Il Ve(T)ro - 10

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  • 7/30/2019 Il Ve(T)ro - 10

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    Il Ve(T)roSotto un cielo di cementoUscita anomala, questa del Ve(T)ro, nel mezzo dellulti-

    ma settima di ottobre, in procinto di buttarci tra caldar-

    roste e vino, dobbiamo guardare con occhio critico a ci

    che successo nellultimo mese.La realizzazione di un servizio da parte del programma

    televisivo Striscia la notizia sul problema asfssiante

    dei bovini in stato di abbandono nel nostro paese ha ri-

    acceso il dibattito su una notizia gi tristemente nota alle

    cronache locali, e informato i pochissimi che ancora non

    si erano scontrati (nel vero senso della parola) diretta-

    mente con il problema. Nuova ma comunque abbastanza

    prevedibile, invece la notizia della chiusura dello sta-

    bilimento Italcementi di Colleferro che spunta come un

    fungo velenoso nel sottobosco della cronaca colleferri-

    na. lItalia stato un paese che ha conosciuto unindu-strializzazione pesante, senza stabilire una politica am-

    bientale che in parallelo ne tutelasse gli effetti dannosi.

    Oggi quello che si profla uno scenario spaventoso, ci

    ritroviamo ad aprire la scatola nera di un disastro per-

    petrato e ripetuto per decenni, zittito dalle istituzioni e

    bollato dai pi come qualcosa di intrinseco al territorio

    di Colleferro, parte integrante della sua morfologia. Chi

    vede il proprio destino appeso ad un flo sono i lavoratori

    dello stabilimento, che esterni ai giochi della politica si

    ritrovano senza lavoro e con un territorio di fatto inutiliz-

    zabile per qualsivoglia attivit collegata alla coltivazioneo allallevamento. Ci che irrita ancora di pi che solo

    ora dopo anni di controlli si scopre che impianti in fun-

    zione quotidianamente non erano a norma, praticamente

    decenni di ispettori distratti.

    Per citare un saggio del nostro tempo Un distratto pu

    creare disordine, ma per un disastro totale bisogna essere

    organizzati.

    Prof. Moriarty

    Periodico intramurario dinformazione trasparente

    Anno 1 - Numero 10 01-11-2012

    CRONACA-

    pagina 2-3

    ATTUALIT-

    pagina 4-5

    CULTURA & POLITICA-

    pagina 6-7-8

    RUBRICHE-

    pagina 8

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  • 7/30/2019 Il Ve(T)ro - 10

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    Invasione Bovina

    2

    Striscia la notizia a Carpineto Romano

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    Ormai siamo abituati a vederle

    scorazzare per la strada. Se tor-

    nando da Colleferro non le tro-

    viamo sulla carreggiata, stupiti ci

    chiediamo: Ma perch non c

    nessuna vacca stasera?. Non sei

    Carpinetano se da bambino non le

    hai rincorse, magari prendendole

    anche a sassate. Non puoi consi-derarti residente a Carpineto Ro-

    mano se non hanno mai ostacolato

    la tua marcia mentre girovagavi in

    macchina. Loro sono parte di noi:

    se una sera, seduto davanti al bar,

    mi trovassi una vacca al mio an-

    co a sorseggiare una birretta, non

    mi sorprenderei affatto; anzi la in-

    viterei al tavolino per chiedere la

    conferma delle indiscrezioni che lavedrebbero concorrere a Sindaco

    alle prossime Elezioni Comunali.

    Erano le 20.45 e su Canale 5 va in

    onda Striscia la notizia come ogni

    sera. Linviato Edoardo Stoppa si

    trova in un borgo caratteristico di

    un paese rurale. In sovraimpres-

    sione leggo Carpineto Romano

    (Roma) Carpineto? (Roma)?

    Ma chiglio non Jo Curso? E mo

    che sar succeso? esclamo in

    Carpinetano. Alzo il volume giu-

    sto in tempo per sentire linviato

    dire per parlare di un dif-

    cile problema di convivenza tra

    umani e bovini che scorazzano

    un po dappertutto nelle strade di

    questo bellissimo paese. Oh no!

