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www.voltanaonline.it Voltana On Line 34 2011 Ha, tra le sue frequentazioni: le fidanzate di narcotrafficanti, le amiche del cuore di camorristi e le amanti di rampolli della mafia barese … Sai chi è ? Scoprilo su Il Fatto Quotidiano ! Quei ticket per farmaci, visite ed esami di Mario Paganini rata ed ininterrotta di formalità bu- rocratiche e/o fiscali “pesa”, e ogni giorno che passa “pesa” di più. Inoltre, in Italia, non si trova mai un Ente diventato inutile, perché tutti gli Enti trovano sempre il modo di inventarsi ruoli e funzioni finaliz- zate alla propria sopravvivenza. Gli Enti più disparati sono come gli esa- mi e cioè “non finiscono mai!” Esiste la privacy per i comuni citta- dini, ma ciascuno di noi ha firmato infinite deroghe. Le nostre informazioni sono nella disponibilità degli Enti che fornisco- no acqua, luce, gas e telefonia. I nostri dati sono presso l’Ufficio Anagrafe dei Comune, nelle Que- sture, negli Uffici del Registro, del Servizio Sanitario Nazionale, delle Camere di Commercio e negli Uffici Giudiziari. Inoltre, sanno moltissime cose su ciascuno di noi anche le tante azien- de private che operano nei più sva- riati settori; sono: l’editore che ci invia un periodico; la banca presso la quale ci viene accreditato lo sti- pendio; il Circolo che frequentiamo nel tempo libero; ecc. Le informazioni possono, poi, es- Sappiamo che il welfare state dei Paesi nordici si prende cura dei cit- tadini da subito, ossia quando sono nella culla, poi li accompagna per tutta la vita e si separa da loro sola- mente quando vanno nella tomba. Purtroppo in Italia mancano le risorse, altre volte manca la menta- lità. Difficile allora che possa esiste- re un welfare efficace ed efficiente. Nel nostro Paese il solo welfare che funziona è … la famiglia ! Infatti, mentre lo Stato è spesso … latitante, la famiglia c’è. La famiglia è sempre presente e pronta. Inoltre l’italica Pubblica Ammini- strazione è troppo spesso affidata a se stessa: alla buona volontà e allo spirito di sacrificio dei tanti, ma è anche in balia delle furbizie e delle indecenze di molti. L’introduzione e la gestione dei nuovi ticket sanitari sono un’altra occasione mancata e/o la riprova di quanto in precedenza affermato. Una Pubblica Amministrazione moderna dovrebbe essere in grado di dialogare con se stessa. Un Uffi- cio pubblico dovrebbe gestire mol- te delle informazioni in possesso dagli altri Uffici pubblici. Siamo nel terzo millennio, nell’età dell’informatica, ma siamo ancora sommersi dalla carta. Il cittadino percepisce bene la devastazione che viene compiuta del suo tempo, delle sue risorse e della sua qualità della vita. Adempiere ad una quantità esage- sere anche “carpite”, con la nostra involontaria complicità, per: ricer- che di mercato, sondaggi, exit poll, ecc. E nonostante tutto questo il comu- ne cittadino deve attivarsi per repe- rire un ulteriore specifico modulo, per raccogliere le necessarie infor- mazioni idonee alla sua corretta compilazione e, infine, deve adope- rarsi per consegnare quanto dovuto a chi di competenza. L’ennesimo confronto con la Pub- blica Amministrazione dà lo spunto anche per altre considerazioni. All’encomiabile tentativo di conte- nere e gestire con equità l’onere conseguente i tagli ai trasferimenti dallo Stato alle Regioni per la Sani- tà, fa riscontro l’infelice soluzione trovata. È facile intuire come andrà a finire: tutto da rifare. Accanto al fastidio, per l’ennesima perdita di risorse, conseguente un inutile passaggio burocratico carta- ceo, mi indispone la … filosofia di fondo, sia quella del Governo di Roma, sia quella del governatorato Emiliano Romagnolo. La famiglia tradizionale, che tutti a parole (e talvolta perfi- (Segue a pag.8 ) (Segue a pag.1)

Voltana On Line n.34-2011

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Page 1: Voltana On Line n.34-2011

www.voltanaonline.it

Voltana On Line 34

2011

Ha, tra le sue frequentazioni: le

fidanzate di narcotrafficanti, le

amiche del cuore di camorristi

e le amanti di rampolli della

mafia barese … Sai chi è ?

Scoprilo su

Il Fatto Quotidiano !

Quei ticket per farmaci, visite ed esami di Mario Paganini rata ed ininterrotta di formalità bu-

rocratiche e/o fiscali “pesa”, e ogni

giorno che passa “pesa” di più.

Inoltre, in Italia, non si trova mai

un Ente diventato inutile, perché

tutti gli Enti trovano sempre il modo

di inventarsi ruoli e funzioni finaliz-

zate alla propria sopravvivenza. Gli

Enti più disparati sono come gli esa-

mi e cioè “non finiscono mai!”

Esiste la privacy per i comuni citta-

dini, ma ciascuno di noi ha firmato

infinite deroghe.

Le nostre informazioni sono nella

disponibilità degli Enti che fornisco-

no acqua, luce, gas e telefonia.

I nostri dati sono presso l’Ufficio

Anagrafe dei Comune, nelle Que-

sture, negli Uffici del Registro, del

Servizio Sanitario Nazionale, delle

Camere di Commercio e negli Uffici

Giudiziari.

Inoltre, sanno moltissime cose su

ciascuno di noi anche le tante azien-

de private che operano nei più sva-

riati settori; sono: l’editore che ci

invia un periodico; la banca presso

la quale ci viene accreditato lo sti-

pendio; il Circolo che frequentiamo

nel tempo libero; ecc.

