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Lorenzo Valla 1407-57 Leon Battista Alberti 1404-72 DUE FIG URE ESEMPLARI

Lorenzo Valla 1407-57 Leon Battista Alberti 1404-72 DUE ... · LORENZO VALLA. Un innovatore controverso e polemico § Soggiorno a Pavia, in un momento in cui aristotelismo e cultura

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LorenzoValla1407-57LeonBattistaAlberti1404-72

DUEFIGUREESEMPLARI

LORENZOVALLA.UninnovatorecontroversoepolemicoPensatoreperlunghisecoli“maledetto”omistificatodaunacertatradizioneinterpretativachenehadiffidatoanchequandoèparsochelocelebrasse,scrittorechepagòconl’Indiceinquisitorialeesecolidimisconoscimentolasuaspregiudicatezzadottrinaria,LorenzoVallafuilpiùgrandedeglieredidiPetrarca,l’umanistacheingaggiòlalottapiùduraeaffascinantecontroiparadigmistabilitidelsapereedelpotere,l’intellettualecheinquellaprima,irripetibilemetàdelQuattrocentosviluppòipresuppostiimplicitidelpensieroumanisticoalivelliinauditiequasirivoluzionari.Latensioneumanisticaall’edificazione diunanuovaculturabasatasullascienzadellaparola,indirizzata,petrarchescamente,advitam,allarealtàdell’uomoedellasuacircostanza,trovainluilasuaespressioneforsepiùaltaecertamentepiùpolemica.Vallafuanzituttoungrandefilologo,forseilmaggioredituttiitempi,madellafilologia,intesanelsensopiùcomprensivo,piùaggressivo,piùnobile,egliseppefareunascienzadeldiscorsoedell’esegesi capacedimettereinquestioneifondamentistessidellafilosofia,dellastoria,dellateologia,diproporsi,inunaparola,comeciviltà alternativaaquellaancora(edopodiluiancoraalungo)dominatadallaChiesaedaipoteriaquestalegati.(GuidoCappelli,L’UmanesimoitalianodaPetrarcaaValla,p.337),

LORENZOVALLA.UninnovatorecontroversoepolemicoVallaperseguìunasortadirifondazionedelsapere,unanuovagerarchiadelledisciplineche,nonchedavantialleautoritàdellafilosofiascolasticaedellateologia,nonsiarrenta neanchedifronteallamaestàdellalezioneclassica,perchéaldisopradituttovisonolastoriaelaparola,valeadireunsensoacutissimodellinguaggioedelladimensionestoricadelmondoumano,cheèpoilacifrachetantafilosofiamodernahatrovatonell’Umanesimoitaliano.Ilrispettodelladimensionestoricadellaparolaedellavita,dell’usus,l’usocomune,laveterum consuetudoloquendi,divieneinValla,inmodoradicale,l’unicagaranziadellavaliditàdeldiscorsoumanoepertantoanchedellerealzioni tragliuomini,dell’etica,dellapolitica,dellareligione. Ognisignificato,ognisenso,acominciarepropriodaquelloreligioso,risiedenell’analisidellaproprietàdellaparolastorica,smascheramentodelleastrazioniscolastiche,diquellafilosofiarinchiusainunmondoartificialeditecnicismiesillogismiincuilaratio schiaccial’oratio,unafreddalogicaformaleprendeilsopravventosullarealtàdellecose– leres,cosìcentralinelpensierovalliano come,inaltriediversimodi,nell’attivitàdell’Alberti,l’altro“gigante”delsecolo.Lascolasticadeformalavitarealeproprioperchésoseparadallarealtàempiricaelaviolenta,finendopersottomettereognisuaveritàallacensuraol’approvazionediunatrascendenzacheindefinitivaèunpotere,ilpoterecostituitodall’autoritàecclesiastica.(GuidoCappelli,L’UmanesimoitalianodaPetrarcaaValla,p.338),

LORENZOVALLA.Uninnovatorecontroversoepolemico§ nasceaRomanel1407,elìsiforma:GiovanniAurispa eRinuccioAretinoperilgreco;amiciziaconGiovanniArgiropulo

§NellaCuriaromanasonopresentipersonaggicomePoggioBracciolinieAntonioLoschieLeonardoBruni,chelostimolanellacomposizionedelleElegantie latinelingue:

«Dirò,eposso beneaffermarlo converità,che misonoindotto aquest’opera nontanto pervolontà mia,che pureeraardentissima,quantoperconsiglio diuomini estremamente saggi eprudenti,fracui soprattutto l’Aurispa eLeonardoAretino.Siscitarono essi ilmoiingegno,l’uno insegnandomi ilgreco,l’altro lo scriver latino,l’uno facendomi damaestro,poiché amesoloinsegnava,l’altro dacorrettore,entrambi tenendomi ilposto dipadri.Adessi,separatamente,svelai ilmoiproposito,emostrai qualche saggio del lavoro;ed entrambi,ognuno persuo conto,miesortarono aconcludere…

LORENZOVALLA.Uninnovatorecontroversoepolemico§ SoggiornoaPavia,inunmomentoincuiaristotelismoeculturagiuridicaconvivonoconglistudiahumanitatis.àunsuoscrittoaccusaigiuristo einparticolareBartolodaSassoferrato,principedeldirittodelXIVsecolo,accusandolodimancanzadisensibilitàlinguisticaà iredellacorporazionedeigiuristi

§Ripresadell’epicureismo:Devoluptate eDeverobono

§1433Milano,Ferrara,Firenze

§1438Napoli,alserviziodiAlfonsod’Aragona

§Deliberoarbitrio,1439

§Deprofessionereligiosorum

§1440Defalsocredita etementita Constantini donatione

DeprofessionereligiosorumLesette,cheingrecosichiamanoeresie,esprimonotipidiversidisapienza,nell’insegnamentocomenell’apprendimentoenell’eserciziodelladottrina.Glistoici,infatti,icirenaici,iperipatetici,iplatonici.Ealcunialtriancora,pensanoevivonorispettivamenteinmanierediverse.Voifatequalcosadelgenerenonsoloperchésieteinpartemonaci,inpartefrati,inparteeremiti,inpartecenobiti,maperchélevarietàinterneaciascungrupposicontanoamigliaia,comesipuòcapiredallavarietàdegliabiti.Sicchéosservandocomerisaltaperleviedellacittàlagranvarietàdeivostriabbigliamenti,avoltemidiverto,avolteprovounsensodidisgusto.

- ContestacheilCredofossestatocompostodagliApostoli(unversettoperciascuno,comedicevaunsuocontestatore,frateAntoniodaBitonto);dimostrachel’errorederivadaltestodiGraziano,cheasuavoltaleggevauntestocorrottodiIsidoro,fontedell’erroredifrateAntonio.

à 1444Vallasubisceiltribunaleinquisitoriale(perinterventodiAlfonsorediNapoli,selacavaconunaritrattazioneeun’ammenda)

- Historiarum Ferdinandi Regis Aragonae libritres.BartolomeoFazio(incompetizioneconVallaautorediDerebusgestis Alphonsi)netrafugaefagirareunacopiapirata;scriveall’amicoPanormita:

“Scorrendoappenaunadecinadipaginehotrovatopiùdiduecentoerrori;cen’èdibuffi(ridiculaquaedam)propriodabambini(pueriliter dicta)Avraidichedivertirti.Stocontinuandolalettura”FazioscriveleInvectivae.VallarispondenelleRecriminationes.

