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PATRIMONI - Paradisi in VENDITA

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Il volante di una Ferrari GT del 1959.

Dal 2007 a oggi i vecchi modelli si sono

rivalutati del 138%

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Quando nel 1966 Marlon Brando acquistò l’atollo di Tetiaroa, una ciambel-la di terra e acqua nel

bel mezzo del Pacifico, non fu cer-to per farne un investimento. Dopo aver girato il film Gli ammutinati del Bounty, si lasciò travolgere dal-la bellezza di quel paradiso e in un moto di romanticismo lo volle per sé. Cinquant’anni dopo i tempi sono cambiati e acquistare un’isola non è più affare per pochi vip e regnanti, nonostante le cifre non siano per ov-vie ragioni alla portata di tutti. Un acquisto di questo genere è diventato anche un modo per diversificare gli investimenti in dollari in fasi di mer-cato come quelle attuali, con l’euro che continua a scricchiolare. Al mondo ci sono 12mila isole priva-te di piccole e medie dimensioni di fronte alle coste del nord America, Nuova Zelanda, nella Polinesia fran-cese ed Europa dell’Est con prezzi che partono da 200mila dollari circa e, generalmente, non superano gli 800mila dollari. Al largo dell’Irlanda, Dorinish Island, più comunemente

conosciuta come l’isola dei Beatles, è appena tornata sul mercato. Meta di pellegrinaggio degli amanti dei Fab Four, il lembo di terra di 19 acri che John Lennon acquistò sul finire de-gli anni Sessanta con 1.700 sterline per trascorrere la vecchiaia insieme alla moglie Yoko Ono è passato di mano nel 1980 per un somma pari a circa 30mila sterline. Prezzo che ora è lievitato a 300mila euro, questa la richiesta dei nuovi proprietari, nono-stante il fatto che il lembo di terra sia rimasto per lungo tempo disabitato, senza alcuna struttura all’interno e

popolato esclusivamente da animali da pascolo. Al di là della bellezza del paesaggio irlandese, quello dell’isola di John Lennon rappresenta soprat-tutto un investimento emotivo a me-no che i prossimi padroni non siano in grado di sfruttare abilmente l’aura magica del ricordo della leggenda del pop. In termini di ritorno economi-co e di eventuale messa a reddito delle località, la palma va invece a due arcipelaghi nel mondo. Le Mal-dive (dove però la formula prevista è quella di affitto, vedere il box) e ancor di più l’area caraibica delle

John Lennon comprò Dorinish Island per 1.700 sterline quarant’anni fa, voleva trascorrerci la vecchiaia con Yoko Ono. Oggi la proprietà è tornata sul mercato per 300mila euro. Si possono trovare isole fino a 100 milioni di dollari e metterle a reddito per 50mila dollari la notte. Vale quindi la pena di investire in un piccolo pezzo di terra lontano dal mondo? Ecco alcuni consigli per acquistare con oculatezza

Paradisi in venditA

di Milena Bello

Immobiliare di lusso

Bonefish Cay, nelle Bahamas, è un’isola di 13 acri. Vi sono

cinque edifici realizzati con materiali pregiati importati da Stati Uniti ed Europa. Il

complesso è in vendita per 14,5 milioni di dollari

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Bahamas, un nucleo di 700 isole e isolette nell’Oceano Atlantico davanti agli Stati Uniti. Qui i prezzi superano abbondantemente il milione di dollari per sfiorare anche gli 80-100 milioni nel caso di perle di eccezionale bel-lezza, ampie e ben collegate con la terraferma. Un requisito essenziale, questo, se si vuole evitare di cadere nella trappola dell’appezzamento di terra affascinante ma del tutto selvag-gio e quindi poco propenso ad esse-re trasformato in un resort a cinque stelle. “Esistono criteri fondamentali nella scelta di un’isola, per evitare che un acquisto del genere si possa tra-sformare in perdita”, spiega Farhad Vladi a Patrimoni. Tedesco naturaliz-zato canadese, ha fondato Vladi Pri-vate Islands, società che ha venduto negli ultimi 35 anni oltre 2mila isole. Poche ma semplici le regole. Prima

di tutto occorre che l’isola non sia troppo lontana dalla terraferma o co-munque dalla più vicina area abitata. E poi bisogna controllare che il ter-reno sia edificabile, che sia fornita di acqua potabile, che il governo del paese sia stabile e che i rapporti di proprietà siano trasparenti. Proprio requisiti come questi continuano a far schizzare le Bahamas al top delle quo-tazioni. In questo paradiso l’industria immobiliare è piuttosto sviluppata e le leggi locali tendono a proteggere la proprietà privata. A loro favore anche la vicinanza con gli Stati Uniti e la presenza di aeroporti internazionali. Rispetto ad altre aree nel mondo, la burocrazia qui non rappresenta un ostacolo insormontabile per l’acqui-sto. Agenzie come Vladi Private Island seguono l’intero percorso burocratico ma in generale le tappe per procedere

