19
Vivat sebatum! .Nel regno dei Saevates museum mansio sebatvm . Sulle orme dei nostri antenati di 2000 anni fa Via J. Renzler 9 - San Lorenzo di Sebato Val Pusteria - Alto Adige

Museo Mansio Sebatum

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Sulle orme dei nostri antenati di 2000 anni fa.

Citation preview

Page 1: Museo Mansio Sebatum

Vivatsebatum!

.Nel regno dei Saevates

museummansio

sebatvm

. Sulle orme dei nostri antenati di 2000 anni fa

sebatum!. Sulle orme dei nostri antenati di 2000 anni fa

Via J. Renzler 9 - San Lorenzo di SebatoVal Pusteria - Alto Adige

Page 2: Museo Mansio Sebatum

„La natura umana ha un’istintiva voglia di spostarsi e

di apprendere cose nuove.“

Plinio il Vecchio, storico e scrittore romano (ca. 23-79 d.C.)

Salve visitatoris!

2

Page 3: Museo Mansio Sebatum

Lasciatevi avvolgere dalla storia degli insediamenti della Val Pusteria: qui il ceppo norico dei Saevates, nella prima età del ferro, decise le sorti dell’intera area ed occupò quella zona che, successivamente, venne sfruttata dai Romani come nodo nevralgico per i trasporti e l’economia.Una visita ai tre piani del museo permette di viaggiare in un’epoca remota, quella verso la fine del primo secolo d.C., periodo in cui si sviluppò, nei pressi di un florido mercato, la stazione di sosta romana Mansio Sebatum. Testimoni di questo sviluppo sono i ritrovamenti esposti nel museo. Grazie a delle postazioni multimediali ed interattive ci si ritrova nel mondo di 2000 anni fa.

.La struttura del museo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

.Chi erano i Saevates? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

.Che cos’è una mansio? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

.Commercio sulla piazza del mercato. . . . . . . .10

.Bagni ed abitazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

.Il primo sindaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

.Religione e culto dei morti . . . . . . . . . . . . . . .16

.Il declino della Mansio Sebatum. . . . . . . . . .18

.Sentiero panoramico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19

.Piantina del sentiero panoramico . . . . .20-21

Grazie a:

3

AUTONOME PROVINZ

BOZENSÜDTIROL

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANOALTO ADIGE

Comune di San Lorenzo di Sebato

@ 2012 Museo Mansio Sebatum realizzazione: werbestudio.it | modelli grafici: Gruppe Gut | fotografie: Caroline Renzler, Gruppe Gut , Eduard Wagner | testi: Christian Terzer

Il museo è aperto tutto l’anno. Informazioni: www.mansio-sebatum.it Tel. +39 0474 474092, [email protected]

Orari d‘apertura:lunedÌ – venerdì ore 9.00-12.00 e ore 15.00-18.00 / sabato ore 9.00-12.00da pasqua fino alle fine di ottobre aperto anche domenica e giorni festivi ore 14.00-18.00luglio e agosto: lunedÌ – sabato ore 9.00-13.00 e ore 15.00-18.00

Page 4: Museo Mansio Sebatum

Il museo si trova direttamente sulla piazza del paese, all’interno del “vecchio municipio” adattato strutturalmente, e si estende su tre piani.Al primo piano si trovano informazioni e reperti risalenti all’età del ferro del regno dei Saeva-tes il cui territorio della Val Pusteria apparteneva al regno celtico del Norico, nonché all‘epoca della prima appropriazione dei terreni da parte dei Romani. Il secondo piano è dedicato alla “mansio” romana, alla vita lungo la strada, al viaggio, al riposo, al commercio, mentre il terzo piano è interamente dedicato al culto dei morti e al lento decadimento del distretto amminist-rativo romano di Sebatum con l‘inizio della migrazione dei popoli e la prima cristianizzazione.