LORENZOVALLA.Uninnovatorecontroversoepolemico

RispostadiLorenzoVallanelleRecriminationes (4libri)EdizionepirataHairesopubblicoilmiolavoro…senzailmiopermesso,elohaimandatoingiroincatenatoalcarnefice,ossiaalletueaccuseOgnitempohalesueparoleMachedici,disgraziato?Nellamiastorianondovreinominareiprofeti,mapiuttostogliaruspici,gliauguri,eglialtriindovini,veggenti,vati,comesescrivessipericontemporaneidiNumaPompilioenonperimiei?...Astarviasentire,peressereeleganti,dovremotornarealcultodiErcole,diGiove,diGiunone,diMinerva,esoprattuttodiVenere,omeglioancoradiCupido,cheviinteressapiùdisuamadre.Latinolinguaviva:parolenuovepercosenuoveAllafinehodatoallaluceunlibrosucosenuove,chel’antichitàignoravadeltutto...Mostrandochegliscrittoridevonoservirsidiqueinomichelecoseportanoormainell’usocomune.(Testatusnecessescriptoribusesseutiipsarumrerumvocabulisiamusureceptis)

LORENZOVALLA.Uninnovatorecontroversoepolemico

PolemicacontrolafalsificazionedelCristianesimoelacorruzionedegliistitutiedelleformeincuiilCristianesimoèvissuto

Laricercadiunacomprensionepiùprofondadelmondoclassico,soprattuttolatino,attraversoillinguaggioeidocumentiletterariegiuridici

LadifesadiEpicuro:lottacontrol’ascesimonasticaeogniinterpretazionemanicheadellarealtà.Tendealriscattodell’uomoedellesuepossibilitàdiriconciliarsiconlavitaeconilmondo;vedelareligionecristianacomestrumentoditalericonciliazione

LORENZOVALLA.Uninnovatorecontroversoepolemico

1448Collationes (Innovum Testamentum exdiversorum utriusque linguaecodicum collationeadnotationes [ConfrontieannotazionisulNuovoTestamento,daicodicigrecielatini]:VallaimpegnatonellarevisionedeltestosacrocheErasmofaràstampareagliinizidel1500.

«Lanuovafilologiaestendelepropriecapacitàcriticheallibropereccellenza,perrecuperareconglistrumentidellaragionel’autenticitàdellaparoladivina»(E.Garin)

LORENZOVALLA.Uninnovatorecontroversoepolemico

LorenzoValla,Elegantiae latinae linguaeLibroprimo:nome,verbo,participio

Librosecondo:lesingoleproprietàeilcomplessodellealtrepartideldiscorso

Libroterzo:parolespeciali

Libroquarto:ilverosignificatodeivocabolifralorosimili

Libroquinto:iverbi

Librosesto:glierrorielecorrezionidegliscrittori

DallaPrefazione alleElegantiae:

Magnum…latinisermonissacramentum...AbbiamoperdutoRoma,abbiamoperdutoilpotere...Eppureconquestopiùsplendidodominionoicontinuiamoaregnareintantapartedelmondo.Nostraèl’Italia,nostralaGallia,laSpagna,laGermania,laPannonia,laDalmazia,l’Illiricoemoltealtrenazini;poichédovunqueimperalalinguadiRoma,ivièl’imperoromano.

Digressione/1AlessandroVerrisulCaffè(1764)RinunziaavantinotaiodegliautoridelpresentefoglioperiodicoalVocabolariodellaCrusca

Cum sit chegliautoridelCaffèsianoestremamenteportatiapreferireleideealleparole,edessendoinimicissimi d’ognilaccioingiustocheimporresivogliaall’onestalibertàde’loropensieriedellaragionloro,perciò sonovenutiinpareredifarenelleformesolennerinunziaallapretesapurezzadellatoscanafavella,eciòperleseguentiragioni.

[1]PerchésePetrarca,seDante,seBocaccio,seCasaeglialtritestidilinguahannoavutalafacoltàd’inventarparolenuoveebuone,cosìpretendiamochetalelibertà convengaancoraanoi;conciossiachè abbiamoduebraccia,duegambe,uncorpoedunatestafraduespallecom’eglinol’ebbero,

[…]Quidautem /Caecilio,Plautoque dabit Romanus,ademptum /Vergilio,Varioque?Egocur adquirere pauca,/Sipossum invideor?quum linguaCatonis etEnni/Sermonem patrium ditaverit ac novarerum/ Nominaprotulerit? (Horat.,Deart.poet.,vv.53-58)

[eche!IlromanoaccorderàaVirgilioeaVaroquelcheconcesseaCecilioeaPlauto?Perché sonocriticatosepossoarricchirmidiqualcosa?MentrelalinguadiCatoneediEnniohaarricchitol’idiomanataleehacreatonuovinomiperlecose?’]

Digressione/1AlessandroVerrisulCaffè(1764)[2]Perché,sinoachenonsarà dimostratocheunalinguasiagiuntaall’ultimasuaperfezione,ellaèun’ingiustaschiavitùilpretenderechenons’osiarricchirlaemigliorarla.

[3]PerchénessunaleggeciobbligaavenerareglioracolidellaCruscaedascrivereoparlaresoltantoconquelleparolechesistimò benediracchiudervi.

[4]Perchéseitalianizzandoleparolefrancesi,tedesche,inglesi,turche,greche,arabe,sclavone noipotremorenderemegliolenostreidee,nonciasterremodifarlopertimoreodelCasaodelCrescinbeni odelVillanioditant’altri,chenonhannomaipensatodierigersiintirannidellementideldecimoottavosecoloecherisorgendosarebberostupitissimiinritrovarsitantocelebri,buongradolavolontaria servitùdique’mediocriingegnichenelleoperepiùgrandisiscandalizzanodiuncod’untdipi odimeno,diunaccentograveinvecediunacuto.

Digressione/1AlessandroVerrisulCaffè(1764)Intornoacheabbiamopresoinseriaconsiderazioneche,seilmondofossesemprestatoregolatodaigrammatici,sarebberostatidepressiinmanieragl’ingegnielescienzechenonavremmotuttoranécase,némorbidecoltri,nécarrozze,néquant’altribenimaiciprocacciòl’industriaelemeditazionidegliuomini;edapropositodicarrozzaeglièbeneilriflettereche,selecognizioniumanedovesserostarene’limitistrettissimichegliassegnanoigrammatici,sapremmobensìchecarrozzavascrittacondueerre,maandremmotuttoraapiedi.

[5]Consideriamoch’ellacosaragionevolecheleparoleservanoalleidee,manonleideealleparole,ondenoivogliamoprendereilbuonoquand’anchefosseaiconfinidell’universo,esedall’indaodall’americanalinguacisifornissequalchevocaboloch’esprimesseun’ideanostramegliochecollalinguaitaliana,noiloadopereremo,sempreperòconquelgiudiziochenonmutaacapricciolalingua,mal’arricchisceelafamigliore.

