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Adobe InDesign FEATURES: Working with Colours Text and Paragraphs Styles Prepress, Preflight and Printing Magazine Verranno a chiederci del nostro forum. . . 6 Maggio 2012

Social - 6 maggio 2012

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Social - 6 maggio 2012

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21 Aprile 2012

Adobe InDesign

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Verranno a chiederci del nostro forum. . .

6 Maggio 2012

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Editoriale

Da quando Internet ha rivoluzionato praticamente ogni aspetto della nostra società, anche per la politica

la comunicazione via web è diventata una questione molto dibattuta; alle straordinarie prospettive che si aprono per i vari soggetti politici, infatti, si contrappone il rischio di dare vita a realtà autoreferenziali e quindi “di nicchia”, seguite solo dagli addetti ai lavori, senza una reale utilità per la società nel suo complesso.

Ben consapevoli di ciò, con la nascita di “Social” noi Giovani Democratici di Afragola intendiamo promuovere un esperimento innovativo nella realtà informativa e politica cittadina; un “progetto di informazione partecipata” che non rappresenti semplicemente un’ulteriore occasione per la nostra Organizzazione di comunicare il suo pensiero e le attività messe in campo, ma l’opportunità per tutti di partecipare, anche tramite questi strumenti d’informazione, ai destini della nostra comunità.

In tal senso, “Social” si propone innanzitutto come uno strumento per far emergere le problematiche del nostro territorio e stimolare la discussione collettiva intorno alle scelte e alle strategie per costruire un’Afragola più giusta e degna di essere vissuta; ma, naturalmente, con questo progetto intendiamo anche dare visibilità e mettere “in rete”, per dar loro ancora più forza, le tante realtà positive che operano sul nostro territorio, pressochè abbandonate da un sistema politico-amministrativo sempre più miope ed autoreferenziale. Inoltre, ”Social” rappresenta un’occasione per chiunque voglia cimentarsi con i temi politici,

sociali, economici, culturali che riguardino il nostro territorio e, perché no, anche di più ampio respiro; questo sia come crescita personale e, osiamo dire, professionale, sia semplicemente per partecipare al dibattito cittadino con le proprie idee, proposte, critiche, considerazioni.

Invitiamo dunque i lettori ad instaurare con questo nostro nuovo progetto un proficuo rapporto di reciproco “scambio” e, magari, anche a parteciparvi direttamente: d’altronde, al di là degli entusiasmi iniziali, che giustificano la nostra euforia intorno al progetto, “Social” si presenta come una realtà lungimirante, dinamica e flessibile. Insomma, tutti coloro che saranno attratti da quest’esperienza potranno inserirsi e così contribuire in maniera decisiva al raggiungimento delle finalità del progetto, con un processo di crescita dei contenuti, della struttura e degli aspetti più prettamente “editoriali” che certamente porterà “Social” a diventare una realtà meglio strutturata ed ad espandersi anche attraverso i mezzi di comunicazione più tradizionali, contagiandoli.

Lo spirito partecipativo è d’altronde alla base del nostro agire politico, in nome del recupero di un’identità comunitaria che la nostra città ha smarrito da fin troppo tempo; il nome “Social”, come vedete, non è stato quindi scelto a caso. In bocca al lupo a tutti, e buona lettura.

“Perché Social?”

Armando Fico – resp. comunicazione GD Afragola Francesco Zanfardino – segretario GD Afragola

Social” è un progetto di informazione partecipata promosso dai Giovani Democratici di Afragola per comunicare il proprio pensiero e informare circa le proprie iniziative, ma anche e soprattutto per offrire spazio alle problematiche del territorio, alle sue realtà positive e a tutti coloro che vogliano partecipare al dibattito cittadino con le proprie idee, opinioni, proposte.

Mail redazionale: [email protected] Sito:www.social.gdafragola.it Pagina Facebook: SOCIAL

D I S C L A I M E R Questo progetto non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene pubblicato senza alcuna periodicità; non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7 Marzo 2001.

