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MENSILE D’ MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA INFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALE CULTURA RURALE MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE Parte dai giovani IL RILANCIO dell’agricoltura Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo Anno VIX - n.ro 5 Maggio 2011

Bergamo Coldiretti

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Mensile di Coldiretti Bergamo mese di maggio

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MENSILE D’MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLAINFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALECULTURA RURALEMENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE

Parte dai giovaniIL RILANCIOdell’agricoltura Po

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Anno VIX - n.ro 5Maggio 2011

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EditoreColdiretti Bergamo

Direzione e amministrazione24125 Bergamo - via Mangili, 21

AutorizzazioneTribunale di Bergamon. 252 del 15/11/1952

Direttore responsabileLorenzo Cusimano

Responsabile di redazioneAnnamaria [email protected]

Hanno collaboratoa questo numeroLuigi Carminati Roberto PizzagalliBruno RedaelliIvan Bonomi

Grafi caStudio Grafi co L’AzzurroTelefono 035 31 53 47

StampaStudio LitoClap di C. Pezzoni e fi glio24126 Bergamo - via Carnovali, 31Telefono 035 31 74 [email protected]

Poste Italiane SpaSpediz. in abb. post. D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 48) art. 1 comma 1 DCB, Bergamo

Pagamento assolto tramite versamento quota associativa

Anno VIX - n.ro 4Maggio 2011

EDITORIALETradizione e innovazione, due facce della stessa medaglia 04PRIMO PIANOSostenere i giovani per favorire il ricambio generazionale 05ATTUALITÀ SINDACALEAssemblea dei Giovani imprenditori: dai campi italiani 250mila posti in 10 anni

06

ATTUALITÀ SINDACALECrisi: dai giovani imprenditori 4 mld di investimenti 12

2011

CONTINUA LA CAMPAGNA TESSERAMENTO 2011Rinnovare la tessera vuol dire dare più forza alla Coldiretti, ma soprattutto vuol dire dare più forza alle imprese agricole associate.

ATTUALITÀ SINDACALE2.000 giovani per la fi liera agricola tutta italiana 08ATTUALITÀ SINDACALESergio Marini aigiovani: siate contagiosi 11

Le notizie di Coldiretti Bergamo

si trovano anche sul sito

www.bergamo.coldiretti.it

ATTUALITÀ SINDACALEAgricoltore sposo ideale per 6 genitori su 10 14ATTUALITÀ SINDACALEdall’agrospizio alle piante sui tetti, le idee giovani 15

VITA ASSOCIATIVAColtivatori diretti e lap, contributi dovuti all’inps per il 2001 29

ATTUALITÀ SINDACALEMezzo miliardo di euro e 8mila Aziende così cresce l’agricoltura giovane in lombardia

20ATTUALITÀ SINDACALEA bergamo l’agriturismo cresce con i giovani 21ATTUALITÀ SINDACALEUna giovane allevatrice guida il consorzio Formai de Mut 22

ATTUALITÀ SINDACALEL’azienda bergamasca vince l’Oscar Green lombardo 18

ATTUALITÀ SINDACALEGiovani Europei a confronto con le aziende bergamasche 23IMPRESA VERDELe principali novità del decreto sviluppo 24IMPRESA VERDERegime quote latte,campagna 2010-11 28

ATTUALITÀ SINDACALEDiventare agricoltorein 10 mosse 17

MENSILE D’MENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLAINFORMAZIONE AGRICOLA E E CULTURA RURALECULTURA RURALEMENSILE D’INFORMAZIONE AGRICOLA E CULTURA RURALE

Parte dai giovaniIL RILANCIOdell’agricoltura

Anno VIX - n.ro 5Maggio 2011

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EDITORIALE

LA STRATEGICITÀ LA STRATEGICITÀ DELDEL CIBO CIBO

TRADIZIONE E INNOVAZIONE, DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Nonostante l’agricoltura sia in diffi coltà, sono numerose le esperienze di giovani che credono nelle potenzialità del settore e investono con creatività e professionalità in attività che ne tratteggiano un’ immagine rinnovata, a volte sorprendente anche per i

suoi stessi operatori. Negli ultimi tempi la nostra attenzione su queste realtà “che guardano al futuro” è stata piuttosto marcata (lo è anche in questo numero di Bergamo Coldi-retti), non perché abbiamo perso di vista le aziende tradizionali, che sappiamo costituiscono l’ossatura della nostra agricoltura, ma perché riteniamo utile e importante fare emergere nuovi modelli imprenditoriali “scaccia crisi”, che dimostrino le potenzia-lità del comparto e il suo sforzo per essere dinamico, al passo con i tempi e alle nuove esigenze del mercato.

Il nostro obiettivo è di valo-rizzare e dare un volto alle imprese che ogni giorno si impegnano nel Paese per costruire una Filiera Agricola tutta Italiana, innovando il proprio modo di fare impresa per essere in sintonia con le richieste dei consumatori oltre che per migliorare la pro-pria competitività.

L’agricoltura tradizionale, con i suoi problemi e le sue dif-fi coltà, ma anche con la sua storia e i suoi primati, è sempre al centro dell’azione della Coldiretti. Lo dimostrano le batta-glie per il prezzo del latte, per l’etichettatura d’origine, per la valorizzazione del vino, per la difesa del fl orovivaismo per

la tutela della zootecnia. Lo dimostra senza alcun dubbio il progetto per la costruzione di una Filiera Agricola tutta Itali-ana che con grande lungimiranza stiamo portando avanti sul territorio e che ha già realizzato importanti traguardi.

Un progetto che è la naturale conseguenza del quel pro-cesso di rigenerazione della nostra agricoltura che abbiamo

iniziato anni fa e che ha por-tato ad ampliare l’orizzonte delle imprese, anche attra-verso strumenti normativi innovativi come la Legge di Orientamento che introdotto il concetto di multifunzional-ità e ha allargato l’operatività delle imprese agricole dalla produzione alla trasformazi-one e alla vendita.

Ma questo non signifi ca che dobbiamo tapparci gli occhi e non vedere le sfi de che si profi lano al nostro orizzonte, sarebbe un grave errore per tutti. Per le aziende tradizion-ali e per quelle innovative, per chi da tanti anni lavora nel settore e per chi ha scelto l’agricoltura per muovere i primi passi da imprenditore.

Quindi largo ai giovani senza paura e senza riserve, perché l’innovazione e la tradizione sono due facce della stessa medaglia: la nostra agricoltura, con i suoi prodotti che tutto il mondo ci invidia e con i suoi protagonisti, di ogni età e di ogni settore, ognuno con il proprio ruolo, ognuno con il proprio stile.

di Giancarlo Colombi, Presidente Coldiretti Bergamo

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PRIMO PIANO

SOSTENERE I GIOVANI PER FAVORIRE IL RICAMBIO GENERAZIONALE

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di Lorenzo Cusimano, Direttore Coldiretti Bergamo

“Allora un oratore disse: parlaci del lavoro… e io vi dico che la vita è veramente tenebra tranne quan-do c’è passione.E tutta la passione è cieca tranne quando c’è conoscenza.E tutta la conoscenza è vana tranne quando c’è il lavoro.E tutto il lavoro è vuoto tranne quando c’è l’amore.… e cosa signifi ca lavorare con amore?…. Signifi ca permeare tutte le cose cui date forma con un soffi o del vostro spirito.K. Gibran, Il profeta

o voluto iniziare “Il Primo Piano” di questo numero di Coldiretti Bergamo dedicato ai giovani con le parole di un

poeta, Khalil Gibran, perché parlano di lavoro, conoscenza, passione e amore. Mi sembra che questi versi esprimano con grande semplicità, ma anche con grande intensità, aspetti che caratte-rizzano lo slancio degli imprenditori che muovono i primi passi nel mondo del lavoro, anche se in un comparto così diffi cile come quello agricolo. Osservando queste esperienze si vede che raccontano non solo i sogni e la tenacia di chi le ha realizzate, ma anche una parte del nostro territorio, della nostra storia e della nostra cul-tura. Rispecchiano la voglia di fare e di mettersi in gioco in una realtà come quella agricola che è sempre più in grado di offrire spunti e opportunità anche per le nuove generazioni. Un settore che negli ultimi tempi ha dimostrato che, nono-stante le tante diffi coltà, può essere una risorsa per il Paese e proprio per questo deve poter puntare sul giusto ricambio generazionale. Un ricambio generazionale che già oggi vede protagonisti in Italia oltre 49mila giovani (numero fra i più alti in Europa) con aziende che hanno investito ben

