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Sul filo di lino & di canapa, n°03 The j ournal all about linen & hemp ——— n°03

The journal all about linen & hemp ——— n°03

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Sul filo di lino & di canapa, n°03

The journalall about linen & hemp——— n°03

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Edito——

2010!Moving from the International Year of Natural Fibers to theInternational Year of Biodiversity decreed by the United Nations is a natural passage for European linen and hemp, key players and agro-resource stars with a European heritage.

Throughout these pages, you will discover their visionary potential in very different areas which emancipate them from their traditional uses. From textile developments with second skin linen to industrial innovations in the automotive industry in passing by the pure approaches of artists, linen and hemp weave links to tomorrow. This does not prevent them from returning to the sources of Scandinavian design and the creations which inspire today’s designers.

2010! This is also a pivotal year, with the reinforcement of the Technical Pole initiated by the CELC, now supported by a network of international experts, the European Scientific Committee.

Linen and hemp are commit travelers on the road to technological progress with an ambition to become key players for the coming decades in terms of eco-development.

A current event to follow on our blog*, updated daily by savvy Lin-xperts!

Textile Innovations————Linen, air on the skin Raincoats with class

Fashion News————Linen on the runways S/S 10

New Luxury————Phoebe Philo updates Céline

Fashion Spotlights ————Shopping Bags Denim plays the linen card

Home Spotlights————Modern home furnishings in linenWeightlessSensitive ropeChess StyleScandinavia at the source of cord design

Automobile————New clothes for cars

CELC————Flax and hemp, ecological shieldsFlax life

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2010!Dall’anno internazionale della fibra naturale all’anno internazionale della biodiversità indetto dalle Nazioni Unite, un passaggio di consegne molto naturale per il lino e la canapa europei, protagonisti principali e risorse agricole del patrimonio europeo.

Procedendo in queste pagine, scoprirete il loro potenziale visionario in settori molto diversi da quelli delle applicazioni tradizionali. Dalle innovazioni tessili, con un lino “seconda pelle”, all’innovazione industriale nel settore automobilistico, passando per le mani di artisti dell’essenziale, il lino e la canapa tessono legami sottili con il futuro. Tutto questo, però, non impedisce loro di ritornare alle sorgenti del design scandinavo, latore di ispirazione per i designer di oggi.

2010!È anche un anno chiave, con il rafforzamento del Polo Tecnico iniziato da CELC, sostenuto ormai da una rete di esperti internazionali, il Comitato Scientifico Europeo.

Il lino e la canapa si impegnano sul percorso del progresso tecnologico con l’ambizione di diventare i protagonisti dei prossimi decenni in termini di eco-sviluppo.

Un’attualità da seguire anche sul nostro blog*, con aggiornamenti quotidiani da parte di esperti del lino.

The Linen & hemp CommuniTy / La Linen & hemp CommuniTy

* www.linenandhempcommunity.eu

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TEXTILE INNOVATIONS

Linen, air on the skin

———Whether it is “woven wind”, its Japanese nickname, or light as a breeze and with a double skin as in architecture, linen – a purveyor of intimacy – flows towards new textures and spidery effects – an eternal return to the source of its history. Weavers everywhere, undress me…

“Il lino non fu mai tanto figlio dell’aria quanto in una delle sue declinazioni più misteriose: il pizzo.” Claude Fauque, Secrets de lin, ed. La Découverte et Syros, 1997

Quando si evoca l’universo della lingerie, un nome sorge spontaneo. Il lino le appartiene sin dalle primissime collezioni, lingerie estiva, certo, per le sottovesti delicate e le culotte flut-tuanti, ma anche, da tempo, per la corsetteria leggera, le calze di lino… D’ora in poi, Chantal Thomass potrà stupirsi, e stupire noi, grazie a questi materiali estensibili e ai nuovi pizzi di lino sofisticati e tecnici, sviluppati recentemente per infine conferire al lino una “sofistica-tezza che non possiede necessariamente per sua natura” nel nostro inconscio collettivo.

Il lino seconda pelle entra nelle collezioni delle aziende tessili e dei produttori di ricami più innovativi. Devorato con motivi plumetis (Siegl), tulle Bobbin in lino-cotone (Sophie Hallette) o pizzo di lino ricamato in mohair (Solstiss), lino seta, lino e filo di lurex iridescente (Tejidos Bages), Principe di Galles devorato effetto pantera, lino pied de poule… Tutti questi tessuti, provenienti dalle collezioni Linen Dream Lab, sono stati affidati a Stella Cadente, che torna quindi alle sue radici con la creazione di una linea pilota sviluppata in collaborazione con i tecnici di Rosy (nota: gruppo Wolf del quale Stella Cadente è direttrice artistica, tra le sue innumerevoli attività di stilista o di decoratrice di interni).

Per Stella Cadente “il lino è tutta un’altra cosa: è l’idea di un corpo nudo avvolto in drappi di lino”. Questa nuova espressione, questa sperimentazione del lino ci riporta alle origini della corsetteria degli anni ‘50-60. Perché se “il lino resta poco elastico”, questa esperienza, deliziosamente riuscita, avrà almeno coccolato l’idea “di sperimentare, di lavorare a monte, mano nella mano” con tessitori e finitori.

È esattamente la vocazione del Linen Dream Lab: offrire percorsi di esplorazione, fonti di ispirazione alle quali i creatori possono attingere senza sosta per sviluppare inedite interpretazioni del lino.

Se il lino, fibra sensuale come nessun’altra, ci procura la nostra dose di benessere, più vicino alle necessità della pelle, la sua modernità è libera per natura dagli inquinamenti am-bientali legati ad altre fibre tradizionalmente utilizzate nel settore dell’intimo. Ad esempio, la delicata linea in seta e canapa della collezione etica del marchio Enamore, enfant terrible della lingerie inglese, che sveste le pin-up di oggi con capi chic certificati privi di CO2.

As soon as we evoke the universe of linen, one name leaps forward. She doesn’t hide herself, linen has been part of her since her first summer lingerie collections, her fragile nighties and floaty panties but also her lightweight corsets and linen stockings… Now, Chantal Thomass may be surprised – as we are – thanks to these stretch fabrics and re-fined, technical linen laces which have been developed to give linen a “sophistication it doesn’t necessarily have” in our collective unconscious.

Second skin linen invites itself into collections of weavers and lacemakers at the cut-ting edge of innovation. Burn-outs with dotted swiss motifs (Siegl), linen-cotton bobbin tulle (Sophie Hallette), linen lace re-embroidered with mohair (Solstiss), silk linen, linen with iridescent lurex yarn (Tejidos Bages), a glen plaid burn-out with panther effect, houndstooth linen… all these fabrics in the Linen Dream Lab collections were given to Stella Cadente, who returns to her roots by developing a capsule collection with the technicians at Rosy (note: part of the Wolf Group for whom Stella Cadente is artistic director, one of her many design and interior design activities).

For Stella Cadente, “linen is different: it is the idea of a nude body under linen sheets”. This new expression, this experiment with linen, takes us back to the origins of women’s under-garments in the 50’s and 60’s. Because although “linen has few stretch qualities”, this deliciously successful experiment gave her the idea “to rummage about and work in advance, hand-in-hand” with weavers and finishers.

If linen, an incomparably sensual fiber, provides a daily dose of well-being, close to our skin’s inherent needs, its modernity naturally rids it of environmental pollutants linked with other traditional lingerie fibers. Like the delicate, ethical silk and hemp line from Enamore, British lingerie’s “enfant terrible”, who provocatively undresses contemporary pin-ups in chic undergarments certified without CO2.

01. Rosy by Stella Cadente, houndstooth, 100% linen / pied de poule 100% lino

02. Enamore, Mon Cheri Bralette silk and hemp / seta e canapa

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TEXTILE INNOVATIONS

Stella Cadente’s newsStella Cadente’s lingerie line for Rosy – a glamorous eyeglass collection for Solaris – a B&B in Provins – Sofitel’s Arc de Triomphe flagship hotel dedicated to the art of living and imagination (5 rooms): lobby, bar, restaurant and shadowy private salon decorated in an oriental style with gold leaf, palm plants and exotic birds – a collection of glamorous jewelry to discover in March 2010.www.stella-cadente.com

Actus Stella CadenteLinea di lingerie Stella Cadente con Rosy – Linea di occhiali Solaris sempre glamour – Bed & Breakfast a Provins – un flagship dedicato all’arte di vivere e all’immaginario (5 stanze) Sofitel Arc de Triomphe: lobby, bar, ristorante e un salone decorati nella penombra dello stile orientalista, a foglie d’oro, con palme e uccelli esotici – Collezione di gioielli glamour tutta da scoprire a partire da marzo 2010www.stella-cadente.com

“Linen, with its evocation of airiness, has never looked better than in one of its most mysterious signatures: lace” Claude Fauque, Secrets of Linen,

published by La Découverte et Syros, 1997 / “Il lino non fu mai tanto figlio dell’aria quanto in una delle sue declinazioni più misteriose: il pizzo.”

