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MENSILE D’ MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA INFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALE CULTURA RURALE MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE Anno LXIII - n.ro 2 Febbraio 2012 La crisi economica cambia il credito in agricoltura Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

Bergamo Coldiretti

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mensile di informazione agricola e cultura rurale

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MENSILE D’MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLAINFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALECULTURA RURALEMENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALEAnno LXIII - n.ro 2

Febbraio 2012

La crisi economicacambia il credito in agricoltura Po

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EditoreColdiretti Bergamo

Direzione e amministrazione24125 Bergamo - via Mangili, 21

AutorizzazioneTribunale di Bergamon. 252 del 15/11/1952

Direttore responsabileLorenzo Cusimano

Responsabile di redazioneAnnamaria [email protected]

Hanno collaboratoa questo numeroIvan Bonomi, Catello Vitaglione, Luigi Carminati, Giuseppe Cavallanti, Carlo Belotti

Grafi caStudio Grafi co L’AzzurroTelefono 035 31 53 47

StampaLitoClap s.r.l.24126 Bergamo - via Carnovali, 31Telefono 035 31 74 [email protected]

Poste Italiane SpaSpediz. in abb. post. D.L.353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

Pagamento assolto tramite versamento quota associativa

Anno LXIII - n.ro 2Febbraio 2012

EDITORIALELe multe per le quote latte vanno pagate 04PRIMO PIANOUna nuova strada per le imprese agricole 05

ATTUALITÀ SINDACALELa crisi economica cambia il credito in agricoltura 10

ATTUALITÀ SINDACALESuini, l’Italia ha il mangime più caro d’Europa 12

ATTUALITÀ SINDACALEHamburger in provetta, no grazie! Bocciati da 3 italiani su 4. 13

ATTUALITÀ SINDACALEAlcol, dimezzato il consumo di vino in 30 anni 14

ATTUALITÀ SINDACALEL’85% dei fondi agricoli va al 19% delle imprese 15ATTUALITÀ SINDACALEPMI: bene accordo credito, nel 2011 +30% sofferenze 16

ATTUALITÀ SINDACALENominati i due vicepresidenti e la nuo-va Giunta esecutiva 06ATTUALITÀ SINDACALEVola la spesa anticrisi dal produttore 07

Le notizie di Coldiretti Bergamo

si trovano anche sul sito

www.bergamo.coldiretti.it

IMPRESA VERDEL’assicurazione come opportunità e non come costo a perdere 18IMPRESA VERDERifi uti: niente oneri ambientali per il trasporto entro i dieci km 20

PREVIDENZAEcco i nuovi requisiti per accedere al pensio-namento anticipato 22

VITA ASSOCIATIVAAlla scoperta dell’olio e del vino del lago d’Iseo 29

VITA ASSOCIATIVAGiovani agricoltori “a tutto campo” 25

VITA ASSOCIATIVALaureate e sempre più giovani: ecco le donne che guidano le aziende agricole 24

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LE MULTE PER LE QUOTE LATTE VANNO PAGATE di Alberto Brivio, Presidente Coldiretti Bergamo

on la risoluzione approvata dalla commissione agricoltura della Camera che impone il pagamento delle multe per le quote latte in base alla legge vigente, si sta fi nalmente facendo chiarezza su una vicenda che si trascina ormai da troppo

tempo, con gravi ripercussioni in primo luogo per il settore italiano della zootecnica da latte e poi per l’intero Paese. Questa decisione è arrivata dopo che la Commissione Ue ha manifestato la volontà di aprire una procedura di indagine formale sugli aiuti di Stato nei confronti dell’Italia per le quote latte e ha invitato il nostro Paese a fornire informazioni in relazione alla proroga di 6 mesi al 30 giugno 2011 del pagamento della rata delle multe sul latte in scadenza al 31 dicembre 2010.La nostra Organizzazione si era opposta con fermezza a tale proroga perché era un ulteriore schiaffo agli allevatori che hanno creduto nello Stato e si sono messi in regola affrontando duri sacrifi ci economici. Troppe volte sono stati lesi gli interessi degli allevatori che hanno rispettato le regole e che negli anni, proprio per questo motivo, hanno acquistato o affi ttato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro e che ora stanno affrontando la crisi anche con questo fardello sulle spalle.Questa annosa questione deve essere chiarita una volta per tutte e bisogna fare chiarezza dove ancora si annidano sospetti di varia natura sulle passate gestioni, rivendicando da parte nostra trasparenza e giustizia. Finora sono stati salvaguardati gli interessi dei pochi che non hanno rispettato la legge, mentre si sono ignorate le esigenze della maggior parte degli allevatori che con onestà e grandi sacrifi ci si sono attenuti a quanto

Cprevisto dalla normativa. È giusto che la serietà di chi ha rispettato le regole venga riconosciuta e che non tutti vengano additati indistintamente come i “furbetti delle quote latte. È demoralizzante sentire i cittadini che quando legittimamente chiediamo sostegni per il settore ci invitano “a pagare prima le multe per le quote latte”, senza fare alcuna distinzione tra chi si è comportato in modo responsabile e chi invece ha preferito percorrere altre strade. Non è giusto che le decisioni di pochi vadano a pesare sull’immagine dell’intero comparto. ll problema delle quote latte per troppo tempo ha vincolato l’agricoltura italiana. È arrivato il momento di girare pagina defi nitivamente ripartendo dalla legge che stabilisce regole ben precise che devono essere rispettate. È fi nito il tempo delle proroghe, è arrivato il tempo della responsabilità. Di tutti!

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esperienza dei mercati degli agricoltori

dimostra che, nonostante la crisi, c’è spazio

per crescere con l’innovazione in un sistema

distributivo ingessato da anni.

La concorrenza ha creato migliaia di nuove

occasioni di lavoro e interessanti opportunità di spesa

per i cittadini che hanno premiato un modello che valoriz-

za l’agricoltura del territorio, il Made in Italy e garantisce

sicurezza, qualità e rispetto dell’ambiente

al giusto prezzo. Il successo che questa

formula sta avendo dimostra che stiamo

giocando una partita importante per il

futuro degli imprenditori agricoli. Che si

tratta di una scommessa importante lo ha

capito anche il Governo.

Infatti nel decreto sulla semplifi cazione

che appena varato è stata inserita una

norma importante che consentirà all’agri-

coltore di poter fare vendita diretta anche

al di fuori della propria azienda attraverso

una semplice comunicazione.

È questo uno dei tanti risultati, picco-

li e grandi, che la Coldiretti ha saputo

“agguantare” con il progetto per la

costruzione di una Filiera agricola tutta italiana, un’iniziativa

messa in campo per ridare reddito agli imprenditori agricoli

italiani e assicurare ai cittadini prodotti buoni e sicuri,

autenticamente italiani, al giusto prezzo. Non mi stancherò

mai di ripetere che con questo progetto abbiamo aperto

una nuova strada alle nostre imprese. Non so parlando solo

di farmers market, spacci alimentari in cascina, fi ere, punti

di Campagna Amica e botteghe di Campagna Amica, ma di

è un vero e proprio sistema che deve e che ha il compito di

coniugare la caratteristica agricola con l’effi cienza logistica

della grande azienda, con l’aggiunta di accordi di fornitura

con grandi realtà già esistenti su fi liere strategiche come

quelle dei cereali, del tabacco, dell’energia

attraverso i Consorzi agrari d’Italia.