4

Nel regno dei saevates!

primo piano

Page 5: Museo Mansio Sebatum

5

secondo piano

terzo piano

Page 6: Museo Mansio Sebatum

Chi erano i Saevates?

6 6

Page 7: Museo Mansio Sebatum

I Saevates erano un popolo che nel periodo della prima età del ferro abitò nella zona intorno a San Lorenzo di Sebato.Dal primo secolo avanti Cristo questo territorio entrò a far parte del regno cel-tico del Norico. Già allora la posizione strategicamente favorevole aveva fatto di quest’area un nodo nevralgico per i trasporti e l’economia della Val Pusteria. Fu proprio il nucleo originario di San Lorenzo di Sebato, formatosi nell’età del ferro, a costituire la base dello sviluppo successivo della stazione viaria romana e del relativo insediamento.La vita dei Saevates viene documentata con dei reperti come ad es. diversi utensili dome-stici che erano per lo più in ceramica e legno.

.MoniliDonne, uomini e bambini portavano anelli alle dita. Le fibule, come elemento tipico del costume tradizionale, servivano a fermare gli abiti, come una sorta di spille di sicurezza.

7

.Nomi celticiDiversi toponimi in Val Pusteria sono di origi-ne celtica:Valdaora = celtico AULACA = „proprietà di Decetos“Lutago = celtico LUCTACU = „proprietà di Lucotos“Vandoies = celtico VINDOIALO = „campo di Vindos“

.Il microonde dell‘età del ferroIl contenitore serviva a tenere i cibi in caldo . Al di sotto di esso poteva venire posizionata una lampada che, proprio come la candela dei nostri scaldavivande, produceva il calore necessario .

.MoniliDonne, uomini e bambini portavano anelli alle dita. Le fibule, come elemento tipico del costume tradizionale, servivano a fermare gli abiti, come una sorta di spille di sicurezza.

7

Page 8: Museo Mansio Sebatum

Che cos’è una mansio?

88

Il termine mansio indicava una stazione di sosta, ma sovente era utilizzato come nome collettivo per definire l’intera stazione viaria.Per l’Impero romano queste stazi-oni erano d’importanza vitale per colonizzare le nuove province ed estendere il proprio dominio. Da veri maestri dell’edilizia stradale, i Romani non si limitarono a costruire una fitta rete stradale, ma realiz-zarono anche nodi nevralgici per il trasporto, fabbricati pubblici per i viaggiatori (come bagni, stazioni di sosta e cambio dei cavalli), alloggia-menti per i postiglioni ed abitazioni per la popolazione del luogo, che allora viveva prevalentemente di agricoltura.Le stazioni viarie principali distava-no in media 40 km l’una dall’altra, e ogni 17 km esistevano delle stazioni minori per il cambio dei cavalli, cor-redate di ricoveri di fortuna. In real-tà, i termini mansio per la stazione

Page 9: Museo Mansio Sebatum

99

di sosta e mutatio per il cambio dei cavalli divennero di uso comune solo a partire dal IV secolo dopo Cristo.Nell’itinerario antonino, Sebatum viene indicata come stazione viaria lungo il tragitto tra Aquileia e Veldidena. Lo stradario romano venne redatto alla fine del III seco-lo d.C.. Per i percorsi via terra veniva sempre indicata la distanza totale, poi venivano elencati i diversi luoghi sul percorso e la distanza fra di essi.

.Miliario romanoSuccessivamente alla costruzione o al ripristino di una strada, lungo il tracciato venivano poste delle pietre miliari, cippi in pietra alti fino a 3 metri recanti del-le iscrizioni. Le scritte colorate avevano una duplice funzione: indicavano la distanza dalle città successi-ve, consentendo al viaggiatore di orientarsi meglio, e recavano informazioni su chi aveva compiuto i lavori di costruzione o di ripristino, alimentando la propaganda imperiale.

plastico della mansio

pietra miliare di Sebatum

Page 10: Museo Mansio Sebatum

.La piazza del mercatoIn epoca romana, il termine macellum stava ad indicare il mercato pubblico coperto. Il macellum di Sebatum era lungo 69 m e largo 25 m. Gli scavi compiuti consentono di ricostruire un edificio a forma di U con un porticato che circonda una piazza aper-ta verso sud confinante con la strada.

