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MONDO ORTODONTICO 4/2007 1 Un nuovo sistema per la derotazione dei molari mascellari nelle II Classi Key words: Dental expansion, II Classe malocclusion, compliance lavoro originale Introduzione Angle (3, 4) definì il primo molare mascellare permanente come the key to occlusion: una variazione anche minima della sua posizione ideale può alterare l’equilibrio dell’intera dentatura dando origine a malocclusioni apparentemente causate da una discrepanza den- tale tra le due arcate (6). Diversi Autori tra cui lo stesso Angle (3, 4), Hellman (17), Strang (27) e Dewey (12), hanno descritto detta- gliatamente quella che dovrebbe essere la posizione corretta del primo molare mascellare permanente nelle tre dimensioni. La cu- spide mesio-vestibolare dovrebbe occludere distalmente rispetto al solco vestibolare del primo molare mandibolare (1, 3, 4) (fig. 1). Poiché in un’occlusione normale l’inclinazione assiale del primo molare ha una direzione mesiale (24, 25) la cuspide disto-vestibo- lare giacerà nell’embrasure tra primo e secondo molare mandibo- lare e sembrerà apparentemente più lunga della cuspide mesiale (17-19, 26). U. Giganti *S. Proietti Orzella G. Denotti Università degli Studi di Cagliari Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia Cattedra di Pedodonzia Titolare: prof. G. Denotti *Libero professionista Abstract - A new system to derotate maxillary molars in Class II malocclusions In most cases of Class II malocclusion first maxillary molars are mesially rotated producing sometimes an apparent class II and real anterior crowding. Derotation of maxillary molars could gain 1-2 mm. of space that is useful to solve anterior crowding and to permit normal occlusion. One of the major problem of actual orthodontic therapy is patient’s cooperation: Nickel Titanium Molar Rotator 2 (N.M.R.) can be considered a compliance-free appliance. This new appliance is very well accepted by patients and it is very simple and cheap for the orthodontist. Aim of this work is to illustrate the clinical advantages of Nickel Titanium Molar Rotator 2. N.M.R. can expand, contract, move distally and derotate first maxillary molars in a few months without collaboration of patients or his parents. Three cases are also reported

Un nuovo sistema per la derotazione dei molari mascellari .... GIGANTI.pdf · questa temperatura le forze interatomiche di-ventano più deboli e il metallo più flessibile, al disopra

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MONDO ORTODONTICO 4/2007 1

Un nuovo sistemaper la derotazione dei molari mascellarinelle II Classi

Key words:

Dental expansion, II Classe

malocclusion, compliance

lavoro originale

Introduzione

Angle (3, 4) definì il primo molare mascellare permanente come thekey to occlusion: una variazione anche minima della sua posizioneideale può alterare l’equilibrio dell’intera dentatura dando originea malocclusioni apparentemente causate da una discrepanza den-tale tra le due arcate (6). Diversi Autori tra cui lo stesso Angle (3,4), Hellman (17), Strang (27) e Dewey (12), hanno descritto detta-gliatamente quella che dovrebbe essere la posizione corretta delprimo molare mascellare permanente nelle tre dimensioni. La cu-spide mesio-vestibolare dovrebbe occludere distalmente rispetto alsolco vestibolare del primo molare mandibolare (1, 3, 4) (fig. 1). Poiché in un’occlusione normale l’inclinazione assiale del primomolare ha una direzione mesiale (24, 25) la cuspide disto-vestibo-lare giacerà nell’embrasure tra primo e secondo molare mandibo-lare e sembrerà apparentemente più lunga della cuspide mesiale(17-19, 26).

U. Giganti*S. Proietti OrzellaG. DenottiUniversità degli Studi di Cagliari

Scuola di Specializzazione in

Ortognatodonzia

Cattedra di Pedodonzia

Titolare: prof. G. Denotti

*Libero professionista

Abstract - A new system to derotate maxillary molars in Class IImalocclusionsIn most cases of Class II malocclusion first maxillary molars are mesially rotated

producing sometimes an apparent class II and real anterior crowding. Derotation

of maxillary molars could gain 1-2 mm. of space that is useful to solve anterior

crowding and to permit normal occlusion.

