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LA MEDICINA BIOLOGICA OTTOBRE - DICEMBRE 2010 AL DI QUA E AL DI LÀ DI AMEDEO AVOGADRO: LA RICERCA DI BASE E LA RICERCA APPLICATA DECOSTRUISCONO ALCUNI DOGMI PRECOSTITUITI BELOW AND ABOVE AVOGADRO’S NUMBER: BASIC AND APPLIED RESEARCH DECONSTRUCT SOME PRE-ESTABLISHED DOGMAS RIASSUNTO L. Milani ORIGINALIA ATTI DEL XXV CONGRESSO DI MEDICINA BIOLOGICA – NUOVI ORIZZONTI IN MEDICINA – Milano, 14 e 15 Maggio 2010 - SESSIONE CLINICA - MESSAGES FROM LOW-DOSE MEDICINE INTRODUZIONE – HIC SUNT LEONES L’Omeopatia non funziona perché “non può funzionare”. – Se un effetto non esiste, come si può conoscerlo?, da cui le espressioni “cu- rare con il nulla”; “oltraggio al buon senso”; Omeopatia “contraria alla ra- gione”; “solo acqua fresca”; “effetto pla- cebo”; “chimicamente indistinguibile dall’acqua”, per cui “come possono 2 farmaci omeopatici chimicamente indi- stinguibili produrre effetti diversi?”. Se è virtualmente e storicamente giusti- ficabile in minima parte l’affermazione del Dr. Forbes, medico personale della Regina Vittoria (“l’Omeopatia è un ol- traggio alla mente umana”), altrettanto non è, né deve essere, per uomini di cultura e scienziati del XXI secolo. – Queste affermazioni sono solo pseu- do-aforismi formulati per lo più allo sco- po di elidere frettolosamente e banal- mente l’argomento con il malcelato in- tento di influenzare o turbare l’opinio- ne pubblica, fiaccare la fiducia e la spe- ranza di milioni di malati che si affida- PAROLE CHIAVE La concentrazione-quantità teorica di un so- luto è nulla quando sia stato diluito oltre un numero di volte equivalente al numero di Avo- gadro (6,02214179 x 10 23 mol -1 ). Se i grammi di una mole sono diversi per ogni soluto e se il suo peso molecolare è diverso, dove sono finite le molecole di quel soluto con- siderato che le molecole non sono fraziona- bili e gli atomi non sono divisibili, almeno at- traverso le semplici procedure di preparazio- ne dei farmaci omeopatici? – Come può Arsenicum album 200C produrre risultati clinici eclatanti nella arsenicosi cro- nica e Phytolacca 200C (+ Thuja 30C) ridurre in vitro la vitalità delle cellule neoplastiche mammarie umane con effetti simili al paclita- xel, il chemioterapico più comunemente usa- to nel ca della mammella? Come e dove posizionare il concetto di dose- risposta ad effetto bifasico (ormesi) caratte- rizzata da stimolazione dell’endpoint consi- derato a basse dosi e dall’inibizione dello stes- so alle alte dosi? – Questi interrogativi, cui l’autore risponde secondo i dati reperibili in letteratura scien- tifica aggiornata accreditata, sono una sfida alla scienza accademica: ogni nuova scoper- ta apporta necessariamente variabili ed inno- vazioni con cui confrontarsi e nuovi concetti radicali da integrare ai vecchi. NUMERO DI AVO- GADRO, ORMESI, LOW DOSE, HIGH DILUTION, ULTRA HIGH DILUTION, OMEOPATIA SUMMARY: The theoretical concentration and quantity of a solute is null when it has been diluted above a number of times equal to Avogadro’s Number (6,02214179 x 10 23 mol -1 ). If the number of grams in a mole is different for each solute and its molecular weight is different, where have the molecules of that solute gone, considering that molecules are not fractionable and considering that atoms cannot be divided, at least not through the simple procedures used to prepare the homeopathic medicines? – How can Arsenicum album 200C produce remarkable clinical results in treating chronic arsenicosis, and how can Phytolacca 200C (+ Thuja 30C) reduce in vitro the vitality of the neoplastic cells in human breast cancer, with clinical effects like paclitaxel, the most common chemotherapic drug for breast cancer? How and where should we set the concept of dose- response with biphasic effect (hormesis), characterized by the stimulation of the endpoint in low doses and by its inhibition in high doses? These issues – which the author investigates according to the supported data in the updated scientific literature – represent a challenge to academic science, since every new discovery brings about innovations and variables to confront oneself with and new radical concepts that must be included in the old ones, or sobstitute them. KEY WORDS: AVOGADRO’S NUMBER, HORMESIS, LOW DOSE, HIGH DILUTION, ULTRA HIGH DILUTION, HOMEOPATHY 55 Gli uomini considerano solo quello che si conosce e non si accorgono che la conoscenza comincia solo quando, basandosi su ciò che è noto, si considera ciò che non si conosce. Zhuangzi (369-286 a.C.)