Il mercato di Sebato

10

plastico del mercato coperto

Page 11: Museo Mansio Sebatum

1313

.Le monete romaneNell’area del Mediterraneo e nei paesi limitrofi, le monete romane erano un mezzo di pagamento riconosciuto ed alla base di un commercio florido. Il lato anteriore riportava sempre l’effige dei vari governanti, accompagnata da una scritta abbreviata, mentre sull’altro lato vi erano in genere raffigurate divinità o figure alle-goriche.

Prodotti per l’importazione: ceramica pregiata, ceramica sigillata, recipienti in vetro, lampade, recipi-enti in bronzo, vino, garum, olive, olio d’oliva, pepe, ostriche, datteri, fichi, incenso, avorio, ambra, pietre preziose, profumi, unguenti, stoffe, gioielli,...

Prodotti per l’esportazione: formaggio, miele, ferro/utensili in ferro, oro, cristal-lo di roccia, legno, pellicce, pelli.

monete romane

11

Page 12: Museo Mansio Sebatum

12

BAGNI E ABITAZIONI!

illustrazione di bagni pubblici

Page 13: Museo Mansio Sebatum

13

.Stoviglie per la cottura e la conservazioneLe stoviglie destinate alla cottura e alla con-servazione degli alimenti venivano prodotte in botteghe locali. A Sebatum, nell’area della villa rustica nei pressi del “Kreuzwirt”, sono venute alla luce due apposite fornaci. La “ceramica per la casa” era molto varia e comprendeva pentole, ciotole, coppe, bicchieri e coperchi.

.BalneaNella quotidianità dei Romani i bagni pub-blici rivestivano un ruolo importante. Non servivano infatti solamente a curare l’igiene, ma anche i contatti sociali. A differenza delle grandi terme cittadine, i piccoli bagni pubblici come quello di Sebatum venivano chiamati balnea. Si dava molta importanza alla deco-razione dei bagni che erano rappresentativi di un comune. Le soglie delle porte ed il rivesti-mento delle pareti erano spesso in marmo ed i muri erano decorati con pitture o stucchi.muri erano decorati con pitture o stucchi.

quotidianità in cucina

Page 14: Museo Mansio Sebatum

IL PRIMO SINDACO!

Uno dei reperti più interessanti, venuto alla luce solo di recente, è una pietra tombale sulla quale si legge il nome di un certo Tiberius. Nel frattempo si è venuti a conoscenza del fatto che TIBERIUS CR, intorno all’anno 100 d.C., rivestì la carica di duumvir di Aguntum. Oltre ad essere uno dei due “sindaci” del

Municipium di Aguntum, era al tempo stesso massimo amministratore di Sebatum.

Villa Rustica

tombale sulla quale si legge il nome di un certo Tiberius. Nel frattempo si è venuti a conoscenza del fatto che TIBERIUS CR, intorno all’anno 100 d.C., rivestì la carica di duumvir di Aguntum. Oltre ad essere uno dei due “sindaci” del

Municipium di Aguntum, era al tempo stesso massimo amministratore di Sebatum.Municipium di Aguntum, era al tempo stesso massimo amministratore di Sebatum.

14

Page 15: Museo Mansio Sebatum

15

.Una tipica casa di epoca romanaLa pianta quadrangolare presentava due vani e un ingresso . Nel più grande, con focolare aperto e pavimento in legno, si svolgeva la vita quotidiana della famiglia, mentre il secon-do aveva funzione rappresentativa ed era dotato di un pavimento in lastre di pietra con riscaldamento integrato ed intonaco colorato alle pareti . Sul muro esterno poggiava una tettoia, sotto la quale si trovavano un forno ed il praefurnium . Il tutto era completato da una piccola costruzione in legno .

