Upload
giovanni-iodice
View
219
Download
0
Tags:
Embed Size (px)
DESCRIPTION
Scoordinati News, il magazine del Motoclub Scoordinati
Citation preview
NUMERO 6 Novembre - Dicembre 2011
Fascicolo nr. 19
YES VIDEO PRODUCTION TEAM
A TE POESIA INTO THE WILD DREAM CAR – ZENVO ST1
CINEMA – REAL STEEL
MOTO HISTORY – SUZUKI GSX-R 1100
SRT – SCOORDINATI RACING TEAM
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO – CAP 9
NEWS
Bimestrale a diffusione telem
atica a cura del Motoclub Scoordinati, consultabile on-line al sito www.mcscoordinati.com
. Non in vendita. No scopo di lucro.
SCOOrdINaTI
YES video production team Il Team specializzato in produzioni video del nostro Motoclub (a cura di Yoyo) pag. 4 – 7
Into the wild Sezione dedicata al film Into the Wild, la sezione in futuro ospiterà articoli inerenti all’argomento (a cura di Grapin) pag. 8 – 11
Dream Car Zenvo ST1 (a cura del Mc Yoyo) pag. 12 – 13
A te Poesia Inauguriamo la nuova sezione dedicata alla Poesia (a cura di Poggiamorella) pag. 14 – 15
Cinema Real Steel (a cura di Yoyo) pag. 16 – 19
Moto History Suzuki GSX-R 1100 (1986-1996) (a cura di Yoyo) pag. 20 – 21
Un viaggio lungo un sogno Il viaggio in solitaria del nostro amico Daniele nella Terra del fuoco che giunge al suo 9° capitolo (a cura del Did748) pag. 22 – 27
Scoordinati Racing Team Un anno di Pistate tra i più bei circuiti italiani (a cura di Yoyo) pag. 28 – 29
Raduni e Chilometraggio Resoconto delle uscite effettuate nel 2011 con relativo chilometraggio (a cura del Mc Scoordinati) pag. 36
Motoclub Scoordinati Organigramma e info del nostro Motoclub (a cura di Yoyo) pag. 37
EDITORIALE a cura di Yoyo
Per pubblicare articoli
sul nostro Magazine
Auguri di Buon natale e felice
Anno Nuovo.
Ecco l’ho detto prima così non lo
dimentico.
Giorni fa si è tenuta l’Assemblea
dei Soci 2011 dove 98
Scoordinati sono intervenuti tra
riunione e cena. E’ stata una
serata colma di emozioni, dalla
presentazione dei numeri
raggiunti quest’anno, alla
proiezione del Film sul nostro 2°
Motoraduno Scoordinati 2011,
fino a concludere la serata con le
premiazioni per quanto riguarda
alcune discipline che ogni anno
curiamo in modo particolare.
Come dicevo le emozioni non sono
mancate, ed è stato bello vedere
parecchi volti nuovi pronti a
tesserarsi per l’anno 2012, come
è stato altrettanto bello vedere
confermati i veterani che hanno
fatto la storia di questo Motoclub.
Le emozioni sono esplose durante
la proiezione del Film che la YES
video production team ha ultimato
in tempi record per la serata, IL
CONTAGIO. L’infezione è stata
uniforme e come un Virus ha
preso cuore e cervello in tutti i
presenti.
Sarà difficile per noi replicare i
fantastici numeri del 2011, e per
numeri intendo: affiliazione di
Soci, chilometri percorsi in un solo
anno, uscite effettuate, senza
contare le cifre da capogiro del
nostro Motoraduno.
Ma come una volta disse un tizio,
siamo qui per questo, e nulla è
impossibile, a tutto c’è rimedio, e
tutto può avverarsi e chi più ne ha
più ne metta.
Superare la soglia dei 121 Soci,
perché no? Oltrepassare il confine
dei 120.000 Km percorsi in un
solo anno, why not? Accogliere
più di 860 Bikers per il nostro
Motoraduno… beh noi ce la
metteremo tutta, ma bisogna fare
i conti con le dimensioni della
nostra amata piazza del Molo.
Obiettivi che potremmo
raggiungere sempre gli uni
accanto agli altri, senza se o ma
che tengano, ma tutti uniti verso
un solo scopo, quello di arricchire
giorno dopo giorno questo
Motoclub, che di Motoclub ha ben
poco.
Concludo questo editoriale con un
pizzico di amarezza, perché in un
periodo sentito come il Natale, ci
sono ancora persone che soffrono
o che non possono godersi questi
giorni in serenità.
Che tutto il male che produce
male si dissolva nel tempo e lasci
spazio ai sorrisi dei bambini e alle
carezze dei loro genitori.
Che per un giorno politicanti e
politici fannulloni si guardino allo
specchio pensando a chi ha perso
il proprio posto di lavoro nel
periodo Natalizio.
Ancora Auguri da parte mia a
tutti i lettori di Scoordinati News.
YES video production team
A cura di YES
Questa splendida realtà nata
quasi per gioco è diventata nel
corso di questi 2 anni, un Team
affiatato con una unica
spasmodica passione, il Cinema.
YES video production team,
nasce dalle ceneri della vecchia
YMM (Yoyo Movie Media), e
vuole essere un punto di
riferimento per tutto ciò che
riguarda il video editing
specializzato nelle due e quattro
ruote. Per chi non lo sapesse
ancora l’acronimo deriva dalle
iniziali dei nomi di Yoyo, EtaBeta
e SilvioSv (soci del MC
Scoordinati).
Tutti i lungometraggi che
riguardano da vicino il Motoclub
stesso sono firmati YES, e ci piace
pensare che i nostri lavori
vengano di volta in volta
acclamati dai Soci del Motoclub
il che non può che onorarci.
Gli strumenti a disposizione sono
di modesto livello, il che fa
trasparire l’altra faccia della
medaglia, ovvero dove non
possono arrivare i dispositivi
giunge l’inventiva, e questo di
certo non ci manca.
Quest’anno, per il primo anno,
YES ha aperto le porte anche ad
altri collaboratori che hanno
dato il loro inestimabile
contributo alla causa
cinematografica. LilloZeta e
Cicalino86 (anche loro Soci del
MC Scoordinati) si sono prodigati
il primo per quanto riguarda le
riprese video all’esterno, il
secondo ormai specializzato nel
On Bard Camera. A tutto questo
non dimentichiamo la sezione
fotografica curata come sempre
da Delfina che quest’anno ha
avuto a sua volta due altri validi
collaboratori: Ottavio e
Andreina.