Claude Fauque, Secrets de lin, ed. La Découverte et Syros, 1997.

Linen Dream Lab Paris15, rue du Louvre Paris 1erLinen Dream Lab Milan / Elementi ModaVia Orti, 2 MilanoFor a personalized appointment / Per un appuntamento: [email protected]

Prêt pour Partir————Whether you prefer a scooter or a bicycle, are addicted to city pavements or swear by globetrotting, there is a raincoat for everyone in this collection, a true concentration of technical fabrics developed in Italy. Coated, water repellent linens from Microtex or Limonta for Summer, Teflon-treated linen/wools for Winter… as functional, lightweight rainwear with hoods or removable pockets, they are a far cry from the windbreakers of our childhood! The brand also develops compact products for fashion’s big names. For Winter 10-11, the company launches their first men’s collection with chic parkas and down jackets. Ready to go?

Prêt pour Partir————Se preferisci lo scooter o la bicicletta, se sei mangiatore di asfalto o globetrotter, c’è un impermeabile per ognuno in questa collezione, vero concentrato di tessuti tecnici sviluppati in Italia in esclusiva. Lino spalmato idrorepellente di Microtex o Limonta per l’estate, lino e lana trattata Teflon per l’inverno, per capi da pioggia funzionali con cappuccio o tasche staccabili e soprattutto leggeri, per riconciliarci con i capi antivento della nostra infanzia! Il marchio sviluppa prodotti compatti per grandi nomi e lancia per l’inverno 10-11 la sua prima collezione uomo con parka e imbottiti impermeabili eleganti. Allora, pronti a partire? www.pretpourpartir.fr

Raincoats with class ———

03. Rosy par Stella Cadente, tulle, 80%linen-20%silk tulle 80% lino-20% seta04. Stanislassia Klein – Stella Cadente Stanislassia Klein – Stella Cadente

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FASHION NEWS

Linen on the runways s/s 2010The eye of Patrick Cabasset

Louis Vuitton

Paul Smith

Missoni

Etro

Hermès Ermenegildo Zegna

Giorgio Armani

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FASHION NEWS

Lefranc Ferrant

Marni Chanel

Matthew Williamson

Jil Sander

Bottega Veneta

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NEW LUXURY

Forget the print scarves, carriage drawings and loafers! The Parisian brand Céline is being revolutionized under the practiced skills of a pure-bred Englishwoman.

Phoebe Philo’s first modern, pared down, almost minimal collection paid high honors to noble linen. Portrait of an aristocratic, discrete artistic director.

Phoebe Philo updates Céline

———By Patrick Cabasset

Dimenticatevi dei foulard stampati con disegni di carrozze e mocassini! La griffe parigina Céline si ripresenta completamente rivoluzionata sotto la gui-da di una inglese purosangue. La prima collezione della rinascita, lineare al limite del minimalismo, è firmata da Phoebe Philo, che fa un uso sapiente del lino più nobile. Ritratto di una direttrice artistica aristocratica e discreta.

Gonna corta diritta in filo di lino grezzo profilata in cuoio, sotto una T-shirt in cuoio armaturato. Camicia a maniche corte con pettorina e revers di sapore maschile su pantaloni ampi in lino pesante. Mini-abito a sacchetto in lino écru con allacciatura in cuoio nero sul davanti… Il tono della sfilata di debutto di Phoebe Philo per Céline è già chiaro sin dai primi modelli in uscita sulla passerella. Lo stile di questa stimata maison parigina, fondata nell’immediato dopoguerra, ritrova per l’estate 2010 l’essenzialità spetta-colare del puro lusso. A imporsi è uno chic equestre con un tocco di allure militare, che declina e traduce il gusto sicuro e le scelte radicali di Phoebe. Lo charme discreto dell’androgino e l’eleganza distinta di una donna sofisti-cata si riflettono in tutti i modelli della collezione. I tagli scolpiti e i materiali rigidi esclusivi ci ricordano che non viviamo più in un’epoca disinvolta. Sarà infatti il trascorrere del tempo a ribadire il vero valore aggiunto di questo guardaroba minimalista, costituito da modelli fatti per durare.

“Potremmo chiamarlo classicismo, ha accennato recentemente Phoebe Philo. Ciò che amo dello stile Céline è il suo rifuggire dalla vistosità. E questo corrisponde sia ai miei gusti personali che alle esigenze della nostra epoca che richiede maggiore sobrietà”. È l’approccio equilibrato di una stilista istintiva che aveva già saputo conquistare il mondo della moda, ma con altri strumenti da Chloé.

A short, straight, leather-edged skirt in crisp, string-colored linen worn with a textured leather T-shirt. A bib-front, short-sleeved shirt with mas-culine cuffs over wide pants in heavy linen. An ecru linen cover-up dress with black leather lacing in front. The tone was set as soon as the models set off down the runway in Phoebe Philo’s first fashion show for Céline. For Summer 2010, this venerable Parisian fashion house, founded just after World War II, has rediscovered a spectacular, strict style and pure luxury. Phoebe’s confident tastes and supremely radical choices impose eques-trian chic with slight military overtones. A discrete, masculine-feminine charm and pure-bred elegance for a sophisticated woman radiate in each silhouette. Her scalpel-sharp cuts and exclusive, stiff fabrics remind us that the times are no longer given to carefree embellishments. Time will enrich this minimal wardrobe with its clothes which are designed to last.

“This is what I mean by classicism”, Phoebe Philo mentioned recently. “What I like at Céline is it’s never about ‘look at me’. This corresponds to my tastes and our times, which call for more sobriety”. A precise vision for this instinctive designer who already conquered the fashion world – with other arms – at Chloé.

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NEW LUXURY

Nata a Parigi nel 1973, dove i suoi genitori vissero brevemente, Phoebe Philo si trasferisce presto a Londra, nel quartiere di Notting Hill. Suo padre è un noto immobiliarista mentre la madre, direttrice artistica, aveva lavorato negli anni ‘70 per David Bowie. Durante i week-end si può incontrare questa signorina chic anche nella tenuta dei genitori in Sussex, dove Phoebe si diletta in lunghe passeggiate sul suo cavallo Toby.

Questa britannica “DOC” fa il suo primo incontro professionale di rilievo alla Central Saint Martins, la celeberrima accademia di moda. È qui infatti che conosce Stella McCartney, l’amica che raggiungerà poi da Chloé una volta terminati gli studi. Per presentarmi la nuova recluta, Stella usò queste parole “Ecco Phoebe, la mia assistente, anche se in realtà lei è molto più elegante di me!”…

Quando nel 2001 Stella lascia Chloé per lanciare la propria griffe in seno al Gucci Group, Phoebe – che tutti credevano avrebbe seguito Stella – non si lascerà scappare l’occasione di prendere il suo posto. Dopo cinque anni di successi ininterrotti, il lancio di una seconda linea più accessibile – See by Chloé – e di una collezione di accessori-culto per tutte le fashion victims, nel 2006 Phoebe lascia Chloé. Quasi un colpo di testa, una decisione presa per dedicare più tempo alla famiglia. Ma la passione per la moda arde ancora sotto le ceneri nel cuore di una donna non priva di ambizioni. Chiamata da LVMH al ruolo di direttrice artistica di Céline, nell’ottobre del 2008 Phoebe si ritrova a 35 anni con pieni poteri e con un piano di battaglia per salvare la maison: bisogna bloccare tutto, globalizzare il marchio, svuotare le boutique e persino annullare le sfilate per un’intera stagione. Nell’ambito di questo piano rivoluzionario, anche lo studio creativo viene trasferito a Londra, in Cavendish Square. È qui che Phoebe vive, respira e arricchisce il suo voca-bolario stilistico.

Posata, serena e sicura di sé, Phoebe non si rivolge più alle ‘party girls’, ma a donne che giudica risolutamente più interessate allo stile che alla moda. Una scelta nata idealmente sotto il segno del nostro tempo, ma che riflette il suo percorso umano e personale. E siamo appena all’inizio: il lino craquant, la pelle nera e i colori polverosi delle snelle creazioni di Phoebe continuano ad attrarre nuove fans di Céline...www.celine.com

Born in Paris in 1973 while her parents lived there briefly, Phoebe Philo was raised in London’s Notting Hill neighborhood. Her father is well-known in the real estate industry and her mother is an artistic direc-tor – she worked for David Bowie in the 70’s. We can cross paths with this chic young lady on weekends in Sussex where her parents own a property. She often goes for long outings there on her horse, Toby.

