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APRIL 2011 - APRILE 2011
thinkITALIAN
YOUR DOORWAY TO A NEW LANGUAGE AND A NEW CULTUR
STORIALA TORRE
DI PISA
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[email protected] www.thinkitalian.com PO BOX 124949 San Diego, CA 92112
sommarioc on t e n t s
ARTICLES
La Torre di Pisa: The history of this famous Leaning To
La città eterna: Rome, the eternal city
L’Italia delle grotte: Explore the Italian Grottos and c
Se mangi italiano: Italian dining and eating customs
La Pasqua: Celebrating Easter in Italy
Personaggi famosi: Important Historical characters
Il gelato italiano: A popular Italian dessert and traditio
La storia della pizza: The history of pizza
THINK ITALIAN GRAMMAR CORNER
What time is it?
REPEAT AFTER ME
Asking for help!
THINK ITALIAN APRIL 2011
PUBLISHER: Kelly Garboden
WRITERS: Francesca Fabi, Annarita Panico, David Bellini,
Morgan Chiarella, Clarissa Tempestini,
NARRATORS: Daniele De Cario, Ingrid Pagliarulo
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STORIA
torre: towerconosciuta (conosciuto): known (to knopendente: leaning campanile: bell towerpendenza: inclinedivenuto (divenire): has become
(to become)mondo: world
sessanta: 60quindici mila: 50,000notevole: remarkablecedimento: sinking terreno: groundpenda (pendere): leans (to lean)rispetto a: with repesct toasse: axisnel corso dei secoli (secolo): over the
centuriesmistero: mistery dietro: behindfacilmente: easily spiegabile: explainableleggi (legge): lawsrimane (rimanere): it stays (to stay)perché: becausepassa per il suo baricentro (passare): go its center of gravity (to cross)appoggio: support, base
lavori (lavoro): workscostruire: to buildiniziarono (iniziare): began (to begin)furono interrotti (interrompere): were interrupted (to interrupt)presto: soon
visto che: sincearrivati a (arrivato): reached (to reach)terzo piano: third floorterreno sottostante: ground below stranamente: oddly, strangely non sorprese nessuno (sorprendere): did surprise anybody (to be surprised)argilla molle: soft clay edifici (edificio): buildingsavevano causato (causare): had caused
(to cause)
rispetto a: regarding, concerning non è affatto: it’s notchiesa: churchgradi (grado): degreesmezzo: half
La Torre di Pisa
La Torre di Pisa è conosciuta
come la Torre Pendente
di Pisa, ma in realtà è il
campanile della Cattedraledi Santa Maria Assunta nella
Piazza dei Miracoli di Pisa.
Per via della sua innaturale
pendenza , è divenuto uno dei
monumenti più conosciuti al
mondo.
Questo campanile è alto quasi sessanta metri e pesa quasi quindici mila tonnellate. Questa notevole stazza, combinata al cedimento del terreno
dove giace la torre, ha fatto si che questo monumento attualmente penda
di cinque gradi rispetto all’asse verticale. Dalla sua costruzione ad oggi,
la pendenza è sostanzialmente aumentata anche se nel corso dei secoli
ci sono stati dei lunghi periodi di stabilità. Ma il mistero dietro a questo
fenomeno architettonico è facilmente spiegabile dalle leggi della fisica
più elementari. Molto semplicemente, rimane in equilibrio perché la
verticale che passa per il suo baricentro cade all’interno della base diappoggio.
I lavori per costruire la torre iniziarono nel 1173, ma furono interrotti
presto, visto che arrivati a metà del terzo piano iniziarono dei cedimenti
del terreno sottostante. Questo stranamente non sorprese nessuno
visto che il terreno è composto principalmente da argilla molle e che
tutti gli altri edifici della piazza gia avevano causato la stessa reazione
del terreno. Comunque la torre fu completata lo stesso nella metà delsecolo successivo.
Una ulteriore curiosità rispetto alla famosa Torre di Pisa è che non è
affatto l’unica torre pendente di Pisa. Oltre a numerosi edifici pendenti
ci sono altre due torri: il campanile della chiesa di San Nicola, con
un’inclinazione di due gradi e mezzo, ed il campanile della chiesa di
San Michele degli Scalzi, che ha un inclinazione di cinque gradi in più
rispetto alla famosa Torre di Pisa.www.thinkitalian.c
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VIAGGI
rlare: to talk
nza pensare: without thinking
suo passato: its past
oria: history
mai: by now
raversa (attraversare): goes through
o go through)
zia (iniziare): begins (to begin)
manità: humanity
ore: heart
conosciuto (conoscere): has experienced
o experience)
duta: fall
ondo: world
i secoli (secolo): over the centuries
è guadagnata (guadagnarsi): gained
o gain)
fondata (fondare): was founded
o found)
seguito: following
r mano: by the hand
nne governata (governare): was governed
o govern)
te re: seven kings
nne instaurata (instaurare): was established
o establish)
vece: insteadde (vedere): saw (to see)
a i barbari: among the barbarians
iesa: church
orno d’oggi: nowadays
nessuna altra città: in no other citys
si può sentire (sentirsi): you can feel
o feel)
ontatto col passato: in contact with
he past
sta fare una passeggiata: it’s enough to go
or a walk
ndersi conto: to realize
nvivono (convivere): coexist
o coexist)
ura (muro): walls
olversi: to evolve
giungere: to add
praffatti: overwhelmed
llezza: beauty
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La città eterna
È impossibile parla-
re della città di Roma
senza pensare al suo
passato. La sua sto-
ria ormai attraversa
tre millenni inizia dal
fatto che è la prima
metropoli della storia
dell’umanità. La città
era il cuore di uno dei
più grandi imperi della storia che ha conosciuto diversi periodi di con-
quista, decadenza e caduta . Roma è in assoluto la città con più beni
storici e architettonici al mondo ed è considerata il più importante
patrimonio storico, artistico e culturale del mondo occidentale. Nei se-
coli questa città si è guadagnata diversi nomi, tra i quali caput mundi,
la capitale del mondo, la città eterna e la città santa.
