37
IN QUESTO NUMERO: •SOCIAL BOOK CLUB •TIFIAMO ASTOROI- DE DEI WU MING •THE BLACK CROWN PROJECT, IL GIOCO LETTERARIO DELLA RANDOM HOUSE •RELIRE, QUANDO LA DIGITALIZZAZIONE È DI STATO •“PAROLE E PIXEL”, IL PERCORSO DI LETTU- RA DEDICATO AI VI- DEOGAMES TUTTE LE NOVITÀ DI ROBA DA READER •TUTTE LE NEWS DI “INTO THE NETN.07 2013 magazine

Emagazine 07 2013

Embed Size (px)

DESCRIPTION

In questo numero: • Social Book Club •Tifiamo Astoroide dei Wu Ming •The Black Crown Project, il gioco letterario della Random House •ReLire, quando la digitalizzazione è di Stato •“Parole e Pixel”, il percorso di lettura dedicato ai videogames •Le classifiche di IBS, BookRepublic, Net-Ebook e Kindle store, aggiornate con i 5 eBook più venduti nel mese di settembre • In regalo un estratto dalle prime pagine di "Quando c'era Paolo Valenti" di Absolutely Free Editore • Into the net, tutte le ultime notizie dalla rete in fatto di editoria digitale riassunte in pochi tweet

Citation preview

Page 1: Emagazine 07 2013

IN QUESTO NUMERO:

•SOCIAL BOOK CLUB

•TIFIAMO ASTOROI-

DE DEI WU MING

•THE BLACK CROWN

PROJECT, IL GIOCO LETTERARIO DELLA RANDOM HOUSE

•RELIRE, QUANDO LA DIGITALIZZAZIONE È DI STATO

•“PAROLE E PIXEL”, IL PERCORSO DI LETTU-RA DEDICATO AI VI-DEOGAMES•TUTTE LE NOVITÀ DI ROBA DA READER•TUTTE LE NEWS DI “INTO THE NET”

N.07 2013

magazine

Page 2: Emagazine 07 2013

Il primo Magazine dedicato al panorama della nuova editoria

digitale. Notizie e retroscena del mondo degli eBook

e dell'editoria digitale. Un modo diretto per aumentare

il grado di “informazione” dei lettori sulle tematiche

editoriali che li interessano e riguardano direttamente.

N.07 - 2013e.Magazine

Page 3: Emagazine 07 2013

Il primo Magazine dedicato al panorama della nuova editoria

digitale. Notizie e retroscena del mondo degli eBook

e dell'editoria digitale. Un modo diretto per aumentare

il grado di “informazione” dei lettori sulle tematiche

editoriali che li interessano e riguardano direttamente.

N.07 - 2013e.Magazine

Page 4: Emagazine 07 2013

Le comunità dedicate ai libri sono molteplici sul web, a dispetto di chi ancora ritenga che la lettura sia un affare solitario che interes-sa a poche persone. Dai più noti Anobii e Goodreads alle comuni-tà locali che aprono pagine Face-book e forum dedicati ai lori libri e autori preferiti parte un forte e grande segnale: la lettura è social

e parlare di libri è trendy come mai prima d’ora. Ma quanto si può di fatto interagire online quando si parla di letteratura? Sappiamo già che le piattaforme come le sopracitate Anobii e Goodreads per-mettono all’utente di avere il proprio

scaffale di libri, di scoprire cosa leggo-no gli altri utenti e di seguire i consi-gli offerti dalla piattaforma stessa, sempre azzeccati grazie a un algorit-mo che calcola i tuoi gusti. Ma si può fare molto, molto di più:

- ci si può iscrivere a un gruppo all’in-terno delle piattaforme stesse, sce-gliendo quel-lo che ci si addice di più (i nostalgici della fanta-scienza anni Ottanta o le famose Janei-

2

N.07 - 2013

Editoriale

FOCUS ON

ReLire: quando la digitalizzazione è

di Stato

CLASSIFICHE E NOVITÀ

SCOPRI LE TOP 5, tutte le PROMOZIONI, IL PERCORSO

DI LETTURA E IL LIBRO DEL MESE

TIFIAMO ASTEROIDE INTO THE NET

THE BLACK CROWN PROJECT

Social

Book Club

LETTURE IN COMPAGNIA, SCAMBIO DI OPINIONI,

INCONTRI CON GLI AUTORI E

CONSIGLI DI LETTURA DAGLI AMICI ? ORMAI

AVVIENE TUTTO ONLINE

Nicoletta Azzolini

Page 5: Emagazine 07 2013

Le comunità dedicate ai libri sono molteplici sul web, a dispetto di chi ancora ritenga che la lettura sia un affare solitario che interes-sa a poche persone. Dai più noti Anobii e Goodreads alle comuni-tà locali che aprono pagine Face-book e forum dedicati ai lori libri e autori preferiti parte un forte e grande segnale: la lettura è social

e parlare di libri è trendy come mai prima d’ora. Ma quanto si può di fatto interagire online quando si parla di letteratura? Sappiamo già che le piattaforme come le sopracitate Anobii e Goodreads per-mettono all’utente di avere il proprio

scaffale di libri, di scoprire cosa leggo-no gli altri utenti e di seguire i consi-gli offerti dalla piattaforma stessa, sempre azzeccati grazie a un algorit-mo che calcola i tuoi gusti. Ma si può fare molto, molto di più:

- ci si può iscrivere a un gruppo all’in-terno delle piattaforme stesse, sce-gliendo quel-lo che ci si addice di più (i nostalgici della fanta-scienza anni Ottanta o le famose Janei-

2

N.07 - 2013

Editoriale

FOCUS ON

ReLire: quando la digitalizzazione è

di Stato

CLASSIFICHE E NOVITÀ

SCOPRI LE TOP 5, tutte le PROMOZIONI, IL PERCORSO

DI LETTURA E IL LIBRO DEL MESE

TIFIAMO ASTEROIDE INTO THE NET

THE BLACK CROWN PROJECT

Social

Book Club

LETTURE IN COMPAGNIA, SCAMBIO DI OPINIONI,

INCONTRI CON GLI AUTORI E

CONSIGLI DI LETTURA DAGLI AMICI ? ORMAI

AVVIENE TUTTO ONLINE

Nicoletta Azzolini

Page 6: Emagazine 07 2013

tes, le più accanite fan dei libri di Jane Austen);

- si può seguire un autore, grazie alle funzioni rss, per essere sempre aggior-nati sui suoi nuovi titoli in uscita, sulle interviste rilasciate, etc. Goo-dreads ti avverte addirit-tura via mail quando uno dei tuoi autori preferiti dedica un’ora del suo tempo a ri-spondere alle domande dei fan di-rettamente sulla piattaforma;

- si può entrare a far parte di un fo-rum dedicato a una saga, a un auto-re, a un genere (i forum dedicati alle saghe del momento e del passa-to sono attivissimi sul web, da Har-ry Potter a Game of Thrones, da Il Signore degli Anelli alla saga di Twilight) e commentare tutte le teorie interessanti e strampalate che vengono proposte;

-si può creare il proprio gruppo di lettu-ra, grazie a stru-menti quali Bookclu-bit, per

accordarsi con amici o persone dai gusti affini su un libro da leggere insieme in un dato periodo di tem-po.A volte le comunità online trovano la possibilità di uscire dal web e in-contrarsi, basti pensare alle conven-tion organizzate dagli utenti di Ano-bii o ai ritrovi delle Janeites. Ma la sicurezza e il conforto dell’anonima-to è forte per la maggior parte degli utenti che continuano a preferire

post e commenti per far sentire la propria voce. Una voce spesso curiosa, interessa-ta e pronta ad affrontare, grazie al-l’appoggio di virtualmente milioni di altri utenti, imprese che da sola non avrebbe avvicinato: è il caso del-la comunità Infinite Summer che è riuscita ad affrontare - in gruppo, raccontando mano a mano le impres-sioni di ciascuno - quel colosso che è “Infinite Jest” di David Foster Wallace, più di mille pagine per un romanzo difficile da seguire, un po’ fiction un po’ saggio, con storie e situazioni spesso slegate. Un capola-voro, ma difficile da digerire in soli-taria. Per questo basta essere con-nessi.

3

magazine

Mensile on line di informazio-ne librariaRegistrazione presso il Tribunale Civile di Roman° 269/2011 del 20-09-2011 Copia digitale gratuita

Edito da Absolutely Freevia Roccaporena, 44 00191 RomaIN REDAZIONE Daniele Azzolini direttore responsabile Moreno Scorpioni inchieste

Gianluca Comuniello recensioni Nicoletta Azzolini Oscar Manciniinterviste e rubriche Ivan Pasquariello segreteria redazione Francesca Cicchitti pubblicità visita il sito absolutelyfree.it

Page 7: Emagazine 07 2013

tes, le più accanite fan dei libri di Jane Austen);

- si può seguire un autore, grazie alle funzioni rss, per essere sempre aggior-nati sui suoi nuovi titoli in uscita, sulle interviste rilasciate, etc. Goo-dreads ti avverte addirit-tura via mail quando uno dei tuoi autori preferiti dedica un’ora del suo tempo a ri-spondere alle domande dei fan di-rettamente sulla piattaforma;

- si può entrare a far parte di un fo-rum dedicato a una saga, a un auto-re, a un genere (i forum dedicati alle saghe del momento e del passa-to sono attivissimi sul web, da Har-ry Potter a Game of Thrones, da Il Signore degli Anelli alla saga di Twilight) e commentare tutte le teorie interessanti e strampalate che vengono proposte;

-si può creare il proprio gruppo di lettu-ra, grazie a stru-menti quali Bookclu-bit, per

accordarsi con amici o persone dai gusti affini su un libro da leggere insieme in un dato periodo di tem-po.A volte le comunità online trovano la possibilità di uscire dal web e in-contrarsi, basti pensare alle conven-tion organizzate dagli utenti di Ano-bii o ai ritrovi delle Janeites. Ma la sicurezza e il conforto dell’anonima-to è forte per la maggior parte degli utenti che continuano a preferire

post e commenti per far sentire la propria voce. Una voce spesso curiosa, interessa-ta e pronta ad affrontare, grazie al-l’appoggio di virtualmente milioni di altri utenti, imprese che da sola non avrebbe avvicinato: è il caso del-la comunità Infinite Summer che è riuscita ad affrontare - in gruppo, raccontando mano a mano le impres-sioni di ciascuno - quel colosso che è “Infinite Jest” di David Foster Wallace, più di mille pagine per un romanzo difficile da seguire, un po’ fiction un po’ saggio, con storie e situazioni spesso slegate. Un capola-voro, ma difficile da digerire in soli-taria. Per questo basta essere con-nessi.

3

magazine

Mensile on line di informazio-ne librariaRegistrazione presso il Tribunale Civile di Roman° 269/2011 del 20-09-2011 Copia digitale gratuita

Edito da Absolutely Freevia Roccaporena, 44 00191 RomaIN REDAZIONE Daniele Azzolini direttore responsabile Moreno Scorpioni inchieste

Gianluca Comuniello recensioni Nicoletta Azzolini Oscar Manciniinterviste e rubriche Ivan Pasquariello segreteria redazione Francesca Cicchitti pubblicità visita il sito absolutelyfree.it

Page 8: Emagazine 07 2013

I Wu Ming sono i mandanti morali (ma anche materiali) della raccolta di raccon-ti dell’estate 2013, “Tifiamo asteroi-de”, diffusa come un virus di nicchia dal blog Giap. La genesi della raccolta è di quelle lampo: l’iniziativa è stata lanciata il 6 giugno 2013 con un appello su twit-ter insieme all’hastag #tifiamoasteroi-de per partecipare al progetto con un racconto di fantascienza (da un’idea di Alberto Bira-ghi).Inutile - e sarca-stico - dire che la proposta è

stata raccolta in massa («Non è stato faci-le gestire l’abnorme mole di materiali ricevuti, a riprova che questo governo è molto apprezzato», scrivono i Wu Ming) e il risultato è l’eBook “Tifiamo Asteroi-de, Cento storie sulla fine catastrofica del Governo Letta”.

