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    Semplicemente Follia

    Esistono limiti a tutto tranneche alla follia.La dimostrazione lampante diquesto semiproverbio la no-tiamo costantemente nellanostra citt darte o di semi-arte che dir si voglia. Siamoarrivati nalmente allannodelle elezioni, a breve i Carpi-netani tutti saranno chiamatialle urne, ma la sensazione divuoto politico che si respira, da brivido. Non un cartellodellopposizione che maledicaogni centimetro quadrato del-la citt, non un commento allamoltitudine di opere pubblichedi dubbia utilit. Nel silenzio, ciavviamo allennesima votazio-ne cittadina con voto scontato.

    Si, vinceranno di nuovo loro.Chi sono questi loro? Li cono-scete bene, sono sempre loro,si proprio quelli che vi tolgo-no lappetito a cena, quelli cheinvestono soldi pubblici sen-za un programma, quelli chedicono meglio un po di soldispesi male qui, che spesi maleda un altra parte. Vincerannodi nuovo non tanto perch la

    gente li vuole, semplicemen-te perch i Carpinetani sannoche non cambier mai nientee quel posto pubblico gua-dagnato a leccare i deretanigiusti in fondo non poi cosmale, certo la lingua si unp seccata ma col tempo ci siabitua a tutto. Nella perversalogica del meglio un uovo oggiche un pollaio domani, si inizia

    a barattare la propria dignitper un posto di lavoro, alla neci si fa il callo e ci che era undiritto garantito diventa un fa-

    vore insperato. In questo cli-ma di sudditanza i nostri sem-preverdi politici faranno ciche vorranno, ci convinceran-no che abbiamo bisogno di unascensore per arrivare in unpunto del paese dove si pugiungere serenamente con unautomezzo, ci faranno credereche serve fare la raccolta dif-ferenziata per ridurre le tassesui riuti, smaltiranno queglistessi riuti peggio di comefarebbe un cittadino medio,si faranno pagare una tassaper buttare quella stessa im-mondizia in una grande bucanella terra chiamata discarica,continueranno impuniti a scor-razzare per il paese, ci diran-

    no: che tutto quello che nonfanno dipende da un apparatoburocratico malato; che se letasse sono alte colpa dellas-senza di trasferimenti statali;che le polveri sottili non esi-stono, che il percolato pro-dotto naturalmente dalla ter-ra; che gli asini volano. Tuttifaranno nta di crederci, tan-

    to lo stipendio pubblico arrivasempre a ne mese, semprepi misero, sempre pi ma-leodorante, ma pur semprequalcosa. Se ci non fosse suf-ciente, questanno assistere-mo ad una notevole riduzionedei consiglieri locali, il che non male in teoria! Ma in praticaassisteremo allesclusione dalconsiglio comunale di quei po-chi ragazzi che vi sono entrati, si perch per entrare in con-siglio ci vorranno molti pi votie i voti come si sa non si otten-gono facilmente. La situazioneche si creer questanno lapeggiore possibile: ci sarannosempre quelli che ci sono sem-pre stati.

    I voti loro ce li hanno assicu-rati, vuoi perch forse, in epo-ca di vacche grasse, li hannobarattati?Vuoi perch hanno tanti soste-nitori inlati nei posti giusti...Intanto i cittadini buttati nellapeggiore crisi economica daldopoguerra, continueranno adapplaudire e a consumarsi lalingua ma stavolta non per lec-

    care qualche nobile deretano,semplicemente per la fame.

    Alone in the Dark

    Quelle lingue consumate

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    Welcome Area in affitto.. ForseA breve la scadenza del bando

    Il 10 Febbraio la data discadenza del bando di as-segnazione del locale me-glio conosciuto come Wel-come Area. Come si evincedalloggetto del bando pub-blicato sullAlbo Pretorio delsito istituzionale di Carpine-

    to Romano, ledicio di pro-priet comunale, a lungoutilizzato dallAssociazioneASBAM come deposito del-la strumentazione, cambia

    destinazione duso.Si aerma infatti che il ban-do mira alla valorizzazione,manutenzione e guardia-nia del Parco Unit dItalia.Cosa si intenda nello speci-

    co manutenzione e guar-diania del Parco non moltochiaro, ma andiamo oltre.Il bando prevede una basedasta di 14.400 Euro lanno,per una durata del contrattopari a 6 anni (quindi il totalefa 86.400 Euro).A questo canone, che daconsiderare come base da-sta di PARTENZA e quindi

    soggetto a probabilissimi au-menti, vanno aggiunti: lIVA,eventuali sistemazioni inte-grative e migliorative dellearee allinterno delledicio,tutte le varie autorizzazionie certicazioni e le spese diregistrazione del contrattodi atto. Inoltre, come senon bastasse, laggiudicata-rio dovr obbligatoriamente:dedicare uno spazio allin-terno delledicio alla ven-dita dei prodotti tipici (quali

    e con che criterio verrannoscelti non specicato) ealla loro degustazione, unaltro come punto di informa-zione, accoglienza e promo-zione turistica del territorioper fornire, si specica, unservizio di orientamento ed

    informazione turistica, sto-rica, artistica ed ambienta-le ed un altro, se laggiudi-catario vorr, per lattivitdi ristorazione (in tal casole spese per ladeguamentodei locali sarebbero a caricodellaggiudicatario natural-mente).Ora, nessuno mettein dubbio la bont della scel-ta: la Welcome Area no ad

    oggi ha infatti rappresenta-to agli occhi della comunit,solo uno spreco di denaroper di pi senza alcun tipodi ritorno economico, quin-di la decisione di attarla sacrosanta. Inoltre que-sta scelta potrebbe avereun doppio benecio: da unaparte la riscossione dellat-to potrebbe far tirare un so-

