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RULE BRITANNIA zine SPECIAL NUMERO: 3 fanzine autoprodotta dal forum rulebritanniauk.forumfree.it

West auckland town

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West Auckland Town Special, Rule Britannia Zine

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RULE BRITANNIA zine SPECIAL

NUMERO: 3

fanzine autoprodotta dal forum rulebritanniauk.forumfree.it

EDITORIALE

Ed eccoci che ritorniamo con uno special, istanti apprezzati dai nostri lettori, dove approffondiamo una squadra o scopriamo una zona.Oggi torna ad una grande del calcio inglese, il West Auckland Town, il perche’? Fu la prima squadra a vincere la prima Coppa del Mondo per Club.Esatto, proprio cosi’, e non vinse contro piccole squadra, non vi anticipiamo niente, per non togliervi la curiosita’.Dopo che abbiamo letto le storie di questa grande vittoria, scritte da Conor e Sr Simon.Conor ci porta a conoscere tutta la storia di questo glorioso club, che in bacheca ha due coppe da portare avanti e far conoscere la grande impresa a tutti sia grandi che piccini.Credo che sia arrivato anche il momento di noi italiani di conoscerla, ma soprattutto di creare qualcosa per loro qua da noi.Che dirvi, Buona lettura

Hibees1875

WEST AUCKLAND TOWN AFC, HISTORY

Affascinante pensare a questa squadra di minatori che nel 1909 conquistò quella che può definirsi la prima Coppa del Mondo, ma cerchiamo di scoprire qualcosa di più sulla storia di questo Club davvero leggendario.

Il Club è stato fondato nel 1893 ed ha giocato le prime partite nella Auckland and District League.La sede del Club si trova poco distante da Bishop Auckland, tra Durham e Darlington.Gli anni successivi videro il 'West' giocare in diversi campionati locali fino a quando, nel 1909 sono stati eletti nella Northern League per la prima volta.

Nel 1909 il West venne invitato a partecipare alla famosa 'Coppa del Mondo', che vide il 'West' vincere il Sir Thomas Lipton Trophy a titolo definitivo dopo averlo conquistato anche nel 1911 sempre in Italia.Di questa leggendaria impresa ne ho già parlato in modo più dettagliato.La grande doppia vittoria in Italia portò però, purtroppo, anche a problemi finanziari ed a condizioni estreme che provocarono lo scioglimento del Club nel 1912 che fu anche costretto a vendere la 'Coppa del Mondo' per pagare i debiti.

Due anni dopo il West tornò pienamente attivo trascorrendo i 20 anni successivi spostandosi tra vari campionati locali tra cui, nel 1919, la Northern League, cambiando il proprio nome in St. Helens Utd solo per quella stagione.

Nel 1934 il West venne ancora una volta eletto nella Northern League prendendo il posto dell'Esh Winning.

I primi onori del Club sono arrivati nel 1960, quando vinse il campionato della Northern League grazie ai due punti di distacco in classifica ottenuti nei confronti del Whitley Bay.Il successo fu dovuto soprattutto ad un buon inizio di stagione e grazie al bel gioco di squadra.

La stessa stagione vide il West Auckland raggiungere il quarto di finale della FA Amateur Cup dal quale venne eliminato dopo l'1-1 casalingo e la sconfitta per 2-0 a Hendon.

Il 1961 è stata probabilmente la migliore stagione nella storia del Club, dato che il West vinse il campionato della Northern League conquistando quattro punti in più dei vicini ed arci rivali del Bishop Auckland, e raggiunse anche la finale della FA Amateur Cup perdendo però per 2-1 contro il

Walthamstow Avenue,nella loro unica visita a Wembley.

Per i successivi 30 anni il 'West' ha vissuto tempi molto duri fino al 1991 quando ha vinto il campionato di Seconda Divisione guadagnando così la promozione in Prima Divisione, nella quale rimase per sei stagioni fino alla retrocessione nella stagione 1996/97. 'Il West è comunque rapidamente tornato in Prima Divisione quando al termine della stagione 1997-1998 ha terminato il proprio campionato in seconda posizione.

La stagione 1998-1999 è stata una delle più emozionanti nella storia del Club visto che il West raggiunse il 1st Round proper di FA Cup per la terza volta, (Barnsley 1959 e Stockport 1961) grazie ad un pareggio in trasferta contro lo Yeovil Town.Dopo il 2-2 a Yeovil ed un pareggio 1-1 a West Auckland, fu lo Yeovil a passare il turno vincendo ai calci di rigore.

