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INTERNET: www.mariabolognesi.it E-mail: [email protected] Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Rovigo - Trimestrale In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a pagare la tassa dovuta. PERIODICO DEL CENTRO MARIA BOLOGNESI ATTORE DELLA CAUSA DI CANONIZZAZIONE DELLA SERVA DI DIO MARIA BOLOGNESI ANNO XX N. 3 LUGLIO - AGOSTO - SETTEMBRE 2011 Solo nella fede possiamo trovare la “soluzione”ai nostri problemi 1 G E 2 S Ù 3 E 4 B A 5 D 6 U N O 7 M A 8 D 9 O N 10 N A C C L A 11 I R T O 12 P A R O L A 13 R I O O R G I 14 C E 15 N O E 16 A M 17 O R E S E 18 R O 19 T E S T A 20 P A C 21 E I I 22 E D 23 A C E 24 A 25 V 26 E N 27 U M I L E 28 P R E G O N

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Periodicodel centro maria bolognesiattore della causadi canonizzazionedella serva di diomaria bolognesi

anno XX n. 3luglio - agosto - settembre 2011

Solo nella fede possiamo trovare la “soluzione”ai nostri problemi

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2 Finestre Aperte

da parte di Giovanni Battista, il quale non trova giusto che il Signore vada a farsi Battezzare da lui.

Giovanni, infatti, dice a Gesù: «io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?».

Allora Gesù gli risponde: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia».

Quante volte ci ribelliamo davanti a cose, eventi, reazio-ni, che feriscono il nostro senso di giustizia!

Dio invece con Gesù di nazaret induce nel nostro mondo un altro senso della realtà, una giustizia che scon-volge la nostra, ma che si rivela essere quella vera, quella necessaria per instaurare il regno di Dio.

ecco, che attraverso gli insegnamenti di Cristo, pos-siamo scoprire il significato più profondo della giustizia e imparare ad esercitarla per ciò che è: una virtù.

Già nello scorso numero di “Finestre Aperte” abbiamo avuto modo di riflettere sulla temperanza, un’altra delle quattro virtù cardinali, con Prudenza, Fortezza e – appun-

to – Giustizia, che il cristiano può acquisire, sostenuto dallo Spirito Santo, per volontà personale.

Lecito domandarsi perché insi-sto nel parlare delle Virtù.

Sono fermamente convinta che “lavorare” sulla propria interiorità sia il primo passo indispensabi-le per un miglioramento morale generale.

Se ogni cristiano si comportas-se con più equità, inevitabilmente, la nostra società sarebbe meno ingiusta.

infatti, attraverso questo nostro piccolo “abbaino” aper-to sulle problematiche del vivere la fede ai nostri giorni, non desidero analizzare la Legge, quella Giudiziaria, che tanto fa discutere.

Preferisco proporre una visione di “uomo giusto” appa-rentemente utopistica, ma che cerca nutrimento nell’esem-pio lasciato dai Santi.

La legge della giungla

Un vecchio adagio recita che piove sia sull’uomo giu-sto che sull’ingiusto, ma che molto più spesso si bagna il primo, perché il secondo, in un modo o nell’altro, gli ruba l’ombrello.

Appare evidente che spesso il nostro sentirci trattati ingiustamente abbia una sua ragione.

Non c’è giustizia!Quante volte ci è capitato di esclamare questa frase con

il cuore gonfio e la fronte crucciata.Quante volte abbiamo sentito dentro di noi montare la

tentazione di farci giustizia da soli.La giustizia è una di quelle parole che si trova sulle

labbra di tutti, non soltanto con piccole differenze di signi-ficato, che i francesi chiamano “nuances”, ma con signi-ficati addirittura opposti, tanto che ci si può chiedere se è possibile un concetto di giustizia comune a tutti i sistemi e a tutti gli uomini.

Pensiamo ai fatti degli ultimi mesi: la strage di giova-ni in norvegia per mano di Anders Behring Breivik; gli undici milioni di persone nel Corno d’Africa che sono in pericolo di vita a causa della più grande secca degli ultimi sessant’anni; i calciatori italiani che si lamentano per la “tassa solidarietà”.

Per Breivik era giusto uccidere, per l’opinione pubblica sarebbe giusto condannarlo all’er-gastolo.

Pensiamo sia un’ingiustizia che milioni di persone muoiano a causa della siccità ma, per chi soffre di fame e di sete, la nostra tendenza allo spreco non può che sembrare una grande ingiustizia.

Per tutti gli italiani medi la proposta di una “tassa solidarietà”, che dovrebbero pagare i Paperoni del pallone, sembra una novità che porterebbe un po’ di giustizia nella disparità economica, ma per i calciatori, non lo sarebbe altrettanto.

Di fronte a queste semplici osservazioni, si è portati a pensare che l’andamento negativo del Mondo sia dovuto proprio a questa estrema soggettività del concetto di giu-stizia.

in quale vocabolario, dunque, possiamo attingere per riscoprire il vero significato della Giustizia?

La nostra fede – come propone la copertina di questo numero – resta l’abecedario più efficace per risolvere le questioni della vita e dare un ordine al caos che spopola fuori e dentro di noi.

La Giustizia, una virtù

Quando il Vangelo di Matteo (3,13-17) ci racconta il Battesimo di Gesù, possiamo scorgere un certo disappunto

Editoriale

UNICUIQUE SUUM, A CIASCUNO IL SUO

“Coloro che commettono il peccato e l’ingiustizia...

...sono nemici della propria vita”. (tb 12,10)

Finestre Aperte 3

sommarioEditorialeUnicuique suum, a ciascuno il suo .......... pag. 2

Il DiarioQuando la Giustizia incontra la Carità .... » 4

Settembre: si torna a scuola! ................... » 5

Fondazione “Maria Bolognesi”:non tutte le mele sono ancora mature ...... » 5

Pregare con la Serva di Dio .................... » 6

riflessioni a “libro” aperto ...................... » 7

Quando l’arte ci parla di Dio ................... » 8

Adotta un quadro di Maria ...................... » 8

Sulle ali della PoesiaUna poesia per il quadro .......................... » 9

Oltre lo spazio e il tempo Silvia, luce d’amore ................................. » 13

La meta del pellegrinoUna lode al Creato .................................. » 14

Briciole di saggezzaParola d’ordine: risparmiare dalle “piccole” cose ................................. » 15

Missâo BelémUn’estate dedicata agli altri .................... » 16

Il volto di Maria Bolognesi il volto dell’altruismo .............................. » 17

La Posta di Maria ....................................... » 18

il francobollo della Carità ..................... » 19

Appuntamenti ........................................... » 20

In ossequio al decreto di Urbano VIII, si dichiara di non voler attribuire a quanto di straordinario è narrato in questo giornale altra fede se non umana e di non voler prevenire il giudizio definitivo della Chiesa, al quale la Redazione intende sotto-mettere in tutto il suo.

Il Consiglio Direttivodel Centro ringrazia per le offerte

pervenute per la Causae le opere di Maria.

Per offerte:Conto Corrente Postale 26145458

FineStre [email protected]

Direttore responsabile:Mons. Daniele Peretto

Direttore: Giuseppe tesi

Vicedirettore: Ludovica Mazzuccato

Sede e redazione:Centro Maria Bolognesi

Via G. tasso, 49 - 45100 rovigotelefax: 0425.27931

Aut. trib.: rovigo n. 8/92del 30/07/1992

Stampa: Papergraf S.p.A.

Piazzola sul Brenta (Pd)

Siamo circondati da ambienti sociali in cui vige la legge della giungla.

in questa prospettiva, che i sociologi definiscono “socie-tà verticale”, l’essere umano non progredisce secondo la sua volontà, ma per selezione “naturale”.

Così il pesce piccolo sarà sempre divorato dal pesce grande e l’uccello con l’ala spezzata sarà costretto a soc-combere.

Perciò il prepotente si prende la libertà di rubare l’ombrel-lo a chi ha sposato la scelta del “porgere l’altra guancia”.

A suo opposto, nella “società orizzontale”, non ci sono discriminati, ad ogni individuo vengono riconosciuti i dirit-ti fondamentali per realizzare il suo progetto di vita.

Questo modello di società, in cui c’è posto anche per i “diversamente abili”, ha però bisogno di coscienze forgiate alla scuola del Bene.

il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma al numero 1807: “La giustizia è la virtù morale che consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto. La giustizia verso Dio è chiamata «virtù di religione». La giustizia verso gli uomini dispone a rispettare i diritti di ciascuno e a stabilire nelle relazioni umane l’armonia che promuove l’equità nei confronti delle persone e del bene comune. L’uomo giusto, di cui spesso si fa parola nei Libri Sacri, si distingue per l’abituale dirittura dei propri pensieri e per la rettitudine della propria condotta verso il prossimo. «non tratterai con parzialità il povero, né userai preferenze verso il potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia» (Lv 19,15). «Voi, padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un padrone in cielo» (Col 4,1)”.

Chiaro e illuminante.

Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia...

Sicuramente questo argomento si presta ad un appro-fondimento molto più sostanzioso, ma spero che, dopo le mie umili riflessioni, la Giustizia, appaia prima come un dovere e poi come un diritto conseguente.

Anche nelle Beatitudini Gesù non dimentica i giusti e i perseguitati ingiustamente.

egli stesso ha vissuto l’iniquità della condanna a morte, perché l’ingiustizia è frutto del peccato che cerca sempre di tentare il cuore umano.

nel Discorso della Montagna Gesù ammonisce i disce-poli: se la loro giustizia non sarà più grande di quella dei farisei, non potranno entrare nel regno dei cieli e aggiunge che se faranno la loro giustizia per essere ammirati dagli uomini, non avranno alcuna ricompensa dal Padre celeste.