Senza di loro lo sforzo per
produrre Il Contagio (titolo del
2° Motoraduno Scoordinati), non
sarebbe potuto avvenire, ed
ancora una volta desideriamo
ringraziarli tutti.
E’ una causa che sposiamo
volentieri, è una passione ancor
prima che un lavoro vero e
proprio (nel senso dell’impegno).
A volte per modificare una sola
fotografia bisogna rompere
(gergo tecnico) una time-line
durata ore ed ore di intenso
lavoro.
Non è facile, ma lo accettiamo,
come accettiamo le critiche
purché siano costruttive e non
fine a se stesse.
E se la risultante di tale impegno
sono i sorrisi e le emozioni delle
persone che guardano i nostri
lavori, non può che fornirci l’assist
per un maggiore impegno.
Continua
Nello specifico del film proiettato
pochi giorni fa durante
l’Assemblea dei Soci 2011, da
dove nasce l’idea del Contagio?
Beh, per avere una chiara
risposta basta vedere il film in
particolar modo il Capitolo 7.
In altre parole l’idea del
Contagio è venuta dopo aver
visionato circa 4.250 fotografie
per la realizzazione del film.
Tutti gli sguardi degli Scoordinati
emanavano una strana
luminescenza, come se fossero
fonti di luce propria, da qui il
concepimento della variabile
Virus, un virus che infetta
dolcemente, senza destare il
minimo sospetto, ma che una
volta nel cervello si aggrappa ai
neuroni senza via di scampo.
E’ stata una bella esperienza, e
desideriamo ringraziare ancora
tutti per la collaborazione data,
in particolar modo gli
Scoordinarti Crazy Dance, un
gruppo di ballerini nato dal nulla
ma che è già diventato un must!
Il DVD verrà consegnato a
Gennaio, assieme ad altri
Gadget, a tutti i Soci tesserati
per l’anno 2012, durante la
prima riunione/cena che il Mc
Scoordinati organizzerà per
aprire l’anno 2012.
Fine
2° Motoraduno Scoordinati
2011
Il c ntagio
A cura di yoyo IL CONTAGIO
In alto la Cover del DVD che verrà consegnato
a tutti i Soci del MC Scoordinati.
Il DVD sarà doppio e prevede nel primo il Film
IL CONTAGIO, mentre nel secondo tutte le
interviste realizzate al Parco Festa.
YES video production team
A cura di YES
1. Anzitutto bisogna disporre di
telecamere adatte sia per
l’uso esterno sia per quello
interno, in quanto le
saturazioni e l’intensità della
luce (esterno/interno) sono
assai differenti tra loro.
2. Non bisogna tralasciare le
fonti audio da catturare con
microfoni adeguati per l’uso
specifico.
3. Successivamente cercare di
salvare le riprese video
effettuate, in apposite
cartelle con tagli (ciak) non
troppo lunghi.
4. Assicurarsi che le riprese On
Board Camera (auto/moto)
siano, per quanto possibile,
nitide e con pochi disturbi di
luce/ombra.
5. Bisogna disporre di software
in grado di montare il lavoro
delle riprese video effettuate
precedentemente. Un
Software per quanto
possibile completo negli
strumenti audio/video e nelle
loro applicazioni.
6. Esaminare la fotografia
scegliendo tra gli
innumerevoli scatti, quelle
ritenute più adatte al
contesto che si vuole montare.
Importante le fotografie
devono avere formato
rettangolare.
7. (Molto importante) Occuparsi
in modo quasi maniacale
della sezione audio, con
colonne sonore ad effetto ed
incastri audio camera e
soundtrack usando
dissolvenze di inserimento e
rilascio.
8. Inserire nelle varie Time-line
effetti grafici tra fotografie e
filmati.
9. Se il film è molto lungo,
chiudere le varie Time-line
renderizzandole in formato
.avi della durata di max. 15
minuti, rinominando i file con
la parola Ciak1, Ciak 2, Ciak
3 e così via.
10. Creare i titoli di coda
usando a scelta (a seconda
del film prodotto) animazioni
e font.
11. Qualora i Ciak risultino
omogenei tra loro e senza
errori (per errori si intendono
animazioni, transazioni,
colonne sonore, dissolvenze,
scrittura), si apre una nuova
Time-line denominata Time-
line Definitiva.
12. Caricare tutti i Ciak nella
Time-line definitiva
eliminando o riducendo il
cosiddetto buco (il classico
nero senza audio ne
immagine) che si viene a
formare tra un Ciak e l’altro.
13. Renderizzare il tutto in
formato .Avi (anche se
esistono altri formati come:
Mpeg-1, Mpeg-2, Avc
H.264, Wmv, Mpeg4 o Mov).
14. Impostare il tipo di Codec
Video, il Codec Audio la
Frequenza di
Campionamento e i Canali di
uscita.
15. Creare un Menù
personalizzato per la
riproduzione Dvd.
16. Masterizzare l’intero lavoro
su apposito supporto,
dopodiché il prodotto è
completato e pronto per la
riproduzione.
Fine
Come nasce un video
Dopodiché inizia il lavoro
vero e proprio di editing
audio/video.
Arrivati a questo punto,
riesaminare accuratamente tutti
i Ciak prodotti singolarmente.
A gennaio del 2008 esce nelle sale cinematografiche il film INTO
THE WILD (Nelle terre selvagge), scritto e diretto da Sean Penn,
basato sul romanzo di Jon Krakauer “Nelle terre estreme”.
Il film racconta la storia vera Christopher McCandless, un giovane
benestante che, dopo essersi laureato in scienze sociali
all’università di Emory nel 1990, dona i suoi risparmi in
beneficenza ed abbandona amici e famiglia per sfuggire ad una
società consumistica e capitalista in cui non riesce più a vivere.
La sua inquietudine, in parte dovuta al pessimo rapporto con la
famiglia, e in parte alle letture di autori anticonformisti come
Thoreau e London, lo porta a viaggiare per due anni negli Stati
Uniti e nel Messico con lo pseudonimo di Alexander Supertramp.