Il West finì anche con un buon un 5 ° posto in campionato in quella stagione, come poi fatto anche nelle stagioni 1999/2000 e 2005/06.

David Bayles ha preso la carica di manager nell'estate del 2005 ed ha portato il West al 5 ° posto in classifica nella sua prima stagione (2005/06) e poi 6 ° posto nella stagione successiva.La stagione 2007/08 ha avuto inizio con una corsa in FA Cup che ha visto il West Auckland passare in pochi minuti dalla possibilità di ottenere un posto nella fase finale di qualificazione alla sconfitta nel replay contro il Bamber Bridge.Seguirono le dimissioni shock di Bayles che venne sostituito da Lee Ellison per un breve periodo prima di essere a sua volta sostituito da Phil Owers che ha assunto l'incarico stabilizzando il West

in posizioni di classifica che gli permisero di ottenere una salvezza tranquilla.

Owers venne sostituito nella stagione 2008/09 da Brian Fairhurst nominato nuovo allenatore/giocatore.Tuttavia, dopo un buon inizio, le prestazioni deludenti portarono preoccupantemente la squadra in posizioni basse di classifica dopo 10 partite senza una vittoria e Ray Gowan subentrò a Fairhurst, ma nemmeno lui fu in grado di arrestare il declino della squadra e si

dimise al termine della stagione.

Due notizia entusiasmanti arrivare nell'estate del 2009. In primo luogo il West Auckland riuscì a mantenere òa propria permanenza in Prima divisione a causa del ritiro del Sunderland Nissan. Inoltre il Club ha poi ricevuto la sensazionale notizia che, per celebrare il centenario della conquista del Sir Thomas Lipton Trophy, la Juventus aveva acconsentito a un re-match in Italia nel quale la squadra bianconera Under 20 si impose per 7-1.Poco dopo la leggenda dell'Hartlepool, Brian Honour, venne nominato nuovo manager.

Brian e il suo successore Wilf Costantine hanno lottato per cercare di far tornare il West a livelli migliori, ma entrambi hanno passato brevi periodi in carica.Per la terza stagione di fila, venne nominato un terzo manager, Peter Dixon, arrivato Lunedi 7

Dicembre 2009, portò incredibilmente il West ad ottimi risultati che gli permisero di ottenere il 16° posto dopo aver rischiato la retrocessione.

La stagione 2010/11 ha visto notevoli progressi compiuti in campo e fuori. La squadra di Peter Dixon ha battuto diversi record nella storia del Club come il maggior numero di punti conquistati per finire in 6° posizione.Ci sono stati molti risultati memorabili tra cui le vittorie contro i campioni dello Spennymoor Town, contro i secondi classificati del Consett e contro il Whitley Bay, vincitore della FA Vase.Il West è anche andato vicino a provocare uno shock in FA Cup al Workington, squadra di Conference North, fermato sullo 0-0, ma vittorioso poi nel replay per 2-1 .

Nella stagione 2011/12 è stato acquistato Michael Rae dallo Spennymoor dimostrando le grandi ambizioni del Club.Ed è stata una grande stagione, anche se terminata male.Il West ha infatti giocato a Wembley la finale del FA Vase perdendo però per 2-0 contro il Dunston.Il West ha anche terminato come runner up il campionato, facendosi sorpassare nella lotta per il titolo dallo Spennymoor,

ed ha perso per 4-1 contro il Northumbria Team in una finale di Coppa locale pochi giorni dopo la sconfitta di Wembley.

La scorsa stagione ha comunque dimostrato quanto la squadra sia progredita, nella stagione appena conclusa Peter Dixon & Co. hanno ottenuto un ottimo 4° posto in classifica.

Lo stadio è il Darlington Road

Albo d'oro

Sir Thomas Lipton Trophy (World Cup) Winners – 1909 & 1911Northern League Champions – 1959–60Northern League Cup Winners – 1959–60 & 1962–63Durham Benevolent Bowl Winners – 1960–61 & 1962–63Durham Challenge Cup Winners –1963–64FA Amateur Cup Finalists – 1960–61FA Vase Finalists - 2011-12Northern League Division 2 Champions – 1990–91

CONOR PNEFC ADAM

I RAGAZZI DI SIR LIPTON

Contea di Durham, 1909.

