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Poste Italiane Spa – Sped. Abb. Postale – D.L. 353/2003 (conv. In 27/02/2004 n° 46), comma 2, DCB Milano – - ANNO XXVI – n. 3/Luglio 2013 www.azionecattolicamilano.it/indialogo 3/2013 in dialogo unitario Mensile dell’Azione Cattolica ambrosiana ALL’INTERNO pp. 2/3 Speciale Mesero: testimonianze e interviste p. 5/12 Il programma e il calendario associativo 2013/2014 p. 14/15 "Il campo è il mondo": le testimonianze dei sindaci Le parole che il nostro arcivescovo Angelo Scola ha rivolto all’associazione a Magenta L’Ac, un segno per la nostra Chiesa S ono contento di partecipa- re al momento finale del- la Camminata del sì: che è il 'sì' a Cristo, il motivo per cui noi cristiani vivia- mo e ogni nostra giornata raggiunge la bellezza. Questa è la grande via che ci fa passare dalla porta della fede che è Gesù: sapere che ogni nostra azione non incomincia da noi, non si svolge solo per la nostra capacità e non ter- mina in noi, ma c'è sempre un prima”. Così il cardinale Angelo Scola ha aper- to il dialogo con tutti i settori dell'Ac ambrosiana, incontrando l'associazio- ne domenica 19 maggio a Magenta. Il cardinale Scola ha invitato i ra- gazzi dell'Acr a cercare la santità, il cui senso cristiano è una vita compiuta, realizzata.“Se viviamo secondo il suo Spirito, Gesù ci porta passo dopo pas- so verso la felicità. Tutti i battezzati possono tendervi. Al di là della porta della fede c'è Gesù che ci accompagna: verso il vero, il bello, il buono per cia- scuno di noi. Non una vita perfetta, senza prove, sofferenza e l'esperienza terribile del peccato. Ma una vita che tende progressivamente, rinnovando- si”. L'Arcivescovo ha sottolineato una I sindaci di Milano, Lecco, Monza e Saronno sull’iniziativa pastorale dell’arcivescovo I l campo è il mondo. Vie da percor- rere incontro all’umano": questo è il titolo che il card. Angelo Scola ha dato alle linee pastorali per l'anno prossimo: ha invitato a impegnarsi in un percorso di annuncio missionario rivolto a tutti gli ambienti dell'esi- stenza e in questo senso, la città rap- presenta il luogo fisico in cui le per- sone vivono la loro vita quotidiana e esprimono le proprie relazioni. In Dialogo ha chiesto a diversi sindaci di città della Diocesi di portare il loro contributo sul tema lanciato dall’arci- vescovo. Ci hanno risposto il sindaci di Milano, Monza, Lecco e Saronno. Sindaco Pisapia, dal suo punto pri- vilegiato di visione quali sono i bi- sogni e richieste, concrete e profon- de, che oggi emergono dai cittadini di Milano? A Milano, così come in tutte le città italiane, le persone soffrono una situazione difficile causata per la maggiore parte dalla crisi economica. I bisogni sono dunque legati a neces- sità molto concrete della vita quoti- diana. La difficoltà a trovare posti di lavoro, l’incertezza dell’individuo da- vanti al futuro mettono a dura prova anche i forti e profondi valori con i quali siamo cresciuti. CONTINUA A PAG 15 “caratteristica fondamentale” dell'asso- ciazione, cioè il saper “mettere in evi- denza quel 'noi' bello che mi consente di dire 'io'” in tutti i diversi momenti della sua proposta. Dal momento che l'“io” è inconcepibile senza il “noi”, la condizione per la santità è proprio l'as- sociazione, la comunità, che è “il 'noi' in nome di Gesù”. A tutti i suoi livelli, allora, l'Ac deve “essere luogo dove il 'per chi' agisco, Gesù, si esprime”. Quest'ultima è una strada di con- versione indicata dall'Arcivescovo an- che ai giovani, perché siano una risor- sa per la Chiesa e rispondano alla fame di Cristo che avvertono nel mondo. Occorre tornare sempre all'icona evan- gelica che ha accompagnato l'anno as- sociativo: “Date loro voi stessi da man- giare”. Più che cercare di capire come mai molti contemporanei affermino “Gesù sì, la Chiesa no”, ha sottolinea- to Scola, la prospettiva corretta è quel- la di interrogarsi sul proprio rapporto con la Chiesa; più che sul suo futuro, sul suo presente; più che chiedersi che cosa è la Chiesa, bisogna chiedersi chi è. “Non dobbiamo fermarci alle obie- zioni, perché la Chiesa è proprio il 'noi' riunito da Gesù risorto, intorno a Maria nostra madre, in compagnia dei santi, il 'noi' che ha avuto il dono stra- ordinario di una fede a cui dire sì e che può affrontare la vita nella prospettiva della felicità e del compimento”. Se è chiaro che la Chiesa è questo orga- nismo vivo di cui siamo parte allora obiezioni, fatiche e contraddizioni po- tranno essere espresse ma al contempo abbracciate. Il primo livello del “noi”, ha detto l'Arcivescovo dialogando con le fami- glie, è la famiglia: dimensione costitu- tiva dell'uomo, oggi la più messa alla prova perciò decisiva. “E' in famiglia che si impara l'amore attraverso l'espe- rienza dell'essere amati. Paolo Bovio CONTINUA A PAG 2 Prendi il largo, il 14 settembre 2013 l’AC ricorda il vescovo Martini A distanza di un anno dalla scomparsa dell’Arc. Card. Carlo Maria Martini, per ventidue anni vescovo della nostra Diocesi, molto forti sono l’affetto, il ricordo, la gratitudine per lui e per il magistero che ha sapientemente esercitato tra noi. L’Azione Cattolica desidera offrire uno spazio di riflessione e incontro dedicato al vescovo Martini , alla scoperta della sua anima pastorale raccontata da chi è stato per diversi anni suo Vicario generale e da chi, da giovane, lo ha seguito come vescovo, cioè come colui che custodisce, narra e tramanda la fede. Per questo l’AC invita a un incontro pubblico il giorno 14 settembre 2013 a Milano in via sant’Antonio dalle ore 9.30 alle ore 12.30 secondo questo programma: ore 9.30 Saluto e accoglienza della presidenza (Gigi Pizzi), a seguire interventi di Mons. Giudici, vescovo di Pavia (Il segreto dell’anima pastorale del vescovo Martini) e di Valentina Soncini (Passi verso la fede lungo le vie tracciate dal ve- scovo Martini), modera Antonietta Cargnel. ore 11.30 Spostamento in Duomo presso la tomba dell’Arc. C.M.Martini – Preghiera ore 12.15 conclusione – (per chi desidera in Duomo ci sarà la celebrazione eucaristica nella festa dell’esaltazione della croce alle ore 12.30) pubblicazione informativa no profit Omologato

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Il numero di luglio del mensile dell'Azione Cattolica Ambrosiana

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3/2013

in dialogounitario

Mensile dell’ Azione Cattolica ambrosiana

ALL’INTERNO

pp. 2/3Speciale Mesero: testimonianze e interviste

p. 5/12Il programma e il calendario associativo 2013/2014

p. 14/15"Il campo è il mondo": le testimonianze dei sindaci

Le parole che il nostro arcivescovo Angelo Scola ha rivolto all’associazione a Magenta

L’Ac, un segno per la nostra Chiesa

Sono contento di partecipa-re al momento finale del-la Camminata del sì: che è il 'sì' a Cristo, il motivo per cui noi cristiani vivia-

mo e ogni nostra giornata raggiunge la bellezza. Questa è la grande via che ci fa passare dalla porta della fede che è Gesù: sapere che ogni nostra azione non incomincia da noi, non si svolge solo per la nostra capacità e non ter-mina in noi, ma c'è sempre un prima”. Così il cardinale Angelo Scola ha aper-to il dialogo con tutti i settori dell'Ac ambrosiana, incontrando l'associazio-

ne domenica 19 maggio a Magenta.Il cardinale Scola ha invitato i ra-

gazzi dell'Acr a cercare la santità, il cui senso cristiano è una vita compiuta, realizzata.“Se viviamo secondo il suo Spirito, Gesù ci porta passo dopo pas-so verso la felicità. Tutti i battezzati possono tendervi. Al di là della porta della fede c'è Gesù che ci accompagna: verso il vero, il bello, il buono per cia-scuno di noi. Non una vita perfetta, senza prove, sofferenza e l'esperienza terribile del peccato. Ma una vita che tende progressivamente, rinnovando-si”. L'Arcivescovo ha sottolineato una

I sindaci di Milano, Lecco, Monza e Saronno sull’iniziativa

pastorale dell’arcivescovo

Il campo è il mondo. Vie da percor-rere incontro all’umano": questo è il titolo che il card. Angelo Scola

ha dato alle linee pastorali per l'anno prossimo: ha invitato a impegnarsi in un percorso di annuncio missionario rivolto a tutti gli ambienti dell'esi-stenza e in questo senso, la città rap-presenta il luogo fisico in cui le per-sone vivono la loro vita quotidiana e esprimono le proprie relazioni. In Dialogo ha chiesto a diversi sindaci di città della Diocesi di portare il loro contributo sul tema lanciato dall’arci-vescovo. Ci hanno risposto il sindaci di Milano, Monza, Lecco e Saronno.

Sindaco Pisapia, dal suo punto pri-vilegiato di visione quali sono i bi-sogni e richieste, concrete e profon-de, che oggi emergono dai cittadini di Milano?

A Milano, così come in tutte le città italiane, le persone soffrono una situazione difficile causata per la maggiore parte dalla crisi economica. I bisogni sono dunque legati a neces-sità molto concrete della vita quoti-diana. La difficoltà a trovare posti di lavoro, l’incertezza dell’individuo da-vanti al futuro mettono a dura prova anche i forti e profondi valori con i quali siamo cresciuti.

CONTINUA A PAG 15

“caratteristica fondamentale” dell'asso-ciazione, cioè il saper “mettere in evi-denza quel 'noi' bello che mi consente di dire 'io'” in tutti i diversi momenti della sua proposta. Dal momento che l'“io” è inconcepibile senza il “noi”, la condizione per la santità è proprio l'as-sociazione, la comunità, che è “il 'noi' in nome di Gesù”. A tutti i suoi livelli, allora, l'Ac deve “essere luogo dove il 'per chi' agisco, Gesù, si esprime”.

Quest'ultima è una strada di con-versione indicata dall'Arcivescovo an-che ai giovani, perché siano una risor-sa per la Chiesa e rispondano alla fame di Cristo che avvertono nel mondo. Occorre tornare sempre all'icona evan-gelica che ha accompagnato l'anno as-sociativo: “Date loro voi stessi da man-giare”. Più che cercare di capire come mai molti contemporanei affermino “Gesù sì, la Chiesa no”, ha sottolinea-to Scola, la prospettiva corretta è quel-la di interrogarsi sul proprio rapporto con la Chiesa; più che sul suo futuro, sul suo presente; più che chiedersi che cosa è la Chiesa, bisogna chiedersi chi è. “Non dobbiamo fermarci alle obie-zioni, perché la Chiesa è proprio il 'noi' riunito da Gesù risorto, intorno a Maria nostra madre, in compagnia dei santi, il 'noi' che ha avuto il dono stra-ordinario di una fede a cui dire sì e che può affrontare la vita nella prospettiva della felicità e del compimento”. Se è chiaro che la Chiesa è questo orga-

nismo vivo di cui siamo parte allora obiezioni, fatiche e contraddizioni po-tranno essere espresse ma al contempo abbracciate.

Il primo livello del “noi”, ha detto l'Arcivescovo dialogando con le fami-glie, è la famiglia: dimensione costitu-tiva dell'uomo, oggi la più messa alla prova perciò decisiva. “E' in famiglia che si impara l'amore attraverso l'espe-rienza dell'essere amati.

Paolo Bovio

CONTINUA A PAG 2

Prendi il largo, il 14 settembre 2013 l’AC ricorda il vescovo Martini A distanza di un anno dalla scomparsa dell’Arc. Card. Carlo Maria Martini, per ventidue anni vescovo della nostra Diocesi, molto forti sono l’affetto, il ricordo, la gratitudine per lui e per il magistero che ha sapientemente esercitato tra noi. L’Azione Cattolica desidera offrire uno spazio di riflessione e incontro dedicato al vescovo Martini , alla scoperta della sua anima pastorale raccontata da chi è stato per diversi anni suo Vicario generale e da chi, da giovane, lo ha seguito come vescovo, cioè come colui che custodisce, narra e tramanda la fede. Per questo l’AC invita a un incontro pubblico il giorno 14 settembre 2013 a Milano in via sant’Antonio dalle ore 9.30 alle ore 12.30 secondo questo programma:ore 9.30 Saluto e accoglienza della presidenza (Gigi Pizzi), a seguire interventi di Mons. Giudici, vescovo di Pavia (Il segreto dell’anima pastorale del vescovo Martini) e di Valentina Soncini (Passi verso la fede lungo le vie tracciate dal ve-scovo Martini), modera Antonietta Cargnel. ore 11.30 Spostamento in Duomo presso la tomba dell’Arc.

C.M.Martini – Preghiera ore 12.15 conclusione – (per chi desidera in Duomo ci sarà la celebrazione eucaristica nella festa dell’esaltazione della croce alle ore 12.30)

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2 3Luglio2013

Luglio2013

CAMMINATA DEL SÌCAMMINATA DEL SÌ

Dopo l’incontro di dia-logo nella basilica di San Marino a Magen-ta, tra l’associazione dell’Azione Cattolica

ambrosiana e il suo vescovo An-gelo Scola, ho raccolto i pensieri che hanno caratterizzato il tenore dell’incontro e della relazione.

Un incontro di festa e di aggre-gazione, in particolare nel cammi-nare come simbolo evocativo della scelta di fede.

Da pochi giorni la giovane Chiara di Giussano si è laureata. Sorridendo mi confida: «Questa giornata – dice Chiara – l’ho vissu-ta come un respiro di Chiesa, un sentirsi parte dell’A-zione Cattolica. A vol-te in parrocchia si è un po’ isolati. Oggi c’è aria fresca, sia-mo in tanti, con cose belle, ne è valsa la pena».

«E’ bello vede-re un’associazione viva – dice Alessia, mamma di Leonar-do – che si ritrova in un gesto semplice come questa camminata. Un mo-mento per stare insieme. Con la mia famiglia mi sono ritrovata nella grande famiglia dell’Azione Cattolica».