Durante il suo lungo viaggio incontrerà diversi personaggi dai
quali riceverà aiuto ed amicizia, donando in cambio il suo
messaggio di amore fraterno, ed ai quali, in alcuni casi, lui stesso
gli cambierà la vita; fino a raggiungere le sconfinate terre
dell’Alaska, dove la natura selvaggia ed incontaminata, col
tempo gli farà comprendere che la felicità non è nelle cose
materiali che circondano l’uomo, o nelle esperienze intese come
eventi indipendenti e fini a se stessi, ma nella piena condivisione e
nell’incontro incondizionato con l’altro.
“Happiness only real when shared”
La felicità è autentica solo se condivisa
Christopher McCandless
Il libro a cui il film è ispirato è
stato scritto da Jon Krakauer
basandosi sui racconti delle
persone che lo hanno conosciuto
durante il suo lungo viaggio, e gli
scritti lasciati da Christopher nei
suoi diari trovati in un vecchio
autobus abbandonato nei boschi
dell’Alaska, da lui chiamato
Magic Bus (attualmente meta di
pellegrinaggio da parte di coloro
che sono rimasti affascinati dalla
sua storia), dove fu ritrovato
morto nell’Agosto del 1992 da
due cacciatori che ne scoprirono il
corpo a due settimane dal
decesso.
Continua
INTO THE WILD A cura di Grapin
Ufficialmente è morto di fame (al momento del
ritrovamento il cadavere pesava circa 30kg) ma
altre possibili cause potrebbero essere state il
freddo o l’aver ingerito accidentalmente alcune
piante velenose.
Tra i suoi numerosi appunti, venne rinvenuta una
lettera scritta da Christopher a Ronald Franz, un
anziano veterano scontroso che lo ospitò in casa per
qualche tempo durante il suo viaggio, e con il quale
stabilì un forte legame di amicizia e stima, nella
quale, a mio avviso, con estrema e disarmante
facilità, Christopher ci fa riflettere sulla misura
consapevole di LIBERTA’ che ognuno di noi pensa di
avere, e non come possesso, ma come il regalo che
ogni giorno il creato ci rivolge, senza il quale,
purtroppo sempre più spesso, la nostra vita
inesorabilmente si appiattisce e si svuota di
prospettive in luogo di LIBERTA’ surrogate che non
saranno in nessun modo mai le nostre e per le quali
corrisponderemo sempre “l’affitto”. ndr…
A cura di Grapin
“Ron, apprezzo sinceramente l’aiuto che mi hai dato e i momenti che abbiamo trascorso insieme. Spero che la
nostra separazione non ti abbia depresso troppo. Potrebbe passare molto tempo prima di rivederci ma, ammesso
che io superi l’affare Alaska tutto d’un pezzo, riceverai mie notizie. Vorrei ripeterti solo il consiglio che già ti
diedi in passato, ovvero che secondo me dovresti apportare un radicale cambiamento al tuo stile di vita,
cominciando con coraggio a fare cose che mai avresti pensato di fare o che mai hai osato. C’è tanta gente
infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla
sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in
realtà non esiste niente di più devastante che un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la
passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze e quindi non esiste gioia
più grande dell’avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e
diverso. Se vuoi avere di più dalla vita, Ron, devi liberarti della tua inclinazione alla sicurezza monotona e
adottare uno stile di vita più movimentato che all’inizio ti sembrerà folle, ma non appena ti ci sarai abituato ne
assaporerai il pieno significato e l’incredibile bellezza. Ti sbagli se credi che la gioia derivi soltanto o
principalmente dalle relazioni umane. Il Signore l’ha disposta intorno a noi e in tutto ciò che possiamo
sperimentare. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in una
esistenza non convenzionale. La mia opinione è che non hai bisogno ne di me ne di nessun altro per portare
questa gioia nella tua vita. E’ semplicemente li che ti aspetta, che aspetta di essere afferrata, e tutto quello che
devi fare è tendere la mano per prenderla. Spero davvero, Ron, che non appena ti sarà possibile, lascerai Salton
City, attaccherai una roulotte al camion e comincerai a goderti il grande lavoro che il Signore ha compiuto
nell’ovest americano, vedrai cose, conoscerai gente, e ti insegneranno molto. Dovrai farlo in regime di economia,
niente motel, preparati da mangiare da solo e, come regola generale, spendi il meno possibile, perché così ti
ritroverai ad apprezzare immensamente ogni cosa. Spero che la prossima volta che ti vedrò sarai un uomo con
una sfilza di nuove esperienze ed avventure alle spalle. Non esitare o indugiare in scuse. Prendi e vai. Sarai felice
di averlo fatto. Riguardati. Alex.”
Lette
ra d
i Christo
pher M
cCandle
ss a R
onald
Fra
nz
Alla quarta regia cinematografica, Sean Penn riesce
a raccontare con estrema semplicità la storia di un
ragazzo alla ricerca di se stesso raccontandone i
sogni, l’inquietudine e gli errori, realizzando un road
movie in cui racconta con sensibilità la storia di Chris,
senza farlo apparire come un martire o un eroe
moderno, ma raccontando semplicemente il suo
viaggio verso una libertà estrema. Penn porta sul
grande schermo la storia senza un ordine cronologico
ma avvalendosi dell’uso di flashback, tra passato e
presente, come pezzi di un puzzle che ritraggono lo
spaccato di vita di un giovane uomo. Grazie anche
ad un’intensa fotografia, il regista riesce ad esaltare
la bellezza di molti paesaggi naturali incontaminati,
giocando con i contrasti tra natura e civiltà. La
colonna sonora viene affidata all’amico Eddie
Vedder, leader dei Pearl Jam, che realizza insieme a
Michel Brooke componimenti melodici e strumentali
con venature folk. Semplicemente straordinaria ed
estremamente vicina ad una regia leggera e
coinvolgente, con la quale trova il giusto
complemento armonico.
Buona visione, e per i nostalgici buona lettura!
A cura di Grapin
A cura di yoyo
Un Bus in mezzo al nulla nel cuore dell’Alaska.
Come se qualche entità sovrannaturale abbia
preso questo Magic Bus e lo abbia
posizionato dove occhio umano non può
arrivare, nel cuore delle terre selvagge, dove,
se sei fortunato puoi incontrare un altro essere
umano a distanza di giorni…
Il Magic Bus è un GMG del 1961 con motore
Chevy 5.700 a 3 marce da 46 posti. Il
Fairbanks Transit n. 142 veniva usato per il
trasporto pubblico per la città di Fairbanks.