La tradizione vuole che fu fondata nel 753 a.C. in seguito del fratricidio
di Remo per mano di Romolo. Successivamente venne governata dai
sette re, fino al 509 a.C. quando venne instaurata la repubblica. Il
terzo ed il secondo secolo a.C. furono caratterizzati dalla conquista e la
fondazione dell’impero. L’età medievale invece vide numerose lotte tra
i barbari e la chiesa .
Ma Roma è speciale anche al giorno d’oggi. In nessuna altra città ci si
può sentire così a contatto col passato e con il futuro. Basta fare una
passeggiata per rendersi conto che i diversi strati di storia convivono
tra le mura di questa città che continua ad evolversi, ad aggiungere
strati alla sua storia. È impossibile non sentirsi sopraffatti da tanta
bellezza .
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VIAGGI
non voler trascorrere: do not want to sptempo: timesorseggiare: to siposservare: to observemezzi di trasporto: means of transportchiunque abbia (avere): whoever has
(to have)buona cucina: good cusinecercare: to look for, to search formigliaia: thousandstrattorie (trattoria): small restaurantsosterie (osteria): tavernssi sovrappongono (sovrapporsi): drown
(to drown out)cibo: foodalimentazione: dietbisogna (bisognare): it is necessary
(to be necessary)
dedicare: to dedicateil giusto tempo: the right time
riesce (riuscire): can (to succeed)trovare: to findbuco: gappropria: ownpietanze (pietanza): dishesha origini povere: has origins in poverty saporita: tasty sostanziosa: substantialsembrano apprezzarla (sembrare): they to appreciate it (to seem)presuppone (presupporre): presumes
(to presume)non lavorare: do not work subito dopo: soon afterpranzo: lunchrampante: highflying prossima riunione: next meeting rispecchia (rispecchiare): reflects (to reflstile di vita: lifestylegodereccio: enjoyablericondurre: to trace back
nascono (nascere): are born (to be born)eredità: inheritanceconsapevolezza: awareness
vivere: to liveconvinzione: belief tutte le strade portino: all roads lead toun carattere spensierato: a carefree charaun po’ sbruffone: a bit braggartsembra davvero (sembrare): it really seem (to seem)al passare del tempo: as the time goes by
Non è possibile non
voler trascorrere
più tempo nelle
piazze di questa
città a sorseggiare
aperitivi e osservare il movimento caotico
dei cittadini sui loro
mezzi di trasporto.
Chiunque abbia la
passione per la buona
cucina non potrà
che cercare di trasferirsi in questa città dove le migliaia di trattoriee osterie si sovrappongono a ristoranti ed enoteche. Il cibo in questa
città non è solamente alimentazione ma qualcosa di molto di più alla
quale bisogna dedicare il giusto tempo.
Anche in questi tempi frenetici chi abita a Roma riesce a trovare un
buco nella propria agenda per un pasto composto da diverse pietanze.
La cucina romana ha origini povere ed è saporita e sostanziosa .Certamente non è per tutti anche se in molti sembrano apprezzarla .
Alcuni piatti necessitano di un tempo di digestione che presuppone
la possibilità di non lavorare subito dopo pranzo. Si fa difficoltà
ad immaginare un manager rampante consumare dei rigatoni alla
carbonara e un ossobuco e poi sfrecciare alla prossima riunione. La
cucina Romana rispecchia uno stile di vita godereccio che si può
ricondurre al periodo della decadenza dell’impero.
Sostanzialmente i cittadini di Roma nascono con questa enorme
eredità che è la storia stessa della propria città. La consapevolezza di
vivere nella città eterna e la convinzione che tutte le strade portino
alla loro città conferiscono ai romani un carattere spensierato e un po’
sbruffone che sembra davvero immune al passare del tempo.
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Parliamo di luoghi pieni di fascino: le grotte italiane. Ce ne sono
tante, da nord a sud, sul mare e nell’entroterra . Vediamone alcune.
In Friuli VeneziaGiulia troviamo la
Grotta Gigante, la
più grande grotta
del mondo. Si
trova a Sgonico,
in provincia di
Trieste, ed è formata da una caverna molto ampia e varie gallerie; lacaverna centrale ha una lunghezza di 260 metri, un’altezzadi 107 metri,
una larghezza di 65 metri e una profondità di 120 metri. All’interno
si possono vedere tante stalagmiti con delle forme particolari, ad
esempio la “Palma”, di 8 metri, e altre a forma di pile di piatti. La
più alta è la “Colonna Ruggero”, alta 12 metri. Questa grotta è molto
importante come meta turistica, ma è usata anche per motivi scientifici:
il dipartimento di geoscienze dell’Università di Trieste ha collocato due
pendoli geodetici con cui rileva i movimenti della crosta terrestre.
Spostandoci a ovest , in Liguria, troviamo le grotte di Toirano,
importanti dal punto di vista storico perché all’interno ci sono molti
resti di epoca preistorica che gli archeologici stanno ancora studiando.
Ancora in Liguria ci sono le grotte “colorate”, cioè le grotte di Borgio
Verezzi in cui ci sono molti tipi di minerali di colori diversi.
Scendendo verso la Toscana, nella provincia di Lucca, troviamo un’altra
grotta molto particolare: la Grotta del Vento. Il nome deriva dall’aria
che esce dalla cavità, dovuta alla presenza di due ingressi a due quote
diverse: l’ingresso turistico è a 627 metri sul livello del mare, mentre
quello vietato al pubblico è a 1.400 metri. Questa raffica d’aria può
essere talvolta così forte che viene bloccata con una porta blindata .
