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news, politics
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www.voltanaonline.it
Voltana On Line 34
2011
Ha, tra le sue frequentazioni: le
fidanzate di narcotrafficanti, le
amiche del cuore di camorristi
e le amanti di rampolli della
mafia barese … Sai chi è ?
Scoprilo su
Il Fatto Quotidiano !
Quei ticket per farmaci, visite ed esami di Mario Paganini rata ed ininterrotta di formalità bu-
rocratiche e/o fiscali “pesa”, e ogni
giorno che passa “pesa” di più.
Inoltre, in Italia, non si trova mai
un Ente diventato inutile, perché
tutti gli Enti trovano sempre il modo
di inventarsi ruoli e funzioni finaliz-
zate alla propria sopravvivenza. Gli
Enti più disparati sono come gli esa-
mi e cioè “non finiscono mai!”
Esiste la privacy per i comuni citta-
dini, ma ciascuno di noi ha firmato
infinite deroghe.
Le nostre informazioni sono nella
disponibilità degli Enti che fornisco-
no acqua, luce, gas e telefonia.
I nostri dati sono presso l’Ufficio
Anagrafe dei Comune, nelle Que-
sture, negli Uffici del Registro, del
Servizio Sanitario Nazionale, delle
Camere di Commercio e negli Uffici
Giudiziari.
Inoltre, sanno moltissime cose su
ciascuno di noi anche le tante azien-
de private che operano nei più sva-
riati settori; sono: l’editore che ci
invia un periodico; la banca presso
la quale ci viene accreditato lo sti-
pendio; il Circolo che frequentiamo
nel tempo libero; ecc.
Le informazioni possono, poi, es-
Sappiamo che il welfare state dei
Paesi nordici si prende cura dei cit-
tadini da subito, ossia quando sono
nella culla, poi li accompagna per
tutta la vita e si separa da loro sola-
mente quando vanno nella tomba.
Purtroppo in Italia mancano le risorse, altre volte manca la menta-lità. Difficile allora che possa esiste-re un welfare efficace ed efficiente.
Nel nostro Paese il solo welfare
che funziona è … la famiglia !
Infatti, mentre lo Stato è spesso … latitante, la famiglia c’è. La famiglia è sempre presente e pronta.
Inoltre l’italica Pubblica Ammini-
strazione è troppo spesso affidata a se stessa: alla buona volontà e allo spirito di sacrificio dei tanti, ma è anche in balia delle furbizie e delle indecenze di molti.
L’introduzione e la gestione dei
nuovi ticket sanitari sono un’altra
occasione mancata e/o la riprova di
quanto in precedenza affermato.
Una Pubblica Amministrazione
moderna dovrebbe essere in grado
di dialogare con se stessa. Un Uffi-
cio pubblico dovrebbe gestire mol-
te delle informazioni in possesso
dagli altri Uffici pubblici.
Siamo nel terzo millennio, nell’età
dell’informatica, ma siamo ancora
sommersi dalla carta.
Il cittadino percepisce bene la
devastazione che viene compiuta del suo tempo, delle sue risorse e
della sua qualità della vita.
Adempiere ad una quantità esage-
sere anche “carpite”, con la nostra
involontaria complicità, per: ricer-
che di mercato, sondaggi, exit poll,
ecc.
E nonostante tutto questo il comu-
ne cittadino deve attivarsi per repe-
rire un ulteriore specifico modulo,
per raccogliere le necessarie infor-
mazioni idonee alla sua corretta
compilazione e, infine, deve adope-
rarsi per consegnare quanto dovuto
a chi di competenza.
L’ennesimo confronto con la Pub-
blica Amministrazione dà lo spunto
anche per altre considerazioni.
All’encomiabile tentativo di conte-
nere e gestire con equità l’onere
conseguente i tagli ai trasferimenti
dallo Stato alle Regioni per la Sani-
tà, fa riscontro l’infelice soluzione
trovata. È facile intuire come andrà
a finire: tutto da rifare.
Accanto al fastidio, per l’ennesima
perdita di risorse, conseguente un
inutile passaggio burocratico carta-
ceo, mi indispone la … filosofia di
fondo, sia quella del Governo di
Roma, sia quella del governatorato
Emiliano Romagnolo.
La famiglia tradizionale, che tutti a
parole (e talvolta perfi-
(Segue a pag.8 )
(Segue a pag.1)
Pagina 2 www.voltanaonline.it
Art. 8 ? Libertà di licenziare e
finanziaria ...
Ma che c’azzecca ! ?
Non c’azzecca un c… !
traduzione
Perché inserire la possibilità
di licenziare in un decreto
finanziario ?
Non ha alcun senso !
stione personale, naturalmente. Per-
ché la tipologia di Nicla e Giampi
Tarantini, gente che "campa" nel
lusso senza aver mai battuto un
chiodo, è vastissima. Per capirlo
basta entrare in uno dei tanti locali
"trendy" di Milano frequentati dal
demi-monde dello spettacolo, da
escort (ammesso che vi sia ancora
una differenza) e da una fauna ma-
schile indefinibile, uomini di qua-
ranta e cinquant'anni che ricordano
nell'eleganza kitsch e nel gestire
certi magliari degli anni Cinquanta.