Le informazioni possono, poi, es-

Sappiamo che il welfare state dei

Paesi nordici si prende cura dei cit-

tadini da subito, ossia quando sono

nella culla, poi li accompagna per

tutta la vita e si separa da loro sola-

mente quando vanno nella tomba.

Purtroppo in Italia mancano le risorse, altre volte manca la menta-lità. Difficile allora che possa esiste-re un welfare efficace ed efficiente.

Nel nostro Paese il solo welfare

che funziona è … la famiglia !

Infatti, mentre lo Stato è spesso … latitante, la famiglia c’è. La famiglia è sempre presente e pronta.

Inoltre l’italica Pubblica Ammini-

strazione è troppo spesso affidata a se stessa: alla buona volontà e allo spirito di sacrificio dei tanti, ma è anche in balia delle furbizie e delle indecenze di molti.

L’introduzione e la gestione dei

nuovi ticket sanitari sono un’altra

occasione mancata e/o la riprova di

quanto in precedenza affermato.

Una Pubblica Amministrazione

moderna dovrebbe essere in grado

di dialogare con se stessa. Un Uffi-

cio pubblico dovrebbe gestire mol-

te delle informazioni in possesso

dagli altri Uffici pubblici.

Siamo nel terzo millennio, nell’età

dell’informatica, ma siamo ancora

sommersi dalla carta.

Il cittadino percepisce bene la

devastazione che viene compiuta del suo tempo, delle sue risorse e

della sua qualità della vita.

Adempiere ad una quantità esage-

sere anche “carpite”, con la nostra

involontaria complicità, per: ricer-

che di mercato, sondaggi, exit poll,

ecc.

E nonostante tutto questo il comu-

ne cittadino deve attivarsi per repe-

rire un ulteriore specifico modulo,

per raccogliere le necessarie infor-

mazioni idonee alla sua corretta

compilazione e, infine, deve adope-

rarsi per consegnare quanto dovuto

a chi di competenza.

L’ennesimo confronto con la Pub-

blica Amministrazione dà lo spunto

anche per altre considerazioni.

All’encomiabile tentativo di conte-

nere e gestire con equità l’onere

conseguente i tagli ai trasferimenti

dallo Stato alle Regioni per la Sani-

tà, fa riscontro l’infelice soluzione

trovata. È facile intuire come andrà

a finire: tutto da rifare.

Accanto al fastidio, per l’ennesima

perdita di risorse, conseguente un

inutile passaggio burocratico carta-

ceo, mi indispone la … filosofia di

fondo, sia quella del Governo di

Roma, sia quella del governatorato

Emiliano Romagnolo.

La famiglia tradizionale, che tutti a

parole (e talvolta perfi-

(Segue a pag.8 )

(Segue a pag.1)

Page 2: Voltana On Line n.34-2011

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Art. 8 ? Libertà di licenziare e

finanziaria ...

Ma che c’azzecca ! ?

Non c’azzecca un c… !

traduzione

Perché inserire la possibilità

di licenziare in un decreto

finanziario ?

Non ha alcun senso !

stione personale, naturalmente. Per-

ché la tipologia di Nicla e Giampi

Tarantini, gente che "campa" nel

lusso senza aver mai battuto un

chiodo, è vastissima. Per capirlo

basta entrare in uno dei tanti locali

"trendy" di Milano frequentati dal

demi-monde dello spettacolo, da

escort (ammesso che vi sia ancora

una differenza) e da una fauna ma-

schile indefinibile, uomini di qua-

ranta e cinquant'anni che ricordano

nell'eleganza kitsch e nel gestire

certi magliari degli anni Cinquanta.

Dai tavoli senti discorsi di questo

tipo: "Domani sono a New York, poi

faccio un salto a Boston e prima di

rientrare mi fermo una settimana in

Thailandia". Se ti capita di parlare

con uno di questi e, dopo un po', gli

chiedi che lavoro fa le risposte sono

vaghissime. Non è un grande avvo-

cato, non è un primario, non è un

architetto di grido. Si muove vede

gente. Ma che mestiere faccia non si

sa anche se intuisci che non deve

essere molto diverso da quello de-

gli infiniti Tarantini, Lavitola, Bisi-

gnani che popolano questo Paese.

Ma la questione è più ampia. Da

quando esiste la democrazie non ha

fatto che allargare il divario fra ric-

chi e poveri. Un contadino dell'an-

cien régime era più vicino al suo

feudatario di quanto lo sia oggi il

cittadino comune a un personaggio

dello star-system. Non solo in termi-

ni di ricchezza ma, paradossalmen-

te, anche di status (in fondo feudata-

rio e contadino, abitando sullo stes-

so pezzo di terra, facevano, almeno

in una certa misura, vita comune).

Ancora negli anni Cinquanta un alto

dirigente Fiat guadagnava 15 volte

il suo operaio, oggi un grande

manager 400 volte. Un divario intol-

lerabile, osceno. C'è del marcio nel

regno di Danimarca. C'è del marcio

nella democrazia. Un sistema, come

ho scritto brutalmente in Sudditi,

"per metterlo nel c... alla gente, e

soprattutto alla povera gente, col

suo consenso". Abbattiamolo e rico-

minciamo da capo.