Il cardinale Angelo Scola si è soffermato sul tema della famiglia come “luogo della differenza im-prescindibile” e “dell’amore spon-taneo”.

«Dell’Arcivescovo – continua Alessia – mi ha colpito il suo forte invito ad uscire dai nostri gruppi, dal nostro “io” per andare senza paura incontro alle persone, esse-re testimoni. Dobbiamo perdere quel pudore, invadere con la no-stra gioia e la testimonianza della nostra fede le persone». Anche An-drea, padre di tre figli e socio di Ac da tempo, è rimasto colpito dalle parole dell’Arcivescovo sulla fami-glia: «le dinamiche familiari – dice Andrea – e le sue necessità sono state ben interpretate dal nostro Arcivescovo, quindi un impegno di tutti per portarle avanti».

Per Anna, giovanissima studentessa universi-

taria, la Camminata del sì è stata «un’e-

sperienza fan-tastica. Sin da piccola faccio parte dell’asso-ciazione. Una bella esperien-za per stare tutti

insieme e sentir-si parte dell’asso-

ciazione. Del cardi-nale mi è piaciuto il

fatto che confrontandosi con la realtà trova spunti per spro-narci. Ho apprezzato anche il suo invito ad essere giovani al servizio di altri giovani».

«Un’esperienza – dice Ilaria, studentessa novarese – bella per-ché dà un segno di Chiesa che cer-ca di ritrovarsi l’uno nell’altro, di sostenersi in un percorso di fede».

Nel dialogo con l’Arcivescovo i giovani hanno detto che molti co-etanei dicono di credere in Gesù ma non nella Chiesa. Di fronte a questo atteggiamento diffuso l’Ar-civescovo ha invitato a non inse-guire questa mentalità. «Spesso – riprende Ilaria – ci si vuole tirar fuori senza responsabilità perché certe colpe e pecche non siano nostre. Eppure riguardano tutti. Tutto ciò che avviene all’altro ca-pita anche a te. La responsabilità è anche tua. Anche nell’ottica del prendersi cura l’uno dell’altro. Ho apprezzato ciò che i giovani hanno detto all’Arcivescovo dicendo che “noi abbiamo cercato un’alternati-va, un nostro modo di camminare all’interno della Chiesa accettando

Segue dalla prima paginaEcco perché deve essere promossa a tutti i livelli, ma soprattutto trovare maggiore protagonismo pub-blico sulle questioni urgenti”. Cemento della famiglia, anzitutto, deve essere “la fede nella presenza del Signore incarnato, che entra realmente nella vita di ciascuno”. Fede che diventa esperienza, che sa accompagnare il bisogno di tutti e prendersi a cuore l'altro. E le comunità cristiane, troppo spesso “simili ad aziende”, devono guardare a questa esperienza di famiglia: così anche l'Ac deve essere un luogo “dove si rinasce e si riceve una boccata d'aria fresca che invita a uscire da sé”. Anche la famiglia, insomma, è chiamata a essere testimone. Soprattutto sul terreno delle coppie che si formano o vivono momenti di prova. L'Arcivescovo ha proposto di rivoluzionare l'approccio attuale: “Non possiamo ri-durre tutto a qualche incontro formativo. È necessario che famiglie già compiute stringano amicizia con ogni coppia che si prepara a questo passo. Dobbiamo allargare il 'noi', allargare il cuore!”.La sfida per gli adulti, ha sottolineato l'Arcivescovo, è quella della perseveranza: “La scelta della fede è un aut-aut che va riaffermato ogni giorno”. Ecco allora il valore della Regola di vita, “strumento pre-zioso perché, mai sostituendosi alla relazione con Dio, mi pungola a stare nel rapporto personale con il Signore dentro la comunità cristiana”. La Regola è infatti sempre a sostegno del cammino di una comu-nità, che si regge sui 4 pilastri descritti dagli Atti degli Apostoli (At 2, 42-47). In questo senso la Regola risponde alla sempre più pressante richiesta di unità, un altro elemento che ci dà entusiasmo, in senso etimologico: l'essere-in-Dio.Il cardinale Scola ha concluso invitando l'Ac a fare la sua parte nel cammino che coinvolgerà l'intera diocesi lungo il prossimo anno pastorale, “Il campo è il mondo”: “Non ci sono bastioni da difendere, ma cammini da percorrere incontro all'umano; perché Cristo è l'evangelo dell'umano. Voi dell'Ac comin-ciate a farlo nelle vostre parrocchie e nei vostri ambienti. Siete un grande segno per la nostra Chiesa e sono convinto che moltissimi siano pronti a prendere parte alla vostra proposta”, ha invitato il cardinale, strizzando l'occhio: “Anche senza fare subito la tessera ... Bisogna che l'esperienza che voi fate dell'Ac sia una comunicazione di vita! Paolo Bovio

anche le difficoltà”».L’Arcivescovo ha richiamato

l’attenzione sul dono della fede come possibilità di realizzare una vita compiuta che i cristiani chia-mano con il nome di santità.

«L’idea della santità – continua Ilaria – è molto legata al dono della fede, quindi non è un fat-to esclusivo per pochi. Proprio la concezione mondana della santità è interpretata come dono esclusi-vo per alcuni. Nello sguardo di Dio il dono è per tutti, come la fede è per tutti. La santità è un percorso accessibile a tutti».

Anche a Chiara piace molto l’i-dea di diventare santa «ma come realizzazione di sé

– precisa – ogni persona deve vivere in pienezza la vita. Bisogna trovare il modo per diventare san-ti, farlo all’interno della Chiesa attraverso un “noi” che aiuta a far crescere un “io”».

«Nel vivere la fede – dice il gio-vanissimo Andrea – non si può escludere la dinamica della Chie-sa, quindi l’essere in comunione. Viveri soli è difficile, forse impos-sibile». La giornata termina con una serata di Cabaret con Michele Diegoli, figura storica nota nell’as-sociazione per la sua esilarante co-micità ricca di intelligenza, mai di superficiale banalità, si riflette ri-dendo. Prima di salire sul palco mi confida: «Ho detto che facevo que-sto Cabaret ancora prima di averlo scritto, ma ho voluto mettermi alla prova. Questa è una prima assoluta di uno spettacolo che vorrei si inti-tolasse “Prima il Vangelo, secondo me”. Sono un po’ apocrifo, gli do un’interpretazione cercando di far notare che a leggerlo bene fa “mo-rir dal ridere”. Quando il Padre e il Figlio ci si mettono c’è sempre dello Spirito!»

Silvio Mengotto

Il dono della fede

è possibilità di realizzare una vita com piuta, una vita

di santità.

I pensieri raccolti nella Camminata del sì insieme al cardinale Angelo Scola

Come un respiro di ChiesaGiornata parrocchiale dell'Azione Cattolica, quest'anno il 13 ottobre

Caro Arcivescovo,durante questo anno dedicato alla

Fede, come giovani di AC, abbiamo deciso di soffermarci in particolare sul tema della Chiesa. Nel solco trac-ciato dalla Pastorale Giovanile, che ha invitato noi giovani a interrogarci, ci siamo lasciati provocare, tra l’altro, dalle ultime parole del card. Martini: “Quale futuro per la Chiesa?” e da qui è partito un lavoro di confronto e condivisione nei gruppi della diocesi. Ne è nato questo documento pensato da tante teste e scritto a più mani, che desideriamo consegnare alla nostra Chiesa diocesana nella Sua persona.

Per prima cosa, abbiamo condi-viso l’esperienza di Chiesa nostra e dei nostri coetanei: il quadro che ne risulta la ritrae un po’ in affanno. Le caratteristiche più visibili sono spesso le più problematiche: la lon-tananza dalla gente e la fatica di co-municare, soprattutto con i giovani. A volte abbiamo la sensazione che la Chiesa sia formale e sulla difensiva, troppo “pomposa” e che necessiti di recuperare un po' di sobrietà. Ci sia-mo sentiti quindi interpellati perché sappiamo che questo ritratto non ri-flette pienamente la Chiesa in cui vi-viamo, ancora capace di testimoniare in modo radicale il Vangelo. Infatti, sperimentiamo quotidianamente an-che il volto celato della Chiesa, quel-la che non finisce sui giornali, quella Chiesa aperta, capace di accogliere, che fa della Carità la sua missione. Una Chiesa con ricchezze immense, di cui ci sentiamo depositari insieme a tutte le persone consacrate in ognu-na delle nostre comunità, una Chiesa continuamente animata dal deside-rio di rinnovarsi, come espresso dal Concilio Vaticano II, tesoro prezioso ancora da scoprire pienamente. Par-tendo da questo vissuto, abbiamo cercato di plasmare i nostri desideri. Sì, perché anche in un tempo in cui sembra che tutto sia complesso, immobile e arido noi giovani di AC abbiamo l’ardi-re di sognare una Chiesa…

FIDUCIOSA, capace di guarda-re al mondo con Speranza;

E S S E N Z I A L E , amica dei poveri ed espressione autentica della sobrietà evangelica;

SCONFINATA, che non abbia paura di percorrere tutti i sentieri dell’umanità;

COM-PROMESSA, profondamen-te alleata del territorio in cui vive;

QUOTIDIANA, pronta a testimo-niare il Vangelo in ogni ambito della vita;

CONCRETA, nell’ascoltare e nel prendersi cura di chi ha bisogno;

CORRESPONSABILE, in cui si conta gli uni sugli altri, consacrati e laici responsabili insieme di una Chiesa dal volto bello.

Forse potremmo sembrare un po’ azzardati, ma ci sembra davvero che la nostra Chiesa abbia bisogno di una ri-forma, una forma nuova, modella-ta sempre di più su Gesù. Una Chie-sa, perciò, che abbia orecchie tese per rimanere in ascolto, mani aperte per servire, piedi desti e infaticabili per percorrere senza sosta le strade del mondo e occhi brillanti, segno dell’A-more di Dio.

Come può vedere, Eminenza, a noi piace fare sogni in grande per il nostro futuro e per quello della Chiesa. Per realizzarli siamo disposti a metterci in gioco da protagonisti. Scegliamo di impegnarci con tutto noi stessi, perché le nostre esperienze di vita possano favorire l’edificazione di una Chiesa sempre più aperta al mondo e vicina alle persone. Questa avventura non porterà mai frutto se corriamo da soli. Per questo sceglia-mo la forma della vita associativa, nella quale è possibile incontrarsi, condividere l’esperienza di vita e di fede e intraprendere un cammino formativo integrale. Questa non deve essere un’esperienza esclusiva, ma vogliamo coltivare uno stile aperto e accogliente imparando a raccontare il bello della Chiesa e della sequela di Gesù.

Siamo pronti ad assumerci dei ri-schi, fidandoci di coloro che ci gui-dano e nella certezza che lo Spirito accompagnerà il nostro cammino e quello di tanti altri giovani. Ci stiamo già spendendo in questa Chiesa, non in una ideale, ma nella concretezza delle nostre comunità locali.

Eminenza, questa lette-ra non vuole essere un

punto di arrivo, ma un modo per prose-guire il dialogo già cominciato con tutta l’Associazio-ne e con i giovani della Diocesi du-rante il cammino

“Varcare la Soglia”. Siamo consapevoli

e contenti di far parte di questo disegno “bello,

vero e buono” che ha biso-gno di noi e proprio per questo ci

mettiamo a disposizione per costru-ire insieme a Lei “la Chiesa bella del Concilio”.

Con affetto e fiducia,

I giovani dell’Azione Cattolica Ambrosiana

Ci stiamo già spendendo

in questa Chiesa, non in una ideale,

ma nella concretezza delle nostre

comunità locali.

La lettera che i giovani di Ac hanno scritto all’Arcivescovo in occasione della Camminata del sì

Continuiamo a sognare in grande

Da quest’anno la giornata parrocchiale dell’AC sarà la dome-nica antecedente la domenica della dedicazione della Chie-sa cattedrale (terza di ottobre). Diviene occasione di lancio dell’AC e delle sue proposte nel cuore delle feste di apertura e di inizio degli oratori e delle parrocchie. Questo inserimento non è ostacolo, ma contesto ideale per rivolgersi al laicato diocesano. Le indicazioni per viverla quest’anno saranno spe-cificate a partire da metà settembre, dopo la pubblicazione della lettera pastorale dell’Arcivescovo.

