Upload
truongkien
View
215
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
2
OSCAR DI MONTIGNY
Esperto di Innovative Marketing, Comunicazione relazionale e Corporate education, è ideatore e divulgatore dei principi dell’”Economia 0.0” in cui coniuga business e management con filosofia, arte e scienza. Keynote speaker appassionato e di forte impatto motivazionale è stato invitato a partecipare a molti forum e manifestazioni sia nazionali che internazionali. Il suo obiettivo è contribuire ad aiutare le giovani generazioni, ma non solo, ad essere in grado di affrontare le imminenti sfide del futuro.
Direttore Marketing, Comunicazione e Innovazione di Banca MediolanumIdeatore e Fondatore di MCU - Mediolanum Corporate UniversityAmministratore Delegato di Mediolanum Comunicazione
Dopo esperienze di marketing in vari gruppi
internazionali, Oscar Di Montigny è oggi CMO di
Banca Mediolanum; il suo carattere distintivo come
manager è sicuramente quello di scoprire, condividere
e responsabilizzare.
Nel 2009 ha ideato e lanciato Mediolanum Corporate
University (MCU) che nel 2013 si è aggiudicata il
secondo posto al mondo ai prestigiosi “Corporate
Universities Awards” .
A settembre 2014, la Corporate University si è anche
classificata prima al Positive Business Training
Award; prestigioso premio conferito dalla Scuola di
Palo Alto (Milano).
Nell’ambito delle attività di MCU, propone e crea con
gli stessi valori Centodieci, un progetto di Mediolanum
Corporate University, ente di formazione che Banca
Mediolanum ha voluto per promuovere un approccio
pragmatico e costruttivo alla conoscenza, alla vita
personale e alla società.
Centodieci lega insieme centinaia di eventi che si
tengono sull’intero territorio e uno spazio online di
cultura del pensiero e del confronto, un laboratorio
di riflessione multidisciplinare aperto a tutti, convinti
che oggi più che mai la cultura sia condivisione.
FUTUROVIAGGIO NEL
DIARIO FOTOGRAFICO DAL MONDO DELL’INNOVAZIONE
Marketing and Innovation
3
“Epoca di cambiamenti o cambiamento d’epoca?
L’emergere veloce dei primi segnali di una neo-nascente
Sharing Economy non deve trarci in inganno: lo shift
culturale non avverrà se andremo nella direzione
sbagliata”.
Questa indagine ha portato alla definizione dei principi
base del concetto di “Economia 0.0”
«Siamo entrati nell’Epoca delle Relazioni e la
convergenza digitale tra tecnologia e relazioni
Oscar di Montigny è autore del blog “Riflessioni per il
terzo millennio”, in cui indaga e analizza come i mega-
trend del futuro determineranno nuovi scenari sociali
e di mercato.
Nell’ottobre del 2014 è stato uno dei 12 keynote speakers
al World Business Forum di Milano. L’evento business
più importante in Europa intitolato (per questa
edizione) “Provocatori”, ha visto fra gli altri speaker
anche: Steve Wozniak, Oliver Stone, Chris Gardner,
Jacques Attali, Felix Baumgartner, Simon Sinek,
Marcus Buckingham.
- Video dello speech al World Business Forum
- Altri momenti della giornata
Nel 2015 sarà uno degli speakers del World Business
Forum che si terrà a Madrid, intitolato “I’m Story
Maker”.
Invitato nel settembre del 2014 dal Prof. Philip Kotler
(massimo esponente a livello mondiale del Marketing
moderno) alla terza edizione del World Marketing
Summit a Tokyo, è stato uno dei due soli relatori
europei presenti all’evento.
Il World Marketing Summit è un meeting
internazionale che si prefigge di confrontarsi sul futuro
umane sta portando con sé i geni di una dirompente
innovazione; bisognerà re-inventarsi per re-inventare,
divenendo parte attiva nella determinazione di un
nuovo sistema economico e sociale.
La sfida per le aziende è così diventata soprattutto
‘culturale’: vinceranno quelle che sapranno anticipare
i nuovi mega-trend tecnologici, sociali e di mercato e
che sapranno ripensarsi come un eco-sistema fondato
sulla condivisione di un Sistema di Valori».
Inoltre collabora anche come “columnist” a numerosi
progetti editoriali fra i quali si segnala: il settimanale
Panorama, il digital project EconomyUp e Radio 24,
tutti consultabili sul suo sito alla sezione Dicono di Me.
del marketing e di creare nuovi approcci per risolvere
i temi più pressanti del mondo attraverso l’efficace ed
efficiente strumento del marketing. Il tema del terzo
World Marketing Summit è stato: “Creare un mondo
migliore attraverso il Marketing”.
- Alcuni momenti della giornata
Nel giugno 2014 è stato relatore, insieme a Jacques
Attali, al LH Forum - Movimento per una Economia
Positiva, un network internazionale di persone che
mettono l’interesse delle generazioni future al centro
del loro pensare e del loro agire; CEO e CMO di grandi
aziende, imprenditori, artisti, tutti accomunati dal
desiderio di implementare nuovi modelli, in campo
economico ma anche in altri settori della società,
che tengano conto degli interessi delle generazioni a
venire.
- Video dello speech della giornata intermezzato
da alcune riflessioni fatte insieme a Jacques Attali,
Letizia Moratti e Renzo Rosso
Economia 0.0 Ritorno al centro
Web e Collaborazioni
Alcune partecipazioni come Keynote Speaker
4
Ebook pubblicato nel Maggio 2015 - Copyright © 2015 Banca Mediolanum S.p.A.
CENTODIECICentodieci, un progetto di Mediolanum Corporate University, lega insieme centinaia di eventi che si tengono sul territorio e un magazine online di cultura del pensiero e del confronto, un laboratorio di riflessione multidisciplinare aperto a tutti, perché siamo convinti che oggi più che mai la cultura sia condivisione.Su Centodieci.it trovate ogni giorno, nelle categorie Ispirazione, Innovazione, Formazione, Tecnologia e Creatività, idee e strumenti per innovare con lode.
TEDxRoma, considerato fra i quindici TEDx più
importanti al Mondo, dove è stato invitato come
Speaker in insieme a Vinton Cerf (inventore del
protocollo di internet) e tanti altri ospiti di rilievo.
- Video integrale TEDxRoma
Digital Capri X Italia, evento di rilevanza nazionale nel
quale i protagonisti della filiera digitale, le istituzioni e
la finanza hanno dibattuto sulla capacità di sviluppare
valore economico e culturale in Italia, attraverso
l’innovazione digitale.
- Video integrale Digital Capri X Italia
Ha recentemente tenuto lectio magistralis nei più
importanti atenei italiani, ai Club Alumnia di London
Business School (sezione Italia), Politecnico di Milano e
Università Bocconi, presso Confindustria e le maggiori
Associazioni di categoria, e in alcune delle aziende
italiane di maggior prestigio.
Altre recenti partecipazioni
Inoltre
5
Picasso diceva: “I geni copiano”.
Leonardo da Vinci sedeva e osservava per ore le piccole e grandi manifestazioni della natura
come i vortici d’acqua nei ruscelli, il movimento delle nuvole nel cielo, il movimento delle
piante accarezzate dal vento, poi traslava queste osservazioni e inventava meccanismi
complessi che ancora oggi sono alla base del funzionamento di molte di quelle macchine
che ci facilitano la vita di tutti i giorni, o ci concedono di fare esperienze altrimenti
impossibili perché contro la natura di noi umani o contro la fisica che governa questo
pianeta.
