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Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia” 2/2005 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art ,1 comma 2, DCB Bologna - Anno XXXVIII - n.2 - II trimestre

Rosarium 2005-02

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Rosarium 2005-02

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Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia”

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Decano del collegio cardinalizio, il cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto dellaCongregazione per la Dottrina della Fede e Presidente della Pontificia CommissioneBiblica e della Pontificia Commissione Teologica Internazionale, è nato a Marktl amInn, nella diocesi di Passau (Germania) il 16 aprile 1927.Nel 1951 - il 29 giugno - è stato ordinato sacerdote. Nel 1969 è diventato professoredi dogmatica e di storia dei dogmi. Già dal 1962 ha acquistato notorietà intervenendoal Concilio Vaticano II. Il 24 marzo 1977 Paolo VI lo ha nominato arcivescovo diMünchen und Freising. Il 28 maggio ha ricevuto la consacrazione episcopale. PaoloVI lo ha creato e pubblicato cardinale nel concistoro del 27 giugno 1977, già del titolodi S. Maria Consolatrice al Tiburtino, dei titoli della Chiesa suburbicaria di Velletri-Segni e della Chiesa suburbicaria di Ostia. Ha presieduto la Commissione per la pre-parazione del catechismo della Chiesa Cattolica.

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Nuntio vobis gaudium magnum;habemus Papam:

Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,Dominum Josephum

Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Ratzingerqui sibi nomen imposuit

Benedictum XVIBenedictum XVI

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ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana S. Domenico in Italia

via G.A. Sassi 3 - 20123 Milano

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Direttore responsabile:P Mauro Persici o.p.

Rivista fuori commercioLe spese di stampa e spedizione sono

sostenute da tutti gli amici

Anno 38°- n. 2finito di stampare il 9 maggio 2005

stampa:Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Movimento Domenicano del RosarioVia IV Novembre 19/E

43012 Fontanellato (PR)Tel. 0521822899Fax 0521824056Cell. 3355938327

e-mail [email protected]

CCP. 22977409

Collaboratori:fr. Vincenzo Rosario Avvinti o.p.

P. Roberto Coggi o.p.don Vincenzo Mercante

fra Davide Maria Traina o.p.

Papa Benedetto XVI 2

Nelle braccia della Madre 5

Preghiera II: il “corpo” dell’orazione 10

Così tu nasci in Cristo, così Cristo nasce in te 14

Il Cardinale e suor Lucia 18

Referendum: né si né no 22

Pellegrinaggi: Esodo, sulle orme di Mosè 27

Nuovi iscritti 30

Pagina della riconoscenza 31

SOMMARIO

Manoscritti e fotografie, anche se nonpubblicati, non vengono restituiti.L’invio delle fotografie include il consensoper una eventuale pubblicazione.

In copertina:Vista del lago di Tiberiade dalla chiesa delle Beatitudiniin una foto di Paolo Gavina

Gentilissimi lettori,ciò che è recentemente avvenuto nella

Chiesa non può non averci scosso.Quale turbinio di fatti e sentimenti

ha coinvolto ognuno di noi e laChiesa nella Sua mirabilecomunione!

Come non ricordare e come nonringraziare per ciò che è stato e per ciò

che è? Non dimenticate, però, che tutto ciò è sempre stato, è,e sarà sempre, al servizio di tutti coloro che credono, speranoe amano...Un piccolo frutto di questo servizio, il grande dono, da noiricevuto in modo del tutto particolare: la Lettera apostolica“Rosarium Virginis Mariae”!Memori e grati per l’insegnamento e la luce ricevuti, voglia-mo lasciarci guidare, affinché l’amore da cui sono promanatipossa plasmarci sempre più profondamente, rendendoci unpopolo che si lascia condurre da Maria all’incontro con Cri-sto Signore. Vogliamo iniziare da questo mese di maggio? ...e, allora, rileggiamo la “Rosarium Virginis Mariae” soffer-mandoci sull’importanza dell’ascolto, della meditazione edel silenzio nella recita del santo Rosario...Invocando la protezione della Madre celeste, regina del san-to Rosario, ricordiamoci vicendevolmente

P. Mauro

LETTERA DEL PROMOTORE

foto a pag 10: PIERO DELLA FRANCESCA,Pala Montefeltro, Milano, Pinacoteca diBrera.

foto a pag 23: PICASSO, Fabbrica a Hortade Ebro, San Pietroburgo, Hermitage.

foto a pag 24: PICASSO, Natura morta consedia impagliata, Parigi, Museo nazionalePicasso.

foto a pag 25: PICASSO, Natura morta conbottiglia di liquore, New York, MOMA.

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Nelle braccia della Madre

Sin dai primi anni del Pontificato fino agli ultimi giorni della malattia e della morte, nellavita e nel Magistero di Giovanni Paolo II si vedeva con chiarezza, accanto all’aspetto cristolo-gico, una forte caratteristica mariana. Del resto così è stato sempre nella vita del Santo Padre,fin dai primissimi anni. Nacque ottantacinque anni fa, il 18 maggio 1920, nel mese mariano. Sin dall’infanzia volgevalo sguardo al volto della Madonna del Perpetuo Soccorso, venerata nella chiesa parrocchialedi Wadowice. Davanti a quell'immagine pregava durante gli anni di scuola. Con i suoi genitorisi recava anche nel vicino Santuario mariano di Kalwaria Zebrzydowska. A nove anni, con ilpadre, lì piangeva la morte della mamma Emilia, e quattro anni dopo la dipartita del suo fra-tello maggiore Edmund, medico, contagiato da uno dei suoi pazienti malato di scarlattina,morto all’età di appena ventisei anni. Le esperienze dell’infanzia trovarono espressione nei versi giovanili del Santo Padre: Sulla tuatomba bianca e il Magnificat. Nella prima poesia, il poeta diciannovenne ricorda la madrespentasi prematuramente: "amore mio spento". Sulla sua tomba "sbocciano i fiori bianchidella vita", ed egli – il figlio – si china su di essa sussurrando una preghiera. La seconda poe-sia, ispirata dalle parole di Maria, loda il buon Dio per la bellezza del mondo che lo circonda,per la giovinezza, per la gioia e per la sofferenza. Le prime parole della poesia giovanile testimoniano come, dopo la perdita della madre natura-le, il cuore del ragazzo di nove anni si strinse ancor più alla Madre di Dio, venerata nella chie-sa parrocchiale di Wadowice, nel santuario di Kalwaria e a Jasna Góra a Czestochowa. Nell’archivio del convento viene conservato il documento del pellegrinaggio degli universitari,svoltosi il 23 maggio 1943. Gli studenti – leggiamo – giunsero segretamente ai piedi dellaRegina della Polonia, “animati da una incrollabile fede nel trionfo della giustizia storica, pienidi speranza nell’ormai prossimo termine delle sofferenze della nostra nazione”, andarono perrinnovare il voto fatto dai giovani nello stesso luogo, nel 1936. Tra le firme visibili sull’elenco,al decimo posto, si legge il nome: Karol Wojtyla - Cracovia. Studente di letteratura e di linguapolacca nella Facoltà di Filosofia dell’Università Jagellonica, era stato a Czestochowa anchenel maggio del 1942; lo ricorda infatti nel libro: Alzatevi, andiamo! Una bella testimonianza della devozione mariana di Karol Wojtyla nei primi anni del sacerdo-zio è il poema La Madre. Nacque in occasione della proclamazione del dogma sul-l’Assunzione in Cielo della Vergine Santissima, nel 1950. In questa lunga poesia, Maria medi-ta, ricorda, parla di suo Figlio, “Figlio mio difficile e grande”, che aveva trasformato tutta la

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sua vita ed ora, sulla soglia dell’eternità Lei, la Madre, Lo ritrova per sé e per tutta l’umanità. In quest’opera è presente anche il “discepolo prediletto”. Le umili parole da lui rivolte a Mariasono quasi il ritmo del cuore dell’autore del poema: “Sono Giovanni, il pescatore. Ben pocov’è in me / che tu possa amare. / (...) Ma Lui ha voluto che ti chiamassi “Madre”. / E io pregoche così sia e la parola non perda valore per te”. Nella vita del Santo Padre il libro più amato per la meditazione e per la preghiera fu, sin daitempi dell’università, il Trattato della vera devozione a Maria di San Luigi Grignion deMontfort. Come vicario parrocchiale nella parrocchia di Niegowic leggeva e spiegava questolibretto ai fedeli durante le funzioni del mese di maggio, e successivamente, come cappellanouniversitario, faceva conoscere il suo contenuto agli studenti di Cracovia. Le due parole attinteda questo libro: “Totus Tuus - io sono tutto tuo”, che esprimono la totale appartenenza aGesù per mezzo di Maria, quasi una sintesi della spiritualità di Karol Wojtyla, divennero ilmotto del suo ministero episcopale. Le pose sul suo stemma pastorale, sul quale si trova anchela lettera “M” (Maria) sormontata da una croce. Nel ministero episcopale di Karol Wojtyla la caratteristica mariana era molto chiara, bella eprofonda, unita interamente con la sua spiritualità cristologica. L’8 marzo 1964, il giorno delsuo ingresso nella Cattedrale di Wawel, disse: “Voglio essere unito a Lui (a Cristo) nel sacer-dozio e nella pastorale, per mezzo di sua Madre. Lei è molto nascosta in tutta l’opera dellaredenzione, noi costantemente la scopriamo, in un certo senso la poniamo davanti, poiché Leiè una particolare porta, un particolare ingresso nell’opera di Cristo. Voglio dunque entrare