L’AC nella città: laicità, dibattiti su problemi scottantiDai decanati Centro Storico e Venezia inizia una riflessione dentro il tessuto vivo della città nell’anno pastorale che ha come tema proprio “Il campo è il mondo”. Indichiamo il pro-gramma di questo percorso su temi “scottanti”.Promotori: Azione cattolica – Decanati centro storico e Ve-nezia con Noi Siamo Chiesa, Gruppo Promozione Donna, Caritas zona di Milano, M.E.I.C. Milano, LASILA, Comunità Sant’Angelo, A.B.E.M. Parrocchia S.Maria IncoronataAderiscono: La Consulta per la Laicità delle Istituzioni, Gli Amici della ConsultaProgramma:24/09: Storia e teologia della laicità – Saverio Xeres – Serena Noceti01/10: La libertà di ricerca – Edoardo Boncinelli – Maurizio Chiodi08/10: Inizio vita, procreazione assistita, fine vita – Alberto Bondolfi – Marilisa D’Amico15.10.2013: Diritti della persona e delle famiglie – Renato Bal-duzzi – Grazia Villa22/10: Libertà e coscienza – Stefano Levi Della Torre – Lidia MaggiModeratrice: Antonietta CargnelLuogo: Salone degli archi, presso la Parrocchia Santa Maria Incoronata, C.so Garibaldi 116, MI

Orario: h. 19,30 apertura della sala; h. 20 aperitivo; h. 21 inizio incontro; h. 23 termine

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4dicembre

2012

5novembre

2012

PROGRAMMA 2013/2014VITA ASSOCIATIVA4Luglio2013

5Luglio2013

Quelli che troverete chiamateli Linee dell’anno 2013-2014

Abbiamo trascorso un anno ricco di segni di grazia: il gesto straordinario di rinuncia di papa Benedetto XVI per meglio servire la Chiesa; il dono di Papa Francesco capace di par-lare al cuore di tutti con la sola forza del Vangelo,”sine glos-sa”; la riscoperta del Concilio, vera bussola del terzo millen-nio durante la celebrazione intensa dell’anno della fede che ora culmina con il dono dell’enciclica Lumen fidei; l’incontro dell’associazione con il nostro Arcivescovo Angelo Scola a Magenta, che ci ha incoraggiato a vivere l’associazione e a farne dono a moltissimi altri per crescere in una fede adulta, ecclesiale, aperta, motivata. È stato anche un anno segna-to dalla fatica della crisi economica e da importanti eventi politici che continuano a sollecitare la nostra responsabilità laicale.Abbiamo vissuto il motto dell’anno, “Date voi stessi da mangiare” raccogliendo queste preziose sollecitazioni e traducendole in cammini per ogni età per vivere la “Chie-sa bella del Concilio” anima dell'AC. In questa direzione ci muoveremo anche l’anno prossimo. I programmi di tutti i settori e il cammino assembleare dovranno aiutarci ad an-dare al cuore di questa scelta.Quali i passi? Nella città di tutti, quella città tanto amata dal venerabile Giuseppe Lazzati, desideriamo imbastire rap-porti di prossimità e di solidarietà, consapevoli che il mo-tore di questo slancio è la fede in Gesù Cristo, quella fede che “nasce nell’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore, un amore che ci precede e su cui possiamo poggiare per esse¬re saldi e costruire la vita. Tra-sformati da questo amore riceviamo occhi nuovi, sperimen-tiamo che in esso c’è una grande promessa di pienezza e si apre a noi lo sguardo del futuro.”(LF 4). “Lo sguardo della fede scopre e crea la città”, ha detto ancora Papa France-sco: con questo sguardo illuminato desideriamo abitare il campo che è il mondo e dare così il nostro contributo alla realizzazione del piano pastorale dell’Arcivescovo con la te-stimonianza personale e associativa, condividendo con la nostra Chiesa anche i suoi appuntamenti più importanti di preghiera (Domeniche di Avvento e Vie crucis in Quaresima) e di processione del Santo Chiodo (8 maggio 2014), oltre al tradizionale Corpus Domini (19 giugno 2014).Quali le parole chiave? Scelta dell’associazione, come luo-go della formazione di base di una fede adulta che sa curare l’interiorità (regola, lectio…) e abitare la città di tutti (anche con la realizzazione nelle città della diocesi di eventi di con-fronto sui temi della nostra assemblea e di interesse pub-blico). Cura della formazione dei responsabili unitamente al percorso assembleare (27 ottobre in Diocesi, il 25 gennaio nelle zone; il 16 febbraio in assemblea diocesana e infine con eventi cittadini nelle zone). Infine tutti insieme dal Papa molto probabilmente il prossimo 3 maggio. In sintesi cercheremo di tradurre le parole del Vangelo di Matteo: “Quelli che troverete, chiamateli”.

Valentina Soncini

A settembre comincerà l’ultimo anno del trien-nio associativo 2011 – 2014, che culminerà il prossimo 16 febbra-

io con la XV Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica ambrosiana, appuntamento centrale nella vita dell’Associazione. Sarà questa l’oc-casione per fare il punto della situa-zione, rivedere insieme i passi che si sono fatti, eleggere i responsabili e per rilanciare nel nuovo triennio il cammino di fede e l’esperienza ec-clesiale dell’AC, seguendo le indica-zioni di papa Francesco e dell’Arci-vescovo Scola.

Abbiamo voluto intervistare Va-lentina Soncini, presidente dioce-sana, che durante l’Assemblea con-cluderà i suoi sei anni alla guida dell’AC ambrosiana.Come presidente diocesana hai in-contrato vari volti dell’Associazio-ne. Come ci si preparerà all’Assem-blea di febbraio 2014? Quali temi stanno particolarmente a cuore all’AC di Milano? Su cosa verterà il documento assembleare?

La scelta che è stata fatta, inco-raggiati anche dal Consiglio e dalla Presidenza nazionali, è stata quella di non dedicare l’anno associativo solamente all’iter assembleare. Il socio di AC dovrà ricevere stimoli e indicazioni di un normale anno as-sociativo. L’assemblea e il suo per-corso di preparazione, allora, do-vranno compenetrare le tematiche che l’associazione sta già vivendo. Il processo assembleare, perciò, ser-virà come una sorta di “tagliando” (stop, controllo, nuovo setting e ri-partenza), per far riscoprire il valore di essere associazione e l’importan-za della formazione a tutti i livelli. Fra i temi che ci stanno particolar-mente a cuore e che ci hanno ac-compagnato lungo questo triennio, quelli su cui vogliamo maggior-mente interrogarci sono: il guarda-re in modo evangelico la realtà che ci circonda, per capire anche come sostenere le persone nel vivere cri-stianamente il periodo di crisi (eco-nomica e non solo) che stiamo af-frontando, un’attenzione rinnovata al cammino di fede dei giovani; il tutto senza tralasciare la bussola fondamentale che ci indica la rotta all’inizio di questo terzo millennio, il Concilio Vaticano II. Vogliamo ancora una volta accendere i riflet-tori sulla vita dell’uomo a 360°, custodendo i legami che nascono e facendoci carico dell’esperienza di ognuno. Infine, l’assemblea ci permetterà di fare il punto della si-tuazione dopo un triennio carico di eventi straordinari: dalle dimissioni di papa Benedetto XVI all’elezione di papa Francesco, all’ingresso in Diocesi del card. Scola, alle vicende

politiche e sociali in corso nel no-stro Paese. In AC si imparano ad ascoltare le ragioni dell’altro e a vivere in pie-nezza il metodo democratico. Sei d’accordo che da questo punto di vista è una palestra formidabile?

Assolutamente sì. Il processo as-sembleare che comincerà a ottobre e toccherà tutti i livelli associativi ci farà riscoprire ed esercitare nuova-mente l’importanza di avere regole chiare, la bellezza di vivere in spiri-to di servizio le responsabilità che ci vengono affidate, l’arricchimento nell’ascoltare posizioni diverse dal-le nostre, tutte accomunate da una idealità che unisce. Confronto, cor-responsabilità e capacità di abitare la complessità saranno le parole chiavi per dire lo stile del prossimo iter assembleare. L’AC è una palestra che forma ad uno stile di presenza nella Chiesa, allenando a vivere in modo costruttivo anche altri “luo-ghi di consiglio” all’interno della comunità.

L’anno venturo in particolare ci soffermeremo sullo stile e sulla pre-senza cristiana nella società e nella città: la nostra assemblea e il per-corso da cui essa scaturirà hanno già un valore civico e rappresentano un sano esercizio di cittadinanza.Il tema della responsabilità e del-la formazione ha accompagnato il cammino della realtà associativa in questi ultimi anni. Il Progetto formativo stesso dell’Associazione si intitola: “Perchè sia formato Cri-sto in voi”. A che punto siamo, se-condo te, del cammino di sequela? Quale ruolo per l’AC nella pasto-rale d’insieme? Come si è deciso di rispondere all’appello dell’Ar-civescovo “Siate una comunicazio-ne di vita!” fatto durante l’ultima camminata di Mesero?

Fra le gente è ancora molto for-te una domanda di fede, una do-manda di Dio e di spiritualità. La difficoltà che spesso incontriamo è quella di accompagnare le persone verso cammini costanti e non solo legati a eventi. Nostro compito, all’interno delle parrocchie e della comunità diocesana tutta, allora, sarà quello di continuare a seminare la Parola, offrendo luoghi per le re-lazioni fraterne. Dobbiamo fare ed essere Azione Cattolica! Solo facen-do bene l’Azione Cattolica potremo dare il nostro contributo. Il cardina-le Scola si è rivolto all’AC con gran-de fiducia, chiedendoci con entusia-smo di riscoprire e offrire a tanti le buone qualità delle relazioni che la vita associativa fa sorgere.

Alberto Ratti

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Intervista a Valentina Soncini, presidente diocesana, sulle linee dell'anno 2013/2014

Verso l'Assemblea 2014L'AC dice Grazie a Antonio Filieri, vicepresidente giovani dimissionario

Antonio Filieri ci saluta

Antonio Filieri, il Vicepre-sidente diocesano dei Giovani, dopo alcuni mesi di lavoro in Ger-mania, nell’impossibilità

di continuare a offrire il suo servizio come vicepresidente, ha rassegnato le sue dimissioni al consiglio diocesano lo scorso 9 giugno, tramite una lette-ra che pubblichiamo. Da parte mia a nome di tutti vorrei esprimere tre pensieri:

- Molta gratitudine e affetto per Antonio che ha condiviso con

generosità un tratto di cammino con noi in una fase importante della sua e nostra vita. A lui l’augurio di una for-te crescita professionale e umana con lo stile di AC nel cuore.

- Una certa preoccupazione per la fatica a trovare la disponibilità di giovani a svolgere il servizio sempre entusiasmante di responsabilità dio-cesana, servizio che è stato tirocinio di vocazioni adulte nella fede per i tanti che lo hanno assunto. Questo vuoto deve interrogare tutti e solle-citare nuove disponibilità alla chia-

mata dello Spirito da riconoscere nel bisogno presente.

- Una necessità di pensare oggi il profilo del giovane responsa-bile in un contesto che non fa molto per sostenere professionalmente ed esistenzialmente i giovani. Antonio non è un caso isolato, molti vanno via dall’Italia per cercare lavoro. Cosa chiedere oggi ai giovani ? Cosa offrire loro? Come definire delle responsa-bilità in contesti precari e mobili? A quali condizioni queste e altri cam-mini di crescita sono possibili? Credo che la risposta sia nella riscoperta dei legami associativi di fraternità e corre-sponsabilità… ma dirlo non è come viverlo. Questi legami sono da offrire generosamente a livello intergene-razionale a giovani spesso posti in modo solo individualistico di fronte alle sfide della vita adulta.

- Ora con affetto e gratitudine lascio a lui la parola

Valentina Soncini, Presidente diocesana

Cari Consiglieri,Colgo quest’occasione prima

dell’estate per consegnarvi le mie di-missioni da Vicepresidente. La moti-vazione principale della mia scelta è non ritenere il contributo che posso offrire da questa distanza all’altezza di quanto richiesto a un Vicepresiden-

te. Aiutare a pensare le iniziative e a verificarne gli esiti, scrivere progetti e scambiare email sono probabilmente un aiuto al Settore. Ma è lo stesso aiu-to che darei come semplice socio. Ho sempre pensato invece che il compito più importante dei responsabili dio-cesani debba essere quello di rimuo-vere i sassi dalla strada dei gruppi, che sono il vero cuore dell’associazione. Negli ultimi due anni, insieme a tut-ta la Vicepresidenza, abbiamo cercato di lavorare molto in questa direzione, raggiungendo nuovi risultati e cercan-do di imparare dai tentativi falliti.

Alla luce del dialogo con l’Arcive-scovo, il nostro impegno è ulterior-mente sollecitato. E questo dà mag-giore consapevolezza alla mia scelta. Il mio sì all’AC rimane lo stesso con cui ho accolto il vostro mandato due anni fa e con cui ve lo rendo oggi, per il meglio della nostra associazione. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete dato durante questo tempo insieme e per il coraggio che avete dimostra-to offrendo a un amico che veniva da molto lontano l’opportunità di met-tersi in gioco e servire nel cuore stes-so dell’Azione Cattolica Ambrosiana. Ancora da socio continuerò a guarda-re a voi con stima e gratitudine per il vostro servizio e la vostra guida.

Ci vediamo presto,Antonio Filieri

Cernobbio è nota sui media per il famoso workshop Am-brosetti che riunisce i mag-

giori esperti italiani ed europei di economia, insieme con rappresen-tanti delle istituzioni e delle impre-se. Tra il 5 e il 7 aprile 2013 invece, da Cernobbio, sono passati più di 700 bambini, 300 rappresentanti di associazioni familiari e studenti che hanno partecipato ai workshop, circa 3200 persone che hanno visi-tato gli stand della zona fiere di Vil-la Erba: si è svolta infatti “Family at work”, una tre giorni su economia, cultura e partecipazione con al cen-tro il tema del futuro della famiglia. “Un grazie convinto e caloroso a tutti quelli che hanno preparato e reso possibile questo gesto”, sono state le parole di conclusione del-la tre giorni pronunciate dal Card. Angelo Scola, che sì è rivolto ai cir-ca 60 enti promotori dell’iniziativa

che hanno coordinato anche 160 studenti volontari che hanno cura-to l’organizzazione, la web radio, la documentazione dei lavori e l’acco-glienza dei partecipanti. In lavoro è stato complesso, infatti a fianco del-la sala principale dove si sono svolti i convegni e le giornate di studio, per tutta la durata della tre giorni si sono svolti laboratori creativi e di riflessione per bambini che non

hanno solo coinvolto le famiglie dei convegnisti ma anche gli abitanti di Cernobbio. La mattinata di dome-nica 7 aprile è stata l’occasione per presentare ufficialmente, con l’in-tervento del Presidente del Pontifi-cio Consiglio per la Famiglia Mons. Paglia, gli atti del congresso che lo scorso anno si è tenuto nell’ambi-to di Family 2012. Tra i promotori c’è stata anche l’associazione Spa-

zio Famiglia che ha contribuito a sostenere la rete di relazioni e l’ac-coglienza che hanno caratterizzato la tre giorni: alcuni relatori, come Barbara Passarella dell’università di Trento, hanno scelto di parteci-pare interamente con marito e fi-gli alla tre giorni. “Ci siamo sentiti raccontare dai nostri ragazzi sogni e desideri” ha sottolineato la pro-fessoressa sintetizzando i tre giorni, “che son sostenibili solo se sceglia-mo di crederci insieme. I sogni bi-sogna farli diventare veri, altrimenti diventano una malattia: dobbiamo uscire di qui con la consapevolezza che le famiglie non sono un proble-ma. I ragazzi ci hanno chiesto un teatro senza copioni scritti da altri, i protagonisti devono prevalere sui copioni”. Tutti i materiali sono di-sponibili sul sito web della manife-stazione www.familyatwork.it

Martino Incarbone

Debutto della tre giorni sui temi della famiglia e dell'welfare a Cernobbio

Family at work: il futuro della famiglia

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6 7PROGRAMMA 2013/2014Luglio2013

Luglio2013

PROGRAMMA 2013/2014

La scuola è finita da poco ma l'Azione Cattolica Studen-ti, articolazione del settore giovani che si prende cura della scuola e degli studen-

ti, è tutt'altro che in vacanza. Fervono i preparativi per le prossime iniziative ed è già stata ultimata la programmazione per il prossimo anno associativo. Fedele alla sua vocazione e al mandato ricevu-to dalla scorsa Assemblea diocesana, l' ACS continuerà a prendersi a cuore la scuola, vedendo in essa un canale pri-vilegiato per l'incontro di ragazzi e ra-gazze non sempre intercettati dalla vita associativa parrocchiale o dalla Pasto-rale Giovanile. Questa attenzione alla scuola si tradurrà nella prosecuzione dei progetti iniziati nello scorsi anni, in collaborazione con gli insegnanti di vari istituti della Diocesi. L'obiettivo dei pro-getti è stimolare la partecipazione degli studenti attraverso attività che li renda-no il più possibile protagonisti. In ogni progetto viene sottolineato il legame tra i normali percorsi didattici e temi d’at-tualità che riguardano più da vicino il mondo che i ragazzi vivono e conosco-no come l'economia, la legalità, i diritti umani. In questo modo si accresce negli studenti l’interesse per lo studio perché le materie scolastiche non vengono più viste come un insieme nozionistico sle-gato dalla vita reale. Al momento tali progetti sono:

• -Misporcolemaniperte:per-corso sul volontariato

• -Dirittierovesci:percorsosullagiustizia

• - Eurolandia: percorso su eco-nomia e crisi

• Non solo le cicogne: percorsosui temi della migrazione

Inoltre è in cantiere un progetto sul Bene Comune,la politica e la partecipa-zione.