    Le vacche! Che gura di *****!

    In sequenza le immagini dellIn-

    vasione Bovina: la Stradanova,poi sotto la Porta della Piazza,

    passando per la Costa, Via Roma,

    il Piazzone, il Capolinea, Parco

    Martiri, il distributore di benzina,

    ed inne la Carpinetana. Vacche

    morte davanti ai portoni. Un os-

    servatore esterno non oso imma-

    ginare cosa possa aver pensato.

    Di certo posso riportarvi il virgo-

    lettato di un mio amico romano:

    io le vacche lho viste solo navorta: in Trentino Alto-Adige!.

    E pensare che io la consideravo

    una cosa normale. Mah! Il servizio

    continua e allironia dellinviato

    su Carpineto habitat naturale

    delle vacche, segue lintervista

    a Barbara Balsamo, presidente di

    unassociazione animalista. Lei

    afferma che il Comune dovrebbe

    trovare una soluzione alternativaallabbattimento. Ottimo, il suo

    ragionamento non fa una grinza.

    Poi si perde per nel completa-

    mento della frase, con quel per

    tutelare la salute dei cittadini, ma

    soprattutto di questi animali. De-

    gli animali?! Ma come?! Ma non

    dovremmo essere pi importanti

    noi? Vabb, punti di vista. Dopo 3

    minuti e 15 secondi il servizio ter-

    mina con un invito alle Istituzioni

    preposte a risolvere questo gravis-

    simo problema. Ok, grazie Striscia

    e grazie soprattutto a chi ha avu-

    to la brillante idea di chiamarla.

    Ora passiamo alle reazioni: sui so-

    cial network allira dei Carpinetani

    si contrappone la facile ironia dei

    non. Per strada largomento Sem-

    previsa/Centra nuovo allenatore,

    passa in secondo piano (una no-vit di questi tempi, credetemi!).

    Il servizio di Striscia fa pi cla-

    more: chi d la colpa al Sindaco,

    chi allo Stato, chi al Prefetto. Le

    vacche, tanto per cambiare, hanno

    monopolizzato la nostra attenzione.

    Il Ve(t)ro non poteva esimersi dal

    commentare quanto accaduto: la

    vacca stato il primo argomen-

    to da noi trattato e poi per noi ha

    un valore affettivo visto che la mascotte del nostro giornale.

    Ironia a parte, la situazione noi

    ve la illustrammo gi un anno fa.

    Abbiamo corso il rischio di passa-

    re per mono-tematici oltre che per

    monotoni. Ma abbiamo studiato,

    riettuto, fatto indagini e ricer-

    che, consultato avvocati per avere

    una panoramica pi chiara senza

    mai scrivere tanto per farlo. Ora

    pretendiamo risultati: questo un

    problema gravissimo che afigge

    la nostra comunit e la situazione

    via via sempre pi drammatica. Ol-

    tre al pericolo che quotidianamente

    corriamo poi, non possiamo sotto-

    valutare laspetto economico: ma

    voi pensate che un forestiero, alla

    visione di questo servizio, ci venga

    pi volentieri alle Sagre piuttosto

    che alle Fraschette (uniche occa-sioni di guadagno)? Pensate che un

    imprenditore abbia pi stimoli ad

    investire nel nostro paese? Io credo

    proprio di no. Abbiamo sgurato in

    Italia-visione, non potevamo ave-

    re un peggior spot televisivo. Ora

    dovete rimediare in qualche modo

    perch non siamo pi disposti ad as-

    sistere alla denigrazione del nostro

    paese. Risolvete questo problema!

    Chacun son got

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    L11 ottobre scorso gli uomini

    del Noe, comando dei carabinie-

    ri per la tutela ambientale, hanno

    posto sotto sequestro lItalcemen-

    ti di Colleferro per emissioni no-

    cive. Dalle ispezioni effettuate

    nella mattinata dello stesso gior-

    no sono emerse diverse posizio-

    ni irregolari: 14 camini non anorma, il mancato rispetto delle

    prescrizioni dellautorizzazione

    integrata ambientale, la manca-

    ta descrizione delle modalit di

    funzionamento dei forni che non

    permette unimportante controllo

    quale il monitoraggio dei fumi.