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Sono passate poco più di due settimane dalle elezioni del “Forum dei giovani” e che hanno visto l’elezione di undici giovani afragolesi alla guida di uno strumento

che, nelle mani giuste, potrebbe farsi promotore di quella svolta giovane e pulita di cui necessita la politica ad Afragola. Alla prima assemblea pubblica del forum (che ancora non è stata convocata, ndr) verrà anche ufficializzato il nome del coordinatore, eletto a scrutinio segreto (?) dagli undici. Gli oltre 700 iscritti, prima di andare al voto, si sono organizzati, a seconda di come intendessero gestire il forum, in due gruppi: “Primavera Afragolese” e “Gioventù afragolese”. La prima piattaforma, nata subito dopo la notizia della costituzione del forum, si è unita sotto i valori della solidarietà generazionale e dell’importanza della partecipazione alla gestione dei processi della città, con l’intento di stringere un patto con i giovani afragolesi per portare, finalmente, ad Afragola un luogo di confronto e di discussione che potesse dare una spinta all’emancipazione sociale e culturale che, diciamocelo, non è molto alta nella nostra terra. Essa si è riunita più volte pubblicamente, iniziando a proporsi come un luogo di elaborazione delle proposte su cui il forum può operare, registrando un’ottima partecipazione in tutte le occasioni. La seconda piattaforma, nata molto più avanti, ha soltanto celebrato un “aperitivo di fine campagna elettorale”. Dopo il momento elettorale, che ha visto la prima eleggere 4 consiglieri e la seconda 7, quelli di “Gioventù afragolese” hanno gridato alla vittoria, rivendicando la “proprietà di destra” del forum, dimenticando, forse, che il forum dei giovani rappresenta un momento in cui i ragazzi superano il classico e retorico conflitto politico confrontandosi su come innalzare la vivibilità della nostra città, rendendola più “a misura di giovane”. Evidente è, quindi, che non si parte con il piede giusto. Ad un anno dalla fine dell’amministrazione Nespoli, si corre il serio pericolo che qualche consigliere comunale, con ambizioni elettorali, tenti di mettere il

cappello sul nostro forum per farsi pubblicità gratuita attraverso gli occhi di tanti giovani che, in questo strumento, ripongono le loro migliori speranze e la voglia di non lasciare la propria terra nello stato in cui tutti noi la conosciamo. Proprio per evitare tutto questo, al momento della costituzione di “Primavera Afragolese”, le giovanili politiche aderenti decisero di non candidare nessuna figura politica di spicco all’interno della piattaforma, lasciando ai ragazzi l’onere e l’onore di provvedere da soli alla nascita e alla crescita del gruppo e, con questo spirito, siamo convinti che lavoreranno all’interno del forum, soprattutto consci che, la propria funzione istituzionale, rappresenta tutti i giovani di Afragola e non solo i propri elettori. Di vitale importanza diventa, a questo punto, che anche tutto il resto del gruppo dirigente eletto lavori in tal senso, mostrandosi slegato da logiche politiche che, di certo, non dovrebbero appartenere a noi giovani. Altrimenti cosa diremo di questo forum, se non che è stato l’ennesimo fallito di questi 5 anni di amministrazione Nespoli? Speriamo che i giovani afragolesi non siano così masochisti da perdersi nei giochi politici che hanno ridotto Afragola ad una città degna dei migliori film western che il mondo cinematografico conosca.

Antonio Esposito

Verranno a chiederci del nostro forumNel gioco delle parti, iniziano i primi screzi, sperando che non diventi l’ennesimo carrozzone nespoliano.

