28
n. 39 - dicembre 2009 www.apce.it Periodico registrato presso il tribunale di Roma al n. 67 in data 17.02.98 - Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma pg. 4 AEEG Progetto semplificazione Delibera per il trasporto del gas naturale pg. 16 pg. 8 Intervista Ing. C. Pillon ACEGAS APS Spazio CIG La responsabilità giuridica parte seconda pg. 22 Spazio CIG Vietato il “fai da te” pg. 25

APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Associazione per la Protezione dalle Corrosioni Elettrolitiche Rivista scientifica per l’informazione e la prevenzione delle corrosioni elettrolitiche delle strutture metalliche (cathodic protection).

Citation preview

Page 1: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

n. 39 - dicembre 2009w w w. a p c e . i t

Perio

dico

regi

stra

to p

ress

o il

tribu

nale

di R

oma

al n

. 67

in d

ata

17.0

2.98

- S

pedi

zion

e in

abb

onam

ento

pos

tale

70%

- R

oma

pg.

4AEEGProgetto semplificazione

Delibera per il trasportodel gas naturale

pg.

16

pg.

8Intervista Ing. C. Pillon

ACEGAS APS

Spazio CIGLa responsabilità giuridica

parte seconda

pg.

22Spazio CIG

Vietato il “fai da te”pg.

25

Page 2: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

L'EVOLUZIONE CONTINUA:

Via Vigentina, 2 - S. Genesio ed Uniti (PV) - Tel. 0039 - 0382.580289 Fax 0039 - 0382.580622e-mail: [email protected] web site: www.tecnosystemgroup.com

dopo il per i l monitoraggio remoto dei sistemi di

protezione catodica, la linea si amplia con i nuovi servizi:

il servizio di monitoraggio remoto della pressione nella rete di distribuzione e dei gruppi di riduzione finale

il servizio di telelettura dei contatori industriali, per la rilevazione multioraria del consumo utente

il servizio di telecontrolloper il monitoraggio del livello di liquidi e fluidi

in linea con la delibera ARG/gas 120/08

pubblicità tecnosystem A4-def 30-09-2008 12:27 Pagina 1

Page 3: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

n° 39 - dicembre 2009

eDItORIALe

Patrimonio e cultura

20

L e i m m a g i n i

16

8OPen sPACe

Delibera per il trasporto gas

InteRvIstA

Ing. C. Pillon di Acegas APS

CALenDARIO

Corsi APCE 2010

25sPAZIO CIG

Gas e sicurezza domestica: vietato il “Fai da te”

22sPAZIO CIG

La responsabilità giuridica - parte seconda

7

news

AEEG - Progetto semplificazione 4

Page 4: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

4

ww

w.a

pce.

it

N E W S

Progetto semplificazione

l tema generale della semplifica-zione amministrativa è, da qual-che anno, al centro di iniziativedi natura legislativa e ammini-strativa, sia a livello comunitario

che nazionale. L’esercizio delle funzioni diregolazione da parte dell’Autorità ha com-portato nel tempo la produzione di uncorpo normativo complesso, ed oggi ilNucleo per la semplificazione dell'Autoritàha individuato oltre 800 delibere obsoletefra quelle adottate in passato. E' questo ilbilancio del progetto semplificazione che,ha preso in esame complessivamente 1617provvedimenti adottati dall'Autorità tra il1996 e il 2007.

L'attività di ricognizione di ulteriori delibe-re divenute via via inefficaci e da rimuove-re, proseguirà ciclicamente anche in futuro,così come già previsto nel Piano Strategicodell'Autorità.

L'obiettivo del “progetto semplificazione”,attivato nel 2008, è di offrire agli operato-ri, ai consumatori ed a tutti i soggetti inte-ressati un quadro regolatorio di riferimen-to sempre più razionale, trasparente ecerto, in linea anche con gli indirizzi comu-nitari e nazionali in tema di semplificazionenormativa.

L'opera di ricognizione ed analisi si propo-ne inoltre di agevolare l'attività di ricercanormativa degli operatori e dei consuma-tori, attraverso il sito Internetdell'Autorità. Sempre ai fini della semplifi-cazione, costante è anche l'impegnodell'Autorità in termini di:• promozione di Testi Unici, come con-

fermato anche dalla recente adozionedel Testo Unico in materia di qualità etariffe del trasporto e della misura gas;

• classificazioni delle delibere sempre piùmirate ad agevolare la consultazione;

• attività seminariali e di comunicazioneper presentare ed illustrare ogni utileaspetto riguardante le applicazioni ed icontrolli previsti;

• per ciascuna norma innovativa, proces-si di consultazione pubblica, associatinei casi più significativi a complete pro-cedure AIR (analisi di impatto regolato-rio).

Quanto al dettaglio dell'attività del Nucleoper la semplificazione, un primo gruppo di281 delibere non più produttive di effetti,relativa ai provvedimenti adottati negli anni2005, 2006 e 2007, era stata individuata loscorso anno (delibera GOP 36/08). Unaseconda ricognizione si è conclusa nell'a-prile 2009, con l'individuazione di ulteriori

I

L ’ A u t o r i t à p e r l ’ e n e r g i a e l e t t r i c a e i l g a sc o n i l “ p r o g e t t o s e m p l i f i c a z i o n e ” r i m u o v ep i ù d i 8 0 0 d e l i b e r e o b s o l e t e

Page 5: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

ww

w.a

pce.

it

220 provvedimenti regolatori adottatinegli anni 2002, 2003 e 2004, non più pro-duttivi di effetti (delibera GOP 16/09). Laterza ricognizione ha consentito di indivi-duare ulteriori 239 delibere non più pro-duttive di effetti (delibera GOP33/09,disponibile sul sito dell'Autoritàwww.autorita.energia.it.).

Con questa ultima ricognizione (delibera

23 dicembre 2009, GOP 69/09) sono stateindividuate ulteriori 64 deliberazioni nonpiù produttive di effetti. Ad oggi sono quin-di 804 le delibere non più produttive dieffetti già individuate, pari al 49% del tota-le delle delibere esaminate.

Fonte AEEG

Page 6: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

EECCOONNOORRMMAA SS..aa..ss..

serie FT-100/MVserie FT-100/MV

FFTT--GGrraapphh--22

MODELLI DISPONIBILI

FT-100/MV

FT-100/MV-H

131.000 lettureValore medio 100 letture

range: -5,00 / +5,00 Volt

Risoluzione 0,01 Precisone +/-0,01 Volt

range: -10,00 / +10,00 Volt

Risoluzione 0,01 Precisione +/-0,02 VoltPartenza ritardata - Memorizzazione

di n. in un secondoAlimentazione con batteria al Litio sostituibile

Software di elaborazione grafica con selezione dei dati.

Si possono graficare e stampare tutti i file relativi alle letture del data logger serie

FT-100/MV ( ). Possibilità di scegliere fra i seguenti modelli

matematici:

fino a 131.000

Media - Mediana - Scarto quadratico - Gaussiana

ECONORMA S.a.s. 31020 SAN VENDEMIANO - TV - Via Olivera 52Tel. 0438.409049 Fax 0438.409036

-

[email protected] www.econorma.com

Due ulteriori importanti possibilità del software sono la funzione “

” e quella relativa al “ .

Nella parte inferiore del report è riportata la sommatoria del tempo complessivo per “intervallidi tempo” selezionabili. Si può inoltre stampare il report per "Cronologia", "Ordinato perdurata" oppure "Ordinato per tipologia", dopo aver scelto per minima o massima.

DURATA TOTALE DEI

FUORI SOGLIA INDICE DI VARIABILITA’ (Bassa, Media, Alta)

DATA LOGGERDATA LOGGER

PREZZI COMPETITIVI !!

Page 7: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

l’editoriale di gino magnoni

e reti di trasporto e distribuzione dei servizi di pubblica utilitàsono un patrimonio? A quanto ammonta il valore delle retiinterrate delle nostre città? Sarebbe interessante avere datiaggregati relativi a qualche città, associando tra loro le varieinfrastrutture. Probabilmente si capirebbe meglio il valoreprodotto da un’amministrazione e una gestione coordina-ta. Invece, comunemente, le proprietà sono differenti, le

reti elettriche sono principalmente di un unico soggetto o delleex municipalizzate, le reti gas di operatori privati o locali le reti

idriche e fognarie dei comuni, i cavi telefonici dell’operatorenazionale ed i cablaggi di nuovi soggetti privati e così via. Inoltre

la proprietà non sempre coincide con il gestore del servizio ma,soprattutto nel settore idrico, proprietà e gestione sono sepa-

rate. La frammentazione tra località e località e tra tipologie diservizio è molto elevata e assistiamo, alla totale assenza di siner-

gie di scala. Questo sembra ancora oggi essere lo scenario delnostro paese, nei pubblici servizi, che così frammentato riduce

la possibilità di attrarre risorse finanziarie e sviluppare compe-tenze per il rinnovo, lo sviluppo, il potenziamento, il manteni-

mento delle infrastrutture stesse. Nel passato si è più volte par-lato di creare soggetti in grado di amministrare, gestire e piani-

ficare con competenza e lungimiranza l’insieme delle reti tec-nologiche, purtroppo sono rimaste solo parole. Tutti sappiamo

che le esigenze legate alla sicurezza e alla tutela degli assetaziendali sono sempre state un obiettivo primario nel settore

del gas (basti ricordare tutto ciò che è stato fatto negli anni nelcontrasto alla corrosione con le attività di protezione catodica). Negli ultimi tempi, con l’a-pertura del mercato e l’introduzione delle gare per la concessione della distribuzione del gas

per mezzo delle reti cittadine, il margine di guadagno degli operatori si è assottigliato. Oltrea ciò, considerato che l’AEEG, introducendo le tariffe per compensare il valore delle reti di

distribuzione ha fatto si che le imprese lavorassero con costi di gestione sempre più bassiquindi risparmiando su tutto ciò che sia possibile, non vorremmo che i costi per la sicurez-

za, lasciati alla gestione del singoli operatori e non “protetti” da un adeguato quadro di rego-le, subissero per primi quei tagli pur necessari dovuti all’enfatizzazione della creazione del-

l’efficienza e del valore. In questo quadro, APCE, nonostante le difficoltà del settore neglianni più recenti, ha fatto la sua parte adoperandosi nell’affrontare quegli aspetti legati alla

formazione e regolazione delle attività di protezione catodica con riferimento sia alle deli-bere dell’AEEG sia all’eterogeneità dei soggetti coinvolti. Con l’emanazione della delibera

ARG/gas 141/09, Testo Unico della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di tra-sporto e dispacciamento del gas naturale per il periodo di regolazione 2010/2013 (TUTG)

del 01 ottobre 2009, e l’emanazione da parte dell’APCE delle tre linee guida sulla prote-zione catodica, in analogia a quanto fatto per la distribuzione, si completa il quadro italiano

delle regole per le attività di protezione catodica. In essa è previsto un sistema di valuta-zione delle performance delle imprese mediante l’introduzione di indicatori e livelli stan-

dard, assicurando a tutti i soggetti interessati, anche per il trasporto gas, un quadro di rife-rimento più concreto e verificabile a partire dal 01 gennaio 2010. Come Presidentedell’Associazione ringrazio infine i Soci per il lavoro svolto. Gli sforzi effettuati da tutti per

il raggiungimento delle intese necessarie nello sviluppo della vita associativa, sono il fruttodelle attività che l’APCE, con le esigue risorse di cui dispone è riuscita a coordinare graziealla disponibilità di tutti i tecnici delle varie aziende per assicurare al Paese il corretto pro-cesso per la creazione delle regole necessarie per continuare ad operare nel futuro.