La lunga ciminiera dominava il paesaggio. Un gigante interamente fatto di mattoni impilati ad arte. Oggi era spenta. Eppure appariva come un serioso occhio vigile che controllava ogni movimento della zona circostante, anche quando la miniera limitrofa era chiusa e i suoi dipendenti potevano godersi il meritato giorno di festa tanto atteso durante tutta la settimana. Poco oltre, al limitare della ferrovia, i cui binari raggiungevano la fuoriuscita dell’estrazione del prodotto, c’era un piccolo campo da calcio ricavato nei terreni dell’azienda. Poca erba e molta polvere. Ai lati, più divertiti che concentrati, un piccolo numero di spettatori stazionava in piedi ai bordi del rettangolo di gioco, tutti con robusti

cappotti e cappelli di lana scura. L’abito della festa. Sul bordo lungo, quello meno esposto alle intemperie, si ergeva una piccola tribunetta, costruita con spesse assi di legno, che serviva per tenere al riparo chi poteva permettersi di spendere qualche penny, e sistemare nella parte sottostante un paio di scomode panche, dove trovava posto un empirico ma lestissimo massaggiatore munito di spugna e secchio d’acqua, con accanto, il resto dei membri della squadra, non tutti completamente ripresi dalla sbronza della sera precedente.

Robert Jones era il capitano di quella squadretta del dopolavoro. Biondo, baffi ben curati, un fisico che potremmo definire discreto, e un carisma sicuramente superiore agli altri elementi del gruppo, molti dei quali si presentavano all’appuntamento sportivo alla spicciolata, ancora sporchi del carbone dei giorni precedenti, e con gli scarponcini da gioco legati intorno al collo dalle stringhe per non rovinarli troppo calzandoli anticipatamente. A Bob piaceva indossare quella maglia. Una bella divisa nera con un’ampia V gialla sul petto, su larghi calzoni bianchi fino al ginocchio, come la rigida etichetta del buoncostume dell’epoca richiedeva. Lui era il capitano dell’West Auckland Town, un sodalizio calcistico fondato nel 1893 e che da un anno si era iscritto alla Northern League. Oggi erano stati sconfitti. Quel nuovo pallone ricoperto da diciotto strisce di cuoio marrone impermeabile con all’interno una camera d'aria di gomma, era finito dentro la porta difesa da Jimmy Dickinson. Un rigore all’ultimo minuto, che forse non c’era nemmeno. Bisognava farsene una ragione, quella sera al pub davanti a un boccale di birra avrebbe cantato qualche canzone con quel matto di Charlie Hogg detto “Dirty”, insieme agli altri compagni di gioco, e magari dimenticato l’insuccesso.

Sydney Barron, il grassoccio e rubizzo segretario del club sarebbe entrato con la sua bella bombetta nuova, l’orologio a cipolla nel taschino, i sui baffoni bianchi, si sarebbe lamentato della sconfitta battendo il pugno sul grande tavolo di legno facendo tremare i boccali e fuoriuscire un po’ di schiuma. Poi dopo la sgridata, uscendo, avrebbe offerto da bere a tutti sbuffando bonariamente. Alla fine era un pezzo di pane. Fra un’oretta se ne sarebbero andati tutti. Il suono della sirena mattutina era in agguato. L’ora di riafferrare quel piccone in mano, e calarsi di nuovo nelle buie e fosche gallerie dello stabilimento minerario era in agguato.

Bob Jones, si svegliò ancora prima del dovuto. Quando perdeva una partita, non riusciva mai a dormire bene. Si alzò prudentemente dal letto e accese con cautela il lume a olio che teneva sul

tavolo della cucina e si versò una tazza di tè, cercando di non svegliare sua moglie e il bambino piccolo che dormiva con lei. Si diresse alla finestra e scostate le improbabili tendine tartan ocra e verde muschio, guardò fuori.. sul suo viso stanco si aprì un innocente sorriso.. Una lattiginosa alba aveva lasciato spazio a un azzurro e vacuo cielo mattutino primaverile. Allungò lo sguardo. Al di là dalla bruna corteccia dello spoglio ciliegio, oltre la siepe che delimitava il suo misero giardino, era possibile intravedere Auckland nella sua immensa tristezza.

Adesso al lavoro. La maggior parte degli operai vi si recava a piedi, altri seduti sul retro di carri di fortuna. Qualche altro, soprattutto i più giovani, con le nuove biciclette più pratiche, maneggevoli, e forse anche più proletarie. Giù si scende. Cigolare di catene dei carrelli. Caschi, lanterne, e attrezzi da scavo. Una nuova giornata di fatiche, il pallone purtroppo doveva attendere.

Residenza Lipton.