Tifiamo Asteroide è uscito il 10 agosto 2013, 64 giorni in tutto per incastrare il curatore, Mauro Vanetti, raccogliere 100 racconti, fare l’editing (a cura di Simona Ardito, Roberto Gastaldo, Natale aka VecioBaeordo, Mauro Va-netti e Alessandro Villari), trovare la copertina (di Luigi Farrauto), scrivere la prefazione (di Vanetti) e la postfazio-ne (di Wu Ming), progettare e impagina-re (Simona Ardito) e poi pubblicare, in un pdf gratuito (che si trova anche in formato ePub a questo indiriz-zo, come tutti gli altri libri pub-blicati dal collettivo). Tempi record da far invidia a qualsiasi editore per un libro che aveva una sola indicazione: il finale.Tutti i racconti dovevano infatti essere rigorosamente conclusi con:

“Dopo il boato assor-

dante, con le orecchie

che fischiavano, sen-

tivamo ancora quel-

la musica. Dove fino

a un istante prima

si trovava Enrico Let-

ta, capo del governo

di larghe intese, si apriva

una spaventosa voragine.

Dall’enorme cratere si leva-

vano nubi di fumo nero.”

Seicentosessanta pagine e cento raccon-ti (più uno) di alieni e cloni per racconta-re la fine – desiderata, sperata, evocata – del governo Letta. Una fine che ha pro-vocato oltre 70mila download, un nu-

4

SPECIALE

Un hastag per far cadere un meteorite sul Governo

Letta

Moreno Scorpioni

È boom di download per l’eBook del collettivo di scrittori bolognesi

Wu Ming che, con più di cento racconti di ambientazione sci-fi,

racconta la fine del governo Letta.

Page 9: Emagazine 07 2013

I Wu Ming sono i mandanti morali (ma anche materiali) della raccolta di raccon-ti dell’estate 2013, “Tifiamo asteroi-de”, diffusa come un virus di nicchia dal blog Giap. La genesi della raccolta è di quelle lampo: l’iniziativa è stata lanciata il 6 giugno 2013 con un appello su twit-ter insieme all’hastag #tifiamoasteroi-de per partecipare al progetto con un racconto di fantascienza (da un’idea di Alberto Bira-ghi).Inutile - e sarca-stico - dire che la proposta è

stata raccolta in massa («Non è stato faci-le gestire l’abnorme mole di materiali ricevuti, a riprova che questo governo è molto apprezzato», scrivono i Wu Ming) e il risultato è l’eBook “Tifiamo Asteroi-de, Cento storie sulla fine catastrofica del Governo Letta”.

Tifiamo Asteroide è uscito il 10 agosto 2013, 64 giorni in tutto per incastrare il curatore, Mauro Vanetti, raccogliere 100 racconti, fare l’editing (a cura di Simona Ardito, Roberto Gastaldo, Natale aka VecioBaeordo, Mauro Va-netti e Alessandro Villari), trovare la copertina (di Luigi Farrauto), scrivere la prefazione (di Vanetti) e la postfazio-ne (di Wu Ming), progettare e impagina-re (Simona Ardito) e poi pubblicare, in un pdf gratuito (che si trova anche in formato ePub a questo indiriz-zo, come tutti gli altri libri pub-blicati dal collettivo). Tempi record da far invidia a qualsiasi editore per un libro che aveva una sola indicazione: il finale.Tutti i racconti dovevano infatti essere rigorosamente conclusi con:

“Dopo il boato assor-

dante, con le orecchie

che fischiavano, sen-

tivamo ancora quel-

la musica. Dove fino

a un istante prima

si trovava Enrico Let-

ta, capo del governo

di larghe intese, si apriva

una spaventosa voragine.

Dall’enorme cratere si leva-

vano nubi di fumo nero.”

Seicentosessanta pagine e cento raccon-ti (più uno) di alieni e cloni per racconta-re la fine – desiderata, sperata, evocata – del governo Letta. Una fine che ha pro-vocato oltre 70mila download, un nu-

4

SPECIALE

Un hastag per far cadere un meteorite sul Governo

Letta

Moreno Scorpioni

È boom di download per l’eBook del collettivo di scrittori bolognesi

Wu Ming che, con più di cento racconti di ambientazione sci-fi,

racconta la fine del governo Letta.

Page 10: Emagazine 07 2013

mero impressionante per il mercato del libro digitale italiano.Prova superata dunque per il collettivo letterario dei senza nome (nonostante i nomi si conoscano più che bene), atti-vo dal 1999 ma che ha saputo adattarsi ai tempi che cambiano facendo del web

la propria fucina artistica. Non solo l’intensa attività avviata sul blog Giap, caffè virtuale intorno a cui il collettivo crea community intavolan-do discussioni su politica, attualità e letteratura, ma anche le forti innova-zioni in tema di copyright a cui l’edi-tore (e che editore!) si è dovuto con-frontare.Einaudi infatti, per assicurarsi la pubblicazione delle opere di Wu Ming ha dovuto accogliere la partico-lare posizione degli autori in ordine al diritto d’autore: tutte le opere di Wu Ming sono pubblicate sotto li-cenza Creative Commons e dal sito

ufficiale del gruppo è possibile scarica-re i testi integrali, per i quali è consenti-ta una riproduzione (totale o parziale) in qualunque formato, tranne che per scopi commerciali.

Le particolarità però non finiscono di certo qui: i Wu Ming rifiutano infatti di mettersi in posa per servizi fotografici e han-no come politica di non apparire mai in video. Non hanno mai accetta-

to inviti a trasmissioni televisive e nem-meno sul loro sito ufficiale sono dispo-nibili immagini dei loro volti. La loro policy è quella di apparire soltanto di persona, in carne e ossa, al motto di: «Trasparenti verso i lettori, opachi ver-so i media». Che strumentalizzano, ma-nipolano e modificano. L’unico a sal-varsi, ancora una volta, è il web, sovra-no buono di una democrazia assopita.

5

visita il sito absolutelyfree.it

Il collettivo dichiara: “«La raccolta nasce dal mondo che gira intorno a Giap e alla

sinistra di movimento dove c’è un fastidio forte verso il governo di larghe intese, dal semplice “Che se ne vadano tutti” al ragio-namento sulla necessità di far cadere que-

sto Governo che come quello precedente si basa su uno stato di eccezionalità persisten-

te. Abbiamo dato voce a chi vuole uscire dalla cappa di silenzio, conformismo e mo-

derazione politica in cui sembra che l’unico dibattito sia tra Berlusconi e il Pd che in

realtà sono alleati»”

Page 11: Emagazine 07 2013

mero impressionante per il mercato del libro digitale italiano.Prova superata dunque per il collettivo letterario dei senza nome (nonostante i nomi si conoscano più che bene), atti-vo dal 1999 ma che ha saputo adattarsi ai tempi che cambiano facendo del web

la propria fucina artistica. Non solo l’intensa attività avviata sul blog Giap, caffè virtuale intorno a cui il collettivo crea community intavolan-do discussioni su politica, attualità e letteratura, ma anche le forti innova-zioni in tema di copyright a cui l’edi-tore (e che editore!) si è dovuto con-frontare.Einaudi infatti, per assicurarsi la pubblicazione delle opere di Wu Ming ha dovuto accogliere la partico-lare posizione degli autori in ordine al diritto d’autore: tutte le opere di Wu Ming sono pubblicate sotto li-cenza Creative Commons e dal sito

ufficiale del gruppo è possibile scarica-re i testi integrali, per i quali è consenti-ta una riproduzione (totale o parziale) in qualunque formato, tranne che per scopi commerciali.

Le particolarità però non finiscono di certo qui: i Wu Ming rifiutano infatti di mettersi in posa per servizi fotografici e han-no come politica di non apparire mai in video. Non hanno mai accetta-

to inviti a trasmissioni televisive e nem-meno sul loro sito ufficiale sono dispo-nibili immagini dei loro volti. La loro policy è quella di apparire soltanto di persona, in carne e ossa, al motto di: «Trasparenti verso i lettori, opachi ver-so i media». Che strumentalizzano, ma-nipolano e modificano. L’unico a sal-varsi, ancora una volta, è il web, sovra-no buono di una democrazia assopita.

5

visita il sito absolutelyfree.it

Il collettivo dichiara: “«La raccolta nasce dal mondo che gira intorno a Giap e alla

sinistra di movimento dove c’è un fastidio forte verso il governo di larghe intese, dal semplice “Che se ne vadano tutti” al ragio-namento sulla necessità di far cadere que-

sto Governo che come quello precedente si basa su uno stato di eccezionalità persisten-

te. Abbiamo dato voce a chi vuole uscire dalla cappa di silenzio, conformismo e mo-

derazione politica in cui sembra che l’unico dibattito sia tra Berlusconi e il Pd che in

realtà sono alleati»”

Page 12: Emagazine 07 2013

Il colosso editoriale Random House è noto per i suoi best-seller, dall’inarrestabi-le trilogia delle Sfumature di Grigio ai sem-preverdi lavori di Dan Brown . Sembre-rebbe plausibile che una tale macchina preferisca sempre viaggiare su strade sicu-re, invece la casa editrice ci stupisce met-tendo in campo un prodotto decisa-mente innovativo: si tratta di “The Black Crown Project”, un fiction-ga-me interattivo e gratuito. L’ambientazione è un mondo distopi-co, che ricorda il futuro-passato steam-punk e gli orrori lovecraftiani,

I lettori/giocatori cominciano la loro av-ventura come impiegati, appena assunti, al misterioso Widsith Institute, dove verrà loro chiesto di compilare un questionario.La sinossi ufficiale promette un mondo di esplorazione, una serie di incontri bizzarri

e un’esperienza surreale e ricca di immagi-nazione, che porterà l’utente a scoprire mano a mano cosa si cela dietro il Black Crown Project del titolo.

Il creatore e scrittore Rob Sherman è un affezionato dei generi horror e sci-fi e il progetto è un misto ben bilanciato fra i due e il protagonista deve sempre guardar-si le spalle, perché difficilmente capirà di chi potersi fidare e di chi no.

Lo stile di Sher-man punta tutto sul mistero e cer-ca di tenere il letto-re sul chi vive, de-pistandolo in alcu-ni casi. Proprio lo stile avvincente dell’autore ha con-

vinto una casa editrice piuttosto tradiziona-le come la Random House a puntare su un libro-gioco interattivo online. Dan Franklin, che all’interno dell’azienda si occupa di digital publishing, sottolinea come in questo caso più che in altri il me-dium sia stato scelto appositamente per accompagnare al meglio la storia e l’am-bientazione.Rob Sherman si presentò alla casa editrice

con una valigia in ma-no, una valigia piena di strani artefatti. La stes-sa valigia si incontra all’inizio del gioco e contiene degli indizi fondamentali.A seconda dell’ordine con cui il lettore guar-da gli oggetti, la storia prende delle pieghe differenti.

6

Nicoletta Azzolini

NOVITÀ

The Black

Crown Project:

il gioco narrati-vo targato Ran-

dom House

Page 13: Emagazine 07 2013

Il colosso editoriale Random House è noto per i suoi best-seller, dall’inarrestabi-le trilogia delle Sfumature di Grigio ai sem-preverdi lavori di Dan Brown . Sembre-rebbe plausibile che una tale macchina preferisca sempre viaggiare su strade sicu-re, invece la casa editrice ci stupisce met-tendo in campo un prodotto decisa-mente innovativo: si tratta di “The Black Crown Project”, un fiction-ga-me interattivo e gratuito. L’ambientazione è un mondo distopi-co, che ricorda il futuro-passato steam-punk e gli orrori lovecraftiani,

I lettori/giocatori cominciano la loro av-ventura come impiegati, appena assunti, al misterioso Widsith Institute, dove verrà loro chiesto di compilare un questionario.La sinossi ufficiale promette un mondo di esplorazione, una serie di incontri bizzarri

e un’esperienza surreale e ricca di immagi-nazione, che porterà l’utente a scoprire mano a mano cosa si cela dietro il Black Crown Project del titolo.

