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Relazione R2 APPROVATO DA: GGA REDATTO DA: DATA: REVISIONE: 00 N. COMMESSA: SCALA: LGA FEBBRAIO 2013 TITOLO: PROGETTO PRELIMINARE 13.01.UNI - T.S.W. - TREATMENT AND SOIL WASHING SRL Via Cavour 21 - 28010 Nebbiuno (NO) C.F. e P.Iva 02301840035 Dott. Ing. LORENA GABRIELI Via Donizetti 23 - 24020 Cerete (BG) Tel./Fax. 0346.63583 [email protected] Ord. Ingg. di Bergamo N° 2417 COMMITTENTE: Dott. Ing. GIANCARLA GABRIELI Via Donizetti 23 - 24020 Cerete (BG) Tel./Fax. 0346.63583 [email protected] Ord. Ingg. di Bergamo N° 2529 T.S.W. SRL REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI LIVORNO COMUNE DI PIOMBINO ISTANZA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' ALLA PROCEDURA DI VIA AI SENSI DELL'ART. 20 DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.I. CAMPAGNA DI TRATTAMENTO/RECUPERO DI RIFIUTI SPECIALI (FANGHI DI DRAGAGGIO) MEDIANTE IMPIANTO MOBILE MATRICOLA N. 320059 AUTORIZZATO AI SENSI DELL'ART. 208 COMMA 15 DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.I., DA ESEGUIRSI PRESSO IL PORTO DI PIOMBINO (LI)

REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI LIVORNO COMUNE DI ......N. COMMESSA: SCALA: LGA FEBBRAIO 2013 TITOLO: PROGETTO PRELIMINARE 13.01.UNI-T.S.W. - TREATMENT AND SOIL WASHING SRL Via Cavour

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Relazione R2

APPROVATO DA: GGA

REDATTO DA:

DATA:

REVISIONE: 00

N. COMMESSA:

SCALA:

LGA

FEBBRAIO 2013

TITOLO: PROGETTO PRELIMINARE

13.01.UNI

-

T.S.W. - TREATMENT AND SOIL WASHING SRLVia Cavour 21 - 28010 Nebbiuno (NO)

C.F. e P.Iva 02301840035

Dott. Ing. LORENA GABRIELIVia Donizetti 23 - 24020 Cerete (BG)

Tel./Fax. [email protected]

Ord. Ingg. di Bergamo N° 2417

COMMITTENTE:

Dott. Ing. GIANCARLA GABRIELIVia Donizetti 23 - 24020 Cerete (BG)

Tel./Fax. [email protected]

Ord. Ingg. di Bergamo N° 2529

T.S.W. SRL

REGIONE TOSCANAPROVINCIA DI LIVORNOCOMUNE DI PIOMBINO

ISTANZA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA' ALLA PROCEDURA DI VIA AI SENSI DELL'ART. 20 DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.I.

CAMPAGNA DI TRATTAMENTO/RECUPERO DIRIFIUTI SPECIALI (FANGHI DI DRAGAGGIO)

MEDIANTE IMPIANTO MOBILE MATRICOLA N. 320059 AUTORIZZATO AI SENSI DELL'ART. 208 COMMA 15

DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.I., DA ESEGUIRSIPRESSO IL PORTO DI PIOMBINO (LI)

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Campagna di trattamento/recupero di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio) mediante impianto mobile matricola n. 320059 autorizzato ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,da eseguirsi presso il Porto di Piombino (LI)

T.S.W. S.r.l.

Progetto Preliminare 13.01.UNI.R2-rev00

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I N D I C E

1. PREMESSA 3

2. DESCRIZIONE DEL SITO 4

2.1 Inquadramento e destinazione d’uso del sito 42.2 Descrizione di dettaglio del sito 6

3. MODALITA’ DI INTERVENTO 9

3.1 Modalit� di asportazione dei fanghi di dragaggi presso il Porto della Spezia 9

3.2 Tipologia, classificazione e quantificazione dei rifiuti oggetto della campagna mobile 11

3.3 Allestimento cantiere 123.3.1 Allestimento cantiere presso la banchina Pecoraro 123.3.2 Allestimento cantiere presso l’area di esecuzione della

campagna di attivit� 133.4 Modalit� di scarico dei rifiuti dalla nave 173.5 Modalit� di trattamento dei rifiuti 173.6 Modalit� di conferimento dei rifiuti trattati presso gli impianti off-site 213.7 Stima dei flussi dei mezzi 23

4. ORGANIGRAMMA 24

5. EMISSIONI DELL’IMPIANTO E MISURE ADOTTATE 25

5.1 Effluenti liquidi 255.2 Emissioni in atmosfera e rumore 25

6. PIANO DI SICUREZZA E DI EMERGENZA 27

7. PIANO DI RIPRISTINO A FINE CAMPAGNA 32

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Campagna di trattamento/recupero di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio) mediante impianto mobile matricola n. 320059 autorizzato ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,da eseguirsi presso il Porto di Piombino (LI)

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TAVOLE

Tavola R2.1 Inquadramento dell’area

Tavola R2.2 Area di scarico fanghi presso la banchina Pecoraro – Planimetria, sezioni e particolari costruttivi

Tavola R2.3 Area di esecuzione campagna di attivit� con impianto mobile - Planimetria, sezioni e particolari costruttivi

Tavola R2.4 Layout impianto mobile di trattamento dei rifiuti

Tavola R2.5 Schema di flusso impianto mobile di trattamento dei rifiuti

ALLEGATI

Allegato R2.1 Autorizzazione dell’impianto mobile di soil washing rilasciata dalla Provincia di Novara con determina n. 1679/2012 del 04.06.2012

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Campagna di trattamento/recupero di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio) mediante impianto mobile matricola n. 320059 autorizzato ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,da eseguirsi presso il Porto di Piombino (LI)

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1. PREMESSA

Il presente documento costituisce la relazione tecnica del Progetto Preliminare relativo allacampagna mobile di trattamento R5 di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi che l’istante ditta T.S.W. - Treatment and Soil Washing S.r.l. intende effettuare presso il Porto di Piombino, mediante l’utilizzo di un impianto mobile di soil washing autorizzato con determina n. 1679/2012 del 04.06.2012 del Settore Ambiente Ecologia ed Energia della Provincia di Novara.

I rifiuti che verranno trattati sull’impianto mobile saranno costituiti da quota parte dei fanghi di dragaggio che verranno scavati in corrispondenza del Porto di La Spezia nell’ambito dei “lavori di bonifica e escavo bacino di evoluzione navi nel golfo della Spezia” (codice CIG 0667997090, Cod. CUP J4210000200001) aggiudicati mediante procedura ristretta all’ATI Nuova CO.ED.MAR. Srl – Consorzio Cooperative Costruzioni Soc. Coop – Unieco Soc. Coop (Aggiudicazione da parte dell’Autorit� Portuale della Spezia Prot. uscita del 11.12.2012 numero 0018466).

Il progetto della Stazione Appaltante a base di gara non consentiva alcuna lavorazione/trattamento in banchina e/o su chiatte presso il Porto di La Spezia; pertanto l’ATI,in fase di gara, ha dichiarato di avere impianti mobili di trattamento rifiuti da installare presso il Porto di Piombino (su un’area data in loro disponibilit� dalla Compagnia Portuali) ove effettuare un trattamento dei rifiuti prima del conferimento presso impianti off-site di recupero/smaltimento.

Poich� l’attivit� di cui sopra ricade nell’ambito applicativo dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., l’effettivo avvio delle operazioni di trattamento in situ dei rifiuti decadenti dalle operazioni di dragaggio presso il Porto di La Spezia, � subordinato alla presentazione di una comunicazione agli enti territorialmente competenti, redatta ai sensi del medesimo articolo di cui sopra.

Inoltre, giacch� l’attivit� di recupero R5 dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi interesser� quantitativi di rifiuti trattati superiori a 10 ton/giorno, la campagna di recupero deve essere sottoposta anche all’iter istruttorio di verifica di assoggettabilit� alla procedura di V.I.A., ai sensi dell’Allegato IV della Parte II del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., nonch� dell’Allegato B1 della L.R. 10 del 12 febbraio 2010 e s.m.i.

La presente relazione tecnica si inserisce dunque all’interno della suindicata procedura di verifica di assoggettabilit� a V.I.A., di cui costituisce parte integrante, e viene redatta al fine di provvedere alla descrizione del progetto di trattamento/recupero dei rifiuti, per fornire agli enti territorialmente competenti i necessari ragguagli circa l’attivit� oggetto di istanza.

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Campagna di trattamento/recupero di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio) mediante impianto mobile matricola n. 320059 autorizzato ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,da eseguirsi presso il Porto di Piombino (LI)

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2. DESCRIZIONE DEL SITO

2.1 Inquadramento e destinazione d’uso del sito

Come gi� anticipato in premessa e rappresentato in Tavola R2.1 di inquadramento, il sitooggetto della campagna di attivit� � all’interno del Porto di Piombino e sar� strutturato sostanzialmente in due aree:

parte della banchina Giuseppe Pecoraro, all’interno della quale si svolgeranno le operazioni di scarico dei fanghi di dragaggio dalla motonave proveniente dal Porto di La Spezia all’interno di automezzi cassonati adibiti al trasporto dei fanghi presso l’area di trattamento/recupero;

l’area sita in prossimit� del Piazzale Premuda, attualmente utilizzata come magazzino portuale per deposito merci e materiali vari, all’interno della quale avverranno le attivit� di trattamento/recupero dei fanghi e lo stoccaggio dei materiali/rifiuti trattati.