Milani - Al di là di Avogadro

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Milani - Al di là di Avogadro

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Page 1: Milani - Al di là di Avogadro

LA MEDIC INA BIOLOGICA OTTOBRE - D ICEMBRE 2010

AL DI QUA E AL DI LÀ DIAMEDEO AVOGADRO: LA RICERCA DI BASE E LARICERCA APPLICATADECOSTRUISCONO ALCUNIDOGMI PRECOSTITUITI

BELOW AND ABOVE AVOGADRO’S NUMBER: BASIC AND APPLIED RESEARCH DECONSTRUCT SOMEPRE-ESTABLISHED DOGMAS

RIASSUNTO

L. Milani

ORIG

INALIA

ATTI DEL XXV CONGRESSO DI MEDICINA BIOLOGICA– NUOVI ORIZZONTI IN MEDICINA – Milano, 14 e 15 Maggio 2010- SESSIONE CLINICA - MESSAGES FROM LOW-DOSE MEDICINE

INTRODUZIONE– HIC SUNT LEONES

L’Omeopatia non funziona perché “nonpuò funzionare”.

– Se un effetto non esiste, come si puòconoscerlo?, da cui le espressioni “cu-rare con il nulla”; “oltraggio al buonsenso”; Omeopatia “contraria alla ra-gione”; “solo acqua fresca”; “effetto pla-cebo”; “chimicamente indistinguibiledall’acqua”, per cui “come possono 2farmaci omeopatici chimicamente indi-stinguibili produrre effetti diversi?”.

Se è virtualmente e storicamente giusti-ficabile in minima parte l’affermazionedel Dr. Forbes, medico personale dellaRegina Vittoria (“l’Omeopatia è un ol-traggio alla mente umana”), altrettantonon è, né deve essere, per uomini dicultura e scienziati del XXI secolo.

– Queste affermazioni sono solo pseu-do-aforismi formulati per lo più allo sco-po di elidere frettolosamente e banal-mente l’argomento con il malcelato in-tento di influenzare o turbare l’opinio-ne pubblica, fiaccare la fiducia e la spe-ranza di milioni di malati che si affida-

PAROLE CHIAVE

La concentrazione-quantità teorica di un so-luto è nulla quando sia stato diluito oltre unnumero di volte equivalente al numero di Avo-gadro (6,02214179 x 1023 mol-1). Se i grammi di una mole sono diversi per ognisoluto e se il suo peso molecolare è diverso,dove sono finite le molecole di quel soluto con-siderato che le molecole non sono fraziona-bili e gli atomi non sono divisibili, almeno at-traverso le semplici procedure di preparazio-ne dei farmaci omeopatici?– Come può Arsenicum album 200C produrrerisultati clinici eclatanti nella arsenicosi cro-nica e Phytolacca 200C (+ Thuja 30C) ridurrein vitro la vitalità delle cellule neoplastichemammarie umane con effetti simili al paclita-xel, il chemioterapico più comunemente usa-to nel ca della mammella?Come e dove posizionare il concetto di dose-risposta ad effetto bifasico (ormesi) caratte-rizzata da stimolazione dell’endpoint consi-derato a basse dosi e dall’inibizione dello stes-so alle alte dosi?– Questi interrogativi, cui l’autore rispondesecondo i dati reperibili in letteratura scien-tifica aggiornata accreditata, sono una sfidaalla scienza accademica: ogni nuova scoper-ta apporta necessariamente variabili ed inno-vazioni con cui confrontarsi e nuovi concettiradicali da integrare ai vecchi.