L'attenzione per la scuola si tradur-rà anche nel percorso “Università? No PANIC!”, dedicato ai maturandi, cu-rato dall' ACS in collaborazione con la Pastorale Giovanile, la Pastorale Scola-stica e la FUCI. Lo scopo del percorso, divenuto ormai una tradizione per i soci maturandi ma aperto a tutti gli studenti di quarta e quinta superiore, è fornire al-cune occasioni di incontro e riflessione sulle proprie scelte per il futuro, cercan-do di vederle come parte della propria vocazione.

Oltre alle iniziative dedicate alla scuola anche l'anno prossimo avranno luogo le consuete iniziative diocesane. Tra novembre e dicembre si terranno gli Esercizi Spirituali di Avvento men-tre dopo Natale,dal 2 al 5 gennaio ci sarà la 4giorni di Natale, organizzata in collaborazione con l'articolazione Ado-lescenti e 18-19venni. La destinazione di quest'anno? Milano! Si, avete letto bene. Quest'anno non andremo in tra-

sferta ma cercheremo di conoscere me-glio la nostra città, mantenendo lo stile curioso e non convenzionale che carat-terizza questa vacanza.

L'Estate 2014 sarà come di consueto inaugurata e conclusa dai nostri campi: a giugno il Viaggio ai Confini ci porterà alla scoperta di uno stile di vita avventu-roso ed essenziale, a fine agosto i Campi di volontariato ci aiuteranno ad apprez-zare la bellezza di spendersi per gli altri.

Infine come per il resto dell'associa-zione il prossimo anno sarà particolar-

mente significativo dal punto di vista associativo. A maggio infatti si terrà a Roma il Congresso nazionale del Mo-vimento Studenti di Azione Cattolica, a cui l'ACS fa riferimento per le iniziati-ve a livello nazionale... ma soprattutto l'ACS compirà 35 anni ! Siamo già al la-voro per festeggiare con tutti gli ACIes-sini presenti e passati... vi terremo infor-mati! Intanto Buona estate!

Irene Saonara e Giovanni Battista Silva,segretari diocesani ACS

Dovremo focalizzare l’attenzione sulla vita asso-ciativa, sulla storia dell’AC e sulla sua origina-lità, stando vicini alle comunità pastorali e alle

parrocchie, accompagnando tutti i passi dell’iniziazio-ne alla fede e ai sacramenti. L’AC ha la caratteristica di saper leggere le situazioni all’interno della complessità ed essendo popolare, può accompagnare in questo le persone. Quali priorità ti sei data da Presidente? Su cosa resta da lavorare?In questo secondo triennio ho focalizzato la mia atten-zione sui problemi strutturali che l’Associazione può incontrare. Insieme al Consiglio diocesano e alla Presi-denza abbiamo lavorato intensamente per rinnovare la comunicazione, per offrire un rinnovato progetto di for-mazione per i responsabili, per custodire e valorizzare i legami che sono nati. E’ necessario continuare a mantene-re desta l’attenzione sui territori dove vive la gente. Va te-nuta alta l’attenzione su una formazione che sia profonda (che vada cioè alle radici della persona) e su una testimo-nianza laicale che sia a tutto tondo, così come ce la indica il Concilio. L’Azione Cattolica è un metodo, uno stile che va pensato, vissuto e rilanciato. Dobbiamo insieme essere capaci di vivere una laicità che si possa declinare in vari modi, che sia aperta e utile per costruire una Chiesa di po-polo, continua trait d'union fra Dio e gli uomini. Come ci indica papa Francesco, non possiamo essere laici che fanno soltanto “cose di Chiesa”, altrimenti ci chiudiamo in noi stessi e diventiamo come un club. Bisogna mantenere vivo uno stile di vita cristiana che sia aperto verticalmente a Dio e orizzontalmente al mondo. Alberto Ratti

Tutte le iniziative del settore studenti per l'anno 2013/2014

La scuola, un canale per l'incontro con i ragazzi!

Tutte le iniziative dell'anno 2013/2014 per i ragazzi di AC

Programma ACR 2013-14: Non c’è gioco senza te

Anche quest’anno il per-corso dell’ACR si rive-lerà pieno di avventure e di forti esperienze di vita e di fede. I ragazzi

infatti saranno coinvolti, con il ti-pico stile del protagonismo, della vivacità e dell’originalità, a cammi-nare assieme a tutta la chiesa dio-cesana per essere “scintille” di gioia e di missionarietà nelle proprie co-munità.

La “categoria” ACR che il percorso nazionale di quest’anno ci indica è quella della Compagnia, per scoprire la bellezza di essere invitati da Dio alla festa della comunione con Lui. Tutta la vita del cristiano è infatti ca-ratterizzata dalla gioia di sentirsi par-te della Chiesa, che si raduna per far festa intorno a Gesù risorto. Il Signo-re chiede anche ai ragazzi di mettersi in gioco in prima persona andando ai crocicchi delle strade per invitare tutti alle nozze con lo sposo.

L’ambientazione che ci accompa-gnerà lungo il cammino sarà quella del parco giochi, luogo molto fre-quentato da bambini e ragazzi. Le Fasi del cammino dell’anno saranno allora così ritmate: nel Mese del Ciao i ragazzi comprenderanno come la gioia piena non si sperimenta rima-nendo da soli ma mettendosi in gio-co con Gesù e con gli altri. Nel Mese

della Pace i ragazzi si accorgono che, perché il gioco funzioni, occorre ri-spettare le regole del gioco. Nel Mese degli Incontri i ragazzi si accorgono che la gioia è più grande se è condi-visa… è necessario invitare tutti al proprio gioco. Nel Tempo Estate Ec-cezionale i ragazzi sperimentano che la chiesa non è solo un luogo fisico ma una comunità di persone riunite dalla gioia in Cristo.

Durante questo anno assemblea-re, l’ACR desidera essere un motore propulsivo per una passione e un’ap-partenenza sempre più viva all’asso-ciazione, modo bello e promettente di vivere nella chiesa e nelle città. Avendo dunque come riferimento il Documento finale dell’Assemblea diocesana, le linee diocesane e le proposte dell’Equipe dei Ragazzi, quest’anno ci impegniamo ad avere queste attenzioni:

- Cura della MISSIONARIETàParticolare attenzione, durante il

cammino ordinario dei gruppi, agli ambiti di vita dei ragazzi, cercando di coinvolgere sempre più i mon-di dove loro vivono (scuola, sport, tempo libero…), nell’orizzonte delle alleanze educative – anche con AGE-SCI e CSI.

Festa degli Incontri in un luogo pubblico e di larga visibilità (parco Sempione).

Coinvolgimento delle catechi-ste di AC attraverso un percorso sul Mese della Pace che appassioni gli oratori, per concludersi con le Feste zonali della Pace (1-2 febbraio)

Rilancio di incontri per genitori in contemporanea agli incontri ACR sul territorio.

- Cura dell’INTERIORITA’Riproponiamo l’esperienza del

Tabor, esercizi spirituali (29-30 mar-zo) a misura di ragazzo ed esperien-ziali, sul brano evangelico dell’anno, a livello di zona.

Una Regola da vivere: anche quest’anno vogliamo porre una sot-tolineatura speciale alla regola! I gruppi delle medie sono invitati a creare delle iniziative (per esempio una 2giorni) strutturate sui 3 pilastri della regola (pomeriggio di servizio nel territorio, preghiera, condivisio-ne)

- Cura della FORMAZIONE degli educatori

Rafforziamo la qualità delle cor-date, incontri mensili territoriali di formazione, amicizia, confronto e programmazione tra educatori. Alla tradizionale 2giorni educatori sarà con noi anche Teresa Borelli, respon-sabile nazionale ACR.

- Cura dei RESPONSABILICapicordata (che garantiscono le

Una cura particolare per la formazione responsabili ed educatori

Giovani: continuiamo a seminare

Per il prossimo anno associativo come settore giovani prosegui-remo il cammino lungo le due

direzioni che ci siamo datti all’ini-zio del triennio: identità e territorio. Rispetto al primo vogliamo fare un passo ulteriore diventando più capaci di proporre l’adesione sia all’interno che all’esterno. Anche sul territorio cominciano a vedersi piccoli risultati di un paziente lavoro di cura delle re-lazioni e di “semina”. Vogliamo quin-di proseguire con impegno per dare radici più forte e profonde ai nuovi, per mantenere rapporti stretti con chi esiste da tempo e per non perdere la tensione missionaria ad andare in luoghi nuovi e specialmente verso gli ambiti della vita quotidiana quali le scuole e le università.

Accanto a questi due grandi filoni quest’anno, insieme a tutta l’associa-zione, vogliamo avere una cura par-ticolare per la formazione degli edu-catori e dei responsabili di ciascuna articolazione, vero tramite per attuare concretamente tutti i nostri proget-

ti. Con loro, oltre agli appuntamen-ti zonali e diocesani, proseguiremo il cammino formativo sul territorio condotto da formatori esperti nella forma del “tutoraggio”, ossia dell’ac-compagnamento in piccoli gruppi con la possibilità di verifica, confron-to e programmazione del lavoro man mano svolto.

Infine prosegue il percorso di rifles-sione sul tema della Chiesa. Dopo la consegna del documento al Cardina-le in occasione della Camminata del sì, abbiamo incontrato il Vicario ge-nerale Mons. Del Pini, con quale ab-biamo avviato uno scambio di rifles-sioni sull’evangelizzazione e il ruolo dei giovani di AC nella nostra Chiesa locale che potrebbe sfociare anche in alcuni appuntamenti pubblici sul ter-ritorio in sintonia con il tema pasto-rale dell’anno “ il campo è il mondo”.

Miriam AmbrosiniVicepresidente diocesana

CONTINUA DA PAG 5

Giuseppe Lazzati verso la beatificazione

Lo stesso giorno in cui Papa Francesco indicava la strada della canonizzazione per due dei suoi predecessori, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, e riconosceva le “virtù eroiche” di Giuseppe Lazzati, presentava l’enciclica Lumen Fidei – scritta a quattro mani con Benedetto XVI – in cui appare una frase che mi ha ri-mandato subito, quello stesso 5 luglio, proprio al professor Laz-zati: «La fede non è intransigente, ma cresce nella convivenza che rispetta l’altro – vi si legge –. Il credente non è arrogante, al contrario, la verità lo fa umile, sapendo che, più che possederla noi, è essa che ci abbraccia e ci possiede». Il professor Lazzati era un credente fermo nei principi, solido nella dottrina, rigo-rosissimo con se stesso; al contempo era un cristiano moder-no (benché fosse nato all’inizio del ‘900), profondamente umile, sempre e costantemente aperto al dialogo, che è incontro e ar-ricchimento.

Gianni Borsa

peculiarità della vita associativa dei diversi gruppi sul territorio) con una due giorni di inizio anno riservata a loro.

Responsabili parrocchiali ACR, a cui quest’anno dedichiamo parti-colare attenzione anche in vista dei rinnovi.

- Cura della PROMOZIONE e COMUNICAZIONE

Invitiamo le associazioni a mette-re in piedi un ACR open day, cioè un pomeriggio in pieno stile ACR per far scoprire il di + dell’AC alle parrocchie che non ci conoscono (c’è un modu-lo già strutturato e sperimentato).

Sarà pronto inoltre un “quaderno attivo” per accompagnare e appro-fondire la mostra sul Concilio che abbiamo realizzato con molto suc-cesso l’anno passato, per riflettere ancora su questo importante tema.

Un grande augurio a tutta l’ACR diocesana, perché possa fare progetti sempre più creativi con e per i ragaz-zi, secondo la misura esagerata della fantasia dello Spirito; un grande in-coraggiamento infine agli educatori perché possano vivere e far vivere un’appartenenza forte alla comunità ecclesiale e a una AC appassionata delle tante sfide delle nostre città!

Invitiamo Gesù al nostro gioco…Buon cammino!

Chiara Zambon e Ilaria Fumagalliresponsabili diocesani ACR

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE DI SETTEMBRE - OTTOBRE 2013

Notte dei passaggi (14 set-tembre)

Emozionante esperienza per i ragazzi che concludono il percorso ACR e si accingono a diventare ADO. L’appunta-mento è a Cittiglio o a Canzo... per una notte avventurosa al 100%!

Festa “RidEstate la gioia” (21 settembre)

Sono attesi tutti i ragazzi, con le loro famiglie, che han-no partecipato alle bellissime esperienze estive a S. Caterina con ACR, per rivedersi tutti insieme, guardare le foto e il nuovo anno!

