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rscadv.it - a.d. bruno monaco E l’ esistenza diventa una immensa certezza RIMINI FIERA 21·27 AGOSTO 2011 INGRESSO LIBERO · WWW.MEETINGRIMINI.ORG ANTEPRIMA MAIN PARTNERS OFFICIAL PARTNERS INSTITUTIONAL PARTNERS

Anteprima Meeting 2011

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Tema, Personaggi, mostre, Spettacoli, villaggio ragazzi, sport, ristorazione e Tutte le notizie Utili per partecipare Alla prossima edizione del Meeting.

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E l’esistenzadiventauna immensacertezzaRIMINI FIERA 21·27 AGOSTO 2011INGRESSO LIBERO · WWW.MEETINGRIMINI.ORG

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E l’esistenza diventa una immensa certezza“E l’esistenza diventa una immensa certezza” è il titolo scelto per la XXXII edizione del Meeting. Esso parte da una constatazione, semplice e al tempo stesso drammatica: nella mentalità più diffusa ai nostri giorni, nella coscienza con cui ciascuno di noi affronta le sfi de e le fatiche del vivere, sembra che non sia più possibile alcuna vera certezza. È qui, al fondo di noi stessi, che si rivela la radice nascosta delle tante “crisi” del nostro tempo: esse non segnano soltanto la messa in discussione o la perdita di certezze che si credevano acquisite – nella politica come nell’economia, nelle scienze come nell’etica, nella cultura come nella convivenza sociale – come è spes-so successo in altre epoche storiche. Quello che è in gioco oggi, nell’epoca attraversata dalla grande ombra del nichilismo, è qualcosa di più radicale, e quindi più radicale è la sfi da che essa ci pone: gli uomini non sarebbero più capaci di certezza, e anzi ogni certezza sarebbe una nostra costruzione, e alla fi ne nient’altro che una grande illusione.

Quando pensiamo al senso della nostra esistenza non siamo forse tutti ten-tati, come fi gli del nostro tempo, di ritenere che la nostra origine e la nostra destinazione siano in balìa della sorte e che, in defi nitiva, nulla possiamo rispetto alle forze incontrollabili di un fato cieco e di un’insensata casualità? Eppure gran parte del pensiero “moderno”, per il quale l’uomo è l’unico, vero artefi ce del proprio destino, senza bisogno di riferirsi ad un senso più grande di sé, aveva preteso di fornire una strategia “scientifi ca” e “politica” che dominasse l’incertezza del vivere, il rischio mortale della solitudine e dell’insensatezza, fonte di risentimento e di violenza.

Le uniche certezze di cui ancora disponiamo – così si pensa – sono quel-le prodotte dal controllo tecnologico del mondo. Tutto il resto, valori ed emozioni, sentimenti ed opinioni, appartiene al gioco del relativismo.Eppure noi ci accorgiamo sempre più che la realtà, sia a livello naturale che sociale, è molto meno controllabile di quanto si creda, e soprattutto scopriamo che l’esistenza dell’io è sempre più indebolita nelle sue ragioni.«A farci sentire un’incertezza più orrenda e devastante che in passato», ha scritto il sociologo Zygmunt Bauman, è la percezione che «la nostra impoten-za sia incurabile». Tutta la partita dell’esistenza si gioca qui, nella certezza o nell’incertezza riguardo al motivo per cui ciascuno di noi è al mondo.

Il Meeting proverà a raccogliere questa sfi da del nostro tempo, riaprendo una partita da molti dichiarata ormai chiusa. E lo farà, come è suo stile, non in virtù di una più scaltra analisi culturale e politica, ma a partire dall’esperienza in atto di persone che non si accontentano di concepire la propria esistenza come destinata al nulla. Uomini e donne che non censurano il peso dell’incertezza né si sottraggono al lavoro che essa esige, ma che la vivono come il segno evidente che non siamo i padroni di noi stessi, ma siamo in rapporto con qualcosa di Altro, che continua a sopraggiungere alla nostra vita.

Prima di ogni calcolo sulle nostre capacità o incapacità, la percezione di fondo del nostro io è quella di una certezza. E non una sicurezza a buon mercato o una garanzia a nostra disposizione, ma una certezza di appartenenza: siamo di qualcuno. Inizialmente noi siamo certi di noi stessi, perché ci viene incontro il volto di nostra madre e ci viene offerto il suo seno. È la prima percezione del vivere, che resta poi come una costante, anche se nascosta o soffocata. Prima di ogni incertezza c’è una certezza: essa è un dato, un incontro, un invito.

Il Meeting cercherà di raccontare e testimoniare questo lavoro dell’io che riparte dall’evidenza di un incontro, di tutti quegli incontri in cui si rende presente in carne ed ossa il signifi cato per cui vale la pena vivere, amare, costruire e anche soffrire. La certezza che cerchiamo non è un’ideologia o una strategia o una convinzione psicologica, ma è quella che ci fa riconoscere ciò che già “siamo”. Non tanto che le cose andranno a posto come pensiamo noi, ma che noi stessi siamo in rapporto con Chi ci fa continuamente.