NUMERO DI AVO-GADRO, ORMESI, LOW DOSE, HIGH DILUTION,ULTRA HIGH DILUTION, OMEOPATIA

SUMMARY: The theoretical concentration andquantity of a solute is null when it has been dilutedabove a number of times equal to Avogadro’sNumber (6,02214179 x 1023 mol-1). If the number ofgrams in a mole is different for each solute and itsmolecular weight is different, where have themolecules of that solute gone, considering thatmolecules are not fractionable and considering thatatoms cannot be divided, at least not through thesimple procedures used to prepare the homeopathicmedicines? – How can Arsenicum album 200C produceremarkable clinical results in treating chronicarsenicosis, and how can Phytolacca 200C (+ Thuja30C) reduce in vitro the vitality of the neoplasticcells in human breast cancer, with clinical effectslike paclitaxel, the most common chemotherapicdrug for breast cancer? How and where should we set the concept of dose-response with biphasic effect (hormesis),characterized by the stimulation of the endpoint inlow doses and by its inhibition in high doses? These issues – which the author investigatesaccording to the supported data in the updatedscientific literature – represent a challenge toacademic science, since every new discoverybrings about innovations and variables to confrontoneself with and new radical concepts that must beincluded in the old ones, or sobstitute them.

KEY WORDS: AVOGADRO’S NUMBER, HORMESIS,LOW DOSE, HIGH DILUTION, ULTRA HIGH DILUTION,HOMEOPATHY

55

Gli uomini considerano solo quello che si conoscee non si accorgono che la conoscenza comincia solo quando, basandosi su ciò che è noto, si considera ciò che non si conosce.

Zhuangzi (369-286 a.C.)

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no per scelta alle cure omeopatiche, for-nendo – al contempo – il titolo dell’arti-colo del giornalista free-lance o del blogfirmato con lo pseudonimo o anonimo.

“Si dovrebbe ricusare l’Omeopatia”(Schon and Stanley, 2010, a; 2010, b);“dovremmo guardare con sospetto lapseudoscienza omeopatica” (Heitman,2002); “l’Omeopatia preclude la possi-bilità di guarigione” (Clark, 1927)…,queste le sentenze che alcuni ricerca-tori e filosofi della scienza di parteespongono nei propri scritti, palesandoscarsa previsione e nulla lungimiranzase solo si considera che l’OMS ricono-sce pari dignità all’Omeopatia rispettoagli altri paradigmi medici, sgombran-do il campo da qualsiasi possibile dub-bio (W.H.O. – Safety Issues in the pre-paration of homeopathic medicines,2010) (vedi anche in Milani, 2010, c).

– A ben leggere il testo delle intervistee le pubblicazioni dei detrattori-accu-satori dell’Omeopatia si avverte forte echiara la pochezza o assenza di cultu-ra in materia, l’approssimazione e ge-neralizzazione delle affermazioni, la

disconoscenza della letteratura scienti-fica updated sull’argomento, il partiti-smo e, non ultimi, il micro-totalitarismo(in Holmes et Al., 2008) e l’odio perl’Omeopatia (Lansky, 2009). L’accusa mossa all’Omeopatia dal Comi-tato Nazionale di Bioetica (18/03/2005)di “essere irriducibile alle conseguen-ze scientifiche consolidate nella e dal-la tradizione epistemologica occiden-tale” conferma e ripropone la posizio-ne monolitica e monadica della scien-za accademica, autoreferenziante ildiritto di proprietà dell’”oggetto” che– come tale – va conservato in bache-ca piuttosto che il mezzo attraverso cuiè possibile conoscere e comprendereulteriormente alcuni step delle leggi diNatura al fine di utilizzarle per il benecollettivo. Nei termini del Comitato Nazionale diBioetica non è inscritto il principio di-namico di avanzamento delle cono-scenze scientifiche; è drammatica-mente assente la ragione per cui lascienza esiste e progredisce. Se le conoscenze scientifiche fosserogià tutte consolidate, sarebbe inutile av-viare nuove ricerche, nuovi progetti.