Nel 1961 venne acquistato, assieme ad altri
due, dalla Società Edilizia Yutan Construction
Co, trasformandole in abitazioni durante la
costruzione delle strade attorno a Stampede.
Nel 1963 furono del tutto abbandonati, ma
mentre gli altri due vennero smantellati, il
Magic Bus venne lasciato come rifugio per i
cacciatori del posto.
Fine
ZENVO ST1 Più che un’automobile sembra un Demone su quattro ruote. La Zenvo ST1 è un Prototipo interamente costruito a mano, la Zenvo Automotive, casa Automobilistica Danese, ha già dichiarato che la ST1 verrà prodotta in soli 15 esemplari in tuto il mondo. La Supercar in questione benché possa sembrare una vettura per pochi usi, si dimostra facile da guidare e assai confortevole nella posizione di guida. Il Motore è un V8 16 valvole di 7.000 cc con un alesaggio x corsa di 104.8 x 101.6 mm. La trazione è sull’asse posteriore mentre il cambio è manuale a 6 rapporti. Le prestazione fanno girar la testa: con i suoi 810 Kw, sprigiona 1.104 Cv a 6.900 giri/minuto. L’accelerazione da 0-100 km/h avviene in 3.0 sec. Il consumo ahimè non è dato sapere.
Continua
Nella sua semplicità gli interni della Zenvo conservano un fascino
particolare, con tutto il necessario a portata di mano e con un ampio
Lcd in buona vista al centro del cruscotto. I sedili sportivi ed
avvolgenti riportano il disegno delle griglie esterne.
A cura di yoyo
a cura di Yoyo
Quasi inutile riportare il prezzo
di questa creatura, in fin dei
conti è una vettura destinata a
soli 15 possessori in tutto il
mondo e che ci crediate o no,
sono già tutte vendute!
Nello specifico la Zenvo ST1
monta come optional un cambio
F1 a 7 velocità con comandi al
volanti. I cerchi in leghi sono i
carbonio e l’impianto frenante è
affidato a dischi di 394 mm in
ceramica con 8 pistoncini.
Le dimensioni sono: Lunghezza
4.665mm, Larghezza 2.041mm,
Altezza 1.198mm. L’interasse è
3.055mm mentre il peso è di
1.376 Kg.
La capacità del serbatoio è di
69 lt, mentre la capacità di
carico è di 130 lt.
La ST1 infine monta pneumatici
255/35 R19 (Y) all’ anteriore e
335/30 R20 (Y) al posteriore.
In una parola, Demoniaca!
Fine
A cura di yoyo
A cura di POGGIaMORELLA A te POESIA
L'ispirazione è quell'attimo di follia che ci
prende improvvisamente e che ci permette di
vivere, certificare, un pensiero, un'azione. E'
l'attimo in cui prendiamo l'iniziativa con una
persona che ci attrae fisicamente, è il momento
in cui decidiamo di effettuare un sorpasso, è il
briciolo di spazio temporale definito da
Mazzini come pensiero e azione. Il pittore che
all'improvviso sa cosa vuole dipingere, il
regalo che balena alla mente perfetto per un
amico/a, l'idea lavorativa che nessuno aveva
avuto fino a quel momento. In questob caso è
la degenerazione mentale di chi scrive
mettendo su carta attimi vissuti, sensazioni
provate, ed in questa eterea demenza, il
miglior risultato è il riuscire a trasmettere ad
altri ciò che si prova, che si vive.
La poesia sui motociclisti è nata dopo tanti
anni vissuti su due ruote, in cui ho deciso di
"catalogare" una serie di personaggi legati al
mondo dei bikers. Cosi ho dipinto il motociclista
aggressivo, quello "inventore", ma anche
quello che utilizza la propria moto solo per
vantarsi di averne una, senza percepire dentro
il vero spirito di categoria. Concludo parlando,
in un egocentrismo latitante, di me, e di quel
senso di libertà che la moto mi infonde, e che
mi ha portato, più o meno cinque anni fa, a
decidere di abbandonare definitivamente per
scelta le quattro ruote.
Buona lettura.
Giggi "Poggiamorella" Cartoni - Il Salustro
www.ilsalustro.it
PS: è logico che, in perfetto stile motociclista,
chi ritiene che queste righe siano una vera
cagata, lo debba esprimere in modo
personale, sereno ed assolutamente veritiero.
Continua
Ruggiti
che aggrediscono l’asfalto,
guardandoti con fare minaccioso
nell’attesa
che una risposta sia nella manetta,
ti sfidano
giocando coi colori della strada.
Acrobati
impazziti nella mente,
rischianti molto più del necessario,
svolazzano
a volte non finendo l’esercizio.
Stranieri
sognanti panorami sconosciuti,
si cibano di smog
solo per vanto,
seguaci di una moda
alternativa un giorno, ora non più,
e si inquadrano
nel gioco più comune dello stile.
Cleptomani
di rischio e di smaniose
velocità impazzite
in un anello magico ma chiuso,
rivivono
il piacere di un amore senza fine.
Esteti
di modifiche e di suoni,
condiscono di vezzi e di colori
la loro amante,
sposa, figlia, madre,
e qualche volta forse
concubina.
Fanciulle
rapite da un oggetto
virile, maschio e al tempo stesso armonico,
si cibano di quello stesso desco
con cui uomini rudi e mesozoici
guerreggiano,
come clava brandita con orgoglio
ed innalzata al sole.
Patrizi
vivono il momento della monta
soltanto per richiesta da narciso,
non certo perché è l’animo che chiede;
rivivono
un piacere universale
semplicemente come atto dovuto,
certificante solo un’alterigia
dettata da vestiti tintinnanti.
Ed io,
che vivo di un piacere quotidiano
che non dà l’oro sol dell’occasione,
gioisco
la libertà che vivo nel momento
in cui possiedo, con le gambe arcuate,
quest’anima che pulsa nelle vene,
senza riuscir
a decifrar l’effetto che ne sorte.