L’Italia delle grotte
arliamo (parlare): let’s talk (to talk)
oghi (luogo): places
eni: full
ne sono tante: there are many of them
are: sea
ntroterra: inland
ediamone alcune (vedere): let’s see some of
hem (to see)
oviamo (trovare): we find (to find)
ondo: world
trova (trovarsi): it is (to be)
mpia: large
nghezza: length
tezza: height
rofondità: depth
possono vedere (potere): you can see
can, to be able to)
d esempio: for example
endoli geodetici: geodetic pendulums
on cui: by which
leva (rilevare): registers (to register)
osta terrestre: Earth’s crust
vest: west
oviamo (trovere): we find (to find)
unto di vista: point of vieworico: historical
erché: because
l’interno: inside
anno ancora studiando (studiare): they are
till being studied (to study)
endendo verso (scendere): going down
toward (to go down)
ome: name
eriva (derivare): comes from (to come from)ia: air
gresso: entrance
ul livello del mare: at sea level
etato: forbidden
uò essere (potere): it can be
can, to be able to)
lvolta: sometimes
ene bloccata (bloccare): is blocked (to block)
orta blindata: armored door
VIAGGI
pril 2011 / aprile 2011
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VIAGGI
tra i percorsi: among the routes
offre (offrire): it offers (to offer)
più avventurosi: most adventurous
possono calarsi: they can go down
corde (corda): ropes
vedere: to seeconformazioni calcaree: calcareous
conformations
invece: instead
ammirare: to admire
visitare: visit
ricordano (ricordare): remind (to remin
torre pendente: leaning tower
più bianca: whitest
raggiungere: reached
acqua: water
stesi: lying
fondo: bottom
barca: boat
piccola: small
roccia: rock
si arriva (arrivare): people arrive
(to arrive)oltre all’azzurro: in addition to the blue
riflessi color argento: silvery reflections
prendono (prendere): capture, take on
(to capture)
oggetti: the objects
non si può descrivere: it’s impossibile
to describe
bisogna (bisognare): people have to(to have to, to be necessary)
andare: to go
vederle (vedere): see them
vivere: to live
per qualche ora: for a few hours
indimenticabile: unforgettable
in posti da sogno: places of one's dreams
(so beautiful that it seems to be a dream)
Tra i percorsi che offre la Grotta del Vento c’è quello tra gli Abissi
della Luce, destinato ai visitatori più avventurosi che possono anche
calarsi con corde per vedere le conformazioni calcaree. Ad Ancona,
invece, si trovano, le Grotte di Frasassi, in cui si può ammirare l’Abisso
Ancona profondo 200 metri e ampio 2.000.000 di m³.
Andando più a sud, in
Puglia, possiamo visitare
le Grotte di Castellana
in cui troviamo, tra
tante meraviglie, la
caverna della Torre di
Pisa, con stalagmiti che
ricordano nella forma
la torre pendente,
e la Grotta Bianca,
considerata la grotta più
bianca del mondo.
Molte grotte italiane si possono anche raggiungere via mare; è il caso
della bellissima grotta Azzurra, vicino a Capri, famosa per il colore
particolare dell’acqua al suo interno. Entrare nella Grotta Azzurra è
un’esperienza unica: si entra stesi sul fondo di una barca , in cui c’
è spazio al massimo per trè persone, e attraverso un’entrata naturale
molto piccola nella roccia si arriva in questo luogo da favola. Oltre
all’azzurro dell’interno, la grotta è famosa anche per i riflessi color
argento che prendono gli oggetti immersi nell’acqua.
Le grotte italiane sono numerosissime, ma la loro bellezza non si può
descrivere: bisogna andare a vederle e vivere per qualche ora un’
esperienza indimenticabile in posti da sogno.
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Tutto il mondo considera la cucina italiana come un riferimento
importante e un esempio straordinario di qualità e ricchezza. La varietà d
piatti tradizionali cucinati nel territorio italiano è in effetti amplissima
impressionante, ma per comprendere a fondo la singolarità italian
bisogna in primo luogo sottolineare che non esiste una vera e propria
cucina nazionale.
Uno chef del Ve-
neto, così come
una signoramarchigiana o
molisana o val-
dostana , non
avrà mai una
formazione si-
mile a quello di
uno chef sicilia-
no o di una signora toscana o ligure. Basta spostarsi anche di 50-100
chilometri, non solo da regione a regione o da provincia a provincia, ma
anche, a volte, da comune a comune, per avere un panorama gastronomi
co sostanzialmente diverso.
È questa la particolarità assoluta della tradizione italiana, un complesso
insieme di tradizioni con un unico comune denominatore: la presentazion
del menù in cinque portate. In altre parole, in Italia, ovunque siamo, i
menù propone una scelta di antipasti, una scelta di primi piatti (pasta
riso, zuppa o minestra), una scelta di secondi piatti (carne o pesce), un
contorno (solitamente di verdura o patate) e un dolce.
Se mangi italiano
ndo: world
cina: cuisine
erimento: reference
mpio: example
tti (piatto): dishes
cinati (cucinare): cookedo cook)
plissima: enormous
mprendere: to understand
ondo: fully
ogna (bisognare): needs (to need)
mo luogo: in the first place
tolineare: to stress, to emphasize
a e propia: real
nora: madam
rchigiana: of the Marche region
lisana: of the Molise region
dostana: of the Valdosta region
n avrà mai (avere): will never have
o have)
mazione: background
ure: of the Ligure region
ta spostarsi: it is enough to move
anche: but alsoolte: at times
r avere: to have
tanzialmente: substantially
complesso insieme: a whole complex
rtate: dishes, courses
e. a five-course meal)
altre parole (parola): in other words
unque siamo: whereever we are
opone (proporre): proposes, offers
o propose)
lta: choice
ppa: soup
ne: meat
ce: fish
ntorno: side dish
dura: vegetable
ce: sweet, dessert
CULTURE
pril 2011 / aprile 2011
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CULTURE
se ci sediamo (sedersi): if we sit down (to
tavola: table
incontrare: to meet
cotoletta: veal or beef cutlet
cassoeula: thick soup
si trova (trovarsi): you find (to find)il nero di seppia: black seppia (cuttlefish
bigoli: typical pasta of Venezia
sarde: sardines
saor: sweet and sour sauce
trofie: typical pasta of Genoa
bollito: boiled meats
agnolotti: filled pasta
offre (offrire) offers (to offer)
ribollita: typical Tuscan soup
pici: pasta funghi porcini: porcini mushrooms
panforte: specific type of cake made in Sien
col cinghiale: wild boar
porchetta: roast pig
cosi via: and so on
vera: real
il vecchio stile: the old way
si mangia (mangiare) it is eaten (to eat)
marmo: marblenon finiscono: doesn’t end, finish
crudo: raw
senza fine: without end
mescola (mescolare): mixes (to mix)
spagnole: Spanish
é vero che: it’s true that
dolci tipici: local desserts
si trovano dappertutto (trovarsi): you fi
everywhere (to find)
lo stesso accade: the same happensPasqua: Easter
colombe: cake eaten during Easter
parlare: to speak
se fossi (essere): if I was (to be)
straniero: foreigner
mi fiderei (fidarsi): I´d trust (to trust)
piuttosto: rather than
si propone (proporsi): one that propose
(to propose)
Detto questo, se ci
sediamo a tavola in
Lombardia, non è
difficile incontrare la
cotoletta alla milanese
e il brasato e in alcune
zone la cassoeula ,
che si trova anche
in Piemonte. Se ci
sediamo a Venezia, la polenta con il nero di seppia , i bigoli e le sarde
in saor sono imperativi, così come a Genova le trofie con il pesto alla
genovese, e a Bologna il bollito e gli agnolotti.