Dai tavoli senti discorsi di questo
tipo: "Domani sono a New York, poi
faccio un salto a Boston e prima di
rientrare mi fermo una settimana in
Thailandia". Se ti capita di parlare
con uno di questi e, dopo un po', gli
chiedi che lavoro fa le risposte sono
vaghissime. Non è un grande avvo-
cato, non è un primario, non è un
architetto di grido. Si muove vede
gente. Ma che mestiere faccia non si
sa anche se intuisci che non deve
essere molto diverso da quello de-
gli infiniti Tarantini, Lavitola, Bisi-
gnani che popolano questo Paese.
Ma la questione è più ampia. Da
quando esiste la democrazie non ha
fatto che allargare il divario fra ric-
chi e poveri. Un contadino dell'an-
cien régime era più vicino al suo
feudatario di quanto lo sia oggi il
cittadino comune a un personaggio
dello star-system. Non solo in termi-
ni di ricchezza ma, paradossalmen-
te, anche di status (in fondo feudata-
rio e contadino, abitando sullo stes-
so pezzo di terra, facevano, almeno
in una certa misura, vita comune).
Ancora negli anni Cinquanta un alto
dirigente Fiat guadagnava 15 volte
il suo operaio, oggi un grande
manager 400 volte. Un divario intol-
lerabile, osceno. C'è del marcio nel
regno di Danimarca. C'è del marcio
nella democrazia. Un sistema, come
ho scritto brutalmente in Sudditi,
"per metterlo nel c... alla gente, e
soprattutto alla povera gente, col
suo consenso". Abbattiamolo e rico-
minciamo da capo.
Massimo Fini
Fonte: www.ilfattoquotidiamo.it
L'altro giorno passeggiando sul
lungomare di Finale Ligure ho vi-
sto, seduta su una panchina, una
vecchia che sferruzzava. Non stava
facendo un golfino per il nipotino,
ma dei piccoli sacchetti in lana leg-
gera da appendere al collo e dove
infilare la patente, la carta di credi-
to, le chiavi della macchina, quelle
di casa, gli spiccioli e insomma tut-
te quelle cose che d'estate, in bra-
ghette e t-shirt, non sai dove mette-
re. Li vendeva a pochi euro. La vec-
chia signora non è una clochard.
Vedova, con due figlie adulte, vive
a Vercelli con una pensione mode-
stissima e in tarda primavera, d'e-
state e nei primi mesi d'autunno si
sposta sulla Riviera per arrotondare
le sue magre entrate. Non però in
luglio e agosto perché in piena sta-
gione il costo della stanza del mo-
desto albergo dove alloggia
(modesto ma decoroso, son andato
a dare un'occhiata) le rimangereb-
be tutto il magro guadagno.
Ho pensato a Nicla Tarantini, la
moglie di Giampi, quando dice,
piangendo, ai Pm di Napoli "E a-
desso senza quei soldi che ci dava
il Presidente come faremo a cam-
pare?" Alla signora non passa nem-
meno per la testa che si possa
"campare" lavorando. E al Pm che
le chiedeva come mai avendo rice-
vuto dal "Presidente", oltre ai 20
mila euro sborsati mensilmente, un
surplus di altri 20 mila per una va-
canza a Cortina, abbia sentito il bi-
sogno di bussare ulteriormente a
quattrini da Berlusconi reclamando-
ne ancora 5 mila, ha risposto:
"Siccome era la prima vacanza che
facevamo dopo tre anni, eravamo
in quattro e volevo far fare una bel-
la vacanza alle mie bambine".
Penso a Nicla Tarantini e sento
montare in me una collera pericolo-
sa. Vorrei prendere a sberle questa
impunita, raccontarle della vecchia
signora di Finale, ricordarle che 20
mila euro al netto sono lo stipendio
annuale di un impiegato o che i
suoi coetanei se la sfangano nei call
center a mille euro. Non è una que-
SUL LUNGOMARE DI FINALE LIGURE... di Massimo Fini no con enfasi) pro-
muovono, in realtà è ancora una vol-
ta “gabbata”.
Consideriamo dei casi possibili.
Ad esempio: quello di una famiglia
tradizionale, nella quale sia i genito-
ri sia i figli adolescenti lavorano.
Non importa se per libera scelta o
se per necessità. Come risultato: il loro reddito complessivo supera i
settantamila euro. Ai fini dei ticket
quella famiglia avrà lo stesso tratta-
mento della famiglia del professio-
nista nella quale risultano a carico
sia la moglie sia i figli, questi ultimi
dediti agli studi.
Un altro esempio: due nuclei fami-
liari: nel primo lei fa la signora per
scelta e non ci sono figli; mentre nel
secondo lei fa la casalinga perché
ha tre figli da accudire. Se i redditi
complessivi dei due nuclei sono u-
guali non ci saranno distinguo o a-
gevolazioni, per i ticket sanitari.