Il sole,
il mare, l’aria,
il vento, il caldo, il freddo,
e poi la pioggia,
rammentano a quest’animo giocoso
amore, vita, gioia, sesso ed altro,
ma soprattutto
un piratesco senso di conquista
di quel bottino magico
che rubo in ogni attimo del tempo,
che percepisco interiormente sempre
e che nessuno potrà mai cambiare:
il gusto della vera libertà.
A cura di POGGIaMORELLA
REAL STEEL
Personalmente credo sia arrivato
sul grande schermo il Film
dell’anno. Un Cult-Movie capace
di entusiasmare e commuovere
allo stesso tempo, uno di quei
capolavori cinematografici che
Hollywood di tanto in tanto
riesce a sfornare dai suoi amati
Studios.
I botteghini americano hanno
letteralmente sbancato, e sembra
che in Europa sia avvenuta la
stessa cosa.
Consiglio vivamente di andarlo a
vedere sul grande schermo, e se
ciò non fosse possibile di
acquistarlo per goderselo
comodamente a casa.
La critica già pregusta un sequel,
e tutti gli appassionati, già
milioni in tutto il mondo, sperano
in un seguito. Il fenomeno sta
conquistando la Rete, e già sono
in venita i modellini Robots del
film.
Ma andiamo per ordine; la
trama del film non è altro che
una tenera storia d’amore tra
padre e figlio che dopo molti
anni di allontamanto riescono a
trascorrere un’estate insieme,
mesi nei quali padre e figlio
inizieranno una lunga ed intensa
scalata verso il successo della
Boxe. Ma siamo nel 2020 e la
Boxe nel frattempo è cambiata,
infatti sono dei Robots a darsele
di santa ragione sul ring,
comandati dai loro, per come
dire, Team Manager.
Sentimento e adrenalina
saettano sui e giù per il corpo e
a stento si riescono a trattenere
lacrime e colpi.
Insomma letteralmente
contagioso!
VOTO = 9
Continua
A cura di yoyo
L’interpretazione di Hugh
Jackman è perfetta, se si pensa
che ha dovuto prendere lezioni
di Boxe per girare la pellicola.
Jackman nel film è Charlie
Kenton, un ex pugile che ha
dovuto appendere i guantoni al
chiodo perché il mondo si è
evoluto ai Robots. Gli altri
interpreti sono: la bellissima
Evangeline Lilly (interpreta Bailey
Tallet), il giovane Dakota Goyo
(Max Kenton), Anthony Mackie
(Finn), Kevin Durand (Ricky) e
Hope Davis nei panni della Zia
Debra.
Continua
A cura di yoyo
REAL STEEL
Qui sono rappresentati alcuni protagonisti del film. ATOM = Il Robot protagonista per eccellenza, colui che riesce ad intenerire con il suo sguardo e ad entusiasmare con i suoi colpi. AMRUSH = Il Robot che apre il film, combatte contro un toro vero di 1 tonnellata, mentre lui pesa appena, si fa per dire, 500Kg. MIDAS = Veloce, cattivo e terribilmente potente, quando sembra ormai sconfitto reagisce mostrando a tutti di cosa è capace! NOISY BOY = Incredibilmente avanzato, possiede comandi vocali per gli spostamenti, cosi il suo Manager invece di avere un comando manuale per farlo combattere, usa un microfono on cuffia. Nel film appaiono altri Robot temibili e letali uno su tutti ZEUS, ma meglio non anticiparvi altro, vi toglierei il gusto di vedere il film.
Fine
A cura di yoyo
A cura di YOYO
La GSX-R 1100 è stata prodotta
dal 1986 al 1997, in 4 serie diverse.
La 1° serie dal 86 al 88 fu
caratterizzata da un motore
raffreddato aria - olio di 1052 cc e
una potenza di 130 CV a 9.000 rpm,
aveva ruote da 18 pollici, nella 2°
serie (dal 89 al 90) il motore saliva
di cubatura, portandosi a 1127 cc,
con una potenza di 143 CV a 9.500
rpm e l'introduzione delle ruote da
17 pollici, la 3° serie (dal 91 al 92)
ha sempre il motore della seconda
serie, ma la potenza
sale a 145 CV a 9.600 rpm, la 4°
serie (dal 93 al 97) adotta un motore
raffreddato a liquido da 1074 cc e
la potenza si porta a 155 CV a
10.000 rpm, questa sarà la versione
definitiva della moto.
Moto history - Suzuki GSX-r 1100
A cura di yoyo Nel corso delle varie serie
le carenature hanno
mantenuto lo stesso stile,
ma da serie a serie sono
cambiate leggermente
nella forma e nei fari,
un'altra differenza tra una
serie e l'altra è il telaio,
che ha avuto sempre
leggere differenze. La
prima serie (1986 - 1988)
è stata la capostipite delle
maxi sportive, praticamente
una moto da corsa con i
fari.
Era la migliore in pista
della fine degli anni '80.
Con la serie successiva la
Suzuki pensò di puntare a
migliorare la
maneggevolezza e facilità
di guida a scapito della
potenza e velocità di
punta. (Decisione criticata
dagli amanti delle piste).
Fine
SUZUKI GSX-R 1100 (1990)
Motore In linea di 1127 cc, 4 tempi, 16 valvole
Rapporto di compressione 10.0:1
Alesaggio x Corsa 78.0 x 59.0
Sistema di raffreddamento Aria e Olio (Sistema SACS)
Alimentazione 4 carburatori "slingshot" Mikuni BST 40 a depressione
Cambio 5 Velocità
Potenza 143.00 Cv (104.4 Kw) a 9.500 rpm
Frizione Multidisco in bagno d'olio a comando idraulico
Trasmissione finale Catena
Pneumatico anteriore Michelin o Dunlop 130/60 ZR17
Pneumatico posteriore Michelin o Dunlop 180/55 ZR17
Impianto frenante anteriore Doppio disco da 310 mm semi-flottante
Impianto frenante posteriore Singolo disco da 240 mm fisso
Peso inclusi liquidi e pieno carburante 243.0 Kg
Capacità Carburante 21 Litri
Velocità Massima 270.5 Km/h
Accelerazione 0-400 mt 10.519 sec.