L’area ove verr� allestito il cantiere per l’esecuzione della campagna mobile di attivit� � di propriet� della Compagnia Portuali di Piombino ed � stata concessa in disponibilit� all’ATI Nuova CO.ED.MAR. Srl, Consorzio Cooperative Costruzioni Soc. Coop e Unieco Soc. Coop per il periodo necessario all’esecuzione delle attivit� derivanti dall’appalto relativo ai “lavori di bonifica e successivo escavo dei fondali marini del bacino di evoluzione navi – La Spezia” (codice CIG 0667997090, Cod. CUP J4210000200001).

L’ATI ha, successivamente, incaricato l’istante ditta TSW – Treatment and Soil Washing Srl all’installazione ed alla gestitone nell’area di cui sopra di un impianto mobile di trattamento rifiuti, autorizzato, ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., dalla Provincia di Novara – Settore Ambiente, Ecologia ed Energia, con determina n. 1679/2012 del 04.06.2012. A conferma di quanto sopra si rimanda alla consultazione delle dichiarazioni riportate in Allegato R1.1 alla Studio Preliminare Ambientale (ns. rif. 13.01.UNI.R1-rev00).

L’area utilizzata per lo scarico dei fanghi di dragaggio dalla nave, ubicata presso la banchina Pecoraro, � censita al foglio 82, mappale c, come rappresentato in Figura 2.1.

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Figura 2.1: Inquadramento catastale (Fonte: sito web comune di Piombino) –Area banchina Pecoraro

Per quanto riguarda invece l’area destinata al trattamento/recupero dei rifiuti, essa occuper� il mappale catastalmente censito al foglio 82, n 447, come rappresentato in Figura 2.2.

c

c

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Area banchina Pecoraro utilizzata per lo scarico dei fanghi di dragaggio

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Figura 2.2: Inquadramento catastale (Fonte: sito web comune di Piombino) –Area di installazione impianto mobile di trattamento/recupero rifiuti

Il sito ove verr� installato l’impianto, in base al Regolamento Urbanistico di Area, adottato con Delibera del Consiglio Comunale n. 77 del 27.06.2012, ricade in zona omogenea D “zona destinata ad attivit� produttive”, pi� specificatamente in zona “produttivo per la portualit�” -D14.1 “Porto commerciale, industriale, passeggeri art. 75/96”.

Per maggiori dettagli sul quadro pianificatorio-programmatico si rimanda alla consultazione dello Studio Preliminare Ambientale (ns. rif. 13.01.UNI.R1-rev00).

2.2 Descrizione di dettaglio del sito

Come rappresentato in Figura 2.3 la banchina Pecoraro � caratterizzata complessivamente da un accosto di circa 275 m e da un fondale a – 13 m.

Area di installazione impianto mobile di trattamento/recupero

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Figura 2.3: Mappa del Porto di Piombino (Fonte: sito web Autorit� Portuale di Piombino) – Area banchina Pecoraro

L’area, ove avverranno le operazioni di scarico dei fanghi di dragaggio, interesser� solo una parte della banchina Pecoraro ed avr� un’estensione di circa 500 m2 (35 m x 13 m), come rappresentato in Tavola R2.2.

Allo stato attuale la banchina � dotata di pavimentazione in asfalto; lungo tutto il lato Sudverso il Mar Tirreno e lungo met� del lato frontale la banchina � delimitata da un muro alto circa 4 m, con scogliera artificiale a ridosso del muro verso il mare. Lungo il muro perimetrale della banchina � inoltre presente un impianto di illuminazione su pali, mentre lungo il lato opposto sono presenti alcuni punti di allaccio alla rete idrica di servizio.

Per quanto riguarda invece il sito ove verr� allestito l’impianto mobile con le relative baie di stoccaggio dei materiali/rifiuti trattati da conferire successivamente presso gli impianti finali off-site di recupero/smaltimento, esso � ubicato a circa 1 km dalla banchina Pecoraro, in una area di propriet� della Compagnia Portuali di Piombino occupata da un capannone utilizzato come magazzino per il deposito di merci e materiali vari; il sito comprende anche piazzali sterrati, a disposizione del magazzino portuale, ed un piazzale con pavimentazione in asfalto inprossimit� del fronte strada (Piazzale Premuda) con n. 2 cancelli scorrevoli di accesso (vedi Tavola R2.3).

Banchina Giuseppe Pecoraro utilizzata per lo scarico dei fanghi di dragaggio

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Il capannone, costituito da un unico blocco, ha una forma ad “L” e consta di 2 campate parallele, ciascuna di circa 15 m di larghezza ma di diversa lunghezza (una circa 40 m, l’altra circa 70 m).

Il capannone � costituito da pilastri in c.a e tamponamenti laterali realizzati con pannelli in c.a.v., sormontati da lamiera grecata preverniciata e pannelli traslucidi, mentre la copertura � realizzata con elementi in c.a.p. ed onduline metalliche. La pavimentazione interna del capannone � realizzata in battuto di cemento.

Il sito confina a Nord-Ovest con l’area della ditta La Magona d’Italia Spa (delimitazione mediante muro in c.a. di altezza pari a circa 6 m), mentre a Sud-Est, con un fabbricato ad uso ufficio della Compagnia Portuali e con un fabbricato utilizzato come garage dei mezzi utilizzati dalla Sicurezza Portuale, entrambi con accesso indipendente rispetto al capannone.

L’area occupata per l’esecuzione della campagna di attivit� in oggetto sar� costituita dai piazzali e dalla parte Sud-Ovest del capannone, per un’estensione complessiva di circa 2.600 m2 (di cui circa 470 m2 interna al capannone), come rappresentato in Tavola R2.3 e meglio argomentato nel Capitolo 3.

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3. MODALITA’ DI INTERVENTO

3.1 Modalit� di asportazione dei fanghi di dragaggi presso il Porto della Spezia

Come gi� anticipato nei capitoli precedenti, i rifiuti che verranno trattati presso il Porto di Piombino saranno costituiti da quota parte dei fanghi di dragaggio prodotti nell’ambito dell’intervento di bonifica e di escavo alla quota di -15 m dei fondali del bacino di evoluzione navi del porto mercantile della Spezia.

Sulla base di quanto indicato nel progetto a base di gara fornito dalla Stazione Appaltante (Autorit� Portuale della Spezia), il quantitativo totale di fanghi che dovr� essere asportato � stimato in circa 220.000 m3; i fanghi saranno caratterizzati dai livelli di contaminazione riportati in Tabella 3.1.

Tabella 3.1: Quantitativi e livelli di contaminazione dei fanghi di dragaggio prodotti presso il porto di La Spezia – dati a base di gara

Tipologia materiale Quantit� a base di gara [m3]

Materiali con concentrazioni di inquinanti inferiori ai limiti fissati dalla Tabella 1 Colonna A del D.M. 471/99 176.000

Materiali con concentrazioni di inquinanti inferiori ai limiti fissati dalla Tabella 1 Colonna B del D.M. 471/99 33.000

Materiali con concentrazioni di inquinanti superiori ai limiti fissati dalla Tabella 1 Colonna B del D.M. 471/99 11.000

Totale 220.000

Per quanto riguarda le modalit� di escavazione dei fanghi/sedimenti, lo scavo verr� eseguitoall’interno di un confinamento mobile di panne galleggianti (silt curtains) che si spingerannofino al fondale e la cui efficacia sar� controllata da un appropriato piano di monitoraggio della torbidit� circostante. Il campo di lavoro mobile avr� un’estensione di circa 15.000 m2

(comprendente sei settori ciascuno di maglia 50 x 50 m) e all’interno di esso l’attivit� di scavo/dragaggio avverr� a mezzo di motonavi autocaricanti; i fanghi verranno prelevati mediante benna bivalve chiusa di tipo “ambientale” a velocit� di risalita ridotta entro 1 m/s e di capacit� da 3 a 10 m3 a seconda dello spessore e della consistenza del sedimento da asportare; la benna verr� installata sul braccio di un escavatore a fune collocato sul ponte della motonave.

Si precisa che la soluzione proposta dall’ATI Nuova CO.ED.MAR. Srl – Consorzio Cooperative Costruzioni Soc. Coop – Unieco Soc.Coop nell’offerta tecnica formulata in fase di gara � finalizzata a ridurre l’apporto di acqua al materiale dragato ed a contenere la dispersione di torbide e di inquinanti.

In Figura 3.1 si riporta l’immagine di una motonave tipo che verr� utilizzata per il dragaggio presso il porto di La Spezia ed il successivo trasporto presso il porto di Piombino.