“io non ho che far nulla con la giustizia” dichiara il renzo dei “Promessi Sposi”. noi non possiamo compor-tarci da “sentinelle addormentate”.

regoliamo, dunque, i pesi della nostra coscienza, get-tiamo la zavorra dell’egoismo e proviamo a sintonizzare il nostro senso di giustizia sulle frequenze dell’amore di Gesù.

continua a pag. 4

4 Finestre Aperte

nel dipinto “ragazza con una bilancia” anche detto “La pesatrice di perle” di Jan Vermeer, possiamo ammirare una sublime allegoria della Giustizia.La ragazza tiene in mano una bilancina in equilibrio perfetto a simboleggiare l’imparzialità di giudizio e la capacità di soppesare ogni cosa.

Sulla tavola sono presenti dei gioielli, metafore della purezza della Madonna; sullo sfondo capeggia – in una sorta di quadro dentro al quadro – “il Giudizio univer-sale”.La giovane ha il ventre rigonfio per alludere alla Vergine Maria, Madre del Salvatore e Signora dell’Apocalisse, che intercederà per la salvezza degli uomini nel giorno del Giudizio.L’opera del 1660 è conservata alla national Gallery di Washington.

non è sufficiente rispettare controvoglia un “codice” per essere uomini giusti! Deve partire tutto dal cuore.

Chiediamo, più spesso e prima di tutto, che cos’è giusto per Dio Padre e per il nostro prossimo!

Così recita Giobbe al capitolo 11: “Se tu a Dio dirigerai il cuore e tenderai a lui le tue palme, se allontanerai l’ini-quità che è nella tua mano e non farai abitare l’ingiustizia nelle tue tende, allora potrai alzare la faccia senza macchia e sarai saldo e non avrai timori, perché dimenticherai l’af-fanno e te ne ricorderai come di acqua passata; più del sole meridiano splenderà la tua vita, l’oscurità sarà per te come l’aurora. ti terrai sicuro per ciò che ti attende e, guardan-doti attorno, riposerai tranquillo. ti coricherai e nessuno ti disturberà, molti anzi cercheranno i tuoi favori”.

Maria Bolognesi durante il suo cammino terreno ha subito tante ingiustizie – tra cui un umiliante processo che l’ha poi vista pienamente assolta – che ha saputo affrontare da anima eletta.

nella vita della Serva di Dio possiamo ammirare come la Virtù cardinale della Giustizia sia accompagnata dalla Virtù teologale della Carità.

Un passo che appare un po’ troppo lungo per le nostre esili gambe, ma che ci deve ispirare all’essere cristiani di nome e di fatto.

Sì, la vita quotidiana è piena di soprusi, ma non dimen-tichiamo mai che Dio è buono e giusto: «Se a Sòdoma tro-verò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città» (Gen 18,26).

Ludovica Mazzuccato

continua da pag. 3

Curiosità

Per far comprendere che nel cuore di Maria Bolognesi regnava tanta giustizia quanta carità, narriamo un episodio risalente al 1948.

Grazie al suo intervento decisivo, ella riesce a salvare dalla prigione, tre padri di famiglia “pescati” a rubare, di notte, dagli stessi carabinieri.

riproponiamo il fatto così come Maria lo racconta:“Con una signora sono stata in Caserma a Crespino. i

ladri le hanno portato via diversa roba in corte. i carabinieri di notte li hanno pescati. Siamo davanti ai ladri. Mio Dio, erano uomini sposati che venivano a scuola in Crespino anche loro con me. La Signora dice: «Maria, io faccio causa».

«Senta Signora, lasci stare tutto, si faccia portare la sua roba e li perdoni, hanno dei bambini piccoli».

il brigadiere dice: «noi dobbiamo presentarli a rovigo». Maria prosegue: «Date una buona rimproverata, signor briga-diere, e lasciate stare per la pietà di quei piccini, poverini!». il brigadiere lascia in libertà i ladri dando ordine di restituire alla Signora quello che le avevano rubato”.

Si deduce quindi come non venga esposta alcuna denuncia. Maria ha saputo con forza invocare pietà per i colpevoli.

il 18 febbraio 1948, Maria scrive nel suo Diario: “Mi sono incontrata con i ladri. «Grazie, Maria, siamo

usciti dalle carceri proprio perché c’eri tu». «Ditemi ancora di male, che sono la strega. Se posso vi favorirei lo stesso».

«no, no Maria, grazie, se non c’eri tu avremmo fatto la pri-gione perché ci hanno trovato altre due volte di notte, questa volta è stato un miracolo uscirne».

«Andateci ancora adesso, se vi pescano, la pagate per tutte le altre volte»”.

Quando la Giustizia incontra la Carità

Il Diario

Maria porta i doni ai bambini della Scuola materna di Crespino (RO)

Finestre Aperte 5

Cari amici di Maria e cari lettori di “Finestre Aperte”,alcune delle cinquanta mele, che penzolano dall’albero rappre-sentato in questa pagina, sono già rosse, perché la vostra carità, come un caldo raggio di sole, ha permesso loro di maturarsi. Contatele bene queste mele rosse: sono venti! Voi avrete sicu-ramente capito che per arrivare in porto con il progetto “Fon-dazione” bisognerà raggiungere quota cinquanta.il cammino, pertanto, è ancora lungo, ma non dobbiamo aver paura: ce la faremo di sicuro!L’aiuto della Provvidenza non mancherà, così come non man-cheranno gli aiuti necessari attraverso le forme più disparate della liberalità fraterna.Fin d’ora – a motivo di rassicurazione per tutti coloro che già hanno aiutato la Fondazione – ci permettiamo dire che quando tutte le cinquanta mele saranno diventate “mature”, proseguire-mo con la pratica già avviata ed anche ben impostata sia sotto il profilo burocratico, sia dal punto di vista legale.infatti, al raggiungimento della quota stabilita di 50.000 euro per far decollare la Fondazione, consegneremo la pratica in Prefettura per ottenere l’iscrizione all’albo delle persone giuridiche; non solo, ci porteremo nuovamente dal notaio per l’avallo dello statuto, che è stato preventivamente consegnato nelle mani del Prefetto stesso di rovigo.intanto – in vista del natale 2011 – invitiamo tutti i lettori e gli amici a farsi sostenitori di questa iniziativa, tesa a difende-re, o meglio, tutelare legalmente il “patrimonio” (spirituale-artistico-materiale) presente a rovigo, in via Giovanni tasso, 49, nella casa in cui la Serva di Dio visse gli ultimi nove anni della sua vita terrena.

Giuseppina Giacomini

FONDAZIONE “MARIA BOLOGNESI”: NON TUTTE LE MELE

SONO ANCORA MATURE!

SETTEMBRE: SI TORNA A SCUOLA

Maria Bolognesi in que-sto periodo dell’anno sarebbe stata indaffaratissima a prepa-rare con le sue mani il mate-riale scolastico – e anche i grembiulini – per i bambini del suo asilo privato.

Ci sembra, dunque, dove-roso rivolgere un pensiero a tutti i giovani di ogni età che, con il mese di settembre, ritorneranno sui banchi di scuola.

Auguriamo a tutti loro di assaporare il piacere dell’apprendere,”radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (S. Paolo), come incitava lo slogan della Giornata Mondiale della Gioventù 2011.

Possa la seguente preghiera di S. tommaso d’Aquino accompagnarli e sostenerli:

Ineffabile Creatore, dai tesori della tua sapienza traesti le tre gerarchie degli Angeli e in ordine mirabile le collo-casti nel cielo e con splendida armonia disponesti le parti dell’universo. Tu sei la vera sorgente della luce e della sapienza e il Principio dal quale tutto dipende; degnati di infondere nella mia oscura intelligenza un raggio del tuo splendore che allontani da me le tenebre del peccato e dell’ignoranza.

Tu che sciogli e fai parlare la lingua dei bimbi, ingenti-lisci la mia parola e da’ alle mie labbra la grazia della tua benedizione. Dammi acutezza per intendere, capacità per ritenere, misura e facilità d’imparare, penetrazione di ciò che leggo, grazia di parola. Dammi forza per incominciare bene il mio studio; guidami lungo il corso della mia fatica; dammi felice compimento. Tu che sei vero Dio e vero uomo, Gesù mio Salvatore, che vivi e regni per sempre. Amen.

CONGRATULAZIONI A LUCA RIGOBELLO!

Desideriamo porgere le nostre congratulazioni a Luca rigobello per aver conseguito la Laurea in Scienze Politi-che e relazioni internazionali con il voto di 110.

infatti, il 29 luglio 2011, Luca si è laure-ato a roma con la tesi “La Politica estera dei governi Craxi”, rela-tore: Chiar.mo Prof. Giuliano Caroli.

Vive felicitazio-ni a tutta la famiglia rigobello di rovigo, amica senza tempo di Maria Bolognesi!

6 Finestre Aperte

Condividiamo con i nostri lettori questa bella iniziativa, nata a Bosaro (RO), dove riposano le spoglie di Maria Bolognesi.Accogliamo, dunque, con piacere e riconoscenza l’invito del Parroco, don Camillo Magarotto, a divulgare il “regolamento” della Confraternita affinché possano aderire tutti coloro che lo desiderassero.Dedicare tempo alla recita del Rosario, proprio come faceva la Serva di Dio, è sicuramente un modo sublime per dimostrare il nostro amore a Gesù.