4 miliardi di euro nel periodo della programmazione 2007-2013, che si caratterizzano per un maggior grado di diversifi cazione produttiva e per una maggiore capacità ad innovare, che producono un reddito del 40 per cento supe-riore a quello medio del settore. Giovani che oggi partecipa-no da protagonisti al progetto della Coldiretti per una Filiera tutta Agricola e tutta Italiana. Giovani che non frenano il loro entusiasmo dinanzi ai tanti ostacoli che dai costi dei terreni alle diffi coltà di accesso al credito, dalla eccessiva volati-lità dei prezzi alle pastoie di una opprimente burocrazia, scoraggerebbero oggi chiunque, ma non scoraggiano i tanti che intendono vivere il loro presente cercando di trasfor-

mare i propri sogni in realtà. Giovani verso cui questo Paese e soprattutto chi ha la responsabilità di governarlo deve guardare con forte attenzione e con concrete scelte e politiche di sviluppo.E proprio per il bene del nostro Paese la Coldiretti partendo dai bisogni della gente ha voluto coniugare gli interessi degli agricoltori con quelli dei con-sumatori, denunciando i furti subiti dall’agricoltura italiana ma costruendo anche un percorso che difenda e riva-luti il vero Made in Italy e possa farne esplodere le grandi potenzialità. Con lo spirito di una Organizzazione che oggi si assume la grande respon-sabilità di essere vera forza sociale di questo Paese, una forza sociale che pensa e che fa. Con la forza propulsiva delle parole rivolte ai nostri giovani dal nostro

presidente Sergio Marini in occasione dell’Assemblea Na-zionale di Giovani Impresa Coldiretti, parole che dovranno continuare a ridondare nei loro cuori quanto in quelli di tutti i nostri agricoltori: “Dovete essere contagiosi, dovete essere punto di aggregazione tra la gente, dove-te essere punto di riferimento per chi ha perso la speranza, dovete essere tessuto connettivo, dovete essere rete”.

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L’agricoltura è in grado di offrire oppor-tunità occupazionali a 250mila lavoratori nei prossi-mi dieci anni. È quanto emerge da una analisi resa nota dal Delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel corso dell’Assemblea partecipata da due-mila imprenditori agricoli under 30 provenienti da tutte le regioni italiane ch esi è tenuta lo scorso 17 maggio a Roma nell’Auditorium della Musica.Un fenomeno che è già in atto come dimostra il fatto che, in controtendenza, è tornata ad aumentare l’occupazione

ASSEMBLEA DEI GIOVANI IMPRENDITORI:dai campi italiani 250mila posti in 10 anni

nelle campagne dove si registra, con un aumento del 2 per cento, il più elevato tasso di crescita del 2010, durante il quale l’industria ha subito un crollo del 3 per cento e, in ge-nerale, si è verifi cato un calo dell’uno per cento. Gli occupati agricoli in Italia nel 2010 sono 891mila dei quali 462mila indipendenti (+0,6 per cento) e 429mila dipendenti (+3,3 per cento).Secondo le analisi di Giovani Impresa Coldiretti, dalle imprese agricole a crescere sarà la domanda di livelli più elevati di professionalità con particolare riguardo a fi gure

specializzate in grado di seguire lo sviluppo di specifi che coltivazioni, la conduzione di macchi-nari o la gestione di attività che oggi si sono in-tegrate con quella agricola all’interno dell’azien-da: dalla vendita diretta dei prodotti tipici alla trasformazione aziendale del latte in formag-gio, dell’uva in vino, delle olive in olio ma anche pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. Le diffi coltà di reperimento di manodopera si re-gistrano infatti per fi gure professionali tradizio-nali che vanno dal trattorista al taglialegna fi no al potatore, ma anche per quelle innovative all’in-terno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, alla macellazio-ne, alla vinifi cazione o alla produzione di yogurt e formaggi. Si tratta del risultato della profonda trasformazione che si è verifi cata nelle campa-gne negli ultimi anni.

ATTUALITÀ SINDACALE

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“L’agricoltura offre oggi straordinarie opportunità per chi cerca occupazione nella pausa scolastica durante la qua-le si concentrano le grandi campagne di raccolta di frutta, verdura e della vendemmia, ma anche per chi vuole in-traprendere mettendo alla prova la propria creatività”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare le opportunità che si sono aperte con il siste-ma di pagamento dei voucher che l’agricoltura ha utilizzato più di tutti gli altri settori, ma soprattutto le enormi poten-zialità che offre il progetto della Coldiretti per “Una fi liera agricola tutta italiana” per valorizzare il bello e il buono del nostro Paese che punta sulla capacità di sviluppare la competitività delle imprese legandole ai valori distintivi del territorio. Un progetto che ha suscitato grande attra-zione tra i giovani.

Sono state numerosi gli esponenti politici e gli amministra-tori che hanno voluto dimostrare vicinanza ai giovani della Coldiretti. Ai lavori dell’Assemblea hanno infatti partecipato Angelino Alfano (Ministro della Giustizia), Maurizio Sacconi (Ministro del Welfare), Nichi Vendola (presidente della Re-gione Puglia) , Roberto Rosso (Sottosegretario alle Politiche Agricole), Paolo Scarpa Bonazza Buora (Presidente Com-missione Agricoltura del Senato) Enrico Letta (vice Segreta-rio nazionale del PD) Angela Brindelli (Assessore Agricoltu-ra Regione Lazio), Gianni Alemanno (Sindaco di Roma).

ATTUALITÀ SINDACALE

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La delegazione dei giovani Begamaschi

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ATTUALITÀ SINDACALE

Da noi Zuckerberg genio incompreso“Trasformare i sogni in realtà è il miglior modo per far vivere oltre il presente la nostra nazione, trasferen-do risorse e competenze dall’oggi al domani. Proprio per questo il ricambio generazionale è il miglior investimento che la nostra Italia dovrebbe fare”. È quanto ha affermato il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel corso dell’As-semblea alla presenza di duemila giovani agricoltori under 30 nel sot-tolineare che “probabilmente da noi

Zuckerberg sarebbe rimasto un genio incompreso, anziché fondare una in-novazione della portata di Facebook, stimata in 100 miliardi di dollari e sa-rebbe disoccupato!”. Paradossalmente nel bel Paese la no-stra generazione si trova troppo spes-so le porte sbarrate, perché una so-cietà e una classe dirigente politica ed economica egoista e miope scelgono deliberatamente di occuparsi dei loro interessi di oggi, ipotecando il domani di una intera nazione. È per questo che proprio la generazio-ne più “formata” della nostra storia na-

zionale è spesso costretta a valutare la fuga dall’Italia per ritagliarsi uno spazio o addirittura è accusata di essere trop-po qualifi cata per le mansioni richieste. E quando fugge, lo fa soprattutto da quella parte d’Italia che è la più giova-ne e al tempo stesso la più bisognosa dell’energia dei giovani: il Mezzogiorno. Un bizzarro paradosso che provoca un danno enorme all’intero Paese.

Scuola: la ricerca è vecchia e schiava“Nella formazione abbiamo continuato a fi nanziare corsi e corsetti lontani

2.000 GIOVANI PER LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA Di seguito pubblichiamo alcuni stralci della relazione che il delegato nazionale Vittorio Sangiorgio ha tenuto in occasione dell’assemblea nazionale dei giovani della Coldiretti.

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ATTUALITÀ SINDACALEATTUALITÀ SINDACALE

dalle vere esigenze delle imprese, che intanto continuano a cercare invano competenze. E, mentre mancano, nel nostro Paese vere scuole di “imprendi-torialità” e la trasmissione dei saperi è legata a vie del tutto informali e spon-tanee, si continuano a pagare iniziative fi ttizie, assecondate da bandi pubblici ad hoc. Uno sperpero di risorse pub-bliche inaccettabile di fronte ai gravi problemi del Paese. Questo è ciò che si ottiene quando si vogliono fare poli-tiche “per i giovani” senza coinvolgere i giovani”. E ancor di peggio è accaduto nella ricerca, che ci sentiamo di defi ni-re “vecchia” perché è più a misura di pubblicazioni per grandi luminari piut-tosto che a misura di impresa. O peggio ancora “schiava” degli inte-ressi delle grandi multinazionali, come nel caso degli Ogm, che il mercato non vuole, ma che vorrebbero imporci an-che se non ci convengono. Ci sentiamo dire che fare impresa signifi ca libertà e poi ci propongono meccanismi per perderla. Il risultato

generale è che, come al solito, il Paese si tiene a galla, affonda o nuota po-derosamente, in perfetta solitudine: a prescindere dalle decisioni della politi-ca e di una visione del futuro”.