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settembre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto

CALENDARIO2013-2014

UFFICIO ADESIONI: [email protected]

MILANO: Via S. Antonio 5tel. 02.58391301/3 - lu/ve ore 9-13/14-17; sabati: 16-23 e 30 novembre ore 9-12

VARESE: sede da definiresolo nei venerdì: 22 e 29 novembre

www.azionecattolicamilano.it [email protected] [email protected]

1 D 2 L 3 M 4 M 5 G 6 V 3gg Responsabili

Giovani - Incontro Nazionale ACR - Roma

7 S 3gg Responsabili Giovani - Incontro Nazionale ACR - Roma

8 D 3gg Responsabili Giovani

9 L 10 M 11 M 12 G 13 V 14 S Giornate di studio

Adulti a Monza (pom.) notte dei passaggi ACR Incontro in ricordo del

Card. Martini15 D IncontrACI Festa

giovani Giornate di studio

Adulti a Milano (pom.)16 L Presentazione Cenacolo17 M 18 M 19 G 20 V 21 S Giornate di studio

Adulti a Lecco (pom.) ritiro 18enni AC e PG

22 D Giornate di studio Adulti a Varese (pom.)

23 L 24 M 25 M 26 G 27 V 28 S 29 D 30 L Consiglio Diocesano

1 M 2 M 3 G 4 V Redditio Symboli Datti una regolata -

18enni 5 S Redditio Symboli Datti una regolata

- 18enni - Consiglio regionale AC

6 D 7 L 8 M 9 M 10 G 11 V 12 S 13 D Giornata Parrocchiale AC Avvio campagna pro-

mozione associativa14 L 15 M Formazione catechiste16 M 17 G 18 V 19 S 2gg Cenacolo

Assemblea dei LXX20 D 2gg Cenacolo spiritualità famigliare

(Pomeriggio)21 L 22 M 23 M 24 G incontro introduttivo

Lectio Adulti (in tutte le zone)

25 V 26 S Famiglie a Roma con

Papa Francesco27 D Incontro unitario di

tutti i responsabili e inizio iter assembleare

Famiglie a Roma con Papa Francesco

28 L 29 M 30 M 31 G

1 V 2 S 3 D incontro adulti giovani

- Inizio assemblee parrochiali o di comu-nità pastorale

4 L 5 M 6 M 7 G 8 V 2 gg educatori giovani 9 S 2gg educatori acr e

giovani10 D 2gg educatori acr e

giovani11 L 12 M Formazione catechiste13 M 14 G 15 V 16 S Bethlem17 D 1 avvento Bethlem18 L 19 M 20 M 21 G 22 V 23 S Eremo giovani24 D 2 avvento Ritiro Adulti Triuggio Eremo giovani25 L 26 M 27 M Ritiro Adulti Triuggio28 G 29 V 30 S Esecizi Avvento Stu-

denti, Ado, 18enni Convegno Insegnanti

a Roma

1 M 2 G 4gg ACS - ADO e

18enni Esercizi Adulti Gazzada 3 V 4gg ACS - ADO e

18enni Esercizi Adulti Gazzada 4 S 4gg ACS - ADO e

18enni Esercizi Adulti Gazzada 5 D 4gg ACS - ADO e

18enni Esercizi Adulti Gazzada 6 L 7 M 8 M 9 G 10 V 11 S 12 D Esercizi Assistenti13 L Esercizi Assistenti14 M Formazione catechiste Esercizi Assistenti15 M Esercizi Assistenti16 G Esercizi Assistenti17 V Esercizi Assistenti18 S Bethlem19 D Bethlem - Fine iter

assembleare decanati20 L 21 L 22 M 23 G Consiglio diocesano24 V 25 S Assemblee di zona dei

delegati per l’assem-blea diocesana

26 D 27 L Consiglio diocesano28 M 29 M 30 G 31 V

1 S Meeting pace ACR 2 D Meeting pace ACR 3 L 4 M 5 M 6 G 7 V 8 S 2gg Maturandi

(no panic) 9 D 2gg Maturandi

(no panic)10 L 11 M Formazione catechiste12 M 13 G 14 V 15 S convegno 18-19enni16 D XV ASSEMBLEA

DIOCESANA + equi-pe diocesana ragazzi

17 L Consiglio diocesano18 M 19 M 20 G 21 V 22 S 23 D 24 L Consiglio Diocesano25 M 26 M 27 G 28 V

1 S Bethlem 2 D Bethlem 3 L 4 M 5 M 6 G 7 V 8 S 9 D 1 quaresima10 L 11 M 12 M 13 G 14 V Esercizi 18enni15 S Eremo giovani

Esercizi 18enni16 D 2 quaresima Eremo giovani Spiritualità familiare Esercizi 18enni17 L 18 M Formazione catechiste19 M 20 G21 V 22 S Esercizi ADO23 D 3 quaresima ritiro Adulti Triuggio

Esercizi ADO24 L consiglio diocesano25 M 26 M ritiro Adulti Triuggio27 G 28 V 29 S Tabor

Assemblea regionale Esercizi ADO XV Assemblea regionale

30 D 4 quaresima Ritiro Adulti Rho Tabor Esercizi ADO

31 L

1 D 2 L 3 M 4 M 5 G 6 V 7 S 8 D Consiglio diocesano 9 L 10 M 11 M12 G13 V Inizio Viaggio ai

confini ACS14 S 15 D Inizio S. Caterina ACR16 L 17 M 18 M19 G Processione del Corpus

Domini20 V21 S22 D 23 L24 M25 M26 G 27 V28 S Inizio Santa Caterina

ADO29 D 30 L

1 M 2 M 3 G 4 V modulo estivo forma-

zione responsabili 5 S modulo estivo forma-

zione responsabili 6 D modulo estivo forma-

zione responsabili 7 L 8 M 9 M10 G11 V12 S13 D14 L 15 M16 M17 G18 V19 S Inizio Santa Caterina

18enni - Inizio Settimana itinerante ADULTI

20 D 21 L 22 M23 M 24 G25 V26 S27 D 28 L29 M30 M31 G

1 V 2 S 3 D 4 L settimana itinerante

giovani 1 5 M 6 M 7 G 8 V 9 S 10 D 11 L settimana itinerante

giovani 212 M13 M14 G15 V16 S17 D18 L campo di volontariato

ACS19 M20 M 21 G 22 V 23 S Esercizi adulti24 D Esercizi adulti - cam-

po di volontariato ACS25 L 26 M27 M28 G29 V30 S31 D

1 G XV Assemblea Nazio-nale - pellegrinaggio unitario a Roma

2 V XV Assemblea Nazio-nale - pellegrinaggio unitario a Roma

3 S XV Assemblea Nazio-nale - pellegrinaggio unitario a Roma

4 D XV Assemblea Nazio-nale - pellegrinaggio unitario a Roma

5 L 6 M 7 M 8 G Processione del Santo

Chiodo presieduta dall’Arcivescovo

9 V 10 S Sacromonte 14enni11 D 12 L Consiglio diocesano13 M 14 M 15 G16 V17 S Assemblea dei LXX 2gg Cenacolo18 D 2gg Cenacolo19 L 20 M 21 M 22 G 23 V 24 S 25 D convegno fidanzati

a Mesero - Meeting degli Incontri

26 L 27 M 28 M 29 G 30 V 31 S

OTTOBRE

Le date delle iniziative estive saranno precisate durante l’anno

1 D 3 avvento Ritiro adulti Rho Esercizi Avvento

Studenti, Ado, 18enni Convegno Insegnanti

a Roma 2 L 3 M 4 M 5 G 6 V 7 S S.Ambrogio 8 D 4 avvento Giornata adesione Festa Immacolata Fine iter assembleare

parrocchie Inizio iter assemblrare

decanati 9 L 10 M Formazione catechiste11 M 12 G 13 V 14 S Bethlem (Oasi) Eremo giovani15 D 5 avvento Bethlem (Oasi) Eremo giovani Spritualità famigliare

(Pomeriggio)16 L 17 M 18 M 19 G 20 V 21 S 22 D 6 avvento23 L 24 M 25 M NATALE26 G S. Stefano27 V 28 S 29 D 30 L 31 M

1 M 2 M 3 G 4 V Eremo giovani 5 S Eremo giovani Bethlem (Oasi) 6 D 5 quaresima Eremo giovani Bethlem ( Oasi) 7 L 8 M Formazione catechiste 9 M 10 G 11 V 12 S 24h ADO - Traditio

symboli13 D 6 quaresima - palme incontro diocesano

ADO con Arcivescovo14 L 15 M 16 M notte Ulivi17 G giovedi santo18 V venerdi santo19 S sabato santo20 D Pasqua21 L 22 M 23 M 24 G 25 V 26 S 27 D 28 L 29 M 30 M

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1110 PROGRAMMA 2013/2014Luglio2013

Luglio2013

PROGRAMMA 2013/2014

Famiglie: "Lo sguardo della fede"

In questi ultimi anni abbiamo lavorato prevalentemente sul piano spirituale, arrivando a produrre l’“Icona della casa di Nazaret”, fondamento della regola di vita della famiglia di AC. Quest’anno accogliamo gli indirizzi pastorali del cardina-le Scola per la Diocesi ambrosiana che ci impegnano a por-tare nella città l’annuncio del Regno, perciò l’impegno della Commissione famiglia sarà nel rilanciare il coinvolgimento sul territorio per educare a uno stile di attenzione, ascolto, so-lidarietà, che dà fiducia e diventa poi capace di contagiare e accompagnare famiglie in crisi o in difficoltà, nello spirito della missione proprio dell’AC.

All’AC viene chiesto di fare formazione di base sul terri-torio: in ambito familiare i nostri incontri vogliono diventare l’occasione per educare a uno stile particolare per accom-pagnare altri gruppi familiari e famiglie con momenti di spi-ritualità familiare e scelte di responsabilità nel senso sopra indicato.

Il tema che proponiamo per gli incontri dell’anno e per il libro dei gruppi familiari è quello delle Beatitudini, attraverso le quali Gesù ci invita a guardare la città e la gente che abita accanto a noi con gli occhi di Dio, con uno sguardo acuto, un discernimento attento ai segni che mostrano che il Regno sta crescendo, anche oggi, anche in queste nostre città. Vo-gliamo educare a uno sguardo contemplativo che si metta in ascolto della città e vede che Dio è già all’opera in essa attraverso il suo Spirito.

Lo sguardo sul quale vogliamo insistere è “lo sguardo del-la fede”. È importante guardare la città, istruiti dalle Beatitu-dini, come famiglie. Anzitutto perché nella famiglia gli sguardi si precisano, si arricchiscono, si allargano, si affinano; poi perché se la prossimità con gli altri, se la evidenza dei segni della presenza del Regno in città, se l’annuncio e la testi-monianza dell’amore di Dio, avviengono a “dimensione fami-liare”, si genera una forza moltiplicata dell’amore quotidiano che sa resistere alla zizzania e cura il buon grano che cresce nel campo del mondo.

La commissione famiglia

Lanno che ci apprestiamo ad iniziare si caratterizza come l’anno del rinnovo delle cariche associati-ve. A partire dal mese di

ottobre, infatti, saremo chiamati a vivere la dimensione democratica dell’Associazione con la progressi-va elezione dei responsabili a par-tire dal livello parrocchiale fino ad arrivare a quello diocesano.

Tutto ciò, però, non deve di-strarci dal vivere pienamente e con rinnovata passione la quotidianità del nostro essere soci di Ac. La cura della dimensione spirituale, forma-tiva e missionaria saranno al centro della proposta del settore adulti. La cura spirituale sarà sostenuta con tre proposte specifiche.

La prima ha come obiettivo il rilancio della regola attraverso una sua più ampia diffusione a partire dal nuovo testo redatto, dal titolo “Figli di uno stesso padre”. Que-sto strumento, pensato per aiutare ogni adulto a scrivere la propria regola di vita spirituale, prende le mosse da una riflessione sul Padre nostro. L’evangelista Luca dice che è la risposta di Gesù alla domanda dei discepoli “Signore, insegnaci a pregare” (cfr. Lc 11, 1-4). Ma è an-che la nostra domanda: chiediamo a Gesù di insegnarci a pregare nello Spirito.

La nuova regola verrà consegnata, con l’adesione, perché venga utilizza-ta per un rinnovato cammino perso-nale e comunitario. Per tale motivo anche i tradizionali appuntamenti di Avvento e Quaresima avranno que-sto tema come filo conduttore. (Per le date vedi calendario).

La seconda riguarda il rilancio e la nuova organizzazione degli in-contri di lectio. Quest’anno il tema scelto è la lettura integrale del libro di Giona, in sintonia con l’invito del Cardinale “Il campo è il mondo”. Ogni responsa-bile deve sentirsi “cal-damente invitato” a far sì che la pro-posta della lectio sia presa in con-siderazione nei diversi decanati. Per favorire ciò si è organizzato un momento iniziale che avrà luogo, in contemporanea nel-le sette zone pastorali, il 24 ottobre. Sarà un mo-mento di lettura meditata e di in-troduzione da parte di un biblista al testo di Giona e occasione per presentare anche ai non soci l’ini-ziativa.

La terza proposta è quella dei ”nuovi” esercizi spirituali dal 2 al 5 gennaio che si aggiungono a quel-

li tradizionali che si tengono nel mese di agosto. L’invito è che sem-pre più soci comprendano l’im-portanza di dedicare un “tempo disteso” per questo tipo di appro-fondimento spirituale. Senza di-menticare il percorso Betlehem che vuole offrire ad adulti in ricerca di un approfondimento spirituale un tempo di silenzio e meditazione presso l’Eremo San Salvatore.

La cura formativa passa attra-verso lo sforzo di utilizzare sempre al meglio il sussidio degli adulti (“Per-dono”). Immaginiamo un gruppo aperto, accogliente per chiunque abbia il desiderio au-tentico di approfondire la propria fede. Un gruppo che parla anche attraverso una vita associativa che diviene testimonianza e occasione di comunione nella comunità cri-stiana. Molti dei nostri gruppi sono già così ma l’auspicio è che molti altri lo diventino, programmando la vita associativa, utilizzando al meglio le occasioni offerte dal cen-tro diocesano.

L’attenzione missionaria sia va-lorizzata nei gruppi adulti come capacità di ascoltare i problemi e i bisogni della comunità ecclesiale e civile (così come previsto nella pro-grammazione associativa per il ter-zo anno). Capacità di ascolto che diviene, poi, solidarietà e disponi-bilità a lasciarsi coinvolgere. Da qui emerge la necessità di organizzare qualche momento decanale che immagini iniziative concrete per ri-spondere ai bisogni emersi.

Numerose, poi, sono le iniziati-ve pensate per le diverse età o stati di vita (30\40enni, famiglie, anzia-ni, catechiste, gruppi di ascolto) di cui invitiamo a prendere visione nel programma diocesano.

