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Trading con gli oscillatori di Momentum Gli oscillatori di base: il Momentum, l’Rsi, l’Macd Le tipiche indicazioni operative: le divergenze; ipercomprato/ipervenduto; individuare il trend primario; segnalare inversioni di tendenza - Le 4 fasi cicliche degli oscillatori: down, terminating, up, advancing Analisi tecnica dei mercati finanziari

Gli oscillatori di momentum - Gianluca DEFENDI

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Trading con glioscillatori di Momentum

Gli oscillatori di base: il Momentum, l’Rsi, l’Macd

Le tipiche indicazioni operative:le divergenze; ipercomprato/ipervenduto;

individuare il trend primario;segnalare inversioni di tendenza

- Le 4 fasi cicliche degli oscillatori:down, terminating, up, advancing

Analisi tecnica dei mercati finanziari

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L’analisi tecnica L’Analisi tecnica consente di analizzare il

comportamento dei mercati finanziari da un punto di vista tridimensionale.

In particolare è possibile effettuare:1) un’analisi grafica, che studia l’andamento dei prezzi per ricercare i pattern e le configurazioni più frequenti;

2) un’analisi quantitativa, che studia il movimento dei prezzi tramite l’utilizzo di indicatori/oscillatori matematici;

3) l’analisi volumetrica, che analizza il posizionamento dei volumi (a livello intraday) per individuare quali sono i livelli grafici più importanti/significativi.

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L’analisi tecnica L’obiettivo principale è quello di valutare:la forza dei compratori > la pressione rialzista

e confrontarla conla forza dei venditori > la pressione ribassista

Bisogna rispondere alla seguente domanda:chi controlla il mercato?

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Analisi della struttura

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Analisi della volatilità

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10 Situazioni ricorrenti

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Gli oscillatori tecnici Trader e analisti, oltre a studiare il mercato da un

punto di vista grafico, analizzano il comportamento dei prezzi con opportuni indicatori/oscillatori tecnici.Questi indicatori consentono, con semplici formule matematiche, di:- individuare situazioni di ipercomprato e di ipervenduto;- segnalare divergenze di comportamento tra i prezzi e degli indicatori stessi;- misurare la pressione rialzista (la forza dei compratori) e la pressione ribassista (la forza dei venditori);- ottenere segnali operativi di entrata e di uscita dal mercato.

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Oscillatori e indicatori

E’ necessario sottolineare che il termine indicatore può essere sostituito con il termine oscillatore.

L’unica differenza è che gli oscillatori

hanno o una banda di oscillazione prestabilita (0-100 punti) mentre i primi, teoricamente, potrebbero salire o scendere all’infinito.

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Ipercomprato/Ipervendu

to Gli oscillatori tecnici godono delle seguenti

caratteristiche.1) Consentono di individuare aree di ipercomprato e di ipervenduto. L’oscillatore si porta all’interno di queste zone quando il mercato viene da un veloce movimento direzionale che da un lato ha instaurato una tendenza principale ma dall’altro ha creato anche degli eccessi.In particolare:a) si può verificare una situazione di ipercomprato quando i prezzi hanno compiuto, in un breve arco di tempo, un veloce balzo in avanti con i compratori che hanno preso il controllo del mercato;b) si può verificare una situazione di ipervenduto quando i prezzi hanno subito, in un breve arco di tempo, una brusca flessione con i venditori che hanno preso il controllo del mercato.

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Ipercomprato/Ipervendutodell’Rsi

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Divergenze Possono evidenziare divergenze di comportamento tra

l’andamento dei prezzi e gli indicatori stessi. La divergenza costituisce un segnale di allerta che segnala una certa difficoltà, da parte del mercato, nel proseguire il suo movimento direzionale (al ribasso o al rialzo) e il possibile raggiungimento di un minimo o di un massimo significativo.

Le divergenze possono essere di due tipi:- si ha una divergenza positiva/rialzista quando l’oscillatore non conferma la tendenza ribassista nella quale i prezzi sono inseriti. Si verifica quando i prezzi disegnano minimi decrescenti mentre l’oscillatore disegna minimi crescenti;- si ha una divergenza negativa/ribassista quando l’oscillatore non conferma la tendenza positiva nella quale i prezzi sono inseriti. Si verifica quando i prezzi disegnano massimi crescenti con l’oscillatore che disegna massimi decrescenti.

