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PIANO PLURIENNALE STRATEGICO 2010-2014

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PIANO PLURIENNALE STRATEGICO

2010-2014

2 Camera di Commercio di Novara - Piano Pluriennale Strategico 2010-2014

Camera di Commercio di Novara Via degli Avogadro, 4

Novara

Giunta camerale

ROVELLOTTI Paolo - Presidente GRIFONI Maurizio - Vice Presidente BERTI Mario CENTRELLA Antonio DEL BOCA Francesco FASOLA Giovanni PONTI Cesare TELESCA Donato

Consiglio camerale

BELLETTI Michelangelo BERTI Mario BOTTARO Emilia BOTTO Ezio CENTRELLA Antonio COMAZZI Gianfredo DEL BOCA Francesco FASOLA Giovanni FERRUTA Alberto FRATTINI Giuseppe GALLO Maurizio GRIFONI Maurizio IMPALONI Amleto MEDINA Elio MINICUCCI Luigi NICOLAZZI Bruno PASQUALI Rosella PETRILLO Maurizio Ciriaco PONTI Cesare ROVELLOTTI Paolo TELESCA Donato TOSI Mario

Collegio sindacale

MAGGI Davide - Presidente CROCI Rosa Linda - componente effettivo SATALINO Francesco - componente effettivo

Camera di Commercio di Novara - Piano Pluriennale Strategico 2010-2014 3

“I buoni pensieri partoriscono buoni fatti”

(Proverbio italiano)

Riflettere sul futuro e sulle azioni da compiere per raggiungere gli obiettivi non è mai tempo perso. Proprio partendo da questo concetto, abbiamo voluto interpretare la necessità di realizzare il Piano Pluriennale della Camera di Commercio di Novara, previsto dalle normative, come un alto momento di concertazione e condivisione del futuro prossimo con gli attori economici ed istituzionali più importanti e dinamici del nostro territorio.

Con la convinzione che ciò che si fa, va fatto in un’ottica di sistema locale. Da più parti è emersa forte la voce che chiede all’ente camerale, e in generale a tutto il sistema locale, di lavorare in sinergia, di “fare squadra a livello locale”: espressione talvolta abusata ma sempre importante, non solo per evitare sovrapposizioni, ma soprattutto per

moltiplicare l’impatto delle politiche e delle strategie che ogni ente realizza sul territorio locale. Uniti si vince, anche nel campo economico.

Il Piano Pluriennale Strategico 2010-2014 non vuol essere un piano rigido, immutabile e scritto nella pietra, ma piuttosto una stella polare, uno strumento di orientamento per le decisioni future di intervento della Camera di Commercio di Novara. Un Piano Pluriennale flessibile è utile anche per adattarsi velocemente ai repentini cambiamenti degli scenari economici, mai agitati come in questi ultimi tempi.

Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo Piano con preziose idee, suggerimenti, suggestioni, consigli e proposte. Grazie al contributo di tutte le forze economiche e sociali, questo Piano Pluriennale ha le carte in regola per aspirare ad un obiettivo ambizioso e fondamentale: quello di un nuovo sviluppo economico che sia equo e sostenibile, che crei occupazione, ricchezza e valori non solo per le imprese, ma per l’intera società novarese.

Novara, novembre 2009

IL PRESIDENTE Paolo Rovellotti

4 Camera di Commercio di Novara - Piano Pluriennale Strategico 2010-2014

Indice

Premessa Pag. 5

Il contesto esterno Pag. 8

Le linee e gli obiettivi strategici Linea n. 1 “Aumentare l’attrattività del territorio novarese attraverso un incremento della competitività delle imprese” Pag. 17

Linea n. 2 “Potenziare l’internazionalizzazione del sistema economico novarese” Pag. 20

Linea n. 3 ““Sostenere le imprese e gli imprenditori novaresi di fronte alla crisi economica internazionale” Pag. 22

Linea n. 4 “Valorizzare le produzioni tipiche novaresi” Pag. 24

Linea n. 5 “Cogliere le opportunità economiche/imprenditoriali derivanti dall’organizzazione dell’Expo 2015” Pag. 25

Linea n. 6 “Potenziare e consolidare l’autorevolezza dell’ente camerale novarese” Pag. 26

Linea n. 7 “Una pubblica amministrazione moderna, trasparente, efficace ed efficiente” Pag. 28

Le risorse e gli strumenti Pag. 31

Camera di Commercio di Novara - Piano Pluriennale Strategico 2010-2014 5

Premessa

Negli scorsi mesi è stato completato l’iter per il rinnovo degli organi statutari della Camera di Commercio di Novara: il Consiglio, la Giunta e il Presidente. Fra le funzioni e i compiti del Consiglio, la L. 580/93 (Riordinamento delle Camere di Commercio) all’art. 11 prevede la determinazione degli indirizzi generali e l’approvazione del programma pluriennale di attività della Camera di Commercio. Il dettato normativo della L. 580/93, abbastanza generico, ha consentito in passato alle Camere di Commercio di elaborare documenti molto eterogenei fra loro, con contenuti differenti, in qualche caso piuttosto dettagliati, in altri casi molto generali.

L’art. 4 del nuovo Regolamento di Contabilità n. 254 del 2 novembre 2005 disciplina la programmazione pluriennale e aggiunge quale elemento: “Il Consiglio determina gli indirizzi generali e approva il programma pluriennale, di norma per il periodo corrispondente alla durata del mandato, anche tenendo conto degli atti di programmazione degli enti territoriali, nonché delle risorse necessarie e dei risultati che si intendono conseguire”. Tre sono gli elementi aggiuntivi: 1) il piano pluriennale ha la stessa durata del mandato del Presidente, che nel caso della Camera di Commercio di Novara è 2010-2014; 2) occorre tener conto degli atti di programmazione di altri enti; 3) esplicitazione dei risultati che si intendono conseguire.

Il Piano Pluriennale Strategico della Camera di Commercio di Novara 2010-2014 è innanzitutto un documento di “vision”: è orientato alla costruzione di uno scenario di medio-lungo periodo da realizzare attraverso strategie, progetti e azioni rimodellabili nel tempo e attorno a cui costruire il consenso, facendo leva sui tratti distintivi della Camera di Commercio e della sua azienda speciale, l’Evaet.

È uno strumento importante che deve partire da una logica di scenario condiviso, raccogliendo e sintetizzando le istanze del territorio attraverso un interscambio conoscitivo con i principali interlocutori pubblici e privati a livello locale.

Le caratteristiche fondamentali del Piano Pluriennale Strategico della Camera di Commercio di Novara sono:

• Concertazione, ossia la sintesi organica delle varie istanze degli attori economici e delle istituzioni locali.

• Condivisione, ossia cercare il più possibile di creare un consenso (sia interno sia esterno) intorno alle attività del Piano Strategico.

• Identità, ossia coerenza con le caratteristiche specifiche della Camera di Commercio di Novara e i suoi legami con attori pubblici e privati del territorio.

• Essenzialità, ossia predisporre strategie, progetti e azioni “visibili” e realizzabili attraverso percorsi chiari e precisi per ciascuna linea strategica.

• Aggiornamento, ossia l’idea di un documento che non è redatto una tantum, ma che si inserisce in un processo di verifica continua degli obiettivi e in una riflessione di aggiornamento a cadenza annuale.

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• Complementarietà: le azioni della Camera di Commercio, in particolare i servizi a favore delle imprese, non devono entrare in concorrenza con quelli realizzati da altri enti, associazioni di categoria o da altre imprese; dovranno, viceversa, essere pensate per colmare gap di mercato o per facilitare l’accesso ad una platea più vasta di utenti.

Detto in altre parole, anziché un’elaborazione a tavolino di linee d’intervento in una logica top-down, si rovescia l’approccio e si parte dalle esigenze delle imprese per arrivare alle azioni di sistema, con approccio bottom-up. L’idea base è anche quella di cogliere l’occasione del Piano Pluriennale per confrontarsi in maniera sistematica e consolidare rapporti con le forze sociali, economiche ed istituzionali locali.

È di fondamentale importanza confrontarsi strategicamente con le realtà istituzionali e di rappresentanza locali per evitare inutili, e soprattutto dannose, sovrapposizioni e duplicazioni di interventi. Pur nella consapevolezza dell’autonomia di ogni ente, è ormai fondamentale ragionare ed operare in maniera sinergica e sussidiaria fra gli enti dello stesso territorio; solo con interventi coordinati si ha il massimo dell’efficacia con un risparmio di risorse.

Non solo interventi realizzati in sinergia, ma anche complementari rispetto a quelli di altri soggetti pubblici e privati. Gli interventi camerali non dovranno “spiazzare” o entrare in concorrenza nel mercato, ma viceversa facilitarne il normale svolgersi, eliminando eventuali barriere o distorsioni. Il Piano Pluriennale deve, quindi, tener conto di tutto ciò che viene realizzato sul territorio, sia che provenga da enti di espressione locale, regionale o nazionale.

Occorre evidenziare, inoltre, che impresa e territorio sono due entità fra loro interrelate, poiché la competitività dell’impresa deriva in gran parte dal rapporto con il territorio: la qualità delle risorse umane, l’accessibilità, la presenza di altre imprese con le quali può entrare in sinergia, di amministrazioni locali snelle ed efficienti, ecc.. In altre parole, se qualche decennio fa il successo di un’impresa risiedeva solo nella sua efficienza interna di trasformazione degli input in output, ora invece la competitività si costruisce anche, forse soprattutto, con elementi esterni all’impresa, presenti nel territorio circostante. Proprio partendo da questo concetto, si sono elaborate le linee strategiche cercando di seguire un approccio “trasversale” ai vari settori, puntando l’attenzione soprattutto verso i fattori di sviluppo delle imprese e del territorio novarese. Ci saranno sicuramente interventi rivolti a singoli settori chiave dell’economia novarese, ma andranno ricondotti a logiche di sviluppo complessivo dei fattori di competitività territoriale.

Le macro-linee guida trasversali dell’azione strategica camerale sul territorio sono riconducibili essenzialmente a tre ambiti di intervento:

Capacità di attrazione del territorio

Riqualificazione del territorio

Marketing territoriale

Un processo di costruzione del Piano basato sulla concertazione e sulla condivisione di obiettivi comuni ha implicato un apprezzabile investimento in termini di tempo. È stato necessario organizzare sei riunioni settoriali (realizzate nella settimana dal 22 al 25 settembre 2009) alle quali ha preso parte anche il Segretario Generale della Camera di Commercio di Novara, al fine di raccordare le istanze delle imprese con la reale possibilità dell’azione camerale (che deriva da risorse umane, finanziarie ed organizzative date). Dopo aver raccolto le istanze del

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territorio, il documento provvisorio è stato presentato alla Giunta camerale e al Consiglio camerale, affinché potesse essere esercitata quella necessaria funzione di “sintesi” degli interessi economici, ossia il passaggio, del tutto politico, da un ventaglio di possibilità alla scelta della Camera di Commercio, con interventi che acquisiscono la qualifica di “interesse superiore”, pubblico, per l’intera collettività delle imprese.