Abbiamo iniziato dicendo alla gente che

dietro al cibo che compravano c’erano

delle persone e non dei semplici marchi

commerciali, che quelle persone erano e

sono gli agricoltori che volevano ripren-

dersi la paternità dei prodotti ma soprat-

tutto della qualità italiana, per anni usur-

pata da abili strategie di marketing e che

sempre più spesso stavano coincidendo

e volevano far coincidere il cibo con

qualche logo industriale, dimenticando

così la vera identità di origine. I traguardi

che abbiamo fi nora raggiunto sono solo

l’inizio. La Filiera Agricola Italiana è anche

molto altro. È un progetto il cui sviluppo è potenzialmente

infi nito e sta solo a noi, con le nostre mani, le nostre idee

decidere come e quanto portarlo avanti per il bene delle

nostre imprese e di tutta l’agricoltura italiana.

UNA NUOVA STRADA PER LE IMPRESE AGRICOLEdi Lorenzo Cusimano, Direttore Coldiretti Bergamo

L’

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Con la nomina dei componenti della nuova giunta esecutiva e dei due vicepresidenti avvenuta nel corso dell’ultimo consiglio direttivo, si è concluso il rinnovo cariche della Coldiretti di Bergamo. I due vice presidenti che affi anche-ranno il presidente Alberto Brivio per i prossimo quadriennio sono Lucia

Morali di San Giovanni Bianco e Romeo Andreini di Antegnate. La nuova giunta è

composta dai due vicepresidenti e da Fabrizio Fumagalli di Bottanuco, Damiano Brembati di Pontirolo Nuovo, Giovanni Giudici di Vil-minore di Scalve, Carlo Donini di Trescore Balneario.Fanno inoltre parte di diritto il delegato di Giovani Impresa Fabio Bonzi di San Giovanni Bianco e il presidente dell’Asso-ciazione Pensionati Giovanni Cressi di Villongo. “Dopo questo ulteriore passaggio - sot-tolinea il presidente provinciale Alberto Bri-vio - la squadra è ora pienamente operativa. La diffi cile fase che stiamo vivendo impone che si entri subito nel vivo delle urgenti problema-

tiche con cui si sta confrontando il settore agricolo e che ci sia la massima unità e collaborazione sia al nostro interno sia con la struttura che ci affi anca quotidia-namente. Ci aspetta un grande lavoro e tutti dobbiamo contribuire con il massimo impegno e la massima professionalità”.

COLDIRETTI BERGAMO: nominati i due vicepresidenti e la nuova Giunta esecutiva

Lucia Morali

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In controtendenza rispet-to all’andamento generale del com-mercio al dettaglio rilevato dall’Istat volano gli acquisti diretti dal produtto-re con un aumento del 53 per cento rispetto allo scorso anno degli acquisti nei mercati degli agricoltori, dove nel 2011 hanno fatto la spesa ben 9,2 milioni di italiani che hanno tagliato le intermediazioni pur di non rinunciare alla qualità a tavola.

È quanto emerge dal primo rapporto sul “Boom degli acquisti diretti: la ricetta anticrisi degli italiani” pre-sentato all’Assemblea nazionale degli Agrimercati di Campagna Amica della Coldiretti a Roma in via XXIV Maggio 43 dove è stato aperto il primo Salone del Wellness in campagna alla presen-za del Ministero delle Politiche Agrico-le Mario Catania e del presidente della Coldiretti Sergio Marini.

“In pochi anni - sottolinea la Coldiretti - sono nati in Italia 878 mercati degli agricoltori (cosiddetti Farmers market)

dove sono coinvolti 20.800 produttori agricoli che hanno creato nuove op-portunità di lavoro per 3.500 persone. Un risultato reso possibile grazie al grande successo decretato dai consumatori italiani che nel 2011 hanno fatto acquisti per la cifra di 489 milioni di euro (+53 per cento rispetto all’anno prece-dente), un tasso di crescita de-cine di volte superiore a quello dei discount”.La migliore performance realiz-zata da una innovazione com-merciale in tempo di crisi trova il sostegno delle istituzioni con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Cata-nia che ha presentato le novità intro-dotte nel decreto semplifi cazione per favorire la vendita diretta anche fuori dall’azienda agricola con il semplice in-vio di una comunicazione. “L’esperien-za dei mercati degli agricoltori dimo-stra che, nonostante la crisi, c’è spazio per crescere con l’innovazione in un sistema distributivo ingessato da anni”

ha affer- mato il presidente della Coldiretti Sergio Mari-ni nel sottolineare che “la concorrenza ha creato migliaia di nuove occasioni di lavoro e interessanti opportunità di spesa per i cittadini che hanno premia-

9,2 mln di italiani tagliano le intermediazioni pur di non rinunciare alla qualità

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to un modello che valorizza il Made in Italy e garantisce sicurezza, qualità e rispetto dell’ambiente al giusto prez-zo”. I mercati degli agricoltori sono inseriti in una rete di vendita diretta sul territorio della quale fanno parte 3.972 aziende agricole, 670 agriturismi, 878 mercati, 163 botteghe per un totale di 5.683 punti vendita di campagna Ami-ca ai quali si aggiungono 30 ristoranti. A fare la spesa direttamente dal pro-duttore nei mercati degli agricoltori sono per il 68 per cento donne con una presenza maschile molto più elevata rispetto alla media, il livello di istruzione è medio alto per il 68 per cento degli acquirenti.

L’età è inferiore ai 54 anni nel 64 per cento dei casi mentre lo status sociale ed economico è medio alto nell’82 per cento dei casi, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. Un risultato che evidenzia come il ri-sparmio sia solo una delle ragioni che spinge all’acquisto e che la scelta è fortemente condizionata dalla ricerca di cibi sani, di informazioni sui prodotti e dal bisogno di essere rassicurati su quello che si mette nel piatto. Non è un caso che il tempo di perma-nenza è in media di 35 minuti, molto elevato se si tiene conto che si tratta spesso di strutture di dimensioni con-tenute.