Digressione/1AlessandroVerrisulCaffè(1764)Dixeris egregienotum sicallidaverbum

Reddiderit iunctura novum.Sifortenecesseest

Indiciis monstrare recentibus abdita rerum,

Fingerecinctutis nonexaudita Cethegis

Continget:dabiturque licentia sumpta pudenter,

Etnovafactaque nuper habebunt verbafidem25...

(Horat.,eod.)

‘tisaraiespressomoltobeneseunabilecostruttoavrà rinnovatountermineconosciuto.

Sepercasosarà necessarioesprimereconnuovisegnicosesconosciute,titoccherà diconiareparolesconosciuteaiCetegi cheportavanoilcinto[ossia:agliantichiRomani,chesottolatogaindossavanounafasciadicuoiochecingevaifianchi]:eneavrailicenzaseusatacondiscrezione,eavrannocreditoparolenuoveedapococoniate’

(Orazio,Arspoetica,vv.47-52).

Digressione/1AlessandroVerrisulCaffè(1764)[6]Porteremoquestanostraindipendentelibertà sullesquallidepianuredeldispoticoRegnoOrtograficoeconformeremolesueleggiallaragionedoveciparrà chesiainutileilreplicareleconsonantiol’accentarlevocali,etuttequelleregolecheilcapricciosopedantismohaintrodotteeconsagrate noinonlerispetteremoinmodoalcuno.Inoltre,considerandonoichelecoseutiliasapersisonmolteechelavitabreve,abbiamoconsagrato ilpreziosotempoall’acquistodelleidee,ponendonelnumerodellesecondariecognizionilapurafavella,delchesiamotantolontanid’arrossirnechenefacciamoamende honorable avantiatuttigliamatoride’riboboli[frasiespressiveeargute]noiosissimidell’infinitamentenoiosoMalmantile[operadel1676diLorenzoLippi,edizionepoiannotata,citatacomeesempiodieserciziolinguisticofineasestesso],iqualisparsiquaelàcomegioiellinellelombardecicalate35sonoproprioilgrottescodellebellelettere.

[7]Protestiamo36cheuseremone’foglinostridiquellalinguaches’intendedagliuominicoltidaReggiodiCalabriasinoalleAlpi;talisonoiconfinichevifissiamo,conampiafacoltà divolataloradilàdalmareedaimontiaprendereilbuonoinognidove.

Digressione/1AlessandroVerrisulCaffè(1764)

Digressione/1AlessandroVerrisulCaffè(1764)

Digressione/2ItaloCalvinoel’antilingua(1965)

<continua>

Digressione/2ItaloCalvinoel’antilingua(1965)

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Digressione/2ItaloCalvinoel’antilingua(1965)

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Digressione/2ItaloCalvinoel’antilingua(1965)

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Digressione/2ItaloCalvinoel’antilingua(1965)

Digressione/3PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

Tuttavia c’è una cosa,aproposito dello stile,incuiio dissento date. Aquel che misembra,tu nonapprovi senonchiriproduca Cicerone. Amesembra più rispettabile l’aspetto deltoro odelleone che nonquello della scimmia,anche selascimmia rassomiglia dipiùall’uomo.Comehadetto Seneca,nonsono simili tra loro quelli che si crede siano stati imassimi esponenti dell’eloquenza.Quintiliano deridecoloro che credevano diessere ifratelli germani [1] diCiceroneperil fatto che finivano i loro periodi conlesuestesseparole.Orazio condanna coloro che sono imitatori enient’altro che imitatori.

PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

[2]Quelli che compongono solamente imitando misembrano simili ai pappagalli che diconocose che nonintendono.Quanti scrivono intal modo mancano diforza edivita;mancano dienergia,diaffetto,diindole;sono sdraiati,dormono,russano.Nondicono niente divero,niente disolido,niente diefficace.Tu nonti esprimi comeCicerone,dicequalcuno.Ebbene?Iononsono Cicerone;io esprimo mestesso. Visono poicertuni,caro Paolo,che vannomendicando lostileapezzi,comeil pane,evivono alla giornata.Senonhanno innanzi unlibro dacuirubacchiare,nonsanno mettere assieme tre parole;ed anche quelle lecontaminano connessi rozzi econvergognosa barbarie.

Digressione/3PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

Laloro espressione è sempre tremante,vacillante,debole,malcurata,malconnessa;costoro io nonposso soffrire;eppure hanno lasfacciataggine digiudicare dei dotti,dicoloroil cuistileè quasifecondato dauna nascosta cultura,daunleggere continuo,daunlunghissimo studio.Mavoglio ritornare ate,caro Paolo,che amo profondamente,acuidebbo molto,acuiattribuisco ungrande ingegno:io vorrei che tu nonti lasciassi avvincere dacodestasuperstizione che ti impedisce dicompiacerti diqualcosa che sia completamente tuo,chenonti permette distaccare mai gli occhi daCicerone.

Digressione/3PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

PolizianoLetteraaPaoloCortesi

Quando invece Ciceroneed altri buoni autori avrai letto abbondantemente,ed alungo,eliavrai studiati,imparati,digeriti;quando avrai empito il tuo petto conlacognizione dimoltecose,eti deciderai finalmente acomporre qualcosa dituo,vorrei che tu procedessi conletue stesse forze,vorrei che tu fossi una buona volta te stesso,vorrei che tu abbandonassicodesta troppo ansiosa preoccupazione diriprodurre esclusivamente Cicerone,vorrei che turischiassi mettendo ingiuoco tutte letue capacità.Coloro i quali stanno attoniti acontemplare solocedesti vostri ridicoli modelli nonriescono mai,credimi,arenderli,einqualche modo vengono spengendo l’impeto delloro ingegno emettono ostacoli davanti achicorre,e,perusare l’espressione plautina,quasiremore.

Digressione/3PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

PolizianoLetteraaPaoloCortesi

[3] Comenonpuò correre velocemente chisi preoccupa solodiporre il suo piede sulleorme altrui,così nonpotrà mai scrivere benechinonhail coraggio diuscire dalla viasegnata.Ericordati infine che solouningegno infelice imita sempre,senza trarre mai nulladasé.Addio.

[Traduzione di E.Garin,Milano-Napoli1952]

Digressione/3PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

PaoloCortesiLetteraaPoliziano

[...]Benché molti siano stati insigni inogni genere dieloquenza,io ricordo diavere sceltoMarcoTullio comeesemplare degno d’essere proposto atutti gli uomini dotti.[...]Iovoglio,caro Poliziano,che lasomiglianza nonsia quella della scimmia conl’uomo,maquella delfiglio colpadre.Lascimmia imita inmodo ridicolo soltanto ledeformità ei vizi delcorpo inun’immagine deformata;il figlio rende il volto,l’andatura,il portamento,l’aspetto,lavoce,lafigura delpadre,eppure intanta somiglianza haqualcosa diproprio,dinaturale,didiverso,sì che quando si paragonano sembrano tra loro dissimili....]Daogni parteaccorrono gli uomini versoCicerone,etutti credono dipotersi esprimere nella stessamaniera.[...]Così,mentre imitano laricchezza delsuo diree,com’essi credono,lasuafacilità,perdono lasua forza elesuepunte,così rimangono lontanissimi dalui.

