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COLLANA LUOGHI VERTICALI EDIZIONI VERSANTE SUD Fabrizio Charruaz Gianfranco Sappa Daniele Herin Sergio Borbey MOUNTAIN BIKE IN VALLE D’AOSTA 61 itinerari ai piedi dei 4.000

Moutain Bike in Valled'Aosta - 61 itinerari ai piedi dei 4000

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DESCRIPTION

Una selezione di 61 itinerari in mountain bike ai piedi delle più alte cime dell’arco alpino, vi faranno scoprire angoli nascosti di questa bellissima regione: la Valle d’Aosta. Attraverso boschi, pascoli e colli, dal fondovalle all’alta montagna, percorrendo single track o strade poderali, gli itinerari proposti sapranno appagare sia il principiante che si sta avvicinando al mondo della mountain bike che il biker esperto alla ricerca di sensazioni forti. La descrizione dei tours del Fallère, del Monte Bianco e del Grand Combin completa questa guida e offre la possibilità di intraprendere un vero e proprio viaggio in mountain bike intorno a questi magnifici 4.000. Non vi resta che saltare in sella alla mountain bike e partire alla scoperta di questa straordinaria regione e dei suoi sentieri più belli!

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ISBN  978-88-96634-25-7E 27,80

Charruaz Fabrizio, nato ad Aosta il 22 gennaio del 1975, è fin dall’infanzia un grande appassionato di mountain bike. Nel 1997 è diventato maestro di MTB 1° livello della federazione ciclistica italiana, nel 2001 ha conseguito l’abilitazione regionale, è iscritto nell’albo regionale dei maestri di mountain bike e nel 2008 ha ottenuto la specializzazione F.C.I. nell’insegnamento della disciplina del downhill. È uno dei maestri fondatori dell’Associazione Valdostana Maestri di MTB. Ha collaborato con varie amministrazioni comunali per la realizzazione di itinerari di mountain bike e organizza corsi ed escursioni di MTB per ragazzi ed adulti. La passione per il freeride e il downhill lo hanno portato a partecipare a numerose competizioni in particolare nel circuito francese delle Maxi e Mega Avalanche.

Sappa Gianfranco è nato ad Ormea (CN) il 1° settembre 1958. Fin da ragazzo la passione per la montagna lo porta a salire le sue prime cime nelle alpi Marittime. Finalmente diventa Guida Alpina nel 1983 trasformando la sua passione in una vera e propria professione che tuttora svolge a tempo pieno. Con il nuovo millennio si avvicina alla mountain bike e nel 2005 diventa Maestro e Guida di MTB, iniziando ad accompagnare i propri clienti per le montagne non più a piedi ma in bicicletta. Attualmente è titolare di un’attività, www.bikeandmountain.com che organizza viaggi in mountain bike attorno al Monte Bianco, al Grand Combin e in tutta la Valle d’Aosta nonché nelle Alpi Marittime e in Sardegna.

Herin Daniele, nato ad Aosta nel 1969, consegue l’abilitazione a maestro di mountain bike della federazione ciclistica italiana nel 2003. Appassionato sportivo, nel 2004 fonda, assieme ad alcuni amici, la Scuola di mountain bike del Cervino allo scopo di promuovere la pratica della bicicletta in fuoristrada nel comprensorio del Monte Cervino. Sempre nel 2004 organizza, per la prima volta in Italia, la Maxi Avalanche, maratona di freeride dalle caratteristiche uniche nel suo genere, facendo scoprire a molti appassionati il fascino di una discesa dai 3500 metri del ghiacciaio italo svizzero del Plateau Rosa. Da allora studia e collabora alla creazione di itinerari e piste di mountain bike sul territorio valdostano.

Borbey Sergio, nato ad Aosta nel 1968, amante dello sport, in particolare della corsa in montagna, dello sci nordico e del ciclismo, opera come Pisteur Secouriste (sicurezza e soccorso) nel comprensorio sciistico di Pila. Dal 2001, dopo aver conseguito l’abilitazione di maestro di mountain bike della Federazione Ciclistica Italiana, si è dedicato a trasmettere la propria esperienza nel settore giovanile. Dal 2002 si occupa anche del Bike Park di Pila. Nel 2005 ha conseguito l’abilitazione professionale e si è iscritto al relativo albo regionale dei maestri di mountain bike.

Una selezione di 61 itinerari in mountain bike ai piedi delle più alte cime dell’arco alpino, vi faranno scoprire angoli nascosti di questa bellissima regione: la Valle d’Aosta.Attraverso boschi, pascoli e colli, dal fondovalle all’alta montagna, percorrendo single track o strade poderali, gli itinerari proposti sapranno appagare sia il principiante che si sta avvicinando al mondo della mountain bike che il biker esperto alla ricerca di sensazioni forti.La descrizione dei tours del Fallère, del Monte Bianco e del Grand Combin completa questa guida e offre la possibilità di intraprendere un vero e proprio viaggio in mountain bike intorno a questi magnifici 4.000.Non vi resta che saltare in sella alla mountain bike e partire alla scoperta di questa straordinaria regione e dei suoi sentieri più belli!

Fabrizio CharruazGianfranco SappaDaniele Herin Sergio Borbey

MOUNTAIN BIKEIN VALLE D’AOSTA61 itinerari ai piedi dei 4.000

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NotaLa pratica della mountain bike è uno sport potenzialmente pericoloso, chi lo esercita lo fa a suo rischio e pericolo. Tutte le notizie riportate in quest’opera sono state aggiornate in base alle informazioni disponibili al momento, ma vanno verificate e valutate sul posto e di volta in volta, da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi escursione.

Prima edizione: settembre 2011

ISBN: 978-88-96634-25-7

Copyright © 2011 VERSANTE SUD Milano via Longhi, 10, tel. 027490163www.versantesud.it

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento, totale o parziale,con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Copertina Il sentiero verso il rifugio Bertone, panorama sul Monte Bianco (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

Testi Fabrizio Charruaz, Gianfranco Sappa, Daniele Herin, Sergio Borbey, Chantal Pasquettaz [email protected]

Foto Paolo Rey, Fabrizio Charruaz, Gianfranco Sappa, Daniele Herin, Sergio Borbey

Mappe Francesco Favero, Carolina Quaresima Fondi tratti da Carte dei sentieri 1:25000 L’Escursionista Editore

Impaginazione Chiara Benedetto

Simbologia Iacopo Leardini, Chiara Benedetto

Stampa Monotipia Cremonese snc (CR)

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EDIZIONI VERSANTE SUD

ROCKMAP

Fabrizio CharruazGianfranco SappaDaniele HerinSergio Borbey

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Prefazione

Da ormai molti anni mancava una pubblicazione sugli itinerari di mountain bike in Valle d’Aosta, così, dopo vari incontri con la casa editrice Versante Sud e con molto entusiasmo, abbiamo deciso di avventurarci nella realizzazione di questa guida.Per passione e per lavoro, pratichiamo da anni questo sport che ci ha portato ad esplo-rare con la nostra mountain bike gli innumerevoli sentieri e strade della Valle d’Aosta. Con questa guida vogliamo rivelarvi alcuni percorsi che abbiamo scelto in base al loro interesse e tenendo conto dei vari gradi di difficoltà, in modo da soddisfare sia i biker più esperti che quelli che si avvicinano per la prima volta alla mountain bike. Lavorare alla realizzazione di questo volume a “otto ruote e quattro teste” è stata un’esperienza molto positiva e motivante! Il continuo scambio di idee, di opinioni, di consigli, ha permesso ad ognuno di noi di descrivere la zona della regione che meglio conosce e agli altri di approfondirne la conoscenza. Questa pubblicazione, non vuol essere una guida esaustiva di tutti gli itinerari di mountain bike in Valle d’Aosta, bensì una scelta di quelli che abbiamo ritenuto essere i migliori da percorrere sulle due ruote, per portarvi alla scoperta di angoli singolari dal punto di vista paesaggistico, naturalistico, storico e culturale. Abbiamo cercato di prediligere, dove possibile, dei percorsi circolari in grado di offrire a chi li percorre pa-norami e sensazioni sempre nuovi per tutta la durata dell’itinerario.Nella speranza che questa guida vi accompagni con un pizzico di curiosità alla scoper-ta di questa caratteristica regione ricca di storia, di tradizioni e di paesaggi mozzafiato, non ci resta che augurarvi delle indimenticabili escursioni!

