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Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia” 1/2004 Spedizione Abb. Post. - Art. 2 Comma 20 lettera C - Legge 662/96 - Filiale di Bologna - Anno XXXVII - n.1 - I trimestre

Rosarium 2004-01

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Rosarium 2004-01

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Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia”

1/2004

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ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana Utriusque LombardiaePiazza San Domenico 13 - 40121 BOLOGNA

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Rivista fuori commercioLe spese di stampa e spedizione sono

sostenute da tutti gli amici

Anno 37°- n. 1finito di stampare il 15 febbraio 2004

stampa:

Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Movimento Domenicano del RosarioVia IV Novembre 19/E

43012 Fontanellato (PR)Tel. 0521822899Fax 0521824056Cell. 3355938327

e-mail [email protected]

www.rosariovivente.org

CCP. 22977409

Collaboratori:P. Riccardo Barile o.p.

P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p.P. Giovanni Cavalcoli o.p.

P. Roberto Coggi o.p.Don Attilio Galli

Don Vincenzo MercanteP. Marcolino Muraro o.p.P. Stefano Rabacchi o.p.

Pauline Jaricot e il Rosario Vivente 4

Nel 1825 Paolina Jaricot fonda il “Rosario Vivente” 7

Lettera di Giovanni Paolo II all’Arcivescovo di Lione 11

Discorso di Giovanni Paolo II ai bambini e ai ragazzi delmovimento di preghiera “Rosario Vivente” 15

Invito e suggerimenti (I) 18

I martiri del 2003 19

Testimonianze 20

Pompei: chiusura dell’Anno del Rosario 22

Peregrinatio Mariae 29

Nuovi iscritti 30

Pagina della riconoscenza 31

SOMMARIO

Manoscritti e fotografie, anche se nonpubblicati, non vengono restituiti.L’invio delle fotografie include il consensoper una eventuale pubblicazione.

In copertina: Mura esterne del Monastero di Santa Caterinain una foto di Paolo Gavina

Gentilissimi lettori,

il 2004 segue la celebrazione dell'Anno delRosario e quindi risente ancora di tutto il lavorìo che lo hacaratterizzato. Quest'influenza benedetta ci sospinge a sviscera-re ulteriormente... ecco allora che quest'anno vorremmoapprofondire la nostra conoscenza di quella che pedagogica-mente è la prima fra le associazioni del rosario che la FamigliaDomenicana da anni propone ai fedeli: l'associazione del Rosa-rio Vivente. A motivo di ciò in questo numero tenteremo di pre-sentare la figura di Paolina Jaricot che ne fu l'iniziatrice. Ma inmodo più esaustivo la presenteremo nel convegno annuale diBologna al quale Vi invito caldamente sperando che possiatepartecipare tutti... e perché poi non mettere in programma lapartecipazione ad uno dei pellegrinaggi che proporremo que-st'anno?

Vi saluto fraternamenteP. Mauro

LETTERA DEL PROMOTORE

Pelle

grin

agg

idal 30 aprile al 2 maggio 2004 in pullman dai luoghi di raduno

Termine ultimo per le iscrizioni 5 marzo 2004

Oropa - Graglia

dal 9 al 13 luglio 2004in aereo da Milano, Bologna

Termine ultimo per le iscrizioni 30 aprile 2004

Santiago - Fatima

dal 10 al 17 agosto 2004in aereo da Milano, Venezia, Bologna, Ancona

Termine ultimo per le iscrizioni 31 maggio 2004

Czestochowa

dal 29 ottobre all’1 novembre 2004in pullman dai luoghi di raduno

Termine ultimo per le iscrizioni 15 settembre 2004

Loreto - Pompei - Padre Pio

dal 27 dicembre 2004 al 6 gennaio 2005 in aereo da Milano, Venezia, Trieste

Termine ultimo per le iscrizioni 30 ottobre 2004

Esodo sulle orme di Mosè

dal 10 al 12 febbraio 2005 volo speciale da Bologna

Termine ultimo per le iscrizioni 15 novembre 2004

Lourdes

Per ogni informazione rivolgersi a P. Mauro Persici o.p. tel 335 5938327 oppure www.sulrosario.org (voce pellegrinaggi)

organizzazione tecnica: Eteria Viaggi s.r.l.

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Pauline Jaricote il Rosario vivente

ultimamentehanno scritto di lei ...

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In questo “Anno del Rosario”, voluto da Giovanni Paolo II in occasione del XXVdel suo Pontificato, torna di grande attualità il carisma di una donna francese, la venerabi-le Pauline-Marie Jaricot, cui si deve, un secolo e mezzo fa, una straordinaria intuizioneprofetica: il Rosario vivente.

Quando, nel 1853, il suo nome veniva iscritto nell'elenco dei poveri bisognosi di assi-stenza di Lione, nonostante fosse la figlia di un industriale della città, in molti capironoche ella aveva consumato tutto quanto possedeva nella carità e nel servizio ai fratelli.

L'umile creatura era nata a Lione, settima e ultima figlia di Antoine Jaricot, riccomercante di seta, che aveva assicurato alla sua discendenza un avvenire agiato e tranquil-lo. Ma Pauline aveva alimentato grandi sogni.

Era cresciuta in un ambiente cristiano, serena, vivace, amata. Un giorno il suo fratelloFileas, maggiore di lei di un solo anno, le parlava del suo desiderio di andare “da grande”missionario in Cina. Pauline gli rispose: «Verrò anch'io con te». Fileas le rispose: «Unadonna? A che cosa vuoi che serva?». «Ma allora, io non potrò far nulla?» domandòPauline. «Ma sì - le rispose il fratello -, tu potrai pregare per me,poi raccogliere delle offerte e spedirmele in Cina».

L'idea rimase dentro alla ragazza per sempre: “Pregare, lavo-rare, raccogliere offerte per le missioni”. A 15 anni, ella cadderovinosamente facendosi assai male, ma infine guarì: visite, alle-gre compagnie, feste nella ricca città industriale riempirono le suegiornate fino a quando, una domenica di Quaresima del 1817,Pauline ascoltò alla Messa un brano del Vangelo di Marco.“Vanità delle vanità e tutto è vanità, fuorché amare Dio e servire aLui solo”.

Pauline ne rimase sconvolta. Otto giorni dopo ritornò allaMessa in abiti umilissimi. Tutti le chiesero se fosse impazzita. «Sì- rispose - sono impazzita per Gesù». La sua trasformazionedoveva vedersi alla luce del sole e restarvi fedele fino al sangue:«Da oggi, vivrò per Gesù solo».

Nella notte di Natale 1817 salì al santuario di Fourvière edavanti all'immagine della Madonna prese la decisione estrema: «Mio Dio, per le mani diMaria SS.ma, ti offro il mio voto di verginità per sempre».

Una voce interiore le disse: “Vuoi soffrire e morire con me?”. “Compresi - scriveràPauline - che quella domanda riguardava la conversione dei peccatori e l'effusione diqualche grazia speciale alla Francia, e mi offrii vittima a Dio”.

Cominciò a entrare nelle fabbriche per avvicinare le operaie, partendo da quelle disuo padre. Diede loro un distintivo: una Croce con gli strumenti della Passione di Gesù, ele invitò a riunirsi tutte le domeniche per approfondire la conoscenza di Dio e delCattolicesimo, terminando gli incontri con la “Via Crucis”. Propose loro di darsi a operedi carità e di apostolato, quali la visita ai poveri, l'aiuto ai sacerdoti. Chiese loro purezza ecarità, preghiera intensa ogni giorno davanti al Tabernacolo, la Confessione e laComunione frequenti e regolari per farsi sante.

Una sera d'autunno, seduta presso il fuoco, ebbe un'idea: «Sarebbe stato facile a dieci

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persone di mia conoscenza trovare altre dieci persone ciascuna, disposte a dare settima-nalmente un soldo per la Propagazione della Fede. E ogni persona ne avrebbe trovateancora altre dieci e così via». Ci provò a farlo; funzionava, e presto ne vide i frutti. Siandò avanti così per 4/5 anni.

Il 3 maggio 1822 si tenne una riunione a Lione sotto la guida di Mons. Inglesi, vicariogenerale del Vescovo della Louisiana, che chiedeva aiuti e Mons. Cholleton, rettore delSeminario lionese. Pauline, malata, mandò un suo delegato a esporre il progetto. La suaproposta fu accolta. Quel giorno era nata l'Opera della Propagazione della Fede.

In cinque anni appena dalla sua “conversione”, aveva fondato “le Riparatrici”, le sueapostole “laiche”, tutte di Gesù, trovate tra le operaie, dedite a riparare e a espiare per ipeccati del mondo, a condurre molti a Lui, a rivelarlo nella vita ordinaria e appassionatadal suo amore, e l'Opera della Propagazione della Fede, a servizio di tutta la Chiesa.

Di una lucidità assoluta sul momento storico percorso dalla rivoluzione dei negatoridi Dio contro la Chiesa e il nome stesso di Gesù, non aveva che un sogno concretissimo:riparare, amare e farlo amare. Il suo modello assoluto: “Gesù-Ostia”, “Avevo il timore -dirà che Gesù, offeso da tanti, lasciasse agire la sua giustizia contro la Francia, se io nongli avessi permesso di fare di me un'Ostia vivente, in modo da non conservare che l'appa-renza della mia esistenza e Lui fosse tutto vivo in me”.

Intanto, Pauline era entrata nel Terz'Ordine di san Domenico per spendere ancora piùl'esistenza per Gesù-Verità.

Aveva sempre amato il Rosario della Madonna, ma nell'Ordine del Rosario lo amòancora di più per alimentare la sua sete di santità e di missione. Così avrebbero potutovivere altri, umili come lei o in posti di primo piano. Con il suo medesimo metodo ecominciando ancora una volta dalle sue “Riparatrici”, propose che ognuno che già siimpegnava a pregare la Madonna con il Rosario (una decina, cinque decine, 15 decine)trovasse altri cinque nuovi amici e così via, che facessero la stessa cosa.

Nacque così il “Rosario vivente” che in pochi anni ebbe in Francia un milione diiscritti e si diffuse in Europa, in America, in Asia, in terra di missione. “I Rosari si molti-plicarono con una rapidità incredibile. Le corone viventi formate a Smirne e aCostantinopoli danno le più grandi speranze. Dalla devozione al Rosario, mi sono venutitutti i beni”.

Presto un altro grande progetto prese ad assillarla: ricondurre a Gesù gli operai sfrut-tati e imbevuti di ateismo e di idee sovversive. Per cominciare, occorreva amarli e iniziareuna fabbrica-pilota in cui essi fossero rispettati e dividessero gli utili del loro lavoro. Dal1845 al 1852, la fabbrica fu pensata e realizzata. Paoline ebbe grandi aiuti e si fidò.

Poi cadde nelle mani di gente che approfittò dell'occasione e l'abbandonò a se stessa.Avrebbe potuto pagare per la sua quota di partecipazione, ma si assunse l'intera responsa-bilità di pagare i debiti per tutti. Papa Pio IX, come già Gregorio XVI, la ricevette inudienza come un padre e chiese che fosse aiutata, aiutandola di persona. Ma rimase sola.

