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L’impatto dei principi contabili internazionali
sull’attività di revisione
Prof. Daniele Gervasio
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi
Audit & Governance cod. 87101
14 aprile 2014
l
8
I principi contabili internazionali
Gli International Accounting Standard (IAS) sono un insieme
di principi contabili emanati da un organismo di diritto
privato (International Accounting Standard Board, IASB,
al quale partecipano le professioni contabili dei principali
paesi nonché, in qualità di osservatori, l’Unione Europea,
lo IOSCO e il Comitato di Basilea) avente come finalità
principale quella di promuovere l’armonizzazione delle
regole contabili per la redazione dei bilanci delle società.
11 11
Il processo di omologazione
I requisiti essenziali perché un principio IAS/IFRS sia adottato sono quindi
sostanzialmente tre:
1) non deve essere in contrasto con il principio generale della rappresentazione
veritiera e corretta (principio del quadro fedele);
2) deve contribuire all’interesse pubblico europeo;
3) deve rispondere ai criteri di comprensibilità, pertinenza, affidabilità e
comparabilità richiesti dall’informazione finanziaria necessaria per adottare
le decisioni economiche e valutare l’idoneità della gestione.
Non è dunque previsto che, affinché uno IAS/IFRS sia omologato, sia
necessaria la sua conformità a tutte le disposizioni delle direttive contabili
UE (principio della “compatibilità allargata”).
OBIETTIVI DELLA UE
Promuovere lo sviluppo di un
mercato finanziario comunitario
integrato e competitivo
Promuovere la trasparenza delle
informazioni finanziarie
Tutelare gli investitori
Rendere comparabili i risultati
economici di società residenti nei
diversi stati membri dell’Unione
Europea
STRUMENTI
Modernizzazione delle direttive
contabili
Armonizzazione della
normativa dei diversi stati
membri
Processo di omologazione degli
IAS/IFRS
Utilizzo di principi contabili:
di elevato profilo
convergenti con altri
principi (US GAAP)
ottenibili
mediante
Il Regolamento comunitario - Finalità
14
L’evoluzione della normativa italiana
Riforma del diritto societario
• La riforma del diritto societario ha modificato alcune regole in materia di bilancio di esercizio, seppure in modo limitato, introducendo alcuni aspetti tipici degli IAS, quali: – Abolizione delle interferenze fiscali
– Indicazione, in nota integrativa: • della fiscalità differita
• delle operazioni di locazione finanziaria
• della misura e delle motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni immateriali di durata indeterminata
• delle operazioni pronti contro termine
– Valutazione delle poste in divisa
Adeguamento insufficiente rispetto a IAS/IFRS
Bilancio 2003 e 2004 pubblicati
secondo i principi locali
Rideterminazione secondo gli IFRS
ma pubblicato nel 2005
Pubblicazione del bilancio secondo
gli IFRS con i dati comparativi 2004*
Esercizio
2003
Esercizio
2004
Esercizio
2005
Q1 Q2 Q 3 Q4 Q1 Q2 Q 3 Q4
Note descrittive su:
-Principali fasi e stato dell’arte
di completamento
del progetto
-Principali differenze
Informazioni quantificate
(secondo gli IFRS) se disponibili e
affidabili, altrimenti medesimo
trattamento del 2003
Chiusura infrannuale:
Conformità con lo IAS 34 per un periodo
che inizia dal 1° gennaio 2005 o successivo.
Chiusura di fine anno:
Bilancio IFRS completo
Data di
Transizione
Data di
prima
pubblicazione
secondo gli IFRS
* Esenzione facoltativa per gli IAS 32/39, IFRS 4
19
IAS / IFRS approach
approccio
RULES-BASED
approccio
PRINCIPLES BASED
- flessibilità;
- ambiguità;
- chiarezza;
- soggettività;
- discrezionalità;
- rigore;
- precisione;
- complessità;
- rigidità;
- razionalità;
20
Principi contabili internazionali
IAS n. 1
Presentazione del bilancio (Regolamento C.E.
2238/2004)
… la finalità è dare informazioni utili agli
“STAKEHOLDERS”
COMPETENZA
Comprensibilità
GOING CONCERN
Significatività
(utilità) Attendibilità Comparabilità
21
Il Framework
Il Framework non è un principio contabile, è un
insieme di regole generali
(quadro di riferimento)
utili per interpretare e applicare i principi
esistenti.