    A fronte di ci, la Procura di Velle-

    tri ha noticato lavviso di garan-

    zia al direttore del sito industriale,Alfredo Vitale e dato dieci giorni

    di tempo allazienda per mette-

    re in regola gli aspetti imputati.

    A stretto giro, sono seguiti distin-

    guo e alzate di scudi da parte del

    Sindaco Mario Cacciotti e delle

    istituzioni locali che, insieme ai

    sindacati del territorio, si sono det-

    ti pronti alla mobilitazione con il

    contributo di tutti i cittadini, delle

    associazioni, delle realt produtti-

    ve e delle parti sociali, afnch

    non vengano lasciate sole le cir-

    ca cinquecento famiglie, tra rap-

    presentanti e operai, toccati dalla

    vicenda (ancora il lavoro come

    vittima). Due giorni dopo il blitz

    e i controlli, Italcementi (multi-

    nazionale con sede a Bergamo,

    che conta 2000 dipendenti e che

    nel 2011 ha registrato un fatturatopari a 4,7 miliardi) ha disposto un

    programma che in due, tre mesi si

    pregge di mettere a norma lim-

    pianto indagato, cos da scongiu-

    rare la paventata chiusura dello

    stabilimento colleferrino. Che, in

    effetti, al momento sembra con-

    gelata, se vero che il 18 ottobre

    lufcio Autorizzazioni Integra-

    te Ambientali della Provincia di

    Roma ha emesso una deliberache certica il rispetto delle nor-

    mativa da parte di Italcementi.

    Tuttavia va ricordato che la que-

    stione non chiusa n a livel-

    lo legale n a livello ambienta-

    le, restando la Valle del Sacco

    una pattumiera a cielo aperto la

    cui cura non garantita da pez-

    zi di carta di Procure e Tribunali.

    Bene, benissimo verrebbe da dire.Se non fosse che la tempestivit

    con la quale gli enti amministrativi

    e sindacali sbandierano preoccu-

    pazione e zelo in situazioni come

    questa, ovvero quando il danno

    non solo fatto ma addirittura in

    fase avanzata, rimane stupefacen-

    te. Tanto da chiedersi perch nel

    corso di lustri, diventati decenni,

    si rimasti con le mani in mano,

    lasciando, per dirne una, che i dati

    sulle malattie respiratorie nel terri-

    torio della Valle del Sacco toccas-

    sero punte record (da un recente

    studio epidemiologico condotto

    da Eraslazio sulle zone di Col-

    leferro e San Vittore in provincia

    di Frosinone, si apprende che le

    malattie respiratorie sono aumen-

    tate del 79% e che vittime di que-

    sta guerra silenziosa sono anche ibambini). La soluzione a questo

    come mille altri casi di inquina-

    mento ambientale in Italia, pri-

    ma ancora che sfocino in nuove

    emergenze simil-Ilva, non poi

    cos irrealizzabile, se vero, come

    siamo soliti ripeterci, che viviamo

    in una democrazia minima: oltre

    ai controlli effettuati dallazienda

    stessa e dellamministrazione co-

    munale di Colleferro, bisogna esi-gere un organo di controllo terzo

    preposto alla vigilanza dentro le

    aziende che, qualora questultime

    contravvengano alle norme previ-

    ste, iniggano sanzioni esemplari.

    I veleni degli scarichi industria-

    li bellici, cementizi e pesticidi,

    che dal 1912 ammorbano Col-

    leferro e la valle del Sacco, pre-

    mono. Luomo, trascurando eindulgendo, continua a uccide-

    re lambiente e quindi s stesso.

    Genesio Mimancalaria

    Italcementi, veleni e morteIl sito di Colleferro sotto sequestro preventivo per emissioni nocive. Come andr a finire?