I prodotti più acqui-stati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica sono nell’ordine la verdura, la frutta, i formaggi, i salumi, il vino, il latte, il pane, le conserve di frutta, la frutta secca, i biscotti ed i legumi, ma non manca l’interesse per i prodotti non alimentari come ad esempio gli agricosmetici: da quelli al latte d’asina a quelli allo spumante. Estremamente elevato il grado di soddisfazione che è alto per il 77 per cento degli acqui-renti. Il giudizio positivo è confermato dal fatto che in ben nove casi su dieci i clienti consigliano questa forma di ac-quisto ad altri, con il passaparola.Nei mercati degli agricoltori di Cam-pagna Amica si trovano prodotti locali del territorio che non devono affron-

L’identikit degli italiani che fanno la spesa nei Farmers Market64 per cento di età inferiore ai 54 anni68 per cento dei clienti sono donne82 per cento dei clienti ha un status socio-economico medio alto 68 per cento dei clienti ha una scolarità medio altaIl tempo di permanenza è in media di 35 minuti

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su Indagine Campagna Amica/Swg 2012

REGIONE MERCATI PRODUTTORI COINVOLTI

Piemonte 116 2.522

Valle d'Aosta 4 92

Trentino-Alto Adige 12 140

Lombardia 102 2.925

Veneto 94 1.399

Friuli-Venezia Giulia 43 511

Liguria 38 894

Emilia-Romagna 111 2.861

Toscana 60 1.171

Abruzzo 24 209

Umbria 12 131

Lazio 28 1.855

Marche 39 324

Molise 24 147

Basilicata 6 59

Campania 37 2.230

Sardegna 14 447

Puglia 71 1.128

Calabria 10 335

Sicilia 33 1.418

TOTALE ITALIA 878 20.800

Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Campagna Amica

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tare lunghi trasporti con mezzi inquinanti, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifi ca di un sistema di control-lo di un ente terzo. Nei mercati vengono contenuti gli sprechi di imbal-laggi con l’offerta, ad esempio, di latte sfuso, sono banditi gli Ogm e sono messi a disposizione spesso

servizi di vendita a domicilio e offerte speciali per i gruppi di acquisto solidale (Gas) formati da condomini,

colleghi, parenti o gruppi di amici che decidono di fare la spesa insieme per ottenere condizioni vantaggiose ma so-

prattutto per garantirsi la qualità di quanto portano in tavola. Un fenomeno che coinvolge anche molti chef che nei ristoran-ti vogliono offrire menu freschi e genuini a chilometri zero.

Nasce l’agriestetista, spumante antiage e scrub al latte d’asina Nuova diversificazione aziendale

Dalla crema anti invec-

chiamento allo spumante al fango anti

cellulite a base di menta, dal balsamo

protettivo per le labbra a base di stel-

la alpina allo scrub detergente al latte

d’asina, dalla crema defatigante per

le gambe al ribes rosso alla biocrema

al miele fino al tonico rinfrescante al

latte di capra sono solo alcuni dei pro-

dotti cosmetici interamente realizzati

dalle aziende agricole della Coldiretti

e mostrate al primo salone dell’agri-

wellness di campagna inaugurato

nell’ambito dell’Assemblea degli Agri-

mercati di Campagna Amica.

“Si tratta di una straordinaria occasione

per tutti gli amanti del benessere che

ora possono approfittare della fantastica

gamma di cosmetici naturali offerti negli

878 agrimercati di Campagna Amica,

ma anche in ben 150 agriturismi di

Terranostra che dispongono di strutture

dedicate alla salute, alla cura del corpo

ed al benessere degli ospiti. In un mo-

mento di crisi come quello che stiamo

attraversando - sottolinea la Coldiretti

- gli agricoltori si rimboccano le ma-

niche e si reinventano il lavoro dando

vita ad una nuova professione, quella

dell’”agristetista”. Questo nuovo lavoro

non solo permette alle aziende di diver-

sificare la propria attività, ma permette

al consumatore amante del benessere,

che della quiete tipica della campagna,

di godere di un beneficio ulteriore: unire

al relax della mente anche quello del

corpo. I prodotti di bellezza e benesse-

re messi a disposizione da moltissime

aziende agricole sono tantissimi e tutti

hanno diverse e particolari proprietà 

benefiche. I cosmetici allo spumante,

dalla crema antietà al trattamento per il

corpo sono davvero unici perché in loro

l’evanescenza e l’effervescenza delle

bollicine vengono trasferite sulla pelle

ossigenandola a lungo.

Questi prodotti sfruttano, infatti, le

proprietà di un potente antiossidante

contenuto nello spumante che contrasta

invecchiamento cutaneo e i processi

infiammatori.

Si tratta di un innovativo connubio tra

enologia e cosmesi che unisce le bol-

licine più amate dagli italiani alla più

intraprendente ricerca cosmetica contro

l’invecchiamento”.

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La crisi economica cambia il credito

in agricolturaInvestimenti ridotti e orientati verso

ambiti produttivi innovativi

Tra le varie problematiche che il mondo agricolo sta affrontando, va annoverata anche la diffi coltà di ac-cesso al credito.Negli ultimi mesi infatti, sempre con maggiore diffi coltà le banche conce-dono credito alle aziende agricole, nonostante il settore, pur presentando un lieve aumento degli episodi di insol-venza (che di fatto però si traducono in ritardi nel pagamento di alcune rate), si stia confermando come quello a minor rischio per il sistema bancario.Le maggiori diffi coltà sono dovute a veri e propri dinieghi, spesso anche in assenza di motivazioni connesse a diffi coltà fi nanziarie delle aziende richiedenti, e sempre più frequente-mente a ingiustifi cabili ritardi nell’ero-gazione dei fi nanziamenti. Sovente accade anche che le garanzie richieste alle imprese siano ridondanti rispetto all’importo del fi nanziamento erogato:

apposizione di ipoteche su beni di valore anche triplo del fi nanziamento, richiesta di fi dejussioni aggiuntive da parte di confi di e di familiari del richie-dente, soprattutto nel caso di imprese condotte da giovani o in fase di start-up. Alla diffi coltà di accesso al credito si aggiunge anche la crescente onero-sità degli interessi passivi richiesti, che hanno raggiunto, negli ultimi mesi del 2011, livelli mai registrati da oltre 15 anni a questa parte.Tutto ciò si traduce in ulteriori pro-blemi per le aziende che continuano comunque ad investire e per quelle che devono concludere gli interventi avviati con il supporto del Piano di Svi-luppo Rurale. Molti imprenditori agri-coli infatti in questo periodo devono completare le opere e rendicontare le spese, opportunamente quietanzate, per poter benefi ciare dei contributi previsti per tali interventi, ma la stretta

creditizia corrente, in alcuni casi non consente la conclusione delle opere, con il rischio concreto della perdita dei contributi pubblici preventivati.Preoccupazioni in tale senso sono presentate anche da operatori di alcuni settori (esempio avicolo) che devono far fronte urgentemente ad importanti ed onerosi interventi di ristrutturazione

Nella tabella sottostante l’operatività di CreditAgri Italia sulla provincia di Bergamo

Tipologia

Finanziamento

Anno 2010 Anno 2011

N° Importo € N° Importo €

Miglioramenti Fondiari 34 6.280.500,00 26 3.630.000,00

Acq. Quote Azienda 1 500.000,00 2 240.000,00

Energia/Fotovoltaico 13 6.036.000,00 1 50.000,00

Acquisto Macchine 27 1.255.000,00 15 903.000,00

Acquisto Terreno 8 1.050.000,00 4 315.000,00

Passivita’ Onerose 22 4.207.000,00 16 1.418.000,00

Altri 13 1.385.000,00

Totale 118 20.713.500,00 64 6.556.000,00

di Mario Cretti

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Via C. Testa, 24 – 24040 Boltiere (BG) - Tel. 035/80.69.69 Fax 035/48.24.725 - E-Mail: [email protected]

