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Il mensile della provincia di Vicenza.
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Copia omaggio / anno XIV / novembre 2013Stampato su carta ecologica
delle nostre città
Intervista a don Giovanni Sandonà
Io, nell’inferno del Vajont
Giorgio Supergino Sterchele
Specia le Scuola
Sopravvivere nel traffico
anche se ho il bambino nel seggiolino!!!
NO ASSICURAZIONE, NO BOLLO, NO BENZINA, che bella la vita!!!
70 KM MA LA FATICA LA DECIDO IO!!!
TUA CON 24 CANONI DA 78,12e
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ChIampo/altaValleVerso una nuovaUnione
ttraversando Ponte della Libertà, quello che congiunge Venezia alla terra ferma, bisogna essere cauti. Prima di tutto per gli autovelox che stanno bastonando gli automobilisti troppo veloci e poi per i lavori per i tram che rendono difficile la guida.Venezia come molte altre città italiane ha scelto la via del tram per-
ché è comoda, pulita e fa risparmiare. Una perfetta connessione con la rete ferroviaria per creare una metropolitana di superficie dove spostare il traffico sempre più pesante. Però la mancanza di servizi minimi e treni indecenti con orari assurdi ci portano tutti a dover scegliere la macchina per non perdere giornate intere con una regione perennemente intasata.Siamo figli di scelte sbagliate perché la metropolitana di superficie l’avevamo già: la Vaca Mora. Era così in anticipo che nessuno ha capito come sviluppare quella ferrovia leggera. “Portare tutto su pneumatici che non siamo nel pale-olitico” è stato l’incipit e la Vaca Mora è rientrata nelle stazioni per fare spazio agli autobus. C’era un’ultima speranza, una legge proteggeva quel sedime dove correvano le rotaie. Il concetto era così buono che i Comuni quei pochi metri di terreno se li sono fregati. “C’è un capannone da allargare, una serie di case hanno bisogno di parcheggi” e le tracce della Vaca Mora sono comple-tamente scomparse, inghiottite dall’asfalto. Siamo senza una progettualità alternativa al pneumatico, con una stazione a Vicenza priva di parcheggi, se non a pagamento, con treni locali che viaggia-no a una media di 30 chilometri orari, completamente privi di collegamenti tra centri. Nessuno sta progettando più nulla perché con la nostra città diffusa ci siamo già mangiati tutti gli spazi. Una triste prospettiva e la sensazione che non ci sia più niente da fare, se non pensare di bucare il sottosuolo e passare da sotto perché è l’ultima nostra speranza. Ma se da noi è impossibile realiz-zare una tangenziale già promessa in cambio di una caserma per un esercito straniero, immaginiamoci un progetto di grandi dimensioni. Compriamoci una macchina comoda, perché veloce tanto non serve a nulla, e armiamoci di pazienza che la coda sarà nostra compagna di vita.
Un futuro in coda
edItorIaledi Stefano Cotrozzi
InChIestaSopravvivere nel traffico delle nostre città 16
l’InterVIstaDon Giovanni Sandonà 20
foCusMissione Vajont 22
foCusLa lezione di Licia 23
sportGiorgio Supergino Sterchele 24
arzIgnanoRicordando Bedeschi
speCIaleChe scuola scelgo?
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arzIgnanoL’avventura di Sofi32
monteCChIoGiovani imprenditori38
brendolaNasce la ConsultaGiovani
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montebelloPolizia locale:SOS stipendi
lonIgoVendemmia: un’ottima annata
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sommarIo
Mensile d’informazioneRegistrazione del Tribunale di Vicenza n° 965 del 12-01-2000 - Berica Editrice s.r.l.
40.000 copie certificate
Direttore Responsabile Stefano Cotrozzi. Vicedirettore Nicoletta Mai. Caporedattore sportivo Stefano Canola. Redazione: Guido Gasparin, Giuseppe Signorin, Francesco Meneghini, Lisa Masiero. Editorialisti Lino Zonin, Alberto Fabris, Elisabetta Badiello, Gianfranco Sinico, Luisa Nicoli. Art director Alessandra Peretti. Grafico Amos Montagna. Stampa: Centro Stampa
Editoriale - Grisignano di Zocco (VI)
Redazione e Sede legale Piazza Campo Marzio, 12 - 36071 Arzignano (VI) tel. 0444 450693 fax 0444 478247 e-mail: [email protected] la pubblicità:Alberto Faccin335 5319350 Alex Bertacche349 5183614Federico Hanard 335 5293582
© 2013 Le immagini ed i testi sono di proprietà riser-vata della rivista. Ne è vietata a tutti la riproduzione totale o parziale e l’uso pubblicitario in altra sede.L’editore è a disposizione dei proprietari dei diritti su eventuali immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione.
Questo giornale è stampato su carta certificata FSC. Il marchio FSC identifica i prodotti contenenti legno proveniente da fore-ste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
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saregoMarzotto, asso mondiale
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ittà sempre più caotiche, traffico congestionato, impossibilità di raggiungere i centri storici e, so-prattutto, di trovare parcheggio... La mobilità è sempre più un’emergenza sociale. Parlo dalla mia
esperienza di cittadina tra due mondi. Intendendo che per il cinquanta per cento del mio tempo vivo a Venezia e il ri-manente a Vicenza. Una città, la prima, dove la mancanza di autovetture conferisce ad attività e spostamenti un sapore del tutto diverso. Scordate la puntualità! L’unico problema po-trebbe essere il sovraffollamento dei mezzi o la nebbia, feno-meni che costringono a cambi di percorso imprevisti. Oppure l’acqua alta che influisce sulla mobilità a volte più del traf-fico turistico. Diversa la situazione a Vicenza dove, potendo scegliere, si può raggiungere il centro storico in bicicletta, un mezzo che a Venezia è assolutamente vietato! Dopo un perio-do trascorso nella città lagunare, tornare nel trafficato centro palladiano è quasi un incubo. Ciò che più di tutto mi sorpren-de è l’aggressività che si sviluppa racchiusi nel mezzo auto-mobilistico in prossimità di semafori - sempre più rari - ma anche delle rotatorie, dove spesso non vige il codice stradale ma la legge del più forte. E, soprattutto, non c’è pietà. Impos-sibile affrontare il convulso attraversamento per un ciclista, senza scommettere sulla sopravvivenza.Forse sarebbe proprio il caso di ripensare alla nostra mobilità. Il car e il bike sharing, un centro storico pedonale, metropo-litane di superficie sono solo alcune delle soluzioni. Qualche “giornata ecologica” in più ci costringerebbe a riflettere sul fatto che senza auto… si può!
omenica 27 ottobre è morto il mio cantante preferito, Lou Reed. Dopo non poche lacrime ho scritto al mio amico Andrea che è in Australia a fare l’artista. Mi ha risposto laconico: “gli mancava solo di crepare”, il suo modo di dire che gli dispiaceva tantissimo. Abbiamo
visto insieme Lou in due o tre concerti, ma non è questo il pun-to. Il punto è che io il giorno dopo sono andato a fargli dire una Messa, a nome Lewis, e il giorno dei morti ho speso l’indul-genza di cui avevo diritto per lui. Quindi, contando tantissimo sul buon Dio e poco su di me, ci sta pure che il vecchio Lou sia a un passo dal Paradiso, ora. O magari dentro, si sa mai che San Disma, il “Buon Ladrone”, non l’abbia tirato per i piedi. Che il vecchio Lou possa essere già finito in Paradiso è dimo-strato anche dal fatto che oltre al mio amico Andrea, mi sono
sentito pure con il mio amico Marco - c’era anche lui ai concerti di Lou -, e ho scoperto che le due bimbe del mio amico Marco, di quasi due e cinque anni, vanne matte per le canzoni di Lou. “Sweet Jane” su tutte. La più piccola la chiama “Cin Cen”, ma è pur sempre “Sweet Jane”. Inizio a non capirci niente. Lou in Paradiso e le bimbe di Marco che cantano le sue canzoni. La versione “local” del mio Lou Reed di questi giorni post mortem non coincide granché con la versione dark che spopola sui giornali. Per risolvere senza risolvere l’enigma mi ascolto “The Power of the Heart”, una delle ultime canzoni d’amore scritte da Lou, in cui chiede a una donna di sposarlo (è sposato con Laurie An-derson). Commovente. Sarà che fra un po’ mi sposo anch’io… Ma l’enigma Lou Reed rimane: poeta maledetto o beato?
giuseppe signorin
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Traffico in città:che incubo!
VIpera Con garbo
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elisabetta badiello
Beato Lou
pausa Caffè
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Oggetto: Alienazione immobili comunali siti in Comune di Montecchio Mag-giore.Lotto A (2° incanto) – immobili in via 1° Maggio: censiti nel Catasto Ter-reni Foglio 20 Mappale n. 342 ente urbano are 02.78, Mappale n. 97 ente urbano are 00.42, Mappale n. 132 are 06.90, Mappale n. 339 are 03.74, Mappale n. 137 are 02.67 e nel Catasto Urbano Foglio 20 Mappale n. 342 unità collabenti, Mappale n. 97 sub. 1 unità collabenti. Importo a base d’a-sta soggetto ad aumento Euro 162.000,00.Lotto B (2° incanto) – Immobili in Via Udine e Via Trentino Alto Adige:a) immobile in Via Udine censito nel Catasto Urbano Foglio 7 Mappale n. 965 sub. 1 (garage) e sub. 2 (abitazione): l’immobile è attualmente ceduto in locazione il cui contratto, disdettato, avrà scadenza il 31.12.2013. Importo a base d’asta soggetto ad aumento Euro 148.932,00.b) immobile in Via Udine censito nel Catasto Urbano Foglio 7 Mappale n. 967 sub. 1 (garage) e sub. 2 (abitazione). Importo a base d’asta soggetto ad aumento Euro 196.425,00.c) immobile in Via Trentino Alto Adige censito nel catasto Urbano Foglio 27 Mappale 465 sub. 1(garage) e sub. 2 (abitazione). Importo a base d’asta soggetto ad aumento Euro 201.825,00.d) immobile in Via Trentino Alto Adige censito nel Catasto Urbano Foglio 27 Mappale n. 466 sub. 1 (garage) e sub. 2 (abitazione): l’immobile è attualmente ceduto in locazione il cui contratto, disdettato, avrà scadenza il 31.12.2013. Importo a base d’asta soggetto ad aumento Euro 135.391,00.Lotto C (3° incanto) – Terreno in Via Parri: censito nel Catasto Terreni Foglio 16 Mappale n. 697 di are 07.74 e Mappale n. 688 di are 06.91 (porzio-ne) per complessivi mq 1000 circa da alienare, salvo frazionamento finale a carico dell’aggiudicatario. Importo a base d’asta soggetto ad aumento Euro 238.000,00.Lotto D (4° incanto) – Terreno in Via Rossini: censito nel catasto Terreni Foglio 10 Mappale n. 1949 (ex 87/b) di are 08.00. Importo a base d’asta soggetto ad aumento Euro 104.652,00.Lotto E (3° incanto) – n. 1 appartamento (piano 1°) in Viale Europa: cen-sito nel Catasto Urbano Foglio 17 Mappale n. 179 sub. 3 e 5 – graffati e sub. 1 (b.c.n.c.). Importo a base d’asta soggetto ad aumento Euro 68.850,00. Ente alienante: Comune di Montecchio Maggiore – Via Roma n. 5 – 36075 Montecchio Maggiore (VI). Tutti gli immobili, meglio sopra descritti, vengono alienati nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano con ogni accessione, pertinenza, servitù attiva e passiva. Si precisa che l’operazione è esclusa dal campo di applicazione dell’I.V.A. in quanto l’Ente opera in attività isti-tuzionale. L’aggiudicazione sarà con il metodo ad offerte segrete ai sensi degli artt. 73 lett. C) e 76 del R.D. 23.05.1924 N. 827, con aggiudicazione a favore dell’offerta più vantaggiosa e il cui prezzo sia migliore o almeno pari a quello fissato nell’avviso d’asta. Termine per la ricezione delle domande di partecipazione entro le ore 12:30 del giorno 02.12.2013, per inoltro diretto o a mezzo del servizio postale, in ogni caso con esclusiva responsabilità del mittente. Il bando integrale e i modelli per la richiesta di partecipazione sono pubblicati sul sito internet www.comune.montecchio-maggiore.vi.it o possono essere richiesti all’Ufficio Patrimonio/Espropri tel. 0444/705765 – Martedì e Venerdì 9:00-12:30. Il Responsabile del Settore 3° U.T.C. è il Dott. Arch. Francesco Manelli, il responsabile del procedimento amministrativo dell’istruttoria è la geom. Dal Maso Monia – Ufficio Patrimonio/Espropri.
COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIOREESTRATTO AVVISO ASTA PUBBLICA
Montecchio Maggiore, lì 09.10.2013IL DIRIGENTE DEL SETTORE 3° U.T.C.:
Dott. Arch. Francesco Manelli
via 1° Maggio
via Udine
via Trentino Alto Adige
viale Europa
via Rossini
Babbo Natale in derapataRimangono tesi i rapporti diplomatici tra Italia e Finlandia dopo che la pista scandinava di Tampere è entrata nei GP mondiali 2014 di speedway al posto del tracciato di Lonigo. La sera del 24 dicembre scatterà sulla Rocca Pisana e dintor-ni una no-fly-zone per veicoli a 4 renne motrici guidati da piloti barbuti in divisa biancorossa.
ella mia lontana età adolescenziale gli approcci con le ragazze erano improntati alla più goffa sprovvedu-tezza ed i risultati erano alquanto deludenti. Le nostre pollastrelle coetanee, soprattutto quelle più sbaraz-zine, rifuggivano gli inviti al cinema o in generale i corteggiamenti di imbranati come era il sottoscritto.
Sembravano aborrire gli introversi o i “secchioni”: a portarle a spasso sulla canna della bici o al cinema erano i giovanotti con qualche anno più di noi, più disinvolti e un po’ filibustieri. Ve-dendo le chiome oggetto dei nostri desideri finire fra le braccia di quei mascalzoncelli, sbocciava in noi lo spirito di emulazione con l’obiettivo di renderci altrettanto appetibili agli occhi delle fanciulle. Succedeva così che qualcuno marinasse per la prima volta la scuola, giusto per prendere punti nell’ambito femmini-le. Ovviamente lo veniva a sapere soprattutto l’ambito familia-re, con devastanti contraccolpi disciplinari. Al bar, se c’era una compagna di classe, invece della solita gazzosa ordinavamo un amaro Cora, neanche fossimo vecchie navigate canaglie. Il modo classico per imitare quei maestri era girare con la sigaretta accesa penzolante dalle labbra, ovviamente in presenza dell’ambita pre-da femminile: abbiamo imparato a fumare per far colpo su di lei. Il fluire dei decenni ha placato tali ansie e anche quei capiscuola sono diventati padri, donatori di sangue, nonni, consiglieri co-munali, pensionati. Portano al parco i loro nipotini. Il dottore li ha costretti a smettere di fumare e a controllarsi periodicamente la prostata e la glicemia. Le loro donne, ex birichine, frequentano assiduamente Monte Berico e Medjugorje. Qualcuno fa il nonno-vigile. Ho rivisto recentemente uno di quegli antichi maestri del corteggiamento. Aveva un ciuffo di capelli a riporto color giallo pannocchia, lui che era sempre stato bruno prima di diventare grigio. Voleva farmi credere, con mezze parole, che c’era una tre-sca tra lui e la giovane badante rumena che lo portava in carroz-zina. Inguaribile dongiovanni! Forse ha anche ripreso a fumare.
Il tempo passa. O no?
gIanfranCorner
N
gianfranco sinico
milioni di euro per 6 stagioni: questo verserà la Adidas per diventare il nuovo sponsor tecnico della Juventus. Dal Milan, già in affari col colosso tedesco, fanno sapere che il loro contratto è per-fino migliore.
Un accordo del genere può avere diverse motivazioni. A) Mece-natismo: è fuori moda, Lorenzo il Magnifico è morto da secoli. B) Colpo d’immagine: avrebbe senso per una società semiscono-sciuta che s’affaccia al giro che conta, ma non è certo il caso della Adidas. C) Investimento sul mercato globale. Tutti gli appassio-nati di calcio nel mondo conoscono bianconeri e rossoneri, però è difficile pensare che subentrino a breve ai padroni del vapore europeo (Bayern, Barcelona, Chelsea, PSG…). D) Il ritorno eco-nomico verrà dal mercato italiano. Prima di comprare maglia, scarpe, divise o tute della squadra del cuore per il nostro ragaz-zo, tanto tifoso (di queste o di altre, cambiano le cifre ma non gli ordini di grandezza), ad un prezzo sconsiderato, assicuriamoci almeno che non siano altri ragazzi o bambini a produrle.
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Attaccati alla maglia
sport e dIntornIstefano Canola
In VIaggIo Con denIsdenis l.
Scene d’isteria collettiva per il treno che ha accumulato dieci minuti d’anticipo. Smarrimento generale, orrore diffuso, richiesto un TSO per una suora.In particolare, un bancario, fortemente stressato dall’anomala situazione, ha tentato di tirare il freno d’emergenza, atto sventato appena in tempo da un accattone in servizio su quella tratta. Visti i disagi causati dall’anticipo, le autorità ferroviarie hanno deciso di far accumulare presso la stazione di Grisignano di Zocco quei familiari dieci minuti di ritardo. Fatto che ridona la pace sociale.
Corriere Vicentino | 10 | Opinioni
Avete mai visto “Otto e mezzo”, il talk show condotto su La7 dalla gommosa e plastificata Lilli Gruber? Sì? Beati voi, per-ché io non ci sono riuscito. Dopo aver cerca-to invano di beccarlo attorno alle 20,30, data annunciata per l’inizio, ed essermi sempre imbattuto nella pubblicità, mi ci sono mes-so d’impegno e ho sospeso per un po’ lo zapping. Allora: alle 20,27 Mitraglia Mentana chiude il tg, saluta e annuncia l’arrivo della Lilli. Intanto, pubblicità. Dopo cinque minuti – periodo breve se passato in compagnia di una ragazza seducente e consenziente, in-finito se trascorso a vedere la réclame dello yogurt lassativo e dei prodotti per l’igiene intima – torna Mitraglia con una “notizia dell’ultima ora” (un vero scoop: sembra si stia discutendo sulla decadenza di Berlu-sconi, da cosa non so, ho capito solo le paro-le “decadenza” e “Berlusconi”) ma, prima della Lilli, pubblicità. Stavolta i minuti sono sei, ai quali segue uno spot per annunciare il programma della rete che andrà in onda in prima serata, e finalmente arriva la sigla. Annunciata da un crescendo di trombe e violini, ecco il volto ieratico e composito della Lilli: “Buonasera, benvenuti a Otto e mezzo (anche se sono quasi le nove, dico io). Questi sono i nostri ospiti di stasera. Ma prima – indovina un po’ – pubblicità!” E via un’altra over dose di yogurt lassativo e di igiene intima. Alla fine, quando riappare il viso angelico e angelicato della Lilli sono davvero quasi le nove e dall’altra parte sono iniziate le partite.