Ispirato da modelli di eccellenza quali Leonardo e Picasso, con spirito indagatore, e con
grande curiosità e umiltà, sono andato negli Stati Uniti, a San Francisco, nella Silicon
Valley e alla Singularity University, per un viaggio personale e professionale alla scoperta
del futuro.
Una delle speranze con cui sono partito era quella di poter rientrare in Italia più ricco di
stimoli e suggestioni, e più povero di convinzioni. È andata così e per questo motivo ho
voluto condividere la mia esperienza, non perché io sia diverso dagli altri, ma perché certe
possibilità vanno messe a disposizione di tutti coloro che hanno interesse a conoscere il
futuro.
Così nasce questo ebook, anzi photobook, una lunga serie di fotografie per raccontare
un viaggio che ci porta ben oltre quello che ho visto io con i miei occhi, e che con questo
LA MIA ESPERIENZA NEL FUTURO
6
diario fotografico provo a condividere con voi. Questa lunga serie di fotografie ci
porta in un futuro che cambia nello stesso istante in cui lo si pensa, che è frutto di una
disruptive innovation senza soluzione di continuità, che è immaginazione e percezione,
tatto e volatilità, cambiamento e miglioramento. Questo diario di viaggio racconta la mia
esperienza diretta in Silicon Valley. Sono stato in Singularity University, un’organizzazione
che offre a manager d’azienda e imprenditori strumenti per predire e valutare quali nuove
tecnologie trasformeranno le loro industrie, carriere e vite. Qui ho indagato come la
tecnologia esponenziale può essere utilizzata per creare le condizioni migliori per le nostre
vite e i nostri Paesi, perché la vita che stiamo vivendo sarà dieci volte diversa da quella
vissuta dai nostri genitori. Questo perché la soluzione di qualsiasi problema non è oggi
possibile con logiche lineari, occorre puntare su logiche esponenziali, capaci di introdurre
un insieme di funzionalità completamente nuove, spesso lontane da quelle richieste e
valutate dal mercato esistente. Innovazioni di questo tipo portano a una ridefinizione del
prodotto, servizio o modello di business nella direzione di una maggior semplificazione e
democratizzazione dell’innovazione, in termini di aumento dell’accessibilità e riduzione
del costo.
Questo significa che serve, e questa è la sfida più grande, uno shift culturale profondo,
che sia il solco tra ciò che sarà e ciò che è stato. Con un valore imprescindibile: il futuro
appartiene all’economia del giusto profitto. Fare del bene rende felici. E per fare davvero
innovazione, è necessario essere felici.
- Oscar di Montigny
7
Inizia così il mio viaggio verso il futuro. Leggendo Topolino (ma anche Buddha) che insegna a diventare Toporeporter e Paperino alle prese con Twitter.Una carta d’imbarco, dell’ottimo melograno e la testa concentrata sul mondo che dobbiamo costruire insieme.
TOPOREPORTER
8
Il Golden Gate, le colline ripide, le belle case vittoriane a Haight-Ashbury, la storia del movimento hippie. San Francisco è da sempre nei nostri occhi, è un pezzo di anima di quella California sognata in un romanzo o al cinema. È ancora così, una città intrisa di tutto il suo fascino. Eppure, oltre il Bay Bridge, verso Sud, c’è molto di più. C’è quella che tutti chiamiamo Silicon Valley, un altro pezzo di anima racchiuso dentro la tecnologia che usiamo ogno giorno. Dentro un tablet, uno smatphone, un computer, un sistema operativo, una app, un software che organizza la nostra vita lavorativa o social. In questa enclave dell’high-tech ho incontrato soprattutto le persone che ogni giorno studiano, progettano, sviluppano il futuro che arriverà nelle nostre mani. Qui 60 anni fa si producevano microchip. Qui molti anni prima Bill Hewlett e David Packard, in un garage di Palo Alto, mossero i primi passi di quella che sarebbe diventata una delle maggiori aziende di personal computer: la HP. Qui i due Steve, Wozniak e Jobs, diedero vita alla Apple. In questa lingua d’America dove lavorano anche cinquemila italiani si respira una cultura che non ha paura del rischio d’impresa. Funziona così da quando il silicio impiegato nei semiconduttori ha dato il nome a questa valle, anche se oggi meriterebbe di essere chiamata Future Valley.
SILICON FUTURE
9
«L’evoluzione della scienza e della tecnologia non e un processo lineare, ma esponenziale»
Ray KurzweilInventore e informatico statunitense
10
Più che un’estensione territoriale, la Silicon Valley è uno spazio mentale. Quando pensi a un brand dell’information technology è probabile che il suo quartier generale sia nella Bay Area. Un passaggio spesso successivo alla data di fondazione: Facebook, che oggi ha il suo headquarter a Menlo Park, è nata a Harvard, nel Massachusetts. Da qui, spostandomi di qualche chilometro, sono arrivato a Palo Alto, alla porta d’entrata di HP e Tesla Motors, azienda che coniuga tecnologia ed energia producendo auto elettriche.Un dribbling dietro l’altro facendo tappa obbligata alla Singularity University, di nuovo sui banchi di scuola prima dello stop successivo. A Mountain View, sede di due colossi: Microsoft e Google. Poi ancora in viaggio, a Sunnyvale per una visita alla filiale di Nuance Communications, software house specializzata nella tecnologia vocale: tra le tante applicazioni sviluppa anche Siri, l’assistente virtuale dei device Apple. Già, la Mela, l’inquilina storica di questo grande condominio ha casa a Cupertino.
THE MAP OF INNOVATION
11
Ho vissuto a San Francisco nel 1991 e, da allora, ci sono tornato più volte, perché è la città più capace al mondo di connetterci con il nostro futuro, con ciò che sarà. E anche con ciò che, per me, è stato: in alto sono nella via in cui vivevo più di vent’anni fa. E sotto sono al Caffè Dignità, ottimo non solo per l’espresso, ma anche perché ci ricorda che prima di tutte le tecnologie vengono gli uomini, il rispetto, ciò che siamo, la nostra dignità.
1991-2015
12
Andare a Stanford, nel più importante luogo del pensiero dell’innovazione, e poter scrivere sulla lavagna un concetto per me fondamentale. Vitale. Economy 0.0. Economia 0.0. Che significa fare del bene e farlo bene. Fare della nostra vita un prodotto e fare di questo prodotto qualcosa di significativo per l’insieme. È una nuova idea: un’Economia sostenibile che esprime la capacità di esistere insieme, nella relazione col tutto e non soltanto come parte a sé stante. È un’economia basata sul capitale creativo culturale, capace di riconoscere nell’Amore l’atto economico per eccellenza.
ECONOMIA 0.0A STANFORD
13
Università, centri di ricerca e sviluppo del prodotto, big company high-tech, venture capitalist. In Silicon Valley l’unione fa la forza e crea un team vincente. Un network che ogni giorno condivide idee e progetti crescendo insieme. Un Esempio? Tesla Motors, finanziata inizialmente da Elon Musk (cofounder di PayPal), in seguito ha ricevuto fondi da VantagePoint Venture, ma anche finanziamenti dai fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page e dall’ex presidente di eBay Jeff Skoll. Tutti nomi e società based in Silicon Valley. Come dire: «Bella idea, te la finanzio io, Elon».