Importante fin da ora valutare la possibilità di partecipare all’incon-

tro nazionale per i giovani e gli adulti che si terrà a Roma

dal 1 al 4 maggio in concomitanza con

l’Assemblea Nazio-nale.

Infine sottoli-neiamo che tutte queste proposte concorrono a far maturare profili

di adulti maturi, capaci di assumersi

nuovi incarichi per assicurare all’Associa-

zione il necessario rinno-vo.

A chi verrà interpellato per una eventuale responsabilità chiedia-mo di rispondere con entusiasmo e generosità sapendo che il Signore non abbandona chi a Lui si affida. (e nemmeno noi!!!)

Paola Cova e Gigi PizziVicepresidenti diocesani

"Il Signore non abbandona

chi a Lui si affida": e nemmeno noi!

Un percorso spirituale per scrivere la propria regola di vita

Adulti: "Figli di uno stesso Padre"Da Santa Caterina a Santa Caterina passando per molti appuntamenti, in parrocchia e in diocesi

Adolescenti: "quelli che troverete, chiamateli"

I l cammino per gli adolescen-ti di AC, anche quest’anno, è ricco di eventi belli, diver-tenti e pieni di Spirito!

Dopo l’esperienza emo-zionante dell’estate a Santa Cate e la festa per l’ingresso ufficiale dei 14enni, il cammino degli adole-scenti inizia (o continua) in par-rocchia/decanato con l’itinerario Skyscraper (quest’anno il volume 2), grazie al quale potranno vive-re lo spirito di AC anche nel suo territorio.

Nei tempi forti dell’anno gli adolescenti hanno poi l’oppor-tunità di partecipare agli Esercizi Spirituali, un’occasione per fer-marsi un attimo a riflettere e per staccarsi dal caos della vita quo-tidiana, della scuola e degli altri impegni e per trovare il tempo e lo spazio per pregare insieme agli

amici e da soli. Oltre agli eserci-zi, in Quaresima, il week-end del-la Domenica delle Palme (12-13 aprile)c’è la 24ore. Meno di 24 ore in realtà, in cui però non manca-no i pilastri della regola di vita: la condivisione di momenti di gio-co e conviviali; la preghiera con la Santa Messa domenica mattina insieme alla comunità ospitante; il servizio di animazione e presen-tazione dell’AC ai parrocchiani e infine la testimonianza il sabato sera. Tutti questi momenti prece-dono e accompagnano un altro evento, cioè l’incontro con l’Arci-vescovo la domenica pomeriggio.

Infine sono proposte due va-canze: in inverno la 4 giorni (dal 2 al 5 gennaio), a cui partecipa-no anche i 18-19enni e i ragazzi dell’ACS: un’occasione imperdibi-le per visitare e conoscere meglio il cuore della nostra Diocesi, Mi-lano!

In estate invece le 3 settimane formative a Santa Caterina: la pri-ma (28 giugno–5 luglio) dedicata ai 14enni, le altre due (5-12 lu-glio/12-19 luglio) agli adolescen-ti.

Santa Caterina è il culmine del-le proposte fatte agli adolescenti, perché conclude l’anno e perché è il luogo in cui un adolescente

può raffinare il proprio cammino di Fede grazie ai tanti momenti di preghiera, come le lectio, i gruppi di condivisione, il Deserto e la ve-glia notturna.

Che cosa state aspettando??? Noi aspettiamo la vostra adesione

alle nostre proposte, non vi delu-deremo!!!

E non dimenticatevi di chiama-re quelli che trovate!!!

Fabio Panozzo e Stefania RotondiResponsabili diocesani adolescenti

Preghiera, incontri e amicizia: le iniziative per i 18enni

Passaggi...e tanto altro!impegnarsi in AC e approfondirne la storia e la struttura! Il Maxi In-contro inizierà con un “apericena” il sabato sera 15 e si protrarrà fino alla mattina del 16, quando noi 18enni andremo a incontrare gli adulti che stanno partecipando all’assemblea diocesana e li intervisteremo in qua-lità di inviati speciali del tgAC!

Durante la quaresima avremo un turno degli esercizi spirituali, in col-laborazione con la PG, specialmen-te dedicato ai 18enni di AC: sarà il turno del 21-23 marzo, presso il convento dei Frati Cappuccini a Va-rese.

Ma la ciliegina sulla torta di que-sto percorso rimane la settimana estiva: per l’estate 2014 sarà dal 19 al 26 luglio, come sempre immersi tra le meravigliose montagne di Santa Caterina in Valfurva!!

Miriam Rossi e Gabriele CossovichResponsabili diocesani 18enni

Brevi notizie d’autunno Per tutti i Presidenti e i re-sponsabili di settore a vario livello, come preannunciato in altri articoli, l’incontro formati-vo (AC FITNESS) svolto insie-me all’incontro di informazione per l’avvio dell’iter assemble-are sarà tutta la domenica 27 ottobre 2013 a Milano. A set-tembre seguirà programma dettagliato. La concomitanza dell’incontro delle famiglie con il Papa nell’anno della fede non deve creare problema. Segnaliamo che tutti i soci sono invitati a incontrarsi con il Papa la prossima primavera (presumibilmente il 3 maggio). Il 27 ottobre una delegazione di famiglie di AC parteciperà all’incontro con il Santo Padre a nome delle tante famiglie di AC ambrosiane. Chi è interes-sato si segnali in settembre presso la nostra segreteria.Segnaliamo un percorso for-mativo socio politico per gio-vani organizzato dall’Asso-ciazione Città dell’Uomo con Casa della Carità e Comunità e Lavoro dal titolo Dalla crisi quali lezioni? (sabato 21 set-tembre, 12 e 26 ottobre, 16 novembre dalle ore 10.30 alle 16.30 con i seguenti relatori: G. Formigoni, L. Bruni, L. Venturini, Don V. Colmegna)

Come ogni anno, l’attenzione dei primi mesi è rivolta ai passaggi: gli ado che diven-

tano 18enni e i 19enni che diventa-no neogiovani. Il primo passaggio sarà la notte di venerdì 13 settem-bre, quando i ragazzi che hanno concluso il cammino ADO faranno una camminata notturna nel vare-sotto con un intenso momento di preghiera in una location extra-ordi-naria…capace di portarli in profon-dità!!

Il giorno successivo sicuramente sapete già cosa c’è…l’IncontrACi!! Giornata immancabile al termine delle vacanze estive per condividere i ricordi e le emozioni delle settima-ne trascorse dalle varie articolazioni e per cominciare con energia il nuo-vo anno!!

Poi toccherà ai 19enni che devo-no passare ai giovani: il 4 ottobre, in occasione della Redditio Symboli,

consegneranno la propria Regola di Vita nelle mani dell’Arcivescovo in-sieme a tutti i 19enni della Diocesi. Per i ragazzi di AC, però, ci sarà un altro momento molto importante: ci fermeremo a dormire nella par-rocchia di S.Giorgio quella notte, condividendo così l’emozione del-la consegna dell Regola. La mattina successiva, poi, visiteremo alcune bellezze artistiche del centro di Mi-lano; comincia così il percorso Datti una regolata che accompagnerà i ne-ogiovani per tutto l’anno!!

Altro appuntamento imman-cabile, questa volta per i 18enni al completo, è la 4 giorni: quest’anno sarà dal 2 al 5 gennaio a Milano, in compagnia di Adolescenti e ACS.

Il Maxi Incontro 18enni, evento molto atteso, quest’anno sarà il 15 febbraio in concomitanza con l’as-semblea diocesana: avremo così oc-casione di riflettere su cosa significa

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13ATTUALITÀLuglio2013

Ora mi sono levata la ci-spa dagli occhi, e giuro mai più tradirò me stes-so se non per quello o quella che respirerà

con me aria pura». Queste le parole conclusive di una poesia di Giuseppe Carnovale che ha dato il titolo al do-cumentario “Levarsi la cispa dagli oc-chi” di Carlo Concina e Cristina Mau-relli, proiettato per la prima volta nel carcere di Opera lo scorso 8 maggio. Grazie alla sensibilità del direttore Giacinto Siciliano, il documentario è stato girato interamente all’interno del carcere di Opera nell’ambito del progetto Leggere Libera-Mente, nato in sordina con pochi partecipanti ma che nell’arco di cinque anni ha re-gistrato la crescita di un gruppo che oggi conta 60 partecipanti ai vari la-boratori di scrittura e lettura. Tutto questo grazie ai responsabili del pro-getto: Barbara Rossi, Paola Maffeis e Paolo Romagnoli, e una équipe che vanta la presenza di Silvana Ceruti, Ambrogino d’oro 2012, che da un ventennio presta la sua opera di vo-lontariato all’interno del carcere di Opera, affiancata da Margherita Laz-zati, Alberto Figliola e Luca Sanson.

Il regista racconta la vita e la realtà carceraria nella sua più cruda realtà. Dalle immagini, dai volti e dalle pa-role ci si accorge subito che, contraria-

mente a quanto si legge sui giornali, i detenuti scontano integralmente la pena. Per la prima volta la narrazione è ambientata nei luoghi della deten-zione: celle, corridoi lunghissimi, in-fermeria e centro clinico. Il più nasce dalle riprese effettuate all’interno dei diversi laboratori dove si sono svolti incontri importanti con scrittori come Vito Mancuso e Duccio Demetrio. Ciò che colpisce lo spettatore è la ge-nuinità dei dialoghi: non c’è copione o scaletta, proprio per testimoniare lo svolgimento della quotidianità die-

tro le sbarre. «Spogliati dell’apparire – dice Antonio Cesrano – si vestono coltivando l’essere» come la poesia, la scrittura, il dialogo, la relazione che aprono al respiro della libertà.

Silvano è in carcere da 19 anni ed è diventato il bibliotecario. «Scopro la libertà in prigione, – dice Silvano – leggere e scrivere aiutano e salvano». «Crediamo sarebbe molto costrutti-vo, – dice Antonio Da Ponte – sem-plice, ma soprattutto più fattibile, cer-care di apprezzarci per ciò che siamo, in quanto abbiamo capito e amato la

vita nel profondo, ma soprattutto il rispetto delle regole. Vorremmo cre-dere che vi sia anche per noi un futu-ro». «Impariamo a uscire – dice papa Francesco – da noi stessi verso le peri-ferie dell’esistenza». Una di queste è il carcere, e questo documentario lo ha raggiunto e percorso. Per questo biso-gno di conoscenza reciproca, il film verrà presentato nelle carceri italiane e contemporaneamente nella società civile, con particolare attenzione ver-so le scuole e i giovani. «Mi sembra che l'originalità di questo documen-tario – dice Silvana Ceruti – sia quel-la di essere positivo e propositivo, o meglio direi la capacità di mettere in moto una riconciliazione tra le perso-ne detenute e le persone che stanno fuori, perché permette di riconoscer-si nell'altro e il grado di empatia e di immedesimazione che suscita è, se-condo me, alto».

«Se apri gli occhi – scrive Giusep-pe Carnovale nella poesia L’evento – vedi da dove arriva l’ombra di ogni luce; si allunga la vista all’orizzonte che accende il bagliore delle stelle».

(per informazioni: www.levarsila-cispadagliocchi.it)

Silvio Mengotto

Il giorno 8 maggio si è svolto pres-so il centro diocesano un incon-tro un po’ particolare organizzato

dai fucini milanesi che hanno voluto ritrovarsi con tutti coloro che hanno condiviso quel contenitore straordi-nario di tesori che è la FUCI. L’incon-tro è stato particolarmente comples-so da preparare poiché nell’archivio dell’associazione non sono conser-vati elenchi né dati relativi agli ade-renti ai vari gruppi presenti in Dioce-si a partire almeno dal 1921. Il primo e più difficile passo è quindi stato quello di ritrovare i fucini d’allora basandosi soprattutto sul passaparo-la e su chi già sapevamo (più famo-so o meno) aver condiviso la nostra stessa esperienza. Con mesi d’anti-cipo abbiamo cominciato a stende-re una lista di persone che avevano fatto la FUCI in Diocesi di Milano in anni e gruppi differenti.

La seconda fase è stato l’invitare

tutte queste persone personalmente. L’appuntamento ha avuto un ricono-scimento ed un profilo di ufficialità grazie alla preziosa presenza tra noi del Vicario Generale della Dioce-si Mons. Delpini che ha presieduto la celebrazione eucaristica di inizio ed è rimasto con noi anche nel pro-seguimento dell’incontro. Infatti, dopo una prima registrazione dei partecipanti e la S. Messa, ci siamo spostati nella sagrestia capitolare della chiesa di S. Antonio per un mo-mento di condivisione, conoscenza e ricordi tra i fucini di oggi e i fucini di ieri. Si è cominciato proiettando un breve filmato con interviste signi-ficative ad ex fucini. Gli intervistati sono stati scelti in modo da coprire un arco temporale di storia fucina il più vasto possibile. Addirittura, sia-mo riusciti a ritrovare e a metterci in contatto con una fucina degli anni ’30 (attualmente centounaria!), fino

ai più recenti fucini del 2000, termi-nando col presentare la FUCI com’è oggi.

Al termine del filmato c’è stato spazio per liberi interventi dove chi voleva ha preso la parola per raccon-tare ai fucini di oggi e a tutti i pre-senti la propria esperienza. Alla fine si è concluso con un rinfresco dove qualcuno che aveva con sé vecchie fotografie in bianco e nero le ha ti-rate fuori per ricordare insieme agli altri, sono stati intonati canti che la FUCI non ricordava più e sono spun-tate feluche. L’esperienza (che verrà riproposta l’anno prossimo) ha fat-to commuovere vecchi e nuovi fu-cini. Un pomeriggio intenso che ha entusiasmato i fucini di oggi e che ha fatto fare un tuffo nel ricordo di un’esperienza fondamentale per la propria vita ai fucini di ieri.

