7
1 Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di concentramento di Gusen e dell’odierno Gusen. © christoph mayer chm., con l’impiego di vedute aeree della National Archives and Records Administration (NARA), Washington D.C. e di DORIS (Infrastruttura Digitale di Informazione Spaziale dell’Austria Superiore) AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) Il Lager invisibile Un progetto artistico sul rapporto con il ricordo e sulla vita nell’area degli ex Lager di Gusen I e II (Austria Superiore). www.audioweg.gusen.org INFORMAZIONE STAMPA In occasione dell’inaugurazione della versione italiana dell’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) Sabato 31 ottobre 2009, h 13.30 Centro Visitatori / Memoriale di Gusen (Besucherzentrum / Memorial Gusen) Georgestraße 6, A-4222 Langenstein

Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di ...audioweg.gusen.org/fileadmin/Bibliothek/pdf/... · Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di ...audioweg.gusen.org/fileadmin/Bibliothek/pdf/... · Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di

1

Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di concentramento di Gusen e dell’odierno Gusen. © christoph mayer chm., con l’impiego di vedute aeree della National Archives and Records Administration (NARA), Washington D.C. e di DORIS (Infrastruttura Digitale

di Informazione Spaziale dell’Austria Superiore)

AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) Il Lager invisibile Un progetto artistico sul rapporto con il ricordo e sulla vita nell’area degli ex Lager di Gusen I e II (Austria Superiore). www.audioweg.gusen.org INFORMAZIONE STAMPA In occasione dell’inaugurazione della versione italiana dell’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) Sabato 31 ottobre 2009, h 13.30 Centro Visitatori / Memoriale di Gusen (Besucherzentrum / Memorial Gusen) Georgestraße 6, A-4222 Langenstein

Page 2: Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di ...audioweg.gusen.org/fileadmin/Bibliothek/pdf/... · Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di

2

AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) Il Lager invisibile Un progetto artistico sul rapporto con il ricordo e sulla vita nell’area degli ex Lager di Gusen I e II (Austria Superiore). www.audioweg.gusen.org Inaugurazione della versione italiana Sabato 31 ottobre 2009, a partire dalle 13.30 Centro Visitatori / Memoriale di Gusen (Besucherzentrum / Memorial Gusen), Georgenstraße 6, A-4222 Langenstein Presentazione: christoph mayer chm. Traduzione: Flavia Foradini, Ruth Karzel, Anouschka Trocker Il 5 maggio del 2007 Barbara Prammer, primo presidente del Parlamento Austriaco, inaugurò l’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) in presenza di sopravvissuti del Lager, testimoni ed ospiti nazionali ed internazionali. Da allora lo hanno percorso circa 5.000 visitatori, mettendosi sulle tracce della memoria scomparsa di una regione in cui, durante la dittatura nazionalsocialista, si trovavano i campi di concentramento di Gusen I e II. L’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) non è un’iniziativa storico-scientifica, e non è nemmeno un “monumento commemorativo” in senso tradizionale. E’ un progetto artistico che dà spazio all’esperienza di una “radicale discrepanza”, ad un confronto attivo con le identità contrastanti di questo luogo, con l’oblio – e anche con il proprio io. LA VERSIONE ITALIANA DELL’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) Alla sua inaugurazione L’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) era disponibile soltanto nella versione originale (lingue materne e dialetti degli intervistati). Nell’autunno del 2007 si è aggiunta una versione inglese, in collaborazione con il festival “Ars Electronica”. A partire da sabato 17 ottobre 2009 è disponibile anche una versione italiana dell’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN), in considerazione del fatto che il più grande gruppo di visitatori stranieri proviene proprio dall’Italia, per commemorare i circa 1.700 connazionali che persero la vita a Gusen. I comuni di Langenstein e St. Georgen an der Gusen coltivano una profonda amicizia con la città lombarda di Sesto San Giovanni e con quella toscana di Empoli. L’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) renderà possibile d’ora in avanti ai visitatori italiani un confronto intimo e profondo con il tema dei Lager e i loro riverberi sull’oggi. Grazie ad un complesso processo di ricomposizione testuale, la versione italiana dell’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) conserva l’autenticità delle voci originali. Esse non vengono infatti semplicemente coperte dal doppiaggio, come di solito avviene nelle produzioni radiofoniche. La nuova versione linguistica è integrata inoltre da interviste con ex-prigionieri italiani. Linz09, capitale Europea della Cultura nel 2009, ha sostenuto le ricerche preliminari alla produzione della versione italiana e presenta L’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) nel quadro del suo programma. La produzione della versione italiana è stata resa possibile grazie al sostegno del Fondo Nazionale per le Vittime del Nazionalsocialismo, del Ministero degli Interni, del Ministero all’Educazione, Arte e Cultura, della Regione Austria Superiore, nonché del Comune di Sesto San Giovanni e dell’ANED. A partire dal 31 ottobre 2009 l’AUDIOWEG GUSEN (AUDIOPERCORSO DI GUSEN) viene appositamente indicato sulla pista ciclabile del Danubio, finanziata da LINZ09, capitale Europea della Cultura nel 2009. L’attenzione dei ciclisti viene così richiamata su questo straordinario progetto artistico.