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tramite Lei. È da tanto tempo che sono convinto che è molto difficile entrare in quest’operadiversamente che tramite Lei. Voglio dunque entrare per mezzo Suo e per mezzo Suo vogliointrodurre anche voi nell’opera che dobbiamo creare tutti insieme e che deve formare noitutti”. Rimase assolutamente fedele a questo programma. Lo confermò con maggiore fermezza l’8maggio 1966, durante le celebrazioni del Millennio del Battesimo della Polonia, a Cracovia, aSkalka, alla presenza del Primate, Card. Stefan Wyszynski, e dei Vescovi polacchi. Con la pro-fessione di fede in Gesù Cristo, l’Arcivescovo Karol Wojtyla esprimeva, insieme a una moltitu-dine di centomila fedeli, la venerazione e l’attaccamento alla Sua Madre: “Tu sei il Cristo, ilFiglio del Dio vivente, Tu sei il Cristo, il Figlio di Maria”. Continuando il suo discorso il Metropolita disse: “Quanto sono Suo! Quanto Le appartengo!Tutte le volte che penso alla Chiesa di Cracovia, alla sua grande attuale ricchezza, a tutte que-ste parrocchie, a tutti gli ordini religiosi, alle congregazioni religiose maschili e femminili, aquesti tre seminari maggiori diocesani, a questi dieci seminari maggiori religiosi, come Leideve essere la padrona mia e nostra, affinché tutto ciò sia nelle Sue mani e sotto il Suo cuore.Eminenza, mi servirò di una sua espressione, affinché tutto sia al sicuro dall’esterno e dall’in-terno. Al sicuro – mi sia permessa l’espressione – per quanto riguarda il corpo e per quantoriguarda lo spirito”. Maria lo possedeva pienamente. Questo legame con Maria apparteneva alla sua natura ed eramolto intenso. Esternava i suoi sentimenti verso la Madonna sul pulpito parlando di Lei moltevolte, in occasione delle feste mariane, dell’incoronazione delle immagini, delle feste patronalie dei pellegrinaggi. Era solito sottolineare che Maria, mostrando al mondo il Dio-Uomo,aiuta ciascuno a convertirsi a Cristo. Questo è quasi un carisma di Maria. Dopo l’elezione alla Sede Apostolica, il Card. Karol Wojtyla conservò il suo stemma episco-pale con le parole: Totus Tuus. Nel primo messaggio, via radio e televisione, Urbi et Orbi,tenuto il 17 ottobre 1978, nella Cappella Sistina, durante la chiusura del Conclave, confessò:“In quest’ora, per Noi trepida e grave, non possiamo fare a meno di rivolgere con filialedevozione la nostra mente alla Vergine Maria, la quale sempre vive ed opera come Madrenel mistero di Cristo e della Chiesa, ripetendo le dolci parole “Totus Tuus” che vent’anni faiscrivemmo nel nostro cuore e nel nostro stemma, al momento della nostra Ordinazione epi-scopale”.Le parole “Totus Tuus” il Santo Padre le pronunciò più volte. Dopo l’attentato alla sua vita nel1981, le fece scrivere sul mosaico raffigurante la Madre della Chiesa, collocato sul PalazzoApostolico. Ultimamente le ripeté nel Policlinico Agostino Gemelli, il 24 febbraio di quest’an-no. Dopo l’intervento di tracheotomia scrisse su un foglio di carta “Totus Tuus”, affidandototalmente ancora una volta la sua vita alla Madre di Dio. La silenziosa catechesi ospedalieradi Giovanni Paolo II ha commosso il mondo intero.

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Dal momento dell’elezionealla Sede di Pietro, il SantoPadre insegnava ad offriretutto a Maria: Totus Tuus. Nella sua enciclica Re-demptoris Mater il Papaspiegava il significato dell’at-to di affidamento, svilup-pando la dottrina dellaChiesa sulla maternità diMaria. Richiamava alla memoria lascena sul Calvario, quandoCristo, prima di rendere lospirito, affida sua Madre aGiovanni e allo stesso tempoaffida a Lei il discepolo.“L’affidamento è la rispostaall’amore di una persona e,in particolare, all’amoredella madre” (n. 45). L’affidamento deve portareall’approfondimento dellavita cristiana con Maria esul modello di Maria. Inconsiderazione del suo ruolonella storia del Salvatore, Leiè stata elevata all’apice di perfezione nella gloria, ma è rimasta per sempre una di noi, nostraSorella. È dunque per tutti fonte di speranza che ciò che si è compiuto in Lei, può compiersi inogni uomo che crede, se questi lascerà alla Parola di Dio di pervadere e di trasformare la suavita a immagine di Gesù Cristo. Ciò si è compiuto pienamente nella vita di Giovanni Paolo II. È passato da questa terra all’eternità in un giorno mariano, il primo sabato del mese. Vicino alsuo letto, nel raggio dei suoi occhi che si stavano spegnendo si trovava il quadro dellaMadonna Nera e tra le preghiere recitate con Lui durante le ultime ore della sua vita terrestrerisuonavano anche le parole del Magnificat e della Salve Regina.

Czeslaw Drazek (© L’Osservatore Romano - 5 aprile 2005)

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Nel precedente articolo abbiamo esaminato la preparazione alla preghiera, pre-parazione dalla quale dipende in gran parte la riuscita della preghiera stessa.Terminata la preparazione si entra nel vivo della preghiera mentale, in quelloche viene chiamato il “corpo” dell’orazione.

Qui vi sono tanti metodi, tante vie. Sarebbe molto bello esaminare almeno i più importan-ti di questi metodi, in modo che ciascuno, dopo un’adeguata esperienza di essi, possa

scegliere quello in cui si trova meglio, nel senso che la preghiera gli risulta più facile e piùfruttuosa.

Occorre dire però che questi metodi non differiscono fra loro sostanzialmente, poiché l’es-senza della preghiera mentale è sempre la stessa. Si tratta di parlare con Dio, pensare a Dioamandolo, contemplare amorosamente Dio. E’ celebre la definizione della preghiera mentale

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che dà S.Teresa d’Avila, la grande maestra dell’orazione: «Per me – ella dice – l’orazione è unintimo rapporto di amicizia, uno scambio a tu per tu con Colui dal quale sappiamo di essereamati».

Di solito per entrare nel vivo della preghiera, cioè di questo scambio, conviene avere unmateriale già preparato che serva come argomento per l’orazione. I maestri spirituali consi-gliano addirittura di fissare l’argomento la sera prima. Qui non c’è che da provare…

Di solito l’argomento della meditazione è dato da un libro. S. Teresa d’Avila confessa cheper una quindicina d’anni non le riusciva di fare l’orazione senza servirsi di un libro. Il libroaiuta a fissare l’attenzione, impedendo alla fantasia (che Santa Teresa chiama la “matta dicasa”) di svolazzare qua e là.

Trovare il libro adatto è molto importante. Alcuni si servono della liturgia del giorno (let-ture della Messa o dell’Ufficio Divino), oppure direttamente della Sacra Scrittura. C’è invecechi si trova meglio con un libro di meditazioni già fatte, divise in punti. Comunque i momentidella preghiera sono sostanzialmente tre: lectio, meditatio, contemplatio (lettura, meditazione econtemplazione, cioè colloquio affettivo).

Quando, dopo aver letto alcune righe, la mente e il cuore cominciano a sentirsi toccati, èbene chiudere il libro e soffermarsi a pensare a quanto si è letto, suscitando in noi sentimentidi fede, di pentimento, di ammirazione, di lode, di speranza, di amore e così via. Questa è lapreghiera mentale vera e propria. Questo è in senso stretto il “cuore” della preghiera.

LA CONCLUSIONE DELLA PREGHIERA

La conclusione della preghiera è molto importante. Si tratta di “tirare le fila”. La conclu-sione comprende il proposito e, almeno secondo il metodo di San Francesco di Sales, il cosid-detto “mazzolino spirituale”.

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Il proposito deve essere formulato in modo concreto. Per esempio, supponiamo che ioabbia meditato sul raccoglimento di Maria Santissima. Per tutta la giornata mi sforzerò di nonlasciare andare la fantasia e di rinunciare ad ogni parola inutile. Oppure, se ho meditato sullacarità, mi sforzerò di essere gentile e sorridente con tutti quelli che incontro, in particolare conquella persona che a volte mi tratta male. E chiederò l’aiuto del Signore per riuscirci.

Il “mazzolino spirituale” consiste nel raccogliere uno o più pensieri, una o più parole,come dei fiori da un giardino, in modo da poter, durante la giornata, sentendo il profumo diquei fiori, rivivere la bella esperienza che ho fatto visitando quel giardino. Ciò ha il vantaggiodi far sì che l’orazione mentale non rimanga chiusa in se stessa, come un cassetto che si apre esi tiene chiuso fino al giorno dopo, ma riempia tutta la giornata, e così trasformi tutta lanostra vita quotidiana.