Agricoltura: fallimento ricambio più evidente“Dopo anni ed anni di politiche per il ricambio generazionale in agri-coltura - primi insediamenti, subentri, prepensionamenti, pacchetti e contentini vari - solo il 3% delle imprese agricole ha un titolare con meno di 35 anni mentre il 30 per cento su-pera i 65. Se guardiamo ai risultati dell’imprenditoria giovanile - di gran lunga superiori alla media nazionale - viene spontaneo chiedersi cosa avremmo potuto fare se ci fosse stata una vera politica giovane. Infatti, per quanto riguarda la “quantità”, le imprese giovani producono in

media il 40 per cento di reddito in più degli altri. Ma sono in grado di avere questi risultati perché la loro “qualità” di impresa è elevatissima:- noi giovani abbiamo una maggiore capacità di innovazione (nel prodotto, nei processi, nelle relazioni con il territorio, nello stile aziendale, nell’organizzazione del lavoro);- abbiamo dimostrato più voglia di investire anche durante questo periodo di crisi, perché non ci sottraiamo al rischio se ciò signi-fi ca nuove opportunità di presidio dei mercati;- inoltre abbiamo saputo co-gliere a pieno le opportunità of-ferte dalla legge di orientamento, voluta da Coldiretti esattamente dieci anni fa;

- infi ne, siamo orientati al mercato, convinti che il nostro reddito di-penda molto più dalla capacità di interpretare al meglio le tendenze della domanda, piuttosto che dagli aiuti diretti della PAC.

Insomma queste imprese giovani in-carnano a pieno un nuovo modello di

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Il delegato nazionale dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio

Il presidente Sergio Marini con la bergamasca Cristina Pirola

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sviluppo, che privilegia un’economia di qualità, sostenibile nel tempo e nei territori. Sono imprese che sanno adat-tarsi ai cambiamenti con fl essibilità, unifi care benessere e ricchezza, rin-novando anziché dissipando le risorse e qualifi cando l’immagine del nostro Paese”.

“Molestie” alle giovani impreseSono troppe le “molestie” che un gio-

vane che vuole fare impresa si trova costretto a subire. “Aspettare oltre due anni per poter trasformare la propria idea di impresa agricola, ad esempio, perché un’ammi-nistrazione regionale non è in grado di completare in tempi rapidi l’istruttoria per il primo insediamento signifi ca compromettere il destino di un’impre-sa giovane e sottrarre ricchezza all’Ita-lia”. Non va dimenticato il mancato accesso al credito in un paese dove

per defi nizione danno i soldi a chi già li ha oppure a chi sa già di poterli re-stituire. Ma, altrettanto per defi nizione, i giovani all’inizio della loro carriera soldi non ne hanno e l’unico modo per dimostrare se sono capaci di restituirli è concedere loro credito. E proprio su questo paradosso abbia-mo già lanciato la sfi da a CreditAgri Italia, affi nché ci aiuti a far valere le idee e non la dote di terreni e case da

ipotecare! Ai giovani viene reso quasi impossibile l’accesso alla terra per la pressione inarrestabile dell’urbanizza-zione selvaggia, per la speculazione fi glia di scelte sbagliate nelle energie rinnovabili e per la sistematica miopia della classe politica locale che conti-nua ad autorizzare zone industriali che spesso non si sa come utilizzare, sot-traendo terra fertile all’agricoltura. Ed infi ne la grande arretratezza cul-turale: prevale ancora la visione pro-

duttivistica del PIL che marginalizza l’agricoltura e in questo modo si na-scondono soprattutto ai giovani le reali opportunità che il settore è in grado di offrire.

Made in iItaly: fi liera agricola per nostro futuroPer abbattere gli ostacoli, servono risposte di “sistema”, che richiedono inevitabilmente tempi lunghi, conside-

rando le molte inerzie e carenze dell’apparato decisionale del nostro Paese. “Questa con-sapevolezza, questo senso di responsabilità verso l’agricoltura e verso l’Italia hanno animato e spinto la nostra Coldiretti, vera ‘forza amica’ del Paese, a lanciare due anni fa la Filiera Agricola tutta Italiana, il nostro natu-rale punto di approdo”. Coldiretti ha proposto la giusta ricetta per il futu-ro dell’Italia. Azionare la leva più potente e a costo zero che abbiamo a dispo-sizione, quella che ci rende unici e inegua-gliabili nel mondo: i

nostri territori e le loro distintività, tra le quali spicca innanzi tutto il cibo ita-liano, fatto veramente di idee italiane e da imprese italiane. La Filiera Agricola tutta Italiana, nata per porre fi ne al furto di identità e valore al quale la nostra agricoltura è sottoposta da decenni, ha realizzato anche un altro incredibile risultato per noi giovani. Ha permesso di isolare ed annullare il furto del bene più prezioso per ogni giovane: il futuro.

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“Tanti giovani, tutti in-sieme e tutti seri in un incontro che in termini di qualità e di entusiasmo non ha eguali”. Così ha esordito il presi-dente della Coldiretti Sergio Marini nell’esprimere la sua soddisfazione per un’assemblea nel corso della quale sono emersi positivi e costruttivi con-tributi senza mai cadere nella sterile rivendicazione. “Chi sogna - ha precisato - è vivo e chi è vivo può cambiare le cose. E questa è una platea viva, uno spaccato di Italia che vale il 2% del Pil, ma un 2% di pregio perché è quello che consente alla gente di stare a tavola felici, ben diverso da quel parte di Pil che si basa sulle nefandezze e che crea disperazione”. Marini si è soffermato sulla difesa dell’italianità di Parmalat che “non e stata giocata da nessuno”. Eppure “non si può dire: sono un serio imprenditore e poi non fare un passo avanti”. “Ci sono imprenditori - ha aggiunto - che dicono che è importante interna-zionalizzare e poi spostano nell’Europa dell’est la produzione con i soldi dello Stato italiano, producendo le stesse cose che producevano in Italia e che

magari troviamo nei consorzi di tutela”.Con riferimento all’Europa, Marini ha evidenziato la necessità di essere mag-giormente incisivi, dal momento che ciò che ad alcune nazioni è concesso all’Italia viene precluso. “Di qui l’esigen-za di portare avanti le nostre battaglie con maggiore convinzione”. Sulla vicenda Federconsorzi il presi-

dente della Coldiretti ha rilevato che si è trattato di un grande furto fatto all’agricoltura italiana, poiché, se le fos-sero stati riconosciuti tutti quei crediti negatigli al momento del fallimento oggi sarebbe l’industria più sana e capitalizzata d’Italia. “La Coldiretti - ha proseguito Marini

- pensa, compete e realizza. Siamo par-titi dai bisogni della gente per cercare di essere diversi e migliori. Abbiamo la presunzione, con il nostro progetto di “fi liera tutta agricola e tutta italiana”, di partire dall’Italia per conquistare il mondo. Abbiamo coniugato gli interessi degli agricoltori con quelli dei consu-matori, per il bene del Paese lungo una

strada che altri settori dovreb-bero percorrere. In riferimento alla politica, Ma-rini ha affermato “Se la politica è lo specchio della società - ha rilevato - forse la colpa è anche nostra. O perché non ci siamo messi davanti allo specchio o perché non ci rifl ette. Quindi, o ripariamo quello specchio o ci mettiamo davanti ad esso per fare in modo che le cose cambino”. Rivolto ai giovani, il presidente della Coldiretti, li ha invitati ad assumere la grande respon-

sabilità di essere oggi una vera forza sociale che pensa, racconta e fa. “Dovete essere contagiosi - ha con-cluso - dovete essere punto di aggre-gazione tra la gente, dovete essere punto di riferimento per chi ha perso la speranza, dovete essere tessuto connettivo, dovete essere rete”.