30
Prudenza
Costo storico
Conservazione del capitale (nominale)
Valutazione statistica
Competenza
Valori di mercato (fair value)
Perfomance aziendali (capitale economico o stima flussi di cassa)
Valutazione prospettica
Reddito Realizzato Reddito Realizzabile
PREVALENZA
BILANCIO IAS E CIVILISTICO A CONFRONTO –
OBIETTIVI DIVERSI
Civilistico Italia Bilancio IAS
31
E’ un sistema di norme contabili
Prevalenza della forma legale
Sistema di scritture “reddituale”
E’ un sistema di principi
Prevalenza della sostanza economica
Sistema di scritture “reddituale-patrimoniale”
BILANCIO IAS E CIVILISTICO A CONFRONTO –
DIFFERENZE
Civilistico Italia Bilancio IAS
32
Stato patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
Stato patrimoniale
Conto Economico
Nota Integrativa
Rendiconto finanziario
Prospetto degli utili e delle perdite contabilizzate
BILANCIO IAS E CIVILISTICO A CONFRONTO – La
composizione del bilancio
Civilistico Italia Bilancio IAS
33
Principali innovazioni introdotte dagli IAS
Tra le principali innovazioni introdotte dai principi contabili
internazionali vanno sottolineate:
a) l’utilizzo diffuso del criterio del fair value;
b) una significativa restrizione dell’ambito di utilizzazione del criterio
del costo storico.
Fair Value è il corrispettivo al quale un’attività può essere scambiata
o una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili, in
un’operazione fra terzi.
Per gli strumenti finanziari, va precisato che il fair value coincide con il
market price al momento della misurazione iniziale, esso è quindi la
sua migliore rappresentazione.
In assenza di quotazioni di mercato, per il calcolo del fair value possono
essere utilizzate tecniche di valutazione basate su modelli
matematico-finanziari
Principali innovazioni introdotte dagli IAS
Impairment test per le attività: IAS 36
Si applica per la determinazione delle perdite di valore subite da:
• Partecipazioni IAS 27, 28 e 31;
• Immobilizzazioni materiali strumentali (IAS 16) e immateriali (IAS
38).
Non si applica all’impairment delle attività finanziarie IAS 39.
L’impairment è pari alla differenza positiva tra il valore contabile
dell’attività oggetto di impairment test e il relativo valore
recuperabile.
Principali innovazioni introdotte dagli IAS
Valore
recuperabile
Value in use
Net selling price
maggiore tra
Value in use (valore d’uso): valore attuale dei flussi di cassa netti attesi
dall’utilizzo di un’attività e dalla sua vendita al termine della vita utile.
Net Selling Price (Fair value al netto dei costi di dismissione): l’ammontare è
ottenibile, al netto dei costi di dismissione, dalla vendita di un’attività o di
un’unità generatrice di flussi finanziari in un’operazione libera tra parti
consapevoli e disponibili.
Principali innovazioni introdotte dagli IAS
Lo IAS 19, che ha ad oggetto i benefici per i dipendenti, incide
profondamente sul trattamento contabile del TFR
In particolare, l’ammontare del TFR già maturato:
• Deve essere proiettato al futuro per stimare l’ammontare da pagare al
momento della risoluzione del rapporto di lavoro;
• Deve essere poi utilizzato il “project unit credit method” per tener conto
del tempo che trascorrerà prima dell’effettivo pagamento;
• Il calcolo deve riguardare solo il TFR già maturato per servizi lavorativi
già prestati e dovrà tener conto degli incrementi salariali futuri.
Sarà dunque necessario dotarsi di un modello attuariale per il
calcolo del TFR
Vantaggi
Criticità
1. Riflette valori correnti
2. Fa concorrere al risultato dell’esercizio proventi e oneri
di competenza
3. Offre ai lettori del bilancio una situazione che esprime
valori reali.
4. Trasparenza e uniformità dei criteri di valutazione
facilitano i confronti settoriali.