Se poi ci sediamo a tavola a Firenze, la tradizione offre la ribollita e la
fiorentina. A Siena, i pici con i funghi porcini e il panforte, a Livorno il
cacciucco e in Maremma l’acquacotta e le pappardelle col cinghiale.
A Roma piatti tipici sono la pasta alla carbonara, alla amatriciana, la
porchetta e cosi via . Se scendiamo in Campania e ci sediamo tavola
a Napoli, in particolare, scopriamo che la vera pizza si cucina in dueversioni, la Margherita e la napoletana, e nei ristoranti che conservano il
vecchio stile, si mangia ancora su un tavolo di marmo, senza piatto. Ma
le tradizioni del Sud non finiscono a Napoli, perché la Puglia è la patria
del pesce crudo, la Calabria presenta salumi saporitissimi e la Sicilia ha una
tradizione culinaria senza fine, che mescola influenze arabe, spagnole e
francesi.
È vero che a Natale dolci tipici come il pandoro e il panettone si trovano
dappertutto, e lo stesso accade a Pasqua con le colombe, ma anche
in questo caso non si può parlare di tradizione nazionale, ma di ottima
distribuzione territoriale, dato che il pandoro è un dolce veronese e il
panettone è milanese.
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CELEBRAZIONE
La Pasqua è una festa
cattolica che viene celebrata in
tutto il mondo. In Italia questa
occasione è molto importante,
visto che questo paese è
storicamente la sede della
religione cristiana. Il giorno
preciso della festività varia ogni
anno, ma è sempre compreso
tra il 22 Marzo e il 25 Aprile.
La Pasqua è preceduta da un
periodo di penitenza delladurata di quaranta giorni,
detto “Quaresima ”, durante il
quale è prevista moderazione
alimentare.
In tutta la penisola italica la Pasqua è festeggiata con tantissime
rappresentazioni, più di tremila . Da nord a sud si susseguono
processioni, riti religiosi, feste popolari, rappresentazioni sacre, sagre
e tradizioni folcloristiche. Interi paesi scendono in piazza, durante
la “Settimana Santa”, per celebrare e ricordare il dramma sacro della
morte e della resurrezione di Cristo.
A Firenze, in Toscana, durante il periodo di Pasqua è possibile assistere ad
un’antica tradizione detta lo “Scoppio del carro”. Storicamente questa
usanza risale addirittura ai tempi delle crociate, ovvero le guerre di
religione che vennero combattute tra il dodicesimo e il tredicesimo
secolo dai cristiani per liberare la Terra Santa (Gerusalemme). La
storia racconta che dopo la liberazione di Gerusalemme nel 1101 d.C.,
i crociati portarono a Firenze alcune pietre prese dal Santo Sepolcro di
Gesù. Sfregandole, accesero un fuoco santo, che venne distribuito al
popolo fiorentino come simbolo di purificazione.
sta: celebration
ondo: world
aese: country
oricamente: historically
de: seat, center
orno: day
no: yearnitenza: pentence
mpreso: takes place
eceduta (precedere): preceded (to precede)
uaresima: Lent
urante: during
evista: planned
mentare: dietary
emila: three thousand
ord: north
d: south
sseguono (susseguire): (they) follow one
other
cre: sacred
gre (sagra): festivals
teri: entire
aesi scendono (scendere): towns descend
o (to go down)
cordare: to remember
orte: death
surrezione: resurrection
oppio del carro: tradional act, particular of
his celebration, of setting a cart on fire
anza: custom
ale: refers to (a specific period in ancient time)
dirittura: quite
mpi (tempo): times
ociate (crociata): crusades
vero: that is
uerre (guerra): wars
a: betweenodicesimo: 12th
colo: century
berare: to free
cconta (raccontare): recounts (to recount)
ortarono (portare): brought (to bring)
etre: jewels
regandole: slashing
oco: fire
opolo: population, people
La Pasqua
pril 2011 / aprile 2011
7/27/2019 ThinkItalian_April11
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CELEBRAZIONNel corso degli anni questa ricorrenza è diventata tradizione ed è stata
poi introdotta l’usanza di trasportare il fuoco santo con un carro. Da
allora ogni mattina di Pasqua, un monumentale e antico “Carro di
Fuoco”, detto “Brindellone”, viene trasportato da due candidi buoi
bianchi fino a Piazza del Duomo, insieme ad un corteo di tradizionali
figuranti in costume, trombettieri e sbandieratori del calcio storico
fiorentino. L’Arcivescovo accende la miccia di un razzo che simboleggia
la bianca colomba di Pasqua. Una volta accesa questa scorre lungo
un cavo d’acciaio, attraversa tutta la Cattedrale, e si scontra infine
con il Carro, il quale esplode in tutto il suo splendore. Lo spettacolo
pirotecnico dura circa venti minuti.
L’imponente carro viene
avvolto da nubi, scoppi e scintille sempre più
luminose. Le luci diventano
lentamente una pioggia
coloratissima di verde,
viola, rosa, rosso, bianco e
blu. Uno spettacolo unico
e meraviglioso. Questa antica festa ha sempre richiamato moltissimi
fedeli, turisti, cittadini e numerosi contadini della campagna fiorentina, i quali pregano che il rito si svolga senza nessun ostacolo.