Gli Autori

Gli autori: (da sinistra) Daniele, Fabrizio, Sergio e Gianfranco (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)A destra gli autori (in senso orario): Daniele, Gianfranco, Fabrizio e Sergio (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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Indi

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Valle di Champorcher1 Il lago Miserin e le Chemin du Roi 42

Valle di Cogne2 Sulle tracce della Marcia del Gran Paradiso 463 Dall’Urtier al Grauson 50

Valsavarenche 4 I casolari di Orvieille 54

Valle di Rhêmes 5 Verrogne e il Petit Mont Blanc 586 Verso la Granta Parey 62

Valgrisenche7 Alla scoperta di Valgrisa 66

Valle di La Thuile 8 Le cascate del Rutor 709 La valle dei fiori 7410 Tra i boschi di La Thuile 78

Val Veny 11 Celtica 8212 Il balcone di Veny 86

Val Ferret13 La ciclabile di Ferret 9014 Il balcone di Ferret 94

Valle del Gran San Bernardo 15 Il rifugio Chaligne e il Vallone di Arsy 9816 Le valli dei contrabbandieri 10017 Pedalando sul Ru Neuf 104

Valpelline e Ollomont 18 La conca di By 10819 Costeggiando la diga di Place Moulin 112

Vallone di Saint-Barthélemy 20 Pedalando con le stelle 116

Valtournenche 21 Antey, la piana delle mele 12022 Gli alpeggi e il lago di Cignana 12423 Il bosco incantato 12824 Tour di Chamois e Cheneil 13025 Chamois e i laghi di Champlong 13426 Petit Tour dei boschi di Valtournenche 13827 I magici scorci di Promoron 14228 Salita ai piedi del Cervino 14629 Tour dei laghi glaciali del Breuil 150

Val d’Ayas 30 Brusson e il magico Ru d’Arlaz 15431 Il rifugio Arp e i suoi laghi 15832 Il ritrovato Ru Courtod 16233 Champoluc e il vallone di Mascognaz 16634 Alla conquista dei piani di Verra 17035 Il vallone di Nana 174

Valle di Gressoney 36 La riserva naturale del Mont Mars 178

Valle centrale37 L’Arpettaz 18238 Il giro dei villaggi 18639 Il regno del vento 19040 Carbone 194

Mappa 8Ringraziamenti 10Introduzione sulla Valle d’Aosta 14Introduzione tecnica sulla mountain bike 20I percorsi in alta montagna in mountain bike: preparazione e sicurezza 22Informazioni sulla consultazione della guida 28Indirizzi utili e riferimenti web 32Bibliografia 33

Le piste ciclabili del fondovalle 34La ciclabile della cintura di Aosta 36Ciclabile di Fénis 37Il Ru Pompillard 38

I bike park della Valle d’Aosta 40

Indice

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7Tra prati e ghiacciai (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

41 Pascolando 19842 Il regno della solitudine 20243 Il volo degli aironi 20644 Charvaz 21045 Vino, vigneti e fontina 21446 Il vallone di Vertosan 21847 La Porta Ponton 22248 I boschi di Saint-Nicolas 22649 Tour di Vetan 23050 Petit Poignon 23451 Tra boschi e vigneti 23852 Due pedalate tra vigneti e frutteti 24253 La conca di Pila 24654 Uno sguardo su Aosta 25055 Tour del castello di Quart 25456 Ai piedi dell’Emilius 25857 La riserva naturale di Les Iles 26258 L’Envers 26659 Il Col Des Bornes e l’ospizio di Chavacour 27060 Saint-Vincent - Moulin d’Arlaz 27461 Ancien Arnad 278

TF Tour del Mont Fallère 282

I grandi tour ai confini della Valle d’Aosta 288TMB Tour del Monte Bianco 290TDC Tour del Grand Combin 296

Tabella riassuntiva degli itinerari 300

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Parco Nazionale del Gran Paradiso

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Colle del Gran San Bernardo

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Valpelline

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BIKE PARK La Thuile BIKE PARK

Pila

52Gressan

LA CICLABILE DELLA CINTURA

DI AOSTA

Tour del MonteBianco

Tour del MontFallère

Tour del Grand Combin

RU POMPILLARD

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BIKE PARK Breuil-Cervinia Valtournenche

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Breuil-Cervinia

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ti Ringraziamenti per il materiale utilizzato:Acerbis Italia spa e Ivano Camozzi per le mountain bike e l’abbigliamento SCOTT; Pila spa per la for-nitura degli occhiali Salice; Cervino spa per la for-nitura degli zaini; Pella Sportwear per la fornitura dell’abbligliamento; Garmin.

Grazie anche a chi ci ha accompagnato in alcune escursioni e si è prestato come modello:Paolo Lavy, Luigi Pellissier, Christine Pasquettaz, Aldo Charruaz, Matteo Alberti, Stefano Susanna, Denis Lanaro, Laurent Nicoletta, Christian Armaroli.

Un ringraziamento particolare a Chantal Pasquettaz per la sua pazienza e impegno a revisionare il nostro lavoro e per averci accompagnato su alcuni itinerari.

Ringraziamenti

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11Un tratto del Tour del Monte Bianco: scendendo dal rifugio Elena in Val Ferret

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L’obiettivo di questa guida vuole essere quello di illustrare i percorsi da seguire per portarvi a co-noscere vari angoli della Valle d’Aosta. Per questo motivo, abbiamo deciso di non dilungarci con troppe informazioni storico-culturali che ognuno di voi potrà reperire, a seconda dei propri interes-si, in loco o nei numerosi uffici di informazione turistica dislocati sul territorio. Vi ricordiamo in-fatti che il fascino della Valle d’Aosta deriva, oltre che dalle sue evidenti peculiarità naturalistiche, anche dall’interesse che i numerosi reperti sto-rici, disseminati sull’intero territorio valdostano, possono suscitare nel visitatore che lo attraversa. Dovremmo riportare qui pagine e pagine di testi di storia senza riuscire comunque ad essere esau-stivi, ci accontentiamo pertanto di presentarvi una breve panoramica del contesto in cui si svolgeran-no i nostri percorsi perché possiate coglierne ed apprezzarne i vari aspetti.

Cenni storici. La Valle d’Aosta, per la sua posizione geografica, all’intersezione dei maggiori assi di transito tra l’Italia, la Francia e la Svizzera, ha ricoperto fin dall’antichità un ruolo strategico di comunica-zione tra il nord e sud del continente europeo. L’importanza di questo crocevia transalpino, fu col-ta già nel primo secolo a.C. dai Romani che vi co-struirono una delle prime strade transalpine. Cento anni dopo, nel 25 a.C., vi fondarono Augusta Prætoria, l’attuale Aosta, all’intersezione delle vie che attraversavano come oggi le Alpi attraverso i colli del Piccolo e del Gran San Bernardo.Nel territorio della regione, interessato da vari mutamenti climatici e da trasformazioni geologiche che lo resero più o meno adeguato all’insedia-mento umano, si stabilirono le prime comunità umane fin dal Neolitico, come confermano alcuni ritrovamenti archeologici. Da allora la Valle d’Aostafu attraversata ed abitata da numerosi popoli, dai Liguri ai Celti, ai Salassi che furono sottomessi dai Romani dopo vari tentativi di invasione, ai barbari che a loro volta sconfissero i Romani, per arrivare all’Impero Carolingio ed al Regno di Savoia. Ogni epoca ed ogni popolo lasciarono le proprie tracce arricchendo la storia e la cultura di questa regione. Sono giunte fino a noi testimonianze di ogni epoca, da quelle risalenti al Neolitico alle notevoli e numerose testimonianze dall’Impero Romano, del quale troviamo reperti disseminati su tutto il territorio valdostano ed in particolare

lungo le vie di comunicazione transalpine che, all’inizio del secondo millennio, furono inoltre percorse da migliaia di pellegrini in viaggio da Canterbury a Roma, lungo la Via Francigena, alla ricerca “della Perduta Patria Celeste”. Delle altre epoche ritroviamo le varie chiese e i castelli disseminati lungo la valle, numerosi resti archeologici nonché la lingua, la cultura e le tradizioni.

La geografia.La Valle d’Aosta, situata nel nord ovest dell’Italia, confina a nord con la Svizzera (Valle di Entremont, nel Canton Vallese), a ovest con la Francia (di-partimenti dell’Alta Savoia e della Savoia nella regione Rodano-Alpi), a sud e ad est col Piemonte (Provincia di Torino, Provincia di Biella, Provincia di Vercelli). Situata nel cuore delle Alpi, è collegata alla Francia e alla Svizzera con i colli del Piccolo e del Gran San Bernardo e dagli anni Sessanta con i trafori alpini del Gran San Bernardo e del Monte Bianco. Circondata da cinque dei monti più alti d’Europa Monte Bianco (4810 m), Cervino (4478 m), Monte Rosa (4634 m, Punta Dufour), Grand Combin (4314 m) e Gran Paradiso (4061 m) che si raccolgono intorno alla valle centrale percorsa dalla Dora Baltea, la Valle d’Aosta è costituita da una vallata centrale e da ben tredici vallate laterali e numerosi valloni scavati dal lento movimento dei ghiacci che nel periodo glaciale ricoprivano le valli alpine. Con i suoi 3200 km2, è la più pic-cola regione italiana. Il 96,3% del suo territorio si estende nella zona montana e solo il 7% è adatto alle colture intensive e all’insediamento umano permanente. Secondo le statistiche dell’”Ufficio idrografico del Po”, livellando le montagne della nostra regione si otterrebbe un’altitudine media di circa 2100 m.Oltre alle cime più alte d’Europa, la Valle d’Ao-sta annovera tra le sue ricchezze naturalistiche il Parco Nazionale de Gran Paradiso. Nel 1919 il re Vittorio Emanuele III decise di cedere la sua gran-de riserva di caccia in questo territorio allo Stato italiano che nel 1922 vi istituì il Parco Nazionale per salvaguardare alcune specie di flora e fauna in via di estinzione tra cui lo stambecco, che stava scomparendo a causa di una caccia spietata. Oggi all’interno del Parco, percorso da 400 km di sen-tieri, si contano diverse migliaia di stambecchi e camosci, numerose marmotte, lepri, volpi e alcune aquile.