The designer, with her very English background, had her first decisive, professional encounter at her fashion college, Central Saint Martins. There she crossed paths and became friends with Stella McCartney and followed her to Chloé at the end of her studies. When she presented her refreshing new recruit to me, Stella had these words “This is Phoebe, my assistant. She is even more ‘posh’ than me!”…

When Stella left Chloe in 2001 to launch her own label under the aus-pices of the Gucci Group, Phoebe – who was expected to go with her – didn’t let the chance get away and took her place. After five years of success de-signing trendy fashion, launching a lower-priced line – See by Chloé – and an accessory collection that was a hit with fashionistas, Phoebe left Chloé in 2006. This was almost on a whim, she wanted to dedicate more time to her family. Not devoid of ambition, she kept her eyes on the industry. After being hired by LVMH as Céline’s artistic director in October 2008, she came back at 35 with full power and a strong battle plan: stop everything, globalize the brand, clean up the boutiques and present no fashion show for one season. While imposing this revolution, she moved the company’s fashion office to Cavendish Square in London where she lives, breathes and enriches her creative vocabulary.

Calm, serene and sure of herself, Phoebe does not address ‘party girls’ but instead women whom she sees as being more interested in style than in fashion. An ideal viewpoint for our current times that also corresponds to her own career path. The crisp linens, clean leathers and powdery colors of her pared down creations continue drawing new fans to Céline.www.celine.com

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Lightscape*

Chanel_FR

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FASHION SPOTLIGHTS

Shopping Bags———

Slouch bags, totes, hand-held? Take your pick, but of the many fabrics available, we prefer linen

and hemp, both chic and carefree.Piccole borse, borse per la spesa, borse a mano? A voi la

scelta, ma tra tutti i materiali, preferiamo il lino e la canapa, fibre contemporaneamente eleganti e disinvolte.

Christian Louboutin_FR

Fleabags_US

Céline_FR

Tumi_US

Longchamp_FR

Lightness*

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FASHION SPOTLIGHTS

Libeco home_BE

Hidden cabin_FR

Un Jour Un Sac_FR

Balenciaga_FR

Jack Spade_US

Highlight*

* Linen directions into the light S/S 10 by CELC MASTERS OF LINEN

Vanessa Bruno_FR

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FASHION SPOTLIGHTS

Denim plays the linen card

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Kohzo – SwitzerlandGreen card ————Kohzo claims a simple respect for nature and humanity in their handcrafted manufacturing approach to jeans. But don’t attach a 100% green label to them too quickly! Natural dyes with indigo leaves, fruit, mud, charcoal… Thousand-year old textiles like sasawashi fiber or especially linen and hemp, very much part of a Summer 2010 collection woven on semi-manual looms and made without chemical treatments. The result? Naturally lustrous jeans with just the right amount of blue, light (10 oz) yet sturdy and easy to wear, with that je-ne-sais-quoi quality which will help them stand the test of time.

Carta verde————Kohzo rivendica il semplice rispetto della natura e dell’uomo nella fabbricazione quasi artigianale dei suoi jeans. Ma non appiccicategli troppo rapidamente l’etichetta di 100% verde! Coloranti naturali derivati dalle foglie di indaco, dalla frutta, da fanghi, dal carbone… Tessili millenari come la fibra di sasawashi e soprattutto il lino o la canapa, molto sviluppati nella collezione estate 2010 e tessuti su telai semi manuali senza alcun trattamento chimico. Il risultato? Dei jeans naturalmente lucidi, blu appena quanto basta, leggeri (10 once) ma robusti e pertanto disinvolti, con “quel non so che” che permette ai capi di superare la prova del tempo.www.kohzo.ch

The Garbstore – UKNavy card————Made in the company’s Japanese workshops, the brand has already produced six collections which methodically explore authentic vintage work garments or cloned, small series of uniforms. This 100% linen denim model is a re-issue of a 40’s French sailor pant, reproduced down to the smallest details: front patch pockets with topstitched watch pocket, wide, tailor-style laundry label on inside waistband, belt buckle with whistle hook, dropped crotch and pegged shape. Plus metal buttons in a “Brummie” English style.

Carta marina————Già sei collezioni per questo marchio che prosegue tranquillamente la sua esplorazione di un vintage autentico, abiti da lavoro o uniformi clonate dall’originale e prodotte in piccole serie in alcuni atelier in Giappone. Questo modello in denim 100% lino è una re-edizione di un pantalone della marina francese degli anni ‘40, riprodotto nei più piccoli dettagli: tasche anteriori applicate e tasca posteriore impunturata con bussola, grande etichetta identificativa sulla cintura interna in stile sartoriale, fibbia della cintura con attacco per il fischietto, cavallo basso e linea a carota. Fino ai bottoni di metallo nello stile inglese Brummi.www.garbstore.com

Coltex- Natural Life – ItalyPlatinum Card ————Launched in the early 90’s, Coltex specializes in using pure, luxury linen grown in Normandy and woven in Italy. The Natural Life clothing line, exclusively in Platinum (with Astro Nm 90 thread), the world’s most refined linen, is made in small workshops respectful of the environment and conscious of consumer well-being. The Natural Life collection is certified by a TF traceability label. The Summer 2010 collection offers a complete wardrobe including a linen knit polo shirt, shorts and beautiful 100% linen, denim jeans.

Carta platino————Lanciata nei primi anni ‘90, la società Coltex è specializzata nella produzione di puro lino di lusso, proveniente dalle colture della Normandia e tessuto in Italia. La linea di abbigliamento Natural Life, realizzata esclusivamente in lino Platinum (filo Astro Nm 90), il lino più raffinato al mondo, viene prodotta in piccoli atelier e nel rispetto dell’ambiente per il benessere totale del consumatore finale. La collezione Natural Life è certificata dall’etichetta di tracciabilità TF. La collezione estate 2010 propone un guardaroba completo che comprende polo in maglia di lino, short e un bellissimo jeans in denim 100% lino.www.natural-life.it

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HOME SPOTLIGHTS

Modern home furnishings in linen

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Salsaverde – HungaryA first bed linen line————Salsaverde’s first bed linen collection is produced by the Hungarian weaver Pannonflax. Salsaverde, who up to now specialized in pure linen or cotton/linen blend high-end table linens, now proposes a global concept. The home linen line by Mario Talli Nencioni uses yarn-dyed linen and cotton, with a pared down style – fitted sheets, duvet covers and pillow cases. Pieces can be purchased individually, ideal for creating unique combinations of coordinated fabrics and colors. A special finish makes the fabric much softer. Another key point: it needs no ironing. The Materasso, Carina and Glicine bed linen lines, all Eco-Tex Standard 100 certified, are available as of January 2010.

La prima collezione di biancheria per il letto————Il marchio Salsaverde, prodotto dal tessitore ungherese Pannonflax, specializzata fino ad oggi in biancheria da tavola di fascia alta in puro lino o misto lino, si apre a un concetto di decorazione globale. I pezzi della linea letto in misto lino tinto in filo, disegnati da Mario Talli Nencioni in uno stile essenziale – lenzuola, copri-piumoni e federe per guanciali – sono realizzati ad hoc, il che permette di creare una propria combinazione individuale di tessuti e colori coordinati. Un finissaggio speciale rende il tessuto di lino decisamente più soffice. Un altro sviluppo è il lino stropicciato: non necessita di stiratura. Le linee di biancheria da letto Materasso, Carina e Glicine sono certificate Eco-Tex Standard 100 e disponibili a partire dal gennaio 2010.www.salsaverde.eu

Graziano – ItalyInnovation at the service of luxury————Luxury fibers for the home: European linen and hemp, Egyptian cotton or cashmere, are treated respectfully in the highest tradition. If Graziano has guaranteed quality European linen at all stages of manufacturing since 1841, the company heirs today have considerably modernized their set-up using state-of-the-art technologies. They have increased production capacity by adding 50 electronic jacquard looms. We love the 100% linen jacquard napkins with hand-knotted fringe or the satin linen jacquard bed sets in subtle tones with incomparable shine.

L’innovazione al servizio del lusso————Fibre di lusso per la casa: lino e canapa europei, cotone egiziano o cachemire trattati nel rispetto della più alta tradizione. La maison Graziano garantisce dal 1841 lino europeo di qualità a tutti gli stadi di fabbricazione. Gli eredi del marchio hanno oggi considerevolmente modernizzato l’azienda con tecnologie d’avanguardia e aumentato la sua capacità di produzione con l’aggiunta di 50 telai jacquard elettronici. Utilizzano per i loro asciugamani un prezioso jacquard di lino al 100% con frange annodate a mano e producono parure da letto in jacquard di satin di lino, in sfumature di colore delicate e di brillantezza incomparabile.www.graziano.it

Standfast & Barracks – UKNew life for archives————Standfast & Barracks, the UK’s leading textile printer, has launched a bespoke print design service for Interior Designers and Contract specifiers. With access to the prestigious Warner Archive, one of the largest archives in the world, consisting of over 80,000 designs, their studio, using the very latest digital printing technology, recreates historic designs from original patterns in the archive. The use of linen in the creation of these bespoke prints is fundamental to achieving the appearance and texture of the original designs which are then finished in-house to create soft, durable fabrics suitable for today’s interiors and lifestyles.