Il creatore e scrittore Rob Sherman è un affezionato dei generi horror e sci-fi e il progetto è un misto ben bilanciato fra i due e il protagonista deve sempre guardar-si le spalle, perché difficilmente capirà di chi potersi fidare e di chi no.

Lo stile di Sher-man punta tutto sul mistero e cer-ca di tenere il letto-re sul chi vive, de-pistandolo in alcu-ni casi. Proprio lo stile avvincente dell’autore ha con-

vinto una casa editrice piuttosto tradiziona-le come la Random House a puntare su un libro-gioco interattivo online. Dan Franklin, che all’interno dell’azienda si occupa di digital publishing, sottolinea come in questo caso più che in altri il me-dium sia stato scelto appositamente per accompagnare al meglio la storia e l’am-bientazione.Rob Sherman si presentò alla casa editrice

con una valigia in ma-no, una valigia piena di strani artefatti. La stes-sa valigia si incontra all’inizio del gioco e contiene degli indizi fondamentali.A seconda dell’ordine con cui il lettore guar-da gli oggetti, la storia prende delle pieghe differenti.

6

Nicoletta Azzolini

NOVITÀ

The Black

Crown Project:

il gioco narrati-vo targato Ran-

dom House

Page 14: Emagazine 07 2013

La storia è un work in pro-gress e verrà ag-giornata mano a mano nei prossi-mi mesi (ma l’au-tore promette di non perdere mail il filo della matassa!).

Per gli utenti che volessero avere una prospettiva più chiara dei misteri del Widsith Institute, la casa editrice ha messo in vendita una serie di eBook correlati e per chi volesse invece procedere più rapidamente nella storia è previsto un account premium. La casa editrice punta, infatti, sugli uten-ti cosiddetti web-savvy, gli esperti del digitale, nativi e non, che leggono onli-

ne e già mischiano senza problemi gene-ri e media, passando da un film a un gio-co, da un fumetto a una serie tv senza battere ciglio.Sono lettori curiosi, intraprendenti ma sono anche lettori che pretendono, non si accontentano e le case editrici hanno cominciato a farci i conti.

Un’ultima nota è da dedicare al lato tecnico: per creare la piattaforma e la giusta dose di interattività, la Random House si è rivolta ai veri esperti nel settore dei narrative game onli-ne: l’azienda Failbetter Ga-mes, creatrice della piattafor-ma Storynexus, sistema appo-sitamente creato per gestire le narrazioni online.

Ma di questo parleremo nel prossimo numero.

7

visita il sito absolutelyfree.it

DA SINISTRA A DESTRA - Alexis Kennedy di Failbetter Games, l’autore Rob Sherman e Dan Franklin,

digital publisher per la Random House.

Page 15: Emagazine 07 2013

La storia è un work in pro-gress e verrà ag-giornata mano a mano nei prossi-mi mesi (ma l’au-tore promette di non perdere mail il filo della matassa!).

Per gli utenti che volessero avere una prospettiva più chiara dei misteri del Widsith Institute, la casa editrice ha messo in vendita una serie di eBook correlati e per chi volesse invece procedere più rapidamente nella storia è previsto un account premium. La casa editrice punta, infatti, sugli uten-ti cosiddetti web-savvy, gli esperti del digitale, nativi e non, che leggono onli-

ne e già mischiano senza problemi gene-ri e media, passando da un film a un gio-co, da un fumetto a una serie tv senza battere ciglio.Sono lettori curiosi, intraprendenti ma sono anche lettori che pretendono, non si accontentano e le case editrici hanno cominciato a farci i conti.

Un’ultima nota è da dedicare al lato tecnico: per creare la piattaforma e la giusta dose di interattività, la Random House si è rivolta ai veri esperti nel settore dei narrative game onli-ne: l’azienda Failbetter Ga-mes, creatrice della piattafor-ma Storynexus, sistema appo-sitamente creato per gestire le narrazioni online.

Ma di questo parleremo nel prossimo numero.

7

visita il sito absolutelyfree.it

DA SINISTRA A DESTRA - Alexis Kennedy di Failbetter Games, l’autore Rob Sherman e Dan Franklin,

digital publisher per la Random House.

Page 16: Emagazine 07 2013

LA NOVITÀ

ReLire: quando la di-gitalizzazio-ne è di Stato

Iniziamo col capire meglio cosa si propone ReLire (“Registre des Li-vres Indisponibles en Réédition Élec-tronique”): con questo nome, come recita la pagina ufficiale, si intende il programma elaborato con la legge n.2012-287 del 1 marzo 2012, che, grazie al Decreto approvato in data 27 febbraio 2013, «crea le condizio-

ni giuridiche per lo sfruttamento digita-le delle opere “non disponibili” del Ven-tesimo secolo, ren-dendone possibile la digitalizzazione ed

evitando il riesame caso per caso di ciascun contratto di edizione». Si tratta, in sostanza, di una modifica alla legge francese sul copyright, che, «senza mettere in discussione il principio del diritto, né la titolarità dei detentori dello stesso», si occu-pa del passaggio in digitale delle ope-re non disponibili pubblicate prima del 2001; lo sfruttamento digitale è affidato a una società di gestione col-lettiva, la Sofia (Société française des intérêts des auteurs de l’écrit), sotto la giurisdizione della Bibliothèque

Nationale de France, che agisce in nome dei titolari dei diritti. La lista iniziale, attualmente consultabile in rete, comprende sessantamila titoli la cui digitalizzazione è prevista en-tro il 21 settembre di quest’anno.Ma quali sono i parametri di legge per determinare se un libro possa davvero rientrare nel registro di rie-dizione digitale? La pagina ReLire, in merito, stabili-sce tre fondamentali criteri:1. il libro è ancora protetto

da copyright;

8

È ufficialmente operativo il programma ReLire, creato dalla Bibliothèque Nationale

de France per lo sfruttamento economico in versione digitale dei libri non più “disponibili”.

E di nuovo divampa in tutto il mondo l’indignazione

degli autori, già protagonisti di varie proteste

contro il controverso progetto.

Moreno Scorpioni

Page 17: Emagazine 07 2013

LA NOVITÀ

ReLire: quando la di-gitalizzazio-ne è di Stato

Iniziamo col capire meglio cosa si propone ReLire (“Registre des Li-vres Indisponibles en Réédition Élec-tronique”): con questo nome, come recita la pagina ufficiale, si intende il programma elaborato con la legge n.2012-287 del 1 marzo 2012, che, grazie al Decreto approvato in data 27 febbraio 2013, «crea le condizio-

ni giuridiche per lo sfruttamento digita-le delle opere “non disponibili” del Ven-tesimo secolo, ren-dendone possibile la digitalizzazione ed

evitando il riesame caso per caso di ciascun contratto di edizione». Si tratta, in sostanza, di una modifica alla legge francese sul copyright, che, «senza mettere in discussione il principio del diritto, né la titolarità dei detentori dello stesso», si occu-pa del passaggio in digitale delle ope-re non disponibili pubblicate prima del 2001; lo sfruttamento digitale è affidato a una società di gestione col-lettiva, la Sofia (Société française des intérêts des auteurs de l’écrit), sotto la giurisdizione della Bibliothèque

Nationale de France, che agisce in nome dei titolari dei diritti. La lista iniziale, attualmente consultabile in rete, comprende sessantamila titoli la cui digitalizzazione è prevista en-tro il 21 settembre di quest’anno.Ma quali sono i parametri di legge per determinare se un libro possa davvero rientrare nel registro di rie-dizione digitale? La pagina ReLire, in merito, stabili-sce tre fondamentali criteri:1. il libro è ancora protetto

da copyright;

8

È ufficialmente operativo il programma ReLire, creato dalla Bibliothèque Nationale

de France per lo sfruttamento economico in versione digitale dei libri non più “disponibili”.

E di nuovo divampa in tutto il mondo l’indignazione

degli autori, già protagonisti di varie proteste

contro il controverso progetto.

Moreno Scorpioni

Page 18: Emagazine 07 2013

2. il libro è stato pubblicato

fra il 1 gennaio 1901 e il 31 di-

cembre 2000;

3. il libro non è più soggetto

ad alcuna forma di pubblicazio-

ne, sia essa cartacea o digitale.

Punto delicato della questione ReLi-re è quello legato alla gestione collet-tiva. La legge concede infatti alla So-fia la facoltà di consegnare delle auto-rizzazioni di sfruttamento a degli edi-tori per le opere entrate in gestione collettiva. Le autorizzazioni concer-nono esclusivamente lo sfruttamento digitale del libro e non il suo sfrutta-mento in formato cartaceo.

Cosa ne viene agli autori? Secondo ReLire: «la possibilità che le [loro] opere siano di nuovo commercializza-te in formato digitale. La Sofia rap-presenterà i vostri interessi presso tutti i potenziali utilizzatori e vi verse-rà una remunerazione in cambio dei nuovi sfruttamenti». Per gli editori che detengano i diritti di sfruttamen-to cartaceo di un’opera, invece, colla-borare con ReLire significa ricevere una proposta di autorizzazione di sfruttamento esclusiva di dieci anni, implicitamente rinnovabile, per sfrut-tare il libro in formato digitale, senza dover firmare un contratto digitale con l’autore o i detentori dei diritti d’autore. La licenza di sfruttamento

va utilizzata en-tro un termine massimo di tre anni, dopodi-ché l’editore perde il diritto all’esclusività. Tuttavia, se l’editore non dovesse accetta-re tali condizio-ni entro due me-si (e la proposta sarà considera-

ta rifiutata anche solo in assenza di replica), la Sofia potrà accordare un’autorizzazione di sfruttamento non esclusivo, di cinque anni, a qualsiasi altra casa edi-trice ne faccia richiesta. L’editore della versione cartacea e l’autore sa-ranno poi remunerati dalla Sofia, in pari quantità, per lo sfruttamento di-gitale del libro. Di contro, se a dete-nere tutti i diritti di pubblicazione è il solo autore, l’opzione di sfrutta-mento quinquennale non esclusivo sarà ugualmente aperta a tutti gli edi-tori, incluso quello originario.Nonostante la pagina ufficiale di Re-Lire si adoperi il più possibile per tranquillizzare autori e detentori di diritti, l’approvazione del decreto legge non ha acquietato l’allarme di coloro che, già all’epoca della sua discussione in Parlamento, parlavano di violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Oltre a puntualizzare la scarsa accuratezza del database (nel quale, secondo alcune ricerche, sa-rebbero già presenti più di 500 ope-re pubblicate dopo il 1 gennaio 2001), gli autori hanno sottolineato

che le proposte con-dizioni degli accor-di di sfruttamento – il cui scopo è «svi-luppare delle rela-zioni contrattuali che permettano di

assicurare la massima disponibilità possibile delle opere» – non pongo-no le basi perché gli autori si trovino in una posizione contrattuale partico-larmente vantaggiosa.

Il fatto che le opere vengano digitaliz-zate (con fondi pubblici) per finalità commerciali, a differenza di simili e già contestati progetti come quello di Google Books o dell’HathiTrust, è stato per gli autori motivo di parti-colare scandalo. E un grafico creato dal sito TeamAlexandriZ mette in evidenza come oltre il 75% dei 60.000 titoli inclusi nella prima tran-che di digitalizzazione risalgano agli ultimi due decenni del Ventesimo secolo. Opere di autori viventi che, scrive il blog the Digital Reader, «avrebbero potuto accordarsi per far uscire nuove edizioni (se l’avessero voluto) e che, grazie a ReLire (…), avranno la fortuna di venir privati di questa opzione».