DREAM TEAM
14
Fare innovazione qui significa attaccare la spina ed essere subito operativi. Vale soprattutto per le startup che si avvalgono di programmi di scambio internazionale, studiano nelle università locali, partecipano a eventi in cui dare visibilità alle loro visioni innovative.Per un giovane che arriva nella Silicon Valley c’è la certezza di accedere a un ecosistema che accelera il percorso di trasformazione di un’idea in un’impresa, grazie a tutor e mentor specializzati nell’attuazione di quella che si chiama go-to-market strategy.
SHARING A VISION
15
Quali sono i cluster in cui investono oggi nella Silicon Valley? Le idee da sviluppare accedono a nove macroaree: tecnologia, media, telecomunicazioni, vendita retail, trasporti, salute, finanza, educazione e device.Sono idealmente le prese di corrente per dare luce all’innovazione, per concretizzarla in prodotti e servizi che vanno sotto la voce mobile, per esempio con le app che usiamo su smartphone e tablet. Che carichiamo su un server cloud. Sono i nostri big data, è la nostra vita sui social media che cambia e cresce grazie a un’dea coltivata in California.
TECHPLEASE
16
Le buone idee per crescere hanno bisogno di essere finanziate. Ogni startup vive un periodo iniziale di incubazione da sei a 18 mesi e successivi step prima di arrivare sul mercato. Tradotto: vari round di investimenti che nel 2014 hanno toccato la quota più alta dalla famosa crisi del settore nel Duemila.Parliamo di miliardi di dollari che, per il 41 per cento, vengono investiti sulle software company, per il 25 da imprese internet based e per il 18 per cento da chi si occupa di life science.
BILLIONDOLLARS
17
LIFE IN A SENSOR
Italiani made in California. Come, con me nelle foto qui a fianco, Francesco Mosconi: laurea e dottorato in Fisica, ambasciatore per l’Italia alla Singurality University e chief data officer a Spire. L’azienda si occupa di tecnologia indossabile: un piccolo e rivoluzionario sensore che dialoga con lo smartphone monitorando i nostri parametri energetici. A cosa serve? A controllare le nostre emozioni e affrontare la vita al meglio. spire.io
18
San Francisco, Italia. Training, mentorship, seed financing: non potevo non fermarmi a Mind The Bridge, la fondazione costituita nel 2007 da Marco Marinucci, una startup school e quindi un incubatore (Mind The Bridge Gym) che connette il talento dei giovani italiani ed europei alla rete della Silicon Valley.Ne abbiamo bisogno, è un ponte importante per l’Italia e per l’Europa. Quando guardi gli occhi chi è passato di qui (come quelli dell’Accelerator Wall nella foto) capisci perché: i sogni sorridono. mindthebridge.org
ITALY GOES TO
FRISCO
19
ITALIAN
STYLEIN A
LISTCerti italiani li riconosci perché vanno in giro con una cartellina con su scritto: «Italy is Italist.com». È il caso di Raffaele Giovine, Ceo e cofounder della piattaforma di ecommerce (dentro l’acceleratore 500 Startups, a Mountain View) che riunisce le migliori boutique di moda maschile e femminile insieme ai più bravi designer che rappresentano lo stile italiano. italist.com e 500.co
20
«L’unico motivo per cui ha senso combattere e per illuminare le menti»
Elon MuskImprenditore sudafricano, Ceo di Tesla Motors, ha costruito la prima vettura sportiva elettrica
21
CLOUD ISTHE FUTURE
Il futuro è nel cloud, sulla nuvola. Lo testimonia anche la Cloud Academy di cui Stefano Bellasio (in foto), un altro cervello italiano ormai stabilito in Silicon Valley, è Ceo: il cloud computing, spiegano, sta cambiando totalmente il modo in cui le persone interagiscono con le informazioni e con la conoscenza, in cui gli sviluppatori creano applicazioni, in cui le aziende organizzano e raccolgono i dati sia online che offline.cloudacademy.com
22
Nella sede di Fluid, a San Francisco, l’ambiente è molto informale: qui si implementano strategie, design e tecnologia per gli ecommerce. Certo, ci sono le scrivanie con i computer, ma di stanze chiuse ce ne sono poche. Piuttosto si fa spazio a un tavolo da ping pong, a una bici, ma soprattutto al prodotto su cui si deve lavorare. Molte scarpe, come quelle ritratte in queste foto, perché tra i vari clienti di Fluid ci sono diversi brand delle calzature sportive come Puma, Vans e Reebok.Perché il prodotto, per saperlo comunicare e farlo acquistare online senza nemmeno una prova come accade negli shop retail, lo devi conoscere. In questi uffici si lavora sul concetto di esperienza e sentimento che un’immagine, un font utilizzato in un testo, un colore riescono a comunicare attraverso lo schermo di un Pc. Funziona. Come dicono a Fluid: «Real people don’t go commerce. They go shopping». fluid.com
GOING SHOPPING
23
Plug and Play è un concetto ricorrente in tutta la Silicon Valley, Il motivo? Comunica immediatezza, rapidità di pensiero e di applicazione. Si chiama così, Plug and Play Tech Center, anche uno dei tanti acceleratori d’impresa ad alto tasso tecnologico. È a Sunnyvale, tra Palo Alto e San Jose, raggruppa più trecento startup, quasi duecento investitori, comunità di studenti e docenti universitari insieme ad aziende partner. Non va però considerato solo come quattro mura (l’altra sede è a New York), ma come un hub per la connessione delle idee. Di più, qui metodo e progettualità fanno in modo che una buona intuizione acquisisca rapidità di esecuzione velocizzando il percorso dei vari attori in gioco: venture capitalist, imprenditori, aziende e governi.Stessa sensazione, ancora più informale, che ho vissuto alla SiliconHouse (seconda e terza foto a sinistra), dove ho incontrato alcuni degli startupper ospiti che arrivano da tutto il mondo. Un drink, due chiacchiere, una risata e poi un pitch: fa bene brindare alle nuove idee!plugandplaytechcenter.comsiliconhouse.us
HOUSE OF IDEAS
24
Delocalizzazione, in termini di produzione e forza lavoro, è un argomento molto dibattuto e oggetto di critiche. Quando però si parla di web e cloud computing siamo tutti d’accordo. Significa avere accesso a software e applicazioni non archiviate direttamente su un server aziendale o sull’hard disk del nostro Pc. Significa accedere al servizio cloud di aziende come Salesforce, che ha il suo headquarter a San Mateo. A Salesforce si occupano di Customer Relationship Management, quindi della gestione delle relazioni con i nostri clienti potenziali o acquisiti, e lo fanno attraverso applicazioni in the cloud.È tecnologia che semplica il flusso di lavoro delle imprese e le fa risparmiare: meno spese per l’acquisto di hardware, basta l’abbonamento al servizio cloud. Con Salesforce, premiata per 4 anni consecutivi Azienda più Innovativa dell’anno dal magazine Forbes, è possibile avere accesso a una panoramica completa dello stato degli ordini e delle fatture in sospeso, organizzare i dati che arrivano dalle interazioni sui social network, la cronologia delle transazioni.Insomma, parliamo anche di smartworking, di accedere a un software senza essere in ufficio, di wellness sul posto di lavoro perché tutto è più rapido, chiaro e a disposizione di tutti.È un altro esempio di futuro in diretta che si respira nella Silicon Valley.salesforce.com
INTO THE CLOUD
25
E le banche? Di strada ne hanno fatta anche gli istituti di credito, un percorso che da un ambiente fisico si è spostato sempre di più online.Ve lo ricordate? Negli anni Ottanta, il servizio che rendeva più autonomo il cliente era lo sportello Bancomat. Anche allora si trattava di evoluzione tecnologica che oggi, pur essendo ancora in funzione, iniziamo ad avvertire come della vecchia generazione. Perché la nuova è arrivata grazie a Internet, all’accesso online di tutte le operazioni
da sportello bancario classico: bonifco, estratto conto, pagamento fornitori... E oggi a che punto siamo? Ci stiamo spostando velocemente verso i servizi cloud based. Oggi possiamo operare dal nostro conto anche in mobilità con una app sullo smartphone, senza avere un Pc collegato alla Rete. Il domani? È già qui: grazie ai servizi “sulle nuvole” la banca diventerà smart e comunicherà con noi in maniera più informale, evolvendosi e seguendo il cliente ovunque sia utile.
