fe rroviarie . »

— P r e s s o il M in is te ro di G razia e Giustizia si sta p rovve dend o con a lacr i tà alla organizzazione dei T r ibu na l i di C om m erc io ne l le p rov inc ie dell’E m il ia , M a rc h e ed U m b ria : o rganizzati in qu es te p rov inc ie gli indicati T r ibu na l i , pel p ross im o ann o 1 8 8 3 a - v r e m o nello S ta to in eserc izio 2 8 T r ib u n a l i di c o m ­m erc io , dei qu a l i 22 ad u n a sola sezione e 6 a .d u e sezioni..

I T r ibu na l i a 2 sezioni sono quelli di G enova, M ilano , Napoli, R om a , T or ino , V enezia ; i 22 T r i ­bunal i ad u n a sezione r i s ied e ranno u n o p e r cad auno nel le seguen ti città : A nco na , Bari, B ologna, C a­gliari , Catania , C hiava ri , C iv itavecch ia , F e r r a r a ,

10 dicembre 1882 L’ E C O N O M I S T A 797

F o gg ia , Foligno, Messina, Monteleone, Novi L igu re , P a le rm o , P e sa ro , Po r to M auriz io , R im in i , S a n R e ­m o, Sassari , Savona , S in igaglia , T ra p an i .

— La C om m issione pe r le disposizioni t ran si to r ie re la t ive al n u o v o Codice di C om m erc io ha t e r m i ­na to ì suoi- lavori e no m ina to ■ una S o t to -C o m m is ­sione pe r l’esam e del re go lam ento .

— La C om m issione p e r l’o rd in am en to delle Borse p ro segue ne i suoi lavori. Dopo lungh is s im a d i s c u s ­sione adottò , a m agg io ranza , il partito che le B o rse non abb iano a po ter e s se r is tituite p e r sola d e l ib e ­razione delle a u to r i tà locali, ma volle che i n t e r ­venga anc he un a app rovaz ione pe r dec re to reale . Stab i l i poi, che le r iun ion i di bo rsa deb bano r i t e ­ners i pu bb l iche , e qu ind i accessibili an c h e pe r le donne , sa lvo, ben inteso, la e sc lus ione delle p e r ­sone della cui onorabil ità si possa d u b i ta re .

— La C om m issione g en e ra le del b ilancio, su proposta d e h ’ on. Perazz i, ha deciso di r inv ia re tu t te le questioni o rg a n ic h e ai bi lanci definitivi e di fare delle re lazioni so m m a rie , onde ev i ta re a s ­so lu tam en te le necessità dell’ esercizio provvisorio.

— 11 Consiglio su p e r io r e di s tat is t ica ha a p p ro ­vato il p roget to di un a statis tica sul m ov im en to dei m etal li preziosi proposto dal prof. F e r r a r i s .

— Il m in is tro d ’agr ico l tu ra seco n d an d o un voto del Consiglio su per io re d ’a g r ico l tu ra , s tud ia il modo d ’incoragg ia re la p ian tag ione dei gelsi, degli ulivi, p in i m ar i t t im i, pini da pece, olmi, m ed ian te appo­siti p rem i. S a rà p robab i lm en te com pila to un re g o ­lam ento, e vi è la propos ta di con fe r ire prem i pe r ogni 1 0 0 0 piante.

— Nel progetto di legge pe r la r i fo rm a della ta­riffa doganale , fra a l tre disposizioni si au m e n ta n o i dazi sugli sp ir it i , sul cioccola tto, sui r icam i di co ­tone, sulle pelli conciate , sullo leghe d ’an t im onio , sugli sc a rd a s s a sui cem enti , sul tonno, e si d ich ia rano esènti da dazio parecchie m a te r ie p r im e , com e gli olj di pa lm a e di cocco, i grassi, le g o m m e , le r e ­s ine , gli ossidi di ferro e di p iom bo, l’indaco e la t e r ra g iapponica (g am h ie r ) .

— Il Progresso di Savona annunzia che si s tanno ge t tando le fondam enta d ’una g ran fabbr ica di d i ­n am ite d ire t ta da un a società naz ionale e nella qua le sa ran no occupati pa recch ie cen tinaja d ’operai .

L 'a r e a della fabbrica ha vas t is s im e d im ens ion i ed è s i tuata alla par te sinistra del f ium e , p ropr io di­r im pe t to alla stazione fe rrov iar ia di Cengio.

— Il M inis tero delle finanze ho d ich ia ra to alla C am era di C om m erc io di C rem o n a , c h e non poteva a s seconda re la sua "dom anda p e r l’i s t i tuz ione di un a dogana in que lla città.