Attualità

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Ecologia e Vivibilità

Domenica scorsa, passeggiando sulle nostre due ruote per la “biciclettata dimostrativa” che abbiamo organizzato per le vie di Afragola, non

sono certo mancate le occasioni per riflettere sulle condizioni talora devastanti di degrado e abbandono in cui versano i quattro angoli della nostra Città. Lo scempio ambientale di contrada Leutrek, dove all’ombra delle “fumarole del mistero” che emergono dalla discarica del Cantariello si accatastano le solite montagne di rifiuti più e meno tossici, accanto ai campi coltivati, ad un “parco lineare” dove si stanno svolgendo gli ennesimi lavori da centinaia di migliaia di euro per ottenere, con tutta probabilità, uno spazio verde non sfruttato e quindi abbandonato; il tutto affianco al centro servizi alle imprese, anch’esso realizzato con fior fiori di denaro pubblico ma mai aperto. A pochi metri, la vergogna dello Stadio Moccia chiuso, con milioni di euro bruciati per una ristrutturazione che si è conclusa con l’esodo forzato delle squadre cittadine e l’impossibilità, per gli sportivi professionisti ma anche amatoriali, di avere adeguate strutture nella propria città. Più verso il centro cittadino, la devastazione dei “campetti” adiacenti al Parco Sant’Antonio, dove i bambini si arrangiano a giocare tra canestri rotti, recinzioni di ferro divelte e l’abbandono più totale. Dall’altra parte di Afragola, lo spettacolo indecoroso in Corso Aldo Moro delle palme devastate dal punteruolo rosso o, meglio, dall’incuria dell’Amministrazione, affianco ad un beffardo cartello di “benvenuto” nella nostra città; e, a pochi metri, l’abbandono del centro LU.MO. e delle strutture sportive adiacenti, i cui lavori di riqualificazione dovevano partire già da diversi anni e che invece sono ben lontani dal taglio dei nastri.E questo giusto per focalizzarci su qualcuna delle innumerevoli criticità della nostra Afragola; ma naturalmente non potevamo solo limitarci all’attività di “denuncia”: ecco dunque le nostre proposte sul tema dell’ecologia e della vivibilità cittadina, che già avevamo sottoposto alla cittadinanza nel nostro documento

congressuale dello scorso Marzo (consultabile per intero sul nostro sito www.gdafragola.it) e che abbiamo riassunto nel volantino che abbiamo distribuito in questi giorni (e che vedete qui allegato, ndr). Una nuova politica dei trasporti, che risolva il problema del traffico incentivando la mobilità ciclabile e pedonabile, nonché quella “collettiva” su motore (bus cittadini, car-sharing),

risolvendo anche i problemi che tanti cittadini hanno nel poter raggiungere la stazione o altri punti nevralgici di Afragola e dintorni, contribuendo inoltre a restituirci il diritto di respirare aria più pulita. Una rivoluzione energetica che tramite le rinnovabili e l’efficienza energetica faccia risparmiare denaro e protegga l’ambiente e la salute; una ciclo virtuoso dei rifiuti che risparmi materiali e quindi risorse economiche, eviti lo scempio delle discariche e degli inceneritori e crei nuovi posti di lavoro. Un freno al consumo di territorio, andando a recuperare gli edifici inoccupati e restituendo una fisionomia cittadina ai quartieri ghetto della periferia, quindi rilanciando la piccola e media impresa edilizia del territorio nonché riqualificando davvero il centro storico e le periferie della città; consentendo, inoltre, un rilancio dell’agricoltura, grande occasione occupazionale e di crescita per il nostro territorio. Infine, rendere la nostra città più vivibile da bambini, anziani,

genitori, studenti, sportivi tramite aree verdi attrezzate in tutti i quartieri della città, con anche un grande parco urbano che potrebbe attrarre flussi di visitatori da tutta l’area nord di Napoli com’è già avvenuto a Cardito.Insomma, una idea di Afragola come città finalmente in crescita e degna di essere vissuta; non un sogno, ma un insieme di proposte concrete e già attuate altrove, che però richiedono una nuova classe dirigente, attenta agli interessi comuni e non a quelli personali; è questa la sfida che ci attende come Afragolesi tra meno di un anno e che dobbiamo assolutamente cogliere … altrimenti sarebbe un vero peccato, no?