Nuova vita per gli archivi————Standfast & Barracks, leader delle stampe tessili nel Regno Unito, ha lanciato un servizio di disegni per stampa su ordinazione dedicato a interior designer e arredatori. Grazie all’accesso al prestigioso Warner Archive, uno dei più grandi al mondo, con i suoi oltre 80.000 disegni, lo studio può ricreare, utilizzando la più avanzata tecnologia di stampa digitale, innumerevoli motivi storici attinti direttamente dagli originali custoditi in archivio. L’uso del lino nella creazione di queste stampe su ordinazione è fondamentale per ottenere l’aspetto e la texture dei disegni originali, che vengono poi trattati internamente in modo da creare tessuti soffici e resistenti, adatti agli interni e allo stile di vita di oggi. www.standfast-barracks.com

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HOME SPOTLIGHTS

Weightless ———

Since 2004, Stéphanie Marin explores intimate territories and experiments with nature to propose a weightless, pared down eco-design featured in an exhibit at the Centre Design Marseille.

An intimate territory, a psychological space. For Stéphanie Marin, the home, office or workshop can be ideal places for dream-ing and letting oneself go but also for mental experiments “where it is no longer a question of doing but of being”. Inspiration may come from an imaginary walk to observe “what is left of nature when we have forgotten it… a symbolic, minimal image”.

The creative process is a “mathematical function”, she admits, “a reaction to observations about concrete problems”. We must block our windows and filter light while continuing to see the sky. But how can we hide the logistics to see only a pure object? She chooses “the simplest solutions, this is where the idea of the cloud came to me”… shadows that hover and blow in the wind. Mobile Shadows are available in white and in two different versions: either in light-filtering, 100% linen which we can see through or 100% double linen which obstructs the view, they can be set in a frame or used as a room divider. Marin has worked with linen since her first collection in 1995 of recycled linen sheets for which she developed a technique of handcrafted dyes that she continued until 2004, the year she had international success with her Livingstone rocks.

Emphasizing ergonomy, lightness and comfort, Stéphanie Marin uses natural, easy to recycle materials and produces the col-lections in her Nice workshop surrounded by a small team “with complementary know-how”. She is sensitive to humane organi-zation and the lightest, most efficient solutions pertinent to her everyday life and her company… a whole universe to discover in the Marseille Design Center exhibit which shows her imaginary landscapes from Livingstone rocks to Nénuphars and LivingIslands for a weightless home.www.smarin.net

Dal 2004 Stéphanie Marin esplora i territori intimi, sperimenta la natura e ci propone in assenza di gravità un eco-design essenziale, oggetto oggi di un’esposizione al Centre Design di Marsiglia.

Territorio intimo, topos della psiche. Per Stéphanie Marin, la casa, l’ufficio, l’atelier sono luoghi propizi per sognare, lasciarsi andare, ma anche per le sperimentazioni mentali “là dove non si tratta più di ‘fare’ ma di ‘essere’”. L’ispirazione non arriva da una passeggiata. Oppure, può giungere da una passeggiata immagi-naria “quello che resta della natura quando la si è dimenticata, un’immagine simbolica, minimale”.

Il processo di creazione è una “funzione matematica”, confessa Stéphanie, “una reazione a osservazioni su problemi concreti”. Abbiamo bisogno di nascondere le nostre finestre, di filtrare la luce pur continuando a vedere il cielo. Ma come nascondere le viti di una riloga? La sua scelta si basa allora “sulle soluzioni più semplici, è da lì che arriva l’idea della nuvola”, queste ombre che si muovono, delicatamente agitate dal vento.

Le Mobile Shadows sono disponibili in bianco e in due diverse versioni: 100% lino, che filtra la luce ma lascia passare lo sguardo, oppure 100% doppio lino che nasconde la vista; queste tende si fissano nell’intelaiatura della finestra o come schermo di separa-zione. Stéphanie lavora il lino sin dalle sue prime collezioni nel 1995, teli di lino riciclati per i quali ha sviluppato una tecnica di tintura artigianale conservata fino al 2004, anno in cui è diventata famosa a livello internazionale grazie ai cuscini a forma di ciottoli Livingstones.

Privilegiando l’ergonomia, la leggerezza e il confort, Stépha-nie Marin utilizza materiali naturali, facili da riciclare e produce le proprie collezioni nel suo atelier di Nizza, circondata da una piccola equipe “con competenze complementari”, sensibile alle organizzazioni umanitarie, alle soluzioni efficaci (le più leggere possibili), pertinenti, nella vita di tutti giorni così come in azien-da… Un intero universo da scoprire in occasione dell’esposizione al Centre Design di Marsiglia, che mette in scena i suoi paesaggi immaginari, i cuscini a forma di ciottoli Livingstones ai Nénu-phars e Living Islands, che portano la dimensione casa in uno stato di assenza di gravità.www.smarin.net

Mobile Shadows Set on a galvanized steel frame and delivered with a cable which

adjusts up to two meters long, plus a magnet for attaching the clouds horizontally, vertically or diagonally, Mobile Shadows can be easily

cleaned with soap and water.————

Montate su un’armatura in acciaio galvanizzato, dotate di un cavo regolabile di 2 mt. di ampiezza e di una calamita che permette di fissare

le nuvole orizzontalmente, verticalmente o di sbieco, le Mobile Shadows richiedono un semplice lavaggio in acqua e sapone.

Smarin Works 2004-2009 Exhibit from January 29 to February 20, 2010

Centre Design Marseille / www.designmarseille.org

Smarin Works 2004-2009Esposizione dal 29 gennaio al 20 febbraio 2010

Centre Design Marsiglia / www.designmarseille.org

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Sensitive rope———

When Christian Astuguevieille gets mixed up with hemp, the material becomes tactile. An interview with an artist who ties

up mysterious objects and reworks them, inciting us to touch them delicately.

Tactoris3-drawer dresser covered in hemp rope, lined in rough linen canvas. The dresser, made in 12 copies, can also be entirely personalized. ———— Comò a 3 cassetti ricoperto di corda di canapa e doppiato in tela di lino grezzo. Questo comò, realizzato in 12 esemplari, è anche interamente personalizzabile.

Address42, Galerie Vivienne, Paris 1er By appointment, T. + 33 (0)1 44 69 91 40 2010 News40 offering bowls in rough cotton rope Ordered by Rei Kawakubo Comme des Garçons boutique exhibit – Tokyo 201120 year retrospective Roubaix Art and Industry Museum

Hemp – inspiration I primarily work with rope. Mostly hemp but sometimes cotton, once in a while linen. You must know that I am a born collector. When I was little, they saved everything at my house, especially bits of string which were constantly reused and kept in a drawer… And that drawer fascinated me. I spent all my time opening it to play; my only restriction was to put everything back after, of course, I liked that less… Thus, for me rope is somewhat regres-sive… I work with traditional rope still manufactured in a rope factory in the Creuse region of France, a very long building dating from the 17th century.

The first objects In the 80’s, I designed jewelry. I began by wrapping offering bowls which came out of my imagination. Then came jewelry for fashion shows. Then I received my first request for furniture and that got me going… today I create made-to-order furniture for collectors, especially Americans.

Divert – deconstructHemp rope interests me for two reasons. The first, diverting the object’s original use by recovering it: first I approached simple shapes or objects I found at the flea market. Then I had designers make me different forms. Finally, I went further, I constructed my own shapes which I wrapped in rope to deform and forget them.

Tactile and fascinating hempThe second reason: touch. With rope, I approach a sense that in-terests me since it has been put aside by our civilization. We don’t touch, it is almost taboo… I like to work with this sense, even if odor is also important (note: Christian Astuguevieille is creative director of Comme des Garçons fragrances). Harsh, soft, knotted, tousled like a hedgehog, hemp offers me ways to transform and the possibility of using totally unknown materials which give people the desire… to touch! Whether the object is beautiful to look at or unpleasant, it provokes a tactile curiosity which can be trans-formed into a desire to hold it (he laughs…)! By caressing it.

Like we want to caress this little book, “Les meubles” (Furniture), which Christian is currently working on, a precious art book he is editing himself in 100 hand sewn copies to look at, read and touch.

Quando Christian Astuguevieille si occupa della canapa, la materia diviene tattile. Incontro con un artista che lega oggetti misteriosi per meglio definirli e indurci a sfiorarli con la punta delle dita.

La canapa – ispirazionePrima di tutto, io lavoro la corda. Soprattutto la canapa, talvolta il cotone, di tanto in tanto il lino. Bisogna sapere che sono un colle-zionista nato. Quando ero piccolo, a casa mia si conservava tutto, soprattutto questi avanzi di spago, sempre riutilizzati e conservati in un cassetto… E questo cassetto mi affascinava. Passavo il mio tempo ad aprirlo per giocare: l’unico limite era quello di rimettere tutto a posto e naturalmente questo mi piaceva meno… la corda, quindi, significa per me regredire un po’… Lavoro una corda molto tradizionale, prodotta sempre in una fabbrica di cordami scavata, un edificio di forma allungata che risale al XVII secolo.

