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Leonardo Nibbi FORLENER’11 – 24 Settembre 2011 1
Torrefazione della Biomassa: tecnologie e stato dell'arte
Leonardo Nibbi
Leonardo Nibbi FORLENER’11 – 24 Settembre 2011 2
CREARUniversity Research Center
Pianvallico SpAMugello Land Devel. Company
Villa MontepaldiUniversity Farm
Spike Renewables SrLEngineering and R&D SME
RE-CORD Renewable Energy Consortium for R&D
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Perché il Consorzio? • FARE SISTEMA - Mettere a sistema le risorse dei proponenti • ESSERE RAPIDI ED EFFICACI – Struttura snella, in grado di rispondere in modo
efficiente e rapido alle opportunità che si presentano • ALTA SPECIALIZZAZIONE IN SETTORE CHIAVE - Soggetto specializzato in un settore
trainante dell’economia e dell’ambiente. Sul tema delle Bioenergie punto di eccellenza in ambito non solo nazionale ma anche internazionale
• CREARE OCCUPAZIONE E PROSPETTIVE - Opportunità di sbocco per competenze altamente specialistiche, formate all’interno dell’Università senza che debbano migrare altrove e continuando ad operare all’interno della ricerca toscana
• SERVIZI A TERRITORIO E IMPRESE - Fornire servizi al territorio (Enti locali) ed imprese, tramite il laboratorio chimico-analitico a Pianvallico e le competenze specialistiche nel settore delle Fonti Rinnovabili di Energia e delle Agroenergie-Biocombustibili,
• TERRITORIO E SVILUPPO – Favorire lo sviluppo sostenibile del territorio Toscano, e - grazie alle attività di rete tecnico-scientifica - metterlo in relazione con le iniziative e le competenze disponibili in Italia ed all’estero
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• SEDI E RISORSE – RE-CORD dispone di un’area sperimentale di 1 ha presso l’azienda agricola Montepaldi, dove
ha sede legale il consorzio stesso. – Nel 2009 Pianvallico e CREAR hanno ottenuto un finanziamento regionale per la costituzione
di un laboratorio altamente specialistico in Mugello, dedicato alle Fonti Rinnovabili di Energia ed in particolare alle biomasse-agroenergie.
– RE-CORD, attraverso CREAR, può operare numerosi impianti a Fonti Rinnovabili – RE-CORD segue tramite Spike la prima ingegnerizzazione e la realizzazione degli impianti – RE-CORD opera inoltre presso la sede del CREAR a Firenze (Dip.di Energetica “S.Stecco”)
CREAR
Pianvallico SpA
MontepaldiFarm
Spike Renewables
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Pianvallico (IPT)
• Laboratorio Chimico-Analitico Bioenergie e Rinnovabili
• Impianto Gassificazione (Prog.Min.Ambiente-MNRE India)
• Pirolizzatore (Prog.7PQ)
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• Area Sperimentale (1 ha recintato con serra) • Microturbine ad Olio Vegetale ed Olio di Pirolisi • Motori ad Olio Vegetale
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XIX ISAF International Symposium on Alcohol Fuels Verona, 10-14 October 2011
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Biomassa Materiale • Tenace e Fibroso (non facilmente sminuzzabile) • 10 -17 MJ/kg (LHV, ar)
– Bassa densità energetica (influenza stoccaggio, costi di trasporto etc.)
• Idrofilo – Tende a riassorbire l’umidità perduta durante
l’essicazione/asciugatura
• Vulnerabile alla degrazione biologica • Eterogeneo
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la Torrefazione • Processo usato nel settore alimentare (caffè, ma anche tabacco
e cacao) e nel trattamento di alcuni legnami per esterno, anche se in realtà nel contesto alimentare è più corretto parlare di “tostatura”.
• Stabilizza la biomassa limitandone il degrado biologico.
• Impedisce il recupero di umidità. • Densifica energeticamente la
biomassa facilitando alcuni aspetti logistici.
• Possibilità di processare biomassa non finemente trattata.