CONFRATERNITA DEL SACRATISSIMO ROSARIO “MARIA BOLOGNESI”

Confraternita del Sacratissimo Rosario “Maria Bolognesi”

PREGARE CON LA SERVA DI DIO

PreAMBOLO

Accogliendo l’accorato invito alla preghiera della San-tissima Vergine Maria che ha indicato nella recita del rosario l’efficace antidoto a tanti mali che affliggono l’umanità;

riconoscendo al Santo rosario sia una grande forza che realmente contrasta quella sferrata da satana per la perdita di tante anime, sia un autentico sollievo per coloro che soffrono in Purgatorio;

per la maggior gloria di Dio, per diffondere e accrescere la devozione a Maria Santissima Mediatrice di tutte le gra-zie, e per l’esaltazione di Santa Madre Chiesa,

è costituita

presso la Parrocchia San Sebastiano martire in Bosaro (rO) la

CONFRATERNITA DEL SACRATISSIMO ROSARIO.

FinALitÁ e MODALitÁ

1. i membri della Confraternita vengono comunemente denominati “confratelli”.

2. Ogni confratello si impegna a recitare quotidianamente il Santo rosario.

3. i confratelli, dopo la Santissima Vergine Maria, rico-noscono come loro patrona e protettrice la serva di Dio Maria Bolognesi della quale, ottemperati i doveri che comporta l’appartenenza alla Confraternita, si impe-gnano a diffonderne la devozione e il culto secondo le norme stabilite dalla Chiesa. i confratelli riconoscono la spiritualità profondamente mariana di Maria Bolo-gnesi.

4. Uno degli scopi principali della Confraternita è la preghiera di suffragio per i defunti. Per questo motivo i confratelli offrono almeno la recita di un rosario al mese per le anime purganti.

5. Ogni confratello partecipa alle necessità della Confra-ternita (spese postali, cancelleria, ecc.) con la quota annuale che corrisponde all’offerta corrente per la celebrazione di una santa Messa. A fine esercizio di ogni anno il disavanzo deve essere devoluto per la cele-brazione di sante Messe per le Anime del Purgatorio.

Speciale precedenza avranno i suffragi per i confratelli defunti.

6. La Confraternita è governata da un Priore. il Priore (o la Priora) viene eletto dall’assemblea di tutti i confra-telli con scrutinio segreto e rimane in carica tre anni. il Priore può essere rieletto dopo il primo mandato. Per successivi incarichi deve essere trascorso almeno un triennio dall’ultimo mandato. È compito del Priore convocare la Confraternita, curare i rapporti tra gli ade-renti e, d’intesa con l’Assistente Spirituale, promuove-re iniziative conformi alle finalità della Confraternita.

7. il Priore è aiutato nell’esercizio delle sue funzioni da un Segretario.

8. il Parroco pro tempore di Bosaro, in quanto tale, è anche l’Assistente Spirituale della Confraternita.

9. i confratelli, compatibilmente con i propri impegni e le personali situazioni, si riuniscono ogni mese. La riunione mensile ha luogo ordinariamente la sera del primo venerdì di ogni mese e prevede: l’esposizione del Santissimo Sacramento, la recita del santo rosario, meditazione dettata dall’Assistente, benedizione euca-ristica. Particolare risalto e solennità saranno ricono-sciute a tutte le feste mariane, specialmente alla festa della Madonna del rosario.

10. Alla Confraternita possono aderire tutti coloro che lo desiderano, anche se provenienti da altre parrocchie.

Finestre Aperte 7

nella rivista bimestrale delle Mona-che Agostiniane “DALLe APi ALLe rOSe” (n. 4/2011), ho avuto modo di leggere alcuni pensieri di KUAntSeU, poeta cinese del Vii s.a.C. che qui sotto riporto:

“Se tu progetti per un anno, semina grano: Se per dieci, pianta un albero. Se per cento, dif-fondi bellezza.

Seminando grano, racco-glierai una volta. Piantando un albero, raccoglierai dieci volte. Diffondendo bellezza, raccoglierai cento volte”.

Lì per lì, sono rimasta perplessa, forse incapace di capire fino in fondo questo “messaggio”, che ho colle-gato alla Serva di Dio Maria Bolognesi e, contemporanea-mente, non solo al Centro a lei dedicato, ma anche alla Casa editrice “Edizioni MB”.

Poiché i lettori di Fine-stre Aperte conoscono bene quanto è stato proposto loro nel corso di un ventennio attraverso il trimestrale, ho pensato di soffermarmi sull’attività della Casa edi-trice, nata in sordina, nel 2002! Festeggeremo quindi, a breve, un decennale e lo faremo ancora una volta in punta di piedi, in umiltà, consapevoli di essere dei semplici strumenti nelle mani di Dio, che solo a tratti e in lontananza ci fa scorge-re il suo progetto per quan-to riguarda la Serva di Dio Maria Bolognesi.

Mi sono chiesta e mi chiedo: in que-sti ultimi dieci anni, abbiamo seminato solo del grano? Siamo riusciti a piantare almeno un alberello? Abbiamo conti-nuato a progettare qualcosa di più largo respiro?

Penso di poter dare una sola risposta, che ingloba le tre domande: Sì!

La Casa editrice, anno dopo anno, ha avviato dei progetti semplici, chiari, tesi a diffondere nel mondo la “bellez-

za” della Santità di Dio, che traspare nel quotidiano della vita di Maria Bolo-gnesi; non solo, anche la “Bellezza” nel senso più alto del termine, ovvero quella che affonda le radici nella Poe-sia, la quale trae linfa vitale nell’Amore divino.

in questo cammino non privo di difficoltà, ci ha sempre sostenuto il Dio della Speranza, quel Dio Provvido, che ci permette di “sopravvivere” pur in mezzo alle tante bufere, causate da un mondo caotico ed egoista, che non sa decidersi di scegliere, per la propria salvezza e per la salvezza del Creato la “strada stretta”.

La Casa editrice ha scelto di essere trasparente e libera, svincolata dal gua-dagno a tutti i costi!

nella sua veste priva di ornamenti, si è deciso – fin dall’inizio – di pubblicare non più di due libri all’anno, che vengo-no “diffusi” – grazie alla collaborazione del Centro Maria Bolognesi – tra gli amici più sensibili della Serva di Dio.

Mi pare utile, a questo punto, elen-care, solo con il titolo, i vari libri editi a partire dal 2002, per rendere più gioiosa l’at-tesa del 10° anniversario:

“Lampada sul lucernie-re” – “Ho creduto all’amo-re” – “I doni di Maria” – “Ricette di poesie” –

“Maria Bolognesi: Vita - Esperienze Mistiche – Spi-ritualità” – “Maria Bolo-gnesi: Serva di Dio”

“Il volto trasfigurato di Cristo nell’esperienza misti-ca di Maria Bolognesi” – “Il sogno di Marco” - “Maria la Rosa” – “Trenta poesie ed una favola per Maria Bolognesi” – “Maria Bolo-gnesi – Il fascino dell’umi-le” – “Maria Bolognesi – Sorgente di poesia”.

Altri progetti stanno prendendo piede, coinvol-gendo i mille e più poeti che da cinque anni sono vicini al Centro Maria Bolognesi, con tanta delicatezza: di tri-mestre in trimestre, infatti, essi condividono le propo-ste poetiche presentate nella rubrica “Sulle ali della Poe-sia” del nostro Periodico “Finestre Aperte”.

C’è di che rallegrarsi! non c’è motivo per essere angustiati. “ral-legriamoci sempre nel Signore, non nel mondo: in Lui viviamo” (S. Agostino).

infine – avendo fatto un breve cenno all’Amore divino – mi pare bello con-cludere la mia riflessione, riportando nel riquadro (al centro) le parole dell’autore de “L’imitazione di Cristo”: in questa descrizione di Tommaso da Kempis, si può agevolmente cogliere l’identikit della Serva di Dio.

Giuseppina Giacomini

RIFLESSIONI A “LIBRO” APERTOAspettando il 10° anniversario di attività di EDIZIONI MB

IDENTIKIT DI MARIA BOLOGNESI“Grande cosa è l’amore. Un bene grande, veramente. Un bene che, solo, rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquil-lamente ogni cosa difficile; porta il peso, senza fatica, e rende dolce e gustosa ogni cosa amara. il nobile amore di Gesù spin-ge ad operare grandi cose e suscita desideri di sempre maggior perfezione.L’amore aspira a salire in alto, senza essere trattenuto da al-cunché di terreno. esige di essere libero e staccato da ogni affetto umano, cosicché non abbia ostacoli a scrutare nell’in-timo, non subisca impacci per interessi temporali, non sia so-praffatto da alcuna difficoltà.niente è più dolce dell’amore; niente è più forte, più alto o più grande: niente, né in cielo né in terra, è più colmo di gioia, più completo o più buono: perché l’amore nasce da Dio e soltanto in Dio, al di sopra di tutte le cose create, può trovare riposo.Chi ama vola, corre lietamente: è libero, e non trattenuto da nulla; dà ogni cosa per il tutto, e ha il tutto in ogni cosa, perché trova la sua pace in quell’uno supremo, dal quale discende e proviene tutto ciò che è buono; non guarda a ciò che gli viene donato, ma, al di là dei doni, guarda a colui che dona.Spesso l’amore non conosce misura, in un fervore che oltre-passa ogni confine. L’amore non sente gravezza, non tiene conto della fatica, anela a più di quanto possa raggiungere, non adduce scusa la sua insufficienza, perché ritiene che ogni cosa gli sia possibile e facile.Colui che ama può fare ogni cosa, e molte cose compie e man-da ad effetto; mentre colui che non ama viene meno e cade.L’amore vigila; anche nel sonno, non s’abbandona; affaticato, non è prostrato; legato, non si lascia costringere; atterrito, non si turba: erompe verso l’alto e procede sicuro, come fiamma viva, come fiaccola ardente”.