One of the major problem of actual orthodontic therapy is patient’s cooperation:

Nickel Titanium Molar Rotator 2 (N.M.R.) can be considered a compliance-free

appliance. This new appliance is very well accepted by patients and it is very

simple and cheap for the orthodontist.

Aim of this work is to illustrate the clinical advantages of Nickel Titanium Molar

Rotator 2. N.M.R. can expand, contract, move distally and derotate first maxillary

molars in a few months without collaboration of patients or his parents.

Three cases are also reported

U. Giganti, S. Proietti Orzella, G. Denotti

2 4/2007 MONDO ORTODONTICO

Se si osserva il prospetto occlusale di un’arcatasuperiore ideale, si noterà come il canino e le cu-spidi vestibolari dei premolari siano in linea conla cuspide mesio-vestibolare del primo molare,mentre le cuspidi vestibolari dei secondi molarimascellari sono in linea con le cuspidi disto-ve-stibolari dei primi molari.Nella maggior parte delle malocclusioni, in unapercentuale variabile a seconda dell’Autore (finoal 95% nelle II Classi dentali), si verifica una ro-tazione della cuspide mesio-vestibolare dei pri-mi molari mascellari permanenti in direzionemesiale (7-11, 13-15, 17, 18, 20, 23). L’asse di tale rotazione passerebbe lungo la ro-busta radice palatale e la cuspide mesio-lingua-le (7, 8, 14, 17-19). La correzione di tale rotazione è indispensabile perl’ottenimento di una corretta chiave occlusale. In-

fatti quando i primi molari mascellari ruotano indirezione mesiale, occupano uno spazio maggiorein arcata e ciò si riflette in una posizione più avan-zata delle cuspidi dei premolari e canini rispetto al-le corrispettive embrasure mandibolari (7, 8, 17). La correzione della rotazione molare comportaun guadagno netto di spazio di 1-2 mm (fig. 2).Per diagnosticare l’entità della mesio-rotazionedei primi molari mascellari ci si può avvalerenon solo dell’esperienza clinica ma anche diun’analisi ideata da Friel nel 1959 (14), che con-siste nel misurare sui modelli in gesso l’angoloche si forma tra la linea che unisce la cuspidemesio-vestibolare con la cuspide mesio-lingualee il rafe mediano palatale. Il valore di tale angolo in un’occlusione normaledovrebbe essere di circa 60° per il molare di destrae di circa 57° per il molare di sinistra. La variabi-lità di questo parametro è intorno ai 3-5° (fig. 3). Per la correzione della rotazione dei molari su-periori sono stati ideati diversi dispositivi, tracui la Barra Trans Palatale di Gosgharian (16) ela BTP Zachrisson Type.Nel 1996 Corbett (21) illustrò un nuovo disposi-tivo per la correzione della rotazione molare: il

Fig. 1 - Inclinazione del primo molare mascellare in un’occlusione ideale

Fig. 2 - La derotazione dei molari comporta un guadagno di spazio in arcata di 1-2 mm

Fig. 3 - Analisi di Friel per la misura del grado di mesio-rotazione dei molari mascellari