Sir Thomas Lipton suonava il violino davanti alla larga vetrata dagli infissi bianchi disposti a scacchiera. Intorno a lui uno sfoggio garbato della ricchezza. Su una parete erano raccolti una quantità innumerevole di libri. Un intera collezione di volumi antichi di varie misure, dai più svariati colori, ordinatamente disposti negli scaffali di una preziosa libreria di legno pregiato con angoli finemente intarsiati. Le pareti erano decorate con una bella carta da parati a motivi floreali, e il caminetto in pietra stile impero, scoppiettava davanti a un divano di morbida pelle. Gli arredi e i quadri appesi alle pareti parlavano delle peripezie della sua vita e dei suoi viaggi.

Le note malinconiche e non troppo accademiche furono interrotte dal bussare frenetico alla porta della sala. Sir Lipton si voltò col volto corrucciato. Non amava essere disturbato in quei momenti. Strinse gli

occhi a fessura, e con la mano libera dallo strumento musicale incominciò nervosamente ad accarezzarsi i baffi e l’impercettibile pinzetto sotto il mento. Non era, per così dire un gigante, ma l’aspetto rigoroso, l’eleganza del portamento e l’enorme ascendente verso il prossimo gli conferivano un’aria da uomo di “ferro” a cui tutti portavano il dovuto rispetto. Non era neanche nato ricco. Anzi. Aveva avuto i natali in un modesto caseggiato di Gorbals nell’immediata periferia di Glasgow nel 1850, da genitori nordirlandesi. Con il tempo, a dodici anni Thomas Lipton iniziò a lavorare dapprima in un negozio di cartoleria e poi fu assunto nella rinomata sartoria Tillie & Henderson a tagliare raffinati modelli di camicie. Evidentemente non era il suo "lavoro più gradito" e pur dimostrando indubbie qualità non durò troppo a lungo.

Lipton saltò su una nave per la terra dei sogni, l'America, quando non aveva ancora compiuto nemmeno sedici anni. Negli Stati Uniti si dette da fare nelle piantagioni di cotone e di tabacco della Virginia prima di essere ingaggiato come assistente in un grande negozio di generi alimentari di New York. E qui che apprende e farà buon uso di uno stile imprenditoriale da sempre nascosto e latente in lui. Raccoglierà tutte quelle sfumature delle pratiche di commercio in cui avrebbe trovato grande successo in seguito.

Nei primi mesi del 1869 tornò in Scozia e lavorò per due anni nel negozio dei genitori prima di aprire al 101 di Stobcross Street, a Glasgow, il suo esercizio di proprietà. Lipton avrebbe versato cuore e anima in questo negozio, spendendovi più di diciotto ore al giorno di tempo. Aveva sviluppato un ottimo gusto per la pubblicità, e utilizzato tutte quelle competenze acquisite negli Stati Uniti con effetti eccezionali.

Nel 1876 il suo negozio era così fiorente che si trasferì in una zona più centrale della città, e nei prossimi sei anni aprì altri negozi a Dundee, Edimburgo e Leeds. Rifiutandosi di riposare sugli allori, incominciò un nuovo segmento della sua attività che lo avrebbe immortalato per sempre. Il Tè. Bere il tè era in gran voga in Gran Bretagna in quel periodo, ma, ancora un usanza troppo legata alle classi più agiate, che tagliava

irrimediabilmente fuori la fetta più ampia e più povera della società inglese dell’epoca.

Applicando il suo senso degli affari Lipton riesce a vendere il tè al prezzo più basso sul mercato portandolo così a disposizione delle classi medie e inferiori. "Lipton Tea" divenne marchio e forma di riscossa popolare. Thomas Johnstone Lipton, divenne "Sir" nel 1898”. Dopo essere stato nominato cavaliere dalla Regina Vittoria in persona.

Eppure, Sir Thomas rimase fermamente libero da ogni snobismo, senza mai dimenticare le sue umili radici. Con i piedi per terra, come quel gioco del pallone che lui tanto amava e per il quale aveva lanciato una proposta.

Ma attenzione.. qualcuno aveva bussato, non scordiamocelo.

L’inserviente indiano con un turbante cremisi in testa dopo l'immancabile inchino, annunciò la presenza del suo segretario personale, il timoroso e servizievole John Westwood, che timidamente si sedette su una delle poltrone in stoffa arabescata del salone, in attesa della richiesta del padrone di casa.

“Mister Westwood, quest’anno mi è stato conferito l’ordine di Cavaliere della Corona d'Italia.. L'ambasciatore italiano ha gradito la mia richiesta di organizzare un torneo internazionale di calcio fra squadre provenienti da altri paesi. Italia, Svizzera, e Germania hanno già aderito. Naturalmente è mia

ferma intenzione di mandare anche una rappresentativa inglese a competere per il torneo che porterà il mio nome: “Sir Lipton World Championship Trophy”..”