SOCIAL BANKING
26
A volte basta solo una lettara, la P, che sta per PayPal, società che offre servizi di pagamento online e trasferimento di denaro. Chi conosce eBay sa di che cosa sto parlando, la maggior parte degli acquisti sul noto marketplace viene effettuata tramite PayPal, che dal 2002 fa parte dello stesso gruppo.È a Palo Alto che ho l’occasione di capire qual è la novità più importante in campo di payment online: si chiama PayPal Check-in e si sta diffondendo anche in Italia, per capire come funziona sono andato da Burger Bistro e Mirabelli’s Grocery, due locali che accettano questo tipo di pagamento. Basta scaricare l’app per lo smartphone, individuare il negozio e il prodotto in vendita e pagare tramite PayPal. Il titolare non deve far altro che controllare nome, cognome e foto del cliente che si trova di fronte.Semplice, nessuna carta di credito, niente Pos con un codice da digitare, nessuna attesa di connessione o scontrini che tardano a uscire. Perché? Perché la ricevuta o l’eventuale fattura può essere inviata via Sms o via email.È la tecnologia, bellezza. A PayPal la conoscono bene, rimane solo da mettersi in testa il loro messaggio: Shop faster and smarter. paypal.com
SHOP FASTER AND SMARTER
27
Che differenza c’è tra una reflex e la fotocamera di uno smartphone? In termini di qualità vince ancora la prima, quanto alla velocità di condivisione sui social media non c’è gara.È stata questa l’intuizione di Kevin Systrom e Mike Krieger, gli sviluppatori di Instagram che hanno lanciato l’app sullo store Apple nel 2010: la possibilità di scattare foto (in formato quadrato) dal telefono, ritoccarle con appositi flitri e postarle in pochi secondi su Instagram, condividendole su Facebook, Twitter e altri canali. A Menlo Park sono entrato negli uffici di una delle App più famose e utilizzate, per capire la storia che c’è dietro un successo diventato case history: un milione di utenti a tre mesi dal lancio, cinque a meno di un anno, 25 dopo 24 mesi. Nel 2012, su Instagram ha messo gli occhi anche Mark Zuckerberg: proposta di acquisto e chiusura della trattativa per più di settecento milioni di dollari. instagram.com
IMAGES OF A SUCCESS
28
Facebook, più di altre aziende di successo, è storia contemporanea, è la quotidianità che ogni giorno pubblichiamo sui nostri profili. Privati, pubblici, corporate. Con Facebook comunichiamo, facciamo pubblicità, accediamo alle news prima che su altre piattaforme dedicate perché le notizie spesso vengono comunicate sui social. E con Facebook troviamo lavoro perché aziende e società di recruitment pubblicano annunci mirati alle nostre professionalità. Ormai snocciolare numeri sulla diffusione del social network numero uno non ha molto senso, diamo quasi per scontata la presenza su Facebook di un amico o di un brand. Entrare negli uffici di Menlo Park di persona e parlare con il release engineer Chuck Rossi (foto in alto) fa capire molto di più: nuovi device sulla realtà aumentata (a destra indosso gli Oculus, immergendomi in una realtà più che virtuale), metodologia di lavoro, innovazione in fase di ottimizzazione che vedremo sulle nostre teste, dentro ai nostri computer, tablet e smartphone. Viene voglia di dire loro: abbiamo bisogno di voi, fate presto, vogliamo continuare a sognare. facebook.com
THE EYES OF TOMORROW
29
Google, Mountain View. Nel 97 era solo un motore di ricerca, ma era già il più veloce. Oggi Big G offre una serie di servizi di cui non possiamo fare a meno: Gmail, Maps, Translate, Street View, tanto per citare alcuni dei più utilizzati. Sì, Google organizza la nostra vita dentro e fuori dal lavoro tanto che i dizionari sono stati aggiornati inserendo tra i verbi to google, sintesi perfetta per intendere: fare una ricerca sul web.Serve altro? Riuscire a entrare nel Google X Lab, la struttura segreta dove le grandi innovazioni prendono forma ogni giorno. research.google.com
WE ARE GOOGLE
30
Dal dinosauro dell’headquarter di Google a lunghi giri, in auto e a piedi, per San Francisco. Provo a staccare, a scollegare la mente da quello ho visto in questi giorni, ma la verità è che qua la disconnessione è realmente impossibile. Non è un male, non è uno stress, è il sentire che sei in un luogo in cui in futuro si costruisce ogni istante. In cui il futuro puoi costruirlo anche tu.
DAY OFF
31
Singularity University è un ente di formazione che fornisce programmi educativi per aiutare le persone, le aziende, le istituzioni, gli investitori, le ONG e i governi a capire come utilizzare le tecnologie all’avanguardiaper avere un impatto positivo su miliardi di persone. Fondata nel 2008, ha sede dentro la Nasa e vede la collaborazione di aziende come Google, Cisco, Nokia, Autodesk, Genentech, ePlanet Capital e della Kauffman Foundation.Ti aiuta a comprendere il cambiamento che accade adesso, tra novità eccitanti e riflessioni sui pericoli che corriamo, per diventare protagonista attivo di un futuro che è ogni giorno più presente.
LIVINGeducation
32
«Educare, ispirare e dare la forza ai leader di utilizzare le tecnologie esponenziali per far fronte alle grandi sfide dell’umanità». Sono queste le parole di presentazione al corso della Singularity University che ha sede in un’ex base della Nasa, vicino a Google e all’Università di Stanford. Energia, salute, neuroscienza, bio e nanotecnologia, fabbricazione digitale, robocars, diritti civili e sicurezza, intelligenza artificiale, realtà aumentata... Ecco di che cosa abbiamo parlato, che cosa ho ascoltato, che cosa ho portato a casa. Ho capito che il ritmo del cambiamento accelera, che l’evoluzione della scienza e della tecnologia non sono un processo lineare, ma esponenziale. Sta a noi decidere se far parte di questo cambiamento, di questo potenziamento dell’umanità che sarà capace di farci superare la biologicità, i nostri limiti. Ho compreso che dovremo affrontare le sfide che si porranno davanti a noi con quel ritmo prodotto nella Silicon Valley, distaccandoci dallo stile che abbiamo avuto fino a oggi. Il motivo? Non siamo ancora pronti per la longevità. Insieme a un’altra consapevolezza: questo è sicuramente il momento migliore per essere vivi, utilizzando la tecnologia al servizio del bene comune.