Buon Natale, Buon Anno e auguri per una serena ripresa del lavoro nel 2010.Gino Magnoni

Patrimonio e cultura

L

ECONORMA S.a.s.

serie FT-100/MV

FT-Graph-2

MODELLI DISPONIBILI

FT-100/MV

FT-100/MV-H

131.000 lettureValore medio 100 letture

range: -5,00 / +5,00 Volt

Risoluzione 0,01 Precisone +/-0,01 Volt

range: -10,00 / +10,00 Volt

Risoluzione 0,01 Precisione +/-0,02 VoltPartenza ritardata - Memorizzazione

di n. in un secondoAlimentazione con batteria al Litio sostituibile

Software di elaborazione grafica con selezione dei dati.

Si possono graficare e stampare tutti i file relativi alle letture del data logger serie

FT-100/MV ( ). Possibilità di scegliere fra i seguenti modelli

matematici:

fino a 131.000

Media - Mediana - Scarto quadratico - Gaussiana

ECONORMA S.a.s. 31020 SAN VENDEMIANO - TV - Via Olivera 52Tel. 0438.409049 Fax 0438.409036

-

[email protected] www.econorma.com

Due ulteriori importanti possibilità del software sono la funzione “

” e quella relativa al “ .

Nella parte inferiore del report è riportata la sommatoria del tempo complessivo per “intervallidi tempo” selezionabili. Si può inoltre stampare il report per "Cronologia", "Ordinato perdurata" oppure "Ordinato per tipologia", dopo aver scelto per minima o massima.

DURATA TOTALE DEI

FUORI SOGLIA INDICE DI VARIABILITA’ (Bassa, Media, Alta)

DATA LOGGER

PREZZI COMPETITIVI !!

Page 8: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

Delibera per il trasporto gasAutorità per l’energia e il gas

a qualità e il numero di provvedimenti emanati dall’Autorità per l’energia elettrica eil gas (AEEG) negli ultimi dieci anni, motivati dall’avvento del decreto legislativo Lettache ha definito i segmenti della filiera del gas introducendo una tempistica per la libe-ralizzazione del mercato, è stata considerevole. Questi provvedimenti hanno posto le basi per la regolazione dei principali aspetti tec-nici dei servizi nel settore dei gas combustibili, sono state introdotte metodologie

tariffarie per tutte le diverse fasi del trasporto, dello stoccaggio e della distribuzione del GNL edel gas naturale, tenendo conto che con l’apertura del mercato non ci sono più tariffe ma condi-zioni di fornitura del gas ai clienti finali.Anche nel campo dell’accesso alle reti, l’intervento dell’Autorità è stato consistente, definendodiversi codici concernenti il trasporto e la distribuzione.Per la distribuzione e la vendita, con le diverse delibere emesse dall’AEEG, sono stati definiti gliaspetti fondamentali della qualità, le condizioni contrattuali di fornitura e la condotta commercia-le dei venditori, aspetti che diventano sempre più critici man mano che si apre il mercato del gase si sviluppa la concorrenza.A questi provvedimenti ha fatto seguito l’emanazione di una serie di linee guida, approntate, suinvito dell’AEEG, dalle principali Associazioni tecniche del settore (APCE, ATIG e CIG) e pubbli-cate dall’Ente nazionale di normazione (UNI). Obiettivo delle linee guida è stata di favorire la crea-zione di regole comuni finalizzate alla garanzia della qualità e sicurezza dei servizi tecnici dell’in-dustria del gas.

Con la Deliberazione 1 ottobre 2009 - ARG/gas 141/09 Testo Unico della regolazione della qua-lità e delle tariffe dei servizi di trasporto e dispacciamento del gas naturale per il periodo di rego-lazione 2010-2013 (TUTG): approvazione della Parte I “Regolazione della qualità del servizio ditrasporto del gas naturale per il periodo di regolazione 2010-2013 (RQTG)”, l’AEEG implemen-ta il quadro di riferimento del settore, introducendo per le aziende di trasporto gas un quadroregolatore con obblighi di registrazione e comunicazione dei dati salienti in modo tale da favori-re la funzione di vigilanza da parte dell’Autorità.L’Autorità, nel confermare la scelta di regolamentare la sicurezza, la continuità e la qualità com-merciale nel servizio di trasporto del gas naturale, sia esso nazionale che regionale, ha precisatorispetto quanto formulato nei documenti per la consultazione DCO 4/09 e DCO 24/09: a. di impiegare come base temporale l’anno solare e come terzo periodo regolatorio il periododi tempo 01 gennaio 2010 – 31 dicembre 2013;

b. l’obbligo annuale di aggiornamento dello “stato di consistenza dei gasdotti” e la registrazionee comunicazione all’Autorità di una serie di dati tecnici rilevanti relativi alla rete.

L

REGOLAZ IONE DELLA QUAL ITA ’ DEL SERV IZ IO D ITRASPORTO DEL GAS NATURALE PER I L PER IODO D IREGOLAZIONE 1 GENNAIO 2010 – 31 D ICEMBRE 2013

8

ww

w.a

pce.

ito p e n s p a c e

Page 9: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

Sezione IDefinizioni e ambitodi applicazione

Articolo 1 - Definizioni

• “attività di trasporto” è l’attività di cui all’ar-ticolo 2, comma 1, lettera ii), del decretolegislativo 23 maggio 2000, n. 164/00;

• “protezione catodica efficace” è la condizio-ne di efficace applicazione della protezionecatodica ai sensi delle linee guida dell’Apce,pubblicate dall’Uni;

• “Rete Nazionale” è la Rete Nazionale deigasdotti, così come definita con Decreto delMinistero dell’industria, del commercio edell’artigianato del 22 dicembre 2000, pub-blicato sulla Gazzetta Ufficiale, Serie genera-le n°18 del 23 gennaio 2001;

• “Rete Regionale” è la rete di trasporto gesti-ta dall’impresa di trasporto classificata sullabase dei criteri di cui al decreto delMinistero delle Attività Produttive 29 set-tembre 2005 e successivi aggiornamenti;

Articolo 2 Ambito di applicazione

2.1 Fatto salvo quanto previsto da altre leggi enorme tecniche vigenti, le imprese di tra-sporto hanno l’obbligo di rispettare ledisposizioni contenute nella presenteRQTG per la rete di trasporto di gas natu-rale, Nazionale e/o Regionale, gestita.

Titolo IIINorme tecniche per la sicurezza

Articolo 9 - Norme tecniche

9.1 Fatta salva la legislazione vigente in mate-ria, ai fini dell’attuazione della Sezione IIdella presente RQTG si applicano lenorme tecniche, le specifiche tecniche o irapporti tecnici vigenti Uni e Cei.

9.2 Nel caso in cui risultino mancanti normetecniche, specifiche tecniche o rapportitecnici applicabili, vengono adottate lineeguida definite dagli organismi tecnici com-petenti Cig e Apce, pubblicate dall’Uni.

9.3 L’impresa di trasporto ha l’obbligo di rispet-tare le norme tecniche, le specifiche tecni-che, i rapporti tecnici e le linee guida di cuiai precedenti commi 9.1 e 9.2, con partico-lare riguardo alla compilazione dei rapportiprevisti per ogni intervento effettuati.

9.4 L’impresa di trasporto ha l’obbligo di com-pilare il “Rapporto annuale dello statoelettrico dei sistemi di protezione catodicadella rete di trasporto” secondo quantoprevisto dalla normativa vigente, ove appli-cabile, nel rispetto della metodologia defi-nita dall’Apce.

Titolo IVObblighi di registrazione e

di comunicazione dei datidi sicurezza

Articolo 10

ww

w.a

pce.

it

Riportiamo un estratto delle parti attinenti gli aspetti diprotezione catodica dell’Allegato A “Regolazione della qualitàdel servizio di trasporto del gas naturale per il periodo diregolazione 1 gennaio 2010 - 31 dicembre 2013 (RQTG)”

disponibile sul sito www.autorita.energia.it

9

Page 10: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

Registrazione di informazioni e di dati di sicurezza

10.1 L’impresa di trasporto registra per la retegestita:

a) il periodo di gestione; b) il codice univoco con cui l’impresa identifi-ca la rete;

c) il codice univoco e l’ubicazione dei punti diconsegna e di riconsegna;

d) la lunghezza della rete (comprensiva degliallacciamenti), misurata in chilometri, al 31dicembre dell’anno precedente a quello diriferimento, suddividendo in base all’appar-tenenza o meno all’insieme dei gasdottimaggiormente esposti a condizioni dirischio; tale suddivisione non è richiesta nelcaso in cui l’impresa di trasporto si avvalgadella facoltà di cui al precedente comma 7.3;

e) la lunghezza della rete (comprensiva degliallacciamenti), misurata in chilometri, al 31dicembre dell’anno precedente a quello diriferimento, suddividendo tra:

(i) acciaio sottoposto a protezione cato-dica efficace, distinguendo tra rete sottoposta e non sottoposta a telecon-trollo del grado di protezione catodica; (ii) acciaio non protetto catodicamente,comprensivo dell’acciaio in protezionecatodica non efficace;

f) il numero di sistemi di protezione catodica incui è stata suddivisa la rete distinguendo tra:

(i) sistemi sottoposti a protezione cato-dica efficace, distinguendo tra rete sotto-posta e non sottoposta a telecontrollodel grado di protezione catodica; (ii) sistemi non sottoposti a protezionecatodica efficace;

g) il numero di posti di misura del potenzialedi protezione catodica della condotta;

h) il numero totale dei punti selezionati per lamisura del potenziale di protezione catodicadella condotta suddividendo tra:

(i) punti nei quali la misura è effettuata incontinuo e trasmessa mediante telecon-trollo; (ii) punti nei quali la misura non è effet-tuata in continuo;

i) il numero totale delle misure di potenzialedelle condotte in acciaio non effettuate incontinuo, assumendo un numero massimo di12 misure di potenziale conforme alle normetecniche vigenti per ogni punto selezionato;

j) l’avvenuta predisposizione del “Rapportoannuale dello stato elettrico dei sistemi diprotezione catodica della rete di trasporto”.

10.3 Per ogni misura del potenziale di prote-zione catodica della rete in acciaio l’im-presa di trasporto registra:

a) il codice univoco del sistema di protezionecatodica sul quale insiste il punto di misuradel potenziale di protezione catodica;

b) il codice univoco del punto selezionato per lamisura del potenziale di protezione catodica;

c) la data di effettuazione della misura del

potenziale di protezione catodica; d) l’esito del controllo del potenziale di prote-zione catodica, suddividendo in conforme enon conforme alle norme tecniche vigenti.

Articolo 11Comunicazione dell’impresa di traspor-

to all’Autorità e pubblicazione delleinformazioni e dei dati forniti in tema

di sicurezza

11.1 Entro il 31 marzo di ogni anno, a partiredal 2011, l’impresa di trasporto è tenutaa comunicare all’Autorità, anche median-te strumenti informatici, per la rete ditrasporto gestita, le informazioni e i datidi cui ai commi da 11.2 a 11.4.