8 Finestre Aperte

L’iniziativa

ADOTTA UN QUADRO DI MARIAQUANDO L’ARTE CI PARLA DI DIOCome potrete vedere a pag. 20 – nello

spazio dedicato ai prossimi appuntamenti – e nel promemoria a fondo pagina, il 1° ottobre 2011, alle ore 16.00, avremo la grazia di vivere l’inaugurazione della mostra perma-nente dei quadri dipinti dalla Serva di Dio.

L’allestimento della mostra ha preso forma grazie alla buona volontà di anime laboriose che la Provvidenza ha messo sul nostro cammino.

Crediamo che questa “permanente” sia un modo specialissimo per far conoscere Maria Bolognesi attraverso la sua straordi-naria capacità artistica.

il Beato Giovanni Paolo ii, nella sua lettera del 1999 indirizzata a tutti gli arti-sti, ha lasciato scritto: “Per trasmettere il messaggio affidatole da Cristo, la Chiesa ha bisogno dell’arte. essa deve, infatti, rendere percepibile e, anzi, per quanto possibile, affascinante il mondo dello spirito, dell’in-visibile, di Dio. Deve dunque trasferire in formule significative ciò che è in se stesso ineffabile. Ora, l’arte ha una capacità tutta sua di cogliere l’uno o l’altro aspetto del messaggio traducendolo in colori, forme, suoni che assecondano l’intuizione di chi guarda o ascolta. e questo senza privare il messaggio stesso del suo valore trascenden-te e del suo alone di mistero”.

La Serva di Dio, nella semplicità delle sue pennellate, è riuscita da autodidatta a trasmettere un messaggio d’amore che non può essere ignorato da chi ammira i suoi quadri.

estendiamo l’invito a tutti i nostri lettori a visitare questa mostra perché è un po’ come entrare nel cuore di Maria Bolognesi e dissetarsi alla fonte della sua “ispirata” fantasia.

Già nello scorso numero di Finestre Aperte si è ampiamente dato riscontro di una novità inerente la “nascita” di una mostra permanente di quadri “olio su tela” e di “dipinti a tempera” della Serva di Dio Maria Bolognesi.

Collocati dignitosamente, parte in una sala sita al primo piano dell’edi-ficio di Via G. tasso 49 e parte nella soffitta, essi ci accolgono con la lumi-nosità dei loro caldi colori e con la gioia prorompente dei temi trattati: bambini, fiori, piante, uccellini, animali acquatici, ruscelli, pianure, montagne, paesaggi innevati...

il visitatore si troverà di fronte ad una serie imponente di “opere” che nell’insieme raggiungono e superano il centinaio.

Come la Serva di Dio abbia potuto, nello spazio di pochi anni, arrivare a tanto, è motivo di stupore sia per la quantità sia per la bellezza dei dipinti.

Prima di organizzare questa Per-MAnente si era pensato di “collocar-ne” una piccola parte in casa di parenti e amici, pronti a ricambiare il “dono” con una “liberalità” finalizzata a potenziare il fondo della erigenda FOnDAZiOne MAriA BOLOGneSi.

Poiché i risultati di questa proposta partita in sordina sono stati “modesti”nel senso che abbiamo raggiunto solo il 40% di quanto occorre per far decollare la Fondazione, abbiamo deciso di avviare questa iniziativa denominata: “ADOt-tA Un QUADrO Di MAriA” .

Ora non vogliamo aggiungere una parola di più!

Siamo pronti, invece, a recepire i tanti consigli che i nostri lettori e visi-tatori della mostra ci vorranno donare. Valuteremo ogni proposta e insieme troveremo la strada affinché i dipinti della Serva di Dio possano diventare “proprietà del singolo” e contempo-raneamente “affidati” alla Fondazione che avrà cura, di tutelarli nel tempo nel migliore dei modi pur diffondendoli attraverso mostre itineranti.

All’interno di questo sodalizio e dei concetti sopra esposti, possono nascere tante iniziative tese a far conoscere sempre di più e meglio la Serva di Dio in italia e all’estero.

Colui che “adotterà” un quadro, avrà così la gioia di vedere il proprio nome collocato nello spazio riservato all’iden-tificazione dell’opera stessa.

Adottare un quadro è soprattutto un gesto d’amore verso la Serva di Dio e un grande aiuto alla realizzazione di un progetto (Fondazione), che ha le sue radici in cielo.

termino questo scritto ricordando le parole di Don Luciano Candiollo in una testimonianza degli anni 80: “Spero che Maria dal cielo non abbia perso il “vizio” di “dare”; non solo questo perché è giusto ricordare che Maria ha sempre auspicato per i suoi benefattori l’evangelico “centuplo” assieme a pace e serenità.

G.G.

In occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, che si è tenuta a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011, i Musei Vaticani hanno “prestato” La Deposizione di Caravaggio al Museo del Prado.

Finestre Aperte 9

UNA POESIA PER IL QUADROLe poesie premiate

Rubrica a cura di Ludovica Mazzuccato

Ad ogni nuova iniziativa si rinnova lo stupore della nostra Redazione: è veramente straordinaria la “fedeltà” dei nostri poeti e, contemporaneamente, la partecipazione di tante penne inedite per il nostro trimestrale.

Oltre cento le poesie giunte da tutte le parti di Italia e anche dall’estero (Perù, Germania, ecc.); in grande crescita la partecipazione dei poeti veneti.

Alta la qualità e soprattutto stupefacente la capacità di andare “oltre” il quadro proposto; ciò ha reso arduo il compito della “giuria”.Gli autori delle liriche qui pubblicate saranno premiati ufficialmente in occasione degli eventi organizzati per la Giornata Mondiale

della Poesia (21 marzo 2012).Permetteteci di essere orgogliosi: la rubrica “Sulle ali della Poesia”, in cinque anni di attività, è riuscita a creare un “giardino” di oltre

mille poeti che, con i loro colori e i loro profumi, deliziano l’animo umano.

DEDICATO A MARIA BOLOGNESISERVA DI DIO

Clementina Lazzaridi Rovigo

tre alberi belli, cosa mi ispirate?Mi ispirate la Santissima trinità.O Beata!!! O Soave!!!O Dolce Luce Divina che brillisul mondo intero, noi tutti con le braccia alzate verso di te, ti chiediamo Misericordia e Amore.O Gesù, tu ci insegni chedobbiamo diventare come bambini gioiosi e innocenti,per comprendere la tua Verità,la tua Via e far parte della tua Vita.O Spirito Santo, Ospite Dolce dell’anima,giardino profumato, insegnaci ed aiutacia comprendere le Parole del Padre,facendoci entrare nella Sua Casa,dimorandone per l’eternità.

L’autrice è riuscita a trasformare il quadro in un’accorata preghiera che si ispira agli insegnamenti di Gesù. Poesia e pittura si abbracciano per amore di Dio.

IL POTERE DELLA SEMPLICITÀ

Federica Ambroso (18 anni)di Oppeano (VR)

Dalla finestra mi giungonopennellate di vivacità,tanta pace e una verde frescurache profuman di serenità.Fra alberi dai tronchi sinuosigiocano allegri fanciulli festosi,l’eco delle care voci si diffondee la natura ridente risponde.in quelle corse fanciulle mi perdo,riscopro il potere della semplicitàche, nell’altalena della nostra vita,sa donare grande felicità.

Questi versi, ben costruiti, riescono ad esprime con limpidezza il potere infinito della semplicità, preziosa dote della stessa Maria Bolognesi.

VERDE ETÀ

Salvatore Griecodi Prato (PO)

Contemplo!Privilegio di stelle,a pargoli lieti,in dono datonel sereno svago.Pensare e non obliare,chiedo a me solo:“Da loro può nascerequalcosa di bello?”La felice impressione,a prediligere m’induceil sì assoluto:le vite in erba,sono anime speciali!

Una poesia che si fa invito alla medita-zione e accoglie l’insegnamento evan-gelico di amare i bambini proprio come fece durante tutta la sua vita Maria Bolognesi.

10 Finestre Aperte

Sulle ali della Poesia

IL VIAGGIO DEI COLORI

Enrico Rossidi Ravenna (RA)

La casa dei coloriè il tuo cuore, Maria.

Lì si incontranoe ascoltano la tua vocedolce mentre assegna a ciascunole rispettive forme.

e da lì, dal tuo cuore grande di fede,partono portando con séla luce della tua gioia.

Passano dalla manoal pennello e sulla tela poi ognuno trova il proprio posto.

e cosa è ora la tela?È la vita che ride, Maria, nei tuoi occhiche l’hanno sognatacome nei giochi di piccoli angeliche corrono felicitra gli alberi.

Toccante lo stile del poeta che si rivol-ge direttamente a Maria Bolognesi, autrice del quadro. Così al lettore sembra quasi di vedere la tela bianca che lentamente si riempi di colore.

LA BAMBINA DIETRO LA TENDA

d. Daniele Donegàdi Canda (RO)

nel verde del pratoavvolto da un blu di cielocorrono e giocano i bambinitra i fiori e tra gli alberi.

Vola l’altalena oltre la finestrada dove sbircia con l’occhiouna fanciulla tra la tenda e sul davanzale un uccellino becchetta.