È stato inoltre deciso di inserire nel Piano Pluriennale Strategico non solo le azioni a valenza esterna di tipo promozionale a favore del sistema delle imprese, ma anche una linea strategica - l’ultima - rivolta alla struttura interna, in particolare per migliorare l’efficienza e l’efficacia organizzativa della “macchina” camerale.

Le sezioni di questo Piano Pluriennale Strategico 2010-2014, oltre a questa premessa metodologica, sono le seguenti:

• Il contesto economico locale e gli scenari di sviluppo, fattori determinanti per l’efficacia dell’intervento camerale.

• Le linee e gli obiettivi strategici. La soluzione adottata è quella di un doppio livello: le linee strategiche, che rappresentano le principali direzioni di intervento, e gli obiettivi strategici, che specificano con un grado di dettaglio maggiore le singole linee. Il Piano Pluriennale Strategico non può andare oltre: spetta alla Relazione Previsionale Programmatica e, soprattutto, al Preventivo Economico entrare nel dettaglio operativo delle singole azioni annuali.

• Le risorse finanziarie ed umane a disposizione dell’ente. In questa sezione si esplicitano (ed ipotizzano) quali saranno, fino al 2014, le leve a disposizione dell’ente camerale per realizzare gli obiettivi di cui al punto precedente.

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Il contesto esterno

La provincia di Novara si estende per 1.339 kmq nel nord-est piemontese con una densità di 274 abitanti per kmq, dato notevolmente superiore alla media piemontese.

Il territorio provinciale risulta articolato in 88 amministrazioni comunali ed è composto per il 57,1% da pianura, per il 39,1% da collina e per il 3,9% da montagna.

La provincia di Novara conta 32mila imprese registrate, 157mila occupati e 366mila persone residenti, con un saldo della bilancia commerciale positivo per oltre 1 miliardo di euro e un sistema bancario presente sul territorio con 219 sportelli.

Il contesto esterno nel quale la Camera di Commercio di Novara si troverà ad operare nei prossimi cinque anni appare articolato e complesso.

Sotto un profilo economico, il periodo 2010-2014 rappresenta un momento chiave per l’economia novarese, ancora caratterizzata da una forte base produttiva di tipo tradizionale, che ha saputo in questi ultimi anni innovarsi e trovare alcuni spunti di sviluppo sui mercati internazionali. A differenza di altri territori, l’economia novarese risulta settorialmente eterogenea: dalla meccanica al tessile, dall’editoria al chimico, dall’agroalimentare al turismo, dal commercio all’artigianato, ecc. Questa differenziazione rappresenta una risorsa che deve continuare ad esistere anche nei prossimi anni: qualche settore andrà meglio di altri, qualcuno si contrarrà, altri settori emergeranno; l’importante è evitare uno “sfilacciamento” o desertificazione economica del territorio provinciale.

Il periodo 2010-2014 è anche quello in cui il territorio novarese, inteso nella sua globalità di imprese, istituzioni e cittadini, dovrà risolvere alcuni grandi equivoci e trasformarne le opportunità in punti di forza. Opportunità riconducibili a tre grandi ambiti:

• Le infrastrutture di trasporto. Si è sempre affermato, giustamente, che Novara ha una posizione privilegiata di incrocio fra i corridoi TEN n. 5 Lisbona-Kiev e n. 24 Genova-Rotterdam. Tale posizione avrebbe favorito il territorio novarese come piattaforma logistica del Sud europa. Questa è un’opportunità che non si è ancora trasformata in punto di forza per tanti motivi, per lo più esterni al territorio novarese (porto di Genova ancora di secondo livello, Torino-Lione con tempi di realizzazione lunghi e rallentati, ecc.). La Torino-Milano ad alta velocità (e da Milano fino a Salerno) si completerà nel dicembre 2009; nonostante passi da Novara, la città potrebbe essere penalizzata, nel caso in cui non si preveda la fermata dei convogli.

Indicatori strutturali (2008)

Indicatori Valori assoluti Quote % su Piemonte

Popolazione residente (000) 366,5 8,3%

Occupati (000) 157,5 8,4%

Persone in cerca di occupazione (000) 9,0 9,0%

Forza lavoro (000) 166,5 8,4%

Tasso di disoccupazione (%) 5,4 -

Importazioni di beni dall'estero (+) 2.879,5 10,0%

Esportazioni di beni all'estero (+) 4.032,1 10,7%

Imprese registrate 32.173 6,9%

Tasso di crescita delle imprese (%) (-) 0,9% -

Sportelli bancari 219 8,1%

Impieghi bancari (*) 9.555 9,3%

(+) valori correnti, milioni di euro

(-) al netto delle cessazioni d'ufficio

(*) consistenze in milioni di euro al 31 dicembre 2008

Fonte: Elaborazione Unioncamere Piemonte su dati Istat, InfoCamere, Banca d'Italia

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• Aeroporto di Malpensa. Pur non essendo formalmente sul territorio novarese, è evidente come la presenza dell’Aeroporto internazionale di Malpensa abbia notevoli influenze sull’economia locale. La scelta di Alitalia di concentrarsi su Fiumicino, utilizzandolo come hub, il mancato subentro di un’altra compagnia aerea sullo scalo, nonché il permanere di frequenti voli a Linate, aeroporto più vicino alla metropoli milanese, rischia di vanificare l’investimento pubblico per la costruzione dell’Aeroporto di Malpensa di minimizzare le ricadute economiche positive (le cosiddette “esternalità”) sui territori circostanti, Novara in primis.

• Expo 2015. L’evento si organizzerà nei padiglioni fieristici di Rho dal 1˚ maggio al 31 ottobre 2015 e verrà visitata presumibilmente da circa 29milioni di persone, di cui un quarto provenienti dall’estero. L’Expo 2015, con i relativi finanziamenti pubblici prioritari, rappresenta una grande opportunità per tutti i territori adiacenti, la provincia di Novara in primis.

L'analisi SWOT, conosciuta anche come Matrice TOWS, è uno strumento di pianificazione strategica usata per valutare i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto, o in un'impresa o in ogni altra situazione in cui un'organizzazione o un individuo deve prendere una decisione per raggiungere un obiettivo. È spesso usata anche per analisi di competitività territoriale.

L'obiettivo di qualsiasi analisi SWOT è quello di individuare i principali fattori interni ed esterni che sono importanti per raggiungere l'obiettivo. Questi provengono da un’unica catena di valore intrinsechi alla società. I gruppi di analisi SWOT traggono i principali elementi di informazione da due categorie principali:

* Fattori interni - I punti di forza e di debolezza interni dell'organizzazione/territorio.

* Fattori esterni - Le opportunità e le minacce presenti all’esterno dell'organizzazione/territorio.

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La matrice SWOT per il territorio novarese, con l’aggiunta di qualche fattore relativo specificatamente alla Camera di Commercio, potrebbe essere la seguente:

Oltre alla visione strategica della matrice SWOT, il futuro economico della provincia di Novara può essere analizzato anche con modelli econometrici sofisticati, che si basano sia sugli andamenti storici del passato, sia su previsioni macroeconomiche a livello internazionale. Fareprevisioni economiche è un’opera utile per riuscire a programmare in maniera efficace interventi, ma presenta inevitabili rischi e possibilità d’errore. Entrano infatti in gioco una molteplicità di variabili legate fra loro, alcune delle quali non quantificabili a priori e altre di origine qualitativa. Gli economisti hanno costruito pertanto alcuni modelli econometrici in grado, attraverso funzioni ed equazioni più o meno complesse e sulla base di andamenti del passato, di elaborare una previsione affidabile per il futuro.

Uno dei principali attori nazionali che ha impostato una specifica linea di lavoro nelle previsioni macroeconomiche a livello locale è Prometeia, del quale si propongono le più recenti stime per la provincia di Novara.

Punti di forza Punti di debolezzaPosizione geografica baricentrica Invecchiamento della popolazioneTessuto industriale competitivo Alcuni settori in declino, altri in crisi congiunturaleEccellenze agro-alimentari Promozione turistica frammentataPresenza di strutture universitarie Prodotti agricoli non trasformatiQualità imprese alberghiere e ricettive Pochi legami fra imprese e centri di ricercaElevata qualità della vita Poca presenza imprese esterePresenza di un settore bancario capillare Poco marketing territoriale di qualitàCoesione sociale Poca collaborazione inter-istituzionale localeElevato livello export merci Rischi di sfilacciamento delle filiere

Poca formazione imprenditoriale in qualche settore

Opportunità MinacceVicinanza Aeroporto di Malpensa Crisi economica internazionaleOpportunità dell'Expo2015 Abbandono del corridoio VAlta Velocità Torino - Novara - Milano Concorrenza internazionale slealeAttingere a maggiori finanziamenti comunitariAlta velocità diretta Torino-MilanoRiforma degli enti camerali italiani Accesso al credito più rigido

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Valore aggiunto totale aprezzi costanti, previsioni 2009 2012

Novara Piemonte

2009 7,1% 6,3%

2010 0,1% 0,2%

2011 1,1% 1,1%

2012 1,3% 1,3%

Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Prometeia

Le previsioni macroeconomiche elaborate da Prometeia per la provincia di Novara sono orientate ad un marcato pessimismo per l’anno 2009, con strascichi anche per l’anno 2010, mentre il ritorno a tassi di crescita positivi dovrebbe avvenire a partire dal 2011.

Tra il 2008 e il 2009 si prevede, infatti, una flessione del valore aggiunto provinciale che supera i 7 punti percentuale, superiore alla media regionale (-6,3%); il tasso di crescita della ricchezza prodotta dovrebbe invece tornare di segno positivo nel 2010 (0,1%) continuare a crescere negli anni successivi in linea con le previsioni regionali. A livello settoriale, le maggiori ricadute della crisi economica e finanziaria ricadranno sul comparto dell’industria in senso stretto e su quello delle costruzioni.

Scenario di previsione al 2012.

Tassi di variazione annuali su valori a prezzi costanti.

Indicatori 2009 2010 2011 2012

Valore aggiunto totale 7,1% 0,1% 1,1% 1,3%

Valore aggiunto:

agricoltura 5,6% 3,7% 2,5% 1,6%

industria 17,6% 1,1% 1,1% 1,3%

costruzioni 5,5% 1,8% 0,2% 0,8%

terziario 2,7% 0,6% 1,2% 1,4%

Esportazioni di beni all'estero 18,9% 2,8% 3,6% 3,5%

Importazioni di beni dall'estero 15,1% 3,4% 3,8% 3,7%

Tasso di disoccupazione (%) 5,2% 6,5% 6,4% 6,0%

Occupati 1,8% 2,0% 0,1% 0,3%

Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Prometeia

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Allo stesso modo, le previsioni relative al commercio estero mostrano una forte decrescita nel 2009 sia per quanto riguarda le esportazioni che le importazioni, ma anche in questo caso è prevista una nuova crescita a partire dall’anno 2010.

Infine, le previsioni relative al mercato del lavoro novarese evidenziano una crescita del tasso di disoccupazione fino al 2011, quando toccherà i 6,4 punti percentuale; dal 2012 dovrebbe invece tornare a diminuire. Allo stesso modo il numero di occupati si contrarrà fino al 2011, ma il picco negativo dovrebbe essere raggiunto nel 2010.

