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N°8 Anno II - Marzo 2012 - www.rutin.it - Tabloid Gratuito a Fumetti n.8 Illustrazione di Daniel Cuello @rutin_it /rutin.official Dipendenze A-Social Zen per Tutti Extra-Camionisti Titoli di Teste Intervista ai MANETTI BROS.

Rutìn.it n°8 Marzo 2012

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Rutìn.it n°8

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N°8

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Illustrazione di Daniel C

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Dipendenze A-Social

Zen perTutti

Extra-Camionisti

Titolidi Teste

Intervista ai MANETTI BROS.

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EDITORIALEEDITORIALE

Grafica, marchi e contenuti di tutte le pagine sono di esclusiva proprietà di Eggs Press s.r.l. e dei rispettivi autori.

INDICEINDICE

Registrato presso il Tribunale di Roma n. 83/2011 del 16 Marzo.

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15 IL MONDO DEI MANETTI BROS.di Romina Nizar

12 L’IDIOTA ZENdi Pietro Vanessi

10 DEBUGdi Nevitz

www.rutin.it - Numero 8 - Anno II - Marzo 2012

Il Giappone dopo il terremoto:andare Avanti, ma come?11/03/2011: terremoto e tsunami si sono portati via tante cose, la-sciando in intere zone solo macerie e disperazione, morte e fame, radioattività. Una nazione organizzata ha conosciuto una grande confusione, e questo tragico avvenimento ha cambiato qualcosa in noi giapponesi, anche se con differenze nella quantità e qualità. Per gli abitanti della regione Tohoku, la vita non è più la stessa e coloro che sono sopravvissuti solo perché abitavano in una zona di 50 cm più alta rispetto alle persone care scomparse continueranno a riflettere sul perché si siano salvate.

Anche per i giapponesi che vivono in regioni diverse o per chi come me abita all’estero la visione della nostra nazione è cambiata. Noi giapponesi siamo sempre stati fiduciosi nello stato, ma questa fiducia ha vacillato: abbiamo capito che certe scelte che abbiamo fatto e uno stile di vita che sprecava energia hanno comportato gra-vi conseguenze. In una società frenetica, che insegue la crescita economica, i legami tra le persone sono poco importanti, ma questa tragedia ci ha fatto capire che essi ci salvano nel bisogno.

Aiutarsi dividendosi un piatto di riso, aprire le case a chi non poteva tornare perché i mezzi pubblici non funzionavano, lavorare in case immerse di fango: queste storie ci hanno fatto credere nel Giappone come insieme di persone motivate, organizzate, forti. Il Giappone è ferito ma si è rialzato immediatamente per combattere come i robot dei nostri anime che voi italiani tanto amate: nono-stante la crisi economica mondiale la sua crescita è ora maggiore che prima della tragedia.

Rimangono molte cose da ricostruire. Le città, il sistema di sicu-rezza, le centrali nucleari e quelle che producono energia alterna-tiva … ma soprattutto due cose più importanti: una società basata sui rapporti tra le persone, e una rinnovata fiducia nella classe di-rigente.

Yoshie Nishioka - Presidente dell’associazione Italia Giappone Ochacaffè

3 JOHN PRESCOTT HOPKINSdi Daniel Cuello

www.rutin.itN° 8 - Anno II - Marzo 2012Editore: Eggs Press s.r.l.Direttori Editoriali:Guido MuziEmanuele [email protected] Legale:Via Yser, 21 00198 RomaSede Operativa:Via G. Paisiello, 32 00198 Roma

Direttore Responsabile: Francesco SicilianoRedazione:Tanina CordaroFrancesco Saverio RussomannoJlenia CurròPaola FaeddaRoberta [email protected]

Ufficio Marketing:Luca Maria PolaccoAnna Maria [email protected] Director:Damiano MontiCopertina, Grafica e Impaginazione:Alessandro Di BaccoFoto a cura di: Romina Nizar

Stampa:Centro Stampa Quotidiani S.p.a.Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco (BS)www.csqspa.it