9

Page 19: Emagazine 07 2013

2. il libro è stato pubblicato

fra il 1 gennaio 1901 e il 31 di-

cembre 2000;

3. il libro non è più soggetto

ad alcuna forma di pubblicazio-

ne, sia essa cartacea o digitale.

Punto delicato della questione ReLi-re è quello legato alla gestione collet-tiva. La legge concede infatti alla So-fia la facoltà di consegnare delle auto-rizzazioni di sfruttamento a degli edi-tori per le opere entrate in gestione collettiva. Le autorizzazioni concer-nono esclusivamente lo sfruttamento digitale del libro e non il suo sfrutta-mento in formato cartaceo.

Cosa ne viene agli autori? Secondo ReLire: «la possibilità che le [loro] opere siano di nuovo commercializza-te in formato digitale. La Sofia rap-presenterà i vostri interessi presso tutti i potenziali utilizzatori e vi verse-rà una remunerazione in cambio dei nuovi sfruttamenti». Per gli editori che detengano i diritti di sfruttamen-to cartaceo di un’opera, invece, colla-borare con ReLire significa ricevere una proposta di autorizzazione di sfruttamento esclusiva di dieci anni, implicitamente rinnovabile, per sfrut-tare il libro in formato digitale, senza dover firmare un contratto digitale con l’autore o i detentori dei diritti d’autore. La licenza di sfruttamento

va utilizzata en-tro un termine massimo di tre anni, dopodi-ché l’editore perde il diritto all’esclusività. Tuttavia, se l’editore non dovesse accetta-re tali condizio-ni entro due me-si (e la proposta sarà considera-

ta rifiutata anche solo in assenza di replica), la Sofia potrà accordare un’autorizzazione di sfruttamento non esclusivo, di cinque anni, a qualsiasi altra casa edi-trice ne faccia richiesta. L’editore della versione cartacea e l’autore sa-ranno poi remunerati dalla Sofia, in pari quantità, per lo sfruttamento di-gitale del libro. Di contro, se a dete-nere tutti i diritti di pubblicazione è il solo autore, l’opzione di sfrutta-mento quinquennale non esclusivo sarà ugualmente aperta a tutti gli edi-tori, incluso quello originario.Nonostante la pagina ufficiale di Re-Lire si adoperi il più possibile per tranquillizzare autori e detentori di diritti, l’approvazione del decreto legge non ha acquietato l’allarme di coloro che, già all’epoca della sua discussione in Parlamento, parlavano di violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Oltre a puntualizzare la scarsa accuratezza del database (nel quale, secondo alcune ricerche, sa-rebbero già presenti più di 500 ope-re pubblicate dopo il 1 gennaio 2001), gli autori hanno sottolineato

che le proposte con-dizioni degli accor-di di sfruttamento – il cui scopo è «svi-luppare delle rela-zioni contrattuali che permettano di

assicurare la massima disponibilità possibile delle opere» – non pongo-no le basi perché gli autori si trovino in una posizione contrattuale partico-larmente vantaggiosa.

Il fatto che le opere vengano digitaliz-zate (con fondi pubblici) per finalità commerciali, a differenza di simili e già contestati progetti come quello di Google Books o dell’HathiTrust, è stato per gli autori motivo di parti-colare scandalo. E un grafico creato dal sito TeamAlexandriZ mette in evidenza come oltre il 75% dei 60.000 titoli inclusi nella prima tran-che di digitalizzazione risalgano agli ultimi due decenni del Ventesimo secolo. Opere di autori viventi che, scrive il blog the Digital Reader, «avrebbero potuto accordarsi per far uscire nuove edizioni (se l’avessero voluto) e che, grazie a ReLire (…), avranno la fortuna di venir privati di questa opzione».

9

Page 20: Emagazine 07 2013

Quanto agli autori francesi, il diretto-re della Sofia Christian Robin ha tentato di placarli affermando che il progetto sta ancora muovendo i pri-mi passi e che c’è un ampio margine di tempo per la diffusione delle infor-mazioni riguardanti la procedura di recesso, non solo a opera della Sofia ma anche di società di autori come la SCAM. Rassicurazioni che non han-no soddisfatto il collettivo Le Droit du Serf, fra i primi oppositori del programma già quand’era in fase di discussione parlamentare. Il quale

collettivo, a maggio di quest’anno, ha presenta-to contro il decreto un ricorso per abuso di pote-re presso il Consiglio di Stato, accu-sandolo di «molteplici violazioni alla legge» incluso quan-to stabilito dalla Conven-

zione di Ber-na, dall’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OM-PI), e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. «I nostri argomenti sono solidi» si legge sul sito del col-lettivo «cionondimeno la battaglia sarà dura, si protrarrà per mesi ed è impossibile prevederne il risultato. Quel che è certo, come ripetiamo da più di un anno senza essere ascoltati né presi sul serio, è che non ci arren-deremo».

visita il sito oktennis.it

10

Page 21: Emagazine 07 2013

Quanto agli autori francesi, il diretto-re della Sofia Christian Robin ha tentato di placarli affermando che il progetto sta ancora muovendo i pri-mi passi e che c’è un ampio margine di tempo per la diffusione delle infor-mazioni riguardanti la procedura di recesso, non solo a opera della Sofia ma anche di società di autori come la SCAM. Rassicurazioni che non han-no soddisfatto il collettivo Le Droit du Serf, fra i primi oppositori del programma già quand’era in fase di discussione parlamentare. Il quale

collettivo, a maggio di quest’anno, ha presenta-to contro il decreto un ricorso per abuso di pote-re presso il Consiglio di Stato, accu-sandolo di «molteplici violazioni alla legge» incluso quan-to stabilito dalla Conven-

zione di Ber-na, dall’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OM-PI), e dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. «I nostri argomenti sono solidi» si legge sul sito del col-lettivo «cionondimeno la battaglia sarà dura, si protrarrà per mesi ed è impossibile prevederne il risultato. Quel che è certo, come ripetiamo da più di un anno senza essere ascoltati né presi sul serio, è che non ci arren-deremo».

visita il sito oktennis.it

10

Page 22: Emagazine 07 2013

Chi era ragazzo negli anni Ottanta ricorderà certamente i libro-game, connubio perfetto fra romanzo e gio-co, una lettura che ti portava a inter-agire in prima persona con la storia, che cambiava grazie alle tue scelte (e alla tua fortuna nel tiro coi dadi).

Trent’anni dopo libri e giochi conti-nuano a sfiorarsi, a incontrarsi, a creare interessanti prodotti che stan-no in mezzo fra i due media, come il Black Crown Project di cui parliamo in questo numero.

Oltre ai libro-game o, viceversa ai games-book interattivi (Pottermore viene anche alla mente), tanti sono i libri che parlano di videogiochi o che usano i games come strumento di riflessione, riflessione sulla realtà, sul futuro, sull’immaginazione e la necessità di scappare dalla vita di tut-ti i giorni.Tra i titoli più interessati “Player One” di Ernest Cline di cui già par-lammo in un precedente numero di e.Magazine e che diventerà a breve un film per la Warner Bros.

11

I PERCORSI DI LETTURA

Parole e pixel

Libri basati su videogiochi, libro-game. riflessioni sull’impatto

dei videogiochi nella vita di tutti i giorni, romanzi distopic su mondi

basati su realtà virtuali. Il mondo della letteratura e quello

dei videogiochi si incontrano più spesso di quanto si possa pensare.

Nicoletta Azzolini

Che cosa succederebbe se usassimo tutto quello che

sappiamo sulla progetta-zione di giochi per siste-mare quello che non va

nella realtà? Se comincias-simo a vivere le nostre vite

reali da giocatori, pensas-simo alla risoluzione dei

problemi reali come teori-ci dei videogame?

La realtà in giocodi Jane McGonigal,Apogeo Editore

Gioco mortaledi Neal Stephenson,Fanucci Editore

Il contrabbandiere Ri-chard Forthrast crea

TRain, un gioco di ruolo online di ambientazione

fantasy con milioni di fan in tutto il mondo. Ma

TRain è diverso dagli altri giochi del genere, perché

l’oro virtuale che qui si scava e si conquista può

essere trasformato in soldi nel mondo reale con tutte

le conseguenze che que-sto comporta.

Wade trascorre le sue gior-nate nell’universo virtuale

di OASIS. Halliday, creato-re di OASIS, muore senza

eredi. L’unico modo per salvare OASIS da una spie-

tata multinazionale è met-terlo in palio tra i suoi abi-

tanti: a ereditarlo sarà il vincitore della più incredi-bile gara mai immaginata.

Player Onedi Ernest Cline, edizione ISBN

Assassin's Creed - Rinascimentodi Oliver Bowden,Sperling & KupferFirenze, 1476. Il giovane

Ezio Auditore scopre discendere dalla setta

degli Assassini, la cui uni-ca missione, da secoli,

è distruggere l'Ordine dei Templari. Da quel

momento e per anni, Ezio si aggira per l'Italia,

silenzioso e invisibile, per uccidere i nemici cui ha

giurato odio eterno.

Gli dèi esistono. Cammi-nano in mezzo a noi, han-

no macchine, uffici, sol-di… Ma non tutti. Alcuni stanno morendo, travolti

dalla perdita di tutti i loro seguaci. Uno di loro si ritrova braccato da un

ragazzo, apparentemente potentissimo, che non si fermerà finché non sarà riuscito ad annientarlo.

Chi è questo giovane?

God breakerdi Luca Tarenzi,Salani Editore

The Gamedi Michael Olson,LeggereditoreDieci anni fa la bellissima,

multimilionaria Blythe Randall ha spezzato il cuo-

re di James Pryce. Eppu-re, sembra che ora abbia disperatamente bisogno del suo aiuto. Pryce, un hacker abilissimo deve

ritrovare Billy, il fratello di Blythe. Il solo indizio è

un nuovo, terrificante videogame appena lancia-

to in rete.

Page 23: Emagazine 07 2013

Chi era ragazzo negli anni Ottanta ricorderà certamente i libro-game, connubio perfetto fra romanzo e gio-co, una lettura che ti portava a inter-agire in prima persona con la storia, che cambiava grazie alle tue scelte (e alla tua fortuna nel tiro coi dadi).

Trent’anni dopo libri e giochi conti-nuano a sfiorarsi, a incontrarsi, a creare interessanti prodotti che stan-no in mezzo fra i due media, come il Black Crown Project di cui parliamo in questo numero.

Oltre ai libro-game o, viceversa ai games-book interattivi (Pottermore viene anche alla mente), tanti sono i libri che parlano di videogiochi o che usano i games come strumento di riflessione, riflessione sulla realtà, sul futuro, sull’immaginazione e la necessità di scappare dalla vita di tut-ti i giorni.Tra i titoli più interessati “Player One” di Ernest Cline di cui già par-lammo in un precedente numero di e.Magazine e che diventerà a breve un film per la Warner Bros.

11

I PERCORSI DI LETTURA

Parole e pixel

Libri basati su videogiochi, libro-game. riflessioni sull’impatto

dei videogiochi nella vita di tutti i giorni, romanzi distopic su mondi

basati su realtà virtuali. Il mondo della letteratura e quello

dei videogiochi si incontrano più spesso di quanto si possa pensare.

Nicoletta Azzolini

Che cosa succederebbe se usassimo tutto quello che

sappiamo sulla progetta-zione di giochi per siste-mare quello che non va

nella realtà? Se comincias-simo a vivere le nostre vite

reali da giocatori, pensas-simo alla risoluzione dei

problemi reali come teori-ci dei videogame?