— D u r a n te il m ese di o t tobre p. p. i prodot t i su lle fe rrovie R o m a n e han no r a g g iu n to la so m m a di L. 5 ,0 3 0 .0 0 0 e s iccom e nei mesi p reced en t i d e l ­l’anno i prodotti stessi r i leva rono a L. 2 5 ,3 3 0 ,0 0 0 , il totale dei m ed e s im i dal p r im o gen n a io a tutto o t tobre r i leva a L . 2 6 ,5 8 0 ,0 0 0 .

Nel m ese di o t tobre dello scorso ann o i prodott i delle fe rrov ie stesse am m o n ta ro n o a L. 2 ,7 1 0 ,0 0 0 e nei mesi p recedent i dello stesso ann o a lire 2 4 ,0 7 0 ,0 0 0 , ossia in totale nei p r im i dieci mesi de l l ’anno a L. 2 6 ,5 8 0 ,0 0 0 .

C onfron tando qu ind i i p rodo t t i del 1 8 8 2 con quell i del 1881 si ha che nel m ese di o t tobre si ebb e un a u m e n to di L. 5 1 0 ,0 0 0 m e n t re poi ne l com plesso

dei dieci mesi del l ’anno si ebbe u n a d im inuzione di L. 2 0 0 ,0 0 0 .

— L ’ A m m in is t raz ione delle s t r ad e fe rra te de l­l’Alta Italia ha proposto al Minis tero dei lavori pubblici la istituzione di due nuovi tren i, u n o di anda ta e u n o di r i to rno , fra T o r in o e Roma.

11 p r im o di detti t ren i in par tenza da T or in o alle 6 ant . dov reb be a r r iv a r e a R om a alle IO l o poni.-; ed il secondo d o v reb be po r t i r e da R om a alle 1 0 3 0 poni, ed a r r iv a r e a T o r in o alle 2 4 0 po m . ; im p iegand o cioè il p r im o , o re 1 6 1 [4 nel l ’ in te ro tragitto, ed il secondo o re 1 6 10.

— I! p res iden te della R ep ubb l ica di G ua tem ala , gen era le J . Rufino B arr ios em an ò u n dec re to il qua le p resc r ive che dal p r im o gennaio 18 8 3 il porto di L iv in gs lon e sa rà ape r to l ibe ram en te all’ im p o r t a ­zione, e che tutti i prodotti entra ti in questo porto sa ran no esenti dal pag am en to dei diritt i m a r i t t im i p e r lo spazio di dieci ann i sia che v en g an o desti nati al consum o , che a l l ’ entrepot.

— All’ Assemblea degli azionisti della ce leb re B anca City of Glasgow tenutas i il 2 2 co r r . a G la­sg o w , il p res iden te ann unz iav a e s se re fina lm ente com piu ta la l iqu idazione di detta B an ca , e gli azio­nisti solventi dove t te ro effe t tuare un pagam ento su p p le ­torio di 2 7 5 0 L. steri , invece di s ter . " 0 0 che a v reb b e ro dovuto pag are , se lutti gli azionisti avessero effettuato detto ve r sa m e n to su pp le to r io ; ma u n a g r a n par te degli stessi dove t te ro fa ll ire p e r il crai, di q u es ta Banca. E così ebbe fine la City of Glasgow Banfi-, d e f ra uda ta di un ro to ndo m il ione di lire s te r l ine , da uno dei suoi d ire t to r i , cer to F le m tn in g , ed in seguito a che, si dove t te passare alla l iqu idazione sociale .

— Seco n d o co r r i sp ondenze par t ico la r i deg n e di fede g iu n te da! Cairo , il prospetto delle Eiscossioni della Cassa del debito pubblico, la cui p u b b l ic a ­zione era im m in e n te , a v reb b e segnala to u n a s o r ­p ren d e n te cifra di percez ioni real izzate nel m e s e di no vem bre .

La se t t im ana passata lo Standard di L o n d ra p u b ­blicò u n dispaccio del suo c o r r i sp o n d e n te del Cai­ro , che a n n u n c iav a s ta r e e s am in an d o L o rd D uffe- r in l’ev e n tu a l i t à d ’una r iduz ione del Debito E gi­ziano Unificato. Ma XAgenzia telegrafica JReuter di L o n d ra seppe da fonte autentica e pubbl icò che la notizia dello Standard e ra pr iva affatto d ’ogui fondam ento .