MAKING A CHANGE
33
«La vera innovazione arriva da un pensiero perpendicolare»
Peter DiamandisIngegnere e imprenditore,
è co-fondatore della Singularity University
34
Siri e Google Now, gli assistenti personali per le piattaforme iOS e Android, hanno aperto il campo all’intelligenza artificiale. Quella che conosciamo su larga scala in un mercato di consumo globale. Facebook ha creato tre laboratori specializzati nell’individuare, descrivere ed etichettare le immagini fotografiche. Nei prossimi 15, 20 anni il 47 per cento del lavoro dei colletti bianchi potrebbe essere portato avanti proprio dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Neil Jacobstein, ex presidente della Singularity University e docente della lezione sulla AI, è convinto delle enormi potenzialità in gioco. Si stanno compiendo passi enormi in avanti, se pensiamo che il cervello umano non viene aggiornato da milioni di anni. Ma non dobbiamo spaventarci, le nuove forme di intelligenza artificiale e gli esseri umani possono convivere insieme sfruttando al meglio una grande opportunità di progresso tecnologico.
AI: 2 LETTERSONE GOAL
35
Nuove strategie, strutture, cultura, processi e sistemi: una tecnologia esponenziale implica esponenzialità nell’organizzazione di un nuovo tipo di società. Anche le imprese produttive ne trarranno vantaggio prendendo ispirazione e idee dagli individui che faranno parte di questo cambiamento.È la lezione di Salim Ismail, che spiega come non solo le startup possono ottenere una crescita molto rapida: tale modello sarà il futuro del commercio, del no profit e anche dei governi.
EXPONENTIAL SOCIETY
36
THE POWER OF
BRAINRobotica e neuroscienza: in campo medico e scientifico ci aspettano anni ricchi di successi. Nessuno può affermare che la tecnologia riuscirà a sconfiggere le malattie, ma certamente potrà migliorare la vita delle persone in cura, con tecniche meno invasive e dolorose, restituendo anche il dono più prezioso: il tempo.
37
ENERGYNETWORK
Energia, ne avremo sempre più bisogno. E a costi molto più bassi. Dovremo sfruttare meglio l’energia naturale del sole, trovare soluzioni per una fonte simile al nucleare ma sicura e non inquinante, migliorare l’efficienza degli accumulatori, creare un network globale di energia. Lo sappiamo fare, basta volerlo.
38
Quella tra gli esseri umani e i robot sarà una storia d’amore. Rob Nail (associate founder e CEO alla Singularity University) mentre ne parla durante la lezione è emozionato. Starà a noi decidere il tipo di relazione. Oggi siamo ancora a uno stadio embrionale, ma presto la robotica arriverà sul mercato e non potremo ignorarla. Saremo in grado di insegnare loro compiti e lavoro quotidiano attraverso un linguaggio di programmazione semplice. Ci sostituiranno in quei lavori manuali che noi umani non vogliamo fare. La robotica e i relativi risultati troveranno applicazioni nella nostra vita lavorativa e privata producendo autonomamente prodotti di design (le stampanti 3D sono un esempio attuale). E negli anni, grazie al supporto e allo sviluppo della tecnologia in altri campi, saranno in grado di avere delle interazioni sociali con gli umani comprendendo le loro emozioni.
ROBOT A LOVE STORY
39
BIOLOGY IS DIGITAL
La riduzione dei costi nello sviluppo hardware e software sta portando novità anche nella biologia sintetica. Dati e algoritmi, studiati in modalità open source, nei prossimi 20 anni porteranno a scoperte rivoluzionarie nel campo dell’ingegneria genetica. Ancora una volta il fine ultimo è il bene: più salute e meno malattie.
40
PRIVACY VS
SECURITY
Sul web lasciamo le nostre tracce, pezzi di vita che raccontano di noi e che non infrangono la legge. Ma online si commettono anche crimini, si scambiano informazioni che possono portare terrorismo e attentati. Sta a noi gestire un codice tecnologico ed etico per tracciare una linea tra privacy e sicurezza su Internet.
41
Che cosa è emerso dalle lezioni alla Singularity University? Che l’uomo è il problema di ciò che sul Pianeta non funziona. Sta a noi diventare la soluzione attraverso un’evoluzione delle coscienze.Abbiamo bisogno di trovare una convergenza dei risultati che stiamo ottenendo in campo tecnologico e di quelli (enormi) che potremo utilizzare in un futuro prossimo. Dobbiamo diventare promotori attivi di valori importanti, primo fra tutti: perseguire l’obiettivo di un Umanesimo Digitale.
WE CAN DO IT!
42
Quasi nessuno è a conoscenza di quanto sta succedendo nella Silicon Valley, eccetto i membri di questo piccolissimoecosistema in cui avviene il magico incontro tra visionari (startupper), ricercatori, accademici e finanziatori di capitale. Cioè chi sogna, chi forma ed educa, chi rende realizzabile concretamente il sogno. La Silicon Valley è a tutti gli effetti l’El Dorado di chiunque oggi voglia fare impresa. È questa la grande opportunità che anche io ho percepito durante le lezioni alla Singularity University.