Sotto un profilo istituzionale, probabilmente nel quinquennio 2010-2014 si modificherà il livello gerarchico delle pubbliche amministrazioni locali e verrà implementato il cosiddetto “federalismo”, anche in ottica fiscale. Allo stato attuale è difficile ipotizzare quali saranno gli impatti del federalismo sulla governance locale e come evolveranno i rapporti di forza fra gli enti locali. Nonostante il clima di incertezza, appare sufficientemente chiaro che l’apparato statale diventerà progressivamente più snello, a fronte di una crescente forza dell’amministrazione regionale.

La pianificazione del territorio rappresenta una rilevante competenza istituzionale della Regione Piemonte: l'attività di pianificazione urbanistica e paesaggistica costituisce la sede tecnica e politica per realizzare un efficace strumento di indirizzo per le trasformazioni del territorio.

Nell'ambito del processo di ridefinizione della disciplina e degli strumenti per il governo del territorio è stata avviata la formazione di un nuovo Piano Territoriale Regionale (Ptr) che andrà a sostituire il vigente Ptr approvato nel 1997.

Con D.G.R. n. 17-11633 del 22 giugno 2009 sono stati predisposti gli elaborati definitivi del Piano trasmessi al Consiglio regionale con D.G.R. n. 18-11634 del 22 giugno 2009 per l'approvazione. Nell'ambito del processo di ridefinizione della disciplina e degli strumenti per il governo del territorio è stato adottato il nuovo Piano Territoriale Regionale (Ptr), con D.G.R. 16-10273 del 16 dicembre 2008.

L’esigenza di ottenere una visione integrata a scala locale di ciò che compete al Ptr ha consigliato di organizzare e connettere tra loro le informazioni a partire da una trama di base, formata da unità territoriali di dimensione intermedia tra quella comunale e quella provinciale e di identificare con essa il livello locale del Quadro riferimento strutturale (Qrs). Questi “mattoni” della costruzione del Piano sono stati chiamati, con riferimento alla loro funzione principale, Ambiti di integrazione territoriale (Ait). Il territorio è analizzato, descritto e interpretato secondo una logica scalare. Si parte dal livello locale rappresentato dagli Ait per passare ai quadranti (Quadrante Nord-Est, Quadrante Sud-Est, Quadrante Metropolitano, Quadrante Sud-Ovest) e alle Province (aggregati di Ait) fino ad arrivare alle reti che, a livello regionale e sovraregionale, connettono gli Ait tra loro e con i sistemi territoriali esterni.

L’’importanza degli Ambiti di integrazione territoriale deriva dal fatto che, a questa scala locale, è possibile evidenziare le relazioni di prossimità tra fatti, azioni e progetti che coesistono e interagiscono negli stessi luoghi. Tali relazioni riguardano l’ambiente, il paesaggio, i beni culturali, le risorse primarie, le attività produttive, la circolazione, le centralità, il commercio, il turismo, le identità locali, le dotazioni demografiche, il “capitale” cognitivo locale, quello sociale, quello istituzionale e quant’altro di pertinenza del Ptr.

Nel complesso sono stati individuati in Piemonte 33 Ambiti di integrazione territoriale, di cui due in provincia di Novara: l’Ait di Borgomanero (Ait n. 3), che comprende i comuni di

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Borgomanero, Arona, Castelletto sopra Ticino, Agrate Conturbia, Ameno, Armeno, Boca, Bogogno, Bolzano Novarese, Borgo Ticino, Briga Novarese, Cavaglietto, Cavaglio d'Agogna, Cavallirio, Colazza, Comignago, Cressa, Cureggio, Dormelletto, Fontaneto d'Agogna, Gargallo, Gattico, Gozzano, Grignasco, Invorio, Lesa, Maggiora, Massino Visconti, Meina, Miasino, Nebbiuno, Oleggio Castello, Orta San Giulio, Paruzzaro, Pettenasco, Pella, Pisano, Pogno, Prato Sesia, Romagnano Sesia, San Maurizio d’Opaglio, Soriso, Suno, Veruno; l’Ait di Novara (Ait. n. 4), che comprende i comuni di Novara, Oleggio, Galliate, Trecate, Varallo Pombia, Barengo, Bellinzago novarese, Biandrate, Borgolavezzaro, Briona, Caltignaga, Cameri, Carpignano Sesia, Casalbeltrame, Casaleggio Novara, Casalino, Casalvolone, Castellazzo Novarese, Cerano, Divignano, Fara Novarese, Garbagna Novarese, Ghemme, Granozzo con Monticello, Landiona, Mandello Vitta, Marano Ticino, Mezzomerico, Momo, Nibbiola, Pombia, Recetto, Romentino, San Nazzaro Sesia, San Pietro Mosezzo, Sillavengo, Sizzano, Sozzago, Terdobbiate, Tornaco, Vaprio d'Agogna, Vespolate, Vicolungo, Vinzaglio.

Scheda di approfondimento su Novara (tratto dal Ptr Regione Piemonte)

Il “nodo” di Novara è inserito nell’ambito integrato territoriale n. 4 a sua volta incluso nel più

vasto quadrante Nord est, comprendente le Province di Biella, Vercelli, Novara e Verbano

Cusio Ossola. Tenendo conto del vantaggio localizzativo di cui gode questo ambito – che ospita

l’intersezione dei corridoi internazionali 5 e 24 ed è prossimo alla regione milanese (Milano,

Fiera a Rho Pero) ed allo scalo di Malpensa si può comprendere la finalità della pluralità di

interventi in campo più propriamente trasportistico, ma anche di carattere territoriale ovvero

afferenti al potenziamento delle funzioni legate alla logistica – in corso o previsti. In

particolare: Interventi di carattere infrastrutturale in campo trasportistico: si tratta di un

complesso di interventi mirati alla ristrutturazione del “nodo” ferroviario propriamente detto,

connessi alla realizzazione della linea Av/Ac e finalizzati sia a migliorare e potenziare

l’attraversamento delle merci nel nodo di Novara sia a consentire alla città di svolgere il ruolo

di importante centro di interscambio tra diverse modalità di trasporto per i passeggeri. Le linee

di intervento di tale operazione sono state tracciate con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa

Quadro del 28.07.2004 che in 13 punti individua il complesso delle opere da realizzare, le

relative procedure di approvazione, le fonti di finanziamento ed i soggetti realizzatori. Tra gli

interventi di particolare rilevanza strategica, e pertanto citati anche nell’Atto aggiuntivo all’IGQ

sottoscritto nel Gennaio 2009, risultano:

il passante ferroviario merci sotterraneo e la realizzazione di un terminale huckepack ricavato

nello scalo merci del Boschetto (interventi 5,6,7 del P.d.I. quadro), che modifica l’originaria

configurazione per risolvere le problematiche legate all’attraversamento delle merci nel nodo di

Novara lungo il corridoio 24 ed elimina l’interferenza a raso tra le linee storiche Novara Milano

e Novara Mortara potenziando la capacità del nodo. A questo intervento si affiancano le

previsioni del Protocollo di intesa per il miglioramento di collegamenti tra Novara e Biella (int.

n. 11 del P.d.I.) e con Domodossola (int. n. 9) seppure ancora non menzionati nell’Atto

Aggiuntivo all’I.G.Q.;

la Variante della linea Ferrovienord (essenziale per i collegamenti con l’aeroporto di

Malpensa), nei territori di Novara e Galliate, comprensiva della nuova stazione di Galliate

(intervento n. 3 del P.d.I. quadro) in fase istruttoria presso il Ministero delle Infrastrutture per la

successiva approvazione da parte del CIPE; istruttoria condotta unitariamente con il progetto

14 Camera di Commercio di Novara - Piano Pluriennale Strategico 2010-2014

del raccordo ferroviario diretto tra la linea Av/Ac Torino Milano, nel tratto Torino Novara, con

la linea Ferrovienord, raccordo da utilizzare per relazioni dirette Torino Malpensa (progetto n. 1

del P.d.I.) e con il progetto della tangenziale stradale ovest di Galliate (intervento n. 12 del

P.d.I.), localizzata in affiancamento alla variante ferroviaria così da costituire un corridoio

infrastrutturale unico di variante esterna all’abitato di Galliate.

il sistema delle stazioni Ferrovienord (punto 3 del P.d.I. sopra citato) e Av/Ac (punto 4 del

Protocollo d’Intesa quadro) e relativa realizzazione, di competenza TAV (ora RFI),

dell’Interconnessione Est di Novara (punto 2 del P.d.I. quadro) per l’instradamento dei treni da

Vercelli verso Milano sulla linea Av/Ac, che in prospettiva consentirà a Novara di svolgere il

ruolo di importante centro di interscambio tra diverse modalità di trasporto. In tale ottica il

Protocollo prevedeva, al punto 13, la realizzazione di un collegamento (previsto solo pedonale)

tra la stazione autostradale di Novara est, la nuova stazione Ferrovienord di Galliate e la

stazione in linea Av/Ac, completo dei necessari parcheggi e collegamenti alle viabilità esistenti.

Tale ultimo progetto, presentato in forma preliminare contestualmente a quelli di cui ai punti

1,3 e 12 sopracitati, è destinato peraltro ad essere superato da un progetto di più ampio

respiro territoriale proposto dal Comune di Novara, attualmente allo stato di Studio di

Fattibilità (Progetto “Novaroad”), per il cui sviluppo le Amministrazioni locali e la Regione

Piemonte sono impegnate nella individuazione dei possibili canali di finanziamento, integrativi

dei fondi FAS destinati ai Programmi Territoriali Integrati. L’intervento va comunque

considerato in un’ottica di sistema, facendo riferimento anche all’attuazione del progetto

Movicentro nell’area della stazione centrale di Novara (previsto al punto 10 del P.d.I. quadro)

che vede anch’esso la Regione Piemonte impegnata in un programma di finanziamenti per un

importo fino a 14,8 M€. Gli interventi sopra descritti previsti dal Protocollo di Intesa 2004 si

intrecciano con altri interventi infrastrutturali mirati ad esaltare il già accennato ruolo di

cerniera del territorio novarese e pertanto anch’essi di rilevanza strategica (menzionati

nell’Atto aggiuntivo all’IGQ), quali il raddoppio della linea Vignale Oleggio–Arona, che prevede

il potenziamento delle linee di accesso da sud ai valichi con la Svizzera ovvero la realizzazione

della rettifica della cosiddetta “Gobba di Gozzano”, attraverso la realizzazione della variante

alla attuale linea. Interventi di carattere territoriale: la realizzazione degli interventi in campo

trasportistico sinteticamente descritti al punto precedente rappresenta, per il Comune di

Novara, una importante occasione per valorizzare il proprio territorio, configurandolo come

crocevia di interscambio tra il corridoio infrastrutturale n. 5, il corridoio 24 e l’aeroporto di

Malpensa, con ricadute sui Comuni limitrofi e in generale sul quadrante N E piemontese. Allo

scopo di “territorializzare” gli effetti positivi di riorganizzazione strutturale del sistema della

mobilità il Comune di Novara sta pertanto predisponendo una parziale revisione del Protocollo.