    spiro di sollievo alle esiguecasse comunali e, dallaltra,la nascita di una nuova atti-vit commerciale, comunquesempre positiva specialmen-te in un paese come il nostrofortemente colpito dalla cri-si, si pu facilmente tradurrein creazione di nuovi posti dilavoro. Ma forti perplessitrestano sui termini del con-tratto: innanzitutto la basedasta troppo elevata semessa in relazione a cosa

    viene imposto dal contratto.Infatti, se al canone annuoaggiungiamo anche le speseda sostenere per dare av-vio allattivit di ristorazione(necessaria perch altrimen-ti da quale attivit verrebbelintroito per laggiudicatario

    che ha investito? Dalla pro-mozione dei prodotti tipicio dalla degustazione? Im-pensabile!) ed altre varieed eventuali, a cosa con-verrebbe prendere in ge-stione la Welcome Area? Epoi, perch dare cosi tantaimportanza al Curriculum ealle esperienze maturate nelsettore? Un conto infatti

    precludere laccesso a per-sone con carichi pendenti,sentenze passate in giudi-cato o ad attivit in stato difallimento, un altro preclu-dere questa opportunit aduna o pi persone solo per-ch prive di esperienze similialle spalle. ingiusto perchqualsiasi persona con un podi diligenza e di buon sen-

    so, e di esempi nel nostropaese ce ne sono a decine,sarebbe in grado di avviaree gestire unattivit del ge-nere. Anche perch questecondizioni sono limitative edil rischio che le proposte siconteranno sulla dita di unamano reale. Non vorrem-mo mai che gatta ci covasse.

    Chacun sn got

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    Il mistero delle PensilineUn po di chiarezza alle domade dei pendolari

    Nelle ultime settimane mol-ti pendolari carpinetani,dovendosi spostare quoti-dianamente verso i luoghidi lavoro o studio, situati aRoma o nelle zone limitro-fe, non hanno potuto fare ameno di notare la realizza-

    zione, nel comune di Mon-telanico, delle pensiline.Questultime fungono daprovvidenziale riparo dalleintemperie, per tutti gli stu-denti, lavoratori e cittadiniche usufruiscono dei mezzipubblici. Immediatamentesono scattate le segnalazio-ni, le domande, i dubbi sol-levati sul perch Carpineto

    ancora non abbia a dispo-sizione tali mini-strutture;qualcuno ha addossato laresponsabilit al Cotral, al-tri allAstral e per nire, al-cuni allamministrazione co-munale. Per vederci chiaroabbiamo incontrato il primocittadino di Montelanico,Simone Temofonte, il qualeci ha messi al corrente del

    fatto che spetta allammini-strazione comunale provve-dere alla realizzazione dellepensiline, non al Cotral o adaltre aziende che si occupa-no di opere stradali. Comesi pu ben intuire infatti, inquesto periodo di ristret-tezze economiche, non sa-rebbe semplice immaginareaziende in dicolt (Cotral

    in primis) dispensare ope-re pubbliche a beneciodellutenza. Montelanico in

    realt, ha partecipato ad unbando di nanziamento aicomuni per la realizzazio-ne di interventi a favore delpendolarismo, relativamen-te a strutture per il miglio-ramento del trasporto pen-dolari in termini di sicurezza

    e comfort a terra delluten-za (legge regionale 3/2010,art. 15) ed risultata vinci-trice. A questo punto, siamoandati a chiedere spiega-zioni al comune di Carpine-to: il responsabile del pro-cedimento dellucio lavoripubblici, Franco Gonnella,ci ha fornito delucidazio-ni in materia: innanzitutto,

    Carpineto risulta parteci-pante e vincitrice del bandopubblico, quindi potr usu-fruire del nanziamento; stato inoltre gi appaltato ilprogetto-pensiline, alla dit-ta Italia impianti S.r.l.; siprevede vengano realizza-te questultime nella loca-lit Colonna, Anime sante,SantAgostino e Via Maenza

    (a 500 mt. dal centro stori-co). Finora il nostro paesecontava una sola di questestrutture, situata al capoli-nea Cotral (largo Wadowi-ce). I lavori per la realiz-zazione sono tecnicamentegi cantierabili, quindilamministrazione assicurache dovrebbero iniziare agiorni. Lesigenza di averestrutture del genere, chefungano da rifugio alloc-correnza, non si avverte so-

    lamente ora che lesempiomontelanichese visibile atutti, ma rimanda a scene edepisodi ben pi allarmanti:quante volte i cittadini han-no dovuto aspettare il mez-zo sotto lombrello? Quantevolte i balconi,alberi, porto-

    ni delle case vicine alla fer-mata sono stati utilizzati daprotezione? Chiaramentealcune di queste scene ver-ranno rivissute, in quanto ilprogetto-pensiline riguardaquattro aree solamente delpaesino (quelle diciamo piesterne, dove manca com-pletamente un qualche tipodi copertura, seppur fosse

    improvvisata), ma sicura-mente un passo in avanti! Icittadini pendolari possonoperci tirare, momentane-amente, un sospiro di sol-lievo in attesa della realiz-zazione vera e propria dellepensiline, sperando che undomani vengano costruiteanche in altri punti nevral-gici del paese, dove le per-

    sone che prendono i mezzipubblici non possono pren-dere anche lacqua, il ventoe il conseguente rareddo-re.