Sembra preclusa a quella fanciullala bellezza dei giochi dell’infanzia spensierataoccupata dai lavori nelle stanze di casa.

Ma lei ormai adulta non dimentica gli anni lontanise li porta sognandoli nel cuore e li accarezza con amore.

Guarda ancora quei bambinie fioriscono altri giardinitra le sue mani piene di atti generosiche profumano come quei prati.

Chi a lei si avvicina vede in quegli occhi grandilo stupore dell’infinitoche sa abbassarsi su ogni sospiro.

Il poeta, acuto osservatore, coglie un particolare del quadro e da esso tesse abilmente una storia che ci racconta di una spiritualità che ha il profumo di quella di Maria Bolognesi.

LA TUA VOCE

Stefano Caranti di S. M. Maddalena (RO)

Una fine tramatessuta tra cielo e terrada indossare con l’eleganza di un sorrisoad ogni battito di vita.

ti ho cercata nella notte custodendo in me la speranzadi vedere un mondo miglioree vagando tra foreste sconosciuteti ho trovata!

Ho visto i tuoi semi germogliaree giocose perle di rugiada nutrire le tue radici possentitra la terra arsa.

ti ho assaporatatra le urla mutenel giardino di cuori,e in silenzio mi hai deliziatodelle tue parole senza tempo.

Poi ti ho colto,inebriandomi della tua penetrante essenza,e respirato quell’umanità dimenticatache in noi ancora vive.

Il colore diventa suono: una voce. La voce di Maria Bolognesi che le orecchie sensibili dell’autore sanno ascoltare e comprendere in un viaggio sensoriale che tocca l’anima.

Le nostre iniziative “poetiche” sono sempre gratuite,

ma se all’atto della tua partecipazione hai la possibilità di inviarci

almeno qualche francobollo ci aiuterai a continuare il nostro cammino!

Finestre Aperte 11

Sulle ali della Poesia

NUOVE SPERANZE

Rosanna Ruffodi San Martino B. A. (VR)

Bisbigliano le foglie quando si raccontanoi segreti custoditinei vecchi tronchi.Spensierati fanciullisi rincorrono tra gli alberi,ascoltando attentiil brusio dei racconti.Senza un perché,i segreti si attorcigliano in lunghe trecce d’amoreche…appese ai ramigiovani della vitasi dondolanoin novelle altalene. Piano, pianoesaudiscono i desiderisciogliendo negli animifreschi di rugiadanuove speranze.

Metafore che si intrecciano per raccon-tarci con parole nuove ciò che le foglie, dipinte nel quadro, “bisbigliano”. L’in-chiostro diventa speranza che zampilla.

IL QUADRO DI MARIA

Bruno Tiberio di Concadirame (RO)

Bimbi tra i rami dondolantie mamme vigilanti, seduteall’ombra sotto gli alberied altre – tenere fanciulle –all’altalena tra i rami appesa.Chi corre nel pratoe batte le mani, chi canta, chi ride; si gioca e si vivesotto un cielo di Paradisoin un prato verde e di fiori.La finestra spalancata, riceveed emana il profumo della vita.Gioia intensa ed aria purarespira l’armonia del Creato.Dalle pennellate del Suo Cuore,una dolce musica ci parlae molto, molto in alto sale.

Una descrizione attenta e poetica del quadro che conduce per mano il lettore a scoprire il Creato e la straordinaria sensibilità della Serva di Dio.

UN DIPINTO UNA CAREZZA

Arnaldo Pavarindi Rovigo

in un dipinto parlantela natura si risvegliacome sul visoefficace una carezzatra pigolii d’uccellialla prima nota.Su prati più verditra gioco e meravigliasi spiegano alidi bimbi in festache alzando giulivile mani al cieloliberano la fantasia.Sono lorola nostra parte miglioredono celesteinatteso e insperato

Il testo poetico non delude le aspet-tative suscitate dal titolo e al lettore giunge quella carezza colorata che invita a custodire quella fanciullezza che è in ognuno di noi.

“uNa POeSia Per uN aNgeLO”Nuovo numero, nuova tematica. Inviateci entro il 14 novembre 2011, le poesie ispirate alla parola ANGELO – pensieri, emozioni, speranze, ecc. legati alla figura di un angelo – che non superino i 30 versi, in un’unica copia, corredata delle proprie generalità e dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali.Per spedire le opere (per posta, per fax o per e-mail in file .doc), per richiedere Finestre Aperte e ricevere informazioni, rivolgersi a:

Centro Maria Bolognesi - Via g. tasso, 49 - 45100 rovigotelefono e fax: 0425.27931e-mail [email protected] - www.mariabolognesi.it

Un invito particolare a partecipare rivolto ai bambini e ai ragazzi!

12 Finestre Aperte

Sulle ali della PoesiaIL MONDO SI FA BAMBINO

Enzo Cardonedi Pinerolo (TO)

È lieve il passo della vitadove ogni giovane creatura gioca spensierata.i bambini rincorrono il futuro,in un continuo fremito di mani e sorrisi colmi d’attesa.Un cielo azzurro smarginato di speranzacustodisce il ricamo ordito della gioia;la stessa gioia che l’iddio ha porto nel cuore del mondo.Alberi d’incantevole bellezza indicano “la via della felicità”,dove tutto è incontaminato.Una finestra sul mondo si spalanca oltre l’ignoto.Sorge l’incanto, dietro l’alito di un imposta verdeggiante.Dietro l’altalena su cui danza una tenera bimba,l’orizzonte sublima l’infinito…il mondo si fa bambino.L’insieme è un richiamo di pacemai pago del vociare fanciullesco.

Il poeta trasforma il quadro in una finestra aperta sulla speranza. Un mondo che si fa bambino per riscopri-re la semplicità e l’innocenza.

SeGnALAZiOne SPeCiALe

LA CASA DI MARIA

Giuseppe Gentilidi Terni

Polline vivo e vitale,l’amore che muovegiochi di bimbisu giacigli di verde.Un sigillo di tenerezza,giovani sterpiche appiccano linguesul tronco;antica gerarchiadi valoriil tetto rossoche guarda fuoricome una statuadi fronte all’eterno.Segnaletica di futuroper ottenere salvezza,la casa di Maria.Dalle finestrespalancate, vocidi chi non ha presagivanterie o un altrosogno stupido. Èrendimento di graziecontinuo casa di Maria.tra profumiche risananoogni atmosfera e il vento che bisbiglia per non svegliareil silenzio.

La poesia sposando uno stile un po’ naïf come quello del quadro, riesce a farci entrare nella casa dipinta da Maria Bolognesi per scoprire un mondo d’amore e di pace.

SeGnALAZiOne SPeCiALe al Gruppo “Mille Volti”

ALBERI BELLI … MA QUANTO SIETE UTILI!!

Fiorenza Bonfili di Milano

tre alberi, numero perfetto;sullo sfondo un gran prato ci giocano cinque bambini e una ragazza si dondola lieve sull’altalena, come un fiocco di neve.L’albero a sinistrachinando le sue frasche, volendo entrare nella casaattraverso la finestra,sembra dirci:“Ci sono molte foreste che stanno scomparendo; ma anche altri boschi cresciuti in dieci annie distrutti in dieci minuti.Ammirateci, come sempre ha fatto la Serva di Dio!!”...e Ora rifletto...Gli alberi sono belliin ogni stagione ci regalano fiori e frutti,utili perché producono ossigenoe senza di esso non vivremmo.La loro grandezza ci mostra la loro età,ma noi raramente di loro ci curiamo...Anni fa, un ippocastano secolare è stato abbattuto per sempre! non potrà più sentire il cinguettio degli uccellie neanche il fresco che prima si creava in cortile.Grazie, Maria Bolognesi, per il donoa noi di un quadro come il tuo...

Una poesia che con efficace semplicità ci conduce dalla contemplazione del quadro ad una riflessione ambientali-sta. L’autrice ci racconta che mondo triste sarebbe senza gli alberi.

Hai una raccolta di poesie nel cassetto?

inviala a:[email protected]

Finestre Aperte 13

L’articolo a mia firma “Silvia, la forza di una fragile creatura”, pub-blicato su Finestre Aperte (pag. 13 -2011/ii), terminava con un versetto del Profeta Aggeo: “Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa: in essa mi compiacerò e mani-festerò la mia gloria”.

tutti i Profeti, amici di Dio, si sono fatti voce di una nuova speranza: rico-struire nel nostro cuore e nella nostra storia la casa di Dio.

Perché questo invito alla speran-za?

Perché seguendo questo cammino si arriva ad avere l’intima certezza che dove Dio è di casa, lì cresce e fiorisce la nostra gioia: di là, la nostra pace germoglia, si diffonde e si dilata fino agli estremi confini della terra.

Si tratta di una gioia, contenuta, ma non nascosta, perché di una spe-ciale e visibile trasparenza, tale da essere colta anche come atto di fiducia in quel Padre Celeste, che è buono, misericordioso e che ci ama con una tenerezza infinita.

La parola “chiave” su cui riflettere è quindi la seguente: CASA.

Pensavo di parlarvi, cari amici let-tori, della casa natale di Silvia Maren-

SILVIA, LUCE D’AMORE

Oltre lo spazio e il tempo

da, ma mi sono accorta, nello stendere questo pensiero, che non è questa la casa di cui vi parlerò.