Invece, quando lui e lei convivono
(o non sono più coniugati), scattano
numerose agevolazioni.
Dunque, la famiglia formalmente
regolarizzata ha un trattamento peg-
giore delle convivenze.
Ad un sistema fiscale penoso e
ridicolo si affianca una politica dei
ticket sanitari approssimativa.
Nulla impedisce, però , a tutte le
persone di buona volontà e di buon
senso, di unire le loro forze, perché
le cose - finalmente - cambino.
(Segue da pag. 1)
info: [email protected]
Quei ticket per farmaci, visite ...
Attenzione ! Sotto il Gran Sasso il
traffico è rallentato a causa … code
di neutrini .
«La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazio-
nale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di
fondamentale importanza. Rivolgo il mio plauso e le
mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperi-
mento storico. Sono profondamente grata a tutti i ri-
cercatori italiani che hanno contribuito a questo evento
che cambierà il volto della fisica moderna. Il supera-
mento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costru-
zione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran
Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento,
l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stima-
bile intorno ai 45 milioni di euro. Inoltre, oggi l'Italia
sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un con-
tributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che
stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta
giusta e lungimirante».
Così l’Ufficio Stampa del Ministro dell'Istruzione Maria Stella
Gelmini, il 23 settembre 2011. N.B. il grassetto è ns. ;-) !
Pagina 3 www.voltanaonline.it
Da lunedì 29 agosto 2011 in Emi-
lia Romagna sono stati introdotti i
nuovi ticket sanitari su: farmaci,
visite mediche ed esami specialisti-
ci.
Vengono confermate le attuali
esenzioni, pertanto non dovranno
pagare i nuovi ticket:
- i bambini fino a 6 anni e gli anzia-ni oltre i 65 anni con reddito fami-
liare lordo inferiore a euro
36.151,98 ;
- i titolari di pensione sociale o di
pensione minima con più di 60 anni
e i loro familiari se a carico purché
con reddito familiare complessivo
inferiore a euro 8.263,31 incremen-
tato fino a euro 11.362,05 se il co-
niuge è a carico e di ulteriori euro 516,46 per ogni figlio a carico ;
- i disoccupati con più di 16 anni
registrati ai Centri per l'Impiego, in
passato già occupati e i loro fami-
liari a carico quando il reddito fa-
miliare complessivo è inferiore a
euro 8.263,31 incrementato fino a
euro 11.362,05 se il coniuge è a
carico e di ulteriori euro 516,46 per
ogni figlio a carico ;
- i disoccupati dall'1/10/08 che percepiscono Cassa Integrazione,
Mobilità o sono in contratto di soli-
darietà ;
- le persone invalide o con malattie
croniche .
I nuovi ticket sono modulati su
fasce di reddito che ogni cittadino
non esente e con reddito comples-
sivo lordo familiare inferiore a euro
100.000,00, deve autocertificare compilando l'apposito modulo (un
modulo per ogni componente il
nucleo familiare).
Il nucleo familiare è composto dai
coniugi non separati legalmente e
dai familiari a carico.
Il reddito complessivo lordo è la
somma di tutti i redditi dei compo-
nenti il nucleo familiare, al lordo
degli oneri deducibili e del reddito
Tutti i PDF di Voltana On Line
sono disponibili nel sito
www.voltanaonline.it ,
nel sito
http://issuu.com/voltanaonline/docs
e anche su facebook come foto .
derivante dall'abitazione principale.
Il reddito è quello dell'anno 2010 e
che si evince da uno dei seguenti
modelli:
- CUD/2011 nella parte B al punto 1
(al quale aggiungere l'eventuale reddito da fabbricati)
- 730/2011 nel riepilogo alla voce
"Reddito complessivo" rigo 11
- UNICO/2011 nel quadro RN alla
voce "Reddito complessivo" rigo
RN1
Carta Geopolitica “Euro o Non Euro” da Limes 27 settembre 2011
I dati richiesti per la compilazione
del modulo sono pochi e semplici. È
sufficiente l’indicazione dei dati a-
nagrafici e la verifica del reddito
familiare complessivo lordo per
individuare la fascia di reddito. Tutti i componenti il nucleo fami-
liare devono presentare l'autocerti-
ficazione.
Per i familiari a carico minorenni
dovrà essere presentata da uno dei
due genitori.
Istruzioni per l’uso. I nuovi ticket sanitari.
Pagina 4 www.voltanaonline.it
IN LAVORAZIONE elencate. Dette leggi comprendono
non soltanto lo Statuto dei Lavora-
tori del 1970, il pacchetto Treu del
1997, la legge 30 del 2003 con il
successivo decreto attuativo
(emanati dalla stessa maggioranza
di governo), ma pure le centinaia
di disposizioni legislative introdot-
te dagli anni 60 in poi che si trova-
no citate in calce a ogni manuale di
diritto del lavoro (si veda ad esem-
pio quello del compianto Massimo
Roccella). Oltre che ignorare, ma
per il governo attuale son piccolez-
ze, gli articoli 3 e 39 della Costitu-
zione.