Westwood alzò gli occhi dal tavolo e con qualche evidente e malcelato disappunto in merito alla questione, promise di scrivere alla federazione in modo tale che del caso se ne occupassero loro.

Londra. Sede della FA.

“Number ten Aston Villa.. Number five Coventry City.. Number eight Ever… “

Il sorteggio per gli accoppiamenti del nuovo turno di FA Cup, fu bruscamente interrotto dall’arrivo di un inserviente della federazione che si fece largo fra gli sbuffi di sigaro che avevano ammorbato l’intera stanza dove alle pareti fra una finestra e l’altra spiccavano i quadri raffiguranti i padri fondatori che il 26 ottobre 1863 nella Taverna dei Framassoni, in Great Queen Street, dettero vita alla Football Association impegnandosi a delineare le regole del gioco. La lettera del segretario di Lipton era arrivata, e la richiesta di acconsentire all’invio di un team inglese in Italia per il torneo fu letta a voce sempre più bassa, in un indifferenza sempre più pronunciata..

“Un torneo di calcio?.. in Italia, con tedeschi e svizzeri? Stiamo scherzando spero.. andiamo avanti per favore.."

Le palline numerate ripresero a essere rimescolate nel sacchetto color porpora.

“Dunque signori dove eravamo rimasti, ah si number eight Everton, number eleven Manchester United.. oh che grande partita avremo..”

Residenza Lipton.

Quando John Westwood ritornò a presenziare davanti a Sir Lipton, i suoi colori variavano dal bianco cera a quello carta. Con mani tremolanti s’infilò gli occhialetti rotondi da vista, estrasse dalla giacca in tweed una grossa busta e lesse a voce interrotta teatralmente da qualche colpo di tosse, le parole sancite a belle

lettere sul foglio, dove era apertamente scritto che i dirigenti della FA ritenevano non opportuno che una formazione inglese partecipasse al suo “primo campionato del mondo”.

Non sia mai. Sir Thomas Lipton, non era uomo da prendere in giro e non aveva certo voglia di rimediare una figuraccia di proporzioni internazionali. Guardò scuro in volto il suo assistente e gli ordinò perentoriamente che la squadra che avrebbe rappresentato l’Inghilterra a Torino sarebbe stata quella del paese. Sissignori in Italia andranno i minatori del West Auckland Town Football Club.

“Così è deciso. Signor Westwood si faccia accompagnare dal mio autista al loro dopolavoro e ingaggi quegli uomini..”

Al Pub..

Quando John Westwood segretario personale di Thomas Johnstone Lipton scese dall’elegante Rolls Royce, le luci della sera erano già calate da un pezzo. All’interno della taverna l’atmosfera era come al solito giocosa, e fin troppo scanzonata. Servì tutta la buona lena del mite Barron per riportare un briciolo di calma. Rob Gill il terzino della squadra era già alla terza pinta, il centrocampista Jack Greenwell non faceva

altro che parlare delle sue avventure erotiche, Tom Gill, Douglas Crawford, e David Thomas cantavano a squarciagola delle canzonette. I due Jones, il difensore Bob e l’attaccante Jock, litigavano a voce alta sulle tattiche da tenere nelle ultime partite della stagione. A stento Barron riportò un minimo di tranquillità, poi all’ingresso di Westwood, la curiosità fece scendere il silenzio fra i presenti.

“Signori.. –disse quietamente Westwood- sono qui per comunicarvi il volere del conosciutissimo e apprezzato Sir Thomas Lipton, grande filantropo e appassionato di calcio. E sua intenzione inviare una squadra inglese a giocare un torneo a Torino, in Italia, dove ci saranno altre tre squadre di altre

nazioni..”

Ben Whittingham un ragazzo fra i più giovani si tirò leggermente più in alto sulla fronte il flat cap di lana grigia, e chiese:

“Ok.., bello, e chi andrà, il Newcastle, il Liverpool, o..”

“No.” Lo interruppe bruscamente Westwood.

“Dovreste andare voi. Naturalmente se siete d’accordo. Sir Thomas è convinto delle vostre capacità e vuole che l’Inghilterra sia rappresentata dal West Auckland Town.. “

Robert Jones fu il primo a reagire, mentre qualcuno sogghignava.

“E’ uno scherzo, vero?”