Il kamasutra per i singledi Roberta Costantini
Roma aspettami!Mi aggiro nervoso attorno al tavolo di cucina, la mazza da baseball brandita con la mano destra, assesto un paio di col-
pi di prova sul cuscino di una sedia, provo un brivido di pia-cere nell’immaginare lo schianto, il rumore delle ossa spezzate,
le urla. Devo solo decidere, oggi ci sono tre candidati: candidata numero uno, niente di che, solo una randellata leggera: Tatiana Basilio,
deputata alla quale lo Stato, attraverso le mie e le vostre tasche, versa un bel mucchietto di euro ogni mese. Bene questa signorina ha postato su Facebook la sua sensazionale scoperta: Le Sirene esistono, e solo un complotto - ovviamente del governo americano - tiene tutti noi all’oscuro. Le sirene, avete capito? Mezze donne e mezzo pesce, avete capito? Ecco due randellatine sulle dita così per un po’ non potrà scrivere delle sue sensazionali scoperte. Candidato numero due: Antonio Razzi, deputato, ci tiene a farci sapere che “Guadagno 12 mila euro al mese, ma di soldi non mi ritrovo niente. La gente deve sapere che io ho due collaboratori, gli do circa 1500 euro al mese ciascuno. In più ci sono tante spese di rappresentanza, di riunione. Di quei 9mila euro non so quanto mi resta, ma l’impor-tante è che ci riesca a vivere”. Ecco, qui un colpo ben assestato su uno stinco potreb-be associarsi ad una rotula frantumata. Ma ecco l’ultimo, il candidato numero tre, l’ex ministro del governo Monti, Corrado Passera, che racconta le tragiche con-seguente della sua discesa in campo, come uomo politico: “Cambia tutto con una scelta del genere peggiora la privacy, crolla il reddito, la qualità della vita va alla malora, diciamo...” Diciamo.Passera ha dichiarato nel 2011 un reddito comples-sivo, di 3.529.602 euro. Colpo secco alla bocca dello stomaco, e, mentre si piegherà in due per il dolore, colpo a due mani sulla schiena. Sono pronto,
Roma aspettami!
interno 8
lino zonin
alberto fabris
Darwin? Un animale da discoteca
Se Darwin fosse vivo oggi, studierebbe la sopravvivenza della specie nella discote-ca sotto casa. Perché proprio tra le quattro mura risuonanti di tunz tunz, si ritorna all’ancestrale tendenza dell’accoppiamen-to. Uomini e donne che iniziano la sacra preparazione dal pomeriggio, estirpan-do peli, impomatando capelli e scrostan-do le cozze da sotto le ascelle. Il tutto per “cuccare”(maschi) o per sentire la loro av-venenza confermata (femmine). Fasciati nei vestiti da festa, sfoggiano muscoli e tette che durante la settimana non hanno. Saran-no anche quelli della festa? Percentuale di
proseguimento della specie? 100%. Per-centuale di sopravvivenza alla serata? 100%. Provate voi a farvi male ballando tra gard rail di tette e sederi.
Piccolo Skerno
Otto e mezzo?Meglio nove...
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nomemaria Vittoriabagarellaetà19 anniVive alevà di montecchio precalcinolavorostudentessa universitaria, modella
situazione sentimentaleimpegnataaspirazionidiventare una famosa showgirlfilm preferitoil laureatoCibo preferitopaella di cosa non puoi fare a meno...delle caramelle
Feisbuc girl
Claudio Baglioni 16/5/1951
E andaaareeeeee lontaaanooooooo!
Serg
io D
e Grego
rio 16/9/1960
Fatti pagare b
ene
Federico Fellin
i 20/1/1920
Dopo di te, il
diluvio
Adriano Olivetti 11/4/1901Sempre e solo lavorare non basta
Checco Zalone 3/6/1977
Sole a catinelle
Marco Tronchetti Provera 19/1/1948
C’è qualcuno che parla male di te
Barak O
bama 4/8/1961
Ma che orecchie lunghe, hai!
Mike Tyson 30/6/1966
I soldi stanno finendo
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1936
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Gioacchino Rossini 29/2/1792
Finale in crescendo
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L’ Oroscopodi Mago Merlino
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cari elena e Paolo,mi sto vedendo con una ragazza bellissima di ventidue anni. Qual è la stranezza? che io ne ho 50, cioè più del doppio. abbiamo cominciato per scherzo, però il tempo è passato e l’intesa è cresciuta, tanto che dopo un anno ci continuiamo a vedere. Lei nel frattempo ha frequentato ragazzi della sua età, l’ho sempre lasciata libera di farlo perché era giusto così. Però è sempre tornata da me stringendo il legame. Non penso sia amore, ma sento che di questo passo lo sarà. La testa mi dice di smettere, il cuore non ce la fa. cosa mi consigliate? Roberto di Vicenza
Caro Roberto,usa la testa e lascia perdere. O meglio, continua a ve-derla ma inizia ad aneste-tizzare il rapporto.Lei è troppo giovane e quan-do ti mollerà (perché lei ti molle-rà), tu non vuoi diventare il patetico,misero piagnone che si lamenta di un amore andato male con una ventiduenne… Non è amore ovviamente, ma il fatto che tu lo possa pensare ti mette già a rischio. Quando dici che la lasci libera di frequentare altri ragazzi, di-mostri il tuo interesse e debolezza verso di lei. Pericoloso e ridicolo. Ventotto anni di differen-za sono troppi, a meno che tu non sia Briatore oppure un riccone che vive a Bel Air. Invece sei di Vicenza e qui non funziona così. Quindi carpe diem e nulla più. Un caro saluto, Paolo.
Caro Roberto,mi piacerebbe tanto dirti che l’età non con-ta, che l’amore è cieco
e blablabla, ma voglio essere più realista: smet-
ti di vederla. Fallo per lei, perchè è giusto che viva con i coetanei la giovinezza spensierata. Ma fallo an-che anche per te, perchè il fascino dell’e-tà matura dura quel che dura e, quando meno te l’aspetti, comincerà a trattarti con quella fastidiosissima arroganza con cui i giovani si relazionano con i ge-nitori, ferendo a morte la tua autostima. Mettila così: hai avuto una splendida e giovane ragazza per un anno. Goditi il ricordo prima che diventi un incubo.Buona fortuna, Elena.
Elena Paolo
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106 infermieri dallo psichiatraÈ successo a Padova: stanchezza ed
esasperazione hanno por-tato dallo psichiatra
106 tra infermieri e operatori socio-
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Giovane Romeo sequestrato
Cenerentola picchiata
Corriere Vicentino | 14 | Notizie in breve
doveva essere uno scherzo. Invece dieci minorenni, quasi tutti vicen-tini, ora saranno indagati perchè ri-tenuti responsabili di diffamazione e ingiurie via web. Sul profilo Face-book di una quindicenne vicentina erano infatti comparse sei foto in cui era “taggata”. tre di queste ri-traevano una ragazza seminuda du-rante un approccio sessuale: non si trattava di lei, erano solo immagini copiate dal web, però sotto c’erano diversi commenti che definivano la ragazza una poco di buono. a denunciare i dieci ragazzi è stato il padre della vittima, che proprio su facebook ha scoperto tutto.
a pranzo aveva discusso col ge-nero, di origine yemenita, per-ché non voleva che sgozzasse un agnello davanti ai suoi nipoti nel giorno del rito islamico del Sacrificio. Il suocero, Salvatore Cipolletta, 53 anni originario del napoletano, ma residente a Vi-
cenza, la sera stessa è tor-nato a casa del giovane e lo ha ammazzato con un unico colpo di pistola. lui si chiamava haidar rohay ahmaed al-tawil, aveva 28 anni, e si era sposato con rito islamico con la figlia del suocero. Aveva-
no avuto due figli, uno di 2 anni e uno di 2 mesi. Il suocero, dopo il delitto, si è sbarazzato dell’arma buttandola in un fossato, è entra-to in un bar vicino casa, si è se-duto al bancone, e ha chiesto alla barista di chiamare i Carabinieri.
giulietta e romeo rom: una ra-gazza è fuggita dalla roulotte dove viveva con la famiglia rom a Sarcedo per raggiungere il fidan-zato in un campo nomadi a mila-no. Questo ha fatto scattare l’ira dei genitori che hanno fatto un blitz per ripor-tarla a casa: un gruppo di rom è partito da sarcedo e ha raggiun-to la coppia a
una piccola Cenerentola dei gior-ni nostri: una tredicenne conga-lese da agosto viveva segregata in casa, dalla madre e dal fratello maggiore, e costretta a fare le pu-lizie e a saltare la scuola, rinchiu-sa a chiave e minacciata di morte
Schiaffi, strattonamenti, ghiaccio sugli occhi, piumino cattura pol-vere strofinato in faccia. Ecco come una badante italiana trentotenne di romano d’ezzelino trattava un’an-ziana settantaduenne malata di alzheimer. la buttava di peso sul divano, a tavola l’afferrava per il collo, le piazzava le forchettate in bocca, la minacciava: «guarda che prendo il coltello, guarda che ti am-mazzo, te e le tue nipoti ».tutto registrato dalle microcamere e dai microfoni installati dai Carabi-nieri di bassano, intervenuti grazie alla denuncia della nipote. dopo tre giorni è scattato l’arresto: quando un militare in borghese ha suonato alla porta, allora la 38enne ha pulito l’anziana dal sangue e aperto la por-ta. per trovarsi davanti i carabinieri in divisa, che l’hanno arrestata.
un mese di notizie in Breve
Badante aguzzina
diffamazioneon line
a cura di Lisa Masiero
suocero uccide il genero
milano. nonostante fosse stata pic-chiata, la ragazza è riuscita a fuggire allertando le forze dell’ordine, inve-ce il fidanzato è stato sequestrato e portato nel vicentino. I Carabinieri sono entrati nel campo di sarcedo e
hanno liberato il ragazzo, che era tenuto in ostag-gio dalla madre e dal fratello della giovane - poi arrestati - sotto la minaccia di un coltello.
se mai avesse osato tentare di fuggi-re. e picchiata e presa a bastonate, se si ribellava. ha trovato il coraggio di chiedere aiuto inviando di nascosto una lettera ad una assistente sociale. è stata allontanata dalla famiglia, e ora è libera di andare a scuola.
[email protected] | 345 8117575 | 0444 482611
Via del Progresso 1, 36054 Montebello VicentinoC&C
Occhio al cinghiale Attenti al capriolo scheletro spacciatore
nessuno sospetterebbe mai di una cliente elegante e ben vestita. e così una signora quarantacinquenne dai capelli rossi e con l’accento dell’est europa è uscita dalla boutique gre-gory’s di Creazzo con un bottino di abiti firmati e due portafogli. prima che riuscisse a fuggire però, una
Arsenio Lupin in gonnella
un ventunenne di longare stava passegiando in località san rocco, ad arcugnano. si era seduto al bordo del sentiero che stava percorrendo quando, improvvisamente, è apparso un cinghiale da 80 chili in corsa che l’ha travolto in pieno. dopo un volo
di qualche metro, il ragazzo ha perso i sensi. ripre-sosi, ha chiamato i ge-nitori che hanno aller-tato il suem ed è stato trasportato in ospe-dale. se l’è cavata con qualche contusione e un bello spavento.
provinciale peschiera dei muzzi, ore 7.15. Il traffico dei pendolari è in-tenso quando sbuca un capriolo che attraversa la careggiata. un’auto lo in-veste e mentre il povero anmale rima-ne inerme sull’asfalto, la vettura pro-segue. la successiva invece rallenta, ma quella che segue è una carambola che coinvolge 5 vetture. nessun ferito fortunatamente, a parte il capriolo.
travestito da scheletro, un trentenne di bassano la notte di halloween si è appostato fuori da alcuni locali della zona ovest di Vicenza per spacciare mdma (ecstasy). ma ha beccato i clienti sba-gliati: ha infatti proposto una dose ad un Carabiniere fuori servizio, che era in compagnia di alcuni colleghi del comando provinciale di Vicenza. dopo l’arresto, nelle tasche dei pan-taloni, gli sono stati trovati 23 invo-lucri con complessivi 12 grammi di ecstasy.
cliente si è accorta che le mancava il portafoglio ed ha attirato l’attenzio-ne delle altre donne presenti e della titolare. la ladra è riuscita comun-que a fuggire. pare che l’insospet-tabile signora abbia colpito anche a trento e sul lago di garda: la moda-lità d’azione è sempre la stessa.
cose dell’altro mondo
Sopravvivere nel traffico delle nostre città
Prigionieri del traffico in attesa dell’indulto, esploratori di strategie di movimento “social”, ma anche
pendolari, ecologisti, pigri di professione e gente col pollice in sù.
Viaggiatori del terzo millennio: quattro chiacchiere lungo la strada (senza disturbare il conducente).
di Mario Piotto, Lisa Masiero e Francesco Meneghini
car pooling, autostoppisti 2.0
Attenzione a non fare confusione: il Car Pooling (o auto di grup-po, secondo wikipedia) nulla ha a che vedere con il Car Sharing, cioè l’utilizzo di un’auto da prelevare e restituire in diversi punti della stessa città, di proprietà di terzi (una sorta di autonoleggio agevolato). Due fenomeni comunque in crescita entrambi, soprat-tutto negli ultimi anni. Qualche esempio di viaggio in condivisione? Digitando “Vicenza” come città di partenza potremmo andare, tra le altre, a Verona o Padova (3 euro), Milano (13 euro), Genova (18 euro), Bolzano (10 euro), e perfino Dresda (45 euro).
VVivono un po’ sotto traccia, eppure sono tra noi. A Vicenza la pratica del car pooling, almeno in modo “consapevole”, è re-altà, tanto che la nostra provincia è tra le prime sette in Italia quanto alla diffusione di questo fenomeno. Un mondo, quello dell’autostop “due punto zero”, come lo definisce chi lo pra-tica, in continuo movimento, tanto da non escluderne a breve una diffusione a macchia d’olio anche qui, come accaduto per esempio in Francia o Germania, dove questo modo di conciliare viaggio e risparmio è ormai di uso quotidiano. Niente a che ve-dere con le lunghe attese pollice in su, sotto il sole o la pioggia, con la speranza di non finire alla mercè di un maniaco – un dubbio legittimo anche da parte di chi sta al volante, of course – perchè qui è tutto a portata di clic. Si entra gratuitamente nella
community (uno dei siti di riferimento è carpooling.it), si digita la destinazione o il punto di partenza, e si ritrovano orari e info per contattare tutti gli automobilisti registrati e di passaggio per uno di quei punti, disposti a condividere il percorso in cambio di un contributo economico minimo. C’è chi offre passaggi su brevi percorsi quotidiani, chi va in vacanza e vuole abbattere le spese di trasporto, chi cerca compagnia per non stare ore solo al volante. “Io lo faccio più per l’interesse a fare due chiacchiere e a conoscere persone – racconta Zeno Guarienti, 35 anni, che vive a San Martino Buon Albergo in provincia di Verona, e a Vicenza è titolare del ristorante Zushi –. Percorro tutti i giorni per lavoro la stessa strada, Verona – Vicenza, e mi sono detto: perchè non provare? Non lo faccio per le spese: mi limito a chie-dere un contributo economico di un euro. Il mio interesse è la curiosità e la voglia di compagnia, e poi se qualcuno vuole ap-profittare di farsi un viaggio del genere praticamente gratis...” Esperienze? “Poche. In un anno solo due contatti, un turista e una ragazza che andava dal fidanzato. Pensavo di più, ma forse è presto”. Ma come fidarsi comunque di compagni di viaggio sconosciuti? “L’affidabilità la dà il sito. Ogni profilo è registrato, recensito e con numero di telefono”. E allora guardiamoci intor-no, quando ci lamentiamo di costi della benzina o inquinamen-to: mentre siamo nel traffico, e ci ostiniamo a muoverci in auto a 5 posti rigorosamente soli, poco più in là potrebbe esserci uno di loro. A ridersela in buona compagnia.
Corriere Vicentino | 16 | Inchiesta
una scelta spesso obbligata, quella di utilizzare i mezzi pubblici: tra scuole superiori, università, stage e lavoretti vari, solo pochi eletti possono dire di non aver passato gran parte della loro adolescenza sulle corriere dell’Ftv. mezzi che in qualche caso si trasformano in “carri bestiame”: i ragazzi sono accalcati, il clima passa dal freddo polare al caldo africano, qualcuno sviene... Per farci un’idea della situazione siamo andati a cercarli. Studenti, universitari, lavoratori: ecco cosa ci ha raccontato il popolo di Ftv.
Sara, 16 anni, da Chiampo al liceo Lioy a Vicenza. “Le corriere sono sempre pulite e abbastanza puntuali, però sono quasi sempre piene ed è molto difficile riuscire a salire. Spesso mi è capitato di perdere il bus perchè era talmente pieno zeppo che l’autista saltava direttamente la fermata. Dovrebbero darci la corriera doppia invece di quella singola”.
Begi, 17 anni, da Arzignano all’alberghiero di Recoa-ro. “L’anno scorso ci sono stati talmente tanti iscritti alla nostra scuola che ci hanno dato anche una seconda corriera sulla tratta
Arzigano-Costo-Valdagno. La situazione è così decisamente migliorata, e quasi tutti ora trovano posto a sedere. Prima invece eravamo stretti come sardine”.
giacomo, 21 anni, da Valdagno all’Università di Vicenza. “Pago 300 euro all’anno, i soldi che prima spendevo al mese tra benzina e park auto. Ora ci metto mezz’ora in più, ma non trovo mai corriere strabordanti e riesco anche a studiare”.
Danijela, 23 anni, da Castelgom-berto ad Altavilla. “Lavoravo al bar di una palestra, e mi trovavo bene con i miei orari. Non trovavo casino in corriera nè alle 8 e 30, nè alle 20. Solo verso le 14 erano piene zeppe di studenti, ma ne passavano anche molte di più”.
mattia, 17 anni, da Castelgom-berto all’Itis di Valdagno. “All’andata non abbiamo problemi, al ritorno invece siamo molto stretti, e per la maggior parte in pie-di. Metà delle volte ci danno mezzi rumo-rosi e pieni di spifferi, è anche capitato che fossero guaste e non riuscissero a partire”.
anna, 18 anni, da Valdagno al liceo artistico di Schio. “Faccio Valdagno-Schio, con il tunnel, da cinque anni. Le corriere sono sempre puntuali e non mi danno ‘punti morti’, nè prima nè dopo l’i-nizio delle lezioni. Avrò visto al massimo 5-6 persone in piedi finora”.
i pendolari della corriera
“Quando i carichi sulle corse sono superiori a quanto prescrive la normativa – ci spiega Paolo Ronzani, di Ftv – noi interveniamo. A vigilare sulla situazione negli autobus sono gli autisti, i controllori e gli utenti stessi: quando ci sono dei reclami, noi verifichiamo. Nelle ore di punta mettiamo in strada tutte le nostre risorse, ma con quelle a disposizione non possiamo far viaggiare tutti seduti. I posti in piedi sono previsti per legge, eppure molti ragazzi, invece di disporsi lungo il corridoio, restano accalcati davanti alle porte, creando confusione”.
“Direi che quest’anno la situazione sia migliore di quella dell’anno scorso – conferma Alberto Pelagatti, funzionario della Provincia -. Annualmente viene aggiornato il piano dei trasporti, in base ai movimenti e alle esigenze della scuole, perché quasi il 90% degli utenti di Ftv sono studenti. Per potenziare il servizio servono soldi, e tra gli aumenti del costo del gasolio e delle assicurazioni non è sempli-ce. Dal 2011, inoltre, lo Stato considerato che dal 2011 ci sono stati tagli tra il 5 e 7il %”.
I NUMERI DI FTV
15 milioni e 900 mila di viaggiatori trasportati nel 2012
87% sono studenti
13% sono lavoratori
14 milioni 072 mila sono abbonati
1 milione 828 mila viaggiatori occasionali
238 autobus di linea in circolazione
21 mila 222 posti tra seduti (12.444)
e in piedi (8.778)
in media portano 89 persone l’una
Fonte: , FTV; dati aggiornati al 31 dicembre 2012.
Corriere Vicentino | 16 | Inchiesta
Siete stufi di restare imbottigliati tutte le mattine andando a lavoro? Forse non vi consolerà molto, ma c’è chi sta peggio di voi! Secondo una ricer-ca, la città italiana più congestionata è Milano: un milanese passa mediamente 59 ore all’anno bloccato nel traffico. Questo dato sorprendente colloca la città meneghina davanti ad altre avver-sarie temibili, come Bruxelles e Parigi. Per trova-re un’altra italiana in classifica bisogna scendere al settimo posto, trovando Roma.