Consumi Urbano13 - Extraurbano 16.8 - Autostrada a 130 Km/h 15.7 (valori Km/lt)
Altezza sella 795 mm
Dimensioni 2090 x 755 x 1150 mm
Telaio Doppia culla continua in trafilati rettangolari d'alluminio e inserti pressofusi
Sospensione anteriore Forcella teleidraulica da 41 a steli rovesciati regolabile
Sospensione posteriore Forcellone oscillante e monoammortizzatore teleidraulico
progressivo a serbatoio separato regolabile
Bellissima la versione con la colorazione rossa
e nera con cerchi in lega bianchi o grigi.
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
Al Cavaliere Del Vento, uomo che con un sorriso ha preso un pezzo del mio cuore, Angelo che con il suo volo mi accompagna lungo la strada. Ti voglio bene amico!
Proseguo del nr. precedente
20/8/07 ore 22.00 fattoria
Bjarteyjarsandur fiordo
Hvalfjordur
In questo momento piove!
Grazie però, ho incontrato bel
tempo, per i canoni di qui, per
4-5 giorni, e quindi forse è pure
giusto che ora piova un po’,
tanto per non perdere
l‘abitudine.
Ho fatto tutto quello che mi ero
proposto, e le piste complesse
da affrontare da carico sono
finite, almeno per qualche
giorno, quindi grazie davvero, e
quindi giusto che piova.
Sono andato a chiudere la
tenda, appena socchiusa,
perché vento e pioggia si fanno
sentire!!
Tornando mi sono messo a
curiosare in questo ambiente
dove mi trovo: era sicuramente
una stalla, oggi convertita d'
estate in una cucina e posto
dove intrattenersi per gli ospiti,
ma da ogni meandro tale
ambiente trasuda la vita di
questa famiglia durante l'
inverno.
Lui, bel ragazzone di 1.90 mt,
biondo, è sicuramente un pittore,
o meglio è un fattore, contadino,
affittacamere, affittapiazzole,
pittore. Ci sono dei suoi quadri
appesi, locandine di una mostra
che deve aver fatto. Ci sono
giochi per bambini (ha due
figli), stereo, lavatrice. Deve
essere la loro sala svago
invernale! Deve essere duro l'
inverno qui, nonostante i soli
100 km da Reykjavik.
E' un bel posto, il campeggio
non è un gran che, ma si
affaccia sull' Hvalfjorur, che la
guida dice esser frequentato
delle balene, ed io giuro di
sentire richiami che non sono di
uccelli, ne di animali terrestri.
Che stia impazzendo!? O
fossero proprio balene!? Mah...
Il panorama è fantastico, e poi
non costa un cazzo sto
campeggio: circa 6 euro... E’
poco in generale, figuriamoci
per qui!!
Ieri giornata di trasferimento
dai fiordi occidentali a qui, circa
500 km di cui 300 sterrati. Ero
distrutto, sono arrivato alle 11
di sera. Oggi invece tutti
sterrati, nell' interno, scarico, all'
insegna della scoperta e della
guida estrema.
Oggi la mia prima pista per
“Veicoli speciali” (ndr in Islanda
esistono 4 tipi di percorsi
ufficialmente così definiti: 1
strade asfaltate e non,
percorribili da ogni tipo di
veicolo; 2 strade sterrate
percorribili solo con veicoli 4*4;
3 piste per soli fuoristrada; 4
piste per veicoli speciali con
elevata altezza da terra). Me la
sono scelta corta, circa 15 km,
per avere un assaggio... Beh, se
ste piste per mezzi speciali son
tutte così, è una follia!!!
Durissima, tostissima, tutta massi,
sassi, dislivelli tra la parte
centrale e le laterali dove
passano le ruote a volte
maggiori di mezzo metro, tubi in
superficie di diametri enormi da
superare, salite dove mi sono
impantanato almeno 15 volte,
scavando buca con ruota
posteriore, fino ad arrivare ad
appoggiare il paramotore a
terra... Imbarcate a non finire,
ho abbozzato vistosamente il
catalizzatore, piegato il cerchio
anteriore... Mi sono fatto un culo
come non so, sudato all'
inverosimile con 2 gradi di
temperatura.
Ho pensato almeno 10 volte di
tornare indietro, ma non lo ho
mai fatto, non per il coraggio di
proseguire, bensì per la paura
di tornare indietro.
Continua
A cura di DID748
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
E' stata dura, non lo nego, ho
anche avuto paura di non
riuscire ad uscire da quella
situazione! Ma la soddisfazione
alla fine, dopo circa 4 ore per
fare 15 km, è stata
grandissima, mi son sentito un
grande, un fico, un bravo
motociclista, perché
oggettivamente non so quanti
sarebbero riusciti a salire su per
quella pista... E sono anche stato
molto fortunato. Alla fine della
pista, prima del
ricongiungimento con una più
semplice, c' erano anche tre
guadi da affrontare...
assolutamente non degni della
difficoltà di quella pista.
Non so se tutte queste piste per
veicoli speciali sono così, ma se
fosse, non mi ci inerpicherò più,
troppo rischio di rompere, o non
riuscire ad andare avanti, da
soli significa andarsela a
cercare!!!
Comunque, dopo questa
performance, ho attraversato
per la prima volta il vero
interno dell' isola, ho
attraversato colate laviche, con
appena fuori dalla pista deserti
di pietre taglienti ed acuminate
squarcia-pneumatici. Un inferno
ed un paradiso, vento gelido
fortissimo, ghiacciai, distese di
rocce nere, poi rosse poi grigie.
Deserto, deserto pieno di corsi
d' acqua, cascate, vapori
endogeni... Strano, bello,
incredibile...
Fermati tempo, corri troppo,
fermati ti prego, sto bene.
Islanda, hai rapito il mio cuore;
Islanda regalami giorni idilliaci
come hai fatto fino ad ora.
Islanda, chissà, forse terra del
mio futuro, sicuramente terra del
mio presente, grazie, grazie di
cuore per avermi accolto, e di
cullarmi in questa solitaria,
desiderata, ambita, dura
avventura.
Tuo ospite Daniele.
Tecnico: un pezzo di 47
asfaltata, e subito dopo l' area
di servizio, imboccato strada
50, poi 507, poi 50, poi 508,
tutti sterrati perfetti, meglio dell'
asfalto.
La 508 diviene poi f508 pista
di 15 km veramente dura:
sconsiglio vivamente a meno di
non avere una moto leggera ed
essere in compagnia, ma tenere
presente che sarebbe dura
anche con una enduro spinta.