Per questo l’esistenza, come dice il titolo del Meeting, diventa una certezza: non si tratta infatti di sapere in anticipo quello che accadrà a noi e nel mondo, ma di essere disponibili a farci provocare da ciò che accade, cioè a chiederne il senso e a riconoscerne la ragione. E la certezza è immensa proprio perché non è un nostro prodotto, ma la scoperta di ciò che ci raggiunge e chiede ogni volta di noi. Questa certezza non potrebbe esistere senza la nostra libertà.

E in fondo anche il Meeting è un modo per prendere sul serio l’invito che ci proviene ogni giorno dagli avvenimenti e dagli incontri che accadono: l’invito a rispondere con tutta la nostra attesa, mettendo sempre in gioco la nostra inquietudine.

Convegni: grandi temi, grandi protagonisti

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La questione della certezza“Perché l’incertezza ci fa soffrire? Perché ci mette disagio? Perché la percezione di fondo del nostro io è quella di una certezza. E non una sicurezza qualsiasi, una garanzia a nostra disposizione, ma una certezza di appartenenza”. Così in una recente intervista si esprimeva il fi losofo dell’Università di Bari, Costantino Esposito. Sarà lui ad affrontare il tema del Meeting, attraverso il racconto dell’esperienza di certezza nella propria vita.Un importante contributo sarà anche quello di Fabrice Hadjadj, fi losofo, scrittore, drammaturgo, che affronterà il tema nel contesto della modernità. La questione della certezza interroga naturalmente la scienza: essa sembra darci più possibilità di certezza, perché ci appare più solidamente fondata. Ma troppo spesso ogni scoperta, ogni piccola nuova certezza, si tramuta in un possesso della realtà, in un nuovo tentativo di manipolarla. Domande e certezze rispetto all’atomo con Lucio Rossi del Cern, la certezza nel processo di conoscenza scientifi ca con lo scienziato John Polkinghorne, il controllo del genoma umano, saranno i grandi convegni scientifi ci di quest’anno. La tradizione cristiana si fonda su una grande certezza: la storicità della persona di Cristo e l’avvenimento della sua resurrezione. Uno degli incontri principali di quest’anno, con il custode di Terrasanta padre Pierbattista Pizzaballa e il biblista José Miguel Garcia, racconterà l’itinerario verso la certezza che anche gli apostoli dovettero compiere di fronte a quell’uomo che diceva di sé di essere fi glio di Dio. Ci sono uomini che hanno già vissuto nella loro epoca il dramma dell’incertezza o che hanno espresso in modo mirabile la certezza della loro vita: Shakespeare, Manzoni, Chesterton, giganti della letteratura, profeti in qualche modo del nostro presente.

Gente d’Italia: ripartire dal desiderioIn un anno dedicato all’anniversario dei 150 dell’Unità d’Italia, il Meeting vuole offrire un contributo al tema attraverso la mostra “150 Anni di Sussidiarietà”, promossa insieme alla Fondazione per la Sussidiarietà. Inoltre in grandi convegni, e alcuni incontri dal titolo “Un caffè italiano... domande sull’Unità”, si darà spazio a quel movimento di popolo, di uomini e donne che hanno reso grande l’Italia. «Non lasciamoci paralizzare dall’orrore della retorica: per evitarla è suffi ciente affi darsi alla luminosa evidenza dei fatti. […] Nella nostra storia e nella nostra visione, la parola unità si sposa con altre: pluralità, diversità, solidarietà, sussidiarietà. […] Reggeremo alle prove che ci atten-dono, come abbiamo fatto in momenti cruciali del passato, perché disponiamo anche oggi di grandi riserve di risorse umane e morali». Così ha detto durante il discorso alle Camere il 17 marzo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha dato la propria disponibilità a partecipare alla giornata inaugurale del Meeting.

La sfi da del MediterraneoIl mondo attorno a noi sta cambiando. Dal Mediterraneo arrivano sfi de e provocazioni, anche drammatiche, riguardo alla libertà dei popoli e alle istanze di democrazia. Fatti e avvenimenti che sfi dano l’Italia e tutta l’Europa, uno fra tutti, il dramma dell’immigrazione. Insieme a personaggi quali il ministro degli esteri Franco Frattini, il giurista Joseph H. H. Weiler e esponenti della società civile del mondo arabo, al Meeting verrà proposta un’ipotesi di lettura e di risposta alle rivoluzioni che stanno cambiando il mondo fi no ad oggi conosciuto.

Il cuore, certezza per un dialogoA partire dalla certezza che il cuore è la base del dialogo, da sempre al Meeting sono nate amicizie. Continuerà al Meeting il racconto di questi incontri con anglicani come Andrew Davison, professore alla facoltà di teologia di Oxford, John Milbank, professore a Nottingham, Adrian Pabst, professore a Canterbury; musulmani come Tahani Al-Jibali, vicepresidente della corte costituzionale egiziana e Wael Farouq, docente di lingua araba, entrambi fondatori del Meeting Cairo.