— U n dec re to francese , in da ta de l l ’ 11 g iugno p. p., s tab il isce un p rem io di L. 5 0 ,0 0 0 a l l ’ au to re che sc o p r i r à il m odo di ad o p e ra re con econom ia l ’e let tr ic ità in u n a delle seguen ti applicazioni : com e so rgen te di calore, di luce, d ’ az ione ch im ica , di forza m eccan ica , di mezzi di t ra sm iss ione di dispacci o di t ra t ta m en to dei malati.

All’u l t im a sedu ta dell’ A ccadem ia delle sc ienze ven n e letto u n d ec re to dal m in is tro dell’ is truz ione pubb l ica re la tivo a quel prem io .

Gli sc ienziati di tutti i paesi sono am m ess i al concorso.

Il deposito dei m anoscr i t t i è fissato fino al 1 luglio 1 8 8 7 ; il p rem io sa rà dato nel m ese di d i­c e m b re dello stesso anno .

— I g iornali aus tr iac i recano i rappo r t i ufficiali sullo stato delle sem inagioni in U ng h e r ia , da cui r isu lta ch e esse sono finora soddisfacenti . 1 lavori di cam p o sono q u as i p e r ogni dove com p iu t i .

798 L’ E C O N O M I S T A 10 dicembre 1882

— La Gazzetta Ufficiale di Jrkut.sk annunzia, che non m eno di 57 nu o v e m in ie re d’oro sono sta te u l t im am en te scoper te in differenti parti della S iber ia orienta le .

— Il S u l tano del M arocco ha ape r to il porto di A gad ir al co m m erc io d’im portaz ione dei cereali e dei com m estib i l i fino al 9 marzo del 1883 .

Ha eziandio autorizzato la Sp agna a p rende re possesso di S a n ta -C r u z di M ar-Pequena sulla costa occ identa le dell’Àfrica.

— La nuova tariffa doganale aus tro-ungar ica è congegnata pe r gu isa da con cede re un vistoso p r e ­m io all’esportaz ione delle fa rine . Si a f fe rm a che le r a p p re se n ta n ze federali svizzere stud ino il modo di co m b a t te re con u n dazio speciale, gli effetti del p rem io anzidetto.

— In u n suo recent iss im o articolo la Neue Freie Presse constata che i t re paesi ove nell’ul tim o anno fu più ra g g u a rd e v o le l’au m e n to della fi latura del co tone sono la R uss ia , l ’Italia e l’Olanda.

— Il ra pp rese n ta n te dei bondholders inglesi, belgi e o landesi del Consiglio d ’am m in is tràz ione de l de ­b ito ottom ano, l’onor . s ign o r Vincent, ann unc iò te ­leg raf icam en te da Costantinopoli che il pagam ento degl’ interessi p e r i titoli reg is t ra t i si farà in avve n i re m e rcè la sem plice p resen taz ione del coupon, se^za che sia necessar io d’ora innanzi di p resen ta re il titolo a cui app a r t iene .

— E c c o il bilancio se t t im anale delle B anche di F ranc ia e d ’In g h i l t e r ra al 5 0 n o v em b re in con­fronto del p reced en te :

Banca di F kancia

AumentiPortafoglio com m ercialo ... Pr. 123,611.662 B iglietti in circolazione . . . » 96,305,600Conti correnti del T esoro . » .1,636,834Conti correnti partico la ri.. » 22,893,494Sconti ed in cass i................. » 971,625

DiminuzioniIncasso m eta llico ................. F r. 6,291,252A nticipazioni......................... » 792,931

Bilancio poco p rom etten te .Banca d’ I nghjlteeka

AumentiConti correnti del Tesoro,. Ls. 459,218

Conti correnti p artico la ri.. . » 50,731Incasso m etallico................. » 285,040Riserva b ig lie tti................. » 438,900

DiminuzioniCircolazione b ig lie tti..... Ls. 253,565Portafoglio ed anticipazioni. » 20,163

L e condizioni del bi lancio sono so dd is facen ti ; le p roporzioni de l l ’incasso cog l’ impegni si po r ta rono dal 4 0 5 / 8 al 41 3 /4 , m a non si ha speranza p ro s­s im a di v e d e re u n a d im in uz ione del tasso dello scon to , dacché il d en a ro tende piuttosto a r in ­ca ra re .

RIVISTA DELLE BORSE

Firenze, 9 dicembre.

