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26 marzo 2011 Se chiedessimo ad un bambino “Quanti e quali sono i nostri sensi?” egli, quasi sicuramente, risponderebbe “Semplice, sono cinque!”, e poi comincerebbe ad elencarli “vista, udito, olfatto, gu- sto e tatto”. L’ordine potrebbe sembrare ca- suale, ma in realtà non lo è. Esiste come una sorta di stereotipo ri- guardo l’importanza dei nostri sen- si che porta a considerare come il più importante ed indispensabile la vista e marginale il tatto. In realtà, nell’embrione la pelle ed il relativo senso del tatto fanno la loro comparsa prima degli altri sistemi sensoriali, precedendo il sistema vestibolare, il gusto, l’olfatto, l’udito e la vista, seguendo, così, la legge biologica per cui più una funzione è precoce, più è probabile che sia fondamentale. In embriologia è stato visto che la pelle si origina dall’ectoderma, uno dei 3 foglietti embrionali, tra la 4ª e l’8ª settimana gestazionale, dal quale prendono forma anche gli al- tri organi di senso, i capelli, lo smalto dei denti ed il sistema nervoso, che risulta così essere in contatto perma- nente con la pelle e gli altri organi. Alcuni studiosi esaminarono i ri lessi di feti abortiti e mostrarono che dal- la 7ª settimana e mezzo di gesta- zione un leggero tocco sul labbro o sulle ali del naso producono un’atti- vità rilessa di rooting (rotazione del capo verso la stimolazione). Tra l’8ª e la 9ª settimana l’area di sensibi- lità si estende ed include il mento e la parte laterale della bocca e del naso. Tra la 10ª e 11ª settimana di- ventano sensibili alla stimolazione tattile anche le palpebre e la fronte ed il feto presenta stimolazioni pal- mari (rilesso di prensione). La re- sponsività della pianta del piede di- venta evidente nella 12ª settimana, come anche la risposta alla stimo- lazione delle cosce e delle gambe. Tra la 13ª e la 14ª settimana l’intera supericie del corpo è sensibile al tatto, fatta eccezione per la parte alta e posteriore della testa, insensi- bili ino alla nascita. Viaggio tra i sensi nella pancia

07 marzo 2011_sensi_feto

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26 marzo 2011

Se chiedessimo ad un bambino “Quanti e quali sono i nostri sensi?” egli, quasi sicuramente, risponderebbe “Semplice, sono cinque!”, e poi comincerebbe ad elencarli “vista, udito, olfatto, gu-sto e tatto”.L’ordine potrebbe sembrare ca-suale, ma in realtà non lo è. Esiste come una sorta di stereotipo ri-guardo l’importanza dei nostri sen-si che porta a considerare come il più importante ed indispensabile la vista e marginale il tatto. In realtà, nell’embrione la pelle ed il relativo senso del tatto fanno la loro comparsa prima degli altri sistemi sensoriali, precedendo il sistema vestibolare, il gusto, l’olfatto, l’udito e la vista, seguendo, così, la legge biologica per cui più una funzione è precoce, più è probabile che sia fondamentale.In embriologia è stato visto che la pelle si origina dall’ectoderma, uno dei 3 foglietti embrionali, tra la 4ª e l’8ª settimana gestazionale, dal quale prendono forma anche gli al-

tri organi di senso, i capelli, lo smalto dei denti ed il sistema nervoso, che risulta così essere in contatto perma-nente con la pelle e gli altri organi.Alcuni studiosi esaminarono i rilessi di feti abortiti e mostrarono che dal-la 7ª settimana e mezzo di gesta-zione un leggero tocco sul labbro o sulle ali del naso producono un’atti-vità rilessa di rooting (rotazione del capo verso la stimolazione). Tra l’8ª e la 9ª settimana l’area di sensibi-lità si estende ed include il mento e la parte laterale della bocca e del naso. Tra la 10ª e 11ª settimana di-ventano sensibili alla stimolazione tattile anche le palpebre e la fronte ed il feto presenta stimolazioni pal-mari (rilesso di prensione). La re-sponsività della pianta del piede di-venta evidente nella 12ª settimana, come anche la risposta alla stimo-lazione delle cosce e delle gambe. Tra la 13ª e la 14ª settimana l’intera supericie del corpo è sensibile al tatto, fatta eccezione per la parte alta e posteriore della testa, insensi-bili ino alla nascita.