La tradizione infatti dice che se la cerimonia si svolge senza intoppi, per
Firenze si preannuncia un anno positivo. L’ultima volta che la colomba
fallì il suo percorso dalla Cattedrale al Carro, fu il 1966. A novembre
di quello stesso anno ci fu la tremenda e tristemente famosa alluvione
di Firenze, uno dei più disastrosi eventi mai accaduti in Italia.
Dopo il rituale dello Scoppio del Carro, le famiglie si ritrovano per il
consueto pranzo di Pasqua. I piatti tipici della Pasqua fiorentina sono i
“Biscotti Quaresimali”, squisiti biscotti al cioccolato a forma di lettere
dell’alfabeto. Inoltre, la tradizione vuole che sulle tavole non manchi
“l’uovo benedetto”. Si tratta di uova sode che vengono portate in
chiesa la mattina per essere benedette dal prete. Dopodichè vengono
servite durante il pranzo, e chi le mangia godrà della benedizione.
ricorrenza: anniversary è diventata (diventare): become (to becousanza: custommattina: morning antico: ancientcandidi buoi bianchi: snow white cows
insieme: togethercorteo: paradetrombettieri (trombettiero): trumpeterssbandieratori (sbandieratoro): twirlerscalcio: socceraccende: to light, to turn onmiccia: fuserazzo: rocketbianca colomba: white doveuna volta: oncescorre (scorrere): runs (to run)cavo d’acciaio: steel cord
si scontra infine: (it ) finally crashesdura (durare): lasts (to last)
nubi (nube): cloudsscoppi: explosions (made by fireworks)scintille: sparkling le luci diventano: the lights becomepioggia: rain showerfedeli (fedele): believerscittadini (cittadino): citizenscontadini (contadino): farmers
campagna: country pregano (pregare): praying (to pray)rito: rite, ceremony si svolga (svolgarsi): continues (to continsenza intoppi: smoothly il suo percorso: to follow its roadtremenda: tremendoustristemente: sadly alluvione: flood
squisiti: deliciousinoltre: furthermoretavole (tavola): tablesuova sode: hard boiled eggs
vengono portate (portare): are brought(to bring)
chiesa: churchprete: priestdopodichè vengono: after which they arepranzo: lunchmangia (mangiare): eats (to eat)godrà (godere): will enjoy (to enjoy)benedizione: blessing
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STORIA
L’Italia è molto più
della buona cucina ,
del vino e del grande
calcio! Basta dare
un’occhiata alle in-
numerevoli person-
alità italiane famose,
per rendersi conto
di quanti talenti
questo Paese ha re-
galato nei vari cam-pi: artistico politico,
scientifico. L’Italia
ha una lista esauri-
ente di gente famosa che ha eccelso in tutti i campi immaginabili
dall’uomo. Dalla potente famiglia dei Medici al genio di Leonardo
da Vinci fino al talento del cantante lirico Pavarotti, solo per citare
alcuni grandi nomi nati in questo paese.
Fra i personaggi italiani famosi ricordiamo ad esempio Marco Polo,
un commerciante vissuto nel tredicesimo secolo che fu il primo
europeo a raggiungere la lontana Cina . Durante il suo viaggio venne
a contatto col nipote di Genghis Khan, il Kublai Khan.
Molti sono stati resi famosi grazie all’abilità della loro penna e della
loro matita come Dante Alighieri, uno dei poeti più famosi del suo
tempo, nato a Firenze nel 1265. L’opera che lo ha reso immortale è
la Divina Commedia componimento diviso in tre parti: il Paradiso,
il Purgatorio e l’Inferno, quest’ultimo particolarmente famoso perché
ricco di allusioni e allegorie di personaggi famosi contemporanei che
hanno fatto di quest’opera uno dei prodotti letterari più popolari
dell’epoca medioevale.
uona cucina: good cuisine
no: wine
alcio: soccer
asta dare un’occhiata: it’s enough to have
a look
endersi conto: to realizea regalato (regalare): has given, offered
(to give, to offer)
ampi (campo): fields
sauriente: exhaustive
ente: people
a eccelso (eccellere): have excelled
(to excel)
omo: man
enio: genius
antante lirico: opera singer
er citare: to mention
n questo paese: in this country
cordiamo (ricordare): let’s remember
(to remember)
ommerciante: trader
ssuto (vivere): lived (to live)
edicesimo secolo: 13th century
aggiungere: to reacha lontana Cina: the far distant China
aggio: journey
enne a contatto (venire): came in contact
to come)
ipote: grandson
bilità della loro penna: their ability
to write
matita: pencil
el suo tempo: of his time
ato (nacsere): born (to be born)
o ha reso immortale (rendere): has made
him immortal (to make)
erché: because
cco: rich, full
anno fatto (fare): have made
(to make)
rodotti letterari: literary works
Personaggi famosi nella storia
pril 2011 / aprile 2011
7/27/2019 ThinkItalian_April11
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STORIAPoi c´è Donatello, famosissimo pittore e scultore italiano del XIV
secolo, vissuto a Firenze. La sua arte è andata al di là del tempo, tanto
che ancora oggi è considerato uno dei maggiori artisti non solo del suo
periodo, ma anche dei giorni nostri.
L’Italia ha dato i natali ad un altro nome illustre come Leon Battista
Alberti, eclettico personaggio che si occupò di filosofia, di poesia , di
criptografia, musica ed architettura. La sua fama si deve soprattutto
alla sua ricerca di una fondamento scientifico delle proprie teorie.
Un altro grande nome legato alla pittura è Alessandro di Mariano
Filipepi, meglio conosciuto col nome di Botticelli. Artista fiorentino
del Rinascimento, fu creatore della celeberrima Venere conosciuta in
tutto il mondo.
E chi non conosce Cristoforo Colombo, il marinaio genovese che
grazie alla sua caparbietà nel 1492 approdò sulle coste dell’America?