Digressione/3PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

PaoloCortesiLetteraaPoliziano

Nongiova infatti riempire lenostre pagine dell’altrui eleganza edicerti splendori,equasidell’altrui insegne,senonriusciamo afarciò inmodo conveniente.Nasce infatti una speciedimostro lecuimembra malconnesse si dissolvono.Perciò,perparlare dime,nonhaimotivo,caro Poliziano,didistogliermi dall’imitazione diCicerone.Rimproverami piuttostol’incapacità diimitarlo bene,ancorché io preferisca essere seguace escimmia diCiceronepiuttosto che alunno efiglio dialtri.[...](Trad.E.Garin,daProsatori latini delQuattrocento,acura diE.Garin,Ricciardi,Milano-Napoli,1952)

Digressione/3PolizianoLetteraaPaoloCortesi(Epist.,VIII,16)

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

Leon Battista Alberti è l’umanista nella sua dimensione più multiforme e originale. Non per nulladefinì se stesso «il camaleonte», alludendo al tempo stesso a una condizione culturale eesistenziale. Se Lorenzo Valla rappresentò più di tutti l’Umanesimo teorico, monolingue, immersonel conflitto culturale e deciso a rinnovare in profondità i paradigmi della cultura., Alberti fu“l’altra faccia” dell’Umanesimo, impegnato non tanto nella disputa diretta contro i saperitradizionali (anche se questo aspetto non è del tutto assente), quanto nell’applicazione concretadella cultura umanistica a tutti gli ambiti del sapere, comprese le scienze e le arti, sempreintegrate nella prospettiva etica e nella critica sociale, senza barriere linguistiche, anzi, deciso arestituire dignità e forza alla lingua italiana in terreni sino ad allora per essa pressochéinaccessibili. (G. Cappelli, L’umanesimo italiano da Petrarca a Valla, p. 305)

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

§ capacità di sperimentazione

§Messa in discussione degli schemi tradizionali

§Tre versanti: Aspetto molteplice:v CREAZIONE LETTERARIA - scientifico/umanisticov RIFLESSIONE TEORICA - latino/volgarev APPLICAZIONE PRATICA - teorico/pratico

Annullamentodelleopposizioni,coppieinclusiveecircolazionedelsapereedelpensierointuttigliambitiapparentementecontrapposti

MadreUmanitàAlprimopostoc’èlapitturadiunadonnadall’aspettoincredibile.Haun’unicacervicemainessaconfluisconomolteediversefacce:senili,giovanili;tristi,allegre;gravi,faceteesimili.Haparimentiduesolespalle,madaessediscendonoparecchiemani:alcunetrattanopenne,altreunalira,altregemmecesellateconeleganza,altrepittureesculture,altrestrumentimatematici,altrelibri.Sopraladonnac’èun’iscrizione:madreumanità

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

Biografia:- dimensione sovramunicipale (anche se Firenze, sua città d’origine, contò molto)- 1404 nasce a Genova (figlio illegittimo di padre fiorentino esiliato nel 1401)- 1428 la casata (di mercanti e banchieri potenti) venne riammessa a Firenze- 1421-28 a Bologna, studia con Gasparino Barzizza, odia il Diritto e si rivolge verso gli studiahumanitatis e la matematica: compone la commedia Philodoxeos in un latino tale da far credereche fosse antica- 1432 De commodis litterarum atque incommodis (I vantaggi e gli svantaggi delle lettere): alfratello Carlo sulla funzione dell’intellettuale

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

Biografia:

-1432-1464 Avvicinamento alla curia romana; ordini minori; al servizio di Biagio Molin, patriarca diGrado e capo della cancelleria pontificia; numerosi viaggi e ambiente cosmopolita

- scrive la Vita Sancti Potiti, su commissione di Molin: applicazione del metodi umanistico allostudio dei documenti della vita dei santi: la maggior parte delle notizie si rivelano di naturaleggendaria

- Rapporto stretto con Firenze: lingua italiana e attenzione al pubblico dei mercanti

- conflitto politico: tentativo di rilancio del volgare a Firenze

IlcontrollodellapoliticasullaculturaCertamecoronario(1441)

CERTAMECORONARIO garadipoesiavolgare;temal’amicizia.Intenti:- Celebrazionedellatradizionepoeticacittadinaedellalinguavolgare- (rivendicareivaloridellaoligarchia)- Amiciziaà riferimentoimplicitoallanecessitàdiconsensoinpoliticaRagionidelfallimento- InfiltratideiMedici:CarloMarsuppini dichiaròchelagaraeraandatadesertaelaannullò- GestocontrarioallapoliticaculturaledeiMediciAlbertidichiaracheiltemadiuneventualealtrocertamesarebbestatol’invidia.

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

Biografia:

- 1430-40: libri Della famiglia, De pictura (in volgare e in latino), Intercoenales

- anni 1450 Compone il De re aedificatoria (1452); moltiplicarsi di progetti e realizzazioniarchitettoniche

Rimini,Tempiomalatestiano(iniziato1450,nonvienecompletato)

Ricercadiregoleteoricheepratiche:studidimatematica,geometria,ottica,scienzenaturali• Importanzadelprogetto• Tipologiadegliedifici,maanchedelcontesto

architettonicocittadino• Importanzadellacommittenza

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Rimini, Tempio malatestiano:

alla facciata di una chiesa è adattata la forma di un arco trionfale antico;

Sulle fiancate archi come quelli degli acquedotti antichi (che avrebbero alloggiato i sepolcri degliillustri)

Rimini,Tempiomalatestiano(iniziato1450,nonvienecompletato)

Comeuntempioanticosiinnalzasuunaltostilobate(pianobasamentalesucio poggianoimurielacelladeltempio

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

La facciata di S. Maria Novella, Firenze

Progettata nel 1456, su commissione del mercante Bernardo Ruccellai

Armonia creata da una serie di rapporti modulari tra le diverse parti

“l’esigenza teorica dell’Alberti di mantenere in tuttol’edificio la medesima proporzione è qui stataosservata; ed è appunto la stretta applicazione diuna serie continua di rapporti che denuncia ilcarattere non medievale di questa facciata… e ne fail primo esempio di eurythmia classica delRinascimento” (Franco Borsi)

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

Palazzo Rucellai, FirenzeAncora per Bernardo Ruccellai: decoro classicoper un’abitazione civile; organizzazione armonicadi un decoro murarioLesene disposte su tre ordini (modello antico,come il Colosseo, doriche, ioniche e corinzie)Muro bugnato a conci levigati (ancora Roma).Basamento opus reticolatumSpaziotragliordinidecrescenteà illusioneotticacheslanciailpalazzoversol’alto

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Libri della famiglia o Della famiglia, Dialogo in volgare in quattro libri

1. rapporto tra famiglia (clan), società, economia, etica

2. uso della lingua volgare:

il volgare è la lingua usata dalla maggioranza;

la sensibilità che lo rende consapevole delle potenzialità del volgare, a suo vedere pari al latino sia per struttura sia perespressività.

Condivide la tesi di Flavio Biondo: il volgare non è che una degenerazione dal latino, dovuta alla catastrofe dell’ImperoRomano e alla corruzione conseguente alle invasioni barbariche

anche per il volgare può essere possibile, come per il latino, una via di perfezionamento purché sia amato, curato,perfezionato, diffuso, usato dai letterati nei registri alti della lingua, rifondato secondo i canoni umanistici.