TIME TO LEARN
43
Salim Ismail (prima foto)Dopo aver fondato e ricoperto il ruolo di direttore esecutivo alla Singularity University, oggi viaggia in tutto il mondo per diffondere il messaggio sulla tecnologia esponenziale. Prima di arrivare alla SU è stato vice presidente di Yahoo! e capo di Brick House, la fabbrica delle idee interna al noto motore di ricerca. Fa anche parte di Breakthrough, organizzazione per i diritti umani impegnata contro la violenza sulle donne e a sostegno dell’immigrazione.salimismail.com
Nathaniel Calhoun (seconda e terza foto)È un pedagogista specializzato nella progettazione di programmi di studio per studenti svantaggiati. Sei anni fa ha progettato CODE Innovation, società che sfrutta le nuove tecnologie per rendere disponibile l’apprendimento anche nelle aree più remote dei Paesi africani. Con la divisione CODE Green si occupa di ecologia e cambiamenti climatici, in particolare di quelle aree colpite da alluvioni o siccità come il Sahel, il Medio Oriente e i Paesi meridionali dell’Asia. codeinnovation.com
44
alitede-signs.com
Neil Jacobstein (foto in alto)Una laurea in Scienze Ambientali all’università del Wisconsin e una in Ecologia Umana conseguita in Texas, è a capo della cattedra di Intelligenza Artificiale e Robotica e coordinatore dell’IMM, Institute for Molecular Manufactoring. Dal 2010 al 2011 è stato il Presidente della Singularity, ma Jacobstein ha fatto anche da consulente per la Nasa, la Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), la Nsf (National Science Foundation) e altri enti governativi e privati. imm.org
Rob Nail (a destra con i Google Glass)È Ceo e socio fondatore della Singularity University, forte sostenitore di programmi di studio impartiti in una università non tradizionale, con l’obiettivo di creare un ecosistema globale per la diffusione delle tecnologie esponenziali. Nel 99 è stato cofondatore di Velocity 11, società di ricerca e sviluppo di apparecchiature robotiche per la lotta contro il cancro. È anche fondatore di Alite Designs, consulente e angel investor.alitedesigns.com
45
Daniel Kraft (foto in alto)Fisico, scienziato, inventore, imprenditore e innovatore che ha studiato a Stanford e Harvard. Kraft ha più di 20 anni di esperienza nella ricerca biomedica e clinica. Coordinatore del corso di medicina della Singularity University, ha fondato Exponentia I Medicine, programma che esplora il rapido sviluppo tecnologico e il suo grande potenziale nella biomedicina. danielkraftmd.com
Gregg Maryniak (foto a centro pagina)Esperto di energia, spazio e aviazione a livello internazionale. Il lavoro di Maryniak è focalizzato principalmente sulle questioni energetiche: nuove tecniche per l’aumento delle energie rinnovabili, stoccaggio, network e trasmissioni energetiche wireless. È anche membro della X Prize Foundation, no profit che organizza contest per stimolare la ricerca e lo sviluppo.xprize.org
46
Raymond McCauley (prima foto)Scienziato, ingegnere e imprenditore in prima linea per lo sviluppo delle biotecnologie. McCauley è anche preside del corso di Biotech della Singularity University e cofondatore di Biocurious: punto di incontro no profit per scienziati, professionisti e appassionati di biologia do it yourself con l’obiettivo di trasformare un’idea nata dentro un garage della Silicon Valley in concrete innovazioni per la società.raymondmccauley.net e biocurious.org
Brad Templeton (seconda foto)Sviluppatore software specializzato nella progettazione di trasporti automatizzati: auto senza driver. Templeton è membro della Electronic Frontier Foundation e del Foresight Nanotech Institute.templetons.com
47
Divya ChanderNeuroscienziata, Università di Stanford, indaga il modo in cui il cervello umano rimane cosciente, utilizzando la tecnologia optogenetica. I suoi studi sono potenzialmente molto utili per monitorare le funzioni degli astronauti durante le missioni di breve e lunga durata nello spazio. med.stanford.edu
48
Ralph Merkle (prima foto)Il suo interesse è rivolto alla nanotecnologia molecolare, per molti anni è stato redattore del magazine Nanotechnology e nel 98 ha vinto il Feyman Prize per le sue teorie. merkle.com
Andre Wegner (seconda foto)È il cofondatore e Ceo di Authentise, società nata all’interno della Singularity University che consente lo streaming di file da remoto per le stampanti 3D. Prima di arrivare in California ha studiato alla St. Andrew University in Inghilterra, alla Essec in Francia e ha gestito un fondo di venture capital in Nigeria. authentise.com
Paul Saffo (terza foto)Scrittore sul futuro dell’ingegneria e sui cambiamenti tecnologici, Saffo è un importante consulente di aziende e governi che chiedono analisi su larga scala sugli andamenti futuri della società. saffo.com
49
David RobertsEx agente speciale e ufficiale militare con una carriera nell’esecutivo del governo americano. Roberts, laureato a Harvard e al MIT di Boston, è considerato un imprenditore seriale per i numerosi investimenti in importanti società di successo come Oracle, Cisco e Accenture. Oltre a essere acclamato dalla stampa come uno dei maggiori esperti di innovazione e tecnologia.
50
Ramen Naam (prima foto)Negli ultimi 13 anni ha lavorato alla Microsoft ricoprendo ruoli di leadership per lo sviluppo di Microsoft Outlook, Internet Explorer e per il motore di ricerca Bing. È l’autore del libro More than human: embracing the promise of biological enhancement.
Marc Goodman (seconda foto)Esperto mondiale sull’impatto delle nuove tecnologie nel campo della sicurezza. Goodman negli ultimi 20 anni si è occupato soprattutto di cyber crime, cyber terrorism e traffico di informazioni riservate collaborando con le Nazioni Unite, la NATO, il dipartimento di Polizia di Los Angeles e il governo americano.marcgoodman.net
Ray Kurzweil (terza foto)Il Wall Street Journal lo ha definito: «L’ultima macchina pensante». Kurzweil è uno dei più grandi inventori e pensatori contemporanei. A lui si devono, tra le molte invenzioni, il primo scanner piano in grado di riconoscere i caratteri (OCR), il software che permette a stampanti e altri device di rendere i testi accessibili ai ciechi (Kuzweil 1000) e il Kurzweil Music System, precursore del piano elettronico in grado di raggiungere la complessità del piano tradizionale. A Google ricopre il ruolo di director of engineering.kurzweilai.net
51
Peter Diamandis (prima foto)Cofondatore e presidente esecutivo della Singularity University, Diamandis è conosciuto per la X Prize Foundation, da lui finanziata con dieci milioni di dollari e il cui scopo è sostenere chi sviluppa tecnologie esponenziali che impattano positivamente sull’umanità. diamandis.com
Lajuanda Asemota (seconda foto)È direttore delle relazioni per la diversità e i giovani alla Singularity University. Asemota è esperta di costruzioni di comunità interculturali, ha lavorato al Black Recruitment Center di Berkley.
52
«L’unico modo di fare un gran bel lavoro e amare quello che fate»
Steve JobsFondatore di Apple e Pixar
53
Al lavoro, toccando materiali tangibili che prima nascono dall’intelletto e attraverso l’aiuto di attrezzature specializzate si trasformano. Prendiamo per esempio la stampa 3D, con campi di applicazione in educazione, manifatturiero, trasporti, salute, edilizia... Presto potremo stampare tutto in tre dimensioni con effetti devastanti su processi produttivi e distributivi.Gli esempi concreti non mancano: dieci case stampate in 24 ore in Cina, un motore a iniezione, oltre agli importanti risultati già ottenuti nella medicina. Tra qualche anno ognuno stamperà ciò che vorrà. Dove, come, quando vorrà. E c’è già chi ci crede, e molto: General Electric ha investito 3,5 miliardi di euro. Follia? No, nel 2027 il dieci per cento del global manufacturing sarà 3D printed, come si studia e sperimenta al TechShop, in Silicon Valley.
CALIFORNIAN
FAB LAB
54
Qui ci sono tre parole che diventano legge per tutti: Can Do Attitude. Si può fare.Stavolta la location è il TechShop di San Jose, una struttura che fa pensare a un fab lab dove i maker costruiscono la propria tecnologia. Ma con più risorse e più specializzazioni: macchine per il taglio laser, per i materiali plastici e tessili, laboratori di falegnameria, saldatura e lavorazione dei metalli. Chiunque può accedere agli spazi di TechShop pagando un canone mensile o annuale per realizzare la propria idea.Qui, utilizzando le attrazzature di TechShop, divisi per squadre abbiamo progettato, modificato e programmato i robot da combattimento Sumobot. È un primo approccio alla robotica per insegnare ai non addetti a lavori che, se è possibile costruire un piccolo robot (dotato non solo di motricità), la tecnologia nei prossimi anni riuscirà a farci convivere in simbiosi e sicurezza con le nostre realizzazioni. techshop.ws
THE SUMOBOT
55
THIS IS NOT
WARDentro al ring, simulando un combattimento di Sumo che nella realtà storica ha radici molto antiche, ma che al TechShop viene riproposto in chiave moderna.L’obiettivo è far uscire fuori dall’area di gioco l’avversario, delimitata dal cerchio di colore bianco: questa tecnologia, anche quando combatte, produce solo sana competizione e divertimento.