ECOLOGIA E VIVIBILITA’: IL CAMBIAMENTO PASSA DA QUI

Francesco Zanfardino – segretario GD Afragola

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Contratto rescisso con la Smart Project: niente più strisce blu ad Afragola. Le proteste dei Giovani Democratici di Afragola proseguivano dall’Ottobre scorso.

Iniziative

Armando Fico - resp.comunicazioni GD Afragola

Procede a gonfie vele il progetto GDA-Radio, la web-radio ideata dai Giovani Democratici di Afragola circa un anno fa. Anche stavolta come nel loro stile i GD

afragolesi sono riusciti a far sentire la loro voce sfruttando tutti gli strumenti a loro disposizione. Il sito internet www.spreaker.com permette a chiunque di seguire le idee e i contenuti dei Giovani Democratici accompagnati da tanta buona musica selezionata dagli stessi giovani radio speaker. Il progetto nasce dall’ idea degli stessi militanti, che ispirati dal mito delle radio pirata che negli anni 70-80 nascevano

come funghi in tutta la penisola e forti di qualche perizia tecnica, sono riusciti a comporre un progetto radio degno di nota compreso di una redazione, di un palinsesto settimanale fisso e una grande varietà di contenuti oltre alla tanta buona musica.Ma GDA-Radio non si pone solo come

strumento di informazione riguardo le news locali e culturali che riguardano il mondo dei giovani; GDA Radio si pone come la “Radio-Aut” Afragolese, che, con coraggio e purezza d’animo, non lascia nel silenzio le lacune di virtù di cui i protagonisti della ‘malapolitica’ afragolese sono da tempo i migliori insegnanti. Non a caso quindi lo slogan ‘’La radio che dà voce alla tua voce’’, per rammentare alla popolazione giovane di Afragola che GD non e’ semplicemente uno dei tanti simboli politici, ma un progetto che mira ad un miglioramento partecipato della comunità a partire dalla denuncia delle inadeguatezze dell’attuale classe dirigente. Punta di diamante del palinsesto di GDA-Radio è Underground; trasmissione in cui artisti emergenti dell’hinterland napoletano hanno la possibilità di presentarsi e di raccontare i loro progetti agli ascoltatori. Inaugurano la trasmissione Sabba e gli Incensurabili, seguiti da BluDiMetilene, Sbirro Funk, Metrosoundsud e tanti altri. Insomma, una moderna rivisitazione di un vecchio modo di comunicare, di cui i Giovani Democratici si sono resi tra i migliori interpreti.

Egidio Davide Salzano

GDA RADIO, LA RADIO CHE DA’ VOCE ALLA TUA VOCE

Questa che può suonare come una liberazione per i cittadini afragolesi, stanchi di dover sottostare all’istituzione del parcheggio a pagamento, è al

tempo stesso una delle più grandi sconfitte che l’attuale giunta di centrodestra deve assumersi nei confronti dei suoi sostenitori e nei confronti della città tutta. Infatti, quanto da noi detto, stradetto e sostenuto nei mesi scorsi anche da una poderosa petizione popolare per l’abolizione delle strisce blu, si è verificato con assoluta precisione e nettezza: “la Smart Project s.r.l. è una società condizionata dalla criminalità organizzata”, e ad affermarlo è l’interdittiva antimafia della prefettura di Napoli notificata presso il Comune di Afragola appena la settimana scorsa. Pronte le reazioni dalla rescissione del contratto, fino alla consueta dinamica dello “scaricabarile” tra i vertici che hanno condotto in porto la stipula del contratto di appalto con controparte la Smart Project s.r.l. , ma rimangono molti interrogativi intorno all’azione dei nostri amministratori. Perché non scartare da subito la suddetta società quando è giunta, nel Maggio scorso, un’informativa atipica che informava delle potenziali collusioni con la criminalità organizzata della stessa? Perché non fare proprie le esperienze di Lecco e Aversa, che già avevano rescisso il contratto con la Smart Project s.r.l. per gli stessi motivi? Per quale ragione sottoporre i cittadini ad un’indebita tassa, perché di vera e propria tassa si trattava, camuffandola come “servizio dovuto alla comunità in nome della disciplina del traffico stradale”? Ma al di là delle facili conclusioni a cui può arrivare il lettore già da sé,