Sergio Marini ai giovani:“SIATE

CONTAGIOSI”

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Ammonta a 4 miliardi il valore degli investimenti nelle aziende condotte dai giovani imprenditori agricoli italiani nel periodo di programmazione 2007-2013. Dallo studio Swg/Coldiretti Giovani Impresa emerge che in agricoltura solo il 3 per cento delle imprese agricole italiane è condotto da giovani con meno di 35 anni che però sono alla guida delle aziende più innovative, che offrono maggiore occupazione e garantiscono maggiori livelli reddito. In Italia operano 49mila giovani imprenditori, un numero in assoluto tra i più alti in Europa, che nelle proprie aziende producono un red-dito del 40 per cento superiore a quello medio del settore. La crisi, secondo SWG/Coldiretti Giovani Impresa, non ha fermato la volontà di crescita delle giovani imprese agricole

che, anche in questa congiuntura non fa-vorevole, per il 78 per cento ha realizzato investimenti per l’espansione dell’atti-vità o il miglioramento della qualità dei prodotti. Le giovani imprese agricole si caratterizzano per un maggior grado di diversifi cazione produttiva (31 per cento dei giovani a fronte di una media del 27 per cento), una maggiore capaci-tà di innovare il marketing mix con ben l’87,5 per cento dei giovani che vende direttamente e il 22 per cento che rifornisce i gruppi di acquisto solidali (GAS). I giovani partecipano al progetto della Coldiretti per una fi liera agricola tutta italiana gestendo ad esempio il 30 per cento della più grande rete europea della vendita diretta di Cam-pagna Amica.A frenare gli entusiasmi dei tanti

giovani che vorrebbero trovare occasio-ni di lavoro in campagna ci sono i tanti ostacoli all’ingresso, dal costo dei terreni al credito, ma anche la volatilità dei prezzi che impedisce la programmazione perché un giovane, piu’ degli altri, ha bisogno di prospettive di lungo periodo

ATTUALITÀ SINDACALE

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CRISI: da giovani agricoltori 4 mld di investimenti

In azienda realizzano un reddito superiore del 40 per cento alla media

Per l’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al presidente della Coldiretti Sergio Marini il seguente messaggio: “In oc-casione dell’Assemblea nazionale, invio il mio cordiale saluto a tutti i giovani im-prenditori agricoli, riuniti in una celebra-zione idealmente collegata anche al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia e al 100° anno dalla nascita di Paolo Bonomi, fon-datore e per molti anni guida illuminata della Coldiretti. Il settore dell’agricoltura è uno dei più signifi cativi per il ruolo che ha svolto nella nostra economia e nella evoluzione politica e sociale del Paese, nonché per le trasformazioni con le quali si è dovuto misurare. I processi della glo-balizzazione hanno comportato nuove sfi de, anche insidiose, ma nel contempo hanno aperto all’Italia nuove opportuni-tà, grazie alla possibilità di valorizzare e

far conoscere sui mercati internazionali prodotti di eccel-lenza, frutto di culture e tradizioni che si sono sviluppate e consolidate nel tempo. La ricerca della qualità e la costante

educazione del consumatore, in Italia e all’Estero, sono gli obiettivi ai quali do-vranno in particolare dedicarsi le nuove energie imprenditoriali, che possono attingere ad importanti, tradizionali risorse di innovazione e creatività. Sono certo che i giovani imprenditori dell’agri-coltura sapranno essere all’altezza di questo impegno. Con questo auspicio, auguro a Lei, presidente Marini, al dott. Sangiorgio, delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, e a tutti i partecipanti all’As-semblea la migliore riuscita dell’evento insieme ad un rinnovato, crescente svi-luppo delle loro attività imprenditoriali”.

Il messaggio del Presidente Napolitano ai giovani della Coldiretti

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per la propria impresa e queste si possono offrire solo se sarà fatta giustizia dei furti che ha subito in questi anni l’ agricoltura italiana. Si tratta da una parte del furto di identità e di immagine che vede sfacciatamente immes-so in commercio cibo proveniente da chissà quale parte del mondo come italiano; dall’al-tra del furto di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun benefi cio per i consumatori. Per questo il progetto per una fi liera agricola tutta italiana della Coldiretti guarda ai giovani.

La scommessa di un giovane bergamascoNuovo allevamento di capre per Fabio Bonzi

“Oggi ho realizzato un sogno” . Così Fabio Bonzi ha presentatao la sua nuova azienda alle numerose persone intevenute al mo-mento dell’inaugurazione. La struttura è re-alizzata completamente in legno, ospita una cinquantina di capre e ha annesso anche un casefi cio e uno spaccio aziendale”.

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PER 6 GENITORI SU 10

AGRICOLTORE É SPOSO IDEALE

ATTUALITÀ SINDACALE

Dieci anni fa la legge di orientamento che ha rivoluzionato la vita in campagna

Sei genitori su dieci (59 per cento) sarebbe-ro contenti se la propria fi glia sposasse un agricoltore. É quanto emerge dal p rimo Rapporto “Gli Italiani e l’agricol-tura - La qualità del cibo e la qualità della vita”, realizzato da Ipr marketing per l’incontro promosso da Coldiretti/Uni-verde “La nuova agricoltura italiana a 10 anni dalla riforma”. Una posizione avvalorata dal fatto che il 72 per cento degli italiani pensa che gli agricoltori svolgano un ruolo positivo nella tutela dell’ambiente, conservando vive le tradizioni, impedendo la cementifi cazione, facendo manutenzione del territorio, coltivando cibo biologico e dando lavoro. La metà degli italiani (50 per cento) associa la campagna a sensazioni di salute e benessere, mentre un altro 33 per cento la abbina idealmente al relax. Solo il 6 per cento pensa che nel verde ci si annoi, e appena l’uno per cento identifi ca i campi con fatica o allergie. Numeri che danno l’idea del profondo mutamento avvenuto negli ultimi dieci anni nel settore agricolo a seguito dall’approvazione della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001), fortemen-

te sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane, dando il via ad esperienze innovative e alla proposta di nuovi servizi che hanno mutato il volto del settore e, conseguentemente, la considerazione dei cittadini. Sono stati soprattutto i giovani a cogliere le nuove opportunità, scaturite dalla modifi ca che la Legge di Orientamento ha apportato all’articolo 2135 del codice civile, che è stato sostituito dal seguente: “E’ imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attivita’: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attivita’ connesse… Si intendono comunque con-

nesse le attivita’, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione,

trasformazione, commercializzazione e valo-rizzazione che abbiano ad oggetto prodotti

ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamen-to di animali, nonche’ le attivita’ dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente im-piegate nell’attivita’ agricola esercitata, ivi

comprese le attivita’ di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale,

ovvero di ricezione ed ospitalita’ come defi ni-te dalla legge”.

Gasolio agricoloLubrifi canti - GPL

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C’è chi realizza tetti fatti di piante per migliorare l’effi cienza energetica delle case, chi ospiterà nel proprio agriturismo anziani che hanno preferito la campagna alle case di riposo, chi fa da “incubatrice” per giovani licenziati che vogliono reinven-tarsi imprenditori e chi ha rinunciato allo studio di famiglia per salvare una varietà di agnello in estinzione. Sono le storie di successo di alcuni dei giovani imprenditori della Coldiretti e presen-

tate a Roma in occasione della prima grande assise degli agricoltori under 30, per affermare la necessità di pun-tare sul ricambio generazionale allo scopo di rinnovare e rilanciare il Paese. Vittorio Sangiorgio 28 anni è il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa.

Imprenditore salernitano ha avviato un processo di riconversione dell’azienda di famiglia che l’ha portato ad offrire servizi come allestimenti fl oreali per eventi pubblici e privati ma anche a creare una divisione specializzata nel “verde tecnologico”, mettendosi al servizio della riqualifi cazione urbani-stica attraverso la realizzazione di tetti verdi, vere e proprie coperture fatte di piante che migliorano l’effi cienza energetica degli immobili e garantisco-no un defl usso delle acque piovane, evitando l’allagamento delle strade. Nella sua azienda Sangiorgio ha inoltre avviato la realizzazione di un parco fl oro-energetico dove si coniugherà la produzione di fi ori alla produzione di energia. Ilse De Matteis, 25 anni, è, invece, la titolare di un agriturismo, La Villa, a pochi chilometri dal centro della città di L’Aquila (Abruzzo). Il terremoto del 2009 ha gravemente danneggiato l’azienda, ma la venticin-quenne non si è persa d’animo e ha deciso di puntare su una nuova forma di ospitalità sociale, realizzando alloggi da destinare a turisti “speciali”: anziani che sceglieranno la campagna per permanenze medio-lunghe. Impegno sociale anche per Roberto Moncalvo, 30 anni di Settimo Torinese. Brillante laure-ato in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino, ha deciso di dare un calcio a un posto

sicuro in un grande gruppo per tuffarsi nella sfi da di riconvertire l’azienda agricola fondata dai bisnonni. Al posto dei cereali, pianta ortaggi e frutta, vara il biologico e - insieme alla sorella Daniela, 26 anni, laureanda in psico-logia dell’educazione - caratterizza l’azienda di 15 ettari, specializzandola in fattoria didattica e nella fornitura di prodotti e servizi (come la spesa a domicilio) col progetto “SettimoMiglio”. Ma Moncalvo ospita anche in azienda un rifugiato politico somalo di 22 anni e un giovane disabile che aiuta nella raccolte delle fragole. Da appena due anni ha avviato la sua impresa Sergio