In questa prospettiva si colloca il già menzionato “Progetto Novaroad”, che superando la

concezione di semplice connessione pedonale tra diverse modalità di trasporto, propone

l’integrazione del progetto infrastrutturale in un più ampio contesto territoriale, favorendo la

rilocalizzazione di attività industriali (che potranno avvalersi dei livelli di accessibilità offerti dal

nodo di interconnessione) ovvero prevedendo l’insediamento di nuove funzioni industriali o e

terziarie legate in particolare alla funzionalità dello scalo aeroportuale di Malpensa (uffici,

commercio, alberghi, business park, funzioni ricreative etc.) ed implicitamente attribuisce in

modo diverso le funzioni originariamente pensate per il complesso del Movicentro. In questa

logica il Movicentro subisce infatti inevitabilmente un ridimensionamento di ruolo rispetto al

Camera di Commercio di Novara - Piano Pluriennale Strategico 2010-2014 15

pensiero originario e torna ad essere un punto di ricucitura territoriale/urbanistica con

prevalente funzione di interfaccia tra i vari sistemi di trasporto ma non porterà con sé funzioni

antagoniste con il Novaroad.

Per il Ptr si è strutturato un quadro strategico di riferimento regionale costituito da:

• RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO. È finalizzata a promuovere l’integrazione tra valorizzazione del patrimonio ambientale–storico–culturale e le attività imprenditoriali ad essa connesse; la riqualificazione delle aree urbane in un’ottica di qualità della vita e inclusione sociale, la rivitalizzazione delle “periferie” montane e collinari, lo sviluppo economico e la rigenerazione delle aree degradate.

• SOSTENIBILTÀ AMBIENTALE, EFFICIENZA ENERGETICA. È finalizzata a promuovere l’eco-sostenibilità di lungo termine della crescita economica perseguendo una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse.

• INTEGRAZIONE TERRITORIALE DELLE INFRASTRUTTURE DI MOBILITÀ, COMUNICAZIONE, LOGISTICA. È finalizzata a rafforzare la coesione territoriale e lo sviluppo locale del nord-ovest nell’ambito di un contesto economico e territoriale a dimensione europea; le azioni del Ptr mirano a stabilire relazioni durature per garantire gli scambi e le aperture economiche tra Mediterraneo e Mare del Nord (Corridoio 24 o dei due mari) e quello tra occidente ed oriente (Corridoio 5).

• RICERCA, INNOVAZIONE E TRANSIZIONE ECONOMICO-PRODUTTIVA. Individua le localizzazioni e le condizioni di contesto territoriale più adatte a rafforzare la competitività del sistema regionale attraverso l’incremento della sua capacità di produrre ricerca ed innovazione, ad assorbire e trasferire nuove tecnologie, anche in riferimento a tematiche di frontiera, alle innovazioni in campo ambientale ed allo sviluppo della società dell’informazione.

• VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE E DELLE CAPACITA’ ISTITUZIONALI. Coglie le potenzialità insite nella capacità di fare sistema tra i diversi soggetti interessati alla programmazione/pianificazione attraverso il processo di governance territoriale.

Per ciascuna strategia, il Ptr detta disposizioni per gli strumenti della pianificazione territoriale che concorrono alla sua attuazione ed al perseguimento degli obiettivi assunti, dettando indirizzi, direttive e prescrizioni. Ciascuna strategia è stata articolata in obiettivi generali e specifici.

Una linea di politica industriale della Regione Piemonte particolarmente interessante e innovativa è quella dei cosiddetti “Poli di innovazione”, che consente alle imprese (e, specificatamente, alle piccole e medie imprese) di condividere conoscenze scientifico/tecnologiche e di beneficiare della convergenza di investimenti nello sviluppo di prodotti e servizi innovativi.

Il Programma operativo regionale (P.O.R.) 2007/2013, finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (F.E.S.R.) a titolo dell’obiettivo “Competitività ed occupazione”, prevede, nell’ambito dell’Asse I (Innovazione e transizione produttiva), un’attività (attività I.1.2: Poli di Innovazione) finalizzata a sostenere tra l’altro “… network e strutture per organizzare e diffondere innovazione presso le PMI con azioni che si focalizzano sulla promozione del

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trasferimento di tecnologie/conoscenze e dei servizi alle PMI… (e dei) servizi di accompagnamento per … l’acquisizione di brevetti e di tutela dei diritti intellettuali ….. sul supporto alla creazione di imprese innovative”.

Per lo sviluppo dei Poli di innovazione, la Giunta regionale ha identificato 13 domini tecnologici ed applicativi, fra cui quello della Chimica sostenibile nell’area del novarese.

La misura prevede una dotazione finanziaria complessiva di 60 milioni di euro a valere sul POR-FESR 2007-2013, di cui 6 milioni di euro a finanziamento degli aiuti al gestore del Polo e 54 milioni di euro a finanziamento degli aiuti alle imprese aggregate ai Poli.

La nuova amministrazione della Provincia di Novara non ha ancora elaborato il proprio Piano Strategico Territoriale per il mandato 2010-2014. Anche se la procedura è ancora nella fase iniziale, sarà comunque importante collaborare pro-attivamente alla fase di concertazione allo scopo non solo di evitare sovrapposizioni, ma di collaborare per azioni territoriali condivise e concertate da più enti locali. La Provincia di Novara ha recentemente manifestato pubblicamente il proprio interesse nel cercare di realizzare gli interventi in concertazione con la Camera di Commercio di Novara e con le forze più dinamiche e attive del territorio.

Infine, anche il quadro normativo delle Camere di Commercio potrebbe notevolmente cambiare nei prossimi mesi. Con la Legge delega n. 99 del 23 luglio 2009 (art. 53) si coglierà l’occasione per ammodernare la Legge 580 “Riordinamento delle Camere di Commercio” che risale al 1993. Il nuovo testo è assolutamente nella fase redigente, per cui ancora con ampi margini di modifica, ma dai principi fissati nella legge delega, che dovranno obbligatoriamente essere rispettati dai decreti attuativi, emerge chiaramente la volontà di riaffermare i poteri di vigilanza delle autorità centrali e l’uniformità di funzioni tra le Camere e, conseguentemente, la conferma dell’autonomia degli enti camerali rispetto ad interventi ordinamentali da parte delle Regioni, da qualche parte ipotizzati in seguito alla riforma costituzionale del 2001.

A ben pensare, l’ente camerale nella sua concretezza è già un ente federalista: le risorse provengono dalle imprese del territorio e vengono reinvestite (salvo una piccola parte per il coordinamento regionale e nazionale e per una perequazione nazionale a salvaguardia dei servizi essenziali in ogni area del Paese) sul territorio stesso. Un ente, la Camera di Commercio, che non utilizza né trasferimenti finanziari dallo Stato né dalla Regione ed effettua i propri interventi solo grazie alle risorse delle imprese del territorio stesso.

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Le linee e gli obiettivi strategici

Linea strategica n. 1 “Aumentare l’attrattività del territorio novarese attraverso un incremento della competitività delle imprese”

Il tema dell’attrattività di un territorio è fondamentale per lo sviluppo economico. Sviluppare i fattori legati all’attrattività del territorio significa lavorare ai fattori base della competitività territoriale. Ad esempio, un territorio poco accessibile non sarà mai competitivo; un territorio poco competitivo non sperimenterà mai un percorso di sviluppo economico di rilievo. Lo stesso ragionamento si può condurre in maniera del tutto analoga anche sulla qualità delle risorse umane e sulla cultura dell’innovazione. Sono tutti fattori imprescindibili, che devono essere presenti per poter innescare un tracciato di crescita socio-economica locale. La programmazione di gran parte di questi fattori critici (infrastrutture, innovazione, risorse umane, etica) non rientra nell’area di azione esclusiva dell’ente camerale né nelle sue disponibilità finanziarie, ma la Camera di Commercio di Novara può, sulla base dell’importanza di tali fattori per il mondo delle imprese, programmare interventi di sensibilizzazione affinché non vengano trascurati e/o dimenticati.

Obiettivo strategico 1.1 “Promuovere lo sviluppo infrastrutturale e logistico del territorio”

L’analisi di contesto del capitolo precedente dipinge in maniera chiara la situazione infrastrutturale del territorio novarese. In questo frangente, nonostante un invidiabile incrocio di due corridoi europei nord-sud/est-ovest, la posizione del territorio novarese non ha ancora sviluppato quelle potenzialità di trasporto e logistica che ci si potrebbe attendere. Inevitabilmente il potenziamento logistico ottimale avverrà solo quando i corridoi europei saranno completati e a pieno regime, ossia in tempi sicuramente non rapidi. Nonostante ciò, esistono delle sfide che già da ora bisogna affrontare. Due fra tutte:

l’alta velocità ferroviaria fra Torino e Milano. Nonostante il fatto che l’alta velocità passi nel novarese, il territorio, i cittadini e le imprese corrono il serio rischio di non beneficiarne, poiché non è prevista una fermata a Novara. Uno scenario che veda Novara accedere all’alta velocità ferroviaria solo attraverso lo spostamento su Milano o Torino sarebbe un punto di debolezza per l’intero territorio. Occorre pertanto sviluppare azioni di pressione politica ed economica per costruire al più presto la nuova stazione ferroviaria ad alta velocità fuori Novara e connetterla in maniera efficace al centro cittadino (e alla linea “storica”).

l’Aeroporto di Malpensa. La scelta di creare un hub aeroportuale a Malpensa avrebbe esaltato la posizione centrale di Novara e creato delle opportunità economiche e dei vantaggi anche per il territorio novarese. Ciò non è avvenuto per tanti motivi, primo fra tutti il depotenziamento di Malpensa causato dalla scelta di Alitalia di spostare il proprio hub su Roma Fiumicino. In attesa di capire se l’hub di Malpensa possa essere rilevato da altre compagnie aeree, occorre, anche qui con azioni di pressione e lobby, mantenere alto l’interesse e l’attenzione degli interlocutori istituzionali.

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Nel territorio novarese, poco fuori l’ambito urbano di Novara, opera un polo logistico gestito dal CIM (Consorzio Intermodale Merci) spa, che potrebbe avere dei buoni percorsi di sviluppo sia con il progressivo affermarsi dei corridoi europei, sia attraverso un collegamento veloce con la parte Cargo di Malpensa. Per diventare un vero punto di forza economica, il CIM potrebbe, come fanno altri centri logistici, aumentare la propria efficienza e proporre sia servizi collaterali di gestione delle merci (che non siano il semplice stoccaggio) sia servizi a supporto di camion e autotrasportatori. Allo scopo di poter verificare quali siano i possibili ambiti di intervento camerale sul CIM spa, occorre fare un’attenta valutazione di fattibilità, basata sull’analisi economica, finanziaria e strategica, e con il raffronto con la disponibilità limitata delle risorse camerali.