Uomini certi per un’economia realeNon siamo ancora usciti da una crisi che ha scardinato tutte le certezze possibili. In grandi convegni saranno a tema la fi nanza e la crescita globale, il declino dell’Italia, lo sviluppo, le imprese italiane nel mondo, la comunicazione. Uno sguardo all’Europa e al futuro dell’euro sempre più incerto. In tutto questo l’esempio può arrivare da uomini che prendendo sul serio il proprio desiderio diventano capaci di operare per il bene proprio e degli altri. In questo contesto si colloca anche la testimonianza di giovani imprenditori a capo di grandi imprese come John Elkann, Presidente del gruppo Fiat, e Clara Lejeune Gaymard, amministratore delegato della Ge International, nonché fi glia del famoso genetista Jérôme Lejeune.

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150 Anni di SussidiarietàLa mostra, nell’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia, intende documentare la ricchezza della storia italiana, fatta di opere, iniziative sociali, realtà che hanno dato vita alla nostra welfare society, frutto di energia costruttiva, inventiva e soli-darietà. La prima parte presenterà l’operatività sociale “sus-sidiaria” promossa dalle grandi tradizioni popolari (di matrice cattolica e laica) nel periodo che va dall’unità al dopoguerra, fi no al boom economico degli anni Sessanta. La seconda par-te offrirà spunti di rifl essione sull’attuale momento di stallo − ideale prima che economico e istituzionale − che il Paese sta vivendo: di fronte ad esso occorre soprattutto tornare a scommettere sul desiderio e sulla capacità di ogni persona − singola e associata − di costruire il bene comune, oltre che ri-prendere coscienza del valore dello Stato e della Costituzione.

A cura della Fondazione per la Sussidiarietà.Comitato Scientifi co: Luca Antonini, Maria Bocci, Edoardo Bressan, Marta Cartabia, Gianluigi Da Rold, Michele Rosboch, Giulio Sapelli, Andrea Simoncini, Vincenzo Tondi della Mura, Gian Luigi Trezzi, Giuseppe Verde, Lorenza Violini, Giorgio Vittadini, Danilo Zardin.Con la collaborazione di un gruppo di studenti universitari.

«Mia sorella la vita»Boris PasternakPasternak è stato un simbolo per intere generazione in Rus-sia, in quanto testimone che se la vita è, al fondo, un dialogo ininterrotto con Dio, tutto ciò che accade assume il valore di una positività e di una bellezza. Poeta, traduttore, scrittore, lungo tutto il suo itinerario esistenziale e artistico, Pasternak ha sviluppato un unico grande tema, la Vita. La mostra – in cui pannelli di testo e di foto si alterneranno a momenti di recitazione, proiezione e dialogo – si snoderà intorno a tre personaggi emblematici per Pasternak: Amleto, Faust e il dot-tor Živago. I primi due Pasternak frequentò a lungo come tra-duttore di Shakespeare e di Goethe, e l’ultimo è protagonista del grande romanzo che gli valse nel 1957 l’assegnazione del Nobel (che fu costretto a rifi utare per timore di gravi ritorsioni da parte del regime sovietico).

A cura di Adriano Dell’Asta e Giovanna Parravicini.

Con gli occhidegli apostoliUna presenzache travolge la vitaLa mostra ricostruirà il percorso che alcuni abitanti ebrei di Cafarnao hanno fatto dal primo incontro con Gesù di Nazareth fi no al riconoscimento di fede che permise loro di arrivare a dare la vita per Lui.Avvalendosi delle fondamentali conoscenze scaturite dagli scavi archeologici realizzati nell’ultimo secolo dai Padri Francescani della Custodia di Terra Santa e lo stu-dio esegetico dei Vangeli, l’esposizione intende aiutare a vincere il dubbio sul cristianesimo: “Sì, questa storia è accaduta realmente. Gesù non è un mito, è un uomo fatto di carne e sangue, una presenza tutta reale nella storia. Possiamo visitare i luoghi e seguire le vie che Egli ha per-corso. Possiamo, per il tramite dei testimoni, udire le Sue parole. Egli è morto ed è risorto... i miti hanno aspettato Lui, in cui il desiderio è diventato realtà” (Benedetto XVI).

A cura di José Miguel Garcia.Con la collaborazione di padre Eugenio Alliata, padre Stefano De Luca, Erasmo Figini, Daniela Massara, Ettore Soranzo. Fotografi e di Stefano Ciol.Riprese video di Paolo Lipari.Con il Patrocinio della Custodia di Terra Santa.

«Cor ad cor loquitur»La certezza di Newman,coscienza e realtàRispondendo alla provocazione di Benedetto XVI, che nel suo viaggio in Inghilterra ha indicato il beato Newman come fi -gura a cui guardare, soprattutto per la sua modernità, la mo-stra ne ripercorrerà il cammino di conversione attraverso un percorso biografi co e tematico. Emergerà come la coscienza sia stata la forza motrice del cammino di Newman verso la certezza della verità e come tale cammino abbia caratteriz-zato anche il suo essere educatore e amante della bellezza. Newman è un testimone di come la fede non si esaurisca in un’esperienza di dialogo intimo con Dio, ma diventi intelli-genza della realtà.