Page 3: Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di ...audioweg.gusen.org/fileadmin/Bibliothek/pdf/... · Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di

3

L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN Chi compie l’AUDIOPERCORSO DI GUSEN, con l’ausilio di cuffie audio viene guidato attraverso una tranquilla area residenziale e ricreativa, che a prima vista non lascia trapelare nulla del suo terribile passato. Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di chi cammina uno spazio virtuale in cui diviene percepibile la discrepanza tra ciò che si vede e ciò che si sente. Viene richiamata alla memoria la realtà dei campi di concentramento, ma anche i loro problematici postumi, perduranti fino ad oggi. Senza cartelli stradali o mappe, attrezzato soltanto con un iPod, il visitatore viene guidato con precisione attraverso degli insediamenti residenziali fino ad una fabbrica aereonautica sotterranea. Si sentono delle registrazioni originali, con ricordi personali di sopravvissuti dei Lager, testimonianze della popolazione locale nonché opinioni degli abitanti di Gusen oggi. Prendono la parola anche soldati dell’esercito tedesco della Wehrmacht ed ex-membri delle SS. Si sente ciò che non è più visibile. Si vede ciò che è ora. Persone reali raccontano ciò che altrimenti rimarrebbe inespresso. Molti di coloro che compiono l’AUDIOPERCORSO apprendono per la prima volta dell’esistenza del complesso del Lager di Gusen, eretto solo a pochi chilometri di distanza da Mauthausen, ma ampiamente distrutto dopo la guerra. Con almeno 37.000 persone ad avervi trovato la morte, Gusen ebbe il più alto numero di vittime entro i confini dell’odierno stato austriaco. Un dimenticato capitolo della storia nazionalsocialista in Austria, che l’AUDIOPERCORSO DI GUSEN, dopo più di 60 anni, ripresenta all’attenzione del pubblico e dei media. Benché per importanza il Lager di Gusen sia paragonabile a campi di concentramento quali Buchenwald e Mauthausen, esso è rimasto ampiamente escluso dalla consapevolezza dell’opinione pubblica. Gusen è presumibilmente l’unico complesso di un campo di concentramento nazional-socialista di questa dimensione, la cui area non sia stata trasformata in un luogo commemorativo. Oggi la zona e i resti delle strutture del Lager vengono utilizzati da imprese o da persone private. L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN collega le ex-aree dei Lager di Gusen I e Gusen II, e termina davanti all’ingresso chiuso dell’impianto sotterraneo di Bergkristall, un tempo luogo di produzione degli aerei Messerschmidt, dove si ebbe un elevato numero di vittime. Il sistema di gallerie fu scavato in condizioni disumane da prigionieri – e fino ad oggi non è un luogo ufficiale di commemorazione. L’accesso è vietato – non da ultimo per ragioni di sicurezza. In ampi articoli, importanti testate nazionali ed internazionali hanno lodato l’AUDIOPERCORSO DI GUSEN come esemplare iniziativa di una cultura di elaborazione e commemorazione al passo coi tempi. Fra queste, tra l’altro “Die Zeit” (D), “Dagens Nyheter” (SE), “Chicago Tribune” (USA), Daily Telegraph (GB), “Junge Welt” (D) e la rivista australiana “Realtime”. Le stazioni radio “Deutschlandfunk” e “FM4” hanno dedicato programmi all’AUDIOPERCORSO DI GUSEN. Rinomati studiosi, come l’antropologa della cultura Aleida Assmann o lo psicologo sociale Harald Welzer hanno accompagnato la realizzazione dell’AUDIOPERCORSO DI GUSEN. Ne hanno approvato l’approccio, che non evoca la memoria di questi luoghi in tono cattedratico, bensì al contrario confronta chi compie l’ AUDIOPERCORSO, con le voci di vittime, testimoni e carnefici, nonché degli attuali abitanti dell’area del ex-Lager. CHI C’E’ DIETRO L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN? L’idea è di christoph mayer chm., artista cresciuto a St. Georgen an der Gusen e oggi residente a Berlino. Insieme ad Andreas Hagelüken e al gruppo del progetto “ein so genanntes Nebenlager” (un cosiddetto Lager secondario), in collaborazione con l‘Associazione Culturale Tribüne ed il Comitato di Commemorazione di Gusen, christoph mayer chm. lavora sin dal 2005 alla realizzazione dell’AUDIOPERCORSO DI GUSEN. Il Fondo Nazionale per le Vittime del Nazionalsocialismo, il Ministero degli Interni, la Regione Austria Superiore, i Comuni di St. Georgen an der Gusen e di Langenstein, l’Associazione Culturale Tribüne, ed altri, sostengono il progetto.