11.2 Per l’anno di riferimento precedente aquello di comunicazione all’Autorità, l’im-presa di trasporto è tenuta a comunicare:

a) l’ubicazione dei punti di consegna e di ricon-segna;

b) la lunghezza della rete (comprensiva degliallacciamenti), misurata in chilometri, al 31dicembre dell’anno precedente a quello diriferimento, suddividendo in base all’appar-tenenza o meno all’insieme dei gasdottimaggiormente esposti a condizioni dirischio; tale suddivisione non è richiesta nelcaso in cui l’impresa di trasporto si avvalgadella facoltà di cui al precedente comma 7.3;

c) la lunghezza della rete (comprensiva degliallacciamenti), misurata in chilometri, al 31dicembre dell’anno precedente a quello diriferimento, suddividendo tra:

(i) acciaio sottoposto a protezione cato-dica efficace, distinguendo tra rete sotto-posta e non sottoposta a telecontrollodel grado di protezione catodica; (ii) acciaio non protetto catodicamente,comprensivo dell’acciaio in protezionecatodica non efficace;

d) la lunghezza della rete (comprensiva degliallacciamenti), sottoposta a sorveglianza,misurata in chilometri, suddividendo tragasdotti maggiormente esposti a condizionidi rischio e altri gasdotti e, a sua volta, in baseal mezzo utilizzato, con indicazione separatadelle tratte sottoposte a sorveglianza conpig; la suddivisione in base all’appartenenza omeno del tratto sottoposto a sorveglianzaall’insieme dei gasdotti maggiormente espo-sti a condizioni di rischio non è richiesta nelcaso in cui l’impresa di trasporto si avvalgadella facoltà di cui al precedente comma 7.3.

11.3 Per l’anno di riferimento precedente aquello di comunicazione all’Autorità, in rela-zione alla protezione catodica l’impresa ditrasporto è tenuta a comunicare:

a) il numero totale delle misure del potenzialedella condotta in acciaio effettuate non incontinuo, assumendo un numero massimo di12 misure di potenziale conforme alle normetecniche vigenti per ogni punto selezionato;

10

ww

w.a

pce.

it

Page 11: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

b) il numero di sistemi di protezione catodicain cui è suddivisa la rete distinguendo tra:

(i) sistemi sottoposti a protezione cato-dica efficace, distinguendo tra rete sottoposta e non sottoposta a telecon-trollo del grado di protezione catodica; (ii) sistemi non sottoposti a protezionecatodica efficace;

c) il numero dei posti di rilievo del potenzialedi protezione catodica della condotta;

d) il numero totale dei punti selezionati per lamisura del potenziale di protezione catodicadella condotta suddividendo tra:

(i) punti nei quali la misura è effettuata incontinuo e trasmessa mediante telecon-trollo; (ii) punti nei quali la misura non è effet-tuata in continuo.

In merito alle attività di protezione catodicadelle reti in acciaio di trasporto, dopo la pubbli-cazione dei documenti di consultazione neglianni 2007 e 2009, in analogia a quanto avvenutoinizialmente per la distribuzione gas (delibera-zione del 28 dicembre 2000 n. 236), anche per iltrasporto l’AEEG, dopo il parere richiesto neidocumenti di consultazione, ha dato mandatoall’APCE di redigere tre linee guida;a) Protezione catodica della rete in acciaio ditrasporto del gas naturale;

b) Metodologia di valutazione dell’efficacia deisistemi di protezione catodica della rete ditrasporto gas naturale;

c) Redazione del “Rapporto annuale dello statoelettrico dei sistemi di protezione catodicadella rete di trasporto gas naturale”;

che indirizzino le imprese di trasporto alla crea-zione di procedure per la gestione dei sistemi diprotezione catodica in conformità alla normati-va vigente in materia e che ne forniscano evi-denza con idonee registrazioni e comunicazionidei dati tecnici.

Le tre linee guida redatte dal gruppo di lavoroAPCE, possono essere definite comeraccomandazioni di comportamento,elaborate sulla base di conoscenze tecni-che e normative e al contributo di esper-ti del trasporto gas, dell’industria e del-l’università, con lo scopo di fornire leregole e le istruzioni più appropriatenella progettazione, nella gestione enella conduzione deisistemi di prote-zione catodicadelle reti di tra-s p o r t odel gas. N e l l a

redazione delle tre linee guida sulla protezionecatodica sono stati affrontati principalmenteaspetti non coperti o sufficientemente regolatida norme tecniche sia nazionali che europee. Lelinee guida intendono favorire la conformità deilivelli di qualità minimi erogati dalle diverseimprese di trasporto, la creazione di supporti disemplice compilazione e controllo, e garantire ilmantenimento dei livelli minimi di sicurezza. Ladifficoltà di avere delle informazioni che da solepossono indicare il grado di protezione catodi-ca delle condotte in acciaio attraverso la defini-zione di semplici standard minimi e/o fornendomodalità di registrazione e comunicazione didati tecnici all’Autorità, attraverso l’applicazionedelle sole linee guida è sicuramente una condi-zione necessaria ma non sempre sufficiente.Nella realtà operativa e di impianto le regolepredisposte dalle linee guida, non possono stabi-lire se i valori rilevati o acquisiti, mediante, lediverse tipologie di misurazione, sono rispon-denti ai criteri di protezione su ogni singolaparte della struttura, poiché questa valutazionedeve essere eseguita dal tecnico preposto cheavrà il compito di valutare e definire il livello disicurezza del sistema di protezione catodica del-l’impianto in esame. Individuare una metodologia che consenta distabilire se le parti di gasdotto siano o no in pro-tezione catodica ai sensi della normativa tecnicavigente ed elaborare specifiche linee guida rela-tive alla protezione catodica nell’attività di tra-sporto che prevedano anche la compilazione diun “Rapporto annuale dello stato elettrico dellarete di trasporto” in analogia, per quanto appli-cabile, è quanto predisposto dalla stessa Apce inanalogia a quanto effettuato per le reti di acciaiodi distribuzione di gas. Essenziale, dal punto di vista dell’Autorità, è diavere una redazione unificata del rapportoannuale, il più semplice e sintetico possibile, inmodo da favorire, prima la lettura e poi l’even-tuale successiva azione di vigilanza. Anche per ilmodello di calcolo dell’indicatore, di per se nonmisura il livello di adeguatezza della protezionecatodica applicata alle condotte né la risponden-za delle misurazioni eseguite ai valori dello statoelettrico di riferimento, o al criterio del poten-ziale di protezione, poiché queste valutazio-ni e correlazioni competono ai tec-nici del gestore degliimpianti.

ww

w.a

pce.

it

La protezionecatodica

11

Page 12: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

EUROCORR 2010

Dalle profondità della terraallo spazio

13 – 17 settembre 2010CENTRO CONGRESSI

DEL WORD TRADE CENTER DI MOSCA – RUSSIA

PROGRAMMASCIENTIFICO

Cari colleghi, è un grande onore e una grande responsabilità per la Russia ospita-re il principale evento di corrosione europea EUROCORR 2010, e siamo moltocontenti che sia stata affidata a Gubkin Russian State University of Oil & Gas lasua organizzazione.L’economia russa è saldamente basata sulle risorse naturali, così come sulle tec-nologie avanzate e sull’industria aerospaziale. Le chiavi di queste industrie sono imateriali, quelli che già esistono e quelli che saranno sviluppati in futuro, con laloro sensibilità alla corrosione. Quindi abbiamo scelto le parole “dalla profonditàdella terra verso lo spazio”, come motto di EUROCORR 2010 in Russia.Eurocorr 2010 sarà un evento entusiasmante, che diventerà una piattaforma perlo scambio di informazioni scientifiche e pratiche, nonché un forum per l’intera-zione tra gli accademici, gli studiosi, i produttori, i tecnici, rappresentanti dell’in-dustria e di altre professioni. La Russia è parte integrante di Europa e Asia, è la connessione armonica di occi-dente ed oriente, Eurocorr qui offre un’opportunità unica di networking.Il programma scientifico della conferenza prevede riunioni plenarie, presentazioniin diverse sessioni parallele e sessioni poster. Insieme al programma scientificoavrà luogo una mostra in cui i leader del settore avranno l’opportunità di presen-tare le loro innovazioni tecniche nel campo della protezione contro la corrosio-ne, sui rivestimenti, e sulle apparecchiature di monitoraggio della corrosione.Nel 2010 Gubkin Russian State University of Oil & Gas celebrerà il suo 80° anni-versario. Parte della celebrazione sarà riservata ad un concorso riservato ai gio-vani di età inferiore a 35 anni che sono invitati a presentare studi tecnico-scienti-fici nell’ambito della corrosione. La premiazione di cinque memorie sarà svoltadurante la cerimonia di chiusura di Eurocorr 2010.A nome degli organizzatori sono lieto di invitare tutta la comunità internazionaledella corrosione industriale e scientifica a Mosca, cuore scientifico e commercia-le della Russia.I nostri ospiti avranno la possibilità per visitare la vecchia capitale russa e verifi-carne la frizzante esperienza di vita moderna.

Prof. A MuradovGubikin Russian State University of Oil & GasPresidente del Comitato Scientifico Internazionale

1 - Corrosione e scala di inibizione (WP1)2 - Corrosione da gas caldi e prodotti di combustione

(WP3)3 - Corrosione nucleare (WP4)4 - Ambiente sensibile Fracture (WP5)5 - Metodi e meccanismi di corrosione (WP6 e 8)6 - Applicazioni informatiche sulla corrosione (WP7)7 - Corrosione marina (WP9)8 - Corrosione microbiologica (WP 10)9 - Corrosione dell’acciaio nel calcestruzzo (WP 11)

10 - Corrosione nella produzione di Oil & Gas (WP 13)11 - Rivestimenti (WP14)12 - Corrosione nell’industria di raffinazione (WP15)

13 - Protezione catodica (WP 16)14 - Automotive corrosione (WP17)15 - Tribocorrosion (WP 18) 16 - Corrosione dei materiali polimerici (WP 19)17 - Corrosione e protezione dalla corrosione dei siste-

mi di acqua potabile (WP20)18 - Corrosione dei reperti archeologici

In aggiunta a queste sessioni saranno organizzati work-shop e tavole rotonde, verrà inoltre istituita una sessioneposter ed una mostra in uno spazio espositivo adiacenteal convegno.

Per ulteriori informazionirivolgersi a:

DECHEMA e V., Andrea Köhl,Theodor-Heuss-Allee 25,60486 Frankfurt amMain/GermanyTel: +49(0)697564235Fax +49(0)697564441;[email protected]

Page 13: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

P u b b l i r e d a z i o n a l e

C a s eHistory

voluzioni normative: la deliberazione7 Agosto 2008 – ARG/gas 120/08

L’autorità per l’Energia Elettrica ed il Gasintroduce, con la recente evoluzione normati-

va la deliberazione 7 agosto 2008 – ARG /gas 120/08 – Testounico della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi didistribuzione e misura del gas per il periodo di regolazione2009-2012 (TUDG): approvazione della Parte I ‘Regolazionedella qualità dei servizi di distribuzione e di misura del gas peril periodo di regolazione 2009-2012 (RQDG)’.

La Delibera, entrata in vigore il 1 gennaio 2009, stabilisce lenuove procedure per adempiere agli obblighi di sicurezza, con-tinuità e qualità commerciale del servizio di distribuzione emisura del gas, regolati sino ad oggi dalla precedente deliberanr. 168/04.La nuova delibera è caratterizzata dalla continuità con la pre-cedente ma introduce, al tempo stesso, alcune significativenovità: in un’ottica di ulteriore rafforzamento di sicurezza equalità dei servizi, è previsto un nuovo meccanismo di penalitàe incentivi: gli operatori che non raggiungeranno gli obiettivifissati dall’Autorità dovranno pagare delle penalità, mentrecoloro i quali, invece, riusciranno a realizzare miglioramentisuperiori a quelli stabiliti, riceveranno degli incentivi.