Massimo Fini

Fonte: www.ilfattoquotidiamo.it

L'altro giorno passeggiando sul

lungomare di Finale Ligure ho vi-

sto, seduta su una panchina, una

vecchia che sferruzzava. Non stava

facendo un golfino per il nipotino,

ma dei piccoli sacchetti in lana leg-

gera da appendere al collo e dove

infilare la patente, la carta di credi-

to, le chiavi della macchina, quelle

di casa, gli spiccioli e insomma tut-

te quelle cose che d'estate, in bra-

ghette e t-shirt, non sai dove mette-

re. Li vendeva a pochi euro. La vec-

chia signora non è una clochard.

Vedova, con due figlie adulte, vive

a Vercelli con una pensione mode-

stissima e in tarda primavera, d'e-

state e nei primi mesi d'autunno si

sposta sulla Riviera per arrotondare

le sue magre entrate. Non però in

luglio e agosto perché in piena sta-

gione il costo della stanza del mo-

desto albergo dove alloggia

(modesto ma decoroso, son andato

a dare un'occhiata) le rimangereb-

be tutto il magro guadagno.

Ho pensato a Nicla Tarantini, la

moglie di Giampi, quando dice,

piangendo, ai Pm di Napoli "E a-

desso senza quei soldi che ci dava

il Presidente come faremo a cam-

pare?" Alla signora non passa nem-

meno per la testa che si possa

"campare" lavorando. E al Pm che

le chiedeva come mai avendo rice-

vuto dal "Presidente", oltre ai 20

mila euro sborsati mensilmente, un

surplus di altri 20 mila per una va-

canza a Cortina, abbia sentito il bi-

sogno di bussare ulteriormente a

quattrini da Berlusconi reclamando-

ne ancora 5 mila, ha risposto:

"Siccome era la prima vacanza che

facevamo dopo tre anni, eravamo

in quattro e volevo far fare una bel-

la vacanza alle mie bambine".

Penso a Nicla Tarantini e sento

montare in me una collera pericolo-

sa. Vorrei prendere a sberle questa

impunita, raccontarle della vecchia

signora di Finale, ricordarle che 20

mila euro al netto sono lo stipendio

annuale di un impiegato o che i

suoi coetanei se la sfangano nei call

center a mille euro. Non è una que-

SUL LUNGOMARE DI FINALE LIGURE... di Massimo Fini no con enfasi) pro-

muovono, in realtà è ancora una vol-

ta “gabbata”.

Consideriamo dei casi possibili.

Ad esempio: quello di una famiglia

tradizionale, nella quale sia i genito-

ri sia i figli adolescenti lavorano.

Non importa se per libera scelta o

se per necessità. Come risultato: il loro reddito complessivo supera i

settantamila euro. Ai fini dei ticket

quella famiglia avrà lo stesso tratta-

mento della famiglia del professio-

nista nella quale risultano a carico

sia la moglie sia i figli, questi ultimi

dediti agli studi.

Un altro esempio: due nuclei fami-

liari: nel primo lei fa la signora per

scelta e non ci sono figli; mentre nel

secondo lei fa la casalinga perché

ha tre figli da accudire. Se i redditi

complessivi dei due nuclei sono u-

guali non ci saranno distinguo o a-

gevolazioni, per i ticket sanitari.

Invece, quando lui e lei convivono

(o non sono più coniugati), scattano

numerose agevolazioni.

Dunque, la famiglia formalmente

regolarizzata ha un trattamento peg-

giore delle convivenze.

Ad un sistema fiscale penoso e

ridicolo si affianca una politica dei

ticket sanitari approssimativa.

Nulla impedisce, però , a tutte le

persone di buona volontà e di buon

senso, di unire le loro forze, perché

le cose - finalmente - cambino.

(Segue da pag. 1)

info: [email protected]

Quei ticket per farmaci, visite ...

Page 3: Voltana On Line n.34-2011

Attenzione ! Sotto il Gran Sasso il

traffico è rallentato a causa … code

di neutrini .

«La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazio-

nale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di

fondamentale importanza. Rivolgo il mio plauso e le

mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperi-

mento storico. Sono profondamente grata a tutti i ri-

cercatori italiani che hanno contribuito a questo evento

che cambierà il volto della fisica moderna. Il supera-

mento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costru-

zione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran

Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento,

l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stima-

bile intorno ai 45 milioni di euro. Inoltre, oggi l'Italia

sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un con-

tributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che

stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta

giusta e lungimirante».

Così l’Ufficio Stampa del Ministro dell'Istruzione Maria Stella

Gelmini, il 23 settembre 2011. N.B. il grassetto è ns. ;-) !

Pagina 3 www.voltanaonline.it

Da lunedì 29 agosto 2011 in Emi-

lia Romagna sono stati introdotti i

nuovi ticket sanitari su: farmaci,

visite mediche ed esami specialisti-

ci.

Vengono confermate le attuali

esenzioni, pertanto non dovranno

pagare i nuovi ticket:

- i bambini fino a 6 anni e gli anzia-ni oltre i 65 anni con reddito fami-

liare lordo inferiore a euro

36.151,98 ;

- i titolari di pensione sociale o di

pensione minima con più di 60 anni

e i loro familiari se a carico purché

con reddito familiare complessivo

inferiore a euro 8.263,31 incremen-

tato fino a euro 11.362,05 se il co-

niuge è a carico e di ulteriori euro 516,46 per ogni figlio a carico ;

- i disoccupati con più di 16 anni

registrati ai Centri per l'Impiego, in

passato già occupati e i loro fami-

liari a carico quando il reddito fa-

miliare complessivo è inferiore a

euro 8.263,31 incrementato fino a

euro 11.362,05 se il coniuge è a

carico e di ulteriori euro 516,46 per

ogni figlio a carico ;

- i disoccupati dall'1/10/08 che percepiscono Cassa Integrazione,

Mobilità o sono in contratto di soli-

darietà ;

- le persone invalide o con malattie

croniche .