Di tutti gli uomini famosi che l’Italia può vantare uno fra tutti può
considerarsi il genio assoluto. Parliamo ovviamente di Leonardo da
Vinci: artista, musicista, architetto, scienziato, inventore, scultore e
molto di più, un genio a 360 gradi. È opera sua uno dei dipinti più
discussi al mondo: la Gioconda .
Altro fenomenale artista che vive ancora attraverso le sue opere è
Michelangelo, considerato uno tra i più grandi pittori e scultori del
Rinascimento. A lui si devono l’affresco della Cappella Sistina e la
scultura della Pietà situata nella basilica di S. Pietro a Roma. Altro
pittore degno di nota vissuto tra il quindicesimo e sedicesimo secolo
è Raffaello. La sua opera di maggiore impatto è la Madonna col
bambino.
La lista della gente famosa italiana richiederebbe un libro a sè per
racchiuderla tutta. Galileo lo scienziato, Vivaldi il compositore di
musica, Puccini il compositore di opere liriche e poi ancora Verdi,
Doninzetti e Lanza se parliamo di musica e inoltre Garibaldi, Mazzini
e Mussolini, personaggi politici che hanno fatto la storia del nostro
Paese. E ancora, S. Francesco e Padre Pio, uomini di Chiesa tanto
straordinari da essere stati beatificati… La lista è veramente molto
lunga .
pittore: painterscultore: sulptorandata al di là (andare): has gone beyond (to go)tanto che: in so much asancora: still
oggi: nowadays nome: namesi occupò di (occuparsi di): dealt with (to deal with)poesia: poemcriptografia: cryptography soprattutto: especially sua ricerca: his researchproprie (proprio): his own
legato: relatedmeglio conosciuto: better known
celeberrima: very famousmondo: world
chi non conosce (conoscere): who doesn’tknow (to know)
marinaio: sailorgrazie alla: thanks to thecaparbietà: obstinacy approdò (approdare): landed (to land)
uomini (uomo): men
vantare: to boast360 gradi: complete, all arounddipinti (dipinto): paintings
vive (vivere): lives (to live)a lui si devono: thanks to himdegno di nota: noteworthyquindicesimo: 15thsedicesimo: 16thmaggiore impatto: biggest impactbambino: child
richiederebbe (richiedere): would require(to require)
libro: book racchiuderla (racchiudere): to hold them (to hold)opere liriche: operaparliamo (parlare): we talk (to talk)hanno fatto la storia (fare): have made history (to make)
veramente: really molto lunga: very long
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7/27/2019 ThinkItalian_April11
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CULTURE
Gli italiani amano mangiarlo a tutte le età e in tutte le stagioni,
anche se fuori fa freddo. Parliamo del gelato: alla frutta, al cioccolato,
al caffè, con la panna , nella crêpe, nella brioche, in spiaggia , al bar,
in casa , sempre e dovunque viene consumato anche da chi non ama
molto i dolci.
Ma come nasce il gelato? L’antenato del gelato attuale è sicuramente
rappresentato da frutta, latte e miele ghiacciati o, con l’avvento degli
arabi in Italia, dalla prima forma di granita creata grazie alla canna da
zucchero della Sicilia.
Sembra , invece, che la prima versione del gelato simile a quella attuale
si debba ad un cuoco siciliano, Francesco Procopio dei Coltelli, famoso
in Francia come “Le Procope”. Francesco prova ad usare lo zucchero
al posto del miele e a mischiare il sale al ghiaccio per mantenere la
consistenza più a lungo. Questa geniale intuizione lo porta al successo
che gli permette di aprire il “Café Procope” a Parigi, meta di personag-
gi famosi del tempo. Altri storici attribuiscono la nascita del gelato
moderno a Bernardo Buontalenti, architetto fiorentino, che ha l’idea diusare come ingredienti il latte, la panna e le uova .
Come spesso accade, non abbiamo notizie certe riguardo alla nascita
di questo alimento, ma sicuramente l’Italia è nota come la patria del
gelato e all’estero la denominazione “ vero gelato italiano” è sinonimo
di “alta qualità”. Il gelato italiano più ricercato è quello artigianale
per cui si affollano le gelaterie che accontentano tutti i palati. Oltre a
quelli classici, infatti, troviamo gusti sempre più strani e legati ad ali-
menti caratteristici delle varie regioni, come “spinaci”, “peperoncino”,
“pesto” e molti altri.
Gli italiani, però, amano molto anche il gelato industriale come il cor-
netto Algida , il famoso “cuore di panna”, semplice ma buonissimo,
apprezzato da ogni generazione.
mano (amare): they love (to love)mangiarlo: to eat ittà: agesagioni: seasons
e fuori: outsidea freddo: it is coldarliamo (parlare) let’s talk (to talk)
anna: creampiaggia : beachasa: homeovunque: everywhereene consumato (consumare): is eaten(to eat, to consume)on ama (amare): doesn’t love (to love)
asce: birthntenato: originsatte: milk
miele: honey hiacciati: frozen
ranita: iceanna da zucchero: sugar cane
embra (sembrare): it seems (to seem)uoco: cook rova ad usare: tested the use of posto del: in place of, instead of
mischiare: to mix, to blendale: salt
mantenere: to maintainiù a lungo: a little longer
o porta (portare): it brought (to bring)prire: to openersonaggi famosi: famous charactersempo: timetri storici: other historians
ttribuiscono (attribuire): attributors(to attribute)ova (uovo): eggs
ome spesso accade (accadere): as oftenhappens (to happen)on abbiamo: we don’t haveotizie: informationatria: home (country)ero: truecercato: sought after
rtigianale: traditional, handmadeaffollano (affollarsi): they crowd (to crowd)
ccontentano (accontentare): they satisfy(to satisfy)alati (palato): palatesoviamo gusti (trovare): we find tastes (to find)
molti altri: many others
ornetto: ice cream conelgida: a popular ice cream brand uore: heartpprezzato: appreciatedgni: every
Il gelato italiano
pril 2011 / aprile 2011
7/27/2019 ThinkItalian_April11
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CULTURELa storia della pizza
La storia della pizza si è persa nel tempo, ma tuttavia rimangono
alcuni indizi che ci possono aiutare a ritrovare le tracce delle sue
origini. La storia della pizza risale al periodo di Virgilio, celebre poeta
e autore morto nel primo secolo a.C, il quale prima della sua morte volle annotare una ricetta della pizza per i posteri. Intorno all’anno
1000, la parola “picea” iniziò a comparire nel vocabolario italiano:
consisteva in un cerchio di pasta composto da diversi tipi di farina,
cotto al forno senza lievito. Più tardi fu aggiunto il lievito e la pizza
è diventata come la conosciamo tutt’oggi.