1

2

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Derotazione dei molari

MONDO ORTODONTICO 4/2007 3

Nitanium® Molar Rotator 2™. Il dispositivo è co-stituito da un corpo centrale in Nitanium, legasuperelastica termicamente attivabile, raccor-dato lateralmente a dei braccetti in ortholoy chevengono inseriti su tubi linguali da 0,036x0,072pollici (fig. 4). L’azione dell’apparecchio è conseguenza dellasuperelasticità e della “memoria di struttura”del Nitanium, proprietà dipendente dalla possi-bilità di modificare l’organizzazione cristallinadella lega in funzione della temperatura. Tale lega è infatti un composto intermetallico ca-ratterizzato da tre fasi cristalline la cui percen-tuale dipende, a riposo, dall’intervallo di tempe-ratura e dai processi meccanici e termici ai qualiè sottoposto durante la fabbricazione e l’utilizzo:1) fase austenitica: a reticolo cubico, è la più sta-bile;2) fase martensitica: a reticolo esagonale, è lapiù duttile e instabile;3) fase R o intermedia.Ciascuna fase cristallina esiste in un ben deter-minato intervallo di temperatura e il processo ditrasformazione di una fase in un’altra può avve-nire nell’ambito compreso tra due temperaturedefinite come d’inizio e di fine transizione.

Il Nitanium Molar Rotator ha una temperaturadi transizione di circa 37° Celsius, al disotto diquesta temperatura le forze interatomiche di-ventano più deboli e il metallo più flessibile, aldisopra dei 37°C le forze diventano più stabili eil metallo più rigido. Questa proprietà viene sfruttata clinicamenteper facilitare l’inserzione del dispositivo e permigliorare il comfort del paziente. Quando il dispositivo viene raffreddato con im-pacchi di ghiaccio o crio-spray, diventa estrema-mente duttile e può essere agevolmente applica-to sul paziente (fig. 5a-d).

4

Fig. 4 - Il dispositivo in Nitanium ideato da Corbett

Fig. 5a-d - L’applicazione di ghiaccio o crio-spray rende l’apparecchio estremamente malleabile; l’aumento della

temperatura fa riacquistare al dispositivo la forma originaria

5a

5b

5c

5d

U. Giganti, S. Proietti Orzella, G. Denotti

4 4/2007 MONDO ORTODONTICO

Una volta inserito, la temperatura del cavo ora-le superando quella di transizione, fa sì che il di-spositivo riacquisti la forma e le dimensioni ori-ginarie esercitando una forza leggera e costantepari a circa 200 grammi.Da qui si evince uno dei suoi vantaggi: non ne-cessita di attivazioni giornaliere o periodiche néda parte del paziente né da parte dell’odontoia-tra a differenza di altre apparecchiature.Inoltre il Nitanium Molar Rotator è termo-gesti-bile dal paziente, che in caso di dolenzia o senso ditensione può assumere bevande o cibi freddi cheimmediatamente riducono la rigidità della lega.

Caratteristiche e applicazionidel diapositivo

L’apparecchio è disponibile in dieci misure dal26 al 44, con incrementi di due millimetri. La fase più importante è proprio la scelta del di-spositivo corretto. Per individuare la misura adat-ta al paziente si deve misurare la distanza tra lefosse centrali dei primi molari mandibolari, allaquale si devono sottrarre 4 millimetri. Il valore ot-tenuto corrisponde alla misura dell’apparecchioda utilizzare e comprende 1,5-2 millimetri di iper-

correzione. Se i molari inferiori sono lingualizzatiaggiungiamo 1-2 millimetri al valore ottenuto.Scelto il numero del dispositivo si dovrà provarein bocca già inserito nelle cannule palatali pun-tate sulle bande dei molari e già solidarizzato dauna legatura di sicurezza, senza dover ricorrerealle impronte di posizione (fig. 6a, b); dopodichéprima dell’applicazione si raffredda per facilita-re l’inserzione.Il dispositivo introdotto da Corbett è nato comemezzo di correzione delle mesio-rotazioni dei pri-mi molari superiori, ma può essere utilizzato an-che per altri scopi (tabella I).