.Villa Rustica Il complesso di edifici del “Kreuzwirt” era di proprietà di una famiglia benestante. L’abitazione della villa rustica riflette infatti uno stile di vita decisamente agiato. Inter-namente, oltre al riscaldamento a parete ed a pavimento, vi erano mosaici ed elementi architettonici in marmo.La tenuta disponeva di molteplici fabbricati rurali, di stalle e di due fornaci per la cottura della ceramica, nonché di una signorile fonta-na a cascata.

tipica casa di epoca romana

Page 16: Museo Mansio Sebatum

RELIGIONE E CULTO DEI MORTI

816

Con i Romani arrivarono nella regione alpina anche i loro dei, i loro culti ed i loro riti. Accanto ad essi, la popolazione locale continuava ad adorare le proprie divinità tradizionali e ad uti-lizzare i soliti luoghi di culto. Questa tolleranza dei Romani nei confronti delle divinità delle po-polazioni sottomesse facilitò l’integrazione dei popoli stranieri all’interno dell’Impero romano.

In epoca romana fino al II sec. d.C., i defun-ti vennero soprattutto cremati e le ceneri riposte in urne funerarie. Tale consuetudine si fondava sulla credenza che il corpo, una volta cremato, potesse assumere una nuova forma di esistenza. Invece, a partire dal III sec. d.C., si affermò la sepoltura.

Page 17: Museo Mansio Sebatum

9

.Vita nell‘aldilàI Romani credevano ad un’esistenza nell’aldilà pertanto i defunti ricevevano un corredo funebre per la vita nell’oltretomba. Con una moneta si sarebbe dovuto pagare il traghetta-tore per il passaggio nel regno dei morti. Una lampada avrebbe emanato luce e calore. Le suppellettili poste nella tomba sarebbero servite come servizio da tavola. Il corredo comprendeva inoltre oggetti personali del de-funto, regali dei familiari e resti del banchetto funebre.

La necropoli di Sebatum più estesa venuta sinora alla luce si trova sul fondo Pichlwiese. Il cimitero un tempo sorgeva lungo la strada fuori dall’abitato romano in direzione est. Qui sono state rinvenute complessivamente 84 sepolture. sepolture.

17

sepoltura con corredo funebre

Page 18: Museo Mansio Sebatum

Il periodo di massima fioritura del villaggio e mercato di Sebatum vol-se al termine verso il IV secolo d.C..Nel V secolo ci fu un vistoso decadi-mento degli edifici d’epoca romana con i loro riscaldamenti a pavimento e gli intonaci colorati alle pareti. Sulle loro rovine sorsero abitazioni semplici, costruite in legno su uno zoccolo in muratura. La malta di calce tipica della tecnica edilizia romana fu sostituita dalla malta d’argilla.A partire dal IV secolo d.C. sulle colline degli insediamenti a valle cominciarono a sorgere i castra, insediamenti fortificati sugli alti-piani. Nel VI secolo d.C. anche una parte degli abitanti di Sebatum si trasferì stabilmente per un secolo sulle alture protette del Burgko-fel a Campolino. Qui le abitazioni, disposte su terrazze scoscese, erano protette da mura imponenti circondate da un fosso antistan-te. Di quell’insediamento faceva parte anche una piccola necropoli, mentre la presenza di una chiesa paleocristiana è probabile, ma non documentata.

18

Il declino della Mansio Sebatum

Page 19: Museo Mansio Sebatum

19

sentiero panoramico

.Alla scoperta del passatoApprofittate della visita al museo Mansio Sebatum per fare una piacevole passeggiata in uno splendido paesaggio ed un tuffo nella storia lungo il sentiero archeologico panoramico.Il sentiero archeologico panoramico intorno al Sonnenburger Kopf vi con-durrà a luoghi di notevole rilevanza storica e scavi che testimoniano l’età del bronzo, del ferro, l’epoca romana e la tarda antichità.