La realtà in giocodi Jane McGonigal,Apogeo Editore

Gioco mortaledi Neal Stephenson,Fanucci Editore

Il contrabbandiere Ri-chard Forthrast crea

TRain, un gioco di ruolo online di ambientazione

fantasy con milioni di fan in tutto il mondo. Ma

TRain è diverso dagli altri giochi del genere, perché

l’oro virtuale che qui si scava e si conquista può

essere trasformato in soldi nel mondo reale con tutte

le conseguenze che que-sto comporta.

Wade trascorre le sue gior-nate nell’universo virtuale

di OASIS. Halliday, creato-re di OASIS, muore senza

eredi. L’unico modo per salvare OASIS da una spie-

tata multinazionale è met-terlo in palio tra i suoi abi-

tanti: a ereditarlo sarà il vincitore della più incredi-bile gara mai immaginata.

Player Onedi Ernest Cline, edizione ISBN

Assassin's Creed - Rinascimentodi Oliver Bowden,Sperling & KupferFirenze, 1476. Il giovane

Ezio Auditore scopre discendere dalla setta

degli Assassini, la cui uni-ca missione, da secoli,

è distruggere l'Ordine dei Templari. Da quel

momento e per anni, Ezio si aggira per l'Italia,

silenzioso e invisibile, per uccidere i nemici cui ha

giurato odio eterno.

Gli dèi esistono. Cammi-nano in mezzo a noi, han-

no macchine, uffici, sol-di… Ma non tutti. Alcuni stanno morendo, travolti

dalla perdita di tutti i loro seguaci. Uno di loro si ritrova braccato da un

ragazzo, apparentemente potentissimo, che non si fermerà finché non sarà riuscito ad annientarlo.

Chi è questo giovane?

God breakerdi Luca Tarenzi,Salani Editore

The Gamedi Michael Olson,LeggereditoreDieci anni fa la bellissima,

multimilionaria Blythe Randall ha spezzato il cuo-

re di James Pryce. Eppu-re, sembra che ora abbia disperatamente bisogno del suo aiuto. Pryce, un hacker abilissimo deve

ritrovare Billy, il fratello di Blythe. Il solo indizio è

un nuovo, terrificante videogame appena lancia-

to in rete.

Page 24: Emagazine 07 2013

Marco Vichi sale alla ribalta con la serie dedicata a Bordelli, il commissario della

Firenze degli anni Sessanta.

12

La top 5 dei maggiori eBook Store italiani

nella settimana 2/9 - 8/9

Le promozioni da tenere d’occhio

Il Messaggero in collaborazione con Newton Compton propone

una lunga e variegata selezione di titoli in digitale al prezzo di un gela-

to, ogni giorno un gusto nuovo.

Amazon attinge invece dal suo ster-minato catalogo per offrire ai propri

utenti una interessante gamma di titoli in lingua inglese che spaziano

dai classici ai thriller, dalla narrativa contemporanea al fantasy.

I BESTSELLER

Le Classifiche

dei libri digitali

1. Il commissario Bordelli

di Marco Vichi,edizione Guanda

2. Una brutta faccenda

di Marco Vichi,edizione Guanda

3. Il nuovo venutodi Marco Vichi,

edizione Guanda

4. Il fondamentalista

riluttantedi Mohsin

Hamid,edizione Einaudi

5. Rugbylanddi Gamberini

Gabriele, Ragona Andrea,

edizione BeccoGiallo

1. Il nuovo venutodi Marco

Vichi,edizione Guanda

2. Il commissario Bordelli

di Marco Vichi,

edizione Guanda

3. Una brutta faccenda

di Marco Vichi,edizione Guanda

4. Il fondamentalista

riluttante di Mohsin

Hamid,Einaudi

5. Shadowhunters. Città di ossa

di Cassandra Clare,

Mondadori

1. La pioggia prima

che cadadi Jonathan Coe,

Feltrinelli

2. Sotto una cupola

stellatadi Margherita

Hack,Einaudi

3. Il commissario Bordelli

di Marco Vichi,

edizione Guanda

4. Una brutta faccenda

di Marco Vichi,edizione Guanda

5. Il nuovo venutodi Marco

Vichiedizione Guanda

1. Il bosco della morte

di Susanne Staun,Newton Compton

Editori

2. E l'eco risposedi Khaled Hosseini,

Piemme

3. Un indimenticabile

autunno d'amoredi Milly Johnson,

Newton Compton Editori

4. Infernodi Dan Brown,

Mondadori

5. I custodi della cattedrale

proibitadi Jon Trace,

Newton Compton Editori

Marco Vichi (Firenze, 20 novembre 1957) è uno scrittore italiano che vive nel Colline del Chianti.

Scrive su riviste e quotidiani locali ed è stato il curato-re di antologie come Città in nero ( Parma, Guanda,

2006) e Delitti di provincia (Parma, Guanda, 2007). Il suo primo romanzo è L'inquilino, edito da Guan-

da, nel 1999 (di questo romanzo Vichi ha scritto una sceneggiatura insieme all'amico Antonio Leotti).

Page 25: Emagazine 07 2013

Marco Vichi sale alla ribalta con la serie dedicata a Bordelli, il commissario della

Firenze degli anni Sessanta.

12

La top 5 dei maggiori eBook Store italiani

nella settimana 2/9 - 8/9

Le promozioni da tenere d’occhio

Il Messaggero in collaborazione con Newton Compton propone

una lunga e variegata selezione di titoli in digitale al prezzo di un gela-

to, ogni giorno un gusto nuovo.

Amazon attinge invece dal suo ster-minato catalogo per offrire ai propri

utenti una interessante gamma di titoli in lingua inglese che spaziano

dai classici ai thriller, dalla narrativa contemporanea al fantasy.

I BESTSELLER

Le Classifiche

dei libri digitali

1. Il commissario Bordelli

di Marco Vichi,edizione Guanda

2. Una brutta faccenda

di Marco Vichi,edizione Guanda

3. Il nuovo venutodi Marco Vichi,

edizione Guanda

4. Il fondamentalista

riluttantedi Mohsin

Hamid,edizione Einaudi

5. Rugbylanddi Gamberini

Gabriele, Ragona Andrea,

edizione BeccoGiallo

1. Il nuovo venutodi Marco

Vichi,edizione Guanda

2. Il commissario Bordelli

di Marco Vichi,

edizione Guanda

3. Una brutta faccenda

di Marco Vichi,edizione Guanda

4. Il fondamentalista

riluttante di Mohsin

Hamid,Einaudi

5. Shadowhunters. Città di ossa

di Cassandra Clare,

Mondadori

1. La pioggia prima

che cadadi Jonathan Coe,

Feltrinelli

2. Sotto una cupola

stellatadi Margherita

Hack,Einaudi

3. Il commissario Bordelli

di Marco Vichi,

edizione Guanda

4. Una brutta faccenda

di Marco Vichi,edizione Guanda

5. Il nuovo venutodi Marco

Vichiedizione Guanda

1. Il bosco della morte

di Susanne Staun,Newton Compton

Editori

2. E l'eco risposedi Khaled Hosseini,

Piemme

3. Un indimenticabile

autunno d'amoredi Milly Johnson,

Newton Compton Editori

4. Infernodi Dan Brown,

Mondadori

5. I custodi della cattedrale

proibitadi Jon Trace,

Newton Compton Editori

Marco Vichi (Firenze, 20 novembre 1957) è uno scrittore italiano che vive nel Colline del Chianti.

Scrive su riviste e quotidiani locali ed è stato il curato-re di antologie come Città in nero ( Parma, Guanda,

2006) e Delitti di provincia (Parma, Guanda, 2007). Il suo primo romanzo è L'inquilino, edito da Guan-

da, nel 1999 (di questo romanzo Vichi ha scritto una sceneggiatura insieme all'amico Antonio Leotti).

Page 26: Emagazine 07 2013

Prima parte: Lo stadio e la miniera

Manoppello, 8 giugno 1955

I manifesti non c’erano più, sui muri del paese ne restava solo qualche brandello. Scoloriti, consumati, strap-pati.

Giuseppe, però, li ricordava benissi-mo. Affissi meno di dieci anni prima. Di un colore tra il rosa e il lilla. Ricor-dava i capannelli di persone che li leg-

gevano e li commentavano, ricordava le lunghe e animate discussioni al bar della Piazza.

Federazione Carbonifera Belga. Si parlava di lavoro, di prospettive serie e concrete. Un miraggio nell’Italia martoriata del dopoguerra. Si parlava di emigrazione, di miniera. Gli anzia-ni scuotevano il capo, alcuni giovani mostravano perplessità e preoccupa-zione, altri entusiasmo. Gli entusiasti preparavano una valigia con pochi

vestiti e molte speranze, salutavano e partivano.

Domenico, il fratello maggiore di Giu-seppe, aveva letto tutto con attenzio-ne, senza commentare. Aveva aspetta-to, indugiato. Poi, alla fine, si era con-vinto. A marzo del 1952 aveva fatto domanda ed era partito, pochi mesi dopo, con Maria, sposata a giugno dell’anno prima. I bagagli, lo sguardo perso nel vuoto di chi non sa che cosa l’aspetta, la partenza. L’incognita del-l’emigrazione in Belgio e del lavoro in miniera invece della certezza della disoccupazione. Ventitré anni di gio-ventù, coraggio e speranza. Un lavo-ro sconosciuto, un paese sconosciu-to, una lingua sconosciuta. Il piccolo paese dell’Abruzzo lasciato alle spal-le, portato con sé nelle foto dei cari e nei ricordi di un tempo che non sareb-be più tornato.

A Milano per le visite mediche e per la firma del contratto, poi verso il Bel-gio su un treno scomodo e affollato.

Giuseppe era rimasto a Manoppello. Aveva un lavoro al panificio di Mario, a pochi metri da Piazza Garibaldi. Ma era un lavoro saltuario e mal pagato. Mille difficoltà per mantenere Rosa, sua moglie, e il piccolo Michele.

Dal Belgio Domenico scriveva. Una volta al mese i genitori e il fratello ri-cevevano sue notizie.

La miniera. Vita d’inferno. Vita nel-l’inferno.

Il turno di lavoro cominciava in un ascensore che scendeva giù, come le lacrime. Due minuti interminabili in una cabina che li portava nelle viscere della Terra, a mille e più metri di pro-fondità. A spalare, a scavare, a suda-re.

«Mamma, papà, credo che valeva la pena fare tanta strada e arrivare qua», scriveva ai genitori.

13

IL LIBRO IN ANTEPRIMA

Quando c’era Paolo

Valenti

TITOLOQUANDO C’ERA PAOLO

VALENTIAUTORE ANDREA PELLICCIA

FORMATO EBOOK EPUB/MOBI PREZZO € 4,99

PAGINE 172 COLLANA SPORT.DOC

Una compilation

sul decennio più intenso del

calcio italiano

Page 27: Emagazine 07 2013

Prima parte: Lo stadio e la miniera

Manoppello, 8 giugno 1955

I manifesti non c’erano più, sui muri del paese ne restava solo qualche brandello. Scoloriti, consumati, strap-pati.

Giuseppe, però, li ricordava benissi-mo. Affissi meno di dieci anni prima. Di un colore tra il rosa e il lilla. Ricor-dava i capannelli di persone che li leg-

gevano e li commentavano, ricordava le lunghe e animate discussioni al bar della Piazza.

Federazione Carbonifera Belga. Si parlava di lavoro, di prospettive serie e concrete. Un miraggio nell’Italia martoriata del dopoguerra. Si parlava di emigrazione, di miniera. Gli anzia-ni scuotevano il capo, alcuni giovani mostravano perplessità e preoccupa-zione, altri entusiasmo. Gli entusiasti preparavano una valigia con pochi

vestiti e molte speranze, salutavano e partivano.