Oggetto della Delibera sono la riduzione delle dispersioni, l’o-dorizzazione, il pronto intervento, la Protezione Catodica: inparticolare, sottolineiamo che, ai fini di promuovere investi-menti innovativi rilevanti per i recuperi di sicurezza, vengonointrodotti due fattori di amplificazione degli incentivi, rispetti-vamente per i sistemi di telecontrollo dello stato di protezio-ne catodica delle reti in acciaio e di telecontrollo dellepressioni di esercizio dei gruppi di riduzione. La delibera prevede, per questi ultimi, il collegamento degliincentivi al numero di GRF sottoposti a telecontrollo,anziché alle estensioni delle reti dotate di GRF sottoposti atelecontrollo, prevedendo il riconoscimento massimo

E

Via Vigentina, 2 27010 San Genesio ed Uniti (PV)

Tel. 0039 0382 580289Fax. 0039 0382 580622

[email protected]

degli incentivi al supe-ramento della soglia del10% sul numero totale deigruppi di riduzione finale ed iltelecontrollo sia della pressio-ne in ingresso sia della pressio-ne in uscita del gruppo di ridu-zione finale.

Tecnosystem, in linea con quantoindicato nella delibera, disponeattualmente, nell’ambito della lineaMATRISS, di un sistema per il moni-toraggio della pressione:

PPOL – Pressure Point On Line è ilsistema per il telecontrollo dellepressioni che permette di effettuareun monitoraggio costante e conti-nuo: il dato rilevato in campo dal-l’acquisitore è trasmesso via GSM /GPRS ad una Centrale Operativache procede al trattamento deldato stesso ed alla sua pubblicazio-ne su sito dedicato www.ppol.il.

Il sistema PPOL include anche, cosìcome gli altri servizi della lineaMatriss, tutto quanto necessario arendere fruibile il dato all’utente, inmodo semplice ad un costo certo epredeterminato: un data basegestionale dati, ricco di strumenti edaccessori, tutto il traffico telefonicogenerato in campo dagli acquisitoriverso la centrale operativa, gliaggiornamenti hardware e software,il supporto h8 da parte degli opera-tori di Centrale, la gestione delFront End Machine to Machine, lagaranzia di sostituzione apparati perqualsiasi evento possa danneggiarel’acquisitore di campo, etc.

Page 14: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

ww

w.a

pce.

it

14

La possibilità di attingere ad una massa notevole diinformazioni rischia di impedirci di fatto di utilizzar-

ne anche solo una parte di queste; non basta infatti averesolo l'accesso teorico ad una informazione, ma occorre cheessa sia effettivamente fruibile. E' questo il problema centra-le della statistica: rendere davvero utilizzabili grandi quantitàdi informazioni, teoricamente disponibili, ma di fatto difficil-mente gestibili, relative agli oggetti della propria indagine.Infatti, tutte le informazioni, per contribuire effettivamentead accrescere la conoscenza di un fenomeno, hanno bisognodi essere trattate da vari punti di vista: occorrono tecnicheaccurate di rilevazione, procedere ad accurate selezioni edinfine un lavoro di organizzazione e di sintesi. Il lavoro stati-stico ha senso solo se si confronta con grandi quantità diinformazioni. Quest'ottica statistica ha guidato il trattamen-to di sintesi dei dati registrati dai data logger, dati che pos-sono raggiungere la ragguardevole quantità di 131.000. Perrendere disponibili le informazioni rilevate, oltre ovviamen-te alla possibilità di verificare in dettaglio tutti i valori rac-colti, è stata prelevata dalla scienza statistica la modalità diriepilogo dei dati della media. Lo scopo principale di un valo-re medio è di fornire un valore numerico capace di rappre-sentare sinteticamente tutti i dati di un certo insieme. Ilsoftware rielabora i valori secondo la media aritmetica e lamedia mediana

La media aritmeticaÈ la media più conosciuta e applicata, si assume come fun-zione la somma dei dati. Precisamente si definisce mediaaritmetica di più numeri quel valore che, sostituito ai dati,lascia invariata la loro somma. La media aritmetica si applicacorrettamente per determinare il valore centrale di unaserie con andamento lineare e anche per avere una misuraattendibile di una serie di misure di una grandezza geome-trica, fisica. La sua caratteristica è di essere comunque sen-sibile ai picchi di valore che può assumere l'elenco delleregistrazioni, quindi non appiattisce la curva risultante.

La MedianaData una successione di dati, disposti in ordine crescente, lamediana è il dato che occupa la posizione centrale. Lamediana è una media di posizione e rappresenta il valorecentrale della distribuzione quando i dati sono ordinati.Precisamente la mediana non è influenzata dai valori estre-mi della distribuzione dei valori, quindi se la distribuzione èmolto asimmetrica, il valore mediano è più appropriato dellamedia aritmetica per esprimere un valore sintetico delle let-ture.

Come scegliere una mediaUn valore sintetico si può calcolare in vari modi. Alcuni valo-ri medi soddisfano a una condizione d'invarianza di un valo-re globale come la media aritmetica che lascia invariata lasomma dei termini. Altri valori medi non considerano tutti i

valori della distribuzione, ma solo alcuni di essi,come la mediana, che occupa la posizione cen-trale della distribuzione. Si usa la media arit-metica per determinare un valore che esprimaun concetto di equi distribuzione quando, peresempio, si vuole determinare una media delletemperature. Il valore mediano è il valore cen-trale della distribuzione e risulta indipendenteda forti differenze fra i dati. Non si può dareuna regola generale di scelta del tipo di media,ma si deve calcolare più di un valore medio escegliere quello più interessante per il proble-ma in esame. Le medie cui si ricorre più fre-quentemente in pratica sono la media aritme-tica e la mediana.

SCARTO QUADRATICO MEDIODeviazione StandardData una successione di dati ed avendone cal-colata la media, l’sqm viene utilizzato per dareuna valutazione dell’incertezza da associare atale stima Si rivela molto utile per quantificarel’intervallo entro il quale si distribuiscono levarie misure. Si può infatti assumere la devia-zione standard come errore da associare alvalore medio della misura.

VISUALIZZAZIONE GAUSSIANAE’ utile per interpretare, in una unica videata, ladistribuzione totale delle letture fatte con lostesso valore della misura. Caratteristiche della distribuzione normale:1. simmetrica centrata sulla media2. va da -infinito a +infinito3. media +- 1 deviazione standard = 68,3% deivalori4. media +- 2 deviazione standard = 95,4% deivalori5. media +- 3 deviazione standard = 99,7% deivalori

Ciò che rende ragguardevole questa distribu-zione, è che si tratta di un vero e proprio pontefra la matematica ed il mondo reale.Supponiamo di effettuare una misurazione, due,tre, ..., n volte e di avere uno strumento con ungrado di precisione abbastanza elevato. Avremodei risultati differenti dovuti all'inevitabileimprecisione del nostro strumento e del nostrooperato, che sono detti errori accidentali. Serappresentiamo le misure che otteniamo su ungrafico e poi facciamo crescere le misurazionifino all'infinito, ci accorgeremo che il grafico siavvicina sempre di più alla curva di Gauss.

“FT-Graph-2 “Programma di sviluppo grafico con stampa

Elaborazione grafica con selezione dei dati. Si possono graficare e stampare tutti i filerelativi

alle apparecchiature della ECONORMA S.a.s. serie "FT"

in vetrina

Page 15: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

RAGGRUPPAMENTO DELLE LETTURE PER VALOREIl programma dà la possibilità di visualizzare tutte le letture, con data e ora,relative ad un determinato e selezionato valore della misura.

Come calcola il software.Per ottenere i valori medi per entrambi i sistemi di calcolo il programmaesegue una scansione dei valori letti tramite una finestra, una specie di lentedi ingrandimento che scorre sulla sequenza di numeri e ne calcola la media.L'asse su cui questa finestra si muove è il tempo e per essere più precisapossibile la scansione procede sovrapponendo leggermente il termine del-l'intervallo considerato con l'inizio del successivo, in tal modo più puntientrano contemporaneamente nel calcolo di due valori medi. Con le lettu-re comprese negli estremi della finestra si esegue la funzione di calcolorispettivamente della media aritmetica e della mediana secondo le regolestatistiche ufficiali e se ne ottiene un punto che compone il grafico.

Un'altra ulteriore importante possibilità del software è la funzione“Durata totale dei fuori soglia”.In fondo al report, nella riga dell'ultima pagina, è riportata la sommatoria deltempo complessivo per “intervalli di tempo” selezionabili. Nel campo "FUORI SOGLIA (minuti)". si possono inserire i tempi oltrei quali verranno visualizzati i fuori soglia che superano tale tempo di dura-ta. Mettendo “0” come durata minima, verranno visualizzati tutti i fuorisoglia. Si può scegliere fra soglia "Minima" , "Massima" o tutte e due assie-me."Stampa i fuori soglia". In questo caso si stampano le tabelle con data e orae valore e durata.Questa icona dà inoltre la possibilità di selezionare e stampare il report per"Cronologia", per "Ordinata per durata" oppure "Ordinata per tipologia"dopo aver scelto per minima o massima.In fondo al report, nella riga dell'ultima pagina, è riportata la sommatoria deltempo complessivo e cioè la “Durata totale dei fuori soglia”.Un'altra ulteriore possibilità del software è la funzione "Trova" che per-mette di visualizzare subito, nel report, un testo o un valore.Il report può inoltre essere visualizzato per "Pagina intera", "Larghezza pagi-na" oppure "100%".Il tasto con l’icona “Stampa i fuori soglia” si abilita solo mettendo il segnodi spunta su grafico “Completo” nella cartella mobile “Parametri”

ADEGUAMENTO SOFTWARE “FT-Graph-2”al SETTORE PROTEZIONE CATODICAIn conformità alla norma UNI 10950

Calcolo dell’INDICE DI VARIABILITA’ di un punto di misura a cui siriferisce l a registrazione

- Alla media aritmetica si aggiunge il +/- 10 % od il +/- 25 % BASSA VARIABILITA’: quando il 95 % delle letture sono compresi oduguali tra il range calcolato (+/- 10 della media artitmetica)MEDIA VARIABILITA’: quando il 95 % delle letture sono compresi oduguali tra il range calcolato (+/- 25 % della media aritmetica)ALTA VARIABILITA’: quando il 95 % delle letture non sono compresitra il range calcolato (+/- 25 % della media aritmetica)

ECONORMA S.a.s.Prodotti e Tecnologi per l’Ambiente

Via Olivera 52 - 31020 San Vendimiano - TV - ITALYTel. 0438-409049 - Fax: 0438-409036

Cellulare: 335-5222692www.econorma.com - [email protected]

Page 16: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

ww

w.a

pce.

iti n t e r v i s t a

AcegasAps

Intervista a:Cesare Pillon

uanto sono importanti perAcegasAps i temi legatialla sicurezza degliimpianti e all’innovazionetecnologica?

Gli investimenti nell’innovazione tecnolo-gica costante dei sistemi di telecontrollo etelemisura, installati sia per le reti gas siaper gli impianti idrici, fognari ed elettrici,consentono di monitorare in tempo realeil funzionamento delle reti ed impiantiaziendali, garantendo un livello di sicurezzatra i più alti in assoluto. La nostra presen-za è spesso richiesta in convegni e meetingsu questi argomenti. AcegasAps può conta-re infatti su un gruppo di figure professio-nali particolarmente esperte nella materiache garantiscono al Gruppo di essere sem-pre all’avanguardia in temi come la sicu-rezza degli impianti.