I nuovi ticket sono modulati su

fasce di reddito che ogni cittadino

non esente e con reddito comples-

sivo lordo familiare inferiore a euro

100.000,00, deve autocertificare compilando l'apposito modulo (un

modulo per ogni componente il

nucleo familiare).

Il nucleo familiare è composto dai

coniugi non separati legalmente e

dai familiari a carico.

Il reddito complessivo lordo è la

somma di tutti i redditi dei compo-

nenti il nucleo familiare, al lordo

degli oneri deducibili e del reddito

Tutti i PDF di Voltana On Line

sono disponibili nel sito

www.voltanaonline.it ,

nel sito

http://issuu.com/voltanaonline/docs

e anche su facebook come foto .

derivante dall'abitazione principale.

Il reddito è quello dell'anno 2010 e

che si evince da uno dei seguenti

modelli:

- CUD/2011 nella parte B al punto 1

(al quale aggiungere l'eventuale reddito da fabbricati)

- 730/2011 nel riepilogo alla voce

"Reddito complessivo" rigo 11

- UNICO/2011 nel quadro RN alla

voce "Reddito complessivo" rigo

RN1

Carta Geopolitica “Euro o Non Euro” da Limes 27 settembre 2011

I dati richiesti per la compilazione

del modulo sono pochi e semplici. È

sufficiente l’indicazione dei dati a-

nagrafici e la verifica del reddito

familiare complessivo lordo per

individuare la fascia di reddito. Tutti i componenti il nucleo fami-

liare devono presentare l'autocerti-

ficazione.

Per i familiari a carico minorenni

dovrà essere presentata da uno dei

due genitori.

Istruzioni per l’uso. I nuovi ticket sanitari.

Page 4: Voltana On Line n.34-2011

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IN LAVORAZIONE elencate. Dette leggi comprendono

non soltanto lo Statuto dei Lavora-

tori del 1970, il pacchetto Treu del

1997, la legge 30 del 2003 con il

successivo decreto attuativo

(emanati dalla stessa maggioranza

di governo), ma pure le centinaia

di disposizioni legislative introdot-

te dagli anni 60 in poi che si trova-

no citate in calce a ogni manuale di

diritto del lavoro (si veda ad esem-

pio quello del compianto Massimo

Roccella). Oltre che ignorare, ma

per il governo attuale son piccolez-

ze, gli articoli 3 e 39 della Costitu-

zione.

Di fronte a una simile mostruosità,

eventuali accordi tra i sindacati

confederali che si impegnassero a

rifiutare ogni deroga di quella par-

te dell'articolo 8 riguardante i li-

cenziamenti senza giusta causa del

comma 2 sarebbero evidentemen-

te scritti sull'acqua (a parte l'ameni-

tà di sottoscrivere di corsa una de-

roga a un decreto millederoghe).

Per un verso perché rappezzare il

vulnus dell'articolo 18 dello Statuto

sarebbe certamente utile; ma al

prezzo di accettare il gravissimo

stravolgimento di tutte le regole

concernenti l'organizzazione del

lavoro e della produzione che il

decreto pretende di introdurre. Per

un altro verso, l'ambiguo comma 1

spalanca palesemente la porta a

ogni genere di degrado dell'attività

dei sindacati: dalla contrattazione

sindacale al ribasso (nota fattispe-

cie del diritto del lavoro), alla for-

mazione di mille sigle locali, alla

concreta possibilità che anche rap-

presentanze sindacali delle mag-

giori confederazioni cedano sul

piano locale a pressioni, lusinghe,

o calcoli di convenienza. A som-

messo avviso di chi scrive, l'artico-

lo 8 del decreto sulla manovra eco-

nomica non è in alcun modo emen-

dabile o assoggettabile a pattuizio-

ni. Se non si vuole far fare un salto

indietro di mezzo secolo alla nostra

civiltà del lavoro, va semplicemen-

te cancellato.

Articolo di Luciano Gallino

pubblicato il 15/09/2011 su la Repubblica

La minaccia dell’articolo 8 di Luciano Gallino, la Repubblica, 15/09/2011

I commenti all'articolo 8 del decre-

to sulla manovra finanziaria hanno

insistito per lo più sul rischio che

esso faciliti i licenziamenti, renden-

do di fatto inefficace l'articolo 18

dello Statuto dei Lavoratori allorché

si realizzino "specifiche intese" tra

sindacati e azienda. È stato sicura-

mente utile richiamare l'attenzione

prima di tutto su tale rischio, di im-

portanza cruciale per i lavoratori.

Tuttavia un'attenzione non minore

dovrebbe essere rivolta ad altre

parti dell'articolo 8 che lasciano in-

travvedere un grave peggioramen-

to delle condizioni di lavoro di chi-

unque abbia o voglia avere un'occu-

pazione alle dipendenze di un'azien-

da.