Domenico, il fratello maggiore di Giu-seppe, aveva letto tutto con attenzio-ne, senza commentare. Aveva aspetta-to, indugiato. Poi, alla fine, si era con-vinto. A marzo del 1952 aveva fatto domanda ed era partito, pochi mesi dopo, con Maria, sposata a giugno dell’anno prima. I bagagli, lo sguardo perso nel vuoto di chi non sa che cosa l’aspetta, la partenza. L’incognita del-l’emigrazione in Belgio e del lavoro in miniera invece della certezza della disoccupazione. Ventitré anni di gio-ventù, coraggio e speranza. Un lavo-ro sconosciuto, un paese sconosciu-to, una lingua sconosciuta. Il piccolo paese dell’Abruzzo lasciato alle spal-le, portato con sé nelle foto dei cari e nei ricordi di un tempo che non sareb-be più tornato.

A Milano per le visite mediche e per la firma del contratto, poi verso il Bel-gio su un treno scomodo e affollato.

Giuseppe era rimasto a Manoppello. Aveva un lavoro al panificio di Mario, a pochi metri da Piazza Garibaldi. Ma era un lavoro saltuario e mal pagato. Mille difficoltà per mantenere Rosa, sua moglie, e il piccolo Michele.

Dal Belgio Domenico scriveva. Una volta al mese i genitori e il fratello ri-cevevano sue notizie.

La miniera. Vita d’inferno. Vita nel-l’inferno.

Il turno di lavoro cominciava in un ascensore che scendeva giù, come le lacrime. Due minuti interminabili in una cabina che li portava nelle viscere della Terra, a mille e più metri di pro-fondità. A spalare, a scavare, a suda-re.

«Mamma, papà, credo che valeva la pena fare tanta strada e arrivare qua», scriveva ai genitori.

13

IL LIBRO IN ANTEPRIMA

Quando c’era Paolo

Valenti

TITOLOQUANDO C’ERA PAOLO

VALENTIAUTORE ANDREA PELLICCIA

FORMATO EBOOK EPUB/MOBI PREZZO € 4,99

PAGINE 172 COLLANA SPORT.DOC

Una compilation

sul decennio più intenso del

calcio italiano

Page 28: Emagazine 07 2013

Aveva un alloggio dignitoso, ogni tan-to riusciva anche a mandare dei soldi a casa. Maria stava bene. Stava

bene anche Elisa, la bimba nata un anno dopo il loro arrivo in Belgio.

Forse ne era valsa la pena, ripeteva. Per fare coraggio a sé e ai suoi cari. Forse un giorno sarebbe tornato a Ma-noppello, ripeteva anche questo. Sol-di e sacrifici gli avrebbero dato la pos-sibilità di aprire un negozio di ferra-menta.

Quel mattino dell’8 giugno fu Giusep-pe a ricevere la lettera spedita da Do-menico. Solitamente scriveva ai geni-tori, quella volta scrisse direttamente a lui. Gli chiedeva di raggiungerlo in Belgio. C’era lavoro anche per lui. No, non in miniera. O meglio, in mi-niera c’era lavoro ma non era il caso: in famiglia bastava uno a soffrire e a combattere contro il carbone. Con l’arrivo delle migliaia di emigranti dal-l’Italia e dall’Europa il paese in cui viveva Domenico si era ingrandito. Stavano aprendo un nuovo panificio, cercavano personale.

Domenico si era fatto aiutare da un amico che conosceva un po’ di france-se. Aveva parlato del fratello, del lavo-ro che faceva.

«Va bene, lo assumiamo», gli avevano detto. «Ma deve arrivare qui al più pre-sto, altrimenti diamo il lavoro a un al-tro». Allegata alla lettera c’era una di-chiarazione del proprietario del panifi-cio: l’impegno ad assumerlo, l’impe-gno a dare un alloggio a lui e alla fami-glia per

i primi sei mesi. Avrebbe dovuto pre-sentarsi al lavoro il 20 giugno, un lu-nedì.

Giuseppe doveva decidere nel giro di poche ore. Un cambiamento radicale da decidere in modo repentino.

Rientrò in casa sospirando. Stringeva la lettera nella mano destra. Si guardò intorno muovendo gli occhi lentamen-te, come a voler imprimere nella me-moria quel luogo che chissà se avreb-be rivisto.

«Partiamo, andiamo in Belgio», disse a Rosa con un filo di voce.

Aveva già deciso. Avrebbe raggiunto suo fratello in Belgio. In un paesino chiamato Marcinelle.

Barcellona, 5 luglio 1982

«Pronto, mamma!».

«Luca, tesoro, come stai?» esclamò Elisabetta all’altro capo del telefono.

«Mamma, sto benissimo. Barcellona è stupenda», rispose Luca, entusiasta. «Valeva certamente la pena fare tanta strada e arrivare qua». Sospirò. «An-che se oggi perderemo col Brasile».

Elisabetta rise. «Non essere così pessi-mista, la speranza è l’ultima a mori-re!».

Quando l’arbitro fischiò l’inizio della partita il sole era ancora alto, erano le cinco de la tarde o giù di lì. Paolo Ros-si segnò dopo soli cinque minuti. L’Italia era in vantaggio contro il Bra-sile.

Azione prolungata di Bruno Conti sulla destra, lancio d’esterno per Ca-brini sulla fascia sinistra. Cross a cen-tro area, colpo di testa vincente di Ros-si.

I brasiliani, i favoriti per la vittoria dei Mondiali 1982, erano sotto di un gol. Contro l’Italia che aveva superato a stento il girone di qualificazione, pa-reggiando tutte e tre le partite, e poi aveva battuto a sorpresa per due a uno i campioni in carica dell’Argentina. A rendere la situazione ancora più incre-dibile il fatto che il gol fosse stato se-gnato da Rossi, fino ad allora “ogget-

to misterioso” del Mondiale degli Az-zurri.

Luca e suo padre Roberto si abbraccia-rono. «Rossi, papà! Ha segnato Paolo Rossi!».

Poi Luca si accovacciò. Prese la ban-diera tricolore e cominciò a sventolar-la tra lo sguardo compiaciuto di quelli seduti vicino a lui nella tribuna dello Stadio Sarrià.

Dopo l’esultanza, la riflessione. «Pa-pà, non facciamoci illusioni. In questo Mondiale il Brasile era già andato al-tre due volte in svantaggio. E ha vinto in entrambe le occasioni».

«Già, contro Unione Sovietica e Sco-zia. Ma noi siamo l’Italia», disse Ro-berto facendo l’occhiolino.

L’entusiasmo durò poco.

Dodicesimo minuto. Passaggio in pro-fondità di Zico per Socrates, solo da-vanti a Zoff ma in posizione decentra-ta sulla destra. Tiro secco e pallone in rete nello stretto spazio tra palo e por-tiere, con evidenti colpe dell’estremo difensore azzurro.

Stavolta era il popolo carioca a esulta-re. Luca si coprì il volto con le mani. «Zoff, Zoff. Il tuo palo. Era il tuo pa-lo, dovevi coprirlo!».

14

Page 29: Emagazine 07 2013

Aveva un alloggio dignitoso, ogni tan-to riusciva anche a mandare dei soldi a casa. Maria stava bene. Stava

bene anche Elisa, la bimba nata un anno dopo il loro arrivo in Belgio.

Forse ne era valsa la pena, ripeteva. Per fare coraggio a sé e ai suoi cari. Forse un giorno sarebbe tornato a Ma-noppello, ripeteva anche questo. Sol-di e sacrifici gli avrebbero dato la pos-sibilità di aprire un negozio di ferra-menta.

Quel mattino dell’8 giugno fu Giusep-pe a ricevere la lettera spedita da Do-menico. Solitamente scriveva ai geni-tori, quella volta scrisse direttamente a lui. Gli chiedeva di raggiungerlo in Belgio. C’era lavoro anche per lui. No, non in miniera. O meglio, in mi-niera c’era lavoro ma non era il caso: in famiglia bastava uno a soffrire e a combattere contro il carbone. Con l’arrivo delle migliaia di emigranti dal-l’Italia e dall’Europa il paese in cui viveva Domenico si era ingrandito. Stavano aprendo un nuovo panificio, cercavano personale.

Domenico si era fatto aiutare da un amico che conosceva un po’ di france-se. Aveva parlato del fratello, del lavo-ro che faceva.

«Va bene, lo assumiamo», gli avevano detto. «Ma deve arrivare qui al più pre-sto, altrimenti diamo il lavoro a un al-tro». Allegata alla lettera c’era una di-chiarazione del proprietario del panifi-cio: l’impegno ad assumerlo, l’impe-gno a dare un alloggio a lui e alla fami-glia per

i primi sei mesi. Avrebbe dovuto pre-sentarsi al lavoro il 20 giugno, un lu-nedì.

Giuseppe doveva decidere nel giro di poche ore. Un cambiamento radicale da decidere in modo repentino.

Rientrò in casa sospirando. Stringeva la lettera nella mano destra. Si guardò intorno muovendo gli occhi lentamen-te, come a voler imprimere nella me-moria quel luogo che chissà se avreb-be rivisto.

«Partiamo, andiamo in Belgio», disse a Rosa con un filo di voce.

Aveva già deciso. Avrebbe raggiunto suo fratello in Belgio. In un paesino chiamato Marcinelle.

Barcellona, 5 luglio 1982

«Pronto, mamma!».

«Luca, tesoro, come stai?» esclamò Elisabetta all’altro capo del telefono.

«Mamma, sto benissimo. Barcellona è stupenda», rispose Luca, entusiasta. «Valeva certamente la pena fare tanta strada e arrivare qua». Sospirò. «An-che se oggi perderemo col Brasile».

Elisabetta rise. «Non essere così pessi-mista, la speranza è l’ultima a mori-re!».

Quando l’arbitro fischiò l’inizio della partita il sole era ancora alto, erano le cinco de la tarde o giù di lì. Paolo Ros-si segnò dopo soli cinque minuti. L’Italia era in vantaggio contro il Bra-sile.

Azione prolungata di Bruno Conti sulla destra, lancio d’esterno per Ca-brini sulla fascia sinistra. Cross a cen-tro area, colpo di testa vincente di Ros-si.

I brasiliani, i favoriti per la vittoria dei Mondiali 1982, erano sotto di un gol. Contro l’Italia che aveva superato a stento il girone di qualificazione, pa-reggiando tutte e tre le partite, e poi aveva battuto a sorpresa per due a uno i campioni in carica dell’Argentina. A rendere la situazione ancora più incre-dibile il fatto che il gol fosse stato se-gnato da Rossi, fino ad allora “ogget-

to misterioso” del Mondiale degli Az-zurri.

Luca e suo padre Roberto si abbraccia-rono. «Rossi, papà! Ha segnato Paolo Rossi!».

Poi Luca si accovacciò. Prese la ban-diera tricolore e cominciò a sventolar-la tra lo sguardo compiaciuto di quelli seduti vicino a lui nella tribuna dello Stadio Sarrià.

Dopo l’esultanza, la riflessione. «Pa-pà, non facciamoci illusioni. In questo Mondiale il Brasile era già andato al-tre due volte in svantaggio. E ha vinto in entrambe le occasioni».

«Già, contro Unione Sovietica e Sco-zia. Ma noi siamo l’Italia», disse Ro-berto facendo l’occhiolino.

L’entusiasmo durò poco.

Dodicesimo minuto. Passaggio in pro-fondità di Zico per Socrates, solo da-vanti a Zoff ma in posizione decentra-ta sulla destra. Tiro secco e pallone in rete nello stretto spazio tra palo e por-tiere, con evidenti colpe dell’estremo difensore azzurro.

Stavolta era il popolo carioca a esulta-re. Luca si coprì il volto con le mani. «Zoff, Zoff. Il tuo palo. Era il tuo pa-lo, dovevi coprirlo!».

14

Page 30: Emagazine 07 2013

Roberto non seppe fare di meglio che mettergli la mano sinistra sulla spalla.