Ma non era un’isola tax free?Bahamas, il governo piange e tassa gli immoBili

Acquistare un’isola alle Bahamas? Di-ventare proprietari di qualche ettaro in una delle ultime roccaforti mondiali della fiscalità favorevole comporta oggi qualche sacrificio dal punto di vista eco-nomico. Ad iniziare da una tassa go-vernativa del 10% che in genere viene equamente ripartita tra acquirente e ven-ditore. Dando inoltre per scontato che il lotto dei sogni preveda anche uno o più immobili in loco, è bene sapere che ogni proprietà immobiliare è soggetta a una tassazione annua che varia a seconda dell’utilizzo dichiarato e del suo valore commerciale. Il tetto massimo applica-bile ammonta a 35mila dollari bahamen-si all’anno (importo equivalente a quelli americani, il cambio è infatti di 1 a 1), cifra che a partire dal 2013 dovrebbe essere estesa a 50mila dollari in valute locale. I 35mila dollari annui massimi ri-chiesti oggi, comunque, si riferiscono a immobili il cui valore stimato è superiore a 500mila dollari. Per unità che valgo-no sotto i 250mila dollari non è prevista tassazione supplementare, mentre se il valore stimato è compreso tra 250mila e 500mila dollari, la tassazione è pari allo 0,75%. Quello che più conta è però che il proprietario dell’immobile risulti al tempo stesso residente. In caso contra-rio, la tassazione è più penalizzante, dal momento che non contempla alcun tetto massimo. Due, in questo caso, le fasce impositive previste: per immobili con un valore fino a 500.000 si sconta infatti una tassazione annua dell’1%. Che raddop-pia in caso di valori superiori.

Credit immagini in queste pagine: Vladi Private Islands, www.vladi-private-islands.de

Tra le può esclusive isole private al mondo, Musha Cay è costata 80 milioni di dollari al mago David Copperfield

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nell’operazione sono poche. Occorre prendere contatti con un organismo apposito, il Foreign Investments Bo-ard e richiedere dei permessi nel caso in cui la proprietà superi i cinque acri e si abbia intenzione di metterla a reddito, quindi comunicare agli enti preposti l’investimento immobiliare e le proprie informazioni personali e reddituali. Benché tutta l’area delle Bahamas sia molto amata e richiesta da personaggi di Hollywood e pape-roni di tutto il mondo, esiste una zona in cui si concentrano i vip: Winderme-re Island, una lunga distesa di palme e sabbia all’interno della catena di isole Eleuthera. La pop star Mariah Carey scelse proprio la sua villa di Sea Lily come cornice del matrimonio con Nick Cannon nel 2008. La tenuta di 400 metri quadrati è ora in vendita

a 5,5 milioni di dollari. Sempre nelle Bahamas hanno preso casa, o meglio isola, star come Johnny Depp, Brad Pitt e David Copperfield. Il mago ha acquistato una proprietà di 700 acri a Musha Cay sborsando 50 milioni di dollari e pare ne abbia spesi altri 30 per sviluppare un vero e proprio resort con spiagge private, cinema all’aperto e staff di oltre 30 persone che affitta a partire da 37mila dolla-ri a notte per 12 posti letto (minimo quattro notti). Ben più proficuo l’in-vestimento di Sir Richard Branson, fondatore del colosso Virgin e tra i più ricchi del pianeta. Il suo pezzo di paradiso, Necker Island, nel mar dei Caraibi, si estende su 300mila metri quadrati, su cui ha fatto costruire una struttura da mille e una notte con pi-scine, campi da tennis e uno staff di

60 persone. Per una cifra che si aggira attorno a 50mila dollari al dì si può anche provare l’ebbrezza di trascor-rerci una notte. L’isola del magnate britannico rap-presenta certo il top di gamma ma è possibile ottenere ottime rendite an-che da appezzamenti meno blasonati. “Tutto dipende dalla grandezza e so-prattutto dall’offerta al suo interno”, precisa Vladi, “il tipo di struttura e il numero di persone che compongono lo staff della cucina. Si può andare da un minimo di mille fino a 10mila dollari al giorno se l’isola, per esem-pio, offre un resort con una decina di persone ai fornelli”. Cifre salate, certo, ma ripagate da una vista mera-vigliosa e dalla sensazione di vivere da re, lontano dal vortice della quo-tidianità.

Belle e appetibili, ma non per tutti. L’arcipelago delle Maldive ha una legislazione piuttosto restrittiva nei confronti degli stra-nieri intenzionati ad affrontare investimenti immobiliari in loco. Le isole possono essere date in concessione esclusivamente ai maldiviani mentre per gli stranieri vale la regola dell’affitto. I contratti in questo caso hanno una durata di 25 anni estendi-bile fino a 50. Il modo più semplice per ottenerli è stringere un accordo di joint venture con aziende locali e presentare suc-cessivamente una proposta al governo dell’isola nella quale viene spiegato il motivo dell’operazione e i progetti futuri. Altro elemento che consente di ottenere il beneplacito è coinvolge-re nelle diverse attività la popolazione e le industrie del paese.

Immobiliare di lusso

L’isola di Kanbaalifaru, nelle Maldive, si estende su una superficie di 39 acri, attualmente in fase di sviluppo. Può arrivare a contenere 120 stanze. Il prezzo è 18 milioni di dollari

Credit immagini in queste pagine: Vladi Private Islands, www.vladi-private-islands.de

Little Whale Cay, nelle Bahamas, si trova a 130 miglia dalla Florida. Con sei camere da letto, viene affittata per 9.500 dollari a notte (il soggiorno minimo è di cinque giorni)

Bellissime, ma non sono in vendita Per le Maldive vale la regola dell’affitto

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