LE DISTRAZIONI E L’ARIDITÀ

Chiunque si impegna nella vita di preghiera si troverà prima o dopo a dover affrontare ledistrazioni. E’ importante a questo punto distinguere le distrazioni volontarie e quelle invo-lontarie. Le prime possono e devono essere evitate, nella misura consentita dalla nostra debo-lezza umana, mentre le seconde vanno sì evitate, ma non è possibile, di solito, eliminarle com-pletamente. Le distrazioni involontarie possono essere notevolmente ridotte se la preghiera èstata adeguatamente preparata (si veda l’articolo precedente). Le distrazioni totalmente invo-lontarie non sono un peccato e non compromettono il valore della preghiera.

L’aridità è un fenomeno assai frequente nella vita di preghiera (San Giovanni della Croceparla della “notte oscura”). Chi si trova in tale stato deve chiedere al Signore di liberarlo, sequesta è la Sua volontà, deve prendere tutti gli accorgimenti necessari per ravvivare la sua pre-ghiera, ma non deve avvilirsi o scoraggiarsi. San Francesco di Sales porta questo esempiomolto consolante. Anche le statue in chiesa, dice, sono fredde e non provano alcun sentimento,eppure con la loro semplice presenza danno lode a Dio. Anche noi, se possiamo, nell’ariditànon lasciamo mai la preghiera, ma stiamo davanti al Signore. Egli ci ricompenserà, a suotempo, di questa nostra perseveranza e fedeltà.

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L’ORAZIONE MENTALE E IL ROSARIO

Chi vuole intraprendere un cammino spirituale veramente seriodeve essere fedele alla meditazione quotidiana (di solito per lo spa-zio di mezz’ora). Ma non può mancare anche il rosario quotidiano(almeno una corona). L’orazione mentale permette di dire meglio ilRosario (con più attenzione ai misteri), e d’altra parte il rosario creaquel clima spirituale che facilita l’orazione mentale. Quindi i due tipidi preghiera si aiutano reciprocamente.

Quando per esempio al primo sabato del mese si medita peralmeno un quarto d’ora sui misteri del rosario (come chiede laMadonna), la recita della corona che contiene quei misteri vienecome trasfigurata, ed è incomparabilmente più bella e più fruttuosa.

Ma il legame fra la preghiera mentale e il rosario sta anche nelfatto che il rosario è anch’esso, sia pure a suo modo, una certa pre-ghiera mentale. Infatti l’anima del rosario sta nella “contemplazio-ne” dei misteri: ora, la contemplazione è proprio l’atto caratteristicodella preghiera mentale.

Certamente l’unire la preghiera mentale con quella vocale (larecita delle Ave Maria) può comportare delle difficoltà. Per questoalcune anime si trovano a disagio con la recita del Rosario (valgaper tutti l’esempio di Santa Teresa di Gesù Bambino). Ma sono casipiuttosto rari. Il rosario detto bene e con calma facilita la contem-plazione. L’anima che dice il rosario si trova immersa via via nei sin-goli misteri, che le sono familiari e nei quali si trova a proprio agio.Il rosario è una preghiera spiritualmente riposante. Portiamo anchequi un esempio: il Papa Giovanni Paolo II, che è stato una grandeanima contemplativa, affermava con la massima semplicità: «il rosa-rio è la mia preghiera preferita».

P. Roberto Coggi o.p.

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«Il rosario, proprio a partiredall’esperienza di Maria, èun preghiera spiccatamentecontemplativa. Privato diquesta dimensione, ne usci-rebbe snaturato, come sottoli-neava Paolo VI: “Senza con-templazione, il Rosario è cor-po senza anima, e la sua reci-ta rischia di divenire meccani-ca ripetizione di formule”(...). Per sua natura la recitadel Rosario esige un ritmotranquillo e quasi un indugiopensoso, che favoriscano sul-l’orante la meditazione dei

misteri della vita del Signo-re, visti attraverso il Cuoredi Colei che al Signore fupiù vicina, e ne dischiudanole insondabili ricchezze»(Giovanni Paolo II, Rosa-rium Virginis Mariae).Quando si parla di “con-templazione”, è facile smar-rirsi. Si pensa a qualcosa didistante dalla vita quoti-diana, riservata a pochieletti (soprattutto religiosi).Ancor più difficile è capireche cosa si intenda con“meditazione dei misteri di

di Fra Davide Maria Traina o.p.

Nel venticinquesimo anno del suo pontificato, Giovanni Paolo II ha voluto donare atutta la cristianità la possibilità di approfondire il proprio cammino di fede, attraver-

so il rosario, promulgando la Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae.Ciò che mi ha particolarmente colpito è la proposta che questa Lettera comunica: con-templare con Maria il volto di Cristo, attraverso la meditazione dei misteri della sua vita:

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che ne risulta, così, la suaimpronta. Ciascuno è chia-mato a fare della Scrittura, eperciò di Gesù Cristo, la pro-pria esperienza».4

Tutto l’evangelo è un dispie-garsi della vita di Dio fattosiuomo in Gesù Cristo peropera dello Spirito Santo.L’anima fedele è invitata abere da questa sorgente viva,attraverso la meditazione deimisteri, cioè degli avveni-menti portatori di salvezza,della vita di Cristo.La meditazione monastica

medioevale non va separa-ta dalla disciplina globaleche caratterizza la vitamonastica, nella quale pos-siamo evidenziare due cate-gorie di esercizi:- esercizi corporali: digiu-no, veglia, lavoro manuale;- esercizi spirituali: la “lec-tio divina”, preghiera, me-ditazione.L’esercizio spirituale me-dioevale è caratterizzatoproprio dalla centralitàbiblica da cui è fatto emer-gere il mistero, che viene

Cristo”! Come si attua concretamente la meditazione? Che cos’è? Che cosa devo fare?2

Queste sono alcune delle domande che possono emergere nel nostro animo, quando desi-deriamo intraprendere seriamente questo cammino di crescita nella fede.Alcune indicazioni molto concrete possono essere attinte dal patrimonio sempre fresco deimonaci medioevali del XII secolo.

Inos Biffi3 afferma che il monaco medioevale è uno che legge e che sente leggere e commen-tare il testo letto. E il suo libro per eccellenza è la Scrittura, da cui nasce la lectio divina.«Il monaco accosta la Bibbia per fare l’esperienza della sua realtà attraverso la “lezione”, la“meditazione”, la “ruminazione”. (...) Ma il primo libro che valga la pena di leggere è GesùCristo perché tutta la storia porta a lui, ed è segnata di lui, che è la Rivelazione del disegno diDio. (...) Cristo stesso è “il Libro”: la Bibbia è il luogo dove attingere al Libro vivente, che èCristo e dove incontrarlo. In lui leggiamo ciò che Dio, da tutta l’eternità, ha progettato di faree, nel tempo, ha fatto. Cristo è la Scrittura del disegno divino: Scrittura viva, che nella storiadiventa leggibile. (...) Ma Cristo non è un Libro che si ponga staticamente dinnanzi a noi: sientra attivamente nell’intelligenza del Libro che è Cristo, attraverso la propria esperienza,

Meditazione dei misteri

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svolto attraverso un’analisi attenta, ricca di immagini.Questo mistero solleva la preghiera, cioè la domanda di grazia di affinità, per cui il misteroè motivo per chiedere la grazia di essere in sintonia con il mistero stesso.Come non vedere, in questa premessa, l’articolazione del Rosario?Il suo oggetto principale sono i misteri della vita di Gesù Cristo (dal suo annuncio aMaria, fino alla sua ascensione al cielo e all’assunzione di Maria in anima e corpo e la suaincoronazione), suddivisi in gioiosi, dolorosi e gloriosi.