A cura di Samuele Busetto, Paul Hitchings, Chris Morgan, Giuseppe Pezzini, Stefano Rebeggiani.Con la collaborazione di Tristan Alonge, Beniamino Arnone, Beatrice Banfi , Alberto Carignano, Chiara Cesara, Lucia Conconi, Dionino Di Florio, Anthony Errington, Cachi Gomez, Marco Govetto, Chris Hack, Michael Hopwood, Silvia Imberti, Ian Ker, Amos Lawless, Gianluca Marcato, Laura Marchionni, Noel Murphy, Birmingham Oratory, Manuel Oriol, Javier Prades, Miguel Ruiz de Zarate, Ana de Santiago, Marco Sinisi, James Scoular, Roger Sylvester, Vincenzo Tudda, Stefano Utili, John Waters.

Atomo: indivisibile?Domande e certezzenella scienzaChe cosa signifi ca raggiungere una “certezza” in ambito scientifi co? Esistono, nel percorso della ricerca, risul-tati che diventano punti di non-ritorno? La certezza è contenuta nella combinazione di osservazioni e misure, oppure c’è un “salto” tra l’insieme dei dati e il diventare certi di qualche cosa? Di che cosa si diventa certi: del dato osservato o di una più ampia realtà che il dato indica? Quanto conta, nel cammino verso la certezza, il metodo con cui si interroga la realtà? Domande a cui si darà risposta raccontando una storia, una di quelle storie che hanno cambiato il cammino della scienza, esattamente cento anni fa. Oggi infatti nessuno può ragionevolmente dubitare dell’esistenza degli atomi e della loro struttura nucleare. La mostra ripercorrerà le tappe principali che hanno portato a questo “punto di non ritorno”, rivisitando le domande che – dalle in-tuizioni degli antichi ai primi modelli ingenui dell’atomo – hanno condotto, all’inizio del secolo scorso, agli espe-rimenti decisivi di Ernest Rutherford e alla formulazione (1911) del suo modello atomico “planetario”.

A cura dell’Associazione Euresis.

Mostre: 9 fi nestre sul mondo

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San Carlo BorromeoLa casa costruita sulla roccia Carlo Borromeo (1538-1584) è stato uno dei grandi maestri che hanno plasmato il volto del cristianesimo dei tempi mo-derni: insieme ad altri pionieri di un nuovo modo di mettere in rapporto l’intelligenza della fede e le sfi de della realtà, sta all’inizio di una storia che ancora ci riguarda da vicino. I suoi contemporanei hanno subito riconosciuto in lui un modello autorevole, che indicava a tutti una strada da percorrere. Si sono appoggiati alla memoria della sua intensa esperienza di vita e già a breve distanza dalla morte la Chiesa lo ha rico-nosciuto santo, proponendolo alla riconoscente ammirazione del mondo intero. A quattro secoli dalla solenne canonizzazione romana (1610), questa mostra si rimette sulle tracce del cammino che portò il Borromeo a dare una forma inconfondibile alla sua iden-tità di uomo immerso nell’agone di una società attraversa-ta, come oggi, dal bisogno di ritrovare le sue certezze e il suo destino autentico. Quello che colpisce è la forza di uno spirito capace di vincere la pigrizia delle consuetudini e la stanchezza delle comodità acquisite. È il suo coraggio, la sua baldanza ardente, il vero contenuto della sfi da che interpella noi uomini moderni.

A cura di Davide Milani, Marco Navoni, Alberto Rocca, Domenico Sguaitamatti, Danilo Zardin.Coordinamento generale di Giuseppe Bolis.

...e rivivraiIl profeta Ezechiele,la crisi e la speranza Siamo in una situazione di crisi. Attraverso la vicenda dell’esilio babilonese del popolo di Israele, è possibile rin-tracciare gli elementi essenziali per rinascere. La mostra nasce dal bisogno di articolare un’antropologia nuova. At-traverso la persona di Ezechiele, venticinquenne che si trova esiliato con il suo popolo, Dio rivela che anche con la distru-zione del tempio e della città, e la perdita della terra pro-messa, Egli non è venuto meno alla sua alleanza. Il profeta Ezechiele paragonerà Israele ad una giovane donna salvata dall’abbandono, cresciuta e adornata da un Signore mise-ricordioso. Divenuta bella e addirittura regina, la giovane disprezza colui che l’aveva soccorsa e si sottrae al rapporto di amore che la costituisce. Con ingratitudine si rivolge ad altri dei: agli idoli stranieri e all’avidità materiale. Così ri-fi uta la dipendenza, si affi da alla propria astuzia politica e sperpera la sua ricchezza. Per questo si trova in esilio, come un estremo appello a ritornare al suo Signore. Ezechiele è colui che non solo svela le ragioni del disastro, ma indica la promessa della rinascita. L’analogia con il nostro presente non è diffi cile da scorgere.

A cura della Fraternità San Carlo.

Ante gradusQuando la certezza diventa creativa. Gli affreschi del Pellegrinaio di Santa Mariadella Scala a Siena Secondo la tradizione, alla fi ne del IX secolo, il ciabat-tino Sorore fondò in Siena l’Ospedale di Santa Maria della Scala per dare accoglienza ai pellegrini della via Francigena. Ha inizio così la millenaria storia di uno dei più antichi Ospedali d’Europa che divenne una grande e poliedrica istituzione dedicata alla cura degli infermi, all’accoglienza dei poveri, all’ospitalità e all’educazione dei bambini abbandonati, luogo in cui il popolo di Sie-na espresse la propria carità. Nel XV secolo, l’ospedale commissionò sulle due pareti lunghe della vasta aula di ingresso, un ciclo di affreschi che illustrassero per sem-pre e inequivocabilmente la sua storia e il suo scopo. Nascono così gli affreschi del Pellegrinaio che fi ssano nel tempo origine e compito del Santa Maria della Scala.La mostra presenterà il Santa Maria della Scala attra-verso tali affreschi che documentano l’urgenza, sempre presente in un’opera nata con una forte impronta ideale, di ridire continuamente a se stessa e al mondo la propria origine e la propria responsabilità.