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La divergenza rialzista Quando non c’è uniformità di comportamento tra il comportamento

dei prezzi e quello degli oscillatori si crea appunto una divergenza.In particolare si ha una divergenza rialzista quando i prezzi, che si trovano all’interno di un tendenza ribassista, disegnano minimi decrescenti mentre l’oscillatore disegna minimi crescenti. In questo caso, quindi, mentre i prezzi proseguono nella loro discesa (confermando il trend negativo nel quale si trovano inseriti) l’oscillatore non solo interrompe la sua flessione ma riesce a rimbalzare. I prezzi scendono cioè su minimi più bassi rispetto ai minimi precedenti ma l’oscillatore, andando in divergenza, segnala che l’ultima ondata ribassista ha avuto un’intensità inferiore rispetto alla flessione precedente. Questo comportamento può essere dovuto sia a una diminuzione della pressione ribassista sia a un rafforzamento della pressione rialzista.Per questo motivo le divergenze rialziste si verificano molto spesso alla fine di trend ribassista e all’inizio di fasi accumulative.

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La divergenza ribassista Si ha invece una divergenza ribassista quando i prezzi,

che si trovano all’interno di un trend rialzista, disegnano massimi crescenti mentre l’oscillatore disegnata massimi decrescenti. In questo caso i prezzi proseguono nella loro salita (confermando il trend positivo nel quale si trovano inseriti) mentre l’oscillatore accusa una flessione e interrompe quindi la sua crescita. I prezzi registrano cioè massimi più alti rispetto ai massimi precedenti ma l’oscillatore, andando in divergenza, segnala che l’ultimo impulso rialzista è stato meno intenso rispetto all’allungo precedente. Questo comportamento può essere dovuto sia a una diminuzione della pressione rialzista sia a un rafforzamento della pressione ribassista.> per questo motivo le divergenze ribassiste si verificano molto spesso alla fine di un trend rialzista e all’inizio di fasi distributive.

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I Trend: Trend Ribassista e Trend

Rialzista

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Trend e oscillatori

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Lo sviluppo delle divergenze

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Una divergenza positivasull’Rsi

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Segnali e trend Forniscono segnali di entrata e di uscita

dal mercato. E’ opportuno segnalare che gli indicatori possono fornire indicazioni operative in modo differente: alcuni oscillatori inviano un’indicazione rialzista/ribassista quando escono da un’area di ipervenduto o di ipercomprato, altri quando attraversano la linea di equilibrio zero, altri ancora tramite l’incrocio delle due linee che li costituiscono.

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L’inversione rialzista dell’Macd

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Il Momentum Il Momentum è uno degli indicatori tecnici più facili da calcolare.

Quest’ultimo non è altro che la differenza tra il prezzo di chiusura corrente ed il prezzo di chiusura di un periodo precedente. Questa differenza può essere calcolata in punti o in percentuale: nel primo caso l’oscillatore viene chiamato Momentum o Price Change, nel secondo caso Percent Change. Per il calcolo del Momentum si possono quindi utilizzare due formule:1) la prima registra la differenza tra il prezzo corrente e quello di un certo periodo precedente: Mt = Pt - Pt-n2) la seconda esprime questa differenza in forma percentuale ossia: Mt = ( Pt / Pt-n ) * 100

dove M=momentum, Pt=prezzo corrente, Pt-n=prezzo di n periodi fa.L'unica differenza tra le due modalità di calcolo è l'effetto grafico che ne deriva: nel primo caso la linea di equilibrio del Momentum è la linea dello zero, nel secondo è la linea del 100.

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Il Momentum

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Il Momentum

Da un punto di vista operativo il Momentum consente di individuare la tendenza primaria seguita dal mercato e la sua forza. In particolare: - se i prezzi stanno crescendo e il Momentum si trova al di sopra della sua linea di equilibrio ed è in fase crescente, l’indicatore segnala la presenza di un solido trend rialzista;- quando il Momentum incomincia ad appiattirsi segnala che il trend positivo sta perdendo forza: con il passaggio al di sotto della linea di equilibrio viene segnalata un’inversione ribassista di tendenza;- se i prezzi stanno scendendo e il Momentum si trova al di sotto della sua linea di equilibrio ed è in fase decrescente, l’indicatore segnala la presenza di un solido trend ribassista;- quando il Momentum incomincia ad appiattirsi segnala che il trend negativo sta perdendo forza: con il passaggio al di sopra della linea di equilibrio viene segnalata un’inversione rialzista di tendenza.