Illustrazione di Lumir K

ajnar

DOUG L’ASTROCAMIONISTAdi Andy Ventura e Stefano Antonucci

#chenerdata

segnalato da marco della longa

#chenerdata è una pagina-contenitore dove VOI siete i protagonisti!Segnalateci notizie, immagini o video che vi facciano alzare dalla sedia

esclamando “che nerdata!”: postate il materiale su twitter inserendo neivostri messaggi l’ashtag #chenerdata ed indirizzandolo @Rutin_it,

oppure sulla pagina facebook.com/chenerdata.La migliore del mese verrà pubblicata sulla rivista!.

in Questo numero vi proponiamo un assaggio di una vignetta che potrete Rivedere in maniera completa sulla pagina facebook

forbice, carta, sassorivisiTATO DALLA serie

le nuove regole le trovateThe Big bang theory.

sulla pagina facebook

/chenerdata#chenerdata

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3 Numero 8 - Anno II - Marzo 2012 - www.rutin.it

Daniel Cuello, argentino di

nascita, italia-no d’adozione, disegna il suo primo personag-gio a fumetti a 10 anni, grazie alla tv: quella sera i programmi erano partico-larmente noiosi. Da allora non ha mai smesso, creando centina-ia di personaggi, racconti brevi e graphic novels, alcuni pubblicati, alcuni autoprodotti e altri ancora in cantiere.

Dai suoi racconti, grotteschi e realistici, traspare una visio-ne sarcastica della realtà: i suoi personaggi non sono mai troppo esagerati, strambi o inconsueti, al contrario sono semplici e comuni, come tutti noi. Tra le sue vignette non troverete supereroi o guerrie-ri, ma persone modeste, alle prese con i problemi di tutti i giorni.

Vincitore di svariati concorsi, le sue illustrazioni e i suoi racconti sono apparsi in numerose pubbli-cazioni nazionali e non. Dal 2006 gestisce e aggiorna frequentemente il suo blog (www.danielcuello.com) che considera una vera e propria rivista personale online.

www.danilcuello.com

Daniel Cuello

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Quando si riesce a “mettere sul-la stessa linea di mira il cuore,

la mente e l’occhio” si ottengono fotografie dense di vita, si colgo-no attimi decisivi con uno sguardo profondo, attento e originale sul mondo e i suoi protagonisti. Que-sto diceva Henri Cartier-Bresson, ma soprattutto è quello che riusciva a fare. E fino al 6 maggio a Palazzo Incontro a Roma c’è l’opportunità di ammirare 44 scatti tra i più sug-gestivi del grande maestro della fotografia in bianco e nero.

La mostra, Henri Cartier-Bresson – Immagini e parole, è una selezione di veri e propri capolavori. Come suggerisce il titolo, è una commistio-ne tra immagini e parole: il progetto è nato qualche anno fa in occasio-ne del compleanno del maestro, quando alcuni suoi amici chiesero a intellettuali, scrittori, critici e fo-tografi di scegliere e commentare ognuno la sua immagine preferita tra le tante scattate da Cartier-Bres-son. Si uniscono immagini, parole e commento in un incontro felice perché, a detta del presidente della Provincia di Roma Luca Zingaretti, “la fotografia nasce come uno sti-molo di riflessione e provoca una reazione individuale e veloce”.

Paola Faedda

Gli scatti di Henri Cartier-Bresson a Palazzo Incontro

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L* associazione Italia-Giappone Ochacaffè presenta i corsi esti-

vi di Giapponese a Kyoto e Tokyo, che durano 4 settimane e uniscono studio della lingua ad attività cul-turali.

La Kyoto Minsai Japanese Lan-guage School, a Kyoto, organizza un corso a luglio, dove studiare giapponese la mattina o il pome-riggio e abitare in appartamento, in dormitorio o in famiglia. Tra le at-tività previste ci sono gite ai templi di Kyoto, un’uscita al Gion Festi-val indossando lo yukata (kimono estivo), l’assaggio del tè e dei dolci tipici di Kyoto.

L’Intercultural Institute of Japan, nel centro di Tokyo, organizza corsi a luglio e ad agosto con alloggio in appartamento o famiglia. La matti-na propone lezioni di lingua e il po-meriggio visite alle università giap-ponesi o alle scuole professionali come quelle di manga, di design o di cucina. Nel sito Ochacaffè trove-rai tutte le possibili opzioni! Tra le attività previste ci sono la cerimo-nia del tè, gite con pernottamento alle terme giapponesi, al museo dello Studio Ghibli, partecipazione al ballo Bon Dancing in Yukata e tanto altro!Per informazioni:www.cultura-giapponese.it(sezione Studia in Giappone).