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Figura 3.1: Esempio di motonave utilizzata per la fase di dragaggio e di trasporto dei fanghi/sedimenti

Preliminarmente all’avvio delle attivit� di dragaggio presso il bacino di evoluzione del porto di La Spezia verr� eseguita, direttamente in sito mediante prelievo/carotaggio, una campagna di indagine per l’omologazione/caratterizzazione dei sedimenti al fine della corretta attribuzione del codice CER e della verifica dei livelli di contaminazione; tale indagine consentir� di programmare le attivit� di dragaggio e di trasporto lavorando per lotti omogenei, definendo preliminarmente allo scavo le opzioni di gestione ambientalmente pi� compatibili (trattamento presso impianto mobile e/o conferimento diretto presso impianti fissi di recupero/trattamento/smaltimento). Le analisi saranno condotte da Enti e/o Istituti Pubblici oppure da laboratori privati accreditati da organismi riconosciuti ai sensi della UNI CEI EN 17011/05 per le prove relative ai parametri da determinare. A garanzia della qualit� del dato, un secondo soggetto, di diritto pubblico, potr� eseguire contemporaneamente le medesime analisi su almeno il 10% dei campioni ed in numero comunque non inferiore a 3. Per tali campioni occorrer�, quindi, prevedere il prelievo di una quantit� di sedimento sufficiente alla terza aliquota. La lista di base dei parametri da analizzare e dei test da eseguire � quella stabilita dalla normativa vigente (DM 471/99 e D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) e dalla disciplina dei siti di conferimento.

L’indagine per l’omologazione/caratterizzazione dei sedimenti avverr� secondo una maglia di campionamento che verr� definita in dettaglio in funzione del piano di dragaggio e di un rilievo batimetrico iniziale; indicativamente � prevista una maglia di campionamento di 50 m x 50 m che consentir� di caratterizzare lotti omogenei di circa 1.500 m3, corrispondenti alla produzione media giornaliera.

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Campagna di trattamento/recupero di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio) mediante impianto mobile matricola n. 320059 autorizzato ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,da eseguirsi presso il Porto di Piombino (LI)

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3.2 Tipologia, classificazione e quantificazione dei rifiuti oggetto della campagna mobile

I rifiuti che si prevede di trattare mediante l’impianto mobile autorizzato sono prodotti dalle operazioni di dragaggio dei fondali del porto di La Spezia, limitatamente alla quota parte che sar� caratterizzata da concentrazioni superiori alle CSC di cui alla Colonna A, Tabella 1, Allegato 5, Titolo V, Parte IV del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.

In base ai dati allegati al Progetto della Stazione Appaltante, le concentrazioni dei contaminanti, anche in presenza di superi della Colonna B, risultano tali da ritenere tali fanghi classificabili come rifiuti speciali non pericolosi.

Tuttavia, considerato che ai fini della caratterizzazione/classificazione dei fanghi avranno valore i risultati dell’indagine di preomologazione che, come indicato al paragrafo precedente, verr� eseguita preliminarmente all’avvio delle operazioni di escavazione, non � possibile escludere, in questa fase, la presenza anche di lotti che potranno risultare classificabili come rifiuti speciali pericolosi.

Pertanto, presso l’impianto mobile oggetto della presente campagna di attivit� si prevede conservativamente il trattamento sia di rifiuti speciali non pericolosi sia di rifiuti speciali pericolosi.

A tali rifiuti verranno attribuiti i seguenti codice CER:

17 05 06 – fanghi di dragaggio diversi da quelli di cui alla voce 17 05 05;

17 05 05* – fanghi di dragaggio contenenti sostanze pericolose.

Tenuto conto dei dati progettuali di cui alla Tabella 3.1, la quantit� di fanghi con concentrazioni superiori alle CSC di Colonna A che si prevede di trattare/recuperare presso il Porto di Piombino nella campagna di attivit� con impianto mobile autorizzato � stimata conservativamente in 50.000 m3 (maggiorazione di circa il 14 % rispetto al dato progettuale).

Per tali fanghi, sulla base delle analisi allegate al progetto di gara, � stato ipotizzato un peso specifico medio di circa 1,5 ton/m3, con una umidit� attorno al 40%.

A completamento delle attivit� di preomologazione l’ATI Nuova CO.ED.MAR. Srl, Consorzio Cooperative Costruzioni Soc. Coop e Unieco Soc. Coop prevede di eseguire le attivit� di bonifica/dragaggio dei sedimenti e di conferimento degli stessi presso gli impianti off-site autorizzati in circa 6 mesi; in questo periodo di tempo i lotti che risulteranno caratterizzati da concentrazioni superiori alla colonna A verranno conferiti presso il Porto di Piombino per il successivo trattamento con impianto mobile in un quantitativo massimo giornaliero di 500 m3/d.

L’impianto mobile, pertanto, funzioner�, nei 6 mesi dell’appalto, in modo non continuativo ma per complessivamente 100 giorni, la cui distribuzione all’interno del semestre in oggetto dipender� dal piano di dragaggio e dalla distribuzione spaziale/areale nei fondali marini del

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Porto di La Spezia dei lotti che risulteranno caratterizzati da concentrazioni superiori alle CSC di Colonna A.

Ci� considerato, la presente campagna di attivit� � stata dimensionata per una potenzialità di trattamento di 500 m3/d corrispondenti a 750 ton/d.

3.3 Allestimento cantiere

Preliminarmente all’avvio della campagna mobile ed all’installazione dell’impianto di trattamento/recupero, si proceder� all’allestimento del cantiere per rendere le aree idoneeall’esecuzione delle operazioni di scarico e trattamento dei rifiuti, attraverso l’osservanza delle norme generali e delle prescrizioni specifiche in termini di sicurezza antinfortunistica ed ambientale.

In particolare l’organizzazione del cantiere � stata impostata tenendo conto:

delle dimensioni e dell’ubicazione delle aree disponibili;

delle modalit� operative di scarico dei fanghi di dragaggio dalla nave in corrispondenza della banchina Pecoraro;

della volumetria dei fanghi che verranno prodotti giornalmente dalle operazioni di dragaggio presso il Porto di La Spezia e che verranno conferiti presso il Porto di Piombino per essere trattati dall’impianto mobile autorizzato;

dell’ingombro dell’impianto mobile di trattamento e della relativa potenzialit� di trattamento autorizzata;

della volont� di minimizzare il rischio potenziale di rilascio di emissioni in atmosfera e di percolazione dei colaticci/acque meteoriche di dilavamento nel sottosuolo.

Il layout di cantiere e i relativi particolari costruttivi sono rappresentati in Tavola R2.2 per quanto riguarda l’area di scarico presso la banchina Pecoraro e in Tavola R2.3 per l’area di installazione dell’impianto mobile e di esecuzione della campagna di attivit�.

3.3.1 Allestimento cantiere presso la banchina Pecoraro

In corrispondenza della banchina Pecoraro verr� allestita una tramoggia da 20 m3 (dimensioni indicative 5 m x 5 m x h 8m) che consentir� di trasferire agevolmente i fanghi dalla motonave direttamente all’interno del cassone del mezzo adibito al successivo trasporto dei fanghi presso l’area di trattamento.

L’area della banchina, ove avverranno le operazioni di scarico, sar� delimitata mediante la posa di New-Jersey lungo il lato longitudinale di accosto della banchina, posizionati a circa 2,0m dal limite della banchina stessa. Lungo i restanti lati verr� invece installata una recinzione realizzata con tamponamenti in rete elettrosaldata tipo Orsogrill di altezza pari a 2 m e con base in calcestruzzo.

L’area di cantiere avr� un ingombro di 35 m x 13 m corrispondente a circa 500 m2.

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Per la gestione di eventuali colaticci rilasciati in fase di scarico dei fanghi e delle acque meteoriche di dilavamento si provveder� alla creazione di una dedicata zona di scarico, allestita mediante:

la realizzazione di un cordolo in asfalto di altezza pari a circa 30 cm; lungo i due lati trasversale della banchina il cordolo verr� realizzato a “schiena d’asino” in modo da agevolare l’ingresso nella zona di scarico dei mezzi cassonati di trasporto; l’area cordolata avr� una lunghezza di 20 m ed una larghezza di 9 m;

la posa di un pozzetto per la raccolta delle eventuali acque di risulta all’interno del quale verr� installata una pompa per il successivo rilancio delle acque raccolte all’interno di autocisterna scarrabile e/o serbatoio presente presso l’area di cantiere e successivamente conferite presso impianti off-site di trattamento/smaltimento.

A tal riguardo si evidenza che la banchina � dotata di pavimentazione in asfalto; preliminarmente alla realizzazione della zona di scarico si provveder� a ispezionare la pavimentazione provvedendo all’eventuale sigillatura di fessurazioni presenti.

La zona di scarico sar� sufficientemente grande sia per l’installazione della tramoggia di scarico, sia per la realizzazione di una eventuale sezione di lavaggio ruote, al fine di evitare che gli automezzi in uscita possano portare residui all’esterno del cantiere; presso la zona di scarico sar� infatti disponibile un generatore mobile di vapore in pressione (vaporetta), pi� efficace di un semplice getto di acqua in pressione e pi� efficiente sul fronte della riduzione dei consumi di acqua da smaltire, per la pulizia delle ruote dei mezzi.