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La Torrefazione • La torrefazione è un trattamento termochimico di densificazione
della biomassa che avviene a temperature comprese tra 200 e 300°C. • Si effettua in condizioni di pressione atmosferica ed in assenza di
ossigeno su biomassa possibilmente di pezzatura inferiore ai 40 mm. • Il processo è caratterizzato da bassi tassi di riscaldamento delle
particelle (<50° C / min). • Tempi di residenza intorno ai 30’. • Durante il processo la biomassa si decompone in parte dando vita a
diversi tipi di sostanze volatili. • Il prodotto finale è il residuo solido, che è spesso definito come
biomassa torrefatta o legno torrefatto quando ricavato dalla biomassa legnosa.
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Processo di torrefazione: le reazioni • Essiccazione: -> 200 ° C • Reazioni Torrefazione: 200-300 ° C • Devolatilizzazione e carbonizzazione della
emicellulosa • Depolimerizzazione e devolatilizzazione /
ammorbidimento della lignina • Depolimerizzazione della cellulosa e
devolatilizzazione
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Processo di torrefazione: le reazioni
Inizia la devolatilizzazione della emicellulosa
Si rompono i legami del legno
Si brucia la emicellulosa, gli organici volatili e gli extractans
Il legno diventa friabile
Avviene la torrefazione finale Il legno diviene idrofobo e si
asciuga al di sotto dell 1% Il contenuto energetico sale oltre i
25MJ/kg
La maggior parte dell’umidità evapora
Contenuto energetico sale a 18.5MJ/kg
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Il processo di torrefazione
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Densificazione energetica: 0.9 / 0.7= 1.3
Torrefaction Process
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Gas di Torrefazione: Caratteristiche
• COMPOSIZIONE: H2O, CO2 (INSIEME COSTITUISCONO IL 60% DEL TOTALE), CO, ACIDO ACETICO,METANOLO, ACIDI ORGANICI, ALTRI COMPOSTI VOLATILI.
• POTERE CALORIFICO: TRA 5 - 15 MJ/Nm³.
• PUO’ COPRIRE BUONA PARTE DEL FABBISOGNO TERMICO DEL PROCESSO DI TORREFAZIONE.
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Vantaggi Il prodotto finale contiene il 70% della massa in forma di prodotto solido, con il 90% del contenuto energetico iniziale; a titolo di esempio la pirolisi restituisce solo il 55-65% del contenuto energetico iniziale. La biomassa acquista caratteristiche idrofobiche: stoccaggio semplificato e minor dipendenza stagionale (può essere immagazzinato all’aperto come il carbone); posso utilizzare la logistica del carbone. Il materiale torrefatto e’ più facilmente macinabile Il processo tende ad omogeneizzare la biomassa Il legno torrefatto richiede meno energia per la pellettizzazione (30-40% in meno). Il prodotto è superiore nell’uso per il co-firing La biomassa torrefatta potrebbe essere usata al posto, o in parziale sostituzione, del carbone in applicazioni di tipo metallurgico
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Vantaggi: grindability
Forte riduzione nel consumo di energia per lo sminuzzamento, conseguente alla modifica dei legami interni al materiale.
(MC=0% wt)
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Grindability • La macinabilità dipende dal
range di temperature raggiunte durante la torrefazione.
• Le alte temperature distruggono l’emicellulosa e rendono quindi il materiale più facilmente sminuzzabile.