Vediamo dunque che cosa potreb-

be succedere ad un lavoratore (o

lavoratrice) che già è occupato in

un'azienda, oppure stia trattando la

propria assunzione, laddove asso-

ciazioni dei lavoratori rappresenta-

tive sul piano nazionale o territoria-

le abbiano sottoscritto con quell'a-

zienda le "specifiche intese" previ-

ste dall'articolo 8. Sappia in primo

luogo l'interessato che – se ci sono

state delle intese in merito – ogni

suo movimento sul lavoro sarà con-

trollato istante per istante da un im-

pianto audiovisivo. L'articolo 4 dello

Statuto dei lavoratori lo vieterebbe,

ma l'articolo 8 del decreto permette

di derogarvi. Gradirebbe forse,

quel lavoratore, un orario intorno

alle 40 ore? Se lo tolga dalla testa. In

forza di un'altra "specifica intesa",

entro quell'azienda l'orario normale

è di 60 ore, il limite massimo posto

da una direttiva della Commissione

europea, limite che per particolari

mansioni può salire a 65; però, in

forza della stessa intesa, può in

qualche mese scendere a 20. Vor-

rebbe essere classificato come ope-

raio specializzato, come lo è da tanti

anni? Gli viene fatta presente un'al-

tra intesa, stando alla quale quell'a-

zienda può attribuire a uno specia-

lizzato la qualifica di operaio generi-

co: prendere o lasciare. Può anche

accadergli, dopo qualche tempo,

che l'azienda gli proponga di con-

vertire il contratto di lavoro a tem-

po indeterminato in un contratto da

collaboratore a progetto rinnovabi-

le, se garba all'azienda, di tre mesi

in tre mesi. Un contratto grazie al

quale si ritroverebbe a lavorare

nella veste di un autonomo - tali

essendo i collaboratori a progetto -

che deve effettuare la sua presta-

zione con tutti i vincoli del lavorato-

re subordinato, a partire dall'orario

e dai controlli audiovisivi, ma senza

fruire dei benefici che questi han-

no, tipo avere per contratto le ferie

retribuite.

Le situazioni lavorative sopra indi-

cate non sono illazioni gratuite. Se

le parole del decreto hanno un sen-

so, sono tutte situazioni rese mate-

rialmente e immediatamente possi-

bili, nel caso in cui l'articolo 8 di-

venti legge, dai punti che vanno da

a) (concernente gli audiovisivi) fino

ad e) (riguardanti le modalità del

rapporto di lavoro, comprese le

collaborazioni) del comma 2

dell'articolo in questione. Con un

minimo impegno se ne possono

individuare innumerevoli altre;

quale, per dire, un'organizzazione

del lavoro che abolisca del tutto le

pause sulle catene di produzione, o

introduca operazioni di dieci secon-

di da ripetere seicento volte l'ora.

La giungla di situazioni lavorative

in cui qualsiasi lavoratore o lavora-

trice potrebbe trovarsi sommerso è

resa possibile dal comma 2-bis (o 3

che sia, nell'ultima versione). Tale

comma costituisce un mostro giuri-

dico quale la Repubblica italiana

non aveva mai visto concepire dai

suoi legislatori. Infatti esso permet-

te nientemeno che di derogare, ove

si siano stipulate le suddette intese

tra associazioni dei lavoratori o le

loro rappresentanze sindacali ope-

ranti in azienda, dalle disposizioni

di legge che disciplinano le mate-

rie richiamate dal comma 2. Non

qualcuna: tutte. Al riguardo la for-

mulazione dell'articolo 8 non lascia

dubbi: esso mira a stabilire per leg-

ge che è realmente possibile dero-

gare da tutte le leggi che hanno

finora disciplinato le materie sopra

Page 5: Voltana On Line n.34-2011

Pagina 5 www.voltanaonline.it

“Vi siete mai chiesti da dove vie-

ne la vostra scheda grafica? È pro-

babile che sia fatta in Cina, in una

fabbrica come quella di PCPartner,

azienda che possiede Zotac e si

occupa appunto di produrre le

schede. Abbiamo visitato lo stabili-

mento di Dongguan, poco dopo

l'ultima edizione del Computex. Ecco che cosa abbiamo visto.”

Se a qualche lettore interessa può

proseguire la lettura visitando il sito

www.tomshw.it/cont/articolo/co

me-nascono-le-schede-grafiche-

visita-alla-fabbrica-di-

zotac/33308/1.html

Chi, invece, non trova interessanti

gli aspetti tecnologici, troverà inte-

ressante il pezzo finale dell’articolo:

“Ecco come appare il campus

PCPartner. L'impianto conta circa

6.000 lavoratori, la maggior par-

te dei quali vivono nel campus

(senza le loro famiglie) in appar-

tamenti come quelli che vedete

sullo sfondo. Ci sono tre turni, o-gnuno di otto ore e il salario nor-

male medio arriva a circa 2000

RMB , ovvero circa 309 dollari. La

maggior parte lavoratori effetti-

vamente chiede di lavorare 10 ore

in modo da avere gli straordinari

e guadagnare un po' di più per

sostenere la loro famiglia. Ci han-no detto che se PCPartner non li la-

sciasse fare gli straordinari, la mag-gior parte sarebbe effettivamente

andata a cercarsi un altro impiego.

Qui sono le persone a chiedere una

settimana di lavoro da 50 e più

ore.”

Queste le mie considerazioni con-

Visita alla fabbrica di Zotac. Considerazioni...

clusive: i cinesi, più di altri popoli, si

realizzano nel lavoro; inoltre, i cinesi

lavorano di più (sia come intensità,

che come quantità); infine, il costo

della manodopera cinese è, con le

parità dei cambi vigente, sensibil-

mente inferiore.

Un’ovvia domanda retorica: in una

economia di mercato, aperta ad una

concorrenza globale e priva di rego-

le, chi risulterà vincitore ?

Mario Paganini

Marco Milanese, il braccio destro di Tremonti... 22 settembre 2011 - Con 312 voti a favore la Camera respinge la richiesta di arresto per il deputato Pdl Marco Milanese.

La maggioranza garantisce l’impunità ! Eppure Bossi ed i suoi della Lega continuano ancora a raccontare in

giro che vogliono far lavorare i giudici e farla pagare a chi sbaglia, mandandolo in galera !