A cura della Redazione

Corsi estiviin Giappone

Numero 8 - Anno II - Marzo 2012 - www.rutin.it

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Il quadro dev’essere fecondo. Deve far nascere un mondo”.

Joan Miró lo faceva con il suo spiri-to multiforme, attraverso il suo lin-guaggio fatto di macchie, grafismi, spruzzi, impronte, abrasioni, suture e chiodi.

Il maestro lasciò un segno incon-fondibile nell’ambito delle avan-guardie europee ed era dell’idea che l’obiettivo dell’artista concerne progetti di grande portata che of-frono l’opportunità di collaborare con architetti e artigiani, lasciando alla pittura da cavalletto una parte secondaria.

Fino al 10 giugno sarà possibile ammirare al Chiostro del Bramante di Roma oltre 80 lavori dell’artista catalano mai giunti prima in Italia, tra cui 50 olii di sorprendente bel-lezza e di grande formato, ma anche terrecotte, bronzi e acquerelli.

La mostra Miró! Poesia e luce, curata da María Luisa Lax Cacho, ritenuta a livello internazionale tra i maggiori esperti dell’opera di Miró, vuole illustrare l’ultima fase della produzione dell’artista, quando nel 1956 a Maiorca riuscì a coronare un suo sogno: un ampio spazio tutto suo, dove lavorare protetto dal si-lenzio e dalla pace della natura.

Paola Faedda

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Miró, poesia e luce

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Sunday, Monday, Happy days, Tuesday, Wednesday, Happy

days ... Tutti ci ricordiamo la sigla del mitico telefilm degli anni ‘80. E tutti ci ricordiamo di Richie Cunning-ham (Ron Howard) e Fonzie (Henry Winkler). Dal 12 al 22 aprile al teatro Brancaccio di Roma potrete rivivere la Milwaukee degli anni ‘50, carica di sogni e speranze.

La compagnia della Rancia mette in scena un musical ispira-to al telefilm che per 11 stagioni ha accompagnato generazioni di pubblico di tutto il mondo, rac-contando le vicende quotidiane di una tipica famiglia borghese americana degli anni ‘50. I pro-tagonisti sono sempre loro: Ho-ward e Marion Cunningham, con i loro figli Richie e Joanie ed i loro amici Ralph, Potsie, Chachi, Alfred, Pinky e Loribeth. Ovvia-mente non manca il mitico Fon-zie, con il suo giubbetto di pelle e l’inconfondibile “Hey!”.

Lo spettacolo, con la regia di Saverio Marconi, è uno show che promette risate e buona musica: proprio per questo è stato uno degli eventi teatrali dell’anno passato e si sta confermando anche nel 2012.

Paola Faedda

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Happy Days, il musical

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Eriko, arrivata in Italia dalla cit-tà di Nagasaki per studiare liri-

ca, interpreta oggi grandi successi J-Pop, sigle dei cartoni giapponesi e canzoni originali in giro per Ita-lia, Svizzera e Francia, dove ha un buon successo di pubblico.

La fruttuosa collaborazione con DJ Shiru ha portato alla creazione di spettacoli multimediali con cui animano i maggiori festival del fumetto e a tema oriente, e alla composizione delle prime canzoni, che saranno presentate in anteprima ai prossimi festival in Svizzera (il Japan Matsuri di Bellinzona) e al Comicon di Napoli. Tra le loro atti-vità anche l’animazione di feste in discoteca con un misto di musica da anime e J-Rock, tradizionale ed elettronica, J-Pop e varie ed even-tuali!

Eriko non è solo cantante ma anche modella sia abiti tradiziona-li che moderni o in cosplay, e già in patria era comparsa in TV come presentatrice e testimonial di vari prodotti; ha anche partecipato a sfi-late e sessioni fotografiche in abiti tradizionali giapponesi, e se tutto questo non bastasse è anche balle-rina, e per una cantante certamente non guasta sapersi muovere bene sul palco!