Obiettivo strategico 1.2 “Valorizzare la qualità dell’offerta turistica del novarese”

L’economia legata al turismo, per quanto riguarda sia la ricettività turistica sia la parte legata alla ristorazione e ai pubblici esercizi, ha registrato una buona crescita non solo nel novarese, ma in molti territori italiani ed europei. La provincia di Novara è, e rimane, un’area a prevalente vocazione industriale, nella quale sta crescendo però anche una sensibilità verso il terziario turistico. A fianco dell’importante traino della parte Sud-Ovest del Lago Maggiore e alla tradizionale ricettività del capoluogo novarese, fortemente legata al segmento business, sta emergendo un turismo “slow” più legato alla presenza di agriturismi, al buon vivere e al buon mangiare. La divisione della promozione turistica del Novarese in due autonome agenzie turistiche (l’Agenzia Turistica Locale della provincia di Novara e il Distretto Turistico dei Laghi, che si occupa anche di comuni novaresi) potrebbe potenzialmente essere un elemento di debolezza nel momento in cui si vogliano proporre dei pacchetti turistici integrati fra i vari territori.

Pur nella consapevolezza che il sistema alberghiero e quello dei ristoranti sono di ottimo livello qualitativo con punte di eccellenza, ma hanno comunque bisogno di costanti interventi migliorativi sulla qualità per competere efficacemente in vista dell’Expo del 2015, la Camera di Commercio potrebbe lavorare per un innalzamento qualitativo generalizzato delle imprese turistiche attraverso la riproposizione dei marchi Quality, tradizionalmente assegnati dall’ente camerale in collaborazione con l’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche).

Il settore del turismo si sta trasformando/evolvendo rapidamente in questi ultimi anni, con lo sviluppo di una domanda sempre più segmentata di servizi da parte del turista; tale mutamento implica anche l’emersione di nuove professionalità (sia di tipo tecnico sia di tipo manageriale), necessarie per la competitività delle imprese novaresi.

Un’altra corrente di azione camerale sul turismo potrebbe consistere nel costruire, in partenariato con altri enti anche di territori contigui, offerte turistiche e opportunità di attrazione turistica congiunte del territorio (manifestazioni, portali on line, ecc.).

A seconda dell’evoluzione dell’Aeroporto di Malpensa andrà, inoltre, ripensato e riorientato il programma di attività di Novara Promuove, la società a partecipazione camerale e della Banca Popolare di Novara presente con uno sportello informativo presso la struttura aeroportuale, la cui mission consiste essenzialmente nella valorizzazione turistica del Novarese.

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Obiettivo strategico 1.3 “Valorizzare il capitale umano”

Le risorse umane sono il principale fattore competitivo di tutte le organizzazioni, in special modo le imprese. Il reale valore aggiunto competitivo di un’impresa, ciò che la distingue da tutte le altre, è il lavoro qualificato delle proprie risorse umane. Risorse umane che innovano, che ricercano, che disegnano, che producono, che comunicano, che distribuiscono e vendono. Le imprese più lungimiranti lo hanno capito da tempo: il prodotto che si vende è espressione della qualità della propria organizzazione del proprio capitale umano. Inoltre, come hanno dimostrato alcune esperienze italiane ed internazionali, le risorse umane qualificate sono un fattore di attrazione sul territorio di imprese innovative.

Emerge come, per il principio della proprietà transitiva, per avere aziende competitive bisogna possedere risorse umane qualificate e per avere risorse umane qualificate bisogna disporre di un sistema formativo efficace. La Camera di Commercio di Novara, oltre ad apprezzare e supportare le iniziative pubbliche e private di formazione del capitale umano, potrebbe svolgere quel ruolo di “facilitatore” nell’incontro fra domanda e offerta di lavoro. Proprio partendo dall’esperienza nazionale condotta con il progetto Excelsior (il sistema informativo condotto in collaborazione fra Unioncamere e Ministero del Lavoro), il sistema camerale italiano si sta muovendo sempre di più nei confronti delle autorità scolastiche e degli enti formatori per indirizzare al meglio i percorsi formativi e professionali verso il reale fabbisogno del mondo delle imprese.

Obiettivo strategico 1.4 “Promuovere la cultura dell’innovazione e della R&S”

Il tessuto imprenditoriale del nostro Paese si è trovato ad affrontare numerosi cambiamenti negli ultimi decenni. Il nuovo scenario economico e sociale, sempre più globalizzato, interessato da un processo di profondo mutamento tecnologico, organizzativo e produttivo, ha obbligato le imprese a dotarsi di una crescente flessibilità in tutti gli aspetti della vita aziendale e le ha costrette a spostare il campo d’azione dal territorio nazionale al più vasto quadro internazionale. In questo nuovo contesto è emerso, con evidenza crescente, come i fattori determinanti in termini di maggior competitività per il sistema impresa risiedano sempre di più nell'adozione di politiche volte all’innovazione dei sistemi e dei processi produttivi.

L’innovazione nell’impresa non è solo tecnologica, ma anche innovazione nel processo, nel prodotto, nel design, nel packaging, nell’organizzazione, nella gestione delle risorse umane, nella catena distributiva, nel marketing, nell’utilizzo di energia “pulita”, nella gestione finanziaria. In senso molto ampio, sono innovativi tutti gli investimenti aziendali che producono un miglioramento della produttività.

Proprio partendo dal concetto che gli investimenti innovativi producono un miglioramento generale della competitività dell’impresa (con benefici che si irradiano anche al territorio circostante e alle imprese della filiera), la Camera di Commercio di Novara potrebbe continuare a mettere a disposizione contributi a fondo perduto a favore delle imprese del territorio che realizzino interventi diretti al proprio ammodernamento e allo sviluppo di innovazione nel processo, nel prodotto, nel design, nel packaging, nell’organizzazione, nella gestione delle risorse umane, nella catena distributiva, nel marketing, nell’utilizzo di energia “pulita”, nella gestione finanziaria.

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Obiettivo 1.5 “Diffondere la cultura della CSR all’interno del mondo delle imprese”

Anche alla luce della recente crisi economica, il dibattito su etica e imprese è diventato sempre più importante e cruciale. La sostenibilità della crescita è in funzione dei comportamenti etici e responsabili sia dei consumatori sia delle imprese. La CSR (Corporate Social Responsibility) è entrata formalmente nell’agenda dell’Unione europea a partire dal Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000, dove è stata considerata come uno degli strumenti strategici per realizzare in Europa una società più competitiva e socialmente coesa e per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo. La diffusione tra le imprese della cultura della CSR può rappresentare un valore aggiunto non solo per le imprese (competitività, crescita, immagine), ma per la società in generale (ambiente, relazioni industriali, qualità sociale), aspetti ugualmente importanti soprattutto in una fase recessiva di mercato, come quella attuale. È opinione condivisa che i territori economicamente avanzati non debbano perseguire obiettivi di sviluppo economico tout court, bensì occorre valutarli anche in un’ottica di sostenibilità sia ambientale sia sociale.

La Camera di Commercio di Novara opera da tempo sulle tematiche della CSR con un proprio Sportello informativo aperto dal 2004, realizzato a fronte di un protocollo d’intesa fra Unioncamere nazionale e Ministero del Lavoro. Nel medio-lungo termine, la Camera di Commercio di Novara potrebbe valutare la fattibilità della costituzione di un Osservatorio sull’economia civile (analogamente a quanto realizzato dalle Camere di Commercio di Torino e Milano), ossia un luogo di conoscenza e promozione delle imprese sociali e del mondo del non profit.

Obiettivo 1.6 “Valorizzare i luoghi della produzione, del commercio e dei servizi”

L’interconnessione fra impresa e territorio si manifesta, in primo luogo, proprio nel luogo fisico ove viene realizzata l’attività d’impresa. Luoghi dell’impresa che vengono spesso messi in risalto dall’opinione pubblica in caso di degrado, abbandono, inquinamento, crisi aziendali, ma che rappresentano, viceversa, un reale fattore competitivo dell’impresa. La piacevolezza dell’ambiente, la sua funzionalità, la sua usufruibilità sia per i consumatori sia per gli stessi lavoratori, sono fattori essenziali nella dinamica d’impresa.

Appare pertanto necessario che la Camera di Commercio di Novara debba lavorare, in collaborazione con gli enti locali del territorio, anche sui fattori competitivi legati ai luoghi dell’impresa. L’incubatore per imprese nascenti a forte contenuto innovativo, le aree mercatali, i centri commerciali naturali dei centri città come polarità urbane sono tutti possibili esempi di ambiti di intervento camerale. I luoghi dell’impresa possono essere altresì valorizzati attraverso forme nuove di rapporto fra pubblico e privato. Ne è un esempio la nuova professionalità legata al TCM (Town Center Management), una figura professionale intermedia fra pubblico e privato, che ha come obiettivo la riqualificazione dei centri commerciali naturali all’interno dei centri urbani.

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Linea strategica n. 2 “Potenziare l’internazionalizzazione del sistema economico novarese”

L'accelerazione dei fenomeni di globalizzazione influenza ormai da tempo i meccanismi di funzionamento di tutti i sistemi produttivi, imponendo l'elaborazione di efficaci strategie di internazionalizzazione, al fine di cogliere le nuove opportunità di sviluppo offerte dalla rapida evoluzione dello scenario economico mondiale. Internazionalizzarsi oggi vuol dire essere consapevoli della necessità di cambiamento che investe tutti i soggetti produttivi del territorio e riconoscere nell'apertura di nuove frontiere economiche un'opportunità di sviluppo oltre i confini nazionali. Vuol dire anche elaborare una strategia in materia di rapporti con l'estero, al fine di accrescere l’attività imprenditoriale e sostenere la crescente competitività delle economie emergenti attraverso l'inserimento ed il consolidamento della propria presenza sul mercato internazionale. Naturalmente, internazionalizzazione non significa solo esportare all'estero (questa è semplicemente la prima fase, nonché la più facile, di un processo più ampio), ma implica anche stipulare accordi con partners stranieri, presidiare i mercati esteri.

In uno scenario di questo tipo, l'internazionalizzazione rappresenta una vocazione imprescindibile e, al contempo, una grande opportunità per i territori. Le dinamiche di internazionalizzazione sono però sempre più spesso multidimensionali: dall’esportazione dei prodotti/servizi delle imprese locali, all’attrazione degli investimenti provenienti dall’estero, allo sviluppo del turismo, all’attrazione di giovani talenti stranieri.

Creare delle politiche volte a sostenere tutte le sfaccettature dell’internazionalizzazione risulta particolarmente importante in tempi di crisi. Guardare oltre i confini regionali e locali permette ai territori di non chiudersi in se stessi e di trovare altrove le risposte e le soluzioni alle difficoltà economiche e di sviluppo in atto. Nuovi mercati, nuovi partner commerciali, maggior dinamicità nella circolazione di merci, servizi e persone e soprattutto conoscenze sono i fattori che rendono importante un approccio internazionale allo sviluppo dei nostri territori.

La produzione delle nostre imprese potrà essere sostenuta dalla domanda non solo locale, ma anche e soprattutto da quella proveniente da Paesi più dinamici, dallo sviluppo relativamente recente, che hanno ritmi di crescita a due cifre ormai impensabile nei vicini Paesi della vecchia Europa. Bisogna approcciare questi mercati per renderli territori di sbocco delle nostre merci, sedi delle nostre imprese, luogo di scambio di conoscenze e professionalità.