È importante non far mancare

il supporto alle imprese agricole, in particolare

a quelle gestite da giovani imprenditori

degli allevamenti, per rispettare ob-blighi comunitari relativi al benessere degli animali. Va precisato che il man-cato rispetto di tali obblighi, comporta la necessità di cessare l’attività di alle-vamento. “In questa fase di diffi coltà - sostiene Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo - è importante non far mancare il supporto alle imprese agricole, in particolare a quelle gestite da giovani imprenditori. A loro che rap-presentano il futuro del comparto deve essere garantito un accesso al credito facile e snello, non appesantito da una burocrazia cieca e asfi ssiante. Solo così si potrà favorire l’innovazione costante e la formazione umana necessarie ad un rapido adattamento alle richieste del mercato”.Un supporto a tale situazione viene dato da CreditAgri Italia, il Confi di pro-mosso da Coldiretti che ha assorbito lo storico Agrifi di operante in provincia di

Bergamo. CreditAgri ha avuto una fase di assestamento dopo la fusione, ma ora si presenta come un Confi di che ha maggiore potere contrattuale verso le banche, con una garanzia valida secondo i parametri di Basilea (se non ci fosse stata la fusione la garanzia del Confi di sarebbe stata carta straccia). A questo si è anche aggiunta la possibi-lità di veicolare la garanzia ISMEA (che è un garanzia di stato) per grossi in-vestimenti, un’opportunità che alcune aziende agricole bergamasche hanno già colto. La garanzia rilasciata dal Confi di e le informazioni derivanti da una appro-fondita conoscenza del settore e delle aziende rappresentate, che lo stesso è in grado di fornire alla banche, costitu-iscono spesso elemento discriminante per la concessione del fi nanziamento. Un’analisi dell’attività dell’ultimo anno di CreditAgri in provincia di Bergamo

mette in evidenza come gli investi-menti nel 2011 siano stati solo un terzo rispetto a quelli intermediati nel 2010 e come questi abbiano interessato aspetti multifunzionali delle imprese agricole.“Nonostante le diffi coltà - sottolinea Franco Gatti, vicepresidente CreditA-gri Italia e presidente CreditAgri Lom-bardia - molte aziende agricole stanno comunque investendo soprattutto in settori diversi da quelli di una agricol-tura più “tradizionale” ed in particolare verso quelle forme che consentono una “diversifi cazione” di aspetti pro-duttivi legati alla fi liera agricola italiana (spacci, botteghe di “Campagna Ami-ca”, agriturismo, agricoltura multifun-zionale, ecc.). Ciò a dimostrazione della vivacità della imprenditorialità agricola che continua comunque a guardare al futuro e ad essere una risorsa per il Paese”.

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Suini, l’Italia ha il mangime Suini, l’Italia ha il mangime più caro d’Europa:più caro d’Europa:in un anno è aumentato di quasi il 30 per centoin un anno è aumentato di quasi il 30 per cento

Suini, l’Italia ha il mangime più caro d’Europa:in un anno è aumentato di quasi il 30 per cento Non solo benzina. L’Italia è il paese più caro d’Europa anche per il mangime dei suini che, nel 2011, ha raggiunto il costo record di oltre 36 euro al quintale, contro i 28 euro circa di danesi e olandesi, i 26 euro di tede-schi e francesi, i 29 euro dei polacchi, i 30 euro e mezzo degli irlandesi, i 27 euro degli ungheresi o i 29 euro degli spagnoli. Fra il 2010 e il 2011 - spiega Coldiretti Lombardia su dati Anas (as-sociazione nazionale allevatori suini) - i prezzi medi sono aumentai di 8 euro al quintale, con un aggravio di oltre il 29 per cento. È, in proporzione, come se nella spesa delle famiglie di tutti i giorni, nell’arco di un anno un chilo di petto di pollo

aumentasse dagli attuali 8,90 euro (fonte smsconsumatori) a quasi 12 euro, oppure un chilo fettine di bovino passasse da 14,45 euro a quasi 19, oppure le arance da 1,75 a quasi 2,28 euro al chilo.“Sui costi del foraggio - spiega Andrea Cristini, allevatore di Isorella (Brescia) e presidente Anas - hanno infl uito: le quotazioni in crescita di mais e soia, il prezzo della benzina, visto che la mag-gior parte dei trasporti avviene su gom-ma, e infi ne la polverizzazione del mer-cato che non permette la movimen-tazione in blocco di grandi quantità di mangime con una maggiore economia sui costi fi nali”. All’estero invece molti trasporti avvengono su chiatte per via

fl uviale, la benzina costa di meno e il pasto degli animali comprende anche scarti dell’industria agroalimentare, manioca, tapioca e olio di frittura usato. Il ruolo dei Consorzi agrari d’Italia - spiega Coldiretti Lombardia - è quindi strategico per una miglior gestione del mercato e degli acquisti di sementi e foraggi, anche per un settore come quello suinicolo che in 5 anni ha perso 140 mila scrofe e la capacità di allevare 3 milioni di suini all’anno a fronte di un aumento delle importazioni dall’estero.

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Hamburger in provetta, no grazie! Bocciati da 3 italiani su 4 Tre italiani su quattro (73 per cento) non mangerebbero l’ham-buger in provetta nemmeno se cucina-to da uno chef di fama. È quanto afferma la Coldiretti, nel com-mentare l’annuncio della “cottura” in ottobre del primo hamburger creato a partire da cellule staminali di mucca, sulla base dell’ultima indagine Euroba-rometro che evidenzia una diffusa pre-occupazione degli italiani nei confronti dell’applicazione di nuove tecnologie ai prodotti alimentari che hanno portato per ultimo alla produzione di carne arti-fi ciale in laboratorio. Alle forti perplessità di natura etica si aggiungono quelle di carattere economico con un costo stimato in 250mila euro, per il primo hamburger artifi ciale creato dal dottor Mark Post, direttore del dipartimento di fi siologia

dell’Università di Maastricht, nei Paesi Bassi. L’annuncio che l’hamburger verrà cucinato dal top chef britannico Heston Blumenthal, noto per le sue creazioni di gastronomia molecolare, non aumenta l’attrattività del piatto se si considera che attualmente con la sperimentazione si sono ottenute solo strisce di tessuto lunghe 3 centimetri e meno di mezzo millimetro di spessore, di consistenza molliccia e di colore gri-gio perche non c’è sangue.La realtà è che nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefi ci delle nuove modifi cazioni ge-netiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervita-minico fi no al latte materno da mucche transgeniche) rimane elevato il livello di scetticismo dei cittadini.

Per questo, come hanno dimostrato le esperienze del passato a partire dalla mucca pazza (Bse), le innovazioni in un settore come quello alimentare, parti-colarmente esposto ai rischi per la sa-lute, devono percorrere la strada della naturalità e della sicurezza.