1. Abbandona il parametro certo del costo per un
parametro più incerto (fair value)
2. Concorre a determinare risultati di esercizio
maggiormente altalenanti e volatili
3. Richiede sistemi di valutazione affidabili,
un ’ adeguata informativa e adeguati strumenti di
controllo
BILANCIO IAS
39
Il Processo di Implementazione
Realizzare
gli
interventi
definiti
nelle fasi
precedenti
Fase 1: Teaming
Fase 2: Diagnosi
Sviluppare
le
soluzioni e
gli
strumenti
operativi
idonei e
coerenti
con le
aspettative
progettuali
Definire gli
obiettivi
generali e il
piano d’azione
per
supportare il
corretto e
puntuale
svolgimento del
progetto
Acquisire una
visione delle
principali
implicazioni
contabili,
finanziarie e
organizzative
insite nella realtà
aziendale per
adeguarsi
agli IAS
Identificazione
del Team di
implementazion
e IAS
Fase 3: Pianificazione
Fase 4: Sviluppo
Fase 5: Applicazione
Team di implementazione
40
La metodologia di revisione dello stato patrimoniale
di apertura
Identificare gli inherent risks sulla base del:
– La conoscenza degli IFRS da parte della direzione dell’entità e dell’amministrazione
– La nostra conoscenza del cliente e del suo progetto di conversione (facilitata dal completamento del programma di lavoro sul processo di conversione degli IFRS)
– Dimensione e composizione dei conti e dimensione, volume e complessità delle operazioni
Identificare i significant accounts, particolarmente alla luce di:
– La loro materialità sotto i due set di principi contabili, poiché la verifica dello stato patrimoniale di partenza richiede di considerare i saldi di apertura secondo i principi locali insieme alle scritture di riesposizione per la conversione e lo stato patrimoniale di apertura secondo gli IFRS
– La complessità delle operazioni
– La complessità del trattamento contabile introdotto dagli IFRS
41
La metodologia di revisione dello stato patrimoniale
di apertura
Ai fini di identificare in anticipo le procedure di preparazione per il primo
Bilancio IFRS
Identificare le opzioni selezionate con riguardo all’IFRS 1 e per trattamenti
contabili ricorrenti e i loro impatti sullo stato patrimoniale di apertura
(prendendo in considerazione le date di applicazione per gli IAS 32/39 e
l’IFRS 4)
Valutare la qualità dei controlli implementati per queste procedure
preliminari
Effettuare test di sostanza sulla base della nostra valutazione dei controlli e
dell’inherent risk
42
FAIR VALUE
Esaminare le procedure usate per misurare l’ammontare del fair value:
- Comprendere e verificare il metodo utilizzato dall’azienda per il calcolo
del fair value
- Verificare le stime effettuate;
- Testare l’adeguatezza del sistema di controllo interno posto in essere;
- Determinare i principali rischi significativi connessi;
L’ATTIVITA’ DI REVISIONE PER LA VALIDAZIONE DEI SALDI
D’APERTURA
43
FAIR VALUE
1) Ottenere sufficienti elementi probativi circa il fatto che le misurazioni del
fair value sono in linea con il quadro normativo sull’informazione
finanziaria applicabile all’impresa;
2) Acquisire informazioni circa il procedimento utilizzato per la
determinazione del fair value;
3) Acquisire informazioni circa i metodi di valutazione adottati e le
assunzioni formulate (nel caso in cui la misurazione sia basata su
assunzioni relative ad eventi futuri è necessario valutare tali assunzioni
solamente sulla base delle informazioni di cui il revisore dispone al
momento della revisione;
OPERATIVAMENTE I COMPITI DEL REVISORE SONO:
44
FAIR VALUE
4) Valutare la qualità delle procedure di controllo usate dalla società, in
particolare è importante che vi sia separazione tra chi effettua la
misurazione e che la revisiona;
5) Verificare la competenza ed esperienza di coloro che effettuano le
misurazioni del fair value;
6) Verificare il ruolo dei sistemi informatici;
7) Avere una buona conoscenza del quadro normativo sull’informazione
finanziaria applicabile all’impresa, ciò perché nel caso in cui esso preveda
più metodi di determinazione del fair value e la direzione ne abbia
selezionato uno in particolare, il revisore deve considerare se la direzione
ha valutato in misura sufficiente ed adeguata gli eventuali altri criteri
previsti e se il metodo selezionato è adeguato rispetto alle circostanze;
8) Accertarsi che i criteri usati siano applicabili in modo uniforme nel tempo,
al fine di ridurre la volatilità delle stime.