Fig. 6a, b - Per impedirne il distacco dall’attacco palatale delle bande dei molari, è necessario solidarizzarlo alle cannule

con una legatura metallica o una catenella elastica

Derotazione dei molari

Ancoraggio

Recidiva di un’espansione rapida

Prima di un’espansione rapida

Espansione palatale in età molto precoce

Controllo del torque

Espansione e contrazione molare

Distalizzazione

Controllo verticale

Tabella I - Possibili applicazioni cliniche del dispositivo

6a 6b

Derotazione dei molari

MONDO ORTODONTICO 4/2007 5

Derotazione dei molariDiversi studi hanno dimostrato come il 90-95%delle malocclusioni di II Classe siano accompa-gnate da tale rotazione (9-11, 16, 23). Un rapporto molare di II Classe può apparire ta-le quando il punto di osservazione è vestibolare,ma da un’osservazione linguale il rapporto cu-spide-fossa può apparire in I Classe (figg. 7, 8). In questi casi è necessaria la derotazione dei pri-mi molari mascellari per stabilire un correttorapporto occlusale (2, 11, 24). Infatti quando i primi molari mascellari ruotano indirezione mesiale, occupano uno spazio maggiorein arcata e ciò si riflette in una posizione più avan-zata delle cuspidi dei premolari e canini rispetto al-le corrispettive embrasure mandibolari (7, 17). La correzione della rotazione molare comportaun guadagno di spazio di 1-2 mm (fig. 2).

Controllo e stabilizzazione dell’ancoraggioIl Nitanium Molar Rotator può essere d’ausilionel mantenimento della posizione dei molari neicasi in cui sia richiesto un ancoraggio massimo omoderato. La sua versatilità lo rende utile anchecome ancoraggio post-distalizzazione (fig. 9). Inoltre in dentizione mista può essere utilizzato

per preservare il leeway space superiore in segui-to a perdita precoce dei secondi molari decidui.

Recidiva di un’espansione rapidaL’insufficienza trasversale scheletrica causatada una maxilla stretta viene trattata secondo laprocedura terapeutica classica con l’utilizzodell’espansore rapido, dispositivo in grado diesplicare forze ortopediche che agiscono a livellodella sutura mediana palatina, separandola inbreve tempo e stimolando la formazione di nuo-vo tessuto osseo.

Fig. 7 - Apparente II Classe molare osservata da una prospettiva vestibolare

Fig. 8 - Un’apparente II Classe molare in prospettiva linguale può apparire come I Classe

Fig. 9 - Esempio di applicazione clinica del Nitanium Molar Rotator 2 come mezzo di ancoraggio dopo la distalizzazione

molare

7 8

9

U. Giganti, S. Proietti Orzella, G. Denotti

6 4/2007 MONDO ORTODONTICO

Nel 2001 Shiffman e Tuncay (25) pubblicaronoun lavoro sulla stabilità a lungo terminedell’espansione mascellare con tale dispositivo,giungendo alla conclusione che subisce una reci-diva dentale e scheletrica pari al 20% entro ilprimo anno e del 75% entro i tre anni. Il Molar Rotator può essere utile per correggerela recidiva dentale (vedi caso clinico 1).

Prima di un’espansione rapidaL’espansore rapido è un dispositivo rigido non ingrado di correggere la derotazione dei molarimascellari. Prima di effettuare l’apertura dellasutura mediana del palato, spesso si rende ne-cessario l’utilizzo di un altro apparecchio in gra-do di correggere la mesio-palatinizzazione deimolari, allo scopo di ottenere una successivaespansione più omogenea, forte di un rapportoocclusale molare corretto. Uno degli apparecchi più utilizzati a tale scopo èla barra transpalatale (16). Si tratta di un di-spositivo realizzato generalmente sul modello ingesso con un filo d’acciaio da 0,9 mm (0.036 pol-lici), dotato di un’ansa mesiale o distale, e puòessere rimovibile o saldata alla superficie pala-tale delle bande.Il Molar Rotator rappresenta una valida alter-nativa col vantaggio di essere più facilmente ge-stibile (necessita di minori aggiustamenti e atti-vazioni) e di essere più efficiente dal momentoche applica forze continue.