Bloccati nel traffi
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Nonostante l’Italia sia il paese con il parco mac-chine più grande in Europa, timidamente pren-dono piede anche a casa nostra i veicoli a basso impatto ambientale, cioè quelli che sfruttano me-tano, gpl o elettricità. Al primo gennaio 2013, il primato di vetture green spettava all’Emilia Ro-magna, con il 16% del parco macchine totale. Il Veneto in questo campo si classifica terzo, dietro alle Marche.
Non è un mistero che la crisi economica degli ultimi anni abbia fatto sentire i suoi (pesanti) effetti anche sul mercato dell’auto e della mobilità più in generale. Questo però sembra non aver influenzato in alcun modo le abitudini dei veneti, e dei vicentini, che continuano a considerare l’auto il mezzo pre-ferito. L’Italia infatti possiede il parco veicolare più elevato tra i grandi paesi dell’Unione Europea, con 796 veicoli ogni mille abitanti (in provincia di Vicenza il dato è leggermente inferiore con 633 veicoli ogni mille abitanti nel 2011), in cre-scita costante seppur lenta, a scapito del trasporto pubblico urbano, che continua a perdere passeggeri (a Vicenza la media di viaggi per abitante effettua-ti con mezzi pubblici è soltanto 36 all’anno), e comunque resta inquinante (quasi tutti i comuni veneti hanno meno del 50% dei mezzi pubblici a basso inquinamento). Gli effetti di questo trend si ripercuotono inevitabilmente sull’inquinamento,
traffico, inquinamento e altri affanni...con i livelli di ozono che periodicamente (ma ancora troppo spesso) sforano i limiti di tolleranza previsti, in una media di
74 giorni all’anno (il doppio di quelli consentiti). È in migliora-mento la situazione delle pm10, più conosciute come polveri sottili, ma la posizione della no-stra provincia resta sempre più o meno a metà classifica, segno che la strada da fare è ancora molta. Complici di questa situa-zione anche molti comuni, che ancora tardano a dotarsi di tutti gli strumenti disponibili per ri-durre il traffico urbano, come il Piano Urbano della Mobilità e il Piano Ciclabile: al 31 ottobre dello scorso anno meno del 40% dei comuni veneti aveva adot-tato tali piani.Un dato confortante? La dispo-nibilità di piste ciclabili nei co-muni veneti si colloca al di so-pra della media nazionale, e il trend indica che gran parte dei
comuni si sta adoperando per aumentare la viabilità ciclo-pedonale.
Corriere Vicentino | 18 | Inchiesta
Uno dei rimedi più efficaci adottati nelle grandi città per ridurre il traffico è spostarsi… sottoterra. Nono-stante la fama che godono grandi sistemi di trasporto metropolitano come quello di Londra, Parigi o New York, i veri draghi del trasporto sotterraneo sono gli asiatici. La metropolitana più lunga al mondo è quel-la di Seoul, lunga ben 526 km, seguita da Shanghai e Pechino. Manco a farlo apposta, la metro più corta è tutta italiana: quella di Catania ha una sola linea lun-ga quasi 4 chilometri.
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Quando c’è da prendere in mano la bicicletta, molti italiani, per prima cosa, controllano il meteo. Non sembrano pensarla così gli olandesi, che nonostante il clima piuttosto piovoso in patria, sono i più gran-di ciclisti d’Europa: in Olanda è presente più di una bicicletta per abitante, e mediamente un olandese percorre ben 1019 km all’anno! È anche facile com-prenderne il motivo: solo ad Amsterdam ci sono 400 km di piste ciclabili!
Corriere Vicentino | 18 | Inchiesta
Corriere Vicentino | 20 | Intervista
Don GiovanniSandonà
Direttore della Caritas Diocesana Vicentina dal 1997 e delegato delle
Caritas del Nord-Est dal 2009 al 2013., ha sempre
cercato di coniugare il proprio ministero con esperienze vive
di promozione umana.
Di giusEppE sigNoriN
uali sono le emergenze attuali cui deve far fronte la Caritas di Vicenza?Sono diverse, ma molte di esse riconducibili ov-viamente alle difficoltà economiche che in questi
anni caratterizzano fasce sempre più ampie della popolazio-ne. Sempre più famiglie fanno fatica a causa della perdita o della riduzione del lavoro. Tutti i nostri servizi diocesani e quelli delle Caritas parrocchiali su questo segnano da tempo un preoccupante aumento di richieste di aiuto. Spesso il pro-blema esplode quando una momentanea difficoltà economica si interseca con altre fragilità: di salute, psicologiche, di rela-zioni in famiglia. È vero che il numero di italiani in difficoltà è in continuo aumento?Sì, lo verifichiamo quotidianamente nell’accesso ai nostri ser-vizi, sia per quel che riguarda l’esclusione sociale, come le persone senza tetto, sia per quel che riguarda le richieste di aiuto nella difficoltà economica. Che effetti sta avendo questa crisi negli stili di vita delle persone?Sicuramente costringe a interrogarsi sugli stili di consumo. Un grosso lavoro i nostri volontari dei 12 sportelli S.t.r.a.d.e. – Servizio Territoriale Relazione di Accompagnamento nella Difficoltà Economica – lo fanno poi nell’aiutare le famiglie che chiedono aiuto ricostruendo insieme le priorità del bilan-cio familiare. Cosa può fare ciascuno di noi nella propria quotidianità per “migliorare” il mondo?Come Caritas proponiamo i Sostegni di Vicinanza: un’oppor-tunità di prossimità nei confronti di famiglie e persone che si trovano in difficoltà economica temporanea a causa della perdita o precarietà o riduzione del lavoro e non riescono a far fronte agli impegni su beni di prima necessità come ad esempio affitto, bollette e spese scolastiche. Una famiglia o una persona o un’impresa può scegliere di impegnarsi per un
Q
Corriere Vicentino | 20 | Intervista Corriere Vicentino | 21 | Intervista
periodo continuativo di almeno 6 mesi destinando a Caritas-Associazione Diakonia onlus una quota mensile – ad esempio 50, 100 o 200 euro secondo la propria disponibilità e volontà. Gli aiuti alle persone sono gestiti dalla Caritas Vicentina at-traverso il Servizio S.t.r.a.d.e. in rete con i Centri di Ascolto, le realtà caritative presenti nel quartiere, nella parrocchia o nella zona di riferimento. Si possono trovare informazioni sul nostro sito www.caritas.vicenza.it. Questo strumento, da di-cembre 2009 a luglio 2013, ha visto attivarsi 22 famiglie nel vicariato di Lonigo, 13 in quello di Montecchio Maggiore, 17 in quello di Noventa, 18 nella Valchiampo. In tutta la diocesi sono state 403 le famiglie donatarie, per un totale di 554 mila euro. Le famiglie e persone aiutate complessivamente sono state finora 456, è un aiuto che spalmiamo nel tempo, con un progetto individuale per ogni famiglia aiutata. l’avvento di papa francesco sta cambiando la Chiesa e in particolare realtà come la Caritas? Papa Francesco ha fatto dei poveri il centro del suo ministero e ha una grande capacità comunicativa, che gli consente di riportare alla Chiesa, all’essenza del Vangelo, anche persone lontane da essa. In tale senso egli mette al centro della sua missione i poveri e tutto ciò che dà credibilità evangelica alla Chiesa. essere a contatto ogni giorno con casi così delicati quanto la coinvolge a livello emotivo? dove trova l’equilibrio?A volte mi faccio anch’io questa domanda. Però devo dire che il mio compito è primariamente quello di coordinamento del-la squadra di chi opera nella Caritas a livello diocesano e la gestione dei rapporti istituzionali, in questo senso il contatto con i poveri c’è ma non occupa la maggior parte della mia giornata lavorativa. Ci racconta una delusione, o un rimpianto, da un lato, e dall’altro una sorpresa positiva che riguarda la sua espe-rienza?Più che delusioni o rimpianti, mi piace soffermarmi sulla sorpresa che provo ogni qualvolta constato la grande dispo-nibilità delle persone, gente normale o professionisti, che de-cidono di donare gratuitamente parte del loro tempo, quindi qualcosa di sé, a chi fa più fatica. È una cosa a cui non riesco ad abituarmi e che mi sorprendere sempre positivamente.
Mi sorprende sempre
la disponibilità delle
persone che decidono
di donare qualcosa di sé
f o c u s
È stato fra i primi soccorritori del disastro del Vajont.
Sono passati 50 anni, ma Feliciano Antoniazzi ha conservato un ricordo indelebile di quei terribili momenti.
di Giuseppe Signorin
SSono sopravvissuto per miracolo. Il mio turno finiva alle 21. Alle 22 e 40 è successa la tragedia. Ero partito militare nel marzo del 1963. Dopo tre mesi passati vicino a Cuneo, nel CAR (Cen-tro addestramento reclute), sono stato trasferito a Belluno, nella Caserma Fantuzzi della Brigata alpina “Cadore”. Facevo parte della Compagnia Genio Pionieri. Avevo 21 anni. Ci addestra-vano per i soccorsi: dovevamo essere in grado di montare una periferica o un ponte, in caso fosse servito. In quei giorni di ottobre che precedettero la tra-gedia stavamo appun-to montando un ponte, come esercitazione. Era-vamo lungo il Piave, nei pressi di Longarone. Da lì si vedeva la diga. Avevo il compito, con un altro com-pagno, di sorvegliare la zona durante le pause. Avevamo montato una tenda e stava-mo lì, a turno, a fare la guar-dia. Il 9 ottobre il nostro turno terminava alle 21. Ci hanno dato il cambio e siamo rientra-ti in Caserma, a Belluno. Verso le 23 – eravamo tutti in branda – è suonato l’allarme. Abbiamo subito pensato a un’esercitazione notturna, e invece, una volta scesi in cortile, ci hanno mandati in magazzino e ci hanno consegna-to pale e picconi. Ci siamo chiesti il perché, non avevamo mai fatto alcuna esercitazione notturna con pale e picconi. Abbiamo domandato al tenente dove ci stavano portando. Ci ha risposto che era successo qualcosa alla diga di Longarone. Siamo saliti sui camion e siamo partiti verso le 23.30. La tragedia è avvenuta attorno alle 22.40. Arrivati a un chilometro da Fortogna (dove ora c’è il cimitero delle vittime), i camion si sono dovuti fermare a causa dei detriti: c’erano persone morte, piante, animali, ma nessuno poteva immaginare la portata del disastro. La strada era costeggiata dalla ferrovia. Il tenente ci ha ordinato di salire e iniziare a sgomberare il passaggio, perché alle 5 del mattino sarebbe dovuto passare il primo treno. Ci siamo messi
al lavoro, ma avvicinandoci a Longarone, a un certo punto, ab-biamo trovato le rotaie che si alzavano verso il cielo. Una cosa incredibile. Il tenente ci ha ordinato di lasciare perdere e di met-terci a cercare i superstiti. Ci siamo resi conto in quel momento cos’era successo. Il mio primo pensiero è andato ai compagni che ci avevano sostituito nel turno di guardia, uno di Cornedo e uno di Ascoli Piceno – nessuno dei due è più stato ritrovato.
Poteva accadere a me. Io invece ero vivo e cercavo qualche so-pravvissuto. Ne ho tro-vati pochissimi, due, tre, persone che non so neanche che fine ab-biano fatto. Per alcuni giorni abbiamo cercato i vivi, poi ci siamo messi a recuperare i cadaveri, dispersi ovunque. Ce n’erano addirittura im-pigliati sugli alberi. Uno spettacolo raccapriccian-te. Per farci forza man-davamo giù grappa e co-gnac. Dopo otto giorni dalla tra-gedia, in uno scantinato
sotterrato, abbiamo trovato due bambini vivi. Non ho mai saputo che fine avessero
fatto, fino a qualche anno fa, quando sono andato con la mia famiglia al cimitero di Fortogna e ho incontrato un uomo, Gino Mazzorana, con cui ho parlato di quei giorni. Era lui uno dei due bambini. L’unico sopravvissuto della sua famiglia. Verso il 20 ottobre mi hanno mandato a Fortogna a montare tende militari per contenere i morti che dovevano essere iden-tificati. Nel frattempo avevo mandato una cartolina a casa per comunicare ai miei famigliari che ero vivo, ma non è mai arri-vata. Solo dopo qualche settimana sono venuti a sapere che sta-vo bene. A fine ottobre mi hanno trasferito vicino all’aeroporto di Belluno, per aiutare una ditta impegnata nella costruzione di un hangar. Il 27 dicembre sono tornato nella Caserma Fantuzzi, fino al 2 giugno, giorno in cui finalmente sono tornato a casa.
Missione Vajont
È stata una tragedia per tutti, ma ognuno ha vissuto una storia diversa
in quei giorni. Questa è la mia.
Corriere Vicentino | 22 | Focus
f o c u s
La lezione di LiciaLicia Mettifogo, presidente del gruppo Calpeda, si è spenta all’età di 81 anni. Quando quarant’anni fa assunse la
guida dell’azienda, non erano molte le donne a ricoprire incarichi di così grande responsabilità.
La sua è stata un’esperienza imprenditoriale esemplare che qui raccontiamo in alcuni significativi momenti.
di Nicoletta Mai
ÈÈÈ
È il 1977. Nel cantiere di Montorso Vicentino sono i iniziati i lavori per la costruzione del nuovo stabilimento.A settembre di quell’anno Licia Mettifogo aveva avvisato i di-pendendenti della novità con una lettera, dove li ringraziava per il lavoro svolto quasi continuo da maggio ad agosto per portare a termine un ordine extraproduzione. Dal 1973, anno della morte del fratello e fondatore dell’azienda Vinicio Metti-fogo, era lei il punto di riferimento. Il dolore della perdita era stato grande ma non ci furono battute d’arresto. Lei seppe guar-dare avanti, alzare l’asticella ogni volta che un traguardo veni-va raggiunto e far sentire ogni dipendente coinvolto in prima persona nella creazione di un prodotto di cui essere orgogliosi.
È il 1979. Licia Mettifogo è in Cina, accompagnata dal marito Piero Majolo, dal giovane figlio Francesco e dall’allora respon-sabile dell’officina Gianfranco Frighetto. La Repubblica Popola-re Cinese si stava aprendo ai mercati stranieri e il gruppo Calpe-da era volato fin lì per visitare un’azienda costruttrice di pompe e preparare uno studio su come riorganizzare e ammodernare la produzione in caso di collaborazione. È un episodio signi-ficativo, che ci racconta di un’imprenditrice proiettata verso il futuro, ma è soprattutto l’esito di quella visita ad essere interes-sante. Non se ne fece nulla e non fu mai più contemplata negli anni successivi l’ipotesi di costruire pompe all’estero. Oggi Cal-peda esporta le sue elettropompe in tutto il mondo, ma il cuore produttivo è uno solo, rigorosamente made in Italy.
È il 6 gennaio, Festa dell’Epifania. L’immagine non è recente ma raffigura una tradizione che in Calpeda continua da sempre. Li-cia Mettifogo sta consegnando i regali ai figli e nipoti dei dipen-denti e riceve a sua volta un grande mazzo di rose, sua grande passione. Chi arriva in fabbrica viene accolto da un grande ro-sato, fatto di migliaia di piante coltivate con grande cura; un roseto che ci si aspetterebbe di trovare nel giardino di casa e non all’ingresso di un’azienda. Ma forse l’intento è proprio questo: far percepire da subito che in fabbrica bisogna sentirsi come in famiglia. Non solo profitto ma anche attenzione alle necessità delle persone, impegno di tutti ma anche gratificazione, sicu-rezza e qualità dell’ambiente di lavoro sempre al primo posto.È la lezione di una grande imprenditrice.
Corriere Vicentino | 22 | Focus Corriere Vicentino | 23 | Focus
È giorgio supergino
Stercheleil portiere con più presenze nella storia del Vicenza Calcio, quarto nella graduatoria asso-luta tra i giocatori che hanno
vestito la maglia biancorossa. E de-tiene ancora il record di imbattibilità: oltre 900 minuti senza subire gol. Lui è Giorgio Sterchele, vicentino doc, nato a Schio l’8 gennaio del 1970, per tutti “Supergino”. L’allievo di Ernesto Galli, il numero uno del Vicenza di G.B. Fabbri, che già a 15 anni lo porta-va ad allenarsi con la prima squadra. E che gli ha fatto da papà e maestro, calcisticamente parlando. Oggi fa il preparatore dei portieri, ha già lavo-rato al Bellaria Igea Marina, e poi a Padova, con Dal Canto, che ora ha ri-trovato a Venezia, compagno di quel Vicenza che faceva faville con Guido-lin. Del resto sono legami che restano. Con il Venezia, in Lega Pro, qualche settimana fa si è anche preso il lusso di battere il “suo” Vicenza. Già, per-ché i colori biancorossi restano nel cuore. Anche se il divorzio, a fine car-riera, non è stato indolore. E Supergi-no Sterchele, oggi come allora, non ha perso il vizio, o il merito, di dire sem-pre quello che pensa. “Voglio salutare con grande affetto i tifosi del Vicenza. La gente mi ha sempre voluto bene, da bambino e da ‘vecchio’. Il portiere quando sbaglia fa arrabbiare i tifosi. Ma alla fine quello che ti resta di una carriera è proprio l’affetto delle persone e del pubblico. E io a Vicenza l’ho sempre avuto. Sa-rei dovuto tornare tanti anni fa. Dal-le Carbonare ci ha provato più volte, ma quand’ero alla Roma non sono riuscito a svincolarmi. Poi, una vol-ta tornato nel 2000, le cose non sono andate benissimo. Ricordo l’anno di Fascetti, è stato molto difficile per motivi legati alla mia vita privata e il mister mi è stato vicino, ma è stato il periodo più triste per me a Vicenza. Poi fino al 2007 non ci sono più state grandi gioie. E io ho avuto l’infortu-nio al ginocchio e problemi con qual-che allenatore. Ma sono sempre stato un uomo prima e un portiere poi che non si è mai tirato indietro, nel pren-dersi le proprie responsabilità e nel dire quello che pensava. Così a fine
carriera con la società il rapporto si è rotto. E visto come sta andando, for-se è stato meglio che le strade si siano divise. Non sarei rimasto a fare la ‘fi-gurina’. Lì ho vissuto quasi metà della mia vita, è stato un divorzio pesante a livello personale ma questa è la vita e bisogna accettarla”. Ma Giorgio Sterchele di soddisfazio-ni ne ha raccolte tante sul campo. Dai primi calci al pallone nel SS. Trinità di Schio, fino ad approdare nelle giova-nili del Vicenza a 12 anni. L’esordio in C a Pavia con Caramanno a 20 anni. “Ero il terzo portiere – racconta – Mar-chioro aveva la febbre e Nunziata era infortunato. Abbiamo perso 1 a 0 ma ho fatto una buona partita”. La maglia da titolare arriva l’anno dopo con Ulivieri, che insieme a Galli decide di puntare sul giovane Sterche-le. “Ricordo la prima fantastica pro-mozione dalla C1 alla B. Con il grup-po storico. È quella che mi è rimasta dentro. Avevo 22 anni, per me è stato il salto. Poi a 25 anni sono andato via, alla Roma. E forse è stato troppo pre-sto. Tra l’altro senza il mio ‘maestro’ Galli, lontano da Vicenza, ho fatto fatica all’inizio. Lui mi coccolava, ero abituato ad avere le spalle coperte”. Ma la carriera procede. E dopo Roma, ci sono Cagliari, Bologna, e poi Terni e Perugia. “Come mentalità in Sarde-gna mi sono trovato molto bene. I sar-di sono come noi. Roma però è il top. Io sono tifoso giallorosso, è davvero il massimo. Ma non posso dimentica-re l’anno di Bologna, con Baggio: un campionato eccezionale”. E il Vicen-za? “Mi fa male vedere la squadra in Lega Pro, con quasi 5mila persone allo stadio. Avrebbero dovuto ripartire da zero e riprogrammare, anche con i giovani. Per tentare una risalita fatta
bene. Ma io sono solo un preparato-re dei portieri. E ho già mille capelli bianchi. Sono comunque contento così, perché alla fine il campo è la mia vita. Tornare a Vicenza? Partirei a pie-di da Schio per andare a Isola se qual-cuno mi chiamasse. È sempre stato il mio sogno. Ma non ci sono le condi-zioni con questa società”.