E se le ricerche smentiscono, ridimen-sionano i precedenti principi concet-tuali di base e prospettano nuovi “terri-tori” da esplorare, questo è un plusva-lore, una virtuosa espressione dell’in-telligenza. L’anti-Omeopatia è stata così forte daavere imposto alla Farmacologia/Tossi-cologia un unico modello farmacologi-co (il Santo Graal della Farmacologia)e nascondere e/o ricusare il modello or-metico (vedi dopo) di cui si ha ampia edocumentatissima evidenza (Calabrese,2009), oltre che negare, minimizzare,ridicolizzare le prove provate dell’effi-cacia terapeutica di molti farmaciomeopatici/omotossicologici/PRM (Mi-lani, 2008, a; International AdvisoryCommittee, 2010).

Ho espresso personali convinzioni cheil problema rivesta solo molto margi-nalmente carattere epistemologico e/oscientifico (Milani, 2009, a; 2010, b) eche pretestuosità mal documentate edevidenze non dichiarate o manipolatenascondano finalità molto diverse e lon-tane dalle reali e contingenti necessitàdei malati (Milani, 2010, a). – Il cavallo di battaglia delle tesi anti-omeopatia è sempre lo stesso, il nume-ro di Avogadro: la concentrazione-quantità teorica di un soluto è nullaquando questo sia stato diluito oltre unnumero di volte equivalente al numerodi Avogadro.

IL NUMERO DI AVOGADRO– IL “FATTO” È TRATTO

Il limite in-out, il break point materia-non materia, le “colonne d’Ercole” in-valicabili della presenza di particelle(molecole, atomi, ioni) è il numero (co-stante) di Avogadro:6,02214179 x 1023 mol-1,come indicato da The NIST Referenceon Constants, Units and Uncertainty.Differenti metodologie sperimentali han-no fornito lo stesso valore, molto vicinoa quello teorico (6,06 x 1023), definitoper la prima volta da J. Diderick Van derWaals nel 1875, 19 anni dopo la mortedi Amedeo Avogadro (1776-1856) ed a

Poste italiane. Data di emissione

Settembre 1956; valore unico.

– Francobollo commemorativo il

centenario della morte di

Amedeo Avogadro, conte di Quaregna

e Cerreto (1776-1856).

– Sul francobollo è riportato il Principio di

Avogadro, formulato nel 1811.

FIG. 1

Prof. Jacques

Benveniste

(1935-2004) nel suo

laboratorio

all’INSERIM - Parigi.

– Allo scienziato si

attribuisce la celebre

espressione “memoria

dell’acqua”, di fatto

coniata dal giornalista di

Le Monde che lo aveva

intervistato.

FIG. 2

Page 3: Milani - Al di là di Avogadro

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LA MEDIC INA BIOLOGICA OTTOBRE - D ICEMBRE 2010

questi dedicato, come da documento diVan der Waals, per l’enunciazione “vo-lumi uguali di gas diversi, nelle stessecondizioni di temperatura e di pressio-ne, contengono lo stesso numero di mo-lecole” (Principio di Avogadro) (FIG. 1).

Il numero di Avogadro sarebbe proba-bilmente un moloch sconosciuto allaMedicina, sbiadita reminiscenza deitempi liceali, se non fosse assunto co-me il vessillifero della “vera” scienzafarmacologica e dell’inconsistenza con-cettuale del farmaco omeopatico, no-vello Caronte traghettatore dal regnodella sostanza al regno del nulla, dallascienza “seria” al hic sunt leones* del-la pseudoscienza omeopatica.