E’ la Parola di Dio il cuore del mistero enunciato, a cui segue la nostra attenzione e “fissa-zione” nella nostra anima, da cui sgorga, quasi naturalmente, la preghiera (Il PadreNostro e le Ave Maria, sono presi ancora dalla Sacra Scrittura!). Il fine è proprio quellodi: «Imitare ciò che essi (i misteri gioiosi, dolori e gloriosi) contengono e raggiungere ciò cheessi promettono» (orazione tradizionale proposta alla fine delle litanie lauretane).Personalmente, non ho nessuna difficoltà a definire il Rosario: l’esercizio spirituale, erededella meditazione monastica, in cui i misteri di Cristo rappresentano i ricchi semi di medi-tazione effusi nello spirito!Nella spiritualità cistercense, sulla via della dottrina agostiniana, un ruolo fondamentale è

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i monaci medioevali era ilponte attraverso il qualel’anima del fedele potevarendere vivo e presentel’incontro con Dio.Quale relazione tra questo“fare memoria” e i misteridella vita di Cristo, propo-sti nel Rosario? Se ad ognimistero enunciato corri-sponde una pagina delvangelo, un avvenimentochiaro della vita di Gesù eil nostro intento è quello difar entrare vivamente laParola nella nostra esisten-

svolto dalla memoria e dal-l’immaginazione che, «inten-dendo con questo termine lamemoria e il ricordo sensibiledella passione di Cristo, è innoi la condizione e l’annunciodella visione beatifica dellavita futura, ma già di questevisite dell’anima da parte delVerbo in questa vita»5.Che cosa vuol dire questo?La memoria non ha solo lafunzione di portare al pre-sente un felice o triste ricor-do o un’esperienza fatta nelpassato e lì conclusa, ma per

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za per incontrare personalmente il Signore, allora dovremo rendere presente tale mistero:leggendo il brano evangelico (lectio); immaginando la scena: i luoghi, i personaggi, i gesti,le parole (meditatio); chiedendo a noi stessi che cosa vuol dire tutto questo per la nostravita (ruminatio). Da questi passaggi scaturisce la gioia della preghiera al Padre per il donodel suo Figlio e dello Spirito Santo, il quale ci ha guidato nella comprensione della suaParola. E seguendo Colei che «serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc.2,15), La invochiamo ripetutamente come Madre e Maestra, per poi glorificare la SS.Trinità, per i doni ricevuti.Per concludere: la meditazione dei misteri della vita di Gesù Cristo non si può limitare auna brevissima, quasi impercettibile pausa di silenzio tra l’enunciazione del mistero e larecita della decina. Abbiamo visto un’altra strada, indicataci dalla tradizione monastica epiù adatta a un cammino di fede che ha come cuore l’esperienza personale con il SignoreGesù attraverso la sua Parola. La meditazione dei misteri così espressa conduce ad unaassimilazione della vita di Cristo con la vita del credente: «Così tu nasci in Cristo, cosìCristo nasce in te» (Aelredo di Rievaulx).

colui che partecipa è ciascuno dinoi, con i suoi doni, virtù, limiti edebolezze. Per cui, mi sembra chia-ro che è Lui che “fa”, che opera, anoi è chiesto l’ascolto attento dellasua Parola, nel silenzio, nella pre-ghiera e nella carità fraterna, perrispondere efficacemente alla suaGrazia.

3) INOS BIFFI, Tutta la dolcezzadella terra. Cristo e i monaci medio-evali, Jaca Book, Milano 2004.

4) Idem, pp. 29-30.

5) E. GILSON, La teologia misticadi San Bernardo, Jaca Book, 1995,p. 88.

1) AELREDO DI RIEVAULX, Gesùdodicenne. Preghiera pastorale, acura di D. Pezzini, Paoline, Milano2002.

2) Per quanto riguarda l’ultimaprovocazione, vorrei spenderequalche parola. Si sta parlando delrosario, che in quanto cammino difede, si presenta a noi come formadi preghiera.Probabilmente, dovremmo pren-dere più coscienza di Chi realmen-te opera come protagonista e chipartecipa di questa. Colui cheopera è Dio, ma non “un Diogenerico”, bensì il Dio Uno eTrino, rivelatoci dalla stessa perso-na del Verbo, che si è fatto uomo;

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Qual è stato il suo rapporto con suor Lucia e come la ricorda?«Con suor Lucia ci siamo incontrati diverse volte e ho di lei dei ricordi bellissimi di una donnasolare, luminosa e molto semplice ma, nello stesso tempo, di una donna piena di vivacità e dicomunicativa anche se depositaria di grandi segreti e di grandi misteri. Suor Lucia è stata unadonna capace di stare vicina, tanto all’umanità nel suo complesso, quanto alle singole perso-ne, ai sofferenti ed a coloro che erano alla ricerca di un autentico cammino di fede e di pre-ghiera. Lei ha risposto a migliaia di lettere di quanti le scrivevano tanto che, ad un certopunto, non potendo più rispondere a tutti coloro che desideravano mettersi in contatto con lei,ha domandato al Santo Padre l’autorizzazione a scrivere un libro al quale affidare i suoi pen-sieri e le sue interpretazioni sul messaggio di Fatima. Il Santo Padre volentieri ha concessol’autorizzazione alla stesura del volume, che è stato tradotto in varie lingue ed è stato pubbli-cato in tutto il mondo. Lucia è stata una donna privilegiata del Signore, che le ha permesso diincontrare la Madonna in modo del tutto speciale. È stata depositaria di messaggi (più chesegreti io li chiamerei messaggi) per l’umanità di tutti i tempi. Suor Lucia è stata colei che ci hainsegnato che lavorando con Dio e per Dio e stando nella sua amicizia ci si può salvare e, nello

il Cardinale e suor Lucia

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stesso tempo, si può trasformare l’umanità. Al contrario, senza Dio, o contro Dio, all’umanitànon è dato di salvarsi».

Il terzo mistero di Fatima è stato rivelato per intero?«Posso dire, senza alcun dubbio, che è assolutamente certo che tutto quanto riguarda il segre-to di Fatima è stato rivelato e la terza parte del segreto è contenuta in quattro pagine cheabbiamo pubblicato anche in maniera anastatica e che corrispondono esattamente al fogliodella lettera scritta personalmente da suor Lucia. Io stesso sono andato nella primavera del2000 da suor Lucia proprio per approfondire questo mistero, dal momento che qualcuno con-tinuava ad affermare che c’erano altri scritti ed altre rivelazioni. Per questo motivo, ho chiestoesplicitamente a suor Lucia se aveva scritto qualcosa prima o dopo la terza parte conosciutadel segreto di Fatima. Lei stessa ha confermato di non aver scritto nulla, né prima, né dopo senon la lettera che era stato consegnata a suo tempo all’arcivescovo di Lisbona e poi portata alpalazzo del Sant’Ufficio a Roma. In conclusione, ritengo di poter smentire assolutamente checi siano altri segreti o qualcosa che non sia ancora stato svelato».

Cosa può dirci delle altre apparizioni della Madonna a suor Lucia?«Sappiamo che, dopo le apparizioni di Fatima del 1917, Lucia ha avuto certamente altre appa-rizioni e che, in una di queste, ha avuto la conferma esplicita del compiacimento dellaMadonna per la consacrazione di tutto il mondo, e quindi anche della Russia, al CuoreImmacolato di Maria. Questo era proprio il desiderio espresso della Madonna - suor Lucia lachiamava sempre “Nostra Signora”. Per questo motivo la veggente ha avuto anche la confer-ma del compiacimento di Giovanni Paolo II perché questo fatto è potuto avvenire anche gra-zie a lui».

Cosa Le ha detto suor Lucia quando le è stato mostrato il foglio sul quale erastato scritto il terzo segreto di Fatima?

«“Questa è la mia carta, questa è la mia scrittura!” ha affermato suor Lucia guardando ilfoglio contenente il testo del terzo segreto di Fatima che era stato da allora custodito nelpalazzo del Sant’Ufficio. In questo modo lei stessa lo ha autenticato, mentre, in precedenza,non aveva mai autenticato fogli o testi portati da altre persone. Sulla interpretazione di questoterzo segreto e dell’attentato al “Vescovo vestito di bianco” ella stessa ha affermato di averloindividuato in Giovanni Paolo II».

Come ha saputo della morte di suor Lucia?«L’ho appreso ieri sera da un giornalista italiano che mi ha rintracciato – mentre ero ad unritiro con i sacerdoti giovani di Genova – il quale mi ha comunicato questa notizia. Appenaappreso del fatto, ho telefonato immediatamente alla superiora del convento di Coimbra cheavevo già conosciuto ed incontrato in precedenza, la quale mi ha confermato che suor Lucia èmorta alle 15.30 aggiungendo che la veggente è rimasta lucida fino alla morte e che, proprio

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ieri, aveva ricevuto la benedizione del Papa e di questosi rallegrò molto. Tuttavia, suor Lucia non si nutrivagià da alcuni giorni, ma nonostante questo, era rimastain piena lucidità. Durante il colloquio, la superioranon mi ha riferito le ultime parole e le ultime volontàdi suor Lucia. Credo che sia morta in un ultimo atto diringraziamento per la benedizione del Santo Padre econ una preghiera offerta per il Santo Padre per cui hasempre pregato e per il quale aveva pregato ancherecentemente nell’ultima sua recente malattia».

Molte apparizioni alla veggente avvennero di giorno 13 così come l’attentatoal Santo Padre e la stessa suor Lucia è tornata al Padre il 13 febbraio. Comecommenta?

«Il fatto che il numero 13 ricorra in quasi tutte le apparizioni e nel giorno dell’attentato alPapa credo che sia qualcosa di più di una semplice coincidenza. Allo stesso modo penso chesia un segno celeste il fatto che la Madonna l’abbia chiamata a sé proprio il 13 febbraio di que-st’anno. Penso anche che, dopo le apparizioni che Le ha donato, sia stata proprio Lei, laMadre celeste, ad accoglierla nel Regno dei Cieli. Sono anche convinto che suor Lucia atten-desse questo incontro. Per questo motivo, quando la vidi per l’ultima volta, le promisi chesarei tornato ancora a trovarla ed a visitarla, ma lei mi disse che non l’avrei più rivista viva mache sarei tornato solamente a dare l’assoluzione alla sua salma. Ha indovinato anche questo!Non dico che sia una profezia ma affermo semplicemente la verità. Pertanto reputo che dob-biamo ricordare questo numero, il 13, non per superstizione o per qualche strana alchimia, masolo per quanto è accaduto visto che anche l’attentato al Papa è accaduto il giorno 13 maggio,anniversario dell’apparizione della Madonna a Fatima».