A cura della Compagnia delle Opere, con Marco Barbone e Mariella Carlotti.

Nella prima cornice del Purgatorio Dante s’imbatte in una serie d’immagini scolpite nel marmo dalla mano di Dio. La loro caratteristica più impressionante è quella di essere così realistiche da sembrare vive. All’inizio del Trecento, Dante mostra di essere consapevole di un fondamentale rinnovamento dell’arte europea che si realizzò tra i secoli XII e XIII all’insegna della riscoperta del naturalismo, inteso come volontà di rappresentare l’uomo, gli esseri animati e le cose così come appaiono nella loro presenza individuale. Il percorso della mostra sarà un viaggio attraverso l’arte della realtà al tempo di Dante.Gli inizi e i primi eccezionali episodi di questa vicenda si devono agli scultori del-le cattedrali gotiche francesi e tedesche. Anche l’Italia diede un contributo impor-tante con Benedetto Antelami, Nicola Pi-sano e il figlio Giovanni, Arnolfo di Cam-bio. Poi, sulla soglia del Trecento, Giotto fece della pittura l’arte per eccellenza, perché in grado di raffigurare l’esistenza dell’uomo calata nel mondo, in una realtà che ognuno può vedere con i propri occhi.

A cura di Giovanni Assorati, Nicola Borghesi, Gianluca del Monaco, Stefano Doati, Elena Marchetti, Filippo Piazza, Laura Staccoli.Coordinamento generale di Marco Bona Castellotti.

«Non sembiava imagine che tace»L’arte della realtà al tempo di Dante

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Il Meeting inaugura con note e lucinel cuore di Rimini: protagonista la musica popolare“È festa” è uno spettacolo originale composto da una grande orchestra di strumenti popolari e da un grande coro. Un insieme straordinario costruito per celebrare, con la gioia del canto e della danza popolare, il sentimento d’amore per la propria terra e le proprie radici. Facendosi guidare dalla passione per la cultura popolare lo spettacolo attraversa la Storia dell’Unità nazionale mediante l’utilizzo di canti provenienti da varie regioni. Trovano così posto le tante voci ed espressioni musicali popolari che hanno intimamente caratterizzato la nostra storia nazionale, contrassegnate dalla proposta di alcuni esempi poetici scelti e letti da Davide Rondoni. Nello spettacolo accanto a ballate che raccontano di eroi popolari, fra cui spiccano Garibaldi e Pio IX, i personaggi più cantati nel Risorgimento popo-lare, trovano posto anche brani legati alla devozione religiosa popolare, in particolare canti processionali, invocazioni a San Paolo e a Gesù Bambino e danze in onore della Madonna nei diversi dialetti, a riprova di come il canto religioso popolare abbia favorito sensibilmente la coesione dell’Unità nazionale. Si tratta di canti di grande suggestione poetica che testimoniano come il popolo, pur subendo la complessità della storia, abbia provato, con la forza della poesia cantata, vissuta come un’esperienza comunitaria, a trovare un possibile sostegno all’incalzare tragico degli eventi, così come appare evidente nel repertorio che racconta il grande esodo delle classi popolari avvenuto con l’emigrazione della fi ne del diciannovesimo secolo. Ai primi anni del Novecento appartiene anche il repertorio di canti satirici napoletani che deridono la nuova borghesia imperante dell’epoca.La ricerca di una comune identità passa anche attraverso alcuni canti sociali che descrivono le condizioni del lavoro contadino, da quello in risaia a quello nelle terre bonifi cate. Uno spettacolo dal ritmo vertiginoso e travolgente. Una grande festa popolare dove canti sociali, religiosi, pizziche e tammurriate sono un’affascinante trama sonora per celebrare con gioia e semplicità i primi 150 anni del nostro Bel Paese.

È FESTA - I canti popolari per raccontare l’Unità d’ItaliaUn progetto originale di Ambrogio Sparagnaper l’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica con Gianni Aversano, il coro Amarcanto, il Coro popolare diretto da Anna Rita Colajanni e la partecipazione di Davide RondoniPiazza CavourDomenica 21 agosto 2011 - Ore 21.30 - Ingresso libero

Informazioni e aggiornamenti suwww.meetingrimini.org www.bestmovie.ite-mail: shortfi [email protected] Facebook: Meeting Rimini Film FestivalScadenza ultima per consegna materiali: 6 Maggio 2011

Sala neriMercoledì 24 agosto 2011 - Ore 21.45Info: Incontro/confronto con i giurati Giovedì 25 Agosto 2011, ore 19.30 - Spazio D7

Filmakers di tutto il mondo... attenzione!Presentando il tuo cortometraggio di una durata massima di 10 minuti potrai vincere un soggiorno studio di 10 settimane presso la School of Visual Art di New York.Se hai una storia da raccontare, curiosa, commovente, allegra, vera o di fantasia, se hai nel cassetto il progetto per un film, questo è il momento di realizzare i tuoi sogni.Scarica immediatamente la scheda d’iscrizione e il regolamento su: www.meetingrimini.org oppure su www.bestmovie.it

Motore... Azione!