LeonBattistaAlberti(1404-1472)“Ben confesso quella antiqua lingua latina essere copiosa molto e ornatissima, ma nonperò veggo in che sia la nostra oggi toscana tanto d’averla in odio, che in essa qualunquebenché ottima cosa scritta ci dispiaccia. A me par assai di presso dire quel ch’io voglio, e inmodo ch’io sono pur inteso… E sento io questo: chi fusse più di me dotto, o tale qualemolti vogliono essere riputati, costui in questa oggi comune troverrebbe non menoornamenti che in quella, quale essi tanto propongono e tanto in altri desiderano. Néposso io patire che a molti dispiaccia quello che pur usano, e pur lodino quello cheintendono, né in sé curano di intendere... E sia quanto dicono quella antica appreso ditutte le genti piena d’autorità, solo perché in essa molti dotti scrissero, simile certo sarà lanostra s’e’ dotti la vorranno molto con suo studio e vigilie essere e limata e polita“(Alberti, I libri della famiglia)

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Libridellafamiglia– struttura• Libro1Deeducatione:incrocialariflessioneumanisticasull’educazione• Libro2Dereuxoria:amoreematrimonio• LibroEconomicus:confrontoconilmondomercantile(Oeconomica pseudoaristotelicitradottidaBruni,Economico

diSenofonte)• Libro4Deamicizia (relazionipolitichetrafamiglie):Laeluis deAmicitia diCicerone,AristoteleEtica libroX

Occasionedeldialogo:LorenzoAlberti,padrediBattista,inpuntodimorte.Familiaririunitiintornoalui

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Saperedailibri,saperedell’esperienza

Lionardo:Benv’intendo,quellichesannotenereilmezzotrailpocoeiltroppo.Giannozzo:sì,sì.Lionardo:Mainchemodosiconosceegliqualesiatroppo,qualesiapoco?Giannozzo:Leggermente,collamisurainmano.Lionardo:Aspettoedesideroquestamisura.Giannozzo:[…]Inognispesaprevederech’ellanonsiamaggiorenépesidipiù,nésiadipiùnumerochedimandi lanecessità,nésiadimenoquantorichiedelaonestà.Lionardo:OGiannozzo,quantogiovapiùnellecosediquestomondounosimilesperto sperto epraticocheunorozzoelitterato.Giannozzo:Chedicitu?Nonavetevoiquestecosetuttene’librivostri?Lionardo:Cosìpuòessere,maiononmiricordoaltroveaverletrovate

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Saperedailibri,saperedell’esperienzaLibridellafamiglia,cap.4

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Saperedailibri,saperedell’esperienzaLibridellafamiglia,cap.4

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Saperedailibri,saperedell’esperienzaLibridellafamiglia,cap.4

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Saperedailibri,saperedell’esperienzaLibridellafamiglia,cap.4

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Saperedailibri,saperedell’esperienzaLibridellafamiglia,cap.4

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Saperedailibri,saperedell’esperienzaLibridellafamiglia,cap.4

LeonBattistaAlberti(1404-1472)

Intercoenales • Testisatiriciinlatino• Pièces dialogicheonarrative:apologhi,allegorie,conpersonaggi

simbolicidainomiparlanti• Modello:LucianodiSamosata• Criticasocialecorrosiva,vocecriticadell’Umanesimo«civile»

fiorentino• Riflessionesullevirtutes• Pensieromorale:curaspiritualeeantidoto:intellettuare-medico

epsicoterapeuta

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Intercoenales,dalProemio

• Testisatiriciinlatino• Pièces dialogicheonarrative:apologhi,allegorie,conpersonaggi

simbolicidainomiparlanti• Modello:LucianodiSamosata• Criticasocialecorrosiva,vocecriticadell’Umanesimo«civile»

fiorentino

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Intercoenales,alcunititoli

Simiae (Scimmie):lescimmiecostruisconounostatoperfettoalmododellostatoidealeplatonico

Defunctus,dialogotraimorti“incuicompaionio tuttiiprincipaliingredientidellacomicitàalbertiana:lavitacometeatroecomeassurdo,lemaschereelaveritàdellamorte,glismascheramentieicontrasti,ilpessimismoeloscacco,ildisingannoelademolizionediognisortadiillusionieconvenzioni,ilrisoelafolliauniversale”(Cardini).Aundottoumanistadefuntomorto,Neofrono (“coluicheèappenagiuntoallasapienza”)toccalapossibilitàditornaresullaterraesirendecontodifalsitàemeschinità,dellascarsaconsiderazioneperlesuecosepiùcare(libri);sermonefunebreumilianteegrottesco;neriferisce,agliinferi,all’amicoPolitropo:essereeapparire,unconfinecheèpossibilesondaresolosulconfinetravitaemorte(guardandoallavitadaestranei)

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Momussive Deprincipe

• ”sfuggenteromanzopseudo-mitologico”“contephilosophique”(Miglio,Fubini)

• Narrazioneinlatinoinquattrolibri

• Momodiogrecodellacalunniaedellamaldicenza,simbolodelladuplicità,ambiguità,rancoreecc,esiliatodaGioveinEtruria

• Vs• Ercoleeroepositivoenemicodi

Momo

DalPrologo:

LeonBattistaAlberti(1404-1472)MomussiveDeprincipe

DaCappelli,L’umanesimo…,p.335:

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Grammatichetta (codice Vaticano Reginense Latino 1370 )Composta tra il 1438 e il 1441

Grammatica sincronico-descrittiva

La prima grammatica italiana (anche una lingua moderna può avere una sua grammatica)

L’impostazione sincronica per l’italiano è un’eccezione, vs tradizione successiva, basata sulla lingua degli scrittori delTrecento.

Riferimento all’uso e al parlato, senza richiamarsi all’autorità degli scrittori (gli esempi sono inventati sulla base delparlato quotidiano fiorentino quattrocentesco), con grande attenzione all’oralità

Conformemente a tutta la politica linguistica albertiana, la descrizione è «umanisticamente» fondata sul modelloclassico: Alberti descrive la lingua d’uso mediante le categorie applicate dai grammatici classici alla lingua latina, anchecon l’intento di dare prestigio alle strutture della lingua volgare. (M. Biffi, Treccani Enciclopedia dell’Italiano)

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Grammatichetta(codice VaticanoReginense Latino1370 )

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Grammatichetta(codice VaticanoReginense Latino1370 )

LeonBattistaAlberti(1404-1472)Grammatichetta(codice VaticanoReginense Latino1370 )