A cura della Redazione

Eriko: cantante, modella, artista dal Giappone

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Fino al 28 aprile la MondoPOP International Gallery di Roma

presenta Atelier Popsurréaliste, uno sguardo attento alle produzioni con-temporanee in ambito pop surrealista o dell’urban art create nella patria del surrealismo, la Francia.

Dopo l’esplosione della nuova arte californiana etichettata Lowbrow dall’artista Robert Williams e in segui-to pop surrealismo dalla critica Kir-sten Anderson, i richiami a tematiche irrazionali nella nuova arte contempo-ranea di tutto il mondo sono sempre in aumento. Tra questi quelli del surrea-lismo francese di Breton & soci, che si sta riaffacciando nella produzione delle nuove generazioni di artisti, in un momento in cui la civiltà dell’immagi-ne ha prodotto una sorta di inconscio collettivo al quale tutto il mondo attin-ge nel produrre immagini figurative, non complesse da interpretare e quindi da condividere con facilità.

In mostra dodici artisti francesi tra i più promettenti che propongono due opere ciascuno al pubblico italiano. Dodici punti di vista che faranno ac-cedere ai loro atelier per illustrare la nuova arte d’Oltralpe. La Street Room di MondoPOP si trasforma così in un atelier popsurréaliste che con l’arrivo della primavera si apre ai visitatori ita-liani. Buona passeggiata!

A cura della Redazione

Alla scoperta delpop surrealismofrancese

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Nevitz

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Classe 1984, disegnatore

professionista dal 2005.

Passa la sua vita viaggiando e disegnando ad ogni occasione che gli si presenta.

Animatore in Giappone, designer di giocattoli a Hong Kong, illustra-tore in Spagna e in Italia.

Tra gli altri lavori ha pubblicato tavole pubblicitarie per McDonalds e strisce a fumetti per un quotidiano di Hong Kong.

Ora sta per uscire in Italia il suo primo manga: Adventure Hunter.

http://futurechoco.tumblr.com/

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Tutti abbiamo sentito almeno una volta la favola di Amore

e Psiche. Apuleio ci racconta, nella sua opera La Metamorfosi, di una fanciulla talmente bella da provo-care l’invidia di Venere. Quest’ul-tima, accecata dalla gelosia, manda suo figlio Amore perché la faccia innamorare dell’uomo più brutto e avaro della terra. Ovviamente, il dio si innamora di Psiche e la porta al suo palazzo, imponendo che i loro incontri avvengano al buio, così da non provocare le ire di Venere. Psiche, però, è curiosa, così decide con una lampada ad olio di scoprire il volto del suo amante mentre lui dorme. Svegliato da una goccia di olio bollente, Amore è costretto a volare via, lontano dalla sua sposa. È a questo punto che Psiche chiede aiuto a Venere, la quale sottopone la mortale ad una serie di prove per essere riunita ad Amore.

A Castel Sant’angelo a Roma dal 16 marzo al 10 giugno sono esposti 100 capolavori provenien-ti dai maggiori musei italiani che raccontano proprio questa favola, in un percorso espositivo suddivi-so in 4 sezioni, attraverso dipinti, disegni, sculture, incisioni, arazzi e terracotte, per illustrare i patimenti dell’anima e le prove da superare alla ricerca di Amore divino.

Paola Faedda

Amore e Psiche

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Dopo anni passati a frequentare in maniera più o meno approfondita

corsi di joga, filosofia esoterica, buddi-smo, meditazione trascendentale, tec-niche ayurvediche e chi più ne ha più ne metta, PV (in arte Pietro Vanessi), ha dato alla luce questo strano perso-naggio contemplativo e disincantato, seguace di chissà quale setta e tramite lui, si è dedicato alla rielaborazione di certe freddure zen udite e rielabora-te nel tempo, in chiave umoristica e surreale.

Eccovi dunque una breve carrellata, a cadenza mensile su Rutìn.it, delle migliori vignette dell’Idiota Zen. Bat-tute e aforismi per addentrarsi meglio nel complicato labirinto che è la psiche umana, assecondare la nostra atavica sete di conoscenza e carpirne il Sacro Graal che la guida nelle sue scelte e nei suoi cambi repentini d’umore.