MEETING RIMINI FILM FESTIVALConcorso internazionale di cortometraggi

Meeting Rimini Film FestivalConcorso di cortometraggiMeeting Rimini Film Festival: il concorso internazionale per cortome-traggi del Meeting per l’amicizia fra i popoli, organizzato in collabora-zione con Made Offi cina Creativa, School of Visual Arts di New York, Milano Cinema e Televisione di Fondazione Milano, Radio Cinema e Best Movie, la rivista di cinema più diffusa in Italia. L’iniziativa giunge quest’anno alla sua quarta edizione.Presidenti della giuria, composta da esperti e docenti del settore, sono stati Pupi Avati, Gigio Alberti e Alessandro D’Alatri; Krzysztof Zanussi, noto regista e produttore polacco, presiederà la giuria del prossimo agosto.Dal 2010 le sinergie internazionali si estendono aggiungendo a New York, Spagna e Polonia.Anche nell’estate 2011 il Meeting Rimini Film Festival presenterà tre appuntamenti: due anteprime nel mese di giugno, una a Roma e una a New York e la serata di premiazione alla presenza della giuria, in agosto, al Meeting di Rimini.In premio al vincitore un soggiorno studio gratuito di dieci settimane presso la School of Visual Arts di New York.

Paolo Cevoli nelle vesti del cuoco dell’Ultima CenaUn monologo storico-comico-gastronomico. In scena Paolo Cevoli, nei panni del cuoco Paulus Simplicius Marone, con una performance tea-trale che va ben oltre le apparizioni cabarettistiche televisive. Siamo nella Roma imperiale e nella cucina di una villa patrizia, Paulus Simplicius sta allestendo un sontuoso banchetto. Da qui inizia il racconto della sua vita avventurosa: le umili origini ad Ariminum, l’adozione da parte di una fa-miglia nobile che lo porterà a Roma dove potrà apprendere l’arte culinaria alla scuola di Apicio, il più famoso chef dell’antichità. Tutto fi la liscio fi no a quando Paulus si trova costretto a fuggire nella terra più lontana e de-solata dell’impero: la Palestina. Così il cuoco romagnolo si trova a Cana mentre due sposini celebrano il matrimonio. Per convincerli ad assegnar-gli l’incarico, propone i suoi servizi sottocosto, magari risparmiando sul vino. Ma accade l’imprevisto. Il miracolo di Gesù. Gli occhi di Paulus si incrociano con quelli del Maestro. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa...

LA PENULTIMA CENADi e con Paolo CevoliRegia di Daniele SalaArena D3Venerdì 26 agosto 2011 - Ore 21.45

La speranza di ChestertonNel 1911, Chesterton si sveglia d’improvviso nel cuore della notte a causa di un sogno e scrive di getto il poema. Il successo è enorme e nasce uno stuolo di ammiratori entusiasti, tra cui lo storico Christopher Dawson e gli scrittori Graham Greene e C. S. Lewis.La storia, scritta per il popolo, per essere letta nelle serate davanti al camino, prende le mosse dalla Valle del Cavallo Bianco, luogo nel quale il leggendario re Alfred sconfi sse i barbari invasori nel nono secolo.“...La notte sarà tre volte più buia su di te e il cielo diventerà un manto d’ac-ciaio. Sai provar gioia senza un motivo, dimmi, hai fede senza una speranza?” “...la tempra del guerriero come quella del prete: lanciare i propri cuori oltre le certezze / per guadagnare ciò che il cuore desidera”. Un testo epico, che illumina il presente in modo profetico, fi no a descrivere l’arrivo dei nuovi barbari, come quelli che senza spade, con carta e penna, con facce pulite, porteranno la mancanza di desiderio, riducendo l’uomo ad uno sciocco incapace di amare e di odiare “li riconoscerete dalla rovina e dal buio che portano (...) dalla morte e dalla vita rese un nulla”.Questo il testo, interpretato dal noto attore Massimo Popolizio, che ci accompagnerà, insieme a grandi immagini e musica, in un viaggio lungo il pendio della White Horse Hill, nel Sud dell’Inghilterra, per rivivere una storia lontana a noi così vicina.