Di fronte a una simile mostruosità,
eventuali accordi tra i sindacati
confederali che si impegnassero a
rifiutare ogni deroga di quella par-
te dell'articolo 8 riguardante i li-
cenziamenti senza giusta causa del
comma 2 sarebbero evidentemen-
te scritti sull'acqua (a parte l'ameni-
tà di sottoscrivere di corsa una de-
roga a un decreto millederoghe).
Per un verso perché rappezzare il
vulnus dell'articolo 18 dello Statuto
sarebbe certamente utile; ma al
prezzo di accettare il gravissimo
stravolgimento di tutte le regole
concernenti l'organizzazione del
lavoro e della produzione che il
decreto pretende di introdurre. Per
un altro verso, l'ambiguo comma 1
spalanca palesemente la porta a
ogni genere di degrado dell'attività
dei sindacati: dalla contrattazione
sindacale al ribasso (nota fattispe-
cie del diritto del lavoro), alla for-
mazione di mille sigle locali, alla
concreta possibilità che anche rap-
presentanze sindacali delle mag-
giori confederazioni cedano sul
piano locale a pressioni, lusinghe,
o calcoli di convenienza. A som-
messo avviso di chi scrive, l'artico-
lo 8 del decreto sulla manovra eco-
nomica non è in alcun modo emen-
dabile o assoggettabile a pattuizio-
ni. Se non si vuole far fare un salto
indietro di mezzo secolo alla nostra
civiltà del lavoro, va semplicemen-
te cancellato.
Articolo di Luciano Gallino
pubblicato il 15/09/2011 su la Repubblica
La minaccia dell’articolo 8 di Luciano Gallino, la Repubblica, 15/09/2011
I commenti all'articolo 8 del decre-
to sulla manovra finanziaria hanno
insistito per lo più sul rischio che
esso faciliti i licenziamenti, renden-
do di fatto inefficace l'articolo 18
dello Statuto dei Lavoratori allorché
si realizzino "specifiche intese" tra
sindacati e azienda. È stato sicura-
mente utile richiamare l'attenzione
prima di tutto su tale rischio, di im-
portanza cruciale per i lavoratori.
Tuttavia un'attenzione non minore
dovrebbe essere rivolta ad altre
parti dell'articolo 8 che lasciano in-
travvedere un grave peggioramen-
to delle condizioni di lavoro di chi-
unque abbia o voglia avere un'occu-
pazione alle dipendenze di un'azien-
da.
Vediamo dunque che cosa potreb-
be succedere ad un lavoratore (o
lavoratrice) che già è occupato in
un'azienda, oppure stia trattando la
propria assunzione, laddove asso-
ciazioni dei lavoratori rappresenta-
tive sul piano nazionale o territoria-
le abbiano sottoscritto con quell'a-
zienda le "specifiche intese" previ-
ste dall'articolo 8. Sappia in primo
luogo l'interessato che – se ci sono
state delle intese in merito – ogni
suo movimento sul lavoro sarà con-
trollato istante per istante da un im-
pianto audiovisivo. L'articolo 4 dello
Statuto dei lavoratori lo vieterebbe,
ma l'articolo 8 del decreto permette
di derogarvi. Gradirebbe forse,
quel lavoratore, un orario intorno
alle 40 ore? Se lo tolga dalla testa. In
forza di un'altra "specifica intesa",
entro quell'azienda l'orario normale
è di 60 ore, il limite massimo posto
da una direttiva della Commissione
europea, limite che per particolari
mansioni può salire a 65; però, in
forza della stessa intesa, può in
qualche mese scendere a 20. Vor-
rebbe essere classificato come ope-
raio specializzato, come lo è da tanti
anni? Gli viene fatta presente un'al-
tra intesa, stando alla quale quell'a-
zienda può attribuire a uno specia-
lizzato la qualifica di operaio generi-
co: prendere o lasciare. Può anche
accadergli, dopo qualche tempo,
che l'azienda gli proponga di con-
vertire il contratto di lavoro a tem-
po indeterminato in un contratto da
collaboratore a progetto rinnovabi-
le, se garba all'azienda, di tre mesi
in tre mesi. Un contratto grazie al
quale si ritroverebbe a lavorare
nella veste di un autonomo - tali
essendo i collaboratori a progetto -
che deve effettuare la sua presta-
zione con tutti i vincoli del lavorato-
re subordinato, a partire dall'orario
e dai controlli audiovisivi, ma senza
fruire dei benefici che questi han-
no, tipo avere per contratto le ferie
retribuite.
Le situazioni lavorative sopra indi-
cate non sono illazioni gratuite. Se
le parole del decreto hanno un sen-
so, sono tutte situazioni rese mate-
rialmente e immediatamente possi-
bili, nel caso in cui l'articolo 8 di-
venti legge, dai punti che vanno da
a) (concernente gli audiovisivi) fino
ad e) (riguardanti le modalità del
rapporto di lavoro, comprese le
collaborazioni) del comma 2
dell'articolo in questione. Con un
minimo impegno se ne possono
individuare innumerevoli altre;
quale, per dire, un'organizzazione
del lavoro che abolisca del tutto le
pause sulle catene di produzione, o
introduca operazioni di dieci secon-
di da ripetere seicento volte l'ora.