Risalgonoalla fine del diciottesimo secolo alcuni documenti contenenti
annotazioni storiche che menzionano il “calzone”, fatto di una sottile
sfoglia che viene arrotolata e farcita con pomodoro e mozzarella e
modellato come una mezzaluna.
La storia della pizza non sarebbe completa senza la storia classica della
pizza Margherita. La pizza ebbe il suo momento di massimo fulgore nel
1889, in occasione della visita a Napoli degli allora sovrani d’Italia, il Re
Umberto I e la Regina Margherita. La leggenda racconta che il miglior
pizzaiolo di Napoli, Raffaele Esposito, realizzò per l’avvenimento una
pizza con ingredienti dai colori della bandiera italiana, bianco, rosso e
verde: mozzarella, pomodoro e basilico.
Dopo averla assaggiata, la Regina rimase estasiata e volle elogiare
per iscritto il pizzaiolo, che in suo onore diede il nome alla pizza
tradizionale napoletana più famosa: la pizza Margherita. Possiamo
certamente affermare che oggi la pizza è veramente uno degli alimenti piú conosciuti e più apprezzati in tutto il mondo.
Molti anni più tardi, gli emigranti italiani portarono la pizza in
America. Fu Gennaro Lombardi a dare un enorme contributo alla
diffusione della pizza negli Stati Uniti, aprendo la prima pizzeria di
New York City nel 1905. Il ristorante fu chiamato Pizzeria Napoletana
del Lombardi.
storia: history si è persa (perdersi): is lost (to get lost)nel tempo: as time goes by rimangono (rimanere): remain (to remainindizi (indizio): cluesaiutare: helpritrovare: to findrisale (risalire): traces back (to trace back)
morto: died volle annotare (volere): he wanted to note(to want)
ricetta: recipeper i posteri: for the posterity intorno: aroundanno: yearparola: wordiniziò a comparire (iniziare): started to
appear (to start)consisteva (consistere): consisted of
(to consist of )cerchio: circlefarina: floural forno: in the oven, bakedsenza: withoutlievito: yeastfu aggiunto (aggiungere): was added (to adiventata (diventare): become (to becomeconosciamo (conoscere): we know (to kno
alla fine: at the endcontenenti (contenere): containing
(to contain)annotazioni (annotazione): notesstoriche (storico): historicalsottile sfoglia: thin pastry arrotolata (arrotolare): rolled up (to roll ufarcita (farcire): stuffed (to stuff)
pomodoro: tomatomezzaluna: half-moon
non sarebbe (essere): it wouldn’t be (to bemassimo fulgore: greatest splendorsovrani (sovrano): sovereignsracconta (raccontare): tells about
(to tell about)il miglior pizzaiolo: the best pizza-makerrealizzò (realizzare): made (to make)bandiera: flag
dopo averla assaggiata (assaggiare): afterhaving tasted it (to taste)
rimase estasiata (rimanere): she remained enraptured (to remain)elogiare: to praiseper iscritto: in writing diede il nome (dare): gave it the name (to gpossiamo affermare: we can affirmuno degli alimenti: one of the foodsapprezzati (apprezzare): appreciated
(to appreciate)mondo: world
portarono (portare): brought (to bring)alla diffusione: to the spreadaprendo (aprire): opening (to open)fu chiamato (chiamare): was called (to cal
7/27/2019 ThinkItalian_April11
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Think Italian Grammar Corner
March 2011 Lesson: What time is it?
What me is it? in Italian is che ore sono? (literally “which hours are they?”), but also thesingular form che ora è? is used. Italian hours always need a denite arcle, referring to thenoun ora (hour), which is though usually omied.
l’una: one o’clock, le due: two o’clock, le tre: three o’clock, le dodici: twelve o’clock
It should be noced how the arcle is always plural, because the full expressions would be “the two hours”,
“the three hours”, and so on; only one o’clock is singular. All forms are obviously feminine, because the noun
ora to which they refer is feminine too.
Italian can use both the 12-hour format and the 24-hour format, the laer being more formal
(used in metables, or in ocial speech, etc.).
le tredici: one o’clock PM, le quaordici: two o’clock PM, le quindici: three o’clock PM
A praccal rule to convert the 24-hour format into the 12-hour format is to subtract 2 from the hour, and then
10: 21:00 21-2 = 19, then 19-10 = 9 9:00 PM
In common speech, though, the 12-hour format is much more commonly used; the “AM” or “PM” specicaon
is usually omied, since the context of the sentence will provide enough elements to understand which of the
two is the right one. Should the me be possibly mistaken, the hour can be followed by the expressions
antemeridiane (= antemeridian, AM) or pomeridiane (= postmeridian, PM). But in common speech and in
most texts more common expressions take the place of these “ocial” ones:
di mana or del mano (= in the morning), from 4 or 5 AM to 12 AM
di pomeriggio or del pomeriggio (= in the aernoon), from 1 PM to 5 PM (or 6 PM)
di sera (= in the evening), from 6 or 7 PM to 11 PM
di noe (= at night), , from midnight to 2 or 3 AM
Noce how some forms may use either simple preposion di, or the relevant compound preposion, as an
alternave. The form di mana has del mano as an alternave (mana is feminine, mano is masculine,
but both nouns mean morning).
le dieci di mana (or le dieci del mano) = ten o’clock AM
le due di pomeriggio or le quaordici = two o’clock PM
le dieci di sera or le vendue = ten o’clock PM
le due di noe = two o’clock AM
Obviously, me limits are not too strict: le quaro del mano (4 o’clock AM) could also be le quaro di noe
le sei di pomeriggio (6 o’clock PM) could also be le sei di sera etc. etc.