Espansione palatale in età precoce In dentizione decidua e in prima dentizione mi-sta la sutura mediana del palato presenta un nu-mero inferiore di interdigitazioni (fig. 10a-c) ta-le da consentire anche a forze leggere di esplica-re un’azione ortopedica (15, 22). La forza di 200-250 g esercitata dal Molar Rota-tor ne fa una valida alternativa nel trattamento

Fig. 10a-c - Il numero delle interdigitazioni in corrispondenza della sutura mediana del palatale aumenta con l’età

10a

10b

10c

Derotazione dei molari

MONDO ORTODONTICO 4/2007 7

dei problemi trasversali in età precoce.Sarà necessario applicare le bande sui secondimolari decidui superiori, anche se sono compar-si in arcata i primi molari mascellari (5-15). La misurazione nell’arcata inferiore dovrà esse-re effettuata sui secondi molari decidui inferiori.Se il bisogno d’espansione supera i 3-4 mm, èmeglio affidarsi ad altri dispositivi, tra cui il Ni-chel Titanium Palatal Expander, ideato nel 1993da Arndt (5), il cui disegno e meccanismo d’azio-ne sono simili al Molar Rotator (15).

Controllo del torqueLe estremità in acciaio del Rotator 2, quando in-gaggiate nelle cannule linguali, possono avereun’azione simile a un filo rettangolare e quindicontrollare il torque molare (fig. 11a, b).

Espansione e contrazioneA seconda della misura scelta, il dispositivo puòespandere o contrarre i molari di 1,5-2 mm perlato (figg. 12, 13). Interessante il meccanismodella contrazione automatica (self-contraction)indispensabile in tutti i casi di morso a forbicedei primi molari (figg. 14, 15).

DistalizzazioneCon il Nitanium Molar Rotator 2 è possibile ot-tenere distalizzazioni molari di 2-3 millimetriattivando il dispositivo come nella figura 16a, b.Ciò è utile nella risoluzione di II Classi molarimoderate e piccoli affollamenti.

Controllo verticaleL’apparecchiatura determina anche un controlloverticale dei molari, prevenendone l’estrusione,utile in pazienti iperdivergenti. La pressione del-la lingua sul dispositivo transpalatale può di con-tro determinare un’intrusione dei molari (fig. 17).

Fig. 11a, b - Il dispositivo può determinare un torque radicolare vestibolare (a) o un torque radicolo-palatale (b)

Fig. 12 - Se viene scelta una misura che superi la distanza intermolare, l’apparecchiatura genera un’espansione con

vestibolarizzazione dei molari

Fig. 13 - Se viene utilizzata una misura inferiore al diametro intermolarel’apparecchiatura comporta una contrazione

molare

11a 11b

12 13

U. Giganti, S. Proietti Orzella, G. Denotti

8 4/2007 MONDO ORTODONTICO

Fig. 14 - Per correggere l’eccessiva inclinazione dei primi

molari superiori, si è deciso di applicare su questo

paziente un rotatore di dimensioni ridotte rispetto al

diametro intermolare

Fig. 15 - Dopo soli 3 mesi si è ottenuta la correzione

dell’inclinazione molare

Fig. 16a, b - L’attivazione di uno solo o di entrambi i

braccetti del dispositivo comporta una distalizzazione di

1-2 mm per lato

14

15

16a

16b

17

Derotazione dei molari

MONDO ORTODONTICO 4/2007 9

Casi clinici

Per dimostrare l’efficacia del Nitanium MolarRotator 2 qui di seguito verranno presentati al-cuni casi clinici nei quali in poco tempo si sonoottenuti ottimi risultati.

Caso 1Il primo caso è rappresentato da un paziente di 11anni in cui il dispositivo è stato utilizzato in segui-to a recidiva di una espansione rapida. Dalle figu-

re 18a-c, 19a, b è evidente la presenza di un’altera-zione dei rapporti trasversali tra mascellare supe-riore e mandibola e una mesio-rotazione dei primimolari mascellari che, soprattutto sul lato sinistro,determina un’occlusione dentale di II Classe.Si è deciso di applicare il Nitanium Molar Rotator2 per correggere il problema trasversale e la rota-zione molare. Dopo soli 35 giorni il dispositivo è sta-to in grado da solo di correggere il morso incrocia-to e derotare i primi molari mascellari, con un re-cupero di spazio di circa 2 mm per lato. Grazie alla