– Poiché una mole di un soluto espri-me la quantità di sostanza di quel solu-to, la sua diluizione oltre il numero diAvogadro non contiene più neppure 1mole di quel soluto per cui, se il nume-ro di Avogadro definisce il numero dimolecole contenute in una grammo-molecola di una qualunque sostanza edè sempre il medesimo (costante di Avo-gadro), oltre il numero di Avogadro nonesistono più grammomolecole di quelsoluto, non è più fisicamente presentela sostanza-soluto.

* hic sunt leones (qui ci sono i leoni): espressione fre-quentemente riportata su antiche mappe geograficheindicante la non conoscenza di ciò che si trovasse inquelle terre, a parte la presenza di belve.

DENOMINAZIONICONCENTRAZIONE– DILUIZIONE POSSIBILE MECCANISMO D’AZIONE

DILUIZIONI MOLECOLARI BASSE (DOSE)- OMOTOSSICOLOGIA- MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE- OMEOPATIA (BASSE DILUIZIONI)

– VERY LOW DOSE*– LOW DOSE

DILUIZIONI MOLECOLARI ALTE (DOSE)- MEDICINA FISIOLOGICA DI REGOLAZIONE- OMEOPATIA (ALTE DILUIZIONI)

– HIGH DILUTION– VERY HIGH DILUTION

DILUIZIONI ULTRAMOLECOLARI (NO DOSE)- OMEOPATIA (ALTISSIME DILUIZIONI)

– ULTRA LOW DOSE– ULTRA HIGH DILUTION– INFINITESIMAL DOSE

<10-12 molare = < D12, 6CH

10-13 – 10-23 molare = D13 – D23 6CH – 12CH

>10-23 molare

BIOCHIMICO

- LIGANDO-RECETTORE CITOPLASMATICO [autoradiografia recettoriale (Stumpf, 2005)]

- LIGANDO-RECETTORE TRANSMEMBRANA CELLULARE

BIOCHIMICO - BIOFISICO- LIGANDO-RECETTORE NUCLEARE [autoradiografia recettoriale (Stumpf, 2005)]

BIOFISICO- CLUSTER (Wei et Al., 1991; Anagnostatos et Al., 1991, 1993)- NANOBOLLE (Colic and Morse, 1998)- DOMINI DI COERENZA-SUPERCOERENZA (Del Giudice et Al., 2007)SO

LVEN

TESO

LUTO

SOLU

TO

NU

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O D

I AVO

GAD

RO

L. Milani, 2010

* I termini in inglese sono quelli più comunemente usati in letteratura scientifica.

– Poiché il numero di Avogadro è indi-pendente dalla sostanza considerata, sidefinisce in base ad esso l’entità di mi-sura della quantità di materia, la mole,secondo la definizione approvata nel1971 dalla Conferenza Generale dei Pe-si e delle Misure per il Sistema di Unità(Sistema Internazionale).

Una mole è la quantità di sostanzadi un sistema che contiene tante en-tità elementari quanti sono gli atomipresenti in 12 gr di Carbonio 12.

– Questo è pari al (è il) numero di Avo-gadro.

La mole è l’unità di misura della massamolecolare (m.m.), sia di sostanze sem-plici sia di sostanze composte.Si parla indifferentemente di una moledi atomi e, per es., di una mole di trios-sido di Arsenico (Arsenicum album nellessico omeopatico). Poiché la mole èl’unità di misura della m.m. e le m.m.di diversi soluti sono diverse (es. m.m.di NaCl = 68,44 gr/ml; m.m. di F2O3

= 159,67 gr/ml), la quantità in gr/ml diogni soluto è necessariamente diversa.

– Se oltre il numero di Avogadro nonvi sono più moli di un dato soluto, nonvi sono più i gr/mole di quel soluto, ov-vero non vi è più m.m., espressa comegr/molecola = massa molare (gr/mole:numero di Avogadro).