56
THIS IS INNOVATION
Ogni gruppo con il suo gladiatore, risultato di quella progettualità che è anche sinonimo di concorrenza nel mercato.In queste immagini vedete vari robot assemblati in modo diverso, ognuno con le proprie caratteristiche di competitività che hanno origine dall’intelletto umano.
57
Il gruppo produce progettualità condivisa. Alla Singularuty University non si ascolta passivamente, ma si espongono opinioni e proposte. E non importa se ognuna di queste nasce da esperienze completamente diverse. Anzi, la diversità è un valore fondamentale proprio perché aggiunge un pensiero parallelo, un nuovo tassello al percorso che può portare a una soluzione, a un successo.Si può sbagliare? Si deve sbagliare, l’errore è uno step necessario per capire qual è la strada giusta.
WORKING TOGETHER
58
L’importante non è un certificato di diploma al corso della Singularity University. È diventare un seme della loro innovazione. Perché con la tecnologia possiamo davvero migliorare le nostre vite.Delegando il lavoro grazie all’intelligenza artificiale.Esternalizzando e demonetizzando produzione e servizi: cloud, stampa 3D, robocar, laboratori come il TechShop.Deregolarizzando il mercato: come fanno Uber e PayPal.Dematerializzando: prima c’erano le Pagine Gialle, oggi Google; oggi le banconote domani solo portafogli elettronici. Sono azioni che hanno tutte una stessa radice, il cambiamento. Ne servono altre due, molto importanti:deresponsabilizzazione e determinazione, perché il futuro del Pianetà è davvero nelle nostre mani.
BECOMINGA SEED
59
La mia settimana in Singularity University, il mio primo drone, la voglia di sentirsi astronauta, col gelato liofilizzato al gusto di crema e cioccolato. Ma soprattutto la propensione ad ascoltare, immagazzinare informazioni, riflettere. E una parola che mi porto a casa, per il futuro e per il presente, per oggi: coraggio.Cos’è il coraggio? Non è l’assenza di paura, ma il saper comprendere che c’è qualcosa più importante della paura.
SELFIE E CORAGGIO
60
Non capita tutti i giorni di incontrare persone uniche. Qui in Singularity University è capitato ogni istante e portarsi a casa fotografie, e soprattutto dialoghi, con persone come Ray Kurzweil, autore di How To Create a Mind, e Rob Neil, fondatore della Singularity, è stato straordinario. A proposito, vi do qualche suggerimento di lettura, per me i libri che vedete nella foto qui a fianco sono testi insostituibili per comprendere il futuro in cui vivremo.
HO INCONTRATO
IL FUTURO
61
Per immaginare e creare il futuro serve interpretare il presente conoscendo qual è la nostra vera
essenza di uomini: un enorme capitale creativo e culturale capace di produrre un’economia
sostenibile. Un’economia che definisco 0.0 ma che non va intesa allo stadio primitivo, primordiale,
bensì come quel livello economico necessario per un ritorno alla sua essenzialità in grado di produrre
ispirazione, bellezza e amore. Basta indagare l’etimologia di questa parola, ‘Economia’: «Arte di reggere
e amministrare le cose della famiglia e dello Stato». E poi la radice semantica di un altro termine
contenuto in questa descrizione, ‘Arte’: «Attività umana che porta a forme creative d’espressione».
Ecco il punto, la vita è un grande atto economico, dobbiamo quindi considerarla come un prodotto
che rappresenta un valore per la comunità. Perché siamo noi, esseri umani, il problema di tutto ciò
che non funziona sul Pianeta. Ma siamo anche l’unica vera possibile soluzione all’errore.
Nel nostro tempo stanno cadendo sicurezze e certezze plurisecolari, tanto da chiedersi se stiamo
vivendo un’epoca di cambiamenti o un vero e proprio cambiamento d’epoca. Siamo entrati negli anni
delle relazioni e la convergenza digitale tra tecnologie e relazioni umane sta portando con sé i geni di
una dirompente innovazione. Per le aziende e le istituzioni questa condizione rappresenta una sfida
soprattutto culturale: si affermeranno quelle che rimetteranno l’uomo al centro e sapranno ripensarsi
come un ecosistema fondato sulla condivisione di un sistema di valori.
La creatività e la tecnologia sono però solo il mezzo che ci sta proiettando verso una nuova
organizzazione esponenziale della società, verso un nuovo umanesimo digitale. Ma l’uomo resta
l’attore principale al centro di questi punti di svolta storici. Saremo noi, con la nostra motivazione,
la nostra volontà di condividere e contribuire insieme ai nostri simili a ridefinire un nuovo modello
capace di riconoscere nell’amore l’atto economico per eccellenza. Atto economico che sarà vincente
anche senza chiedere nulla in cambio.
CREATIVITA, BELLEZZA E AMORE
E L’ECONOMIA 0.0
- Oscar di Montigny
68
Che cosa ha significato per me questo viaggio? Della Silicon Valley avevo spesso sentito parlare, guardato interviste, letto articoli e libri. Ma il messaggio di cui è portatrice, compresa la Singularity University e l’anima illuminata dei suoi speaker, l’ho capito solo andando lì.Ho capito che in questo luogo prima di fare innovazione tecnologica si getta un seme che germogliarà a lungo fuori dalla California. La conferma arriva dal fatto che la Silicon Valley è a tutti gli effetti un brand, perché altri centri di ricerca in Russia, in Israele o altrove sono sempre descritti come la Silicon Valley di quei Paesi. Allora dobbiamo farci una domanda: esiste una Silicon Valley italiana? Qualcuno sostiene che sia il Veneto e in parte è vero. Dobbiamo però sottolineare che, di fatto, una Valley tricolore ben definita e riconoscibile non esiste.Prima di crearne una che ricalchi davvero i principi e lo spirito californiano è necessario rispondere alla depressione in cui è caduto il nostro Paese. Ridestando quel sogno con una nuova proposta di sogno più realistico. Fare in modo di diventare artefici del nostro destino facendo impresa, proponendo un nuovo modello di persona di successo: chi si impegna per sé, per gli altri, per l’Italia. Diventando promotori attivi di una transizione verso la tecnologia. Solo così valorizzeremo le qualità del nostro popolo e delle nostre industries più caratteristiche.
MYSILICON VALLEY
69
C’è una parte del monologo nel film The Big Kahuna in cui la voce di Danny De Vito dice: «Vivi anche in California per un po’, ma lasciala prima che ti rammollisca». Forse lo sceneggiatore non ha mai vissuto dentro la Silicon Valley, perché da queste parti non c’è mai tempo per ammorbidirsi troppo.I giovani studiano, progettano, lavorano. Sognano e si trovano anche immersi in quell’immaginario cinematrografico e narrativo scoprendo che è reale. Le spiagge, il surf, l’iconografia americana davanti a un ponte sospeso color aragosta, i tram che a San Francisco faticano sulle colline asfaltate, un livello di internazionalizzazione tra i più alti al mondo. E poi il sole, il vento, la cultura biologica, la postura mentale di chi vive qui da sempre.E dico tutto questo perché ci ho vissuto e pure surfato, in questa San Francisco, che si apre sull’oceano e alla sua destra vede Seattle, un’altra città proiettata nel futuro con una qualità della vita che fa invidia alle capitali nordeuropee. San Francisco che lancia un’occhiata alla sua sinistra e vede Los Angeles, la vera metropoli americana che alimenta il sogno di chi la guarda sul grande schermo. Anche questo per me ha rappresentato il senso del viaggio in un luogo non così ben definito da un confine geografico, la Silicon Valley, ma delimitato da valori e principi che sono ispirazione. Anzi, che sono un piccolo seme che ho piantato dentro questo ebook. A voi, ora, tocca la responsabilità di farlo germogliare per diventare, a vostra volta, un nuovo seme.