THE CHIEFTAINS“LA LEGGENDADELLA MUSICA CELTICA”Arena D3Mercoledì 24 agosto 2011 - Ore 21.45

Info: stage di danze irlandesi, martedì 23 agosto 2011, ore 21.00 - Spazio D7

Dall’Irlanda in concerto i ChieftainsSono gli Ambasciatori della musica Irlandese e Celtica. Nel lon-tanissimo1962, quando i Beatles cominciavano ad emettere i loro primi vagiti ed i Rolling Stones non esistevano ancora, a Dublino cinque mat-tacchioni decidevano di mettere in piedi una band di “folk revival” de-nominata The Chieftains, i Condottieri, certi com’erano che le “jig” e i “reel” della tradizione celtica avrebbero trovato una dignitosissima collocazione accanto al rock e al beat allora imperanti. Infatti, come ha sentenziato tempo fa il grande Joe Jackson: “i Chieftains non sono soltanto sopravvissuti al mutare delle mode e dei costumi musicali: hanno anche completamente ridefi nito il concetto stesso di ‘irish’”. È il giusto riconoscimento a quarant’anni di attività intensissima e stra-ordinariamente intelligente, ed è anche uno scrigno pieno di gioielli rilucenti: diciannove duetti visionari con altrettante star della musica internazionale, da Sting a Sinead O’ Connor, da Mick Jagger a Joni Mitchell, da Diana Krall ad Art Garfunkel e Pavarotti.Da oltre 40 anni i Chieftains sono sempre gli stessi, ma sempre diversi. Ogni loro concerto è un happening, un evento che coinvolge il pubblico ed i musicisti ospiti che, di volta in volta, i Chieftains portano con loro sul palco, scoprendo talenti sempre nuovi.

LA BALLATA DEL CAVALLO BIANCODi Gilbert Keith ChestertonArena D3Lunedì 22 agosto 2011 - Ore 21.45

Niccolò Fabi in concertoRaccontano la vita le canzoni di Niccolò Fabi. Una vita che esprime domande: “eppure ci manca sempre qualcosa/la vita è una corsa me-ravigliosa/eppure ci manca sempre qualcosa” (La bellezza), una vita che cerca la meraviglia “Per ogni cosa c’è un posto/ma quello della meraviglia/è solo un po’ più nascosto” e che chiede le cose più belle “Ma le più lunghe passeggiate/le più bianche nevicate e le parole che ti scrivo/non so dove l’ho comprate/di sicuro le ho cercate senza nessuna fretta/perché l’argento sai si beve/ma l’oro si aspetta” (Il negozio di antiquariato).Sarà al Meeting il musicista e paroliere, con 6 album all’attivo, che da sempre colpisce per la ricerca dei suoi testi e la bellezza della musica, con un evento eccezionale inserito nella tournèe estiva.

L’uomo e la gioiaUn semplice letto d’ospedale è la scenografi a che accoglie il dolore di Job (Giobbe), un uomo che dopo aver perso tutti i favori della vita, un tempo agiata e piena di meritato successo, si trova a difendere il dram-ma della malattia, che lo rende infermo e malato dagli attacchi di tutti i suoi più cari vicini (amici, moglie, padre...) che vorrebbero permettergli di superare il dolore con soluzioni parziali o ciniche. Ma il dolore per Job non è un evento che rende ingiusta la gloriosa vita precedente o che la rende, peggio ancora, senza senso. Il male che egli vive è solo il segno più evidente che esiste la Gioia, che l’uomo è fatto per essa. “Oh Gioia, tu sai bene che se io soffro tanto è a causa tua...”.

NICCOLÒ FABI IN CONCERTOArena D3Giovedì 25 agosto 2011 - Ore 21.45

JOBProduzione Teatro degli IncamminatiDi Fabrice HadjadjTraduzione di Sandro Lombardi e Fabrizio Sinisi. Con Roberto Trifi rò e Andrea Maria Carabelli.Sala D2 - Giovedì 25 agosto 2011 - Ore 19.45

Spettacoli: musica, teatro e cinema

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Il Gioco del Lotto - Sport VillageSport per tutti, grandi e piccoliPiù di 13.000 mq per il luogo dello sport fatto con passione e amicizia promosso con CSI (Centro Sportivo Italiano) e CdO Sport. Attività sportive ed esibizioni per tutti all’interno dei padiglioni fi eristici. Confermata la splendida area di sabbia dedicata al beach volley, la novità assoluta di questa edizione riguarderà la costruzione di un’area completamente dedicata al gioco del golf, con green, mini-golf, area tiri per allenamento e un simulatore di gioco. Confermati anche: calcio a 5, volley, basket, calcio balilla, ping pong, rugby, scherma, lacrosse, discgolf, scacchi, dama e giochi di strada.Inoltre durante la settimana, grandi eventi sportivi, promossi insieme ad altre realtà sportive, indoor e outdoor: per gli amanti delle due ruote il tradizionale Giro dei Castelli Malatestiani e della Repubblica di San Marino alla sua diciottesima edizione, per chi ama camminare e correre, le Camminate per le vie e la storia di Rimini e il Corri Meeting Rimini 2011, e per gli appassionati del multisport il Triathlon Sprint del Titano e il Triathlon non agonistico in mtb.Ed infi ne, due prestigiosi tornei giovanili, per vedere in campo giovani promesse: il XVII Torneo Meeting Basket Giovanile under 13 e il Torneo Rugby Under 16. Per informazioni: Uffi cio Sport Meeting, tel. 0541-783100 - Centro Sociale S. Andrea (RSM), tel. 0549-900759.

Enel Villaggio RagazziUn intero padiglione dedicato ai più piccoli. Ogni giorno canti, balli e giochi con gli amici del Villaggio Ragazzi. Laboratori di attività manuali e gioco-motricità, mostre, una libreria “animata dei piccoli”, incontri del pomeriggio, serate di animazione e divertimento. Un’Area Kids con tantissime sorprese.