Con quale spirito si reca in Portogallo?«Ho ricevuto questo incarico specifico dal Segretario di Stato, Cardinale Angelo Sodano, diandare come inviato Pontificio ai funerali di suor Lucia che si svolgeranno nella Cattedrale diCoimbra. A Lisbona riceverò anche un messaggio del Papa che mi verrà inviato presso laNunziatura Apostolica di quella città. Ci saranno anche tutti, o quasi, i vescovi portoghesi cheadesso sono riuniti a Fatima, insieme al Cardinale di Lisbona. Posso dire di essere onorato di questa scelta del Santo Padre di farmi presiedere i funerali eparto con lo stato d’animo di offrire a Dio questa creatura umana che è stata sì privilegiata mache, nella sua semplicità, è stata anche una grande amica dell’umanità. Una donna che non ha mai cessato di annunziare al mondo il messaggio di Fatima, che è un

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messaggio di salvezza e di riscatto per l’uma-nità di tutti i tempi, compresa quella delnuovo millennio».

Come mai il terzo segreto diFatima è stato rivelato solo nel-l’anno 2000?

«In quegli anni c’erano state diverse pressioniin tal senso da varie parti. Da sempre c’è sem-pre stata una curiosità morbosa sul terzo segreto di Fatima ma in quel periodo, da varie parti,si diffondevano con maggiore insistenza false rivelazioni e falsi messaggi attribuiti al terzomessaggio che, però, non hanno mai avuto alcun fondamento. Si capiva, nel contempo, chec’era una forte volontà di conoscere. Il Papa decise di rivelarlo in occasione della beatificazio-ne dei due pastorelli, beatificazione tanto attesa e desiderata dalla stessa suor Lucia, sebbenealquanto discussa in quanto alcuni pensavano che con questo gesto diventasse automaticaanche la canonizzazione di suor Lucia. Ebbene, fu in questo contesto ed in questa occasioneche il Papa ha deciso di rendere pubblico il terzo segreto. Eravamo anche alle soglie dell’iniziodel terzo millennio, per cui il Santo Padre era convinto che l’umanità dovesse continuare ariflettere e a conoscere il messaggio di Maria per l’umanità».

L’attribuzione della terza parte del segreto di Fatima a Giovanni Paolo II fuaccettata subito: è vero?

«Giovanni Paolo II si è riconosciuto subito nella profezia del “Vescovo vestito di bianco”,anche se lo stesso Paolo VI ha avuto più di un attentato, a causa della drammaticità dell’atten-tato subito, così drammatico e così grave, che ha condotto il Papa così vicino alla morte.Possiamo dire che, davvero, il salvataggio del Papa ha avuto qualcosa di miracoloso. Cosìcome il Papa si è riconosciuto subito come destinatario di questa interpretazione, la stessasuor Lucia, avvertita dell’attentato a Giovanni Paolo II, ha ricordato e pensato subito alleparole che la “Nostra Signora” – come lei la chiamava – le aveva rivelato. La certezza dellaChiesa su questa interpretazione è una sicurezza che viene dalla riflessione e dallo studio dellerivelazioni che ha fornito suor Lucia. Io stesso sono stato mandato a Fatima per avvalorarequesta interpretazione anche se potrebbe non essere infallibile. D’altronde sappiamo che ilmartirio della Chiesa, così come è descritto nel terzo segreto di Fatima, non si è concluso nelXX secolo ma è un martirio che continua ogni giorno in ogni parte della terra».

Sintesi dell’intervista, non riveduta personalmente, concessa il 14 febbraio 2005 – in merito alla mortedi suor Lucia di Fatima – da Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Arcivescovo di Genova,già Vice Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.

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Il prossimo 12 giugno si terrà un referendum popolare nel quale gli italiani dovranno pren-dere posizione riguardo la vigente legge sulla fecondazione artificiale. Questa legge (n.40/2003, promulgata il 19 febbraio 2004), è stata varata per riempire il vuoto legislativo e rego-lamentare la fecondazione assistita in modo da provocare il minor danno possibile. Partendodal presupposto che proibire per legge la fecondazione assistita, pur essendo l’unica soluzionemoralmente valida, fosse una scelta praticamente impossibile, se non proprio inaccettabile peruno Stato “laico”, ma d’altra parte ritenendo ingiusto autorizzare la fecondazione assistitasenza riserve, si è ripiegato su una terza soluzione, presentandola come “moderata” in quantointermedia tra quella ottimale e quella “pessimale”: ossia non proibire la fecondazione assisti-ta né permetterla del tutto, ma autorizzarla solo in parte stabilendo numerose e precise limita-zioni nell’accesso e nell’uso. Con questo compromesso, si sperava di accontentare un po’ tutti: sia i cattolici, che otteneva-no di limitare la fecondazione assistita ai casi di sterilità incurabile, nell’àmbito della famiglia eassicurando una certa tutela del concepito in provetta; sia i laicisti, che ottenevano l’autorizza-zione della fecondazione assistita omologa (ossia interna alla coppia, anche se solo conviven-te); si credeva anche d’isolare gli “opposti estremismi” di coloro che volevano o una totaleproibizione o una totale autorizzazione della fecondazione assistita. Com’era da temere, questa soluzione compromissoria non ha accontentato nessuno; ma fra lereazioni suscitate dobbiamo segnalare una netta differenza. Da una parte, infatti, il mondo

12 giugno

Referendum sulla fecondazione artificiale: Associazioni eMovimenti cattolici aderiscono al suggerimento del Presidentedella Conferenza Episcopale Italiana S.E. Cardinale CamilloRuini, e si mobilitano per l’astensione nel referendum sullaprocreazione assistita.

non andare a votare per non peggiorare la situazione

NE’ [SI]NE’ [NO]

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cattolico ha sostanzialmente accettato la legge e si è rassegnato a vedere autorizzata la fecon-dazione assistita omologa. Dall’altra, invece, il fronte laicista ha sostanzialmente rifiutato lalegge e non si è rassegnato a veder vietata la fecondazione assistita eterologa e la sperimenta-zione genetica; anzi, si è approfittato del cedimento e della rassegnazione della controparte perrilanciare le proprie pretese, promuovendo un referendum popolare che potrebbe peggiorare lasituazione rendendo le norme più permissive. I laicisti pretendono di abolire molte delle restri-zioni imposte, in modo da legalizzare anche molte pratiche ora vietate, come la fecondazioneassistita eterologa e la creazione, conservazione in frigo e sperimentazione di embrioni sopran-numerari, abolendo in-somma ogni tutela delconcepito. Queste crescenti pretese cifanno capire che il frontelaicista mira ad ottenerela totale liberalizzazionedella fecondazione assisti-ta. Ma preferisce arrivarcigradualmente, medianteuna serie di compromessisempre più permissivi; inquesto modo evita di pro-vocare fratture e reazionipopolari che potrebberodiventare controprodu-centi.Stando così la situazione,si profila la scelta fra trealternative possibili: opeggiorare la vigentelegge votando SI al refe-rendum, o infine mantenerla così com’è votando NO, oppure rifiutarsi di pronunciarsi nonandando a votare. L’Episcopato ha esortato gli italiani a scegliere la soluzione del non andarea votare.Effettivamente, non andare a votare sembra più prudente che votare NO. Essendo infatti pre-vedibile che un gran numero di cittadini benpensanti si disinteresseranno del referendum,com’è avvenuto altre volte, c’è il rischio che a votare si presentino soprattutto i progressistiinteressati a peggiorare la legge, e che quindi vinca una maggioranza compatta di SI, mentre

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gli italiani che difendono la vita si dividano tra il NO e il non-voto. Se così accadesse, la mag-gioranza (relativa) dei votanti potrebbe prendere la decisione sbagliata imponendola alla mag-gioranza (assoluta) degli italiani. C’è però anche un motivo di principio che spinge a preferire la soluzione dell’astensione. Se gliitaliani, soprattutto cattolici, andassero a votare in massa per il NO, questo voto potrebbe esse-re interpretato come una conferma (o, peggio, un’approvazione) popolare della legge vigente.Una tale soluzione sarebbe inaccettabile, in quanto la legge vigente è «gravemente ingiusta»,come ha ribadito Mons. Carlo Caffarra (discorso di Verona, 8-2-2003), ed approvarla o difen-

derla sarebbe moralmente illecito, sia purecol pretesto di evitare un male

maggiore. Se così avvenisse,l’opinione pubblica crede-

rebbe che il mondo cat-tolico consideri ormai

la fecondazioneassistita come unapratica moralmen-te lecita in quantolegalmente auto-

rizzabile, sia pureentro certi limiti.