e senza neanche più soffermarsi sul rapporto problematico tra Nespoli, la sua giunta e la legalità, bisogna riflettere sull’ennesimo scivolone del governo cittadino. Può essere considerata virtuosa un’amministrazione che decide di metterci la faccia solo quando si tratta o di scendere in campo per difendere il Sindaco (e ormai non lo si fa nemmeno più con così tanto piacere) o quando si tratta di rifarsi il trucco, come in occasione della presentazione del progetto “E-part”, ma che poi si nasconde dietro i “non sapevamo” o i “rispetteremo comunque la legge”? Credo proprio di no, dal momento in cui i nostri amministratori sono stati i primi a cercare di forzare la legge stessa per scardinarne i legami e conseguire indebiti benefici! Ma a lasciare sgomenti è la sua capacità ad ignorare la voce dei cittadini condensata in oltre mille firme apposte dagli afragolesi sulla nostra petizione popolare per l’abolizione delle strisce blu. Immagino che ai nostri amministratori sia sfuggito che così facendo hanno lanciato un chiaro segnale di insensibilità nei confronti della volontà popolare su cui trova giustificazione la loro stessa maggioranza politica così come uscita dalle urne cinque anni fa. Senza accorgersene, quindi, si sono delegittimati agli occhi degli afragolesi tutti. Così, viene da chiedersi che speranze abbia Afragola se nei prossimi anni continuerà ad essere governata da amministratori che “non vedono, non sentono, e parlano solo all’occorrenza se fa comodo”. Intanto, mettiamo in lista quest’altro fallimento, in attesa che potremo darne conto agli elettori per intero il prima possibile.

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Riflessioni

Fin dagli albori dell’umanità si sono susseguite mutazioni antropologiche, sociali e di costume. In questo magma caotico e rovente di avvenimenti, dove

non è più possibile distinguere il vero dal falso, dove la storia delle masse ha rimpiazzato la più vera di tutte, quella di ogni singolo essere umano, una cosa resta per autenticità inequivocabile: le mani. Quelle stesse mani che hanno alzato la piramide di Cheope, le Colonne d’Ercole o costruito le meraviglie di Costantinopoli sono giunte a me, in un giorno in cui la vita mi sorprese come lei sola sa fare, senza avvertirti e senza il tuo permesso. Quelle che vidi per la prima volta, nonostante non ricordi con precisione il momento esatto della scoperta, furono le mani di Raffaele. Attaccate alle braccia di ogni individuo, quei membri scoperti soffrono e stridono come ogni parte del nostro corpo. Sono come il volto, posso vedere su quella pelle consunta e callosa i segni del tempo e della vita. Forse anche l’abito fa il monaco, ma più di ogni altra cosa le nostre mani dettano ciò che siamo, e danno una lieve parvenza di ciò che saremo. Quando appoggia distrattamente una mano sul suo capo chino, Raffaele non sa che in quel momento ha un calice che raccoglie per lui ogni sua lacrima, ed ogni nervo che esce fuori dall’epidermide prova in lui una friabile sensazione di piacere. Potrebbe determinare la realtà in un susseguirsi di movimenti ben precisi, costruire architetture meravigliose, scrivere un libro o potare una pianta che

ogni forma naturale accoglierebbe contemplandola. Ogni essere umano costruisce la propria vita con le sue mani, e vi è un canale intangibile ma sempre percepibile che comunica il senso stesso dell’esistenza attraverso la nostra individualità biologica. Quanto Amore è passato tra quelle mani, Raffaele, e quanto ne passerà ancora? Quasi tutti i giorni incontri i tuoi figli, mentre rincasi dopo estenuanti