Ora per il Brasile diventava tutto più facile. Il pareggio sarebbe stato suffi-ciente per passare il turno, in virtù di una migliore differenza reti nei con-fronti dell’Italia. Ma al Brasile, a quel Brasile di Zico, Socrates, Eder,

Cerezo, Falcao, il pareggio non basta-va. Voleva e doveva vincere, dimostra-re al mondo di essere la squadra più forte. Così i brasiliani continuarono ad attaccare. All’Italia non restava che difendersi e sperare. Magari in un er-rore degli avversari. Uno di quegli av-versari si chiamava Junior. Venticin-quesimo minuto. Disimpegno sbaglia-to nella propria tre quarti di campo. Pallone intercettato da Rossi. Progres-sione verso la porta avversaria. Tiro violento dal limite dell’area. Valdir Peres battuto.

Luca e Roberto scattarono in piedi come molle. «Gol! Gol! Ancora Ros-si!».

Nonostante mancassero ancora venti minuti alla fine del primo tempo, i bra-siliani sembrarono accusare il colpo. Per la prima volta dall’inizio del tor-neo avevano subito due reti nella stes-sa partita. L’errore difensivo sul se-condo gol, poi, aveva lasciato il se-

gno: il gioco dei brasiliani era diventa-to più accorto e meno spregiudicato delle precedenti occasioni.

Il primo tempo si concluse così, sul due a uno per l’Italia.

«Chi l’avrebbe mai detto?» fu il primo commento di Luca.

Uno spettatore spagnolo seduto ac-canto a lui gli disse sorridendo: «Muy bien, Italia. Muy bien». Mondiale ma-gro per la Spagna padrona di casa. Un girone eliminatorio sulla carta molto facile superato a stento e con qualche aiuto degli arbitri. Poi l’eliminazione tre giorni prima, dopo la sconfitta con la Germania Ovest.

I tifosi brasiliani ballavano e cantava-no, certi che la propria Nazionale nel secondo tempo avrebbe perlomeno pareggiato, raggiungendo così le se-mifinali.

Luca non la pensava diversamente. Si girò verso il padre. «Sono troppo più forti di noi. Vedrai che nel secondo tempo ci annienteranno come hanno fatto nel 1970».

Il ragazzo non poteva ricordare quella partita, la finale dei Mondiali del 1970, quella in cui Re Pelé e compa-gni umiliarono l’Italia, stanca dopo il memorabile quattro a tre contro la

Germania Ovest. Era nato proprio la sera di quella storica semifinale, il 7 giugno 1970. E sapeva tutto di cal-cio, compresa buona parte degli even-ti più importanti accaduti prima della sua nascita.

«Hanno paura di noi, non sono tran-quilli. Non sarà così facile», commen-tò Roberto, fiducioso.

In effetti gli Azzurri difesero il vantag-gio con relativa tranquillità. Difesa ordinata, Zico, il più temuto dei brasi-liani, guardato a vista da Gentile, addi-rittura la possibilità di realizzare la terza rete in contropiede.

Poi, a metà del secondo tempo, il pa-reggio. Palla a Falcao al limite del-l’area. Finta. Pallone portato dal pie-de destro a quello sinistro. Tiro forte e angolato alla destra di Zoff.

L’esultanza di Falcao e dei suoi com-pagni mostrò quanta paura avessero avuto i brasiliani di non raggiungere la qualificazione, ora di nuovo nelle loro mani.

«No, Falcao, no. Maledetto!». Il tifo per la Roma spinse Luca a chiamarlo anche “traditore”. Già, perché quan-do non indossava la divisa della Se-leçao, la nazionale brasiliana, Falcao giocava in Italia con la maglia della Roma.

Tutto finito, dunque. Un bel sogno infranto.

L’Italia riprese ad attaccare. Poco più di un quarto d’ora alla fine dell’incon-tro. Calcio d’angolo battuto da Conti. Pallone respinto di testa al limite del-l’area e calciato al volo in girata da Tar-delli. Tiro apparentemente innocuo. Sulla traiettoria il piede di Paolo Ros-si, ancora lui. Palla in rete, tre a due, tripletta di Rossi, hombre del partido.

Tripudio di tifo e tricolori. L’emozio-ne di Luca. «Papà, comunque finisca non ho mai visto una partita bella co-me questa».

Brasile in avanti, pronto a giocarsi il tutto per tutto nei minuti finali. Per l’Italia arrivò anche il quarto gol. Bel-lissima azione in contropiede e tiro vincente di Antognoni su Valdir Peres in uscita. Ma la rete fu annullata per un fuorigioco inesistente.

C’era ancora da soffrire, fino all’ulti-mo secondo. E Zoff si fece perdonare l’errore sul gol di Socrates con una parata prodigiosa su un colpo di testa di Oscar a due minuti dalla fine.

Fischio finale. Tutti in campo a esulta-re. L’Italia in semifinale, avversario successivo la Polonia.

I tifosi brasiliani increduli, in lacrime.

15

Page 31: Emagazine 07 2013

Roberto non seppe fare di meglio che mettergli la mano sinistra sulla spalla.

Ora per il Brasile diventava tutto più facile. Il pareggio sarebbe stato suffi-ciente per passare il turno, in virtù di una migliore differenza reti nei con-fronti dell’Italia. Ma al Brasile, a quel Brasile di Zico, Socrates, Eder,

Cerezo, Falcao, il pareggio non basta-va. Voleva e doveva vincere, dimostra-re al mondo di essere la squadra più forte. Così i brasiliani continuarono ad attaccare. All’Italia non restava che difendersi e sperare. Magari in un er-rore degli avversari. Uno di quegli av-versari si chiamava Junior. Venticin-quesimo minuto. Disimpegno sbaglia-to nella propria tre quarti di campo. Pallone intercettato da Rossi. Progres-sione verso la porta avversaria. Tiro violento dal limite dell’area. Valdir Peres battuto.

Luca e Roberto scattarono in piedi come molle. «Gol! Gol! Ancora Ros-si!».

Nonostante mancassero ancora venti minuti alla fine del primo tempo, i bra-siliani sembrarono accusare il colpo. Per la prima volta dall’inizio del tor-neo avevano subito due reti nella stes-sa partita. L’errore difensivo sul se-condo gol, poi, aveva lasciato il se-

gno: il gioco dei brasiliani era diventa-to più accorto e meno spregiudicato delle precedenti occasioni.

Il primo tempo si concluse così, sul due a uno per l’Italia.

«Chi l’avrebbe mai detto?» fu il primo commento di Luca.

Uno spettatore spagnolo seduto ac-canto a lui gli disse sorridendo: «Muy bien, Italia. Muy bien». Mondiale ma-gro per la Spagna padrona di casa. Un girone eliminatorio sulla carta molto facile superato a stento e con qualche aiuto degli arbitri. Poi l’eliminazione tre giorni prima, dopo la sconfitta con la Germania Ovest.

I tifosi brasiliani ballavano e cantava-no, certi che la propria Nazionale nel secondo tempo avrebbe perlomeno pareggiato, raggiungendo così le se-mifinali.

Luca non la pensava diversamente. Si girò verso il padre. «Sono troppo più forti di noi. Vedrai che nel secondo tempo ci annienteranno come hanno fatto nel 1970».

Il ragazzo non poteva ricordare quella partita, la finale dei Mondiali del 1970, quella in cui Re Pelé e compa-gni umiliarono l’Italia, stanca dopo il memorabile quattro a tre contro la

Germania Ovest. Era nato proprio la sera di quella storica semifinale, il 7 giugno 1970. E sapeva tutto di cal-cio, compresa buona parte degli even-ti più importanti accaduti prima della sua nascita.

«Hanno paura di noi, non sono tran-quilli. Non sarà così facile», commen-tò Roberto, fiducioso.

In effetti gli Azzurri difesero il vantag-gio con relativa tranquillità. Difesa ordinata, Zico, il più temuto dei brasi-liani, guardato a vista da Gentile, addi-rittura la possibilità di realizzare la terza rete in contropiede.

Poi, a metà del secondo tempo, il pa-reggio. Palla a Falcao al limite del-l’area. Finta. Pallone portato dal pie-de destro a quello sinistro. Tiro forte e angolato alla destra di Zoff.

L’esultanza di Falcao e dei suoi com-pagni mostrò quanta paura avessero avuto i brasiliani di non raggiungere la qualificazione, ora di nuovo nelle loro mani.

«No, Falcao, no. Maledetto!». Il tifo per la Roma spinse Luca a chiamarlo anche “traditore”. Già, perché quan-do non indossava la divisa della Se-leçao, la nazionale brasiliana, Falcao giocava in Italia con la maglia della Roma.

Tutto finito, dunque. Un bel sogno infranto.

L’Italia riprese ad attaccare. Poco più di un quarto d’ora alla fine dell’incon-tro. Calcio d’angolo battuto da Conti. Pallone respinto di testa al limite del-l’area e calciato al volo in girata da Tar-delli. Tiro apparentemente innocuo. Sulla traiettoria il piede di Paolo Ros-si, ancora lui. Palla in rete, tre a due, tripletta di Rossi, hombre del partido.

Tripudio di tifo e tricolori. L’emozio-ne di Luca. «Papà, comunque finisca non ho mai visto una partita bella co-me questa».

Brasile in avanti, pronto a giocarsi il tutto per tutto nei minuti finali. Per l’Italia arrivò anche il quarto gol. Bel-lissima azione in contropiede e tiro vincente di Antognoni su Valdir Peres in uscita. Ma la rete fu annullata per un fuorigioco inesistente.

C’era ancora da soffrire, fino all’ulti-mo secondo. E Zoff si fece perdonare l’errore sul gol di Socrates con una parata prodigiosa su un colpo di testa di Oscar a due minuti dalla fine.

Fischio finale. Tutti in campo a esulta-re. L’Italia in semifinale, avversario successivo la Polonia.

I tifosi brasiliani increduli, in lacrime.

15

Page 32: Emagazine 07 2013

Le ultime notizie dal mondo degli eBook reader e dei tablet, per essere sempre aggiornati sulla nuova tecno-logia e i nuovi progetti nell’ambito della lettura digitale.

16

LETTORI E TABLET

Roba da reader

visita il sito absolutelyfree.it

Nicoletta AzzoliniKobo Inc. continua a puntare fortemente sui propri devi-ce. In un grande evento svoltosi a New York l’azienda

canadese ha presentato non solo un nuovo e-reader ma anche 3 tablet, ognuno adatto a coprire una specifica

fetta di utenti.

Il nuovo reader, l’ultima versione del Kobo Aura, è un lettore da 6 pollici con display pearl e-ink e due interes-santi nuove tecnologie che puntano a migliorare l’espe-rienza di lettura dell’utente: da una parte è stato poten-

ziato l’effetto anti-riflesso dello schermo, dall’altra è stato quasi del tutto eliminato l’effetto-refresh delle pa-

gine, rendendo la lettura più scorrevole e più piacevole.

A seguito la Kobo ha annunciato un a trio di tablet basa-ti su tecnologia Android: il Kobo Arc 7, la sua versione

HD e la versione Arc 10HD.

Tutti e tre i tablet hanno prezzi accessibili, partendo dal più basso, il tablet da 7 pollici non HD e con 8gb di me-

moria al prezzo competitivo di € 149 fino a salire al picco di €379 per la versione HD da 10 pollici.

Quest’ultimo presenta delle caratteristiche davvero po-tenti: una CPU quad-core da 1.8GHz progettata da Nvi-dia Tegra, 2GB of RAM, una risoluzione dello schermo

da 2560×1600, una fotocamera da 1.3MP e, ovviamen-te, l’accesso allo store Google Play.

L’azienda Kobo ha sottolineato inoltre la propria atten-zione verso gli utenti che amano leggere: grazie alla

modalità “reading” la durata della carica di un tablet può estendersi dalle classiche 9 ore a più di 10 giorni!