3.3.2 Allestimento cantiere presso l’area di esecuzione della campagna di attivit�

3.3.2.1 Delimitazione area di cantiere e cartellonistica

L’area di cantiere avr� un’estensione complessiva di circa 2.600 m2, all’interno di un’area produttiva che, come gi� esposto al paragrafo 2.2, � gi� ben delimitata e dotata di idonei cancelli di accesso dei mezzi dal fronte strada.

Tenuto conto che per l’esecuzione della campagna di attivit� in oggetto verr� utilizzato anche la parte Sud-Ovest del capannone esistente per una superficie di circa 470 m2, al fine di delimitare correttamente l’area di cantiere ed annullare l’interferenza con le attivit� che verranno svolte all’interno della restante porzione del capannone utilizzato a magazzino portuale, si proceder� (vedi Tavola R2.3):

alla divisione delle due porzioni di capannone mediante la realizzazione di un tamponamento provvisorio (da mantenere in essere per tutta la durata della campagna di attivit�), mediante la posa di idonei pannelli prefabbricati o l’installazione di ponteggi del tipo “tubo giunto” su cui verranno accoppiati listelli in abete per il fissaggio di teli in polietilene (quest’ultimo sistema corrisponde al classico confinamento statico utilizzato per esempio nelle bonifiche di materiali contenenti amianto); si precisa che tale tamponamento non dovr� avere funzione strutturale in quanto i materiali/rifiuti trattati

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stoccati all’interno del capannone non si appoggeranno ne ai tamponamenti perimetrali gi� esistenti, ne al previsto tamponamento provvisorio;

al bloccaggio del portone carrabile esistente Ovest della porzione di capannone che non verr� utilizzato per la campagna di attivit�.

In corrispondenza dell’accesso al cantiere verr� posizionato il cartello di cantiere ed alcuni cartelli indicatori e monitori generali, per avvisare della presenza del cantiere e dell‘uscita di mezzi dallo stesso.

I cartelli di sicurezza e monitori specifici verranno invece posizionati in prossimit� di ciascuna area di lavoro in funzione dei rischi specifici connessi con le singole attivit� svolte e comunque secondo quanto verr� disposto dal Piano Operativo di Sicurezza (POS) che verr� predisposto preliminarmente all’avvio del cantiere.

La presenza del cantiere e l’uscita dei mezzi di cantiere verr� inoltre segnalata anche lungo il fronte strada; tale segnaletica potr� essere anche di tipo luminoso e, qualora necessario, l’immissione degli automezzi sulla strada sar� agevolata dall’assistenza di un operatore.

3.3.2.2 Realizzazione pavimentazione area e sistema di raccolta e gestione acque di risulta

Tenuto conto che i piazzali esterni al capannone allo stato attuale sono sterrati, si proceder� alla realizzazione di una pavimentazione ex novo secondo le seguenti modalit� (vedi particolari costruttivi in Tavola R2.3):

regolarizzazione del terreno in posto con eventuale riporto di stabilizzato e successiva rullatura, per ottenere un piano di appoggio sufficientemente stabile e per dare una pendenza media del 0,5 % verso il muro perimetrale in c.a. di confine con la ditta La Magona d’Italia Spa, per il successivo deflusso delle acque di dilavamento e/o di eventuali colaticci;

realizzazione di una pavimentazione in conglomerato bituminoso (binder spessore 10 cm e tappeto d’usura spessore 3 cm) di adeguate pendenze sul fondo, per consentire il drenaggio delle acque meteoriche e/o di risulta verso una canaletta trapezoidale di raccolta (dimensioni minime: B1 pari a 30 cm, B2 pari a 50 cm e H pari a 30 cm) ubicata parallelamente al muro perimetrale di cui sopra; la canaletta convoglier� le acque raccolte verso un pozzetto prefabbricato (dimensioni circa 1,5 m x 1,5 m x 1,5 m), all’interno del quale verr� installata una pompa per il successivo rilancio ad un’autocisterna scarrabile e/o ad un serbatoio presente presso l’area di cantiere (capacit� pari a circa 30 m3) e successivamente conferite presso impianti off-site di recupero/smaltimento;

al fine di impedire la dispersione verso l’esterno delle acque di risulta (colaticci e/o acque meteoriche di dilavamento), formazione di un cordolo in asfalto di altezza pari a circa 30 cm al piede della scarpata di raccordo del piazzale con l’adiacente strada che scende verso le banchine portuali; in corrispondenza dell’accesso al cantiere dall’antistante piazzale gi� asfaltato verr� realizzato un cordolo in asfalto, sempre di

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altezza pari a 30 cm, sagomato a “schiena d’asino” in modo da agevolare l’ingresso al cantiere dei mezzi adibiti al trasporto.

Analogo cordolo sagomato a “schiena d’asino” verr� realizzato anche in corrispondenza della zona di carico della tramoggia di alimentazione dell’impianto, in quanto si configura come l’area interna al cantiere potenzialmente pi� critica in termini di rischio di rilascio e/o sversamento di colaticci; i fanghi, infatti, verranno prelevati, mediante idoneo escavatore, dal cassone del mezzo di trasporto proveniente dalla banchina Pecoraro e successivamente scaricati direttamente nella tramoggia in testa all’impianto.

3.3.2.3 Area di installazione dell’impianto di trattamento rifiuti

L’impianto mobile di trattamento verr� montato nel piazzale Sud-Ovest del sito.

L’impianto autorizzato che verr� installato � stato progettato in maniera modulare per ottimizzare il trasporto ed il montaggio delle varie parti dell’impianto. L’installazione di questo impianto � prevista su aree pavimentate in modo che l’accidentale fuori uscita di liquidi o solidi possa essere agevolmente recuperata senza danni per le matrici ambientali interessate.

A tal riguardo si evidenza che sul sito (vedi paragrafo 3.3.2.2) verr� realizzata una pavimentazione in asfalto, con cordolatura perimetrale e rete di raccolta eventuali colaticci e/o acque meteoriche di dilavamento.

3.3.2.4 Baie di stoccaggio dei materiali/rifiuti trattati

Il materiale trattato verr� scaricato dall’impianto mediante nastri trasportatori e ripreso mediante pala gommata per il successivo trasporto presso le adiacenti baie di stoccaggio,allestite all’interno della porzione di capannone concessa in disponibilit� dalla Compagnia Portuali.

L’area di stoccaggio dei materiali/rifiuti trattati, gi� dotata di pavimentazione in battuto di cemento, sar� organizzata, come rappresentato in Tavola R2.3, in n. 2 baie aventi ciascuna una superficie di circa 140 m2 ed una capacit� di circa 500 m3/cad, delimitate mediante l’installazione di new-jersey in cls.

In prossimit� della zona di stoccaggio sar� inoltre presente:

una corsia di transito del mezzo d’opera (pala gommata) impegnato nelle operazioni di carico/scarico delle baie di stoccaggio;

una zona di carico del mezzo adibito al trasporto off-site, caricato dalla pala gommata per il successivo conferimento dei materiali/rifiuti trattati presso gli impianti off site di recupero/smaltimento; per agevolare tale operazione si prevede la realizzazione di un nuovo accesso al capannone mediante la rimozione di parte del tamponamento perimetrale esistente (circa 5 m x 5 m) e successiva installazione di portone carrabile con caratteristiche analoghe a quelle del portone gi� esistente.

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3.3.2.5 Sistema lavaggio ruote

Al fine di evitare che gli automezzi possano portare residui all’esterno del cantiere sar� disponibile in cantiere un generatore mobile di vapore in pressione (vaporetta), pi� efficace di un semplice getto di acqua in pressione e pi� efficiente sul fronte della riduzione dei consumi di acqua da smaltire, per l’eventuale pulizia delle ruote dei mezzi.

L’area, come gi� indicato ai paragrafo 3.3.2.2, sar� totalmente pavimentata in asfalto, nonch� dotata di cordolatura perimetrale e sistema di raccolta delle acque.

3.3.2.6 Utilities

In cantiere verranno predisposti locali adeguati per il personale operativo; in particolare si prevede di installare:

un box ufficio;

un wc chimico;

un box attrezzato a magazzino per piccole attrezzature d’officina ed attrezzeria.

Non si prevedono box mensa e dormitorio, in quanto i pasti e i pernottamenti avverranno presso strutture esterne convenzionate.

Le utilities necessarie per la gestione del cantiere saranno:

acqua;

energia elettrica;

linee telefoniche (mobili).

Per la fornitura di acqua di servizio � previsto di allacciarsi alla rete acquedottistica interna al porto (necessit� di processo, in funzione del grado di umidit� dei fanghi da trattare, variabili da 0 a max 5-10 m3/h).

L’acqua potabile per il consumo personale sar� invece approvvigionata con forniture esterne sigillate.

Per quanto riguarda la fornitura di E.E. la potenza totale installata dell’impianto � pari a circa 240 kW e sar� fornita da n. 1 gruppo elettrogeno avente una potenza di circa 320 kW. Inalternativa si valuter� la possibilit� di allacciarsi alla linea elettrica fissa, nel punto che verr� valutato/concordato con l’Ente gestore del servizio.

L’impianto elettrico di cantiere sar� realizzato in conformit� alle leggi vigenti; in particolar modo si utilizzeranno materiali a norma CE con fattore di protezione IP adeguato.