Since hours require a plural arcle, also verb tenses need to be in plural form:
sono le cinque = it’s ve o’clock
sono le quindici = it’s three o’clock PM
sono le cinque = it’s ve o’clock
...BUT
è l’una = it’s one o’clock
pril 2011 / aprile 2011
7/27/2019 ThinkItalian_April11
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Due to the need of a denite arcle, only compound preposion are used:
dalle due alle quaro = from two to four
all’una = at one o’clock
sono tornato alle dieci = I came back at ten o’clock
The word ora (literally hour, but whose meaning corresponds to English o’clock) is seldom used, either in case th
hour might be mistaken with a dierent numerical category, or to give emphasis to the expression:
il treno parte alle ore quaordici = the train leaves at two o’clock PM
la bomba esplose alle ore sedici in punto = the bomb exploded at four o’clock PM sharp
But oming the noun, both sentences would be perfectly correct all the same. The last sentence also shows how
the expression in punto corresponds to English sharp (referred to an hour).
FRACTIONS OF THE HOURWhen menoning fracons of hours, the terms minutes (in Italian: minu) ism usually omied.
The English form past is translated e (= and):
le cinque e ven = twenty (minutes) past ve, le quindici e cinque = ve (minutes) past three PM
The English form to is translated meno (= less):
le oo meno dieci = ten to eight, le tre meno cinque = ve to three
In Italian, the form “e” can be used all round the hour:
le see e quaranta = ten to eight, le due e cinquantanove = two y-nine (one minute to three)
The form “meno” instead is only used for a me length of twenty minutes or less:
le nove meno cinque = ve to nine, le tre meno ven = twenty to three
So 7:50 could be either le see e cinquanta (more formal) or le oo meno dieci (more colloquial).
Instead 4:35 would always be le quaro e trentacinque.
A very colloquial form is also mancano ..... minu alle ...., which uses the verb mancare = to lack, with the mean
of “a few minutes (are lacking) to reach the given hour”:
sono le see meno dieci = it’s ten to seven
mancano dieci minu alle see = it’s ten minutes to seven
sono le due meno cinque = it’s ve to two
mancano cinque minu alle due = it’s ve minutes to two
sono le dieci meno uno = it’s one to ten
manca un minuto alle dieci = it’s one minute to ten
Unlike the verb essere in the previous form, here mancare refers to the number of minutes, not to the hour: forthis reason the last sentence above needs a singular inecon (manca), since un minuto (= one minute) is singul
When using this colloquial form, the word minu (or minuto if singular) must be used. This form exists also
without a verb:
mancano dieci minu alle see = it’s ten (minutes) to seven
dieci minu alle see = ten (minutes) to seven
mancano cinque minu alle due = it’s ve (minutes) to two
cinque minu alle due = ve (minutes) to two
7/27/2019 ThinkItalian_April11
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Think Italian Grammar Corner cont...
When the me fracon is ..:15, ..:30 or ..:45 minutes, the expressions un quarto (a quarter), mezza (half) an
tre quar (three quarters) are commonly used:
le cinque e un quarto = a quarter past ve
le oo e mezza = half past eight (noce the feminine form mezza, related to ora = hour)
le due e tre quar (or le tre meno un quarto) = two forty-ve (or a quarter to three)
le sei meno un quarto = a quarter to six
Also in this case it is possible to use the form manca un quarto alle .... 5:45 = un quarto alle cinque (literally
quarter to ve), though other colloquial alternaves could be le cinque e tre quar, or le sei meno un quart
while the “ocial” form (in metables, etc.) would be le cinque e quarantacinque. Since un quarto is singul
noce how the verb inecon too (manca) is singular.
MEZZOGIORNO, LA MEZZA, MEZZANOTTE
The Italian word for mid-day is mezzogiorno, and it can be used in place of le dodici (12 AM); unlike the lae
mezzogiorno does not need an arcle, and since it is singular, it requires singular verb tenses.
Also fracons of the hour can be referred to mezzogiorno:
mezzogiorno = mid-day
sono le dodici = it’s twelve o’clock
parranno a mezzogiorno e ven = they will leave at twenty (minutes) past twelve
parranno alle dodici e ven = they will leave at twenty (minutes) past twelve
era mezzogiorno e tre quar = it was twelve forty-ve
erano le dodici e tre quar = it was twelve forty-ve
sarà mezzogiorno meno un quarto = it might be a quarter to twelve
saranno le dodici meno un quarto = it might be a quarter to twelve
As you see, mezzogiorno rejects the denite arcle, thus requiring simple preposions, and is singular; le
dodici instead needs the arcle, therefore it requires compound preposions, and is a plural form.
The specic me 12:30 is commonly referred to as la mezza (the half), but it is only used alone.
quasi la mezza = almost half past twelve
torno da scuola alla mezza = I come back from school at half past twelve
The Italian for midnight is mezzanoe, and it it is oen preferred to le dodici (12 PM), since the laer is moroen used for 12 AM. Also either alone or in fracons of the hour.
Also mezzanoe can be used with fracons of the hour; as mezzogiorno, it rejects an arcle, it needs simple
preposions, and behaves as a singular noun.
É mezzanoe = it’s midnight
no a mezzanoe meno un quarto = unl a quarter to midnight
da mezzanoe alle due = from midnight to two o’clock
pril 2011 / aprile 2011
7/27/2019 ThinkItalian_April11
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Ripetete dopo di me! ! Repeat after me!
Asking for help - Practice your pronunciation with these phrases
asking for help Listen and Repeat!
Mi sono perso. I’m lost.
Posso aiutarti? Can I help you?
Potresti aiutarmi? Can you help me?
Dove posso trovare il bagno? Where is the bathroom?
Vada dritto! e poi giri a destra! Go straight! then turn left!
Sto cercando un metro. I’m looking for the subway.
Un momento prego! One moment please!
Attenda prego! Hold on please! (phone)
Quanto costa questo? How much is this?
Scusami! Excuse me ...! (to ask for something)
Permesso! Excuse me! ( to pass by)
Vieni con me! Come with me!