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Il Momentum

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Il ciclo del momentum

Il Momentum è un tipico indicatore di trend following ossia un indicatore in grado di seguire con estrema diligenza lo sviluppo delle fasi direzionali, sia positive che negative.In particolare quando l’indicatore sale e si porta al di sopra della sua linea di equilibrio segnala un rafforzamento della pressione rialzista, con i compratori quindi hanno preso il controllo del mercato e con i prezzi che potrebbero salire con una certa consistenza.Dopo una prolungata fase positiva la forza dei compratori, inevitabilmente, tenderà a ridursi mentre la pressione ribassista ad aumentare (sia per prese di profitto sia per apertura di posizioni short). In questa fase è possibile individuare possibili divergenze negative tra l’andamento dei prezzi e quello dell’indicatore, situazione che spesso anticipa il raggiungimento di un top di breve termine da parte del mercato.

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Il ciclo del momentum

Questa divergenza segnala che i prezzi stanno incontrando qualche difficoltà nel proseguire la loro salita e potrebbe pertanto iniziare una fase di distribuzione, con i venditori che prendono progressivamente il controllo del mercato ed il Momentum inizia a indebolirsi. Questa fase si conclude molto spesso con un breakout ribassista, segnalando l’inizio di una tendenza negativa.Il Momentum inizia a scendere, segnalando che i venditori hanno preso il controllo del mercato e i prezzi potrebbero subire una flessione di una certa consistenza.

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Il Momentum

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Il Momentum

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L’RSI L’RSI (Relative Strength Index), ideato da Welles Wilder

nel 1978, è uno degli oscillatori tecnici più diffusi. La formula per calcolarlo è la seguente:

RSI = 100 – (100 / ( 1 + RS)) dove RS è la media delle chiusure al rialzo degli ultimi x

giorni/media delle chiusure al ribasso degli ultimi x giorni.

L’RSI viene solitamente calcolato a 14 periodi anche se la sua lunghezza può essere accorciata o allungata al fine di adeguarla al tipo di operatività che si intende utilizzare.E’ opportuno evidenziare che riducendo l’arco temporale di riferimento l’oscillatore diventa molto reattivo ma può fornire false indicazioni operative mentre allungando l’orizzonte temporale i segnali sono più affidabili ma vengono forniti con un certo ritardo

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L’RSI L’oscillatore, che si muove all’interno del range 0-100

punti, presenta, oltre alla sua linea di equilibrio (che corrisponde ai 50 punti), due zone critiche: 1) l’area di ipercomprato, compresa tra 70 e 100 punti, il cui raggiungimento indica che i prezzi hanno compiuto un veloce spunto rialzista e si è creato uno squilibro eccessivo tra la forza dei compratori e quella dei venditori, con i primi che potrebbero ridurre momentaneamente la loro pressione e innescare una fisiologica correzione; 2) l’area di ipervenduto, compresa tra 30 e 0 punti, il cui raggiungimento segnala che i prezzi hanno subito una brusca flessione e si è creato uno squilibro eccessivo tra la forza dei venditori e quella dei compratori, con i primi che potrebbero ridurre momentaneamente la loro pressione e innescare un fisiologico rimbalzo tecnico.

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Le divergenze sull’Rsi

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Il ciclo dell’RSI L’RSI, misurando costantemente sia la pressione rialzista sia

quella ribassista presente sul mercato, fornisce interessanti spunti di riflessione. Analizzando il comportamento dell’Rsi si possono infatti individuare alcune situazioni ricorrenti.In particolare:a) quando i prezzi si trovano all’’interno di una solida tendenza positiva è frequente che l’Rsi si porti all’interno delle sua area di ipercomprato, segnalando che i compratori hanno assunto il controllo del mercato. Questo comportamento evidenzia sia un chiaro rafforzamento della pressione rialzista sia il fatto che i prezzi sono saliti in modo troppo rapido. E’ una situazione che non può durare a lungo: in un secondo momento, infatti, la forza dei compratori si riduce e si registra un contemporaneo rafforzamento della pressione ribassista (in parte per la chiusura di posizioni long in parte per l’apertura di posizioni short). E’ la fase in cui si possono verificare delle divergenze ribassiste che creano le premesse per una fisiologica correzione.