    Ted Buckland

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    Dissesto stradaleIl disagio di Carpineto citt dArte

    Lo scorso 11 Gennaio tuttalItalia ha potuto ammirarele bellezze di Carpineto Ro-mano, vedendo la puntatadi Sereno Variabile sul ca-nale di Rai 2. Il paese pun-ta molto sul turismo, che molto importante per lo

    sviluppo delleconomia lo-cale, in particol modo neimesi estivi; diviene cosnecessario creare unim-magine positiva della Citt,sfruttando le reti via cavo ealtri mezzi di comunicazio-ne, come garantire il buonostato dei servizi pubblici edelle infrastrutture da partedelle autorit. Nel servizio

    della Rai non stato mol-to considerato questo se-condo aspetto, che emergesoltanto vivendo a pieno larealt locale, e per questo vissuto soltanto dai cittadi-ni. Dopo unattenta analisi,si diviene consapevoli dellepecche del paese e non pos-sono non notarsi le scarsecondizioni della viabilit. Il

    manto della maggior partedelle strade locali, presentabuche, deformazioni e tal-volta, addirittura privo diasfalto. Notevole il disse-sto in corrispondenza dellatanto pubblicizzata chiesadi S. Pietro, che costringe

    gli autisti a marciare sul-la banchina laterale dellastrada. Strade secondarielasciate in balia degli even-ti, come nel caso del trat-to nale di Via S. Agostinoche, non asfaltato, ristrin-ge progressivamente la sualarghezza, a causa della for-mazione di corsi torrenzialilaterali, che portano via la

    ghiaia. Sono innumerevoli icasi eclatanti e peggiore lindierenza con cui si ri-sponde alle lamentele dellacittadinanza. Il dissesto delmanto stradale molte vol-te causa di gravi incidenti ea questo punto viene spon-taneo chiedersi se il paesesia realmente in grado diospitare turisti e nuova gen-

    te. Si badato molto allosviluppo del turismo, cosagiusta, trascurando per ilbenessere dei cittadini cheha sicuramente la prioritrispetto al primo. Nel pa-ese, da tempo predominauna mentalit secondo cui

    ogni nuova infrastruttura,opera pubblica o quel chesia, una volta conclusa abbandonata a s stessa, epensando che quanto fattopossa bastare, si esclude lapossibilit di una manuten-zione periodica. Tuttavia larealt bene diversa: permolteplici cause qualsiasioggetto tende a usurarsi. Il

    manto stradale soltantola punta di un iceberg fattodi indierenza e trascura-tezza. Sono numerosi i casianaloghi: parco dellunitdItalia, Auditorium, mar-ciapiedi, ma queste sonoaltre storie.

    Jhon Keating

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    Realt

    Quanto importante lin-formazione, quanto lo il dialogo, quello correttosenza interessi di fondo,quello costruttivo. Quanto importante la partecipa-zione che, riprendendo leparole di Giorgio Gaber, la

    paragona alla libert.Ebbene si, essere parteci-pi, consapevoli e sapientidi ci che ci circonda, altronon che un nostro doverediretto ad appagare quellaesigenza di cultura legalita-ria, quel benessere sociale,quel senso stesso di libertche giorno dopo giorno ci

    vengono sottratti.Questultima, rappresenta-ta dal riconoscimento ne-cessario dei propri diritti,anch un cittadino possacompiere appieno il propriocompito, la libert cometutela, di quelle garanziebasilari di ogni singola ca-tegoria di lavoratori, per-ch di fatto su questo che fondata la nostra Repub-blica, il lavoro, posto comecriterio necessario di aper-tura, nellarticolo 1 dellaCarta Costituzionale. Ed al-lora, se proprio il lavoroche ci viene strappato, chenon ci viene garantito, cheversa progressivamente inuna condizione di soprusi

    da parte non dello Stato,che a suo modo assente,ma addirittura di un anti-

    stato, che si aggira sottesocolpendo indistintamenteogni categoria, se pro-prio quella situazione sog-gettiva, espressione dellosviluppo della personalitumana, garantita anches-sa dalla Costituzione allar-

    ticolo 2, che ci viene nega-ta, allora come si reagisce?Sono queste le battaglieportate avanti da Federicodel Prete sindacalista an-corch venditore ambulan-te, freddato dalla Camor-ra nel suo ucio di Casaldi Principe, il 18 febbraio2002, con quattordici colpi

    darma da fuoco.Capire il perch un sinda-calista non di apparato, chenon si occupava di granditemi nazionali, ma di be-ghe di mercati potessefare tanta paura, da indurrei vertici del clan pi potentedella Campania a metterlonel mirino, linterrogati-vo a cui cerca di trovar ri-sposta laccurata analisi diPaolo Miggiano autore dellibro A TESTA ALTA, pre-sentato lo scorso sabato25 gennaio presso i localidel Comune di Colleferro.Liniziativa di grande spes-sore non poteva che essereorganizzata da Libera As-sociazioni nomi e numeri

    contro le mae - presidiodi Colleferro, la quale hamesso in campo Lia Pasto-

    relli insieme ai tanti ospitiquali il gi citato autore dellibro, Enrico Tedesco segre-tario generale della Fonda-zione Pol.i.s. per le vittimeinnocenti della criminalite i beni conscati alle ma-e, lattore Luca Simonel-

    li, il quale si cimentato inuna commovente interpre-tazione della lettera scrittada Roberto Saviano a Fe-derico Del Prete, essendoquestultimi due uniti daun legame di amicizia, iltutto moderato dalla gior-nalista Paola Mentuccia.Quello a cui gli interlocutori

    presenti in grande numerohanno assistito, non cheuna visione a lungo raggiodi come queste problema-tiche debbano essere af-frontate. Uno stretto con-fronto su come guardare levittime di Maa, non comeeroi, bens come precursoridi un obiettivo nale, comeintento univoco che tutti icittadini devono persegui-re, per non vedersi limi-tati i propri diritti, per nondimenticare che lo Statolo si realizza mediante lacooperazione di noi tutti,non escludendo chi di que-ste lotte ne fa il propriopane quotidiano. Federicodel Prete era un sempli-

    ce ambulante uno di quelliche anche noi carpinetanivediamo riuniti il venerd

    Una vita, per rendere migliore questo Paese

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    mattina nel largo lavatoio,uno dei tanti, che denun-ciava, scriveva, tutelavae che in poco meno di unanno ha creato il primo sin-dacato autonomo di que-

    sta categoria, con annessi3000 iscritti. Lascio alla vo-stra curiosit il tanto spe-rato compito di conosceretali vicende. Nel frattemponon mi esimo dal citarvi un

    passo del libro, che mi hacolpito e sconcertato allostesso tempo, rappresen-tando purtroppo la crudarealt di questo Paese:

    Immaginate che, dopo aver pagato alle autorit tutte le tasse previste dai regola-menti comunali, si presenti presso la vostra bancarella..proprio un rappresentate diquelle autorit a chiedervi, forte del potere del pubblico uciale, ma anche di quellaforza intimidatrice che gli deriva dallessere un emissario del clan della camorra, unsupplemento di tassa. Un supplemento che questa volta non destinato alle cassecomunali, ma alle esigenze del clan camorristico che in quel comune spadroneggiaindisturbato.