Lasciandomi allora guidare dall’ispirazione, amo riprendere in mano una poesia degli anni ’80, intito-lata “Luce d’Amore”, che così canta:

Ho dipinto staseranel cielola mia casa.Ora non vedo piùi muri di pietrarossi.non posso saliresu scale immenseall’ultimo piano.non posso toccarenei mobili sceltil’antico o il moderno.Con le mie maninon voglio accendereil fuoco nel caminetto.Perché ? Perché la mia casa ètrasparenza limpidacalore profondo:è luce d’amore. A questo punto potrebbe forse

nascere nei lettori una perplessità,

un dubbio; prevedo possibile anche un’obiezione o, forse, una domanda simile a questa: Giuseppina, ma dove ci stai portando?

A riflettere sull’abbinamento casa-trasparenza-luce d’amore.

Quando la nostra vita terrena – se vissuta bene ed in sintonia con la volontà di Dio – si chiuderà, avremo la gioia di capire se abbiamo rag-giunto l’obbiettivo: avere una casa in cielo!

infatti il cielo – lo dice bene San Paolo quando afferma che “la nostra patria è nei cieli” – è la meta a cui bisogna tendere nel cammino terreno.

Questa meta è sempre stata ben presente nella mente e nel cuore di Silvia.

tutto ha accettato dalle mani prov-vide di quel Padre, che ha messo sulle sue fragili spalle di bambina la Croce Santa del Figlio Suo.

“novello Cireneo” la nostra Silvia, che è arrivata “santa e immacolata” al termine della corsa, mi piace ricor-darla come fiore non colto né con-taminato dal peccato! Sono più che mai convinta che in quel 17 novembre 2008, poche ore prima della sua nasci-ta al Cielo, Gesù le abbia detto: “Oggi sarai con me in Paradiso”.

Silvia ha sempre volato alto, non si è mai abbattuta davanti alle innumere-voli difficoltà causatele dalla malattia, trovando forza e coraggio per non cedere, così da presentarsi davanti a Dio con la veste candida di una sposa.

Silvia, per me, è un capolavoro della grazia, un miracolo che la - tUttA SAntA - ha potuto compiere perché Silvia è stata affidata a Lei da mamma Assunta fin dal concepimento nel suo grembo.

Giuseppina Giacomini

14 Finestre Aperte

La meta del Pellegrino

UNA LODE AL CREATOIl Convento di San Francesco - Vico Equense (NA)

Lungo la strada gli ulivi dorati si alternano ai limoni dalle chiome rigonfie di frutti, adagiati alle rocce trapuntate di fichi d’india. Arrivati sulla collina, la natura prorompe con i suoi elementi in un’armonia corale, sfumando il verde degli alberi, le tonalità dell’immenso mare incantato e l’azzurro sfavillante del cielo.

È una lode al Creato lo spettacolo incantevole che si mostra alla vista del visitatore che spazia lo sguardo nell’infinito, osser-vando il Vesuvio, il Golfo di napoli, uno scorcio della Penisola Sorrentina e, se la foschia si è dileguata, le isole di Capri, ischia e Procida.

Ma non è tutto perché, da qui lo sguardo si spinge fino alle terme dello Scrajo ed al porticciolo di Vico equense.

È in questo paradiso che sorge il Convento di San Francesco.Se si percorre l’intero viale del giardino, lungo il quale sono

incastonate le raffigurazioni della Via Crucis ed immagini sacre, si giunge nel punto più alto del complesso, il belvedere, dove un’im-mensa statua di San Francesco domina l’orizzonte immenso.

Dai documenti si evince che il Convento, che oggi è anche sede di una pregevole biblioteca, fu ultimato nel 1668. La sua storia è collegata al rinvenimento, dopo l’anno 1000, di un’icona della Madonna nell’uliveto adiacente, da parte dei frati della Con-fraternita di Massaquano.

Questi ultimi istituirono il culto di recarsi quotidianamente sul luogo del ritrovamento per la visita e l’omaggio alla Vergine. nel corso degli anni, la pia pratica diventò faticosa per i frati che decisero di cedere il culto ed anche l’uliveto ai fratelli di Vico equense, con il permesso del re di napoli.

La sacra immagine fu collocata nella chiesa non ancora ulti-mata e, solo in seguito, fu costruita la navata.

il tempio, nel corso dei secoli, è stato interessato da interventi di ampliamento e di sistemazione; la prima chiesa fu trasformata in refettorio nel 1636. Di questa data si ha certezza per la pre-senza, in questo ambiente, di un affresco di Aldovico Spagnolo, artista di quell’epoca. Le maioliche che rivestono il refettorio, del 1740, furono un dono del re Ferdinando di napoli.

La chiesa è impreziosita da un monumentale organo del 1750, opera di un certo “Maurus a Posillipo”, come è scritto su di una targa rinvenuta negli anni ’60 in occasione dei lavori di restauro.

il Convento di San Francesco rientra tra gli itinerari campani di grande suggestione per l’incomparabile richiamo paesaggistico ma anche per l’atmosfera mistica che vi si respira e per i tesori di arte e di cultura che rappresentano un patrimonio di inestimabile valore della regione Campania.

Anna Manzi

Cari lettori, aspettiamo il vostro contributo per questa Rubrica: raccontateci i luoghi sacri che più vi stanno a cuore!

Finestre Aperte 15

in ordine di tempo, la rubrica “Bri-ciole di saggezza” è l’ultima nata.

Come un bambino, per crescere, ha bisogno del sostegno materno e del suo nutrimento, allo stesso modo, la nostra nuova “creatura” ha urgente bisogno della collaborazione dei nostri lettori per diventare “adulta” e “credibile”.

Frutto di un pensiero, concepito sull’onda della recente recessione eco-nomica mondiale, l’idea è esplosa in modo gioioso come un “ramo fiorito”, per portare un annuncio di solidarietà e di speranza.

Alla luce di quanto è pervenuto in redazione da parte dei lettori, mi pare di capire che abbiamo fatto centro! Si può e si deve andare avanti, senza fretta, per gradi quindi, in sintonia con il progetto base: dare solidarietà, dividere e condi-videre, sempre.

Le forti speculazioni di quest’agitato periodo storico, infatti, stanno mettendo il panico in vari settori, creando confu-sione e profonda sfiducia, non solo per il nostro futuro, ma anche per l’immediato domani: questo, infatti, si presenta pieno di ombre e, forse, anche di tenebre.

Personalmente vorrei invitare tutti alla calma e alla speranza, confidando nelle parole di Gesù che non solo ci ricorda come “ad ogni giorno basta la sua pena”, ma che c’invita pure a “cer-care le cose del cielo e che il resto ci sarà dato in sovrappiù”.

Mi corre l’obbligo, ora, di ringrazia-re ADeLiAnA per il suo lungo scritto, pieno di molteplici indicazioni, utili per raccogliere “tante, tante briciole di bontà, che sicuramente Maria Bolognesi apprezzerà”.

Le briciole di Adeliana sono tutte finalizzate a dare “ossigeno” al nostro Centro! Si tratta, infatti, di una serie d’iniziative, da programmare per tempo e da realizzare in proprio, per aumentare le entrate della nostra Associazione, la quale – nel corso del 2011 – ha visto un calo molto sensibile delle offerte, rispet-to a quelle pervenute nel 2010.

non vorrei deludere Adeliana dicen-dole che le sue “proposte” pensiamo di poterle realizzare nel medio e lungo

Parola d’ordine: RISPARMIARE dalle “piccole” cose

Briciole di saggezza di Giuseppina Giacominisaggezza

termine, ovvero dopo la Beatificazione della Serva di Dio, quando sicuramen-te tante persone – giovani e non più giovani – potrebbero spontaneamente venire in Via Giovanni tasso, al n. 49 per offrirci le loro mani, le loro braccia e i loro piedi, così da far vivere e mol-tiplicare la solidarietà. Saranno questi i “nuovi volontari della carità”, chiamati dal Signore ad operare nella sua vigna, nel nome e nel ricordo amoroso di Maria Bolognesi.

ed ora una puntualizzazione neces-saria.

nel precedente numero di Finestre Aperte, la sottoscritta sottolineava la parola: riSPArMiAre. Ci sono tanti modi per risparmiare, ma non sempre si ha la capacità di stabilire quando è bene risparmiare. Sicuramente per l’acquisto di beni superflui! Bello sarebbe - anzi, dovrebbe essere un dovere per tutti - fer-marsi e riflettere ogni volta che apriamo il portafoglio per pagare qualcosa.

Dico questo, perché – proprio di recente – sono stata sensibilmente col-pita dalla spesa sostenuta da una nostra carissima poetessa, desiderosa di farci pervenire, entro il 20 agosto, una sua nuova poesia dedicata al quadro di Maria Bolognesi.

timorosa di non arrivare a tempo, Paola – questo il nome della nostra amica – non ha esitato un secondo, facendo partire una raccomandata 1, per poi consegnare all’impiegato delle Poste ben 9 euro (vedi ricevuta!).

Quello di Paola è il caso più ecla-tante, ma confermo che tanti altri poeti, pur avendo la posta elettronica, non ne fanno uso, preferendo spedire le loro “opere” per posta! Diverse le raccoman-date semplici, di cui alcune con ricevuta di ritorno! non solo: molti poeti, per non piegare il foglio in cui è riportata

la loro poesia, lo spediscono in busta formato A4, andando incontro ad una spesa maggiore di almeno 80 centesimi di euro, rispetto ai 60 centesimi del for-mato classico.

Cari amici poeti, noi vi consideriamo tutti come appartenenti alla famiglia di Maria Bolognesi. Siate semplici, umili, come lo fu, sempre, la Serva di Dio. non diventiamo schiavi della burocrazia dei vecchi concorsi con la C maiuscola! il nostro è un “concorso” atipico: è, infatti, un’iniziativa poetica tesa a far conoscere Maria, questa nostra candida-ta alla Santità, per la quale si profila il traguardo della Beatificazione.