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    NEWSLETTER : Scrivici a [email protected] per ricevere le prossime uscite in anticipo e in digitale

    Dossi strategiciQuando la sicurezza e responsabilit vanno di pari passo

    La sicurezza stradale imprescin-

    dibile tanto per chi guida una vettu-

    ra quanto per chi cammina a piedi.

    Da qualche tempo ormai possono

    notarsi in Via Costanzo Ciano (gi

    Porta della piazza) e sulla strada

    panoramica del paese, Viale degli

    eroi (o eroi di Cefalonia) una se-

    rie di dossi stradali articiali, chehanno il compito di diminuire la

    velocit dei mezzi che percorrono

    tali tragitti. Questi strumenti sono

    anche chiamati dissuasori di velo-

    cit o dossi rallentatori e tutti san-

    no ovviamente le motivazioni che

    spingono ad apporli sulla strada:

    infatti troppo spesso si vericano e

    registrano corse spericolate in vari

    punti, per cos dire delicati del pa-ese, non ultima la Strada Nova

    e la succitata Via Costanzo Ciano.

    I dossi apposti proprio in questul-

    timo tratto stradale, hanno un rilie-

    vo strategico, in quanto non solo

    rallentano la velocit delle vetture,

    ma fanno si che vi sia pi prudenza

    nella guida quando ci si sta avvi-

    cinando ai pressi di una scuola: la

    scuola in questione quella gestita

    dalle suore del Santissimo Sacra-

    mento, che sicuramente apprez-

    zano oltre allaiuto celeste, anche

    quello umano per ci che riguarda

    la sicurezza dei propri studenti.

    Per ci che attiene ai dossi situati

    in Viale degli eroi, vi da dire che

    in questa zona hanno lesclusivo

    compito di non far trasformare il

    viale in una pista automobilisti-

    ca, con tanto di record mondiali.I cittadini che vivono al di sotto

    della strada e ai lati di essa sicura

    mente apprezzeranno il contributo

    dei dissuasori, anche perch non

    carino essere svegliati in pie-

    na notte a causa di macchine che

    sfondano le proprie mura domesti-

    che ( non tutti sanno, ma nellesta-

    tedel 2010 si veric un incidente

    in questo tratto di strada, in cui

    una macchina sfond letteralmen-te linferriata di unabitazione, ri-

    schiando cos di entrare in casa). Il

    discorso naturalmente pi com-

    plesso di quello che sembra: ci si

    potrebbe domandare legittima-

    mente se bastino una serie di dos-

    si per poter fermare i Gran Premi

    allinterno delle strade comunali, e

    la risposta sarebbe no. Ci su cui

    contano i pedoni, la comunit, ilComune, le suore la responsabi-

    lit e il senso civico che deve con-

    traddistinguere ogni automobilista

    alla guida. Le regole stradali, co-

    nosciute (e forse viene il dubbio,

    non da tutti) nei mesi necessari a

    prendere la patente, sono valevoli

    anche successivamente ad essa, al

    contrario di quanto alcuni pensa-

    no. Il fatto che il nostro un picco-

    lo paese non ci da il diritto di scor-

    darci di esse: a Roma, come nelle

    altre grandi metropoli, si pu esse-

    re addirittura multati per il fatto diaver attraversato dove non ci sono

    le striscie pedonali. Ovviamente

    una cosa del genere qui scatene-

    rebbe una vera e propria Caccia

    al vigile con tanto di forconi e tiz-

    zoni! Tal rigore non richiesto, ma

    che si rispettino almeno le regole

    basilari della circolazione stradale!

    Il senso civico e una buona educa-

    zione stradale (e non solo quellastradale) impartita a scuola-guida

    ed anche nelle aule scolastiche e

    dalla propria famiglia, potrebbero

    giovare a far crescere i futuri au-

    tomobilisti pi prudenti e respon-

    sabili. Alla ne chiunque voglia,

    purtroppo, pu andare lo stesso

    a velocit folli sui tratti di strada

    muniti di dossi o meno, ma risa-

    puto sfortunatamente che alla stu-

    pidit e incoscienza non possibile

    apporre dissuasori di nessun tipo.