Giacomo PeregoPresidente Diocesano FUCI

I detenuti del carcere di Opera si raccontano davanti alla cinepresa

In carcere, verso le periferie dell’esistenza

Si è tenuto lo scorso 8 maggio l’incontro tra gli ex fucini e gli attuali appartenenti al movimento

La Fuci è una cosa né vecchia né nuova

QUOTE ASSOCIATIVE 2013-2014: NUOVE ED INTENSAMENTE RIPENSATE

Carissimo Socio, Carissimo Amico e Simpatizzante

Nel mio servizio di Amministratore e di fronte ad un argomento “tanto complesso” ho pensato di scriverti personalmente, vorrei affiancare al Socio, all'Amico il tuo Nome ma, siamo TANTI e così è come lo facessi nella Comunione di Intenti.Vorrei però subito darti una bella notizia che spesso non viene tenuta nella giusta considerazione: il dato complessivo delle adesioni 2012-2013, insieme al fisiologico calo complessivo, che comunque ci deve interpellare, registra anche l’entrata di nuovi soci attratti dalla buona qualità delle proposte. È una crescita che va sostenuta e dipende da ognuno di noi, anche da te, se racconti ai tuoi amici la bellezza di essere di Azione Cattolica, così da appassionarli e, quindi, farli iscrivere all'Associazione come modo molto concreto per esprimere il desiderio di camminare insieme attratti da una idealità alta.La proposta di variazione delle quote associative che il Consiglio Diocesano del 21 gennaio 2013 ha approvato a larghissima maggioranza è stata elaborata con l'intenso contributo della Commissione Promozione, Comitato Affari Economici, Ufficio Centrale Segreteria e Presidenza. I tempi sono difficili. L’aumento delle quote dopo alcuni anni è divenuto improrogabile, ma si è cercato di contenerlo al minimo. Al fondo c’è sempre il grande valore di una appartenenza a cui dare continuità anche in questa stagione.Riprendo allora i criteri fondativi soggiacenti alla proposta di aumento.

• SEMPLIFICAZIONEL'analisi della situazione attuale evidenzia 25 tipologie di adesioni diverse. Abbiamo pochi sostenitori e benemeriti, tanti agevolati “a prescindere”, agevolazioni inutilizzate o incoerenti.Le scelte approvate sono:Unificazione Benemeriti e Sostenitori e indicata per tutti così “da euro 80…”Eliminazione Quota Nuovi Aderenti qualificando l'essere Nuovo Socio A C con maggiore cura alla persona piuttosto che riduzione economica. Eliminazione della tipologia Quota Familiare Senza Giornale.

• RITOCCO QUOTE VERSO ALTONon ci sono stati incrementi di quota da 4 anni. E' necessario ora fare una rivalutazione anche conseguentemente agli aumenti nazionali di due anni fa. L’aumento medio è di 2-3 Euro.

Quota ADULTI: da € 35 ad € 38Quota GIOVANI: da € 28 ad € 30 18enni: € 20 invariatoAdolescenti: € 15 invariatoA C R: € 15 invariatoInnalzamento Agevolazioni da 65 a 70 anni. L'agevolazione deve essere proposta come uno sconto rispetto alla quota ordinaria e non come una quota distinta. L'agevolazione non è automatica ma “una libera scelta”.

• ATTENZIONE ALLA FAMIGLIARiordino e chiarimento delle quote famigliari:La tipologia di base per le famiglie è la Coppia Sposi aderenti ordinaria.Sono eliminate le quote famigliari e figli introducendo incremento al costo della coppia di € 5 per ogni figlio in età ACR che si vuole iscrivere. Questa attenzione traduce a livello diocesano una attenzione simile dell’AC nazionale.

• CON L’ADESIONE RICEVI:- Itinerario Formativo per la propria fascia d’età- Testo di preghiera o formazione specifico (lectio, regola…)- Sussidio di Preghiera in Quaresima (ACR)- Assicurazione AC per tutte le iniziative- Giornale IN DIALOGO (5 numeri)- Giornale nazionale Segno (8 numeri)- Comunicazioni puntuali su tutte le iniziative

• LE FACILITAZIONI ECONOMICHE PER I SOCI- Sconto con CAF -ACLI ( fino a 30 euro per i soci di AC nel caso di pratiche amministrative)- Sconto Iniziative AC- Sconto libri In Dialogo

Credo che tu possa cogliere e, auspico, condividere molto di più che una semplice operazione aritmetica e monetaria ma la riconferma di uno stile e di una linea educativa che anche attraverso l'esercizio della quota associativa trova stimoli e gesti concreti per crescere nell'appartenenza e nella comunione.

• MODALITÀ PER DIVENTARE SOCIOltre alla modalità già nota tramite la preziosissima rete dei presidenti e dei soci che desideriamo resti un punto di forza nello stile dell’associazione che aggrega persone e se ne cura, stiamo attivando una modalità on line per l’adesione e l’iscrizione agli eventi per ridurre tempi e spostamenti nel fare le singole operazioni. Maggiori informazioni da settembre sul sito www.azionecattolicamilano.it/adesioni

• STRUMENTI DI PAGAMENTOÈ possibile l’utilizzo al conto corrente postale e del bonifico bancario. Con un piccolo incremento di quota si può avere anche la spedizione a domicilio di tutto il materiale.Per la versione “on line” si sta pensando anche all'utilizzo di sistemi che prevedano l'uso della carta di credito.

Sono certo che comprenderete e apprezzerete lo sforzo fatto. Ai molti bisogni dell’Associazione cerchiamo in tutti i modi di rispondere contenendo il più possibile le spese, in linea con quella scelta di sobrietà che questo tempo domanda alla responsabilità di tutti.

Credo che un doveroso ringraziamento sia dovuto a coloro che prestano all’Associazione tempo e energie con grande dedizione e generosità. Tanti volontari ci danno veramente una grande mano, permettendo, tra l’altro, un significativo contenimento dei costi.

Con viva amiciziaAlfio Regis - Amministratore Diocesano

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1514 ATTUALITÀLuglio2013

Luglio2013

ATTUALITÀ

Scanagatti, sindaco di Monza, e Porro sindaco di Saronno sul tema lanciato da Scola

Il campo è il mondo, percorrere le vie dell’umanoDal suo punto privilegia-

to di visione quali sono i bisogni e le richieste, concrete e profonde, che oggi emergono dai

cittadini della sua città?Roberto Scanagatti. La crisi ha ca-

ratteristiche tali da aver inciso in ma-niera profonda nel tessuto sociale. Le domande che i cittadini rivolgono all'amministrazione comunale sono tante e per certi versi nuove. Ma una su tutte prevale: il lavoro. La mancan-za di lavoro trascina con se altre con-seguenze: sono in aumento gli sfratti esecutivi per morosità, le richieste di sussidi economici e gli interventi di assistenza nei confronti dei minori e degli anziani. È sempre maggiore il numero delle persone che chiedono di incontrarmi anche solo per raccon-tare al sindaco la situazione in cui si sono venuti a trovare. Io sento tutto il limite delle possibilità che il Comu-ne può mettere in campo. Ma guai a creare illusioni o ad alimentare false aspettative. Le situazioni che richie-dono risposte o esprimono bisogni, sono sempre prese in carico dalle strutture comunali. Comunque cre-do che sia importante non far sentire mai soli i cittadini di fronte ai loro problemi.

Luciano Porro. Saronno, come cre-do tutte le altre città in Italia, vive la

situazione di questa profonda crisi, che è a mio parere non solo econo-mica. Una crisi profonda, valoriale, di relazioni e di rapporti tra le persone. In questo momento sicuramente il bi-sogno più forte è quello del lavoro: è una questione di dignità della perso-na, significa sicurezza economica per un singolo e per la sua famiglia. La seconda cosa è la possibilità, io dico la necessità che si stabiliscano delle gerarchie valoriali senza le quali nulla si riuscirebbe a compiere. Senza, tutto sarebbe lasciato all'indifferenza più totale, o addirittura alla 'cattiveria' e all'esasperazione, che spesso vediamo in questo periodo, e che nascono pro-prio da situazioni di estrema precarie-tà e di estremo disequilibrio.

Di fronte ai bisogni e alle richieste dei cittadini, come vede da primo cittadino il ruolo della Chiesa?

Roberto Scanagatti. Ci sono due aspetti che rendono fondamentale il ruolo della chiesa. Uno di natura con-creta, materiale. La comunità religio-sa monzese ha una lunga tradizione di solidarietà che si esprime quoti-dianamente in azioni di sostegno nei confronti delle categorie più deboli. Molte iniziative vengono svolte in collaborazione con l'amministrazio-ne comunale: per esempio assistenza agli anziani, aiuto ai disabili, alloggi temporanei per famiglie in difficoltà,

pasti caldi e fornitura di derrate ali-mentari. Un secondo aspetto molto importante è la funzione di autorità morale. In tempi così difficili occorre ricostituire un sistema di valori con-divisi. Occorre soprattutto che non prevalga la disperazione, ma si affer-mi la voglia di futuro.

Luciano Porro. A Saronno abbiamo da sempre un rapporto molto forte con l'autorità e la comunità religiosa, e questa collaborazione si è andata sempre più intensificando anche ri-spetto all'esigenza del lavoro, tanto che in una delle nostre parrocchie è stato ripreso il fondo Famiglia-Lavoro lanciato dal cardinal Tettamanzi. Mi piace ricordare anche un'iniziativa che abbiamo svolto qui a Saronno, un sabato all'insegna del confronto e dell'incontro tra le diverse comunità religiose, perché crediamo che l'inte-grazione delle diverse comunità e del-le diverse etnie passi anche dal contri-buto delle diverse religioni.

Qual è la risposta delle istituzioni cittadine alla crisi economica e va-loriale?

Roberto Scanagatti. Grandi difficol-tà sono all’ordine del giorno anche per le istituzioni. I comuni, che sono gli enti che devono garantire servizi fondamentali ai cittadini (dagli asili e alle scuole, all’assistenza agli anziani e alle strade) hanno subito negli ulti-

mi anni tagli insostenibili. Ma non ci scoraggiamo né ci tiriamo indietro perché nostro dovere è risolvere i pro-blemi senza accampare scuse. Sem-mai il problema è quello di riuscire a guardare oltre l'emergenza. Credo sarà inevitabile riconsiderare gli stili di vita di tutti noi con l’ottica della sostenibilità. Sono temi che se affron-tati senza l'assillo del consenso, ma favorendo la partecipazione possono anche restituire un po' di credibilità alle istituzioni.

Luciano Porro. Le persone si rivol-gono all'amministrazione comunale chiedendo contributi economici per pagare le utenze, le bollette, gli affitti, ecc. Molti passano dai servizi sociali, che da sempre costituiscono il fiore all'occhiello della città, ma spesso si rivolgono direttamente al sindaco: il numero delle persone che hanno difficoltà è davvero in crescita e l'Am-ministrazione fa fatica. La nostra è una responsabilità a volte esagerata per quelle che sono le nostre capacità umane, non solo di amministratori, soprattutto quando non ci sono le risorse per dare di più. Io stesso, da sindaco e medico, mi rendo diretta-mente conto che la prepotenza di tante persone che pretendono aiuti è dettata dalla disperazione.

Martino Incarbone e Claudio Urbano

Sindaco Brivio, il nostro arci-vescovo Scola ci invita a per-correre le vie dell’umano: dal

suo punto privilegiato di visione quali sono i bisogni e richieste, con-crete e profonde, che oggi emergo-no dai cittadini di Lecco?

Per rispondere a questa domanda voglio partire proprio dal tema delle relazioni: nella mia attività quotidia-na di Sindaco, mi sembra di cogliere come bisogno dell’oggi proprio quel-lo di riscoprire, in un momento non facile, la bellezza e la semplicità del contatto tra le persone. Un bisogno forse non esplicito, ma che è radica-to nel profondo di ogni richiesta che sento. Credo, inoltre, ci sia la neces-sità diffusa di ritrovare una speranza per il futuro, che la crisi economica, la mancanza del lavoro e le difficoltà di tutti i giorni sembrano aver fatto sparire. Sono convinto che solo stan-

do insieme come comunità, anche come singoli possiamo uscire da questo momento difficile e guardare al domani con un sguardo nuovo e meno negativo.

L'arcivescovo nel suo discorso ri-corda: "Un invito pressante a muo-verci in questa direzione ci viene da un’importante affermazione dell’al-lora Cardinale Bergoglio, ora Papa Francesco: Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare, diviene autoreferenziale e allora si ammala." Di fronte ai bisogni e alle richieste dei cittadini come vede da primo cittadi-no, il ruolo della Chiesa?

Anche la Chiesa, come altre isti-tuzioni laiche, sta attraversando un momento di crisi e sfiducia tra le per-sone. Penso che, in questo momento, la cosa più vera e importante da fare per la Chiesa sia tornare alle proprie

origini, rimanendo accanto alle per-sone e ai loro bisogni, soprattutto ai più poveri e a coloro che sono in con-dizioni di maggiore difficoltà. Papa Francesco, con il suo messaggio di semplicità e concretezza, sta sicura-mente dando molti stimoli decisivi in questa direzione. Sono certo che la gente, se vedrà la coerenza tra la paro-la della Chiesa e il suo operato, torne-rà a darle fiducia, e non solo i creden-ti, ma anche coloro che non credono.

Di fronte alle evidenti difficoltà che molte persone sperimentano oggi, come conseguenza di una cri-si economica che sembra non dare tregua e di una crisi valoriale che te-stimonia la necessità di una diversa visione e di una speranza, qual è la risposta delle istituzioni cittadine?

Le istituzioni cittadine sono chia-mate oggi ad agire in maniera traspa-

Virginio Brivio, sindaco di Lecco: c’è una necessità diffusa di ritrovare speranza

Ripartire dalle relazioni tra le personerente, sobria ed efficace. I Comuni, ad esempio, hanno sempre meno risorse economiche e meno strumenti a di-sposizione. Questo, anche se non è facile, ci sprona a valutare con gran-de attenzione ed equilibrio le priorità (che in questo momento sono sicu-ramente i giovani e il lavoro) e con-centrarci su quelle. Non abbiamo né tempo, né soldi da sprecare. Occorre avere pochi obiettivi chiari e perse-guirli con decisione.

C’è un’altra riposta decisiva che le istituzioni non possono in alcun modo evitare: dire la verità. Oggi oc-corre spiegare con chiarezza ai cittadi-ni le cose che si possono fare e quelle che – invece - non si possono fare, motivando le scelte e illustrandone con chiarezza le ragioni. Anche que-sto servirà per riconquistare la fiducia delle persone.

Martino Incarbone

Dal 1990 la fondazione Ambrosianeum pub-blica il Rapporto sulla città, un punto di riferi-mento per gli studiosi, le

istituzioni, la stampa e i cittadini che vogliono avere uno sguardo concreto sulla realtà meneghina. Una “Milano vista da Milano” attraverso un’analisi che mette in relazione la concretez-za dei dati con il loro significato più profondo: le condizioni sociali, eco-nomiche e culturali. Abbiamo chiesto alla sociologa Rosangela Lodigiani, curatrice del Rapporto, di raccontarci i contenuti fondamentali del Rappor-to 2013 dal titolo “I trentenni in cerca d’autore”.