45
FAIR VALUE
Le verifiche del revisore includono il controllo della fonte dei dati, il ricalcolo
matematico e l’esame delle informazioni sotto il profilo della loro coerenza
interna.
È inoltre importante verificare che le assunzioni adottate dalla direzione siano
pertinenti, attendibili, neutrali, comprensibili e complete.
Il revisore deve poi valutare la fonte e l’attendibilità degli elementi probativi a
supporto di tali assunzioni, considerando la ragionevolezza delle stesse alla luce
delle informazioni storiche e sulla base dei piani che l’impresa può
realisticamente realizzare.
La valutazione delle stime del fair value richiede quindi una profonda
conoscenza del business, del mercato e delle caratteristiche intrinseche
dell’azienda. Il revisore deve adottare un metodo collaborativo e di dialogo con
la società, i suoi amministratori e dirigenti, al fine di meglio comprendere le
scelte effettuate dai redattori del bilancio.
46
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
PUNTI CHIAVE
IMPAIRMENT TEST
(“TEST DI DETERIORAMENTO”
o
“ANALISI DEL DANNEGGIAMENTO”)
Obiettivo: identificare e contabilizzare le eventuali perdite di valore delle
attività, affinché esse siano iscritte in bilancio per un importo non superiore
al valore recuperabile tramite l’uso o la vendita.
47
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
AMBITO DI APPLICAZIONE
Tutte le attività eccetto:
rimanenze (IAS 2);
attività derivanti da commesse a lungo termine (IAS 11);
attività fiscali differite (IAS 12);
attività derivanti da benefici per i dipendenti (IAS 19);
attività finanziarie che rientrano nell’ambito dello IAS 39;
investimenti immobiliari valutati al fair value (IAS 40);
attività biologiche connesse all’attività agricola valutate al fair value al netto dei costi di
vendita (IAS 41);
costi di acquisizione differiti e attività immateriali derivanti da contratti assicurativi
(IFRS 4);
attività non correnti classificate come detenute per la vendita (IFRS 5).
IDENTIFICAZIONE DELLA PERDITA
49
“L’entità deve valutare a ogni data di riferimento del bilancio se esiste una
indicazione che un’attività possa aver subito una perdita di valore. Se
esiste una qualsiasi indicazione di ciò, l’entità deve stimare il valore
recuperabile dell’attività o della CGU” (IAS 36, § 9).
Impairment indicators:
- esterni (es: significativo declino dei prezzi di mercato o del valore di
mercato dell’attività - variazioni negative nella tecnologia, nel mercato,
nell’ambiente economico o legale);
- Interni (deterioramento o obsolescenza)
Questa verifica della riduzione durevole di valore può essere fatta in qualsiasi momento durante un esercizio, a patto che avvenga nello stesso momento ogni anno.
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
Secondo lo IAS 36 una perdita di valore accertata deve essere sempre
contabilizzata, indipendentemente dalla sua transitorietà o permanenza.
Lo IASB non ha recepito il “criterio della durevolezza” per due motivi:
1) stabilire quando una riduzione sia o meno durevole consente alle imprese di
differire il momento della sua iscrizione in modo soggettivo;
2) se l’evento che ha prodotto la perdita di valore si è già verificato, si deve
procedere immediatamente alla riduzione dell’importo contabile
dell’attività, poiché il decremento di valore da un punto di vista economico
è di competenza dell’esercizio in cui si è manifestato.
50
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
52
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
ATTIVITÀ
MATERIALI IMMATERIALI
IMMATERIALI (incluso AVVIAMENTO)
A VITA UTILE DEFINITA A VITA UTILE INDEFINITA
IMPAIRMENT INDICATORS
IMPAIRMENT TEST ANNUALE
FREQUENZA IMPAIRMENT TEST
DETERMINAZIONE DEL VALORE RECUPERABILE
Principio base dello IAS 36: UNA ATTIVITÀ HA UNA PERDITA DI VALORE QUANDO IL VALORE CONTABILE DELLA STESSA ECCEDE IL SUO VALORE RECUPERABILE VALUE IN USE (valore d’uso): valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano origine da un’attività o da un’unità generatrice di flussi finanziari (CGU). FV LESS COSTS TO SELL (fair value al netto dei costi di vendita): ammontare ottenibile dalla vendita di un’attività o unità generatrice di flussi finanziari in una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili, dedotti i costi della dismissione.