“Assolutamente, signor Jones. Ho già spiegato tutto al vostro segretario Barron, a voi spetta la scelta. Un bel viaggio, forse fama e gloria. Oppure restare qui, nel quotidiano triste anonimato. Arrivederci, spero che prenderete la decisione che noi auspichiamo ”

Quando John Westwood se andò, le facce sbigottite dei minatori e calciatori per diletto del West Auckland restarono a lungo sbigottite, increduli, incapaci di reagire a un evento che nessuno si sarebbe mai aspettato. L’esaltazione che ci si sarebbe potuta attendere, forse era frenata da un motivo che non entrava nelle loro tasche in maniera cospicua. I soldi. Per questo particolare torneo, infatti, non vi era alcuna offerta da parte degli organizzatori torinesi per quanto riguardava il viaggio. C’era solo un’assicurazione che il club sarebbe stato ospitato in uno dei migliori alberghi torinesi con vitto e alloggio già pagato. Avevano bisogno di mezzi per raggiungere l'Italia dall'Inghilterra. Un treno per arrivare a Victoria Station, una nave per la traversata della Manica, e ancora un treno con destinazione il capoluogo piemontese. Alla fine l’esaltazione e l’eccitazione ebbero la meglio su dubbi e timori. Si parte. Alcuni dei minatori furono costretti a impegnare qualche mobile di casa, qualcuno vendette la sua bicicletta, altri rinunciarono a costosi ricordi di famiglia.

Tutto per il calcio, anche a costo di perdere il lavoro. Tutto, per andare a giocare al loro sport preferito, contro squadre affermate e già piuttosto famose come il Torino XI, un misto di bianconeri e granata padroni di casa, lo Sportfreunde Stoccarda e gli svizzeri del FC Winterthur. La maggior parte dei giocatori non era mai stata fuori della loro contea prima di iniziare l'avventura. Attraversarono le insidiose acque del Canale con il mare mosso, e si sistemarono alla meglio con le loro valigie chiuse da spaghi improvvisati in uno scompartimento di terza classe addossati l’uno sull’altro, ognuno con il suo vestito migliore, e con una rosetta giallonera appuntata con orgoglio sull'occhiello della giacca.

Torino.

Welcome Woolwich Arsenal..La delegazione torinese di benvenuto con tanto di banda che intonava il God save the Queen si presentò con un vistoso striscione con cui salutava l’arrivo del team londinese..

Londinese.. oh mio Dio..

L’ambasciatore inglese, quando vide le facce del gruppo affacciate ai finestrini, nello sbuffo nero della locomotiva, comprese immediatamente che qualcosa non era andata nel verso giusto. All’uscita di quel manipolo di poveracci dal vagone si sistemò la sua tuba lucidissima in testa, e a passi decisi mosse verso

Sydney Barron.

“Adesso per l’amor del cielo, spiegatemi immediatamente quello che è successo, prima che scoppi un incidente diplomatico.. il telegramma che ci è pervenuto parlava di W.A., non di … ma per diamine poi, chi siete voi ?”

“Oh capisco, il signor Westwood segretario di Sir Lipton forse ha omesso di scrivere il nome completo,.. effettivamente noi siamo il W.A. solo che non siamo il Woolwich Arsenal, siamo un altro W.A, il West Auckland, contea di Durham e giochiamo nella Northern League..”

“Ma siete dei minatori, non calciatori professionisti, faremo una figura meschina, mi richiameranno subito in patria per via di un incontro di calcio.. che disonore..”

“Ormai quello che è fatto è fatto.. Cercheremo di onorare al meglio il motivo per cui siamo qui, cerchi di stare tranquillo..”

E mentre Barron s’infilava trafelato nel gruppo d’accoglienza, i ragazzi della squadra di calcio a stento

trattenevano le risa, mentre in fila indiana scorrevano davanti al sempre più imbarazzato ambasciatore britannico.

La vecchia capitale dei Savoia. La Mole Antonelliana dominava la città, con le alpi innevate sullo sfondo. In quel primo scampolo di novecento maturava l'industria automobilistica: la FIAT sorgeva sulla tradizione del piccolo artigianato piemontese, ma con forti spinte innovative. La municipalizzazione dei trasporti urbani e la statalizzazione delle ferrovie contribuirono alla nascita di una valente industria meccanica locale. Torino divenne il primo centro italiano in cui si sviluppò la nuova arte: il cinema. Qui furono prodotti i primordiali film italiani nei primi vent'anni del ventesimo secolo. La città per quest’appuntamento molto seguito dalla stampa, si presentò con una selezione di giocatori delle due compagini locali chiamate per l’occasione

Torino XI.

Nello Stoccarda giocava un certo Eugen Kipp un nazionale, il Winterthur si era imposto per ben due volte nelle ultime tre edizioni della lega Svizzera. C’era poco da stare tranquilli. Eppure i ragazzi di West Auckland si godettero la città e si allenarono con giudizio.