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Ripensando assai volte meco medesimo, illustrissimo signor mio Federico, quale in tra molte einfinite laudi degli antichi tempi fussi la più eccellente, una per certo sopra tutte l’altre essergloriossisima e quasi singulare ho giudicato: che nessuna illustre e virtuosa opera né di mano néd’ingegno si puote immaginare, alla quale in quella prima età non fussino e in publico e in privatograndissimi premi e nobilissimi ornamenti apparecchiati. Imperocché, sì come dal mare Oceanotutti li fiumi e fonti si dice aver principio, così da quest’una egregia consuetudine tutti i famosifatti e le maravigliose opere degli antichi uomini s’intende esser derivati.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Ripensando assai volte meco medesimo, illustrissimo signor mio Federico, quale in tra molte einfinite laudi degli antichi tempi fussi la più eccellente, una per certo sopra tutte l’altre essergloriossisima e quasi singulare ho giudicato: che nessuna illustre e virtuosa opera né di mano néd’ingegno si puote immaginare, alla quale in quella prima età non fussino e in publico e inprivato grandissimi premi e nobilissimi ornamenti apparecchiati. Imperocché, sì come dal mareOceano tutti li fiumi e fonti si dice aver principio, così da quest’una egregia consuetudine tutti ifamosi fatti e le maravigliose opere degli antichi uomini s’intende esser derivati.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)L’onore è veramente quello che porge a ciascuna artenutrimento; né da altra cosa quanto dalla gloria sono gli animide’ mortali alle preclare opere infiammati. A questo fineadunque a Roma i magnifici trionfi, in Grecia i famosi giuochi delmonte Olimpo, appresso ad ambedue il poetico ed oratoriocertame con tanto studio fu celebrato. Per questo solo il carroed arco trionfale, i marmorei trofei, li ornatissimi teatri, lestatue, le palme, le corone, le funebri laudazioni, per questosolo infiniti altri mirabilissimi ornamenti furono ordinati; néd’altronde veramente ebbono origine li leggiadri ed alteri fatti ecol senno e con la spada, e tante mirabili eccellenzie de’ valorosiantichi, li quali sanza alcun dubbio, come ben dice il nostrotoscano poeta [Petrarca], non saranno mai senza fama,

se l’universo pria non si dissolve. (RVF LIII, 34)

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)L’onore è veramente quello che porge a ciascuna artenutrimento; né da altra cosa quanto dalla gloria sono gli animide’ mortali alle preclare opere infiammati. A questo fineadunque a Roma i magnifici trionfi, in Grecia i famosi giuochi delmonte Olimpo, appresso ad ambedue il poetico ed oratoriocertame con tanto studio fu celebrato. Per questo solo il carroed arco trionfale, i marmorei trofei, li ornatissimi teatri, lestatue, le palme, le corone, le funebri laudazioni, per questosolo infiniti altri mirabilissimi ornamenti furono ordinati; néd’altronde veramente ebbono origine li leggiadri ed alteri fatti ecol senno e con la spada, e tante mirabili eccellenzie de’ valorosiantichi, li quali sanza alcun dubbio, come ben dice il nostrotoscano poeta [Petrarca], non saranno mai senza fama,

se l’universo pria non si dissolve. (RVF LIII, 34)

1L’onore(ilpubblicoriconoscimento,lacelebrazione)èilnutrimentodell’arte

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Erano questi mirabili e veramente divini uomini, comedi vera immortal laude sommamente desiderosi, cosìd’un focoso amore verso coloro accesi, i qualipotessino i valorosi e chiari fatti delli uomini eccellenticon la virtù del poetico stile rendere immortali; delquale gloriosissimo desio infiammato il magnoAlessandro, quando nel Sigeo al nobilissimo sepulcrodel famoso Achille fu pervenuto, mandò fuorisuspirando quella sempre memorabile regiaveramente di sé degna voce: Oh fortunato che sìchiara tromba / trovasti, e chi di te sì altoscrisse. (Canz. CLXXXVII, 3-4)

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Erano questi mirabili e veramente divini uomini, comedi vera immortal laude sommamente desiderosi, cosìd’un focoso amore verso coloro accesi, i qualipotessino i valorosi e chiari fatti delli uomini eccellenticon la virtù del poetico stile rendere immortali; delquale gloriosissimo desio infiammato il magnoAlessandro, quando nel Sigeo al nobilissimo sepulcrodel famoso Achille fu pervenuto, mandò fuorisuspirando quella sempre memorabile regiaveramente di sé degna voce: Oh fortunato che sìchiara tromba / trovasti, e chi di te sì altoscrisse. (Canz. CLXXXVII, 3-4)

Sigeo: Promontorio della Troade, dovesbarcarono e si accamparono i Greci diAgamennone; in età classica qui eranocollocate le tombe di Achille, Patroclo ealtri eroi greci. Alessandro Magno iniziò lacampagna contro la Persia con il sacrificiopresso queste tombe

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Erano questi mirabili e veramente divini uomini, comedi vera immortal laude sommamente desiderosi, cosìd’un focoso amore verso coloro accesi, i qualipotessino i valorosi e chiari fatti delli uomini eccellenticon la virtù del poetico stile rendere immortali; delquale gloriosissimo desio infiammato il magnoAlessandro, quando nel Sigeo al nobilissimo sepulcrodel famoso Achille fu pervenuto, mandò fuorisuspirando quella sempre memorabile regiaveramente di sé degna voce: Oh fortunato che sìchiara tromba / trovasti, e chi di te sì altoscrisse. (Canz. CLXXXVII, 3-4)

2Ildesideriodiveraeimmortal laudedapartedeigrandiuominicomportaunfocosoamoreperipoeti.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)E sanza dubbio fortunato: imperocché, se ‘l divino poeta Omero non fussestato, una medesima sepultura il corpo e la fama di Achille averebbericoperto. Né questo poeta ancora, sopra tutti gli altri eccellentissimo,sarebbe in tanto onore e fama salito, se da uno clarissimo ateniese nonfusse stato di terra in alto sublevato, anzi quasi da morte a sì lunga vitarestituto. Imperocché, essendo la sacra opera di questo celebratissimopoeta dopo la sua morte per molti e vari luoghi della Grecia dissipata equasi dimembrata, Pisistrato, ateniese principe, uomo per molte virtù ed’animo e di corpo prestantissimo, proposti amplissimi premi a chi alcunide’ versi omerici gli apportassi, con somma diligenzia ed esamine tutto ilcorpo del santissimo poeta insieme raccolse, e sì come a quello detteperpetua vita, così lui a sé stesso immortal gloria e clarissimo splendoreacquistonne

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)E sanza dubbio fortunato: imperocché, se ‘l divino poeta Omero non fussestato, una medesima sepultura il corpo e la fama di Achille averebbericoperto. Né questo poeta ancora, sopra tutti gli altri eccellentissimo,sarebbe in tanto onore e fama salito, se da uno clarissimo ateniese nonfusse stato di terra in alto sublevato, anzi quasi da morte a sì lunga vitarestituto. Imperocché, essendo la sacra opera di questo celebratissimopoeta dopo la sua morte per molti e vari luoghi della Grecia dissipata equasi dimembrata, Pisistrato, ateniese principe, uomo per molte virtù ed’animo e di corpo prestantissimo, proposti amplissimi premi a chi alcunide’ versi omerici gli apportassi, con somma diligenzia ed esamine tutto ilcorpo del santissimo poeta insieme raccolse, e sì come a quello detteperpetua vita, così lui a sé stesso immortal gloria e clarissimo splendoreacquistonne