A m otivo delle feste la cu i serie e b b e princip io fino da je r i , e s tan te i rend icon ti e i bilanci soliti a farsi ne l l ’ul tim o m ese dell’an n o , gli affari furono o ltrem odo scarsi nella m agg io r pa r te delle Borse . La tendenza peral tro si m an ten n e g e n e ra lm e n te buona specie sul m e rca to al con tan te , le cui favo­revoli disposizioni ebb ero pe r effetto di d e te rm in a re un lento ma p rogress ivo m ig lio ram ento anche sa i m erca to a te rm ine . Q uan to al m erca to m one tar io la situazione con t inua ince r ta , senza però des ta re i n ­qu ie tud in i . L’u l t im o bilancio se t t im anale della B anca- d ’In g h i l te r ra porta u n n u o v o au m e n to di st. 2 8 5 ,0 4 0 nel fondo m etallico , e di steri. 4 3 8 ,6 0 0 nella r i ­se rva . Q u e s t ’ul t im a adesso ha ragg iun to la cifra di steri. 1 1 ,0 0 9 ,2 9 9 con una differenza in più anche sulla r i s e rva segnata nella s i tuazione de l l ’ann o scorso a pari epoca. ÀI con tra r io la d im inuzione nel fondo metallico della Banca di F r a n c ia va con tinuando . L ’u l t im o bilancio a! 3 0 n o v em b re segna una nuova perdita di fr. 6 ,5 0 0 ,0 0 0 di cui 5 milioni e mezzo circa in oro. M a siffatte d im inuzioni , q u a n tu n q u e im p ortan t i n o n g iungono ad a l t e r a r n e lo stock che ascende se m p re p e r il solo o ro a fr. 9 6 2 ,5 8 0 ,4 2 6 . Gli altri capitoli p iù im p or tan t i del b i lancio , il p o r ­tafoglio e la circolazione furono in au m e n to , il p r i ­m o 'di 1 2 5 milioni di franchi e la seconda di 95 . L e notizie sul m erca to m one tar io am er ic ano a c c e n ­nano a m ig l io ra re . In pochi giorni infatti il c a m ­bio è salito da 4 .7 9 a 4 .7 9 3 |4 : ma ciò non è a n ­cora abbastanza ra ss icu ran te , nè vale a tog l ie re il pan ico prodotto dalla s i tuazione della se t t im ana p r e ­cedente . A s p i g a r e la q u a le ven n e avver t i to che le importazioni agli Stati Uniti d iven u te eno rm i po r ta ­vano alla dogana circa 2 0 0 mila s te r l ine al g iorno, d ’onde u n im p o v e r im e n to del m erca to , e u n fortis­sim o ostacolo alla speculaz ione. Si agg iungeva inoltre che le C om pagn ie fe rroviarie con tinuavano una fiera lotta fra loro, e che la conseguenza im m edia ta di ques ta lotta era un a d ep ress ione sensibiliss ima dei valori.

A P a r ig i la se t t im ana com inc iò abbastanza soste­nu ta , m a le realizzazioni avv enu te in segu i to p e r approf i t ta re dei piccoli van taggi o t tenuti , d e te rm i ­na rono di nu ovo un a co r re n te favorevole alla spe ­culazione al ribasso. Il den a ro su questa piazza è abbastanza facile e ssendo var ia to lo sconto sul m e r ­cato l ibero da 5 1 /8 a 3 1 / 4 pei' cento.

A L o n d ra la tendenza fu m en o fe rm a della p r e ­ceden te spec ia lm en te p e r i valori ind igeni , ohe c h i u ­dono con q u a lc h e r ibasso sui corsi di sabato scorso.

A V ien n a e a Berlino la s i tuazione si m an ten n e abbastanza favorevole , e in Italia le B orse t r a s c o r ­sero so stenu te , e con disposizioni a lquan to favo revoli .

Rendite francesi. — 115 0 / o da 1 1 4 ,4 0 saliva fino a 11 5 , e oggi resta a 1 1 4 ,9 7 , il 5 0 / o da 7 9 ,9 5 r ip r e n d e v a f in o a 8 0 ,4 7 , e il 3 0 / o am m ortizzabile da 8 0 ,7 0 sa liva a 8 1 ,2 0 e oggi re s ta a 81 ,17 .

Consolidati inglesi. — Da 1 0 2 1 / 4 cad evan o a 101 1 /4 .

Rendita turca. — A L o n d ra da 11 1 /2 saliva a 12 p e r r i c a d e re a 11 1 5 /1 6 , e a Napoli ven n e t ra t ta ta fino a 12 ,05 .

10 dicembre 1882 L’ E C O N O M I S T A 799'

Valori egiziani. — La n u o v a re nd i la egiziana da 6 6 7 / 8 m ig liorava fino a 7 0 5 /8 e il Canale di Su ez da 2 5 4 2 andava fino a 2 1 0 7 p e r r ic a d e re a 2 4 0 2 circa.