– Generalmente, per la preparazionedei medicinali omeopatici si parte dauna quantità di sostanza inferiore ad 1mole di sostanza, per cui il numero didiluizioni decimali (D) seriali necessa-rie per arrivare alla virtuale assenza dimolecole attive di quella sostanza puòessere addirittura molto inferiore a 23.Si consideri, tuttavia, che il Numero diAvogadro non è 1 x 1023 mol-1 (comeerroneamente riportato), ma 6,06 x 1023

mol-1! (TAB. 1).

Se i gr di 1 mole di soluto (peso) so-no diversi per ogni soluto e se il suopeso molecolare (somma dei pesi ato-mici di tutti gli atomi che lo costitui-scono) è diverso, dove sono “finiti”,oltre il numero di Avogadro, gli ato-mi costituenti quel soluto? Dov’è “fi-nito” quel soluto? Dove sono “finite”le molecole di partenza del soluto(leggi Tintura Madre in Omeopatia),considerato che le molecole non so-no frazionabili e gli atomi non divisi-bili attraverso le semplici proceduredi preparazione dei medicinali omeo-patici?

– Come è scomparso? – Dove?, se nulla si crea - nulla si di-strugge (A. Lavoiser - Rien ne se perd,rien ne se crée) oppure… nulla si distrugge e qualcosa si crea? Ci vorrà A. Einstein, più di 100 anni do-po, per riformulare in altri termini l’afo-risma-legge.

TAB. 1

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LA MEDIC INA BIOLOGICA OTTOBRE - D ICEMBRE 2010

Ovviamente l’esperimento di Benveni-ste e Coll. è stato ripetuto nel tempo daaltri A.A. più volte e sempre i risultatisono stati confermati (TAB. 2). – Il brillante scienziato francese ha let-teralmente ridotto in frantumi l’unico pi-lastro su cui si fonda la Farmacologia ac-cademica (FIG. 3) ed ha dimostrato chela porta può essere aperta anche con lachiave magnetica e che non sono sem-pre necessari i dentelli della chiave d’ac-ciaio e la serratura che li ospita.

Ancora:– In British Medical Journal (2000): di-luizioni ultramolecolari di istamina ini-biscono la degranulazione di basofili emastociti pretrattati con siero anti IgE;il riscaldamento a 100° C delle coltureinibisce l’effetto sia delle diluizioni mo-lecolari, sia delle diluizioni ultramole-colari di istamina.– In Med Sci Monitor (2010): diluizioniultramolecolari di adrenalina inibisco-no la degranulazione dei basofili di in-dividui atopici IgE sensibilizzati; il pro-pranololo (inibitore dell’adrenalina) ini-bisce l’effetto sia delle diluizioni mole-colari sia delle diluizioni ultramolecola-ri di adrenalina (Mannaioni et Al., 2010).

Alcuni anni dopo gli esperimenti diBenveniste si sarebbe dimostrato che èproprio l’acqua il “segreto” del feno-meno: l’acqua sottoposta al processo disuccussione è una “nuova acqua”, real-mente diversa da quella di partenza eche il solvente acqua evidenzia pro-prietà fisico-chimiche che variano am-piamente in funzione del percorso vis-suto dai soluti precedentemente di-sciolti e dal tempo (Elia and Napoli,2007). – L’acqua delle soluzioni omeopaticheè fisicamente diversa dall’acqua nor-male (bulk water), meno mutevole, or-dinata [potrebbe essere la quarta fasedell’acqua da tempo ipotizzata (Pollack,2009)], in grado di organizzarsi in Do-mini di Coerenza ed in Superdomini(Domini di Domini) (Del Giudice etAl.,2007), e che in prossimità di superficiidrofile forma strati sufficientementecompatti da essere considerata comeuna fase speciale.