Page 4: Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di ...audioweg.gusen.org/fileadmin/Bibliothek/pdf/... · Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di

4

LE VOCI DELL’AUDIOPERCORSO DI GUSEN Le voci che ci accompagnano con lingue, vibrazioni e accenti diversi, non si compongono in una semplice lezione di Storia. Ci confrontano semmai con la complessità di un avvenimento che non si lascia ridurre ad un semplice comun denominatore. Questo tema storico non viene assimilato in modo univoco, così da poter essere accantonato. Viene al contrario scagliato verso di noi in una grande varietà di frammenti ed episodi, di percezioni, di ricordi ed opinioni. Ogni ascoltatore deve confrontarsi con queste voci a modo suo. (Aleida Assmann, Professoressa di Anglistica e Letteratura all’Università di Costanza, D) L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN riesce a dimostrare che i Lager in cui si praticava lo sterminio attraverso il lavoro, esistevano nel bel mezzo di un mondo di vita quotidiana e di normalità, che comprendeva gite in barca, serate di ballo e sesso – la qual cosa in realtà ha in sé più raccapriccio di tante messe in scena commemorative incentrate sull’enfasi dell’orrore e della brutalità. Che la normalità ammetta ogni forma di crimini, e che questi vengano anche commessi, osservati e tollerati da persone del tutto normali, è proprio ciò che fa apparire l’Olocausto come una vicenda storica che non si è svolta in una lontana e in qualche modo irreale realtà in bianco e nero del nazismo, bensì fra l’altro qui, a colori, con persone del tutto normali, a Gusen. L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN conduce attraverso il Lager scomparso, che d’un tratto ridiventa visibile nelle voci di carnefici, vittime ed abitanti, e con una presenza che risulta più incisiva di quella che potrebbero mai avere delle torri di guardia, dei reticolati, delle baracche. (Harald Welzer, Professore di Psicologia Sociale all’Università di Witten/Herdecke, D) Christoph Mayer, artista di 32 anni che in questa comunità ha trascorso un’ infanzia felice, ritiene giunto il momento di affrontare la realtà. La sua specialità è l’arte interattiva, e lui ha creato un notevole audiopercorso, durante il quale i visitatori, camminando attraverso Gusen, per mezzo di cuffie audio possono ascoltare i ricordi di sopravvissuti, di abitanti del luogo che osservarono i terribili avvenimenti che si svolgevano davanti ai loro occhi, nonché – e questa è la cosa più sconvolgente – di guardie che perpetrarono i crimini. (Tom Hundley, Chicago Tribune) Ora, dopo decenni di silenzio, gli abitanti del luogo sono costretti a confrontarsi con il brutale passato del loro villaggio, posando uno sguardo del tutto nuovo su case che una volta erano le baracche, o il bordello del Lager, o persino