A differenza dei fattori di competitività territoriale della linea strategica precedente (infrastrutture, innovazione, risorse umane, etica), il tema dell’internazionalizzazione è uno dei campi tradizionali presidiati dalle Camere di Commercio.

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Obiettivo strategico 2.1 “Supportare l’internazionalizzazione delle imprese novaresi”

Proprio partendo dalle sfide imposte dalla competizione internazionale, emerge come risulti indispensabile operare soprattutto a livello locale per potenziare le imprese novaresi in modo che possano affrontare i mercati esteri da protagoniste.

Il sostegno al processo di internazionalizzazione del territorio e delle imprese della provincia si dovrà necessariamente concretizzare in un insieme di attività e di servizi finalizzati, da un lato, a rafforzare la competitività del sistema produttivo locale attraverso azioni e strumenti di promozione e marketing territoriale, dall’altro, a consentire alle singole imprese o a gruppi di imprese di accedere a quei servizi qualificati che possono favorire più efficacemente la proiezione sui mercati esteri.

Negli ultimi anni, col mutamento del contesto economico globale, l’internazionalizzazione delle imprese di un territorio non si estrinseca più esclusivamente nell’attività di vendita dei prodotti oltre confine (export), ma si estende a nuove forme più complesse ed articolate di approccio ai mercati esteri. Oggi la penetrazione di molti mercati può richiedere investimenti diretti in strutture di vendita sul posto, alleanze strategiche con imprese locali e persino, in alcuni casi, lo spostamento all’estero di fasi dell’attività produttiva. Il terreno di gioco per le imprese si sposta dal territorio nazionale a quello internazionale; nel contesto economico moderno, il Paese d’origine non rappresenta più l’unico riferimento essenziale in campo economico, produttivo, strategico organizzativo e finanziario per l’impresa.

La Camera di Commercio di Novara ha avuto sempre ben chiaro come l’export sia una variabile indispensabile di sviluppo delle imprese locali, poiché ha creato un’azienda speciale, l’Evaet, proprio per questo scopo. All’Evaet spetterà la gestione esclusiva di questo obiettivo strategico, realizzando interventi efficaci per le imprese novaresi secondo un programma annuale concordato e validato dalla Camera di Commercio. Nella sua attività promozionale, l’Evaet dovrà tendere ad evitare ogni sovrapposizione/duplicazione con le azioni realizzate dal Ceipiemonte, l’ente creato dalla Regione Piemonte e dal sistema camerale piemontese a favore dell’internazionalizzazione delle imprese piemontesi.

Obiettivo strategico 2.2 “Rafforzare la presenza di imprese estere in provincia di Novara”

Internazionalizzare un territorio e il suo tessuto imprenditoriale vuol dire anche riuscire a richiamare capitali ed eccellenze produttive estere. Una competizione efficace si realizza, infatti, attraverso politiche finalizzate ad attrarre e sviluppare sul territorio fattori che concorrono alla crescita di quelle risorse materiali ed immateriali che trainano lo sviluppo.

Elemento determinante per attirare le imprese e i capitali esteri diventa, quindi, il grado di attrattività del territorio, inteso come la capacità di attirare, valorizzare e trattenere risorse e competenze chiave. Per rendere appetibile il territorio come insediamento di un’impresa estera è necessario focalizzare gli interventi su elementi chiave quali investimenti produttivi, presenza di risorse umane qualificate, costituzione di una rete infrastrutturale adeguata e sviluppo tecnologico.

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Linea strategica n. 3 “Sostenere le imprese e gli imprenditori novaresi di fronte alla crisi economica internazionale”

Le Camere di Commercio non possono, e non devono, ignorare il fatto che le imprese dei propri territori stanno attraversando una crisi senza precedenti e che stanno affrontando, giorno per giorno, situazioni di mercato molto difficili.

Una crisi nata negli Stati Uniti da una matrice finanziaria/immobiliare e che si è propagata in tutto il pianeta, assumendo connotati differenti da Paese a Paese. Con una metafora, il virus della crisi si è trasformato a seconda del tessuto economico che trovava, evidenziandone le relative debolezze. Negli Stati Uniti, la famiglia americana viveva da tempo al di sopra delle proprie possibilità (reddito); la “conclamazione” della crisi ha colpito profondamente il sistema finanziario (molte banche sono fallite), molti lavoratori hanno perso il lavoro, i consumi hanno fortemente rallentato. Le famiglie americane dovranno (come afferma il Presidente Obama) imparare a risparmiare, anche per riassorbire i pesanti deficit statali e federale che sono serviti per fronteggiare la crisi. La prospettiva è quindi quella di una domanda americana debole almeno per un decennio.

In Europa, la situazione si è evoluta in maniera differente. I consumatori europei particolarmente reattivi hanno ridotto i propri acquisti anche a fronte di redditi stazionari o addirittura in aumento (l’abbassamento del tasso di interesse ha provocato nelle famiglie con mutuo variabile un sensibile risparmio). In Italia il calo dei consumi non c’è stato (o è stato minimo rispetto ad altri Paesi), ma la crisi della domanda internazionale ha evidenziato come esista un problema di produttività del nostro sistema industriale, da affrontare sia attraverso consistenti investimenti, sia con operazioni di aggregazione.

Recentemente il Presidente Obama ha dettato una ricetta economica per il prossimo futuro che appare particolarmente azzeccata: “gli americani devono imparare a risparmiare, gli europei ad investire e gli asiatici a consumare”.

Obiettivo strategico 3.1 “Migliorare il rapporto banca-impresa”

La crisi che ha scosso i mercati mondiali ha portato il mondo della finanza in una situazione molto critica e, in questo contesto, una delle prime reazioni è stata quella di restringere l’offerta di credito e di rendere più gravoso l’accesso ai finanziamenti. In questo momento congiunturalmente difficile appare quindi necessario individuare insieme al mondo bancario strategie, iniziative e soluzioni in grado di potenziare il rapporto banca-impresa al fine di sostenere la produttività e lo sviluppo dell’economia locale. Il miglioramento dei rapporti banca-impresa può aiutare le aziende con maggiori potenzialità a fare il salto di qualità, favorendo i processi di ristrutturazione aziendale, la crescita dimensionale, l’innovazione di prodotto e processo, con un conseguente arricchimento per l’intero tessuto imprenditoriale locale.

In questa crisi della domanda internazionale, le imprese hanno bisogno di liquidità, che il sistema del credito non sembra più in grado di garantire come in passato. A torto o a ragione – questa è una tematica molto conflittuale in Italia – le imprese evidenziano un razionamento del credito.

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Proprio partendo da questo presupposto, molte Camere di Commercio hanno realizzato interventi-tampone volti a facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese, in special modo di piccola dimensione, contribuendo ai fondi rischi e di controgaranzia delle cooperative e dei consorzi di garanzia fidi dei sistemi associativi. Occorre, inoltre, valutare con estrema attenzione che gli eventuali fondi camerali destinati ai Confidi vadano veramente a supporto delle imprese novaresi.

Un progetto, utile per facilitare il dialogo fra istituti di credito e imprese, che la Camera di Commercio potrebbe realizzare, consiste nella formulazione di un modulo di accompagnamento, declinato per i diversi settori, che consenta di “tradurre” i progetti di investimento e/o di business delle imprese, in utili parametri di valutazione per le banche.

Obiettivo strategico 3.2 “Accrescere le competenze imprenditoriali”

La promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità è una delle attività chiave per il conseguimento degli obiettivi stabiliti a Lisbona nel 2000, che puntano a fare dell’Europa (entro il 2010) l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale.

L’importanza della promozione di atteggiamenti imprenditoriali è stata messa in luce, inoltre, dal Libro Verde per l’Imprenditorialità in Europa, nella Relazione di primavera del 2003 effettuata dalla Commissione Europea, che evidenzia gli investimenti e la crescita tramite la conoscenza, l’innovazione e il dinamismo nelle imprese.

Tra gli obiettivi finalizzati a incrementare lo sviluppo del tessuto economico locale appare quindi fondamentale inserire quello relativo all’accrescimento delle competenze gestionali ed imprenditoriali, anche con riferimento alla proprietà intellettuale. Potenziare le competenze aziendali e sviluppare le conoscenza degli “addetti ai lavori” è un fattore strategico per migliorare il posizionamento competitivo delle imprese del territorio.

Obiettivo strategico 3.3 “Facilitare la nascita di nuova imprenditorialità”

Negli ultimi anni nelle economie di molti Paesi industrializzati, tra cui l’Italia, si è diffusa una pluralità di iniziative finalizzate ad incentivare e facilitare la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali.

Le amministrazioni locali, le Università e le strutture di incubazione sono attori di primo piano nel contribuire ad agevolare, nelle forme più varie, la nascita di nuove imprese e la loro successiva sopravvivenza.

Una delle azioni volte a rafforzare l’imprenditorialità locale può essere la realizzazione di interventi formativi indirizzati agli imprenditori e ai lavoratori autonomi per facilitare la nascita di nuove iniziative e il consolidamento e lo sviluppo del sistema delle imprese già esistente.

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Linea strategica n. 4 “Valorizzare le produzioni tipiche novaresi”

La valorizzazione delle produzioni tipiche locali è un compito tradizionalmente attuato dalle Camere di Commercio italiane. Una valorizzazione delle eccellenze produttive dei cluster e dei distretti italiani rivolta soprattutto verso i consumatori finali.

La valorizzazione dei prodotti quasi sempre si unisce alla valorizzazione del territorio, in un package promozionale unico. Il prodotto deve essere di assoluta qualità ed espressione dell’assoluta qualità del territorio e delle sue componenti socio-economiche. Il territorio viene veicolato dal prodotto tipico; il prodotto tipico che viene valorizzato non può provenire da altri territori, ma solo da quello. Il prodotto tipico si lega con un determinato territorio e la sua storia lo colloca in un sistema di valori che mettono in rilievo altre caratteristiche quali l’intensità del legame con la natura, la stretta dipendenza da pratiche produttive che non lasciano spazio a trattamenti artificiali, la capacità di mobilitare le risorse della tradizione, l’inserimento nel ricco patrimonio gastronomico, e, più in generale, culturale di una regione.

La valorizzazione delle produzioni tipiche novaresi può avvenire all’estero, per cui rientra nella linea dedicata all’internazionalizzazione, in altri territori italiani e anche negli stessi territori novaresi; questi ultimi pensati anche in una logica ecosostenibile di maggior vicinanza fra il luogo della produzione e quello dell’utilizzatore del servizio/consumatore. Le modalità operative sono le più varie ed efficaci in rapporto ai risultati attesi: dalle missioni alle fiere locali, dalla vendita diretta agli incontri mirati, dai marchi alle grandi fiere internazionali. Un approccio di marketing sui prodotti tipici locali che valorizzi prioritariamente il consumatore/turista esigente, con una maggiore capacità di spesa, anziché forme di turismo/consumo di massa “mordi e fuggi”.