Non le restò che il registro dei poveri di Lione per sopravvivere. Per dieci anni, andòelemosinando per le strade di Francia per poter pagare tutti i debiti. Ma intanto le sueopere continuavano a fiorire. Alla fine del 1861, la lunga malattia. Alle sue “Figlie” racco-mandò la fiducia nel Padre, il perdono e la carità anche a coloro che le avevano fatto delmale. Il 9 gennaio 1862, Pauline Jaricot va incontro a Dio in povertà assoluta.

PAOLO RISSO(da L'OSSERVATORE ROMANO

Edizione quotidiana del 4 aprile 2003)

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Il 22 luglio 1799, a Lione, in Francia, ultima di sette fratelli, nascevaMaria Paolina Jaricot. Mamma Giovanna e papà Antonio, erano due ricchicommercianti di seta. Paolina, tra i fratelli, predilige Fileas, il più vicino alei per età. I loro gusti sono uguali, i loro caratteri, vivaci e pieni di brio,sono simili, soprattutto ciò che li unisce e li fa stare “sempre insieme” è ilcomune interesse per i problemi missionari.

Tutti e due sognano di consacrarsi all'apostolato nelle missioni. Ungiorno, il fratello confida a Paolina la sua decisione:

- Sarò missionario e andrò in Cina.- Verrò anch'io - risponde Paolina.- Cosa dici?!... Solo gli uomini possono essere missionari...- Ma io allora - soggiunge pallida e in lagrime la sorella - non farò

niente?- Tu - riprende Filéas - farai del bene restando in patria. Tu pregherai

per me, cucirai la biancheria per le missioni e raccoglierai molto denaro per mandare laggiù...Trascorrono gli anni e, con l'adolescenza, nell'animo dei due fratelli il fervore missionario si

raffredda sempre più. Il fascino della bellezza ed eleganza, il sorriso semplice e pieno di bontà,due occhi grandi e intelligenti, hanno fatto di Paolina il centro di ogni sguardo. Ricercata edammirata, partecipa a tutti i festeggiamenti. A 15 anni viene scelta quale damigella d'onore diSua Altezza Reale la Duchessa d'Angoulème, figlia di Luigi XVI, di passaggio a Lione.

Nel profondo del cuore Paolina però non è felice, c'è un tormento, qualche cosa che laturba. Poco tempo dopo, tre avvenimenti scuotono l'esistenza di Paolina. Dapprima una lunga,strana e dolorosa malattia, procuratale da una caduta, la fa immensamente soffrire; poi la perditadell'adorabile mamma offertasi vittima al Signore per la salvezza della figlia; per ultimo unapredica sui pericoli e le illusioni delle vanità, tenuta a S. Nizier dall'Abate Giovanni WandelWürtz. Il seme della parola di Dio trova finalmente il terreno adatto. La grazia divina trionfa ePaolina riscopre quelle mete sublimi alle quali Dio la chiama. Fatta la confessione generale, dàinizio risolutamente a quella che essa chiamerà sempre la sua “conversione”.

nel 1825 Paolina Jaricot fonda il “Rosario Vivente”

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SEMPRE PIÙ IN ALTOL'Abate Würtz le ha proposto un program-

ma di vita: “Andate al Tabernacolo. Nutritevidi Gesù Cristo e lasciatevi guidare da lui”.Paolina comincia la sua ascesi e la sua immo-lazione. L'Eucarestia diviene presto per lei ilcentro della giornata e della vita, trascorrenotti in preghiera e fa istituire in molte chiesel'adorazione perpetua. Visita e familiarizza coipoveri, vende per loro i suoi gioielli e trasfor-ma le ricche stoffe dei suoi abiti in paramenti per le chiese più bisognose. Per vincere poi la suatendenza alla vanità, pur provandone tutta la vergogna, si veste nel più povero dei modi e si pre-senta al pubblico. In casa e fuori la dicono pazza ed ogni espediente viene tentato per farla desi-stere dalle sue “stravaganze”.

Nel Natale del 1816, nella cripta di Fourvière, Paolina offre alla Vergine il suo voto di ver-ginità.

L'ATTIVITÀ APOSTOLICAIl contatto quotidiano con gli ammalati, i poveri e le giovani operaie che lavorano nelle

filande di seta del cognato mettono a conoscenza della Jaricot i mali morali della sua società.Intensifica allora la preghiera e l'apostolato. A poco a poco la sua testimonianza di povertà,

di servizio e di amore per i fratelli ha il sopravvento e Paolina può costruire un primo nucleo dipersone spiritualmente impegnate. Nasce così l'opera delle “Riparatrici del Cuore di Gesù sco-nosciuto e disprezzato”.

Nel 1825, in risposta alla Bolla “Quod hoc ineunte” di Leone XII con la quale veniva estesoil Giubileo a tutto il mondo, e per lottare contro la stampa cattiva, Paolina fonda la lega del“Rosario vivente”. Quest'opera approvata, benedetta e raccomandata da Gregorio XVI con unBreve del 27 gennaio 1832, alla morte della Jaricot conterà vari milioni di associati.

Un'altra conquista le sta a cuore: il ritorno a Dio del fratello Filéas tutto preso dalle monda-nità e immerso in una vita spensierata. Che fare? - si chiede. Pregherà, tornerà a dialogare condolcezza, soprattutto gli testimonierà con la propria vita la gioia, la serenità e la pace godutanell'amicizia divina.

Filéas, che esternamente sembra prendersi gioco di ogni sollecitudine, è invece profonda-mente turbato. L'esempio della sorella e l'opera misteriosa della grazia lo hanno scosso e a pocoa poco riscopre l'ideale missionario dell'infanzia. Trascorre ancora un periodo di solitudine e ditristezza, poi è vinto. Riprende a pregare, ritorna a dedicarsi agli altri, specie ai poveri condan-nati a morte, poi, un giorno, conquistato dal grido di Cristo: “La messe è molta, ma gli operai

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sono pochi”, decide: “Sarò missionario”. A 23anni parte per il seminario di Sante-Foy l'Ar-gentière sul Rodano.

L'OPERA DELLA PROPAGAZIONEDELLA FEDE

Informata dal fratello Filéas, seminarista, sulledifficoltà in cui versano le missioni francesi, nel1820 l'intraprendente Paolina, con ClaudineThevenet, promuove un'associazione i cui membri

si sarebbero impegnati a versare un soldo per settimana alle missioni.Nel 1822, l'Opera della Jaricot, con “un chiaro programma di aiuto spirituale e materiale a

tutte le missioni” (messaggio di Paolo VI), si fonde con quella che mons. Dubourg, vescovodella Luisiana, ha dato vita in Europa a favore delle missioni d'America e assume la denomina-zione di “Opera della Propagazione della Fede”.

Ella diceva: “Noi siamo cristiani non per questo o quel missionario, ma per tutta la Chiesain tutto il mondo. Io posso forse aiutare un missionario che conosco, ma il Papa deve aiutareanche quelli che io non conosco. Raduniamo dunque nelle mani del Papa, a dieci a dieci, acento a cento, le nostre piccole quote costanti, come chicchi di grano che egli può impastare etrasformare in pane per i missionari”.

Il 28 maggio dello stesso anno l'iniziativa, con uno statuto di 18 articoli e un ConsiglioGenerale, era approvata dall'autorità ecclesiastica. Un secolo dopo, 3 maggio 1922, Pio XI latrasformava in “organo proprio della Sede Apostolica” ponendola sotto la protezione di S. Fran-cesco Saverio.

IL LENTO MARTIRIO DEL CUOREOfferta la propria vita per il trionfo della fede, la risposta divina non si fa aspettare. Non

verserà il suo sangue quale martire, ma l'intera esistenza di Paolina diverrà una lenta e dolorosaimmolazione. Vedrà le iniziative, cui ha dato vita, venir meno, una ad una.

Nelle indicibili sofferenze trova ancora la forza di pregare: “Adoro i vostri disegni senzacomprenderli e mi sottopongo amorosamente alla giusta, santa, adorabile volonta vostra, o mioDio. Il torrente delle afflizioni si precipita, ha rotto ogni diga. Vi benedico, o Padre, che l'avetepermesso. Voi mi avete preso tutti i beni terreni, toglietemi pure la reputazione, l'onore e la vita!Discendere nell'abisso, sparire nel fango, ma trovarvi nascosto il fuoco del celeste amore epoter dire morendo: “Per voi, Signore, e per i miei fratelli!” ..

Ma non tutti la disprezzano. Il Curato d'Ars, parlando un giorno dal pulpito sul dolore dirà:“Oh! fratelli miei, io ben conosco una persona che sa accettare le croci, pesantissime croci, e

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portarle con amore: è la signorinaJaricot ..” Nell'ultimo suo incontrocon Paolina, come ricordo e segno distima, volle regalarle una piccolacroce di legno sulla quale erano inci-se queste significative parole: “Diosolo per testimonio. Gesù Cristo permodello, Maria per sostegno! E poinulla, nulla... amore e sacrificio”.

Gli anni si susseguono. La malat-tia di cuore, che da tempo la tormen-ta, porta Paolina agli estremi. E' sfini-ta, non ne può più, il lento martiriodel suo cuore è completo.

Sul letto dell'agonia, ancora una volta esprime il suo perdono a chiunque l'ha offesa, poi,rinnovata l'offerta delle sue sofferenze a Dio, tace e prega.

Due ore prima della morte, l'ultimo sorriso e l'ultima invocazione sono per la sua Madonna:“Madre mia, Madre mia - dice - sono tutta vostra”. Era l'alba del 9 gennaio 1862.

BATTISTA CERUTI

Il Rosario, preghiera semplice e facile, mi aiuta a esserefanciullo, e non me ne vergogno affatto.

Card Albino Luciani

Il Rosario è una devozione divina, una sorgente di grazia,un rimedio a mille mali, una catena che unisce il cielo allaterra.

Santa Teresa d’Avila

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A Sua Eccellenza Monsignor Louis-Marie Billé, Arcivescovo di Lione Presidente della Conferenza Episcopale francese

Il bicentenario della nascita della Venerabile Pauline-Marie Jaricot, cele-brato dal 17 al 19 settembre 1999 a Lione e a Parigi, mi fornisce l'occasionedi unirmi profondamente alla preghiera e all'azione di rendimento di graziedella Chiesa in Francia, in particolare della vostra Arcidiocesi, e del Car-dinale Jozef Tomko, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazionedei Popoli, il quale, tramite la sua presenza, manifesta l'attenzione e l'attac-camento della Chiesa universale all'opera dell'umile lionese. È infatti daLione, dove era nata e aveva sempre vissuto, che Pauline-Marie Jaricot, lanciò l'Opera per laPropagazione della Fede a cui è rimasto legato il suo nome. Rivolgo un cordiale saluto a tutti coloroche si sono riuniti in questa felice circostanza per rendere omaggio a questa autentica figlia dellaChiesa che si consacrò interamente al progresso missionario dell'intera Chiesa. Come scriveva Papa Leone XIII a Julia Maurin il 13 giugno 1881, “in virtù della sua fede, della suafiducia, della sua forza d'animo, della sua dolcezza e dell'accettazione serena di tutte le croci”,Pauline si dimostrò una vera discepola di Cristo. Al fine di proseguire l'opera da lei intrapresa perdiffondere il Vangelo fino agli estremi confini della terra, incoraggio i cattolici di Francia a cono-scere meglio questa eccezionale vocazione che aggiunge ulteriore bellezza ad una lunga tradizionedi testimoni di Cristo, cominciando con i martiri di Lione e sant'Ireneo.