La Protezione Catodica è un campoin cui AcegasAps di Trieste è all’a-vanguardia. Quali sono i progettifuturi in tema di efficienza ed effica-cia della Protezione Catodica?Già dal 1970 l’allora ACEGA di Trieste, poiAcegas Spa ed ora AcegasAps, facevaparte “Commissione Correnti Vaganti”per le Tre Venezie e dall’aprile 1974 della“Commissione Centrale CorrosioniElettrolitiche”, ed è inoltre membro attivodi APCE fin dalla fondazione del sodalizionel 1987. L’Azienda è stata fra le prime inItalia a dotarsi di un sistema di telecon-trollo della Protezione Catodica della retegas già dall’anno 1988.La preparazione teorica e l’esperienzaacquisita in campo dai nostri tecnici certi-ficati, che seguono i corsi APCE sonogaranzia di competenza e professionalità

Q

è nata nel dicembre del 2004 come frutto della fusione di due imprese chehanno operato con successo per più di cent’anni nel campo della fornitura

di servizi di pubblica utilità nelle province di Trieste e Padova, Acegas di Trieste e Apsdi Padova e vuole essere un punto di riferimento nel campo della gestione dei servizipubblici per tutto il Nord Est Italia e per i paesi dell’Europa dell’Est.Il Gruppo AcegasAps è la principale azienda multiutility del NordEst; in particolare, l’a-zienda opera nella gestione e distribuzione delle risorse idriche, dell’energia elettricae del gas, nella raccolta e nel trattamento dei rifiuti e nei principali servizi municipali:da quelli funerari all’illuminazione pubblica, dalle reti per telecomunicazioni al teleri-scaldamento.

Con più di 3000 km di rete acqua e oltre 2200 di rete gas, una società comeAcegasAps non può rinunciare ad utilizzare le tecnologie più avanzate per otti-mizzare e rendere più sicura la gestione degli impianti. Nell’intervista chesegue sarà trattato in particolare il tema della protezione catodica delle reti,un tema sul quale il gruppo AcegasAps ha una lunga tradizione e continua adinvestire sia sulla realizzazione di nuovi impianti, sia sulla formazione e sul-l’aggiornamento professionale del personale

AcegasAps

Amministratore delegato diAcegasAps

16

Page 17: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

nella progettazione e nella gestione degliimpianti di Protezione Catodica. I circatrenta sistemi implementati garantisconoun’efficace protezione della rete gas inacciaio. I sistemi a corrente impressa pro-teggono anche le principali condotte idri-che in acciaio, fra le quali vale la penaricordare l’acquedotto dell’Isonzo dellalunghezza di circa 19 km e con diametriche vanno da 500 a 2000 mm, la condottasottomarina diametro 1300 mm lunga 18km e l’addutrice storica diametro 900 mm,lunga circa 16 km, che è in funzione sin dallontano 1929 e che grazie al sistema diprotezione catodica installato negli annicinquanta mantiene tuttora praticamenteinalterata la propria affidabilità.

In seguito all’emanazionedella delibera ARG/gasnumero 120/08dell’Autorità perl’Energia Elettrica ed ilGas, si dovrà oraintervenire sui residuali tratti di rete gas inacciaio rivestito non protetto catodica-mente. Si tratta di condotte installate finoai primi anni ’70, prima dell’introduzionesu scala industriale dei sistemi di protezio-ne catodica delle reti di distribuzione, chedovranno essere messe in protezione osostituite entro il 2015. Questo comporterà un impegno tecnicoed economico, di non trascurabile rilevan-za. Si procederà con l’isolamento longitu-dinale, cioè con l’inserimento di giunti iso-lanti dotati di punti di misura, di tratti direte che possono essere collegati a siste-mi esistenti o da realizzare ex-novo. Oveciò non sia tecnicamente possibile, siinstalleranno ad anodi di magnesio, valu-tando di volta in volta il grado di isola-mento ottenuto e la corrente di protezio-ne richiesta. In altri casi si procederà alla integralesostituzione della rete gas è per macrozo-ne, impiegando condotte in acciaio rivesti-to protetto catodicamente per i diametrimaggiori, cioè da 250 mm in poi, e con-dotte in polietilene ad alta densità per idiametri inferiori.

In rapporto al territorio, quali sonole problematiche che AcegasApsaffronta?Trieste, pur essendo una città di mare, haalle spalle il Carso con il suo altopiano.Ciò comporta la presenza nel territorio diquattro tipologie geologiche: - la zona del centro città costruita nel

XVII sec sul sedime di antiche saline,satura di cloruri e fanghi, dove il sotto-suolo è soggetto ad infiltrazioni d’ac-qua marina in concomitanza con l’altamarea;

- una fascia costiera occidentale, verso ilcastello di Miramare e Monfalcone,dove i banchi calcarei del Carso arriva-no sino al mare;

- le colline della prima periferia, sia versoil Carso sia sulla costa orientale versoMuggia, formate da arenarie e flysch;

- l’altopiano carsico formato da banchicalcarei di notevole spessore.

Questa varietà geologica pone non pochiproblemi tecnici dal punto di vista della

ww

w.a

pce.

it

Ciò comportaparticolariattenzioninell’eserciziodegli impianti,non risultandosufficienti inormali cicli dicontrollo pergarantire lanecessariacontinuità delservizio.

17

Page 18: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

difesa dalle corrosioni. In nostri progetti-sti, infatti, devono valutare attentamentedi volta in volta i materiali da impiegareper le condotte ed i relativi rivestimenti, ilmigliore posizionamento dei giunti isolan-ti, la tipologia dei dispersori da installare ecosì via. Generalmente si adottano pozziprofondi in città e in zone con presenza diarenaria, mentre nei terreni calcarei sipreferiscono dispersori orizzontali, sia perla frequente presenza di cavità sotterra-nee sia per l’alta resistività del terreno.Inoltre, l’altopiano carsico è una zona adalta intensità ceraunica, e ciò comportaparticolari attenzioni nell’esercizio degliimpianti, non risultando sufficienti i nor-mali cicli di controllo per garantire lanecessaria continuità del servizio.A tutto ciò si aggiunge la presenza di unanello ferroviario, interamente esercito intrazione elettrica ed alimentato da dueSSE poste l’una in centro città a livello delmare e l’altra sull’altipiano carsico a 300metri di quota sul livello del mare, cheprovoca un’intensa circolazione di corren-ti vaganti attraverso l’intera area urbana.Padova è un importante nodo ferroviariodel Nord-Est, essendo attraversata dallaferrovia Milano-Venezia, da cui si snodanoi raccordi per Bologna e CastelfrancoVeneto; ciò implica pesanti interferenzeelettriche sulle principali condotte cheattraversano e servono la città.Particolarmente problematica risulta lagestione della condotta idrica, di diametro1300mm lunga circa 30Km, che trasportal’acqua dai pozzi situati nella zona diVicenza, agli impianti di pompaggio cittadi-ni, infatti questa tubazione risulta posataper l’intera lunghezza parallelamente allaferrovia Milano-Venezia.In tutta la rete di distribuzione del meta-

no si osserva la presenza di campi elettri-ci di origine ferroviaria, non a caso anchei metanodotti più importanti (1^specie e3^specie) sono profondamente interferiticausa l’attraversamento e il parallelismo dipiù linee ferroviarie.I dispersori a servizio degli impianti sonoquasi tutti di tipo profondo, ciò a causadell’elevato grado di urbanizzazione dellearee cittadine.I cicli di controllo e verifica sono intensi-ficati proprio per cercare di mantenerecostantemente efficace la qualità dellaprotezione catodica anche nelle situazioniprecedentemente descritte, questa meto-dologia applicata permette di ottenereelevati valori dell’indicatore di protezionecatodica (Kt).

In tutta larete di distri-buzione delmetano siosserva lapresenza dicampi elettri-ci di origineferroviaria

ww

w.a

pce.

it

18

Page 19: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

La domanda di costruzioni sostenibili è divenuta pressante,così come la richiesta di interventi per migliorare la viabilitàin superficie e/o nel sottosuolo. Il compromesso tra le con-flittuali esigenze di sviluppo e di salvaguardia del territorioè oggetto, caso per caso, di una ricerca ardua e non semprefruttuosa, come molti esempi recenti dimostrano. Un ruolodi primo piano nella ricerca del compromesso hanno leacque che circolano intorno alle opere. Il corrispondentegiudizio di sostenibilità non può che basarsi sulla razionalevalutazione quantitativa delle modifiche impresse dall’in-tervento al regime delle acque, in senso favorevole o sfavo-revole alla salvaguardia di alcuni di quei caratteri territoria-li, che l’uomo considera essenziali per la sua stessa soprav-vivenza; in questa difficile valutazione si conviene di farriferimento allo stato cosiddetto naturale.Si avverte, ormai, l’esigenza di configurare criteri oggettivi eragionevoli per:(a) definire un regime naturale delle acque superficiali eprofonde; (b) valutare l’incidenza di modifiche indotte dalle infra-strutture su quel regime; (c) precisare l’ammissibilità delle modifiche ai fini della sal-vaguardia del territorio e dell’ambiente. Con questo Convegno si intende stimolare la presentazio-ne di casi concreti, nei quali l’interazione tra opere di tra-sporto ed acque possa essere valutata con riferimento aduna preesistente situazione naturale e confrontata con lasituazione constatata ad opere in esercizio, allo scopo di

porre le premesse necessarie per ricercare appropriati indi-catori di situazioni tipiche e per verificare la possibilità diimpostare sistematiche trattazioni ingegneristiche sottol’aspetto idraulico. Sull’argomento si attira l’attenzione distudiosi e tecnici impegnati nelle attività progettuale,costruttiva e gestionale, affinché valutino la possibilità dicontribuire con la trattazione e l’illustrazione di casi con-creti.

Sede del ConvegnoIl Convegno si svolge presso la Sala Convegni del CnrPiazzale Aldo Moro, 700185, Roma, ItaliaTel : +39 06 49931 Fax : +39 06 4461954L’accesso alla Sala Convegni è in Via dei Marrucini.

L'iscrizione si effettua compilando la scheda di registrazio-ne in ogni sua parte ed inviandola alla SegreteriaOrganizzativa La Sintesi Srl ed è ritenuta valida alla ricezio-ne della scheda accompagnata dalla ricevuta di versamen-to effettuata.La quota di iscrizione da diritto a: ammissione ai lavori delconvegno, pausa caffé, colazione di lavoro, documentazio-ne del convegno e documentazione informativa allegata.La scheda di iscrizione e maggiori informazioni sono dispo-nibili sul sito www.convegnoinfrastrutture2010.euSegreteria Tecnico Scientifica: www.idrotecnicaitaliana.itSegreteria Organizzativa: www.lasintesi.eu

Roma6 - 7 maggio

2010

LE ACQUE DI SUPERFICIE E SOTTERRANEE

E LE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO.

DALLA PIANIFICAZIONE ALL’ESERCIZIO

CONVEGNO NAZIONALEOrganizzato da: Associazione Idrotecnica Italiana; Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica,Consiglio nazionale delle ricerche e Società italiana di geologia ambientale.

Reti stradali e ferroviarie e sistemi idrici naturali ed artificiali: interferenze reciproche.