Valori spagnuolì. — La nu ova re n d i ta es te riore da 6 3 rip iegava a 6 2 7 /8 .

Rendita italiana 5 ° / 0 . — Su lle va r ie bo rse i t a ­l iane venne negoziata lino a 9 0 ,6 3 pe r contanti , e fino oltre 91 p e r fine m ese . A Parigi da 8 9 ,3 0 r i ­p rendeva fino a 9 0 e oggi resta a 9 0 ,1 0 ; a L o n d ra da 88 , 5 /8 sa liva a 8 9 1 / 8 e a Ber l ino da 8 8 ,4 0 a 8 8 ,6 9 .

Rendita 3 ° / 0 . — E b b e qu a lc h e operaz ione fra 5 3 ,4 5 e 5 3 ,5 5 .

Prestiti pontifici. — T ra sc o rs e ro q u a s i se m p re inattivi , e oggi re s tano i Bloui .t a 8 9 ,5 5 ; il R o t h - scild a 9 5 e i certificali del T eso ro 1 8 6 0 -6 4 a 9 1 ,8 5 .

Valori bancarj. — F u r o n o un po’ p iù attivi e sostenu ti dell’o t tava scorsa. L a Banca Naziona le i ta­liana fu negoziata fino a 2 1 4 0 ; la B anca Toscana fino a 8 7 3 ; il Credito m o b i l ia re fra 7 5 8 a 7 6 2 ; il B anco di R o m a fra 6 3 3 e 6 3 5 ; la Banca G ene ra le fra 6 5 7 e 6 5 9 ; la Banca rii Milano fra 5 8 0 e 5 8 4 ; la Banca di T o r in o fra 7 0 0 e 7 0 4 ; e la Banca R o ­m an a nom ina le fra 1 0 1 0 e 1 0 2 0 .

Regìa Tabacchi. — L e azioni fu rono negoziate f r a 7 1 8 e 7 2 2 o le obbligazioni inva r ia te a 32 0 .

Valori ferroviari. — E b b e ro q u a lc h e operaz ione lo azioni m erid iona li fra -439 e 4 0 3 ; le r o m a n e a 111 ; le obbligazioni livornesi C D a 2 8 5 ; le c en ­trali toscane a 4 5 6 ,5 0 ; le Vittorio E m a n u e le a 2 8 5 ,2 5 ; le n u o v e s a rd e a 2 6 7 ,5 0 , le c o m p lem e n ta r i a 2 9 0 e le G otta rdo nominali a 59 5 .

Prestiti municipali. — L e obbligazioni 3 ° / 0 di F i re n z e v e n n e ro negoziate fino a 5 6 ,4 0 c rU n if ica to di Napoli fra 8 2 ,4 0 e 8 2 ,8 0 .

Oro e Cambj — Sostenut i . 1 napoleoni re s tano a 2 0 , 3 0 ; il F r a n c ia a vista a 1 0 0 ,7 5 e il L on d ra a 3 mesi a 25 ,11 1 /2 .

NOTIZIE COMMERCIALI

Cereali. — Gli ultimi telegrammi pervenuti da Nuova York recano che i frum enti rossi di inverno disponibili erano saliti a doll. 1 1|4 lo staio i gran­turchi a 1,08 e le farine extra sta te erano rim aste invariate fra doli. 4,25 a 4,45 al barile. Il rapporto annuale dell’nfficio di agricoltura di W ashington va­lu ta il raccolto del granturco negli S ta ti U niti a 1,635,000,000 di staja, il frumento a 510,000,000 e l'avena a 470,000. Anche a C alcutta i g rani furono in aumento essendosi quotato il club n. 1 a scelli­ni 41, e il n. 2 a 39. A Soniracalena nei frum enti, e mercato attivo per gli orzi. A P ietroburgo i grani ribassarono oscillando da rubli 12,90 a 13, la segale rimase invariata a 9,20 e l’avena sostenuta da 4,70 a 4,80. A Londra i grani rossi rialzarono di 6 de­nari. A Pest i frumenti si aggirarono fra fior. 9,38 e 9,45 al quint. In F rancia stan te le molte offerte i m ercati granari trascorsero in calma e con ten ­denza al ribasso. A Parigi i frumenti si quotarono a fr. 25 25 per decembre, e a fr. 25,90 per i primi quattro mesi dell’anno prossimo. In I ta lia ad ecce­zione della segale che continua sostenuta, tu t ti gli a ltri articoli ebbero tendenza debole a motivo dei molti arrivi dall’estero. I prezzi p ra tica ti furono i seguenti. — A Cecina i grani gentili rossi fecero da