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ALCOL, dimezzato

il consumo di vino in 30 anni

Si è praticamente dimezzato negli ultimi 30 anni in Italia il consumo di vino che è sceso a meno di 40 litri a persona per un totale inferiore ai 21 milioni di ettolitri. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferi-mento alla Relazione annuale del Ministero della Salute dalla quale si evidenzia la crescita fra i giovani e gli adulti dell’abitudine al consumo di superalcolici, aperitivi e amari, che implicano spesso consumi lontano dai pasti e con frequenza occasionale al posto del vino. È emblematico il fatto che nel 2011 per la prima volta si è addirittura bevuto più vino italiano all’este-ro che in Italia per effetto di un aumento del 16 per cento delle esportazioni e di una sostanziale stabilità degli acquisti familiari (-1 per cento). Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avu-to una accelerazione negli ultimi dieci anni, è stato accompagnato da un atteggiamento più respon-

sabile di consumo. Insieme al cambiamento delle abitudini alimentari a far calare la domanda soprattutto nelle risto-razione sono stati, oltre ai ricarichi eccessivi, le campagne antialcol e la stretta sulle norme del codice della strada che

hanno colpito indiscriminatamente anche il vino che è in realtà carat-terizzato da un più responsabile consumo abbinato ai pasti che non ha nulla a che fare con i binge drin-king del fi ne settimana. Il vino è divenuto l’espressione di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fi sico che aiuta a stare bene con se stessi da con-trapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. Si tratta di un cambiamento che occorre riconoscere per evitare il rischio di una dannosa crimina-lizzazione, mentre è necessario investire nella prevenzione pro-muovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni.

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L’85% dei fondi agricoli va al 19% delle imprese

Disequilibrio nella ripartizione delle risorse comunitarie

L’ 85 per cento dei fondi comunitari destinati all’agricoltura van-no a solo il 19 per cento delle imprese agricole europeo. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla distribuzione degli aiuti diretti pubbli-cati dalla Commissione europea (DG AGRI) che evidenziano un forte disequi-librio nella ripartizione delle risorse co-munitarie. Nel 2010 sono stati versati a 39,7 miliar-

di di euro a 7,79 milioni di soggetti con un importo medio di 5096 euro. Oltre il 60 per cento delle imprese ha ricevuto meno di 1250 euro, mentre 3.970 bene-fi ciari (lo 0,05 per cento) hanno ricevu-to oltre 300.000 euro, con la massima

concentrazione in Germania (1.660), Repubblica Ceca (390), Italia (350), Spa-gna (330) e Regno Unito (310). In Italia il 12,5 per cento delle imprese riceve il 75 per cento dei sostegni comunitari. La prossima riforma della Politica agri-cola comune (Pac) deve rappresentare l’occasione per una forte legittimazione della spesa verso l’agricoltura, con una maggiore equità e non premiare chi ha tanta terra e non ci fa niente. Occorre evitare una nuova forma di accoppiamento alla superfi cie che rap-presenterebbe una nuova ed incom-prensibile rendita fondiaria.

UE-12 UE-15 UE-27 Italia

Numero imprese (milioni) 3.143 4.649 7.792 1.247

Importo medio ricevuto in euro 1.552 7.486 5.096 3.314

Soggetti che ricevono meno di 5.000 euro

% dei soggetti

% dei pagamenti

 

96%

40%

 

71%

12%

 

81%

15%

 

87%

25%

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Nel 2011 sono aumentate del 30 per cento le aziende del settore agricolo e agroalimentare in sofferen-za nel far fronte al pagamento di mutui e l’accordo sulla nuova moratoria per il credito alle piccole e medie imprese rappresenta una prima risposta a que-sta problematica. È il commento della Coldiretti all’intesa sottoscritta assieme all’Abi e alle altre organizzazioni di rappresentanza del mondo economico per assicurare la disponibilità di adeguate risorse fi nan-ziarie alle imprese e favorire così la ripresa. L’accordo prevede tre tipi di interventi: sospensione del paga-mento delle rate dei mutui e delle operazioni di leasing fi nanziario; allungamento della durata dei mutui; fi nanziamenti proporzionali all’aumento dei mezzi propri rea-lizzati dall’impresa. Negli ultimi dodici mesi le aziende del settore in sofferenza nel far fronte ai debiti pregressi sono aumentate di un terzo, mentre si è fatta sempre più drammatica la stretta creditizia che fa venire meno la possibilità di garantire

liquidità. Un ruolo determinante in tal senso viene oggi ricoperto dai consor-zi fi di che continuano a sostenere le imprese attraverso il rilascio di forme di garanzia. È il caso di CreditAgri Italia, il primo consorzio nazionale di garanzia fi di ed assistenza tecnica e fi nanziaria, specializzato per il settore agricolo ed agroalimentare e pro-mosso dalla Coldiretti, che nell’ultimo anno ha aumentato il volume degli affi damenti, raggiungendo uno stock di erogazioni che sfi ora il miliardo di euro. Il Confi di è nato dalla fusione e regionalizzazione di otto confi di agri-coli presenti sul territorio nazionale, di emanazione Coldiretti.

I punti salienti dell’accordo

I MUTUI - 12 mesi Operazioni di sospensione dei fi nanziamenti L’accordo prevede la sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, e quella per 12 o 6 mesi del-la quota capitale prevista nei canoni di leasing “immobiliare” e “mobiliare”.

Possono essere ammesse le rate dei mutui e delle operazioni di leasing fi nanziario che non abbiano già usufru-ito della sospensione prevista dall’Av-viso comune del 3 agosto 2009. Le rate non devono essere scadute da oltre 90 giorni.L’ALLUNGAMENTO - 270 giorni Possibilità di spostare in avanti la scadenza È prevista la possibilità di allungare la durata dei mutui, di prorogare fi no a 270 giorni le scadenze a breve termine per esigenze di cassa, e di allungare fi no a 120 giorni le scadenze del credi-to agrario di conduzione. Sono ammessi i mutui che non hanno benefi ciato di analoga facilitazione con l’Accordo di febbraio 2011. Ammessi anche i mutui che benefi cia-no della moratoria attuale ma al termi-ne del periodo di sospensioneI TEMPI - 31 dicembre Per le richieste c’è tempo fi no a fi ne anno Le richieste dovranno essere presen-tate dalle imprese entro il 31 dicembre 2012. alle banche che hanno aderito

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PMI:PMI: bene l’accordo sul credito,nel 2011 bene l’accordo sul credito,nel 2011 aumentate del 30% le sofferenzeaumentate del 30% le sofferenze

PMI: bene l’accordo sul credito,nel 2011 aumentate del 30% le sofferenze

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all’accordo comunicandolo all’Abi e impegnandosi a renderlo operativo entro 30 giorni. Le domande di allun-gamento dei mutui che al 31 dicembre prossimo dovessero essere ancora in sospensione potranno essere presen-tate entro il 30 giugno 2013I PALETTI - 50 milioni Misure riservate alle piccole e medie imprese Possono benefi ciare delle misure le Pmi di tutti i settori, defi nite dalla nor-mativa comunitaria. Devono avere meno di 250 dipendenti, fatturato minore di 50 mln di euro, op-pure con totale attivo di bilancio fi no a 43 mln di euro. Al momento della domanda devono essere “in bonis”: non devono avere nei confronti dalla banca sofferenze, partite incagliate, esposizioni ristrutturate o esposizioni scadute o sconfi nanti da oltre 90 giorni

LE RISPOSTE - 30 giorni

Per ulteriori informazioni rivolger-si a CreditAgri sede di Bergamo(Mario Cretti 035/4524011).

PMI: bene l’accordo sul credito,nel 2011 aumentate del 30% le sofferenze

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L’assicurazione L’assicurazione come opportunità e non come opportunità e non come costo a perderecome costo a perdere

Di questi tempi un titolo del genere può sembrare uno slogan di pessimo gusto ed invece è proprio vero. Facciamo riferimento alla poliz-za ZOOTECNICA con lo smaltimento delle carcasse che usufruendo del fon-do di solidarietà nazionale; del fondo UE e dell’integrazione regionale abbat-te i costi fi no al 90%.