53
“Value in use” “FV less costs to sell” il + alto
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
La stima del value in use di un’attività comporta i seguenti passaggi:
1) stimare i flussi finanziari futuri in entrata e in uscita che deriveranno dall’uso continuativo dell’attività e dalla sua dismissione finale;
2) applicare il tasso di attualizzazione appropriato a quei flussi finanziari futuri.
VALORE D’USO = +
Ai fini del calcolo del valore d’uso si deve tenere conto dei seguenti elementi:
stima dei flussi finanziari futuri generati dal cespite;
aspettative in merito a possibili variazioni di tali flussi nel tempo;
valore temporale del denaro;
prezzo per l’assunzione del rischio specifico dell’attività;
altri fattori di rischio connessi allo specifico cespite (o CGU).
54
VALUE IN USE
VAL. ATTUALE DEI FLUSSI ATTESI DALL’IMPIEGO
DELL’ATTIVITÀ
VAL. ATTUALE FLUSSO FINALE CONNESSO ALLA CESSIONE
DELL’ATTIVITÀ
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
55
DETERMINAZIONE DELLA PERDITA DI VALORE
Se in sede di calcolo del valore recuperabile (> fra value in use e FV netto):
valore contabile (a) > valore recuperabile (b)
allora: PERDITA DI VALORE per la differenza [(a)−(b)]
TRATTAMENTO CONTABILE DELLA PERDITA DI VALORE
Perdita relativa a beni valutati con il revaluation model Imputazione a decremento
della riserva di rivalutazione fino a concorrenza della stessa.
Imputazione a CE dell’ammontare eccedente le precedenti svalutazioni.
Perdita relativa a beni valutati al costo Imputazione a CE dell’ammontare
della perdita.
Aggiustamento delle successive quote di ammortamento del bene per ripartire il nuovo valore per la vita utile del cespite.
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
56
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
- Test obbligatorio sul goodwill alla data di transizione
- Qualsiasi impairment deve essere iscritto in contropartita del Patrimonio
Netto
- Informazione su ogni perdita di valore iscritta o riversata per la prima
volta nella preaparazione dello stato patrimoniale di apertura IFRS
PRIMA ADOZIONE
57
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
L’ATTIVITA’ DI REVISIONE PER LA VALIDAZIONE DEI SALDI
D’APERTURA
Esaminare le procedure usate per misurare l’ammontare dell’impairment da
riconoscere, in particolare:
- Lo scopo delle attività coperte da questa procedura, indicatori di
impairment applicati e metodi di misura usati (assunzioni, modelli interni,
uso di esperti esterni, etc.)
- Verificare il “breakdown” per CGU, determinare il valore contabile delle
attività, il relativo cash flow e il tasso di sconto applicato
- Verificare i Cash Flows futuri predisposti in accordo con lo IAS 36
- Verificare il test obbligatorio di impairment del goodwill alla data di
transizione
58
1) Ricercare evidenze interne ed esterne all’aziendadi impairment (per far
ciò deve conoscere il business e il settore di appartenza dell’azienda, oltre
alle sue caratteristiche intrinseche);
2) Condurre le verifiche necessarie per accertarsi che non sia necessario un
ripristino di valore;
3) Verificare che l’impairment of assets sia effettuato nei tempi e nelle
modalità previste dallo IAS 36
4) Verificare che la perdita individuata sia stata correttamente determinata
(controllare quindi l’esattezza del fair value less costs to sell e del value in
use).
IL REVISORE DEVE:
IMPAIRMENT DELLE ATTIVITA’ (IAS 36)
59
LEASING (IAS 17)
Il leasing è un contratto per mezzo del quale il locatore trasferisce al
locatario, in cambio di un pagamento o di una serie di pagamenti, il diritto
all’utilizzo di un bene per un periodo di tempo stabilito.
Possono costituire oggetto di leasing:
- beni immobili (capannoni, uffici, negozi, ecc.);
- beni mobili materiali (impianti, macchinari, automezzi, ecc.);
- beni immateriali (software, marchi, ecc.).