Page 20: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

ProtezioneCatodica di Strutture

Metalliche

Corsi di

CORSI DI ADDESTRAMENTO PER LA CERTIFICAZIONE La certificazione delle figure professionali è uno strumento impor-tante alla base dei processi di costruzione e assicurazione dellaqualità, in genere complementare alla certificazione dei sistemi edei prodotti, ed è essenziale per i processi in cui la componenteumana svolge un ruolo delicato ai fini della qualità dei risultati deiprocessi medesimi. Alcune attività non hanno la possibilità di essere controllate duran-te la loro esecuzione e quindi è di primaria importanza la fiduciasulle capacità della persona che esegue le operazioni stesse.Certificando il proprio personale, l’azienda documenta all’esterno lemodalità in base alla quale le proprie persone operano assicurandola conformità e la costanza dei servizi di qualità attesi. La certifica-zione rappresenta il riconoscimento che il personale opera nel set-tore con competenza tecnica riconosciuta ed attestata ed è un veroe proprio valore aggiunto, sia quando è richiesta specificatamentedal cliente sia quando essa è presentata volontariamente a garan-zia della capacità di operare del personale.L'APCE, per assicurare la certificazione delle persone che intendo-no operare con competenza riconosciuta e attestata nel campodella protezione catodica di strutture metalliche, ha costituito ilCentro Formazione APCE (CFA) diretto dal prof. Luciano Lazzari delDipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “GiulioNatta” del Politecnico di Milano ed ha reso operante la collabora-zione con il CICPND (Centro Italiano di certificazione per le prove nondistruttive e per i processi industriali), organismo di certificazionedel personale accreditato ACCREDIA anche nel campo della prote-zione catodica di strutture metalliche (Certificato di AccreditamentoSINCERT n. 012C, rev. 1 del 23.03.2001).I corsi d’addestramento dell’APCE, organizzati e approvati in confor-mità al Regolamento CICPND, sono indirizzati alle persone che giàoperano nell'ambito della protezione catodica per richiamare oapprofondire o venire a conoscenza di quanto ulteriormente indi-spensabile. Essi costituiscono uno dei necessari requisiti, l’attesta-to di frequenza e il diario delle presenze, per l’ammissione alle ses-sioni d’esame per la qualificazione e certificazione. I partecipanti sulla base delle conoscenze generali, specialistiche epratiche acquisite potranno sostenere in seguito l'esame di qualifi-cazione e, a esito positivo, ottenere il rilascio da parte CICPND dellarelativa certificazione per i settori e livelli previsti nella norma UNIEN 15257 "Protezione catodica Livelli di competenza e certificazio-ne del personale di protezione catodica" e nel Regolamento CIC-PND.La certificazione copre le competenze in uno o più dei seguenti set-tori di applicazione:

− strutture metalliche interrate e immerse;− strutture metalliche in mare;− strutture di calcestruzzo armato;− superfici interne di serbatoi metallici.

DESTINATARI DEI CORSII corsi di addestramento sono rivolti alle persone che intendonoconseguire la certificazione e possono dimostrare di essere in pos-sesso di un’esperienza lavorativa nel settore per il quale si candi-dano di almeno un anno per il livello 1 e di due, tre e quattro anni(in base al tipo di istruzione) per il livello 2.

DURATA DEI CORSI In conformità alla norma UNI EN 15257 e Regolamento CICPND, ladurata minima del periodo di addestramento è:

40 ore per il livello 1 e 2 16 ore per livello 1 e 2 (aggiornamento).

La norma, inoltre, precisa che la persona priva di certificazione dilivello 1 che vuole accedere direttamente all’esame di livello 2 devefornire la prova documentata di avere eseguito un addestramentocomplessivo di 80 h.Il regolamento dell'organismo di certificazione (CICPND) specificache le ore indicate per il livello 2, nel caso di accesso diretto, vannosommate a quelle del livello 1. Di conseguenza per acquisire le 80h è necessario prendere parte al corso di livello 1 (40 h) e al corsodi livello 2 (40 h).

SEDE DEI CORSIII corsi potranno svolgersi presso: − Consiag SpA - Prato− Dipartimento di CMIC “Giulio Natta” del Politecnico di Milano − Enel Rete Gas SpA - Perugia− GEA SpA - Grosseto− Italgas SpA - Milano e Mestre (VE)− Napoletanagas SpA - Napoli− Snam Rete Gas - Marghera (VE)

PROGRAMMA DEI CORSII corsi di addestramento, in conformità alla norma UNI EN 15257 eRegolamento CICPND, prevedono lezioni teoriche e dimostrazionipratiche relative ai settori d’indirizzo e sviluppano i seguenti argo-menti:Nozioni di base- Elementi di elettrotecnica- Corrosione dei metalli- Procedure di certificazione - Disposizioni legislative, normative e linee guida nell'ambito della

protezione catodica- SicurezzaNozioni specifiche- Principali materiali metallici impiegati nelle strutture e provvedi-

menti di protezione- Richiami di protezione passiva delle strutture metalliche e metodi

operativi per la riparazione delle falle nei rivestimenti (non previ-sto per strutture nel calcestruzzo)

- Protezione attiva delle strutture metalliche - Indagini preliminari- Progettazione del sistema di protezione catodica (non previsto per

il Livello 1)- Attuazione del sistema di protezione catodica- Collaudo del sistema di protezione- Verifiche e controlli del sistema di protezione catodica- Manutenzione degli impianti e dei componenti del sistema di pro-

tezione catodica- Tecniche di applicazione e misurazioni nella protezione catodica

DOCENTILe lezioni sono tenute da esperti di livello 3 certificati CICPND, dadocenti universitari e da esperti dell'industria.

Page 21: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

Associazione per la protezione dalle corrosioni elettrolitiche

CORSI DI ADDESTRAMENTO ED AGGIORNAMENTO NEL SETTOREDELLE STRUTTURE METALLICHE INTERRATE

QUOTE DI ISCRIZIONE E SEDI Gli importi indicati comprendono le lezioni, le dimostrazioni pratiche, il materialedidattico e l’attestato di frequenza; non comprendono i costi per sostenere l’esa-me di certificazione.

Gli importi indicati sono riferiti al singolo corso e comprendono le lezioni, le dimo-strazioni pratiche, il materiale didattico, il CD-Rom UNI/APCE (edizione 2008, con62 norme di interesse nel settore della protezione catodica) e l’attestato di fre-quenza; non comprendono i costi per sostenere l’esame di certificazione.

(*)Corso d’aggiornamento per le persone in possesso della certificazione di livello1 e 2 (durata sedici ore, norma UNI EN 15257 e Regolamento CICPND). Gli inte-ressati devono trasmettere alla Segreteria APCE-CFA, a mezzo fax, la schedad’iscrizione considerando quest’informazione di carattere previsionale. Inseguito sarà cura della Segreteria confermare l’iscrizione, la data d’effettuazio-ne e la sede del corso.

CORSI DI ADDESTRAMENTO NEL SETTORE STRUTTURE METALLICHEIN MARE E STRUTTURE CALCESTRUZZO ARMATO

I corsi saranno svolti presso il Dipartimento di Chimica, Materiali e IngegneriaChimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano dal 21 al 25 giugno 2010.Gli interessati devono trasmettere alla Segreteria APCE-CFA, a mezzo fax, la sche-da d’iscrizione considerando quest’informazione di carattere previsionale. Inseguito sarà cura della Segreteria confermare lo svolgimento del corso, l’iscrizio-ne e la data d’effettuazione.

GIORNATE DI STUDIO L’APCE si rende disponibile a organizzare per le persone certificate al livello 2 chehanno intenzione di candidarsi agli esami di qualificazione al livello 3, due giorna-te di studio (9,00-13,00 e 14,30-17,30), con ampio spazio alla discussione, peresaminare gli argomenti delle prove d’esame, la stesura del resoconto tecnico ele conoscenze e competenze di protezione catodica del livello 3. Gli interessatidevono trasmettere alla Segreteria APCE-CFA, a mezzo fax, la scheda d’iscrizioneconsiderandola di carattere previsionale. In seguito sarà cura della Segreteria con-

fermare l’iscrizione, la data e la località d’effettuazione. Il costo a persona per isoci APCE è di Euro 650,00 + IVA e di Euro 800,00 + IVA, per i non soci APCE.

SESSIONE ESAMI DI QUALIFICAPer l’anno 2010 avranno luogo delle sessioni d’esame. La domanda di partecipa-zione e il costo dell’esame di qualificazione sono da richiedere all’Organismo dicertificazione CICPND ([email protected]). APCE informerà i candidati del periodo edella sede di svolgimento degli esami.

INFORMAZIONIA.P.C.E. - Ufficio Corrosioni Elettrolitiche di Milano c/o ITALGAS SpA Via G. Avezzana, 30 - 20139 Milano - tel. 02 57439474 - fax 02 57439495 E-mail: [email protected]. - Ufficio Corrosioni Elettrolitiche di Roma c/o Italgas SpAVia del Commercio, 11 - 00154 Roma - tel. 06 57396337 - fax 06 57396338E-mail: [email protected]

CORSI BASE DI PROTEZIONE CATODICA DI CONDOTTE METALLICHE INTERRATE

Il corso base di protezione catodica è rivolto a tutte le figure aziendali (operatori,tecnici e quadri) interessate ad apprendere o ampliare gli aspetti fondamentalidella protezione catodica, delle misurazioni e della gestione e conduzione deisistemi di protezione catodica. Il corso base è da considerarsi propedeutico o integrativo ai corsi di addestra-mento e/o d’aggiornamento inerenti la certificazione del personale.La durata del corso è di due giorni (dalle ore 09,00 alle ore 17,00) e saranno svi-luppati i seguenti argomenti:

• cenni sulla corrosione dei metalli• metodi di protezione delle condotte metalliche interrate• disposizioni di legge, norme e linee guida• concetti di protezione passiva (rivestimenti e loro particolarità)• interferenze elettriche (drenaggi unidirezionali e collegamenti con strutture

estranee)• impianti di protezione catodica a corrente impressa (alimentatori e dispersori

di corrente) e impianti con anodi galvanici • misurazioni di potenziale e di corrente • attivazione, collaudo, verifiche e controlli dei sistemi di protezione catodica

Le lezioni saranno tenute da esperti di livello 3 certificati CICPND, docenti univer-sitari, tecnici d’azienda e consulenti

CALENDARIO CORSO BASE PROTEZIONE CATODICA 2009Il costo a persona del corso base di protezione catodica è di Euro 600,00 + IVA peri Soci APCE e di Euro 750,00 + IVA per i non Soci e da diritto alla partecipazione,alla documentazione tecnica ed all’attestato di partecipazione.

Livello 1 Corso di addestra-

mento (quaranta ore)Marzo Giugno

Soci APCE Euro 1200,00+ IVA a persona

22-26Italgas Mestre (VE)

07-11Enel Rete Gas Perugia

non SociAPCE

Euro 1500,00+I VA a persona

Livello Livello 2Corso di addestramento (qua-

ranta ore)

Livello 1 e Livello 2 (*)Corso di aggiornamento

(sedici ore)

Soci APCE Euro 1300,00+ IVA a persona

Euro 650,00+ IVA a persona

non Soci APCE Euro 1600,00+I VA a persona

Euro 800,00+I VA a persona

Aprile Settembre

19-23Italgas

Mestre (VE)

20-24Enel Rete Gas

Perugia

Maggio Ottobre

18-19Politecnicodi Milano

05-06Italgas

Mestre (VE)

Destinatari Maggio OttobreTecnici ed operatori interes-sati ad apprendere o incre-mentare le nozioni di prote-

zione catodica

25-26ItalgasMilano

19-20Napoletanagas

Napoli

Page 22: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

L’intervento ordinario di controllo.