Maria Bolognesi, angelo consolatore – così ella è stata mirabilmente definita da Dina Borgia di torino in una sua let-tera del 1960 – vi invita a entrare nella sua casa, a portarvi il profumo dei vostri cuori, a consegnarle i vostri guai, i vostri malanni, tutte le vostre aspettative e i vostri desideri.

Siatene certi: Maria non vi deluderà!Questo pensiero finale lo indirizzo

anche a tutti coloro che avranno avuto la bontà di soffermarsi su questa pagina e di leggerla fino in fondo.

termino questo scritto, riportando in un riquadro, la seguente preghiera di raoul Follereau:

CRISTO NON HA MANI

Cristo non ha mani Ha soltanto le nostre maniPer fare il suo lavoro oggi.

Cristo non ha piediHa soltanto i nostri piediPer guidare gli uominiSui suoi sentieri.

Cristo non ha labbraHa soltanto le nostre labbra Per raccontare di sé agli uomini d’oggi.Cristo non ha mezziHa soltanto il nostro aiutoPer condurre gli uomini a sé.

noi siamo l’unica BibbiaChe i popoli leggono ancora.Siamo l’ultimo messaggio di Dioscritto in opere e parole.

16 Finestre Aperte

UN’ESTATE DEDICATA AGLI ALTRI

Missâo Belém chiama Maria Bolognesi di Luigi Ambrosini

Carissimi amici di Finestre Aperte, l’estate 2011 è ormai alle nostre spalle.

La stagione appena trascorsa ha visto un costante e con-tinuo fiorire di opere per la nostra “Missâo Belém” su cui sicuramente ha vigilato anche la nostra Maria Bolognesi.

Partiamo con alcune informazioni: a Sao Paulo, la più importante città del Brasile, dal 1° al 25 luglio, la missione di strada ha visto partecipi ben 150 missionari e volontari. Gra-zie a Dio, al termine di questa intensa evangelizzazione, ben 230 persone – i più poveri tra i poveri – hanno potuto entrare nelle “case” del Fondatore Padre Gianpietro Carraro, anche se ormai stracolme per i molteplici coordinamenti presenti nella megalopoli paulista.

trenta di queste persone sono uscite dalla “crackolandia”, il famigerato quartiere paulista dove il crack e altre droghe imperano, portando gli accaniti consumatori prima alla morte spirituale e poi a quella fisica, tra dolori e sofferenze impari.

Sua eminenza Don Odilo Pedro Scherer, Cardinale di Sao Paulo ha voluto offrire la propria solidarietà, sostenendo l’azione dei missionari in questo modo: ha personalmente concelebrato ben tre sante messe, andando ad unirsi a padre Gianpietro Carraro, davanti ad un altare sistemato sotto i ponti o negli angoli più malfamati.

ringraziamo quindi il Signore per aver illuminato sapien-temente il Cardinale e il fondatore di Missâo Belém, su come operare con le pastorali di strada e aiutare concretamente quei fratelli bisognosi di “conversione” così da corrispondere adeguatamente alla grazia di Dio, perché siamo tutti chiamati alla santità.

A Sao Paulo “il lavoro” non mancava, figuriamoci ad Haiti, dove – nell’indigenza più totale, tipica della zona di Waf Jeremy – nove missionari con quattro volontari italiani e mia cugina Fernanda si sono adoperati per ultimare la costru-zione della scuola voluta da Missâo Belém, per poi iniziare

quella di una Chiesa: in questo modo si potrà e si può portare la presenza di Cristo tra tante persone che vivono la loro “fede” tra un insieme di esperienze wodoo e credenze varie.

Durante il mese di luglio, è stato durissimo per i missio-nari esercitare la missione di strada a Sao Paulo, a causa di una temperatura che toccava zero gradi; altrettanto difficile, anzi quasi impossibile a Port au Prince, dove le temperature raggiungevano i 40° con un’umidità pari al 90-100%.

nugoli di zanzare impedivano anche il riposo notturno! e poi: lamenti continui, qualche rivolta popolare, mancanza totale di cibo ed acqua... La vita qui è al limite della soprav-vivenza: infatti, ben “sette cloache” si annidano a Waf Jeremy rendendo da una parte l’aria irrespirabile e, dall’altra, l’am-biente malsano che favorisce la proliferazione e la diffusione di malattie pericolosamente aggressive.

Parlando al telefono con Fernanda, ho compreso che in questo ambiente i missionari stanno dando veramente se stes-si e la loro vita! Magrissimi come grissini, nonostante siano spesso costretti a fermarsi perché il fisico cede e si ammala, sono sempre in continuo movimento, sia di giorno che di notte pur di portare e diffondere la parola di Dio ed anche per costruire materialmente – con i pochi mezzi a loro disposi-zione – le opere necessarie all’evangelizzazione, perché Dio è sempre il faro della loro e nostra meta e Gesù il modello di ogni progetto.

Sono convinto che solo una grande fiducia in Dio e nell’intercessione di Maria Bolognesi, sostenute da una preghiera confidente, possono permettere ai missionari e ai volontari di trovare sempre in tutto ciò che fanno la forza, la calma ed il conforto necessari per non crollare.

infatti, amo ripetere anche a me stesso quanto ho letto di recente in un opuscolo: “La forza [di Dio] sostiene chi è debole, la calma placa chi è agitato, il conforto ristora lo sconfortato”.

Come la nostra Serva di Dio si è sempre adope-rata per lenire le sofferenze altrui, dimentica di se stessa, così anche i nostri giovanissimi consacrati cercano di essere presenti dappertutto e provvedere a questi poverissimi e disperati abitanti della favela haitiana.

Mi sia consentito, ora, fare un breve cenno anche alla prima missione di strada, che è stata organizzata e che si è svolta in tempi diversi sia a Padova sia a Medjugorje.

Per l’occasione, a Padova sono confluiti tre missionari provenienti da Lamezia terme: Paulinho, Maria Cidinha e André e due missionari di Medju-gorje: i giovanissimi tamires e Daniel.

A loro si sono uniti anche i nostri volontari ita-liani, portando a termine una missione durata dieci giorni.Momento di preghiera “in strada”

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Missâo Belém chiama Maria Bolognesi di Luigi Ambrosini

La realizzazione di questo progetto, preceduto da una preparazione-forma-zione di due giorni, è stata accompa-gnata e sostenuta da preghiere, sante messe e adorazioni eucaristiche.

Così il 1° agosto missionari e volon-tari hanno potuto scendere in strada a Padova, nelle zone off-limit, quali quelle intorno all’Arcella, alla stazione ferroviaria e alla “zona banche”.

il tutto si è concluso il giorno 6 agosto, con una grande processione notturna in Corso Stati Uniti, strada dove giorno e notte giovanissime ragaz-ze sono costrette a vendersi per pochi euro.

Dopo questa forte esperienza ita-liana, dal 22 al 27 agosto ci siamo tra-sferiti a Medjugorje, per uno dei nostri consueti ritiri, sotto la guida di Padre Gianpietro Carraro.

in questo posto – dove la Madonna continua ad apparire e a donare i suoi messaggi – abbiamo visto la presenza di tante persone sante, che operano per il bene della realtà bosniaca e dell’uma-nità sofferente.

Questo santo pellegrinaggio ha visto partecipi, con padre Gianpietro, ben 1000 persone! Una sorta di “caro-vana” è partita da varie località italiane: una ventina di pullman, seguiti da 6 sacerdoti, tantissimi volontari e un’am-bulanza della croce bianca di Adria (rO), sempre disponibile. L’efficienza di questa organizzazione ha consentito ai pellegrini di stare tranquilli e sereni durante tutto il viaggio.

Quanta grazia Gesù... Quanta prote-zione Maria... che ringraziamo insieme al buon Dio per quanto ha permesso in così poco tempo.

Come dice Padre Gianpietro Carra-ro: “l’inedia è satanica, mentre il movi-mento è divino”.

È proprio vero, come ricordava il Cardinale Paulista, la Missâo Belém è ormai un’opera della Chiesa da cui tutta la Chiesa deve attingere per imparare a “curare” i nostri fratelli poveri in spirito e in materia”.

tutto questo però è possibile solo con l’uso quotidiano della preghiera, del diario spirituale e del lavoro.

Semper Jesus.

Il volto di Maria di Padre Stanislao Avanzo

Continua il nostro viaggio, guidato da Padre Stanislao Avanzo, per conoscere meglio Maria Bolognesi attraverso l’osservazione del suo bel viso. in questa tappa scopriremo un volto di giovane donna votato al servizio del suo prossimo; un’espressione amorevole che sarà sempre incastonata nel viso della Serva di Dio come una pietra preziosa.

IL VOLTO DELL’ALTRUISMO

QUINTA PUNTATA

MARIA, UNA “BADANTE” ECCEZIONALEC’è una foto che ritrae Maria mentre prepara il pranzo ai fratellini Bellato,

donando aiuto alla loro mamma malata che li osserva. intorno al tavolo di cucina sul quale sta lavorando, ci sono diverse bambine, un bambino piccolo accanto a Maria. Questa foto mi piace tantissimo. A volte mi fermo lungamente a contem-plarla e mi metto a pensare.

Maria che lavora e sorride è al centro della scena. tutti gli sguardi sono fissi su di lei, anche quello del bimbo che, sorretto da una giovane, in piedi sul tavolo, sembra molto divertito della scena.