    Lionel Hutz

    Coscienza Legalitaria - Volont OperativaCOSTITUZIONE

    DELLA REPUBBLICA ITALIANA

    IL CAPO PROVVISORIO DELLO STATO

    Vista la deliberazione dellAssemblea Costituente, che nella seduta del 22 dicembre1947 ha approvato la Costituzione della Repubblica italiana;

    PROMULGA

    la Costituzione della Repubblica italiana :

    Articolo 1 LItalia una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranit ap-partiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

    Nei suoi primi dodici articoli, la Costituzione enuncia le pi importanti regole, i valori, i

    principi fondamentali che rappresentano larmatura delledicio costituzionale. Di par-ticolare rilievo larticolo 1, che in poche ma incisive parole ci spiega le caratteristichedel nostro ordinamento.Si parla innanzitutto di Italia: ci signica che la Costituzione la legge fondamentaledel nostro Paese, cosi come formatosi attraverso la storia, con i conni da essa conse-gnateci. Da qui comprendiamo come possibile s, dare una pi ampia autonomia alleRegioni, ma il distacco di una parte dellItalia non concepibile.LItalia una Repubblica democratica: Repubblica, e non monarchia, e democratica,cio basta sulla volont del popolo.Il lavoro posto a fondamento della Repubblica. Si noti: lItalia non una Repubblicadei lavoratori, ovvero della classe operaia; il lavoro di cui stiamo parlando qui qualsi-asi tipo di lavoro.

    Lionel Hutz

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    Il silenzio che uccideil traffico dei rifiuti nella provincia di Latina

    Sabato 18 gennaio presso labiblioteca comunale di Apri-lia, il locale presidio di Liberaha organizzato il convegno

    Riuti e veleni: il silenzioche uccide - il traco dei ri-uti nella provincia di Latina,il silenzio delle istituzioni e il

    sacricio di chi ha denuncia-to, il parroco di Borgo Mon-tello, Don Cesare Boschin.Il presidio di Aprilia ha in-serito questiniziativa nelpercorso verso la Giornatanazionale della memoria edellimpegno per ricordare levittime innocenti di tutte lemae, che questanno si ter-r a Latina il 22 marzo.

    Lintervento di apertura stato di Claudio Gatto, de-nito come storico di DonCesare Boschin, date la-micizia, la stima e la colla-borazione che lo hanno le-gato alla gura del parrocodi Borgo Montello che il 29marzo del 1995 venne ucci-so per la sua potente azionedi denuncia del traco illeci-to di riuti in quella zona.Don Cesare Boschin avevasostenuto il comitato dei re-sidenti che stava protestandoa causa delle esalazioni tos-siche provenienti dalla vicinadiscarica, dove avvenivanosospetti e massicci scarichidi riuti, rivelatisi poi riutitossici smaltiti illegalmentedalla camorra, in seguito allesuccessive conferme di nu-merosi pentiti. Il suo cada-vere venne ritrovato la mat-

    tina del 30 marzo con manie piedi legati, bocca incerot-tata, corpo pieno di lividi eossa fratturate. Lautopsiastabil la morte per sooca-mento provocato dalla den-tiera ingoiata dal parroco pervia delle percosse.

    Claudio Gatto nel suo inter-vento ha ribadito limpor-tanza della memoria e del-la verit, ricordando comela memoria del parroco siastata infangata dopo la suamorte, insinuando comecausa del suo omicidio unasua vicinanza agli ambien-ti gay o una rapina, quandoinvece ad essere portate via

    furono solo le due agendesu cui Don Cesare annota-va tutto ci che vedeva dallasua nestra e non gli oggettidi valore.Ristabilire la verit, dunque, un impegno morale, perevitare una morte peggioredi quella sica, evitando direndere vano questo sacri-cio.

    La seconda parte del con-vegno ha visto intervenire ilgiornalista e documentaristaAndrea Palladino, che ha ri-percorso la storia dei riutinella regione Lazio, facendoriferimento agli avvenimentipi signicativi e mettendoin luce quella commistio-ne tra politici e funzionaripubblici corrotti, criminalitorganizzata e imprenditorisenza scrupoli che si soli-ti indicare con lespressione

    zona grigia, ma che Fabri-zio Marras (coordinatore diLibera per la provincia di La-tina), intervenuto anchessonel dibattito, non ritiene cor-retta, sostenendo la direttainclusione di questi perso-naggi al conne nellarea

    della criminalit organizzatavera e propria.Palladino ha messo in guar-dia la platea anche da ci chea prima vista potrebbe ap-parire pulito, corretto e giu-sto, ricordando come tra gliindagati nellultima inchiestasui riuti nella regione Lazioci siano esponenti di partitipolitici di ogni schieramento

    e, cosa ancora pi sconcer-tante, personaggi di spiccodi note associazioni ambien-taliste nazionali.Il bilancio delle notizie e del-le informazioni venute fuorida questiniziativa triste eallarmante, ma le soluzioni,seppur dicili e non raggiun-gibili senza fatica e impegno,esistono e sono state espo-

    ste da Palladino e Marras altermine dellincontro: mag-giore trasparenza nelle am-ministrazioni locali, introdu-zione dei reati ambientali nelnostro codice penale, modi-cando quello che linsen-sato regime della prescri-zione di tali reati dopo soliquattro anni e mezzo, masoprattutto revisione dellas-sociazionismo, del senso dicollettivit e di bene comunee, quindi, di civilt.