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)E sanza dubbio fortunato: imperocché, se ‘l divino poeta Omero non fussestato, una medesima sepultura il corpo e la fama di Achille averebbericoperto. Né questo poeta ancora, sopra tutti gli altri eccellentissimo,sarebbe in tanto onore e fama salito, se da uno clarissimo ateniese nonfusse stato di terra in alto sublevato, anzi quasi da morte a sì lunga vitarestituto. Imperocché, essendo la sacra opera di questo celebratissimopoeta dopo la sua morte per molti e vari luoghi della Grecia dissipata equasi dimembrata, Pisistrato, ateniese principe, uomo per molte virtù ed’animo e di corpo prestantissimo, proposti amplissimi premi a chi alcunide’ versi omerici gli apportassi, con somma diligenzia ed esamine tutto ilcorpo del santissimo poeta insieme raccolse, e sì come a quello detteperpetua vita, così lui a sé stesso immortal gloria e clarissimo splendoreacquistonne

3.Lafama(lamemoriadellesuegesta,lasuaesemplarità)diAchilledipendedall’operadiOmero.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)E sanza dubbio fortunato: imperocché, se ‘l divino poeta Omero non fussestato, una medesima sepultura il corpo e la fama di Achille averebbericoperto. Né questo poeta ancora, sopra tutti gli altri eccellentissimo,sarebbe in tanto onore e fama salito, se da uno clarissimo ateniese nonfusse stato di terra in alto sublevato, anzi quasi da morte a sì lunga vitarestituto. Imperocché, essendo la sacra opera di questo celebratissimopoeta dopo la sua morte per molti e vari luoghi della Grecia dissipata equasi dimembrata, Pisistrato, ateniese principe, uomo per molte virtù ed’animo e di corpo prestantissimo, proposti amplissimi premi a chi alcunide’ versi omerici gli apportassi, con somma diligenzia ed esamine tutto ilcorpo del santissimo poeta insieme raccolse, e sì come a quello detteperpetua vita, così lui a sé stesso immortal gloria e clarissimo splendoreacquistonne

3.Lafama(lamemoriadellesuegesta,lasuaesemplarità)diAchilledipendedall’operadiOmero.

4.Lamemoriaelasopravvivenzadell’operadiOmeroderivadaungestopolitico.L’operadiOmeroottienelasopravvivenza,il“principe”ottienefamaegloria

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Per la qual cosa nessun altro titulo sotto la sua statua fu intagliato,se non quest’uno: che dell’insieme ridurre il glorioso omericopoema fussi stato autore. Oh veramente divini uomini, e per utilitàdegli uomini al mondo nati!

Conosceva questo egregio principe li altri suoi virtuosi fatti,comeché molti e mirabili fussino, tutti nientedimeno a quest’unalaude essere inferiori, per la quale e a sé e ad altri eterna vita egloria partorissi.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Per la qual cosa nessun altro titulo sotto la sua statua fu intagliato,se non quest’uno: che dell’insieme ridurre il glorioso omericopoema fussi stato autore. Oh veramente divini uomini, e per utilitàdegli uomini al mondo nati!

Conosceva questo egregio principe li altri suoi virtuosi fatti,comeché molti e mirabili fussino, tutti nientedimeno a quest’unalaude essere inferiori, per la quale e a sé e ad altri eterna vita egloria partorissi.

Parolechiave:• utilità• eternavita• gloria• laude

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Cotali erano adunque quelli primi uomini, de’ quali li virtuosi fattinon solo ai nostri secoli imitabili non sono, ma appena credibili.Imperocché, essendo già in tutto i premi de’ virtuosi fatti mancati,insieme ancora con essi ogni benigno lume di virtute è spento, e,non facendo gli uomini alcuna cosa laudabile, ancora [anche] questisacri laudatori hanno al tutto dispregiati.

La qual cosa se ne’ prossimi superiori [successivi] secoli stata nonfussi, non sarebbe di poi la dolorosa perdita di tanti e sì mirabiligreci e latini scrittori con nostro grandissimo danno intervenuta.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Cotali erano adunque quelli primi uomini, de’ quali li virtuosi fattinon solo ai nostri secoli imitabili non sono, ma appena credibili.Imperocché, essendo già in tutto i premi de’ virtuosi fatti mancati,insieme ancora con essi ogni benigno lume di virtute è spento, e,non facendo gli uomini alcuna cosa laudabile, ancora [anche] questisacri laudatori hanno al tutto dispregiati.

La qual cosa se ne’ prossimi superiori [successivi] secoli stata nonfussi, non sarebbe di poi la dolorosa perdita di tanti e sì mirabiligreci e latini scrittori con nostro grandissimo danno intervenuta.

5.Le occasioni di pregio ememoria (premi) e stimoloalla virtù sono interconnessi.Se non ci sono occasioni di darlustro ai poeti, chegarantiscono la memoria,anche lo stimolo a compiereazioni lodevoli viene meno;Viceversa: se gli esseri umaninon compiono azioni degne dilode, anche i lodatori, i poeti,vengono dispregiati

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Cotali erano adunque quelli primi uomini, de’ quali li virtuosi fattinon solo ai nostri secoli imitabili non sono, ma appena credibili.Imperocché, essendo già in tutto i premi de’ virtuosi fatti mancati,insieme ancora con essi ogni benigno lume di virtute è spento, e,non facendo gli uomini alcuna cosa laudabile, ancora [anche] questisacri laudatori hanno al tutto dispregiati.

La qual cosa se ne’ prossimi superiori [successivi] secoli stata nonfussi, non sarebbe di poi la dolorosa perdita di tanti e sì mirabiligreci e latini scrittori con nostro grandissimo danno intervenuta.

5.Le occasioni di pregio ememoria (premi) e stimoloalla virtù sono interconnessi.Se non ci sono occasioni di darlustro ai poeti, chegarantiscono la memoria,anche lo stimolo a compiereazioni lodevoli viene meno;Viceversa: se gli esseri umaninon compiono azioni degne dilode, anche i lodatori, i poeti,vengono dispregiati

6.Daquidiscendeilnaufragio,laperditaditantitestidiautorigrecielatini

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Erano similmente in questo fortunoso naufragio molti venerabili poeti, liquali primi il diserto campo della toscana lingua cominciorono a cultivarein guisa tale, che in questi nostri secoli tutta di fioretti e d’erba è rivestita.

Ma la tua benigna mano, illustrissimo Federico, quale a questi porgere tisei degnato dopo molte loro e lunghe fatiche, in porto [in salvo] finalmentigli ha condotti.

Imperocché essendo noi nel passato anno nell’antica pisana città venuti inragionare di quelli che nella toscana lingua poeticamente avessino scritto,non mi tenne punto la tua Signoria il suo laudabile desiderio nascoso: ciòera che per mia opera tutti questi scrittori le fussino insieme in unmedesimo volume raccolti.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Erano similmente in questo fortunoso naufragio molti venerabili poeti, liquali primi il diserto campo della toscana lingua cominciorono a cultivarein guisa tale, che in questi nostri secoli tutta di fioretti e d’erba è rivestita.

Ma la tua benigna mano, illustrissimo Federico, quale a questi porgere tisei degnato dopo molte loro e lunghe fatiche, in porto finalmente gli hacondotti.

Imperocché essendo noi nel passato anno nell’antica pisana città venuti inragionare di quelli che nella toscana lingua poeticamente avessino scritto,non mi tenne punto la tua Signoria il suo laudabile desiderio nascoso: ciòera che per mia opera tutti questi scrittori le fussino insieme in unmedesimo volume raccolti.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Erano similmente in questo fortunoso naufragio molti venerabili poeti, liquali primi il diserto campo della toscana lingua cominciorono a cultivarein guisa tale, che in questi nostri secoli tutta di fioretti e d’erba è rivestita.