E la crescita esponenziale della rac-colta premi negli ultimi anni ne è la più classica delle testimonianze.Quello più gettonato è il comparto bo-

vino che vede la copertura delle seguenti garanzie:

ABBATTIMENTO FORZOSO (obbligatoria)

In sostanza la polizza, che va sotto-scritta dal Consorzio di difesa in qualità di contraente, tutela l’allevatore dal danno diretto conseguente all’attua-zione dei Piani di Eradicazione della Tubercolosi (D.M. 592/95) della Leucosi Bovina Enzootica (D.M. 358/96) e della Brucellosi (D.M. 651/94).

MANCATO REDDITO (facoltativa) Derivante dal fermo dell’allevamento, in seguito ad Abbattimento forzoso di tutti i capi presenti per l’attuazione dei Piani di eradicazione della Tubercolosi, della Leucosi e della Brucellosi, o a seguito di focolaio di Afta Epizootica o Pleuro Polmonite Infettiva Contagiosa dei Bovini.La garanzia, se sottoscritta, indenniz-za l’assicurato per il mancato reddito giornaliero per ogni giorno di fermo

L’assicurazione come opportunità e non come costo a perdere

FATA ASSICURAZIONISubagenzia Impresa Verde

Speciale r.c. macchine agricole

Con l’intento di aiutare i soci a contenere il più possibile i costi, Coldiretti tramite la propria subagenzia FATA ASSICURAZIONI

invita tutti i proprietari di macchine agricole (trattori, carri, rimorchi, motofalciatrici, ecc) a recarsi presso gli uffici di

zona o direttamente presso la sede di via Mangili con le polizze (NON FATA).L’occasione sarà propizia per un confronto con le offerte del marchio FATA.

didi Giuseppe Cavallanti Giuseppe Cavallantidi Giuseppe Cavallanti

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L’assicurazione come opportunità e non come costo a perdere

dell’allevamento (con il limite di 180 giorni annui).

SMALTIMENTO CARCASSE (facoltativa)

FATA Assicurazioni pagherà diretta-mente alla ditta smaltitrice regolarmen-te autorizzata ed in regola con quanto previsto dal reg. CE 1063/2009 il costo dello smaltimento delle carcasse. Per saperne di più contattare il proprio uffi cio zona o diretta-mente PINO CAVALLANTI allo 0354524142.

La garanzia indennizza l’assicurato per il mancato reddito

giornaliero per ogni giorno di fermo dell’allevamento

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Rifiuti: niente oneri ambientali per il trasporto entro i dieci km 

Risolvendo, seppure parzialmente, alcuni dei problemi legati al trasporto di rifi uti effettuato dagli impren-ditori agricoli tra fondi spesso limitrofi , passando per la pub-blica via, il decreto legge in materia di semplifi cazioni pub-blicato in gazzetta uffi ciale (articolo 28 del D.L. 9 febbraio

2012) prevede che non è considerato trasporto, ai sensi del “codice ambientale”, il trasporto

dei propri rifi uti da un fondo appartenente alla medesima azienda agricola, quando la distanza tra

i fondi non sia superiore a dieci chilo-metri o verso il sito della cooperativa agricola di cui si è soci. La disposizione, fortemente solleci-tata dalla Coldiretti, va a migliorare il

testo discusso inizialmente in sede di Consiglio dei Ministri, in cui le semplifi -

cazioni erano limitate a trasporti effettuati fi no ad un chilometro di distanza.

Dal 10 febbraio, quindi, le imprese agricole pos-sono trasportare i propri residui per distanze

fi no a dieci chilometri, senza dover adem-piere agli oneri derivanti dall’applicazione

delle norme in materia di trasporto dei rifi uti, dimostrando che stanno andando verso la messa a dimora dei rifi uti in un

deposito temporaneo, normalmente situato presso la sede aziendale.

Il decreto legge integra anche la defi nizione di deposito temporaneo, prevedendo che si con-

sideri tale, oltre al luogo di produzione dei rifi uti, il sito che sia nella disponibilità

giuridica della cooperativa agricola di cui gli stessi sono soci.

Le medesime semplifi cazioni, quindi, sono riconosciute agli

imprenditori agricoli che trasportano i pro-pri rifi uti verso la sede della cooperativa agri-cola di cui sono soci.

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PACCHETTO LATTE

Il Consiglio ed il Parlamento Europeo, hanno recentemente approvato la modifi ca del Regolamento CE n°1234/2007 che defi nisce i rapporti contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, il cosiddetto “Pac-chetto Latte”, come modifi ca dell’OCM unica sul funziona-mento del settore latte e riguarda principalmente i rapporti econimici tra gli allevatori e gli acquirenti dell’industria lattiero-casearia.Gli obiettivi del pacchetto latte sono:- Il rafforzamento del potere contrattuale degli allevatori

mediante l’attività dell’ Organizzazioni dei Produttori (OP) e delle Organizzazioni Interprofessionali (OI).

- La gestione dei mercati agricoli e monitoraggio continuo della produzione latte.

- L’attuazione della programmazione produttiva dei for-maggi DOP e IGP.

Le nuove disposizioni per quanto riguarda le OP e le OI en-treranno in vigore dopo la pubblicazione sulla GU dell’Unio-ne Europea mentre per quanto riguarda le relazioni contrat-tuali e di programmazione produttiva entro 6 mesi da detta pubblicazione (settembre/ottobre).Dopo la pubblicazione del regolamento seguiranno le nor-

me di applicazione della Commissione e successivamente sarà compito degli Stati Membri attuare e gestire le nuove norme tra le quali scegliere se rendere o meno obbligatori i contratti che si potranno stipulare tra industriali e industriali lattiero-caseari.La presente modifi ca rappresenta uno strumento importante per il settore lattiero caseario al fi ne di un riequilibrio della contrattazione con la parte industriale.

Nuovi rapporti contrattuali nel settore latte e prodotti lattiero-casearidi Luigi Carminati

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Ecco i nuovi requisiti per accedere al pensionamento anticipato

Andare in pensione prima dell’età della vec-chiaia è ancora possibile: ormai si sa i 40 anni non bastano più, ma servono più contributi, con riduzioni percentuali sul-la rendita per chi ha meno di 62 anni. Stesse condizioni sia per i dipendenti (privati e pubblici) che per i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni Inps dei coltiva-tori diretti, commercianti e artigiani.Dopo aver analizzato la pensione di vecchiaia, ecco una sintesi sui nuovi requisiti introdotti per il pensionamento an-ticipato, introdotto dalla riforma Monti, a cura del Patronato Epaca. Per chi matura i requisiti dal 1° gennaio 2012: non esisteranno più le pensioni di anzianità conseguibili attra-verso il “sistema delle quote”, date dalla somma tra età ana-grafi ca e un minimo di contributi; i lavoratori dipendenti e autonomi potranno ottenere la pensione prima dell’età pen-sionabile esclusivamente con la pensione anticipata, che si potrà conseguire al raggiungimento del minimo di anzianità contributiva riportata nella tabella seguente (fi no al 2016).