Nel tragitto bisogna aprire e
chiudere 2 cancelli per il
contenimento delle pecore.
Dopo un paio di km dall’
imbocco della pista, c'è un bivio:
a sx, dove sembra la migliore, ci
sono un paio di km impossibili, e
poi la pista muore. Bisogna
andare a dx, dove c'è un
cancello da aprire, anche se non
sembra proprio il percorso
giusto. Alla fine di questo
inferno, ci son 3 guadi
fattibilissimi, alle 15.00 max
30-40 cm. Alla fine
ricongiungimento con pista 550,
tortuosa, ma fattibile e
bellissima.
Deviazione di 10 km sulla 551
che muore sul ghiacciaio, con un
piccolo guado che però aveva
tutta l'aria di potersi incazzare
di brutto; acqua max 40 cm ore
18.00. Ritorno su 550, poi 518
asfaltata, 50 asfaltata, 1 e 47
asfaltate fino alla fattoria
Bjarteyjarsandur.
Tutto questo è stato compiuto
con moto scarica, solo attrezzi a
tanica benzina, da carico
sarebbe stato tutto molto
complesso, e sicuramente per le
mie possibilità impossibile per
quanto riguarda la f508.
Continua
A cura di DID748
UN VIAGGIO LUNGO UN SOGNO Viaggio in solitaria nella terra del fuoco
20/8/07 ore 17.30 fattoria Bjarteyjarsandur
Oggi, per la prima volta da quando sono partito
quasi un mese fa (1 mese!? Cazzo!!), oggi dicevo
mi sento un po' triste.
Fuori piove, o meglio diluvia, non si vede
assolutamente nulla, e c'è un vento che, nel caso
uno se lo potesse dimenticare, ricorda con
audacia la latitudine a cui ci si trova. La nebbia è
veramente fitta, e la pioggia non è da meno.
Stamattina ho provato, mi sono messo tutto il
completo anti-diluvio, e pieno di buone speranze
ho imboccato la strada che mi avrebbe portato
alla penisola dello Snaefellsnes, come ieri sera
programmato!
Dopo 50 dei 350 km in programma, sono tornato
in dietro. Il vento mi ha fatto uscire di strada 2
volte, la nebbia non mi permetteva di vedere
nulla oltre una quindicina di metri. Assurdo
continuare! Sono così andato ad Akranes, ho fatto
spesa di cibo e di birra alcoolica, e mi sono
ritirato nell' ambiente cucina della fattoria.
Oggi per la prima volta ho tempo per pensare,
ma non è tempo voluto, cercato, è tempo forzato,
ed oggi per la prima volta mi sento triste, e forse
anche un po' solo... I motivi sono tanti: triste
perchè forse troppo viziato penso a quanto di
questo posto non sono riuscito a vedere causa
difficoltà pratiche, nonostante ho lavorato con
tutto me stesso per superarle; triste perchè mi
rendo conto di dover cominciare a programmare
le prossime tappe in funzione del ritorno, e tutto
va troppo veloce; triste perchè mi passano in
testa ricordi del passato duri e malinconici, che mi
fanno soffrire; triste perchè non so cosa farò del
mio futuro al termine di questa avventura; triste
perchè un po' solo... Sono un moccioso viziato!
ore 23.00: Va meglio... piove sempre, tira sempre
bufera, ma va meglio. Ho bevuto un po' di birre,
mangiato tanto, bene, e sano, ho stilato il
programma per i prossimi 3-4 giorni. Domani,
qualunque sia il tempo, si va a Reykjavik, mi farà
bene un po' di gente... Me ne vado in tenda sotto
il diluvio....
Tecnico: strada 47 e poi 51 fino ad Akranes, poi
51 meridionale, 1 e 47. Tutto asfalto allagato.
Continua nel prossimo nr.
SCOORDINATI RACING TEAM UN ANNO DI PISTATE A cura di YOYO
20 e 21 MARZO
CIRCUITO DEL SELE
23 APRILE
VALLELUNGA (turno neofiti)
04 MAGGIO
MISANO ADRIATICO
27 AGOSTO
MISANO ADRIATICO
04 GIUGNO
VALLELUNGA (turno neofiti)
30 OTTOBRE
IMOLA
Anche quest’anno lo
Scoordinati Racing Team si
è dato da fare molto per
accontentare la voglia di
pista di alcuni Scoordinati
ed ogni volta la macchina
Scoordinata si è messa in
moto nel migliore dei modi,
per quanto riguarda la
logistica e gli spostamenti
da effettuare.
Purtroppo questa è una
passione molto costosa,
basti pensare che per una
giornata di prove libere
tra gomme, benzina, in
alcuni casi albergo, furgoni
e carrelli, partono
parecchie centinaia di
euro.
Per questo motivo
cerchiamo sempre di far il
possibile pur di concentrare
sforzi ed euro in un’unica
direzione, ovvero quella di
accontentare tutti coloro
sono invasi da una folle ed
incontrollata estasi di pista.
Organizzare gli
spostamenti non è sempre
cosa facile, raggiungere il
circuito con mezzi quali
furgoni e carrelli è
d’obbligo per chi vuole
saggiare un po’ di
adrenalina su di un circuito.
Quest’anno credo siamo
stati più di una volta
all’altezza e non lo dico
cosi per dire, ma perché è
stata la pura verità.
Anche se non nasciamo
come Motoclub
prettamente Racing, tra di
noi ci sono Bikers che
potrebbero tranquillamente
partecipare ad un qualsiasi
Trofeo Italiano, quindi
cercheremo anche il
prossimo anno di
raggiungere di volta in
volta i più bei circuiti
italiani per dar sfogo alla
nostra spasmodica voglia
di corse.
Continua
SCOORDINATI RACING TEAM UN ANNO DI PISTATE
Come dicevo pocanzi alcuni
sono velocissimi, altri meno,
altri ancora terribilmente
lenti, eppure ogni volta che
stiamo insieme non ci sono
distinzioni di alcun genere
tra di noi.
Tutti dispensano consigli e si
prodigano affinché la
giornata Racing si svolga
nel migliore dei modi,
risolvendo problemi anche
dell’ultimo momento.
E chi è impegnato in pista
può contare sul fatto che
chi in quel momento si sta
riposando, è fiondato sul
muretto dei box per
vedere l’amico Scoordinato
che sfreccia sul rettilineo.