Obiettivo strategico n. 4.1 “Valorizzare le produzioni tipiche novaresi nel campo agro-alimentare”

Riso, vino, formaggi e fiori sono i quattro ambiti principali di valorizzazione della produzione tipica novarese. Ciò che è indispensabile, peraltro premiato dal consumatore moderno, è una focalizzazione forte sugli aspetti qualitativi del prodotto, sulla sua origine e sulla sua catena di produzione. Ossia, andrebbe comunicato efficacemente la filosofia di prodotti locali di eccellenza completamente autoctoni sia per tradizione, sia le materie utilizzate sia il procedimento naturale di produzione.

L’esperienza dei Marchi potrebbe essere positiva, a patto che il disciplinare del marchio sia serio, selettivo e, soprattutto, controllato da enti/organismi autonomi. Senza un rigoroso controllo della qualità, la potenza evocativa del marchio perde efficacia e si favorisce l’imprenditorialità poco seria, in qualche caso truffaldina, a scapito di quella affidabile.

Obiettivo strategico n. 4.2 “Valorizzare le produzioni tipiche novaresi nel campo artigianale”

La capacità artistica e produttiva del settore artigianale è anch’essa riconducibile al territorio, alle sue tradizioni economiche, alla sua capacità di sedimentare la conoscenza tecnica all’interno del contesto sociale. La capacità di realizzare dei prodotti personalizzati, sempre più

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apprezzati dal consumatore (ormai stanco del prodotto di massa indifferenziato) è un reale valore aggiunto del settore artigiano locale. La qualità emerge naturalmente dal processo produttivo artigiano, anche risultato del “saper fare” trasmesso da generazione in generazione.

Di particolare valore, e da sostenere anche nella promozione locale, è il Marchio dell’eccellenza artigiana della Regione Piemonte, ormai riconosciuto dai consumatori piemontesi quale garanzia di una qualità e di un saper fare dell’impresa artigiana piemontese.

Obiettivo strategico n. 4.3 “Valorizzare le produzioni tipiche novaresi nel campo industriale”

La qualità del prodotto non è appannaggio esclusivo di determinati settori o determinate classi dimensionali di imprese. Come hanno dimostrato eccellenti casi legati al Made in Italy, è possibile coniugare la qualità dei prodotti tipici con un metodo di produzione legato a grandi dimensioni. I settori tessile e rubinetteria/valvolame novaresi hanno queste caratteristiche, da valorizzare sui mercati nazionali ed internazionali. Come espresso da autorevoli imprenditori, occorre che il Made in Italy sia un vero Marchio che rappresenti, e garantisca, la qualità italiana di un’ampia fetta di filiera produttiva nazionale e non sia solo, viceversa, un marchio destinato alla commercializzazione di prodotti realizzati per la stragrande maggioranza all’estero.

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Linea strategica n. 5 “Cogliere le opportunità economiche/imprenditoriali derivanti dall’organizzazione dell’Expo 2015”

Il territorio novarese ha una posizione di assoluto interesse per ciò che riguarda il progetto milanese Expo 2015, poiché si trova logisticamente vicino alla struttura fieristica di Rho, che dovrebbe essere il centro di tutte le aree espositive e di tutte le manifestazioni.

Sotto un profilo finanziario, occorre riconoscere che sarà molto difficile (se non impossibile) riuscire a dirottare sul territorio novarese qualche risorsa diretta statale. Si può, viceversa, lavorare in stretto concerto con le istituzioni del territorio per riuscire ad approfittare del grande movimento di turisti e visitatori dell’Expo 2015. Occorrerà presentarsi nel 2015 con una grande offerta novarese (in collaborazione eventualmente con il Verbano Cusio Ossola) che sia chiara, trasparente e di qualità: obiettivi ai quali occorre lavorare senza indugio già negli anni precedenti.

Obiettivo strategico n. 5.1 “Creare un efficace sistema informativo a favore delle imprese novaresi sulle opportunità economiche dell’Expo 2015”

Come ha dimostrato la realizzazione dell’evento olimpico di Torino nel 2006, oltre ai grandi bandi di appalto - seguiti dalle multinazionali delle costruzioni - esiste un mercato per lavori più piccoli che vengono appaltati (o subappaltati) a imprese locali. Si tratta, in molti casi, anche di lavori dimensionalmente alla portata di imprese artigiane (o gruppi di esse).

Potrebbe essere interessante sperimentare per la Camera di Commercio di Novara un sistema di alert intelligente, in grado di trasmettere immediatamente queste richieste di lavoro alle imprese potenzialmente interessate (ossia che si sono iscritte al programma Alert e che hanno dichiarato in maniera precisa le loro produzioni/servizi). Un servizio della Camera di Commercio per diffondere informazione economica e approfittare delle opportunità di un mercato limitrofo.

Obiettivo strategico n. 5.2 “Migliorare la qualità e costituire un network novarese per l’offerta turistica, ricettiva e agroalimentare”

Novara si trova in una posizione privilegiata rispetto ai padiglioni fieristici di Rho. In meno di mezz’ora in treno o di auto, il visitatore dell’Expo 2015 può trasferirsi a Novara, approfittare della bellezza della città, dei suoi prodotti e soggiornarvi ad un costo inferiore rispetto ai prezzi di Milano. Per cogliere queste opportunità è necessario realizzare un pacchetto complessivo di offerta ricettiva, alberghiera e agroalimentare di qualità, mettendo a sistema le varie strutture e sviluppando una promozione territoriale complessiva che sia efficace e che faccia massa critica verso i potenziali clienti/visitatori.

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Linea strategica n. 6 “Potenziare e consolidare l’autorevolezza dell’ente camerale novarese”

Questa linea non si concentra sui modelli specifici di intervento camerale nei prossimi cinque anni, ma piuttosto si dedica al “come farle” e “con chi farle”. La Camera di Commercio deve riconfermare, nel prossimo quinquennio, la propria centralità e l’autorevolezza per ciò che riguarda il mondo economico locale e il sistema delle imprese del territorio. La diffusione del principio di sussidiarietà, di per sé un ottimo principio, ha comportato però una confusione dei ruoli di ogni ente: ogni istituzione ha interpretato il concetto di sussidiarietà a proprio vantaggio e si è, pertanto, sviluppato il fatto del “tutti fanno tutto”.

L’autorevolezza di un ente non si costruisce né con le norme giuridiche (che consolidano al massimo lo status quo), né con la capacità di spesa/investimento. Viceversa, un ente è autorevole quando esprime progettualità, ha capacità di coinvolgere gli attori del territorio, trova soluzioni efficaci e di buon senso, è autonomo rispetto alla dialettica politica e partitica. Un ente autorevole ha chiari i propri obiettivi e li realizza in maniera sinergica e complementare rispetto agli altri attori pubblici e privati del territorio.

Obiettivo strategico n. 6.1 “Aumentare le collaborazioni strategiche e operative con l’amministrazione provinciale di Novara e con gli altri attori istituzionali del territorio”

Con l’amministrazione provinciale di Novara, la Camera di Commercio condivide non solo lo stesso ambito d’azione territoriale, ma anche alcuni settori di intervento a favore della competitività territoriale e delle imprese. Anziché operare in sostanziale autonomia, che potrebbe portare a sovrapposizioni fra amministrazioni pubbliche, sarebbe interessante cominciare a sviluppare con l’amministrazione provinciale azioni di informazione, reciproca conoscenza, protocolli d’accordo, convenzioni. Un’opera di comunicazione reciproca che porta ad una collaborazione congiunta e paritaria su temi d’interesse comune. La Provincia di Novara ha recentemente comunicato pubblicamente che redigerà il proprio Piano Strategico Territoriale, che avrà come linea guida base il costante confronto/concertazione con gli attori più dinamici e attivi del territorio, fra cui è stata esplicitamente evidenziata la Camera di Commercio di Novara.

Obiettivo strategico n. 6.2 “Moltiplicare le occasioni per una più stretta collaborazione con le Camere di Commercio confinanti”

Con le Camere di Commercio confinanti, la Camera di Commercio di Novara non condivide l’ambito territoriale d’azione, ma potrebbe collaborare per iniziative che interessano le imprese di territori più vasti rispetto ai confini amministrativi provinciali. Ad esempio, gli aspetti promozionali della produzione risicola potrebbero essere giocati in sinergia con le altre Camere di Commercio poiché esiste un interesse comune, quello dell’espansione generale della domanda di riso, che travalica l’interesse competitivo delle imprese di una provincia rispetto ad un’altra. Esistono, poi, ambiti di collaborazione congiunta con la Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, in special modo per ciò che riguarda il turismo del Lago Maggiore.

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Non solo aspetti di tipo promozionale legati a singoli settori, ma si potrebbe anche valutare l’opportunità di creare con le Camere di Commercio confinanti un progetto politico di collaborazione strategica più ampia (per esempio le Camere di Commercio dell’Alto Piemonte) per superare le inevitabili “strozzature” dimensionali che inficiano spesso l’efficacia degli interventi.

Obiettivo strategico n. 6.3 “Sviluppare nuove progettualità per la competitività del territorio utilizzando le opportunità di finanziamento offerte dall’Unione Europea”

Un territorio ricco di progettualità e di idee sviluppa tradizionalmente anche una capacità di financing, in particolar modo verso gli enti governativi e/o l’Unione Europea. Il motto “quando si hanno buone idee, i soldi si trovano” rappresenta una piccola verità. La partecipazione strutturata, da parte sia delle imprese novaresi che dalla stessa Camera di Commercio, alle opportunità di finanziamento dell’Unione Europea è ancora sottodimensionata rispetto alle potenzialità. Nel caso dei fondi comunitari, non occorre costituire nessuna nuova struttura, poiché opera a Bruxelles l’ufficio di Unioncamere Piemonte, a disposizione di tutti gli enti camerali piemontesi. L’azione che bisognerebbe condurre è quella di sensibilizzare tale ufficio in merito alle specifiche tematiche che la Camera di Commercio intende investire, affinché siano in grado di seguirne i dossier comunitari e di anticiparne i bandi.

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Linea strategica n. 7 “Una pubblica amministrazione moderna, trasparente, efficace ed efficiente”

L’ultima linea strategica riguarda l’ente camerale in se stesso e non le azioni verso l’esterno. Oltre a pensare ad interventi efficaci verso il territorio novarese e il mondo delle imprese, la Camera di Commercio deve lavorare anche per una migliore efficienza interna della propria struttura.

Le imprese si aiutano anche abbattendo la burocrazia: le Camere di Commercio italiane stanno lavorando per una pubblica amministrazione moderna, efficiente e trasparente. Da pochissimi giorni, dal 1 ottobre, è operativa la procedure della cosiddetta Comunicazione Unica, ossia la domanda depositata dalle imprese via mail alle Camere di Commercio vale per quattro diverse amministrazioni pubbliche. Un risparmio di tempi e di costi da parte delle imprese.

Nonostante l’obiettivo strategico sia di tipo politico, ossia espressione della volontà politica del Consiglio camerale, l’efficienza gestionale, ai sensi del DLgs. 165/01, è piuttosto un ambito di azione della dirigenza pubblica.