Potrebbe sembrare che Samsung abbia più fortuna con i propri smartphone che non con i propri tablet, ma questo non ferma

l’azienda coreana dal lavorare su nuovi mo-delli e pragetti.

L’ultimo è dedicato ai bambini, una versione adattata per i più piccoli del Galaxy Tab 3

7.0 con una colorata protezione di gomma.

Il nome conferma la sua origine, si tratta del Galaxy Tab 3 Kids Si tratterà di un ta-blet basato sulla tecnologia Android 4.1

Jelly Bean con 8GB di memora e due fotoca-mere. Il tablet sarà venduto con alcune fra

le migliori app per bambini già caricate .

Page 33: Emagazine 07 2013

Le ultime notizie dal mondo degli eBook reader e dei tablet, per essere sempre aggiornati sulla nuova tecno-logia e i nuovi progetti nell’ambito della lettura digitale.

16

LETTORI E TABLET

Roba da reader

visita il sito absolutelyfree.it

Nicoletta AzzoliniKobo Inc. continua a puntare fortemente sui propri devi-ce. In un grande evento svoltosi a New York l’azienda

canadese ha presentato non solo un nuovo e-reader ma anche 3 tablet, ognuno adatto a coprire una specifica

fetta di utenti.

Il nuovo reader, l’ultima versione del Kobo Aura, è un lettore da 6 pollici con display pearl e-ink e due interes-santi nuove tecnologie che puntano a migliorare l’espe-rienza di lettura dell’utente: da una parte è stato poten-

ziato l’effetto anti-riflesso dello schermo, dall’altra è stato quasi del tutto eliminato l’effetto-refresh delle pa-

gine, rendendo la lettura più scorrevole e più piacevole.

A seguito la Kobo ha annunciato un a trio di tablet basa-ti su tecnologia Android: il Kobo Arc 7, la sua versione

HD e la versione Arc 10HD.

Tutti e tre i tablet hanno prezzi accessibili, partendo dal più basso, il tablet da 7 pollici non HD e con 8gb di me-

moria al prezzo competitivo di € 149 fino a salire al picco di €379 per la versione HD da 10 pollici.

Quest’ultimo presenta delle caratteristiche davvero po-tenti: una CPU quad-core da 1.8GHz progettata da Nvi-dia Tegra, 2GB of RAM, una risoluzione dello schermo

da 2560×1600, una fotocamera da 1.3MP e, ovviamen-te, l’accesso allo store Google Play.

L’azienda Kobo ha sottolineato inoltre la propria atten-zione verso gli utenti che amano leggere: grazie alla

modalità “reading” la durata della carica di un tablet può estendersi dalle classiche 9 ore a più di 10 giorni!

Potrebbe sembrare che Samsung abbia più fortuna con i propri smartphone che non con i propri tablet, ma questo non ferma

l’azienda coreana dal lavorare su nuovi mo-delli e pragetti.

L’ultimo è dedicato ai bambini, una versione adattata per i più piccoli del Galaxy Tab 3

7.0 con una colorata protezione di gomma.

Il nome conferma la sua origine, si tratta del Galaxy Tab 3 Kids Si tratterà di un ta-blet basato sulla tecnologia Android 4.1

Jelly Bean con 8GB di memora e due fotoca-mere. Il tablet sarà venduto con alcune fra

le migliori app per bambini già caricate .

Page 34: Emagazine 07 2013

Scuola digitale? Sì, ma non oggiLibri elettronici nelle scuole, ma anche banda larga e documento unifica-to. Il percorso dell’innova-zione italiana è tutto in salita, tra problemi di go-vernance e rinvii cronici. In attesa del 2015-16,

quando si riparlerà di libri digitali a scuola, svanisce l’occasione del risparmio per le fami-glie e del guadagno per gli editori.

Kindle sempre più social…

Amazon annuncia la se-conda generazione del Kindle Paperwhite, il let-tore di eBook di punta dell’azienda. Hardware migliorato e tante novità software tra cui, forse la più succosa, l’integrazio-

ne con Goodreads, la com-munity di lettori che l’azienda ha acquistato lo scorso marzo.

Cartello eBook #1: tempo di rimborsi per MacMillan e Penguin

MacMillan e Penguin, due dei cinque editori ac-cusati di aver co-spirato con App-le per

gonfiare i prezzi degli eBook, han-no inviato email ai clienti infor-mandoli dei ter-mini proposti nel patteggia-mento legale sul contenzioso. Gli editori dovranno restituire circa

162 milioni di dollari fra i clienti che han-no acquistato uno dei loro eBook tra il 1/4/ 2010 e il 21/5/2012.

Cartello eBook #2: tempo di nuove sanzioni per Apple

Il Governo Federale USA ha presentato una nuova richiesta di sanzione per il cartello eBook di Apple citando questa volta un’e-mail di Steve Jobs a soste-gno della sua tesi. Secon-do il governo federale USA, fu Jobs il vero archi-tetto del sistema che ha condotto alla creazione di

un cartello di prezzi sugli eBook il cui scopo era contene-re e delimita-re l’espan-sione di

Amazon sul mer-cato.

Intanto, in casa Apple…

Novità in casa Apple: la prossima edizio-ne del sistema operativo Mac, attesa per l’autunno,

17

NEWS

Into the net

Tweet tweet tweet

Page 35: Emagazine 07 2013

Scuola digitale? Sì, ma non oggiLibri elettronici nelle scuole, ma anche banda larga e documento unifica-to. Il percorso dell’innova-zione italiana è tutto in salita, tra problemi di go-vernance e rinvii cronici. In attesa del 2015-16,

quando si riparlerà di libri digitali a scuola, svanisce l’occasione del risparmio per le fami-glie e del guadagno per gli editori.

Kindle sempre più social…

Amazon annuncia la se-conda generazione del Kindle Paperwhite, il let-tore di eBook di punta dell’azienda. Hardware migliorato e tante novità software tra cui, forse la più succosa, l’integrazio-

ne con Goodreads, la com-munity di lettori che l’azienda ha acquistato lo scorso marzo.

Cartello eBook #1: tempo di rimborsi per MacMillan e Penguin

MacMillan e Penguin, due dei cinque editori ac-cusati di aver co-spirato con App-le per

gonfiare i prezzi degli eBook, han-no inviato email ai clienti infor-mandoli dei ter-mini proposti nel patteggia-mento legale sul contenzioso. Gli editori dovranno restituire circa

162 milioni di dollari fra i clienti che han-no acquistato uno dei loro eBook tra il 1/4/ 2010 e il 21/5/2012.

Cartello eBook #2: tempo di nuove sanzioni per Apple

Il Governo Federale USA ha presentato una nuova richiesta di sanzione per il cartello eBook di Apple citando questa volta un’e-mail di Steve Jobs a soste-gno della sua tesi. Secon-do il governo federale USA, fu Jobs il vero archi-tetto del sistema che ha condotto alla creazione di

un cartello di prezzi sugli eBook il cui scopo era contene-re e delimita-re l’espan-sione di

Amazon sul mer-cato.

Intanto, in casa Apple…

Novità in casa Apple: la prossima edizio-ne del sistema operativo Mac, attesa per l’autunno,

17

NEWS

Into the net

Tweet tweet tweet

Page 36: Emagazine 07 2013

vanterà tra le novità una versione apposita di iBooks che rafforza l’impegno dell’azienda nel mercato dei libri digitali.

Quando l’editore di-venta social

Carta, eBook ed #edi-torisocial. Un libro de-dicato agli editori che nel digitalizzare la loro produzione hanno com-preso il valore della rete e osano essere so-cial. Ne parla Valentina Bortoletto nel suo “Gli editori diventano so-cial: analisi, prospetti-ve e opportunità nel Web. Casi di attori del publishing alla prova della rete”.

Apple regala Camilleri

Il colosso informati-co ha avviato un’ini-ziativa con la quale, circa ogni mese, rega-la un’applicazione selezionata dall’azien-da. Questa volta è toc-cato all’eBook “Il ladro di merendine” firmato Andrea Camilleri.

Donne in digitale

“Eroine multitasking” è il titolo dell’irriveren-te eBook della giornali-sta Giovanna Gallo pub-blicato con Emma Books, una guida friz-zante per capire l’uni-verso femminile nella

sua complessità e inar-restabilità, a partire da quel lato caratteriale proprio dell’altra metà del cielo di essere co-me i PC, essere multi-tasking.

18

@AFeditore

Da quando è partita la serie televisiva della HBO Game of Thrones, in Italia in grazie a SKY, è scattata nei fan la Game of Thrones mania che si è riversata, per curiosi impazienti, sui libri da cui è tratta l’epica saga. Chi si è apprestato alla lettura dei libri in versione digitale in lingua originale probabilmente, durante la lettura del quarto volume “A Feast For Crows” avrà notato un nome ricorrente che ha sempre a che fare con la saga, ma poco con i personaggi.

Si tratta di George R. R. Martin il cui nome è saltato fuori, in posizioni del tutto casuali, durante la narrazione del quarto ebook. L’errore, probabilmente dovuto a un errore di formattazione dell’ebook, ha generato l’ilarità dei fan che si sono ritrovati il proprio idolo inserito a mo’ di per-sonaggio sparso qua e là all’interno del libro.

In Italia la saga “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R. R. Martin è pubbli-cata da Arnoldo Mondadori Editore. “A Feast for Crows” è diviso in due volumi: “Il dominio della regina” e “L'ombra della profezia”, ma al momento non è ancora disponibile una versione digitale del volu-me, né della saga in generale.

FOCUS - Errori di formattazione

Page 37: Emagazine 07 2013

vanterà tra le novità una versione apposita di iBooks che rafforza l’impegno dell’azienda nel mercato dei libri digitali.

Quando l’editore di-venta social

Carta, eBook ed #edi-torisocial. Un libro de-dicato agli editori che nel digitalizzare la loro produzione hanno com-preso il valore della rete e osano essere so-cial. Ne parla Valentina Bortoletto nel suo “Gli editori diventano so-cial: analisi, prospetti-ve e opportunità nel Web. Casi di attori del publishing alla prova della rete”.

Apple regala Camilleri

Il colosso informati-co ha avviato un’ini-ziativa con la quale, circa ogni mese, rega-la un’applicazione selezionata dall’azien-da. Questa volta è toc-cato all’eBook “Il ladro di merendine” firmato Andrea Camilleri.

Donne in digitale

“Eroine multitasking” è il titolo dell’irriveren-te eBook della giornali-sta Giovanna Gallo pub-blicato con Emma Books, una guida friz-zante per capire l’uni-verso femminile nella

sua complessità e inar-restabilità, a partire da quel lato caratteriale proprio dell’altra metà del cielo di essere co-me i PC, essere multi-tasking.

18

@AFeditore

Da quando è partita la serie televisiva della HBO Game of Thrones, in Italia in grazie a SKY, è scattata nei fan la Game of Thrones mania che si è riversata, per curiosi impazienti, sui libri da cui è tratta l’epica saga. Chi si è apprestato alla lettura dei libri in versione digitale in lingua originale probabilmente, durante la lettura del quarto volume “A Feast For Crows” avrà notato un nome ricorrente che ha sempre a che fare con la saga, ma poco con i personaggi.

Si tratta di George R. R. Martin il cui nome è saltato fuori, in posizioni del tutto casuali, durante la narrazione del quarto ebook. L’errore, probabilmente dovuto a un errore di formattazione dell’ebook, ha generato l’ilarità dei fan che si sono ritrovati il proprio idolo inserito a mo’ di per-sonaggio sparso qua e là all’interno del libro.

In Italia la saga “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R. R. Martin è pubbli-cata da Arnoldo Mondadori Editore. “A Feast for Crows” è diviso in due volumi: “Il dominio della regina” e “L'ombra della profezia”, ma al momento non è ancora disponibile una versione digitale del volu-me, né della saga in generale.

FOCUS - Errori di formattazione