Lettera di

Giovanni Paolo II all’Arcivescovo di Lione in occasione delle celebrazioni per ilbicentenario della nascita della fondatrice del “Rosario vivente” epromotrice dell’Opera per la Propaganda della Fede

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Questa commemorazione ci offre un'oc-casione molto opportuna per ricordare l'at-tualità del messaggio e dell'azione di Pauline.Molto presto, con intuizioni semplici e prati-che, diede vita ad un'opera che non ha piùcessato di crescere in ogni parte del mondo.Essendosi lasciata toccare dai poveri e dallamiseria di coloro che non conoscono Dio,Pauline creò una colletta per l'attività missio-naria della Chiesa, chiedendo ad ognuno unsacrificio che contribuisce ad unirci a Dio(cfr sant'Agostino, La Città di Dio, 10, 6) eche costituisce, come affermava sant'Ireneo,il segno autentico della “comunione con il prossimo” (Contro le eresie, 4, 18, 3) nonché della con-divisione e della solidarietà tra fratelli; Pauline manifestava così la sua passione per un apostolatouniversale e rispondeva al disegno di Cristo di salvare ogni uomo: “Donare la luce del Vangelo e lagrazia della Redenzione alle folle che non le hanno ancora ricevute o restituirle a coloro che lehanno perdute; questa era la sua ambizione, immensa al pari di quella dello stesso Cristo”, secondole parole di Mons. Jean Lavarenne, sacerdote lionese che fu Presidente del Consiglio Centrale dellaPropagazione della Fede.

Oltre a questa sollecitudine per la missione ad gentes, si adoperò per evangelizzare gli ambientioperai della sua regione, ben comprendendo le difficoltà della loro condizione. Cercò di porre inessere un progetto sociale fondato sui valori cristiani per instaurare la giustizia nel mondo del lavo-ro. Il suo tentativo fallì sul nascere, ma preparò misteriosamente la strada ad un rinnovamento nel-l'impegno sociale della Chiesa che sarebbe stato sviluppato nell'enciclica di Leone XIII Rerumnovarum. Con l'”opera degli operai” ella conobbe l'umiliazione negli ultimi anni della sua vita. La vocazionelaica di Pauline la condusse anche a prendere altri impegni apostolici e a farsi carico anche dellasollecitudine per i “fratelli separati”.

Come attestano i numerosi quaderni che ci ha lasciato, è in una profonda e intensa vita spiritua-le che Pauline trovava le energie per la missione. La sua grande iniziativa di preghiera, il “Rosariovivente”, rivela il suo amore per la Vergine Maria, che la spinse a venire ad abitare all'ombra dellaBasilica di Nostra Signora di Fourvière. La sua vita quotidiana era illuminata dall'Eucaristia e dal-l'adorazione del Santissimo. Molto presto manifestò il desiderio di diventare un'”Eucaristia viven-te”, di essere riempita dalla vita di Cristo e di unirsi profondamente al suo sacrificio, vivendo in talmodo le due dimensioni inscindibili del mistero eucaristico: l'azione di grazia e la riparazione. Èquello che ha fatto esclamare al Curato d'Ars: “Conosco qualcuno che ha molte e pesanti croci eche le porta con grande amore: è la signorina Jaricot”. La sua spiritualità è caratterizzata dal suo

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desiderio d'imitare Cristo in tutte le cose. Il fatto di mettere in evidenza questa

figura caratterizzata molto precocemente dauna fortissima volontà d'iniziativa deve pro-muovere l'amore per l'Eucaristia, la vita dipreghiera e l'attività missionaria dell'interaChiesa, il cui fine proprio è di unirsi alSalvatore, farlo conoscere e avvicinare a Luitutti gli uomini. La testimonianza di Paulineci ricorda che “la missione è un problema difede” (Redemptoris missio, 11). Preoccupandosi per la diffusione dellaChiesa in tutti i continenti così come nel suoambiente, conferì al suo tempo un forte slan-

cio missionario. Seguendo l'esempio di Pauline, la Chiesa può trovare un incoraggiamento peraffermare la propria fede, che si apre all'amore per i fratelli, e dar seguito alla sua tradizione missio-naria sotto le forme più diverse. In questa prospettiva, invito le comunità locali a promuovere lospirito missionario, l'impegno nella cooperazione e lo scambio permanente dei doni, che costituisceun'apertura nei confronti dell'universalità della Chiesa (cfr l'Istruzione della Congregazione perl'Evangelizzazione dei Popoli: Cooperatio missionalis, nn. 5, 20). Le comunità che donano e quelle che ricevono saranno parimenti colmate dalla grazia dal Signore.Saluto tutti coloro che hanno accettato di diventare missionari fidei donum; rendo grazie per lecomunità che li hanno inviati e per quelle che li hanno accolti. Mi rallegro per gli sforzi compiuti dalle Chiese per accogliere i giovani che provengono da quelledi recente fondazione: sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi e laici, permettendo loro di acqui-sire una formazione umana, spirituale, filosofica e teologica al fine di poter tornare nel proprioPaese d'origine e tradurre nella propria cultura ciò che hanno appreso altrove. Richiamo inoltre l'insieme della Chiesa ad una condivisione sempre crescente con le comunità econ tutti gli uomini che mancano del necessario; tramite questo gesto, i discepoli di Cristo rivelanoai loro fratelli come in uno specchio il volto di tenerezza e d'amore del nostro Padre nei Cieli (cfrsan Cirillo di Gerusalemme, Catechesi mistagogiche, 4, 9). La prego, Eccellenza, di essere mio interprete presso tutti coloro che, a Lione e a Parigi, lavoranoper le Pontificie Opere Missionarie e di trasmettere loro l'espressione della mia riconoscenza diPastore universale, così come il mio incoraggiamento alla loro generosa azione, invitandoli ad unacollaborazione sempre più stretta per amore di Cristo e della sua Chiesa. Prendendosi particolar-mente cura delle Chiese cosiddette di missione, auspico che questa istituzione continui ad essere unfaro per i battezzati che orienti il loro impegno missionario, ribadendo la necessità di “riaffermarela priorità della donazione totale e perpetua all'opera delle missioni”! (Redemptoris missio, n. 79). Possa la Chiesa ripetere senza sosta il grido di San Paolo: “Guai a me se non predicassi il Vangelo!”

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(1 Cor 9, 16). Inoltre saluto calorosamente tutte le persone che, nel vostro Paese e nel resto delmondo, fanno parte di questa rete missionaria di solidarietà fraterna con umiltà e discrezione. Pauline Jaricot ci invita a rinnovare la nostra attenzione nei confronti dei poveri e ad un amore sem-pre più profondo verso di loro. Siamo chiamati a condividere ciò che abbiamo ricevuto. ComePauline ha dimostrato, la missione coinvolge tutti i battezzati, in quanto tutti possono essere, secon-do le proprie modeste possibilità, “il fiammifero che accende il fuoco”. La fiamma viva del suo apostolato si preoccupava di non agire da sola; la sua intelligenza pratica laportava a personalizzare sempre la sua azione, a coinvolgere il suo prossimo, creando grandi rami-ficazioni di solidarietà e di preghiera. Alle soglie del grande Giubileo del 2000, la Chiesa è chiamata ad un rinnovato impegno missiona-rio sulle tracce di coloro che, lungo i secoli, hanno saputo annunciare la Buona Novella del Risortocon la loro parola, con la loro vita esemplare e con atti concreti di solidarietà. Nell'affidarvi all'intercessione di Nostra Signora di Fourvière, di santa Teresa di Lisieux, patronadelle missioni, e dei santi missionari, imparto di cuore la Benedizione apostolica a Lei, al CardinaleJozef Tomko, alle persone che, a Parigi e a Lione, partecipano alle celebrazioni commemorative e atutti coloro che nel mondo offrono il proprio contributo alla missione della Chiesa con la mediazio-ne delle Pontificie Opere Missionarie.

Da Castel Gandolfo, 14 settembre 1999

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Carissimi bambini e ragazzi! Grande è la mia consolazione, oggi, nel ricevervi per la prima volta

così numerosi e lieti! So che volete testimoniare la vostra esultante devo-zione alla Madonna per mezzo dell’apostolato del “Rosario vivente”. Mi compiaccio di cuoreper questo impegno di amore verso la madre di Dio; e poi vi ringrazio per l’affetto che avetevoluto dimostrarmi con la vostra graditissima visita, la quale mi offre l’opportunità di fare qual-che considerazione sul vostro movimento di preghiera, iniziato dalla venerabile Paolina Jaricotterziaria domenicana, che lo fondò per affidare alla Vergine santissima il ritorno alla fede dicoloro che l’avevano abbandonata e si servì del “Rosario vivente” per diffondere nella Chiesa lapia pratica di questa forma di orazione.

Seguendo le indicazioni da lei lasciate, voi formate gruppi di quindici – tanti quanti sono imisteri del Rosario – e prendete l’impegno di meditare, ciascuno, un mistero della vita nascosta,della sofferenza e della gloria di Gesù e della sua santissima Madre. Ogni giorno, pertanto,avete presenti le tappe fondamentali della vita del Signore e della Madonna, che vi stimolanonell’adempimento generoso dei doveri quotidiani, alla luce del Vangelo.

Infatti, nei misteri gaudiosi, dagli esempi della Madonna che custodiva tutti i ricordi delFiglio nel suo cuore (cf. Lc 2,51), voi apprendete ad attendere a Dio ed a servire a Lui solo, e

Discorsodi Giovanni Paolo II ai bambini e ai ragazzi del movimento di preghiera“Rosario vivente”Giovedì 7 maggio 1981

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siete spinti a compiere sempre e con generosità il divino volere, ad amare il prossimo, ad aiutar-lo nelle sue necessità; siete incoraggiati a non lamentarvi nelle difficoltà che la vita può presen-tarvi, pensando a Gesù che per noi si fece povero e nascosto. Alla scuola del “Rosario vivente”imparate poi ad unire alla preghiera il sacrificio: vi viene insegnato di occuparvi principalmentedelle cose che riguardano il Signore, e nei misteri dolorosi venite a conoscenza che è impossibi-le essere veri cristiani e tendere alla perfezione senza salire spiritualmente il Calvario insiemecon Gesù e con Maria, accettando con docilità la sofferenza e le croci della vita permesse dalSignore. Per riuscire in questa nobile impresa è necessario combattere senza alcuna tregua ilpeccato e purificare continuamente l’anima da tutte le colpe commesse. Infine, mediante lameditazione dei misteri gloriosi potete unirvi a Cristo risorto con un cuore ardente e purificatoda ogni macchia di peccato, per poter compiere sempre la sua volontà in attesa di goderlo pertutta l’eternità.