L. 19 a 20,25 all’ettol. i mazzocchi da L. 18,80 a 20,15 e le fave L, 16,45. — A Bologna i frum enti si venderono da L. 24 a 24,50 al quint. e i g ran ­turchi da L. 18,75 a 19,50. — A Ferrara si pi-aticòL. 23,50 a 24,75 per i grani, e da L. 18 a 19,50 per i granturchi. — A Verona i g ran i andanti rea ­lizzarono da L. 22,50 a 25 al quint. i gran turch i da L. 20 a 23, e i risi da L . 30 a 43,50. — A Milano il listino segna da L , 23 a 26 al quint. per i grani;da L. 17 a 22 per i granturchi ; da L. 18 a 19,50per la segale, e da L. 28 a 42 per il riso fuori da­zio. — A Torino si praticò da L. 22,50 a 27 per i grani; da L. 17 a 21 per il granturco, e da L. 24 a 39,25 per il riso. — A Novara i risi nostrali fu­rono venduti da L. 22,50 a 26,10 a ll’ettol. e i ber­toni da L. 20,50 a 21,35. — A Genova i grani no­strali fecero da L. 25 a 27,50 al quint. e i grani esteri da L. 23 a 24,25. — In Ancona si fecero i medesimi prezzi dell’o ttava scorsa. — A Napoli le majoriche di Puglia si contrattarono da due. 5,20 a 5,25 al quint. le M anchette da 5,60 a 5,70 e gli Abruzzo da 5,35 a 5,45 — e a B a ri J grani bianchi fecero da L . 24,50 a 25 al quint. e. i rossi da L i­re 22,50 a 23.

Bestiami. — La grande affluenza di animai* bo­vini da macello su quasi tu tti i m ercati tenutisi *n questi ultim i giorni, ha r ecaq0 un lieve ribasso stJ tu tte le categorie dei me(qes;mi_ H commercio <1°* m ajaii grassi continua attivissimo specialmente sulle piazze delle Romagne, e della Toscana. — A XJàine i bovi si venderono da L. 300 a 350 per capo, e le vacche da L . 150 a 300. — A Firenze i m ajah grassi ottennero da L. 25 a 35 ogni 100 libbre to­scane a peso vivo. — A Treviso i bovi a peso vivo si contrattarono da L . 64 a 65 al qu in t. i vitelli a L. 95 e i maiali a L. 115. — A Milano i vitelli fu­rono venduti da L . 130 a 1511 al quint. morto al netto ecc., e i maiali a L. 145. — A Oleggio i vi­telli realizzarono da L . 85 a 125 al quint. dedotto il 30 OjO per visceri ecc. — A Bologna i bovi grossi da macello si venderono da L . 125 a 150 al quint. morto al netto eco., e i maiali grossi da L . 130 a 135. — A M oncalieri i prezzi p ra tica ti furono di L. 11,50 a 13 al miriagrammo per i maiali; da L . 6,25 a 7,75 per i bovi; da L. 7,25 a 8,75 per i vitelli, e da L. 9,50 a 10,15 per gli agnelli.

Olj d’oliva. — D urante l ’o ttava venne segnalato il seguente movimento. — A Porto Maurizio gli oli nuovi si venderono da L. 75 a 90 al quint. secondo merito. — A Diano Marina i sopraffini vecchi si contrattarono da L. 180 a 190; de tti fini da L. 160 a 165; i m angiabili da L. 115 a 135 e i nuovi mo­sti da L. 75 a 90. — A Genova i B ari fecero da L. 100 a 115; i Toscana da L. 120 a 150; i R iviera vecchi da L. 110 a 140 ; de tti nuovi da L. 85 a 90; i Romagna da L. 100 a 115; i Sardegna vecchi da L. 120 e 150 e detti nuovi da L. 110 a 116. — A Firenze gli oli acerbi fecero da L. 75 a 82 e le a l­tre qualità mangiabili da L . 67 a 74. — A Pescia gli olj vecchi si aggirarono fra le 107 e le 108 lire al quint. e a B ari con tendenza all’aumento i so­praffini nuovi fecero da L. 110 a 119,25 al quint. e fini da L. 92 a 106 e i mangiabili da L. 78 a 88.