Inoltre si sottolinea che tutte le installazioni metalliche e gli impianti saranno collegati ad una specifica rete di terra, secondo un progetto di distribuzione E.E. e di messa a terra redatto e certificato da specialista di settore.

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La messa in opera dell’impianto avverr� a cura di personale specializzato che rilascer� dichiarazione di conformit� alla L. 46/90 e s.m.i.

3.4 Modalità di scarico dei rifiuti dalla nave

I fanghi verranno scaricati nel porto di Piombino in corrispondenza della banchina Pecoraro utilizzando lo stesso escavatore installato a bordo della motonave e attrezzato con benna bivalve chiusa di tipo ambientale.

A supporto dell’escavatore installato sulla motonave verr� installata direttamente sulla banchina una tramoggia da 20 m3 (dimensioni indicative 5 m x 5 m x h 8m) che consentir�, di trasferire agevolmente i fanghi all’interno dei cassoni a tenuta degli automezzi adibiti al trasferimento degli stessi presso l’area dove verr� eseguita la campagna di attivit� mediante impianto mobile autorizzato. Come indicato al paragrafo 3.3.1, la zona di scarico dei fanghisulla banchina verr� allestita ed organizzata in modo che l’accidentale fuori uscita di liquidi o solidi possa essere agevolmente recuperata senza danni per le matrici ambientali interessate.

Ad integrazione di quanto sopra si evidenza che � prevedibile che durante il trasporto da La Spezia a Piombino nella stiva della motonave avvenga una parziale separazione di acqua dai fanghi; l’entit� di tale separazione, dipendente anche dalle caratteristiche granulometrie dei sedimenti dragati, � stimabile mediamente in circa il 10 %. In tale eventualit�, l’acqua separata/stratificata nella stiva verr� allontanata dalla motonave mediante idonei sistemi di pompaggio, con carico diretto dei mezzi di trasporto (autobotti) impiegati per il conferimento dei rifiuti liquidi presso impianti di trattamento off-site autorizzati.

A tale frazione liquida verr� attribuito il seguente codice CER:

16 10 02: soluzioni acquose di scarto diverse da quelle di cui alla voce 16 10 01.

3.5 Modalità di trattamento dei rifiuti

Il trattamento dei fanghi di dragaggio avverr� mediante impianto mobile di soil washing (matricola 320059) autorizzato, ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., al trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi; l’autorizzazione � stata rilasciata dalla Provincia di Novara – Settore Ambiente Ecologia e Energia con determina n. 1679/2012 del 04.06.2012. In Allegato R2.1 � riportata copia dell’autorizzazione.

L’impianto � autorizzato all’esecuzione delle operazioni di recupero/smaltimento R5 e D9 ed ha una potenzialità oraria autorizzata di 120 ton/h.

Come gi� evidenziato in precedenza, all’impianto verranno inviati soltanto i lotti di fanghi di dragaggio che risulteranno caratterizzati da concentrazioni superiori alle CSC di cui alla Colonna A, Tabella 1, Allegato 5, Titolo V, Parte IV del D.Lgs 152/2006 e s.m.i, in base agli esiti dell’indagine di preomologazione che verr� eseguita in banco presso il Porto di La Spezia (vedi paragrafo 3.1).

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Per quanto gi� evidenziato al paragrafo 3.2, all’impianto verranno alimentati 500 m3/d,corrispondenti a circa 750 ton/d, i quali verranno trattati mediamente in 7 ore al giorno in periodo diurno.

L’impianto autorizzato � realizzato da Baioni Crushing Plants Spa ed � stato progettato in maniera modulare, per ottimizzare il trasporto e il montaggio delle varie parti dell’impianto; � composto da un sezione di selezione e lavaggio e da una sezione di chiarifica, ispessimento e disidratazione.

Tenuto conto:

della finalit� del trattamento con impianto mobile cio� la separazione della frazione solida inerte dalla frazione liquida per renderle pi� facilmente recuperabili/trattabili presso impianti finali autorizzati, in conformit� ai relativi atti autorizzativi nonch� alla normativa vigente in materia;

delle dimensioni delle aree a disposizione, in relazione alla minimizzazione delle interferenze con le altre eventuali attivit� portuali in corso ed al contenimento dei potenziali impatti ambientali derivanti dal trattamento con impianto mobile,

per l’intervento in oggetto � prevista l’installazione della sola sezione di selezione e lavaggio(a meno del processo di macinazione, considerata la natura del materiale), mentre la frazione acquosa verr� avviata a recupero/trattamento presso impianti off-site autorizzati, mediante autobotti.

Si precisa che una volta installato l’impianto, nella fasi preliminari di esercizio, verr� eseguita una prova pilota funzionale ad una migliore taratura del processo di trattamento e definizione delle componenti dell’impianto necessarie, sulla base delle informazioni che verranno acquisite nell’indagine di preomologazione, con specifico riferimento alle caratteristiche granulometriche dei fanghi di dragaggio ed al grado effettivo di umidit� iniziale.

In Tabella 3.2 si riporta l’elenco delle apparecchiature dell’impianto che verranno installate; si rimanda invece alle Tavole R2.4 e R2.5 rispettivamente per il lay-out e lo schema di flusso dell’impianto.

Tabella 3.2: Componenti dell’impianto mobile che verranno installate presso il Porto di Piombino

Sigla Descrizione Potenza elettrica

SEZIONE DI SELEZIONE E DI LAVAGGIOTramoggia da 20 mc con griglia -

AW65 Alimentatore a vibrazione vincolata 4 kWNT 65/31 Nastro trasportatore 22 kW

SMP 100.120 Separatore magnetico 2,2 kWGV 18.50/4L Gruppo di vagliatura ad umido 22 kW

LP 1202 Sfangatrice a palette 30 kWGRF2 Vasca di stoccaggio fanghi -

VO 27/12 Vaglio sgocciolatore 3,7 x 2 kWNTU 65/9 Nastro trasportatore 5,5 kW

GRF 6/4 D-AH Pompa di alimentazione idrociclone 30 kWC 650 Idrociclone 7,3 kWCA120 Celle di attrizione 22 x 2 kW

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Progetto Preliminare 13.01.UNI.R2-rev00

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Tabella 3.2: Componenti dell’impianto mobile che verranno installate presso il Porto di Piombino

Sigla Descrizione Potenza elettrica

RC 600 Recuperatrice a coclea 7,5 kWGRF2 Vasca di stoccaggio fanghi -

Pompa di alimentazione idrociclone 30 kWGRF 2/65BC Idrociclone 7,3 kW

VO 27/12 Vaglio sgocciolatore 3,7 x 2 kWNT 65/21 P. Nastro trasportatore brandeggiante 9 + 1,5 kW

Quadro di comando -

L’automezzo cassonato a tenuta proveniente dalla banchina Pecoraro, si posizioner�all’interno dell’area in esame in prossimit� della tramoggia di alimentazione dell’impianto di trattamento, dove un idoneo escavatore gommato (modello tipo Liebherr A904 C – vedi Figura 3.2), equipaggiato con benna mordente bivalve da circa 1 m3, prelever� i fanghi direttamentedal cassone del mezzo e li scaricher� nella tramoggia da 20 m3 (1), dotata di griglia di sgrossatura.

Figura 3.2: Escavatore gommato per l’alimentazione dei fanghi alla tramoggia di carico dell’impianto

I materiali verranno estratti dalla tramoggia (1) tramite apposito alimentatore a vibrazione vincolata (2) e convogliati tramite nastro trasportatore (3), sul quale � posizionato un

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separatore magnetico (4), al gruppo di vagliatura (5) con il compito di separare diverse classi di materiali in funzione delle necessit� (indicativamente con diametri pari a ≥ 80, 20, 10 e ≤ 4 mm).

I materiali selezionati, in uscita dal vaglio, vengono cos� suddivisi:

A. Materiali con diametro superiore a 80 mm, verranno scaricati a terra e portati mediante una pala gommata alle baie di stoccaggio dei materiali/rifiuti trattati.

B. Materiali con diametri intermedi (80�4 mm), verranno convogliati tramite canala alla sfangatrice a palette (12); questa macchina, tramite l’azione dilavante dell’acqua e di una serie di palette che ruotano su due alberi posti all’interno di una vasca inclinata, avr� il compito di disgregare i residui materiali aggregati e di separare le parti fini in sospensione, che attraverso il troppo pieno della macchina verranno raccolte e trasferite in una vasca di stoccaggio “fanghi” (13), dalle parti con diametri maggiori (> 4 mm) che verranno invece inviate dapprima ad un vaglio sgocciolatore (14) e quindi adnastro trasportatore (15) per finire a cumulo, nelle baie di stoccaggio, utilizzando un nastro brandeggiante (24) e con l’ausilio di una pala gommata.