Recitando il Rosario in questo modo, voi progredirete sempre più nella virtù e sarete sem-pre più fervorosi, sapendo di essere alla scuola della santità.

Il vostro movimento persegue anche lo scopo di pregare per il bene della Chiesa, CorpoMistico di Gesù, come ha detto il Concilio Vaticano II: “Questo è il fine della Chiesa: con la dif-fusione del Regno di Cristo sulla terra a gloria di Dio Padre, rendere partecipi tutti gli uominidella salvezza operata dalla redenzione e per mezzo di essi ordinare effettivamente il mondointero a Cristo. Tutta l’attività del Corpo Mistico ordinata a questo fine si chiama “apostolato”,che la Chiesa esercita mediante tutti i suoi membri, naturalmente in modi diversi; la vocazionecristiana infatti è per sua natura anche vocazione dell’apostolato”. Fate quindi della vostra vitaun generoso dono di apostolato, uno sforzo di conquista verso gli altri; pregate anche per la con-versione di quanti sono purtroppo lontani dalla grazia di Dio, e supplicate la Madonna perchéottenga alla Chiesa stessa dal suo divin Figlio tutte queste grandi intenzioni.

A voi è chiesta, mediante la vostra fede in seno alle famiglie, tra i coetanei, la diffusione diquesta forma di preghiera. Il Papa vi esorta a farlo con la forza dell’esempio e anche con quellainsistenza che è propria della vostra età. È con voi Gesù, è con voi la Madonna; essi vi ascolte-ranno ed assicureranno la serenità delle vostre famiglie e la pace nel mondo.

Vi benedico con tutto il cuore, insieme a tutti i vostri cari ed ai benemeriti padri domenica-ni, che vi guidano e vi assistono alla sublime scuola del Rosario.

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donna di frontiera

Roma (Fides) – “Paolina Jaricot è stata una donna di frontiera del XIX secolo che ha saputo operareuna sintesi di tutte le realtà collegate all’evangelizzazione: il primo annuncio, il sostegno alla cristia-nità, l’uso dei media, il nesso tra promozione umana ed evangelizzazione, l’Eucaristia come sacra-mento di solidarietà e di promozione umana nel senso più alto.” È l’opinione di suor CeciliaGiacovelli, che ha curato una nuova biografia di Paolina Maria Jaricot (1799-1862) a 200 anni dallanascita e a 180 dalla fondazione dell’Opera per la Propagazione della Fede: “La donna delle duelampade” (Segretariato nazionale della Pontificia Opera della Propagazionedella Fede, Italia). Le associazioni missionarie, che già esistevano al tempo della Jaricot, non sisarebbero sviluppate e consolidate senza l’adozione di un metodo. “Paolinaera donna molto concreta – prosegue suor Cecilia - e capì che occorreva crea-re una rete di cooperatori per assicurare continuità ed efficacia. Ogni personadoveva trovare dieci amiche, e in poco tempo si sarebbe arrivati a centinaiadi persone impegnate. Dietro la genialità metodologica di Paolina ci sonoperò scelte fondamentali: è stata una donna che ha riconosciuto i propri limitinel cammino di vita cristiana e si è messa alla ricerca di una risposta piùprofonda. E’ quindi arrivata, da laica, ad impegnarsi radicalmente fino a cam-biare stile di vita. Paolina è stata una persona che ha capito il valore dellaconversione: questa è la chiave di lettura di qualsiasi animazione missionaria.La cooperazione in maniera radicale non può avvenire fino a quando non sicomprendono le motivazioni di fondo dell’agire cristiano.” Paolina Jaricot traduce ogni necessità attorno a lei in termini di carità, nel senso più ampio del termi-ne: volontaria tra gli incurabili dell’ospedale di Lione, impegnata nel reinserimento delle prostitute,promotrice delle prime forme di Nuova Evangelizzazione attraverso il recupero della preghierapopolare, attenta al mondo operaio che la questione sociale stava allontanando dalla Chiesa. “Lacosa più interessante – afferma suor Cecilia - è che questa donna di fede scopre l’Eucaristica comesacramento di solidarietà. La scelta cristiana viene radicata nell’Eucaristia: una Eucaristia che vuoleconcretizzarsi in tutti gli aspetti esistenziali. Quindi non fu una mistica disincarnata ma una misticaimpegnata.”Seppe anche sfruttare con intelligenza i media per l’animazione e la cooperazione, pubblicando lelettere dei missionari che il fratello, studente a Parigi, riceveva attraverso le Missioni Estere. Dopoaver affrontato questa ingente fatica suor Cecilia conclude: “Mi ritrovo con una compagna di vita:dal punto di vista della spiritualità mi ha dato molto, soprattutto nell’esercizio di verifica interiorerispetto ad una risposta che richiede totalità di dono. Una volta che si incontra Paolina si ha unacompagna di vita in più”. (2/6/2000)

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La conoscenza delle efficaci possibilità di bene che l’“Associazione del Rosario Vivente”offre ai ragazzi e ai giovani, ci fa insistere nell'invito, soprattutto rivolto ai nostri collabo-ratori, di formare un gruppo di ragazzi o giovani rosarianti… non trascuriamo però la

possibilità già felicemente realizzata di coinvolgere anche gli adulti.In ogni numero di questa rivista diremo qualcosa che riguarda

questa Associazione di preghiera con i “Misteri del Rosario”.Paolina Jaricot, la fondatrice del movimento, diceva che “nellaconoscenza e nel ricordo dei Misteri del Rosario è tutta la salvezzadel mondo”.

Come formare al Rosario Vivente?Trattandosi di ragazzi e d'impegno di preghiera è bene che

siano organizzati in gruppo. Da soli e senza un assistente è più dif-ficile che siano fedeli all'impegno preso; insieme vi è più emulazio-ne e perseveranza: “Supponiamo, scriveva P. Renault, che vi siano15 carboni di cui uno solo è ben acceso, tre o quattro lo siano ametà, gli altri spenti. Uniteli, diventeranno un braciere. È bastatounirli; ma ciò era necessario. Se li tenete separati, che ne sarà di

essi? Ecco il Rosario Vivente!”Il Rosario Vivente, infatti, organizza i ragazzi, giovani e adulti a gruppi di quindici e

impegna ciascuno di loro a recitare uno dei Misteri del Rosario, in modo che tutti insie-me, ogni giorno, recitano un Rosario intero. Questo è l'ideale a cui arrivare: ogni inizia-tiva, anche se indirettamente, deve portare ogni componente a recitare bene il misteroche gli è stato “affidato” per quella settimana. La settimana dopo ognuno cambierà conil mistero seguente.

La prima iniziativa è perciò quella di raccogliere, via via, quindici giovani o adultiaffidando ad ognuno di loro un Mistero del Rosario servendosi di un'immaginetta che loraffiguri. Inizialmente basta che dicano le 10 Ave Maria, il resto va spiegato poco apoco.

(segue al prossimo numero)

Invito e s

uggerimenti

per formare un Gruppo del Rosario Vivente com-posto da bambini o giovani…

ma perché non offrire questa opportunità ancheagli adulti?

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Secondo i dati in possesso dell'Agenzia “Fides” (30 dicembre 2003), nell'anno2003 hanno perso la vita in modo violento 29 tra Arcivescovi, sacerdoti, religiosi, reli-giose e laici.

Come sempre negli ultimi anni, il conteggio non riguarda solo i missionari ad gen-tes in senso stretto, ma tutto il personale ecclesiastico ucciso in modo violento o che hasacrificato la vita consapevole del rischio che correva, pur di non abbandonare il pro-prio impegno di testimonianza e di apostolato: sono i “martiri della carità” secondo l'e-spressione cara a Papa Giovanni Paolo II.

Alcuni di questi “martiri” sono stati trovati ore o giorni dopo il decesso, a voltemassacrati con altre persone che si trovavano occasionalmente con loro o avevano cer-cato rifugio nelle parrocchie o collaboravano al loro impegno pastorale; spesso sonostati vittime - almeno in apparenza - di aggressioni, rapine e furti perpetrati in contestisociali di particolare violenza e povertà.

All'Angelus del 26 dicembre, festa del Protomartire Stefano, il Santo PadreGiovanni Paolo II ha invitato a pregare per le comunità cristiane ed i singoli fedeli chesoffrono a causa della fede, con queste parole: “Nel clima gioioso del Natale, celebria-mo oggi la festa di Santo Stefano, uno dei primi diaconi della Chiesa. È detto anche“Protomartire”, perché fu il primo discepolo di Cristo a versare il suo sangue per Lui...La Chiesa chiama il giorno del martirio dies natalis.

Riguardo ai luoghi dove sono state registrate il maggior numero di vittime figuraal primo posto il continente africano, in particolare il Sudan, in cui infuria la persecu-zione islamica, l'Uganda, insanguinata dai ribelli dell'Esercito di Liberazione delSignore (LRA) che combattono contro il governo costituito, e la RepubblicaDemocratica del Congo, teatro da anni degli scontri tra diversi gruppi di guerriglia e glieserciti di tre paesi in una lotta senza fine per il controllo delle risorse naturali.

Subito dopo l'Africa spicca per numero di martiri la Chiesa della Colombia, nazio-ne nella quale opera la narco-guerriglia comunista e dove anche quest'anno sono stateuccisi cinque sacerdoti ed una laica. In un comunicato del 7 novembre 2003, dopo l'as-sassinio di padre Saulo Carreño Hernández e di padre Henry Humberto López Cruz,l'Episcopato colombiano ricorda le “vittime della violenza e della intolleranza cheaffliggono così duramente il popolo colombiano... Questi due sacerdoti si uniscono allalunga lista di uomini e donne che sono stati vilmente assassinati”.

da “Corrispondenza romana”

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MANTOVA Carissimo Padre Mauro,

ognuno di noi deve rendere grazie a Dio, ogni giorno, per l’abbondanzadei suoi doni: la famiglia, la casa, il lavoro, la salute... tutto è dono delPadre.In questi giorni la nostra comunità di Montanara - Villaggio Eremo - haun motivo in più per ringraziare. Per intercessione di Maria abbiamoricevuto come regalo di Natale: un luogo di culto. Esteriormente si pre-senta come una caratteristica capanna di legno e, proprio lì, Maria vuoledeporre il piccolo Gesù nel cuore di ognuno di noi. All’interno appareuna cappella francescana, molto semplice; nella parete di fronte si trovaGesù crocefisso, sulla destra un quadro della Madonna del S. Rosario di

CAGLI dura, dura ancora e durerà sempre

Rivolgo ai lettori un saluto, cercando di trasmettere le sensazioni emersein occasione del Raduno Regionale del Rosario, tenutosi nella Chiesa diSan Domenico a Cagli (PU), lo scorso 11 ottobre. Non sapevo comepotesse andare la giornata; era la prima volta che partecipavo e nonconoscevo la maggior parte dei presenti.Ci siamo ritrovati insieme nella mattinata per la preghiera comunitariadel Santo Rosario. Le riflessioni e le meditazioni offerte da Padre Maurohanno reso fervida la nostra preghiera che si è estesa alle necessità ditanti fratelli sparsi nel mondo. Fin dal mattino ho sperimentato un clima di serenità, di pace e di comu-nione fraterna. Il pranzo, le argomentazioni, le testimonianze, le discus-sioni intercorse fra noi, hanno significato un intenso momento di condi-visione e di arricchimento interiore.Nel primo pomeriggio ci siamo trasferiti dalle suore domenicane che cihanno accolti con vera gioia ed hanno messo a disposizione la loro chie-sa per un momento di adorazione personale. La celebrazione eucaristicaha concluso la nostra giornata offrendoci la possibilità di ringraziare ilSignore per i benefici ricevuti. Mi permetto di ringraziare Padre Mauro amio nome, ma penso a nome di tutti, per averci illuminato sull’efficaciadel Rosario.L’anno del Rosario, indetto dal Papa, è appena terminato ma non è così;il Rosario, preghiera mariana per eccellenza, non conosce tempo; dura,dura ancora e durerà sempre. Grazie anche al Santo Padre che continua-mente ci stimola alla sua preghiera prediletta. Un grazie sincero a tutti eun arrivederci al prossimo anno.