Dottoressa Lodigiani, lei ha scritto che i 30enni sono “dimenticati in quanto non più por-tatori di una propria specificità o indebi-tamente accomuna-ti ad altri, il risul-tato non cambia: è il misconoscimento delle loro risorse, bi-sogni, aspettative”. Chi è il 30 enne?

Non è facile tracciare un identikit. Quella che va dai trenta ai quarant’anni è una generazione etero-genea in quanto abbraccia una fascia di età tipicamente densa di quei cam-biamenti che conducono al pieno in-gresso nella vita adulta: terminare gli studi, trovare un lavoro stabile, andare

a vivere per conto proprio, costruire una famiglia. Ma i tempi e l’ordine in cui questi cambiamenti avvengono sono oggi sempre più diversificati e delineano corsi di vita unici.

Perché i 30enni sono così poco considerati?

Per almeno due ragioni. Anzitut-to per una ragione culturale. Descritti attraverso stereotipi negativi (ricor-diamo “bamboccioni” o “generazio-ne perduta”) oppure semplicemente estendendo in modo improprio la categoria dei giovani, si perde di vi-sta che i trentenni hanno aspettative e caratteristiche di chi è in una fase più matura della vita. In secondo luogo

per una ragione strettamente demografica, che si ri-

flette sull’accesso alle misure e alle politi-

che locali. Esistono politiche sociali, lavorative, per lo più rivolte a per-sone con meno di 30 anni, e poi non c’è sostan-

zialmente più nul-la se non per quanti

hanno più di 45 anni. L’introduzione del

Rapporto s’ intitola “Il futu-ro nel quotidiano” e Lei ha spiegato di aver preso questa espressione dal tito-lo di un recente libro dei sociologi De Leonardis e Deriu.

Può spiegarci il senso di questa espres-sione?

L’espressione “il futuro nel quoti-diano” è carica di realismo e di spe-ranza insieme. Dice di come il futuro si costruisce nel presente, giorno per giorno, facendosi largo nella comples-sità della quotidianità. Dietro a quelle parole c’è il riferimento al modo in cui l’antropologo indiano Arjun Appadu-rai definisce la “capacità di aspirare”, ovvero la capacità delle persone di par-tecipare a quest’opera di costruzione che riguarda la loro vita ma anche la società in cui vivono. Coltivare questa capacità è dunque da vedersi come re-sponsabilità condivisa. E con i lavoratori immigrati?

Il Rapporto ha messo a fuoco un aspetto in particolare, osservando il

Continua dalla prima - intervista al sindaco PisapiaLe relazioni all’interno della famiglia, della comunità, delle amicizie o del posto di lavoro non sempre, purtroppo, sono sufficienti a rispondere alle richieste che nascono sul territorio. Le istituzioni hanno il compito di accompagnare e rinsaldare queste relazioni, devono anche essere in grado di facilitare la realizzazione delle persone, come gruppo, come famiglia o come singoli individui, attraverso i servizi in capo agli enti locali. Ogni giorno ricevo lettere ed e-mail di persone che hanno perso il lavoro, che non possono permettersi di pagare il mutuo o l’affitto di casa o ancora le bollette della luce, che devono rinunciare anche all’indispensabile per poter arrivare alla fine del mese. Sono richieste di aiuto molto concrete, alle quali cerchiamo di trovare soluzioni altrettanto concrete. Come Amministrazione abbiamo in questi anni dato segnali importanti, inoltre, Milano può contare anche su una rete di volontariato e del terzo settore molto radicata e che svolge un prezioso ruolo di sostegno. Ci sono anche bisogni e richieste che vanno nella direzione di una migliore vivibilità, di una città sempre più attraente e con sempre maggiori opportunità per i giovani. Anche su questo fronte siamo impegnati instancabilmente perché è chiaro a tutti noi che la nostra priorità è il territorio e chi lo vive quotidiana-mente. Milano dunque è un piccolo mondo e questo mondo ha voglia di percorrere la via verso il domani.Di fronte ai bisogni e alle richieste dei cittadini come vede il ruolo della Chiesa?Ho sempre creduto che ognuno debba impegnarsi per il benessere collettivo e quando Papa France-sco dice che “la Chiesa se non esce da se stessa per evangelizzare, diviene autoreferenziale e allora si ammala” penso abbia ragione. Credo sia un concetto generale, perché se ognuno di noi per quanto di competenza si rinchiude all’interno del proprio orticello, allora non vede al di là del proprio naso e non riesce realmente a cogliere le richieste che arrivano dal ‘mondo’. Detto questo ritengo anche che Chiesa e Istituzioni abbiano due ruoli diversi, ma complementari e che nel rispetto dell’altro sia importante la sinergia per dare risposte, le più efficaci possibili ai bisogni dei nostri concittadini.

Claudio Urbano

mercato del lavoro. I trentenni stranie-ri sono più esposti dei coetanei autoc-toni alla disoccupazione e al lavoro ir-regolare, all’espulsione dal mercato in fase di recessione, ma sono in termini relativi più rappresentati nel lavoro autonomo e imprenditoriale. Le im-prese individuali straniere presentano una migliore capacità di tenuta rispet-to a quelle italiane, specie nei settori ad elevata intensità di lavoro e a basso contenuto tecnologico. È un fenome-no interessante che presenta chiaro-scuri, che va letto più in profondità per comprenderne meglio le dinamiche.

Da una crisi “globale” si “esce insie-me” sostengono da tempo economisti e non solo. Anche il cardinale Scola richiama spesso il valore dell’essere un “noi” non solo come cristiani “del-la chiesa” ma soprattutto per essere cristiani “nella città”. Non crede che Milano e in particolare le nuove gene-razioni debbano riscoprirsi più uniti, più una comunità ricca di differenze ma con una grande identità non solo “storica” ma “viva” nelle attese e nel cammino delle sfide di questo tempo così particolare?

Sono d’accordo. Alle giovani gene-razioni, diverse l’una dall’altra e a loro volta diversificate al loro interno sotto molteplici punti di vista, spetta di tro-varsi unite nel riconoscersi e diventare protagoniste della città.

A loro il compito di “edificarla”, sfuggendo a ripiegamenti individuali-stici, come proprio il Cardinale Scola scrive nel capitolo che chiude il Rap-porto 2013. Nei trentenni si rintrac-ciano sentimenti di scoraggiamento, sfiducia e disinvestimento, ma non mancano slancio e impegno sociale, solidarietà, capacità di aggregazione e partecipazione attiva: un capitale da riconoscere e coltivare.

Luca Costamagna

Il futuro si costruisce nel presente,

facendosi largo nella complessità della quotidianità"

Una conversazione con Rosangela Lodigiani, curatrice del Rapporto sulla Città pubblicato dalla fondazione Ambrosianeum

I trentenni, una risorsa su cui investire

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16Luglio2013

AC E CONCILIO

Direttore responsabile: Gianni BorsaDirettore editoriale: Annalisa Perteghella

Hanno collaborato a questo numero:Paolo Rappellino, Donata Sala, Claudio Urbano, Alberto Ratti, Maria Citterio, Sara Nannini, Valentina Soncini, Paolo Bovio, Maria Teresa Antognazza, Vittorio Castol-

di, Martino Incarbone, Paolo Danuvola, Alessandro Zunino, Antonio Contursi

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Milano, 17 luglio 2013, anno XXVI - n. 3Associato all’USPI – Unione Stampa Periodica Italiana

Questo numero è stato chiuso in redazione e consegnatoalla tipografia il giorno 17 luglio 2013

La Chiesa bella del Concilio, mostra itinerante per ragazzi

A 50 anni dal Concilio Vaticano II e nell’Anno della Fede, i ra-gazzi dell’Azione Cattolica con i loro educatori hanno ideato una mostra itinerante per tutti gli altri ragazzi degli oratori. Storia, per-sonaggi, contenuti, costituzioni e attualità: ecco ciò che vi potrai trovare! In 12 pannelli, ricchi di colori e immagini, abbiamo cercato di raccogliere gli elementi essenziali per far conoscere anche ai più piccoli quel "balzo innanzi" che la Chiesa ha messo in atto. La mostra è costituita da: 12 pannelli, formato 70x100, dallo spes-sore di 3 mm. I pannelli sono dotati ditriangolini in alluminio. 2 pannelli, formato 35x100, dallo spessore di 10 mm che servono da "ante porta" fissate con il velcro ad uno dei 12 pannelli. Costo del noleggio della mostra per una settimana è di Euro 80,00 (IVA compresa)+ deposito cauzionale Euro 50,00 Il deposito cauziona-le verrà restituito alla riconsegna della mostra. È possibile anche acquistare l'intera mostra ad un prezzo speciale. Informazioni e prenotazioni presso la libreria In dialogo - Via S. Antonio, 5 - 20122 Milano - Tel.: 02/58391.348 mailto: [email protected]

Nel suo magistero post-conciliare il Card. Giovanni Colombo comunica i contenuti del Vaticano II alle va-

rie categorie professionali: questo è estremamente interessante. Mostra l’attenzione ai laici nella loro voca-zione specifica, nella vita economi-ca, nella vita culturale. Gli aspetti che sottolinea nella vocazione del laico sono la competenza, l’ispira-zione cristiana dell’agire e il senso di servizio nella propria professio-ne, e la sorgente di tutto ciò è la grazia battesimale. Il laico, coniu-gato è chiamato a portare a compi-mento in pienezza fino alla santità la sua vocazione cristiana.”

Oltre alla perizia dello studioso traspare la passione del sacerdo-te da queste parole di Mons. Inos Biffi, canonico del Duomo, con cui discutiamo del volume da lui cura-to, che raccoglie gli interventi del Card. Giovanni Colombo in meri-to al Concilio Vaticano II.

Mons. Biffi, da dove nasce l’idea di questo volume?

“L’occasione è che siamo a 50 anni dalla chiusura del Concilio a cui Colombo prese parte e volle che

anche la Diocesi fosse partecipe e presente con lui. Per cui questa rac-colta di testi si potrebbe intitolare “Un vescovo spiega ai suoi fedeli il Concilio”, e nel far questo Colom-bo approfondisce nel suo insieme tutta la tematica cristiana. Le lette-re dal Concilio, scritte settimanal-mente dal Cardinale alla Diocesi, che sono dei piccoli capolavori per finezza e per attenzione: egli fu un letterato finissimo che mise al ser-vizio del suo magistero questa sua dote. Le lettere sono scritte bene, non perché egli fosse un esteta, ma in funzione della comprensione da parte dei suoi fedeli.

Colombo intervenne come padre conciliare sul tema del sacerdo-zio, della formazione in semina-rio e sul tema del matrimonio, i due sacramenti che riguardano la vocazione dell’uomo. Per quale motivo proprio questi due temi?

Penso che il fatto che Colombo sia intervenuto su questi due temi sia dovuto al fatto che fosse vesco-vo. Il clero diocesano partecipa del-la pienezza del sacramento dell’or-dine in virtù del suo collegamento diretto con il vescovo. I laici trova-

no la loro identità, in virtù della grazia battesimale, sia l’uomo che la donna, nei sacramenti dell’ini-ziazione cristiana. La relazione con il vescovo non è altro che il proget-to che Cristo ha per la sua Chiesa: non si tratta di cieca obbedienza o di pura esecuzione ma di collabo-razione. Sottolineo ancora quanto Colombo tenesse all’importanza e

alla specificità delle varie professio-ni: spiegò il Concilio ai partecipan-ti alla fiera, agli artisti, ai medici cattolici: si vede la sua preoccupa-zione a che la grazia battesimale si attui in pienezza, secondo le va-rie tipologie, per cui c’è una unità radicale ed una varietà espressiva. Colombo ha un chiarissimo senso dell’unità profonda del Concilio, attinta dal suo predecessore Mon-tini: al cuore del Concilio c’è Gesù Cristo e quindi la Chiesa. Questo è il grande tema che dà unità e or-dinamento a tutti i temi conciliari.

"Ecco i riferimenti del volume: Giovanni Colombo - Il Concilio Va-ticano II - Discorsi e scritti, a cura di Inos Biffi, Jaca Book - Centro Ambro-siano, 2013"

Martino Incarbone

Vicini ai nostri sociMatrimoni Patecipiamo alla gioia di Alessandro Sioli, già consi-gliere diocesano, convolato a nozze lo scorso 22 giugno 2013 con Ester Merati

LuttiTutti i soci di AC sono par-ticolarmente vicini alle fami-glie che hanno perso un loro caro. In particolare ricordia-mo:La famiglia Contursi per la perdita del carissimo Antonio,membro storico della stessa redazione In dia-logo e socio appassionato e vigile dell’AC di Milano. Con molto affetto e stima per il suo carattere da “obbediente in piedi” tutti gli amici di AC

lo ricordano.La famiglia di Benedetto De Angelis, responsabile uni-tario di decanato dimessosi per malattia alcuni mesi fa e venuto meno proprio lo scorso maggio. Con affetto, gratitudine e nostalgia i soci ricordano e pregano per Be-nedetto.Maria Dutto che ha perso la cara sorella dopo lunga ma-lattia.Paolo Gallo, già responsa-bile di decanato, che vive il lutto per la perdita della cara mamma Vincenza Petruzzi, venuta a mancare lo scorso 26 giugno.Maurizio Nicchi, responsa-bile unitario del decanato di Asso, la cui cara mamma Ida Belardi Nicchi è venuta

meno lo scorso 18 giugno.Simona Monti, dipendente di In Dialogo a cui è man-cato improvvisamente il co-gnato Giorgio Tedeschi, gio-vane papà di famiglia.Anna Rossoni, già dipen-dente AC, ora della coop. In Dialogo, a cui è mancata precocemente la cara sorella Elena.

AvvisiL’AC gioisce per l’annuncio della canonizzazione dei Papi già beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, due grandi testimoni della fede. Si è aperta invece la via verso la beatificazione di Giusep-pe Lazzati. Vedi comunica-to della Presidenza su www.azionecattolicamilano.it

Conversazione con Mons. Inos Biffi, curatore del volume che raccoglie gli scritti del Card. Giovanni Colombo sul Vaticano II

Un vescovo spiega ai suoi fedeli il Concilio"