WEST COASTLIFESTYLE
70
Chi ha voglia di approfondire quanto scoperto in questo photobook, che è nato per un’esigenza di condivisione di esperienza, può farlo guardando i video che ho girato in Silicon Valley e a San Francisco.Lo dico subito: non sono video professionali, ma riprese home made nate per gioco, video girati con lo smartphone per raccogliere, a mo’ di appunti, impressioni e riflessioni di fine giornata. Ne trovate, cliccando direttamente sulle miniature qui sotto, cinque, che se avrete il tempo mi permetteranno di trasmettervi, anche a voce, il significato profondo di questo viaggio.
IL VIAGGIO A
SAN FRANCISCO E IN
SILICON VALLEY
Alla scoperta delle startup e del mondo dei wearable device
Cloud ed ecommerce sono il futuro di tecnologia e relazioni
Ho portato i concetti dell’Economia 0.0 alla Stanford University
Grandi corporation e nuove aziende in Silicon Valley lavorano insieme
Come costruire il futuro frutto di condivisione e innovazione
71
Seconda settimana di esperienza in Silicon Valley tutta dedicata alla Singularity University: ho partecipato, come si evince anche dal racconto fotografico delle pagine di questo ebook, a un programma dedicato a manager provenienti da tutto il mondo. Una settimana di ascolto e discussione, condivisione e azione, senza sosta. La sera, però, ho sempre trovato il tempo per appuntare, in video che giravo in qualche angolo prima di andare a dormire, ciò che avevo imparato. Se avrete voglia di cliccare qui sotto e guardarli, proverò a trasmettervi contenuti, emozioni e, soprattutto, quella sensazione di meraviglia che si prova, quasi come si tornasse bambini, davanti all’innovazione.
DENTRO LA
SINGULARITY
Una nuova generazione di imprenditori ha un nuovo obiettivo: il bene
Il futuro attraverso neuroscienza, privacy e sicurezza
L’informatica prenderà il controllo delle auto e dei sistemi di viabilità
La criminalità ha raggiunto alti livelli di utilizzo delle tecnologie
Nulla sarà più come prima: è il momento migliore per essere vivi
72
Mancanza di energia, acqua, cibo. Sovrappopolazione, povertà, terrorismo, guerre, malattie. Minacce
all’ambiente, ai sistemi scolastici, alle democrazie. Problemi irrisolvibili? Troppo globali e interconnessi
per immaginare di poter intervenire? Eppure, per provare a risolverli, ci stiamo dotando di strumenti dal
potenziale incredibile.
Due settimane in Silicon Valley, la seconda nella visionaria Singularity University, la cui missione è educare,
ispirare e dare forza ai leader del domani per applicare le tecnologie esponenziali e vincere le grandi sfide
dell’Umanità, e ne sono sempre più convinto: a dispetto delle piaghe che affliggono il pianeta, questo è in
assoluto il momento migliore di tutta la storia della nostra specie per essere vivi. Perché mai come adesso
cambiamenti epocali sono a portata di mano.
Ray Kurzweil, artefice della Singularity University, nel suo libro “La singolarità è vicina” scrive: «Il ritmo del
cambiamento accelera. L’evoluzione della scienza e della tecnologia non è un processo lineare, ma esponenziale:
la sua stessa accelerazione tende ad aumentare. E la crescita esponenziale è esplosiva, a un certo punto
procede tanto veloce da provocare un salto qualitativo. Tre aree, in particolare, la stanno preparando:
l’ingegneria genetica, la nanotecnologia, l’intelligenza artificiale forte; e l’evoluzione di ciascuna favorisce e
accelera l’evoluzione delle altre. Quale sarà il risultato? Un formidabile potenziamento degli esseri umani, che
grazie a queste tecnologie saranno in grado di superare la loro biologicità».
Presto assisteremo a un grande processo di democratizzazione che imporrà un cambio di assetto
mentale impensabile per la maggior parte di noi. Grazie alla dematerializzazione dei prodotti e dei servizi,
ciascuno sarà nella condizione di potersi autoprodurre oggetti ed energia. Molti settori conosceranno una
deregolamentazione senza precedenti. Nel 2020 oltre cinque miliardi di persone e cinquanta miliardi di device
saranno interconnessi.
La lista delle meraviglie è lunga e sorprendente. In medicina ogni anno si generano già oggi più informazioni
di quelle prodotte in tutta la storia dell’umanità e con mille dollari si può conoscere il proprio DNA. Presto
potremo valutare 10mila indicatori con un semplice esame del sangue, diagnosticare malattie fin dall’infanzia,
stampare in 3D qualunque cosa, dal cibo agli organi, o guardarci allo specchio e vedere la simulazione dell’effetto
di una malattia o di una cattiva abitudine alimentare.
Questo è il momento perfetto per riprenderci la nostra vita, in viaggio dalla dimensione plurisecolare
lineare a quella esponenziale. Un’ondata che metterà in crisi i centri del potere tradizionali, scontrandosi con
immobilità e anacronismi. I governi, i regolatori e le istituzioni, in affondamento perenne tra le sabbie mobili
della burocrazia e per questo incapaci di prendere decisioni innovative ed efficaci. Le aziende, imprigionate
in abitudini procedurali e schemi mentali dei manager. Quella scuola che insegna ormai soltanto il passato e
quella società civile miope perché impregnata di pessimismo e fatalismo. E invece, la Società Esponenziale è
alla nostra portata. E ognuno di noi potrà finalmente incidere.
Intervento tratto da Panorama del 12 marzo 2015
IL MOMENTO MIGLIORE PER ESSERE VIVI
- Oscar di Montigny
73
MANIFESTOCENTODIECI
Il mondo fuori di noi è lo specchio del nostro mondo interiore. Noi siamo ciò che conosciamo. L’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo. I problemi vanno risolti a un livello di coscienza maggiore di quello che li ha prodotti. Il sapere è la fonte ispiratrice della nostra coscienza. La conoscenza è fatta di saperi e visioni, di strumenti e intuizioni improvvise. Il vero segno di intelligenza non è la conoscenza in sé, ma la capacità di immaginazione e previsione. La conseguenza naturale dell’immaginazione è l’innovazione, il suo nemico più grande l’immobilità. Dobbiamo avere coraggio nella ricerca della conoscenza, anche quando mette in discussione quel che siamo. La condivisione dei nostri saperi è lo stimolo migliore per trovare soluzioni efficaci e inattese. Abbiamo bisogno di spazi, fisici e digitali, dove incontrare idee e persone che ci ispirino. Siamo consapevoli che un uomo di successo debba soprattutto essere una persona di valore.
CENTODIECI
ISCRIVITI ALLANEWSLETTER
CENTODIECI
ISCRIVITI ALLANEWSLETTER
OSCARDI MONTIGNY
74
SILENZIO E BELLEZZA
SALVERANNO IL MONDO
OSCAR DI MONTIGNY
CENTODIECI