Corriere Vicentino | 22 | Sport
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Corriere Vicentino | 22 | Sport
A r z i g n A n o
ricordando bedesChIDi giusEppE sigNoriN
el 1963 usciva “Centomila gavette di ghiaccio”, esordio letterario del medico, alpino e scrittore – come amava definir-
si lui stesso – Giulio Bedeschi. Sedici i rifiuti prima che l’editore Mursia deci-desse di puntare su un libro che l’anno seguente avrebbe vinto l’ambito Pre-mio Bancarella e nel corso di questi 50 anni ha venduto quasi cinque milioni di copie. Un classico della letteratura di guerra, in cui viene narrata la riti-rata di Russia affrontata dalla Divisio-ne Alpini “Julia” durante la Seconda guerra mondiale. “Raccontare era diventata una missione – ci spiega la nipote e artista manuela bedeschi. Voleva mantenere vivo il ricordo delle persone che non erano tornate dalla
Di bEpi DE marzi
a notte di Natale calò sulla distesa bianca; era patetica e struggente come solo i soldati in trincea la sentono, lontani
da ogni bene, dispersi nel silenzio, prossimi alle stelle”.Sulla riva del Don, in quel Natale del 1942, si sta delineando il tempo della grande tragedia. L’Italia ha dimenti-cato i suoi soldati mandati in Russia senza una ragione, e più di trecento-mila ventenni, con i loro comandanti, si preparano alla ritirata dal fronte, a piedi, nella neve, nelle bufere, a qua-ranta gradi sottozero.Giulio Bedeschi aveva pronto il suo immenso racconto da dieci anni, ma gli editori, decine e decine, gli pone-vano un rifiuto. Era un manoscritto di quasi ottocento pagine. Finalmente Mursia di Milano accettò la pubblica-zione separandolo in due volumi. Era
N
“L
guerra. Nasce da queste esigenze an-che la collana dei ‘C’ero anch’io’, una serie di racconti di reduci per scrivere i quali lo zio aveva messo a servizio della memoria di altri il suo talento di narratore. Non sono molti gli scrittori che dedicherebbero così tanto tempo a qualcuno che non sia loro stessi”.Che ricordo ha di suo zio?Era una persona di grande educazio-ne, eleganza e riservatezza. Aveva un senso dell’umorismo molto delicato. Era parte integrante della nostra vita, anche perché aveva condiviso con mio
la fine del 1962 e la prima parte venne diffusa con il titolo meditato e scelto dal medico scrittore con la bella e dol-cissima moglie: “Centomila gavette di ghiaccio”. E fu un successo strepitoso, con dodici edizioni in pochi mesi.Carlo Geminiani mi propose due testi ispirati al libro. Amava gli endecasilla-bi piani, non facili da musicare se non con il senso ritmico e melodico della Ballata.Con I Crodaioli presentammo i due canti nella Rassegna Corale che si svolgeva nei giorni di Ognissanti al Teatro Sociale. Teneva quasi mille po-sti, l’armonioso teatro voluto da An-tonio Pellizzari per i suoi Concerti. E
padre il ritorno dalla Russia. È sempre stato molto presente, tanto che nell’ul-timo periodo, prima di morire, si era trasferito da Milano a Verona, dove abitiamo noi. lei ha realizzato anche il busto e l’in-stallazione luminosa presente nella biblioteca civica a lui dedicata.Mi avevano chiesto un contributo. La creatività è senz’altro un aspetto che mi lega allo zio. Altra cosa che mi lega a lui è il fatto che non aveva un senso pratico molto spiccato… Come reagisce a chi vuole polemiz-zare sul passato repubblichino di bedeschi?Mi baso sulla conoscenza diretta, rea-le, della persona. Lo zio che ho cono-sciuto era di una tale sensibilità per cui non ho dubbi sulla sua qualità morale.
sulle tavole brune del grande palco che aveva ospitato le musiche di Bach, di Mozart, di Beethoven, anche di Pa-lestrina e Vivaldi con il possente Coro della Scuola di Musica diretto dal ma-estro Trevisiol, cantammo per la pri-ma volta “Joska la rossa” e “L’ultima notte degli alpini”. A presentare i can-ti venne proprio Giulio Bedeschi con il cappello alpino. E fu commozione, speranza, anche felicità.Qualche tempo dopo li proponemmo, insieme a “Signore delle cime” e a una decina di altri canti nuovi, a Milano, in un concerto nel prestigioso Circo-lo della Stampa. E ancora Giulio Be-deschi venne a presentare, leggendo alcuni passi del suo libro che termina coraggiosissimamente con le parole di un ferroviere italiano che al Brennero si rivolge ai pochi tornati dalla Russia: “Che alpini o non alpini! Ma vi vede-te? Vi accorgete o no, Cristo, che fate schifo?”.
paesI
Corriere Vicentino | 26 | Paesi
del terreno emergono dalla determi-nazione con la quale il Comune ap-prova il piano di caratterizzazione per l’area presentato dalla ditta URS Italia spa. Il problema è acuito dal
fatto che la destinazione d’uso del sito è di tipo residenziale. Inoltre dal Piano regolatore risulta che nell’area potrebbe essere costruita addirit-tura una palazzina con diversi appartamenti. Serviranno comunque ulteriori campionamen-ti e analisi per potere poi stimare i tempi e i costi della bonifica.
ambiente
fruttava il suo negozio di generi alimentari in via IV Martiri per vendere capsu-le di papavero da oppio, che
smerciava ai connazionali. È stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti Satish Kumar, 28enne di origine indiana, dopo che i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Valdagno l’avevano tenuto d’occhio per parecchio tempo.
Sspaccio di oppio
sport
cronaca
opo aver ottenuto il titolo regionale, il giovane arzi-gnanese Nicola Fongaro,
classe 1993, ha conquistato a Padova il titolo di campione nazionale di tiro a volo riuscendo ad imporsi contro sfidanti provenienti da tutta Italia. L’i-nizio di stagione non era stato molto esaltante, ma la situazione è svoltata nell’ultimo periodo, fino ad ottenere il tanto ambito titolo. L’anno prossi-mo Fongaro gareggerà nella categoria senior contro avversari come lo zio Massimo Roncolato, campione nazio-nale di categoria.
stata inaugurata la nuova sede dell’Atletica Arzigna-no presso lo Stadio Dal
Molin. L’inaugurazione, che ha avuto luogo sabato 19 ottobre, è stata inoltre l’occasione per ricordare i 30 anni di questa storica società arzignanese.Presenti l’attuale presidente Christian Belloni, che ha presentato gli obiettivi e la struttura dell’Atletica Arzignano di oggi, e il precedente presidente Antonio Lora, che ha ricordato a tutti come è nata la società. Fra le autorità, il sindaco Giorgio Gentilin e gli asses-sori Marchezzolo e Bruttomesso.
D
È
fongaro campione
nuova sede
stata rilevata la presenza di metalli pesanti, idrocarburi e solventi tra le vie Duca d’A-osta e IV Martiri, dove c’era
l’area di servizio Shell. Le condizioni
a metà novembre cambia la viabilità nel quartiere San Rocco. Via Fiume diventerà a senso unico a salire in di-
rezione di via Main, fino all’incrocio con via Spalato. Via Trento sarà un senso unico a scendere dall’incrocio con via Spalato fino a piazza Beltra-me. Le strade laterali – via Rovereto,
È
D
Inquinanti all’ex shell
Cambiano i sensi di marcia a san roccoviabilità
via Vittorio Veneto, via Redipuglia, via Isonzo e via Piave – diventeranno a loro volta dei sensi unici che per-metteranno il cambio di direzione in qualsiasi momento. Si tratterà di una fase sperimentale: l’Amministrazione vuole infatti garantirsi la possibilità di correggere eventuali criticità, te-nendo monitorate le modifiche.
Corriere Vicentino | 26 | Paesi Corriere Vicentino | 27 | Paesi
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A r z i g n A n o
la gioia dI Cantare
piccoli maestri lIutaI
uest’anno festeggia 70 anni di canto in chiesa. Maria Povole-ri, classe 1938, è di Tezze. A sei anni si alzava alle sei del mat-
tino per andare a cantare dalle suore, e a venti ha iniziato a insegnare musica e a seguire cori di adulti e bambini. Ogni sabato e domenica suona l’organo in chiesa e dirige il coro della parrocchia di Tezze.una passione nata in famiglia, come ci rac-conta Maria: “Mio pa-dre Antonio suonava la fisarmonica regolan-do a tutti gioia ed ener-gia. Questo è l’insegnamento che ho cercato di trasmettere a tutti i bambini a cui ho insegnato. Io stessa amo la mu-sica da quando sono nata, e a vent’anni ho iniziato a frequentare la Scuola Ce-ciliana di Vicenza: lavoravo di giorno
Di lisa masiEro
Di fraNCEsCo mENEghiNi
Q come assistente ed educatrice musicale, e studiavo di notte”.A Vicenza, dove la conoscono come “la mariuccia”, ha insegnato per trent’anni alle scuole materne: Fogazzaro, Fiorasi e Dal Sasso. Mentre a Tezze ha creato un coro di bambini che seguiva fino alla
terza media, girando la provincia con le richiestissime Sacre Rappresentazioni su musiche e testi di Bepi De Marzi. In seguito ha assunto anche la direzione del coro polifonico della parrocchia di Tezze, formato da adulti.Come si insegna musica ai bambini?
Cantare con il cuore e stare insieme, con energia, disciplina ed entusia-smo di vivere: ciò che mi insegnò mio padre, io l’ho trasmesso ai miei allievi. Ho dato tanto e ricevuto tantis-simo da loro, e questa è la mia più grande sod-disfazione.
Dal 2010 Ma- ria canta con “le marì”, coro folcloristico tutto al femminile da lei diretto, con un repertorio di canti po-polari e filastrocche vicentine e venete. Per informazioni sui programmi delle Marì rivolgersi alla parrocchia di Tezze.
“possiede una innata capacità di trasmettere
ai bambini la gioia di cantare”
scriveva di lei, nel 1981, Bepi de Marzi
ombattere la crisi a suon di corde. Con la disoccupazione giovanile ai massimi storici, bisogna ammettere che è dav-
vero rincuorante vedere ragazzi giovani mettersi in gioco, crearsi un mestiere e avviare la propria atti-vità. È quello che stanno facendo, bril-lantemente, emanuele faggion e alberto bia-sin, rispetti-vamente 27 e 23 anni, che a breve (pro-babilmente a
c gennaio) apriranno ufficialmente il loro laboratorio di liuteria ad Arzignano.raccontateci di cosa vi occupate esat-tamente.Realizziamo artigianalmente strumenti musicali a corda, dalle moderne chitarre elettriche ai classici come violini e vio-loncelli, con il nostro marchio Onirica Guitars. Ci occupiamo inoltre di tutti gli interventi di manutenzione e riparazio-ne di questi strumenti.Come avete deciso di lanciarvi in un’attività così particolare?Già da qualche anno ci occupavamo di liuteria (Alberto ha frequentato un’im-portante scuola di liuteria a Parma NdR ), costruendo e riparando strumenti per amici e conoscenti. Quando abbiamo capito che la richiesta era in aumento, abbiamo deciso di fare il grande passo
e aprire il nostro laboratorio, che sarà inaugurato ufficialmente a gennaio nel quartiere Mantovano.Il segreto per riuscire a farsi strada nel vostro settore?I musicisti sono clienti esigenti, quindi abbiamo deciso di puntare tutto sulla qualità dei nostri lavori. Se metti pas-sione in ogni pezzo, i clienti sapranno riconoscerlo, e il passaparola, che tra musicisti è fondamentale, farà il resto.
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A r z i g n A n o
giovani al laVoro
ive a Milano ma ha nostal-gia dei colli vicentini e delle trattorie in cui si mangia an-cora bene con 20 euro. marco
ferrari ha 29 anni, è laureato in Eco-nomia aziendale con una specializza-zione in Finanza e ha da poco fonda-to, assieme al socio Luca Maggiore, Provision, una società che ha come
V obiettivo finanziare e gestire modelli di business innovativi basati sul web e sull’e-commerce.“Alla fine ci siamo buttati, nonostan-te tutti ci apostrofassero come ‘folli’ a voler fare impresa in Italia. Provision è un incubatore di idee che entrano, si rafforzano, trovano linfa per crescere e si concretizzano in un business che auspicabilmente sia in grado di reg-gersi sulle proprie gambe e diventare profittevole in breve tempo. La ricer-ca è quindi focalizzata su modelli di business che richiedano investimenti contenuti e offrano un alto potenziale di crescita”.da cos’è nata l’idea?Ho conosciuto tanti ragazzi con idee brillanti, entusiasmo e capacità sopra la media, ma il tutto era sistematica-mente e docilmente annacquato in un tessuto economico e sociale che non li incentivava minimamente a provarci. Mi sono sempre detto che mi sarebbe piaciuto trovare il modo per offrire
stimoli culturali. E poi al giorno d’og-gi bisogna saper essere flessibili, se si vuole lavorare. In fondo la flessibilità è anche il punto di forza del nostro progetto.
un’opportunità per esprimere tutto questo potenziale. Provision mira a questo.la preparazione universitaria ti ha aiutato? Le università italiane formano mana-ger, non imprenditori. Tutti, o quasi – me compreso – usciti dall’università mirano all’assunzione e per certi ver-si è comprensibile e soddisfa un certo bisogno di sicurezza. Ma allo stesso tempo tarpa le ali e non permette di sfruttare un bagaglio tecnico enorme (che ancora le università italiane of-frono), il dinamismo e l’inventiva che anima un sacco di ragazzi”.primi frutti del vostro lavoro?È da poco online la nostra prima idea, “ilikelogo” (www.ilikelogo.it), che propone un servizio di grafica di alta qualità a basso costo, attraverso un meccanismo che mette in concor-renza più grafici sullo stesso lavoro. Per ora l’inizio è stato entusiasmante e siamo fiduciosi!
anni, una laurea in Rela-zioni Internazionali all’U-niversità di Venezia, qual-che anno passato in giro
per l’Europa e a partire da aprile l’e-sperienza con Scambieuropei a Bolo-gna, finita di recente su Repubblica e Wired grazie alla piattaforma Shareu-rope. Parliamo di lorenzo albiero.Cos’è scambieuropei?Un’associazione no profit che gesti-sce un portale diventato in fretta il punto di riferimento per tutti i gio-vani che vogliono fare un’esperienza all’estero. In pratica se un ragazzo vuole lavorare, o studiare, o fare vo-lontariato all’estero, ci contatta e noi gli diamo tutte le indicazioni concrete di cui ha bisogno.Quanti siete?Siamo in sette, tutti sotto i 30 anni.
27 Io mi occupo della fase di progetta-zione: propongo dei progetti perché vengano finanziati e poi eventual-mente li gestisco.Ci parli di shareurope?Si tratta di un social network pensa-to per connettere chi vuole andare all’estero e chi c’è già o c’è stato. L’i-scrizione è gratuita e si può accedere anche da Facebook. È un’idea che sta avendo un grande successo. Addirit-tura ci ha scritto la direttrice dell’Isti-tuto Italiano di Cultura di Bruxelles per rettificare una recensione postata da una nostra utente che aveva lavo-rato lì. Per dire quanto siamo segui-ti...pensi di tornare ad arzignano prima o poi?Non saprei. Arzignano è più tran-quilla di Bologna, ma ci sono meno
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A r z i g n A n o
Di ENriCo Corato
in da piccola coltiva una passione incontenibile per l’arte: il canto, la danza e il teatro sono la sua vita.
E se cerchiamo la prova che vivere ogni giorno per realizzare i propri so-gni vale la pena, questa è Sofi. Il 21 ottobre, infatti, è uscito il suo primo album, “This is my life”, e una setti-mana dopo il suo video musicale era già su Youtube. Una stella nascente.
Sofi, parlaci un po’ di te e della tua musica.Diciamo che è una vita che sogno questo momento – racconta Sofia bouchaala, 22 anni, di origini italo-africane – ed è una vera emozione.
Come hai avuto questa opportunità?
FSono stata contattata da un amico, Giancarlo Pran-delli della GNE Records di Brescia, una persona straordinaria che ho in-contrato un anno fa a un evento artistico. Ci siamo sempre tenuti in contatto e mi ha propo-sto di iniziare questa av-ventura musicale. Ma è il frutto di un percorso cominciato in tenera età con l’accademia di danza, la scuola di canto e con l’esperien-za del teatro amato-riale con la compagnia “Il mondo alla rovescia” di Arzignano. Ho fatto il primo provino otto anni fa, quasi per caso, e grazie a loro ho scoperto il meraviglioso mondo del musical.
Sofi è stata eletta Miss Arzignano nel 2009 e Miss Santa Margherita Ligure nel 2010. Nella foto sopra, la copertina del singolo.
l’avventura di sofI
Corriere Vicentino | 32 | Paesi
A r z i g n A n o
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un’immersione totale nelle tue pas-sioni, insomma.Già. Per tutta l’adolescenza, appena finite le lezioni del liceo correvo in te-atro a recitare, cantare e ballare. Dopo la maturità mi sono trasferita a Lon-dra per perfezionare il mio inglese al British Study Centre, nel frattempo frequentavo una scuola di teatro e preparavo i provini per le più grandi accademie teatrali britanniche. Sono stata ammessa al Regent’s College, dove ho studiato per un anno.
Qualche esperienza sul campo?Ho colto al volo l’opportunità di re-citare in “Surprise”, film diretto da Peter Hewitt (regista di “Garfield”, ndr) e in “Anonymous”, prodotto da Mark Peters.
e poi sei tornata in patria.Dopo un anno ho cercato una scuo-la italiana che potesse continuare il percorso iniziato all’estero: ho fatto il provino alla Link Academy di Roma,
diretta da Alessandro Preziosi, e mi hanno presa!
stai continuando a studiare adesso?Per seguire questo progetto ho con-gelato gli esami già dati e mi sono messa a lavorare. Per ora è uscito il primo album con i due singoli, “This is my life” e “Un soffio”, scaricabili da tutti gli on-line store, da iTunes a Play Store. In novembre sarò a New York per un tour di quattro serate e in dicembre uscirà il secondo album con otto pezzi. Ma il mio sogno sarebbe arrivare a San Remo, e ci stiamo già dando da fare!
Tre aggettivi per definirti.Aspetta che chiedo al mio manager… (ride). In realtà è la mamma, che mi sostiene in tutte le mie scelte e mi aiu-terà a lottare per realizzare i miei so-gni. Tre aggettivi? Altruista, sognatri-ce ma con i piedi per terra, forse più idealista direi… e romantica, perché credo nell’amore vero.
A r z i g n A n o
book In progress
a
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blicazioni adatte allo studio, se non in tedesco o inglese, o con linguaggi poco adatti all’apprendimento gra-duale”. Un’iniziativa che, di pari
passo alle possibilità informa-tiche, si sta diffondendo anche oltre le mura del Galilei. “Pen-si che nel sito è presente una sezione di lezioni di tecnologia della concia, realizzate dal pro-fessor Mauro Berto, uniche in Italia per la capacità di trattare i processi di produzione del cuoio: abbiamo registrato con-sultazioni dall’estero e citazio-ni in blog, forum e bibliografie di laurea”. “La scuola è parti-colarmente grata – aggiunge la
preside Carla Vertuani - a chi negli anni ha contribuito ad accrescere le competenze dei nostri studenti attra-verso la produzione di scritti, le ana-lisi di laboratorio e la ricerca”.