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    Storie di Donne ImmortaliVERIT CHE UCCIDONO

    Il suo nome: Ilaria Alpi. Il suo sogno: scrivere. I suoi assassini: uomini senzavolto e senza nome. Sono passati ormai ventanni da quel tragico 20 Marzo1994: la giovane giornalista e il suo assistente Miran Hrovatin vennero bar-baramente uccisi . Cera una sanguinosa guerra civile a Mogadiscio, le nubidi fumo che lasciavano i bombardamenti nascondevano drammatici segreti; afarla da padrone era la paura che, incessante, minacciava di condizionare ogni

    inchiesta. Nel silenzio Ilaria indagava, decisa a seguire, o meglio inseguire,quella fitta rete di nomi, numeri e coincidenze. Era un labirinto: ogni intervista,ogni ripresa, ogni pista si incastravano perfettamente, portando alla luce veritdifficili anche solo da ipotizzare.. eppure una via duscita Ilaria laveva trovata.Il cerchio si stringeva ogni giorno di pi intorno ad unipotesi sconcertante:vendita di armamenti in cambio di rifiuti pericolosi e scorie radioattive, questolintimo rapporto che teneva unite la Somalia e lItalia. Probabilmente questo il segreto scritto in quel taccuino, mai ritrovato, che sempre portava con s;era pronta a rompere il silenzio, questa la sua unica colpa. C chi ancora oggidichiara che i due giornalisti furono vittime innocenti di una rapina finita nelsangue. Qualcuno per cortesia ci dica la verit.

    Veritas filia temporis

    Radici di memoria frutti dimpegnoDal 1996 ogni 21 Marzo sicelebra la Giornata della Me-

    moria e dellImpegno per ri-cordare le vittime innocentidi tutte le mae. Il 21 Marzo,primo giorno di primavera, ilsimbolo della speranza che sirinnova ed anche occasionedi incontro con i familiari del-le vittime che in Libera hannotrovato la forza di risorgeredal loro dramma, elaboran-do il lutto per una ricerca di

    giustizia vera e profonda, tra-sformando il dolore in unostrumento concreto, non vio-lento, di impegno e di azionedi pace.Questanno la manifestazio-ne in occasione della Giornatadella memoria e dellimpegno

    in ricordo delle vittime inno-centi di tutte le mae si terr

    a Latina sabato 22 marzo.Essere presenti a Latina inquesta data un segnale im-

    portante per accendere i ri-ettori su un territorio come

    quello pontino, segnato sem-pre di pi dalla presenza dellemae e quindi intriso di vele-ni che inquinano ed uccidonoallo stesso modo leconomia,il territorio e la popolazione.I volontari del presidio di Li-bera Colleferro si stanno pre-parando in vista del 22 marzo,portando avanti percorsi nellescuole di Colleferro e dintorni

    e organizzando iniziative a li-vello locale.Per maggiori informazionisulliniziativa e sui pullmanche partiranno da Colleferro edai paesi limitro:

    Presidio Libera Colleferro

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    Gioco(e)Sport a Carpineto.Connubio vincente da 10 anni.

    Come nasce lidea delCampo Estivo?

    Lidea nasce nel 2004, da ungruppo di ragazzi attivi nelsettore Giovanile e Scolasti-co dellallora S.S. Semprevi-sa. Nel 2007, sei ragazzi diquel gruppo,grazie alle lorocompetenze in ambito so-ciale, psicologico e sportivohanno fondato quella chetuttora lassociazione pro-tagonista delle iniziative.

    Qual lobiettivo che ASDGIOCOSPORT si posta? stato raggiunto? Conquali risultati?Gi dal nome, abbiamo sem-pre cercato di far valere losport ed il gioco come vei-coli di educazione. Abbiamosempre fondato il nostro la-voro su dei valori che i bam-

    bini hanno prima accolto epoi condiviso alla grande, fa-cendoli diventare propri. Es-sendo unidea nata per casoallinterno della scuola cal-cio, mai avremmo immagi-nato di partire tra lo scettici-smo con 60 iscrizioni, quasiuna scommessa, arrivandoa toccare picchi di 150 bam-bini partecipanti. Il bilancio pi che positivo, i sacricifatti sono stati ripagati conle soddisfazioni e le grati-

    cazioni ricevute. Un punto anostro favore stato quello

    di aver mantenuto lo stessoprezzo anche in momenti diprofonda crisi, fornendo ad-dirittura nuove possibilit lu-diche e ricreativi ai bambini,con un campo sintetico edimpianti di tennis, pallavolo,tiro con larco ecc. e nuovimateriali sempre a disposi-zione.

    Come si svolge il CampoEstivo?Le attivit sportive si fannola mattina. Abbiamo a di-sposizione piscina, campi datennis, campo di calcio edattrezzature per praticarebaseball, golf, rugby, volleye tutti i giochi popolari chefanno parte della nostra cul-tura e tradizione. La colla-

    borazione delle associazioniche ci hanno aiutato in que-sti anni stata fondamen-tale. Abbiamo un bagnino,uninsegnante di tennis, alle-natori di calcio, professori dieducazione sica, abbiamofatto delle escursioni di cam-minata nordica ed incontridi minirugby. Al pomeriggio,dopo la pausa pranzo, col fa-vore dellombra, sotto le tri-bune ed in mezzo agli alberi,i giochi da tavolo e di logica

    spopolano tra i pi grandi,mentre i bimbi piccoli sono

    impegnati con le maestre adaddentrarsi nel mondo dellefavole e del disegno. Alle 16e 30, i bimbi esausti e con-tenti, possono riabbracciarei loro genitori pi felici chemai.