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Il ciclo dell’RSI b) quando i prezzi si trovano all’’interno di una solida

tendenza negativa è frequente che l’Rsi si porti all’interno delle sua area di ipervenduto, segnalando che i venditori hanno assunto il controllo del mercato. Questo comportamento evidenzia sia un chiaro rafforzamento della pressione ribassista sia il fatto che i prezzi sono scesi in modo troppo rapido. E’ una situazione che non può durare a lungo: in un secondo momento, infatti, la forza dei venditori si riduce e si registra un contemporaneo rafforzamento della pressione rialzista (in parte per la chiusura di posizioni short in parte per l’apertura di posizioni long). E’ la fase in cui si possono verificare delle divergenze rialzista che creano e premesse per un fisiologico rimbalzo tecnico.

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Lo sviluppo dell’Rsi

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L’MACD Il MACD (Moving Average Convergence-Divergence) è

un indicatore che viene ottenuto calcolando il rapporto fra due medie mobili esponenziali aventi differente ampiezza temporale. La formula del MACD calcola la differenza tra una media mobile esponenziale a 26 giorni ed una media esponenziale a 12 giorni. Questa differenza di valori viene chiamata Signal line e viene solitamente visualizzata da una linea continua.Sui valori della Signal Line viene poi calcolata una media mobile esponenziale a 9 giorni (che viene chiamata Trigger Line e viene solitamente visualizzata da una linea tratteggiata). L’incrocio delle due medie fornisce i tipici segnali di entrata e di uscita dal mercato.

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Signal Line e Trigger Line

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I segnali dell’MACD Da un punto i vista operativo infatti:

- quando la media più veloce, la Signal Line, incrocia dal basso verso l’alto quella più lenta, la Trigger Line, l’MACD fornisce un segnale rialzista;- quando la Signal Line incrocia, dall’alto verso il basso, la Trigger Line, l’MACD fornisce un segnale ribassista.

Ulteriori indicazioni operative giungono quando l’MACD attraversa la sua linea di equilibrio (la linea della 0): l’indicatore fornisce infatti un segnale positivo quando torna al di sopra al di sopra dello 0 e un segnale negativo quando scende al di sotto dello 0.

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I segnali dell’Macd

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L’Macd e le divergenze

2) individuare possibili divergenze tra il comportamento dei prezzi e l'andamento dell'oscillatore. Si possono infatti verificare:

- delle divergenze positive quando, nel corso di una tendenza ribassista, l'oscillatore non conferma i nuovi minimi decrescenti disegnati dei prezzi;- delle divergenze negative quando, nel corso di una tendenza rialzista, l'oscillatore non conferma i nuovi massimi crescenti disegnati dei prezzi.Per individuare queste divergenze si può plottare l’Macd a forma di istogramma, con quest’ultimo che esprime la distanza tra la Differential e la Signal line.

Quando l’istogramma è negativo (ossia si trova sotto la linea dello 0) significa che la Differential Line si trova sotto la Signal line. In un trend ribassista l’istogramma, per confermare la salita dei prezzi, deve avere valori decrescenti. Si avrà una divergenza positiva quando i prezzi disegnano minimi decrescenti associati a valori crescenti dell’istogramma;

Quando l’istogramma è positivo (ossia si trova sopra la linea dello 0) significa che la Differential Line si trova sopra la Signal line. In un trend rialzista l’istogramma, per confermare la salita dei prezzi, dovrà avere valori crescenti. Si avrà una divergenza negativa quando i prezzi disegnano massimi crescenti associati a valori decrescenti dell’istogramma.