Ma, in questo modo,il misero e momen-

taneo risultato di evita-re un peggioramento della

situazione legislativa verrebbepagato col prezzo, davvero troppo

alto, di causare un pubblico cedimentodella coscienza, anche cattolica, di fronte ad una pratica di per sé iniqua. Invece, astenersi non significa approvare o confermare col voto la legge vigente, non equivale

ad accettare la “fecondazione minimale” come “male minore” pur di evitare la “fecondazionemassimale”, ma significa semplicemente rifiutarsi di modificare la legge peggiorandola.Si obietterà che questa è una scelta di ripiego, un “gran rifiuto” che non propone alcuna alter-nativa positiva. Ma quando il gioco viene gestito dai progressisti e le alternative vengono deciseda loro, il rifiuto a modificare la situazione è l’unica scelta concretamente valida. Come ieri ibenpensanti non hanno potuto promuovere una buona legge sulla fecondazione assistita, cosìoggi essi non hanno a disposizione un buon referendum che renda la legge meno permissiva.

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Dato quindi che nessuno dei referendum proposti è moralmente accettabile, l’unica soluzionesta nel rifiutare le false alternative che ci vengono proposte, senza cadere nella trappola di sce-gliere il “male minore” nell’illusione di prevenire un ulteriore peggioramento minacciato dai lai-cisti.Astenersi al referendum, però,non basta; nella migliore delleipotesi, si eviterà di peggiorarela situazione, ma non si potràcerto risolverla, lasciando invigore una legge oggettiva-mente immorale che apre leporte ad ogni sopruso. Ci sem-bra invece ben più importanteche il mondo cattolico, smet-tendo di adeguarsi alla strate-gia messa in atto dai laicisti,sviluppi una propria controf-fensiva in difesa della vita. In realtà, la sola vera soluzio-ne è quella di attenuare il per-missivismo della legge vigentemodificandola mediante cor-rezioni restrittive tali, da otte-nere la massima proibizionepossibile della fecondazioneassistita: correzioni chepotrebbero essere votate inParlamento. I cattolici devonoripetere oggi per la legge sullafecondazione assistita quelloche l’Episcopato diceva ieri per la legge sull’aborto: «rientra nell’impegno più propriamentepolitico dei cristiani operare per un superamento della legge attuale, moralmente inaccettabile,con norme totalmente rispettose del diritto alla vita» (C.E.I., Istruzione pastorale su La comu-nità cristiana e l’accoglienza della vita umana nascente, § 51). Auguriamoci che i cittadini italiani,rifiutando ogni peggioramento della legge, arrestino questa spirale del cedimento e pongano lepremesse della riscossa in difesa della vita.

Guido VignelliDirigente Associazione Famiglia Domani

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È proprio vero che le cellule staminali prelevate dagli embrioni curano molte malattie?

Innanzitutto vediamo che cosa sono le cellule staminali.Le staminali sono cellule capostipite, cioè sono quelle cellule che stanno all’origine delle più di200 linee di cellule che compongono il nostro organismo (cellule ematiche, epatiche, nervose,muscolari …). Quando una staminale si riproduce darà vita ad un’altra staminale e a una cel-lula differenziata. Inoltre, le staminali possiedono una preziosa proprietà, una certa plasticità,cioè possono differenziarsi dando vita anche a cellule diverse da quelle del tessuto da cuisono state prelevate (ad esempio cellule staminali presenti nel sangue sono state prelevate,moltiplicate e trasferite in altre zone del corpo, come il fegato, l’intestino e la cute e hannocurato questi tessuti).

Arriviamo ora al dubbio iniziale.Le staminali prelevate dagli embrioni curano molte malattie?1. Nessun ricercatore ha mai dimostrato scientificamente che le staminali prelevate daembrioni curino malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, il diabete, le cardiopatie, i tumori: lacomunità scientifica non conosce documenti e prove in proposito.2. Piuttosto è stato dimostrato il contrario: staminali prelevate da embrioni di topo e immessein topi adulti hanno ingenerato tumori. Che le staminali prelevate da embrioni aumentinonotevolmente il rischio della comparsa di tumori è noto almeno dal 2000 grazie ad uno stu-dio di G. Vogel (pubblicato in “Science” 2000 (287), pp. 1418-1419). L’insorgenza deitumori è dovuta al fatto che le staminali embrionali, potendo dare vita a tutte le linee cellulari,possono moltiplicarsi in modo incontrollato e quindi anche dare vita a cellule maligne.

Queste constatazioni hanno indotto i grandi centri di ricerca statunitensi e italiani a orientarele proprie indagini sulle cellule staminali presenti nel corpo adulto (cioè in ognuno di noi, nelcordone ombelicale o nell’organismo allo stadio fetale). Così è stato scoperto che ognuno dinoi ha in sé delle riserve di staminali, soprattutto nell’adipe, nel bulbo olfattifero e nel midolloosseo.Perciò, facciamo il caso che mi venga l’infarto al miocardio. Per riparare la lesione prodotta-si, i medici individuano nella mia coscia delle cellule staminali di tessuto muscolare (miobla-sti), le iniettano nel cuore, e queste staminali, una volta trasferite, si specializzeranno comecellule del miocardio e ripareranno la lesione. In questo caso non dovrò fare nessuna terapiaanti-rigetto perché le staminali che mi sono state iniettate provenivano sempre da me stesso.Inoltre, non c’è il rischio dell’insorgenza di tumori, perché le staminali trasferite erano parzial-mente differenziate.Quindi la strada più promettente e di fatto già applicata in molti centri ospedalieri italiani èquella che fa uso di cellule staminali prelevate da adulto, in genere dal paziente stesso.Ma allora concludo con una domanda: perché alcuni continuano a dire in modo martellanteche è necessario usare le staminali prelevate dagli embrioni? È solo ignoranza? Oppure c’èmolta malafede per interessi economici (vendita dei brevetti per la proliferazione delle stami-nali embrionali) e politici (far risorgere alcuni gruppi politici)?

Giorgio Maria Carbone opDocente di bioetica nella Facoltà di Teologia dell’Emilia-Romagna

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... si è aperto spontaneamente

Abbiamo sempre ascoltato con grande interesse ed emozione coloro che ci raccontavano diessere stati in Egitto, in particolare sul Monte Sinai. A volte colorando il racconto come un’av-ventura, altre ancora testimoniando una grande esperienza di incontro con Dio e con unluogo santo.Maturava così in noi il desiderio di vivere questo momento di fede, di conoscenza immergen-doci in quei luoghi che avevamo letto con tanto interesse nella Bibbia.Non sappiamo se per pura coincidenza, se per fortuna o per un preciso disegno di Dio (a noipiace pensare questo) una domenica, entrando in una chiesa, ci siamo trovati tra le mani unopuscoletto del Movimento Domenicano del Rosario dove era previsto anche il pellegrinaggio“Sulle orme di Mosè”. E’ stata per noi una grande gioia, certi che quello sarebbe stato il nostro prossimo viaggio.Nell’attesa ci siamo preparati, oltre che documentandoci con vari libri, anche con l’animoaperto a qualsiasi emozione e sentimento, certi che in questo pellegrinaggio avremo avuto lapossibilità di assaporare giorno dopo giorno, luogo dopo luogo, quanto il Signore poteva farcivivere in quei giorni per il nostro cammino spirituale.

ESODO, sulle orme di Mosè

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Ripensare e rivivere questo pellegrinaggio è quasi commovente, perché ha lasciato in noi unaprofonda sensazione e consapevolezza di avere vissuto un’esperienza esaltante, oltre che per iluoghi visitati, anche per le persone conosciute.La presenza di Padre Mauro è stata determinante per dare significato a questa esperienza.Ripensiamo a quanto abbiamo accolto ed ascoltato da lui, che fin da subito si è dimostratouna persona oltre che schietta (dote quasi rara) anche molto preparata. Abbiamo apprezzatomolto il suo costante richiamo alla preghiera del Rosario, alla meditazione dei Misteri, a tuttele riflessioni proposte che hanno dimostrato la sua totale e radicale appartenenza alla Chiesa. Importante è stata la lettura del libro dell’Esodo nel viaggio verso il Sinai, che ci ha preparatiall’incontro con questo luogo santo oltre che accompagnarci passo dopo passo in tutto quelcammino che prima di noi aveva fatto Mosè.Con la maggior parte del gruppo è stato piacevole conoscersi, a volte per l’affinità che ciuniva, visto che la maggior parte operava in parrocchia, altre solo per il piacere di stareinsieme.Forse i primi giorni abbiamo privilegiato la compagnia di alcune persone piuttosto che dialtre, ma dopo il gruppo si è aperto spontaneamente, assaporando la presenza di tutti. E diquesto ce ne siamo resi conto proprio negli ultimi giorni, quando si sentiva che il distacco eravicino ed era presente in noi la sensazione di avere ancora tante cose da dire, tante emozionida trasmettere, tanti pensieri da condividere.Ringraziamo il Signore per le belle persone che abbiamo conosciuto, che ci hanno permesso dicondividere sofferenze e tristezze che ci portiamo dentro, ma anche tante gioie e che in certimomenti ci hanno dato la spinta per continuare questo nostro cammino spirituale.

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Messa celebrata sul Giordano nel luogo del battesimo di Gesù.

Qui passava l’antico corsodel Giordano. Scavi delleantiche basiliche erette nelluogo che la tradizione indi-ca come quello del battesimodi Gesù.