Di mario piotto
ffrontare la crisi che corre sui banchi a colpi di libri condi-visi. Questa l’idea in voga col nome di Book
in Progress, che sta a indicare la rete di 800 docenti a livello nazionale, con capofila l’isti-tuto Majorana di Brindisi, che hanno pensato di lavorare ai testi in auto produzione, così da sgravare le spese per le fa-miglie. Ognuno dei docenti collabora alla stesura di un te-sto a più mani, magari coinvol-gendo direttamente gli stessi studenti: il sapere condiviso dalla rete poi può essere stampato direttamente dagli istituti. Tutto bel-lissimo ma non così originale, dato che al conciario Galilei di Arzignano la cosa è da tempo prassi radicata. Da
molti anni nella scuola vengono for-niti agli studenti – al costo della sola stampa – testi scritti dai docenti e integrati con le ricerche degli allievi.
“Una cosa che si è resa necessaria – spiega gianfranco palma, professore di chimica – anche perché in com-mercio, per la specificità di alcune materie, spesso non si trovano pub-
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@rosaconspinetizie collegate ai miei interessi, sia personali che di lavoro, in particolare sul mondo del cinema e dei libri. È un ottimo strumento per confronta-re opinioni e critiche, confronto che ovviamente dipende molto dal tipo di follower che si ha. Inoltre di Twit-ter mi affascina la velocità con cui si può diffondere una notizia facendo un semplice ‘retwitt’. Poi come tutti lo uso per mostrare quello che faccio e anche per sparare qualche cavolata che mi passa per la testa...altri “social” che t’interessano?Negli ultimi anni ha preso piede In-stagram, che uso spesso sia perché mi piace fotografare (sono una “Ca-noniana” convinta!) sia perché è un altro modo per condividere i propri interessi. Inoltre, grazie agli hashtag come già avviene su Twitter, puoi fa-cilmente trovare contatti con interessi simili ai tuoi anche attraverso le foto.
Di giusEppE sigNoriN
rancesca rosa è una ragazza di 37 anni, mamma di due bambini, Giovanni di 11 anni e Giorgia di 9 (i
Gio&Gio che cita spesso su Twit-ter), moglie e impiegata full time in uno studio commer-cialista. Ha molte passioni tra cui leggere, ascoltare musica, cucinare e andare al cinema. Una donna “nor-male”, apparentemente, ma coi suoi 2871 follower, secondo una recente statistica, si è piazzata nona nella Top Ten dei vicentini più seguiti su Twitter, in mezzo a Vip del calibro di Francesca Michielin, Renzo Rosso e Christian Maggio. “Sono rimasta molto sorpresa. A ogni modo esser-ci non mi fa alcuna differenza. Non so spiegare perché ho così tanti fol-lower, penso che molti siano ‘fake’…
FQuando è iniziata la tua avventura su twitter?Nel marzo 2009, grazie a @scrip e il suo @iadunps, il primo following
storico, assieme a molti altri. Mi pia-ce più Twitter di Facebook, non ci sono tutte quelle foto con frasine che molti postano per darsi autostima o per ricevere conferme dal mondo vir-tuale.Cos’è per te twitter?Una fonte veloce e immediata di no-
Corriere Vicentino | 36 | Paesi
A r z i g n A n o
amazzone arzIgnanese
real mantoVanol più giovane è classe ’83, il più vecchio ‘65, ma ancora qualche pallone in rete lo butta. Parlia-mo dei giocatori del Real Man-
tovano, la squadra di calcio a cinque più longeva del cam-pionato CSAIN di A1.“Negli anni 90 – ci racconta il presidente antonio nati – gio-cavamo a San Rocco. Eravamo in tanti. Si sono formate delle squadre, fra cui la Publifest, che nei tornei estivi arrivava sempre prima, e la Witboy, sempre seconda. Io giocavo nella Witboy… Nel 1994 quelli della Publifest hanno fondato il Grifo, che nel 2000 ha fatto il salto di qualità. Noi siamo tornati a giocare i tornei paesani e nel 2006, è nato il Real Mantovano.Quanti siete?Quest’anno 14, ma ci sono state sta-
i gioni in cui eravamo più di 20. I fe-delissimi, oltre a me, sono Massimo Sartori, Gianluigi Cosaro e Giovanni Lovato.
Che risultati avete ottenuto?L’anno scorso ci siamo salvati per un pelo. Di solito però ci piazzavamo fra le prime cinque. Nel 2011 siamo arri-vati addirittura terzi e ci siamo quali-
mania, non so perché si chiami così, ma dicono che porti sfortuna cambia-re il nome…Che rapporto hai con lei?Ho iniziato con lei, ci conosciamo bene. È un cavallo molto paziente e in più di un’occasione mi ha aiutata in gara. Una volta ho sbagliato la tra-iettoria prima di un salto, ma Pira ha saltato bene lo stesso.
ficati alle regionali ad Eraclea. gli allenamenti?Più che allenamenti facciamo parti-telle fra di noi… Abbiamo provato
a correre, fare scatti, ecc., ma abbiamo perso subito l’abitu-dine…Qualche episodio particolare?Una volta, preso dall’agitazio-ne, il mister Albiero (in realtà ci autogestiamo e ogni partita cambiamo mister…) si è mes-so a chiamare ripetutamente un giocatore perché si scaldas-se ed entrasse, finché non si è accorto che era già in campo… C’è anche un video su Youtu-be, si chiama “Dai Gigi entra”.
progetti per il futuro?L’ultima partita abbiamo giocato contro dei ‘91. La carta d’identità si fa sentire. Servono forze giovani per fare progetti…
Di giusEppE sigNoriN
lle semifinali nazionali del Progetto Giovani erano una dozzina i binomi (cavallo e cavaliere) veneti. Fra di loro
la diciassettenne amazzone arzigna-nese Valeria bevilacqua, con la sua Pira 39. Categoria Junior, specialità Salto Ostacoli. “Abbiamo gareggia-to – ci racconta – l’ultimo week end di settembre. Due giornate intense a Busto Arsizio. Solo dieci posti per le finali alla Fiera Cavalli. Sono arriva-ta prima a pari merito con altri sette, con lo stesso punteggio. Ho iniziato appena due anni fa, non pensavo di poter raggiungere questi risultati. Buona parte del merito è del mio alle-
anatore Tomas Boschetto”.Le difficoltà maggiori?L’ansia per la gara. Anche perché il percorso ci viene detto mezz’ora prima e abbiamo pochissimo per memorizzarlo. E poi il tempo: mi alleno tre volte a settimana e sto frequentando il quinto anno di li-ceo, al Pigafetta. Come mai sei approdata a questo sport?Ho sempre amato gli animali, soprat-tutto i cavalli. Un cavallo è diverso da un pallone: quando gareggio devo te-nere conto anche delle sue emozioni e della sua personalità, non solo di me stessa.Che significa Pira 39?Non l’ho scelto io. Viene dalla Ger-
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Corriere Vicentino | 38 | Paesi
Di Vittorio D’orsi
Sono giovanissimi ma hanno voglia di mettersi in gioco dando vita a un’azienda propria. tre esempi di ragazzi che con coraggio e intraprendenza hanno scelto di provare sul campo le proprie capacità. un modo per costruirsi un futuro professionale e contribuire allo sviluppo dell’economia del proprio paese.
marco dal-la pozza ha 21 anni ed è un impren-ditore agricolo. In un periodo in cui la disoccupazione giovanile è alle stelle e i giovani sono più che mai spaventati dal futuro questo ragazzo di Montecchio Maggiore ha deciso a gennaio di quest’anno di aprire l’A-zienda Agricola Dalla Pozza Marco
A marzo di quest’anno marco Cedri, ragazzo di 20 anni di Montecchio Maggiore, si è trovato di fronte ad un bivio: aprire una partita IVA e quindi diventare libero professionista oppu-
giovani ImprendItorI
Ho aperto un’azienda agricola
Mi sono Messo in proprio
m o n t e c c h i o
sfruttando i quattro ettari di terreno che una volta erano di suo nonno. Un’iniziativa ancora più temeraria se consideriamo che Marco gioca a cal-cio come portiere titolare della prima squadra del San Pietro ed è all’ultimo anno di Scienze Agrarie a Padova, riuscendo ad essere in linea con gli esami.perchè questa scelta?Fin da piccolo ho sempre avuto la passione per l’agricoltura. Poi ad agosto dell’anno scorso sono riuscito ad ottenere il contributo dell’Unione Europea per i giovani agricoltori di circa 30000 euro, con il quale ho po-tuto acquistare nuovi macchinari per avviare la mia attività. A questo ho aggiunto piccoli risparmi personali e dei miei genitori.
re cambiare lavoro. Ma dopo sei mesi di stage presso un’agenzia immobi-liare ha deciso di mettersi in proprio grazie anche alle agevolazioni fiscali previste per i giovani.perché hai deciso di diventare un li-bero professionista?Ero arrivato al punto in cui se volevo continuare a fare quel lavoro avrei dovuto per forza aprirmi una partita IVA e diventare agente immobiliare a tutti gli effetti. E siccome era un la-voro che mi piaceva non mi andava di perdere quest’occasione.sono previste agevolazioni per i giovani?
ti occupi da solo della coltivazione dei campi?Quando non vado all’università sono qui a lavorare, poi vengono anche i miei parenti ad aiutarmi appena han-no un po’ di tempo. Sono riuscito ad ottenere ottimi risultati praticando la vendita diretta di ortaggi. Le persone mi dicono cosa vogliono e io vado a raccogliere gli ortaggi direttamente dal campo. Ho deciso di puntare solo sulla qualità dei prodotti perchè uso solo concimi e prodotti naturali per la coltivazione.progetti per il futuro?Innanzitutto punto a laurearmi con una tesi proprio sulla mia azienda e il mio lavoro. Poi il mio obiettivo sa-rebbe quello di riuscire ad aprire una stalla e fare vendita diretta di carne.
Certamente, se ho un guadagno sot-to un determinato tetto massimo e se ho meno di 35 anni, lo Stato ti aiuta facendoti pagare meno tasse. E in un periodo come questo non è cosa da poco.Come procede l’attività?Diciamo che il periodo non è dei più semplici per il settore immobiliare, ma vedo questo lavoro soprattutto in un’ottica futura, perchè è necessaria molta esperienza che si acquista solo con il tempo. Io sono solo all’inizio, ma per ora non posso lamentarmi e il periodo di stage mi ha aiutato molto a capire le difficoltà che si incontrano.
Corriere Vicentino | 38 | Paesi Corriere Vicentino | 39 | Paesi
Centro di Formazione. Il Comune si occuperà della direzione dei lavori e della fornitura di materiali ed at-trezzature, mentre gli studenti dalla prossima primavera saranno impe-gnati in esercitazioni pratiche inserite
Di fraNCEsCo gualtiEri
spiranti operatori del settore edile protagonisti della ri-strutturazione dell’ex stazio-ne ferroviaria del Duomo.
Grazie ad una convenzione tra Co-mune di Montecchio Mag-giore e Centro di Forma-zione Professionale delle Maestranze Edili della Pro-vincia di Vicenza “Andrea Palladio”, un gruppo di al-lievi sarà impiegato in pe-riodi di esercitazioni prati-che (in altre parole “stage”) finalizzate al recupero del vecchio edificio, testimo-nianza del passaggio della “vaca mora”, ossia il treno che un tempo collegava Vi-cenza a Recoaro Terme.La bozza di convenzione è in fase di adozione da par-te della Giunta comunale e presto sarà oggetto di un accordo definitivo con il
a
studenti In CantIerenel primo stralcio dei lavori di recu-pero, ossia il restauro della copertura dell’edificio secondo il gusto dell’e-poca. Nei prossimi anni l’Ammini-strazione comunale intende portare a termine la riqualificazione comples-siva della struttura, che è una delle
meglio conservate tra quelle che ancora sorgono lungo il vecchio sedime della li-nea ferroviaria. L’utilizzo dell’edificio sarà stabilito nei prossimi mesi, dopo un’attenta analisi delle esi-genze del territorio.Nel frattempo la vecchia stazione del Duomo sarà una palestra e un campo di prova per gli studenti che aspirano a diventare opera-tori specializzati nel settore edile: un esempio concreto di alternanza scuola – la-voro, in cui per una volta è un ente pubblico a fare da azienda per gli stage for-mativi.
A.C. Color è arrivata alla terza gene-razione. L’azienda di pitturazione, fondata da suo nonno, ora è nelle mani di alberto Ceola, ventunenne castellano studente di Lingue per il commercio internazionale a Verona, che ne è divenuto il titolare a febbraio
la responsabilità di essere titolari
di quest’anno.Cosa si prova a gestire da solo un’a-zienda arrivata alla terza generazio-ne?È una responsabilità importante. Pri-ma il titolare era mio padre, poi ab-biamo deciso di intestarla a me per sfruttare le agevolazioni che vengo-no date per i giovani, soprattutto dal punto di vista fiscale. Comunque io già dalla terza media aiutavo mio papà, così ho potuto farmi un’espe-rienza sul campo e imparare i lavori che non sono proprio semplici.Come fai a conciliare lo studio con questo impegno?È un lavoro che ti porta via parecchio tempo ed energie. Però bisogna cer-
care di organizzarsi i tempi in manie-ra ottimale. Io dal lunedì al venerdì vado all’università, poi ho accettato l’impegno di lavorare sabato e do-menica perchè sono gli unici giorni liberi che mi rimangono. In estate ov-viamente lavoro tutti i giorni.ti piace come lavoro?Si, è un lavoro che ti dà molta soddi-sfazione e che paradossalmente trae beneficio dalla crisi. Infatti molte per-sone adesso non possono permettersi di comprare una casa e allora deci-dono di investire nella manutenzio-ne e nell’abbellimento di quella che hanno. E per farlo chiamano aziende come la mia.
Corriere Vicentino | 40 | Paesi
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sioni massime per le antenne: un dia-metro di 120 cm per impianto colletti-vo, 85 per quello singolo. Obbligatorio anche mimetizzare il passaggio dei cavi sulle facciate degli
edifici, anche se non sono visibili dalla strada e da-gli spazi pubblici confi-nanti, soprattutto se si snodano lungo grondaie e cornicioni. Sono chiamati a mettersi in regola tutti, anche chi ha già installato la pro-pria parabola. C’è tempo
fino ad aprile, successivamente scat-teranno sanzioni che varieranno da 80 a 500 euro.
Regole
o scorso sabato 19 ottobre, alla Chiesetta degli Alpini sul colle dei Castelli, si è svolta la com-memorazione pubblica e reli-
giosa di Gino Biasiolo.Il figlio Elvio e i suoi famigliari sono riusciti a riportare in patria la salma di Biasiolo, artigliere alpino di Mon-tecchio Maggiore, morto di malattia a 29 anni il 5 maggio 1944 in un campo di prigionia nei pressi di Berlino.Inviato nel 1940 sul fronte greco – al-banese, Gino Biasiolo dopo l’8 settem-bre era stato catturato e deportato in Germania, senza aver più la possi-
LCommemorazione di gino biasiolo
progetti
storia cinema
stato approvato il progetto definitivo per rimettere a nuovo la pista di atletica leg-
gera. Sono una cinquantina i ragazzi e bambini tesserati che fanno parte dell’associazione sportiva castellana che, diverse volte alla settimana, si al-lenano nella pista. La spesa per l’intervento di riquali-ficazione è di 600 mila euro e ora si tratta di reperire i fondi che potreb-bero arrivare in parte dalla Regione e in parte dal Coni. Il Comune ha partecipato a un bando nazionale del Ministero che ha assegnato al Coni 23 milioni di euro per ristrutturare e co-struire nuovi impianti.
a casa di produzione cinese Beijng Fusion Culture Com-munication Co. Ltd. ha scel-
to il castello di Romeo come set per il film “My Roman Holiday”. Il film uscirà in 700 cinema cinesi di 80 diverse grandi città il prossimo 14 febbraio, il giorno di San Valentino e degli innamorati.Per girare le scene più romantiche previste dal copione, la troupe ha tra-scorso una domenica al castello.
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pista di atletica a nuovo
romeo made in China
l Consiglio comunale ha ap-provato il primo regolamento che disciplina i criteri di instal-lazione degli apparati di rice-
zione televisiva.Le parabole dovranno essere collocate esclusi-vamente sulla copertura dei palazzi, da cui non potranno sporgere, e sul retro degli edifici. Non sono ammesse instal-lazioni su balconi, ter-razzi, giardini ed anche cortili, poggioli, faccia-te, recinzioni ed alberi. Il regolamento indica, in linea con gli standard nazionali, anche le dimen-
lavori di costruzione della nuova bretella di Alte Cec-cato hanno portato alla luce 40 tombe del I sec. d.C. con
diversi reperti ridotti però in tanti frammenti. Di qui la proposta ai cit-tadini di “adottare” un vaso romano,
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i
Il Comune dice stop alle parabole selvagge
al via il progetto “adotta un vaso romano”cultura
di contribuire cioè al restauro con una piccola spesa. L’appuntamento è per sabato 23 novembre , ore 11.00, in Sala civica – Corte delle Filande a Mon-tecchio Maggiore. Saranno presentati i risultati degli scavi e sarà possibile “adottare” il proprio vaso.
bilità di vedere il figlio che sarebbe nato di lì a poco. Fu sepolto in un cimitero accanto al campo di pri-gionia, ma è stato solo dopo la cadu-ta del muro di Berlino che la famiglia Biasiolo ha potuto stabilire i primi contatti per individuare la salma. ll decreto legge del 2010 che facilita il rimpatrio delle salme dei caduti all’e-stero ha permesso di portare avanti le pratiche per rientro della salma.
Corriere Vicentino | 40 | Paesi Corriere Vicentino | 41 | Paesi
ragazzi alla Politica e all’amministra-zione dei beni comuni attraverso in-contri e dibattiti”.Come funziona?“Tutti i giovani del paese possono parteciparvi e si elegge un direttivo formato da un Presidente, da alcuni membri della Consulta e da alcuni rappresentanti delle varie associazio-ni presenti sul nostro territorio”.In quanti siete?“Essendo appena partiti per ora sia-mo solamente un ristretto gruppo di ragazzi che si stanno attivando per rendere operativo questo progetto, in sinergia con il sindaco e l’assessore Barbara Tamiozzo con cui ci siamo incontrati già un paio di volte e che hanno accolto con molto favore la nostra idea. Presto definire-mo in che modo la Consulta
DDi simoNE bEDiN
iscutere, legiferare, mandare in esecuzione e controllare. Questi sono quattro tra i più fondamentali e vitali criteri a
cui si devono attenere con puntuale attenzione i Governi di ogni società e Paese. E questi sono i capisaldi su cui poggiano le basi di un nuovo ed intraprendente organo consultivo che sta prendendo vita a Brendola: la Consulta Giovani.Ce ne parla nicolò rodighiero, 19 anni, che da mesi ha in mente di met-tere in piedi questa realtà.nicolò, cos’è una consulta giovanile?“È una grande opportunità per noi giovani di partecipare alla vita poli-tica del nostro paese, per far sentire la nostra opinione, per condividere le
scelte e le responsabilità che riguar-dano la realtà in cui viviamo e agia-mo. In poche parole, è un ente che si propone di discutere tematiche che interessano i ragazzi, proporre idee al Consiglio comunale e avvicinare i
dovrà lavorare e con che criteri sarà istituita; successivamente faremo una riunione pubblica aperta a tutti i giovani in cui presenteremo la nostra iniziativa”.da cosa è nata questa esigenza?“Molti dei Comuni limitrofi, come ad esempio Montecchio Maggiore, Lo-nigo e Creazzo, hanno da tempo una loro Consulta. A mio parere è giunto il momento che anche a Brendola si crei un ente che porti i giovani di-rettamente all’interno della gestione e dell’amministrazione del proprio Comune”.Qualche preoccupazione?“Certamente siamo preoccupati che questo progetto venga sottovalutato
e che non venga colta la straordi-naria opportunità che esso
rappresenta per noi. Questa è l’occasione giusta per mettersi in gioco e provare a mi-
gliorare le cose”.