I primi oggettiNegli anni ‘80, disegnavo gioielli. Ho cominciato traducendo in corda coppe per offerte uscite dal mio immaginario. Poi vennero i gioielli per le sfilate. Allora è arrivata la prima richiesta di un mobile che mi ha portato a diversificare la mia attività. O ggi creo molti mobili su misura per collezionisti, soprattutto americani.

Deviare – deformareLa corda di canapa mi interessa per due motivi. Il primo, deviare la funzione di partenza [dell’oggetto] ricoprendolo: inizialmente, ho utilizzato forme semplici, oggetti trovati al mercatino delle pulci. Poi ho fatto realizzare altre forme da alcuni designer. In seguito, giunto il momento di andare più lontano, ho costruito io stesso delle forme da rivestire di corda per poterle deformare meglio, dimenticarle.

Canapa tattile e affascinanteIl secondo, il tatto. Con la corda, mi avvicino al senso che mi interessa, perché messo al bando dalla nostra civilizzazione: non si tocca più, è quasi un tabù.. Amo lavorare in questo senso (sic), anche se l’odorato è altrettanto importante (nota: Christian Astuguevieille è direttore creativo del settore profumi per Comme des Garçons). Ruvida, dolce, annodata, arruffata come un riccio, la canapa mi offre delle capacità di trasformazione, delle possibilità di materiali completamente nuove e la gente non ha che un desi-derio: quello di toccare! Che l’oggetto sia bello da vedere oppure sgradevole, suscita una curiosità tattile che può trasformarsi in desiderio di metterci le mani sopra (ride…)! In carezze. Così come si avrà voglia di accarezzare questo piccolo libro, “Les meubles”, al quale Christian lavora attualmente, una preziosa opera d’artista autoprodotta in 100 esemplari, cucita a mano, da osservare, da leggere, da toccare…

Indirizzo42, Galerie Vivienne, Paris 1er Su appuntamento, T. +33 (0)1 44 69 91 40 Actu 201040 coppe per offerte in corda di cotone grezzoOrdine di Rei KawakuboEsposizione Boutique Comme des Garçons – Tokyo2011Retrospettiva dei 20 anni Museo d’Arte e d’Industria di Roubaix

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As told to Catherine Dauriac

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Chess Style———

2010 will be about black and white graphic, Op’Art or Couture linen: neo-chic for wrapping up the entire home.

Il 2010 sarà in lino bianco e nero, grafico, Op’Art o couture: un neo chic che avvolge tutta la casa.

David Hicks – UK“Queen Bee” geometry in 100%

linen in the mood of an exuberant, swinging London.

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Geometria “Ape regina” in 100% lino, nello stile di una swinging

London esuberante.www.david-hicks.com

Lee Jofa – USA Motifs imagined by the California-based Kelly Wearstler. ————

Motivi immaginati dalla californiana Kelly Wearstlerwww.leejofa.com

Turpault – France Skin deep sensations for linen sateen pajamas – model Milo.————

Sensazioni a fior di pelle per questo pigiama in satin di lino – modello Milo. www.alexandre-turpault.com

Compagnia del Tabacco – ItalyTable service in methacrylate encircled by linen canvas – Sironi –, typical of the company’s style.————

Servizio da tavola in metacrilato che racchiude una tela di lino – Sironi –, emblematico dello stile dell’aziendawww.compagniadeltabacco.it

Rouge du Rhin – France Graphic, 100% linen labyrinth by Marianne Diemer.————

Labirinto grafico in 100% lino di Marianne Diemer.www.rougedurhin.com

Dedar – ItalyPsychedelic Op-Art effect on linen

canvas for contemporary fabrics.————

Effetto Op’Art psichedelico o labirinto su tela di lino per tessuti contemporanei.

www.dedar.com

Lina Forlino – France A hypo-allergenic, anti-stress fringed blanket in 100% washed linen.————

Un plaid con frange anallergico, anti-stress in 100% lino lavato.www.linaforlino.com

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Fanny Chambas – France Hefty linen canvas coated in paint

with plastery or tarred effects, a gesture close to rough art.

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Grosse tele di lino, spalmate di pittura con un effetto “intonaco” o “catrame”,

un gesto vicino all’arte povera. www.fannychambas.com

Hau Hauz – FinlandInspired by vintage design, Satu Makkonen draws and hand prints linen upholstery fabrics. She also offers a made-to-order service.————

Ispirata dal design vintage, Satu Makkonen, disegna e stampa a mano su lino per arredamento. Propone anche un servizio personalizzato.www.hauhauz.com

Noël – FranceThe ultimate in beautiful, hand-embroidered linens, graphic place mats in linen with silver threads.————

Il non plus ultra della bella biancheria ricamata a mano, set da tavola in lino e filo d’argento a motivi grafici.www.noel-paris.com

Slabbinck – BelgiumSince 1903, Slabbinck is known for their innovative embroideries. Here the Alba line, a graphic combination of linen and ribbons.————

Dal 1903, Slabbinck è nota per le sue innovazioni nel campo del ricamo. Qui la linea Alba, una combinazione grafica di lino e nastri.www.shc.be

120% Lino – ItalyA very square bed, 100% linen sheets with that graphic touch we like so much.————

Un letto squadrato, lenzuola in 100% lino con il tocco grafico che ci piace.www.120percento.com

Balanced Design – USA Water-based inks for Melinda Cox’s eco-conceived hand-printed linen or hemp cushion.————

Inchiostri a base acquosa, stampa manuale su lino o canapa: è il cuscino eco, concepito da Melinda Cox.www.balanced-design.com

Kasthall – SwedenHand-tufted linen and wool rug

designed by Gunilla Lagerhem Ullberg for this company which just celebrated

its 120-year anniversary.————

Tappeto tessuto a mano in lino e lana, disegnato da Gunilla Lagerhem Ullberg,

per questa azienda che ha appena festeggiato i 120 anni di attività.

www.kasthall.com

Sabattini Argenteria – ItalySironi’s bread basket in linen

canvas with silver handle: un-ostentatious Italian metalwork.

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Portapane in tela di lino Sironi con manico in argento: l’arte orafa

italiana senza ostentazione.www.sabattiniargenteria.it

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Scandinavia at the source of cord design———Putting shape at the service of function and using economical means in creation: today Scandinavian design is, more than ever, a source of inspiration. These still-manufactured chairs, designed by pioneers from the golden age of Danish design (the 50’s), smash auction house records and pull the strings for todays’ new cord designs, throwing contemporary designers onto the ropes.

Strongly influenced by the Bauhaus and marked by a protes-tant ethic, Scandinavian designers of the 50’s transcend modernist functionality. In the beginning were two simple postulates: func-tion determines conception and choice of materials, and beauty is not elitist, but belongs to the greatest number of people. Com-fortable materials, rationalism, functionality, economy of means, softness: humanity is at the heart of the manufacturing process for an interior design with all its transversal applications. Is the “design snake” biting its own tail? Today, the high priests and priestesses of trends agree on the urgence of a slow design that is integrated, practical, affordable and, above all, sustainable. The multitude of “classics” from the North – still produced by the same manufacturers – confirm that well-designed, well-made products pass the test of time and resonate with leading contemporary de-signers like Kevin MacCarthy or Patricia Urquiola. Here are iconic pieces from the virtuosos who turned hemp or linen halyards and wood frames into Stradivarius-level seating.

Mettere la forma al servizio della funzione e l’economia dei mezzi al centro del processo di creazione: il design scandinavo è oggi più che mai fonte di ispirazione. I pionieri dell’età dell’oro (anni 50), a tutt’oggi prodotti a livello industriale, polverizzano le aste e tirano le fila di una certa filiera del design, che rimanda, nelle sue corde, ai designer di oggi.

Fortemente influenzati dal Bauhaus e contraddistinti da un’et-ca protestante, i designer scandinavi degli anni ‘50 trascendono il mero funzionalismo modernista. Alla base due semplici postulati: la funzione determina la concezione e la scelta dei materiali, la bellezza appartiene alla maggior parte delle persone e non deve essere riservata a un’elite. Materiali caldi, razionalismo, funzio-nalità, economia dei mezzi, dolcezza: l’umanesimo è al centro del processo di fabbricazione per un design di interni in tutte le sue applicazioni trasversali. Il serpente del design si morde la coda? Oggi i guru delle tendenze si accordano sull’urgenza di uno slow design, necessariamente integro, pratico, abbordabile e soprat-tutto duraturo. La pletora di “classici” venuti dal Nord – sempre prodotti dagli stessi fabbricanti - sono la prova inconfutabile che i prodotti ben disegnati e ben eseguiti superano la prova del tempo e, ancora meglio, riecheggiano nell’opera dei designer del momen-to, Kevin MacCarthy o Patricia Urquiola in testa. Ecco le icone di questi virtuosi che hanno saputo coniugare drizze di canapa e di lino con armature in legno, nello stradivario delle sedute.