AUTORE/I RIVISTA, ANNO ISTAMINA – DILUIZIONI

Sainte-LaudyBrown et Al.Lorenz et Al.Belon et Al.Guggisberg et Al.Sainte-Laudy et Al.Sainte-Laudy et Al.Sainte-Laudy et Al.Sainte-Laudy et Al.Chirumbolo

Inflamm. Res., 2001Inflamm. Res., 2001FKKN, 2003Inflamm. Res., 2004Compl. Ther. Med., 2005Hom., 2006Inflamm. Res., 2006Inflamm. Res., 2008Inflamm. Res., 2009Inflamm. Res., 2009

C1310-2 M – 10-26 M (D2-D26)10-23 M – 10-26 M (D23-D26)C14 – C18102 M e 10-22 M (D2 e D22)C2, C15, C16C2, C15, C16C2, C16C2, C15, C17C2, C12, C14, C15, C16

TAB. 2

Sinopsi delle ultime 10 pubblicazioni sugli effetti biologici dell’istamina low, high e ultra high

diluted e dinamizzata sui basofili umani in vitro. Ordine cronologico.

– Il risultato clamoroso della ricercapubblicata su Nature nel Giugno 1988“Human basophil degranulation trigge-red by very diluted antiserum againstIgE” firmata da un team internazionaledi 13 autori coordinati da J. Benveniste(FIG. 2) – al tempo direttore dell’Unità200 dell’Istituto Nazionale della Salutee della Ricerca Medica (INSERIM) di Pa-rigi – è che la reazione di degranula-zione dei basofili continuava anchequando la soluzione di anticorpi eraiperdiluita fino alla D120 (60CH).Poiché 1 mole = 6,06 x 1023 molecole, lemolecole di anticorpo contenute in 1 li-tro di soluzione di concentrazione 10-120

sono 10-120 x 6,06 x 1023 = 6,06 x 10-97

molecole/litro: per trovare 1 sola moleco-la di anticorpo, occorrerebbe considera-re un volume di acqua pari a 1,66 x 1093

litri, quantità estremamente superiore aquella contenuta in tutti gli oceani delpianeta (si stima ≈ 1020 litri).

– È evidente che nella provetta di Ben-veniste ci fosse solo acqua, ma nonquella fresca del ruscello di Fedro (bulkwater dei fisici), bensì quella che era ve-nuta a contatto con gli anticorpi, quel-la che aveva imparato dagli anticorpi adegranulare i basofili, quella che avevamemorizzato la specifica informazione,comportandosi essa stessa da anticor-po, “divenuta” essa stessa anticorpo.– Come se fosse un anticorpo.

Benveniste insegna che si può otte-nere un effetto biologico altamente

specifico e selettivo sia se la sostan-za è presente (anticorpi) sia se la so-stanza sia stata presente (anticorpidiluiti o diluiti ben oltre il numero diAvogadro).

Come può una semplice e piccola mo-lecola d’acqua (solo 3 nuclei e 10 e- –peso molecolare 18) comportarsi comese fosse una proteina complessa anti-IgE(peso molecolare ≈ 150.000) presen-tante, come tutte le altre Ig, 2 loci fon-damentali con una regione costante chemedia l’interazione dell’anticorpo conil complemento (o cellule dell’immuni-tà innata) ed una regione variabile se-condo specificità anticorpale per un da-to antigene? – Di più: considerato che teoricamenteun soluto viene fisicamente a contattocon il solvente per non più di 23 pas-saggi consecutivi (se la diluizione è D),dal 24° passaggio in poi il contatto nonè più di natura fisica (sensu stricto so-stanza fisica), bensì solo di altra natura[non contatto = acqua informata (im-prontata, segnalizzata) che informa ac-qua diluente che, a propria volta, infor-merà altra acqua diluente].

– Questo è quello che c’era nella pro-vetta di Benveniste.

Benveniste e Coll. (2000) dimostreran-no per la prima volta che una informa-zione biologica ad effetti misurabili puòessere trasmessa anche solo elettroni-camente (Thomas et Al., 2000).

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LA MEDIC INA BIOLOGICA OTTOBRE - D ICEMBRE 2010

L’acqua, in questa fase, ha proprietà ri-ducenti di donatore di elettroni (Voei-kov, 2009).