Una serie di vignette per certi versi spiazzanti, rapide battute, volutamente incomplete, pezzi di un puzzle intricato e complesso al fine unico di suggerire (da un punto di vista quasi-zen) un’esi-le risposta sul chi siamo, dove andiamo e soprattutto … dove parcheggeremo.

Risposte che ovviamente, da brava tradizione zen, non rispondono a nulla, da prendersi quindi con le pinze e sen-za troppa serietà, visto che dopotutto, potremmo anche starcene spaparazzati al sole per altre migliaia di anni, come abbiamo sempre fatto … no?

http://www.unavignettadipv.it/public/blog/

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Immaginate un mondo del futuro dove le macchine volano, ma se

capitate nei quartieri più malfamati di Marte vi fottono i reattori per volare, dove gli alieni per venire sulla Terra devono avere il permesso di sog-giorno. Un mondo dove l’Italia è un ammasso di realtà e stati confederati diversi uniti solo dal Pianetoide dei Famosi che danno in tv. Un mondo dove il caffè viene trasportato da ca-mionisti-facchini che lo portano alle varie macchinette e clientela sparsa nell’universo. Uno di questi camioni-sti è Doug. Italiano da molte genera-zioni ma non si sa quante. Età incerta, passato fumoso fatto di mille lavori e qualche mese di carcere. Vissuto e pasciuto a Roma, quartiere popolare Totti. Accanito fumatore, bevitore e collezionista di porno vintage d’epo-ca internet 2.0.

La sua vita però è il lavoro. Por-ta caffè col suo personale camion spaziale La Gajarda. L’azienda per cui lavora, la multinazionale Golden Coffee gli da le commesse e lui per il vile denaro compie centinaia di chi-lometri, a volte anche anni luce per portare ottimo caffè alle ricche ville galleggianti su Urano, surrogato all’o-dor di moka ai quartieri popolari della Suburbana Marte e caffè usato ricicla-to alle stazioni spaziali più remore di Alpha Centauri. Nei suoi percorsi si imbatte in personaggi e situazioni che lo trasportano in disavventure al limi-te della realtà. Tutto questo ed altro ancora è DOUG L’ASTROCAMIO-NISTA! Benvenuti!

http://dougastrocamionista.blogspot.com/

Numero 8 - Anno II - Marzo 2012 - www.rutin.it

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Andrea “An-dy” Ventu-

ra, Classe 1983. Nato, cresciuto e pasciuto a Frasca-ti (Roma). Diplo-mato grafico pub-blicitario, laureato tragicamente in

Scienze della Comunicazione, munito di tesserino da pubblicista/giornalaio. Grafico, Illustratore infine Vignettista da due anni. Cinico creatore di ballo-on satirici pubblica attualmente su:

Il Vernacoliere, Il Misfatto (inserto domenicale de Il Fatto Quotidiano), Mamma, Il Caffè, Acqua & Sapone, la Vucciria.com, Veleno, Scaricabi-le, Inserto Satirico, Terra, e in molti altri siti di Satira.

Stefano An-tonucci nato a Pescina (AQ) nel 1987 dopo aver studiato gra-fica pubblicitaria e fotografia ha deciso di darsi alla satira.

Ha cofondato la rivista Scarica-Bile, partecipato al progetto edito-riale Mamma ed ovviamente col-labora volentieri con il Vernacoliere.

Hanno detto di lui:“Stefano Antonucci è una metastasi della democrazia”

Silvio Berlusconi“Ce l’ha duro”

Umberto Bossi

Il blog di Ventura:http://andy-ventura.blogspot.it/ Il blog di Antonucci:http://dilettomanoppello.blogspot.it/

Andy Ventura eStefano Antonucci

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Intervista esclusiva a Marco Manetti in occa-sione dell’uscita nelle sale italiane di L’arrivo di Wang, film di fantascienza con protago-nista un alieno che approda all’ombra del Colosseo.