La giungla di situazioni lavorative
in cui qualsiasi lavoratore o lavora-
trice potrebbe trovarsi sommerso è
resa possibile dal comma 2-bis (o 3
che sia, nell'ultima versione). Tale
comma costituisce un mostro giuri-
dico quale la Repubblica italiana
non aveva mai visto concepire dai
suoi legislatori. Infatti esso permet-
te nientemeno che di derogare, ove
si siano stipulate le suddette intese
tra associazioni dei lavoratori o le
loro rappresentanze sindacali ope-
ranti in azienda, dalle disposizioni
di legge che disciplinano le mate-
rie richiamate dal comma 2. Non
qualcuna: tutte. Al riguardo la for-
mulazione dell'articolo 8 non lascia
dubbi: esso mira a stabilire per leg-
ge che è realmente possibile dero-
gare da tutte le leggi che hanno
finora disciplinato le materie sopra
Pagina 5 www.voltanaonline.it
“Vi siete mai chiesti da dove vie-
ne la vostra scheda grafica? È pro-
babile che sia fatta in Cina, in una
fabbrica come quella di PCPartner,
azienda che possiede Zotac e si
occupa appunto di produrre le
schede. Abbiamo visitato lo stabili-
mento di Dongguan, poco dopo
l'ultima edizione del Computex. Ecco che cosa abbiamo visto.”
Se a qualche lettore interessa può
proseguire la lettura visitando il sito
www.tomshw.it/cont/articolo/co
me-nascono-le-schede-grafiche-
visita-alla-fabbrica-di-
zotac/33308/1.html
Chi, invece, non trova interessanti
gli aspetti tecnologici, troverà inte-
ressante il pezzo finale dell’articolo:
“Ecco come appare il campus
PCPartner. L'impianto conta circa
6.000 lavoratori, la maggior par-
te dei quali vivono nel campus
(senza le loro famiglie) in appar-
tamenti come quelli che vedete
sullo sfondo. Ci sono tre turni, o-gnuno di otto ore e il salario nor-
male medio arriva a circa 2000
RMB , ovvero circa 309 dollari. La
maggior parte lavoratori effetti-
vamente chiede di lavorare 10 ore
in modo da avere gli straordinari
e guadagnare un po' di più per
sostenere la loro famiglia. Ci han-no detto che se PCPartner non li la-
sciasse fare gli straordinari, la mag-gior parte sarebbe effettivamente
andata a cercarsi un altro impiego.
Qui sono le persone a chiedere una
settimana di lavoro da 50 e più
ore.”
Queste le mie considerazioni con-
Visita alla fabbrica di Zotac. Considerazioni...
clusive: i cinesi, più di altri popoli, si
realizzano nel lavoro; inoltre, i cinesi
lavorano di più (sia come intensità,
che come quantità); infine, il costo
della manodopera cinese è, con le
parità dei cambi vigente, sensibil-
mente inferiore.
Un’ovvia domanda retorica: in una
economia di mercato, aperta ad una
concorrenza globale e priva di rego-
le, chi risulterà vincitore ?
Mario Paganini
Marco Milanese, il braccio destro di Tremonti... 22 settembre 2011 - Con 312 voti a favore la Camera respinge la richiesta di arresto per il deputato Pdl Marco Milanese.
La maggioranza garantisce l’impunità ! Eppure Bossi ed i suoi della Lega continuano ancora a raccontare in
giro che vogliono far lavorare i giudici e farla pagare a chi sbaglia, mandandolo in galera !
Lo sappiamo, lo sappiamo... non per niente i Parlamentari - così come i migliori attori - sono ben pagati. E tra
loro, evidentemente, ci debbono essere degli attori bravissimi, che sanno recitare con credibilità e con verosi-
miglianza.
Oppure dobbiamo concludere che il quoziente intellettivo e la memoria di molti connazionali devono lasciare
alquanto a desiderare !
Il boss agrigentino Alberto Proven-
zano aveva i due numeri di telefono
di Saverio Romano dietro un bigliet-
to di "Pronto pizza - servizio a domi-
cilio" il 2 agosto 2002 giorno dell'ar-
resto. E l'avvocato Saverio Romano
era alla Camera dei deputati già da
un anno. Ai Magistrati che lo convo-
carono disse che Provenzano l'ave-
va conosciuto all'università, nel
1984, quando entrambi studiavano
Giurisprudenza: "Poi, non l'ho più
visto", precisò. Ma allora perché un
capomafia (fino al 2002 un perfetto
insospettabile) conservava nel por-
tafoglio i numeri di cellulare e di
Pagina 6 www.voltanaonline.it
di Massimo Gramellini
tro il pagamento di tangenti, finan-
ziamenti per lavori di vario gene-
re". Il quarto accusatore dell'attuale
Ministro dell'Agricoltura è France-
sco Campanella: il responsabile
nazionale dei giovani Udeur che
finì per proteggere la latitanza di
Provenzano è stato il più dettaglia-
to. Ha parlato di un pranzo a Roma,
in cui Romano avrebbe detto:
"Francesco mi voterà, siamo della
stessa famiglia". La famiglia di Vil-
labate, guidata da Nino Mandalà.