Maurizio

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RONZANO ... non riuscivo più

Non è da molto che ho ritrovato la Fede e proprio per questo non voglioperdere nessuna occasione per poterla accrescere sempre più.Essendo una mamma chiaramente il tempo non è molto, ma non mi sonolasciata sfuggire l'esperienza bella e significativa di Ronzano. Bella per-ché ritengo che lo stare insieme tra persone di età diversa, senza neancheconoscersi, non è una cosa semplice... ma unendosi in preghiera hoappurato che nulla è impossibile... dopo, alcuni di loro sembrava li cono-scessi da molto tempo! Sono rimasta affascinata nel sentire come ognuno di noi è stato avvicina-to al Signore in modo diverso. Una cosa molto significativa è stata risco-prire la preghiera del santo rosario. Sin da bambina ho sempre pensatofosse solo una preghiera per “vecchine”... forse perché l'ho sempre vistorecitare da persone anziane. Qui a Ronzano, grazie a P. Mauro e ad alcu-ni suoi collaboratori, ho capito che non è così: ho imparato a recitarlonon solo con la mente, ma con il cuore cercando di vivere in prima per-sona il mistero annunciato (non facile né a dirsi, né a farsi). Tutto questomi ha fatto avvicinare molto a Maria insegnandomi ad amarla e... perchéno, a imitarla!Ho partecipato a due incontri qui a Ronzano, e la cosa che mi ha colpitomaggiormente è stato il fatto di vedere come grazie al rosario alcune per-sone si erano già trasformate... beh, in fondo se penso che fino a due annifa non riuscivo più ad entrare nemmeno in Chiesa mentre ora mi ritrovoad insegnare catechismo in parrocchia... è forse il caso di non meravi-gliarsi poi troppo... grazie Maria!!!

Laura

Pompei. Qui, aprendo le nostre orecchie spirituali, percepiamo la voce diGesù che parla al nostro cuore: “Amico, amica, ecco tua Madre; tu chepiangi, che soffri, che gioisci, tu che hai perso la fede e la fiducia negliuomini, ecco tua Madre”. Un forte grazie va al nostro parroco donGiuseppe, a padre Mauro, alle suore e a tutti coloro che hanno pregato ecreduto in questo progetto. E’ stato un desiderio di molti maturatosoprattutto durante la “Peregrinatio Mariae” e proprio Lei, nostra Madre,ci insegna che con la preghiera tutto è possibile. Alleluia, il piccolo eser-cito di intercessione, che ha combattuto con le armi del S. Rosario, orapuò cantare vittoria. Come? Sulle note esultanti del Magnificat, natural-mente!Grazie

Bruna

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Scivolare sulla religione “fai da te”…

Sono una catechista di fresca nomina, avendo ricevuto il mandato domenica 12 ottobre. Mi èstata affidata la “classe dei grandi”, gli adolescenti che hanno già ricevuto la santa Cresima.

Finora gli incontri sono stati sempre più disertati dai ragazzi che, nonostante le promesse per unimpegno costante, hanno ceduto agli allettanti richiami del mondo: allenamenti sportivi, studio,passeggiate romantiche con la ragazza… ecc. ecc. Ho iniziato il pellegrinaggio con questosenso di fallimento addosso, chiedendo alla Vergine Maria di illuminarmi e consigliarmi sul dafarsi con questi ragazzi.

Sia a Lanciano, contemplando il Miracolo Eucaristico che, soprattutto, a Pompei, durantel’interminabile solenne celebrazione in onore della Regina del santo rosario e del suo infaticabi-le apostolo – Bartolo Longo –, ho compreso che l’unica strada da percorrere per diffondere lafede e contagiare i giovani dello stesso amore travolgente che ha cambiato la vita di BartoloLongo è quella del santo rosario e dell’Eucarestia… “se quei ragazzi ti seguiranno dipenderàsolo dalla Grazia di Dio e dalla tua preghiera”. Ho capito allora che non con geniali iniziative otrattenimenti, non con dotte lezioni di catechesi, ma solo con l’apparente povertà della preghie-ra – che mi svuota da tanta superbia e idolatria – la Grazia di Dio può agire in me e attraverso dime. Solo affrontando il deserto interiore dello stare in silenzio genuflesso davanti a GesùSacramentato (affidandogli quei ragazzi, la loro vocazione) prima o poi sboccerà. Anche

Chiusura dell’Anno del Rosario

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Bartolo Longo si sentiva un fallito, addirittura dubitava della sua salvezza, siaggirava sconsolato nel deserto delle campagne di Pompei… ma ha puntatotutto su quelle parole percepite – diffondi il rosario – e da quel deserto ilseme della sua fede ha permesso di costruire tutto quanto oggi possiamoammirare.

Da Padre Pio ho poi approfondito l’importanza del sacramento dellaPENITENZA e della DIREZIONE SPIRITUALE. La tentazione del “devo-zionismo” è infatti molto forte in noi cattolici, ma ti fa scivolare sulla “reli-gione fai da te”, ti fa sentire “a posto” perché sono gli altri che sbagliano, tifa ruotare attorno a te stesso e non ti fa intraprendere un vero cammino cheesca da te stesso per avvicinarsi sempre più al cuore di Cristo e della SuaMamma Immacolata. Col direttore spirituale invece (ed occorre pregaremolto per incontrarne uno secondo i Loro Cuori) ci si allena all’obbedienza,all’umiltà, al silenzio interiore, si impara a rinunciare alle proprie opinioniper scorgere, amare e seguire la volontà di Dio.

Infine ho scoperto nella Vergine Maria la Donna, la Regina del Sabato.Il giorno più prezioso dell’Antico Testamento, il giorno più venerato e glori-ficato da tutto il popolo ebraico è stato donato da Dio alla sua creatura piùperfetta, Donna Ebrea, Madre di Suo Figlio. In quell’ultimo sabato primadella Resurrezione, la Madre Addolorata ha raggiunto i più alti vertici dellafede incrollabile in un mondo d’increduli, della speranza contro ogni speran-za, dell’amore più forte della morte.

Maria, regina del Sabato Santo, regina dell’Attesa nel dolore e nellagioia, del “già e non ancora”, regina del Popolo d’Israele, sarà Lei a trasfor-mare lo scrigno prezioso delle preghiere e dei sacrifici del popolo ebraiconella gloria del compimento della promessa.

N.N.

Per noi, giovane coppia di fidanzati…

Quando abbiamo saputo della possibilità di questo pellegrinaggio, abbia-mo quasi immediatamente deciso di iscriverci: sapevamo che sarebbe

stato stancante ed impegnativo, ma l’idea di visitare importanti santuaridedicati a Maria, la nostra Madre Celeste, e di trascorrere 3 giorni in pre-ghiera e riflessione, ci ha subito entusiasmato.

La Santa Casa di Maria a Loreto ci è rimasta nel cuore: siamo riusciti apregare intensamente affidando a Lei tutti i nostri pensieri, le nostre speran-ze per il futuro, le nostre gioie e le nostre pene.

A Lanciano siamo rimasti stupefatti dal Miracolo Eucaristico. Abbiamoriflettuto su quanto ci ama il Signore che da 2000 anni continua ad offrirsi anoi. E lo fa anche con miracoli come questo, per avvicinarsi a coloro chenon riescono a credere senza aver visto. A Lanciano davanti al Cuore diGesù ci si sente piccoli, indegni ma infinitamente amati.

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A Pompei abbiamo partecipato alla celebrazione della santa Messanella Basilica, ove si erano riuniti i gruppi provenienti da tutt’Italia. C’erauna vera e propria moltitudine di gente arrivata da ogni luogo, per fare festatutti insieme con Maria.

Un altro momento molto intenso è stato quando abbiamo pregato sullatomba di P. Pio a San Giovanni Rotondo.

Per noi giovane coppia di fidanzati questi tre giorni sono stati moltoimportanti, ci siamo veramente sentiti un cuor solo, che si rivolgeva fidu-cioso alla Madre Celeste per chiederLe di tenerci sempre uniti nell’Amoreseguendo la via di Cristo.

Entrambi crediamo che l’unica via possibile sia quella che Gesù ci haindicato: “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi e amate il Padreche è nei cieli con tutto il vostro cuore, la vostra mente e la vostra anima”.Se la fede in Gesù viene vissuta in modo autentico, con gioia, schiettezza ecoraggio, allora sì che non potremmo che sentirci davvero fratelli e vera-mente uniti al Padre nell’Amore.

Ci è rimasta impressa una parola di P. Mauro: “URGENZA”. C’èurgenza di conversione, di trovare il vero senso di Dio nella vita di tutti igiorni, urgenza di riconoscere le proprie miserie e correggersi, urgenza dismettere la coltivazione esclusiva del proprio “orticello” chiusi nel proprioegoismo. Vogliamo dire di “sì” a Maria e a Gesù per vivere il Vangelo edessere testimonianza gioiosa e forte verso coloro che ancora non ne hannofatto l’esperienza. Sarebbe bello che altri giovani come noi seguissero uncammino di Fede e di Preghiera.

Questa testimonianza è soprattutto per i giovani, perché aprano il lorocuore e i loro occhi alla vera Vita che non è assolutamente quella che cipropina il mondo fra uno sterile consumismo ed un freddo materialismo.

Abbiamo bisogno di amare ed essere amati, è vero, ma dobbiamo esse-re consapevoli che quell’Amore è un dono immenso del Signore e che riu-sciremo ad amare gli altri tanto più saremo disponibili a ricevere l’Amoredi Dio. Allora sì che diventeremo fiumi d’Amore, perché la sorgente è lapiù grande che possa esserci: Dio nostro Padre! Allora proveremo tantagioia e voglia di vivere e coraggio in ogni occasione della vita, perché por-tatori di Cristo. Noi giovani siamo la speranza più grande e abbiamo fra lemani una grande opportunità, che è anche una sfida che vale davvero lapena di vivere fino in fondo.