C. Materiali con diametri passanti al vaglio da 4 mm ( 0 – 4 mm), verranno convogliati insieme all’acqua di lavaggio nella vasca di stoccaggio “fanghi” (13) e quindi, mediante pompa (16), nel primo idrociclone (17) dove, per effetto della sua forza centrifuga, la parte pi� pesante della soluzione verr� separata da quella pi� leggera:

Il materiale pi� pesante, sabbia (75 �m�4 mm), verr� scaricato dall’uscita in basso e inviato nelle celle di attrizione (18) per subire una forte interazione fisica (abrasione e sfregamento) con acqua miscelata, all’occorrenza, con idonei agenti estraenti e quindi scaricato all’interno di una recuperatrice/scolatrice a coclea (19)con lo scopo di recuperare e lavare ulteriormente le frazioni grossolane (75 �m�4 mm); in questa macchina i materiali pesanti verranno trascinati da apposita coclea, scolati e trasferiti su un vaglio sgocciolatore (23) e poi inviati a cumulo, nelle baie di stoccaggio, utilizzando in successione un nastro trasportatore (15) e un nastro brandeggiante (24).

I materiali pi� fini e l’acqua (0�75 �m) in uscita dalla parte superiore dell’idrociclone (17) verranno nuovamente inviati nella prima vasca “fanghi” (13). L’acqua utilizzata nella recuperatrice a coclea (19), contenente le parti finissime della frazione grossolana lavata (75 �m�4 mm), verr� scaricata tramite sfioro e inviata in una seconda vasca “fanghi” (20) e quindi, tramite una seconda pompa (21), inviata in un secondo idrociclone (22) per separazione acqua e parti fini; i fini verranno inviati ad un vaglio sgocciolatore (23) e quindi ad nastro trasportatore (15) per finire a cumulo, nelle baie di stoccaggio, utilizzando un nastro brandeggiante (24) e con l’ausilio di una pala gommata; l’acqua ritorna nella vasca (20).

I materiali solidi finali selezionati ottenuti verranno inviati a cumulo nelle baie di stoccaggio. L’acqua rimandata nelle vasche (13) e (20) verranno invece rilanciate mediante idonei

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pompaggi a cisterne e/o autocisterne presenti in sito per il successivo invio ad impianti off-site autorizzati di recupero/smaltimento.

In Figura 3.3 vengono riportate alcune fotografie delle componenti dell’impianto.

Figura 3.3: Componenti dell’impianto mobile che si prevede di installare

Vaglio Sfangatrice a palette

Idrociclone e vaglio sgocciolatore Recuperatrice a coclea

Celle di attrizione

3.6 Modalit� di conferimento dei rifiuti trattati presso gli impianti off-site

I rifiuti/materiali che decadranno dal trattamento dei fanghi di dragaggio saranno riconducibili alle seguenti tipologie:

CER 19 12 12 – altri rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11, costituiti dalle frazioni inerti prodotte dal trattamento;

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CER 19 12 11* – altri rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose, costituiti dalle frazioni inerti prodotte dal trattamento;

CER 16 10 02 - soluzioni acquose di scarto diverse da quelle di cui alla voce 16 10 01,costituite dalle acque di risulta del trattamento e/o delle platee tecniche;

CER 16 10 01* - soluzioni acquose di scarto, contenenti sostanze pericolose, costituite dalle acque di risulta del trattamento;

MPS – materie prime seconde, costituite dalle frazioni inerti prodotte dal trattamentoqualora ricorrano le seguenti condizioni:

- siano rispettate le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) previste dalla Colonna A, Tabella 1 dell’Allegato 5, Parte IV, Titolo V del D.Lgs 152/2006 e s.m.i,, eseguendo l’analisi ai sensi dell’Allegato 2, Parte IV, Titolo V dello stesso decreto;

- siano rispettati, sull’eluato, i limiti previsti dall’Allegato 3 del D.M. 05.02.1998 e s.m.i.;

- siano conformi alla Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio n. 5205 del 15.07.2005 o ad altre norme tecniche applicabili alle tipologie di materie originate dal trattamento.

Ci� premesso, si precisa che l’ATI Nuova CO.ED.MAR. Srl – Consorzio Cooperative Costruzioni Soc. Coop – Unieco Soc. Coop, aggiudicataria della gara d’appalto di La Spezia e responsabile, oltre che delle operazioni di dragaggio degli fanghi anche delle attivit� di conferimento dei materiali/rifiuti decadenti dal trattamento con impianto mobile, gestir�, in via cautelativa, tutti i materiali in uscita dal trattamento come rifiuti e pertanto con i codici CER sopra indicati.

Per quanto riguarda la tipologia di impianti di destino finale l’ATI privileger� impianti di recupero rispetto agli impianti di smaltimento.

Di seguito si riporta l’elenco degli impianti individuati con i relativi estremi autorizzativi e operazioni di recupero/smaltimento (R/D):

Alice Ambiente Srl sita Loc. Regione Valle Dora snc – Alice Castello (VC) –Autorizzazione n. 5220 del 09/11/2006 rilasciata dalla Provincia di Vercelli (R 10);

Barricalla SpA sita in Collegno, via Brasile 1 – Autorizzazione n. 262-42262/2012 del 30/10/2012 rilasciata dalla Provincia di Torino (D1);

Centro Risorse Srl sito in Motta di Livenza (TV), via Lazio 48 – AIA n. 21 del 30/04/2009 e integrazioni n. 28 del 22/05/2009, n. 133 del 30/12/2009, n. 66 del 5/11/2010, n. 111 del 30/12/2010 rilasciate dalla Regione Veneto (D9/D15);

Centro Servizi Impianti Spa con sede in Terranuova Bracciolini (AR) –Autorizzazione n. 88/EC del 30/06/2006 e n. 38/EC del 02/04/2007 rilasciata dalla Provincia di Arezzo (D1);

Fontana Larga Srl sita in Riano (RM) – Autorizzazione n. 15417 del 22/12/2006 rilasciata dal Comune di Riano (D1);

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RA.RI. LIVORNO Srl sito in Livorno - Autorizzazione n. 170 del 11/11/2011 rilasciata dalla Provincia di Livorno (D9/D15);

REA Impianti Srl Unipersonale sita in Rosignano Marittimo (LI) – AIA n. 159 del 06/11/2012 rilasciata dalla Provincia di Livorno (D1);

Scarlino Energia Srl sito in Loc. Casone Scarlino (GR) – AIA n. 2988 del 24/10/2012rilasciata dalla Provincia di Grosseto (D 9).

In ogni caso qualsiasi modifica all’elenco di cui sopra verr� preliminarmente comunicata agli Enti competenti, unitamente agli estremi autorizzativi degli eventuali nuovi impianti individuati sia prima che durante l’esecuzione dell’intervento.

Il protocollo analitico e la frequenza di campionamento dei rifiuti in uscita dal trattamento verranno definiti in funzione delle richieste degli impianti di recupero/smaltimento off-site, in conformit� alla relativa autorizzazione e/o a loro particolari esigenze gestionali.

3.7 Stima dei flussi dei mezzi

Per quanto riguarda il flusso degli automezzi in ingresso/uscita da cantiere derivanti dalla presente campagna mobile si evidenza quanto segue:

dalla banchina Pecoraro verso l’area di installazione dell’impianto mobile: � il flusso originato dal trasferimento di circa 500 m3/d di fanghi dalla motonave all’area dell’impianto mobile di trattamento, utilizzando mezzi cassonati a tenuta di capacit� pari a 15�20 m3; tenuto conto della capacit� di trattamento dell’impianto, si stima un flusso di 25-35 mezzi/d in 6�7 ore di funzionamento dell’impianto corrispondenti quindi a 4�5 mezzi/h;

dall’area di installazione dell’impianto mobile verso gli impianti off-site di recupero/smaltimento: tenuto conto che l’impianto tratter� circa 500 m3/d di fanghi, si stima un flusso di circa 25�30 mezzi/d, che nelle 8 ore corrispondono a circa 3�4 mezzi/h, costituiti da autoarticolati con vasche (per frazioni solide) e con cisterne (per frazioni liquide).

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4. ORGANIGRAMMA

In Figura 4.1 viene riportato l’organigramma del personale adibito alla gestione dell’attivit�.

Figura 4.1: Organigramma funzionale per l’esercizio dell’impianto mobile di trattamento dei rifiuti

Nota** Nell’organizzazione del cantiere si avr� cura di comporre le squadre di lavoro in modo che il cantiere sia sempre coperto con la

presenza di personale con qualifica di addetto al servizio antincendio e addetto al primo soccorso, come previsto dalla normativa vigente

Si garantisce inoltre che tutto il personale utilizzato:

sar� monitorato dal punto di vista sanitario attraverso un opportuno protocollo, studiato insieme al Medico Competente;

sar� formato ed informato sui criteri e mezzi di lavoro, sui rischi antinfortunistici ed ambientali e sui sistemi di prevenzione;

sar� informato del contenuto del Piano di Sicurezza, del Piano di Emergenza e di fuga, una copia dei quali verr� continuamente aggiornata e mantenuta disponibile in cantiere.