Requisito contributivo per il pensionamento anticipato con anzianità indicizzate alla speranza di vita dal 2013

2012 2013 2014 2015 2016

Uomini 42 anni e 1 mese 42 anni e 5 mesi 42 anni e 6 mesi 42 anni e 6 mesi 42 anni e 10 mesi

Donne 41 anni e 1 mese 41 anni e 5 mesi 41 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi 41 anni e 10 mesi

di Ivan Bonomi

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Penalizzazioni Se si accede a tale tipologia di pen-sione prima dei 62 anni sono tuttavia previste penalizzazioni percentuali (1% per ogni anno di anticipo rispetto all’età di 62 anni e 2% per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto a due anni) sulla quota di pensione matura-ta fi no al 31.12.2011. Si segnala che questa disposizione potrebbe essere modifi cata per effetto di una Legge in corso di emanazione. I lavoratori con primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996, in alternativa, possono accedere al pen-sionamento anticipato con 20 anni di contribuzione effettiva e 63 anni di età (nel 2012, successivamente anche il suddetto requisito anagrafi co sarà adeguato agli incrementi della speran-za di vita) a condizione che l’ammon-tare della pensione sia pari a 2,8 volte l’assegno sociale.DecorrenzeAnche per chi matura i requisiti per la pensione anticipata a decorrere dal 1° gennaio 2012 non si applicano più, sal-vo le eccezioni di Legge, le decorrenze differite dei trattamenti pensionistici

(fi nestre), ma la pensione decorrerà dal primo giorno del mese successivo alla maturazione dei requisiti, sempre che la relativa domanda sia stata pre-sentata prima di quella data. Si ricorda che occorre sempre la cessazione dell’attività lavorativa dipendente.Rimangono ferme le previgenti dispo-sizioni in materia di requisiti e di de-correnza dei trattamenti pensionistici di anzianità nei confronti di coloro che li hanno maturati entro il 31 dicembre 2011.Ecco, inoltre, alcune importanti eccezioni.Opzione donnaFino al 31.12.2015 le lavoratrici che

accettano di optare per un calcolo pensionistico interamente contributivo possono ancora andare in pensione con 35 anni di contributi e 57 anni di età, se dipendenti, 58 anni di età, se autonome.I lavoratori dipendenti (uomini e donne) che entro il 31.12.2012 abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni i quali avrebbero maturato prima dell’entrata in vigore della riforma i requisiti previsti dalla precedente normativa per le vecchie pensioni di anzianità (vale a dire 35 anni di contributi e 61 di età o 60 anni di età e 36 anni di contributi) possono accedere alla pensione anticipata al compimento dei 64 anni di età.

Per una consulenza personalizzata raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al Patronato Epaca: gli ope-ratori Epaca forniranno gratuitamente tutta l’assistenza necessaria, verifi can-do il raggiungimento dei requisiti previ-sti dalla normativa vigente e la relativa decorrenza e predisponendo tutta la documentazione che deve essere in-viata all’Inps.

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Laureate e sempre più giovani: sono le donne titolari di aziende agricole in Lombardia. È questo l’identikit che emerge da un’analisi della Coldiretti regionale sui dati dell’ultimo censimento nazionale dell’agricoltura.

Sono 11.548 le donne che gestiscono un’impresa agricola in Lombardia, il 22 per cento delle oltre 52mila totali a livello regionale. Il dato sale al 35 per cento se si considerano solo le aziende multifunzionali, che svolgono quindi più di un’at-tività (ad esempio: coltivazione e fattoria didattica, alleva-mento e vendita diretta, ecc.).

I settori - spiega la Coldiretti Lombardia - che riscuotono maggior successo nel mondo femminile sono quelli più innovativi: gli agriturismi, gli agrinido, gli agriasilo, le fattorie sociali e quelle didattiche. Attività che rappresentano la base di un nuovo “welfare” sui servizi all’infanzia, agli anzia-ni e ai disabili.

Nel giro di dieci anni le imprenditrici agricole hanno rag-giunto un tasso di scolarizzazione elevato, confermandosi più studiose rispetto ai colleghi uomini: quelle con la laurea sono passate dal 3 all’8,6 per cento del totale, mentre quel-le con il diploma sono cresciute dal 19 al 30,6 per cento.

“Inoltre - spiega Pina Alagia, rappresentante di Donne Impresa Coldiretti Lombardia - le titolari di azienda sono sempre più giovani: diminuiscono le ultra sessantenni e aumentano quelle tra i 40 e i 60 anni, mentre le giovani rap-presentano il 14 per cento del totale”.

“Più del 90 per cento del tempo delle donne - conclude la Coldiretti regionale - è monopolizzato da casa, famiglia e lavoro: alla fi ne riescono a dedicare a se stesse solo un’ora al giorno”.

Laureate e sempre più giovani: ecco le donne che guidano le aziende agricole

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Giovani agricoltori “A TUTTO CAMPO”Da Bergamo adesione convinta all’iniziativa

promossa da Coldiretti Giovani Impresa

I giovani bergamaschi che hanno partecipato all’Assemblea di Verona

Una nutrita dele-gazione di agricoltori aderenti a Giovani Impresa Coldiretti Berga-mo ha partecipato, il 28 febbraio scorso, presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona, all’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa Nord Italia dal titolo “A tutto campo”, la prima grande assise dei giovani agricoltori del Nord Italia che ha coinvolto nella nostra regione duecento imprenditori under 30, i quali insieme ai giovani prove-nienti da Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte e Veneto hanno dato vita una di-battito per affermare la necessità di far sentire una voce forte e giovane nella rappresentanza, che consenta un reale cambio di passo nel Paese, per garantire un presen-te e un futuro migliore alle giovani generazioni.

Dai lavori sono emerse le istanze dei giovani agricoltori e le pro-poste per il sostegno al progetto nazionale di Coldiretti per “una fi liera agricola tutta italiana”. Sono intervenuti i delegati dei giovani delle regioni coinvolte, il sindaco di Verona Flavio Tosi, il presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza, il governatore del Veneto Luca Zaia e il delegato nazionale di Giovani Impresa Vit-torio Sangiorgio.

Analoghe iniziative sono state organizzate per il centro e il sud Italia.“Abbiamo partecipato con entu-siasmo a questo incontro - sotto-linea il delegato di Giovani Impresa Coldiretti Bergamo Fabio Bonzi - perché il progetto della fi liera agricola tutta italiana guarda ai

Gianluca Vismara

È stato interssante perchè ha espresso

vitalità e ottimismo, inoltre non

ci sono state remore nel dibattito ma

il confronto è stato molto schietto.

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giovani come protagonisti, non soltanto del futuro ma anche del pre-sente; un protagonismo imprenditoriale che riteniamo di interpretare per contribuire positivamente alla nuova fase che sta vivendo il nostro Paese. In questo particolare momento economico in cui tante scelte stanno riscrivendo il futuro dei giovani anche noi vogliamo fare la no-stra parte”.

Al meeting hanno partecipato i testimoni di un’agricoltura motore dello sviluppo sostenibile, pronti a raccontare la loro esperienza concreta di imprenditori fatta non solo di numeri, ma anche di cultura del lavoro, del risparmio, della solidarietà quali elementi per evolversi, progredire, con-frontarsi con la società senza perdere la propria identità.