ATTUALITÀ SINDACALE

Da Agriospizio Da Agriospizio a piante sui tettia piante sui tettilele IDEE GIOVANI IDEE GIOVANI

Dall’Agriospizio alle piante sui tettile IDEE GIOVANI

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ATTUALITÀ SINDACALE

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Gulinelli 28 anni, da Corlo (Ferrara). Ventiquat-tro mesi che gli sono bastati per passare da una piccola azienda in affi tto a una di trentasei

ettari, tra frutta, ortaggi e la cura del verde pubbli-

co. E ora Gulinelli ha deciso di ospitare in azienda tre dipendenti in cassa integra-

zione di una fabbrica vicina, che saranno formati come giovani imprenditori agricoli,

restituendo le possibilità di una futura occupazione a chi l’aveva

perduta. Davide Bortoluzzi, venticinque anni da Belluno, era pronto, invece, a rilevare lo studio di geometra di fami-glia, quando ha deciso che, a progetti e tavoli tecnici, preferiva piuttosto un gregge di cinquecento tra pecore, muli e cani da condurre in solitaria nei pascoli sulle Tre Cime di Lavare-do. Davide ha pensato bene anche di salvare dall’estinzione una particolare e apprezzata razza ovina, l’agnello di Alpagoto, affermandosi di fatto come “pastore professionista”. Neppure Maria Letizia Gardoni, ventidue anni

di Osimo (Ancona), aveva una famiglia nel settore agricolo ma ciò non l’ha distolta dal sogno di aprire un’azien-da tutta sua, dove ora coltiva ortaggi secondo le tecniche della “Policoltura ma-pi”, che, oltre all’assenza di sostan-

za chimiche, prevedono la colloca-zione di diverse colture sullo stesso terreno, recuperando antiche varietà. Con i suoi prodotti ora rifornisce i punti macrobiotici della provincia di Ancona. Nel frattempo ha avviato un progetto con l’Università per il recupero delle

erbe spontanee . E’ partita, invece, da un piccolo terreno di 6 ettari Elisa Bindi, imprenditrice di Arcidosso (Gros-seto), alle pendici del Monte Amiata. Dopo studi mirati e un apprendistato nell’azienda di famiglia, Elisa ha deciso di aprire una sua attività puntando tutto sulla fi liera corta, a cominciare dall’esperienza dei Mercati di Campa-gna Amica. Un successo travolgente che, unito ad investimenti in marke-ting, macchinari ed attrezzature, l’ha portata ad ingrandire la sua impresa incorporando la stessa realtà azienda-le familiare.

ATTUALITÀ S

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ATTUALITÀ SINDACALE

Avere un “idea” d’impresa intorno alla quale svilup-pare un progetto di sviluppo. Avere un’idea di impresa agricola signifi ca individuare che tipo di “imprenditore

agricolo” si vuole essere o diventare: imprenditore agricolo più “tradizionale” (produzione in un specifi co comparto) o più “innovativo” e “diversifi cato” sfruttando, a 10 anni (18 maggio 2001/2011) dalla sua introduzione, le opportunità offerte dalla legge di orientamento in agricoltura. Inoltre, avere un’idea di impresa signifi ca valutare quali leve strategiche si intendono attivare: innovazione, vendita diretta, reti, territorio, qualità, agro-energie, agriturismo, fattoria didattica.

Analisi delle caratteristiche e delle potenzialità aziendali tramite l’osservazione del territorio, del mercato, dei concorrenti e delle normative vi-

genti. Signifi ca analizzare, servendosi di appositi consulenti le componenti di base per avviare l’impresa agricola, una volta esplicitata l’idea.

Confrontarsi con gli altri che hanno già fatto espe-rienze simili in Italia o in Europa per cogliere le sfumatu-re e focalizzare al meglio le idee.

Trasformare l’”idea” in un progetto di sviluppo imprenditoriale. Si tratta di determinare gli obiettivi generali del progetto, quelli specifi ci, i risultati attesi e le

azioni e le risorse necessarie per raggiungerli. Si tratta di farsi redigere da adeguati specialisti e professionisti un Business plan economico fi nanziario accurato e in grado di reggere al mercato e alle richieste di fi nanziamento pubblico e privato.

Ricerca della fonte di fi nanziamento. Sulla base dell’idea progettuale valutare la possibile fonte di fi nan-ziamento nell’ambito delle politiche di sviluppo rurale

(insediamento giovani, investimenti, qualità, pacchetto giovani). Per l’acquisto di terra verifi care la possibilità di un mutuo presso ISMEA nel ambito dei fi nanziamenti della piccola proprietà contadina.

Presentazione del progetto per il fi nanziamento pubblico. Si tratta di fare la domanda per l’accesso al fi nanziamento unitamente alla presentazione del Business

Plan. Necessaria l’assistenza di un centro CAA e la consu-lenza di un professionista per la parte tecnica. Oggi questo è

il punto su cui si incaglia il meccanismo di avvio di un’impresa agricola. Infatti le procedure per accedere alle risorse dei Piani di Sviluppo Rurali (Psr) specifi catamente dedicate ai giovani prevedono in media 275 giorni tra l’approvazione del program-ma e l’uscita del bando; 248 giorni tra la fi ne della raccolta delle domande e i decreto di concessione del contributo (istruttoria); tra i 18 e i 24 mesi per l’erogazione del contributo.

Presentazione del progetto per il fi nanziamento pri-vato. Numerose banche offrono condizioni vantaggiose per i giovani anche grazie ad accordi con Creditagri Italia,

il primo consorzio fi di nazionale, per la ricerca delle migliorie condizioni di accesso al credito e del prodotto fi nanziario più adatto. Particolare attenzione va riposta nella concessione della garanzie. Si tratta di un assaggio fondamentale per “non giocar-si” il capitale fi sico appena costituito o i “risparmi” di papà.

Una formazione di base in campo agricolo è impor-tante ma non decisiva anche perché sono numerosi i corsi di formazione professionale organizzati a livello regio-

nale per acquisire competenze ed avere la qualifi ca d’mpren-ditore agricolo dal punto di vista fi scale. Frequentarli è un modo per apprendere e stabilire rapporti con altri colleghi.

Per avviare un impresa agricola non sono molti gli adempimenti necessari nè i relativi costi dal punto di vista burocratico. Tre sono i passaggi fondamentali:

- Apertura di una Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate. - Iscrizione al Registro delle imprese, sezione speciale Agricoltu-ra, presso la competente Camera di Commercio se si prevede di realizzare un fatturato superiore ai 7000 euro/anno - Iscrizione e dichiarazione presso l’INPS.

La burocrazia è un peso non solo nell’av-vio ma anche nell’esercizio dell’attivi-tà imprenditoriale. I settore agricolo

è pieno di una pletora di adempi-menti quotidiani (che si allungano ad elastico a seconda della branca di attività) che tolgono all’impresa agricola 2 giorni di lavoro a settimana da distrarre dall’attività di impresa. 100 giorni l’anno.

Sono 28.115 le nuove imprese agricole nate nel 2010 su un totale di 851mila imprese operanti nei settori dell’agricoltura e della silvicoltura. È quanto è emerso da una analisi di Coldiretti Giovani Impresa. Ecco il vademecum su “Come aprire una azienda agricola in dieci mosse” per rispondere alla domanda di campagna delle giovani generazioni.

Diventare AGRICOLTORI in 10 mosse

Come aprire una azienda in campagna in 10 mosseNel 2010 sono nate 28mila nuove imprese agricole

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Un’azienda bergamasca vince

l’Oscar Green lombardo

Anche quest’anno numerosi giovani imprenditori agricoli hanno dimostrato di essere da “Oscar”. Sono state infatti 86 le aziende lombarde in concorso per l’Oscar Green dell’agricoltura lombarda, dieci le vin-citrici nelle categorie Esportare il territorio, In-Generation, Oltre la fi liera, Paese Amico, Stile e

cultura d’impresa, Sostieni lo sviluppo, Cam-pagna Amica, più tre riconoscimenti speciali Montagna, Agricoltura e CreditAgri. Prevista la menzione speciale “Dai Consumatori”.La premiazione si è tenuta il 7 giugno a Milano,

a Palazzo Giureconsulti, dove sono stati con-segnati gli Oscar Green 2011 dell’agricoltura lombarda. Storie di idee e lavoro, rischio e risultati. Facce di agricoltori, ma anche di ragazzi che ci hanno provato e ce l’hanno fatta. Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito anche a un giovane bergamasco: Livio Canta-lupo, titolare dell’azienda Cantalupo di Bonate Sotto che sperimenta con successo la formula dell’orto “on line”.“È una grande soddisfazione - afferma Giancarlo Colombi presidente di Coldiretti Bergamo - vedere che ci sono ancora giovani che credono nell’attività agricola e non hanno paura di affrontare le sfi de del settore metten-do in campo creatività ed entusiasmo. Spetta a loro assumere la grande responsabilità di dare nuove prospettive alle imprese ma anche di dare vita a una vera forza sociale che pensa, racconta e fa. I giovani devono essere “contagiosi”, essere un punto di riferimento e di aggregazione. L’esperienza dell’azienda Cantalupo sta a dimostrare che la fi liera agri-cola tutta italiana ha molte sfaccettature e ha ancora molte carte giocare, che l’agricoltura si