Michele e Federica

Non potrò mai scordare…

Sono un ragazzo di 27 anni che lavora come farmacista. Con piacereesprimo una mia opinione al riguardo del pellegrinaggio appena con-

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cluso. L’itinerario era intenso ma tutto questo non mi preoccupava, era tantoche desideravo tornare a San Giovanni Rotondo da Padre Pio… anche se ilpellegrinaggio prevedeva altri tre santuari (Loreto, Lanciano e Pompei) eraproprio San Giovanni Rotondo il mio vivo desiderio.

Loreto lo conoscevo da tempo ma Lanciano e Pompei non li conoscevo:il miracolo eucaristico di Lanciano è un prodigio meraviglioso di nostroSignore per guarire l’incredulità di un suo sacerdote. La Madonna di Pompeiè un Santuario superlativo pieno di affreschi molto suggestivi… purtroppola domenica non è forse il giorno migliore per visitarlo infatti quel raccogli-mento che cercavo era surclassato dall’infinità di persone che giravano su ein giù disordinatamente. L’ultima tappa a San Giovanni Rotondo è stato ilraggiungimento del mio proposito prima di partire.

Non potrò mai dimenticare la santa Messa delle 8,00 e soprattutto lapreghiera sulla Tomba di Padre Pio. Avevo la gioia dentro il cuore, quellagioia che solo la preghiera può dare. E poi come non parlare dell’Ospedaleche ritengo il più grosso miracolo vivente. Solo con Gesù si poteva realizza-re un’opera così monumentale in un villaggio di pastori. Al suo interno ospi-ta alcuni reparti tra i migliori al mondo. Potrei parlare anche della “ViaCrucis” ma tutto in questo luogo è pieno di spiritualità. Per la seconda voltami sono detto: “Guido, qui senti veramente la presenza del Signore”. PadrePio mi aveva concesso la grazia di quella pace e serenità che ognuno di noianche per poco cerca di trovare.

Infine, parlando di questo pellegrinaggio, non posso dimenticare tutte lepersone che vi hanno partecipato… ognuna con le proprie tribolazioni e sof-ferenze, ma tutte con una grande fiducia incondizionata nel Signore. Iodebbo ringraziare il Signore per le cure chemioterapiche di mio padre che lostanno aiutando…

Grazie Signore per mio padre, per questo pellegrinaggio e per P. Mauroche mi ha permesso tutto ciò oltre ad avermi insegnato il valore del rosariomeditato che tutti i giorni meditavamo.

Guido

ha unito e benedetto…

Febbre, tosse e raffreddore ma tanta gioia e pace: penso a tutte le cose cheho visto, a tutto ciò che ho sentito, ai magnifici stucchi e a tutte le imma-

gini sacre… cerco di mettere un po’ di ordine in questo mosaico! Tanto desiderio di conoscere per accrescere la fede, di fare una sosta e

l’occasione giusta è la chiusura dell’“Anno del Rosario” questa preghieracon cui Maria stessa ha promesso meraviglie a chi la medita con fede.

Il pellegrinaggio del Nord est d’Italia che conta tre pullman organizzatocon quel semplice lavorio che sa di tanto lavoro. Noi di Ancona partiamo

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nel primo pomeriggio di sabato 29 ottobre per Loreto… la Santa Casa è laprima sosta per invocare dalla Madonna Nera l’aiuto per la mia famiglia…mi stanco di chiedere affidando tutto a Lei perché sa di che cosa abbiamobisogno per la vita eterna. A Lanciano il Miracolo Eucaristico operato peraiutare chi non credeva nella Transustanziazione… Pompei ci accoglie conun sole tiepido, il ricchissimo santuario barocco che provvidenzialmente ilBeato Bartolo Longo ha costruito nella piana di Pompei in onore dellaVergine del Rosario, dolce catena che ci unisce a Dio, umile cordicella chefa tremare l’inferno. Al ritorno ultima sosta a San Giovanni Rotondo dovesono andata tante volte dalla mia gioventù quando P. Pio celebrava ancorala santa messa, poi venti anni fa il totale cambiamento del paese dominatodall’Ospedale e dalla chiesa dove P. Pio ha celebrato e confessato santifi-candosi… il pensiero corre a mio padre deceduto recentemente che con P.Pio ha riscoperto la fede. Sosta e pranzo a Pescara… sul pullman anche nel-l’ultimo tratto si è rinsaldato il piacere di stare insieme anche grazie allasapiente guida di Fausto e Ilaria… tante testimonianze ci hanno rallegratoradicandoci nella promessa di ritrovarci a Bologna per il convegno diMarzo.

Maria ha unito e benedetto i partecipanti al pellegrinaggio ricchi d’unaesperienza esaltante e meravigliosa primo passo di una conversione…

Grazie a Colei che è nostra Madre.Giulia

Da quando siamo tornati…

Ho partecipato con mia mamma e i miei tre bambini al pellegrinaggio aisantuari di Loreto, Lanciano, Pompei e S. Giovanni Rotondo. Insieme

a padre Mauro ad assisterci sui pullman c’erano suor Rosilda e il sig.Fausto… sono stati egualmente preziosi durante tutto il viaggio.

Premetto che già da parecchio tempo alla sera mia mamma ed io recita-vamo il santo rosario: a volte, soprattutto al sabato sera, si univano a noi ibambini che hanno rispettivamente 11, 9 e 6 anni. Da quando siamo tornatilo recitiamo cercando di fermarci dopo l’enunciazione di ogni mistero leg-gendo la Parola relativa o una meditazione e questo in seguito all’insegna-mento di P. Mauro.

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Per tutti noi il momento che avrebbe dovuto essere il più significativo,è stato invece quello che ha portato con sé più disattenzioni e dispiaceri: miriferisco alla celebrazione al santuario di Pompei dove il luogo sacro e lafunzione sono stati fortemente disturbati dalla presenza di persone che cir-colavano, parlavano, inviavano messaggi col telefonino (!) come se fosserostati in un mercato. Noi c’eravamo in mezzo e questo ci ha impedito nonsolo di vedere l’altare ma addirittura di sentire, in alcuni momenti, l’omeliao altre parti della santa Messa. Anche e soprattutto i bambini sono rimastisfavorevolmente colpiti da questa ressa a cui evidentemente non interessa-va nulla di quanto stava avvenendo. È chiaro che una situazione come que-sta non è imputabile a nessuno se non alla maleducazione di persone che,più o meno, troviamo dappertutto.

I ragazzi sono stati colpiti da quanto hanno potuto vivere in prima per-sona: il più grande è stato felice di poter fare il chierichetto alla santa Messacelebrata nel santuario di Lanciano, la bambina più grande di portare lostendardo e a tutti e tre è piaciuto molto recitare il santo rosario in pullman.

Ci siamo trovati molto bene a San Giovanni Rotondo, durante la cele-brazione della santa Messa che abbiamo sentito proprio per noi.

Spero che ci saranno altre occasioni per vederci, soprattutto qui nelmantovano. Ad ogni modo vi ringrazio ancora tanto per le vostre premure ela vostra attenzione affinché tutto si svolgesse per il meglio: gli inconve-nienti tecnici ci sono stati ma ritengo che guidare più di 100 persone con 3pullman sia un’impresa che necessariamente comporti qualche difficoltà…vi salutiamo caramente

Olga, Simone, Miriam, Chiara e Rina

ne ho bisogno… ho bisogno di pregare!!!

Da tempo avevo già deciso di partecipare al pellegrinaggio di Pompei…poi però all’approssimarsi della partenza ho avuto qualche titubanza

legata ai problemi che avrei inevitabilmente creato con la mia assenza, mapoi la decisione “ne ho bisogno, ho bisogno di pregare”. Da un po’ ditempo la mia preghiera langue… è diventata una delle tante faccende dicasa da sbrigare il più in fretta possibile alla sera.

Appena partiti ho familiarizzato subito con Marilena e sua figlia Maria

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Virginia, e poi ancora con la mia vicina di posto Margherita salita aBologna. Poi P. Mauro con le sue parole e il primo rosario meditato mi haaiutato ad entrare nel clima del pellegrinaggio. E… finalmente è iniziatoquel lento processo di purificazione che ha permesso ad un clima ormaisolo ricordato di instaurarsi nuovamente.

In tutto il pullman c’è stato un grande impegno nel recitare il santorosario. Le soste e le partenze si sono susseguite velocemente: questo perònon ha impedito che si mantenesse il clima del pellegrinaggio.

Il momento più forte l’ho vissuto a Pompei e mi è sembrato alquantostrano perché non c’erano né Casa di Nazareth, né Tomba di P. Pio, némiracoli eucaristici da contemplare, neppure una statua della Madonnasopra l’altare… solo un quadro! Eppure durante la meditazione del rosarioe soprattutto nella celebrazione della santa Messa mi ha colpito in modoparticolare la presenza di tutta la Famiglia Domenicana… come anche l’o-melia del Vescovo che con i suoi continui riferimenti alla lettera apostolicadel Papa “Rosarium Virginis Mariae” era tutta volta al particolare momen-to conclusivo dell’Anno del Rosaio per esortarci a recitarlo meditandolocon consapevolezza e non per “totalizzare” in maniera sbrigativa. Dopo inumerosi richiami di P. Mauro e di Fausto, anche questo l’ho sentito rivoltodirettamente a me. Sono seguiti i propositi: ora devo mantenerli!!!

Il pellegrinaggio è proseguito per S. Giovanni Rotondo con la santaMessa quale momento di maggior intensità; poi è seguita la visita e la par-tenza… sulla strada del ritorno un’ultima esortazione di P. Mauro a trovareancora momenti di preghiera insieme… poi i saluti e l’impegno di riveder-si… personalmente il pensiero che avrei potuto fare di più per conoscere ipellegrini che mi sono stati compagni: spero ci saranno altre occasioni!

Giulio

“O Rosario benedetto di Maria, catena dolceche ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ciunisce agli Angeli, torre di salvezza negli assaltidell’inferno, porto sicuro nel comune naufra-gio, noi non ti lasceremo mai più...”(dalla Supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompeidel beato Bartolo Longo)

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La “Peregrinatio Mariae” è stata promossa:

◗ Dal P. Promotore e dall’equipe di collaboratori da Udine e provincia: a Crauglio da Onorina Brazzolotto dal 21 settembre al 4 ottobre; da Loriana Strussiat Scarazzolo dal 4 al 19 otto-bre; da Benito Michelutti dal 19 al 26 ottobre; da Ferruccio Ross dal 26 ottobre al 9 novembre.a Venzone da Ferruccio e Renata Zamolo dall’11 giugno al 30 giugno; da Isabella Sansone in Maieron dall’1 al10 luglio; da Maddalena e Donato Valent dal 4 al 14 agosto; da Santina Tondo Di Bernardo dal 15 al 24 agosto;da Ferruccio e Renata Zamolo dal 13 al 18 ottobre.a Portis da Antonella Maieron dall’11 al 20 luglio; da Maddalena Valent dal 25 agosto al 12 settembre. a Gemona da Elvina Zamolo dal 21 al 3 agosto. a Campoformido da Angelo Picco dall’1 al 22 settembre; da Paola e Valerio Bernardis dal 23 settembre al 2 otto-bre; da Beppina Picco dal 3 al 13 ottobre.