la camera a gas, o che sono state costruite sulle fondamenta di edifici del Lager. E’ il risultato di un progetto multimediale che ha raccolto i racconti di vittime e carnefici di un regime responsabile dell’assassinio di quasi 40.000 persone. (Harry de Quetteville, Daily Telegraph, London) Nei successivi 90 minuti mi sono trovato dentro ad una delle più notevoli opere d’arte che io abbia mai sperimentato. (Ola Larsmo, Dagens Nyheter, Schweden) Avvincente è il fatto che Mayer non operi in modo manicheo con le categorie del Bene e del Male. Un membro delle SS, allora attivo nel Lager, descrive come dietro ordine abbia partecipato a delle sevizie, e come allora non abbia provato sensi di colpa. Oggi deve porsi la domanda: “Che razza di essere umano sei? Hai provato sentimenti da essere umano?” Risposte non ne ha. (Niko Wahl, Salzburger Nachrichten) Nasce un’ atmosfera densa e in parte sinistra, che fa sì che il progetto diventi più di una mera informazione. Non fornisce valutazioni, dà voce: a vittime e carnefici, ad abitanti di allora ed ad abitanti di oggi, a persone che non si sono mai mosse da Gusen e a persone che sono sopravvissute. […] Cosa e come i testimoni raccontano, fa rivivere per l’ascoltatore l’orrore di Gusen in modo quasi palpabile, anche se non capisce ogni parola. (Matthias Blickenbach, www.einseitig.info, D) Christoph Mayer avrebbe potuto fare dell’audiopercorso un autentico viaggio dell’orrore. Sono centinaia le ore di interviste che ha registrato; avrebbe potuto far rievocare un terribile atto di violenza dopo l’altro. Invece tratta il materiale quasi con delicatezza. Mayer ritiene che più di 60 anni dopo la fine della guerra non ci si possa fermare alle accuse e neanche alla pura documentazione. Lui voleva altro: voleva raccontare della stratificata profondità di un luogo. (Stephan Lebert, Die Zeit, Hamburg)

Page 5: Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di ...audioweg.gusen.org/fileadmin/Bibliothek/pdf/... · Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di

5

GUSEN www.gusen.org

Finora il complesso del campo di concentramento di Gusen è stato ampiamente marginalizzato nella coscienza degli austriaci così come nell’elaborazione della memoria collettiva e nel dibattito scientifico. Suddiviso in tre parti (Gusen I, II e III), il Lager funzionò tra il 1940 ed il 1945 entro i territori dei comuni di Langenstein, St. Georgen an der Gusen, Luftenberg e Katsdorf (distretto di Perg, Austria Superiore). Sotto la denominazione di “Konzentra-tionslager Mauthausen /Unterkunft Gusen” (Campo di concentramento di Mauthausen / Alloggiamento di Gusen) rappresentava, sia per le sue dimensioni sia anche per il numero delle vittime, una struttura parallela più che equiparabile al Lager di Mauthausen, con un’amministrazione comune a St. Georgen an der Gusen.