I giovani scendono In CampoB r e n D o L A
l Comune di Brendola ha aderito al progetto “Cercando il lavoro” che si propone di fornire alle persone in cerca di lavoro gli strumenti utili per una ricerca attiva e alle aziende in cerca di figure professionali la possibilità di conoscere, creare e trovare tali figure attraverso progetti e azioni dirette. I servizi erogati ai disoccupati sono
interamente gratuiti e per partecipare alle attività previste dal progetto ogni disoccupato, inoccupato e neodiplomato-ne-olaureato deve iscriversi al Patto Sociale per il lavoro vicentino, compilando una scheda disponibile presso il Centro Socio Sanitario in via Sarpi n. 1, o presso lo “sportello” attivo ogni giovedì mattina dalle 10,30 alle 12,30 nella Sala consiliare del Municipio. Le attività formative proposte sono: corsi di formazione di gruppo e individuale sulla ricerca attiva di lavoro, attività di consulenza individuale, convegni, conferenze di informazione sulla mobilità internazionale e corsi di Nuova Impresa (start-up).
Il Comune aderisce al progetto “Cercando il lavoro”
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per far sentire la nostra vocee proporre idee
È una grande opportunità
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Verso una nuoVa unIoneDi ENriCo Corato
l 18 ottobre scorso, il consiglio comunale di Chiampo ha de-liberato all’unanimità in favo-re dell’uscita dalla Comunità
montana. “Così com’è attualmente configurato, l’ente non dà prospettive di sviluppo – rivela il sindaco matteo macilotti –. Ai fini dello sviluppo del territorio montano, riteniamo mag-
giormente utile dar vita a una Unione montana con i piccoli comuni dell’Al-ta Valle, come già proposto tutti insie-me alla Regione in marzo di quest’an-
no. Poiché però allora i cinque comuni della Valle dell’Agno non avevano preso alcuna posizione formale, la Giunta regionale aveva sospeso la de-cisione sulla questione, incertezza che rimane tutt’ora”. Oltre a Chiampo nei giorni scorsi anche Trissino, Valdagno e Cornedo hanno lasciato la Comuni-tà; rimangono dentro i piccoli comuni, che sono bloccati lì e non sanno cosa succederà.
neSSuna certezza“Da tempo siamo completamente in balia dei continui cambiamenti nor-mativi sia a livello statale che regio-nale – commenta Valeria antecini, sindaco di Altissimo –. La creazione di una Unione montana coincidente con la Valchiampo, un ambito più ristretto e snello, senza costi eccessivi, rispec-chierebbe meglio le esigenze del ter-ritorio. Ora i comuni più grandi sono usciti perché potevano farlo: speriamo
ila “comunità montana agno-chiampo” nasce nel 1972 con la partecipazione di dieci comuni: Brogliano, Corne-do, Recoaro, Trissino e Valdagno con Altissimo, Chiampo, Cre-spadoro, Nogarole e San Pietro Mussolino. Il Decreto legge n. 78/2010 ha imposto ai comuni ino a 5000 abitanti – o fino a 3000 se ap-partenenti a comunità montane – di esercitare in forma asso-ciata le funzioni amministrative fondamentali. La scorsa primavera i quattro comuni dell’Altavalle hanno chiesto, insieme a Chiampo, di costituire una autonoma Unio-ne montana, avvalendosi della possibilità di ridefinire l’ambito territoriale prevista dalla stessa legge regionale. In assenza di un riscontro concreto, a metà di ottobre 2013 l’intera giunta della Comunità montana, per protesta, ha dato le dimissioni. Inoltre, poiché la stessa legge regionale riserva ai comuni so-pra ai 5000 abitanti la facoltà di recedere, Trissino e poi Valda-gno, Cornedo e Chiampo sono usciti dalla Comunità. La pata-ta bollente rimane quindi nelle mani di Brogliano, Recoaro (il quale supera i 5000 abitanti e volendo potrebbe recedere a sua volta, ndr) e dei quattro pic-coli comuni dell’Altavalle. Di fatto, l’ente è stato quasi completamente “svuotato” del-le sue funzioni originarie ma co-sta circa 300 mila euro l’anno e il bilancio di quest’anno presen-ta un negativo di 23 mila euro. Una spesa, a detta dei sindaci, ingiustificata e insostenibile.
Corriere Vicentino | 42 | Paesi Corriere Vicentino | 43 | Paesi
c h i A m p o / A L t A v A L L e
che questo non comprometta a livello finanziario noi piccoli comuni… or-mai non ci restano neanche gli occhi per piangere”. “Anche noi sindaci abbiamo appena saputo queste ultime novità – am-mette mirella piazza, sindaco di San Pietro Mussolino – e certamente ci do-vremo incontrare a breve per confron-tarci. Ma è evidente che se non possia-mo sforare con le spese nemmeno per i nostri comuni, farci carico anche del personale e dei costi di gestione della Comunità sarebbe impensabile.” “L’unica cosa certa a questo punto è l’incertezza – conferma il primo citta-dino di Crespadoro giampietro dalla Costa, già presidente della Comunità montana –. Direi che è davvero un brutto epilogo per un ente che in pas-sato ha dimostrato la sua utilità, quan-do ancora arrivavano fondi e risorse dalla Regione e dallo Stato. Così non si può andare avanti. Probabilmente sarà nominato un commissario che ci dirà cosa fare”.“Quando nel 2008 una legge nazio-nale aveva disposto un forte ridimen-sionamento delle comunità montane – continua Antecini – eravamo già ar-rivati al commissariamento, ma la Re-gione ha impugnato la legge davanti alla Corte costituzionale, la quale ha ribadito che la competenza in materia
è regionale: così la Comunità è stata riportata in vita, anche se ormai svuo-tata di competenze e risorse. Oggi sia-mo di nuovo a quel punto, ma forse è un bene. Almeno il commissario darà una linea da seguire”.
nogarole capofila“La Regione Veneto per ora tace sul futuro della Comunità montana e non sappiamo se arriveremo mai a costi-tuire la nuova Unione montana dei comuni dell’Alta Valle del Chiampo
– spiega il primo cittadino di Noga-role, mario negro marcegaglia – ma per ora sappiamo che la legge ci im-pone di esercitare in forma associata determinate funzioni amministrative, con scadenze precise, e noi quattro abbiamo deciso di farlo insieme, nella forma della convenzione. Per sbloc-care una situazione di incertezza, che si protraeva da troppo tempo, abbia-mo fatto noi la prima mossa”. Ed è stato infatti il Consiglio comunale di Nogarole, lo scorso 30 settembre, ad approvare per primo la convenzione
che porterà all’integrazione dei servi-zi, assumendo il ruolo di “capofila”. Con i suoi 1150 abitanti Nogarole è il comune più piccolo della valle, ma forse proprio per questo è il più mo-tivato a procedere con l’associazione dei servizi tra comuni perché deve af-frontare difficoltà simili, ma con meno risorse. Secondo il testo della conven-zione, l’esercizio associato delle prime tre funzioni (protezione civile, servizi sociali e polizia locale) è già operativo, mentre le altre (tra cui gestione finan-
ziaria, pianificazione urbanistica, edilizia, servizi anagrafici, catasto
ecc.) dovranno esserlo dal 1 gennaio 2014. “L’obiettivo è migliorare la qualità dei
servizi erogati ai cittadini, e al tempo stesso contenere le spese” continua il sindaco. Se si arriverà alla creazione della nuo-va Unione montana dell’Alta Valle, come auspicato da tutte e cinque le amministrazioni, vi rientrerà anche Chiampo.“Collaborare tra comuni sarà un modo per migliorare la gestio-ne delle risorse garantendo più servizi – conclude Macilotti – a mio avviso è importante dare alla gente un segnale in questo senso. Chiampo è il comune più grande ma ci metteremo in discus-sione, sempre nell’ottica della collabo-razione”.
hiampo apre il sipario sulla nuova stagione culturale pensata per donare ai cittadini momenti di svago, di cultura, di incontro e di divertimento.“Crediamo molto nella cultura e nella sua potenzialità educativa ed aggre-
gativa – spiega l’assessore alla cultura Viola parise – ed abbiamo pensato a que-sti appuntamenti, quasi tutti completamente gratuiti, proprio per donare a tutti i cittadini, grandi e piccoli, occasioni di cultura, di divertimento e di incontro.”La prima sorpresa di quest’anno è sicuramente CHIAMPOltre: una serie di serate per conoscere i personaggi illustri di Chiampo. L’altra novità, ALLEGRA-MEN-TE, è invece dedicata ai più piccoli e alle loro famiglie. Oltre allo spettacolo “Il soldatino di piombo e la ballerina” ci saranno quattro laboratori ludico-culturali di introduzione al teatro e al suo linguaggio. Non mancheranno poi le commedie classiche in dialetto veneto, le serate musicali, le presentazioni di libri e le esposi-zioni artistiche. In tutto 27 incontri, dal 14 novembre al 26 aprile. a.g.
una stagione culturale ricca di appuntamenti
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nuova Unione entreràanche chiampo
se arriverà una
Corriere Vicentino | 44 | Paesi
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sorpresa tares lavorial VIaDi ENriCo Corato
n settembre nelle case di tutti gli italiani è arrivato, ben con-fezionato, il regalino contenuto nel cosiddetto “decreto salva-
Italia”: è il Tributo comunale sui ri-fiuti e sui servizi, meglio noto come TARES, che ha sostituito la vecchia Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e la Tariffa di igiene ambientale (TIA).Come era prevedibile, il cambiamen-to non è certo stato al ribasso, anzi ha riservato diverse sorprese. Indignata per l’esorbitan-te cifra che dovrà pagare rispetto allo scorso anno, una nostra let-trice ci ha contattati e l’abbiamo incontrata per sentire la sua storia.“È un costo inso-stenibile. L’anno scor-so ho pagato circa 800 euro e quello che mi trovo a dover ver-sare oggi è 3200 euro, quattro volte di più” - spiega giulia-na faggiana, imprenditrice nel campo della ristorazione da una vita, che ora ge-stisce la locanda-pizzeria “Al Piron” di San Pietro Mussolino -. Lo stabile è vecchio e molto grande ma per la mia attività ne utilizzo una parte ridotta. Certo ci sono anche alcune camere che portano su la metratura, ma da basso ci sono garage immensi ancora al grezzo, addirittura senza pavimen-to, che non mi servono. Ho chiesto in Comune se fosse possibile togliere al-meno quelli dal calcolo, ma mi han-no risposto di no”. La nuova tassa
è infatti basata su alcuni parametri, tra cui la superficie dell’immobile, il numero dei residenti, l’uso e la pro-duzione media dei rifiuti. L’obiettivo è la copertura economica per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del Comune, ma vi rientrano pure manutenzione strade, polizia locale, illuminazione pubblica e aree verdi. “Inoltre – continua Giuliana – gli altri anni il pagamento si poteva dividere in quattro rate. Quest’anno è arrivata in settembre con prima sca-denza in ottobre, e nonostante la cifra sia quattro volte più alta la posso di-videre solo in tre rate”.
“Purtroppo sono con-
s a p e v o l e che per qual-cuno è stata una mazzata
– rivela il pri-mo cittadino di
San Pietro, mirel-la piazza – e al sindaco
come ovvio non piace tartassare i propri
cittadini. L’attività in questione rien-tra in una deter-minata catego-ria che si ritiene produrre più rifiuti di altre,
quindi paga di più. Quello che abbiamo potuto fare come amministrazione l’abbiamo fatto, tenendo i coefficienti fissati dal Ministero al minimo per non infierire ulteriormente. Inoltre le rate previste erano quattro, come ogni anno, l’ul-tima delle quali era prevista per feb-braio. Ma da Roma ci hanno proibito di andare all’anno successivo, quindi siamo stati costretti a convocare d’ur-genza il Consiglio comunale per ret-tificare la precedente delibera”.
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rriva dall’ufficio tecnico del comune di San Pietro Mus-solino la conferma che entro fine anno verranno eseguiti
due interventi a seguito dei danni causati dal maltempo lungo il cor-so della strada che da contrà Lore, a fondovalle, porta a località Cappel-lo. A seguito degli eventi alluvionali del 2010 c’era stato un cedimento del muro di contenimento di un terreno agricolo, a monte della strada, per un tratto di circa 100 metri. Lo spo-stamento iniziale era di 2-3 cm ma da allora il muro ha continuato a muo-versi cedendo fino a 15-20 cm. Grazie a un contributo regionale di circa 90 mila euro, l’Amministrazione ha fat-to predisporre un progetto di ripri-stino consistente della demolizione e ricostruzione del muro, e con l’oc-casione è stata chiesta al proprietario una fascia di terreno per poter allar-gare la strada.Lungo la stessa strada, ma più a val-le, nel 2008 e nella primavera del 2013 si sono verificati due episodi di sci-volamento di materiale che ha invaso il manto stradale. “Con un intervento di emergenza abbiamo provveduto a liberare la carreggiata – spiega il sindaco mirella piazza – ma ora con un contributo del consorzio BIM riu-sciremo a coprire la spesa di 25 mila euro per il particolare intervento che consentirà di stabilizzare il versante boschivo a monte della strada, unito alla manutenzione da parte del pro-prietario”. e.c.
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ato il 16 settembre 1983, il gruppo di Chiampo dell’Associazione Italiana Donatori di Organi ha festeggiato quest’anno il trentesimo anno di età. Il 27 settembre si è svolto, infatti, un importante convegno informati-vo sul dono di organi e tessuti, aperto dal sindaco Macilotti, con le relazioni di vari esperti e con le preziose
testimonianze di tre trapiantati d’organo, tra cui il signor Bertoldi (vedi Cor. Vic. di ottobre). Il 29 settembre c’è stata la sfilata dei labari dei vari gruppi Aido della provincia che, assieme alle autorità locali, da piazza Zanella hanno raggiunto la Chiesa Parrocchiale per assistere alla S. Messa celebrata da don Federico. “Aido Chiampo - ci spiega il presidente e fondatore giovanni portinari - ha raccolto finora 400 adesioni, ma con-tinua la sua attività di raccolta e divulgazione di informazioni: le persone devono sapere che esiste la possibilità di donare gli organi propri e dei propri cari, salvando vite altrui. Sono decisioni difficili e molto delicate, ma in Italia c’è anche tanta malinformazione. Per questo motivo organizziamo numerosi convegni con medici esperti”. l.m.
a.I.d.o. Chiampo festeggia 30 anni
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m o n t e B e L L o
Di mario piotto
utta colpa di un vizio di forma all’italiana, e così a Montebel-lo resta in sospeso il futuro del servizio convenzionato di
polizia locale. Il comune, con i suoi due agenti, è tra le 10 amministrazio-ni della Valchiampo consorziate nel comando Ovest Vicentino, ma suo malgrado, poco meno di un anno fa ha do-vuto lanciare l’sos per le difficoltà a pagare le indennità di turno del lavoro serale, notturno e festivo dei suoi uomi-ni. “La cosa grottesca è che i soldi li abbiamo ma non possiamo usar-li: – chiarisce il sindaco fabio Cisco – questo perchè dal 2011 le voci di spesa per gli stipendi
t
polizia locale: sos stIpendIe gli straordinari dei dipendenti co-munali sono uscite dalla convenzione per tornare direttamente nel bilancio dei comuni che ne fanno parte. Da lì lo stallo: noi per le spese di personale rendicontate nel consuntivo non pos-siamo sforare, per il patto di stabilità,
la cifra di 950 mila euro l’anno, e le in-dennità la oltrepassano. L’assurdo è: la stessa somma potevamo destinarla a un ente intermedio per i pagamenti, ma non possiamo girarla direttamen-te noi ai dipendenti”. Come superare l’empasse? “Il nostro interesse è ri-manere all’interno della convenzione
e stiamo valu-tando diverse strade assieme agli altri co-muni membri. Una di queste può essere la
possibilità di girare par-te del “tesoretto” che ci spetterebbe dalla divisione dei proventi delle multe a copertura della somma mancante. Abbiamo chie-sto alla Corte dei Conti, che ha dato parere favo-revole. Adesso dobbiamo accordarci per vedere a
livello burocratico di fare le cose per bene, senza contare che di concerto potremmo vedere se esistono altre soluzioni”. pagare gli stipendi con le multe: c’è il rischio di un aumento dei controlli? “Chiariamo: la somma mancante, ci tengo a precisarlo, deri-va da sanzioni già raccolte. Per il fu-turo si troveranno altre strade. Posto che è dovere di ogni automobilista ri-spettare le regole, assicuro che non vi sarà alcuna adozione di un nuovo at-teggiamento da parte dei vigili, ancor meno se vessatorio, poco ma sicuro”.
ra che finalmente, per la prima volta dopo anni, si è riusciti a portare in primo piano l’attenzione sul Rio Rodegotto, le Amministrazioni co-munali non hanno alcuna intenzione di abbassare la guardia.
Incontri e concertazioni tra enti hanno portato a importanti risultati sul fronte della sicurezza. Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha già affidato l’in-carico del progetto per la realizzazione di casse di espansione dove il Rodegotto possa riversare le acque in eccesso; intanto, in attesa di questo intervento che si potrà concretizzare soltanto nei prossimi mesi, il Consorzio provvederà subito ad un intervento straordinario di pulizia del Rio. n.m.
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Il nostro interesse è rimanere all’internodella convenzione
raffreddamento del motore permette anche il recupero dell’energia termica sotto forma di acqua calda che viene riutilizzata nel ciclo di lavorazione della pelle.
“È stata una scelta di natura econo-mica ma soprattutto legata ad un percorso che stiamo sviluppando e che ci ha portato ad ottenere le tre
m o n t o r s o
Di NiColEtta mai
n’azienda conciaria, che nell’immaginario collettivo è ancora sinonimo di grande impatto ambientale, si
fa invece promotrice di ini-ziative ecologiche. È il caso dell conceria Laba di Mon-torso Vicentino dove sta per entrare in funzione in questi giorni un cogeneratore da 500kW. Quest’ultimo, ag-giungendosi all’impianto fo-tovoltaici realizzato un paio di anni fa, renderà l’azienda autosufficiente dal punto di vista energetico.In estrema sintesi, il cogeneratore funziona a gas e produce energia elettrica, ma attraverso il circuito di
u
ambiente e sICurezzacertificazioni per qualità, sicurezza e ambiente – spiega il titolare gabriele boschetti -. Oggi i clienti sono mol-to attenti nella scelta del fornitore, premiando per esempio chi utilizza
prodotti sempre più rispettosi dell’ambiente”.Concia ed ecologia sempre più vicini, dunque?“Senza dubbio ogni azienda che crede nel futuro deve pensare a queste cose. Allo stesso modo è fondamentale la sicurezza dei lavoratori. Una ricerca epide-miologica realizzata per la Val-le del Chiampo ha individuato nelle malattie cardiovascolari la
prima causa di morte. Per questo ci siamo dotati in fabbrica di un defi-brillatore e abbiamo fatto dei corsi per il suo corretto utilizzo”.
no strumento che faccia dialogare le persone, che si trasformi in una piazza vir-
tuale. Con questo spirito è nato il blog del paese e con questo stesso spirito è stata pensata la serata di presentazio-ne dello scorso 25 ottobre. Candido Lucato, memoria storica del paese e Michele Lorenzi, direttore ge-nerale della digital company Develon, si sono confrontati sul cambiamento dei tempi dipingendo un interessante affresco di come eravamo e di come stiamo diventando. n.m.(foto mirella Pieropan)
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un’ottima annataL o n i g o
oDi ValEria zoNiN
gni anno, a Lonigo, la stagio-ne della vendemmia si fa sen-tire: e non stiamo parlando solo dell’odore del mosto che aleggia per le vie della città.