Mi chiedo il perché di un’attenzione così intensa.i più piccoli guardano Maria che sta preparando un dolce (forse). La guardano

con l’acquolina in bocca. Ma non è solo questo. Mi sembra che guardino anche il modo di Maria di fare le cose più comuni, più semplici, il suo atteggiamento tra assorto e presente, al medesimo tempo, alle persone che la circondano.

È la serenità del suo volto che attira l’attenzione. È la pace che traspare dalla sua persona. È la dignità dei suoi gesti, la sicurezza nel lavoro di una donna che se ne intende di lavoro… Ma è anche l’espressione indefinibile di un’anima che vive in un mondo di silenzio interiore, di preghiera, di contemplazione.

Una donna che lavora, sicura del suo lavoro. Una donna che lavora e prega, perché la sua preghiera è incessante.

Maria ha sempre lavorato, anche se ammalata, a meno che l’infermità non fosse tale da renderla completamente inabile. essa è vissuta quasi sempre nella casa degli altri, ma dandosi da fare; giammai oziosa, disposta a qualsiasi lavoro che le sue forze le permettessero.

Sì, come una “badante”, donna servizievole, a imitazione di Cristo che è venuto non per essere servito, ma per servire. Una badante eccezionale.

Maria è vissuta per molto tempo con la famiglia di Angela e Ferdinando Piva. Aiutava a sbrigare le faccende di casa, si dedicava a qualsiasi lavoro richiesto dalla famiglia: casa, orto, campagna. Dava anche una mano ad Angela nel diffi-cile compito di preparare le figlie per la vita. e un giorno…

Un giorno, all’occorrenza (ma anche su invito del Signore) divenne anche educatrice e maestra d’asilo, lì, nel cortile dei signori Piva. Lei dirà di se stessa: “io non sono maestra. Cerco di sollevare le mamme, custodendo i loro bambini. io insegno ai bambini a pregare, insegno loro il catechismo della dottrina cristia-na e a leggere e scrivere”.

Ma quanto non dovrà soffrire la nostra povera Maria con le implicazioni della legge. essa infatti non era una vera maestra (era necessario esserlo a quel tempo in un asilo?). e allora, perché questa specie di inquisizione nel caso della Bolognesi, quando in altri casi le autorità neppure s’accorgevano del fatto? Ma le intenzioni dei malevoli, come abbiamo già detto, erano altre. Ma Dio venne in soccorso di Maria e tutto svanì come una nuvola di fumo che si disperde nel vento.

Maria accanto ai bambini Bellato

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A Maria Bolognesic/o Centro Maria Bolognesi

Via G. Tasso, 4945100 ROVIGO

La POSTA di MARIA

“Vi pensiamo con affetto”.

Ugolina, Camilla, Filippo, Loredana, Anna

“Ho sfiorato col cuore la tua bellezza e ho esultato, smarrita, nel tuo amore. Con grande affetto”. Ines Scarparolo

“Cari saluti pugliesi”. Marco Ferrari e famiglia

“Saluti e un caro ricordo”. Guido Serpetti e Anna Maria

“Ci si deve scottare fino all’osso per capire

cos’è la passione vera! Con fede”.

Salvatore Marsiglia

“Caro saluto”. Antonietta

“A Maria Bolognesi. ecco il mio saluto ed augurio estivo: la Signora di tutti i Popoli, con la tua intercessione, venga conosciuta, amata e pregata da tutti i tuoi amici e dagli ammiratori della tua intensa vita d’amore verso Dio e il prossimo”. Adriana

Avete accolto il nostro invito: ecco alcune delle vostre cartoline!

Cattedrale di St. John, Valletta, Malta

“Donna di tutti i Popoli”

Piazze – Altopiano di Piné

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Comunicazione per chi riceve Finestre Aperte

TUTELA DATI PERSONALI

nel rispetto di quanto disposto dal D. Lgs 196/2003 Le comunichiamo che i suoi dati fanno parte dell’archivio elettronico del Centro Maria Bolognesi e saranno usati esclusivamente per comunicarLe le nostre iniziative.in qualsiasi momento e gratuitamente Lei potrà richiedere modifiche, aggiornamenti, integrazione o cancellazione degli stessi attraverso richiesta scritta da inviare a:CentrO MAriA BOLOGneSi - via G. tasso, 49 - 45100 rOViGOin caso di cancellazione del nominativo non potremmo più spedirLe alcuna informazione.non ricevendo nessuna comunicazione in merito, ci consideriamo autorizzati a conservare nel nostro archivio elettronico i Suoi dati personali nel rispetto del D. Lgs 196/2003.La ringraziamo per l’attenzione e cogliamo l’occasione per augurare pace e serenità a Lei e a tutti i suoi cari, con un ricordo nella preghiera.

Centro Maria Bolognesi

Ci facciamo promotori di un invito che estendiamo a tutti e, in modo particolare, alle famiglie: prendere la buona abitudine di dire una pre-ghiera prima dei pasti.Non dobbiamo mai dare per scon-tato il “ben di Dio” che imbandisce le nostre tavole.Pregare è un segno di ringrazia-mento al Signore e di attenzione nei confronti di chi è meno fortunato di noi.

PRIMA DEI PASTI

Dio, amante della vita, che nutri gli uccelli del cielo e vesti i gigli dei campi, ti benediciamo per tutte le creature e per il cibo che stiamo per prendere. non permettere che ad alcuno manchi il necessario alimento. Fa’ che il nostro nutrimento ci serva per compiere meglio la tua volontà e per costruire il tuo regno.

Signore, che ci doni la gioia di stare attorno a questa tavola, radunaci tutti un giorno al banchetto del cielo.

Benedici, Signore, questa mensa e tutti coloro che l’hanno preparata e aiutaci a condividere il nostro pane con coloro che non ne hanno.

Benedici Signore questo cibo che per la tua bontà stiamo per prendere. Provvedine anche a coloro che non ne hanno e rendici partecipi alla tua benedizione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Cari Lettori,è doveroso per noi dare un riscontro dell’iniziativa “il francobollo della Carità”.Qui di seguito riportiamo il prospetto riassuntivo dei primi nove mesi del 2011, di quanto è stato raccolto e della destinazione delle offerte relative ad ogni trimestre.Potrebbero sembrare traguardi irrisori, ma in realtà sono cifre che, almeno per due motivi, hanno un grande valore.il primo motivo è che le persone che hanno donato uno o più francobolli, hanno rinunciato a qualcosa pur di aiutare il loro prossimo; il secondo è che c’è tanta miseria nel mondo perciò anche 0,60 E possono fare la differenza.Pensate che opera meravigliosa è la carità: rinunciamo ad un caffé e con i nostri 60 centesimi qualcuno può placare la fame con pane e latte.Vi siamo grati per come avete accolto l’iniziativa.Maria Bolognesi ha inviato tante lettere per aiutare i poveri e per consolare le persone che con lei si confidavano; oggi, in suo nome, i francobolli diventano un aiuto “diretto” a quegli ultimi da lei tanto amati.

I trimestre ricevuto in dono francobolli per un totale di E 120che sono stati destinati ai poveri che hanno bussato alla porta del Centro Maria Bolognesi.

II trimestre ricevuto in dono francobolli per un totale di E 311che sono stati destinati ai poveri che hanno chiesto aiuto a Padre Gianpietro Car-raro della Missione Belém.

III trimestre Da quantificare in seguito, perché ancora in corso. Quanto ci perverrà sarà destinato ai poveri che busseranno alla porta dell’Associazione A.i.t.Sa.M. di rovigo.

Vi rivolgiamo pertanto un caldo invito affinché la vosta collaborazione non venga meno, così da poter proseguire con un’iniziativa di solidarietà che porterà altri frutti di bene.È nostro desiderio “offrire i francobolli” del iV trimestre a Don Gastone Couli-baly, sacerdote del Mali, che abbiamo conosciuto nel periodo del suo soggiorno in italia, in cui ha conseguito il dottorato in teologia Biblica, preceduto dal con-seguimento della licenza in Sacra Scrittura.

IL FRANCOBOLLO DELLA CARITÀ

ATTENZIONE

Compila e spedisci questo tagliando per ricevere il materiale desiderato riguardante Maria Bolognesi e per segnalare eventuali variazioni di indirizzo.Anche il tuo contributo ci permette di far conoscere Maria Bolognesi. Verranno prese in considerazioni solo le richieste accompagnate da un contributo base di E 1,50 – anche in francobolli – per le spese di spedizione.

Cognome

Nome

Via

Cap. Città

q Variazione Indirizzo

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q Biografia

q Breve profilo

q Preghiera

Spedire a: Centro Maria Bolognesi - Via G. tasso, 49 - 45100 rovigo

Ogni mese, il giorno 30, alle ore 9.00

(se festivo ore 10.30),

viene celebrata una S. Messa

per la Serva di Dio Maria Bolognesi

presso il Tempio “La Rotonda” di Rovigo

Fotografa il Qr code e potrai vedere sul

cellulare il sito del Centro Maria Bolognesi.

(il servizio funziona solo su cellulari abilitati alla lettura Qr code)

Appuntamenti

Sabato 1° ottobre 2011 - ore 16.00 presso il Centro Maria BolognesiRovigo - Via Giovanni Tasso, 49

Inaugurazione della Mostra permanente dei dipinti della Serva di Dio

Venerdì 21 ottobre 2011 - ore 10.30 presso la Chiesa Parrocchiale

di S. Sebastiano MartireBosaro (RO)

87° Anniversario della nascita della Serva di Dio Maria Bolognesi

S. Messa