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ATTUALITÀ SINDACALE

di Annamaria Fortini

Il momento della premiazione

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sa reinventare puntando sulla sostenibilità, la qualità e il rapporto con il consumatore e il territorio”. Le esperienze presentate con l’Oscar Gre-en hanno dimostrano che i giovani hanno voglia di fare e di mettersi in gioco partendo dall’agricoltura che si dimostra sempre più in grado di offrire spunti e opportunità anche per le nuove generazioni.“Le iniziative come quella avviata da Livio Cantalupo - sostiene Lorenzo Cusimano direttore di Coldiretti Bergamo - devono essere sostenute e valorizzate, ma soprattutto non devono essere soffocate dalla burocra-zia inutile che ne frena la crescita. Queste imprese giovani incarnano pienamente un nuovo modello di sviluppo, che privilegia un’economia di qualità, sostenibile nel tempo e nei territori. Sono imprese che sanno adattarsi ai cambiamenti con fl essibilità e fantasia, rinnovando anzi-ché dissipando le risorse e qualifi cando l’immagine del nostro Paese. È importante quindi mettere in campo politiche che contribuiscano veramente a quel ricambio generazionale che ora stenta a decollare ma che è indispensabile per il futuro del settore agricolo”. Promuovendo l’Oscar Green Giovani Impresa Coldiretti ha dimostrato che l’agricoltura non è un settore residuale come molti pensano, ma custodisce le radici di un rilancio generale del Made in Italy:“Il ricambio generazionale - conclude Fabio Bonzi delegato di Giovani Impresa Bergamo - deve essere favorito con tutti gli strumenti perché per chi intraprende l’attività agricola i problemi sono veramente molti. Con l’Oscar Green vogliamo fare emergere le esperienze innovative del settore perché un’idea imprenditoriale vincente oggi può fare la dif-ferenza. Sono molto orgoglioso del fatto che un’azienda bergamasca, appena avviata, sia stata premiata per questo”.

È una grande soddisfazione

vedere che ci sono ancora giovani che credono nell’attività

agricola

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ATTUALITÀ SINDACALE

L’azienda di Livio Cantalupo (Bonate Sotto, Bergamo) produce ortaggi con metodo biologico utilizzando erbe sel-vatiche per attirare predatori naturali antagonisti dei parassiti. Tramite il sito internet i consumato-ri possono fare la spesa di verdura, controllare in tempo reale quali sono i prodotti disponibili e seguire la coltiva-zione e la raccolta. Il sito ha suscitato l’interesse anche di consumatori russi e americani. Già 80 famiglie fruiscono in maniera stabile della consegna a domicilio delle verdu-re effettuata con un furgone a metano per rispettare meglio l’ambiente. Per saperne di più www.agricantalupo.it.

L’azienda bergamasca premiata nella categoria “In generation”L’orto biologico in diretta on line e l’insalata si ordina al computer

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Valgono 500 milioni di euro i giovani imprenditori agricoli in Lombardia e con quasi 8 mila aziende sulle 57 mila a livello regionale operano sul 16 per cento di tutte le superfi ci coltivate dalle Alpi al Po. “Sono numeri importanti che spiegano bene quale sia la forza propulsiva che arriva dalle nostre generazioni - spiega Stefano Ravizza, 28 anni, viticoltore di Pavia e leader dei giovani di Coldiretti Lombardia - rappresen-tiamo valore economico, ma anche energia e capacità di innovazione. In un quadro asfi ttico come quello italiano, siamo la componente che, in una certa misura rompe gli schemi. Ma d’altronde, se non ci pensiamo noi, chi lo fa?”.In Lombardia le aziende guidate da titolari che hanno fra i 18 e i 39 anni hanno una superfi cie media di 24,5 ettari, su-periore ai circa 10 ettari di media nazionale. I settori dove è maggiore la presenza delle nuove generazioni sono quello orticolo, il fl orovivaismo, le coltivazioni arboree, l’apicoltura e l’allevamento caprino. Rispetto alla media italiana dove ci sono 6 anziani per ogni giovane titolare, in Lombardia la situazione è migliore con 3 anziani per ogni rappresentante nelle nuove generazioni.“Il grosso problema - prosegue Fabio Bonzi delegato dei giovani di Coldiretti Bergamo - resta sempre quello degli investimenti, sia nei terreni che nelle strutture. Nella pia-nura padana, ad esempio, un ettaro può arrivare a costare anche 90 mila euro ed è chiaro che con queste cifre è complicato trovare i capitali necessari a costruire ex novo un’azienda di dimensioni importanti. E così molti si buttano in attività che non richiedono grosse estensioni ma che permettono di costruire reddito e sviluppo”.“In tal senso - sottolinea Coldiretti Lombardia - sono stra-

tegiche le risorse che l’assessore regionale all’Agricoltura Giulio De Capitani ha messo a disposizione per sostenere i progetti dei giovani e senza le quali il ricambio gene-razionale nelle aziende esistenti o l’avvio di nuove attività diventa sempre più complicato”.

Per aiutare le imprese a ottenere fondi dalle banche, la Coldiretti ha creato CreditAgri, il consorzio di garanzia che solo nel 2010 ha seguito 350 operazioni di fi nanziamento per quasi 100 milioni di euro.

Mezzo miliardo di euro e 8 mila aziende, così cresce l’agricoltura giovane in Lombardia

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Riduzione dei costi di concimazione totale per tutte le colture del 60 - 80%.

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ATTUALITÀ SINDACALE

Da sinistra Fabio Bonzi e Stefano Ravizza

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Inaugurata una nuova azienda a Camerata CornelloInaugurata una nuova azienda a Camerata Cornello

A BERGAMO A BERGAMO L’AGRITURISMOL’AGRITURISMO CRESCE CRESCE CON I CON I GIOVANIGIOVANI

A BERGAMO L’AGRITURISMO CRESCE CON I GIOVANIInaugurata una nuova azienda a Camerata Cornello

In provincia di Bergamo un’altra ragazza ha deciso di scom-mettere sull’attività agricola. Sabato 21 maggio infatti è stato inaugurato l’Agriturismo Le More di Camerata Cornello, in Valle Brembana. Elena Baggi, 28 anni, è l’imprenditrice che ha intrapreso questa avventura, spinta dalla passione per l’attività agricola e dalla voglia di realizzare il proprio sogno lavorativo. “Con l’apertura dell’agriturismo - spiega Elena Baggi - ho coronato il mio progetto imprenditoriale e ho comple-tato il ciclo della mia azienda. I prodotti per la cucina arrivano direttamente dal mio allevamento di bovini e di animali da bassa corte e per l’accoglienza degli ospiti ho cercato di creare un ambiente familiare, caldo e confor-tevole. Da noi si gode di una vista impareggiabile sulla valle e si possono fare splendide passeggiate. Lavorare in montagna non è sempre facile, per questo ho cercato di cogliere gli aspetti particolari che questa zona offre e trasformarli in punti di forza per qualifi care e caratterizzare la mia offerta”.In provincia di Bergamo l’agriturismo

sta diventando una realtà sempre più importante. Le aziende che opera-no nel comparto sono 117 e quelle aderenti a Terranostra Coldiretti sono circa 80. “Quello che sta arrivando da molti gio-vani agricoltori - sottolinea Giancarlo Colombi presidente di Coldiretti Ber-gamo - è segnale di dinamicità e voglia di fare nonostante le diffi coltà . Negli ultimi tempi si stanno moltiplicando “idee” d’impresa innovative, che non si fermano alla semplice visione buco-lica o all’aspetto tradizionale dell‘attivi-tà agricola ma colgono con creatività tutte le opportu-nità offerte dal settore che ha esteso le sue compe-tenze dalla produzione alla trasformazione e vendita di prodotti alimentari”.Da un’analisi dell’agriturismo in provincia di Bergamo si evince che sono numerosi i giovani e le donne che credono in questo tipo di attività, che è strettamente connessa all’agricoltura ed è fortemente legata al territorio.