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Introduzione sulla Valle d’Aosta

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1515Sergio, sullo sfondo il Monte Bianco (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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In questo territorio ricco di bellezze e rarità natu-ralistiche, nel corso degli anni sono state istituite altre aree protette a tutela di questi fragili ecosi-stemi. Nel 1989 fu istituito il Parco Naturale del Mont Avic che ospita la più ampia foresta di pino uncinato della regione e nel corso degli anni sono state create altre nove riserve che permettono la tutela di zone di elevato valore naturalistico come torbiere, laghi alpini e stagni.

La popolazione.Per la natura montuosa del territorio, la Valle d’Aosta, con i suoi circa 125000 abitanti, risulta essere la regione meno popolata d’Italia e quella con minore densità di popolazione con soli 36 abi-tanti per km2 contro i 190 delle altre regioni ita-liane. Più di un terzo della popolazione si concen-tra nel fondovalle intorno alla città di Aosta men-tre le valli minori, dove nel 1861 si distribuiva cir-ca il 60% della popolazione, si sono notevolmente spopolate a partire dei primi anni della rivoluzione industriale, quando gli abitanti delle montagne videro nel lavoro industriale una possibilità di miglioramento della propria condizione. Verso la fine del diciannovesimo secolo, la Valle d’Aosta fu colpita da un esodo verso i paesi francofoni che durò quasi per 30 anni a causa della fortissima crisi economica che colpì tutta l’Italia. A partire dal secondo dopoguerra sino agli anni Settanta ci fu un’inversione di tendenza e molte persone arrivarono in Valle in seguito all’installazione dei primi impianti siderurgici di Aosta. Dapprima ar-rivarono piemontesi e veneti (spinti dalla dittatura fascista per italianizzare il popolo valdostano), poi meridionali in particolare provenienti dal comune di San Giorgio Morgeto che compongono ancora oggi il 4% dell’attuale popolazione.

Il bilinguismo.Prima dell’arrivo della grande industrializzazio-ne del 1920, la maggioranza della popolazione valdostana, ad eccezione dell’alta valle del Lys, parlava il francoprovenzale (patois) lingua che ac-comuna questa regione con quelle confinanti della Savoia e del Vallese. Questo dialetto di origine neo-latina con molti punti comuni con le lingue d’oc e d’oïl da cui discende il francese, è ancora molto diffusa tra le persone originarie di questa valle ed è conservata, promossa ed incoraggiata dall’Amministrazione Regionale. Sono infatti stati istituiti il Centre d’études Franco-Provençales “René Willien” e il Bureau Régional pour l’Ethnologie et la Linguistique che si occupano di studi socio-lingui-

stici ed antropologici e promuovono la creazione letterale, teatrale e lo studio di questa lingua con dei corsi distribuiti sul territorio. Gli abitanti della valle del Lys sono invece di ori-gine germanica e sono eredi della cultura Walser giunta in questa zona tra il XII e il XVI secolo quan-do erano numerosi i contatti con le popolazioni dell’alta valle del Rodano. Da Gressoney-Saint-Jean et Gressoney-La-Trinité, questa cultura si propagò anche nella parte inferiore della vallata dove la lin-gua Walser riceve influenze dal piemontese.Dal 1200 circa, il francoprovenzale è sostituito nel-la sua forma scritta dal francese che fu poi l’unica lingua ufficiale dal 1561 fino al 1860, quando, con l’annessione della Savoia alla Francia, la Valle rimase l’unico territorio francofono in Italia. Iniziò così la diffusione della lingua italiana che culminò con il divieto dell’insegnamento e dell’utilizzo del francese nell’epoca fascista. Nel 1948, lo Statuto speciale di autonomia sancì la parità delle lingue italiana e francese in Valle d’Aosta che sono a tutt’oggi le due lingue ufficiali.

Cenni climatici.Per la sua conformazione geografica, la Valle d’Ao-sta raggruppa nel suo territorio ben 6 fasce cli-matiche e due sub regioni diverse tra di loro per clima, vegetazione e possibilità di sfruttamento da parte dell’uomo. Le due sub regioni sono denomi-nate adret e envers, definendo col primo termine il versante esposto a sud, sulla sinistra orografica, ben soleggiato e adatto all’insediamento umano ed alla cultura, mentre con envers si definisce la zona opposta, meno soleggiata e ricoperta di fo-reste e pascoli. Le zone climatiche si distinguono per il clima e per il tipo di vegetazione che crea paesaggi diversi, da quello delle culture del fon-dovalle fino ai boschi della montagna che lasciano poi spazio agli alti pascoli ed infine ai ghiacciai perenni. In base alla fascia altitudinale, all’espo-sizione ai raggi del sole ed ai venti, troviamo in Valle d‘Aosta dei tratti climatici molto diversi tra di loro ma nell’insieme questa regione è comunque caratterizzata da un clima mite e tendenzialmente secco per ovviare al quale, fin dall’antichità, sono stati costruiti i canali irrigui (Ru in patois) per irri-gare i campi. Alla luce di quanto sopra, è preferibile percorrere gli itinerari situati all’envers nelle giornate calde, mentre all’adret, possiamo approfittare delle lumi-nose giornate primaverili e delle fresche giornate autunnali.

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ROCKMAP

I luoghi d’interesse.Rovine romaneIl territorio valdostano è disseminato di vesti-gia risalenti all’Impero Romano a testimonianza dell’importanza di questo periodo storico che vide in questa regione transalpina una cruciale via di comunicazione col resto del continente Europeo. La Valle d’Aosta era attraversata dalla Via consolare delle Gallie, proveniente da Eporedia (Ivrea), sino ad Augusta Prætoria (Aosta), per poi biforcarsi in direzione dell’Alpis Pœnina (Gran San Bernardo) e successivamente del colle dell’Alpis Graia (Piccolo San Bernardo). Nel 25 a.C. la cit-tà di Augusta Praetoria contava probabilmente 70/80000 abitanti contro i circa 35000 attuali. Tra le numerose vestigia romane giunte fino a noi in ottimo stato, ritroviamo l’arco d’Augusto, le Porte Praetoriane, il teatro capace di accogliere all’epoca 4000 spettatori, l’anfiteatro, i resti di una villa dell’epoca, la rete fognaria e la pianta stessa della città con diversi resti delle sue mura di cinta. Disseminati lungo l’antica Via delle Gallie ritroviamo inoltre un tratto della strada stessa con il suo antico lastricato presso Donnas, alcuni ponti-acquedotto che trasportavano l’acqua dei ghiacciai fino ai campi coltivati e vari reperti a testimonian-za della vita di quell’epoca lungo quello che fu fin da allora un corridoio di passaggio attraverso le Alpi.

CastelliLa Valle d’Aosta è disseminata di castelli e di torri a testimonianza del suo passato. Passaggio obbli-gato attraverso le Alpi, la riscossione dei pedaggi costituì un importante strumento di potere per i signori locali che estesero il loro dominio ergendo castelli su tutto il territorio. Con una funzione pret-tamente difensiva, i castelli erano all’inizio dell’XI e XII secolo delle semplici torri fortificate da mura, come testimoniano il castello di Graines a Brusson, e quello di Cly a Saint-Denis. Nei secoli succes-sivi, divennero espressione della potenza e della ricchezza del proprietario ed infine lussuose resi-denze. Di alcuni restano solo poche rovine mentre altri sono giunti a noi in ottimo stato e, spesso restaurati, sono oggi aperti al pubblico e meta di numerosi turisti. Tra i castelli aperti al pubblico ricordiamo, salendo lungo la valle principale, il Forte di Bard, col Suo Museo delle Alpi, i castelli di Verrès, Issogne, Ussel, Fénis, il castello reale di Sarre, il Sarriod de la Tour, di Saint-Pierre e quello di Introd nonché il Castel Savoia a Gressoney.

Santuari Numerosi santuari disseminati nella valle testimo-niano la fede cristiana dei valdostani, alcuni dei quali ancora tutt’oggi meta di processioni.

Notre-Dame de la Guérison nel comune di Courmayeur Santuario di Machaby nel comune di Arnad Santuario di Vourry nel comune di Gaby Santuario del Miserin nel comune di Champorcher Santuario di Cunéy nel Vallone di Saint-Barthélemy Santuario di Verdonaz (pron. Verdonà) in Valpelline Santuario di San Grato nel comune di Valgrisenche Santuario di Fonteinte nel comune di Saint-Rhémy-en-Bosses

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Progetto ROCKMAPVisto il notevole interesse e utilizzo delle mappature GPS anche nel mondo delle due ruote, Versante Sud e Garmin hanno stretto un im-portante accordo per iniziare l’imponente lavoro di map-patura dei percorsi interessa-

ti dalle sue guide. Il secondo tra i prodotti che vengono proposti è questa guida Mountain Bike in Valle d’Aosta.

Sarà possibile scaricare le mappe dei tracciati dal sito www.versantesud.it. Basterà seguire il link indicato nella pagina dedicata alla guida e inserire il codice univoco a 16 cifre che trovate stampato sull’etichetta incollata in terza pagina. Per visualizzare i tracciati sul proprio computer, si potrà scaricare gratuitamente il software dal sito di Garmin.

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19Discesa dal rifugio Bertone verso la Val Ferret (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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Qualche consiglio per scegliere la propria mountain bike correttamente.Dai primi prototipi di mountain bike degli anni 60 fino ai giorni nostri c’è stata una grande evo-luzione sia nei materiali che nelle geometrie e nei componenti di questi mezzi. Da telai pesanti, forcelle rigide e cambi rudimentali, si è passati all’odierna mountain bike minuziosa, raffinata, leggera e resistente. Ad un primo approccio alla mountain bike, potrebbero sembrarvi tutte simili mentre in realtà fare una scelta adeguata risulta complesso. Più la bici è confortevole, appropriata all’altezza, alla corporatura e al tipo di specialità che si vuole affrontare, meno avremo problemi tecnici e fisici. Fatevi consigliare dal vostro nego-ziante di fiducia sulla mountain bike più adatta alle vostre esigenze. Di seguito riportiamo alcune precisazioni sulle di-verse tipologie di mountain bike, di componenti e materiali utilizzati per cominciare a fare un po’ di chiarezza.Le mountain bike recenti sono tutte dotate di forcella ammortizzata, ciò non toglie che si possa continuare ad usare una bici completamente rigida per fare delle escursioni, ma sicuramente il comfort e la sicurezza di una forcella ammor-tizzata sono da prediligere. Possiamo innanzitutto dividere le diverse tipologie di mountain bike in due grosse categorie: le front suspended, dotate di forcella ammortizzata e le full suspended, dotate di forcella ammortizzata e ammortizzatore sul carro posteriore. In estrema sintesi una bici front ha il pregio di essere più rigida e reattiva nella pedalata men-tre una full garantisce un maggiore comfort su terreni accidentati riducendo le sollecitazioni e permettendo di effettuare passaggi impegnativi in maggior sicurezza.Un altro punto da non sottovalutare è quello del prezzo tra una bici front e una full. Una front di buon livello costerà sicuramente meno di una full di pari livello. Esistono sul mercato modelli di full suspended particolarmente economici ma con componentistica e prestazioni mediocri. Un consiglio, se non si ha a disposizione un bud-get sufficiente per comprarsi una buona full è meglio orientarsi su una front, che a pari prezzo sarà sicuramente migliore. Chiaramente questo discorso vale solo per le mountain bike dedicate al cross country e all’escursionismo a tutti i livelli. Se si vogliono praticare discipline più estreme,

quali freeride e downhill, bisognerà orientarsi su mountain bike dedicate a queste specialità.

I telai possono essere costruiti in vari materiali, geometrie, spessori e pesi in base alle specialità a cui sono destinati: cross country, all mountain, freeride, downhill. Variano dal tipo di rigidità, geometria, robustezza e prezzo. I più diffusi sono realizzati in alluminio, preferito all’acciaio delle prime mountain bike, per la sua leggerezza e rigidità. L’acciaio, grazie alle nuove tecnologie di lavorazione, è nuovamente utilizzato ottenendo dei telai di peso pari a quelli di alluminio ma con le qualità di elasticità e robustezza dell’acciaio. Il carbonio, caratterizzato per la sua leggerezza e modulabilità nella lavorazione, viene utilizzato per la realizzazione di mountain bike di alto livel-lo. Alcuni telai, realizzati artigianalmente, sono fatti in titanio che concentra in un unico mate-riale tutte le caratteristiche migliori: leggerezza, elasticità e resistenza all’usura. I costi di produzio-ne e difficoltà di lavorazione fanno si che riman-ga destinato ad un mercato di nicchia.

Le forcelle sono normalmente a due steli e varia-no nella struttura e nel funzionamento. Possono essere a elastomeri per i modelli più economici oppure a molle, o ad aria con regolazioni sia nella compressione che nel ritorno e con la possi-bilità del bloccaggio dell’escursione. L’escursione della forcella cambia a seconda del tipo di spe-cialità per cui è concepita, in linea di massima si va dagli 80-120 mm per il cross country, dai 120-140 per le all mountain, dai 140-180 per il freeride agli oltre 200 mm per le forcelle a dop-pia piastra dedicate al downhill.

Gli ammortizzatori posteriori, variano il loro fun-zionamento a seconda del tipo di geometria e dei leveraggi adottati sulle diverse tipologie di mountain bike full suspended. Come per le forcelle possono essere di diversi tipi a seconda dell’utilizzo per cui sono concepiti.

I freni possono essere di tipo v-brake che ef-fettuano la loro azione frenante sul cerchione, oppure a disco la cui azione frenante è trasferita al disco. Sulle nuove tipologie di mountain bike di media-alta gamma vengono montati esclusiva-mente freni a disco idraulici sicuramente più per-formanti, sicuri e modulabili. Sulle mountain bike

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Introduzione tecnica sulla mountain bike

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destinate ad un utilizzo più “soft” vengono anche usati freni a disco meccanici azionati tramite un cavetto di acciaio e non dalla pressione dell’olio.

Le ruote possono essere progettate in diversi diametri e materiali. Le misure partono dai 16 pollici per i bambini fino ai 26/29 pollici degli adulti. I cerchi possono essere in alluminio, sca-nio o carbonio. I copertoni possono essere tipo tubeless o tradizionali con camera d’aria. Sono di diverse larghezze, tassellatura e robustezza. Dalle super leggere e scorrevoli a quelle più tassellate e rinforzate, ogni tipologia di terreno ha la sua gomma ideale. Sicuramente una gomma media-mente tassellata è un buon compromesso per percorrere qualsiasi itinerario.

Il cambio può essere di molteplici tipologie, le dit-te Shimano e Sram detengono ormai il monopolio. I più diffusi utilizzano comandi tipo pollice-indice oppure il sistema grip shift, caratterizzato da un manettino girevole sulla manopola. Entrambi, azionando un deragliatore posteriore e/o anterio-

re, variano lo sforzo e lo sviluppo metrico della pedalata in base alla pendenza e tipo di terreno.

I pedali possono esseri liberi o ad aggancio ra-pido. I primi possono essere usati con qualsiasi scarpa e generalmente vengono utilizzati da chi si avvicina alla mountain bike o nelle discipline discesistiche e acrobatiche. I pedali ad aggancio rapido, bloccando la scarpa al pedale, garanti-scono una pedala più redditizia e necessitano di scarpe dedicate. Agli occhi di un principiante può sembrare molto scomodo e problematico agganciare e sganciare il piede dal pedale, ma una volta superata la diffidenza iniziale non se ne potrà più fare a meno.

Introduzione tecnica sulla mountain bike

Un curioso incontro… (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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Tenuto conto che una buona parte degli itinerari descritti in questa guida raggiungono una quota superiore ai 2000 metri e si situano spesso in ambienti isolati, ci è parso utile porre l’accento sui comportamenti da tenere per la gestione della gi-ta, per la vostra sicurezza e per il soccorso in caso di emergenza.

Preparazione della gita:Abbigliamento: oltre i 2000 metri, anche in piena estate possiamo trovarci di fronte a tem-perature rigide (pochi gradi sopra lo zero), può nevicare in ogni periodo dell’anno, luglio e agosto compresi! Prevediamo quindi un paio di guanti, un berretto, un antivento, una giacca da bici a maniche lunghe o un pile senza dimenti-carci di occhiali da sole e creme protettive.

Lo zaino: è a nostro avviso assolutamente in-dispensabile quando si compie un’escursione in montagna. Oltre all’abbigliamento menzio-nato, dovrà contenere gli attrezzi necessari per far fronte ad eventuali danni meccanici. Non dobbiamo assolutamente dimenticarci di una camera d’aria di scorta, di una pompa e di alcuni tacconi nonché di levagomme, smaglia catena, tira nipples e di una serie di chiavi (brugole, torks). Esistono degli attrezzi multiuso che racchiudono in un unico strumento tutte le chiavi necessarie. Ricordiamoci anche di munirci di una cartina dettagliata della zona e di alcuni generi alimentari come barrette energetiche, cioccolato o biscotti.

La mountain bike: prima di partire per ogni escursione è opportuno verificare che la nostra bicicletta funzioni correttamente. Dovremo con-trollare il funzionamento dei freni, delle sospen-sioni e del cambio. Verificare la pressione delle gomme ed eventualmente se presenti, degli ammortizzatori ad aria. Accertiamoci che le viti e gli sganci rapidi, soprattutto delle ruote, siano chiusi correttamente. Infine una buona lubrifica-zione alla catena ci aiuterà ad evitare eventuali inutili intoppi.

Protezioni: spesso le salite si svolgono su strade bianche che, seppur ripide, non sono pericolo-se. Le discese invece, se utilizziamo gli stupendi sentieri che solcano il nostro territorio, sono molto spesso tecniche e quindi l’utilizzo di pro-

tezioni quali gomitiere, ginocchiere o altro può essere utile. Il casco da bici è sempre assolu-tamente indispensabile.

Informazioni sul percorso e previsioni meteo: ogni anno, in inverno e primavera le valanghe, lo scioglimento della neve e le piogge, posso-no provocare l’interruzione di alcuni sentieri. È importante verificare lo stato dei percorsi per evitare di trovarci su tratti franati o nevai residui il cui attraversamento può essere molto pericoloso. È consigliabile informarsi presso i Comuni, gli Uffici Turistici e le organizzazioni che si occupano di montagna e sentieristica sul territorio. Prima di partire consultiamo sempre il bollettino meteo aggiornato.

Sicurezza ed emergenze: spesso le gite si svol-gono in ambienti selvaggi ed isolati, lontano da centri abitati, dobbiamo quindi renderci autonomi, quanto più possibile, nel far fronte a imprevisti ed eventuali incidenti. Ricordiamoci di mettere nello zaino un buon kit di pronto soccorso, con l’aggiunta di eventuali farmaci di uso personale e di un telo termico che può ri-sultare utile in caso di incidenti non gravi o per attendere con tranquillità l’arrivo dei soccorsi. Ricordiamoci che l’infortunato non dovrebbe mai essere lasciato solo ad attenere i soccorsi.A questo proposito, la presenza di un efficiente servizio di elisoccorso sul territorio valdostano, consente di risolvere nel migliore dei modi anche gli incidenti più gravi. Il numero da contattare è il 118 che mette in contatto con la “centrale unica del soccorso”, in grado di risol-vere ogni tipo di emergenza. In caso di richiesta di elisoccorso è importante fornire in modo chiaro i dati richiesti dall’ope-ratore (posizione, recapiti, anagrafica, stato dell’infortunato...). All’arrivo dell’elicottero dobbiamo posizionarci in zona aperta (dobbia-mo essere visibili) tenendo le braccia alzate a formare una “V” oppure sventolando qualcosa di colorato. Dobbiamo inoltre bloccare ogni oggetto che il forte flusso d’aria dell’elicottero possa far volare. In fase di atterraggio dell’eli-cottero rimaniamo immobili inginocchiati ed attendere le istruzioni dell’equipaggio. A titolo informativo, non sempre è possibile caricare la bici insieme all’infortunato!

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I percorsi in alta montagna in mountain bike: preparazione e sicurezza

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Tel. [email protected] in

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Tel. [email protected]

In quota:18 percorsi segnalatidi downhill e freeride,punti ristoroe piscina riscaldata.

In paese:NOVITÀ ESTATE 2011Apertura di unnuovissimo BIKE PARK e della scuola di MTBcon maestridella FederazioneCiclistica Italiana.Per informazioni:[email protected]

Possibilitàdi acquistare pacchetticomprensivi di:

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Funivie Piccolo San Bernardo SpA

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Attenzione: è sempre conveniente avere con se il telefono cellulare anche se, volutamente non abbiamo indicato il grado di copertura della re-te GSM in quanto varia da operatore ad opera-tore. Ricordiamoci che in un ambiente montano sovente non c’è copertura pertanto, soprattutto se effettuiamo una gita da soli, informiamo qualcuno della nostra destinazione.

REGOLE E CONSIGLIVorremmo che le nostre montagne continuas-sero ad essere percorse senza limitazioni, con-fidando nell’educazione degli escursionisti a piedi, a cavallo o in mountain bike al rispetto del territorio e delle attività tradizionali ad esso legate.Attualmente in tutta la Valle d’Aosta non esistono divieti specifici al transito delle mountain bike. Impegniamoci perché la situa-zione rimanga tale!Usiamo prudenza ed il massimo rispetto quan-do sorpassiamo o incontriamo gli altri escursio-nisti e quanti – persone e/o animali – possono venire a trovarsi sul nostro cammino.Controlliamo la velocità. L’andatura va commi-surata al tipo di terreno, alla nostra esperienza di guida e allo stato del mezzo utilizzato.Restiamo sui percorsi già tracciati per non dan-neggiare i prati ed altri delicati ecosistemi. Non prendiamo scorciatoie tra i tornanti su ripidi pendii e non derapiamo inutilmente perché ciò può accelerare l’erosione del terreno.Rispettiamo la flora e non disturbiamo inu-tilmente gli animali selvatici e il bestiame. Qualora li dovessimo incontrare diamo loro il tempo di spostarsi dalla nostra strada con la dovuta tranquillità.Non abbandoniamo rifiuti; riportiamoli con

noi a valle e, se possibile, raccogliamo quanto abbandonato dagli altri.Rispettiamo le proprietà pubbliche e private e le colture. Non oltrepassiamo cancelli o passag-gi chiusi.Indossiamo sempre il casco, controlliamo lo sta-to della nostra mountain bike e provvediamo a portare con noi alcune provviste, abbigliamento adeguato alla quota e accessori per le riparazio-ni d’urgenza. Cerchiamo di essere autosufficien-ti. Teniamo in considerazione eventuali e repen-tini cambiamenti meteorologici ed attrezziamoci di conseguenza. Informiamoci sulle previsioni meteorologiche.Evitiamo di percorrere da soli aree isolate, por-tiamoci sempre un cellulare o almeno lasciamo informazioni sul nostro itinerario. In caso di necessità chiamiamo il 118. Cerchiamo di lasciare meno tracce possibili del nostro passaggio. La sola cosa che possiamo prendere dalla natura sono le fotografie!Non avventuriamoci in percorsi troppo difficili per le nostre capacità. Valutiamo obiettivamen-te il nostro grado di preparazione tecnica e fisica. Pianifichiamo l’escursione, informiamoci della percorribilità dell’itinerario scelto, portia-mo sempre con noi una carta topografica det-tagliata e ricordiamoci che la Legge Regionale n. 1 del 21/01/2003 all’art. 2 bis recita: “La percorrenza con la mountain bike di sentieri e strade non classificate come statali, regionali o comunali avviene a completo rischio e pericolo degli utenti.” Facciamo attenzione ai fili elettrificati che deli-mitano le varie zone di pascolo del bestiame e ricordiamoci che nelle zone di pascolo l’acqua dei torrenti e delle sorgenti potrebbe essere in-quinata dagli escrementi degli animali.

Panorami mozzafiato (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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25Prima di partire… controllariamo sempre la nostra mtb (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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TREKMAP ITALIA, IL RISULTATO DELLE PART-NERSHIP TRA GARMIN E GLI ENTI TERRITORIALI

TrekMap Italia è la nuova cartografia digitale to-pografica nazionale, sviluppata da Garmin e di-sponibile per i GPS dedicati all’outdoor.

L’azienda leader mondiale nella navigazione satellita-re, prosegue nel proprio piano di sviluppo sul territorio italiano presentando TrekMap Italia, ovvero la carto-grafia topografica del territorio nazionale.La TrekMap Italia ha una copertura di sentieri e trac-ciati, oltre a numerosi dati turistici e outdoor, e Garmin Italia rilascerà versioni sempre più aggiornate grazie ai dati provenienti da nuove collaborazioni locali. At-tualmente TrekMap Italia mette a disposizione più di 73.000 chilometri tra sentieri, itinerari ciclabili e piste ciclabili, oltre a 50.000 punti di interesse escursioni-stico/turistico. È il risultato di una collaborazione con quattro Regioni, due Province e tre Sezioni del CAI che hanno contribuito ad arricchire TrekMap con le infor-mazioni in loro possesso della sentieristica territoriale.Nella confezione di TrekMap Italia trovano posto due DVD ed una scheda di memoria. In un DVD la car-tografia, installabile sul proprio computer e completa dell’indispensabile software di gestione. Nel secon-do DVD ci sono tutti i dati turistici e relativi alla “vita all’aria aperta” messi a disposizione dagli enti territo-riali partner del progetto: schede informative su itine-rari e punti di interesse, road-book, immagini, carto-grafie stampabili, veri e propri “libri” in formato PDF, filmati, audioguide MP3… e molto altro ancora.Nella scheda di memoria invece, la cartografia già pronta all’uso per gli strumenti Garmin.

BirdsEye™: L’ARCHIVIO DELLE MIGLIORI IMMAGI-NI SATELLITARI COMPATIBILI CON GPS GARMIN

Siglato l’accordo tra Garmin e DigitalGlobe che consente ai possessori di GPS Garmin di ac-cedere a BirdsEye™ Satellite Imagery, il nuovo data base mondiale di immagini satellitari, dal quale scaricare i migliori “scatti” ad alta risolu-zione e utilizzarli sul proprio GPS Garmin.

Il mondo della navigazione satellitare fa passi da gi-gante e le novità spesso sorprendono persino i più accaniti affezionati del GPS.DigitalGlobe® è titolare di BirdsEye™ Satellite Ima-gery, il più importante archivio fotografico di imma-gini satellitari: tutte le fotografie sono georeferen-ziate e vengono visualizzate immagini “real life“ di edifici, strade, sentieri, montagne e paesaggi. Una rappresentazione reale dell’ambiente che ci circon-da, esattamente come l’utente del GPS lo vede nel-le sue escursioni.Con BirdsEye™, gli utenti Garmin potranno caricare immagini aeree e satellitari ad alta definizione sui GPS compatibili, utilizzando il software Base Camp di Garmin.Gli appassionati di outdoor potranno inoltre caricare mappe vettoriali Garmin, sugli strumenti compati-bili per comprendere ancora meglio il territorio che stanno attraversando. I dati dei prodotti topografici Garmin, come le curve di livello, i fiumi e le strade, saranno visibili sopra le immagini satellitari, unen-do l’intuitività di un’immagine “reale” fornita da un satellite con le avanzate funzionalità di calcolo automatico del percorso e ricerche dei punti di in-teresse, tipiche della cartografia vettoriale Garmin.I GPS compatibili sono tutti i portatili cartografici della Outdoor Series: Dakota, Colorado e Oregon.

Copertina dvd TrekMap Italia Display con foto satellitare

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GARMIN “CUSTOM MAPS”: IL MATRIMONIO TRA CARTOGRAFIA VETTORIALE E MAPPE CARTACEE

È possibile utilizzare nei GPS Garmin per l’out-door di ultima generazione anche le mappe car-tacee e integrare la scansione di queste ultime con la cartografia digitale. Una esclusiva Gar-min che valorizza il patrimonio di cartine di ogni escursionista.

L’azienda leader mondiale nel mondo della navigazio-ne satellitare presenta la nuova funzionalità “Custom Maps” che permette di integrare nel proprio GPS da ou-tdoor la cartografia digitale con la cartografia cartacea.Grazie al processo Custom Maps messo a punto da Garmin, è possibile convertire le cartine che ognuno possiede in formato cartaceo in cartine uploadabili sui GPS Garmin per l’outdoor.Con poche e semplici operazioni, infatti si possono trasferire i dettagli delle mappe cartacee o digitali non Garmin sui modelli Oregon, Dakota o Colorado. Questo servizio è gratuito ed è compatibile con PC e Mac.La nuova funzione delle Custom Maps apre il cam-po di utilizzo a numerose applicazioni fino ad oggi impensabili. Infatti, oltre alle tradizionali applicazioni mirate alla navigazione outdoor, è ipotizzabile che Custom Maps venga utilizzata da chi vuole “esplo-rare” il parco vicino a casa oppure da chi deve tro-vare un ristorante e possiede soltanto le indicazioni su una cartina disegnata, oppure un turista evoluto che desidera visitare un’area archeologica descritta su una rivista.

BASECAMP: FACILE E DIVERTENTE PIANIFICA-RE L’AVVENTURA

Garmin presenta BaseCamp, l’evoluzione dello storico software cartografico MapSource che permetterà di pianificare un’escursione e di ge-stire in 3D i dati cartografici e di percorso.

L’escursionismo è disciplina semplice e naturale: camminare su sentieri, tra vallate e boschi è di per sé un’emozione impagabile, ma con la tecnologia di ul-tima generazione, diventa anche più sicura e persino divertente.Garmin è l’azienda protagonista di questa rivoluzione e l’ultima novità del leader mondiale nella navigazione satellitare si chiama BaseCamp, un software che per-metterà agli appassionati dell’outdoor di pianificare e realizzare percorsi, itinerari e waypoint e trasferirli dal proprio computer direttamente ai GPS Garmin e viceversa.Numerose le funzionalità che Base Camp offre agli utilizzatori, quali la visualizzazione della mappe topo-grafiche, sia in 2D che in 3D. Inoltre è possibile visua-lizzare il profilo altimetrico contestualizzato alla traccia in ogni momento.Inoltre, grazie alla funzione Track Draw, gli escursio-nisti potranno tracciare un itinerario e ottenere imme-diatamente un profilo per determinare la difficoltà del percorso.Il rivoluzionario software BaseCamp gestisce la carto-grafia e i dati di percorso tramite una semplice inter-faccia che permette l’orientamento e la modifica della prospettiva di visione, oltre alla funzione “riproduzio-ne” che garantisce l’esperienza virtuale di navigazione in 3D su percorsi.

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Display con Custom Map Screenshot da computer BaseCamp

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Lettura degli itinerari: Le particolari caratteristiche del territorio della Valle d’Aosta, la rendono nel suo insieme partico-larmente adatta alla pratica della mountain bike. Come precisato nel paragrafo sulla geografia, ci sono però alcune zone o vallate meno fruibili per la loro conformazione del territorio, le fasce altitu-dinali o per interventi dell’uomo, ed è per questo motivo che ci sono zone con maggiore o minore concentrazione di itinerari.Precisiamo che gli itinerari sono stati tutti percorsi e controllati da noi stessi, ciò non toglie che le in-formazioni e i dati riportati siano soggetti a muta-bilità in seguito a particolari condizioni climatiche, geologiche o altri fattori esterni non prevedibili che si potrebbero verificare. Ogni itinerario proposto, ad eccezione dei grandi tour, si compone di cinque parti: una legenda, una descrizione generale, una descrizione tecnica, un profilo altimetrico e una cartina dell’itinerario. Tutti i dati tecnici come distanze, altimetrie e di-slivelli relativi agli itinerari sono stati ricavati con l’uso associato del GPS, ciclo-computer e carte topografiche.

La legenda riassume nel dettaglio le caratteristiche più importanti di ogni itinerario proposto. Nello specifico si compone delle seguenti voci:

Tipologia di terreno: l’itinerario è frazionato in base alla tipologia di terreno di cui è composto. Vengono forniti dei dati percentuali approssimativi al fine di dare una prima impressione del terreno su cui pedaleremo. Ad ogni tipo di terreno viene associato un colore riportato anche sul profilo altimetrico e sulla cartina. In alcuni casi in cui il terreno cambia in continuazione per brevi tratti, è indicato quello predominante.

Pista ciclabile: azzurro;Strada asfaltata: nero;Strada sterrata o poderale: marrone;Sentiero e/o mulattiera: verde;Eventuale variante al percorso indicato: rosso.

Alcuni punti particolarmente esposti sono contras-segnati con il simbolo

Periodo di percorrenza: indica il perio-do che di norma è ritenuto ottimale per la percorrenza dell’itinerario valutando le temperature e lo stato di innevamento.

Punto di partenza: indica la località di partenza, con l’indicazione delle relative coordinate GPS tenendo conto, dove possi-bile, della presenza di parcheggi e/o strut-ture ricettive nelle immediate vicinanze.

Quota massima raggiunta: indica la quota massima raggiunta percorrendo l’itinerario, dato molto utile ai fini della scelta dell’abbigliamento. In caso di pre-visioni meteo incerte, ad inizio primavera o in autunno inoltrato, saranno da prefe-rire itinerari a bassa quota.

Dislivello positivo: il dato si riferisce alla somma approssimativa dei dislivelli po-sitivi presenti nell’itinerario. Il dislivello reale, assieme al tempo medio di percor-renza, è un dato importante per valutare l’effettivo impegno fisico dell’itinerario.

Distanza: indica la distanza totale dell’iti-nerario completo. Se l’itinerario prevede delle varianti la differenza è eventualmen-te indicata a parte.

Tempo di percorrenza: indica un inter-vallo di tempo indicativo entro il quale è possibile portare a termine l’itinerario. Questo lasso di tempo tiene conto del-le capacità medie dei biker nonché di eventuali tempi di sosta per godere del panorama … prendiamoci il tempo di ammirarlo!

Difficoltà tecnica: fornisce una valutazione di difficoltà tecnica riferita all’intero itine-rario con la seguente scala: facile, medio, difficile, molto difficile. Tale valutazione tiene conto del tipo di tracciato che si per-corre, del tipo di terreno, della pendenza, dei tratti esposti e di ogni altra difficoltà che è possibile incontrare nella percorrenza dell’itinerario. Attenzione, in caso di terre-no umido o bagnato la difficoltà tecnica potrebbe aumentare considerevolmente.

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Informazioni sulla consultazione della guida

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29Veduta sulle Grandes Jorasses (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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Impegno fisico: fornisce una valutazio-ne di impegno fisico riferita all’intero itinerario valutato secondo la seguente scala: facile, medio, impegnativo, molto impegnativo.

Ciclabilità: indica il dato in percentuale della ciclabilità dell’itinerario in quanto in alcuni tratti, o per la troppa pendenza o per il terreno troppo sconnesso è necessa-rio scendere dalla propria mountain bike.

Rifugi: indica gli eventuali rifugi che si incontrano sul percorso. In alcuni casi indichiamo anche altri locali come bar o ristoranti raggiungibili soltanto in mountain bike o a piedi. Verifichiamo sempre prima della partenza le date di apertura dei rifugi. Volutamente non so-no stati indicati i bar, ristoranti e negozi incontrati in alcuni itinerari raggiungibili in auto.

Fonti d’acqua: sono indicate informa-zioni sulle fontane che si possono trovare lungo il percorso per rifornirci di acqua.

Località attraversate: sono elencate in ordine cronologico le località attraversate dall’itinerario con relativa quota altimetri-ca. A ogni località corrisponde un nume-ro che ritroverete sul profilo altimetrico, sulla cartina e nel testo al fine di rendere più chiara possibile la descrizione del percorso. In alcuni casi oltre alle località, vengono indicati anche bivi, incroci o punti generici utili per la comprensione della direzione.

La descrizione generale evidenzia il contesto in cui si sviluppa l’itinerario, le note storiche e culturali, le curiosità e le notizie utili. Si tratta di una descri-zione generica dell’ambiente che attraversiamo, delle montagne circostanti e degli animali che avremo la possibilità di incontrare. Per informazio-ni più precise e dettagliate, consigliamo di consul-tare delle pubblicazioni specifiche in merito.

La descrizione tecnica espone la direzione da se-guire per percorrere l’itinerario. I termini destra e sinistra, quando non diversamente specificato, sono riferiti al senso di marcia. Nei punti di par-ticolare interesse è indicato un numero riportato anche sulla cartina per rendere più comprensibile la descrizione dell’itinerario. Dato che sul territorio valdostano non è presente una segnaletica dedi-cata alla mountain bike, abbiamo cercato, dove era possibile, di ricondurci alla segnaletica pedo-nale caratterizzata da indicazioni gialle poste sia su pali dedicati che pitturata su rocce o muretti. Ricordatevi che tutti gli itinerari proposti percorro-no tratti di strade sterrate e sentieri utilizzati anche da pedoni o mezzi agricoli, pertanto vi raccoman-diamo la massima prudenza e cortesia.

Il profilo altimetrico riassume i dislivelli percorsi dell’intero itinerario. Sull’asse delle X vengono ri-portati i Km mentre sull’asse delle Y la quota s.l.m. I punti delle località attraversate, vengono indicati sul profilo altimetrico.

La cartina rappresenta l’intero itinerario. Come spiegato, sulla cartina vengono evidenziati punti particolarmente importanti con dei numeri che ritroverete sul profilo altimetrico e nel testo.La cartina della guida è in formato molto ridotto, consigliamo pertanto l’uso di cartine escursionisti-che dettagliate con scala 1:25.000.

Info

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Controllo della pressione dei pneumatici (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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31Dettaglio sul pedale a sgancio rapido (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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Informazioni turistiche generaliPer qualsiasi informazione sulla ricettività, i rifugi, i trasporti, gli impianti a fune, i noleggi ecc. con-sultare il sito regionale dedicato al turismo:www.lovevda.itoppure alla sezione turismo:www.regione.vda.it/turismo

www.bikevalledaosta.it

Meteowww.regione.vda.itwww.nimbus.itwww.chamonix.com www.meteo-suisse.com

SoccorsoNumero unico: 118In questo momento il 118 è il numero unico di soccorso in Valle d’Aosta che dà accesso ai seguen-ti servizi:

soccorso sanitario;soccorso alpino;protezione civile;corpo forestale valdostano;vigili del fuoco.

Prossimamente sarà adottato il numero unico di soccorso 112 come previsto dalle normative co-munitarie.

Negozi specializzatiCicli BenatoVia Corrado Gex, 37 - 11011 - Arvier Telefono e fax: 0165 99131www.ciclibenato.com

Cicli LucchiniC.so Battaglione Aosta 49/51Tel. 0165 262306 - fax 0165 32224 [email protected] - www.ciclilucchini.com

B.C. & Bike di Brunier ClaudioLocalità Pont Suaz, 91 - 11020 Charvensod Telefono e fax: 0165 261631

GAL SPORTstr. Paravera, 6/a11100 Aostaloc. Autoporto, 33/bTel. 0165 236134 - fax 0165 [email protected]

Atelier Boldrini Di Roberto BoldriniFrazione Borettaz, 11, 11020 Gressan Cell. 335 611 [email protected]

Mazzanti Bike Di Mazzanti GuidoVia Ponte Romano, 156, 11027 Saint-VincentTel. 0166 513558

Indi

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utili

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enti

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Indirizzi utili e riferimenti web

Freeride ai piedi del Bianco (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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MAESTRI DI MOUNTAIN BIKEIn Valle d’Aosta vige una legge che regolamenta e definisce la figura del Maestro di mountain bike. Per poter esercitare la professione in ambito turistico il maestro deve essere iscritto nell’Albo regionale delle professioni turistiche ed essere in possesso del tesserino di riconoscimento rilascia-to dall’Amministrazione Regionale. Per maggiori informazioni sui maestri abilitati, consultate il sito dell’Associazione Valdostana maestri di mountain bike: www.maestrimtb.com

BibliografiaPer le note storicoculturali e ambientali sono stati consultati i siti web delle varie amministrazioni locali, il sito regionale, Wikipedia, nonché i libri seguenti:

Pietro Giglio e Matteo GiglioValle d’Aosta in mountain bikeMusumeci Editore 1990

Matteo GiglioIn Valle d’Aosta con la mountain bikeEdizioni CDA 1996

Augusta Vittoria Cerutti Le Pays de la Doire et son peupleMusumeci Editore 1995

Page 34: Moutain Bike in Valled'Aosta - 61 itinerari ai piedi dei 4000

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Questa guida descrive itinerari di mountain bike e quindi di ciclismo fuoristrada ma ci sembra co-munque doveroso menzionare anche le piste cicla-bili presenti nel fondovalle. Anche se interamente asfaltate, rivestono un ruolo molto importante per la pratica della mountain bike in Valle d’Aosta, permettendo di raggiungere, senza utilizzare le strade trafficate, i vari punti di partenza per alcuni itinerari proposti in questa guida. Non è inoltre da sottovalutare l’importanza che riveste questo percorso per chi si avvicina per la prima volta alla bicicletta. I bambini e i principianti possono trova-re nella pista ciclabile un luogo facile e sicuro per affrontare le prime pedalate. Attualmente esistono dei tratti di piste ciclabili distinti tra loro, ma è in progetto la realizzazione di una pista ciclabile che formerà un unico percorso che collegherà le zone tra il comune di Saint-Vincent quello di Villeneuve. La pista ciclabile ultimata, snodandosi tra villaggi, siti archeologici, castelli, aziende agricole e viti-vinicole, lungo la Dora Baltea ci porterà alla sco-perta del patrimonio storico e culturale della Valle d’Aosta in bicicletta.

LA CICLABILE DELLA CINTURA DI AOSTACICLABILE DI FÉNISIL RU POMPILLARD

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Le piste ciclabili del fondovalle

Segnaletica orizzontale delle piste ciclabili

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35Regolamento del percorso ciclo-pedonale di Aosta

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La ciclabile della cintura di Aosta

Questa pista ciclabile si sviluppa lungo la Dora Baltea, tra i comuni di Sarre e di Brissogne ed è attualmente il tratto più lungo. La pista ciclabile può essere percorsa in entrambe i sensi di marcia e possiamo decidere di percorrerla interamente o di partire dai diversi accessi posti lungo il percorso per ridurne la distanza. Prestate attenzione ai numerosi pedoni che condividono il percorso.

15 marzo - 15 novembre

Sarre, centro sportivo, loc. ArensodN45 43.289 E7 16.330Brissogne, centro sportivo, loc. Les IlesN45 44.307 E7 24.606 600 m

70 m

22 km

1,30 - 2,00 ore

Facile

Facile

100%100%

Fontane all’area verde Gressan e di Pollein

Accessi intermedi: Aosta, centro sportivo loc. Mont FleuryN45 43.680 E7 17.680Aosta, piscina comunale, loc. TzambarletN45 43.732 E7 18.190Gressan, area verde loc. Les IlesN45 43.612 E7 17.501Gressan, rientro pista freeride Pila-AostaN45 43.610 E7 18.614Charvensod, sottopasso loc. Ponte SuazN45 43.723 E7 19.313Charvensod, area sportiva loc. Plan FelinazN45 43.665 E7 20.050Pollein, area sportiva loc. Grand PlaceN45 43.993 E7 21.449

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Le piste ciclabili del fondovalle

Pista ciclabile 100%

Un tratto della ciclabile di Aosta

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Ciclabile di Fénis

Questa pista ciclabile, quasi interamente rivestita in asfalto rosso, con un susseguirsi di curve e sali-scendi for-ma un anello di circa 8 km attorno al comune di Fénis. Ci sono tre diversi punti di partenza e può essere per-corsa in entrambi i sensi di marcia. Prestate attenzione ad eventuali pedoni e mezzi agricoli che condividono il percorso. Anche se non collegato alla pista ciclabile, consigliamo una visita al suggestivo castello di Fénis.

15 marzo - 15 novembre

Fénis, loc. Tzanti de BouvaN45 44.388 E7 29.442Fénis, piazzale del cimiteroN45 44.365 E7 29.139 520 m

80 m

8 km

0,30 - 1,00 ora

Facile

Facile

100%100%

Fontane all’area verde Tzanti de Bouva e al piazzale del cimitero

Accessi intermedi: Nus, frazione BreilN45 44.676 E7 28.879

Le piste ciclabili del fondovalle

Pista ciclabile 100%

Un tratto della ciclabile di Fénis

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Il Ru Pompillard

Questo tracciato si sviluppa su una strada poderale che percorre Il Ru Pompillard, un antico canale irriguo che trasporta l’acqua del torrente Buthier dalla Valpelline alla collina di Saint-Christophe. Il tracciato, intera-mente pianeggiante con un fondo uniforme e compatto, non presenta alcuna difficoltà nella sua percorrenza. Sebbene non si tratti di una pista ciclabile, queste caratteristiche e la vicinanza ad Aosta lo rendono classifi-cabile come tale in quanto adatto a tutti. I biker più esperti lo possono utilizzare come collegamento con gli itinerari circostanti (itinerario: “Uno sguardo su Aosta”). Il Ru Pompillard può essere percorso in entrambi i sensi di marcia e il fatto che si trovi in una posizione molto soleggiata lo rende fruibile quasi tutto l’anno. Il panorama è molto vario, spazia dalla valle del Gran San Bernardo alla valle centrale al cui centro vediamo la città di Aosta, sovrastata dalla becca di Nona (3141 m) e dal Mont Emilius (3551 m). Indipendentemente dal punto di partenza, percorriamo la strada poderale pianeggiante tralasciando qualsiasi deviazione in salita e/o discesa, seguendo le indicazioni dei tracciati pedonali n. 8 e n. 26 nelle rispettive di-rezioni verso Valpelline o verso Saint-Christophe.Il punto di partenza più agevole è quello situato nel comune di Saint-Christophe, nei pressi della frazione di Veynes, dove troviamo un parcheggio all’inizio del canale. Negli altri punti di partenza indicati dobbiamo effettuare una breve salita per raggiungere il tracciato pianeggiante.

NoteIl tratto di strada tra Roisan e Valpelline, pur essendo facile, è soggetto a minor manutenzione, ha un fondo meno uniforme e in alcuni periodi dell’anno troviamo l’erba alta.

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Le piste ciclabili del fondovalle

Strada sterrata o poderale 100%

Aprile - novembre

Saint-Chistophe, loc. VeynesN45 45.447 E7 21.697Strada regionale per Valpelline, in corrispondenza dei cartelli indicanti il percorso pedonale n. 26N45 48.614 E7 18.870 600 m

40 m

12 km (solo andata)

1,30 - 2,30 ore

Facile

Facile

100%100%

Fontane alla frazione di Roisan

Accessi intermedi: Saint-Chistophe, area verde loc. CrouxN45 45.264 E7 20.141Roisan, capoluogoN45 47.154 E7 18.707

Page 39: Moutain Bike in Valled'Aosta - 61 itinerari ai piedi dei 4000

39Colori autunnali sul Ru Pompillard

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Breuil-Cervinia – Valtournenche

La Thuile

Pila

Su esempio di altre realtà presenti nelle vicine stazioni sciistiche francesi e svizzere, anche in Valle d’Aosta sono stati realizzati diversi bike park.I bike park, nati al fine di utilizzare i comprensori sciistici anche durante il periodo estivo e per po-tenziare l’offerta turistica della regione, offrono ai biker la possibilità di usufruire di un comprensorio dedicato alla pratica della mountain bike con l’uti-lizzo degli impianti di risalita, tracciati permanenti con segnaletica dedicata e strutture per le evolu-zioni. È generalmente possibile usufruire inoltre di servizi accessori come noleggi specializzati di bici e protezioni, assistenza meccanica e lavaggio bici. Generalmente i bike park sono rivolti princi-palmente agli appassionati del downhill, freeride e fourcross ma anche gli appassionati di cross coun-try possono trovare bellissimi tracciati in quota raggiungibili con gli impianti di risalita.In Valle d’Aosta, l’utilizzo estivo delle stazioni sciistiche per la realizzazione di un bike park, ha avuto inizio nell’estate del 2002 nel comprensorio di Pila. A distanza di alcuni anni, altre importanti stazioni sciistiche come La Thuile e successivamen-te Breuil-Cervinia - Valtournenche hanno realizzato dei bike park in prossimità degli impianti. Questa tendenza sarà probabilmente seguita, nei prossimi anni, da altre stazioni sciistiche valdostane ma gli attuali bike park, sono i seguenti:

Pila, indubbiamente il più completo e poliva-lente, vanta diversi tracciati dedicati alle varie specialità e un lunghissimo tracciato verso Aosta con una discesa di 2100 m di dislivello. Il col-legamento in telecabina che ci porta da Aosta a Pila in soli 20 minuti è sicuramente un punto di forza di questa stazione. Per informazioni www.pila.it

La Thuile, pur avendo un percorso dedicato al downhill, è maggiormente orientato al fre-eride in quanto i numerosi tracciati sono più naturali e solo parzialmente modificati artifi-cialmente. Da evidenziare una rete di percorsi di cross country per un totale di circa 200 km che si diramano su tutto il comprensorio di La Thuile fino oltre il confine di stato nel pa-ese di La Rosière in Francia. Per informazioni www.lathuile.it

Breuil-Cervinia – Valtournenche, è famosa per la sua posizione ai piedi del Cervino e per lo svolgimento della Maxiavalanche, prestigiosa gara di downhill che richiama biker da tutta

Europa. Il recente bike park offre quattro trac-ciati dedicati al downhill e freeride e uno per la slow bike, inseriti in uno spettacolare scenario di alta quota. Per informazioni www.cervinia.it

Per maggiori informazioni potete consultare i siti web dei vari comprensori e reperire in loco le car-tine dettagliate. Ora non vi resta che sperimentare di persona i bike park e i loro molteplici tracciati per trovare quelli più adatti ai vostri gusti. Consigliamo ai principianti di chiedere l’assistenza di una guida o maestro di mountain bike dell’As-sociazione Valdostana Maestri di MTB che, oltre ad accompagnarvi alla scoperta del territorio saprà aiutarvi nel corretto apprendimento della tecnica per qualsiasi specialità.

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I bike park della Valle d’Aosta

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41Fabrizio - MTB Scott Genius 60 (ph. VisaMultimedia, Paolo Rey)

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Pista ciclabile 0%Strada asfaltata 0%Strada sterrata o poderale 70%Sentiero e/o mulattiera 30%

Il lago Miserin e le Chemin du RoiDescrizione generale dell’itinerario La valle di Champorcher, è forse una delle zone della valle d’Aosta dove il turismo si è sviluppato più timidamente, lasciando inalterate molte delle caratteristiche uniche che la natura ha sapientemente creato. La semplicità della popolazione e il radicato attaccamento alle tradizioni di montagna, si rispecchiano nell’architettura delle sue malghe, che in parte sono state ristrutturate per le vacanze da chi, per motivi di lavoro, ha dovuto lasciare la vallata. Questa zona fu meta di caccia del re Vittorio Emanuele II che, nel 1862, fece costruire la strada della quale possiamo intravedere ancora alcuni tratti nei pressi di Dondenaz (2186 m) assieme ad un edificio in muratura ora trasformato in rifugio. Questo itinerario all’interno del Parco naturale del Mont Avic, ri-percorre in parte il tracciato dell’Alta Via n. 2. Pur non richiedendo grandi capacità tecniche, è comunque da considerarsi un itinerario adatto a chi dispone di un buon allenamento che sarà messo a dura prova dall’ultima salita verso il lago di Miserin, situato a ben 2588 m di altitudine. Qui troviamo l’omonimo rifugio nato dalla ristruttu-razione di un antico ricovero per i pellegrini che salivano al santua-rio risalente al 1630 d.C. La sua imponente struttura è ancora ben conservata e inserita in un contesto dal fascino inusuale.

Descrizione tecnica dell’itinerario Arrivati in loc. Petit Mont Blanc (1) (1776 m), lasciamo la macchina nel parcheggio, in prossimità del sentiero per il Rifugio Barburstel. Montiamo in sella alla nostra mountain bike e intraprendiamo la sa-lita sulla strada sterrata che, tra verdi pascoli e pareti di roccia, dopo circa 4 km ci conduce all’abitato di Dondenaz (2) (2107 m), dove un vistoso cartellone ci informa che siamo entrati nel cuore del Parco Naturale del Mont Avic. Dopo una breve sosta per scattare qualche fotografia allo straordi-nario paesaggio del fondovalle, ripartiamo in salita sulla strada a destra. Per circa 2 km, ripercorriamo una parte di storia, seguendo il famoso sentiero di caccia del re Vittorio Emanuele II. Le nume-

Valle di Champorcher

Fine giugno - settembre

Loc. Petit Mont Blanc45 37 44N 7 36 20E

2588 m

822 m

22 km

2,00 - 3,00 ore

Medio

Impegnativo

90%90%

Rif. Dondena e Rif. Miserin

Presso i rifugi

Località attaversate: Petit Mont Blanc 1776 mDondenaz 2107 mPian Enseta 2334 m Rifugio Miserin 2588 mDondenaz 2107 mPetit Mont Blanc 1776 m

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Tête des Hommes

L. Cornuto

M. Dondena

Rifugio Miserin

Petit Mont Blanc

Valle di Champorcher

L. Bianco

M. Glacier

L. Miserin

Dondenaz

Gran Rossa

Gran Lago

M. Rascias

Pian Enseta

Cime Rousse

Parco Naturale del Mont Avic

Chardonney

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Le acque turchesi del lago Miserin

rose pietre che facevano parte del lastricato, ci costringono ad un continuo zigzagare, mettendo a dura prova la nostra abilità. Giunti all’altezza del pianoro di Pian Enseta (3) (2334 m), si intravedo-no gli alti sostegni della linea in alta tensione del Superphénix, che dalla centrale elettronucleare in Francia importano l’energia elettrica. L’impatto di questi giganteschi scheletri di acciaio, è presto miti-gato dall’imponente scenario del Mont Moutsaillon (3072 m) e dalla vicina finestra di Champorcher, dove transita l’Alta Via n. 2. Percorsi altri 2 km, la salita si fa impervia e sconnes-sa, costringendoci in alcuni brevi tratti a scendere dalla bicicletta.Quando intravediamo il rifugio Miserin (4) (2588 m), le nostre fatiche vengono ricompensate dal magnifico lago che, durante tutta la stagione estiva, è meta irrinunciabile di escursionisti ed amanti del trekking. Possiamo godere di questo paesaggio lanciandoci sul breve single track che costeggia per un tratto il lago.Dopo una breve sosta al rifugio, che offre deliziosi pasti e la possibilità di pernottamento, scendiamo a valle utilizzando il sentiero n. 7 che imbocchiamo agevolmente più o meno a metà del lago, sulla

sinistra.La discesa è un facile e gradevole single track fino a ridosso del rifugio Dondena, al di sopra del quale ci tocca scendere dalla nostra bici per non rischiare delle inutili cadute a fine gita.Arrivati al rifugio, imbocchiamo la strada ster-rata percorsa precedentemente in salita, fino al parcheggio.

NoteDal lago Miserin con poco sforzo, possiamo varia-re il nostro percorso e fare una sosta ai laghi Lac Noir e Lac Blanc situati sul sentiero n. 7 B. Dal lago Miserin, scendiamo sul sentiero 7 A verso la finestra di Champorcher (2826 m). Dopo circa 5 minuti giungiamo al Lac Noir e quindi al Lac Blanc. Prestiamo molta attenzione nella discesa verso la strada sterrata per l’elevata difficoltà tecnica di questo tratto. Rientriamo poi sullo stesso percorso dell’andata.

Page 45: Moutain Bike in Valled'Aosta - 61 itinerari ai piedi dei 4000

45Una sosta prima della salita

Tragitto verso il rifugio Dondena