L* arrivo di Wang, ultimo lavoro dei Ma-netti Bros., è stato presentato in antepri-ma alla 68esima Mostra del Cinema di

Venezia ed è uscito nelle sale italiane lo scorso 9 marzo. Il film sta riscuotendo successo anche all’estero superando le aspettative dei registi, ed è stato già distribuito in Inghilterra, Belgio, Spa-gna, Brasile, Australia e Danimarca.

La fantascienza non ha mai avuto una grande tradizione nella cinematografia italiana, ma gra-zie ai Manetti Bros. si è aperto uno spiraglio per questo genere, così famoso altrove eppure così poco sfruttato nella realtà del cinema nostrano.

Cosa vi ha ispirato a realizzare L’arrivo di Wang? “Non c’è un motivo particolare che ci ha spinti a farlo – spiega Marco Manetti –. Mio fra-tello Antonio ha avuto l’idea di scrivere un film su un alieno giunto sulla Terra per conoscerne gli abitanti e avviare una sorta di interscambio culturale. L’alieno è un pretesto per far riflettere su alcuni temi etici come l’incomunicabilità e i pregiudizi”.

Una piccola curiosità: come mai l’alieno viene ritrovato a San Pietro? Le pubblicazioni cat-toliche sono state piuttosto dubbiose riguardo l’esistenza degli extra-terrestri. Volevamo semplicemente ambientare il film nel-la nostra bellissima città e far vedere i suoi mo-

numenti. È stata anche una casualità in quanto abbiamo girato la scena del ritrovamento dell’a-lieno dalla finestra del nostro ufficio che si tro-va proprio a San Pietro. Forse, inconsciamente, un po’ di provocazione da parte nostra c’era ... Il pubblico può avere diverse interpretazioni.

Prossimi progetti?Il nostro prossimo film sarà L’ombra dell’orco, che ab-biamo finito di girare poco tempo fa. Si tratta di un hor-ror estremo e dark, girato in 3D poiché ci piace speri-mentare. Nel film tre amici hanno la possibilità di trascorrere il fine settimana in una villa, qui scopriranno dei segreti piuttosto agghiaccianti e non tutti ne usciranno sani ...

Siete appassionati di fumetti?Noi siamo amanti dei fumetti e del genere fan-tasy che, dalla letteratura si è esteso nel cinema, nei giochi di ruolo, nei comics, nella televisione, nella musica, nei videogiochi e nell’arte grafica. Noi apparteniamo a questo genere e ci esprimia-mo attraverso il mezzo del cinema e devo dire che in Italia non sono in molti a provenire dallo

stesso nostro background. Parlando di fumetti, i nostri capisaldi sono essenzial-mente tre: ci piace la Mar-vel, Tin Tin e Alan Ford. Antonio ha anche un amore

per il fumetto d’autore ed io personalmente ado-ro Max Bunker e tutto quello che fa.

Cosa pensate dell’attuale scena fumettistica in Italia?È da un anno che stiamo scrivendo una sceneg-

giatura con Michelangelo Laneve, un grandis-simo autore di fumetti italiani, con lui abbiamo una strettissima collaborazione. Ultimamente, per vari motivi, abbiamo avuto modo di conosce-re tanti fumettisti italiani che sono molto simili

a noi e questo è bellissimo. Posso dire di esse-re molto fiero, purtroppo un po’ da esterofilo, di tanti italiani che vanno a fare i disegnatori nelle case fumettistiche americane. Penso che andare all’estero sia un’esperienza positiva per i nuovi talenti: più che trattenerli in Italia, bisogna ripor-tarli qui.

Vi piace la nostra idea di divulgare il fumetto gratuitamente e di renderlo accessibile a tutti?È un’ottima idea! Il fumetto va diffuso e bene. In Italia c’è ancora una fetta culturale troppo picco-la per quello che in realtà il fumetto conta nella cultura del mondo dei nostri tempi. Nel diffon-derlo a tutti bisogna diffonderlo bene: la distri-buzione gratuita non deve portare un fumetto di bassa qualità.

Romina Nizar

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L’intervista integrale suwww.rutin.it

Numero 8 - Anno II - Marzo 2012 - www.rutin.it

Manetti Bros.Il mondo dei

tra cinema di fantascienza e fumetti

L’alieno è un pretesto per farriflettere su alcuni temi etici comel’incomunicabilità e i pregiudizi