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONET.S.W. Srl

Responsabile tecnico dell’impiantoIng. Alberto Colombo

0322-589839

Responsabile commesse commerciali dell’impianto

n. 1 operatore specializzato per il funzionamento ed il

controllo dell’impianto

n. 1 operatore addetto alla pala

gommata per movimentazione materiale/rifiuto

trattato

n. 1 operatore addetto all’escavatore gommato per l’alimentazione dei

fanghi di dragaggio all’impianto

n. 1 operatore a terrapresso la banchina

Pecoraro

**

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5. EMISSIONI DELL’IMPIANTO E MISURE ADOTTATE

5.1 Effluenti liquidi

Come gi� evidenziato in precedenza, l’impianto mobile di trattamento sar� installato su unasuperficie che verr� preliminarmente impermeabilizzata (pavimentazione in asfalto) e dotata di rete di raccolta acque (eventuali colaticci e/o acque meteoriche di dilavamento) e idonea cordolatura, mentre le aree di stoccaggio dei rifiuti/materiali trattati verranno allestite all’interno della porzione di capannone concessa in disponibilit� dalla Compagnia Portuali e gi� dotata di pavimentazione in battuto di cemento.

Anche l’area della banchina Pecoraro utilizzata per lo scarico dei fanghi dalla motonave, gi� dotata di pavimentazione in asfalto, verr� attrezzata con idonea cordolatura e sistema di raccolta di eventuali colaticci.

In prossimit� di entrambe le aree saranno inoltre sempre disponibili cisterne e/o serbatoi per lo stoccaggio degli effluenti liquidi per il successivo invio a impianti off-site di recupero/smaltimento.

Pertanto, si ritiene che le misure adottate consentano di escludere possibili effetti negativi nei confronti sia del suolo/sottosuolo sia delle acque superficiali/sotterranee.

5.2 Emissioni in atmosfera e rumore

Le possibili emissioni in atmosfera provocate dall’impianto sono essenzialmente riconducibili alle seguenti tipologie:

polveri;

emissioni causate dalle macchine operatrici (escavatore gommato, pala gommata), dalgeneratore di corrente per l’alimentazione dell’impianto di trattamento e dai mezzi di trasporto sia dei fanghi di dragaggio che dei materiali/rifiuti trattati;

rumore.

Il possibile problema dell’emissione di polveri, nel caso in esame, si considera nullo in ragione del tenore di umidit� del rifiuto che verr� lavorato sull’impianto mobile di trattamento, del ciclo di trattamento a cui lo stesso verr� sottoposto, dello stoccaggio all’interno di un capannone dei materiali/rifiuti trattati, nonch� del fatto che i mezzi si muoveranno all’interno aree completamente pavimentate.

Per quanto riguarda le emissioni delle macchine operatrici e del generatore che saranno utilizzati, questi saranno tutti conformi alla normativa vigente.

Le manutenzioni ordinarie e straordinarie saranno effettuate conformemente alle prescrizioni delle case costruttrici, cosicch� le relative emissioni, sia riferite ai gas di scarico che ai livelli di rumorosit�, saranno rispondenti alle normative vigenti. Sar� istituito un registro delle

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manutenzioni su cui verranno verbalizzati gli interventi effettuati. Inoltre a livello operativo, al fine di ridurre il livello di rumorosit�, saranno attuate alcune procedure quali:

effettuare controlli periodici sulle parti in movimento, cos� da mantenerle ben lubrificate e silenziose;

eliminare qualsiasi fonte rumorosa derivante da parti meccaniche non ben serrate;

evitare di mantenere accesi motori se non strettamente necessario.

Con riferimento alla normativa vigente in materia di inquinamento acustico, l’area ove verr� installato l’impianto mobile di trattamento ricade in una zona classificata come “Classe V –aree prevalentemente industriali”; le zone pi� prossime al sito in esame ricadono invece in :

“Classe VI – aree esclusivamente industriali” (confinanti a Nord-Ovest del sito);

“Classe V – aree prevalentemente industriali” (confinanti sul restante perimetro del sito);

“Classe IV – area d’intensa attivit� umana” (distanza minima circa 260 m a Sud-Ovest del sito).

In Allegato R1.2 allo “Studio Preliminare Ambientale (ns. rif. 13.01.UNI.R1-rev00) � riportata la“Valutazione Previsione dell’impatto acustico”, redatta dalla societ� Ambiente s.c.

La verifica della compatibilit� acustica dell’attivit� � stata eseguita partendo dalle misurazioni fonometriche eseguite in campo nel mese di gennaio 2013 e costruendo un modello previsione di impatto acustico nella configurazione di progetto con funzionamento in periodo diurno per circa 7�8 ore al giorno.

Le elaborazioni eseguite hanno evidenziato la compatibilit� acustica dell’attivit� con la normativa vigente e con il piano di zonizzazione acustica comunale.

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6. PIANO DI SICUREZZA E DI EMERGENZA

Conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente (D.Lgs 81/2008 e s.m.i) la ditta istante T.S.W. Srl provveder� alla redazione, prima dell’avvio del cantiere, del Piano operativo di sicurezza completo del Piano di Emergenza.

Ci� premesso, si evidenza che le parti che compongono l’impianto hanno marcatura CE e rispettano tutte le normative che regolamentano la sicurezza di macchine e attrezzature.

Presso l’area di trattamento verr� inoltre conservata una copia del Manuale di funzionamento e manutenzione, fornito dalla ditta venditrice dell’impianto, su cui sono specificate tutte le procedure per eseguire in completa sicurezza le operazioni di manutenzione e primaemergenza della macchina. Sullo stesso manuale sono altres� riportate tutte le avvertenze per gli specifici tipi di pericolo. In ogni caso, le attivit� produttive dell’impianto saranno svolte con procedure atte ad individuare e a rispondere a potenziali incidenti e situazioni di emergenza nonch� a prevenire ed attenuare gli impatti ambientali che possono conseguire dalle attivit� stesse.

L’impianto, pertanto, una volta assemblato con i singoli dispositivi di sicurezza e con un uso corretto, risponde ad un impiego in sicurezza tale da ridurre i rischi per la salute dei lavoratori e per l’ambiente circostante.

Con specifico riferimento all’esecuzione della campagna mobile in oggetto gli aspetti pi� critici sono riconducibili:

Rotture meccaniche dell’impianto: nell’eventualit� in cui, durante le lavorazioni, si verificasse qualche rottura o anomalia nel funzionamento dell’impianto, lo stesso verr� immediatamente arrestato, fermando le attivit� fino alla risoluzione del guasto. Si evidenza a tal riguardo che:

- l’impianto mobile autorizzato sar� sottoposto a regolare manutenzione ordinaria e straordinaria;

- in fase di installazione e montaggio dell’impianto verranno eseguite verifiche e prove al fine di accertare la tenuta dei collegamenti idraulici e delle guarnizioni; inoltre durante la fase di start-up dell’impianto verranno verificate le parti costitutive dello stesso (da quelle meccaniche a quelle elettriche) e verr� svolto un check-up definitivo volto a verificare il regolare funzionamento di tutte le sue parti;

- durante il suo funzionamento l’impianto sar� sottoposto a giornalieri controlli visivi;

- sar� prevista la tenuta di un quaderno di esercizio dell’impianto;

- l’impianto verr� installato su una superficie che verr� preliminarmente impermeabilizzata (pavimentazione in asfalto) e dotata di rete di raccolta acque e idonea cordolatura.

Accidentali sversamenti di fanghi in corrispondenza della banchina Pecoraro durante le operazioni di scarico degli stessi della motonave: qualora, durante lo scarico dei

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fanghi di dragaggio dalla motonave all’interno dei cassoni a tenuta degli automezzi adibiti al trasferimento dei fanghi presso l’area dove verr� eseguita la campagna di attivit�, si verificassero accidentali sversamenti di fanghi sulla banchina, al di fuori delle relativa area di scarico allestita da apposita cordolatura, si provveder� immediatamente alla ripresa del materiale mediante mezzi d’opera quale pala gommata; qualora necessario la pulizia della pavimentazione in asfalto potr� essere completata mediante raschietti manuali e/o idropulitrice ad alta pressione con contestuale recupero dei liquidi di risulta.

Accidentali sversamenti di fanghi/materiali in corrispondenza dell’area di cantiere ove verr� installato l’impianto: qualora, durante la movimentazione dei fanghi di dragaggio (dal cassone a tenuta degli automezzi, provenienti dalla banchina Pecoraro, alla tramoggia di carico dell’impianto mobile) e/o la movimentazione dei materiali/rifiuti trattati (dalle relative baie di stoccaggio agli automezzi utilizzati per il trasporto presso gli impianti off-site di recupero/smaltimento), si verificassero accidentali sversamenti di materiali/rifiuti sulle aree pavimentate, si provveder� immediatamente alla ripresa del materiale mediante i mezzi d’opera presenti in cantiere (pala e/o escavatore gommato); allo stesso modo come per il caso banchina qualora necessario, si completer� la pulizia della pavimentazione mediante raschietti manuali e/o idropulitrice ad alta pressione con contestuale recupero dei liquidi di risulta all’interno della canaletta e del pozzetto di raccolta acque.

Assenza di carburante:sar� cura degli addetti alle lavorazioni fare in modo che le operazioni non vengano mai interrotte per assenza di carburante nel generatore di corrente (qualora non fosse possibile un allaccio alla rete elettrica fissa) e/o nei mezzi d’opera. Il personale addetto alle operazioni di rifornimento adotter� tutte le misure necessarie ad evitare sversamenti accidentali. In corrispondenza del generatore di corrente saranno sempre disponibili materiali oleoassorbenti da utilizzare in caso di sversamenti accidentali. Si ribadisce che l’area di cantiere � ovunque dotata di pavimentazione in asfalto e di cordolatura perimetrale.