Entro le frontiere dell’odierna Austria, i Lager di Gusen I e II rappresentarono teatri della macchina di sterminio nazista, dove si registrò un numero estremamente elevato di vittime: erano cosiddetti “Lager senza ritorno”. Delle circa 100.000 vittime che trovarono la morte nei Lager entro il territorio dell’odierno stato austriaco, sono press’a poco 37.000 le persone ad aver perso la vita a Gusen: anzitutto avversari politici del regime nazionalsocialista provenienti da tutt’Europa, ma negli ultimi due anni del secondo conflitto mondiale anche numerosi ebrei, e fra loro molti bambini. Tutti morirono a causa delle spietate condizioni di “lavoro” e del Lager, ma anche per denutrizione, epidemie, o perché vittime di membri delle SS e di Kapò: attraverso cosiddetti “bagni di morte”, per assideramento, per affogamento, per le percosse o per il gas. Ulteriori informazioni sulla storia dei Lager di Gusen sono disponibili sul sito internet del Comitato di Commemorazione di Gusen: www.gusen.org Il Comitato di Commemorazione di Gusen è una ONG, attiva in ambito locale ed internazionale. A titolo onorifico si prende cura delle richieste di sopravvissuti degli ex-Lager di Gusen e dei loro parenti, nonché di una degna commemorazione. Inoltre promuove la ricerca della storia di questo Lager. L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN – FATTI E RETROSCENA “E nel 1996 vengo qua e vedo: non c’è niente, solo il Memoriale. E cammino per questa strada, arrivo a questo giardino e so che qui c’era il blocco n. 24, il mio blocco.” (Fjodor Solodovnik, ex prigioniero di Gusen, morto a Mosca nel dicembre del 2006) “E’ tutto così pacifico oggi, vero?, quant’ è calmo qui… Proprio da non crederci. Quasi inverosimile.” (Abitante di St. Georgen an der Gusen, all’epoca residente vicino all’area del Lager) Chi compie l’AUDIOPERCORSO DI GUSEN, sente ciò che non è più visibile. Ad eccezione del Memoriale del gruppo italiano di architetti B.B.P.R. (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers), eretto negli anni ‘60, e del Centro Visitatori inaugurato solo nel 2004, oggi infatti quasi più nulla rievoca le inconcepibili atrocità perpetrate nella zona di Gusen.

Vista del campo di concentramento di Gusen I. © National Archives and

Records Administration (NARA), Washington D.C.

L’odierna Gartenstaße a Gusen, poco dopo la liberazione dei Lager di Gusen I e II, nel maggio del 1945. © National Archives and Records

Administration (NARA), Washington D.C.

Page 6: Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di ...audioweg.gusen.org/fileadmin/Bibliothek/pdf/... · Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di

6

Al contrario: Là, dove tra il 1940 ed il 1945 sorgevano le baracche del Lager di Gusen I, oggi si trova un tipico insediamento austriaco. Là dove una volta i membri delle SS e i Kapò torturavano a morte migliaia di persone, oggi giocano bambini nei giardini davanti alle case. Sui terrapieni della ferrovia con cui a quel tempo circa 10.000 detenuti furono trasportati a turno dal lager di Gusen II all’impianto sotterraneo “B8 Bergkristall-Esche 2”, poco distante dal centro di St. Georgen, oggi si va in bicicletta sulla pista ciclabile del Danubio, attraversando l’amena regione dell’Unteres Mühlviertel. Un contrasto che non dà pace all’artista christoph mayer chm., cresciuto a Gusen ed oggi residente a Berlino: “Nell’ex baracca della cucina delle SS ho imparato a suonare il pianoforte. La casa in cui a dieci anni, durante una festa del circolo ho sparato per la prima volta con un fucile, era stato il poligono di tiro delle SS”, ricorda l’artista. Nel corso del suo studio delle dettagliate ricerche effettuate dal Comitato di Commemorazione di Gusen, gradualmente ha preso forma il progetto dell’AUDIOPERCORSO DI GUSEN. L’audioinstallazione di 90 minuti intende “rendere possibile il ricordo e, con l’aiuto dei visitatori che prestano ascolto, ridestare la memoria di un luogo”, dice christoph mayer chm. L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN ricostruisce quell’efferato capitolo storico – e la latitanza della memoria – attraverso numerose interviste con i pochi testimoni ancora in vita. I flashback dischiudono la topografia dei Lager a chi, con l’audioguida, percorre questa zona gravida di Storia.