Hans J. Wegner (1914 – 2007) – DenmarkA prolific creator (over 500 products), woodworker and architect trained by Arne Jacobsen.Flag Halyard Chair, 1950. This relaxing armchair with a chrome steel structure requires 14 hours of work and no less than 240 meters of raw linen cord wrapped around a base which assures the tension of the halyards. Re-issued by PP Mobler, Bo Bedre’s Classic Award Prize, 2002.The Circle Chair PP130, 1985. Designed at the request of his editor, PP Mobler, this armchair defies technical laws and required the creation of a special machine to curve the ash wood structure. Its extraordinarily delicate net cord back evokes lazy afternoons.————Hans J. Wegner (1914 – 2007) – DanimarcaCreatore prolifico (più di 500 prodotti), ebanista e architetto, formato da Arne Jacobsen.Flag Halyard Chair, 1950. Questa poltrona da riposo con struttura in acciaio cromato richiede 14 ore di lavoro e non meno di 240 metri di cordame di lino grezzo arrotolato attorno a un’anima che assicura la tensione delle drizze. Riedizione di PP Mobler, Premio Bo Bedre’s Classic Award nel 2002.The Circle Chair PP130, 1985. Disegnata su richiesta dal suo produttore, PP Mobler, questa poltrona sfida le leggi della tecnica e richiese la creazione di una macchina speciale per incurvare il legno della sua struttura in frassino. La delicatezza della straordinaria rete di funi che forma il suo schienale è un richiamo all’ozio.www.pp.dk

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Poul Kjaerholm (1929 – 1980) – DenmarkA Danish design legend thanks to his uncompromising creations, the Grand Prize winner at the Milan Triennale (1957,1960) and the 1958 winner of the Lunning Prize (the design world’s Nobel prize), the creator of this chair, edited by Fritz Hansen, is exhibited at the MOMA in New York and at the National Arts Center of Tokyo.PK25 The pure-bred, minimal PK 25 chair (1952), sums up his natural, innovative style. Linen halyards (natural or dyed black) weave a supple seat on a chrome structure. ————Poul Kjaerholm (1929 – 1980) – DanimarcaLeggenda del design danese dalle creazioni senza compromessi, Gran Premio alla Triennale di Milano (1957, 1960) e vincitore del Premio Lunning (il Nobel del design) nel 1958, prodotto da Fritz Hansen, è esposto al MOMA di New York così come al Centro nazionale delle arti di Tokyo.PK25 La sedia PK 25 (1952), elegante e minimale, riassume il suo stile naturale e innovativo. Su una struttura di metallo cromato, le drizze di lino (naturale o tinto in nero) tessono una seduta flessibile. www.fritzhansen.com

Jørgen Høj (1925) – DenmarkA woodworker, metal specialist and winner of a silver medal at the Danish Arts and Crafts School (1947), Jørgen Høj has directed his design studio since 1955.JH106 This linen cord chair on a blond wood structure, designed with Poul Kjærholm in 1952 for the Thorvald Madsen workshop, perfect sums up modernist criteria. Discrete, yet with a presence, linking geometry and transparency, it triggers a sophisticated dialogue with the surrounding decor.————Jørgen Høj (1925) – DanimarcaEbanista e specialista del metallo, medaglia d’argento della Danish School of Arts and Crafts (1947), Jørgen Høj dirige dal 1955 il proprio studio di design. JH106 Questa sedia in corde di lino su struttura in legno chiaro, disegnata con Poul Kjærholm nel 1952 per lo Studio Thorvald Madsen, riassume perfettamente i criteri modernisti. Al contempo modesta e rimarchevole, allea geometria e trasparenza, aprendo un dialogo sofisticato con l’ambiente che la circonda.www.pp.dk

Jorgen Hovelskov – DenmarkThe Harp Chair, 1968 The Harp or Viking Chair is inspired by the prow of a Viking drakkar. Its seat and back are composed of a network of woven, tense cords strung on a cross-shaped, slim-legged chassis in ash. This icon of Scandinavian design, which creates a strong optical effect melding into extreme comfort, is part of many private collections including that of Silvia Fendi in Rome. ————Jorgen Hovelskov – DanimarcaLa Sedia Harpe o Viking, 1968 Ispirata alla prua di un drakkar vichingo, questa sedia presenta una struttura in frassino scuro, mentre la seduta e lo schienale sono composti da una rete di cordame intrecciato e teso su una crociera con piedi profilati. Questa icona del design scandinavo, che crea un potente effetto ottico all’origine di un estremo confort, fa parte di numerose collezioni private tra cui quella di Silvia Fendi a Roma.

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Oil filler cap Cappuccio del tappo

della camera di degasamento

Door panels Pannello della portiera

Seating: seats Selleria: sedili

Back of side-view mirrorsAlloggiamento dello specchietto retrovisore

Seat bodies Guscio dei sedili

Back shelf Ripiani posteriori copri baule

Sound-proofed engine bulkhead and transmission tunnel Insonorizzazione di base e tunnel del cambio

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AUTOMOBILE

The CELC Technical Uses Pole acquires a European Scentific CommitteeIn November 2009, the CELC’s Technical Uses Pole, a European reference platform in the area of new technical applications for flax and hemp vegetation fibers, formed a European Scientific Committee. 8 experts from different areas of research pool their knowledge of analytical and characterization techniques to :• Establish an inventory of existing scientific resources and techniques• Evoke possibilities for evolution and new research in correlation with the industry’s strategy• Privilege open-ended innovation and facilitate shifts of technical competences.

Created in 2005, the CELC’s Technical Uses Pole:• Structures relevant initiatives taken by agriculture, industry, energy, research and the environment• Coordinates activities linked to the development of recyclable resources and materials• Initiates an exchange network by collecting projects in a constantly-updated data base• Keeps an active eye on the policies and initiatives undertaken in concerned markets• Anticipates a policy of sustainable development for the industry.

Il Polo Utilizzi Tecnici di CELC si dota di un Comitato Scientifico EuropeoPiattaforma europea di riferimento nel campo delle nuove applicazioni tecniche delle fibre vegetali lino e canapa, il Polo Utilizzi Tecnici di CELC ha costituto nel novembre 2009 un Comitato Scientifico Europeo. 8 esperti provenienti dal campo della ricerca condivideranno ora il loro know-how delle tecniche di analisi e caratterizzazione per:• Definire uno stato dei luoghi delle risorse scientifiche e tecniche esistenti• Emettere una valutazione delle possibilità di evoluzione e di nuove ricerche in correlazione alla strategia della filiera• Favorire l’innovazione e facilitare i contatti con competenze tecniche esterne.

Creato nel 2005, il Polo Utilizzi Tecnici di CELC:• Struttura le iniziative pertinenti nei settori dell’agricoltura, dell’industria, dell’energia, della ricerca e dell’ambiente• Coordina le attività collegate allo sviluppo delle risorse e dei materiali riciclabili• Implementa una rete di scambi inserendo i progetti in un database costantemente aggiornato• Monitora attivamente le politiche e le iniziative condotte sui mercati di riferimento• Anticipa una politica di sviluppo sostenibile del settore.

contact: [email protected]

A 100% organic plastic?————The component manufacturer Faurecia has quietly been devel-oping a 100% organic plastic composed of natural fibers mixed with a polymer derived from biomass. “Many natural fibers can be used”, notes Faurecia, “such as hemp or flax”. The objective of the component manufacturer is to offer 100% organic materials to constructors for early 2011.

Una plastica 100% bio?————La società di componenti auto Faurecia ha sviluppato in gran segre-to una plastica 100% bio. Si tratta di un composto di fibre naturali mischiato a un polimero ottenuto da biomassa. “Può essere utiliz-zata un’ampia gamma di fibre naturali, sottolinea Faurecia, come la canapa o il lino”. L’obiettivo della società è quello di proporre dei materiali 100% bio ai costruttori entro gli inizi del 2011.

An obligatory 95% recycling by 2015————In Europe, car mass was required to have been 85% recyclable as of 2006, this minimum will increase to 95% in 2015. Though re-cycling polymers (plastics) is technically complicated, including natural fibers in composites (flax, hemp, cotton, wood, etc.) offers better recyclability.

95% di riciclaggio obbligatorio dal 2015————Dal 2006 in Europa ogni vettura deve essere riciclabile fino all’85% del suo peso, ma questa soglia minima è destinata a salire al 95% a partire dal 2015. Se il riciclaggio dei polimeri (plastici) è tecni-camente complesso, l’integrazione dei compositi di fibre naturali (lino, canapa, cotone, legno, ecc.) offre una migliore riciclabilità.