Obiettivo strategico n. 7.1 “Valorizzare le risorse umane dell’ente camerale, anche attraverso percorsi di formazione”

Come accade per le aziende private, anche per la Camera di Commercio di Novara la qualità del servizio offerto è in funzione della qualità e professionalità delle risorse umane impiegate. Soltanto utilizzando professionalità avanzate, sarà possibile pensare a servizi camerali ad alto valore aggiunto. Data la rigidità della pianta organica derivante da norme statali “blocca-assunzioni” (generalizzate, peraltro, a tutta la pubblica amministrazione), la Camera di Commercio di Novara potrebbe intraprendere un percorso di formazione rivolto a tutto il personale, che sviluppi sia maggiori conoscenze specialistiche sia migliori competenze gestionali e manageriali, e valutare di delegare ad altre strutture (o dare in outsourcing) i servizi meno strategici e a basso valore aggiunto.

Obiettivo strategico n. 7.2 “Comunicare l’azione della Camera di Commercio in maniera efficace”

Al giorno d’oggi, anche (forse soprattutto) una pubblica amministrazione non deve solo “fare”, ma anche “comunicare” cosa sta facendo. La pubblica amministrazione moderna, anche per affrancarsi da malverse abitudini del passato, deve essere completamente trasparente di fronte a cittadini e imprese. Il principio della trasparenza si attua con un efficiente ufficio delle relazioni con il pubblico (URP), con un sito web esaustivo e aggiornato, e con una comunicazione ai mass media efficace e professionale.

Comunicare vuol dire anche utilizzare in maniera regolamentata il logo della Camera di Commercio. Pur non abbandonando il simbolo storico storico del logo camerale, che evoca il santo patrono della Città di Novara, occorrerà fare un’opera di restyling aggiungendo alcuni elementi di omogeneità (e riconoscibilità) concordati per l’intero sistema camerale italiano.

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Obiettivo strategico n. 7.3 “Semplificare le procedure burocratiche e facilitare l’accesso ai servizi camerali”

La semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche a carico delle imprese non è un campo praticabile da un unico ente come la Camera di Commercio di Novara. Solo il legislatore può intervenire, come sta facendo in questi ultimi anni, per facilitare il rapporto fra pubblica amministrazione e impresa. L’esempio, già evocato in premessa, della Comunicazione unica è un eccellente esempio di come si possa lavorare in sinergia fra più enti pubblici.

Ciò che può fare la Camera di Commercio di Novara è, viceversa, essere pro-attiva e dinamica rispetto alle novità di semplificazione amministrativa, diffonderne la conoscenza e l’utilizzo. Un altro ambito di azione concreta dell’ente camerale novarese è quello relativo alla richiesta di informazione statistica presso le imprese: per evitare il cosiddetto “fastidio statistico”, cui sovente le imprese si appellano nella gestione dei numerosi questionari (di più enti), occorre evitare quanto più possibile le richieste di informazione ed utilizzare tutte le opportunità di interscambio dei dati elementari nei confronti degli enti che fanno parte del Sistan (Sistema statistico nazionale).

Obiettivo strategico n. 7.4 “Offrire alle imprese servizi di tipo consulenziale, ad alto valore aggiunto”

Direttamente connesso alla qualità delle risorse umane e alla possibilità offerte dalla pianta organica, la Camera di Commercio di Novara potrebbe iniziare a realizzare alcuni servizi consulenziali ad alto valore aggiunto alle imprese, attualmente non proposti né da operatori privati né da organismi associativi pubblici o privati.

Obiettivo strategico n. 7.5 “Aumentare le potenzialità del sito web camerale”

Ormai il sito web è la vera e propria vetrina di un’organizzazione, sia essa pubblica o privata. Un sito web moderno promuove i servizi camerali, è friendly, è uno strumento per la trasparenza, offre un’informazione completa e dettagliata, ha dei contenuti multimediali, da la possibilità di scaricare documenti e modulistica, permette il contatto con l’organizzazione attraverso le e-mail.

L’evoluzione delle tecnologie e delle possibilità IT sul web sono impetuose e rivoluzionano gli scenari tecnologici in brevissimo periodo. Anche per la Camera di Commercio di Novara è necessario sfruttare al meglio il sito web e concordare, in collaborazione con l’unione regionale e con le altre camere di commercio piemontesi, una maggiore usabilità del sito senza perdere la flessibilità nell’aggiornamento delle informazioni a livello locale.

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Obiettivo strategico n. 7.6 “Semplificare e informatizzare le procedure interne camerali”

Le opportunità derivanti dalle tecnologie IT non devono riguardare solo il rapporto Camera di Commercio – imprese/cittadini, ossia verso l’esterno, ma dovrebbero essere sfruttate anche nei processi amministrativi interni all’organizzazione. Una migliore informatizzazione di taluni processi interni, anche legati alle attività cosiddette “di supporto”, potrebbe portare ad un miglioramento nell’efficienza interna gestionale, a liberare tempo/risorse su attività di routine per investirle su attività a più alto valore aggiunto.

Obiettivo strategico n. 7.7 “Aumentare la conoscenza approfondita del territorio e del sistema imprenditoriale locale”

Per decidere occorre conoscere. L’informazione statistica ed economica ha raggiunto una centralità nel dibattito politico, economico e sociale sempre più rilevante nella società odierna. I numeri e le statistiche sono, giustamente, sempre più utilizzate sia dai policy makers per verificare l’impatto delle politiche e delle strategie, sia dagli imprenditori, per le loro decisioni di mercato e di investimento, sia dai singoli cittadini. Negli ultimi anni la diffusione statistica ha conosciuto un vero e proprio boom, amplificata dalle moderne tecnologie della comunicazione,internet in primis. Fare statistica e ricerca statistica al giorno d’oggi non è solo saper trovare un dato che interessa, ma soprattutto valutare l’attendibilità, il campo di osservazione, le metodologie e l’aggiornamento che stanno “dietro” all’informazione statistica. Un lavoro più complesso, poiché si tratta di selezionare le “voci” giuste in una “Babele” di informazioni che sembrano uguali, ma in realtà non lo sono. In questo contesto l’informazione statistica ha assunto un duplice ruolo. Da un lato supporta i processi decisionali pubblici nelle fasi di programmazione e di controllo, dall’altro fornisce un adeguato quadro informativo per tutti quei soggetti che sono interessati ad avere notizie del territorio. Spetta, quindi, ad istituzioni autorevoli, come il sistema delle Camere di Commercio, il compito di supportare policy makers, imprese e cittadini nell’evidenziare l’informazione statistica corretta rispetto al “rumore” statistico di fondo che crea confusione ed incertezza.

Obiettivo strategico n. 7.8 “Valorizzare il patrimonio camerale”

La sede della Camera di Commercio di Novara occupa un prestigioso palazzo all’interno del centro storico di Novara. Un luogo che deve essere preservato, conservato, ristrutturato in alcune sue parti (il secondo piano), ma al contempo è un luogo di lavoro, di presenza del pubblico. Occorrerà comunque progettare in futuro interventi di manutenzione/ristrutturazione per una completa fruibilità dell’intera struttura da parte di tutto il pubblico (anche quello diversamente abile) e per implementare tecnologie di comunicazione wi-fi in tutta la Camera di Commercio.

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Le risorse e gli strumenti

Dopo aver definito il contesto esterno, di tipo economico e istituzionale nel primo capitolo, e le linee di azione strategica, nel secondo paragrafo, è necessario esplicitare anche quali sono gli strumenti a disposizione dell’ente camerale novarese per raggiungere gli obiettivi che si è posta. È una parte che viene spesso trascurata nei piani strategici territoriali, ma che è essenziale dichiarare in maniera chiara e particolareggiata.

Le leve, o gli strumenti, a disposizione dell’ente camerale novarese per la realizzazione delle sue linee e dei suoi obiettivi strategici sono essenzialmente di sei tipologie:

a) La professionalità della sua struttura dirigenziale, direttiva e impiegatizia. Solo grazie alla professionalità e competenza del personale camerale sarà possibile raggiungere gli ambiziosi obiettivi del Piano Pluriennale Strategico.

b) Le partecipazioni. La Camera di Commercio può, ai sensi della l. 580/93, acquisire partecipazioni in società esterne il cui oggetto deve essere strettamente inerente alle funzioni istituzionali. Attraverso le partecipazioni, magari congiunte con altri attori istituzionali locali, si possono realizzare efficaci interventi utili per l’intera economia provinciale.

c) L’azienda speciale. In considerazione della necessità di una maggiore professionalità nell’approccio ai mercati internazionali, la Camera di Commercio di Novara ha costituito nel 1992 l’Evaet, una propria azienda speciale. L’Evaet è lo strumento operativo ottimale per realizzare gli obiettivi della linea strategica sull’internazionalizzazione.

d) Le nomine. Il potere di nomina della Camera di Commercio di Novara di rappresentanti nei Cda (o altre strutture) di enti, società pubbliche o private, costituisce un’importante strumento di azione camerale. Qualora non siano componenti del Consiglio camerale, è importante mantenere uno stretto e costante contatto con tali persone, al fine di concordare con loro informazioni e strategie future.

e) L’autorevolezza. È una componente più immateriale e si realizza nella capacità di coinvolgere gli altri locali su progettualità camerali per lo sviluppo dell’economia locale.

f) Le risorse economiche. Anche se di livello inferiore a quello di altri enti territoriali, la Camera di Commercio di Novara ha a disposizione alcune risorse finanziarie che derivano prevalentemente dalle imprese attraverso il diritto annuale e il diritto di segreteria.

Allo scopo di poter ipotizzare quale possa essere la somma di risorse finanziarie a disposizione dell’ente camerale per le linee strategiche dalla n. 1 alla n. 6 (escludendo quindi la linea strategica interna), è stata realizzata una stima di entrate e costi in un’ottica di crescita prudenziale.

La Camera di Commercio di Novara, come evidenziato nella tabella sottostante, avrà a disposizione per interventi promozionali a supporto dell’economia del territorio circa 1,2 milioni di Euro ogni anno, in maniera abbastanza costante. Una cifra che potrebbe aumentare grazie

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alle eventuali nuove progettualità e ai relativi finanziamenti europei, e che potrebbe modificarsi nel caso di acquisizioni/dismissioni di immobilizzazioni.

È essenziale per la Camera di Commercio di Novara evitare il rischio dell’eccessiva frammentazione/polverizzazione dei contributi, e perseguire, viceversa, un processo di concentrazione delle risorse affinché si crei una massa critica sufficiente per rendere efficaci gli interventi.

Ipotesi di Bilancio pluriennale(in migliaia di euro)

2010 2011 2012 2013 2014

Diritto Annuale 5.975 6.035 6.098 6.165 6.233Diritto di Segreteria 1.377 1.385 1.392 1.397 1.402Altri proventi 460 461 461 462 462Gestioni accessorie (finanziaria e straordinaria) 58 58 58 58 58TOTALE ENTRATE 7.870 7.939 8.009 8.082 8.155

Spese per il Personale 2.678 2.705 2.729 2.752 2.777Spese di funzionamento 2.629 2.649 2.673 2.699 2.732Ammortamenti e accantonamenti 1.374 1.388 1.402 1.416 1.430Totale spese personale, funzionamento e accantonamento 6.681 6.742 6.804 6.868 6.939

disponibilità 1.188 1.197 1.205 1.214 1.216