Fig. 17 - Forze intrusive esercitate sui molari dalla pressione della lingua sull’arco transpalatale

Caso 1

Fig. 18a-c- Inizio cura: a) visione frontale; b) visione laterale destra; c) visione laterale sinistra

Fig. 19a, b - Inizio cura: a) aspetto occlusale dell’arcata mascellare; b) aspetto occlusale dell’arcata mandibolare

18a

18b

18c

19a

19b

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correzione della posizione dei molari si è stabilitoun rapporto occlusale di I Classe (figg. 20a-c, 21).Poiché è stata ottenuta un’ipercorrezione, fon-damentale per la stabilità a lungo termine, nonè necessario applicare contenzioni come invece sidovrebbe con i dispositivi classici, anche in virtùdella forza fisiologica, leggera e continua. A distanza di 6 mesi la “naturale recidiva” per-feziona ulteriormente l’occlusione dentale cheora rimarrà stabile anche per la perfetta inter-cuspidazione (fig. 22a-c).

Fig. 20a-c - Fine terapia: a) visione frontale; b) aspetto

laterale destro; c) aspetto laterale sinistro

Fig. 21 - Aspetto occlusale superiore a fine terapia

Fig. 22a-c - A distanza di 6 mesi: a) aspetto laterale destro;

b) visione occlusale dell’arcata superiore; c) aspetto

laterale sinistro

20a

21

20b

20c

22a

22b

22c

Derotazione dei molari

MONDO ORTODONTICO 4/2007 11

Caso 2Il secondo caso è rappresentato da un pazientein dentizione permanente fino ai secondi molari. Dalle immagini è evidente un’alterazione deirapporti trasversali sul lato destro, di origine

dentale, accompagnato da una forte mesio-rota-zione del primo molare mascellare di destra(figg. 23a-c, 24a, b).Si è deciso di applicare il Nitanium Molar Rota-tor 2 e successivamente i bracket sia nell’arcatasuperiore che inferiore. Dopo 3 mesi si è verifi-cata la risoluzione del problema trasversale e lamesio-palatinizzazione del molare è stata cor-retta (figg. 25a, b, 26a, b).

Caso 3Il terzo caso è un esempio di come il NitaniumMolar Rotator 2 possa essere utilizzato in etàprecoce per ottenere una espansione trasversale

Caso 2

Fig. 23a-c - Inizio cura: a) visione frontale; b) visione laterale destra; c) visione laterale sinistra

Fig. 24a, b - Inizio cura: a) aspetto occlusale dell’arcata mascellare; b) aspetto occlusale dell’arcata mandibolare

23a

23b

23c

24a

24b

U. Giganti, S. Proietti Orzella, G. Denotti

12 4/2007 MONDO ORTODONTICO

scheletrica della maxilla.Alla paziente di anni sette si è applicato il rota-tore per espandere il palato che all’esame clinicoe cefalometrico postero-anteriore del cranio ri-sultava avere un diametro trasversale ridotto(figg. 27, 28). Dall’esame cefalometrico si evinceun deficit trasversale di 5 mm (tabelle II-IV). Ilnumero ridotto di interdigitazioni della suturapalatale, grazie all’età precoce, ha permesso allaforza leggera di 200-250 g dell’apparecchio dicorreggere in soli 3 mesi la discrepanza trasver-sale scheletrica (figg. 29-32, tabelle II-IV), con unaumento minimo dell’inclinazione dei molari su-periori.