The spectre of depleted fossil resources is advancing rapidly and the notion of “all petrol” is becoming obsolete. The automotive industry has become increasingly interested in using natural materials to produce elements which will replace plastic. Not being of fossil origin, these natural resources are not threatened by depletion and – even better – flax and hemp plants absorb CO2 as they grow! With optimal recycling qualities, being lighter and respecting for the environment, the advantages of these natural fibers are many and announce a radiant future at the heart of automobile production!————Lo spettro dell’esaurimento preannunciato delle risorse fossili avanza a grandi passi. L’industria automobilistica si interessa quindi sempre più ai materiali naturali che sostituiranno la plastica per la produzione di determinati componenti. Non essendo infatti di origine fossile, queste risorse naturali non sono a rischio di esaurimento, anzi durante la fase di crescita della pianta, il lino e la canapa assorbono addirittura CO2! Visto che la formula “tutto petrolio” deve diventare per amore o per forza obsoleta, i costruttori di autovetture privilegiano ormai l’utilizzo di fibre naturali come il lino e la canapa per la fabbricazione di numerosi componenti, fino ad oggi realizzati con materie plastiche. Riciclaggio ottimizzato, vantaggi in termini di peso, rispetto dell’ambiente: le carte vincenti di queste fibre naturali sono molteplici e il loro futuro nel campo della produzione automobilistica si preannuncia radioso!

More and more pieces are made in natural fibersSempre più componenti vengono realizzati in fibre naturali

New clothes for cars

———By Dominique Hoffmann

Sour

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AUTOMOBILE

PSA Peugeot Citroen: 20% of “green” materials as of 2011————Launched in 2008, the PSA plan of actions concerns all the group’s vehicles and 3 families of green materials with natural fiber bases. For example, hemp is used to protect wheel arches on the Peugeot 207 and for the cooling liquid cap on the Citroën C3 Picasso.

PSA Peugeot Citroën: 20% di materiali “verdi” a partire dal 2011————Lanciato nel 2008, il piano d’azione PSA riguarda tutti i veicoli del gruppo e le 3 famiglie di materiali verdi a base di fibre naturali. La canapa, ad esempio, è utilizzata nelle protezioni dei passaruota sulla Peugeot 207 e per il tappo di riempimento del liquido di raffreddamento del motore sulla Citroën C3 Picasso.

Flax for the Smart————The dashboards of the “urban flea”, the Smart ForTwo, are in organic composite materials which include 50% flax fibers. The Daimler Group, Smart’s owner, has been a precursor in using materials that include natural fibers… they used hemp 20 years ago to trim inside the doors of the Classe C.

Lino nella Smart————I cruscotti della pulce urbana, la Smart ForTwo, sono in materiali bio composti al 50% da fibra di lino. Precursore nell’utilizzo di fibre naturali, il gruppo Daimler, proprietario di Smart, impiegava già 20 anni fa la canapa per il rivestimento delle controporte della sua Classe C…

Ecotechlin, 12 years of expertise————EcoTechlin has been supplying products with a natural fiber base to the automotive industry since 1998. Flax and polypropylene fib-ers are heated in an oven adapted for the process, then cooled in the mold ready for delivery. Their dashboards, back shelves, door panels, wheel arches and trunk bottoms are used for Opel Insignia, Citroën C4 Picasso, Iveco trucks or S-Type Jaguars. “The mold is ecological, it can be recycled to make other pieces or can be burned, like most plastics, to create new energy”, explains Karim Belhouli, EcoTechlin’s director. “Since it weighs less, its density lightens structures without compromising their mechanical char-acteristics”. EcoTechlin, France’s leading supplier of non-woven products with natural fiber bases, assures traceability all the way back to the fields, thanks to their contacts with flax scutchers in Normandy.

Ecotechnilin, 12 anni di esperienza————EcoTechnilin fornisce prodotti a base di fibre naturali all’industria automobilistica dal 1998. Il lino e le fibre di polipropilene vengono riscaldati in un forno a contatto, quindi raffreddati direttamente nello stampo del pezzo da produrre, come ad esempio cruscotti, ripiani posteriori copri baule, pannelli delle portiere, passaruota e tappetini dei bagagliai per Opel Insignia, Citroën C4 Picasso, camion Iveco o Jaguar S Type. “Questo materiale è ecologico, può essere riciclato per produrre altri pezzi oppure incenerito, come la maggior parte dei materiali plastici, restituendo energia, spiega Karim Belhouli, DG di EcoTechnilin. Leggero, la sua densità per-mette di alleggerire le strutture senza scendere a compromessi sulle caratteristiche meccaniche.” Leader francese nella fornitura dei prodotti non tessuti a base di fibre naturali, EcoTechnilin assi-cura una tracciabilità completa della filiera fino al campo, grazie all’organizzazione dei coltivatori di lino della Normandia.www.eco-technilin.com

Aft Plasturgie, an expert in natural fibers————AFT Plasturgie develops thermo-plastic composites reinforced by natural fibers. The company has developed automobile parts used under the hood or for exteriors and, more recently, for interiors, all of which can be produced in series.AFT, whose involvement goes from plant growth to fiber selection, participates in numerous development projects with European constructors and component manufacturers and elaborates auto-motive composites using organically sourced polymers and natu-ral fibers. For the PSA group, AFT produces “green” composites used in series on many car models. A LCA (Life Cycle Analysis) done for the group by a specialized office on a series piece in PP/Hemp showed significant gains in relation to the same piece in PP/glass. Improvements were noted for a variety of criteria includ-ing greenhouse gas emissions, fossil, energy and water resource consumption and waste production.

Aft Plasturgie, esperti in fibre naturali————AFT Plasturgie sviluppa dei composti termoplastici rafforzati da fibre naturali. Questa azienda ha sviluppato prodotti per l’auto-mobile che consentono la produzione in serie di pezzi posizionati sotto il cofano motore, di componenti esterni e recentemente an-che di componenti interni. AFT, perfettamente strutturata dalla ricerca della pianta alla se-lezione delle fibre, partecipa a numerosi progetti di sviluppo in collaborazione con aziende automobilistiche e società produttrici di componenti auto in Europa. È inoltre impegnata nell’elabora-zione di compositi per l’industria automobilistica con polimeri provenienti da fonti biologiche e fibre naturali. Per il gruppo PSA, AFT produce dei compositi “verdi” utilizzati in serie su numerosi modelli. Una ACV (Analisi del ciclo di vita) realizzata per questo gruppo da uno studio specializzato su un pezzo di serie in PP/canapa ha evidenziato notevoli vantaggi rispetto allo stesso pezzo costruito in PP/vetro per quanto riguarda, tra l’altro, l’emissione di gas a effetto serra, i consumi di risorse fossili, di energia, d’acqua, nonché la produzione di scarti.www.aft-plasturgie.com

Natural fibers used for the back shelf, apron and trunk floor rug in the Citroën C4 Fibre naturali utilizzate per il ripiano posteriore copri baule, per la base e il tappetino del bagagliaio della Citroën C4

Smart For Two – dashboard / Smart For Two – cruscotto

Flax & hemp advantages for the automotive industry:• Lighter (flax fibers have a 1,5 density in contrast with 2,54 for glass fibers)• Absorbs vibrations• Soundproofing capacities• Competitive prices• Ecological image and realities• Less impact on the environment• End-of-life optimization for componants

Vantaggi di lino & canapa per il settore automobilistico:• Alleggerimento (la fibra di lino ha una densità di 1,5 rispetto a 2,54 della fibra di vetro)• Assorbimento delle vibrazioni• Capacità di insonorizzazione• Competitività del prezzo• Immagine e realtà ecologiche• Riduzione dell’impatto ambientale• Ottimizzazione del fine vita dei componenti

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CELC

Flax and hemp, ecological shields ———

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2010 Anno internazionale della Biodiversità. Oggi che la conservazione della diversità biologica è divenuta una preoccupazione a livello mondiale, il lino e la canapa si affermano più che mai come le fibre del futuro.