Insomma ci aspetta un
2012 ricco di curve, in
totale sicurezza sia per il
Reparto Uomini che per il
collaudatissimo Reparto
Donne, qui da noi non si
fanno distinzioni e tutti, e
ribadisco tutti, gli danno un
gran bel gassone.
A nome dello Scoordinati
Racing Team, Auguri di
Buone Feste Natalizie ed
un 2012 memorabile.
Fine
A cura di YOYO
CHILOMETRAGGIO GITE E RADUNO 2011 Conteggio chilometrico e relative uscite
A cura di yoyo
Il nuovo calendario uscite per
l’anno 2011 si è svolto nel
migliore dei modi. Un plauso ed
un ringraziamento particolare
va al nostro addetto al Turismo
(Desmosandro) che coadiuvato
dall’intero Consiglio Direttivo
del nostro Motoclub, ha
selezionato 12 valorosi Soci che
hanno avuto il compito di
organizzare uno o più eventi
ciascuno.
Non sono mancate quelle che
noi definiamo le Pistate, ovvero
giornate dedicate al puro
divertimento in pista, ma
sempre muovendosi in massa,
così da occupare di volta in
volta gli Autodromi di mezza
Italia.
Va ricordato che anche
quest’anno le nostre gite non si
sono limitate ad uscite fine a se
stesse.
Ma nel limite del possibile
abbiamo cercato di
accontentare tutti, con itinerari
sempre diversi e luoghi talvolta
con il loro fascino culturale e
realtà turistiche che fanno della
nostra Italia, la bella Italia.
Non sono mancate le cene, i
pernottamenti e le moto-
zingarate in tenda. Insomma i
120.193 km percorsi
(sommando ogni singolo socio
nelle uscite) non sono un dato
da sottovalutare, anzi…
La risultante di questo sforzo
sono stati i numeri di
affiliazione al nostro Motoclub,
numeri che hanno superato i
100 iscritti, quota che riporto
con privilegio a caratteri
cubitali alla fine di questo
articolo.
Al prossimo anno!
Fine
STRUTTURA DEL MC SCOORDINATI Organizzazione del nostro Motoclub
Pubbliche Relazioni Sponsor Addetto agli articoli sportivi Forum
(moto velocità) Capo Sicurezza nelle manifestazioni
Traffic Manager
Revisione Conti e Bilanci Redattrice Registro Verbale d’Assemblea
Presidenza
Addetto e Responsabile al Mototurismo Responsabile del TTS
(trofeo turistico scoordinati)
Supporto Segreteria Supporto Contabilità
Revisione Conti e Bilanci Responsabile Tesseramento
STRUTTURA DEL MC SCOORDINATI Organizzazione del nostro Motoclub
Responsabile Area Solidale Supporto Segreteria Supporto Contabilità
Contatti Comitato Regionale Lazio - FMI
Responsabile Fanta Scoordinati Superbike Aggiornamento TTS (in collab. con Max214)
Redattore Scoordinati News (web magazine)
Articoli, contenuti e grafica Web Reportage ufficiali Scoordinati, SBK e Motogp
Montaggi Video (in collab. con YES video production team)
Relazioni Pubbliche Sponsor Collaboratore Segreteria
Logistica Relazioni FMI
Collaboratore Moto Turismo
Ovunque tu sia, qualsiasi moto tu abbia,
ricordati Non sei solo!
NORME COMPORTAMENTALI ON THE ROAD SCOORDINATI
1. In fase di sorpasso di un altro Biker, sono tassativamente proibiti i passaggi radenti ad alta velocità.
2. E’ nostra abitudine segnalare al Biker che ci precede eventuali pericoli lungo la strada previo alzata di mano o fuoriuscita della
gamba dalla moto. Gamba destra se un pericolo proviene da destra (es: auto ferma ad un incrocio, ciclista, pietrisco ecc),
viceversa se il pericolo viene da sinistra.
3. In fase di allungo dal gruppo è consigliabile attendere quest’ultimo in prossimità del primo incrocio principale utile, questo per
ricompattare il serpentone evitando problemi di smarrimento.
4. Cercare per quanto possibile di rispettare la puntualità negli appuntamenti.
5. Il penultimo della fila del serpentone deve sempre sincerarsi della presenza dell’ultimo.
6. La testa del gruppo deve sempre attendere sempre la coda del serpentone in prossimità degli incroci principali.
7. Non c’è una regola precisa, quindi nei Motoraduni con premi in caso di vincita, chiunque può chiedere di ritirare il premio.
8. Nel parcheggiare la vostra moto assicurarsi di aver posizionato bene il cavalletto, questo per evitare un effetto domino con le
moto parcheggiate accanto nel caso di caduta.
9. In fase di staccata prima di una curva facilitare un eventuale sorpasso se ci si è accorti dell’arrivo di un altro Biker, quindi non
allungare la staccata evitando di trovarsi in spiacevoli situazioni di lungo per entrambi!
10. Nel traffico gettare lo sguardo sempre due o tre auto davanti a voi, il pericolo viene sempre da lontano.
11. Rispetto per sé stessi, Rispetto per il Biker accanto, Rispetto per la moto!
12. In viaggio in caso di caduta (scongiuri dovuti) o problematica alla moto, è nostra abitudine fermare il gruppo per soccorrere il
malcapitato. Se il problema è risolvibile si riparte, altrimenti si formeranno 2 gruppi, il primo continuerà il giro, il secondo
rimarrà sul posto fino alla risoluzione del problema.
13. Il Presidente è responsabile in solido di danni arrecati a cose o persone, quindi è consigliabile tenere un comportamento
disciplinato e corretto durante le manifestazioni.
Queste sono regole comportamentali che il Motoclub Scoordinati adotta da quando è stato costituito, ogni membro è consapevole e
responsabile delle proprie azioni e delle conseguenze che può portare. Qui si va in moto non in bicicletta, la sicurezza prima di
tutto. Nessuna delle regole sopra elencate è obbligatoria ma per una più cordiale convivenza si consiglia vivamente di seguirle.
Non pecchiamo di presunzione ma se sei arrivato fino a noi e magari sei un nuovo iscritto un motivo ci deve pur essere. Qui sei tra
amici motociclisti e non solo tra motociclisti.