“Le aziende agrituristiche - commenta Lucia Morali presidente di Terra-nostra Bergamo - sono impegnate a qualifi care la propria offerta sotto tutti i punti di vista, mantenendo inalterata la propria ruralità. Al tempo stesso per evitare sovrapposizioni e rispondere alle esigenze sempre più complesse degli ospiti, stanno diversifi cando i pro-pri servizi sulla base delle peculiarità che le caratterizzano, senza dimen-ticare che hanno il prezioso compito di comunicare i valori, i prodotti e le tradizioni del mondo agricolo”.

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ATTUALITÀ SINDACALE

Elena Bagli

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Una giovane allevatrice Una giovane allevatrice guida il guida il Consorzio Consorzio

Formai de Mut Formai de Mut dell’Alta valle Brembanadell’Alta valle Brembana

Francesca Monaci, 26 anni, allevatrice di Branzi è la nuova presidente del Consorzio dei Produttori per la tutela e la valorizzazione del Formai de Mut dell’Alta Valle Brem-bana. L’elezione è avvenuta nel corso l’assemblea dei soci che si è tenuta il 18 maggio scorso presso la Comunità Montana Valle Brembana. Alla vicepre-sidenza è stato eletto Silvano Busi, presidente della Cooperativa di Valtorta.Nel corso dei lavori è stato sottolinea-to che nel 2010 sono state marchiate 7.476 forme, il 7.49% in meno rispetto all’anno precedente. La contrazione del

numero di forme marchiate si è verifi ca-ta con andamento altalenante durante il 2010, un anno in cui purtroppo tutto il mercato lattiero-caseario ha subito una generale sofferenza economica, con relativo abbassamento dei prezzi.Il 2010 è stato per il Consorzio un anno molto impegnativo sul fronte della comunicazione. Grazie a fi nanziamen-ti ottenuti grazie al Piano di Sviluppo Rurale (misura 133) sono state realizzate diverse iniziative di promozione, come la guida al Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana DOP, la pubblicazione “Ante-prima Menu” e Cheese Hour, una mani-festazione che ha previsto degustazioni informative in locali rinomati di Milano accompagnate da pieghevoli cartonati con notizie relative al prodotto.Il Formai de Mut dell’Alta Valle Brem-bana è stato inoltre protagonista di trasmissioni televisive trasmesse sulle reti nazionali e ha partecipato a diversi eventi fi eristici.“Anche per quest’anno - spiega la neo-presidente Francesca Monaci - lavore-remo molto sul fronte della promozione e dell’informazione perché riteniamo sia di fondamentale importanza far

conoscere l’eccellenza del nostro prodotto e il valore che rappresenta per l’agricoltura montana e il nostro territorio. È importante però che tutti i soci partecipino attivamente alla vita del Consorzio e comprendano che insieme si possono raggiungere risultati che diffi cilmente sarebbero alla portata delle singole aziende”. Tenendo fede ai propri propositi, il Consorzio sta già lavorando per partecipare a varie manifestazioni. “È un segnale positivo - sottolinea il pre-sidente di Coldiretti Bergamo Giancarlo Colombi - il fatto che una giovane alle-vatrice abbia preso in mano le redini del Consorzio di un prodotto di eccellenza come il Formai de Mut dell’Alta valle Brembana perché sta a signifi care che, anche se lentamente e tra mille diffi col-tà, il ricambio generazione in agricoltura è possibile. I giovani rappresentano il futuro del settore per questo devono essere incoraggiati ma anche sostenuti con politiche e strumenti adeguati. Sono loro infatti il vero motore della fi liera agricola tutta italiana, lo specchio dell’entusiasmo e della creatività di cui l’agricoltura ha fortemente bisogno”.

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ATTUALITÀ SINDACALE

Una giovane allevatrice guida il Consorzio

Formai de Mut dell’Alta valle Brembana

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Il 31 maggio scorso, un gruppo di 16 studenti provenienti dalla Lettonia, Lituania, Estonia, Rep. Ceca, Polonia e Slovacchia hanno visitato alcune aziende agricole e Cooperative per conoscere le realtà produttive e le valenze enogastronomiche del nostro territorio. Gli studenti, che si trovano in Italia per un tirocinio per cuochi e camerieri, accompagnati da Luigi Carminati, responsabile economico di Coldiretti Bergamo, e da dirigenti della Cooperativa Ikaros che ha promosso lo stage, hanno visitato a Vigolo la Cooperativa Monti e Laghi che opera nel settore lattiero-caseario e l’az. Agricola La Bratta di Bettoni Dario che alleva suini e produce salumi, a Castelli Calepio l’azienda vitivini-cola Bertoli Angelo.

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ATTUALITÀ SINDACALE

GIOVANI EUROPEI a confronto con le aziende bergamasche

Page 24: Bergamo Coldiretti

IMPRESA VERDE

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Con la pubblicazione in Gazzetta Uffi ciale n. 110 del 13.5.2011, entra in vigore a decorrere dal 14.5.2011 il Decreto Legge n. 70 deno-minato “Decreto Sviluppo”, le cui principali disposizioni di natura fi scale sono di seguito illustrate:

Comunicazione annuale detrazione familiari a carico Modifi cando l’art. 23, comma 2, lett. a), DPR n. 600/73 è soppresso l’ob-bligo di comunicare annualmente al sostituto d’imposta i dati relativi alle detrazioni per i familiari a carico da parte di lavoratori dipendenti e pensionati.

Di fatto, pertanto, una volta ottempe-rato a tale obbligo, la dichiarazione ha effetto anche per i periodi d’imposta successivi, salvo che intervengano variazioni che richiedono la ripresenta-zione della comunicazione.

Detrazione IRPEF 36% Il Decreto in esame prevede, ai fi ni del-la fruizione della detrazione IRPEF del 36% sulle spesse per gli interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio, l’abrogazione dell’obbligo:• di invio della comunicazione di inizio

di lavori;• dell’indicazione in fattura del costo

della manodopera.Per effetto della modifi ca dell’art. 1, comma 1, lett. a), DM n. 41/98 è sop-presso l’obbligo di inviare la comunica-

zione di inizio lavori al Centro operati-vo di Pescara.Tale obbligo è comunque sostituito:- dall’indicazione nel mod. UNICO:• dei dati catastali identifi cativi dell’immobile;• degli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo, se i lavori sono effettuati dal detentore;• degli altri dati richiesti ai fi ni del controllo della detrazione;- dalla conservazione ed esibizione, a richiesta dell’Uffi cio, dei documenti individuati da un apposito Provvedi-mento.Il decreto in esame, abrogato l’art. 1, comma 19, Legge n. 244/2007 ha inoltre eliminato l’obbligo di indicare, in relazione ai lavori agevolabili al 36%, il costo della manodopera in fattura, precedentemente previsto a pena di decadenza dall’agevolazione.

Contabilità semplifi cataÈ aumentato il limite di ricavi, fi ssato dell’art. 18, comma 1, DPR n. 600/73, il cui mancato superamento consen-te, alle imprese individuali, società di persone ed enti non commerciali (relativamente alle attività commerciali esercitate), la tenuta della contabilità semplifi cata:

Il decreto in esame non ha modifi ca-to i limiti previsti per le liquidazio-ni IVA con periodicità trimestrale, che pertanto rimangono fi ssati a € 309.874,14 per le imprese di presta-zioni di servizi ed a € 516.456,90 per le imprese esercenti altre attività. Si determina quindi un disallineamento delle soglie ai fi ni II.DD. (per la modalità di tenuta della contabilità) ed IVA (per la periodicità di liquidazione).

Elenco clienti/fornitori È previsto l’esonero della comuni-cazione telematica all’Agenzia delle Entrate delle operazioni effettuate nei confronti di soggetti privati di importo superiore a € 3.000 (€ 3.600 qua-lora certifi cate da ricevuta / scontrino fi scale) se il relativo pagamento è ef-fettuato mediante carte di credito, di debito o prepagate.Si rammenta che, per effetto di quanto disposto dell’Agenzia delle Entrate con il Provvedimento 14.4.2011, è stato prorogato dall’art. 1.5.2011 all’1.7.2011 il termine a decorrere dal quale le operazioni documentate da ricevuta/scontrino fi scale di im-porto pari o superiori a € 3.600 (al lor-do dell’IVA) devono essere rilevate ai fi ni della comunicazione in esame.