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La salita al Sinai è stata accompagnata dal pensiero che essa poteva rappresentare la nostravita; a volte faticosa, a volte rilassante, altre ancora pericolosa, ma che la meta ci dava la forzadi andare avanti, dandoci una gioia immensa una volta arrivati. Proprio come la nostra vitaquotidiana, fatta di difficoltà, di momenti di sofferenza, di sprazzi di luce, poi altri ancora diincertezza ma che alla fine ti dà la gioia di arrivare.Anche le mete turistiche sono state interessanti ed hanno contribuito a rendere il viaggio pia-cevole senza togliere niente allo spirito del pellegrinaggio. E questo anche con l’aiuto di Adel,la nostra guida. Dobbiamo dire che Adel ci ha interessati oltre che per la sua preparazionecome guida, anche per la sua persona. Ci ha dato la sensazione che pur essendo un musulma-no convinto, sia comunque una persona aperta al dialogo e alla conoscenza di altre culture ereligioni. Forse anche per la sua permanenza in Italia.Problemi non ne abbiamo avuti, né di tipo logistico, né tanto meno quelli riguardanti l’orga-nizzazione. Le piccole incomprensioni che a volte ci sono state nello scegliere una meta inveceche un’altra non hanno certamente influito sulla buona riuscita del pellegrinaggio. E’ anchevero che quando si fa un pellegrinaggio bisogna accettare a maggior ragione anche le diffi-coltà, con la volontà di arrivare a un punto d’incontro con tutti.

Ringraziamo il Movimento Domenicano del Rosario nella persona di Padre Mauro per avercidato questa opportunità di continuare e approfondire il nostro cammino spirituale.

Claudio e Rafaella

Tenda di un beduino.

Scavi di Petra.

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A) SONO STATI ISCRITTI ALL'ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO VIVENTE:1. dalla segreteria: Letizia Satanassi di Sarsina (Fe); Manuela Piacenti di Terni; Stefania Naccari diCagli (Pu); Giuliana Mozzanti di Castel S.Pietro Terme (Bo); Carmela Cozzolino di Barra (Na); FlavioGiovanetti, Elisabetta Jonna e Antonio Ambrosiani di Ancona; Rosalba Minore di Castrocaro Terme (Fo);Chiara Cavicchi di Copparo (Fe); Elena Bini Vecchi e Lorena Biavati di Bologna; Rossana Falsetti di Prato;Jolanda Cornacchini di Pesaro; Stefania Signoretto di Nogare (Vr).2. da Angela Lamanna di Accadia (Fg): Clementina Mirabella, Pasqualina Maraschiello, MelinaMetta, Carmela Pucci, Rosaria Colangelo, Giovanna Solmito, Maria Liberti, Carmela Botticella, DomenicaVerini, Russo Antonietta, Incoronata Schiavone, Antonia Rampino, Maria Concetta Salvatore, DonataMastropieri e Lucia Pascone di Accadia (Fg).3. dalla segreteria: Anna Di Nuzzo, Giuseppina Campochiaro e Patrizia Verbena di Giugliano inCampania (Na); Mariarosaria Paesano di Ladispoli (Rm); Romeo Fiandra, Giovanna La Grotta, Maddalenae Maria Ciccarelli, Vincenza Verbena, Maria Annunziata Starace di Napoli; Maria Minasi di VillafrancaTirrena (Me); Stefania Loira di Saronno (Va); Rosa Rodilosso di Zafferia (Me); Rita De Salvo e FrancescoCannavò di Messina.4. dalla sig.a Paola Valvo di Busto Arsizio (Va): Nicola e Alessandra Bocale e Rosa D'Apolito diS.Macario di Somarate (Va); Tanino Golino e Concettina Di Mauro di Canicattini Bagni (Sr); Don PietroMusolesi di Sasso Marconi (Bo); Salvatore Piacquadio e Domenica Zingarelli, Irenio Delvecchio e MariaPerfetto, Padre Andrea e Padre Valeriano di Busto Arsizio (Va); Mario e Teresa Cozzi di Dairago (Mi);Padre Angelo di Bologna. 5. dalla segreteria: Janina Kowalewska-Gach di Sopot (Polonia); Silvia Silvi di Sassoferrato (An); AnnaMaria Palazzi di Albino (Bg); Fiorenza Manzalini di Bologna; Giorgio Nacci di Ostini (Br); Irene Marcet diBarcellona (Spagna); Paola Polverini e Paola Bucci di Agugliano (An); Claudia Salvi di Recanati (Mc); RitaCapone di Naoli; Donatella Galli di Pesaro; Marco Manna di Fano (Pu); Cinzia Marini di Roma; AntoniaCiccarelli di Cardito (Na).6. dalla segreteria: Francesco Garrubba e Milena Iaschi di Pontetaro (Pr); Teresa, Carlo, Maria eGiovanna Camerani di Ravenna; (mancano 9 iscrizioni).

B) SONO STATI ISCRITTI ALLA FRATERNITA O GRUPPO DEL ROSARIO:1. dalla segreteria: Alda Salvi Pauri di Recanati (Mc); Barbara, Paola e Vincenzo Scalzo; Susanna Rollidi S.Savino di Predappio (Fc); Magda Ceroni di Fognano (Ra); Rita e Teodora Ricci di Borgo S. Maria (Pu);Franca Piga Silesu di Alghero (Ss); Raffaella Bernini di Pesaro; Viviana Loche e Anna Egidia Catenaro diRoma; Raimondo Condello di Bagnara Calabra (Rc); Giuliana Marchesini di Ravenna; Malvina Ferretti diFognano (Ra).2. da Salvatore Frischietto di Messina: Mariannina Cinconze, Teresa Lazzaro, Giuseppa Faraone,Carmelo Cannavò, Rosalba Chinelato, Maria De Salvo, Marco Messina, Antonietta Messina, DanielaMessina, Maria Previti, Giuseppa Festa, Domenica Allegra, Anna Marano, Carmelo Emovi, SalvatoreFrischietto.3. dalla segreteria: Giuliana Guicciardini di Firenze; Barbara Manichini di Pistoia; AlessandroCarbonetti di Senigallia (An); Alan Cipriani di Ravenna; Davide Venturini di Ferrara; Rita Rumori,Francesca Ilari, Rosalia Cardinali di Agugliano (An); Maria Sparvoli di Palombina Nuova (An); OttorinoFortichiari di Caorso (Pc); Gloria Borgiani di Ancona; Don Andrea Avanzini di Bannone di Traversatolo(Pr); Addolorata Minauro e Angela Viscosi di Grasso Telesino (Bn); Luciano Giancotti di Perugina.

C) SONO STATI ISCRITTI ALL'ORA DI GUARDIA:Davide Venturini dalle ore 7,30 alle ore 8,30 di ogni 4 del mese.

D) SONO STATI NOMINATI ZELATORI O ZELATRICI:Salvatore Frischietto di Messina; Angela Lamanna di Accadia (Fg); Teresa Cavallo di Romans d'Isonzo (Go).

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Ricordo che per gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella Basilica Patriarcale di S. Domenicoa Bologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore 18, viene celebrata una santa messa.

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HANNO INVIATO OFFERTE:

1) per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:Giacomo Pattini; Priora Generale delle suore domenicane Missionarie di S. Sisto; Maria Benda Bisterzo; Famiglia Lupi Bignami; MaurizioDall'Oca; Anna maria Focante; Salvatore Francavilla; Edi Gambirasio; Rodolfo Mari; Rina Montanarini; Raffaello Persici; Giulio Pertile con 8abbonamenti; Pier Raffaele Savarè; Lucia Siciliano; Grazia Stevani; Stella Tombolesi; Giuliano Marsili; Virgilia Colonnella; Parrocchia B.V. delRosario di Colonnella (Fe); Maria Teresa e Giuseppina Mancini; Ida Urletti; Maria Vecchi; Lilia Bianchi Bencini; Luigi Leonardi; EmanuelaScardovi; Gruppo del rosario di Reggio Calabria; Massimo Scardovelli; Normanno Pierpaoli; Filippo Orati; Dr. Rosina Melissano; Viola Maga;Concetta Gasparini; Alberta Dufour; Luca Cremonesi; Fedora Chiandotto Flaugnacco; Gruppo del Rosario di Fognano (Ra); MonacheDomenicane di Faenza (Ra); Francesco Artale; Rossella Di Matteo; Luisa Antoniazzi; Giampaolo Baschetti; Giuseppina Bernardi; Argeo Biasi;Mario Cappi; Tosca Pretin Carraro; Gabriele Da Ros; Domenicane di Melegnano (Mi); Gianni Ermini; Anteo Fratta; Piera Giani; GiuseppinaLorenzi Nozza; Enrica Minelli; Maria Perotti; Angelina Piazzola; Roberta Reali; Attilia Rosa; Giusi Scala; Nicla Taborelli; Loreta Tozzo;Piergiorgio e Irene Zanini; Antonio Boni; Alba Fabian; Antonio Aliata; Natalia Belli; Gabriella Bertinelli; Antonio Caregnato; Vittorio Castellan;Ciro Bux; Sandro De Bortoli; Liviano Del Piccolo; Centro di Spiritualità di Villa Imelda (Bo); Domenicane di Bergamo Alta; Domenicane SS.Rosario di Milano; Giovanni Esposito; Suor Maria Rosilda Favaretto; Andreina Ferrari; Adele Filiaggi; Riccarda Fontana; Fraternita LaicaDomenicana di Milano; Emilia Gallazzi; Ester Galvani; Irene Gamberi; Maria Letizia Galeazzi; Teresa Gianoli; Ivana Lorenzini; Famiglia Lubich;Annarosa Minto; Anna OLdani; Matteo Papetti; Pietro Passera; Gilio e Santina Pavarin; Luisella Benvegnù; Secondina Perco; Beppina Picco;Massimo Restano; Patrizia Righi; Maria Rosa Sgarzi; Silvana Silimbani; Anna Stavaolo; Fulvia Vatta; Anna Anania Grasso; Maria AusiliatriceCarati Odifreddi; Maria Luisa Odifreddi; Vittoriana Bertini; Carolina Avanzi Beltrami; Maria Pia Melandri Fragola; Partecipanti al Pellegrinaggioa Lourdes 10-12 febbraio 2005; Franco Morelli; Gruppo del Rosario di Campagnola (Re); P. Giordano Bonecher o.p.; Mariangela Savini; PiaRiccato; Ida Lucarelli; Ida Mietto; Giuliano Aimi; Antonio Circosta; Oriella Costanzini; Giovanni Dalla Casa; Anna Gibellini; Gino Trombi;Monastero Domenicano di Montefiore dell'Aso (Ap); Ilde D'Algenio; Gruppi del Rosario di Ascoli Piceno; Monastero Domenicano di Cagli (Pu);Gruppo del rosario di Secchiano (Pu); Gruppo del rosario di Portorecanati (Mc); Giuseppe Rodolfi; Renzo Stefanel; Domenicane della B.Imelda diMilano; Maria Colucci; Rosanna Borsoni; Maria Santilli; Diana Angeloni; Daniela Barbaglio con 23 abbonamenti; Carla Rossi Barducci; PaolaBoiani; Claudio Campanella; Adelio e Antonietta Rossi Carboni; Santina Cerana Lodrini; Ines Colombo; Caterina Croce; Olga Dolcetta Grisolia;Elsa Fabrio Scarabello; Paolo Fiani; Amedeo Girardello; Franca Gulina; Jolanda Martelli; Luigi Mazzotti; Elena Oriani Monti; Danilo Ongaro;Milena e Daniela Paltrinieri; Savina Pezzuolo; Armanda Pradell; Silvia Scaiola; Olga Sissa; Clara Vacchi; Giuseppina Paletto; Franco Petean;Don Saverio Bravin; Maria Cavallaro; Giuseppe Caraffini; Giancarlo Tione; Dina Signorotto; Andrea e Maria Giovanna Rapalli; Augusta Paridi;Lina Moretti con 90 abbonamenti; Gruppo del Rosario di S. Cassiano (Ra); Don Damiano Marco Greci; Lina Geronzi; Anna Maria Fortichiari;Anna De Pascalis; Aurora De Dominicis; Fernando Dattisi; Maria Dalla Longa; Veronica Boldrini; Giovanna Blatti Scotti; Elide BernardiniVenturoli; Maria Alberghi; De Jesus Maria Da Conceicao; Paola Valvo; Carmen Todaro; Epifani; Angela Mariani; Giuliana Mozzanti di CastelS.Pietro (Bo); Edy Contato; Assunta Santinato; Giancarlo Riccio; Luisa Scarel; Giuseppina Bigoni; Rossella Bindi; Suor Bernardetta Tosi; JolandaMarconi; Rina Giangiacomi; Franco Ferretti; Erminia Mazzaretto; Maria Orselli; Enzo Lorenzetti; Maria Brilloni; Paola Calandra; StefanoTomassoni; Felicia Persico; Anna Paola Nocita Bozzacchi; Antonina Valvo; Diletta Lucia Montanari; Famiglia Ermanno e Paola Boggio;Antonietta Cristino; Anna Altomare; Cristiana Bartolini; Vittorio Castellan; Andrea Galdini; Adriana Hinna; Federica e Michele Londero; LucianoMarinelli; Riccardo Mariscoli; Gabriele Martinelli Tempesta; Rina Matteucci; Monastero Domenicano di Alba (Cn); Nazzarena Mori; MariaPerotti; Giuseppina Silvestrini; Serena Turci; Giuseppina Cavedaschi; Caterina Colosetti; Dolores Ferrarese; Anna Fiengo; Alessandra Gestiero;Pier Luisa Livorati; Losi Gianni; Giuliano Migliari; Lorenzo Pedrali; Piccola Opera del Divino Amore; Giovambattista Pivetta; Anna Turini; AnnaCaparrini; Romeo Ferretti; Isella Melloni; Orietta Rabini; Maria Maddalena Rinaldi; Ilda Trombini; Marisa Viverelli; Giuseppina Hegi.

2) in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:Paola Giacomin Tinucci per defunti Antoniazzi, Giacomin, Morgan, Tinucci; Giulio Carducci secondo le proprie intenzioni; Giampaola Negrisecondo le proprie intenzioni; Valter Fabro in suffragio dei propri defunti; Francesco Trombetta secondo le proprie intenzioni; Partecipanti alPellegrinaggio a Lourdes 10-12 febbraio 2005 secondo le loro intenzioni; Ilde D'Algenio in ringraziamento; Albertina Cascioli per Luigi e Amato,Gino e Mario, Enrico e Carola, Maria e Paolo e Fulvio e Gemma; Famiglia Radi per Lidia, Giancarlo e famiglia; Partecipanti all'Ora Mariana aMontefiore dell'Aso (Ap) secondo le loro intenzioni; Partecipanti all'Ora Mariana a S.Domenico di Osimo (An) secondo le loro intenzioni;Partecipanti all'Ora Mariana a Secchiano di Cagli (Pu) secondo le loro intenzioni; Emil Radetic secondo le proprie intenzioni; Angelo MariaZagareo; Anna Maria Farese secondo le proprie intenzioni; Paola Marra in memoria del marito; Maria Crepella per Salvatore e Giovanna, perMaria - Floriana - Loredana e Dolores; Espedito Riccio in suffragio di Imma e Luigi Mascolo; Bianca Maria Castelli secondo le proprie intenzioni;Palma Cornago secondo le proprie intenzioni.

3) per acquisto di sussidi:Mariella Onorati; Partecipanti al Pellegrinaggio a Lourdes 10-12 febbraio 2005; Maria Andreana; Tosca Tosatti; Mimma Zingarelli; LauraBignamo; P. Giorgio Carbone o.p.; Vittorio Castellan; Francesca Romana Sabella; Paola e Margherita Boggio; Ilaria Giannarelli.

4) per le adozioni a distanza: Ada Giacomello per Matheus Alves Siquiera; Paola Grisenti per Priscila Catarina de Souza; Ambrogio Caserini per Ana Paula Ferriera Caetano;Ambretta Negri per Lucas Oliveira Riston; Giampaola Negri per Isabela Oliveira Riston; Famiglia Seccardini Scarsi per Cristian Inacio da Silva;Patrizia Mandrioli per Luiz Felipe Rodriguez Beraldo; Dorotea Lancellotti per Traina Cristina Ferreira; Marcello Ravaioli per Alex AparecidoGarcia; Famiglia Giantomassi per Amanda Inacio Da Silva; Famiglia Andrea Vanti e Maura Persici per Alex Aparecido Garcia e TainaraCristina Ferriera; Famiglia Barzotti Lorenzetti per Gelcimara de Fatima Brechò.

HANNO COLLABORATO CON LA LORO OPERA:Margherita, Paola ed Ermanno Boggio; Daniela Triaca e Angelo Gazzaniga; Silvio Valesi; Comune di Fontanellato (Pr); Maria Pia Bartoli; IlariaGiannarelli; Elvio Barzotti; Vittoria Radi; Tania Rondani; Massimiliano Guerrini; Ciro Reo; Anna Scarpenti e tutti coloro che hanno collaborato perl'organizzazione e la buona riuscita del Convegno del rosario del 17 aprile 2005.

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Page 32: Rosarium 2005-02

dal 2 al 5 giugno 2005 in pullman Termine ultimo per le iscrizioni 20 aprile 2005

La Salette - Ars

dal 9 al 13 luglio 2005 in aereo Termine ultimo per le iscrizioni 15 maggio 2005

Fatima

dal 3 al 10 agosto 2005 in aereoTermine ultimo per le iscrizioni 10 giugno 2005

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dal 27 al 31 ottobre 2005 in pullmanTermine ultimo per le iscrizioni 15 settembre 2005

Luoghi domenicani - Pompei

dal 28 dicembre 2005 al 6 gennaio 2006 in aereoTermine ultimo per le iscrizioni 30 ottobre 2005

Terrasanta

dal 10 al 12 febbraio 2006 in aereo da BolognaTermine ultimo per le iscrizioni 15 novembre 2005

Lourdes

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Per ogni informazione rivolgersi a Padre Mauro tel 335 5938327 o consultare il sito internet “www.sulrosario.org” alla voce “Pellegrinaggi”

In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Bologna CMP detentore del contoper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa