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«Guide Airone» NEW YORK DA IMPAZZIRE

New York da impazzire

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La guida definitiva per la città più eccitante del mondo torna riveduta e ampliata: le 501 dritte per una vacanza fichissima, contenute nella prima edizione di questa guida, raddoppiano e diventano 1001!

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«Guide Airone»

NEW YORKDA IMPAZZIRE

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Caitlin Leffel Jacob Lehman

NEW YORKDA IMPAZZIRE

1001 dritte per una vacanza fichissima

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CLAl mio papà, che da sempre mi mostra grandi cose di New York; ad Alex, lacosa migliore che ho trovato a New York; e in memoria della mia mamma, dicui New York sentirà sempre la mancanza.

JLA David e Melanie, Michael e Rosa, e Maryana: ciascuno di loro ha fatto diNew York la mia seconda casa.

Titolo originale: The Best Things to do in New York – 1001 ideasPubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 2005 da Universe Publishing, una divisione di Rizzoli International Publication, Inc. Copyright © Caitlin Leffel e Jacob Lehman.

Traduzione dall’inglese:Chiara Vatteroni

Copertina: Luigi Bicco

Fotocomposizione: Redigraf – Roma

Stampa: xxxxx – Roma

Copyright L’Airone2011 © E.G.E. s.r.l. – Roma

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo volume può essere registrata, riprodotta o trasmessa, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore.

ISBN 978-88-8440-6651

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SOMMARIO

Introduzione Pag. 7Come utilizzare questo volume Pag. 9A proposito di cartine e metropolitane Pag. 11Ringraziamenti Pag. 12

CAPITOLO 1Le mete classicheGrand Central – Guardare i fuochi d’artificio di Macy’s il 4 di luglio – Trovareil tempo per il tè – Fare acquisti come ai vecchi tempi – Vedere un’esibizionein un famoso jazz club – Ricordare alcuni leggendari punti di riferimentonewyorkesi – L’opinione di un esperto, Ric Bell: «Cinque degli edifici classicidi New York che preferisco». Pag. 15

CAPITOLO 2Panorami & veduteI bar sui tetti – Altri ambienti con vista – Time Warner Center – Nei pressi del-l’acqua – Ponti e tunnel – Osservare le persone – L’opinione di un esperto,Joseph O. Holmes: «Cinque delle mie postazioni preferite da fotografare edalle quali fare foto a New York». Pag. 55

CAPITOLO 3Per strada & sotto terraMercatini & feste all’aperto – Parate – Lasciate respirare il vostro bancomat efate acquisti in un mercatino delle pulci – Fare un bel tour a piedi... – ...oppu-re farsi una passeggiata per conto proprio, guidati da due eccellenti cronistidella città – Case interessanti e bei complessi di edifici – Mentre camminate,notate gli edifici famosi – Linee & stazioni della metropolitana – È ora di guar-dare la strada – Mangiare per strada! – L’opinione di un esperto, Bret Watsondi Watson Adventures: «Cinque dei luoghi che preferisco visitare a New York»– I migliori siti di film famosi. Pag. 83

CAPITOLO 4Arte & culturaI musei – L’opinione di un esperto, David Masello: «Cinque delle opere d’ar-te che preferisco a New York» – Arte – Musica & danza – Teatro & spettacolo– Cinema. Pag. 121

CAPITOLO 5Mangiare & bereAssaggiare la cucina di uno chef – Concedersi la pazzia di un pasto incredibi-le – Impegnarsi in una leggendaria guerra del cibo a New York City – Mangiareper strada a un food festival – Cena con intrattenimento della casa – Spuntini

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saporiti o pasti pronti nei negozi di cibi gourmet – Cenare nel giardino sul retrodi un ristorante – Viaggiare per il mondo, da una cucina all’altra – Banchettarecon gli spuntini dei bar…– ...oppure farsi consegnare la cena al bar dove si stabevendo – New York «pizzaiola» – L’opinione di un’esperta, Andrea Strong:«Cinque dei ristoranti di New York che preferisco». Pag. 165

CAPITOLO 6Svaghi all’aria apertaParchi & giardini – Cinema al fresco – Musica all’aperto – Giardino Botanicodi Brooklyn – Central Park – Prospect Park – Fate prendere al vostro yoga unaboccata d’aria fresca – Tai chi all’aperto – Fare una passeggiata in uno dei cimi-teri più grandi e più belli della città – L’opinione di un esperto, FranciscoLiuzzi: «Cinque degli sport all’aria aperta che preferisco fare a New York».

Pag. 215 CAPITOLO 7Acquisti & spese pazzeI grandi magazzini – Comprare capi firmati ma scontati a una vendita di cam-pionario – Scoprire un nuovo designer in un mercato del design – Dove trova-re vinili – L’opinione di un’esperta, Laura Dave: «Cinque delle librerie chepreferisco a New York» – «Escursioni» per lo shopping – Il poco e il tanto –Emozioni a buon mercato: alcune cose da fare quando si è a corto di contanti –Trattamento Deluxe: cinque cose da fare/comprare quando i soldi non sono unproblema. Pag. 251

CAPITOLO 8Rilassarsi, rinnovarsi, divertirsiLetteratura & parola scritta – Andare a un reading letterario – Fatevi dare unalezione! – Conferenze e incontri – Imparare a ballare – Studiare un’arte mar-ziale – L’opinione di un’esperta, Pavia Rosati: «Cinque dei miei rifugi prefe-riti a New York» – Massaggi, bagni, agopuntura, terme, rimedi erboristici e altrimodi per rilassarsi. Pag. 303

CAPITOLO 9Divertimento 24 ore su 24Andare a fare acquisti da «allodole» o... «gufi» – Divertimento a Capodanno –L’opinione di un’esperta, Wendy Mitchell: «Cinque dei “localacci” di NewYork che preferisco» – Sfruttate l’insonnia e dateci dentro con la palestra –Trovare da mangiare in qualsiasi momento – Andare al cinema a mezzanotte.

Pag. 329CAPITOLO 10Solo a New YorkConey Island – Le migliori… toilette – Facce famose al bar – Ristoranti mono-tematici… – … e quelli che praticano la fusion – Cercare di vedere qua e là qual-che famoso personaggio newyorkese – Al nostro servizio – Ed ecco gli intratte-nitori della metropolitana! – L’opinione di un esperto, A.J. Jacobs: «Le cinquecose di New York che preferisco e che ho imparato dall’enciclopedia».

Pag. 363

Indici Pag. 394

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INTRODUZIONE

New York rappresenta la metropoli al suo grado massimo, un vero crogiolo, unacittà con un oeano, fiumi, laghi, isole e uno stretto; sede di alcuni dei più impor-tanti esempi dell’arte e della cultura mondiali, la capitale planetaria dei ristoran-ti e la città che non dorme mai. Sì, ci sono un mucchio di cose che potete fare qui.Ma con tante attività, attraverso così tante zone, non è un compito da niente veni-re a capo del numero infinito di proposte e arrivare a scoprire tutte le gioie nasco-ste negli anfratti e nelle fessure della metropoli. In più, tra tutte le possibili opzio-ni, ce ne sono alcune che sono meglio delle altre e più di qualcuna che è realmen-te, inequivocabilmente grandiosa. In New York da impazzire abbiamo attraversa-to tutti i generi di attività disponibili e tutti i distretti per trovare le iniziativemigliori della città. Una guida cittadina diversa da tutte le altre: siamo andati oltrele ubicazioni e gli eventi più rinomati per attingere alla varietà di esperienze cheNew York offre, dalla manicure a 10 dollari alle cene da 700; dalle meravigliesotterranee alle vedute che si godono da altezze sbalorditive; dai corsi più istrut-tivi ed edificanti alle attività non convenzionali, ai luoghi classici e alle pietremiliari della storia... e tutto quello che sta in mezzo.

All’inizio di questa avventura, ricordo di aver pensato: «1001 idee: comefaremo a mettere insieme così tante cose realmente belle da fare?». Cresciutaa New York, ero profondamente consapevole delle ricchezze della città –musei d’importanza mondiale, siti storici, negozi elegantissimi, ristoranti diogni forma, dimensione e gusto – ed ero sicuramente grata di essere vicina atanta ricchezza. Ma a dispetto della considerazione di cui godono nelle guidee negli itinerari turistici, non ci sono solo i grandi tesori tra le «cose miglio-ri». Come può dirvi chiunque abbia lottato con le folle o si sia trovato in codeinterminabili, è la qualità totale dell’esperienza a catapultare un’attività al dilà del «semplicemente» coinvolgente, verso l’«assolutamente strepitoso».Ho felicemente scoperto che di esperienze di quest’ultimo tipo ce ne sonomoltissime da fare qui: cose meravigliose, incredibili ed eccezionali per piùmotivi di quelli che avrei saputo immaginare. Per questo libro ci siamo ser-viti di mesi di ricerche e di centinaia di visite, in modo da selezionare quelleche riteniamo siano le migliori avventure da vivere in città e le abbiamo espo-ste quanto più dettagliatamente possibile. Visitare il Met, ad esempio, puòessere un’esperienza meravigliosa... ma, francamente, potreste anche sentir-vi sopraffatti. Così, invece di dirvi semplicemente di fare una visita, vi sug-geriamo di fare il giro delle cose più interessanti e prendere un appuntamen-to per una visione privata delle collezioni di disegni, una particolarità offer-ta dal museo e che è facile ignorare, abbacinati dalla grandiosità della strut-tura. Aspiravamo anche a essere, contemporaneamente, «critici» e di larghevedute, e questo ha significato provare cose che magari non incontravanoparticolarmente i nostri gusti e non inserire attività convenzionali, a menoche non soddisfacessero i severi criteri per cui secondo noi una cosa era «lamigliore». Alcune – e non vi diremo quali – non ce l’hanno fatta perché, mal-grado la fama, la rinomanza o l’«anzianità di servizio» non sono state espe-rienze particolarmente piacevoli nel momento in cui le abbiamo considerate

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in modo oggettivo. In altre città, forse, fama o longevità avrebbero avutomaggior peso, ma a New York la competizione è dura.

Anche il fatto che, da adulta, io sia diventata pigra ha contribuito al mio ini-ziale scoraggiamento davanti all’ampiezza del progetto. La mia New York erauna città dentro la città, all’interno di un raggio che, dal mio appartamento all’uf-ficio – ubicati tutti e due in centro – comprendeva una decina di isolati, con occa-sionali puntate nei quartieri residenziali e a Brooklyn, finalizzate a specifiche atti-vità; c’erano poi alcuni vividi ricordi di cose che avevo amato da ragazzina. Maquando abbiamo avviato l’impresa, ho cominciato a mappare queste memorie: adesempio guardare giocare a scacchi a Washington Square Park insieme al miopapà ed essere emozionata e intimidita da quei giocatori accaniti; oppure restareinchiodata davanti alle biglie conservate nella Forbes Galleries per tutto il tempoche mia madre mi concedeva; o ancora le gite scolastiche alla Hall of Science diQueens. Ero ansiosa di vedere se erano luoghi magici come li ricordavo io (loerano tutti e ancora di più). Poi mi sono resa conto che esistevano decine di altrecose che facevo quotidianamente, settimanalmente oppure quando era stagione:giri in bicicletta lungo il fiume Hudson, reading letterari nei bar e nelle librerie,pasti grandiosi in ogni genere di locali, passeggiate a piedi nei quartieri nuovi.Tutte attività che, benché non siano necessariamente materia d’elezione delleguide standard, erano esperienze speciali, spesso caratteristiche, ognuna, a suomodo, fantastica. E, da lì, ho cominciato a pensare a tutte le cose che avrei volu-to fare, che ero curiosa di provare o di cui avevo sentito parlare, ma per le qualinon avevo mai avuto il tempo

Naturalmente questo è stato solo l’inizio. Molte delle voci con le quali abbia-mo finito per lavorare sono cose che un anno fa non avevo neppure mai sentitonominare. Questo è in larga parte merito dello spirito pionieristico di Jacob e delsuo contagioso entusiasmo per la città. Trapiantato a New York in tempi relativa-mente recenti, Jacob mi ispirava soggezione per la vastità delle sue conoscenzesulla mia città natale e più di una volta si è guadagnato i galloni sul campo conuna straordinaria prontezza all’esplorazione. Abbiamo scovato «tesori nascosti»anche grazie alle ricerche e ai suggerimenti degli amici e dei familiari (così danon confinare i lettori al raggio d’azione dei nostri gusti).

In definitiva, il libro, da compito apparentemente insormontabile, ha finitoper diventare un vero atto d’amore, riaccendendo, a ogni capitolo, l’attrazioneche provo per New York. Il mio affetto per questa città si è approfondito e apprez-zo sempre di più il suo carattere unico, le sue molteplici e inattese sfaccettature.Più e più volte nel corso della nostra impresa Jacob e io siamo rimasti impressio-nati dalle nuove scoperte e dai piaceri che abbiamo rinvenuto qui e là. Speriamoinsomma che vi divertiate tanto quanto ci siamo divertiti noi.

Caitlin Leffel

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COME UTILIZZARE QUESTO VOLUME

Il nostro libro ambisce a essere ispiratore e informativo, più vivace di una nor-male guida ma con le stesse informazioni pratiche che permetteranno a voi, nostrilettori, di mettervi in moto. L’unico, fondamentale requisito per prendere in con-siderazione una proposta era che fosse una meta considerabile «grandiosa»,senza tener conto della sua rinomanza, del valore sentimentale o dell’ubicazione.Per la nostra ricerca abbiamo perlustrato New York City fino ai suoi estremi con-fini per trovare le occasioni migliori che aveva da offrire e poi abbiamo cercatodi restringerle fino a comprendere quelle esclusivamente e indisputabilmentemeravigliose. Il nostro scopo primario (e la sfida che ci siamo posti) era ispirarei lettori – residenti temporanei o stanziali, turisti o esploratori del mondo chesiano – senza sopraffarli. In altre parole, stanarli dalle abitazioni, dalle stanzed’albergo e dai vagoni della metropolitana e spingerli a condividere con noi leparticolarissime proposte di New York.

In conformità al nostro obiettivo, abbiamo suddiviso il libro per temipiuttosto che per attività o per ubicazioni specifiche. Abbiamo scelto di nonclassificare le voci, perché dopo esserci limitati alle cose migliori da fare,sembrava poco pertinente paragonare il valore della vista dalla cimadell’Empire State Building con, diciamo, un pasto in uno dei migliori risto-ranti della città. I temi dei capitoli rispecchiano quelle che abbiamo ritenutofossero, in linea di massima, le dieci categorie che meglio racchiudono leopportunità offerte da New York, tra le quali ne figura una che comprendequegli elementi caratteristici che non era possibile classificare se non come«Solo a New York». Abbiamo verificato ogni luogo, sito, attività e servizioelencato in ciascun capitolo – grandi, piccoli, famosi o sconosciuti – per tro-vare gli elementi che rendono ciascuna voce particolarmente rilevante. Lamaggior parte delle volte abbiamo basato le voci su un aspetto particolare delluogo o dell’attività, ma di tanto in tanto – per alcune grandi entità (l’EmpireState Building, il Grand Central Terminal, Central Park e Prospect Park, adesempio) – abbiamo diviso i siti per voci diverse a seconda degli elementi cheritenevamo fossero più speciali e caratteristici. Abbiamo fatto del nostromeglio per mantenere le descrizioni il più chiare possibile e per non frazio-nare troppo i singoli luoghi, e per aiutare i lettori abbiamo dotato il libro dimeticolosi riferimenti incrociati. Quindi se, ad esempio, leggete della corsadi Capodanno a Central Park e a Prospect Park nel capitolo «Divertimento 24ore su 24», riuscirete facilmente a trovare la voce principale per ognuno deidue parchi in «Svaghi all’aria aperta». Alla fine del volume, abbiamo inseri-to degli indici analitici per rendere più semplice il reperimento delle varieattività a seconda dell’ubicazione o della categoria. Abbiamo inserito i nostrisiti internet preferiti per i servizi e le informazioni di ambito locale.Vorremmo anche sottolineare come internet sia un eccellente cronista per lacittà che non dorme mai e vi raccomandiamo vivamente di adoperarlo il piùpossibile quando programmate escursioni o eventi. Anche se per ogni voceabbiamo accluso le informazioni più aggiornate – numeri telefonici, indica-zioni per la metropolitana e altro –, i particolari sui prezzi, sugli orari e altri

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elementi specifici sono sempre soggetti a variazioni. I siti web sono affidabi-li non solo per le informazioni dell’ultim’ora (e abbiamo scoperto che di soli-to sono più utili di una telefonata) ma anche perché offrono mille altre notizieinteressanti.

Il modo migliore di usare questo libro è leggerlo. Certo, potreste semplice-mente cercare i vari argomenti e, sì, se controllate l’indice, sarete in grado di tro-vare la pagina dove elenchiamo, ad esempio, gli orari d’apertura del MoMA. Mase vi limitaste a dare un’occhiata alla voce generica del museo, perdereste il qua-dro preferito di un certo critico newyorkese, la dritta sul panorama che si godedal caffè del quinto piano e l’incredibile programma cinematografico offerto dalmuseo. Vi suggeriamo, piuttosto, di trascorrere un po’ di tempo in compagnia diquesto libro: leggete interi capitoli, sfogliate sezioni diverse, seguite i nostri rife-rimenti incrociati. Qui dentro non ci sono solo generiche informazioni e visionid’insieme, ma molte cose da scoprire sui luoghi dove state pensando di recarvi eanche su quelli dove siete già stati. Oltre alle voci vere e proprie, abbiamo ancheinserito fatti poco noti che abbiamo classificato sotto la dicitura «Lo sapevate?»,annotazioni storiche su persone e luoghi famosi, e, in ciascun capitolo, una sezio-ne nella quale alcuni esperti locali condividono le loro preferenze a seconda dellesingole aree di competenza.

Diverse volte, nel corso della nostra attività, ci è stato chiesto per chi fosse illibro, se per i turisti o per i residenti. La risposta è: per entrambi, davvero. Anchese siete newyorkesi e riuscite a ricordare i tempi in cui un viaggio in metropoli-tana costava dieci cents, in queste pagine troverete un mucchio di cose di cuiapprofittare, tra le quali particolari servizi di consegna, corsi per ogni gusto epalestre aperte tutta la notte. E per coloro che sono semplici visitatori, ci sono unsacco di attività divertenti, molte delle quali non compaiono nelle altre guide.Tutte sono corredate delle informazioni logistiche necessarie per poterne trarreogni possibile vantaggio. Speriamo che entrambe le tipologie di lettori gradisca-no scoprire, ricordare e collaudare i «tesori» migliori di questa fantastica città cheè New York.

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A PROPOSITO DI CARTINEE METROPOLITANE

Una buona cartina e una MetroCard possono condurvi pressoché ovunque dob-biate andare in questa città.

Per ciascuna voce, abbiamo elencato le stazioni della metropolitana piùvicine e le linee che vi transitano, ma tenete ben presente che la metropolitanapiù comoda dipende dalla località di partenza e dal percorso, e che alcuni treniviaggiano solo in certi giorni o in certi orari. Inoltre, le linee ferroviarie sonosoggette a cambiamenti e sospensioni di servizio alla sera e nei fine settimana.Una cartina dell’intero sistema metropolitano è disponibile online suwww.mta.info, e lì vi sono elencati anche i cambiamenti del servizio. Il sitodell’MTA ha anche cartine e informazioni sugli autobus nei cinque distretti.

Le cartine migliori che abbiamo trovato sono pubblicate da Streetwise.Hanno più di una dozzina di mappe di New York City, comprese quelle diManhattan, Brooklyn, del Bronx e di Queens, oltre a diverse piante dettagliatedei quartieri, carte riguardanti le attività culturali, gli autobus, piantine dellametropolitana e «tuttocittà». Le mappe Streetwise si possono trovare ovunquenelle librerie e in tutti i negozi specializzati in viaggi, oppure le potete ordina-re online sul sito www.street-wisemaps. N.B.: Attualmente, non hanno una car-tina di Staten Island.

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RINGRAZIAMENTI

Quale che sia la mole del volume, i ringraziamenti spesso iniziano dalla pre-messa che non sarebbe stato possibile realizzarlo senza le persone nominate.Questo libro non è diverso se non per il fatto che, nel nostro caso, la premessaè ancora più vera.

I primi ringraziamenti vanno alle persone della Universe che ci hanno affi-dato questo libro: Charles Miers, Ellen Nidy e Kathleen Jayes. Un altro ringra-ziamento a Kathleen, la nostra curatrice, per averci aiutato, con il suo durolavoro, con la pazienza e l’incoraggiamento, a perseverare in questo meravi-glioso ma voluminoso progetto. Grazie anche a Nancy King, la nostra copye-ditor, e a Tricia Levi, il cui contributo ha incluso nel lavoro una dimestichezzacon il sistema della metropolitana della quale le siamo estremamente grati.

Vorremmo soprattutto ringraziare gli esperti che ci hanno dato le loro opi-nioni – Rick Bell, Joseph O. Holmes, Bret Watson, David Masello, AndreaStrong, Francisco Liuzzi, Laura Dave, Pavia Rosati, Wendy Mitchell e A. J.Jacobs – per la competenza, la generosità e l’entusiasmo dimostrati quando liabbiamo contattati (o, in un caso, quando li abbiamo avvicinati in palestra).Vorremmo anche ringraziare Alison Lowenstein che, anche lei con grandegenerosità, ha condiviso con noi la sua competenza su New York; e Allan Ishac,inesauribile nelle sue idee sulle cose fantastiche da fare a New York.

Infine, vorremmo ringraziare tutte le persone – amici, familiari, conoscen-ti e alcuni che non abbiamo mai nemmeno incontrato – che, nell’ultimo anno emezzo, hanno condiviso con noi le loro personali «top ten». I vostri suggeri-menti sono stati preziosissimi e grazie a voi abbiamo scoperto su New Yorkparecchie cose meravigliose. Siete in troppi per potervi nominare tutti, ma tro-verete i vostri suggerimenti sparsi per tutto il libro.

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CAPITOLO 1Le mete classiche

Quando si pensa a cosa è meglio fare in un luogo qualsiasi, si trascura facilmen-te l’ovvio per dare la caccia all’insolito. È ancora più semplice in un luogo dalcarattere eclettico e dalle inclinazioni «modaiole» come New York. Con tanteopzioni e possibilità nuove, insolite ed effimere, si tende a cercare l’elementod’avanguardia a discapito di qualsiasi cosa che possa ricordare il programma diuna gita scolastica. Tuttavia, benché siano più che noti, facili da individuare espesso molto affollati, luoghi come la Statua della Libertà, l’Empire StateBuilding e il ponte di Brooklyn fanno innegabilmente parte delle maggiori attrat-tive di New York. Sono veri e propri simboli della città perché ne rappresentanola magnificenza, l’energia e la capacità immaginifica.

Ma naturalmente non sono solo i suoi luoghi famosi ad averne fatto quelloche è oggi. Ci sono negozi, alberghi, bar e ristoranti, avvenimenti sportivi e per-fino drogherie dalle origini autorevoli, ognuno dei quali custodisce resti prezio-si e segreti dimenticati che rimandano alla storia ricca ed eclettica dei gusti,delle mode e dei costumi, dei risultati ottenuti dai newyorkesi nel corso dei seco-li. Quello che rende «classico» un luogo oppure un’esperienza ha a che vederecon la storia piuttosto che con la fama o l’età. Alcuni siti di eventi memorabili,di celebrazioni annuali, oppure i resti di epoche passate rappresentano anch’es-si sfaccettature significative di New York. Queste icone risalgono a periodi diver-si della storia cittadina, sia recente che passata – dagli anni coloniali agli AnniRuggenti e al Proibizionismo, fino agli spendaccioni anni Ottanta e alle incar-nazioni attuali. In questo capitolo troverete luoghi di tutti i generi che hannoavuto un ruolo di spicco nell’elaborazione del carattere della città, da siti dieventi famosi a luoghi di ritrovo leggendari, passando per alcune attività delbuon tempo andato per le quali vale la pena mettersi in coda.

Purtroppo, alcuni di questi luoghi hanno sicuramente visto tempi migliori.Lo Ziegfield Theatre oppure il Café des Artistes non sono più quello che erano,ma per la loro storia variegata riteniamo che meritino ancora una citazione. Sequalcosa è ancora in piedi, ciò non è necessariamente sufficiente a renderlomemorabile, ma dato che molti luoghi leggendari sono spariti senza lasciaretraccia (Max’s a Kansas City, famoso luogo di ritrovo degli anni Sessanta, è unnegozio di gastronomia; sia Ebbets Field che i Polo Grounds ospitano ora uncondominio), qualsiasi luogo sia stato calpestato da vari personaggi newyorke-

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si dei tempi gloriosi – e che non sia stato trasformato in un residence di lussooppure in uno Starbucks – merita un omaggio.

!1. Arrampicarsi fin (quasi) in cima alla Statua dellaLibertà.Pensate un po’: alla Francia sono stati necessari vent’anni, 450.000 libbre diacciaio e di rame, molteplici campagne internazionali per la raccolta di fondi e214 enormi casse per installare la Statua della Libertà al suo posto nel porto diManhattan... il tutto come regalo all’America. Non c’è da meravigliarsi, quindi,se la Statua della Libertà è un punto di riferimento così importante. Tralasciandol’enormità del progetto (per il quale ci vollero un anno in più e altre 27.000 ton-nellate di cemento per il piedistallo, oltre agli esaustivi sforzi finanziari compiu-ti da questa parte dell’oceano per poterla presentare al pubblico), la signoraLibertà monta la guardia alla città di New York dal 1886 ed è divenuta non soloil simbolo di questo conglomerato urbano ma anche della nazione, epitome dilibertà e di amicizia. Guardandola dall’altra parte del fiume Hudson la si scorgevigile sulla metropoli con il suo sguardo energico e risoluto; osservandola davicino e dall’interno, è possibile apprezzare l’imponente lavoro di ingegneria,collaborazione e patriottismo che ha reso possibile portarla fin qui. Per motivi disicurezza, non si può più salire fino alla sommità, ma in cima al piedistallo è statoallestito un soffitto di vetro che offre un’eccellente vista del suo interno. (E, comepuò dirvi chiunque lo abbia fatto, salire per quelle scale strette, in realtà, non ègranché.) All’interno del piedistallo c’è lo Statue of Liberty Museum, che con-serva la torcia originale. Dopo, potrete proseguire verso Ellis Island (si vedaoltre), con lo stesso traghetto con il quale siete arrivati.Metropolitana: 4, 5 fino a Bowling Green; 1 fino a South Ferry. Aperta tutti igiorni, tranne a Natale. L’ingresso alla statua è gratuito, ma è necessarioprenotare. Lo si può fare chiamando l’1-866-STATUE4 oppure online sul sitowww.statuereservations.com. Presso i traghetti è disponibile anche un numerolimitato di prenotazioni per lo stesso giorno, sulla base dell’ordine di arrivo. Itraghetti partono da Battery Park a Lower Manhattan e dal Liberty State Park nelNew Jersey: per maggiori informazioni su traghetti, orari e prezzi dei biglietti,visitate il sito www.circlelinedowntown.com. Per maggiori informazioni sullastatua, chiamate il 212-363-3200 oppure visitate il sito www.nps.gov/stli.

2. Sulle orme dei migranti a Ellis Island.Più o meno la metà di tutti gli americani è in grado di rintracciare le proprie radi-ci attraverso l’ingresso di Ellis Island che, alla fine del diciannovesimo secolo fudesignata centro nazionale dell’immigrazione, quando il governo federale assun-se il controllo dei flussi. Più o meno due milioni di persone sono passati da quinel percorso che li ha fatti diventare americani, tra il momento in cui fu aperta,nel 1892, e quello in cui venne chiusa nel 1954, a volte anche migliaia nello stes-so giorno. (E malgrado la fama di essere l’«Isola delle lacrime», la maggior partedegli emigranti l’ha attraversata in un paio d’ore e solo il 2 per cento è statorimandato indietro.) L’Ellis Island Museum è situato in un edificio in stile Beaux

NEW YORK DA IMPAZZIRE

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Arts, splendidamente restaurato, dove gli immigrati venivano esaminati e inter-rogati prima di ottenere il permesso di entrare nel paese. Ci sono reperti, manu-fatti, documenti e racconti orali su Ellis Island e sull’esperienza migratoria, oltrea molte risorse per riuscire a rintracciare eventuali componenti della propriafamiglia. Potrete sfogliare i documenti relativi all’immigrazione presso il centrostorico per l’American Family Immigration, e poi uscire a vedere il Wall ofHonor sul quale sono incisi i nomi di oltre 600.000 coraggiosi immigranti.Aperto tutti i giorni, tranne a Natale. Ingresso libero. Ellis Island è accessibilegrazie allo stesso traghetto che presta servizio per la Statua della Libertà: per idettagli, si veda la pagina precedente. Per altre informazioni sul museo,telefonate al 212-363-3206, oppure visitate il sito www.ellisisland.com.

3. Salire (quasi) in cima all’Empire State Building.L’Empire State Building è la quintessenza del grattacielo e la sua sagoma illumi-nata è l’orgoglio del profilo di Manhattan. Costruito all’inizio degli anni Trentanell’ambito di un concorso per erigere l’edificio più alto del mondo, l’EmpireState Building eclissò il Chrysler Building per poche decine di metri. (E, cosaforse ancora più eccezionale per i newyorkesi, venne completato prima del pre-visto, nel giro di un anno e quarantacinque giorni appena.) Dopo la Depressione,l’Empire State Building fece di Midtown Manhattan un luogo di modernità pienodi eccitanti promesse e ispirò la costruzione di altri grattacieli in giro per la città.Restò l’edificio più alto del mondo per più di quattro decenni, finché non venne-ro costruite le torri del World Trade Center, a metà degli anni Settanta. Con il suograndioso stile Art Déco e le dimensioni sorprendenti, l’ESB (come a volte vienechiamato) è un luogo incredibile da guardare e dal quale sporgersi. Benché l’os-servatorio in cima (al 102° piano) sia aperto solo sporadicamente, il panoramadall’86° piano è comunque spettacolare.350 FIFTH AVENUE, TRA 33RD E 34TH STREET A MANHATTAN. Metropolitana:6 fino a 33rd Street; B, D, F, V, N, R, Q, W fino a 34th Street-Herald Square.L’osservatorio dell’86° piano è aperto tutti i giorni (si veda pag. 00); l’osservatoriodel 102° piano ha orari di apertura molto limitati. Per maggiori informazioni sugliorari e sui prezzi dei biglietti, visitate il sito www.esbnyc.com.Per la corsa dell’Empire State Building, si veda pag. 00.

4. Fare una gita in un paese straniero delleNazioni Unite.Il complesso delle Nazioni Unite, che si estende per diciotto acri lungo l’EastRiver, è definito territorio internazionale, al di fuori della giurisdizione della cittàe dello stato (ma non vi consigliamo di nascondervi laggiù per evitare di pagarele multe). Nel corso della visita guidata, che viene ovviamente proposta in deci-ne di lingue diverse, vedrete gli uffici del Consiglio di Sicurezza e il Salonedell’Assemblea Generale, oltre a mostre speciali e una collezione d’arte e manu-fatti provenienti dalle nazioni membro. Al termine, potrete assaggiare la cucinalocale nella Sala da Pranzo dei Delegati e poi inviare una cartolina dall’ufficiopostale, con un francobollo speciale.

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LO SAPEVATE? Quando venne scelta New York City per ospitare iprimi incontri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, questi sisvolsero in ambienti molto meno formali del complesso delle NazioniUnite: la piscina del campus universitario dell’Hunter College nel Bronxsvolse le funzioni di sala riunioni di quella giovane organizzazione diplo-matica post-bellica, e riuscì a portare per la prima volta WinstonChurchill nel Bronx.

5. Attraversare a piedi (oppure in bici) il Ponte diBrooklyn.Per concedervi qualcosa di veramente speciale, organizzate i tempi del percorsoin modo tale da poter vedere il tramonto. Andando verso il lato di Brooklyn (olasciandovelo alle spalle), fermatevi da Grimaldi’s (uno dei locali preferiti diFrank Sinatra... si veda pag. 000) per una pizza cotta nel forno a legna. Metropolitana: (per Manhattan) 2, 3, J, M, Z fino a Fulton Street, 4, 5, 6 fino aBrooklyn Bridge-City Hall; A, C fino a Broadway-Nassau Street. (Per Brooklyn): A, C, fino a High Street.

6. Fingere di essere assi del volante dellaSeconda Guerra Mondiale sulla Intrepid.Se pensate che i grattacieli vi facciano sentire piccoli piccoli, cercate di guarda-re in alto verso la Intrepid dalla banchina sottostante. In servizio durante laSeconda Guerra Mondiale, la portaerei fece parte della flotta anche durante ilconflitto in Vietnam e la Guerra Fredda e in seguito venne usata dalla NASAcome veicolo di recupero. All’interno, il museo espone alcune ottime installazio-ni interattive (come, ad esempio, i simulatori di volo; ed è possibile assistere adimostrazioni di navigazione), ma per sentirvi davvero parte dell’equipaggio,dirigetevi verso l’hangar e i ponti di volo. Lì, potrete vedere ed esplorare la col-lezione di velivoli moderni e d’annata che appartiene al museo, dai veri aerei dacaccia che atterrarono sulla portaerei durante la Seconda Guerra Mondiale a unjet Concorde della British Airways ormai dismesso. In particolare, le coppie par-ticolarmente «intrepide» possono addirittura celebrare il matrimonio a bordo.MOLO 86 ACCANTO ALLA CONFLUENZA DI 46TH STREET COL FIUMEHUDSON A MANHATTAN. Metropolitana: A, C, E fino a 42nd Street-Port AuthorityBus Terminal. Per maggiori informazioni sul costo dei biglietti e sugli orari diapertura, chiamate l’877-957-SHIP oppure visitate il sitowww.intrepidmuseum.org.

7. Rifugiarsi nella cattedrale di St. Patrick...Parte della maestosità di questa chiesa deriva dall’ubicazione, poiché si trovaproprio al centro di una delle più famose zone commerciali del mondo: le suegrandi guglie gotiche torreggiano infatti su Fifth Avenue. Il contrasto tra la suamagnificenza architettonica e il gran numero di negozi che la circondano è evi-dente e ispira una certa soggezione. La messa viene celebrata tutti i giorni (lachiesa può accogliere 2200 fedeli), ma è possibile entrare tra una funzione e

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l’altra per esplorare i particolari della chiesa, che sono numerosi e belli. Tra lealtre cose spicca il grande rosone di vetro colorato e, molto opportunamente,un altare disegnato da Tiffany & Co. Anche quando la cattedrale è affollatacome i grandi magazzini dall’altra parte della strada, c’è una solennità chedistoglie dal caos mondano all’esterno.14 EAST 51ST STREET ALL’ALTEZZA DI FIFTH AVENUE A MANHATTAN.Metropolitana: B, D, F, V fino a 47th-50th Street-Rockefeller Center. 212-753-2261. www.ny-archdiocese.org.

LO SAPEVATE? La prima messa di mezzanotte ripresa per la televi-sione è stata trasmessa dalla cattedrale di St. Patrick alla vigilia delNatale del 1948. Oggi le messe televisive da St. Patrick figurano nelregolare palinsesto dei canali locali.

8. ...oppure sentirsi piccoli piccoli davanti allacattedrale di Saint John the Divine.Saint John the Divine è considerata la cattedrale più grande del mondo ed è unodei progetti edilizi che ha subìto più ritardi. La cattedrale è in costruzione a fasialterne fin dalla posa della prima pietra nel 1892 e non è ancora del tutto «fini-ta». Comunque, malgrado i lavori ancora in corso, resta uno dei siti più note-voli della città, oltre a essere un centro spirituale potente e dinamico. Accantoai grandiosi elementi in stile gotico, come la famosa navata centrale che ha ledimensioni di due campi da football, l’elemento più edificante della cattedraleè il suo spirito inequivocabilmente ecumenico. La Cappella delle Sette Lingue,ad esempio, è un omaggio alla diversità di New York, formata com’è da cap-pelle speciali dedicate a sette santi, una per ogni paese o etnia di coloro chehanno contribuito a costruire la chiesa. Saint John, inoltre, glorifica le arti:ospita un trittico d’oro dell’artista Keith Haring (l’unica sua opera di caratterereligioso), oltre a numerosi concerti, rappresentazioni ed eventi letterari.Visitare Saint John è un’esperienza entusiasmante, qualunque sia la vostra fede,e la sua condizione gloriosamente incompiuta è una metafora toccante dellanostra esistenza.1047 AMSTERDAM AVENUE NEI PRESSI DI 110TH STREET AMANHATTAN. Metropolitana: 1 fino a 110th Street (Cathedral Parkway); B, C fino a Cathedral Parkway (110th Street). 212-316-7490.www.stjohndivine.org.

9. Ispezionare le lapidi del cimitero di TrinityChurch...Alexander Hamilton e Robert Fulton furono tra i primi americani illustri sepol-ti nel cimitero di questa storica chiesa neogotica. Uno degli edifici sacri piùantichi del paese, venne costruita nel 1697 come chiesa anglicana autorizzatadal re d’Inghilterra. Durante il periodo della Rivoluzione alcuni dei parrocchia-ni si schierarono dalla parte dei ribelli, mentre il clero restò con la corona, e ildestino della Trinity rispecchiò quello del paese nel suo complesso. Dopo laguerra, la licenza della chiesa venne ratificata dallo stato di New York, divenu-

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to da poco indipendente, liberandola dall’obbligo di pagare i tributi e di dichia-rarsi fedele alla monarchia inglese e, nel 1789, il parroco venne nominatoprimo vescovo della diocesi di New York. L’edificio, dopo essere stato distrut-to dal fuoco nel 1776, fu ricostruito e riaperto nel 1788 (questo secondo fabbri-cato venne distrutto nel 1839 e ricostruito per la terza volta). Tra la costruzio-ne della prima chiesa e quella della seconda, le funzioni si tennero nella vicinaSaint Paul’s Chapel, compresa una celebrazione di ringraziamento per GeorgeWashington dopo il suo insediamento come presidente.Aperta tutti i giorni. 74 BROADWAY ALL’ALTEZZA DI WALL STREET AMANHATTAN. Metropolitana: 1, N, R, W fino a Rector Street; 4, 5 fino a WallStreet. 212-602-0800. www.trinitywallstreet.org.

LO SAPEVATE? La Saint Paul’s Chapel, situata alla confluenza diBroadway e Fulton, è il più antico edificio pubblico di New York rima-sto sempre in uso.

10. ...e del Trinity Cemetery.Stranamente, il cimitero principale della Trinity Church è situato nella zona resi-denziale (Uptown), su un appezzamento di terra che apparteneva all’antica tenu-ta Audubon (la parrocchia di Trinity comprò la terra dalla famiglia nel 1842,quando un’ordinanza proibì le sepolture a Lower Manhattan). È l’unico cimiteroattivo nella zona di Manhattan, benché le sepolture siano ora limitate ai discen-denti diretti di coloro che sono già interrati lì. Oltre a James Audubon, il natura-lista, il cimitero ospita le tombe di John Jacob Astor e di Clement Clarke Moore(autore della poesia A Visit from Saint Nicholas), oltre a mausolei belli ed elabo-rati, cripte e tombe di molti newyorkesi un tempo famosi e benestanti.Aperto tutti i giorni. 770 RIVERSIDE DRIVE A MANHATTAN. Metropolitana: 1 fino a 157th Street; C fino a 155th Street. 212-36-1600.

11. Vedere le Rockettes al Radio CityMusic Hall.In origine si trattava di una compagnia di balletto di St. Louis che si chiamava«Missouri Rockets»: le Rockettes trascinarono il pubblico con i loro slancidelle gambe nell’esibizione per la serata inaugurale del Radio City Music Hall,nel 1932, e da allora hanno ballato lì. Se pensate che quello che i grandi nomidel pop fanno oggi sul palcoscenico sia ballare, allora qui trovate quello che faper voi. Nel tradizionale Radio City Christmas Spectacular, oltre che in altrieventi nel corso dell’anno, il loro numero consiste nell’eseguire ripetuti slancidelle gambe fino all’altezza degli occhi, in perfetto unisono e secondo un’intri-cata coreografia. I costumi sono più belli che mai e, grazie a tessuti modernicome la lycra e la fibra elastica, sono diventati più corti e più aderenti. Questoè uno dei pochi posti in cui è assolutamente appropriato (e praticamente inevi-tabile) occhieggiare le gambe delle ragazze.SIXTH AVENUE, TRA 50TH E 51ST STREET A MANHATTAN. Metropolitana: B, D,F, V fino a 47th-50th Street-Rockefeller Center; N, R, W fino a 49th

Street. 212-307-7171. www.radiocity.com.

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12. Vedere la città dalla Circle Line.Tra tutte le attrazioni turistiche tradizionali, molti newyorkesi concordano neldire che questa è effettivamente fantastica e, a differenza di altri svaghi famo-si, è una cosa che hanno veramente fatto. La crociera intera, la Full Island chedura tre ore, vi offre una visuale di tutti e cinque i quartieri, tre fiumi, setteponti e due dozzine di punti di riferimento importanti; alla sera, la crociera dadue ore, Luci del Porto, fa un mezzo giro intorno a Manhattan. Potrete stareseduti e ascoltare il vivace commento oppure bere vino e, dal ponte, brindarealla città.Le crociere turistiche partono dal MOLO 83, ALLA CONFLUENZA DI 42ND

STREET CON L’HUDSON RIVER A MANHATTAN. Metropolitana: A, C, E finoa 42nd Street-Port Authority Bus Terminal. Per informazioni, orari e prezzi,telefonate al 212-563-3200, oppure visitate il sito www.circleline42.com.

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Grand CentralIl Grand Central Terminal si erge nel cuore di New York City da quasi un seco-lo. La sua presenza e il suo influsso hanno plasmato lo sviluppo della zona cen-trale della città. Costruito nel corso di un decennio tra il 1903 e il 1913 grazie aglisforzi combinati di due studi di architetti (Reed&Stern e Warren&Wetmore),l’edificio ha finito per incarnare lo stile cosmopolita ed elegante della città, pro-prio come l’Empire State Building, il Chrysler Building, il Waldorf Astoria e glialtri edifici che si sono sviluppati lì intorno.

Anche se nominalmente è una stazione ferroviaria, chiunque si sia recatoa Grand Central sa che è molto di più. Nel corso della sua esistenza, ha ospi-tato non solo treni, ma anche una miriade di altre cose: una galleria d’arte,una scuola d’arte, varie mostre, un cinema per i cinegiornali, un museo stori-co ferroviario, bar, ristoranti, negozi e le postazioni dei lustrascarpe. Inoltre,l’edificio in sé e per sé è pieno di segreti e di storie che apparterrannno sem-pre alla leggenda di New York (tanto per nominarne uno, il passaggio segre-to di Franklyn Delano Roosevelt che porta dalla stazione fino al WaldorfAstoria). Proclamata nel 1978 National Historic Landmark e riportata allosplendore originario nel 1998, la stazione è una miniera per la storia di NewYork e anche una parte molto reale della vita newyorkese contemporanea.42ND STREET TRA LEXINGTON AVENUE E PARK AVENUE A MANHATTAN.Metropolitana: 4, 5, 6, 7, S fino a Grand Central-42nd Street.

13. Visitare il Campbell Apartment, il bar «segreto» al primopiano di Grand Central Terminal. Questo caldo salone, rivestito di pannelli diquercia, era un tempo proprietà di John W. Campbell, il magnate aziendalefavolosamente ricco che, negli anni Venti, comprò quest’angolo della stazione

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ferroviaria e lo trasformò in un raffinato locale in stile Rinascimentale chefungeva da ufficio di giorno e, la notte, da club per le feste private. Il bar ègrandioso, old style e accogliente e i baristi sanno fare un cocktail martini belloforte. C’è un ingresso da Vanderbilt Avenue, ma il vero aficionado, per scenderenell’atrio della stazione, adopererà l’elegante ascensore in stile Art Déco. 15 VANDERBILT AVENUE PRESSO GRAND CENTRAL TERMINAL, 212-953-0409. www.hospitalityholdings.com.

14. Raccontare un segreto a qualcunodall’altro lato della stanza, nella galleria acustica:Posizionati negli angoli opposti dell’atrio, mettete la faccia contro il muro e fateviaggiare la voce attraverso la curvatura del soffitto a cupola. Il minimosussurro verrà udito dall’altra parte come se foste a pochi centimetri di distanza.GALLERIA ACUSTICA, SALA DA PRANZO NELL’ATRIO.

15. Farsi lucidare le scarpe davanti a GrandCentral: Non ci si può recare nel Campbell Apartment se non si hanno lescarpe belle lucide. Accomodatevi davanti agli ingressi di 42nd Street edivertitevi a osservare la gente di una delle parti più affollate di Midtown.

16. Gustare un pranzo all’antica all’Oyster Bar:Questo ristorante, divenuto un punto di riferimento, è situato a Grand Central«sotto il livello del mare» fin dal 1913, l’anno in cui s’inaugurò la stazione.Oggi l’Oyster Bar è una roccaforte del pranzo elegante, circondato com’è dauna schiera di proposte fast-food. Così quando i «pranzi di lavoro» e le insalategià pronte vi mettono tristezza, rifugiatevi all’Oyster Bar e fatevi servire alcunitra i migliori frutti di mare di New York (tra cui quasi trenta tipi di ostriche) –e magari un Martini o due – prima di tornare in ufficio.GRAND CENTRAL TERMINAL, LOWER LEVEL. 212-490-6650. www.oyster-barny.com.

17. Raccontare una storia agli StoryCorps ed entrare nella Storia americana! StoryCorps è un pro-gramma mirato a documentare la storia della gente degli Stati Uniti, voce pervoce, città per città. Per 10 dollari chiunque può sedersi in una cabina davantia un microfono, insieme a un tecnico del suono e, semplicemente, parlare: inastri verranno conservati presso la Biblioteca del Congresso e i racconti piùinteressanti verranno recitati sulla NPR (National Popular Radio). Il program-ma montò la prima cabina a Grand Central, dove è destinata a rimanere. Acausa della popolarità del progetto, ora è richiesta la prenotazione. (C’è un’al-tra postazione a Lower Manhattan, nell’atrio della stazione PATH del WorldTrade Center. Qui viene data priorità alle persone coinvolte nei soccorsi per

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l’11 settembre, ai residenti e ai proprietari di esercizi commerciali, agli amici eai familiari di persone morte negli attacchi al World Trade Center.)CABINA DEGLI STORYCORPS, BILTMORE ROOM A GRAND CENTRALTERMINAL TRA I BINARI 41 E 42. Le prenotazioni si possono faretelefonando all’800-850-4406, oppure online sul sito www.storycorps.net.

!18. Rimbalzare sulla tastiera da FAO Schwarz. È stato un incubo che sembrava uscito dalla fantasia dei fratelli Grimm quandoFAO Schwarz ha ceduto alla pressione dei giganti del giocattolo industriale e hachiuso l’amatissimo regno su Fifth Avenue, con grande orrore dei bambini, deinewyorkesi e dei collezionisti di bambole e di Lego di tutto il mondo. Ma, alme-no per adesso, c’è un lieto fine: a dicembre del 2004 l’azienda in difficoltà ha ria-perto il grande negozio di Fifth Avenue, che è più maestoso che mai e dispone dimolti, eccezionali assi nella manica, tra i quali un bar all’antica dedicato alle bibi-te analcoliche gassate, che vende consumazioni da 100 dollari, animali di pezzada 10.000 dollari e mini-Ferrari (organizzano anche dispendiose feste di comple-anno durante le quali i bambini si fermano a dormire lì). Ma come ben sanno ibambini cresciuti, un viaggio da FAO Schwarz è importante per l’esperienza insé piuttosto che per i risultati: saranno felici di sapere che FAO non ha eliminatole attrazioni più amate... è ancora possibile ballare sulla tastiera elettrica, propriocome faceva Tom Hanks in Big.767 FIFTH AVENUE ALL’ALTEZZA DI 58TH STREET A MANHATTAN.Metropolitana: F fino a 57th Street; N, R, W fino a Fifth Avenue-59th Street. 212-644-9400 interno 4242. www.fao.com.

19. Andare a comprare un anello da Tiffany(oppure far solo finta). Tra la scatoletta azzurra, la montatura che porta il suo nome, e l’onnipresenteimmagine di Holly Golightly che mangia un pasticcino davanti alla vetrina dellaFifth Avenue, Tiffany è uno dei negozi più famosi del mondo. È un’azienda anti-ca e importante la cui reputazione si è un tantino abbassata per l’afflusso dei turi-sti che comprano portachiavi firmati da 100 dollari, ma questa vasta popolaritànon ha fatto che valorizzare la sua immagine di gioielleria tipica di New York. Ebenché oggi ci siano outlet nei centri commerciali di tutto il mondo, questo nonha impedito a migliaia di coppie di recarsi nella sede originale di Fifth Avenue acomprare i loro anelli di fidanzamento. (Per non parlare di quelli che vengono achiedere di far incidere gli anelli trovati nei pacchetti di merendine.)FIFTH AVENUE ALL’ALTEZZA DI 57TH STREET A MANHATTAN. Metropolitana:E, V fino a Fifth Avenue/ 53rd Street; N, R, W fino a Fifth Avenue/59th Street. 212-755-8000. www.tiffany.com. Per altre notizie sulle gioiellerie, si veda il capitolo 7.

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Guardare i fuochi d’artificio diMacy’s il 4 di luglio

Questi sono i fuochi d’artificio più maestosi di tutto il paese: per realizzarli,usano cinquanta volte il numero di elementi pirotecnici della media delle altremanifestazioni americane. Ogni anno, decine di migliaia di razzi vengono esplo-si da chiatte posizionate in tre luoghi diversi (sull’East River all’altezza di 34th

Street, al largo della punta meridionale di Manhattan all’altezza di South StreetSeaport e all’altezza della Statua della Libertà e del Liberty State Park) per unospettacolo davvero fuori dal comune. È difficile non vederli... più o meno qual-siasi punto a Manhattan, Brooklyn o Queens più alto della strada vi offrirà unaprospettiva. Ma più sarete vicini all’East River, o a South River Seaport (e più inalto rispetto al terreno), meglio sarà. Se non avete amici che abitano ai piani altinelle strade dalla 30th alla 39th della parte orientale – e non vi sentite a vostro agioall’idea di introdurvi furtivamente in una festa privata a casa di sconosciuti – eccoi luoghi pubblici che vantano la vista migliore.

I fuochi d’artificio di Macy’s per il 4 di luglio cominciano alle 21 del 4 diluglio. Per informazioni specifiche sullo spettacolo, guardate i giornali oppurevisitate il sito www.macys.com.

20. La FDR Drive: Il punto d’osservazione tradizionale perManhattan è sulla FDR Drive, tra 14th e 42nd Street. Se volete una buonapostazione, dovete recarvi lì qualche ora prima dell’inizio ed essere preparati allacalca, ai controlli di sicurezza e al fatto di trascorrere un sacco di tempo senzafare nulla (andate in bagno prima.) Comunque, questo è il miglior puntod’osservazione per i fuochi: esploderanno proprio sopra la vostra testa.I fuochi d’artificio possono essere osservati dalla corsia della FDR Drive indirezione sud tra 14th e 42nd Street. È raggiungibile imboccando la rampa di 23rd,38th e 42nd, a partire dalle 19. Metropolitana: 6 fino a 23rd e 33rd Street; 4, 5, 6 finoa Grand Central-42nd Street.

CONSIGLIO: Se non potete (o non volete) raggiungere la FDR Driveabbastanza presto per riuscire a trovare posto a sedere, provate a diri-gervi verso Midtown più o meno quando iniziano i fuochi e andate apiedi verso est. Potrete avere una buona veduta dello spettacolo sopra lavostra testa da qualsiasi punto a est di Fifth Avenue, da tutte le strade trala 20th e la 29th e fino a tutte quelle che vanno dalla 40th alla 49th.

21. Gantry Plaza State Park: Da questo nuovo giardino pubblicoantistante l’acqua, riuscirete ad avere una vista chiara e priva di ostacoli deifuochi d’artificio fatti esplodere dalle chiatte sull’East River, con lo sfondo delprofilo di Manhattan.474, FORTY-EIGHTH AVENUE, LUNGO L’EAST RIVER, A QUEENS.Metropolitana: 7 fino a Vernon Boulevard-Jackson Avenue; E, V fino a 23rd

Street-Ely Avenue.

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22. Brooklyn Heights Promenade: È un punto favoloso perassistere ai fuochi d’artificio perché si possono vedere gli spettacoli dell’EastRiver e di South Street Seaport con il sottostante profilo di Manhattan.L’affollamento è considerevole, ma non ingestibile. Se siete abbastanza fortunatida trovarvi in cima a un edificio, a seconda della zona in cui vi trovate, èaddirittura possibile vedere anche lo spettacolo del Liberty State Park.TRA MONTAGUE STREET E MIDDAGH STREET LUNGO L’EAST RIVER A BROOKLYN. Metropolitana: 2, 3 fino a Clark Street; A, C fino a High Street; Mfino a Court Street; N, R fino a Court Street-Borough Hall.

23. Hudson River Park: Anche se questo parco non offre unpanorama altrettanto chiaro o ravvicinato come altre postazioni, la parte inferioredell’Hudson River Park è un buon punto dal quale osservare i fuochi d’artifico,soprattutto se non volete trascorrere l’intera giornata cercando dove sedervi easpettando l’inizio. Da qui, avrete una buona prospettiva dei fuochi di LibertyState Park quando esplodono sopra la Statua della Libertà. E a seconda di quantovi siete addentrati nel parco, potrete anche vedere quelli che partono dalla puntameridionale di Manhattan. Tende a essere meno affollato e più comodo dellamaggior parte degli altri punti (compreso Battery Park un po’ più a sud) e quindi,anche se quando arrivate mancano solo dieci minuti alle 21, riuscireteprobabilmente a trovare ancora un bel posticino sull’erba con una vista nientemale.LATO OCCIDENTALE DI MANHATTAN LUNGO L’HUDSON RIVER. Per la vista sui fuochi, scendete più sotto di 14th Street. Metropolitana: A, C, E finoa 14th Street; L fino a Eighth Avenue.

!24. Fare un giro in carrozza a Central Park.Benché un sacco di newyorkesi non si lascerebbero sorprendere nemmeno mortinell’atto di fare una cosa simile, milioni di coppie felici hanno fatto diventare unvero e proprio classico quest’attrazione assai turistica. Non è un segreto che fareun giro a Central Park con una carrozza trainata da cavalli è una delle cose piùromantiche che si possano fare in città: se venisse redatta una statistica dei puntipiù famosi di New York in cui fare proposte di matrimonio, questi leggeri carroz-zini potrebbero facilmente raggiungere i primi posti. I prezzi di un giro in carroz-za non sono esorbitanti (tra i 35 e i 75 dollari, a seconda della lunghezza del per-corso) e non è difficile farlo: di solito le vetture sono allineate all’estremità meri-dionale del parco, in attesa dei clienti. La passeggiata è ancora più romantica ininverno, quando potete rannicchiarvi sotto un plaid insieme al vostro grandeamore. Assicuratevi solo che l’accompagnatore sia di vostro gradimento e che vipiaccia il freddo.LATO SETTENTRIONALE DI 59TH STREET TRA FIFTH E SIXTH AVENUE AMANHATTAN. Metropolitana: 1, A, C, B, D fino a 9th Street-Columbus Circle;

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F fino a 57th Street; N, R, W fino a Fifth Avenue/59th Strada; Q fino a Midtown-57th

Street.

25. Vedere uno spettacolo a Broadway.Non sapete bene che cosa ci sia in scena? Il sito ufficiale dei cartelloni contienetrame, orari delle rappresentazioni e ubicazione dei teatri di tutti gli spettacoli diBroadway. Sempre sul sito internet si trovano informazioni e gli elenchi deglispettacoli con posti in piedi o che tirano a sorte l’attribuzione di un certo nume-ro di biglietti disponibili al botteghino il giorno della rappresentazione, dalmomento in cui apre il box office fino a quando non si esauriscono. Le politichevariano da spettacolo a spettacolo (alcuni danno la preferenza agli studenti; altriassegnano un solo biglietto a persona; molti accettano solo pagamenti in contan-ti), la disponibilità è totalmente imprevedibile e le attese sono inevitabili... peròse avete tempo per aspettare in coda e non vi importa di stare in piedi, è un buonmodo per assistere a uno spettacolo esaurito che non riuscireste a vedere in nes-sun altro modo.

Se non avete messo il cuore su uno spettacolo in particolare e avete deltempo, potete anche tentare la sorte presso uno dei due chioschi TKTS. Lì pote-te acquistare biglietti per il giorno stesso (in quello di South Street Seaport si pos-sono comprare biglietti per la matinée del giorno successivo). I biglietti costanomeno che al botteghino (tra il 20 e il 50 per cento meno), ma sappiate che accet-tano solo contanti o travellers’ cheque.

Per un’autentica esperienza di Broadway, accoppiate la serata a una cena inuno dei locali che si affacciano sulla Restaurant Row, la famosa serie di ristoran-ti che fiancheggiano 46th Street tra Eighth e Ninth Avenue. Joe Allen è un postosicuro dove incontrare le star quando non sono sul palcoscenico... e dove inoltresi mangia bene. (Consiglio: andateci dopo l’uscita dai teatri.)Il sito web ufficiale delle locandine teatrali è www.playbill.com. Per informazionisui chioschi TKTS, visitate il sito internet del Theater Development Fund,www.tdf.org. Joe Allen si trova al 326 West 46th Street, tra Eighth e Ninth Avenue.212-581-6464. www.joeallenrestaurant.com. Metropolitana (per entrambi): 1, 2, 3,7, N, Q, R, W, S fino a Times Square-42nd Street; A, C, E fino a 42nd Street-PortAuthority Bus Terminal.

LO SAPEVATE? Molti spettacoli di Broadway hanno cominciato a tira-re a sorte un certo numero di biglietti dopo che il famoso musical deglianni Novanta, Rent, iniziò a riservare le prime due file della platea abiglietti venduti a 20 dollari per lo stesso giorno in modo da favorire stu-denti e giovani, una parte consistente ed entusiasta del pubblico.

26. Guardare la Maratona di New York.Un tempo la Maratona di New York era una corsa modesta intorno a CentralPark, dai costi contenuti; oggi è l’evento podistico più importante del paese.Alla sua prima edizione, nel 1970, la folla che si radunò per guardare i 127corridori che gareggiavano per alcuni vecchi trofei di bowling (il budget tota-le della maratona assommava a 1000 dollari) era scarsa. Oggi la corsa attiramigliaia di atleti che gareggiano per un fondo premi che supera i 500.000 dol-

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lari, oltre a milioni di spettatori. E la competizione inizia molto prima delgiorno della gara: quasi 100.000 atleti da tutto il mondo si contendono 35.000pettorali selezionati con estrazione a sorte. Nel 1976 il percorso è statoampliato e ora attraversa tutti e cinque i distretti, a partire dal lato di StatenIsland del Ponte Verrazzano-Narrows, passa per Brooklyn, Queens, attraver-sa Manhattan fino al Bronx per tornare a Manhattan e terminare a CentralPark. La maratona ha visto vittorie da record, alcuni risultati stupefacenti ealtri sorprendenti ma ha anche annoverato uno degli episodi più vergognosinella storia delle moderne corse podistiche. Nella maratona del 1979 RosieRuiz, che all’arrivo aveva ottenuto un rispettabile tempo di 2 ore, 56 minutie 29 secondi, venne successivamente smascherata per aver coperto parte deltragitto in metropolitana. (L’inganno venne scoperto sei mesi dopo, quandocompletò la Maratona di Boston con un tempo record dopo essersi intrufola-ta in gara dalla folla poche miglia prima del nastro di arrivo.)Poiché non siamo nella forma fisica necessaria per correrla, non possiamodirvi quanto sia fantastico partecipare alla maratona. Assistervi dal vivo,però, è un modo esaltante per assorbire lo spirito di New York. Vedere que-sto grande spettacolo dalla strada è euforizzante e ingenera un consolantesenso di cameratismo perché tutti acclamano gli atleti al loro passaggio.Controllate la mappa: è possibile scegliere qualsiasi punto del percorso esalutare i maratoneti, senza pagare un centesimo. Per avere una visionemigliore del traguardo, è possibile acquistare i biglietti per le gradinate adia-centi che hanno anche la possibilità di seguire sul grande schermo l’avvici-narsi dei corridori.Prima domenica di novembre. I posti VIP (tribune) costano 55 dollari: i soci delNew York Road Runners hanno diritto a uno sconto. Per maggiori informazioni,chiamate il 212-423-2249 oppure visitate il sito www.ingnycmarathon.org.

27. Guardare gli U.S. Open.Nel 2005, l’U.S. Open celebrò il 125° anniversario con due favolose settimanededicate al tennis. Nel 1881 l’Open nacque come un modesto campionato ama-toriale di singolo per poi diventare il più grande evento di grande slam nelmondo del tennis. È per New York quello che Wimbledon è per Londra e coglieil carattere dell’ambiente, apprezzato dagli entusiasti del tennis e anche dai nonentusiasti. Guardato per televisione da milioni di spettatori in tutto il mondo, èun evento grandioso da vedere dal vivo. Il magnifico National Tennis Centredell’USTA (United States Tennis Association) si trova a Flushing Meadows, ilbellissimo e grandissimo parco di Queens che ha ospitato due World’s Fair (nel1939 e nel 1964) ed è la sede dell’Unisphere, la scultura sferica provenientedalla Fiera del 1964 e dello Shea Stadium (si veda più sotto). Che abbiate iposti a sedere dentro l’Arthur Ashe Stadium per la finale, o che stiate passeg-giando nel parco e guardiate le partite sui giganteschi schermi televisiviall’esterno dei campi, l’U.S. Open è un evento sia per New York che per losport.USTA NATIONAL TENNIS CENTER, FLUSHING MEADOWS-CORONA PARK AQUEENS. Metropolitana: 7 fino a Willets Point-Shea Stadium. www.usopen.org.

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28. Recarsi in anticipo a una partita degli Yankee evisitare Monument Park.Anche il più fanatico dei tifosi di Boston ammetterà a malincuore che gli Yankeehanno una storia monumentale. Dal 1932, la squadra onora i suoi molti grandi aMonument Park. Qui potete vedere gli omaggi tributati a eroi degli Yankee qualiBabe Ruth, Lou Gehrig, Mickey Mantle e Joe DiMaggio, insieme alle targhe cheonorano altre grandi figure della storia degli Yankee, come Yogi Berra, PhilRizzuto e lo storico commentatore degli Yankee, Mel Allen. Prima della partita,potete anche guardare gli allenamenti alla battuta e poi cercare di ottenere gliautografi degli attuali giocatori quando vanno a sedersi in panchina.161ST STREET ALL’ALTEZZA DI RIVER AVENUE NEL BRONX. Monument Parkè aperto per i possessori di biglietto nei giorni di partita, dall’ora in cui aprono icancelli fino a quarantacinque minuti prima dell’inizio della partita. N.B.: I possessori di biglietti di tribuna non possono accedere al parco.Metropolitana: 4, B, D fino a 161st Street-Yankee Stadium. Per maggioriinformazioni sugli allenamenti alla battuta, per le indicazioni e gli orari, chiamate il 718-293-4300 oppure visitate il sito newyork.yankees.mlb.com.

29.Godersi le particolaritàdello Shea Stadium.Lo Shea Stadium è la sede dei New York Met da quando hanno lasciato i PoloGrounds (si veda pag. 00) all’inizio della loro terza stagione. Quando lo sta-dio fu inaugurato nel 1964, vantava elementi d’avanguardia come un sistemadi scale mobili e la capacità di convertirsi da losanga per il baseball a campo dicalcio. Più di quarant’anni dopo, lo Shea non è esattamente ai primi posti del-l’innovazione come stadio, ma ha ancora qualche caratteristica tutta personaleche i fan dei Met amano e che quelli degli Yankee amano sbeffeggiare. È il piùrumoroso di tutti i campi da baseball di serie A, grazie agli aerei del vicinoareoporto La Guardia e ha anche il kitchissimo Mets Magic Hat, un cappello acilindro di dimensioni gigantesche che troneggia a centro campo. Ogni voltache un giocatore dei Met segna un HOME RUN, dal cappello spunta una melacon il logo dei Met. E benché non ci siano monumenti storici da visitare, comeallo Yankee Stadium (i Met esistono solo dall’inizio degli anni Sessanta), pote-te guardare l’allenamento alla battuta prima della partita.All’allenamento possono assistere solo i possessori di biglietto. 123-01ROOSEVELT AVENUE A QUEENS. Metropolitana: 7 fino a Willets Point-SheaStadium. Per maggiori informazioni, indicazioni e orari di allenamento, chiamareil 718-507-TIXX, oppure visitare il sito newyork.mets.mlb.com.

30. Guardare i New York Knicks giocare alMadison Square Garden.Questa può essere una delle cose più difficili da fare a New York: per quanto bene(o male) vadano i Knick, i biglietti per le partite sono sempre richiestissimi e abuon ragione. Questa è la più famosa arena sportiva di New York e i Knick vigiocano a baseball fin da quando è stata inaugurata nel 1968: il suo posto nelbasket e nella storia della città si è consolidato quando la squadra vi ha vinto il

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suo primo campionato nel 1970. Se riuscite a procurarvi dei posti, potete aspet-tarvi di trovarvi fianco a fianco con il fior fiore delle celebrità newyorkesi.Naturalmente i Knick non sono gli unici a giocare in città: il Madison SquareGarden è anche lo stadio che ospita i Ranger e la squadra WMBA, il New YorkLiberty, oltre a essere la sede più importante di Manhattan per i concerti rock, unleggendario ring per la boxe e il luogo nel quale approda il circo quando arrivain città.SEVENTH AVENUE TRA 31ST E 33RD STREET A MANHATTAN. Metropolitana: 1, 2, 3, A, C, E fino a 34th Street-Penn Station. 212-465-MSG1. www.thegarden.com/sports_knicks.jsp.

31. Sentire prima di tutti le ultime barzellette in untalk-show a tarda ora.New York ha ospitato i più caustici tra i narratori della buonanotte, da quandoSteve Allen affascinò la nazione con il primo Tonight Show nel 1954, che fa ilpaio con uno dei più longevi show televisivi della storia, il Today Showdell’NBC. Da allora, i presentatori serali di New York sono i più amati dellatelevisione, con personaggi leggendari come Ed Sullivan e Johnny Carson cheportano in città le star più famose, lanciando la carriera di innumerevoli attorie comici e consolidando la fama della città quale avamposto culturale dell’in-tera nazione. Benché Johnny, Jay e altri siano stati allettati a recarsi aHollywood, New York City vanta ancora i padroni di casa con il maggior segui-to: Dave, Conan e Jon.N.B.: Per tutti e tre vigono restrizioni per quanto riguarda l’età, quindi portatevidietro la carta d’identità e non fatevi troppe speranze se avete meno di diciottoanni... non fanno eccezioni. LATE SHOW WITH DAVID LETTERMAN: 1697BROADWAY TRA 53RD STREET WEST E 54TH WEST. Metropolitana: B, D, Efino a Seventh Avenue. www.cbs.com. LATE NIGHT WITH CONAN O’BRIEN: 30 ROCKEFELLER PLAZA, 49TH

STREET TRA FIFTH E SIXTH AVENUE. Metropolitana: B, D, F, V, fino 47th-50th

Street-Rockefeller Center. www.nbc.com. THE DAILY SHOW WITH JONSTEWART: 733 ELEVENTH AVENUE TRA 51ST E 52ND STREET. Metropolitana:C, E, fino a 50th Street; 1, A, C, B, D fino a 59th Street-Columbus Circle.www.comedycentral.com.

32. Guardare le vetrine di Natale.È un’antica e fantastica tradizione di New York e ogni grande magazzino ha ilsuo stile personale, quindi visitateli tutti per cogliere in pieno l’atmosfera delperiodo. (Consiglio: evitate la folla andandoci di notte, dopo la chiusura deinegozi.)

Iniziate in centro da Macy’s. Gli allestimenti non sono sontuosi come quellidi certi altri grandi magazzini, ma le annuali vetrine di Miracolo nellaTrentaquattresima strada che fiancheggiano la 34th sono belle e valgono unasosta dopo aver visitato Santaland (si veda pag. 000).

Poi spostatevi su Fifth Avenue, da Lord & Taylor. Lord & Taylor è stato ilprimo dei grandi magazzini a realizzare vetrine a tema sul Natale, un’eredità cheprendono molto sul serio. Le vetrine sono appoggiate su montacarichi, in modo

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da poter essere calate e allestite in cantina (a differenza degli altri grandi magaz-zini che devono coprire le vetrine durante gli allestimenti). Più tradizionali ditutte le altre, le loro vetrine adoperano arredamenti elaborati e particolarmentecomplessi, di solito per raccontare storie con temi esplicitamente natalizi.

Da qui, sono solo pochi isolati fino a Saks in Fifth Avenue, le cui vetrine sonospesso affollate quanto quelle di Lord & Taylor. Inoltre tendono verso temi popo-lari, classicamente natalizi e l’ubicazione esattamente di fronte all’abete delRockefeller Center (si veda più avanti) non guasta.

Risalite poi verso Bergdorf Goodman (si veda pag. 000) per le creazioni ele-ganti e modaiole sotto la supervisione della vetrinista d’eccezione Linda Fargo.

Dirigetevi infine verso Madison Avenue per lo stravagante allestimento diSimon Doonan da Barneys (si veda pag. 000). Doonan è il più impertinente delgruppo e le sue vetrine sono «indecenti» e simpatiche e spesso vengono adope-rate caricature delle celebrità per scene vietate ai minori di 14 anni. Le vetrine diDoonan attirano sempre spettatori tutto l’anno e vale sempre la pena andarle adammirare.

Di solito, le vetrine di Natale vengono inaugurate a novembre e l’allestimen-to dura fin dopo Capodanno. Tutte le ubicazioni che seguono sono a Manhattan:Macy’s: 151 WEST 34TH STREET TRA BROADWAY E SEVENTH AVENUE.Metropolitana: 1, 2, 3, A, C, E fino a 34th Street-Penn Station; B, D, F, V, N, Q, R,W fino a 34th Street-Herald Square.Lord & Taylor: 424 FIFTH AVENUE ALL’ALTEZZA DI 39TH STREET.Metropolitana: B, D, F, V fino a 42nd Street-Bryant Park; 7 fino a Fifth Avenue-Bryant Park.Saks Fifth Avenue: 611 FIFTH AVENUE ALL’ALTEZZA DI 50TH STREET.Metropolitana: B, D, F, V fino a 47th -50th Street-Rockefeller Center.Bergdorf Goodman: 754 FIFTH AVENUE ALL’ALTEZZA DI 57TH STREET.Metropolitana: F fino a 57th Street.Barneys: 660 MADISON AVENUE ALL’ALTEZZA DI 60TH STREET.Metropolitana: N, R, W fino a Fifth Avenue-59th Street.

33. Visitare l’albero di Natale al RockefellerCenter...Per una visita più piacevole, cercate di andarci di notte. Ci saranno ancora unmucchio di persone in giro (a meno che non ci sia una tormenta!), ma almeno nondovrete vedervela con i normali passanti. Inoltre, sullo sfondo del cielo notturno,l’albero è molto più abbagliante.Si può vedere l’albero dalla fine di novembre fino a Capodanno ed è illuminatodalle 5.30 del mattino alle 23.30. La vista migliore si ha da Fifth Avenue, tra 47th e50th Street. Metropolitana: B, D, F, V fino a 47th-50th Street-Rockefeller Center. Permaggiori informazioni, visitate il sito www.rockefellercenter.com.

34. ...oppure passarci sotto con i pattini.Non c’è bisogno di visitare questo minuscolo pattinatoio (può accogliere solo150 pattinatori per volta) se non a Natale, quando è possibile pattinare finsotto l’albero del Rockefeller Center. È quasi sempre incredibilmente affolla-to, quindi – ancora una volta – andarci a tarda sera è una buona idea (duran-

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te le feste la pista è aperta fino a mezzanotte). Ma piroettare sotto un alberodi Natale alto quasi trenta metri vale lo sforzo.La pista è aperta tutti i giorni, da ottobre fino a tutto aprile ed è situata al centrodel Rockefeller Center. Metropolitana: B, D, F, V fino a 47th-50th Street-RockefellerCenter. Telefonare al 212-332-7654 per informazioni, prezzi e orari.www.therinkatrockcenter.com.

35. Imparare la storia della Rivoluzione allaFraunces Tavern.Anche se non c’è una targa, è possibilissimo che George Washington, a uncerto punto, abbia dormito qui. Vi ha fatto sicuramente un sacco di altre cosela più famosa delle quali è il discorso di addio rivolto alle sue truppe dopola Rivoluzione, prima di tornare a Mount Vernon. Ma il modesto edificio atre piani in Pearl Street non è soltanto il locale dove i padri fondatori veni-vano a bere. Aperta con il nome di The Queen’s Head da Samuel Frauncesnel 1762 (il nome venne cambiato dopo la Rivoluzione), questa taverna ebbemolteplici ruoli durante gli anni formativi della nazione. Qui, nel 1768, èstata fondata la Camera di Commercio di New York e, dopo la Rivoluzione,fu utilizzata come sede del Dipartimento del Tesoro, della Guerra e degliEsteri. Gestito dall’organizzazione di mutuo soccorso Figli dellaRivoluzione, il museo espone una raccolta di arte e manufatti artistici ame-ricani che risalgono agli anni delle colonie, della Rivoluzione e dell’iniziodella Federazione: dipinti, mobili, armi, documenti, oggetti personali e ban-diere. Si può anche visitare la Long Room dove Washington fece il suodiscorso di addio. Al piano di sotto è possibile mangiare un boccone o berequalcosa al ristorante oppure al bar, dove l’arredamento, in entrambi i casi,segue il tema rivoluzionario.54 PEARL STREET ALL’ALTEZZA DI BROAD STREET, A MANHATTAN.Metropolitana: 2, 3 fino a Wall Street; 4, 5 fino a Bowling Green: J, M, Z fino aBroad Street. Per maggiori informazioni, orari, programmi e prezzi chiamate il212-425-1778 oppure visitate il sito www.frauncestavernmuseum.org.

LO SAPEVATE? Prima che venisse costruito l’edificio che sarebbediventato una taverna, questo era il sito della prima discarica pubblica.

36. Da C.O Bigelow farsi preparare una ricettaproprio come se foste clienti abituali.Bigelow, la più antica farmacia americana – Mark Twain veniva sempre a farsipreparare i medicinali qui – è un’istituzione newyorkese par excellence. (MrBigelow, il gatto del negozio, ebbe il necrologio sul New York Times.) Facendoacquisti da Bigelow sembra di vivere in un mondo diverso, dove non esistononegozi con filiali multiple, e non solo per i banconi di legno all’antica dai quali ifarmacisti vanno a prendere i prodotti che desiderate, ma anche per l’eclettismodegli articoli venduti. Oltre ai prodotti principali disponibili nei normali drugsto-re, troverete rimedi omeopatici, un sacco di costose marche internazionali diffi-cili da reperire e ogni genere di accessori stupendi, soprattutto per i capelli. Nel

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settore farmaceutico, potrete comprare i medicinali sentendovi clienti abituali epoi farveli recapitare a domicilio.414 SIXTH AVENUE, TRA 8TH E 9TH STREET A MANHATTAN. Metropolitana: A, C, E, B, D, F, V fino a West 4th Street. 212-533-2700. www.bigelowchemists.com.

37. Farsi radere con il rasoio a mano libera al PaulMolé Barber Shop.Le belle rasature con il rasoio a mano libera sono un’arte in via di estinzione... eun trattamento di lusso. Paul Molé è attivo nello stesso negozietto dell’UpperEast Side da quasi un secolo e farsi radere qui non è cambiato molto da allora.Una vera e propria esperienza, dagli asciugamani caldi e fumanti fino all’affilatalama d’argento: l’esperienza dei barbieri è rassicurante e il risultato è la migliorrasatura della città. Uscirete sembrando e sentendovi uomini migliori.1031 LEXINGTON AVENUE TRA 73RD E 74TH STREET A MANHATTAN.Metropolitana: 6 fino a 77th Street. 212-535-8461.

38. Cercare volti famosi (parte 1) da Elaine’s.La fama non è mai lontana da questo leggendario ristorante dell’Upper East Sidedove l’imperiosa Elaine Kaufman, fin dalla sua apertura nel 1963, ha riparatodagli sguardi indiscreti persone come Woody Allen, Michael Caine, CandaceBushnell e altri newyorkesi famosi. La fama di Elaine e delle sue leggendarie dotidi padrona di casa è nata dalla generosità nei confronti di amici scrittori che paga-vano in modo discontinuo e dagli sforzi implacabili volti a tener fuori la marma-glia: si è saputo che è venuta alle mani con clienti indesiderati e che ha esclusoclienti comuni a favore di uno o due bei nomi. Mentre altri ristoranti hanno flus-si altalenanti, Elaine’s è rimasto un porto sicuro per un certo numero di celebritàdi vecchia data che venivano qui prima ancora che qualcuno ricordasse i loronomi.1703 SECOND AVENUE TRA 88TH E 89TH STREET A MANHATTAN.Metropolitana: 4, 5, 6 fino a 86th Street. 212-534-8114.

39. Cercare volti famosi (parte 2) da Sardi’s.Un sacco di ristoranti nel quartiere dei teatri hanno una lista regolare di clien-ti famosi, ma l’unico veramente in grado di garantirvi la presenza di star èSardi’s. Avviato nel 1921 da Vincent Sardi come The Little Restaurant, per lestar di Broadway divenne presto una specie di circolo. Ai primi Tony Awardsnel 1947, Sardi venne omaggiato per il fatto di «offrire da vent’anni ai tea-tranti una... casa e delle comodità». Il ristorante aspira alla fama per la suacollezione di caricature, un’idea che Sardi prese da un ben noto ristorante diParigi. Più o meno 1200 ritratti tappezzano la parete, realizzati in uno stilecaricaturale aspro ed esagerato che ha notoriamente fatto arrabbiare alcunidei modelli. (Maureen Stapleton ha presumibilmente rubato il proprio ritrat-to per bruciarlo e non è tornata nel ristorante finché non è subentrato Vincent

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Sardi jr, che le ha scritto un biglietto dicendole che tutto era stato perdonato.La Stapleton è tornata e, nel 1996, è stato realizzato un nuovo ritratto.) Il cari-caturista in carica, Richard Baratz, fa più o meno venti nuovi ritratti all’annoche vengono formalmente mostrati al pubblico nel corso di una cerimoniaannuale, alla presenza degli «onorati».234 WEST 44TH STREET, TRA BROADWAY ED EIGHTH AVENUE AMANHATTAN. Metropolitana: 1, 2, 3, 7, N, Q, R, W, S fino a Times Square-42th

Street; A, C, E fino a 42th Street-Port Authority Bus Terminal. 212-221-8440. www.sardis.com.

LO SAPEVATE? Sardi assunse un artista di nome Alex Gard per realiz-zare i ritratti delle star che frequentavano il ristorante in cambio di unpasto gratis al giorno. Per mantenere un buon rapporto di lavoro, Sardinon poteva criticare i ritratti e Gard non poteva criticare il cibo.

40. Visitare la Tavern on the Green.La Tavern on the Green, il sontuoso, elaborato, scintillante edificio a CentralPark, ha forse le origini più umili di tutti i ristoranti di New York: all’inizioospitava le pecore che pascolavano su Sheep Meadow. Divenuta poi una vali-da istituzione della storia newyorkese, quegli inizi modesti sono stati sempli-cemente il punto di partenza di un percorso lungo e accidentato che l’ha por-tata a essere uno dei ristoranti più conosciuti del mondo. Ha aperto, chiuso eriaperto sempre con grandi squilli di tromba (attualmente è chiusa in attesa diuna nuova gestione); è stata utilizzata per girarci scene di film, ha ospitatoserate inaugurali ed è lo stereotipo matrimoniale newyorkese; e la facciatailluminata che fa capolino dal parco è una delle immagini più familiari diNew York. Una ristrutturazione da 10 milioni di dollari a metà degli anniSettanta l’ha trasformata nel luogo eccessivo e meraviglioso che è oggi,pieno degli elementi decorativi che i newyorkesi amano detestare. Lampadaridi cristallo, affreschi, fiori in abbondanza, specchi intagliati, banderuole dirame e lamina d’oro le danno un’atmosfera opulenta seppur lievemente ana-cronistica, un po’ come un tè del Cappellaio Matto senza limiti di spesa. Lacucina è quella che ci si può aspettare da un’attrazione arredata in modo tantoeccessivo, ma andare alla Tavern on the Green per la cucina è come salire apiedi sulla Torre Eiffel per fare esercizio: teoricamente possibile, ma del tuttoaccessorio.CENTRAL PARK WEST ALL’ALTEZZA DI 67TH STREET A MANHATTAN.Metropolitana: B, C fino a 72nd Street; 1 fino a 66th Street-Lincoln Center; A, C, B, D fino a 59th Street-Columbus Circle. 212-873-3200.www.tavernonthegreen.com.

LO SAPEVATE? Nel 1934, quando Robert Moses, il leggendariosovrintendente dei parchi di New York, decise che l’antico ovile sareb-be stato trasformato in un ristorante, spedì le pecore a Prospect Parke riassegnò il pastore al settore grandi felini dello Zoo di Central Park.

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41. Farsi un Red Snapper al King Cole Bardell’Hotel St. Regis.Chiamato così per l’affresco di Maxfield Parrish che ritrae il personaggio trat-to dai racconti di Mamma Oca, in risalto sulla parete, questo bar occupa unposto importante nella storia dei cocktail: si dice che qui sia nato il BloodyMary – anche se qui è ancora chiamato con il suo vero nome, Red Snapper (ilbarista che lo inventò lavorò anche in un bar di Parigi; Bloody Mary era ilnome con cui lo chiamavano lì). Ordinate un Red Snapper e poi, con un belvassoio di noccioline e stuzzichini, sprofondate in una delle poltrone di pelle evi sentirete davvero eleganti e importanti.2 EAST 55TH STREET ALL’ALTEZZA DI FIFTH AVENUE A MANHATTAN.Metropolitana: E, V fino a Fifth Avenue/53rd Street. 212-753-4500. www.stregis.com.

LO SAPEVATE? L’omonimo affresco del bar venne in realtà realizza-to per un altro albergo, il Knickerbocker, all’incrocio di Broadway e42nd Street, dove venne originariamente appeso dopo essere stato com-pletato nel 1906. Quando, ai tempi del Proibizionismo, ilKnickerbocker chiuse, l’affresco venne risparmiato e infine ricolloca-to al St. Regis nel 1935.

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Trovare il tempo per il tèPer un assaggio della città educata e compita, non vi è modo più efficace diun tè pomeridiano. Anche se non è un’istituzione come a Londra, qui il tè èun piacere insolitamente decadente, traccia di un mondo raffinato e all’anti-ca dove chi era benestante non ci pensava due volte a concedersi una pausa eun pasto extra. Inoltre il tè è un modo per riscoprire il leggendario splendoredi alcuni antichi baluardi dell’alta società cittadina. I seguenti alberghi sonoi classici luoghi di ritrovo di quest’epoca perduta di ozio e raffinatezza: pren-dere lì un autentico tè, servito a puntino, è la maniera migliore per apprezza-re la loro eredità e per farsi riportare a quei tempi gloriosi.

42. La Rotunda dell’Hotel Pierre: Per anni, il Pierre e ilPlaza hanno ingaggiato una sottile rivalità sui due lati di Fifth Avenue e ciascunodifendeva con orgoglio la personale versione del «magnifico albergonewyorkese». Tra i due, il Plaza era il più appariscente, ma, dopo la sua chiusura,la sommessa magnificenza del Pierre, che trasuda un tipo di fascino più discreto,splende un po’ più luminosa.

Se riuscite a trovare il coraggio di oltrepassare la proibitiva eleganza del-l’esterno (consiglio: l’entrata principale è sulla 60th Street, non sotto il baldac-

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chino di Fifth Avenue), il tè alla Rotunda è una bella ricompensa. Tutto quelloche è ubicato al piano terra – l’atrio principale, il ristorante, il bar – è l’epito-me della raffinatezza patrizia, con la sua illuminazione sommessa, i mobilinoiosi e i soffitti bassi. La Rotunda, al contrario, è una festa per gli occhi,romantica e sontuosamente colorata, con la sua forma capricciosa (una roton-da al piano terra?), i divani lussuosi e gli sfarzosi dipinti murali tromp-l’oeilraffiguranti divinità maschili e femminili lungo un cielo perfettamente azzurro.È come se tutto lo splendore, la decadenza e la stravaganza dell’albergo fosse-ro riservati a quest’unica sala. Il tè, servito tutti i giorni dalle 15 alle 17.30, èin perfetta armonia con questo spazio splendido e speciale. Alcune delle figureritratte hanno le sembianze degli antichi clienti abituali: mentre sgranocchiatei vostri sandwich vedete un po’ se riuscite a individuare Jackie O.FIFTH AVENUE ALL’ALTEZZA DI 61TH STREET A MANHATTAN.Metropolitana: N, R, W fino a Fifth Avenue/59th Street. 212-838-8000.www.tajhotels.com.

43. Astor Court presso l’Hotel St. Regis: Dall’altra partedella strada rispetto al King Cole Bar vi è l’elegante ristorante Astor Court. Il tèpomeridiano all’Astor Court (servito tutti i giorni dalle 15.15 alle 17.30 delpomeriggio) è più elegante che decadente, con abbondanza di fiori, l’obbligatoriosoffitto trompe-l’oeil e un’apparecchiatura di prima classe. L’arpista che spessosuona all’ora del tè aggiunge un ulteriore tocco di raffinatezza.2 EAST 55TH STREET ALL’ALTEZZA DI FIFTH AVENUE A MANHATTAN.Metropolitana: E, V fino a Fifth Avenue/53th Street. 212-753-4500.www.stregis.com.

44. La Cocktail Terrace del Waldorf-Astoria: Fin dal-l’inizio, molti personaggi famosi hanno soggiornato in questo maestoso albergoArt Déco: fra loro Cole Porter che, nella sua canzone You are the Top, tratta dalmusical Anything Goes, rese immortale uno degli altri notissimi elementi dell’al-bergo, l’insalata Waldorf. Porter scrisse molti dei suoi testi più famosi nelleWaldorf Towers, dove visse in grande stile per oltre un quarto di secolo, dalla finedegli anni Trenta fin quasi alla morte nel 1964.

Lo Steinway chiaro di Porter – coperto dai cerchi lasciati dalle tazze di caffèe da bruciature di sigaretta – si trova ancora in una sala della balconata che sichiama Cocktail Terrace. Non vi permetteranno di suonarlo, ma c’è un pianistache lo suona quando la sala è aperta (dal mercoledì alla domenica) e, tra le pause,potrete avvicinarvi per esaminarlo. Di sera presto, com’è implicito nel nome,potrete bere qualcosa qui, ma quando iniziano a chiudere, intorno alle 20, vi man-deranno dall’altra parte dell’atrio, nel Sir Harry’s Bar. Quindi l’unico modo perandarci è il tè del pomeriggio. Servito fino alle 17.30, il tè della Cocktail Terraceè leggero, allegro e relativamente rilassato, come deve essere l’ora del tè. Invecedi sedere eretti a tavolini bene apparecchiati, potrete accomodarvi languidamen-te su morbidi divani oppure sprofondare in poltrona e, riparati da sguardi indi-screti, inzuppare a volontà le vostre focaccine.

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NEW YORK DA IMPAZZIRE

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WALDORF-ASTORIA HOTEL, ATRIO DI PARK AVENUE, 301 PARKAVENUE TRA 49TH E 50TH STREET A MANHATTAN. Metropolitana: 6 fino a 51st Street; E, V fino a Lexington Avenue/53rd Street. 212-872-4818. www.waldorfastoria.com.

NON LASCIATEVI SFUGGIRE: La ruota della vita, l’enormemosaico sul pavimento dell’atrio, subito dopo l’ingresso da ParkAvenue, sotto la Cocktail Terrace. Il mosaico rappresenta i sei stadidella vita dell’uomo con dettagli colorati e stupefacenti.

45. Lady Mendl’s Tea Salon presso la locanda di Irving Place.Benché, tecnicamente, non si tratti di un locale classico (la locanda è apertasolo dal 1994) questa sala meravigliosa trasuda un’atmosfera formale chericorda un’epoca diversa e nobili origini. La locanda è ospitata in due case aschiera del diciannovesimo secolo, comunicanti, i cui dettagli architettonicioriginali sono stati conservati. Come si addice alla persona di cui porta ilnome (Lady Mendl era il titolo acquisito dalla decoratrice d’interni di iniziNovecento Elsie de Wolfe quando si sposò), la sala rifulge di un impeccabi-le arredamento vittoriano. Da Lady Mendl si serve un vero e proprio high tea(dal mercoledì alla domenica, in due turni, è richiesta la prenotazione): unraffinato banchetto che consiste di cinque portate d’insalata, sandwich, focac-cine e dolci.56 IRVING PLACE, TRA 17TH E 18TH STREET A MANHATTAN. Metropolitana:4, 5, 6, L, N, Q, R, W fino a 14th Street-Union Square. Per prenotare,telefonare al 212-533-4466. www.innatirving.com.

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46. Fraternizzare con il jet set da Harry Cipriani.Aperto nel 1985 dal figlio di Giuseppe Cipriani, un ristoratore veneziano atti-vo dall’inizio alla metà del ventesimo secolo, Harry Cipriani è un duplicatodell’Harry’s Bar di Venezia, il famoso luogo di ritrovo per espatriati, frequentatoabitualmente da Ernest Hemingway, Orson Welles, l’Aga Kahn e PeggyGuggenheim. La lista dei clienti regolari del ristorante di New York è quasi altret-tanto luminosa (anche se sarebbe poco educato fare nomi). Il ristorante è fisica-mente collegato allo Sherry-Netherland (si veda pag. 000), il raffinatissimoalbergo residenziale, e ne condivide l’atmosfera incantata ed esclusiva. È uno diquei locali in cui le persone hanno tavoli fissi, un punto d’incontro per i ricchi efamosi. Il Cipriani Downtown è una versione meno formale di Harry Cipriani eun ritrovo mondano. Qui vengono i giovani eredi di grandi fortune, maschi efemmine, dopo aver perfezionato le abilità sociali nella sede di Fifth Avenue.718 FIFTH AVENUE ALL’ALTEZZA DI 59TH STREET A MANHATTAN.Metropolitana: N, R, W fino a Fifth Avenue/59th Street. 212-753-5566.

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