Lo sappiamo, lo sappiamo... non per niente i Parlamentari - così come i migliori attori - sono ben pagati. E tra

loro, evidentemente, ci debbono essere degli attori bravissimi, che sanno recitare con credibilità e con verosi-

miglianza.

Oppure dobbiamo concludere che il quoziente intellettivo e la memoria di molti connazionali devono lasciare

alquanto a desiderare !

Page 6: Voltana On Line n.34-2011

Il boss agrigentino Alberto Proven-

zano aveva i due numeri di telefono

di Saverio Romano dietro un bigliet-

to di "Pronto pizza - servizio a domi-

cilio" il 2 agosto 2002 giorno dell'ar-

resto. E l'avvocato Saverio Romano

era alla Camera dei deputati già da

un anno. Ai Magistrati che lo convo-

carono disse che Provenzano l'ave-

va conosciuto all'università, nel

1984, quando entrambi studiavano

Giurisprudenza: "Poi, non l'ho più

visto", precisò. Ma allora perché un

capomafia (fino al 2002 un perfetto

insospettabile) conservava nel por-

tafoglio i numeri di cellulare e di

Pagina 6 www.voltanaonline.it

di Massimo Gramellini

tro il pagamento di tangenti, finan-

ziamenti per lavori di vario gene-

re". Il quarto accusatore dell'attuale

Ministro dell'Agricoltura è France-

sco Campanella: il responsabile

nazionale dei giovani Udeur che

finì per proteggere la latitanza di

Provenzano è stato il più dettaglia-

to. Ha parlato di un pranzo a Roma,

in cui Romano avrebbe detto:

"Francesco mi voterà, siamo della

stessa famiglia". La famiglia di Vil-

labate, guidata da Nino Mandalà.

"Fu proprio Mandalà - ha aggiunto

Campanella - a volere la candida-

tura di Giuseppe Acanto alle regio-

nali del 2001, nella lista del Bianco-

fiore. Romano lo sapeva e accettò".

Roma, ladrona ! La LEGA impara subito e … spartisce ! Fonte http://notizie.virgilio.it

Il Carroccio ha fatto marcia in-

dietro sia sul ripristino del taglio

alle indennità parlamentari sia

sulla super tassa per i calciatori.

La Lega non ha segnalato i propri

emendamenti per la discussione per evitare che venissero messi al voto

e approvati con il sì delle opposizio-

ni. La situazione ha sollevato l'ironia

di Massimo Vannucci (Pd), il quale

ha affermato di volerli sottoscrivere

e votarli, ma è stato subito stoppato

dal Presidente della Commissione

oltreché leghista, Giancarlo Gior-

getti, il quale ha detto che si metto-

no ai voti solo gli emendamenti

"richiesti", ossia segnalati dai grup-

pi parlamentari.

"La Lega - ha schernito Vannucci -

ha presentato degli emendamenti

su cui c'è una grande convergen-

za", come quelli che abbassano da

300mila euro a 150mila euro la so-

glia oltre cui scatta il contributo di

solidarietà da parte dei privati e

quelli che innalzano il contributo del

3% al 6% per i calciatori con un rin-

caro di un ulteriore 5% per ogni

giornata di sciopero dei giocatori,

"faccio i complimenti alla Lega e vorrei sottoscriverli. Sono proposte

che non sono state ritirate e quindi

vorrei votarle". Ma l'ineffabile Gior-

getti, senza scomporsi, ha concluso:

"se vuole li può firmare e ripresen-

tare per l'Aula".

fica-mercato. La chiacchiera sessi-

sta di questa classe dirigente, di

questa subcultura da trogloditi, di

questo vecchietto al Governo è

sempre più squallida. Che cosa

aspettiamo a metterli per sempre a tacere? Donne, muoviamoci subito!

Ogni giorno siamo un po’ più stan-

che …

articolo di Lidia Ravera

fonte: Il Fatto Quotidiano - 18/09/2011

Il compratore e il venditore di donne di Lidia Ravera LUI LE VUOLE GIOVANISSIME. L’altro propone una ventinovenne. È

un po’ vecchietta, dice lui. L’altro

dice: per me finché sono nei venti

vanno bene. Lui dice: sì, ma sono

meglio quelle di ventuno. Lui ha 74

anni. L’altro 36. Lui compra donne,

l’altro le vende. Lui ne vuole tante.

Ne ha undici fuori dalla porta, si vanta di averne “soddisfatte” otto.

L’altro si congratula e aumenta le

dosi. Si ripromette di affittare “un

caravan”. Le donne sono “urgenti”,

come i bisogni corporali. Vanno

cambiate spesso, come le lenzuola.

Le minorenni sono le “voglie” di un

malato, come le ciliegie in gennaio.

Certe volte costano troppo. Ma uno

sfizio è uno sfizio. Anche se sono già donnine navigate, può capitare

che le accompagni papà, a farsi

fottere. Solerte, orgoglioso. Le fi-

glie mignotte sono una sicurezza:

saranno famose. Tutte le altre faran-

no la fame. Ogni giorno una nuova

tessera si aggiunge al puzzle del

studio di un avvocato-deputato?

Con questa domanda inizia l'atto

d'accusa del gip di Palermo Giulia-

no Castiglia, che nel luglio scorso

ha riaperto il caso Romano e ha or-

dinato alla Procura l'imputazione

coatta, per il reato di concorso e-

sterno in associazione mafiosa.