PUNTI CHIAVE
60
LEASING (IAS 17)
PUNTI CHIAVE
Lo IAS 17 classifica i leasing secondo due categorie:
- leasing operativi
- leasing finanziari
La classificazione in una di queste due categorie dipende dalla sostanza della transazione piuttosto che dalla forma del contratto.
Leasing finanziario: trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici
derivanti dalla proprietà del bene. Il diritto di proprietà può essere trasferito o
meno al termine del contratto.
Leasing operativo: è un leasing differente dal leasing finanziario, in quanto
non trasferisce al locatario tutti i rischi e i benefici connessi alla proprietà del
bene.
Leasing finanziario e operativo a confronto
Leasing finanziario Leasing operativo
• Il leasing trasferisce la proprietà del bene al locatario al termine del contratto di leasing.
• Nel contratto non vi sono clausole che prevedono il riscatto del bene alla scadenza.
• Il locatario ha l’opzione di acquisto del bene ad un prezzo che ci si attende sia sufficientemente inferiore al fair value (valore equo) alla data alla quale si può esercitare l’opzione cosi che, all’inizio del leasing, è ragionevolmente certo che essa sarà esercitata.
• Il locatario ha l’opzione di acquisto del bene alla scadenza ad un prezzo pari al fair value determinato alla data di scadenza stessa.
• La durata del leasing copre la maggior parte della vita economica del bene, anche se la proprietà non è trasferita.
• La durata del leasing è sostanzialmente inferiore alla vita utile del bene locato.
• All’inizio del leasing il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti per il leasing equivale almeno al fair value (equo) del bene locato.
• Il contratto può contenere clausole che consentono il rinnovo dello stesso a scadenza.
• I beni locati sono di natura così particolare che solo il locatario può utilizzarli senza importanti modifiche.
• I beni oggetto di locazione non hanno una natura specialistica per il locatario.
ISCRIZIONE INIZIALE (inizio del contratto)
ATTIVO Il bene è iscritto fra le immobilizzazioni materiali ad un valore pari al valore attuale dei canoni e del prezzo dell’opzione finale previsti dal contratto.
PASSIVO Tra le passività è rilevato il debito verso la società di leasing, il cui importo è pari al valore del bene iscritto fra le immobilizzazioni.
ISCRIZIONE NEGLI ESERCIZI SUCCESSIVI
ATTIVO Nel corso del tempo il bene viene ammortizzato come se fosse di proprietà. Se non è sicuro che l’utilizzatore diventerà proprietario del bene alla fine del contratto, il bene deve essere ammortizzato nel periodo più breve tra la durata del contratto e la sua vita utile.
PASSIVO Nel corso del contratto il debito verso la società di leasing si riduce progressivamente in base al rimborso delle quote di capitale implicite nei canoni progressivamente maturati.
Leasing finanziario nel bilancio dei locatari
Rilevazioni contabili da parte del locatario (*).
a) Stipula del contratto di leasing
b) Pagamento del maxicanone
a) Pagamento dei canoni periodici
b) Ammortamento annuale
(*) per semplicità non si tiene conto dell’iva esposta in fattura
Leasing finanziario nel bilancio dei locatari
Beni in leasing (SP)
Debiti vs società di leasing (SP)
Debiti vs società di leasing (SP)
Banca (SP)
Diversi Debiti vs società di leasing
(SP) Interessi passivi su leasing
(CE)
Banca (SP)
Ammortamento (CE)
Fondo ammortamento (SP)
I locatori, specularmente al comportamento tenuto dai locatari,
all’inizio della decorrenza del contratto di leasing eliminano dal loro
attivo patrimoniale l’attività concessa in locazione (pur mantenendone la
proprietà giuridica);
rilevano, come contropartita tra le attività dello stato patrimoniale, un
credito nei confronti degli utilizzatori ad un valore uguale
all’investimento netto del leasing (somma dei pagamenti minimi dovuti
per il leasing che incasseranno dai locatari, calcolati secondo il tasso di
interesse implicito nel contratto);
il credito, successivamente, diminuisce con il pagamento delle rate per
la quota capitale, sino ad azzerarsi;
gli interessi compresi nel canone percepito sono rilevati come proventi
finanziari e sono imputati nel conto economico in base a modalità che
riflettono un tasso di rendimento periodico costante relativo
all’investimento netto.