La prima partita fu disputata l’11 aprile, 1909. Il sorteggio disse West Auckland Town FC contro lo Sportfreunde Stoccarda nella prima delle due semifinali. Jimmy Dickenson in porta, Rob Gill e Charlie Hogg

terzini, Jack Greenwell e il capitano Bob Jones in difesa, Tom Gill, Ben Whittingham, Douglas Crawford, Alf Gubbins a centrocampo, Jock Jones, e David Thomas in avanti.

Voglia, determinazione, e altruismo. L’alchimia dei minatori del West Auckland sorprese il mondo sportivo. Nella prima partita il "West" sconfisse per 2-0 la squadra tedesca, con i gol di Whittington dopo dieci minuti dal fischio d’inizio, e di Dickinson (sì, proprio lui, il portiere) a poco meno di due giri d’orologio dal termine su un calcio di rigore, sovvertendo ogni pronostico e arrivando inaspettatamente in finale. Nell'altra semifinale gli svizzeri sconfissero i torinesi imponendosi per 2-1.

Ormai il codice della logica era saltato. Il West Auckland Town vinse anche la finalissima contro il Winterthur con l’identico punteggio della gara precedente: 2-0. Musica e parole dei due Jones: Il primo goal è siglato da Bob al sesto su rigore, e l’altro da Jock due minuti più tardi.

Coppa sollevata, facce sorridenti, tutti pronti, lampo al magnesio, e la storia è immortalata per sempre nella pellicola.

E così il West Auckland Town, squadra dilettante formata da un pugno di minatori della Contea di Durham, conquistò così la prima Coppa del Mondo della storia calcistica, il Sir Thomas Lipton Trophy, e ancora oggi resta famosa per questo grande e incredibile risultato.

Ah dimenticavo, due anni dopo tornò a riprendersi l’alloro..

Sir Simon

WEST AUCKLAND TOWN WORLD CUP CHAMPION 1909-1911

La prima manifestazione calcistica a livello mondiale ebbe luogo nel 1909 in Italia e più precisamente a Torino.L'organizzatore dell'evento fu Sir Thomas Lipton, ricco uomo d'affari inglese con interessi economici sia in Gran Bretagna che in Italia.Sir Lipton voleva assolutamente una squadra britannica a rappresentare la Gran Bretagna in questa "Coppa del Mondo", ma la sua richiesta alla Football Association Inglese di nominare una partecipante venne declinata.La scelta, che fu così presa da Lipton, cadde sul West Auckland Town, squadra dilettantistica militante nella Northern League proprio a partire dal 1909.Il West Auckland, squadra con sede a Bishop Auckland, vicino a Durham, fu fondato nel 1893 e nei suoi primi anni di storia aveva giocato in alcune Leghe locali fino a quando, nel 1909 appunto, venne invitato a partecipare alla Northern Leauge.Ci sono molte indiscrezioni sui motivi per cui Sir Lipton scelse proprio il "West", questo il soprannome del West Auckland, ma la spiegazione più plausibile sembrerebbe essere quella che racconta che un suo dipendente era stato un arbitro proprio nella Northern League.In ogni caso, il West Auckland, i cui giocatori erano prevalentemente dei minatori, accettò con entusiasmo e lottò in ogni modo per riuscire a raccogliere i soldi necessari ad intraprendere il viaggio in Italia.Si narra addirittura che alcuni giocatori, pur di partecipare a questa competizione di livello mondiale, diedero in pegno i loro possedimenti.

La loro grande voglia e determinazione pagò; oltre alla squadra inglese, la lista delle squadre partecipante era completata dai tedeschi dello Stoccarda, dagli italiani del Torino e dagli svizzeri del Winterhouse.Nella prima partita infatti il "West" battè per 2-0 la squadra tedesca, con i gol di Whittington al 10° minuto e di Dickinson all'88° su calcio di rigore, arrivando alla finale che si giocò il 12 aprile 1909 allo Stadio di Torino.Nell'altra semifinale gli svizzeri del Winterhouse batterono per 2-1 il Torino con due gol di Lang oltre al gol per la squadra italiana di Berardo.

La finale per il terzo e quarto posto vide la vittoria della squadra italiana con il punteggio di 2-1 con i gol di De Bernardi e Zuffi per il Torino e di Kipp per lo Stoccarda.Il West Auckland vinse invece la finalissima contro il Winterhouse con il punteggio, anche in questo caso, di 2-0 grazie ai gol di Rob Jones al 6° minuto su rigore e Jock Jones all'8° minuto.