Fig. 25a, b - Fine terapia: a) aspetto laterale destro; b) aspetto laterale sinistro

Fig. 26a, b - Fine terapia: a) aspetto occlusale inferiore; b) aspetto occlusale superiore

Caso 3

Fig. 27 - Applicazione clinica dell’apparecchiatura come espansore scheletrico in una paziente di sette anni

25a 25b

26a 26b

27

Derotazione dei molari

MONDO ORTODONTICO 4/2007 13

Fig. 28 - Tracciato cefalometrico della teleradiografia postero-anteriore del cranio a inizio cura. Sono stati utilizzati i

seguenti punti: AG e GA: punti antegoniali sinistro e destro; JR: punto giugale destro; JL: punto giurale sinistro; ZR: punto

zigomatico-orbitale destro; ZL: punto zigomatico-orbitale sinistro. Piani utilizzati: AG-GA: piano antegoniale; ZR-AG: piano

fronto-facciale destro; ZL-GA: piano fronto-facciale sinistro. Misure angolari: MR inclinazione del molare superiore destro;

ML: inclinazione del molare superiore sinistro

Fig. 29 - Prospettiva occlusale superiore a distanza di 2 mesi dall’applicazione del dispositivo

Fig. 30 - Prospettiva occlusale superiore a fine terapia (durata 3 mesi)

Fig. 31 - Tracciato cefalometrico della teleradiografia postero-anteriore del cranio a fine terapia

Fig. 32 - Prospettiva occlusale superiore a distanza di 1 anno

28 29

30

31

32

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14 4/2007 MONDO ORTODONTICO

Discussione e conclusioni

Il controllo della posizione dei primi molari ma-scellari è fondamentale per ottenere una occlu-sione corretta. La maggior parte delle malocclu-sioni, soprattutto quelle di II Classe, si accom-pagnano a una rotazione in senso mesiale dellacuspide mesio-vestibolare dei primi molari ma-scellari. La correzione di tale rotazione è indi-spensabile per l’ottenimento di una correttachiave occlusale. Infatti quando i primi molarimascellari ruotano in direzione mesiale, occupa-no uno spazio maggiore in arcata e ciò si riflettein una posizione più avanzata delle cuspidi deipremolari e canini rispetto alle corrispettive em-brasure mandibolari. La correzione della rotazione molare comportaun guadagno di spazio di 1-2 mm.Il Nitanium Molar Rotator 2 illustrato da Cor-bett nel 1996 è una valida alternativa ad altri di-spositivi utilizzati nella correzione delle rotazio-ni dei primi molari quali la Barra Trans Palata-le di Gosgharian e la BTP Zachrisson Type. Tale dispositivo è in grado di controllare la posi-zione dei molari superiori nelle tre dimensionidello spazio (controllo sagittale, trasversale everticale). Stranamente in letteratura non sono riportatistudi clinici o case report riguardanti il Nita-nium Molar Rotator 2: questo può essere causa-to dalla sua apparente somiglianza con il Nita-nium Maxillary Expander 2.Noi riteniamo che invece abbiano azioni diverseanche per la differente intensità della forza, purnon negando che in una certa quantità di casipossano essere sovrapponibili come effetti den-tali e/o scheletrici.In dentizione decidua completa il Nitanium Mo-lar Rotator 2 può essere utilizzato per espansio-ni medie (3-4 millimetri complessivi), mentre

Norma Inizio Finecura cura

Differenza trasv. maxillo-

mandibolare destra10±1,5 mm 13 12

Differenza trasv. maxillo-

mandibolare sinistra10±1,5 mm 15 12,5

Discrepanza trasversale

totale5 1,5

Il parametro della differenza maxillo-mandibolare è la distanza deipunti giugali destro e sinistro (punto più retruso della concavità ma-scellare a livello della tuberosità) dai rispettivi piani fronto-facciali. Ta-le parametro a otto anni ha un valore norma di 10 mm±1,5 mm. Lapaziente presenta un deficit trasversale totale di 5 mm. L’applicazio-ne del Molar Rotator ha corretto tale discrepanza.

Tabella II - Metodo di misurazione della discrepanza

trasversale scheletrica della maxilla

Norma Inizio Finecura cura

Ampiezza mandibolare

(GA a AG)73,2 78 76

Ampiezza mascellare (JR a JL) 60,8 57 58

Differenza maxillo-

mandibolare12,4 21 18

Differenza maxillo-

mandibolare rispetto -8,6 -5,6

alla norma

In questo caso la discrepanza scheletrica è data dalla differenza trala lunghezza maxillo-mandibolare ideale all’età di sette anni e l’ef-fettiva lunghezza maxillo-mandibolare.