Nel caso in cui le autorità di controllo accertino irregolarità formali degli apparecchi alimentatia gas che non provochino grave ed immediato pericolo per l’incolumità degli occupanti l’unitàimmobiliare interessata ( ad esempio: ipotesi di concentrazioni di CO assolutamente trascura-bili e comunque non immediatamente pericolose per la salute; ventilazione dei locali esistente ,ma non regolamentare poiché le aperture di ventilazione non sono della misura prescritta;assenza di una regolare cappa di aspirazione posta nella cucina) provvedono per via ammini-strativa a redigere una relazione, indirizzata al competente sindaco, e contenente una propostadi emissione, per ragioni di igiene e sicurezza pubblica, di un’ordinanza contingibile ed urgente,nei confronti dell’occupante l’unità immobiliare interessata, al fine di imporre l’adeguamento del-l’impianto o delle strutture murarie a quanto previsto dalla legge 1083/1971 e dalle norme UNI-CIG. In seguito al sopralluogo, effettuato allo scadere del termine di adeguamento previsto dal-l’ordinanza , l’autorità di controllo intervenuta, nel caso in cui non sia stato effettuato l’adegua-mento, provvede a: - denunciare all’ autorità giudiziaria l’inadempiente per il reato previsto dall’art. 650 c.p. (inos-servanza del provvedimento dell’autorità, punito con l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda finoa euro 206) ;

- denunciare sempre e comunque l’installatore dell’apparecchio alimentato a gas per la violazio-ne degli articoli 1,3,5 della legge 1083/1971, accertando ed indicando anche l’epoca di installa-zione dell’impianto non adeguato.

Infine notasi che il rilascio, da parte del titolare dell’impresa installatrice, di una dichiarazione nonveritiera di conformità degli impianti realizzati comporta profili di responsabilità per il dichia-rante in quanto nei suoi confronti sono ipotizzabili i seguenti reati: - l’art. 515 c.p. (frode nell’esercizio del commercio, punita con la reclusione fino a due anni o conla multa fino a euro 2065 , oltre alla pubblicazione sui quotidiani della sentenza di condanna)nel caso di utilizzo di materiale diverso per qualità o quantità rispetto a quella dichiarata o ven-duta;

La responsabilità giuridica del manuten-tore e dell’installatore nell’utilizzo degliimpianti a gas per uso domestico o simi-lare nei luoghi di vita e di lavoro

22

s p a z i o c i gw

ww

.apc

e.it

A cura del Dott. Giulio BenedettiSostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale diMilano

La responsabilitàgiuridica

8.

PARTESECONDA

Page 23: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

- l’art. 483 c.p. (falsità ideologica commessa dalprivato in atto pubblico, punita con la reclu-sione fino a due anni) poiché la dichiarazionedi conformità è destinata per l’art. 11 dellalegge 46/1990 ad essere depositata nelComune ed essere impiegata dal sindaco aifini delle valutazioni necessarie per il rilasciodel certificato di abitabilità o di agibilità.

Le norme di sicurezza.

La prevalenza delle norme di sicurezza su qual-siasi motivazione di natura economica o com-merciale di utilizzazione dell'impianto è rico-nosciuta dalla giurisprudenza (Sent. C. Cass.5009 del 2/5/94) che afferma: "qualora un'ap-parecchiatura di fabbricazione straniera econforme alle norme di sicurezza vigenti dovee' stata progettata e costituita venga commer-cializzata e messa in opera in Italia , trova appli-cazione la normativa antinfortunistica ivi invigore. Pertanto, nell'ipotesi di infortunio sullavoro connesso la funzionamento di una taleapparecchiatura risultata non conforme alladisciplina normativa del nostro paese, a nullarileva che il collaudo sia stato effettuato all'e-stero, in conformità della legislazione locale inmateria di sicurezza del lavoro, poiché taleoperazione conclude l'iter esecutivo delmanufatto progettato e realizzato nel paese difabbricazione mentre la vendita e l'installazio-ne in Italia integrano una diversa situazionepienamente autonoma sotto l'aspetto giuridi-co". Le prime norme di sicurezza per gli impianti diuso domestico sono state dettate dal D.M.23/11/72 (G.U. 309 del 28/11/1972) contenen-te la norma UNI 7129 -1972. Attualmente è vigente il D.M. 21/4/1993 (G.U.supp. ord. 3/5/1993) contenente la norma UNI-CIG 7129 ¬gennaio 1992 che (norma 1.1.):"ha lo scopo di fissare i criteri per la progetta-zione, l'installazione, la messa in servizio e lamanutenzione degli impianti domestici e simi-lari per l'utilizzazione dei gas combustibilidistribuiti per mezzo di canalizzazioni". Il prin-cipio fondamentale (norma 2.5.2.1 -2.5.2.2.) èche l'installatore deve controllare che ogniapparecchio di utilizzazione sia idoneo per ilgas con cui viene alimentato e che i dispositividi sicurezza o di regolazione automatica degliapparecchi non devono per tutta la vita del-l'impianto essere modificati se non dalcostruttore o dal fornitore. La messa in servizio dell'impianto deve essereattuata (norma 2.6.1) con le finestre aperteevitando la presenza di fiamme libere e/o scin-tille , con lo spurgo dell'aria contenuto nell'im-pianto interno e accertando che non vi sianofughe di gas. La messa in servizio dell'impianto(norma 2.6.2) non può essere attuata se ancheuno solo dei seguenti controlli risulta negativo: - controllo della assenza di fughe di gas con idispositivi di intercettazione degli apparecchi

in chiusura; - accensione dei bruciatori e controllo dellaloro regolazione;

- verifica del buon funzionamento degli appa-recchi e degli eventuali dispositivi di sicurez-za secondo le norme specifiche fissatesecondo ciascun tipo di apparecchio, nonchésecondo le istruzioni del costruttore;

- verifica della corretta ventilazione dei locali; - verifica dell'efficienza dei dispositivi di eva-cuazione dei prodotti di combustione. Per gliapparecchi a tiraggio naturale tale verifica vaeffettuata controllando: • il tiraggio esistente durante il regolare fun-

zionamento dell'apparecchio ; • che nel locale non vi sia rigurgito dei pro-

dotti della combustione, anche durante ilfunzionamento di eventuali elettroventila-tori.

A differenza dell’ omologo articolo 2.6. (Messain servizio dell’impianto) delle norme UNI -7129/72 , D.M. 23/11/1972, che non lo preve-deva, il sopra citato art. 2.6.2. stabilisce: “SEANCHE UNO DI QUESTI CONTROLLIDOVESSE RISULTARE NEGATIVO, L’IMPIAN-TO NON DEVE ESSERE MESSO IN SERVI-ZIO”. La verifica e pulizia della tubazione (norma2.7.1 -2.7.1.1 -2.7.1.2) consiste nell'esame visi-vo accurato della parte non collocata sottotraccia, nel controllo della tenuta con gas allapressione di erogazione, nel controllo dellamanovrabilità dei rubinetti al fine di indivi-duarne eventuali perdite. La pulizia delle tuba-zioni deve essere attuata con l'apertura delleporte e finestre degli ambienti interessati,mediante la chiusura del rubinetto di intercet-tazione posto all'entrata del contatore, stac-cando il tubo dell'impianto interno dal conta-tore e tappando l'uscita di quest'ultimo, disin-serendo tutti gli apparecchi alimentati a gas e irelativi tubi flessibili, soffiando aria o gas iner-te con apposita attrezzatura, partendo dallatubazione di diametro minore e procedendoverso quella di diametro maggiore. La sostitu-zione di un rubinetto comporta la ripetizionedella prova di tenuta dell'impianto (norma2.7.2.2.).

I punti a rischio della sicu-rezza degli impianti : l’effi-cienza delle canne fumarie.

L'art. 1 della legge 6/12/1971 n. 1083 affermache gli apparecchi alimentati a gas devonoessere realizzati secondo le regole specifichedella buona tecnica e della sicurezza (normeUNI -CIG) . Gli impianti che in sede di instal-lazione o manutenzione non rispettino detteregole di sicurezza evidenziano dei punti criti-ci per la pubblica incolumità che possonoessere riassunti nei seguenti . Il maggior numero di casi di intossicazionesono provocati da impianti alimentati a gas

23

Il dettatodella leggenon riguardaesclusivamen-te il solo ope-rato dei rea-lizzatori,installatori,manutentori,verificatoridegli apparec-chi alimentatia gas per usodomestico,ma riguardaanche gliutenti

ww

w.a

pce.

it

9.

10.

Page 24: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

privi di collegamento a canne fumarie efficien-ti e non idonee a scaricare i prodotti dellacombustione direttamente all'esterno. Il raccordo (norma 4.3.1 -4.3.1.1) degli appa-recchi ad un camino deve avvenire mediantecanne fumarie realizzate in materiali adatti aresistere nel tempo alle sollecitazioni meccani-che, al calore, ai prodotti della combustione edalle loro condense. Il principio generale cheregola le canne fumarie è l'assenza di ostru-zioni e detriti (eventualmente causati daimprudenti ristrutturazioni edilizie realizzatenei piani superiori) nelle stesse in modo daimpedire il regolare scarico di prodotti dicombustione. Pertanto (norma 4.3.2.1) lacanna fumaria deve avere un andamento verti-cale ed essere priva di qualsiasi strozzatura intutta la sua lunghezza, oltre che essere , imper-meabile , termicamente isolata , resistente allesollecitazioni meccaniche e realizzata in mate-riali resistenti e a tenuta dei prodotti di com-bustione. Nei condomini le canne fumariepossono essere di tipo collettivo ramificato(norma 4.3.2.3) in modo che ogni singoloapparecchio venga allacciato ad un proprio edesclusivo condotto secondario di altezza ugua-le ad un piano e che si immetta nel collettorecon un angolo non minore di 135 gradi. I cana-li di fumo (norma 4.3.1.6 -4.3.1.1) non dovran-no avere cambi di direzione in numero nonsuperiore a tre , realizzati con angoli internimaggiori di 90 gradi, dovranno essere: facil-mente smontabili, a tenuta e composti damateriale atto a resistere alla combustione edalla condensazione. La canna collettiva ramifi-cata vieta l'impiego di qualsiasi mezzo ausilia-rio di aspirazione e compressione posto incorrispondenza delle immissioni ai vari piani ,ed esclude anche l'impiego di mezzi meccanicidi aspirazione posti alla sommità del condotto.Avvertenze importanti sono inoltre che: - alla canna collettiva ramificata deve esserecollegato un solo apparecchio per piano; - una canna collettiva ramificata può servire almassimo uno stabile di 6 piani: se l'immobile haun'altezza maggiore devono essere installatedue o più canne collettive ramificate; - il canale di fumo che unisce l'impianto allacanna collettiva ramificata deve immettersi nelcondotto secondario immediatamente sopral'elemento deviatore: l'elemento deviatoredeve raccordarsi al collettore con un angolonon inferiore a 135 gradi. Con tale soluzionetecnica viene creata una sensibile depressionenel condotto secondario di guisa che i pro-dotti della combustione di ciascun apparec-chio entrino nel condotto collettivo con unavelocità ed una direzione tali da non ostacola-re il flusso dei fumi di combustione provenien-ti dai piani sottostanti. In tal modo viene evita-ta la pericolosissima immissione (o re-immis-sione) nei vari appartamenti di prodotti refluidi combustione propri o provenienti da appa-recchi a gas utilizzati nelle altre unità abitative.

La corretta ventilazionedei locali.