    Com composto lorgani-co degli istruttori?Siamo sei ragazzi del diret-

    tivo, poi ci sono gli istrutto-ri delle varie discipline e lemaestre per i bambini. Perogni sport garantito alme-no un istruttore ed un paio diaiuto istruttori per stazione.Proprio la gura degli aiutoistruttori pu far capire benelo sviluppo in positivo che haavuto il nostro lavoro: mol-ti di questi ragazzi, quasi la

    totalit, sono stati presenticome bambini i primi annidel Campo. Ora vederli tra-sportare sacchi di pallone,montare una piscina o fardivertire i bambini a mensacon entusiasmo impagabilenon pu far altro che render-ci orgogliosi. Ci fa capire checi che stiamo seminando hagi dato il proprio frutto. segno di continuit e speroche questi ragazzi dalla for-mazione interna che gli ab-

    Era la primavera del 2004, quando per il paese correva la voce di una nuova iniziativa:il Campo Estivo. Gruppi di bambini ed adolescenti avrebbero passato il mese di giugnoallombra del campo Ludovico Galeotti, con attivit(mensa compresa) e giochi di im-paragonabile novit. Facciamone un resoconto con il presidente dellassociazione ASDGIOCOSPORT, il Dott. Ezio Pellicano.

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    biamo dato traggano moltipregi ed aspetti positivi nellavoro e nella vita. In diecianni ci passata una gene-razione davanti:le radici nelterritorio sono salde.

    Oltre al Campo Estivo,come vi muovete nel ter-ritorio?Dato che il periodo del Cam-po Estivo vero e proprio pudurare solo tre settimane, lanostra associazione ha ag-giunto altri progetti e sco-pi nel proprio ambito. Sia-mo andati nelle scuole a far

    praticare sport, cercandosempre di coadiuvare il di-vertimento alla disciplinasportiva. Durante la Sagradella Callarosta, organizzia-mo sotto la scuola elemen-tare uno stand, dove conpochi euro si pu mangiaree bere a volont. I soldi rica-vati vanno ad unassociazio-ne beneca per lAfrica. Ab-

    biamo gi raccolto parecchisoldi che sono stati usati percostruire molte strutture perchi pi sfortunato di noi.Anche se ogni anno ci costadispendio di energia, lo fac-ciamo sempre con piacere.

    E la collaborazione con laOnlus Caramella buonacom nata?Grazie a conoscenze avve-nute a livello professionale,conosciutisi i membri delle

    due parti, abbiamo chiestoil patrocinio a questa im-portante associazione, cheha sede nel frusinate, ma attiva in tutta Italia. Tutta lasituazione accaduta a ri-dosso del decennale. Dopoaverci monitorato durantequalche giornata di lavoro,la Caramella ha dato il suobenestare per il patrocinio,

    cosa fondamentale perchabbiamo gli stessi interessi acombattere la pedolia, dovenoi facciamo vedere laltraparte della medaglia, quellabella, ovvero i bambini chesi divertono. Questo collabo-razione pu darci molta picredibilit e visibilit. statoun buon passo in avanti edun riconoscimento per noi,

    ci ha reso molto soddisfatti.Abbiamo anche il patrociniodel Coni.

    Levento del 3 gennaio?Tramite la Caramella buo-na, che ci ha premiato per

    la collaborazione avvenuta,abbiamo proposto uno spet-tacolo del famoso comicoAntonello Costa. Il ricavatonaturalmente andato inbenecienza. La prepara-

    zione e lallestimento dellospettacolo stata una provadi maturit per tutto il diret-tivo. stata una cosa cheallinizio ci sembrava sopra lenostre possibilit, ma comesempre ci siamo rimboccatile maniche ed uscito fuo-ri uno spettacolo fantastico,dove la risata per uno scopobeneco ne ha fatto da pa-

    drone. Un grazie di cuore vaa chi ha acquistato il bigliet-to, la risposta della popola-zione stata strepitosa.

    Futuro:idee e progetti?Si sta pensando a qualco-sa per lundicesimo anno, lamacchina organizzativa peril Campo Estivo gi in ope-ra, si cercano nuove iniziati-

    ve. Per il momento non pos-so dirvi nulla, tranne che ungrazie per linteressamen-to ed un grande in bocca allupo. Continuate cos.

    Lentusiasmo e la sensibilit mostrata nei riguardi de la Caramella Buona Onlus da

    parte di ASD GIOCOSPORT e dei cittadini di Carpineto Romano ci hanno davverocommossi. Un ringraziamento grande, dunque, a tutti gli organizzatori e uno specialeai partecipanti con linvito a seguire le nostre attivit, fondate sempre, ormai da 17

    anni, sulla concretezza ma soprattutto sulla trasparenza.

    Roberto Mirabile Presidente Membro dellosservatorio per il contrasto della pedolia edella pornograa minorile della presidenza del Consiglio dei Ministri.

    Good Fellas

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    E-DemocracyQuando internet incontra la democrazia

    Lelectronic democracy una forma di democraziadiretta, che prevede luti-lizzo delle moderne tecno-logie di comunicazione (es.internet) e che permettelinterazione tra cittadini edistituzioni

    Lo scopo quello di renderepartecipe il cittadino nellavita politica a 360 gradi edi permettere a chiunque dipoter esprimere le proprieidee pi facilmente.Anche se in Italia questoconcetto ancora pu sem-brare ostico, non lo inaltri posti del mondo: adesempio in Brasile, a parti-

    re dal 1996, possibile vo-tare online, oppure anchein alcuni stati degli U.S.A. stata introdotta questa me-todica.Ma il caso pi eclatanteresta quello dellIslanda,dove tutti i cittadini trami-te il web hanno potuto par-tecipare alla stesura dellanuova costituzione.