Tabella III - Metodo alternativo di misurazione del deficit

trasversale maxillare

Inizio cura Fine cura

Inclinazione molare superiore

destro103.4° 105°

Inclinazione molare superiore

sinistro105° 105°

Tabella IV - Confronto dell’inclinazione dei molari

superiori a inizio e fine cura

Derotazione dei molari

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per espansioni maggiori è più indicato il Nita-nium Maxillary Expander 2.In dentizione mista e permanente la distinzioned’utilizzo è più netta in quanto il rotatore non èindicato per l’espansione sia dento-alveolare chebasale.Come già detto in precedenza, la capacità espan-siva si mantiene anche nella primissima fasedella dentizione mista quando sono comparsi inarcata i primi molari mascellari ma sono ancorapresenti tutti gli elementi decidui.I vantaggi rispetto ad altri rotatori sono i se-guenti:1) il corpo centrale in nichel-titanium consentedi applicare forze leggere e continue di circa 200grammi. Ne consegue un miglior comfort per ilpaziente e l’ottenimento in poco tempo di risul-tati ottimali e fisiologici, nel pieno rispetto deitessuti molli e duri;2) previa una scelta corretta della misura del di-spositivo, è possibile ottenere i risultati pro-grammati senza alcuna attivazione né da partedel paziente né da parte dell’odontoiatra. Ap-partiene dunque alla moderna generazione deidispositivi compliance-free, indipendenti dallacollaborazione;3) il tempo alla poltrona durante i controlli è de-cisamente inferiore e gli appuntamenti menofrequenti rispetto ad altri rotatori;4) i costi di laboratorio sono nulli in quanto sitratta di dispositivi preformati. L’operatore develimitarsi alla scelta più corretta dell’apparecchio;5) l’inserimento in bocca è più semplice in quan-to, raffreddandolo adeguatamente, il sistema ac-quista temporaneamente caratteristiche elasti-che e duttili, consentendo un’inserzione più age-vole;6) nel caso in cui il paziente dovesse avvertire fa-stidio è sufficiente che assuma cibi o bevandemolto freddi per provare un immediato sollievo;

7) non necessita di apparecchi di contenzione,poiché l’ipercorrezione e la conseguente recidivafisiologica guidata dalle forze occlusali determi-nano una naturale durata della correzione deldispositivo.

RiassuntoLa derotazione dei molari mascellari nelle malocclu-sioni di II Classe di Angle è una tappa fondamentaleper la corretta risoluzione del problema e per il ripri-stino di una masticazione fisiologica.La terapia ortodontica dell’era moderna presupponel’utilizzo di apparecchiature compliance-free: il NichelTitanium Molar Rotator 2 appartiene a questa catego-ria ed è quindi, rispetto ai derotatori tradizionali, mol-to più tollerato dai pazienti e molto più semplice da ge-stire per lo specialista.In questo lavoro sono state illustrate le caratteristichepositive di questa apparecchiatura e i vantaggi che of-fre rispetto alle metodiche tradizionali.Il dispositivo ha offerto ottimi risultati per quanto ri-guarda l’espansione dentale dei primi molari mascel-lari e ha mostrato una grande versatilità d’azione te-rapeutica.Vengono presentati tre casi esemplificativi dove sonostate raggiunte un’ottima efficacia ed efficienza, ri-spettando gli obiettivi prefissati nel minor tempo pos-sibile e con un alto comfort del paziente e minimo la-voro per l’ortodontista.

Parole chiave Espansione dentaleMalocclusioni di II ClasseMinima collaborazione

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Pervenuto in redazione nel mese di novembre 2006Umberto Gigantivia Cattaneo 409131 Cagliaritel. e fax 070 [email protected]