"Fu proprio Mandalà - ha aggiunto
Campanella - a volere la candida-
tura di Giuseppe Acanto alle regio-
nali del 2001, nella lista del Bianco-
fiore. Romano lo sapeva e accettò".
Roma, ladrona ! La LEGA impara subito e … spartisce ! Fonte http://notizie.virgilio.it
Il Carroccio ha fatto marcia in-
dietro sia sul ripristino del taglio
alle indennità parlamentari sia
sulla super tassa per i calciatori.
La Lega non ha segnalato i propri
emendamenti per la discussione per evitare che venissero messi al voto
e approvati con il sì delle opposizio-
ni. La situazione ha sollevato l'ironia
di Massimo Vannucci (Pd), il quale
ha affermato di volerli sottoscrivere
e votarli, ma è stato subito stoppato
dal Presidente della Commissione
oltreché leghista, Giancarlo Gior-
getti, il quale ha detto che si metto-
no ai voti solo gli emendamenti
"richiesti", ossia segnalati dai grup-
pi parlamentari.
"La Lega - ha schernito Vannucci -
ha presentato degli emendamenti
su cui c'è una grande convergen-
za", come quelli che abbassano da
300mila euro a 150mila euro la so-
glia oltre cui scatta il contributo di
solidarietà da parte dei privati e
quelli che innalzano il contributo del
3% al 6% per i calciatori con un rin-
caro di un ulteriore 5% per ogni
giornata di sciopero dei giocatori,
"faccio i complimenti alla Lega e vorrei sottoscriverli. Sono proposte
che non sono state ritirate e quindi
vorrei votarle". Ma l'ineffabile Gior-
getti, senza scomporsi, ha concluso:
"se vuole li può firmare e ripresen-
tare per l'Aula".
fica-mercato. La chiacchiera sessi-
sta di questa classe dirigente, di
questa subcultura da trogloditi, di
questo vecchietto al Governo è
sempre più squallida. Che cosa
aspettiamo a metterli per sempre a tacere? Donne, muoviamoci subito!
Ogni giorno siamo un po’ più stan-
che …
articolo di Lidia Ravera
fonte: Il Fatto Quotidiano - 18/09/2011
Il compratore e il venditore di donne di Lidia Ravera LUI LE VUOLE GIOVANISSIME. L’altro propone una ventinovenne. È
un po’ vecchietta, dice lui. L’altro
dice: per me finché sono nei venti
vanno bene. Lui dice: sì, ma sono
meglio quelle di ventuno. Lui ha 74
anni. L’altro 36. Lui compra donne,
l’altro le vende. Lui ne vuole tante.
Ne ha undici fuori dalla porta, si vanta di averne “soddisfatte” otto.
L’altro si congratula e aumenta le
dosi. Si ripromette di affittare “un
caravan”. Le donne sono “urgenti”,
come i bisogni corporali. Vanno
cambiate spesso, come le lenzuola.
Le minorenni sono le “voglie” di un
malato, come le ciliegie in gennaio.
Certe volte costano troppo. Ma uno
sfizio è uno sfizio. Anche se sono già donnine navigate, può capitare
che le accompagni papà, a farsi
fottere. Solerte, orgoglioso. Le fi-
glie mignotte sono una sicurezza:
saranno famose. Tutte le altre faran-
no la fame. Ogni giorno una nuova
tessera si aggiunge al puzzle del
studio di un avvocato-deputato?
Con questa domanda inizia l'atto
d'accusa del gip di Palermo Giulia-
no Castiglia, che nel luglio scorso
ha riaperto il caso Romano e ha or-
dinato alla Procura l'imputazione
coatta, per il reato di concorso e-
sterno in associazione mafiosa.
In 107 pagine, il gip di Palermo sot-
tolinea altri sei "elementi idonei a
sostenere l'accusa in giudizio" per il
neo Ministro dell'Agricoltura. Si fon-
dano innanzitutto sulle dichiarazioni
di quattro pentiti. Nino Giuffrè, del
clan di Bernardo Provenzano, ha
sostenuto che di Romano "si sentiva
parlare" quando era presidente
dell'Ircac, l'istituto regionale per il
credito alla cooperazione. Angelo
Siino, del clan di Totò Riina, ha di-
chiarato che nel 1991 Romano gli
portò a casa Totò Cuffaro, candidato
all'assemblea regionale. Salvatore
Lanzalaco, anche lui come Siino ha
aggiunto che Romano e Cuffaro
"procuravano agli imprenditori, die-
Quel biglietto in tasca al boss che accusa il Ministro Romano
NOI GIÀ
SAPPIAMO
COME
VOTERÀ
LA LEGA.
E TU ?