LE VOCI DEI CARNEFICI Benché in Austria non siano quasi state svolte ricerche scientifiche sui carnefici di quel periodo, il team del progetto è riuscito ad integrare la prospettiva di ex-membri delle SS e di soldati di guardia attivi a Gusen. L’audiocollage raccoglie inoltre voci di attuali residenti dell’ex area del Lager – dando così spazio agli striscianti conflitti del dopoguerra sui temi di una degna commemorazione e del rapporto con le strutture rimaste del Lager. Mettendosi sulle tracce di ciò che avvenne, collegando edifici e luoghi del presente con i ricordi personali dei sopravvissuti, l’ascoltatore è in grado, come dice christoph mayer chm., di “leggere nuovamente questa lavagna mal cancellata”.

LA REALIZZAZIONE L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN è di facile utilizzo per chi cammina e ascolta. Punto di partenza è il Centro Visitatori presso il Memoriale di Gusen, dove avviene la distribuzione delle audioguide. Con istruzioni precise e sicure, l’audiocollage conduce l’ascoltatore attraverso l’area, e fornisce dettagliate spiegazioni su dove ci si trovi in ciascun momento. L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN non richiede quindi alcuna segnaletica e funziona senza scansione a tappe e senza ausilii elettronici di orientamento. Durante il tragitto, i fruitori dell’AUDIOPERCORSO DI GUSEN sentono non soltanto le voci di testimoni di quel tempo e

delle vittime. La colonna sonora composta da Kai-Uwe Kohlschmidt elabora tra l’altro il materiale audio registrato in loco e rafforza il contrasto tra la “normalità” oggi prevalente e il gravame storico di questa zona. L’inconcepibilità – dell’orrore come anche del tentativo di dimenticarlo – diventa manifesta ed esperibile con occhi e orecchi.

Tra il 1940 e il 1945 l’odierna Gartenstaße a Gusen era fiancheggiata dalle baracche del Lager di Gusen I. © christoph mayer chm.

christoph mayer chm. (a sinistra) con il prigioniero sopravvissuto al Lager di Gusen, Stanislaw Leszyinski, nel luogo dove si trovava la „sua“ baracca (blocco n° 23). © Jens Alpermann

J. C. (al centro) con suo figlio (a sinistra) e christoph mayer chm. in una delle cave di Gusen, dove come prigioniero era stato costretto al lavoro forzato. © Jens Alpermann

Page 7: Sovvrapposizione di vedute aeree del campo di ...audioweg.gusen.org/fileadmin/Bibliothek/pdf/... · Nel corso di 90 minuti l’audiocollage di suoni e di voci crea nella mente di