    Nel nostro paese, anche semolto lentamente, stannonascendo le prime formedi E-democracy. In tutto visono circa 50 comuni chehanno introdotto questostrumento di partecipazione(principalmente in Tosca-na ed Emilia Romagna). Adesempio sul sito del comu-ne di Argenta (Fe) vi unasezione nella quale i citta-dini possono chattare con ilsindaco e gli assessori, op-

    pure possono esprimere lapropria preferenza su que-siti referendari comunali eper ultimo possono inviareproposte e petizioni.Da poco sul web sono natianche dei siti appositi dovei cittadini possono comuni-

    care con le istituzioni, adesempio quelle del propriocomune. Uno dei siti capo-stipiti airesis.it, che per indirizzato principalmenteai partiti politici. Pi noto www.tuparlamento.it che stato molto pubblicizza-to dalla Puppato : in que-sto sito si pu discutere coni parlamentari che hanno

    deciso di aderire a questoprogetto, perlopi di P.D.e S.E.L. Tra i volti pi noti,oltre la Puppato, vi sonoGiuseppe Civati e CorradinoMineo.Invece il sito www.ilcomu-nedialoga.it un portale e-

    democracy specico per leAmministrazioni Comunaliche vogliono rendere parte-cipi i loro cittadini della at-tivit che lAmministrazionesvolge, ed aumentare quin-di la visibilit e credibilitdella stessa.

    La forma di e-democracypi importante quella usa-ta dal movimento 5 stelle,che tramite il blog di Bep-pe Grillo ha pi volte pre-so scelte tramite votazionionline, ad esempio quan-do hanno candidato Rodotcome presidente della Re-pubblica.Inne invito gli amministra-

    tori comunali a rietteresullimportanza di questatipologia di dialogo e sul-la possibilit di usare le-democracy per rendere pipartecipi i cittadini sullescelte che devono essereprese e per avvicinare pi igiovani alla politica, magaricreando un portale sul pro-prio sito.

    Spider Jerusalem

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    LolocaustoLorigine della follia

    Un foglio bianco, una mati-ta e un disegno di un letto edi una casa. Un bambino chesogna di essere nel letto del-la sua casa di Berlino. Questoera il pi grande desiderio diun dodicenne deportato adAuschwitz; unica colpa: esse-re ebreo. La follia umana, lo-dio e il disprezzo per il popoloebraico arrivano al culminedellassurdo e del tragico conle leggi di norimberga emana-te nel 1935 da Adolf Hitler e lasuccessiva apertura dei campidi concentramento. Lodio daparte di Hitler e dei suoi versoquesto popolo parte da moltolontano e da svariate ragioni:lebreo colui che ha crocis-

    so Ges Cristo; lebreo in annidi persecuzioni e odio ha svi-luppato una certa resistenzaculturale e una forte identit, quindi diverso e il diversofa paura; lebreo il respon-sabile della peste. Per di pi,durante il Concilio Lateranodel 1215 il Papa InnocenzoIII viet ai cristiani di pre-stare soldi contro interessi e

    consigli di escludere gli ebreidalle altre associazioni pro-fessionali. Successivamentevietarono agli ebrei leserciziodella loro professione e li co-strinsero a delle attivit pro-fessionali come cambiamone-te o prestasoldi, quindi lebreo lo storico usuraio a cui ci sirivolge ogni qual volta si hauna grossa perdita. Si trattadi una forte e radicata ideo-logia antisemita, nella qualelebreo il male, il nemico,un verme da annientare,una razza, quindi, da ster-minare. Viene fatta una fortepropaganda politica tesa a farcredere al tedesco non-ebreodi essere di razza superiore.

    La Germania a un passo dal-la completa distruzione eco-nomico-sociale, Hitler trovaquindi terreno fertile per dis-seminare odio: la propagan-da si rivela ecace. Luomodella Germania degli anni 30,deluso dalla classe politica,amareggiato e in piena rovi-na economica, probabilmentedisoccupato, ha ora un capro

    espiatorio, ha un leader e uncolpevole; in pi, pu nal-mente tornare a credere in sestesso e al suo Paese, perchegli ora un essere superio-re di pura razza ariana egrida Juden Raus. Ricordan-do un celebre scrittore tede-sco Hermann Hesse riguardolorigine dellantisemitismo:Luomo primitivo odia ci dicui ha paura, e in alcuni stratidella sua anima anche luomocolto primitivo. Anche lodiodei popoli e delle razze con-tro altri popoli e razze non sibasa sulla superiorit e sullaforza, ma sullinsicurezza esulla paura. Lodio contro gliebrei un complesso di infe-

    riorit mascherato: rispetto alpopolo molto vecchio e saggiodegli ebrei certi strati menosaggi di unaltra razza sento-no uninvidia che nasce dallaconcorrenza e uninferiori-t umiliante. Pi fortementee pi violentemente questabrutta sensazione si manife-sta nella veste della superiori-t, ...(continua a pag.14)

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    Pillole di StoriaFEBBRAIO

    Quante volte nei film abbiamo sentito la frase Quella strega di mia suoce-ra!? Beh, cari giovani sposini e lettori poco affezionati alla figura (recente-mente inserita tra le cause di divorzio) della mamma troppo affettuosa, non-ch restia a lasciar andare il proprio figlio, dovete sapere che in altre epochesarebbe stato pi facile sbarazzarsi di esse. Ad esempio se foste vissuti nelXVII secolo in Nord America e aveste pronunciato ad alta voce questa frase,il gioco era bello che fatto. Certo, magari poi a vostra volta sareste potutiessere accusati di andare a braccetto con i l demonio..ma sono dettagli! Per lacategoria Malelengue ritira il premio il medico di Salem Village (Massachus-setts) , che nel 1692 dichiar che tre ragazze erano possedute dal demonio,dando cos inizio ai numerosi processi ed esecuzioni di presunte streghe estregoni. Fulgido esempio questo di come possa sfociare lidiozia e la paura incrudele follia. Di sicuro non tutti gli accusati sono sempre innocenti, ma chiaccusa senza sapere sempre colpevole.