    Azzecagarbugli

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    Questa valle non si vendeColleferro, 6 ottobre 2012

    La giornata non cominciata nel

    migliore dei modi, quando ci han-

    no riferito che quella mattina un

    rappresentante della questura ave-

    va fatto un giro per le classi del

    Liceo Scientico Marconi, comu-

    nicando agli studenti la mancanza

    di permessi regolari per la manife-

    stazione ( cosa assolutamente nonveritiera) ed informandoli dunque,

    della possibilit reale di azioni le-

    gali contro di loro nel caso in cui

    avessero preso parte allevento.

    Potrei denire laccaduto come

    un episodio di terrorismo psicolo-

    gico, ma tenendo conto della stu-

    pidit di un gesto simile e avendo

    coscienza della partecipazione,

    lo denisco un gesto becero edinfantile degno di un tirapiedi di

    ultimordine. La paura era quella

    che la gente avrebbe deciso di ri-

    manere a casa. La realt, per una

    volta, ha deciso di sfatarla questa

    paura. Cera gente. Tanta. Mam-

    me, bambini, studenti, pensionati,

    associazioni. Cera pure il sole. Il

    6 ottobre 2012 a Colleferro le per-

    sone hanno deciso che scendere

    a manifestare per una causa tanto

    nobile quanto, diciamo, di nicchia

    come la salvaguardia dellambien-

    te, aveva un senso. Il senso di ap-

    partenenza ad una valle, quella del

    Sacco, che stata prima sfruttata

    no alla stremo e poi abbandona-

    ta. Il senso di unonest sia mate-

    riale che intellettuale, ovvero una

    condanna denitiva nei confronti

    dei danni che abbiamo subito ne-gli anni: 16 comuni contaminati.

    6700 animali abbattuti. 300.000

    tonnellate annue di riuti. 1 disca-

    rica. 4 inceneritori. 1 turbogas. 1

    cementicio. 55% della popola-

    zione contaminata. Questo, fortu-

    natamente, bastato a risvegliare

    coscienze assopite. Ma forse asso-

    pite non la parola giusta, forse le

    nostre coscienze sono solo troppo

    impegnate a cercare di combatte-re i troppi problemi che in questo

    momento storico hanno invaso le

    nostre case, il futuro dei nostri

    gli e la sopravvivenza dei nostri

    vecchi. Quando non si arriva a

    ne mese o si perde con estrema

    facilit il posto di lavoro, non

    semplice immettersi in un corteo

    per partecipare ad una protesta

    che, in confronto ai nostri imme-diati e tangibili problemi, ci sem-

    bra quasi ridicola o quantomeno

    secondaria. Invece c stata qua-

    si una ribellione a questo stato di

    cose che sembra ineluttabile, che

    con arroganza e furbizia certi am-

    ministratori e certi imprenditori,

    portano avanti da anni a discapito

    di chicchessia ci capiti in mezzo.

    Ma quel giorno, come se ci fosse

    stato un tam tam le persone sono

    cominciate ad arrivare, e questo ci

    fa capire che forse in questa di-

    sastrata Italia, dove tutto sembra

    perduto, c ancora chi crede che

    qualcosa possa cambiare, a co-

    minciare da ci che pu minare la

    nostra salute ed il nostro futuro.

    Questi signori che ci amministra-

    no, o che ci danno da lavorare con

    le loro aziende, dovrebbero capireche si pu, in questa nostra povera

    Italia, lavorare con onest e rispet-

    to dellambiente e di tutti noi, sen-

    za che questo pregiudichi in alcun

    modo il loro giusto guadagno. E

    un concetto che deve entrare nelle

    loro teste, nelle loro menti e nel-

    le loro coscienze ed a quel punto

    capiranno che gestire una societ,

    che sia privata o pubblica, non ne a se stesso, ma una grande

    responsabilit nei confronti del

    posto in cui si svolgono queste at-

    tivit e delle persone che ci vivo-

    no. Certo quasi unutopia pensa-

    re ad un mondo cos lineare e sano,

    per continuare a protestare ed a

    manifestare pu essere come la

    goccia che piano piano, giorno per

    giorno, buca la pietra. Il 6 ottobre

    2012 abbiamo fatto una doman-

    da: SEI UNO ZERO? La rispo-

    sta arrivata, forte e chiara: NO.