◗ dal Padre Promotore nella parrocchia dell’Immacolata di Montanara di Curtatone (Mn):da Massimo Scardovelli dal 12 al 18 ottobre; da Carlo Pelagatti dal 19 al 26 ottobre; da Gino Gazzetta dal 26ottobre al 2 novembre; da Dina Beccari Balzanelli dal 2 al 9 novembre; da Romano Bondavalli dal 9 al 16 novem-bre; da Andrea Zapparoli dal 16 al 23 novembre; da Paolo Lipreri dal 23 al 30 novembre; da Alfredo Benazzidal 30 novembre al 7 dicembre.

◗ dal Padre Promotore in provincia di Pordenone:a Tamai di Brugnera: da Sabrina D’Arpino dal 28 settembre al 5 ottobre; da Gelindo Pillot dal 5 al 12 ottobre; daPaolo Dal Ben dal 12 al 19 ottobre; da Lina Baita Pessot dal 2 al 9 novembre; da Gianfranco Dal Cin dal 9 al 16ottobre; da Luigi Camol dal 16 al 23 novembre; da Mauro Sacilotto dal 23 al 30 novembre; da Silvio Rosada dal30 novembre al 7 dicembre; da Assunta Zanette Dotta dal 7 al 14 dicembre; da Adelchi Bortolin dal 14 al 21dicembre; da Claudio Lucchese dal 21 al 28 dicembre; da Aldo Pignat dal 28 dicembre al 4 gennaio.a Brugnera: da Gianni Martinuzzo dal 2 all’8 novembre; da Maurizio De Nardi dal 16 al 23 novembre; daDanilo Onagro dal 23 al 30 novembre.a Fontanafredda: da Eugenia Steffan dal 26 ottobre all’1 novembre; da Cesare Toscani dal 30 novembre al 7dicembre. a Maron di Brugnera: da Giacinto Bertolo dal 19 al 26 ottobre.a Camolli di Sacile: in parrocchia dal 18 al 26 ottobre; da Flores Lorenzon dal 9 al 16 novembre; da Ermes Briedadal 7 al 14 dicembre; in parrocchia dal 21 dicembre al 4 gennaio 2004; da Ilario Saccon dal 4 al 11 gennaio.a Palse di Porcia: da Franco Santarossa dal 26 ottobre al 2 novembre.

◗ dall’equipe di collaboratori di Milano e Varese:a Busto Arsizio (Va) da Paola Valvo dal 21 maggio al 15 ottobre.a Lissone (Mi) dalla famiglia Cuffari Ciccia dal 16 ottobre all’11 novembre; dalla famiglia Agnese Lidia Parravicinidall’11 al 25 novembre; dalla famiglia Sgobbi Ferrari dal 25 novembre al 9 dicembre; da Enrico e GiulianaOrnaghi dal 9 al 23 dicembre; dalla famiglia Cuffari Ciccia dal 23 dicembre al 6 gennaio 2004; dalla famigliaAnna Maria Redaelli Citterio dal 7 al 21 gennaio.

◗ dal Padre Promotore a Granarolo Faentino (Ra):da Daniele Camporesi dal 9 al 15 marzo; da Enzo Ricci dal 16 al 22 marzo; da Fabio Medri dal 23 al 29 marzo;da Gianantonio Bianchedi dal 30 marzo al 5 aprile; da Franco Morelli dal 6 al 12 aprile; da Benito Sturino dal 13al 19 aprile; da don Giuseppe Gambi dal 20 al 23 aprile; da Laura D’Amato dal 23 aprile al 3 maggio; daGuglielmo Patergnani dal 4 al 10 maggio; da Valerio Balbi dall’11 al 17 maggio; da Serafino Maccolini dal 18 al24 maggio; da Romano Collina dal 25 al 31 maggio; da Pierluigi Calura dall’1 al 7 giugno; da Giovanna DalBorgo dall’8 al 14 giugno; dalle Suore di San Francesco di Sales alla Scuola Materna dal 15 giugno al 6 luglio;da Luigia Cimenti dal 6 luglio al 10 agosto; da Viera Plazzi dal 10 agosto all’8 novembre; da Andrea Tagliaferridal 9 al 15 novembre; da Sandro Fernandi dal 16 al 22 novembre; da Roberta Reggi dal 23 al 30 novembre;dalle Suore di San Francesco di Sales alla Scuola Materna dal 30 novembre al 25 gennaio 2004.

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A) SONO STATI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO VIVENTE:1. dalla segreteria: Enrico Frandino di Mosso (Bi); Maria Pavano di Solarino (Sr); Mario Buresta di Sassocorvaro (Pu);Romano Tomelleri di Verona; Maria Tortiroli di Milano; Ester Maria Ballantini di Fiumalbo (Mo); Adriana Bisi eMarcella Malaguzzi di Bologna; Marinella Pedroni di Filattiera (Ms); Roberto Antonio di Santerno (Ra); Anna VirgillitoStanzani di Fano (Pu); Claudio Romano di Avegno (Ge); Anastasia Neri di Bologna; Teresa Strocchi di Savarna (Ra);Tilde De Fanis di Milano; Giuseppina Saratti di Novara.2. da Rino Cicognani di Ravenna: Corrado Cicognani di S.Zaccaria (Ra); Rino Cicognani, Antonietta Castaldini, RinoTamassia, Isabella Gregari, Nadia Fenati, Manuela Barboni, Margherita Castaldini, Aurora Cicognani, DanielaMaffei, Antonietta Padovan, Maria Calienno, Fiorella De Lorenzi, Carmen Guerra, Giuliana Versari, Irene Scarpa,Gianpaolo Scarpa, Luigi Scarpa, Mariangela Dadaporto e Mirco Coffari di Ravenna.3. dalla segreteria: Emanuela Leopardi e Leda Tagliati di Baggiovara (Mo); Clelia Aldrovandi di Carpi (Mo); SimonaTappa – Eleonora Bussolatti e Maria Laura Cherubini di Ancona; Cinzia Carlà di Lecce; Caterina Monti di S.Cassiano(Ra); Lorella Cagnazzo, Carlo lezzi e Lucia Vetrugno di Salice Talentino (Le); Andrea Raimondi di Zola predona (Bo);Isabella Conti e Angela Lucaccioni di Umbertide (Pg); Giuseppe Russo di Battipaglia (Sa).

B) SONO STATI ISCRITTI ALLA FRATERNITA O GRUPPO DEL ROSARIO:1. dalla segreteria: Ida Goi, Graziella e Pierluigi Casarini di Vigevano (Pv); Nadia Braggio e Caterina Pavan diLegnago (Ve); Gaetana D’Amato di Potenza; Rosa Lionetti di Barletta (Ba); Maria Vidoni Cocuzza di Milano; AuroraDe Dominicis di Roseto (Te); P. Giuseppe Maria Bagnoli O.S.B. di Bologna; Elena Gemin di Milano; Davide Diana diMontecreto (Mo); Maria Giovanditti di Sesto S.Giovanni (Mi); Giovanni Giunta di Novara e Lucia Coccia di AscoliPiceno.2. da Massimiliano Maria di Monti (Ms): Debora e Delia Maffei, Barbara e Maria Ravere, Floriana Crispi, LeaMostarda, Luciana Bertoli, Lidia e Norina Traviglini, Rosanna Federici, Patrizia Girella, Natalia Belli, Nadia Moretti eAdriana Pagucena di Monti (Ms).3. da Giulia Sparapani di Ancona: Maria Franca Pisani di Ancona; Alda Cantucci di Arezzo; Carla Freschi di Torrele Nocelle (Av); Ivona Volante di Sarnico (Bg); Maria Antonietta Manco di Ariano Irpino (Av); Stella Pagano di ViboValenzia (Vv); Rosa Rella di Monte Belluna (Tv); Silvia Ghelfi di Milano; Laura e Fiorella Giovanetti – FilomenaCorbelletti – Graziella Geppari – Barchisia e Teresa Sapucci – Rosa Mattei di Montegrimano (Pu). 4. da Maria Teresa Guerra di Faenza (Ra): Derna Cicognani, Caterina Cantagalli, Giannina Zanelli, Bianca Galletti,Angela Mancurti, Nella Fagnocchi, Angela Zoli, Carlo Meschini, Maria Teresa Taroni, Maria Rosaria Massimo, RosaZama, Laura Rai, Mina Golinelli, Maria Molignani, Carolina Gambi Farolfi e Maria Donati di Faenza (Ra).5. dalla segreteria: Giuseppe Pirato, Ennio Garavaglia e Simonetta Ferraris di Novara; Lilia Marchetti di Modena;Don Stefano Rava di Faenza (Ra); Massimo Restano e Maria Vittoria Marastoni di Parma; Anna Maria Violini diMorrovalle Scalo (Mc); Pierino e Maria Luisa Violini di Agugliano (An); Fausta Guandalini di Bologna; ErminiaSimonazzi di Campagnola (Re); Anna Simonazzi di Nizzola-Guastalla (Re); Maria Antonieta Linares Delgado delMexico; Bruna Nardi di Eremo (Mn).6. da Massimiliano Maria di Monti (Ms): Franco Aiola, Laura Lucani, Maria Luccini Luciani, Anna Maria Slirena,Franco Tannini, Vilma Riani, Nicolina Barellino e Massimiliano Maria di Monti (Ms); Marco Capponi di Ponte nelleAlpi (Bl), Olga Sissa e Rina Montanarini di Porto Mantovano (Mn); Ilda Trombini di Marina di Ravenna (Ra); LauraPignattone di Cassacco (Ud); Romeo Ferretti e Maria Veroni di Campagnola Emilia (Re). 7. da Giulia Sparapani di Ancona: Giuseppina Riccardi e Francesca Morelli di Matera; Elisabetta Piazzola e ElsaPinetto di Tregnano (Vr); Liviana Ceci di Rimini; Tina Pezzoni di Casalpusterlengo (Lo); Maria Assunta Negretti diBorghetto Lodigiano (Lo); Carla Rapelli di Lodi; Giancarla Lui di Cavacurta (Lo); Vincenza Pezzuto di Cambiano (To);Elvira Gallo e Maddalena Dinardo di S.Stefano Belbo (Cn); Giovanna Zatterone e Paola Del Grande di Imperia;Carmela Cardazzone di Borghetto Santo Spirito (Sv).8. da Paola Valvo di Busto Arsizio (Va): Santino Uccello di Canicattini Bagni (Sr); Milena Mauceri, da Maria Sarogni,da Francesca Cappelli e Marisa Bonzi di Busto Arsizio (Va); Paola Maccaferri, Ave Zappoli, Gianni Bollina, Elisabettae Elena Bollina, Valeria Ferrari e Raimondo Brascaglia di Bologna; Costante Cavallaro di Verghera di Samarate (Va);Mario Costarella di Noto (Sr); Luigia Di Cristina di Palermo.