momenti di lavoro, distraendoti dal diabete e dall’ipertensione che ti porti dentro come un feticcio qualsiasi nel portafogli di un devoto cattolico. Loro e tua moglie sono il parto di quelle mani, e anch’essi dovrebbero comprendere che la vita in fin dei conti, la parte che più importa a noi uomini, passa solo da lì. Perché senza quelle mani probabilmente non sarebbero nulla, o forse molto poco. Davvero poco. Poi di notte sei solito svegliarti,

non sei una persona che dorme bene. Pisci in bagno e poi entri in cucina, un ultimo sguardo alla tv e ritorni nel tuo letto, accomodandoti nella tua solita e stucchevole posizione, senza interrogarti degli indignati che vivono altri momenti, in altri posti nel mondo. Ma che riposino pure le tue mani stanotte. Domani ti attende il tuo nuovo ed ennesimo giorno. Ma mi piacerebbe un giorno scoprire quel mondo, chiuso in un palmo tra il pollice e il mignolo. Tutta l’umanità passa da lì, tra quelle dita.

Giuseppe Salzano

“Le Mani”

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Area Interattiva

“ Vuoi contribuire a Social con idee, opinioni, lettere, proposte, suggerimenti, critiche? Scrivici a [email protected]

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Primo Maggio: festa dei lavoratori. Si discute tanto sul significato di questa ricorrenza: giorno di svago e di divertimento oppure di mobilitazione e di lotta?

Un binomio, questo di festa e lotta, che accompagna la celebrazione del primo maggio nella sua evoluzione più che secolare, dividendo i fautori dell’una e dell’altro pensiero. In ogni caso, festeggiare il primo Maggio attivamente è fondamentale per ricordare, ancora una volta, i diritti civili, i morti sul lavoro (o meglio sul non lavoro) e i precari. I Giovani Democratici di Afragola hanno partecipato dinamicamente alla grande festa del primo Maggio, presentandosi in massa e con grande entusiasmo al “concertone” organizzato da CGIL, CISL e UIL in piazza San Giovanni a Roma. Oltre 800.000 persone si sono radunate in occasione della kermesse musicale che, al di là delle scontate prosopopee, dei soliti cliché e di una massiccia dose di populismo, ha dato vita ad uno spettacolo unico, che emoziona sempre. Al centro di questa grande festa, l’amato, odiato, desiderato, sperato, fondamentale lavoro. E’ doveroso ricordare, a tal proposito, la prima frase dell’Articolo della Costituzione Italiana: “L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”. E’ tramite il lavoro che una persona può raggiungere la sua completa realizzazione in società ed una società che non garantisce il diritto al lavoro e la tutela dei lavoratori non sarà mai pienamente democratica. Negli ultimi anni i lavoratori che possono festeggiare la loro festa sono sempre di meno e i dati da inizio anno denunciano qualcosa di surreale : il tasso di occupazione è sceso al 56,9%. I giovani che non lavorano e non frequentano corsi di studio sono saliti a 1,5 milioni ed

è questo uno dei fattori che non fa altro che incrementare l’inquietante aumento di suicidi avvenuti quest’anno. Tuttavia non riporteremo qui ulteriori percentuali,numeri e dati, perché dietro ad ogni numero si cela un dramma e la cosa più rispettosa da fare è almeno cercare di non ridurre tali stragi a fredde statistiche. Non riporteremo nemmeno la vergogna che si può provare per una classe politica che rimane inerme davanti a tutto ciò che accade, che esige sacrifici nonostante razzoli più del dovuto senza il minimo pudore. Intanto, ci sono giovani che o non hanno lavoro o si affannano tra un call center e altri lavoretti, quasi sempre in nero, costretti a dipendere comunque ancora dai genitori. C’è chi il lavoro l’ha perso e supera la soglia dei quaranta trovandosi costretto ad accettare (quando si trova) un lavoro sottopagato, a volte più di uno, perché se hai una famiglia da sfamare, come ci arrivi a fine mese?Ricordiamolo questo primo maggio. Ricordiamolo per creare nuovi posti di lavoro e superare il dramma della disoccupazione. Ricordiamolo per difendere la nostra bella costituzione italiana e lo statuto dei lavoratori, i nostri diritti, i nostri doveri. Ricordiamolo ogni giorno con onestà, nei sindacati, nei partiti, in ogni luogo dove si può fare politica sincera e pulita, con passione, intelligenza e sacrificio per il bene comune e il bene dei più deboli, dagli anziani ai bambini. Per costruire una società più giusta bisogna essere tutti quanti più protagonisti e meno spettatori, perché la storia la facciamo noi, la storia siamo noi.