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I segnali dell’Macd

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La conferma dell’Macd

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Una divergenza positiva sull’Macd

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L’inversione rialzista dell’Macd

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Le divergenze e i segnali dell’Macd

Da un punto di vista operativo si verifica frequentemente che:

a) un’inversione rialzista di tendenza viene “anticipata” dall’Macd a forma di istogramma, che disegna una divergenza positiva rispetto al un andamento ancora negativo dei prezzi. In un secondo momento l’Macd si gira long (ossia la Differential Line incrocia, dal basso verso l’alto la Signal Line) e conferma la tendenza positiva che si instaurata sul mercato (con i prezzi che disegnano pertanto una sequenza di minimi e massimi crescenti);

b) l’inversione ribassista del trend viene “anticipata” dall’Macd a forma di istogramma, che disegna una divergenza negativa rispetto ad un andamento ancora positivo dei prezzi. In un secondo momento l’Macd si gira short (ossia la Differential Line incrocia, dall’alto verso il basso la Signal Line) e conferma la tendenza negativa che si instaurata sul mercato (con i prezzi che disegnano pertanto una sequenza di minimi e massimi decrescenti).

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Un tipico esempio

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I cicli di Ian Notley Un celebre analista tecnico, Ian Notley, ha ideato

una metodologia di analisi che si basa sulla corretta individuazione del posizionamento ciclico di ogni attività finanziaria all’interno di uno schema generale di riferimento.Notley sostiene che i prezzi, sui diversi archi temporali, si possano sostanzialmente trovare in 4 diverse situazioni: una fase Up, una fase Advancing, una fase Down e fase Terminating.

Ognuna di queste fasi ha delle caratteristiche proprie e va studiata con molta attenzione sia per comprendere la struttura tecnica/ciclica del mercato sia per costruire opportuni segnali operativi.

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Fase Up e fase Advancing

* FASE UP. Nella fase UP il mercato, dopo aver raggiunto un Minimo significativo (associato a divergenze positive tra l’andamento dei prezzi e quello degli indicatori tecnici), crea le premesse per l’inizio di un movimento positivo (ad esempio disegnando un 1-2-3 low, poi perfezionato da una barra di Breakout rialzista).

* FASE ADVANCING. Nella fase ADVANCING il mercato instaura una tendenza rialzista che deve essere confermata sia da un’analisi grafica (i prezzi disegnano una sequenza di minimi e massimi crescenti di Swing) sia da indicatori direzionali (ad esempio l’Macd e il Parabolic Sar si devono trovare in posizione long). Alla fine di questa salita tuttavia la forza dei compratori (ossia la pressione rialzista) si riduce mentre aumenta quella dei venditori (la pressione ribassista): inizia quindi quella fase distributiva che crea le premesse per la formazione di un Top/Massimo significativo e anticipa la successiva inversione ribassista di tendenza.

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Fase Down e fase Terminating

* FASE DOWN. Nella fase DOWN il mercato, dopo aver raggiunto un massimo significativo (di solito associato alla presenza di divergenze negative tra l’andamento dei prezzi e quello degli indicatori tecnici) fornisce un segnale d’inversione ribassista (ad esempio un 1-2-3 high, poi perfezionato da una barra di Breakout ribassista) iniziando in questo modo un trend negativo.* FASE TERMINATING. Nella fase TERMINATING il mercato istaura, sia da un punto di vista grafico (disegnando minimi e massimi decrescenti di Swing) sia da un punto di vista quantitativo (con gli indicatori direzionali che si trovano in posizione short), una tendenza ribassista. Nella parte finale di questa discesa, tuttavia, l’intensità dei venditori (la pressione ribassista) diminuisce mentre aumenta quella dei compratori (la pressione rialzista): inizia quindi una fase accumulativa che crea le premesse per un Bottom/Minimo significativo di breve termine. Terminata questa fase i prezzi rientreranno nella fase UP.

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I cicli di Ian Notley Ian Notley ha identificato 4

fasi cicliche (per ogni time frame analizzato).Vengono individuate tramite un oscillatore di momentum.

Sotto zero-crescente: UP Sopra zero-crescente:

ADVANCING Sopra zero-decrescente:

DOWN Sotto zero-decrescente:

TERMINATING

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Il Notley Oscillator

Per collocare le varie attività finanziarie (titoli azionari, indici, valute, materie prime, obbligazioni) all’interno di questo ciclo ripetitivo ho costruito un indicatore di momentum, il Notley Oscillator.