Nei locali ove è posto l'impianto l'afflusso del-l'aria deve corrispondere a quanta ne vienerichiesta dalla regolare combustione , pertantosono previsti (norma 3.1.2): -un'apertura per-manente praticata sulla parete del locale daventilare che è rivolta all'esterno; - l'afflusso dell'aria mediante condotti di venti-lazione singoli oppure collettivi ramificati;

- l'aria deve provenire direttamente dall'ester-no in zona lontana dall'inquinamento;

- è consentita la ventilazione indiretta, median-te il prelievo dell'aria dai locali attigui purchévengano rispettate le avvertenze della norma3.3., ed in particolare a condizione che illocale adiacente non sia adibito a camera daletto, non costituisca parte comune dell’im-mobile e non sia ambiente con pericolo diincendio (rimessa, garage, magazzini disostanze infiammabili).

L'evacuazione dell'aria viziata (norma 3.4.) seavviene con l'ausilio di un elettroventilatoredevono essere rispettate le seguenti condizio-ni: - se nell'ambiente vi è un condotto di scaricocomune fuori servizio deve essere tappato;

- l'apertura di ventilazione del locale deveessere aumentata in funzione della massimaportata di aria occorrente all’elettroventila-tore;

- l'azione dell'elettroventilatore non deveinfluenzare la corretta evacuazione dei pro-dotti della combustione nel caos di apparec-chi che prelevino aria dall'ambiente.

L’ubicazione e l’idoneitàdei locali.

Il principio generale (norma 2.5.1.1.) è che gliapparecchi di cottura devono sempre scarica-re i prodotti di combustione in appositecappe che devono essere collegate a camini,canne fumarie o direttamente all'esterno,salva l'installazione di un elettroventilatoreche scarichi all'esterno. Gli apparecchi di tipo"B" per la produzione di acqua calda (gli scal-dabagni -norma 2.5.1.2 ) non possono essereinstallati nelle camere da letto, ma solo neilocali ad uso bagno o doccia , purché il volu-me non sia minore di 20 metri cubi. E' tassa-tivamente vietata l'installazione di apparecchidi tipo "B" per il riscaldamento di ambienti equelli combinati (riscaldamento ambienti eproduzione di acqua calda), muniti di tubo discarico dei prodotti della combustione, nelle camere da letto e neilocali ad uso bagno o doccia e neppure neilocali nei quali siano presenti camini aperti(caminetti) senza afflusso di aria propria(norma 2.5.1.3).

24

ww

w.a

pce.

it

Le aziendesanitarie loca-li, ricevuta lasegnalazionedi incidente,dispongono icontrolli e leverifiche sul-l’impianto

11.

12.

Page 25: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

on l’arrivo della stagione fredda, gli impianti di riscaldamento, autonomi e centraliz-zati, riprendono a funzionare. In Italia sono quasi 27 milioni le utenze domesticheinteressate all’utilizzo di gas combustibili (gas naturale e GPL) per riscaldamento, pro-duzione di acqua calda e cottura di cibi. Il tema della sicurezza è sempre quindi diattualità.Le statistiche degli incidenti da gas più recenti confermano come non si debba abbas-

sare la guardia su questi accadimenti: I dati del 2008, nella distribuzione del gas canalizzato perusi civili, hanno fatto rilevare 175 incidenti, con 19 decessi e 374 infortuni, quelli per il GPLdistribuito in bombole, 142 incidenti, con 24 decessi e 145 infortuni.

Non tutti ancora lo sanno, ma in caso malaugurato di incidenti riconducibili all’uso di gas, esisteun’assicurazione di cui si è beneficiari, in via automatica, solo per il fatto di essere utenti di gasdistribuito a mezzo reti. La polizza assicurativa è stata istituita su delibera dell’Autorità perl’Energia Elettrica e il gas e stipulata dal Comitato Italiano Gas.Vale solo per utenti civili, è collettiva e nazionale, e copre oggi circa 19 milioni di famiglie italia-ne. Il costo di questa polizza per cliente è di € 0,40 all’anno e viene trattenuto direttamente inbolletta. Le garanzie prestate riguardano: la responsabilità civile nei confronti di terzi, gli incen-di e gli infortuni, che abbiano origine negli impianti e negli apparecchi a valle del contatore.

Esclusivamente per le informazioni sul contratto di assicurazione è attivo tutti i giornilavorativi dalle ore 10,00 alle 12,00 e dalle ore 14,00 alle 17,00 il numero verde del CIG800 92 92 86. Le informazioni possono essere richieste anche a mezzo di posta elettro-nica all’indirizzo [email protected] o fax al numero 02.52037621.

Il GPL distribuito in bombole o piccoli serbatoi, non rientra nella copertura di questa polizzaassicurativa.Il Comitato Italiano Gas, da cui dipende l’elaborazione delle normative tecniche di sicurezza peruna corretta utilizzazione dei gas combustibili ricorda, inoltre, i punti d’attenzione a cui gli uten-ti devono fare riferimento a tutela della sicurezza propria e collettiva. La legislazione italiana (due sono le leggi in vigore in relazione all’utilizzo dei gas combustibili, lan. 1083/71 e il DM 37/08) impone che gli impianti siano realizzati a regola d’arte ed individuanelle norme UNI e CEI gli strumenti più appropriati in tema di sicurezza degli impianti, appa-recchi, accessori, etc.Gli apparecchi alimentati a gas e i loro accessori devono obbligatoriamente recare la marcatura

C

25

ww

w.a

pce.

it

Gas e sicurezzadomestica: vietatoil “Fai da te”

p r o g e t t o

S i r i a c c e n d e i l r i s c a l d am e n t o , i c o n s i g l i d e l C I G

In caso di incidenti c’èl’assicurazione già

inclusa nella bolletta

Page 26: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

26

ww

w.a

pce.

it“CE”, loro apposta sotto responsabilità delfabbricante. Solo così si avrà la certezza diacquistare apparecchi sicuri e che oltre arispettare ambiente e salute, garantiscono lecondizioni di sicurezza nel loro utilizzo e ilcorretto rendimento in termini di prestazioni.

Per l’installazione e la manutenzione degliimpianti e degli apparecchi, il “fai da te” èassolutamente vietato: bisogna rivolgersi uni-camente ad installatori e manutentori abilita-ti. Il DM 37/08 prescrive che l’installazione,l’ampliamento, la trasformazione e la manu-tenzione degli impianti a gas a valle dei con-tatori siano eseguite esclusivamente da ope-ratori abilitati, in possesso di specifici requi-siti tecnico-professionali, certificati da un“attestato di riconoscimento” rilasciato dalleCamere di Commercio o dalle CommissioniProvinciali per l’Artigianato.

La stessa legge prescrive, inoltre, che al ter-mine dei lavori l’installatore debba rilasciare

una “dichiarazione di conformità” per atte-stare che l’impianto è stato installato a rego-la d’arte secondo le normative vigenti.Inoltre, l’installatore saprà indicare se i loca-li di installazione rispondono alle necessarieprescrizioni per quanto riguarda la ventila-zione, l’aerazione, l’evacuazione dei prodottidella combustione nonché per l’idonea ubi-cazione degli apparecchi di utilizzazione.

Sottoporre gli apparecchi alimentati a gas aicontrolli periodici. Ad esempio la verifica direndimento deve essere effettuata ogni dueanni come attualmente previsto dalla legge eaffidandosi solo a tecnici abilitati.

L’utilizzo del gas in ambiti domestici, richiedeil rispetto delle norme e delle leggi vigentima soprattutto buonsenso e responsabilitàda parte degli utenti. Per il CIG, anche nell’u-tilizzo del gas bisogna rispettare alcune

Vietato il fai da te

Controlliperiodici

La dichiarazione di conformità

Il gas e le buone abitudini:

Page 27: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009

buone abitudini: semplici azioni quotidianeche, debitamente e regolarmente eseguite, sidimostrano utili per la sicurezza propria ealtrui.

Prima di uscire di casa: Quando si esce dicasa, anche per brevi periodi, è consigliabilechiudere la valvola del contatore o quella diingresso della tubazione di alimentazione delgas nei locali di abitazione o quella dellabombola, quando non si utilizzano gli appa-recchi.

In cucina: - Non allontanarsi dalla cucina lasciando cibiin cottura sul fuoco

- Evitare di riempire troppo le pentole. Lafuoriuscita di liquidi in ebollizione, infatti,può causare lo spegnimento della fiammaed originare gravi incidenti.

- Per accendere un bruciatore del piano di

cottura è consigliata la procedura seguen-te:

1) accendere il fiammifero;2) accostare il fiammifero acceso al bruciato-

re;3) aprire il rubinetto del gas.Se, infatti, si eseguono le operazioni in ordi-

ne inverso, è possibile che, dopo averaperto il rubinetto, intervenga qualcheelemento di distrazione (es. squilla iltelefono o suonano alla porta), cosicchéla successiva accensione del fiammiferopuò produrre gravi conseguenze.

L’impiego di un rilevatore di gas può contri-buire, con funzioni aggiuntive ma non sosti-tutive, alla sicurezza di impiego del gas com-bustibile, mediante una funzione di rivela-mento e segnalazione ottica/acustica dellapresenza di gas. Tutti gli apparecchi devonoessere dotati di dispositivi di sorveglianza difiamma per bloccare la fuoriuscita del gas incaso di spegnimento della stessa. Per i piani di cottura non esiste ancora l’ob-bligo ma il CIG consiglia l’acquisto di impian-ti dotati del dispositivo.

27

ww

w.a

pce.

it

w w w . a p c e . i t

APCE NOTIZIE Periodico trimestraleDirettore responsabile:Gino Magnoni (ITALGAS)Comitato di redazione:Davide Gentile (UCEMI),Sergio Cavalieri (UCERM)Comitato editoriale:Andrea Rovelli (SNAM RETE GAS), AlvaroFumi (RFI), Raul Pieroni (TELECOM ITALIA),Paola Bonandrini (SNAM RETE GAS ),

Massimo Tiberi (GEA), Umberto Lebruto(RFI), Georgios Chlaputakis (Enel Rete Gas),Giuseppe Maiello (NAPOLETANAGAS),Marco Galletti (SNAM RETE GAS),Paolo Del Gaudio (IRIDE), Ezio Coppi (Esperto)Redazione: UCE Roma - Sergio Cavalieri,c/o ITALGAS RomaVia del Commercio, 11 - 00154 RomaTel. 06 57396337Fax 06 57396338

Promozione e sviluppo: APCEVia del Commercio, 11 - 00154 RomaTel. 06 57397466

Consulenza editoriale ed impaginazione:Massimiliano Medei - Santa Marinella (RM)[email protected]

Stampa: GIMAXSanta Marinella (RM) - Via Valdambrini, 22Tel. 0766 511644 - [email protected]

Piccole azioni divita abitudini:

SE SI SENTE ODORE DI GAS: COSA FARE?

Il gas di per se stesso è generalmente inodore, tuttavia viene opportunamente odorizza-to come prevede la legge per consentire un pronto intervento in caso di fughe di gas. Incaso si avverta odore di gas, bisogna prontamente chiamare, da un telefono esterno all’a-bitazione dove si avverte l’odore, l’Azienda preposta alla distribuzione del gas combusti-bile, evitando di accendere luci o azionare macchinari alimentati elettricamente.Successivamente se del caso si deve predisporre un’immediata verifica del proprioimpianto chiamando un tecnico abilitato.I numeri di pronto intervento della Azienda di distribuzione sono riportati sulla bollettache la Società di vendita del gas manda ai clienti. Se sussiste preoccupazione si consigliadi avvisare anche i Vigili del Fuoco.

Page 28: APCE Notizie - 39 - dicembre 2009