Le principali novità del Le principali novità del “DECRETO SVILUPPO”“DECRETO SVILUPPO”Le principali novità del “DECRETO SVILUPPO”

ATTIVITÀ VECCHIO LIMITE NUOVO LIMITE

Prestazioni di servizi € 309.874,14 € 400.000

Altre attività € 516.456,90 € 700.000

di Roberto Pizzagalli

Page 25: Bergamo Coldiretti

Rinvio versamenti/adempimenti scadenti in giorni festivi È stabilito che i versamenti/adempi-menti previsti da disposizione riguar-danti l’amministrazione economico - fi -nanziaria che scadono di sabato o di giorno festivo sono prorogati al primo giorno lavorativo successivo, ancorché effettuabili con modalità esclusivamente telematica.Tale previsione si rifl ette, in particolare, sulla presentazione dei modd. INTRA, la cui scadenza, se cade di sabato, è ora prorogata al primo giorno lavorativo suc-cessivo.

Distruzione beni e attestazione mediante dichiarazione sostitutiva Intervenendo sull’art. 2, comma 4, lett. b), DPR n. 441/97, è innalzato da € 5.164, 57 a € 10.000 il limite del valore dei beni il cui mancato superamento con-sente, nell’ipotesi di distruzione degli stessi e al fi ne di vincere la presunzione di cessione ai fi ni IVA, di attestare tale evento mediante una dichiarazione so-stitutiva di atto notorio.

Riapertura rivalutazione terreni e partecipazione Per effetto della modifi ca dell’art. 2, com-ma 2, DL n. 282/2002 è disposta la riaper-tura della possibilità di effettuare la ride-terminazione del costo di acquisto:• di terreni edifi cabili e agricoli possedu-

ti a titolo di proprietà, usufrutto, superfi -cie ed enfi teusi;

• delle partecipazioni non quotate in

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IMPRESA VERDE

mercanti regolamentali, possedute a titolo di proprietà e usufrutto;

alla data dell’1.7.2011, non in re-gime d’impresa, da parte di persone fi siche, società semplici o associazioni professionali, nonché di enti non com-merciali.

È fi ssato al 30.6.2012 il termine entro il quale provvedere:• alla redazione ed all’asseverazione,

da parte di un professionista abili-tato, della perizia di stima che deve individuare il valore del terreno / partecipazione all’1.7.2011;

• al versamento dell’imposta sostitu-tiva calcolata l’applicando al valore del terreno o della partecipazione risultante dalla perizia di stima, le seguenti aliquote,

2% per le partecipazioni non qualifi cate;4% per le partecipazioni qualifi cate e per i terreni.

Il decreto in esame introduce rilevanti novità nell’ipotesi in cui il contribuente provveda alla rivalutazione di terreni /

partecipazione già oggetto di rivaluta-zione.Infatti, considerato che è necessario versare l’imposta sostitutiva con riferi-mento al nuovo valore periziato, è ora prevista la possibilità di:1. utilizzare in “compensazione”

l’imposta sostitutiva già versata in occasione delle precedenti rivalutazioni. La legittimità di tale detrazione sarà monitorata nell’am-bito del mod. UNICO in cui dovranno essere inseriti specifi ci dati da indivi-duare con apposito Provvedimento;

2. richiedere il rimborso dell’impo-sta sostitutiva già versata in occasio-ne delle predenti rivalutazioni (qua-lora il contribuente non si avvalga dell’utilizzo in compensazione di cui al punto 1 e provveda all’integrale versamento dell’imposta sostitutiva dovuta sulla nuova rivalutazione) entro 48 mesi ex art. 38, DPR n. 602/73, decorrenti dalla data del versamento dell’intera imposta o della prima rata relativaall’ul-tima rivalutazione effet-tuata.

L’importo di quanto chiesto a rimborso non può eccedere

quanto dovuto sul nuovo valore riva-lutato.

La richiesta di rimborso riguarda “an-che” i versamenti effettuati entro il 14.5.2011. Se a tale data il termine di decadenza della richiesta di rim-borso risulta scaduto, la stessa può essere presentata entro 12 mesi dalla predetta data.

Attenti alle truffe!

Prima di pagare bollettini poco chiari, relativi alla sicurezza sul lavoro verifi care che non si tratti di uno dei raggiri che vengono periodi-camente sottoposti alle aziende. Gli uffi ci della Coldiretti sono a disposizione per le eventuali verifi che.

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Regime quote latteRegime quote latte Campagna 2010-11Campagna 2010-11

IMPRESA VERDE

Agea ha informato che per la campagna lattiera 2010-11 la produzione italiana è rimasta sotto il limite della quota nazionale assegna-

ta dalla UE, perciò i produttori non dovranno pagare nessuna multa, di conseguenza le trattenute mensili ef-fettuate dai primi acquirenti verranno restituite.

La produzione italiana, per la campagna 2010-11, si è attestata a 10.612.314 tonnellate al di sotto della quota nazionale che è di 10.878.793 tonnellate.

Normalmente la restituzione delle trat-tenute mensili veniva effettuata entro il 31 agosto di ogni anno ma, Agea inanticipo di due mesi con il conteggio

della compensazione, ha dichiarato che la restituzione av-verrà con un netto anticipo rispetto gli anni scorsi.

Regime quote latte Campagna 2010-11

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di Bruno Redaelli

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Coltivatori diretti e Iap (Imprenditori agricoli professionali) pagano i contributi previdenziali in base alla fascia di reddito agrario in cui è inquadrata l’azienda. Gli importi variano in base all’età degli interessati (minori di 21 anni; ultrasessantacinquenni pensionati) e in relazione all’ubicazione territoriale dell’azienda, vale a dire se situata in territori normali o in comuni montani e/o zone agricole svantaggiate.Ecco, di seguito, la tabella riepilogativa dei contributi dovuti per l’anno 2011 da coltivatori diretti (Cc), coloni e mezzadri (Cm), ricordando che tali importi sono comprensivi della quota Inail per l’anno 2011, che è rimasta in-variata rispetto allo scorso anno, mentre non comprendono, l’addi-zionale Inail per la copertura del danno biologico per l’anno 2009, pari (su base annua) a € 12,30, per le zone normali, e a € 8,51, per quelle agevolate, il cui recupero sarà effettuato dall’Inps unitamente alla riscossione della contribuzione corrente 2011.

Gli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) non risultano assicurati contro gli infortuni sul lavoro e, pertanto, non versano la quota Inail.

VITA ASSOCIATIVA

Coltivatori diretti e Iap, ecco i contributi dovuti all’INPS PER IL 2011

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CD/CM

FASCE DI REDDITO AGRARIO MAGGIORI DI 21 ANNI MINORI DI 21 ANNI

Zone normali Territori agevolati Zone normali Territori Agevolati

FASCIA 1 € 2.501,10 € 2.023,90 € 2.300,37 € 1.662,58

FASCIA 2 € 3.044,42 € 2.486,93 € 2.776,78 € 2.005,17

FASCIA 3 € 3.587,74 € 2.949,95 € 3.253,18 € 2.347,75

FASCIA 4 € 4.131,05 € 3.412,97 € 3.729,59 € 2.690,33

IAP

FASCE DI REDDITO AGRARIO MAGGIORI DI 21 ANNI MINORI DI 21 ANNI

Zone normali Territori agevolati Zone normali Territori Agevolati

FASCIA 1 € 1.732,60 € 1.491,72 € 1.531,87 € 1.130,40

FASCIA 2 € 2.275,92 € 1.954,75 € 2.008,28 € 1.472,99

FASCIA 3 € 2.819,24 € 2.417,77 € 2.484,68 € 1.815,57

FASCIA 4 € 3.362,55 € 2.880,79 € 2.961,09 € 2.158,16

di Ivan Bonomi

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Ricordiamo che i coltivatori diretti e Iap con più di 65 anni di età, già pensionati Inps, possono chiedere che il contributo previdenziale (solo quota Ivs) venga ridotto del 50%.

Le scadenzeI contributi devono essere versati in quattro rate: la prima scade il 16 luglio 2011, mentre le successive il 16 settembre 2011, il 16 novembre 2011 e il 16 gennaio 2012. Il pagamento deve essere effettuato mediante gli appositi modelli F24 che verranno inviati dall’Inps al domicilio degli interessati.Per qualsiasi informazione, raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi per tempo al Patronato Epaca. Gli operatori forniranno tutta l’assistenza necessaria, verifi cando la correttez-za degli importi da pagare o l’eventuale diritto a riduzioni non riconosciute ed effettueranno controlli della posizione in caso di variazioni intervenute nella composizione del nucleo fami-liare, nella consistenza aziendale (acquisizione di nuovi terreni per acquisto, affi tto, comodato, ecc.; vendite o dismissione di terreni), nel tipo di colture, nel reddito agrario dei terreni condotti (cambiamento della tipologia di colture o di alle-vamento in atto), ecc..

VITA ASSOCIATIVA

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segue

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