Giuseppe Rocco

CulturaPrimo maggio del desiderio: la speranza, la passione, il futuro.

Per chi parla di musica e cultura non c’è niente di meglio che presentare un gruppo locale, di sentire che la propria terra è ancora in grado di esprimersi attraverso

l’arte. Dal momento che di artisti sul territorio ce ne sono, e neanche pochi, è giusto che se ne parli. Questo fanno i ragazzi di GDA Radio nella trasmissione “Band Emergenti” in onda ogni sabato alle 19.00 su www.spreaker.com. Proprio al microfono della web radio dei Giovani Democratici di Afragola Antonio Esposito e Tommaso Amorino hanno presentato il progetto Metrosoundsud in occasione dell’uscita del loro primo album “Capemmur”. Il lavoro s’incentra sui problemi della società, con occhio di riguardo al Mezzogiorno. E d’altronde il titolo del disco, appunto, “Capemmur”, rievoca immediatamente, con espressione tanto nostrana quanto forte ed efficace, l’esasperazione degli invisibili, delle vittime dei giochi di potere e della cattiva politica. I Metrosoundsud parlano degli ultimi e delle difficoltà reali con un linguaggio che si avvicina ed esprime efficacemente la realtà e la quotidianità nuda e cruda, priva di sofismi. A tale scopo la scelta del dialetto napoletano come linguaggio non poteva dimostrarsi più appropriata. Il sottofondo musicale alla voce di Antonio Esposito, pur rimanendo fedele alla sua matrice etnica e folk, rifiuta di essere inquadrato in una precisa etichetta di genere. E’ lo stesso Antonio che agli speaker di GDA Radio manifesta l’approccio libero e privo di schemi che il gruppo ha con la musica che compone. La prima traccia dell’album è la title track Capemmur, la quale suona

come una disincantata constatazione dei problemi sociali di Napoli; problemi di cui non tutti riescono a rendersi conto, ma l’invito ad una riflessione ulteriore giunge ben presto con Arape l’uocchie. Il pezzo di maggior effetto è probabilmente 167: intro di grande effetto con malinconici fiati di Esposito che trovano un egregio sottofondo nell’arpeggio di Amorino. Il pezzo nasce in seguito ad un’esperienza di vita vissuta e ad un dramma vero: quello della tossicodipendenza. Non è difficile che ci si imbatta in qualcuno che faccia uso di droghe tra le cosiddette vele di Scampia, ma un giovane in overdose con l’ago ancora infilato nel braccio è uno spettacolo che quantomeno ti rimane dentro. “Il pezzo è nato proprio su questo dramma” - spiega Esposito agli ascoltatori di GDA Band Emergenti - “un giovane in fin di vita con tanta gente intorno. Le macchine che passavano come se nulla fosse, lasciandolo quasi al suo destino”. Tanto di cappello al gruppo per essere riuscito a rendere in maniera così vivida e forte queste emozioni attraverso la musica. Vi ricordiamo che il “Capemmur” è disponibile e completamente gratuito su YouTube pronto per l’ascolto ed un approfondita intervista ad Esposito ed Amorino è a disposizione di chiunque nei podcast di GDA Radio, su www.spreaker.com. Insomma, non ci resta che sperare di ascoltare altri lavori di questa caratura da Esposito e compagnia e fare loro i nostri migliori auguri.

Vincenzo Salzano

Metrosoundsud, i problemi della società tra le suggestioni della world music.

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