    From Hell - Cabbusta

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    Gioco PulitoFino a che punto?

    Gioco pulito. Cos denominato

    il blocco di scommesse, giocate,

    puntate, video-poker, gratta e vinci

    e compagnia che lA.A.M.S., asso-

    ciazione che controlla e regolarizza

    i monopoli di stato e di conseguen-

    za anche le scommesse. Il punto di

    collisione di questo gioco pulito

    che tanto pulito non , o per lomeno non sembra esserlo. Il primo

    punto da analizzare lesorbitante

    e quanto mai sconcertante usso

    di persone che si cimentano, vuoi

    per vizio, per noia o per sperare

    veramente in una vincita, nei pi

    disparati rami del gioco dazzardo.

    I pi gettonati, perch pi reperi-

    bili, sono i video-poker, che dalla

    storica macchinetta vanno allaversione online, con le medesime

    regole ma in versione telematica.

    Poi ci sono i cartoncini magi-

    ci, ossia i Gratta&Vinci, compra-

    ti quasi per gioco, che vanno dal

    prezzo irrisorio di un euro alla

    cifra ben pi consistente di dieci

    euro. Vengono comprati per non

    ingombrare (mai termine pi erra-

    to fu usato) con le monete le nostre

    tasche o vengono presi al posto dei

    soldi del resto nelle tabaccherie.

    Ma siamo proprio sicuri che tutti

    questi movimenti di scommes-

    se vadano in una percentuale allostato ed in una percentuale alle

    ricevitorie? Se cos fosse, nessun

    problema nel vedere incassati da

    chi lo fa per mestiere con le ap-

    posite autorizzazioni. Purtroppo

    per, grazie anche allaccesso (e

    alleccesso) sempre pi facile nel-

    la rete, molte persone, o peggio

    ancora associazioni non meglio

    identicate, usufruiscono dellescommesse per arricchirsi e am-

    pliare il loro sporco raggio dazio-

    ne. Ne fanno da esempio il lone

    del calcio scommesse estivo che

    ha coinvolto molte squadre della

    Serie A, B e Lega Pro immischiate

    in trafci di puntate e partite truc

    cate con mae serbe e giapponesi,

    oppure un recente caso di cronaca

    che parla di un ragazzo tornato a

    casa agonizzante dopo esser sta-

    to picchiato per non avere potuto

    pagare dei debiti in bische clande-

    stine. Tutto ci viene ampliato da

    persone comuni, che per colpa del-la crisi, cercano (e non trovano) il

    colpo disperato alla lotteria. Anche

    la televisione, soprattutto la Rai,

    con i suoi programmi in cui fanno

    capolino accoppiamenti con mon-

    tepremi stratosferici riguardanti

    lotterie e gare a premi, non aiu-

    ta la situazione. Ma non sarebbe

    meglio legalizzare i casin, fonte

    inesauribile di guadagno per chila gestisce e portatore di turismo

    per un paese che deve rinnovarsi?

    Dappert Utto

    Pillole di storia

    Oramai siamo saturi, per non dire stu, di sentire che le cose vanno male, che c voglia di isolamento

    nazionale, ognuno per se e Dio per tutti. Abbandoniamo presto quel sogno di vedere nalmente un

    mondo pi cooperativo, nel quale tutti possono dare un contributo forte ai problemi degli altri. La sto-

    ria ci insegna che i momenti terribili non hanno impedito di fatto il risorgere di nazioni e continenti, sia

    dopo guerre, sia dopo carestie.. Il 1 Novembre 1993, entr in vigore il c.d. Trattato di Maastricht, con

    il quale si diede il via ad unoperazione di politica europea unica, da parte dei paesi coinvolti. Il tratta-

    to venne rmato il 7 Febbraio del 92, ma entr denitivamente in vigore solamente un anno e mezzo

    dopo. Questo un chiarissimo esempio che dopo tantissime tensioni, incomprensioni, unapertura pos-

    sibile, perch essa porterebbe dei beneci comuni. Le generazioni di oggi, bench vivano in un periodo

    in cui sembra essere pi facile chiudere le porte agli stranieri anzich cercare una mediazione, dovrebbe

    riacquisire quella voglia di cooperazione che fece da guida a molti politici e cittadini europei illuminati.