Oli diversi. — I prezzi p raticati a Genova furono i seguenti : olio di sesame da L. 68 a 102 al quint. secondo merito; olio di arachide da L . 74 a 106; olio di cotone da L. 97 a 102; olio di cocco da L. 90 a 92 ; olio di lino crudo da L. 73 a 76; detto cotto da L. 77,50 a 78,50 ; olio di palm a da L. 100 a 102 e olio di ricino da L . 75 a 120 il tu tto al quintale.

Se'e. — Anche questa settim ana trascorse in ge­nerale poco dissimile delle precedenti. A M ilano le domande non mancarono ma per la massima parte si risolvettero in pratiche infru ttuose a motivo delle offerte tendenti costantem ente a provocare delle facilitazioni. Le greggie 9 j l l belle correnti si ven-

800 L’ E C O N O M I S T A 10 dicembre 1882

derono intorno a L. 52 ; le buone correnti 12(14 da L. 49 a 50 ; gli organzini buoni correnti 20(28 in ballo tti isolati da L. 69 a 60 e le tram e composte 26[36 a L. 52 circa — A Como gli organzini belli sublimi 18[20 realizzarono L. 67 ; detti belli correnti 18[22 L. 65 ; le tram e belle correnti 24|28 L. 58;10 composte belle 28(34 L. 54 e i mazzami 30[40 da L. 50 a 52. — A Lione il mercato serico trascorse con un languore scoraggiante, e i prezzi in media perdettero da centes. 50 a un franco. F ra le vendite fa tte abbiamo notato greggie italiane di secondo ordine 12(14 a capi annodati vendute a F r. 59 ; or­ganzini idem. 22(24 di primo ordine a F r. 69, e tra ­me 22(24 di secondo ordine n Fr. 63.

Agrumi. — D urante l’ottava gli affari scarseggia­rono nella maggior parte dei mercati. A Messina tu ttav ia la merce di buona qualità ebbe smercio facile, e prezzi ben tenuti. Le casse piccole di li­moni frutto scelto si mantengono in favore e po­trebbero benissimo ottenere dalle L. 8 a 9 per cassa secondo la bontà del frutto . Le casse grandi restano invariate da L . 8,10 a 8,20 e le correnti piccole primo fiore anche invariate da L. 6,75 a 7 per cassa. In aranci poco a dire. F ru tto buono di Sicilia si continua a pagare L. 5 per cassa, quelli di Fronte C alabria a prezzi variati da L. 3,50 a 4,25 secondo la qualità e finalmente per gli aranci della P ia ­na di Radicena buoni si può calcolare sul prezzo di L. 5 a 5,10 per cassa L’agroootto è debole. Il limone pronto fu venduto a L. 5,35 la botte, e l’a- grocotto di bergam otto prodto a L. 4,08. Anche l ’essenza è debolmente tenuta. L ’essenza di limone fu venduta a L. 19,75 al chili; quella di arancio a L. 18,54 e l’essenza di bergam otto da Lire 20,75 a 22,42.

Metalli. — Ad eccezione di qualche maggiore a t ­tiv ità nel ferro e nel piombo gli affari rimasero li­m itati in tu tti gli a ltri articoli metallurgici. — A Genova si praticarono i seguenti prezzi : ferro na­zionale F ra da L. 22 a 22,50 al quint. ferro inglese in verghe L. 20, detto da chiodi in fasci da L. 22,50 a. 24,50, detto da cerchi da L. 26 a 27, acciajo di Trieste da L. 60 a 64, piombo Pertusola L. 39, la­miere inglesi assortite da L. 30 a 38, ferro vecchio dolce da L. 8 a 11, rame da L. 155 a 220, metallo giallo da L. 150 a 155, stagno da L . 300 a 395, zinco da L . 55 a 60, ghisa Eglinton L. 9 e bronzo da L. 140 a 145. — A M arsiglia l’acciajo di Trie­ste fece da fr. 56 a 58r l’acciajo francese fr. 35,50,11 ferro di Svezia fr. 30, detto francese fr. 21, la ghisa di Scozia fr. 11,50, il piombo da fr. 33 a 34 e i ferri bianchi da fr. 26 a 37 secondo marca.

Carboni. — I prezzi dei carboni minerali si man­tennero calmi, e senza notevoli variazioni. Destò però una certa inquietudine nel commercio l’invio di navi nel M adagascar, perchè nel caso anche di sem­plici complicazioni, aumenterebbero i noli ad un tra tto come avvenne per le vertenze di Tunisi e dell’E gitto . — A Genova i Newcastle si venderono da L . 27 a 28 per tonnellata, i Cardiff da L. 31 a 32, i Scozia da L. 24 a 25, i Liverpool da L. 23 a 24, l'H ebburn da L . 24 a 25, e il Coke Garesfield da L. 48 a 50.