7

L’audiocollage drammatizzato dall’esperto di Ars Acustica, Andreas Hagelüken, dà la parola a voci diverse, in modo equanime e neutro. L’ascoltatore le collega nella propria mente in un “dibattito virtuale”, nel quale è coinvolto egli stesso. In ciò l’AUDIOPERCORSO DI GUSEN si distingue nettamente dalle audioguide in uso nei musei e in ambito turistico, che confrontano l’ascoltatore esclusivamente con sequenze di pensieri già compiuti, che non coinvolgono l’ascoltatore. L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN cerca al contrario di fornire un modello di cultura commemorativa aperta al futuro, nella quale un dialogo aperto sostituisce una pedagogia di tono cattedratico. SCOPI E INTERROGATIVI L’AUDIOPERCORSO DI GUSEN mira ad un confronto, ma in nessun caso ad attribuzioni di colpa nei confronti di persone che oggi vivono nell’area del Lager o nei pochi edifici ancora esistenti. Per esempio nel ex-bordello del Lager o nella cosiddetta “Jourhaus”, l’entrata al Lager di Gusen I, attraverso la quale migliaia di prigionieri dovevano accedere al Lager, per sentirsi annunciare dal comandante che l’unico modo per uscire da quel luogo era attraverso il camino. L’ AUDIOPERCORSO DI GUSEN mette il dito in una piaga della storia austriaca del dopoguerra: come ha potuto succedere che il complesso dei Lager di Gusen sia stato rimosso a tal punto dalla coscienza dell’opinione pubblica? Perché la storiografia in Austria ha finora evitato – al contrario di quanto è stato fatto all’estero – il confronto con i Lager di Gusen? Perché per così tanto tempo il Memoriale di Mauthausen non si è curato di una degna commemorazione di Gusen? Perché gli impianti sotterranei, costruiti dai prigionieri in condizioni inconcepibilmente spietate, non sono stati resi accessibili al pubblico già da tempo come luogo commemorativo? Perché non sono accessibili nemmeno agli ex-prigionieri, benché siano stati sfruttati economicamente sino a pochi anni fa? Come si vive in un luogo così gravato dalla Storia? TEAM christoph mayer chm. /Idea e realizzazione artistica Nato a Linz /Austria Superiore. Studi all’Università delle Arti di Berlino (classe di Rebecca Horn), all’Accademia di Belle Arti di Vienna (classe di Michelangelo Pistoletto e di Heimo Zobernig). Lavori nell’àmbito della sperimentazione nella danza. Soggiorni di studio in Nordamerica, Giappone, Siria. Idea e realizzazione dei progetti: Kunst + Museumsprojekt in der Psychatrie / Psychotherapie Zschadraß, Germania (mostra permanente), numerose mostre nazionali ed internazionali, personali e collettive, tra l’altro a: Secessione, Vienna; Shanghai Spring Art Salon; Centro d’arte Contemporaneo Santiago de Compostela; Gemäldegalerie am Kulturforum, Berlino; Sophiensäle, Berlino. Andreas Hagelüken, drammaturgia, co-regia, produzione audio Autore radiofonico, giornalista e redattore freelance a Berlino e Friburgo. Premiato tra l’altro nel 1992 per il progetto “Musik in Konzentrationslagern”, (Musica nei campi di concentramento) dell’omonimo gruppo. Kai-Uwe Kohlschmidt, musica Compositore di musica per cinema, radio e teatro nello Spreewald (D). Cantante del gruppo “Sandow”. Numerosi soggiorni di lavoro a Treblinka, Sobibor, Auschwitz e altri campi di concentramento. Premiato con il Prix Marulic e nominato per il Deutscher Filmpreis. Jule Böwe : voce tedesca | Julika Jenkins : voce inglese | Marta Comerio: voce italiana Eve Slatner, Harvey Friedman: voci inglesi giustapposte agli interventi originali Liana Casartelli, Stefano Moretti: voci italiane giustapposte agli interventi originali Jörg Theil: registrazioni audio in esterno Studio Mitte – Jörg Höhne, Robin Pohle, Sven Serfling: sounddesign Carsten Richter: rumorista Rudolf Haunschmied Gedenkdienstkomittee Gusen, Bertrand Perz: consulenza storica Wolfgang Rauber: grafica / promozione dell’immagine Clava Grimm: consulenza psicologica Kulturverein Tribüne & Luis Wohlmuther: organizzazione Lisa Shoemaker: traduzione in inglese | Flavia Foradini, Ruth Karzel: traduzione in italiano Anouschka Trocker: supervisione registrazione italiana, interpretariato per le interviste die jungs kommunikation: ufficio stampa (http://diejungs.at)