In 107 pagine, il gip di Palermo sot-

tolinea altri sei "elementi idonei a

sostenere l'accusa in giudizio" per il

neo Ministro dell'Agricoltura. Si fon-

dano innanzitutto sulle dichiarazioni

di quattro pentiti. Nino Giuffrè, del

clan di Bernardo Provenzano, ha

sostenuto che di Romano "si sentiva

parlare" quando era presidente

dell'Ircac, l'istituto regionale per il

credito alla cooperazione. Angelo

Siino, del clan di Totò Riina, ha di-

chiarato che nel 1991 Romano gli

portò a casa Totò Cuffaro, candidato

all'assemblea regionale. Salvatore

Lanzalaco, anche lui come Siino ha

aggiunto che Romano e Cuffaro

"procuravano agli imprenditori, die-

Quel biglietto in tasca al boss che accusa il Ministro Romano

NOI GIÀ

SAPPIAMO

COME

VOTERÀ

LA LEGA.

E TU ?

Page 7: Voltana On Line n.34-2011

Pagina 7 www.voltanaonline.it

«Bon anni, dopo 35 anni mi vergo-

gno di essere iscritto alla Cisl». Que-

sto uno dei cartelli esposti durante il

corteo della Cgil contro la manovra

economica. Ad imbracciarlo un pen-

sionato di Frosinone, Elio Quattro-

ciocchi, che spiega: «sentire Bonanni

dirsi d'accordo con i licenziamenti e

appoggiare il governo mi ha deluso

profondamente ed oggi, dopo 35

anni, mi vergogno di essere iscritto

alla Cisl.»

Quattrociocchi mostra le tessere

del sindacato e racconta: «sono i-

scritto alla Cisl dal '77. Sono stato

RSU per nove anni e ho lavorato

come operaio alla Smia Fibre di

Castellaccio, in provincia di Frosi-

none. Oggi non mi riconosco più in

questo sindacato e per questo sto

partecipando alla manifestazione

della Cgil contro una manovra che

reputo ingiusta e lesiva dei diritti

dei lavoratori. Strappare la tessera

della Cisl? Non so ancora che fare,

ci sto pensando. Per ora sono solo

deluso.»

Pubblicata da

Informare ControInformando News

il giorno martedì 6/09/2011 alle ore 15.27

SCIOPERO CGIL: ROMA; PENSIONATO CISL, OGGI MI VERGOGNO LE CINQUE REGOLE DA

RICORDARE NELLA VITA

Quando finisce un'era chi vi è dentro può ritenere di essere alla

fine dei tempi e rifiutare l'evento op-

pure guardare oltre. È evidente che

il modello capitalista basato sul pro-

fitto senza limiti, sulla crescita e sul

consumo del pianeta è fallito da tem-

po, anche se i governi non lo voglio-

no riconoscere. La guerra del petro-

lio, iniziata almeno con la prima in-vasione dell'Iraq di Bush padre e

proseguita fino ad oggi con l'occupa-

zione dell'Afghanistan e l'aggressio-

ne alla Libia, è solo il più evidente

dei sintomi della nostra autodistru-

zione. Il modello basato sulla mobili-

tà individuale e sui trasporti mondia-

li delle merci, le pere cilene in Gran

Bretagna o i pomodori cinesi in Italia non ha alcuna motivazione logica, né

economica. Nessuno si ferma per

chiedersi: "Ha senso la crescita? E

cosa significa esattamente?". La cre-

scita è un nuovo tabù, un moloch moderno adorato come un tempo

Giove o Apollo, con i suoi moderni

sacerdoti: il FMI, il WTO, la BCE e i

suoi templi: i palazzi delle Borse, le

maestose sedi delle banche (le nuo-

ve chiese) nei centri delle città. Sia-mo così permeati dal mito della cre-

scita che lo diamo per scontato, per

ineluttabile e lo viviamo come atto di

fede.

Quando però lo specchio si rompe

e la verità non si può più rimandare, allora, come scrive Slavoj Žižek, flio-

sofo e psicanalista sloveno, nel suo

libro "Vivere alla fine dei tempi" vi è

l'elaborazione del lutto che avvie-

ne in cinque fasi. Per spiegarlo associa la consapevolezza del crol-

lo del nostro modello economico e

sociale alla scoperta di una malat-

tia terminale. Il primo stadio è il rifiuto: non esiste la crisi e neppure

il buco nell'ozono, i ghiacciai si

sono sempre ritirati ciclicamente,

il surriscaldamento del pianeta è

un'invenzione dei media, le auto-

mobili sono necessarie per lo svi-

luppo della civiltà, il PIL è l'alfa e l'omega delle nazioni. Il secondo

passo è la collera: i movimenti no

global sono i nuovi barbari alle frontiere, chi non consuma è un

pessimista e chi consuma invece

un patriota, i governi e le multina-

zionali che vedono franare le basi

del loro potere pensano "Non può

succedere, non a me"(*). Il malato

cerca quindi di venire a patti per

rimandare il triste evento della sua

dipartita: nuove manovre economi-

che, rientro del debito pubblico, tagli ai servizi sociali, aumento di

ogni tipo di tassazione, scomparsa

delle pensioni. Cobaltoterapia

economica. Viene quindi la fase della depressione nella quale per

chi è al potere tutto è lecito, com-

portamenti da basso impero, alle-

anze con i poteri criminali, corru-

zione dilagante, nuove guerre.

Pensa a godersi la vita che gli ri-mane. Après moi, le déluge. L'ulti-

mo stadio è l'accettazione in cui il

potere si rassegna, si rinchiude in

un bunker e aspetta la fine. Il mon-

do, in generale, si trova tra la prima

e la seconda fase, tra il rifiuto e la

collera. In Italia ci siamo portati a-

vanti e stiamo transitando dalla ter-

za alla quarta fase, tra il venire a patti con la realtà e la depressione.