Leasing finanziario nel bilancio dei locatori
Leasing finanziario nel bilancio dei locatori
Rilevazioni contabili da parte dei locatori (*).
a) Stipula del contratto di leasing
b) Pagamento del maxicanone
c) Pagamento dei canoni periodici
d) Ammortamento annuale
Dal momento che nella sostanza gli effetti connessi alla proprietà del bene sono trasferiti in capo ai
locatari, i locatori non effettueranno alcuna scrittura di ammortamento a fine esercizio (il bene
concesso in locazione, infatti, è stato eliminato dalle attività).
(*) per semplicità non si tiene conto dell’iva esposta in fattura
Credito vs locatario (SP)
Bene concesso in leasing (SP)
Banca (SP)
Credito vs locatario (SP)
Banca (SP)
Diversi Credito vs locatario
(SP) Interessi attivi
(CE)
N . B .
Leasing operativo nel bilancio dei locatari
Rilevazioni contabili da parte dei locatari (*).
a) Stipula del contratto di leasing
Al momento della stipula del contratto di leasing sia il locatore che il locatario non effettuano alcuna
scrittura contabile, poiché il bene concesso in locazione rimane iscritto tra le attività del locatore.
b) Fatturazione del maxicanone e dei canoni periodici e successivo pagamento
c) Eventuale riscatto del bene con corresponsione del relativo prezzo di riscatto
(*) per semplicità non si tiene conto dell’iva esposta in fattura
Canoni di leasing (CE)
Debito vs società di leasing (SP)
Debito vs società di leasing (SP)
Banca (SP)
Beni riscattati (SP)
Debiti vs società di leasing (SP)
Leasing operativo nel bilancio dei locatori
Rilevazioni contabili da parte dei locatori (*).
a) Stipula del contratto di leasing
Al momento della stipula del contratto di leasing sia il locatore che il locatario non effettuano alcuna
scrittura contabile, poiché il bene concesso in locazione rimane iscritto tra le attività del locatore.
b) Fatturazione del maxicanone e dei canoni periodici e successivo incasso
c) Ammortamento annuale
(*) per semplicità non si tiene conto dell’iva esposta in fattura
Credito vs locatario (SP)
Canoni attivi di leasing (CE)
Banca (SP)
Credito vs locatario (SP)
Ammortamento bene concesso in leasing
(CE)
Fondo ammortamento (SP)
Leasing operativo nel bilancio dei locatori
d) Eventuale riscatto del bene con corresponsione del relativo prezzo di riscatto
Diversi Fondo ammortamento bene concesso
in leasing (SP)
Crediti vs locatario/ acquirente (SP)
Diversi Bene concesso in leasing
(SP) Provento da cessione
(CE)
Banca (SP)
Crediti vs locatario/ acquirente (SP)
69
LEASING (IAS 17)
L’ATTIVITA’ DI REVISIONE PER LA VALIDAZIONE DEI SALDI
D’APERTURA
- Esaminare le procedure e le analisi effettuate dalla società per identificare tutti i
contratti e convalidare la loro classificazione
- Esaminare i calcoli effettuati
- Esaminare i costi iniziali diretti per il locatore da integrare nel calcolo del tasso
d’interesse implicito
- Esaminare l’appropriato trattamento dei contratti che coinvolgono pagamenti di
leasing non costanti
70
LEASING (IAS 17)
FUNZIONI DEL REVISORE NEL CASO DI CONTRATTO DI
LEASING STIPULATO DA SOCIETA’ CHE REDIGE IL BILANCIO
SECONDO GLI IAS
1) Accertare l’esistenza dei beni oggetto di leasing e delle corrispondenti
condizioni d’uso;
2) Prendere visione dei contratti ed individuare le clausole contrattuali in base
alle quali il leasing viene classificato come finanziario od operativo;
3) Nel caso di leasing finanziario si applicano le procedure di revisione previste
per le immobilizzazioni materiali;
4) Verificare la correttezza dei calcoli e delle stime, accertandosi che al bene sia
attribuito un valore corretto;
5) Verificare che il debito residuo sia confluito nel passivo di stato patrimoniale;
6) Verificare quindi la correttezza del calcolo del fair value.