Petrolio. — Sebbene dall’origine venissero segna­lati prezzi in aumento, la maggior parte dei mercati europei trascorse calma, e senza variazioni. — A Genova si venderono da 300 barili e 15 mila casse di Pensilvania ai seguenti prezzi : barili fuori dazio L . 21,50 al quint. e con dazio L. 64, e le casse L i­re 21 senza dazio, e da L. 59 a 59,25 con dazio. — A Trieste si venderono 1200 barili al prezzo di fio­rini 9,50 a 9,75 al quint. — In Anversa per decem- bre fu quotato a fr. 19 3(4 al quint. al deposito, e per gennaio a fr. 20 3(4 e a N uova-York e a Fila­delfia da cent. 7 3(4 a ' 8. _______ ______ ________

A v v . G iu l io F r a n c o Direttore-proprietario.

Zolfi. — Con pòchi affari e con tendenza al r i­basso. — A Messina gli ultim i prezzi quotati furono di L. 9,18 a 10,25 al quint. sopra G irgenti, di L i­re 9,48 a 10,40 sopra C atania, e di L. 9,37 a 10,31 sopra L icata. — A Genova gli zolfi greggi si con­tra tta rono da L. 15 a 17, e i m acinati di Sicilia e di Romagna da L. 18 a 21 il tu tto secondo qualità e merito.

ESTRAZIONI

Prestilo a premi della città di Barletta 1870. — Se­rie rimborsabile 914. — T u tte le obbligazioni ap ­partenenti a de tta Serie sono rimborsabili a L. 100oro cadauna.

Obbligazioni premiates. N. L . S. N. L. S. N. L.

5 7 50 2028 31 100 4057 43 505 8 100 2033 18 100 4082 40 50

30 12 50 2058 36 50 4106 20 5031 5 50 2131 19 100 4116 7 5087 13 50 2140 40 1000 4168 13 50

126 14 50 2140 46 50 4234 43 50181 49 50 2221 28 50 4251 42 50206 3 50 2359 23 50 4321 19 50211 47 100 2370 25 50 4343 27 50242 34 100 2428 47 50 4347 11 50248 19 50 2469 20 50 4421 14 50259 50 50 2478 44 50 4458 21 50288 10 50 2503 38 50 4505 7 50291 50 50 2599 45 50 4516 22 50380 9 50 2696 6 100 4570 38 100411 32 50 2747 11 50 4573 20 50455 50 50 2753 20 50 4607 50 50547 10 50 2767 41 100 4633 46 50567 21 50 2792 38 100 4673 45 50586 7 500 2809 7 50 4698 37 50593 26 50 2811 30 100 4721 30 50599 41 50 2831 43 50 4810 36 100631 44 300 2858 1 50 4872 34 100632 2 100 2906 45 50 4933 7 50640 41 50 2917 30 50 4935 46 50664 22 50 2921 13 50 4938 5 50682 21 50 2996 46 50 4959 42 50687 13 50 3025 27 50 4964 47 50729 41 50 3061 33 50 4966 5 50733 44 300 3065 39 100 4971 33 50768 38 50 3098 39 100 5025 22 50823 7 300 3106 44 50 5041 43 50849 15 50 3165 2 50 5056 39 50868 18 100 3225 21 50 5206 13 50899 12 50 3238 25 50 5272 28 50924 33 50 3245 21 100 5291 18 100982 25 50 3360 48 50 5300 7 50

1197 24 500 3403 32 50 5363 48 501328 2 50 3429 50 50 5600 13 501358 7 50 3471 47 50 5618 44 501377 8 50 3472 4 50 5625 43 1001379 19 50 3504 45 50 5638 17 501510 37 50 3560 8 50 5644 8 501588 22 50 3586 32 50 5693 50 501653 49 50 3702 21 100 5739 43 501657 16 100 3759 7 50 5748 14 501677 44 50000 3787 3 50 5786 16 501682 11 50 3970 15 50 5815 18 501702 15 50 2978 42 50 5845 29 501739 46 50 4000 37 50 5857 39 501884 48 50 4026 43 50 5860 33 4001910 46 50 4030 19 50 5930 43 501989 44 50 4052 11 50 5989 11 502005 4 50.

I suddetti rimborsi e premi sono pagabili dal 20 maggio 1883 in poi dal Municipio di B arletta.

B il l i Ce s a r e gerente responsabile

Ifireiize, ^Tipogi’a iìa dei f r a t e l l i Jiene in i, V ia del O astellaccio , O