Pagina 7 www.voltanaonline.it
«Bon anni, dopo 35 anni mi vergo-
gno di essere iscritto alla Cisl». Que-
sto uno dei cartelli esposti durante il
corteo della Cgil contro la manovra
economica. Ad imbracciarlo un pen-
sionato di Frosinone, Elio Quattro-
ciocchi, che spiega: «sentire Bonanni
dirsi d'accordo con i licenziamenti e
appoggiare il governo mi ha deluso
profondamente ed oggi, dopo 35
anni, mi vergogno di essere iscritto
alla Cisl.»
Quattrociocchi mostra le tessere
del sindacato e racconta: «sono i-
scritto alla Cisl dal '77. Sono stato
RSU per nove anni e ho lavorato
come operaio alla Smia Fibre di
Castellaccio, in provincia di Frosi-
none. Oggi non mi riconosco più in
questo sindacato e per questo sto
partecipando alla manifestazione
della Cgil contro una manovra che
reputo ingiusta e lesiva dei diritti
dei lavoratori. Strappare la tessera
della Cisl? Non so ancora che fare,
ci sto pensando. Per ora sono solo
deluso.»
Pubblicata da
Informare ControInformando News
il giorno martedì 6/09/2011 alle ore 15.27
SCIOPERO CGIL: ROMA; PENSIONATO CISL, OGGI MI VERGOGNO LE CINQUE REGOLE DA
RICORDARE NELLA VITA
Quando finisce un'era chi vi è dentro può ritenere di essere alla
fine dei tempi e rifiutare l'evento op-
pure guardare oltre. È evidente che
il modello capitalista basato sul pro-
fitto senza limiti, sulla crescita e sul
consumo del pianeta è fallito da tem-
po, anche se i governi non lo voglio-
no riconoscere. La guerra del petro-
lio, iniziata almeno con la prima in-vasione dell'Iraq di Bush padre e
proseguita fino ad oggi con l'occupa-
zione dell'Afghanistan e l'aggressio-
ne alla Libia, è solo il più evidente
dei sintomi della nostra autodistru-
zione. Il modello basato sulla mobili-
tà individuale e sui trasporti mondia-
li delle merci, le pere cilene in Gran
Bretagna o i pomodori cinesi in Italia non ha alcuna motivazione logica, né
economica. Nessuno si ferma per
chiedersi: "Ha senso la crescita? E
cosa significa esattamente?". La cre-
scita è un nuovo tabù, un moloch moderno adorato come un tempo
Giove o Apollo, con i suoi moderni
sacerdoti: il FMI, il WTO, la BCE e i
suoi templi: i palazzi delle Borse, le
maestose sedi delle banche (le nuo-
ve chiese) nei centri delle città. Sia-mo così permeati dal mito della cre-
scita che lo diamo per scontato, per
ineluttabile e lo viviamo come atto di
fede.
Quando però lo specchio si rompe
e la verità non si può più rimandare, allora, come scrive Slavoj Žižek, flio-
sofo e psicanalista sloveno, nel suo
libro "Vivere alla fine dei tempi" vi è
l'elaborazione del lutto che avvie-
ne in cinque fasi. Per spiegarlo associa la consapevolezza del crol-
lo del nostro modello economico e
sociale alla scoperta di una malat-
tia terminale. Il primo stadio è il rifiuto: non esiste la crisi e neppure
il buco nell'ozono, i ghiacciai si
sono sempre ritirati ciclicamente,
il surriscaldamento del pianeta è
un'invenzione dei media, le auto-
mobili sono necessarie per lo svi-
luppo della civiltà, il PIL è l'alfa e l'omega delle nazioni. Il secondo
passo è la collera: i movimenti no
global sono i nuovi barbari alle frontiere, chi non consuma è un
pessimista e chi consuma invece
un patriota, i governi e le multina-
zionali che vedono franare le basi
del loro potere pensano "Non può
succedere, non a me"(*). Il malato
cerca quindi di venire a patti per
rimandare il triste evento della sua
dipartita: nuove manovre economi-
che, rientro del debito pubblico, tagli ai servizi sociali, aumento di
ogni tipo di tassazione, scomparsa
delle pensioni. Cobaltoterapia
economica. Viene quindi la fase della depressione nella quale per
chi è al potere tutto è lecito, com-
portamenti da basso impero, alle-
anze con i poteri criminali, corru-
zione dilagante, nuove guerre.
Pensa a godersi la vita che gli ri-mane. Après moi, le déluge. L'ulti-
mo stadio è l'accettazione in cui il
potere si rassegna, si rinchiude in
un bunker e aspetta la fine. Il mon-
do, in generale, si trova tra la prima
e la seconda fase, tra il rifiuto e la
collera. In Italia ci siamo portati a-
vanti e stiamo transitando dalla ter-
za alla quarta fase, tra il venire a patti con la realtà e la depressione.
Tra poco ci sarà l'assalto al bun-
ker.
dal sito www.beppegrillo.it
(*) citazione da Slavoj Žižek
Il bunker articolo tratto dal sito di Beppe Grillo
- 1. I soldi non possono comprare la
felicità, ma è più confortevole pian-
gere su una Maserati che su una
bicicletta.
- 2. Perdona il tuo nemico, ma ricor-
dati il nome di quel bastardo.