Elena Baggi

È stato entusiasmante vedere

tanti giovani insieme

parlare di agricoltura e tutti

gli interventi hanno toccato temi

strategici per il futuro del settore.

Francesca Monaci

Questi incontri sono importanti

perchè portano entusiasmo e danno

la possibilità di conoscere altri giovani

e confrontarsi con altre esperienze.

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Il verde cerca nuovi spazi Il verde cerca nuovi spazi nella case sempre più piccolenella case sempre più piccoleIl verde cerca nuovi spazi nella case sempre più piccole

I giovani della Coldiretti promuovono un concorso per orti e giardini verticali

Verdure sulle pareti e fi ori appesi come quadri. Dopo piante e vasi sui balconi, giardini e orti sotto casa, il “piacere della zolla” è pronto ad andare in verticale, soprattutto nelle grandi città dove i prezzi si allargano ma gli appartamenti si restringono. Aumentano i monolocali e i bilocali e quin-di ottimizzare gli spazi dedicati al verde diventa una necessità.

Per questo i giovani imprenditori della Col-diretti Lombardia hanno organizzato il pri-mo concorso a livello regionale per “orti e giardini verticali”.

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I partecipanti devono essere agricol-tori (fra i 18 e i 40 anni) e dovranno realizzare composizioni “a parete” con piante e fi ori dei propri vivai o comun-que italiani. Le fotografi e delle opere dovranno arrivare per posta elettronica entro il 30 marzo 2012 agli indirizzi [email protected] e [email protected]. Entro il 6 aprile prossimo verranno selezionati i primi cinque classifi cati fra i quali sarà proclamato il vincitore. Con questa iniziativa si intendono rappresentare le

potenzialità innovative dei giovani im-prenditori agricoli lombardi nell’ambito della fl oricoltura.In particolare, gli orti a parete sono la novità del momento e quella dei giar-dini verticali sui muri degli edifi ci sta diventando una tendenza consolidata soprattutto tra i giovani.Le opere migliori, fra tutte quelle in gara, saranno esposte il 14 aprile 2012 nello spazio di Cascina Cuccagna in occasione dell’apertura della prima

bottega di Campagna Amica a Milano, dove si potranno trovare i tesori della fi liera agricola italiana. Al vincitore del concorso “Orti e giardini verticali” sarà assegnato gratis per un anno lo spazio esterno adiacente la bottega, dove sarà offerto ai consumatori tutto il necessario (kit, vasi, piante e fi ori) per coltivare un po’ di verde in città. Ulte-riori informazioni sul regolamento del concorso si possono trovare sul sito www.agricolturamica.it.

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ALLA SCOPERTA DELL’OLIO E DEL VINO

DEL LAGO D’ISEO

Il 19 gennaio si è svolta presso la locanda cascina Boneta di Sarnico una serata di degustazione vini ed oli extravergine di oliva del lago d’Iseo organizzata dall’associazione vitivinicoltori del Monte Bronzo-ne in collaborazione con Coldiretti Sarnico e l’associazione olivicoltori del Sebino.

Con 100 partecipanti l’evento ha riscosso un grande successo sul terri-torio. Dopo il saluto dei presidenti delle associazioni Frattini Domizia e Fran-co Bonardi, il segretario dell’associa-zione vitivinicoltori Andrea Longa-retti e Valentino Ghirardelli per gli olivicoltori hanno illustrato le principali attività tecniche e promozionali svolte

dalle associazioni sul territorio, Sono seguite poi una serie di degu-stazioni di vini: Valcalepio bianco doc dell’azienda Podere della Cavaga, vino Rossobronzone prodotto diretta-mente dai viticoltori dell’associazio-ne per concludere con il Valcalepio rosso riserva dell’azienda agricola la Rocchetta e moscati locali, il tutto abbinato a piatti tipici come lo stracchino Bronzone, la formaggella Bronzone, il miele, i salumi, le carni ed ovviamente conditi con il pregiatissi-mo olio extravergine di oliva prodotto sul lago d’Iseo.Graditissime le partecipazioni e gli interventi del direttore e presiden-te Coldiretti Lorenzo Cusimano e Alberto Brivio, dell’ assessore comunità montana laghi bergama-schi, della Provincia, dell’associazione italiana sommelier, enologi e sindaci del territorio.Visto il successo e l’ottima iniziativa fi nalizzata alla promozione di vino e olio di alta qualità nonché alla valoriz-zazione del territorio, si attende con entusiasmo la seconda edizione.

Degustazione guidata promossa da Coldiretti, associazione Monte

Bronzone e associazione olivicoltori

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Per rispondere alle attuali esigenze la Mutti Amos Macchine Agricole presenta per il 2012 la nuova ed aggiornata produzione di Trincia Lancia Paglia o impagliatrice, come comunemente vengo-no defi nite queste macchine.Forte dell’esperienza maturata da oltre 10 anni dall’inizio della produzione dei primi modelli di “Tec-nocutter”, la gamma viene ampliata con versioni che contengono sino a 3 balloni del diametro di Mt 1.50 a Mt 1.80. Tutti i modelli hanno un robusto telaio, un piano di carico con catene a rullini e rullo di taglio a 56 o 112 lame a secondo della lunghezza di taglio richie-sta. Sempre per dare più scelta sono a disposizione 3 tipi di contro-coltelli montati e avvitati davanti al rullo di taglio. La ventola anteriore del diametro di Mt 1.50 con 10 pale bullonata crea il giusto vortice d’aria per l’espulsione dei prodotti trinciati senza intasamento,

anche se si tratta di materiale umidi. Lo scarico a destra in ordine di marcia con regolazione idraulica della posizione per-mette di avere una distanza di lancio da Mt 1 a Mt 15.

Il portellone posteriore, robusto ed appositamente realizzato con 2 martinetti idraulici, facilita il carico dei balloni con azionamento dal posto di guida.Molto interessanti sono le applicazioni su richiesta quali:- scarico girevole a 300°;- scarico laterale in basso oltre a quello normale late-

rale;- versioni semiportata con ruote piroettanti posteriori.Rapidità di taglio di 3/4 minuti per 1 ballone e minimo impiego di potenza di 45 Cv.Il Trincia paglia Mutti Amos trova largo impiego anche negli allevamenti avicoli e negli impianti di bioenergia dove sono utilizzati paglia o altri foraggi e stocchi di mais. La ditta Mutti Amos è specializzata anche nella costruzione di Spandiletame, Caricarotoballe, Carri Botte, Rimorchi, Dumper e Carri Unifeed.

La paglia è ancora una delle migliori soluzioni per la lettiera dei bovini.

Mutti Amos macchine agricole ha l’impagliatrice giusta!

Tecnocutter con scarico girevole 300° Doppio giro di lame e contro-lama per taglio extrafine

Per qualsiasi informazioni contattate:

Mutti Amos Macchine Agricole

Via dell’Industria, 24 - 46041 Asola (Mn)

Tel. 0376/710495 - Fax 0376/710798,

[email protected] - www.muttiamos.it

Contatto Facebook: Mutti Amos Macchine Agricole Srl

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