Tra poco ci sarà l'assalto al bun-

ker.

dal sito www.beppegrillo.it

(*) citazione da Slavoj Žižek

Il bunker articolo tratto dal sito di Beppe Grillo

- 1. I soldi non possono comprare la

felicità, ma è più confortevole pian-

gere su una Maserati che su una

bicicletta.

- 2. Perdona il tuo nemico, ma ricor-

dati il nome di quel bastardo.

- 3. Aiuta qualcuno quando è nei

guai, e lui si ricorderà di te quando

sarà nei guai di nuovo.

- 4. Molte persone sono vive perché

è illegale sparargli.

- 5. L'alcool non risolve i problemi,

ma, comunque, non li risolve nean-

che il latte.

Non pagare il debito! Un anno fa la Grecia era in rosso

per 110 miliardi di euro.

L’hanno “salvata”.

Adesso il debito è salito a 340

miliardi.

Non so se la ri-salveranno, ma, in

tal caso (e non è una battuta di spiri-

to, perché la Finlandia proprio que-

sto ha chiesto) dovrà dare in pegno

il Partenone.

A riprova che i “ nove banchieri”

di Wall Street amano molto le colle-

zioni private. Non so dove lo mette-

ranno, il Partenone, ma troveranno

un posto, magari vicino a San Diego,

California.

Il problema è che adesso tocca a

noi. Chiederanno in pegno il Colos-seo, o la Galleria degli Uffizi. E non

basterà, perché il nostro debito pa-

re sia superiore ai 1.900 miliardi di

euro.

così Giulietto Chiesa in ilfattoquotidiano

Page 8: Voltana On Line n.34-2011

IL FLUSSO DI LAVORO, DALL'ACQUISIZIONE ALLA STAMPA:

La gestualità come mezzo di espressione: comunicare con il corpo.

Riprese fotografiche di ritratto con Mirco Villa

ore 10 - 11 *, ore 12 - 13, ore 14.30 - 15.30, ore 16 - 17 *

SALA CONFERENZE:

Software per la post-produzione, con Alessio Villa

ore 12 - 13 Maschere e fusioni con Photoshop

ore 14.30 - 15.30 Acquisizione diretta da Lightroom: scattare tramite computer

ore 17 - 18 Funzioni avanzate di Photoshop

SALA TRAVI:

ore 10 - 11 Lighting Setup con Stefano Natrella, Aproma

ore 11 - 13 La luce nello still life con Jessica Morelli, Intraprese Fotografiche

ore 13 - 14 Mirror, more or less? con Gerardo Bonomo, direttore marketing di “Editrice Progresso”

ore 14 - 16 L'azione della luce sulle diverse sostanze sensibili. Riprese e processi di stampa alternativi

(carta salata, dagherrotipi ecc.) * con Silvano Bonaguri, esperto in fotografia delle origini

ore 16 - 18 L'uso del GPS in fotografia. Elaboriamo e archiviamo in sicurezza con Guido Fiorini, Kronos

AREA CAMINO:

Lettura portfolio ore 11 - 12 e 15 - 16 a cura di Gerardo Bonomo

MOSTRE FOTOGRAFICHE: *

ore 9.00 Apertura mostre fotografiche

Emozioni in bianco e nero. Collettiva di matrimonio a cura di Civitella Fotografia

Islanda: aria, acqua, terra, fuoco di Mirco Villa

Volontario, l'anima del Centro Sociale Ca' Vecchia di Mirco Villa

* Consigliato anche a bambini e ragazzi.

SPAZI ESPOSITIVI:

Nikon

Aproma

Epson

Esposizione e presentazione di materiali fotografici, con dimostrazioni pratiche.

Il “Voltana Photo Event” si propone come momento di promozio-

ne della fotografia a tutto campo, affrontando argomenti culturali,

tecnici, tecnologici. L'evento si rivolge a partecipanti appartenenti

a qualunque fascia di età e con un eterogeneo grado di prepara-

zione in campo fotografico, dall'amatore al professionista, acco-

munati dall'interesse per questa forma di espressione, che può

essere definita a buon diritto un'arte.

Il programma prevede sessioni fotografiche sotto la guida di un

fotografo qualificato QIP che, con la collaborazione di professioni-

sti e di aziende leader del settore, mostrerà come utilizzare al me-

glio attrezzature e illuminazione per catturare un'immagine effica-

ce e di impatto. I partecipanti potranno realizzare personalmente i

loro scatti. Sarà possibile seguire il flusso di lavoro delle immagini

nelle fasi successive di post-produzione, attraverso una proiezione

a grande schermo.

In parallelo saranno presenti esponenti di rilievo dell'editoria

specialistica e del mondo accademico che terranno interventi di

elevato livello sull'importante ruolo della fotografia nel panorama

culturale odierno e sul futuro delle nuove tecnologie applicate al

settore.

Il tutto nella cornice del Centro Ca' Vecchia che, con il grande

parco e le sale interne, offre una struttura completamente fruibile

per lo svolgimento delle diverse attività.

Da sottolineare l'elevato livello qualitativo dell'evento, che costi-

tuisce un importante elemento di richiamo.

La partecipare al VPE VOLTANA PHOTO EVENT

è gratuita.

Per informazioni visita il sito

www.cliccailweb.it/voltanaphotoevent

La registrazione è obbligatoria e può essere effet-

tuata on-line oppure all’ingresso.

Per tutti i Corsi Pro è necessaria la prenotazione,

da segnalare al momento della registrazione (max.

60 partecipanti).

(Segue da pag. 1 )