Biodiversità. Questo neologismo, comparso nel 1988, rappresenta l’insieme delle forme di vita sulla Terra – la fauna, la flora, gli ambienti naturali, ma anche la specie umana – e le reciproche interrelazioni. Preservare la biodiversità significa dunque conservare le specie, gli ecosistemi e tutto ciò che possono offrire all’umanità; significa concepire un utilizzo sostenibile delle risorse, proteggendo al contempo la vita. L’Europa è la culla di un insieme unico di ecosistemi. Il minimo tragitto in treno consente di abbrac-ciare con lo sguardo la ricchezza dei suoi territori, la dolce bellezza e la diversità dei suoi paesaggi…

Lino e canapa. L’Europa è anche la culla della coltivazione del lino e della canapa, frutto di una filiera attiva e solidale, eredità di saperi preziosamente trasmessi nel corso del tempo. La mano dell’uomo è al centro del processo. Se oggi è urgente ripensare ai nostri modi di consumare, privilegiando le tecnologie d’avanguardia basate su risorse rinnovabili, il lino e la canapa svolgono un ruolo leader in questa sfida universale. Coltivazioni ancestrali derivanti dal know-how di tutta una filiera, queste fibre sono garanti di un equilibrio salutare per la preservazione dei nostri territori, fauna e flora incluse. Nello stadio della coltivazione, proteggono e fertilizzano, non richiedono né pesticidi, né irrigazione, non inquinano con defolianti. In più – ciliegina sulla torta climatica – partecipano allo stockage del carbonio emesso nell’atmosfera. Nella fase della macerazione, prima trasformazione della pianta in fibra tramite l’azione enzimatica di elementi naturali nei campi, queste fibre sono figlie del vento e della pioggia. È la pettinatura, terzultima metamorfosi meccanica, che consentirà loro di danzare su un filo d’argento. Nella fase della loro trasformazione finale, ispirano la ricerca industriale e la creatività dei designer ben al di là delle loro applicazioni tessili tradizionali. Il lino e la canapa, al contempo fibre ancestrali e visionarie, fanno anche la parte del colibrì*. Parenti povere delle Trenta Gloriose sotto il sacro santo regno dell’idrocarburo, si è oggi d’accordo nel riconoscere in loro tutte le qualità ambientali per il benessere e la bellezza. La ruota del mulino gira, l’acqua scorre sotto i ponti e il pianeta riprende a respirare…

“Oggi eliminiamo mille volte più materiali di quanto non si facesse prima dell’epoca industriale. Questa massiccia estinzione, la sesta nella storia della Terra, è causata dall’umanità. Ma l’umanità stessa potrebbe esserne la vittima”. Hubert reeves, astrofisico

*La leggenda del colibrìUn giorno, narra la leggenda, ci fu un immenso incendio nella foresta. Tutti gli animali osservavano terrorizzati e impotenti il disastro. Solo il piccolo colibrì si dava da fare, andando a prendere qualche goccia d’acqua con il becco per gettarla sul fuoco. Dopo un po’, l’armadillo, infastidito da questi maneggi ridicoli, gli disse “Colibrì! Ma sei matto! Credi che con queste gocce d’acqua spegnerai il fuoco?!” Il colibrì gli rispose allora: “Lo so, ma io faccio la mia parte”. La leggenda racconta che ogni animale si sentì chiamato in causa, che ciascuno fece la sua parte e che la foresta fu salvata! Analoga è la nostra responsabilità nei confronti del mondo perché non siamo totalmente impotenti.

————Come agire? Le Nazioni Unite vogliono dare nuovo slancio alla lotta contro la perdita di biodiversità e sensibilizzare tutta l’opinione pubblica. È prevista una serie di manifestazioni durante tutto il corso dell’anno. Il portale francese dell’Anno Internazionale della Biodiversità propone un’agenda e la cata-logazione dei progetti (www.biodiversite2010.fr). Sito di informazione dell’ONU: www.cbd.int/2010

Lino Europeo Pianta autofertilizzante / autogamaRichiede pochi interventi e nessuna irrigazioneNessun scarto di defoliantiEccellente assorbimento di azotoCompensazione CO2 / anno = 16 T / ha (la produzione di una famiglia di 4 persone)Zero scartiL’85% della coltivazione mondiale di lino avviene in Europa

European Linen A self-fertilizing / self-sufficient plantLittle care and no irrigation neededNo defoliants rejected back into the environmentExcellent nitrogen absorbtionCO2 compensation per year = 39,5 tons/acre (amount produced by a 4-person family)Zero waste85% of world flax growth takes place in Europe

*The hummingbird legendOne day, according to legend, there was a huge fire in the forest. All the terrified animals observed the disaster helplessly. Only the tiny hummingbird remained busy, finding a few drops of water and carrying it in his beak to throw on the fire. After a time, the armadillo, annoyed by his ridiculous movements said “Hummingbird? You are crazy! Do you think you will put out the fire with these few drops of water?!” The hummingbird answered: “I know, but I’m doing what I can”. Legend says that each animal was then inspired to do his part and the forest was saved! That is our responsibility to the world since we are not totally helpless.

The United Nations Organization has declared 2010 the International Year of Biodiversity. As the con-servation of biological diversity becomes a worldwide preoccupation, flax and hemp, more than ever, are confirmed as fibers for tomorrow.

Biodiversity. This term, which first appeared in 1988, covers all life forms on Earth – fauna, flora and natural environments as well as the human race – and the relationship between them. Preserving biodiversity means preserving species, ecosystems and all they offer humanity. It means conceiv-ing the sustainable use of resources while protecting life. Europe is the cradle of a unique group of ecosystems. Even on the shortest train trip we can see the soft beauty and diversity of Europe’s rich terrains and landscapes…

Flax and hemp. Europe is also the cradle of flax and hemp cultivation, the fruit of an active, inter-dependent industry which has inherited precious knowledge that has been transmitted over the generations. The hand of man is at the heart of this process. If today it is urgent to rethink how we consume, by privileging the newest technologies which rely on renewable resources, flax and hemp have a leading role in this universal challenge. An ancestral cultivation drawn from the know-how of an entire industry, they guarantee a beneficial balance to preserve land, flora and fauna. At the cultivation stage, they protect and self-fertilize, need neither pesticides nor irrigation, aren’t effected by defoliants and – as a climatic ‘cherry on the cake’ – help stock CO2 emitted into the atmosphere. During the retting stage, the first transformation of the plant into fibers using enzymes from natural elements which is done in the fields, they interact with wind and rain. Scutching, the next-to-the-last mechanical metamorphosis, allows them to ‘dance on a silver thread’. For their final transformation, they inspire industrial researchers and creative designers for uses that go well beyond traditional textile applications. Flax and hemp fibers, both ancestral and visionary, play the role of a hum-mingbird *. As poor descendents of the Glorious 30’s sacred hydro-carbons, we discover their many environmental qualities which also offer us well-being and beautiful products. The mill wheel turns, water flows under the bridge and the planet can breathe again…

“Today we are eliminating over a thousand times more species than before the industrial era. This massive extinction, the 6th in the Earth’s history, is caused by humans. And humanity may be the victim as well.” Hubert reeves, astro-physicist

————How to react? The United Nations wants to give a new breath of air to fight the loss of biodiversity and sensitize the general public. A series of events is planned throughout the year. The French portal for the International Year of Biodiversity proposes an agenda citing various projects (www.biodiversité2010.fr). United Nations information web site: www.cbd.int/2010

By Catherine Dauriac

Page 23: The journal all about linen & hemp ——— n°03

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CELC

Flax Life ———

The journal all about linen & hemp n°03Sul filo di lino & di canapa n°03

Publication Director / Direttore della Pubblicazione

Marie-Emmanuelle Belzung, CELC General Secretary –

MASTERS OF LINEN Director

Coordination / Coordinamento Julie Pariset, CELC Communication Project Manager

Sonia Lemagnen, Cosi Communication

Editorial writing / Redazione Catherine DauriacTranslation / TraduzioneCarol Lipton (US), Logos Group (IT)

Creative Direction / Direzione CreativaIcône Paris, www.iconeparis.comArtistic Direction / Direzione Artistica Mathieu MermillonCover Illustration / Illustrazione CopertinaPam & Jenny

CELC is not responsable in the case of any absences or imprecise copyright

mentions for photos reproduced in this magazine. In case of a third party’s

disagreement on this subject, CELC will put them in contact with the company

that supplied the photo so they can address the issue with them directly.

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CELC non sarà ritenuta responsabile per l’assenza o l’inesattezza della citazione

del copyright degli autori delle fotografie riprodotte in questo giornale. In caso

di controversia da parte di terzi, CELC metterà la suddetta terza parte in contatto

con la società che avrà fornito la fotografia, al fine di una composizione diretta

della controversia.

Press Office / Ufficio Stampa – Cosi CommunicationDimitri Soverini – [email protected]

Sonia Lemagnen – [email protected]

Strategic PartnersUKSusan McHugh Associates

Susie McHugh – [email protected]

Sue Spencer – [email protected]

ITElementi Moda

Ornella Bignami – [email protected]

Silvia Re – [email protected]

USESP Trendlab

Ellen Sideri – Cathleen [email protected]

The European Confederation of Flax and Hemp (CELC) is the only European agro-industrial organization grouping together and federating all the production and transformation stages of flax and hemp. Created in 1951 and composed of 10,000 member companies in 14 countries, the CELC creates a favorable, competitive environment for industrial companies internationally.—————

La Confederazione Europea del Lino e della Canapa (CELC) è l’unica organizzazione europea agro-industriale che raggruppa e rappresenta tutti gli stadi della produzione e della trasformazione del lino e della canapa. Creata nel 1951 e costituita da 10.000 imprese aderenti di 14 paesi, CELC costituisce un ambiente favorevole alla competitività delle aziende industriali in un contesto internazionale.

Confédération Européenne du Lin et du Chanvre

15, rue du Louvre 75001 Paris

T. +33 (0) 1 42 21 06 83

F. +33 (0) 1 42 21 48 22

E: [email protected]

www.mastersoflinen.com

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