    Azzeccagarbugli

    pi certo che dietro si na-scondono paura e debolezza.Adolf Hitler pu mettere inatto il suo agghiacciante pia-no: umiliare, perseguitare eannientare il popolo ebraico,per poi impossessarsi dellesue ricchezze.Quasi tre milioni di morti, traebrei e prigionieri politici, oltreun milione solo ad Auschwitz;circa trenta mila italiani de-portati. Medici, architetti, for-nai, commercianti, artigiani,insegnanti e scrittori derubatidelle loro propriet, delle lororicchezze e della loro digni-t. Oggi ricordiamo queste

    vittime, leggiamo le loro me-morie, ascoltiamo racconti edocumentari, guardiamo lmsperando che un cos tragicoe folle genocidio non si ripeta.Imparando dagli errori. Che ilgiorno della memoria ci inse-gni a non diondere odio neimomenti di crisi politica, checi serva a ricordare unideolo-gia folle perseguita da popo-lazioni intere, che ci ricordi unterricante pezzo di storia checi appartiene direttamente,che ci rammenti il modo in cuihanno trattato donne, uominie bambini, e che rompa il si-lenzio mantenuto per troppo

    tempo da chi stato complicedi una follia che non ha soloucciso delle persone ma cheha anche distrutto la dignitdi un popolo e di una religio-ne.

    Ars Dicendi

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    Racconti liberi

    Ci siamo. A un metro dalcuoio, un grido squarcia lasuspance: AAAAHHH!!!.Gli occhi che si spalanca-no, la sterzata in direzionedel dischetto, il suono sordoduna puntata, la rete chesi gona. Col portiere fer-mo in posizione come se iltiro dovesse ancora partire,nessuno ha visto dove sinlato il pallone. Pagano sisveglia dalla trance quandotutti i compagni, saltandogliaddosso, gli riducono il ro-sario a mille perline rilucential sole.

    A chi gli chiede Coshai fat-to?!, risponde Non sonostato io, ma bello lo stes-so.

    il gol risolutore. Hannovinto gli alunni.

    DOPOPARTITA Intanto chePagano viene portato in

    trionfo sulle spalle dei com-pagni da sembrare il carrodel Santo patrono il giornodella processione, un ca-pannello di ragazzi dellaCurva Esagitati accerchianoDon Magali. Il suo gol nelsecondo tempo non solo hainvertito il tifo di questi scal-manati, ma fatto apparireai loro occhi il prete come

    leroe di ieri, oggi e doma-ni. Strattonandolo, chiedo-no davere in dono la sua

    - testualmente - sindonecol numero 10; losannanoquasi scusandosi daver ca-pito in ritardo che Sei il pigrande di tutti e non ce neeravamo accorti; soranola scomunica quando, sa-cramentando, sottolineanole irripetibili gesta catto-cal-cistiche: Santi numi Don,ti tendi conto coshai fatto,eh? Buon Dio, qui una cosacos non sera mai vista! Mati rendi conto?!?!.

    A bordo campo deagra lafesta. Sorridono tutti, vinci-tori e vinti mischiati dietroun tavolo dove vengono con-segnate coppe e medaglie.Davanti a quellaccozzagliaaratellata, parlottano di-vertiti i due protagonisti digiornata con le facce in-grommate di polvere e su-dore.

    Bravo! - dice il Don a Pa-gano - Hai velocit, forzae parecchio sangue freddo.Ma dimmi: a quando la ri-vincita?.

    Risposta fulminea: Al miomatrimonio, che tu stessoocerai - gli fa sicuro Paga-no. Quel giorno ci rivedremo

    tutti per divertirci ancora.Tho avvertito Santo, fattitrovare pronto.

    FINALE DI GARA Venti annidopo.

    Pagano ha coronato il suoamore per Arianna. Gli hachiesto la mano la sera dellapartita portandole un mazzodi ori e una dedica scrittasulla sua maglia numero 9:

    Sarebbe un peccato negar-si una possibilit. Vivonoinsieme dopo essersi trasfe-riti in una grande citt, dovehanno studiato luno inge-gneria e laltra medicina.Vogliono essere una fami-glia e continuare ad amarsi.

    Arianna, appena laureata,ha sposato Pagano. biolo-ga e mamma di tre gli: Fe-derico, Maddalena e Alina.Ama il calcio e ha un deboleper i centravanti.

    Don Magali ha appeso gliscarpini al chiodo per fareil pastore di anime a tem-

    po pieno. cosciente di duecose: gol come quello del-la nale non gli riuscirannopi; crescere i ragazzi di-sagiati alloratorio la suapartita quotidiana.

    Tigre gestisce una carrozze-ria, dove lavora sodo dieciore al giorno. Per sdebitar-si del vino rubato al nonno

    in giovent, col suo primostipendio gli ha compratodue...(continua a pag.16)

    Alunni vs Professori- Il giorno che Pagano sfid Il Santo-TERZA E ULTIMA PARTE-

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    Carpineto Romano, 08/02/2014

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    Spalla, dopo quella famosapartita, corso da Don Ma-gali alloratorio. cresciutocol prete, poi volato solo.Adesso missionario in Con-go, e lo considera personale

    modo per capitalizzare il suo

    dolore dorfano.Zona Erogena espatriato.Abita a Praga. Non sposa-to. Vive di notte. Si diverte.Molto.

    Attilio Attorto

    ...botti di Chianti (Anche.se quello che facevo io, erapi buono, dice il vecchio).Continua ad ascoltare gliAC/DC: impiega tutte le sueferie per seguirli in tour.

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