L’assunto teorico di questo indicatore è che l’andamento ciclico del mercato si fonda, sostanzialmente, sull'alternanza tra le fasi di accumulazione/distribuzione (bottom/top), caratterizzate da una riduzione della volatilità, e le fasi direzionali (trend rialzista/trend ribassista), caratterizzate invece da un aumento della volatilità.Nella formula di calcolo è infatti presente:- una misura della volatilità (deviazione standard) registrata dal mercato;- una misura della direzionalità (rialzista/ribassista) seguita dai prezzi;- una misura del momentum, ossia una stima della forza dei movimenti (accelerazione/decelerazione) di mercato.

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Il Notley Oscillator Il Notley Oscillator segnala che

un’attività finanziaria si trova all’interno:

di una fase UP quando l’oscillatore è crescente ma si trova sotto la sua linea di equilibrio;

di una fase ADVANCING quando l’oscillatore è crescente e si trova sopra la sua linea di equilibrio;

di una fase DOWN quando l’oscillatore è decrescente e si trova sopra la sua linea di equilibrio;

di una fase TERMINATING quando l’oscillatore è decrescente e si trova sotto la sua linea di equilibrio.

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Un esempio: le 4 fasi

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Un esempio: top e bottom

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Utilizzo del Notley Oscillator

Con un semplice screening operativo, che calcola sia il valore del Notley Oscillator sia il suo recente comportamento, è possibile conoscere il posizionamento ciclico di ogni asset class (ad esempio dei 40 titoli del FtseMib piuttosto che dei vari indici azionari, dei cambi, delle materie prime) sui vari time-frame (in particolare quello giornaliero).Questo indicatore, inserito all’interno di un modello operativo che utilizza sia pattern grafici sia indicatori tecnici (ad esempio il SuperTrend, impiegato come filtro per individuare il trend primario seguito dai prezzi) consente di individuare interessanti opportunità operative sui vari mercati finanziari (sia in un’ottica di trading sia di investimento).

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Utilizzo del Notley Oscillator

Quando il Notley Oscillator si trova in fase TERMINATING/UP si deve andare alla ricerca di indicazioni operative che confermino la presenza di una fase Accumulativa. L’obiettivo è quello di costruire strategie operative che anticipino un’inversione rialzista di tendenza.Quando il Notley Oscillator si trova in fase UP/ADVANCING si devono ricercare indicazioni operative che confermino la presenza di solida Tendenza Rialzista. L’obiettivo è quello di costruire strategie operative di tipo Trend Following.

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Utilizzo del Notley Oscillator

Quando il Notley Oscillator si trova in fase ADVANCING/DOWN si deve andare alla ricerca di indicazioni operative che confermino la presenza di una fase Distributiva. L’obiettivo è quello di costruire strategie operative che anticipino un’inversione ribassista di tendenza.

Quando il Notley Oscillator si trova in fase DOWN/TERMINATING si devono ricercare indicazioni operative che confermino la presenza di solida Tendenza Ribassista. L’obiettivo è quello di costruire strategie operative di tipo Trend Following.

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10 Situazioni ricorrenti

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Un esempio: inversione rialzista

SDFASDD

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Un esempio: trend rialzista

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Un esempio: inversione ribassista

SDFASDD

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Il mercatoda un punto di vista

ciclico

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Lo spessore del mercato azionario

Calcolando la posizione del Notley Oscillator dei titoli più importanti (ad esempio dei 40 titoli del FtseMib) è possibile calcolare lo “spessore” del mercato.In questo modo quando la maggiore parte dei titoli:

- si trova in fase UP/ADVANCING il mercato è in fase ciclica positiva > trend rialzista;

- si trova in fase ADVANCING/DOWN il mercato ha raggiunto un top ciclico > fase distributiva;

- si trova in fase DOWN/TERMINATIG il mercato è in fase ciclica negativa > trend ribassista;

- si trova in fase TERMINATING/UP il mercato ha raggiunto un bottom ciclico > fase accumulativa.

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Il mercatoda un punto di vista

ciclico

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Un libro interessante