Già dalle ultime settimane di agosto, un esercito di carri ricolmi d’uva, trainati da lentissimi trattori, invade le strade della zona, per il sommo disappunto degli automobilisti, costretti a incolon-narsi dietro ai mezzi, con la speranza che svoltino alla prima occasione. Ma, se l’assalto dei trattori ci fa puntual-mente imprecare quando siamo alla guida, è un prezzo che siamo ben felici di pagare, in cambio del prezioso net-tare ricavato dall’uva che trasportano.Quest’anno possiamo essere soddisfat-ti, dato che la produzione è aumentata mediamente del 14%: lo conferma Col-lis Wine Group, la holding di Monte-forte D’Alpone sotto il cui controllo si trova anche la cantina dei Colli Berici di Lonigo. I 3 mila viticoltori soci del Gruppo hanno portato complessiva-mente in cantina 1 milione e 220 mila quintali di uva.
I VantaggI del ClIma fresCoIl merito va a un andamento climatico favorevole: la primavera piovosa e l’e-state corta e non troppo calda hanno contribuito a migliorare i risultati della vendemmia, ritardando il germoglia-mento delle vigne.“I punti a favore di questa annata ri-guardano maggiormente, tra i bianchi, i vitigni di Garganega, Prosecco-Glera, Pinot grigio e Chardonnay – commenta giancarlo lechthaler, direttore genera-le del gruppo Collis – in quanto hanno beneficiato di un’estate mite, con buone escursioni termiche notturne anche nei periodi più caldi. Le piogge non han-no comportato aumenti di guasti alle uve. Solo la peronospora ha creato dei danni, tutto sommato però di scarsa in-fluenza sul quantitativo complessivo di raccolto”.
Corriere Vicentino | 48 | Paesi
si alza il sIparIo
bIanChI pIÙ fresChI, rossI pIÙ leggerIMeglio il bianco o il rosso? Quest’anno tra i due c’è una bella differenza: i bian-chi saranno caratterizzati dalla loro fre-schezza e da maggiori profumi e aromi, tendenzialmente magri ma piacevoli. I rossi, invece, faranno maggiormente le spese del rallentamento nel ciclo vege-tativo, risultando più leggeri a parago-ne degli anni passati. “Le piogge di fine settembre e le tem-perature più fredde rispetto alle medie stagionali hanno impedito che, soprat-tutto sui vigneti collinari sui 350-400 metri, si raggiungesse lo stadio zuc-cherino ottimale - conferma il diretto-re generale di Collis – Ci sarà forse da aspettarsi per i Cabernet, i Merlot e il Valpolicella dei vini con meno corpo ma con qualche profumo in più. Per quanto riguarda le uve messe a riposo per l’Amarone e i Ripassi, la cernita è stata più selettiva, per scegliere i grap-poli più idonei a garantirne le caratteri-stiche qualitative”.Rimangono per il momento invariate, rispetto agli anni scorsi, le quantità di uve collocate in fruttaio, che ammonta-no a 15 mila quintali.
la sItuazIone a lonIgomirko trevisi, direttore di produzione degli stabilimenti di Lonigo, Barbarano e San Bonifacio conferma, i dati genera-li comunicati dai vertici di Collis.“Per quanto riguarda la Cantina dei Colli Berici di Lonigo – spiega – il pro-dotto complessivamente conferito dai soci ammonta a 430 mila quintali (il 18% in più dell’anno scorso), due terzi dei quali di uva bianca. Abbiamo re-cuperato il deficit del 2012 - quando la lunga siccità estiva penalizzò la produ-zione - senza registrare cali significativi nella gradazione zuccherina media. La vendemmia si è svolta con regolarità, favorita da un clima ottimale, privo di piogge e caldo al punto giusto. Dai rossi dei Colli Berici ci aspettiamo delle otti-me rese qualitative, specie per il Caber-net. I bianchi si faranno invece notare soprattutto per i profumi”.Un’ottima annata per quantità e quali-tà, insomma, almeno a sentire i tecnici. Il giudizio finale e più importante sarà, come sempre, quello dei consumatori.
Il clima è statofavolevole
on una conferenza stampa te-nutasi nel foyer, la direzione del teatro Comunale ha pre-sentato il cartellone di spetta-
coli per i prossimi mesi. Si inizia il 15 novembre con una serata di gala per la presentazione del libro “Lo spettacolo continua” che raccoglie gli articoli e le foto, scritti e scattati da Lino Zonin e dEnnio Sterchele sull’attività del teatro negli ultimi 10 anni.
La stagione in abbonamento prenderà avvio il 23 novembre con il recital di Antonio Cornacchione e Lucia Vasini “L’ho fatto per il mio paese”. Gli altri spettacoli in programma sono: “Verdi narrar cantando” con Marco Paolini e il violoncellista Mario Brunello; “Penso che un sogno così”, con Giuseppe Fio-rello nei panni di Domenico Modugno; “Maratona di New York” di Edoardo Erba con Giorgio Lupano e Cristian Giammarini; “La locandiera” di Carlo Goldoni con Nancy Brilli e Maximilian Nisi; “Week End” di Annibale Ruccel-lo, con Margherita Di Rauso e Forges Davanzati; “Stand Up Balasso”;“Sior Tita paron” di Gino Rocca con Anna De Franceschi e Davide Dolores.
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vissuto dai box come direttore sporti-vo, maestro, preparatore atletico, diri-gente. “Era entusiasta, ti travolgeva di proposte – ricorda Domenico Soldà, al suo fianco dal 1999 al 2005 al vertice del First Team Lonigo – anche se non era facile convivere col suo carattere battagliero”. Parecchi i piloti presen-ti al funerale, da quelli con cui aveva corso ai più giovani. Nano ci sapeva fare ad insegnare, gli piaceva trasmet-tere quello che aveva imparato in tanti anni di gare. “Magari nol diventa on campion, ma l’è bon a fare le curve in derapata.”Anche in piscina, dov’è stato istruttore per quasi un decennio, ha saputo farsi apprezzare. “Ai bambini in particola-re piaceva molto per quel suo modo scherzoso, con la battuta pronta a ren-dere meno distanti i ruoli” – conferma l’ex collega Silvano Pozzan. s.c.
Ricordi cronaca
ue episodi criminosi in via Cesare Battisti, a poche de-cine di metri l’uno dall’al-
tro. La prima a ricevere la visita degli scassinatori è stata la tabaccheria “La Coccinella”, presa di mira da un paio di balordi che hanno tentato – senza riuscirci – di sfondare il vetro blin-dato. L’altro fatto si è verificato nel vecchio stabilimento della Brendolan Prosciutti, dove dei ladri di rame han-no lavorato per alcuni giorni in cerca del prezioso minerale conservato ne-gli impianti elettrici, lasciando dietro di sè una scia di rovine. l.z.
Dladri in azione
era una moto da speedway davanti al Duomo, la matti-na del 31 ottobre. Anche lei, come tanti altri, ha voluto
salutare Ottaviano Righetto al suo ul-timo giro di pista, dopo 53 anni vissuti “no fear”, senza paura. E allo stesso modo “Nano” ha affrontato il tumore al cervello, come quando cercava con coraggio, tecnica e fantasia di sorpas-sare un avversario sugli ovali della derapata. Ora il motore è spento, il dolore rimbomba nel cuore della ma-dre, della moglie, del fratello e degli amici e l’eco della risata quasi sempre sarcastica che l’accompagnava si affie-volisce. Lo speedway era per lui molto più di una passione: ha raccolto soddi-sfazioni da pilota negli Anni Ottanta, rimanendo per diverse stagioni nel giro della Nazionale e assaggiando l’esperienza professionistica. Poi l’ha
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sport chiesa solidarietà
a cappella che si trova all’in-terno della Cittadella degli Studi dell’ex Colonia del
Giovane Agricoltore è stata ufficial-mente inaugurata alla presenza del vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol che ha celebrato la prima messa assie-me ai sacerdoti leoniceni. La chieset-ta faceva parte delle pertinenze della vicina villa Mocenigo Soranzo ma era stata nel tempo abbandonata. Il suo recupero, dovuto all’impegno di don Alessandro Scopelliti, consegna un luogo di culto agli studenti della Cit-tadella. l.z.
nche quest’anno l’associa-zione “Aiutiamoli a vivere” di Alonte ha accolto per al-
cune settimane di cura, studio e va-canza un gruppo di bambini bielorus-si provenienti dalla zona contaminata di Chernobyl.“Quest’anno – spiega il presidente Paolo Marangoni - ne sono arrivati 21, di età tra i 7 e i 9 anni. Come sempre il programma preparato per loro in col-laborazione con la Pro Loco di Alonte è stato fitto di appuntamenti, tra cui una settimana di mare”. l.z.
L
ala cappella restaurata da Chernobyl ad alonte
a pioggia non ha fermato gli atleti che hanno partecipato alla tradizionale gara podi-stica organizzata dal Gruppo
Sportivo Leonicena. Divisi in varie categorie di età, ognuna con chilome-traggio diverso, si sono dati battaglia lungo il percorso cittadino seguiti da
un pubblico numeroso e attento. Dai più piccoli che stanno ancora impa-rando, fino ai senior che hanno poco da invidiare ai professionisti, tutti i partecipanti hanno dato il massimo per la soddisfazione di tutti i parteci-panti. l.z.
Ldi corsa per le vie del centro
L o n i g o
a tutta VeloCItà!
iDi ValEria zoNiN
l panorama musicale della zona è zeppo di gruppi che suonano ge-neri di cui molti di noi non hanno, magari, mai sentito parlare. Per
esempio, sapete cos’è lo “speed count-ry”? Di certo lo sanno Jack la motta & Your bones, visto che si occupano pro-prio di questo tipo di musica. I compo-nenti della band sono quattro affiatati leoniceni sui 24 anni: il batterista Gui-do “Jack Bidone” Zappon, il cantante/
chitarrista Simone “Don Boby” Zam-pieri, Alberto “Big Tony” Marcheluzzo, chitarrista, e il bassista Enrico “Uncle Tega” Salvagno. allora, questo speed country, che cos’è?Come suggerisce il nome, è una ver-sione accelerata, più energica e molto ballabile, del country classico. È pro-prio da questo genere che siamo parti-
ti: all’inizio facevamo cover di classici degli anni 50, come Johnny Cash, poi abbiamo iniziato a velocizzare i pezzi, per arrivare infine a comporli noi stessi, in stile “speed”.da quanto tempo suonate insieme?Come Jack La Motta & Your Bones “esi-stiamo” da 5 anni, ma sono ormai 10 anni che facciamo musica insieme, da quando ne avevamo 14. La formazione originaria con Simone, Alberto e Guido resiste da allora, solo il bassista si è ag-giunto più tardi. dieci anni sono tanti, qual è il vostro segreto?Siamo prima di tutto amici, e suonia-mo per divertirci e divertire il pubbli-co. Siamo dei dilettanti, non lo faccia-mo per lavoro e in tutto questo tempo la passione è sempre rimasta forte, se non ci fosse passione non avrebbe senso continuare a fare musica.le vostre esibizioni più importanti?Abbiamo suonato in giro per l’Italia (in Toscana, Lombardia, Piemon-te) e anche all’estero: in Svizzera e a Innsbruck. Però i concerti che hanno contato di più sono stati quello in apertura per i Subsonica e quello in chiusura per Francesco De Gregori, all’Home Festival di Treviso l’estate scorsa.Qual è stata la vostra ultima fatica?Quest’anno è uscito un album, s’in-titola “Baby Give Me My Chick” e l’abbiamo realizzato con l’etichetta Go Down Records. Contiene tutti pezzi scritti da noi, compreso il sin-golo che dà il titolo al CD. Di questa canzone abbiamo anche girato un video, che si può trovare su You-
Tube, con il regista Andrea Bettega di Montebello.progetti per il futuro?Entreremo in studio di registrazione a marzo per un altro album. Per quanto riguarda il prossimo futuro, saremo in concerto al Jack the Ripper di Roncà il 23 novembre, insieme ai Ciuffis, la band che aprirà per noi. Se siete curiosi di sentirci live, venite.
i è conclusa con un grande successo di partecipazione e di gradimento la terza
edizione di New Generation Festi-val, kermesse di arte e spettacolo che ha tenuto banco in città per tutto il mese di ottobre.“Siamo molto soddisfatti per come sono andate le cose - afferma mat-teo Vanzan, direttore artistico del
festival –. I numerosi eventi che abbiamo proposto hanno ottenuto un buon riscontro, non solo presso i giovani. Mostre, conferenze, recite teatrali, balletti, proiezioni di filmati e performance varie: questa la va-rietà degli spettacoli che quest’anno hanno avuto come argomento filo conduttore la ricerca della verità. l.z.
icordarsi di chi ha perso tutto, ma proprio tutto, an-che la casa. Questo il senso
della giornata di festa dedicata dalla Caritas di Lonigo ai senza dimora. Gli animatori delle numerosi asso-ciazioni caritatevoli presenti in città hanno movimentato piazza Gari-baldi con una serie di eventi: letture, proiezioni di filmati, incontri con i poveri, raccolta di beni di conforto e, alla fine, un applaudito concerto di musica dal vivo. l.z.
new generation fa il pieno
una giornata di festa per i senza dimora
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A L o n t e / s A r e g o
Di stEfaNo CaNola
l flat track non è la motoGP in quanto a notorietà, ma un secon-do posto a livello mondiale me-rita qualche squillo di tromba.
Vittorio emanuele marzotto ha nome altisonante e cognome pure, figlio dell’ex campione di speedway Giusep-pe Marzotto ora costruttore dei motori GM, insieme al quale lavora ad Alonte, dove abita. 34 anni, il pilota originario di Sarego e tesserato col Moto Club Lo-nigo ci parla della sua passione e di un 2013 quasi perfetto.perché ti ha affascinato questa disci-plina?Nel 2011, dopo 3 anni di inattività per l’infortunio al ginocchio destro, ho vi-sto in pista a Lonigo Marco Belli e l’ami-co Scalabrin e ho scoperto la disciplina giusta per tornare a gareggiare. Infatti il flat assomiglia al supermotard dove sono agonisticamente cresciuto, ma è privo o quasi di curve a destra che mi penalizzerebbero. Assomiglia pure allo
Di mario piotto
anno cominciato a ruggire di re-cente, i Leoni del Nordest, pur se nati da passione e botte di vecchia data. La prima realtà rugbystica
giovanile del basso vicentino viene dal cuore ovale di un gruppo di omaccioni che hanno rincorso la meta sporcando-si del fango di tutto il Veneto e oltre, e una volta divenuti papà si sono decisi a dare la stessa oppor-tunità di crescita ai loro figli. Un’idea che ha preso corpo nel 2008, ma era poco più che un gioco, fino alla completa strutturazione nella società
i
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speedway per le derapate ma è meno estremo e più tattico.Sei figlio di un monumento della de-rapata italiana… Tutti immaginano consigli e sostegno: negli ultimi due anni mio padre non ha visto una gara. Non ho ancora capito cosa lo renda indifferente. Quando ero più giovane ha detto che non avevo il carattere per correre e che ero troppo “buono”, in realtà ho ripagato chi mi ha teso trappole in pista e, in quanto a carattere, un terzo posto nella World Cup 2012 e un secondo quest’anno dovrebbero bastare. Lavorare in GM è una fortuna: le conoscenze meccani-che mi permettono di occuparmi della preparazione delle moto in completa autonomia. parliamo dei risultati 2013.È stato un anno fantastico che mi ha vi-sto in testa al torneo mondiale per qua-si tutta la stagione: solo il guasto nella gara conclusiva di Montegiorgio mi ha tolto il primo titolo iridato. Terzo in Finlandia, primo in Slovacchia, quarto
Rugby Educativo Leoni Nordest dello scorso anno, con sede a Monticello di Fara, Sarego. “I nostri propositi sono racchiusi nel nostro nome: vogliamo prima di tutto educare - spiega alessandro rodi-ghiero, storico membro dello staff e dell’organigramma societario -. Lavo-riamo con iscritti dai 5 anni fino ai 18, a cui insegniamo il valore
asso mondIale
siamo i leonI del nordest
in Inghilter-ra, primo e secondo nella Rep. Ceca, secon-do in Italia: sei prove impegnative, con due gare affrontate da solo e la moto spedita smon-tata a pezzi in uno scatolone. Idem per il Campionato Italiano: secondo anche lì (come nella World Cup dietro al mar-chigiano Fabrizio Vesprini ndr): due vittorie, tre secondi posti e un fatale riti-ro ad Albenga, quando ero al comando della finale.più la soddisfazione o il rammarico?Le belle parole e i complimenti degli avversari sono la soddisfazione più grande. Poi il pubblico è sempre dalla mia parte e questo mi riempie il cuore e mi ricarica dalle fatiche. Non ho rimor-si, ho dato il 200%.
della partecipazione, della preparazio-ne nello sport e nella vita e del rispetto delle regole. Qui tutti possono trovare spazio”. Quale la vostra prossima meta come società?Oggi raggruppiamo un centinaio di iscritti, oltre a una cinquantina di per-sone tra volontari e allenatori dietro le
quinte. La speranza è di crescere con i tesseramenti, così da avere più squadre e giocatori sufficien-ti per ogni squadra. In questo sport si vince insieme e in tanti.(Per informazioni l’indirizzo mail giusto è [email protected])
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EQFNEWSLETTER
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The views expressed in this Newsletter do not necessarily reflect the opinion or position of the European Commission, Cedefop or the European Training Foundation. The Commission, Cedefop and the European Training Foundation cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained herein.
Editorial 3Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, Training, Culture and Youth, European Commission
Reflections on Referencing the French 5 NQF to the EQF
Referencing National Qualification Levels 7 to the EQF
Third Cedefop workshop on EQF pilot projects: 9 building synergies and common understanding
Beyond the EQF - Other Regional 11 and Transnational Frameworks
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The views expressed in this Newsletter do not necessarily reflect the opinion or position of the European Commission, Cedefop or the European Training Foundation. The Commission, Cedefop and the European Training Foundation cannot be held responsible for any use which may be made of the information contained herein.
Editorial 3Pierre Mairesse, Director - Lifelong learning: horizontal policy issues and 2020 strategy, Directorate-General for Education, Training, Culture and Youth, European Commission
Reflections on Referencing the French 5 NQF to the EQF
Referencing National Qualification Levels 7 to the EQF
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Livello 2
• Elettrico • Riparazione dei veicoli a motore • Meccanico
Diploma di Tecnico al 4° annoEuropeanQualificationsFramework
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Livello 3
• Elettrico • Automazione industriale • Riparazione Veicoli a motore
IPS Istituto Professionale di StatoIeFP Istruzione e Formazione Professionale
Dal secondo anno stage orientativi in azienda
I S T I T U TOD I I S T RU Z I O N ES U P E R I O R E
L O N I G OIPS - IeFP Via Scortegagna, 37 - 36045 LONIGO (VI)ITT - ITE Via Bonioli, 9 - 36045 LONIGO (VI)Tel. 0444 831271 - Fax 0444 634119
www.iislonigo.it
IPS 5 anniDiploma di scuola secondaria di 2° grado
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Livello 4
Indirizzi:• Servizi Socio Sanitari• Abbigliamento e Moda• Manutenzione e Assistenza Tecnica - Elettrica/Elettronica - Meccanica
ITT Istituto Tecnico Tecnologico ITE Istituto Tecnico Economico
AmministrazioneFinanza e Marketing
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ArticolazioneInformatica Gestionale
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Meccanica, Meccatronica ed Energia articolazione Energia
ArticolazioneCommercio Internazionale
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sabato 23 novembre 2013 dalle 14.30 alle 17.30domenica 24 novembre 2013 dalle 9.30 alle 12.00domenica 1 dicembre 2013 dalle 9.30 alle 12.00sabato 7 dicembre 2013 dalle 14.30 alle 17.30sabato 14 dicembre 2013 dalle 14.30 alle 17.30domenica 15 dicembre 2013 dalle 9.30 alle 12.00sabato 18 gennaio 2014 dalle 14.30 alle 17.30O
PEN
DA
Y
Elettronica ed Elettrotecnica articolazione Automazione
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NUOVA SEDE ISTRUZIONE TECNICA
OPEN DAY nella sede di
Via Bonioli, 9
OPEN DAY nella sede di
Via Scortegagna, 37
s p e c i a l e o r ientam ent o s c ol a s t i c o
ch e s c u ol a sce lgo?
i s t i t u t i tecnici e profe ssiona liIIS LonIgo
“L’Istituto di Istruzione Superiore di
Lonigo – spiega il professore Bellotto
- offre diverse possibilità per inserire i
giovani nel mondo del lavoro, rispon-
dendo alle loro esigenze e alle richieste
del tessuto economico locale”.