- 3. Aiuta qualcuno quando è nei
guai, e lui si ricorderà di te quando
sarà nei guai di nuovo.
- 4. Molte persone sono vive perché
è illegale sparargli.
- 5. L'alcool non risolve i problemi,
ma, comunque, non li risolve nean-
che il latte.
Non pagare il debito! Un anno fa la Grecia era in rosso
per 110 miliardi di euro.
L’hanno “salvata”.
Adesso il debito è salito a 340
miliardi.
Non so se la ri-salveranno, ma, in
tal caso (e non è una battuta di spiri-
to, perché la Finlandia proprio que-
sto ha chiesto) dovrà dare in pegno
il Partenone.
A riprova che i “ nove banchieri”
di Wall Street amano molto le colle-
zioni private. Non so dove lo mette-
ranno, il Partenone, ma troveranno
un posto, magari vicino a San Diego,
California.
Il problema è che adesso tocca a
noi. Chiederanno in pegno il Colos-seo, o la Galleria degli Uffizi. E non
basterà, perché il nostro debito pa-
re sia superiore ai 1.900 miliardi di
euro.
così Giulietto Chiesa in ilfattoquotidiano
IL FLUSSO DI LAVORO, DALL'ACQUISIZIONE ALLA STAMPA:
La gestualità come mezzo di espressione: comunicare con il corpo.
Riprese fotografiche di ritratto con Mirco Villa
ore 10 - 11 *, ore 12 - 13, ore 14.30 - 15.30, ore 16 - 17 *
SALA CONFERENZE:
Software per la post-produzione, con Alessio Villa
ore 12 - 13 Maschere e fusioni con Photoshop
ore 14.30 - 15.30 Acquisizione diretta da Lightroom: scattare tramite computer
ore 17 - 18 Funzioni avanzate di Photoshop
SALA TRAVI:
ore 10 - 11 Lighting Setup con Stefano Natrella, Aproma
ore 11 - 13 La luce nello still life con Jessica Morelli, Intraprese Fotografiche
ore 13 - 14 Mirror, more or less? con Gerardo Bonomo, direttore marketing di “Editrice Progresso”
ore 14 - 16 L'azione della luce sulle diverse sostanze sensibili. Riprese e processi di stampa alternativi
(carta salata, dagherrotipi ecc.) * con Silvano Bonaguri, esperto in fotografia delle origini
ore 16 - 18 L'uso del GPS in fotografia. Elaboriamo e archiviamo in sicurezza con Guido Fiorini, Kronos
AREA CAMINO:
Lettura portfolio ore 11 - 12 e 15 - 16 a cura di Gerardo Bonomo
MOSTRE FOTOGRAFICHE: *
ore 9.00 Apertura mostre fotografiche
Emozioni in bianco e nero. Collettiva di matrimonio a cura di Civitella Fotografia
Islanda: aria, acqua, terra, fuoco di Mirco Villa
Volontario, l'anima del Centro Sociale Ca' Vecchia di Mirco Villa
* Consigliato anche a bambini e ragazzi.
SPAZI ESPOSITIVI:
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Aproma
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Esposizione e presentazione di materiali fotografici, con dimostrazioni pratiche.
Il “Voltana Photo Event” si propone come momento di promozio-
ne della fotografia a tutto campo, affrontando argomenti culturali,
tecnici, tecnologici. L'evento si rivolge a partecipanti appartenenti
a qualunque fascia di età e con un eterogeneo grado di prepara-
zione in campo fotografico, dall'amatore al professionista, acco-
munati dall'interesse per questa forma di espressione, che può
essere definita a buon diritto un'arte.
Il programma prevede sessioni fotografiche sotto la guida di un
fotografo qualificato QIP che, con la collaborazione di professioni-
sti e di aziende leader del settore, mostrerà come utilizzare al me-
glio attrezzature e illuminazione per catturare un'immagine effica-
ce e di impatto. I partecipanti potranno realizzare personalmente i
loro scatti. Sarà possibile seguire il flusso di lavoro delle immagini
nelle fasi successive di post-produzione, attraverso una proiezione
a grande schermo.
In parallelo saranno presenti esponenti di rilievo dell'editoria
specialistica e del mondo accademico che terranno interventi di
elevato livello sull'importante ruolo della fotografia nel panorama
culturale odierno e sul futuro delle nuove tecnologie applicate al
settore.
Il tutto nella cornice del Centro Ca' Vecchia che, con il grande
parco e le sale interne, offre una struttura completamente fruibile
per lo svolgimento delle diverse attività.
Da sottolineare l'elevato livello qualitativo dell'evento, che costi-
tuisce un importante elemento di richiamo.
La partecipare al VPE VOLTANA PHOTO EVENT
è gratuita.
Per informazioni visita il sito
www.cliccailweb.it/voltanaphotoevent
La registrazione è obbligatoria e può essere effet-
tuata on-line oppure all’ingresso.
Per tutti i Corsi Pro è necessaria la prenotazione,
da segnalare al momento della registrazione (max.
60 partecipanti).
(Segue da pag. 1 )