Bambini al Meeting con Service Web: anche quest’anno Service Web è presente al Meeting con il baby club per bambini dai 4 agli 8 anni all’interno del Villaggio Ragazzi. I genitori potranno affi dare i bambini, per una o più ore, a personale qualifi cato. Il servizio è a pagamento e verranno effettuati sconti per i fratelli. Per informazioni tel. 0541-52065.www.cooperativaserviceweb.it - [email protected]

Ristoranti Tipici Al Meeting la possibilità di gustare le tipicità italiane a ottimi prezzi. La tradizione romagnola, quella toscana, l’Abruzzo con i suoi arrosticini ed un ristorante dedicato alla buona carne. Grande novità di quest’anno il ristorante ligure. In tutto 7.500 mq dedicati al mangiare bene della tradizione italiana.

Punti RistoroAll’interno della fi era inoltre è possibile trovare 6 snack bar realizzati in collaborazione con Autogrill, la Taverna Spagnola, la yogurteria e gelateria, per un momento di ristoro e compagnia con gli amici.

Fast FoodPiadina, pizza, hotdog e hamburger, pesce e pollo, frutta, verdura, gelati e crepes. Questi i prodotti che si possono trovare nella zona fast food del Meeting, per coloro che in fi era sono sempre di corsa. Inoltre luoghi particolari come la Bruschetteria, l’Insalateria e, novità 2011, la Risotteria.

Papperia Casa HumanaUn punto attrezzato per mamma e bambino, un ambiente tranquillo e riservato con tutti i confort per la mamma e il suo bebè, dove sarà pos-sibile utilizzare e provare numerosi prodotti della linea Humana baby.

FOOD PARTNER

Un mondo per bambini e ragazzi

Ristorazione: un piatto per tutti i gusti e per tutte le tasche

Service Web aderisce al progettoasili nido www.consorziopan.it

Cultural Trip for Family

International Exhibition Service

Novità del 2011: uno spazio di 800 mq all’interno del Villaggio che offrirà giochi, approfondimenti scien-tifi ci, spettacoli e dibattiti. Una grande arena, simile a un teatro greco, con tanti posti a sedere dove poter assistere ai numerosi spettacoli di svago e di divulgazione scientifi ca: laboratori sperimentali, rappresentazioni teatrali, concerti.Oltre ai singoli eventi, la struttura offrirà costantemente la possibilità di visite guidate con personale specializzato lungo “percorsi dell’energia” diversifi cati in virtù della fascia d’età.

Anche quest’anno il ristorante più amato dalla famiglie: Il Chicco e il Grano offrirà menù interamente dedicati ai bambini e ai loro genitori.

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Notizie utili

IL TUO SOGGIORNO AL MEETING

Prenota il tuo soggiornoal Meeting con Adria Congrex.Sul sito www.adriacongrex.it/meeting2011 troverai tutte le pro-poste convenzionate per alberghi e camping con la possibilità di richiedere preventivi personalizzati per gruppi (min. 20 persone).Per ulteriori informazioni [email protected] oppure chiama il numero verde 800 854 029. Anche quest’anno potrai pre-notare on-line il tuo soggiorno a Rimini collegandoti direttamente al sito del Meeting www.meetingrimini.org.

Arrivare a Rimini? È facileRIMINI FIERA, VIA EMILIA 155, RIMINI (INGRESSI SUD ED OVEST)

9.000 posti auto gratuiti1.000 in prossimità dell’ingresso Sud - 8.000 in prossimità dell’ingresso OvestParcheggi invalidi (ingresso Est) - Parcheggi per camper (ingresso Ovest / zona 3)

Servizio NavettaPer tutta la durata della manifestazione la Fiera di Rimini è collegata al resto della città con un servizio navetta secondo due per-corsi (Andata/Ritorno):1. Piazza Marvelli (ex Piazza Tripoli), Marina Centro, San Giuliano, Viserba, Rimini Fiera2. Viserba, Rimini FieraAcquistando il biglietto presso la biglietteria Meeting presente all’esterno della Fiera di Rimini si potrà usufruire, oltre che del servizio navetta del Meeting, anche di tutti i bus pubblici della città di Rimini, senza limite di corse.

Vieni al Meeting in TrenoIl quartiere fi eristico è dotato di una stazione ferroviaria interna sulla linea Milano - Bari denominata Rimini Fiera. In occasione del Meeting 2011 molti dei treni in transito giornalmente effettueranno questa fermata. Per verifi care il proprio treno e prenotare il viaggio: www.ferroviedellostato.it.

Il sito del Meeting cambia volto, presto on line www.meetingrimini.org

www.facebook.com/meetingrimini

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Il 5x1000 al Meeting, un aiuto alla gratuità

Anche quest’anno segui il Meeting da casa con ilsussidiario.net - TgMeeting

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Anche quest’anno con la tua dichiarazione dei redditi nei modelli CUD, 730 e UNICO puoi destinare il 5x1000 del tuo reddito, senza nessun onere aggiunto, al Meeting di Rimini. Fir-ma la prima sezione (sostegno del volontariato delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni) e indica il codice fi scale del Meeting.

C.F. 01254380403

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