C) SONO STATI ISCRITTI ALL’ORA DI GUARDIA:Maria Vidoni Cocuzza il 3° sabato di ogni mese dalle ore 6; Bruna Nardi il 2° lunedì del mese dalle 23 alle 24.

D) SONO STATI NOMINATI ZELATORI O ZELATRICI:Rosa Orlandi, Rita Rebustini e Bruna Nardi della frazione di Eremo a Curtatone (Mn); Massimiliano Maria di Monti(Ms); Gianni Losi e Massimiliano Guerrini di Campagnola Emilia (Re); Nadia Rambaldi di Vigonza (Pd); MontiCaterina di S.Cassiano (Ra); Maria Teresa Guerra di Faenza (Ra); Rino Cicognani di Ravenna e Lia Panichi di PortoPotenza Picena (Mc).

Ricordo che per gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella Basilica Patriarcale di S. Domenico a Bologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore 18, viene celebrata una santa messa.

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HANNO INVIATO OFFERTE: 1) per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:Felice Barbieri; Attilia Soravia Brachetta; Romano Tomelleri; Maria Giannini; Maria Luisa Donati; Stefano Tomassoni; Graziella Rizzi;Gondina Pambianchi; Ermella Molteni; Caterina Lorenzini; Nicoletta Gaspari; Maria Stella Gaeta; Agnese Fiorani; Palmira Ferrari;Lorenzo Caseario; Gruppo del Rosario di Montodine (Cr); Parrocchia di Camolli di Sacile (Pn); Parrocchia di S. Silverio di ChiesaNuova (Bo); Claustrali Domenicane di Castelbolognese (Ra); Partecipanti al pellegrinaggio a Pompei di fine ottobre; Suor Maria diMontfort; Carlo Lezzi; Stefano Rambaldi; Margherita Tonin; Roberto Scardovello; Elena Oriani Monti; Teresina Noè; Domenicane B.Imelda di Venezia; Don Paolo Zution; Paolo Vezil; Teresa Castelli; Roberto Trocchia; Ambretta Negri; Gruppo di pellegrini che sisono incontrati ad Ancona il 23 novembre; Luciana Borgioni; Dario e Anna Persici; Monache Domenicane di Montefiore dell’Aso(Ap); Suor Rosella Cosma; Angelo Cangero; Luisa Feliciani; Maria Antonietta Collazioni; Jonne e Viserbo Bertocchi; Loretta Sangoi;Collaboratori partecipanti al raduno del 29 e 30 novembre; Famiglia Crepaldi Bergamaschi; Famiglia Scocchera; Antonio Riguzzi;Angela Dottori Scortechini; Paola Battilana e Gianluigi Casati; Domenicane della Beata Imelda di Milano; Giuseppina BalzaniBuratti; Olga Sissa Incudini; Rina Montanarini Sissa; Parrocchia Immacolata Concezione di Montanara (Mn); Dasy Arrigucci;Famiglia Boggio; Anna Altomare; Pierluigi Bentoglio; Grazia Cilione; Ilgit Fr. Antuan Ofm cap.; Mirella Caffarra; Parrocchia S.Maria Assunta di Monti (Ms); Maria Elisa Abbati; Paola Nicoli Aldini; Lucia Altamura; Erminia Balena; Quinta Tollini Bartolomeoli;Marino Bellucci; Lilia Bianchi; Paola Boiani; Noemi Bressan; Paolo Caleffi; Carla Capannari; Gilda e Maria Carletti; Cesare Carloni;Antonio Circosta; Suor Luisa Colombi; Gabriella Craboledda; Fedele D’Alberto; Maria Di Palma; Agnese Dall’Armellina; CesareFasce; Salvatore Francavilla; Anna Maria Galuppi; Concetta Gasperini; Gianna Gerin; Rosa Ghidoni; Maria Giannini; Paola Grassi;Ida Lombi; Chiara e Paolo Marrocco; Elda Martini; Valentina Michelutti; Diletta Montanari; Diana Nobili; Pietro Ortis; FamigliaOttoni Balietti; Velia Onesti; Maria Perotti; Filippo Piazza; Francesco Ricco; Famiglia Righi Montanari; Elisabetta Rocchetti; MariaRossi; Quintino Salsetti; Mariella Santoni; Flora Scarpetti; Famiglia Silei Londero; Antonella Spurio; Anna Stamerra; AlfredoTomassetti; Franca Tornelli; Suor Bernadetta Tosi; Maria Rosaria Vairano; Lucia Vecchio; Maria Velenosi; Silvia Vita Seppi; AntonioZanetti; Irene e Piergiorgio Zanini; Domenicane di Besana Brianza (Mi); Domenicane della Beata Imelda di Bologna; Monastero S.Chiara di Filottrano (An); Domenicane della Beata Imelda di Idice (Bo); Gruppo del Rosario di Rescaldina (Va); Don FrancoColombo; Domenicane di S. Caterina di Genova; P. Giuseppe Maria Bagnoli; Maria Montaruli; Maria Rosa Civera; GabriellaLettieri; Santino Sielli; Maria Dionisi; Maria Teresa e Giuseppina Mancini; Elisa Monaldi; Lina Venturini; Anania Anna Grasso;Chiara Ballatori; Caterina Casimirri; Franca Cicciò; Carmine Gioia; Daniela Grisotoglio; Rosaria Gurdi; Maria Teresa e GrazianoMacor; Isidoro Mazzieri e Madera Rossi; Paola Cagno Moricone; Isabella Pomata; Luigina Tienghi Schiesaro; Maria Semproni;Alberta e Imelde Sponticcia; Marta Vacchi Fantuzzi; Jancic Vida; Carmela Oliva; Nazzarena Mori; Loreta Tozzo; Argia Radimiri;Annamaria Gagliardi; Gina Buffi; Rosa Sommaria; Ida Goi; Vittoria Palazzi; Annarita e Dino Romagnoli; Maria Pia Menarini; RosaPerosa; Elena Malacarne; Antonino Verardo; Maria Fasoli; Antonino Bozzetto; Dina Signoretto; Sabato De Luca; Paola Tinarelli;Germana Grop; Cesarina Bollinella; Sandra Beghelli; Gabriella Bertinelli; Ennio Borin; Vittorio Castellan; Marina Cesaroni;Annamaria Cetto; Paolo Cipriani; Virgilia Colonnella; Anna Fiengo; Concetta Longo; Rodolfo Mari; Maurizio Medici; Paola Olivetti;Luciana Padovani; Gondina Pambianchi; Anita Regeni; Ciro Reo; Gruppo del Rosario di Rigengo (Cr); Caterina Sgattoni; VittorinaSoccombi.

2) in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. Messe:Partecipanti al pellegrinaggio a Pompei di fine ottobre secondo le loro intenzioni; Emil Radetic per le sue intenzioni; Anna Guzzi perla defunta Viviana Buzzoni; Dina Diottalevi per Umberta, Annunziata e Gilberto; Grazia Caravaggio per le Anime del Purgatorio;Annarosa Minto per defunto Minto; Domenicane S. Caterina da Siena di Tamai secondo le loro intenzioni; Ilaria Giannarelli secondole sue intenzioni; Zefferina Franceschelli per defunto Valentino; Annunziata Borsini per i defunti; Giuseppina Bernardi per la fami-glia; Feroldi Tagliaferro per i defunti più bisognosi; Giampaola Negri secondo le sue intenzioni; Melania Mangili Masseroli; FamigliaBoggio secondo le loro intenzioni; Lorenzo Pedrali per un’anima abbandonata.

3) per acquisto di sussidi:Don Luigi Binello; Parrocchia di Camolli di Sacile (Pn); Ilaria Giannarelli; Partecipanti al pellegrinaggio a Pompei di fine ottobre;Loretta Sangoi; Suor Maria Donata Confini; Domenico Feliciani; Paolo Vezil; Marilena Berzolla; Mariella Albertini; Suor MartinaTito; Susanna Brunetti; Fausto e Lorenza Bizzarri; Parrocchia S.Agnese di Torino; Silvana Valent; Silvana Zamolo.

4) per le adozioni a distanza: Ambrogio Camerini per Ana Paula Ferriera Caetano; Giampaola Negri per Isabela Oliveira Riston; Ambretta Negri per LucasOliveira Riston; Famiglia Lancellotti Ravaioli per Camila Da Silva Rodriguez e Igor Welington Verissimo; Famiglia Villa Bizzarri perRafael Jeronimo; Loretta Sangoi per Jorge Matheus Goncalves; Donatella Murano per Cristina Garcia Taurini; Famiglia Vanti Persiciper Tainara Cristina Ferriera; Ada Giacomello per Matheus Alves Siqueira; Anna Scarpenti per Ariane Batista de Souza; CarmenGiungi per Ariane Aparecida Fernandes; Rita Della Casa per Gabriela Martins Da Costa; Famiglia Barzotti Lorenzetti per Gelcimarade Fatima Brecho; Genitori dei bambini della scuola elementare di Serramazzoni per Laleska Bianca de Paiva.

HANNO COLLABORATO CON LA LORO OPERA:Maria Pia Bartoli; Massimo e Gennaro Restano; Anna Scarpenti; D.ssa Maria Cristina Cimicchi; Ilaria Giannarelli; Elvio Barzotti;Fausto Bizzarri; Vittoria Radi; Ambretta e Giampaola Negri.

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In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Bologna CMP detentore del contoper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

Movimento Domenicano del RosarioMovimento Domenicano del Rosariotel. 3355938327 – www.sulrosario.org

Convegno del Rosario

2288 mmaarrzzoo 22000044a San Domenicodi Bologna

Programma della giornata:

ore 09,30 Ritrovo in piazza San Domenico a Bologna

ore 10,00 S. Rosario meditato nell’Aula Magna “S. Lucia”

ore 10,30 Tavola rotonda sul tema "Il Rosario in Europa" saranno presenti alcuni Padri Domenicani Promotori del Rosario europei

ore 11,30 Interventi dei partecipanti

ore 12,30 Pranzo al sacco

ore 14,00 Presentazione della figura di Paolina JaricotTerziaria Domenicana, Venerabile e Fondatrice del “Rosario Vivente”

ore 14,30 Interventi e Testimonianze

ore 15,30 Processione alla Basilica di San Domenico

ore 16,15 Concelebrazione della S. Messa e possibilitàdi una visita guidata alla Basilica di S. Petronio

Tutti sono invitati a partecipareper bambini e ragazzi programma alternativo

Prego vivamente coloro che organizzano dei gruppi di contattarmi preventivamentee comunque per ogni informazione rivolgersi a P. Mauro Persici tel. 335 5938327

D’obbligo indossare il “foulard del rosario”: li invierò a chi ne farà domanda!