L’istituto offre tre diversi percorsi for-
mativi: uno tecnico, uno professionale
e uno di formazione professionale.
ISTITUTO TECNICO
La sezione tecnica, ospitata nella nuo-
va sede di via Bonioli, si articola in due
indirizzi, uno del settore economico
e uno del settore tecnologico. Il set-
tore economico prevede un percorso
base in Amministrazione, Finanza
e Marketing, che mira a preparare lo
studente nell’ambito della gestione
aziendale. Da questo percorso base si
può scegliere tra due specializzazioni:
una in Sistemi Informativi Gestionali,
con ore di laboratorio informatico; e
una in Relazioni Internazionali, con
il potenziamento della preparazione
linguistica attraverso lo studio di tre
lingue straniere.
Il settore tecnologico si divide invece
in due indirizzi: Meccanica, Meccatro-
nica ed Energia, che prevede la specia-
lizzazione in un campo di grandissima
attualità come quello dell’Energia; ed
Elettrotecnica ed elettronica, che ri-
sponde all’esigenza del territorio, for-
nendo in particolare una preparazione
nel campo dell’automazione: proget-
tazione, realizzazione e gestione di si-
stemi di controllo.
ISTITUTO PROFESSIONALE
La sezione professionale si articola in
tre indirizzi. Uno per i Servizi socio
sanitari, che prepara l’allievo a dare
risposta alle esigenze di persone e
comunità; uno in Moda, dedicato ai
processi di lavorazione, fabbricazione,
assemblaggio e commercializzazione
di prodotti di abbigliamento e moda;
ed uno in Manutenzione e assistenza
tecnica (Elettrico-Elettronica e Mec-
canica) rivolto ai futuri manutentori
ed assistenti tecnici di dispositi, mac-
chine ed impianti delle relative filiere
produttive.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Infine, per quanto riguarda i percorsi
Regionali di Istruzione e Formazione
Professionale (le FP), al termine dei 3
anni si consegue la qualifica di Opera-
tore: elettrico, meccanico e riparatore
di veicoli a motore; mentre, al termine
dei 4 anni, quella di Tecnico. Questi
percorsi sono caratterizzato dal no-
tevole numero di ore di laboratorio:
10 ore settimanali per tutti gli anni di
corso.
ITIS gaLILeI
Da sempre polo d’eccellenza per
la formazione nel settore concia-
rio l’Istituto Tecnico Galileo Galilei
di Arzignano, con la nuova rifor-
ma, offre agli studenti due indirizzi
fondamentali: l’indirizzo tecnico-
tecnologico e l’indirizzo tecnico-
economico.
Per quanto riguarda il settore tecno-
logico la scuola offre agli studenti la
possibilità di scegliere tra Chimica e
tecnologia del cuoio (ex conciario),
Biologico Sanitario o Ambientale
(ex liceo biologico) e Costruzioni
Ambiente e Territorio che prepara
gli alunni alla professione di geome-
tra.
Per il settore economico, invece, la
scuola propone l’indirizzo in Ammi-
nistrazione Finanza e Marketing,
un percorso di studi che rilascia
competenze nel campo dei fenome-
ni economico-finanziari e nei siste-
mi aziendali.
“La proposta educativa e formativa
del nostro istituto – ci spiega la pre-
side Carla Vertuani – ha sempre cer-
cato di rispondere alle esigenze del
territorio. Il nostro obiettivo è quello
di formare un soggetto polivalente
che utilizza le capacità e le informa-
zioni apprese in un quadro ampio
che gli permette di rispondere effi-
cacemente alle innovazioni. Grazie
all’insegnamento teorico delle disci-
pline, all’utilizzo costante dei labo-
ratori e al continuo confronto con le
realtà produttive il Galilei propone
ai ragazzi una formazione completa,
pronta a rispondere alla domanda di
tecnici qualificati.”
Valore aggiunto dell’istituto sono i
numerosi laboratori che soddisfa-
no le esigenze di tutti gli indirizzi:
chimica generale, chimica analiti-
ca, chimica strumentale, microbio-
ISTITuTo TrenTIn
L’Istituto Tecnico Agrario Trentin di
Lonigo è la scelta più indicata per gli
studenti del vicentino e del veronese
interessati al settore primario, alla tu-
tela dell’ambiente e allo studio delle
scienze naturali. Due sono i percorsi
di studi dell’ordine tecnico-tecno-
logico: “Agraria, agroalimentare e
agroindustria” e “Chimica, mate-
riali e biotecnologie”.
L’indirizzo agrario è articolato in tre
specializzazioni: Produzioni e tra-
sformazioni, Gestione dell’ambien-
te e del territorio, Viticoltura ed
enologia.
L’indirizzo chimico propone inve-
ce l’articolazione in Chimica e bio-
tecnologie sanitarie, che offre una
preparazione approfondita nell’area
chimico-biologica e delle professioni
medico-sanitarie.
“I nostri studenti ricevono una for-
mazione spendibile sia nel mondo
del lavoro sia nell’ambito universi-
tario – spiega la preside Gigliola Ta-
diello – Ottimi sono risultati dei test
d’ingresso alle università a numero
chiuso. Uno studente di medicina è
stato ammesso alla Scuola Galileiana
dell’Università di Padova. Per avvici-
nare gli allievi alla realtà delle impre-
se, organizziamo attività di stage e
percorsi di alternanza scuola-lavoro
per le classi quarte e quinte, garan-
tendo loro anche una formazione
adeguata in materia di sicurezza nei
luoghi di lavoro”.
L’Istituto Trentin dispone di molti
laboratori, dotati di strumentazioni
all’avanguardia e tecnologie inno-
vative. Annessa all’Istituto, poi, c’è
un’azienda agraria didattica. Vigne-
ti, frutteti e una serra costituisco-
no un laboratorio naturale dove gli
alunni verificano concretamente le
conoscenze apprese in classe. Non
manca inoltre una ricca offerta ex-
tracurricolare, garantita da progetti
e corsi culturali e professionalizzanti:
Metodo di studio, ECDL, Garden de-
sign, Apicoltura, Periti grandine, Pre-
parazione ai test universitari, HACCP,
Certificazione di qualità, solo per ci-
tarne alcuni. Per ogni altra informa-
zione: www.tecnicoagrariotrentin.it
logia, fisica, tecnologia conciaria,
informatica e progettazione sono
i punti di forza della scuola dove le
conoscenze teoriche si coniugano
armoniosamente con l’esperienza
laboratoriale. “Sono molto numero-
se – conclude la preside – anche le
attività integrative all’offerta for-
mativa, alcune delle quali organiz-
zate dagli stessi ragazzi come il “pro-
getto astronomia” ideato e svolto da
due studenti di 5^D Stefano Lora e
Avveduto Andrea, i “potenziamenti
linguistici di tedesco e inglese”, la
presenza di un’insegnante madre-
lingua, oppure il “progetto Galilei
e sport” sono solo alcune delle at-
tività extracurricolari indispensabili
alla formazione della persona. No-
vità introdotte dall’a.s. 2013-2014:
la settimana corta e la possibilità di
scegliere come 2ª lingua nel settore
economico tra spagnolo, francese e
tedesco”.
ISTITUTO TECNICO “A. TRENTIN” - LONIGO (VI)
Genitori e studenti sono invitatia partecipare alle visite guidate,
organizzate presso il nostro Istitutosecondo il calendario sotto riportato,
al fine di visionare strutture e laboratorie di approfondire l’Offerta formativa
proposta
Via S. Giovanni, 46 - Lonigo (VI) - Tel. 0444 830493 - www.tecnicoagrariotrentin.it
Sabato 16/11/2013 14.30-17.00 1Domenica 24/11/2013 09.30-12.00 2Sabato 07/12/2013 14.30-17.00 1
Sabato 14/12/2013 14.30-17.00 1Domenica 19/01/2014 09.30-12.00 2
1- inizio ultima presentazione ore 16,002- inizio ultima presentazione ore 11,00
CenTro STudI don MILanI
Il Centro Studi Don Milani di Tris-
sino è una scuola relativamente re-
cente. Esiste con questo nome dal
2013, ma può vantare più di un de-
cennio di esperienza nel territorio
veneto essendo erede diretta del ce-
lebre Don Minzioni. Il centro si trova
in una zona accessibile, con un am-
pio parcheggio, e vicina a fermate
dell’autobus ed altri comodi servizi.
Il Don Milani organizza recuperi
di anni scolastici per svariati corsi:
Geometra, Ragioneria, Licei e Periti.
A ciò si aggiungono corsi di lingue
e di italiano per stranieri oltre che
ripetizioni a tutti i livelli.
“Il nostro obiettivo – ci spiega l’in-
gegner Salem, direttore del centro
Don Milani - è quello di portare i ra-
gazzi a completare il percorso di stu-
di scelto nella maniera più serena e
seria possibile accompagnandoli,
anno dopo anno, fino alla maturità
e seguendoli, se necessario, anche
singolarmente lavorando sulle la-
cune di ognuno. La nostra forza sta
proprio nel creare un ambiente fa-
miliare e produttivo, capace di svi-
luppare nei ragazzi voglia di appren-
dere. Il nostro intento è far nascere
negli studenti la consapevolezza
che la scuola non è un’imposizione
ma una possibilità, un arricchimen-
to personale e un mattone decisivo
per il proprio futuro. I nostri inse-
gnanti danno importanza tanto al
conseguimento del diploma, quan-
to all’aspetto umano degli studenti,
andando loro incontro quanto più
possibile: cerchiamo infatti di ri-
spettare i loro impegni lavorativi
e di conciliarli con gli orari serali”.
v o g l i o i l di pl o m aSi può scegliere un percorso diverso, per chi già lavora o vuole recuperare
gli anni perduti. nel panorama scolastico non mancano le opportunità e gli strumenti per rendere più facile il completamento del percorso di studi.
CONSIGLI PER STUdIARE BENE: RICORdA ChE...
un ambiente luminoso aumenta le capacità di apprendimento;
la musica inibisce la tua capacità di concentrarti;
puoi bere un caffè e farti una pennichella: prima di fare effetto la caf-
feina ci metterà 15 minuti, il tempo necessario per farti un riposino;
puoi concederti 5 minuti di relax ogni 25 minuti di studi;
variare il luogo dove studi favorisce la memorizzazione: vai in bibliote-
ca, da un amico o a scuola;
mangiar sano mantiene la tua mente brillante: evita junk food.
CENTRO STUDI DON MILANITRISSINO (VI)
RECUPERO ANNI SCOLASTICICORSI PER LAVORATORI
CORSI SERALI
La scuola è qualificata e specializzatain Corsi di Recupero per conseguire ilDiploma di Stato
I giovani studenti possono recuperare gli anniperduti. Chi lavora e sente la mancanza di untitolo di studio che gli permetta un futuromigliore, con noi può farcela.Chi è in possesso della Formazione professionalepuò iscriversi direttamente ai corsi di 3° e 4°(idoneità alla classe V).
La priorità per ilCentro Studi Don Milaniè una didattica valida e conforme alle esigenzedello studente
Il centro offre lezioni private a tutti i livelli
Iscrizioni ai corsi di:RagioneriaGeometraDirigente comunitàPerito industriale(Meccanica - elettronica - telecomunicazioni)Liceo ScientificoLiceo delle Scienze Umane Istituto professionale per i Servizi Sociali (a indirizzo economico e sportivo)
Inglese, Francese, Spagnolo, Arabo e Italiano per stranieri Corsi di lingua:
Autocad 2D, Autocad 3D, Solid Works, Formazione Aziendale (PLC, CNC)Corsi di:
Trissino (VI) - Viale dell’Industria, 74 (sopra supermercato G.B. Ramonda)Per informazioni Tel. 0445.963718 - [email protected]
Orari segreteria: Lunedì - Venerdì dalle 16.30 alle 19.30 | Sabato dalle 9.30 alle 12.30
ISTITuTo San MarCo
L’istituto San Marco è una scuola
privata di preparazione e forma-
zione, specializzata nel recupero di
anni scolastici di ogni ordine e gra-
do presente da vent’anni in centro
storico a Vicenza.
“Il nostro centro – ci spiega la dot-
toressa Testa, la direttrice –sviluppa
e concentra sull’aspetto formativo e
di crescita la sua attività didattica/
pedagogica: ai nostri allievi diamo
gli stimoli alla voglia di crescere, alla
curiosità intellettuale, a mettersi in
discussione e competizione, supe-
rando timidezza e ansia. A lezione
vengono distribuite dispense e ma-
teriale didattico scelto ed elaborato
dal corpo docente per semplifica-
re lo studio e renderlo efficace; gli
allievi svolgono lezioni in piccoli
e omogenei gruppi di studio e di
lavoro e sono seguiti da un docente
anche nelle verifiche fatte a scuo-
la. L’aspetto umano e l’onestà intel-
lettuale verso i nostri iscritti ci han-
no permesso di raggiungere grandi
ed importanti traguardi. Abbiamo
anche una psicologa in sede, che
aiuta nell’orientamento scolastico”.
L’Istituto offre una vasta gamma di
servizi didattici: recupero di anni
scolastici e conseguimento del di-
ploma in tutti gli indirizzi di stu-
dio: liceo classico, scientifico e
tecnologico, artistico, linguistico,
delle scienze umane; ragioneria,
istituti tecnici e informatici; guida
e supporto nella stesura di mappe
concettuali per esami di maturità;
ripetizioni e assistenza scolastica
in ogni disciplina per scuola media
inferiore e superiore; aiuto nel con-
seguimento della licenza Media in-
feriore; corsi di lingua straniera con
insegnanti madrelingua.
“Diamo moltissima importanza
all’insegnamento dell’inglese – con-
tinua la direttrice -, e da gennaio
avremo due importanti novità: apri-
remo una sede a Venezia, e daremo
la possibilità ai nostri studenti di
prepararsi online”.
NOVITà A SCUOLA
A settembre è stato approvato il nuo-
vo decreto legislativo sulla Scuola,
chiamato “L’istruzione riparte”. Nu-
merose le novità introdotte, soprat-
tutto per gli studenti delle scuole su-
periori e gli insegnanti. Vediamone
alcune.
Libri di testo: il Dirigente scolasti-
co dovrà assicurarsi che la soglia di
spesa massima venga rispettata, ri-
servandosi la facoltà di approvare o
non approvare le delibere del colle-
gio dei docenti. Inoltre che l’utilizzo
del libro di testo non è più obbliga-
torio, e l’insegnate potrà scegliere
di utilizzare altri materiali didattici
(dispense, materiali informatici etc
etc.). Potranno anche essere adotta-
te le edizioni precedenti dei libri di
testo.
Torna la geografia, generale ed eco-
nomica, sui banchi degli istituti tec-
nici e professionali, dove era stata
eliminata dal ministro Gelmini. Tre
milioni di euro finanzieranno pro-
getti didattici in musei e luoghi di
interesse culturale.
Bandito il fumo dalle scuole: sarà
vietato fumare anche nei cortili o
nelle aree all’aperto degli istituti,
mentre le sigarette elettroniche non
potranno essere utilizzate neanche
nei locali interni.
stu
diar
e conviene
Al Centro Studi San Marco è possibile conseguire il Diploma per i seguenti indirizzi di studio:
LICENZA MEDIA INFERIORELICEO CLASSICOLICEO SCIENTIFICOLICEO SCIENTIFICO SEZIONE SCIENZE APPLICATELICEO LINGUISTICO EUROPEOLICEO DELLE SCIENZE UMANELICEO ARTISTICO
Indirizzi tecnici:ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALEISTITUTO TECNICO COMMERCIALEISTITUTO AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETINGISTITUTO INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONIPERITO TURISTICOGEOMETRI
Contrà Pasini 14, Vicenza, Tel. 0444 547881Per iscrizioni presso la sede di Venezia, contattaci al 348 7058288
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ORIENTAMENTO SCOLASTICO CON PSICOLOGO IN SEDE
SCUOLA APERTAper gli studenti e le famiglie che desiderano visitare la scuola
classico - linguistico - scientifico - scienze umane
Liceo Ginnasio “Lodovico Pavoni”Via S. Fermo, 17 - 36045 Lonigo (VI) - Tel. 0444 830067 - Fax 0444 830710 - [email protected]
www.liceopavoni.it
sabato 16 novembre 2013 - . .
sabato 14 dicembre 2013 - . .
sabato 18 gennaio 2014 - . .
ISTITUTO TECNICO INFORMATICOnuovo corso di studio
dall'a-s. 2014-2015
UNA SCUOLA APERTA SUL TUO FUTURO
Istituto Tecnico Tecnologico Economico
“Galileo Galilei”Indirizzi di studio
Polo Tecnico-Tecnologico• Chimica e Tecnologia del cuoio • Chimica e biotecnologie sanitarie o ambientali• Costruzioni Ambiente e Territorio
Polo Tecnico-EconomicoAmministrazione Finanza e Marketing
Vi aspettiamo nelle giornatedi scuola aperta
sabato 23 novembre 2013 ore 15.00-18.00
venerdì 13 dicembre 2013 ore 18.00-20.00
sabato 11 gennaio 2014 ore 15.00-18.00
Via Vicenza, 49A - Arzignano (VI) www.istitutoconciario.com TEL. 0444 672016
LICeo PavonI
Con i suoi 45 anni di storia, il Liceo “Pavoni” si caratterizza come
scuola di formazione generale per eccellenza. E dal prossimo anno
scolastico offrirà, accanto al percorso liceale, anche un indirizzo
informatico.
Situato nello storico complesso di Villa San Fermo, sul colle che do-
mina Lonigo, il liceo Pavoni offre un percorso formativo che mira
allo sviluppo intellettuale, fisico, morale e sociale dello studente,
che ha la possibilità di scegliere tra quattro diversi indirizzi: classi-
co, linguistico, scientifico e delle scienze umane.
Le materie di indirizzo vengono affrontate in piccolo gruppo per
facilitare l’apprendimento: latino e greco per il classico; inglese,
tedesco e spagnolo per il liceo linguistico; matematica, fisica, dise-
gno/arte, scienze per lo scientifico; pedagogia, psicologia e socio-
logia per il liceo delle scienze umane.
Due ore settimanali aggiuntive vengono dedicate al recupero o allo
sviluppo, a seconda delle necessità, il lunedì pomeriggio.
Tutte le aule sono dotate di lavagna interattiva multimediale
(LIM) con accesso ad internet, ma la scuola dispone anche di due
laboratori multimediali.
Proprio sulla base di tali dotazioni, che fanno dell’istituto una
scuola all’avanguardia, dal prossimo anno prenderà avvio anche
un Istituto Tecnico ad indirizzo informatico. Le tecnologie dell’in-
formazione e della comunicazione sono oggi alla base di tutte le
attività. E’ pertanto quanto mai attuale un percorso scolastico spe-
cifico che fornisca conoscenze e certifichi le competenze informa-
tiche acquisite, per un inserimento lavorativo efficace al termine
del quinquennio.
“Qui si sono formate schiere di giovani del territorio – ci spie-
ga il preside Gino Lunardi - che hanno poi affrontato
con successo l’università e si sono affermati nel
mondo del lavoro. Una qualità del successo
scolastico che si può riscontrare anche
osservando i dati recenti dei risultati
della maturità: ben 4 alunni, su
un totale di 40, hanno raggiun-
to il “cento” nello scorso
anno scolastico, e un’a-
lunna del linguistico
ha avuto la lode”.
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