Rischio incendio: gli elementi potenzialmente pi� critici in termini di rischio di incendio sono rappresentati dal quadro elettrico di cantiere, dal gruppo elettrogeno e dalle attrezzature alimentate elettricamente. In fase di esercizio verranno adottate, in primis,le seguenti misure preventive:

- evitare lavori a caldo in prossimit� dei mezzi d’opera, del generatore e/o eventuali bombole dei gas tecnici;

- porre il divieto di fumare durante lo svolgimento dei lavori;

- allestire in cantiere i seguenti presidi antincendio:

- n. 3 estintore a polvere da 6 kg;

- n. 1 estintore a CO2 da 6 kg in prossimit� del gruppo elettrogeno e del quadroelettrico.

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Campagna di trattamento/recupero di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio) mediante impianto mobile matricola n. 320059 autorizzato ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,da eseguirsi presso il Porto di Piombino (LI)

T.S.W. S.r.l.

Progetto Preliminare 13.01.UNI.R2-rev00

Studio Tecnico Ing. Giancarla Gabrieli e Ing. Lorena GabrieliVia Donizetti 23 – 24020 Cerete (BG)Tel/Fax 0346.63583 – @mail. [email protected], [email protected]

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Sar�, inoltre, posizionato un estintore su ciascun mezzo e/o automezzo d’opera operante in cantiere. Tutti gli estintori saranno soggetti alla prescritte verifiche semestrali ad opera di personale specializzato e saranno posizioni in punti ben visibili, riparati da contatti accidentali, da fonti di calore e segnalati da appositi cartelli.

Il personale operativo sar� formato ed informato per gestire le principali emergenze di cantiere; sar�, inoltre, affisso in cantiere (all’esterno del box ufficio) l’elenco dei nominativi del personale che far� parte della squadra di emergenza (addetti al servizio di prevenzione incendio e al servizio di primo soccorso e di evacuazione).

Gli incaricati per l’Emergenza e l’Evacuazione, allertati a voce da chi ha individuato la situazione di pericolo, dovranno:

1. intervenire per fronteggiare l’emergenza (per esempio: nel caso d’inizio di un incendio intervenire mediante l’uso di un estintore), in ogni caso comunque, senza mai mettere a repentaglio la propria o l’altrui incolumit�;

2. visionare le vie di uscita del cantiere, in particolare accertarsi che i cancelli di accesso carraio siano aperti;

3. vietare l’ingresso nel cantiere ad automezzi diversi da quelli di pronto soccorso (Ambulanze - Vigili del Fuoco - ecc.);

4. prendere tutte le misure idonee a scongiurare la propagazione dell’incendio ad altre strutture, depositi o apparecchiature vicine alla zona interessata, bloccando l’erogazione dell’energia elettrica;

5. operare secondo la formazione ricevuta;

6. se l'entit� dell'evento � tale da far presupporre un’evacuazione o la richiesta di un intervento da parte di organizzazioni esterne, provvedere a chiamare (o far chiamare) i Vigili del Fuoco e fornire loro informazioni circa l’emergenza in atto;

7. in caso diventasse necessaria l’evacuazione del cantiere, dovranno:

- segnalare le vie di uscita e di sicurezza pi� vicine, e il punto di raccolta da raggiungere (nel caso in esame in corrispondenza degli accessi al cantiere);

- verificare l’avvenuta evacuazione di eventuale personale e/o di societ� esterne presenti nel cantiere durante l’emergenza antincendio;

- provvedere a fornire assistenza alle persone che eventualmente ne avessero bisogno;

- raggiungere il punto di raccolta;

- attivare gli operatori per isolare le apparecchiature interessate all'emergenza allo scopo di contenere gli effetti e riportare rapidamente gli impianti in sicurezza (distacco dell'alimentazione dell'energia elettrica, messa in sicurezza dei depositi, ecc.);

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Campagna di trattamento/recupero di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio) mediante impianto mobile matricola n. 320059 autorizzato ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,da eseguirsi presso il Porto di Piombino (LI)

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8. richiedere, se ci sono feriti, l'intervento dell'ambulanza seguendo la procedura definita al punto 6.

Tutti i lavoratori anche se non direttamente interessati all'emergenza, allertati dallasegnalazione di pericolo, procederanno mettendo gli impianti, gli automezzi e/o le attrezzature in loro uso in condizioni di sicurezza e si manterranno in condizioni di allerta. A seguito dell’eventuale segnale di evacuazione generale collaboreranno con gli Incaricatidell’Emergenza per lo sfollamento procedendo in maniera ordinata verso il luogo di ritrovo assegnato. Al cessato allarme attenderanno istruzioni da un Incaricato dell’Emergenza prima di riprendere le normali operazioni lavorative.

Per quanto riguarda le procedure da seguire in caso di emergenza, chiunque evidenzi una situazione inconsueta e che reputi di pericolo per il personale dipendente, personale esterno e/o per il cantiere dovr�:

avvisare un addetto all’emergenza del pericolo in atto;

mantenere la calma;

attenersi alle disposizioni impartite dagli addetti all’emergenza;

non intraprendere nessuna azione di carattere personale;

qualora venga predisposta l’evacuazione, attenersi alle indicazioni fornite dall’addetto all’emergenza e raggiungere con calma il punto di raccolta, situato nell'area prospiciente l’ingresso al cantiere;

non intralciare per nessun motivo l’eventuale intervento di organi di soccorso esterni;

attendere la dichiarazione di fine dello stato di emergenza.

Pi� specificatamente tutti i lavoratori dovranno tenere il seguente comportamento:

mantenere la calma ed il controllo;

prestare massima attenzione e massimo ascolto agli addetti alle emergenza seguendo le indicazioni impartite;

non usare il telefono;

uscire con massima prudenza seguendo gli addetti all’emergenza lungo le vie di fuga segnalate fino a raggiungere il punto di raccolta;

lasciare tutto, non portare con se niente, se non cose indispensabili;

se possibile, accertarsi che le persone vicine siano presenti;

una volta raggiunto il centro di raccolta rispondere alle richieste ed eventualmente all'appello fatto dall’addetto all’emergenza;

non allontanarsi, ma stare uniti aspettando indicazioni precise dall’addettoall’emergenza o dai mezzi di soccorso;

evitare di toccare a mano nuda strutture in ferro, in caso di incendio;

mantenersi lontano da materiale combustibile e da fonti di calore, in caso di incendio;

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Campagna di trattamento/recupero di rifiuti speciali (fanghi di dragaggio) mediante impianto mobile matricola n. 320059 autorizzato ai sensi dell’art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,da eseguirsi presso il Porto di Piombino (LI)

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individuare l’uscita del cantiere e dirigersi verso la stessa per raggiungere il punto di raccolta;

se gli abiti di qualche persona dovessero incendiarsi intervenire subito bloccandolo e coprendolo con panni grandi avvolgendoglieli addosso e rotolandolo a terra.

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7. PIANO DI RIPRISTINO A FINE CAMPAGNA

A campagna ultimata si provveder�:

A. Presso la banchina Pecoraro:

allo smantellamento delle installazioni di cantiere (quali new-jersey, recinzione, ecc);

all’allontanamento dal sito delle attrezzature utilizzate per le operazioni di scarico(tramoggia, serbatoio/cisterna stoccaggio acqua di risulta, ecc.);

alla rimozione della cordolatura perimetrale e del pozzetto di raccolta delle acque di risulta ed all’invio delle macerie presso impianti off-site di recupero/trattamento;

alla pulizia generale dell’area eseguita mediate l’impiego di una motospazzatrice e, qualora necessario, mediante raschietti manuali e idropulitrice ad alta pressione con contestuale recupero dei liquidi di risulta mediante auto spurgo;

al ripristino del manto d’usura laddove danneggiato a seguito delle attivit� svolte.

B. Presso l’area di esecuzione della campagna di attivit�:

allo smontaggio dell’impianto mobile di trattamento dei rifiuti;

allo smantellamento delle installazioni di cantiere (quali box, ecc);

all’allontanamento dal sito di tutti i macchinari e delle attrezzature utilizzati durante l’intervento (pala gommata, escavatore gommato, generatore, serbatoi/cisterneecc.);

al ripristino delle condizioni del capannone (quali rimozione del tamponamento provvisorio realizzato ex novo per la delimitazione del cantiere rispetto alla porzione del capannone non concessa in uso, rimozione del portone carrabile appositamente installato con ripristino del tamponamento perimetrale, rimozione dei new-jersey, ecc);

alla pulizia generale dell’area mediante la rimozione dei rifiuti e dei materiali sparsi sulla stessa, residuali rispetto alle operazioni svolte, in modo da restituire l’areapriva di contaminazione; la pulizia della pavimentazione in asfalto dei piazzali e in battuto di cemento del capannone verr� eseguita all’occorrenza anche mediate l’impiego di una moto spazzatrice e qualora necessario, anche mediante raschietti manuali e idropulitrice ad alta pressione con contestuale recupero dei liquidi di risulta mediante auto spurgo;

qualora richiesto, alla rimozione della pavimentazione in asfalto realizzata in corrispondenza dei piazzali.