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Grindability
• La torrefazione diminuisce la potenza richiesta per la macinatura ed incrementa la produttività della macina
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Dalla biomassa al pellet torrefatto
Friabile e meno fibroso
19 -22 MJ/kg (LHV, ar)
Idrofobo
Conservabile
Omogeneo
Tenace e Fibroso
10 -17 MJ/kg (LHV, ar)
Idrofilo
Vulnerabile alla Biodegrazione
Eterogeneo
Bulk density 650-750 kg/m3
Bulk energy density 13-17 GJ/m3
Residui agricoli Residui Legnosi
Scarti
Torrefazione e Macinatura
Pellettizzazione
Pellet
Polvere
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Pellet torrefatto vs. Pellet di legno
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Vantaggi: confronto con Pirolisi lenta • La pirolisi lenta è alla base del processo tradizionale per produrre carbone
di legna (charcoal). • Il carbone di legna è un combustibile prodotto dal processo di
carbonizzazione della legna, che consiste nella trasformazione di un composto organico in carbone. È un processo naturale che avviene durante la combustione della legna (combustibile) in presenza di scarso ossigeno (comburente). • Il processo di carbonizzazione nelle carbonaie poteva durare fino a 5 o 6 giorni e da una quantità variabile dai 30 ai 40 quintali di legna si ricavavano dai 6 agli 8 quintali di carbone, con un rendimento in massa intorno al 20%, contro il 90% della torrefazione.
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Svantaggi • Aumento dei costi di investimento. • Necessità di combustibile esterno,
con incidenza sul costo del prodotto finale.
• Non è un processo semplice da attuare
• Per creare l'assenza di ossigeno è necessario operare a tenuta stagna
• Necessità di ottimizzare il bilancio energetico per raggiungere la convenienza economica.
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Cost
i - E
BES
(*) CIF (Cost, Insurance and Freight) include il costo del prodotto, il costo dell'assicurazione marittima e il costo del trasporto via nave fino al porto di destinazione.
(*)
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Punti critici • Controllo del processo • Dipendente dalla tipologia di biomassa • Rendimento della trasformazione • Se la biomassa torrefatta deve essere poi trasformata
in pellet, è necessario trovare una temperatura di torrefazione ottimale che consenta al prodotto di avere le caratteristiche desiderate (idrofobia, densità energetica, macinabilità) senza perdere la capacità di aggregazione, che tende a diminuire con l’aumentare della temperatura.
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Stato dell’arte
BIOENERGY – A SUSTAINABLE AND RELIABLE ENERGY SOURCE - A review of status and prospects - IEA BIOENERGY: ExCo: 2009:05
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Stato dell’arte • Le tecnologie di Torrefazione della
biomassa ai fini energetici si trovano attualmente in fase di dimostrazione.
• La forte richiesta del mercato ha messo in moto un cospicuo numero di sviluppatori.
• La tecnologia si basa spesso su tecnologie preesistenti, quali gli impianti di essiccazione o di pirolisi.
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Stato dell’arte
Accelerated Carbonized Biomass = Brandname © EBES GmbH
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Le sfide • La torrefazione distrugge l'emicellulosa, depolimerizza la
cellulosa e la lignina dovrebbe mantenere le sue capacità leganti necessarie per permettere la successiva pellettizzazione.
• Diventa necessario individuare una finestra operativa dove si mantengono le proprietà leganti ottenendo però al contempo un prodotto con le caratteristiche desiderate.
• Qual'è l'influenza esercitata dalla tipologia di biomassa elaborata?
• La torrefazione non è ancora economicamente conveniente.
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Vantaggi del co-firing col carbone • Ogni tonnellata di biomassa torrefatta bruciata in co-firing col
carbone riduce la produzione di biossido di carbonio fino a 2,8 tonnellate.
• Il legno torrefatto può essere gestito esattamente come il carbone; il co-firing è stato testato fino al 10%; probabilmente può essere elevato fino al 30% con il carbone.
• La biomassa torrefatta non assorbe acqua e può essere immagazzinata all'aperto come il carbone.
• Durante il processo di torrefazione, molte sostanze volatili vengono bruciate, eliminando il rischio di slagging in caldaia.
• Il legno torrefatto produce livelli significativamente più bassi di NOx e SOx di emissioni inquinanti rispetto al carbone.
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Torrefazione @ RE-CORD • Un impianto di pirolisi da
laboratorio è in fase di installazione presso l’area RE-CORD di Pianvallico.
• Sarà utilizzato anche per prove di torrefazione della biomassa. – Capacità di processo: 1 –
1.5kg/h
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Grazie per l’attenzione!
Leonardo Nibbi [email protected]