Viaggio tra i sensi nella pancia

marzo 2011 27

di Carmela Giordano

Il gusto e l’olfatto

presentano uno svi-luppo parallelo. Le

papille gustative en-trano in funzione solo

a partire dalla 14ª settimana

L’udito inizia la sua forma-zione intorno alla 10ª settimana di

gestazione, ma entra in funzione solo alla

20ª settimana

La vista entra in funzione solo alla 30ª setti-

mana di gestazione. In questo periodo la parete addomi-

nale materna lascia iltrare la luce

Il tattola pelle si

origina tra la 4ª e l’8ª settimana

gestazionale

Il gusto e l’olfatto presentano uno sviluppo parallelo. Le papille gusta-tive entrano in funzione solo a parti-re dalla 14ª settimana di gestazione e, nello stesso periodo, nelle fosse nasali iniziano ad essere presenti i primi neurorecettori olfattivi. Il liqui-do amniotico è inluenzato dall’ali-mentazione materna e può, quindi, generare una preferenza alimentare perché ingurgitato, inalato, digerito ed eliminato. L’odore e il gusto del liquido amniotico preparano il feto a riconoscere l’odore e il gusto del lat-te materno. Infatti, già una settimana dopo il parto, il neonato è in grado di distinguere l’odore della propria madre dall’odore di altre donne.

Riguardo al gusto, un ne-onato è ca-pace di distin-guere dolce, salato, amaro perché sono sapori già pre-senti nel liqui-do amniotico ed è proprio questo che determina le preferenze alimentari. La prefe-renza per il dolce sembra essere legata al processo di sopravviven-za della specie. Fin dalla preistoria l’uomo preferisce il dolce, perché cibo più energetico e sicuro, mentrele sostanze amare sono più tossi

Si sono, inoltre, notate espres-sioni facciali, come il disgusto, la tristezza, la paura e la gioia.

del bambino ancora

che e pericolose, quindi respinte. L’udito inizia la sua formazione intor-no alla 10ª settimana di gestazione, ma entra in funzione solo alla 20ª settimana. Le sonorità ascoltate dal feto sono per lo più sonorità biolo-giche: battito cardiaco, respirazio-ne, gorgoglìi intestinali, ed è il liquido amniotico a fungere da ampliicatore dei suoni. Ma il feto riesce a sentire anche le voci che vengono dall’e-sterno, tanto da riuscire solo dopo 3 giorni dalla sua nascita a distinguere il suono della voce materna. Infatti, è stato provato che leggere delle sto-rie, ascoltare delle musiche durante la gravidanza produce nel bambino, alla nascita, sensazioni di rassicura-zione e tranquillità. La vista entra in funzione solo alla 30° settimana di gestazione. In questo periodo la parete addominale ma-terna lascia iltrare la luce che viene percepita come rossiccia e durante un’ecograia si potrebbe addirittura vedere il feto che copre gli occhi con le sue mani. Prima si riteneva che il

neonato alla nascita non vedesse; in realtà il sistema visivo è funzionante e gli oggetti e i volti sono ben visibili ad una distanza di 20-35 centimetri (la distanza che intercorre tra madre e bambino durante l’allattamento).Le tecniche ultrasonograiche mes-se a punto sono servite a veriicare proprio tutte queste scoperte. Gra-zie a queste tecniche è stato pos-sibile studiare ancor meglio l’attività fetale, non solo del tatto ma anche degli altri sensi, e si è potuto nota-re già nel feto la presenza di alcuni rilessi neonatali, come la suzione non nutritiva o quella del pollice ed il rilesso di prensione. Si sono, inoltre notate espressioni facciali, come il disgusto, la tristezza, la paura e la gioia. Per concludere, è importante sottolineare quanto sia necessario porre attenzione allo sviluppo sen-soriale embrionale e fetale, perché migliore è questo sviluppo e miglio-re sarà l’adattamento del neonato prima, e del bambino dopo, all’am-biente. •

28 marzo 2011