    Azzeccagarbugli

  • 7/30/2019 Il Ve(T)ro - 10

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    Regione FiorenteBatman arrivato, manca solo il Joker

    La crisi, le difcolt dei cittadi-

    ni laziali, le ingiustizie regnano

    sovrane. La malavita inltra-

    ta nelle istituzioni, le istituzioni

    sono inltrate nella malavita. Chi

    mai pu salvare una regione

    allo sbando dove la corruzione

    allordine del giorno? E Batman,

    luomo pipistrello che si avvol-ge nel mantello!!! E proprio lui il

    milionario con ville ovunque, con

    svariati suv, che ha delocalizzato i

    suoi interessi tra Anagni e Ghotam

    city (Colleferro). Il gioioso latin

    lover che partecipa a feste stile

    romano con ancelle e altri espo-

    nenti del suo partito. Tutti vanno

    alle feste, ma nessuno si chiede

    da dove vengano quei soldi, nonsolo; adesso inizia il rigore! la

    governatrice sostiene che arriva-

    to il momento dei sacrici: taglia-

    mo gli indennizzi, da 5.000 euro li

    portiamo a 2500; non nanziamo

    pi i gruppi regionali; dimezziamo

    le commissioni; togliamo le auto

    blu. Grandi sacrici! Solo ora ne

    sentono la necessit? Come mai?

    Cera bisogno di scoprire chequalcuno distraeva i soldi pubblici

    per mettere le mani sui privilegi?

    Ma Batman non si arrende e mette

    nel calderone tutti quanti, sostiene

    che molti parenti di esponenti poli-

    tici lavorano in regione! Davvero!!

    No!! Non ci credo. Sostiene che

    molti erano a conoscenza di come

    venivano spesi i soldi!! Davvero??

    No mi riuto di crederci. Fiorito

    sostiene che tutti i soldi incassati

    gli spettavano e non solo, le stes-

    se cifre euro pi euro meno, spet-

    tano a tutti gli altri gruppi regio-

    nali, ma non nisce qui: lufcio

    di presidenza del consiglio ogni

    tanto regala 100.000 euro ai grup-

    pi, cos tanto per gradire (senza

    che nessuna norma lo preveda).

    I soldi del partito erano gestiti ad

    insaputa di tutti, come quelli che

    gestivano Lusi e Belsito. Me loimmagino questo folletto maleco

    che di notte apre i conti dei par-

    titi e fa trasferimenti di milioni

    di euro casualmente sempre sugli

    stessi conti corrente (I LORO).

    Non successo anche a voi ? Non

    vi scappano mai milioni di euro

    dai conti corrente? Non vi siete

    mai ritrovati un ingente cifra sul

    conto corrente senza sapere per-ch? No eh?! Intanto adesso la

    magistratura ha ritenuto oppor-

    tuno arrestare Ju Batman, voci di

    corridoio sostengono che allin-

    gresso di Regina Coeli sia stato

    salutato da un detenuto in questo

    modo: .

    Degno epilogo per un tipo di poli-

    tica ridicola. Vorrei consigliare alla

    regione e alla Signora Polverini diabbassare L IRAP, visto che quei

    soldi li spendono per consolidare

    il rapporto tra eletto ed elettore...

    Lelettore sarebbe ben felice di pa-

    gare meno tasse. Mi sorge un dub-

    bio: le tasse le paghiamo per otte-

    nere che cosa? Ritengo che ogni

    Italiano sia perfettamente in grado

    di sperperare i propri soldi tra fe-

    ste e puttane anche da solo. Ma latriste realt questa: per ogni fe-

    sta, per ogni goliardata che fanno

    costoro, c un padre disperato in

    pi che non sa come tirare avanti,

    o una giovane coppia che non co-

    struir mai una famiglia.