Ma la tua benigna mano, illustrissimo Federico, quale a questi porgere tisei degnato dopo molte loro e lunghe fatiche, in porto finalmente gli hacondotti.

Imperocché essendo noi nel passato anno nell’antica pisana città venuti inragionare di quelli che nella toscana lingua poeticamente avessino scritto,non mi tenne punto la tua Signoria il suo laudabile desiderio nascoso: ciòera che per mia opera tutti questi scrittori le fussino insieme in unmedesimo volume raccolti.

Campimetaforici:• mareintempesta(implicito)• campodeserto,coltivazione,

fioritura

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Erano similmente in questo fortunoso naufragio molti venerabili poeti, liquali primi il diserto campo della toscana lingua cominciorono a cultivarein guisa tale, che in questi nostri secoli tutta di fioretti e d’erba è rivestita.

Ma la tua benigna mano, illustrissimo Federico, quale a questi porgere tisei degnato dopo molte loro e lunghe fatiche, in porto finalmente gli hacondotti.

Imperocché essendo noi nel passato anno nell’antica pisana città venuti inragionare di quelli che nella toscana lingua poeticamente avessino scritto,non mi tenne punto la tua Signoria il suo laudabile desiderio nascoso: ciòera che per mia opera tutti questi scrittori le fussino insieme in unmedesimo volume raccolti.

Campimetaforici:• mareintempesta(implicito)• campodeserto,coltivazione,

fioritura

7.LorenzoeFedericosonocomenuoviPisistrato,cheraccolgonoinunvolumelaproduzionedeipoetitoscani

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Per la qual cosa, essendo io come in tutte le altre cose, così ancora in questo, desiderosoalla tua onestissima volontà satisfare, non sanza grandissima fatica fatti ritrovare gliantichi esemplari, e di quelli alcune cose meno rozze eleggendo [scegliendo], tutti inquesto presente volume ho raccolti, il quale mando alla Tua Signoria, desideroso assaiche essa la mia opera, qual ch’ella si sia, gradisca, e la riceva sì come un ricordo e pegnodel mio amore in verso di lei singulare.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Né sia però [perciò] nessuno che quella toscana lingua come pocoornata e copiosa disprezzi. Imperocché sì [se] bene e giustamente lesue ricchezze ed ornamenti saranno estimati, non povera questalingua, non rozza, ma abundante e pulitissima sarà reputata.Nessuna cosa gentile, florida, leggiadra, ornata; nessuna acuta,distinta, ingegnosa, sottile; nessuna alta, magnifica, sonora; nessunafinalmente ardente, animosa, concitata si puote immaginare, dellaquale non pure in quelli duo primi, Dante e Petrarca, ma in questialtri ancora, i quali tu, signore, hai suscitati, infiniti e chiarissimiesempli non risplendino.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)Né sia però [perciò] nessuno che quella toscana lingua come pocoornata e copiosa disprezzi. Imperocché sì [se] bene e giustamente lesue ricchezze ed ornamenti saranno estimati, non povera questalingua, non rozza, ma abundante e pulitissima sarà reputata.Nessuna cosa gentile, florida, leggiadra, ornata; nessuna acuta,distinta, ingegnosa, sottile; nessuna alta, magnifica, sonora; nessunafinalmente ardente, animosa, concitata si puote immaginare, dellaquale non pure in quelli duo primi, Dante e Petrarca, ma in questialtri ancora, i quali tu, signore, hai suscitati, infiniti e chiarissimiesempli non risplendino.

8.Lalinguatoscanasimostra,allaprovadellaraccolta,digrandissimovalore

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Fu l'uso della rima, secondo che in una latina epistola scrive ilPetrarca, ancora [anche] appresso gli antichi romani assai celebrato[1]; il quale, per molto tempo intermesso [interrotto], cominciò poinella Sicilia non molti secoli avanti [dopo] a rifiorire, e, quindi [diqui, dalla Sicilia] per la Francia sparto, finalmente in Italia, quasi inun suo ostello, è pervenuto.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)[…]Segueelencoedescrizionedeiprincipalinomideipoetiantologizzati:-Guittone-Guinizelli-Cavalcanti(inparticolareDonnameprega)- Bonagiunta-GiacomodaLentini-PierodelleVigne-CinodaPistoia-Dante-Petrarca

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Segue costoro di poi più lunga gregge di novelli [più recenti] scrittori, iquali tutti di lungo intervallo si sono da quella bella coppia allontanati.

Questi tutti [poeti], signore, e con essi alcuni della età nostra, vengono arenderti immortal grazia, che della loro vita, della loro immortal luce eforma sie stato autore [artefice della loro salvezza], molto di maggior gloriadegno che quello antico ateniese di chi avanti è fatta menzione [Pisistrato].Perocché lui ad uno, benché sovrano, tu a tutti questi hai renduto la vita.

EpistolaproemialeallaRaccoltaaragonese(1477)

Abbiamo ancora nello estremo [alla fine] del libro (perché così ne pareva tipiacessi) aggiunti alcuni delli nostri sonetti e canzone, acciò che, quellileggendo, si rinnovelli nella tua mente la mia fede e amore singolare versola Tua Signoria; li quali, se degni non sono fra sì maravigliosi scritti di vecchipoeti essere annumerati, almeno per fare alli altri paragone e per farequelli per la loro comparazione più ornati parere, non sarà forse inutilestato averli con essi collegati.

Riceverà adunque la Tua illustrissima Signoria e questi e me non solamentenella casa, ma nel petto e animo suo, sì come ancora quella [anche la tuasignoria] nel core ed animo nostro giocondamente di continuoalberga. Vale.

1. L’onore(ilpubblicoriconoscimento,lacelebrazione)èilnutrimentodell’arte.

2. Ildesideriodi“veraeimmortal laude”dapartedeigrandiuominicomportaun“focoso”amoreperipoeti.

3. Lafama(lamemoriadellesuegesta,lasuaesemplarità)diAchilledipendedall’operadiOmero.

4. Lamemoriaelasopravvivenzadell’operadiOmeroderivadaungestopolitico.L’operadiOmeroottienelasopravvivenza,il“principe”ottienefamaegloria.

5. Leoccasionidipregioememoria(premi)estimoloallavirtùsonointerconnessi.Senoncisonooccasionididarlustroaipoeti,chegarantisconolamemoria,anchelostimoloacompiereazionilodevolivienemeno.Viceversa:segliesseriumaninoncompionoazionidegnedilode,ancheilodatori,ipoeti,vengonodispregiati.

6. Daquidiscendeilnaufragio,laperditaditantitestidiautorigrecielatini.

7. LorenzoeFedericosonocomenuoviPisistrato,cheraccolgonoinunvolumelaproduzionedeipoetitoscani.

8. Lalinguatoscanasimostra,allaprovadellaraccolta,digrandissimovalore.

Parolechiave• utilità• eternavita• gloria• laude

Campimetaforici:• mareintempesta

(implicito)• campodeserto,

coltivazione,fioritura