Questa la formazione degli inglesi:

West Auckland Team : - Jimmy Dickinson, Rob Gill, Jack Greenwell, Rob Jones, Tom Gill, Charlie "Dirty" Hogg, Ben Whittingham, Douglas Crawford, Bob Guthrie, Alf "tot" Gubbins, Jock Jones, David "Ticer" Thomas, Tucker Gill, M S C (Sidney) Barron - Secretary.

Il West Auckland, squadra dilettante, vinse così la prima Coppa del Mondo della storia calcistica ed ancora oggi è famosa per questo grande risultato.

Questa la mitica maglia che indossava il "West":

Questo il Trofeo messo in palio da Sir Lipton ed orgogliosamente sollevato dalla squadra inglese:

Nel 1911 il West Auckland venne nuovamente invitato a partecipare alla "World Cup", o "Sir Thomas Lipton Trophy", per difendere il Titolo conquistato nel 1909.

La sede del Torneo fu anche in questa occasione la città italiana di Torino e questa volta le squadre partecipanti, oltre al "West" furono la Juventus ed il Torino, squadre di casa, i Red Star di Zurigo, squadra svizzera.Il West Auckland vinse la semifinale battendo la squadra svizzera per 2-0 conquistando l'accesso alla finale nella quale incontrò la Juventus che a sua volta battè il Torino.Il Torino vinse la finale valevole per il terzo posto contro la squadra di Zurigo.

La finalissima ebbe un esito incredibile dato che il West Auckland si impose nuovamente ed addirittura con il risultato di 6-1 con il quale umiliò la Juventus squadra che tra l'altro giocava in casa.

I gol della squadra inglese vennero segnati da Bob "Drol" Moor (2), Fred Dun (2), Andy Appledby e Joe Rewcastle.

Questa la formazione del West:

West Auckland Team - J Robinson, Tom Wilson, Charlie Cassidy, Andy "Chips" Appleby, Michael Alderson, Bob "Drol" Moore, Fred Dunn, Joes Recastle, Bob Jones, Bob Guthrie, Charlie "Dirty" Hogg, T Riley, John WarickOfficials - M S C Barron, E Meek, W Nolli, R Hodgson, R Chamberlain.

Come Sir Thomas aveva stabilito, nel caso in cui una squadra avesse vinto il trofeo in tornei consecutivi, avrebbe ottenuto il diritto di tenerlo. Il West Auckland FC incise così il proprio nome negli annali della storia del calcio come i primi vincitori a titolo definitivo della "World Cup".

I festeggiamenti furono di breve durata a causa delle difficoltà economiche provocate dal tour in Italia.Al ritorno a casa il "West" ottenne un prestito di 40 sterline dalla Signora Lanchester, padrona dell'Hotel Wheatsheaf che fungeva da quartier generale della squadra.Come garanzia il Club diede alla Signora il Trofeo fino a quando il prestito non fosse stato restituito.Il trofeo rimase nelle mani della Signora Lanchester per 50 anni fino a quando, nel 1960, alcuni funzionari del West Auckland la rintracciarono nella sua nuova residenza a Liverpool e riuscirono ad ottenere il Trofeo in cambio di 100 sterline.Una volta tornato a casa, il Trofeo venne esposto presso la Eden Public House, la casa del segretario del Club, Mr. Syd Douthwaite.

Nel 1994 il Trofeo venne rubato e mai più ritrovato dalla Polizia nonostante la lauta ricompensa offerta a chi lo avrebbe riconsegnato al Club.

Fortunatamente il furto del Trofeo era coperta da una assicurazione e così il "West" riuscì a far fabbricare una replica perfetta elaborata da un argentiere di Sheffield, Mr. Jack Spencer, lavorando attraverso l'utilizzo di foto e video.

Questa è la fantastica storia del mitico Club "West Auckland Town", una squadra che resterà per sempre nella storia del calcio mondiale.

WEST AUCKLAND

West Auckland e’ un villaggio, vicino a Bishop. Il boom di abitanti lo ebbe nel ‘800 con l’apertura della stazione Darlington & Stockton e l’estrazione del carbone, portarono molte persone a trasferirsi a West Auckland.La miniera chiuse nel 1967.E’ considerato il paese piu’ verde della regioni, con a fianco edifici del 17’ e 18’ secolo

Ed ecco la fine del nostro viaggio, abbiamo scoperto un grande club, che un piccolo seguito in Italia lo ha, vi consiglio di rimanere sintonizzati sul nostro forum

http://rulebritanniauk.forumfree.it/

Dove ben presto ci saranno novita per i West