    Alone in the darkunillustrazione che raffigura il nostro eroenella sua sintesi perfetta

  • 7/30/2019 Il Ve(T)ro - 10

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    Carpineto Romano , 01/11/2012Realizzazione grafca e layout ,Prof. Moriarty

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    Storie di Donne Immortali

    Gli antichi Latini affermavano: Dotata animi mulier virum regit, oggi noi diremmo pi barbaramente

    che dietro un grande uomo c sempre una grande donna; tra tutte quelle che potrebbero confermarne

    la validit doveroso citare il nome di colei che ne incarna un modello esemplare: Eva Pern. Umile

    di origine, ostinata di carattere, attrice per passione, moglie per amore; la gura di Eva si colloca in un

    quadro sociale difcile: quello di unArgentina martoriata da colpi di stato e da tanta insoddisfazione

    nei confronti di una classe politica incurante. Debutt sposando il futuro Presidente Juan Pern, loafanc nella realizzazione del suo progetto politico, ascolt le richieste del popolo, diede voce alle

    donne e ai pi bisognosi, sostenne i diritti dei lavoratori, dimostr al mondo intero quanto sia valida la

    gura di una donna, quanto sia importante il suo contributo nellaspetto politico e sociale di un Paese.

    Evita rappresenter per sempre la parte pi femminile dellArgentina, verr ricordata per la sua docile

    sfrontatezza e instancabile determinazione. Non sar loblio ad oscurare la forza danimo di colei che

    ha combattuto per amore e ha vinto un premio molto ambito: una sentita pagina nella storia moderna.

    Veritas filia temporis

    Scandalo parentopoli allI.T.I.S. Cannizzaro

    di ColleferroMariti, parenti stretti e prossimi via dalla scuola!

    Il tecnico industriale Cannizzaro

    di Colleferro uno degli istitu-

    ti pi prestigiosi della provincia

    di Roma, nonch uno tra i primi

    fondati nella provincia . Da quan-

    to stato denunciato dai docenti

    emerso che i corsi S.P.A.L sono

    gestiti dal coniuge della preside,

    essendo membro della societappaltante Proteofad. S.P.A.L.

    lacronimo di sistema per le poli-

    tiche attive del lavoro e sono dei

    corsi regionali obbligatori per i

    cassaintegrati, che vengono -

    nanziati dalla comunit europea.

    Nelle voci di bilancio annuale

    riportato che per questi corsi ven-

    gono stanziati 300 mila euro, e il

    coniuge della preside ne trarreb-be una percentuale. Tutto ci un

    evidente conitto di interessi, in

    quanto non rispetta ci che scrit-

    to nel contratto collettivo dei di-

    rigenti scolastici, che sancisce

    testualmente il dovere di aste-

    nersi dal partecipare alladozione

    di decisioni o ad attivit che pos-

    sano coinvolgere direttamente o

    indirettamente interessi nanziario non nanziari propri, del coniu-

    ge, dei parenti e degli afni no

    al quarto grado e dei conviventi.

    La preside dellistituto, intervista-

    ta da una giornalista del giornale

    indipendente Il fatto quotidiano,

    afferma che la questione non ri-

    guarda la scuola, ma non potendo

    replicare alle schiaccianti prove

    presentatele, si difende asseren-

    do che con i tempi che corrono il

    suo coniuge, essendo un esperto-

    della formazione, non pu resta-

    re disoccupato. Da quanto stato

    affermato da un docente anche

    la preside trae cospicui guadagni

    dai corsi S.P.A.L, in quanto per

    ogni 80 ore di corso prenderebbe

    compensi di circa 4500 euro. Manon tutto, infatti anche il co-

    niuge della vicepreside, essendo

    d.g.s.a. (direttore dei servizi gene-

    rali ed amministrativi ) dellisti-

    tuto trae un percentuale dal siste-

    ma delle politiche attive. Quindi

    i cassaintegrati sono per lenne-

    sima volta vittime di un sistema

    corrotto e di una crisi senza ne.

    Spider Jerusalem