– Ritorniamo alla domanda precedente:Come è scomparso un soluto diluito ol-tre Avogadro?E, poiché non c’è più:– come possono Phytolacca 200C eThuja 30C ridurre in vitro la vitalità del-le cellule neoplastiche mammarie uma-ne (Frenkel et Al., 2010) con effetti si-mili al chemioterapico più comune-mente utilizzato nel ca della mammel-la (paclitaxel), lasciando “traccia” del-la propria presenza alla High Perfor-mance Liquid Chromatography ?;– come è possibile registrare segnali elet-tromagnetici prodotti da nanostruttureacquose molto vicine al numero di Avo-gadro (D20) derivate da sequenze diDNA batterico? (Montagnier etAl., 2009). Già nel 1989, Abou Haidar etAl. aveva-no scoperto che una elica (strand) diDNA virale diluita oltre Avogadro (be-yond substance) può legare la propria eli-ca complementare. I risultati della spe-rimentazione, più volte confermati, ven-nero sottoposti al giudizio del Prof. Bru-ce Pomeranz, uno dei padri della sco-perta delle endorfine (Università di To-ronto), che sconsigliò i ricercatori diesporsi a possibili ritorsioni che avreb-bero sicuramente compromesso il futu-ro della loro carriera scientifica (in Al-lan N. – Beyond substance; http://web-cache.googleusercontent.com/search29.cache:5szfc4ewuhUJ:www.norma....);– come può Gelsemium 30C modularele risposte emozionali e comportamen-tali, se nella diluizione non è presenteneppure 1 molecola di gelsemina, il piùimportante principio attivo sintetizzatoda Gelsemium sempervirens (L) Pear-son, AIT? (Magnani et Al., 2010), e– Arsenicum album 200C produrre ri-sultati clinici eclatanti nella arsenicosicronica? (Khuda-Bukhsh etAl., 2005; inMilani, 2010, a).

Un recente studio bibliometrico effet-tuato da un team internazionale sullaripetizione degli esperimenti su dilui-zioni omeopatiche oltre Avogadro evi-denzianti effetti biologici, indica che

il 69% dei risultati può essere confer-mato (Endler et Al., 2010).

– Questa ed altre domande non trova-no risposte univoche. Attualmente, co-me mai prima, vi è grande fermento diricerche avanzate di qualità in tutto ilmondo sulle sostanze low, high e ultrahigh diluted e sempre più sono in fasedi progettazione e conduzione.

Credo sia prossimo il tempo in cui tut-to sarà spiegabile. Per il momento possiamo rivolgere la no-stra attenzione ai fatti, che – dopotut-to – più interessano i pazienti ed i clinici.

L’effetto biologico dimostrabile in vitro,in vivo, intra vitam, in sperimentazionisu animali e in studi clinici controllatisull’uomo di alcune sostanze ultra di-luted [e sottoposte al processo omeo-patico di cinetica sequenziale (leggisuccussione ad ogni diluizione)] non èspiegabile sec. i paradigmi della Far-macologia/Tossicologia accademica, nésecondo la definizione di farmaco aspe-cifico incorporato nelle membrane bio-logiche (l’effetto è proporzionale allaconcentrazione attiva che il farmacoraggiunge nella biofase), né di farmacospecifico (reazione con un recettore).

L’interazione tra farmaco (ligand) e recet-tore (receptor) è un evento dinamico conmodificazioni reciproche nella confor-mazione e nella distribuzione delle cari-che (perturbazione conformazionale). – Questo enunciato è sperimentalmente

ben consolidato e vero solo se il ligan-do è una sostanza (dose) e se questa in-duce/produce effetti biologici (effect),per cui, secondo la Farmacologia acca-demica, una sostanza iperdiluita oltreAvogadro (no dose) non può produrrealcun effetto (no effect), ovvero è bio-logicamente inerte.

Chùa Môt Côt – Pagoda-Su-Un-Solo Pilastro

(One Pillar Pagoda) - Hanoi, Vietnam.

Il piccolo tempio buddista fu eretto

dall’imperatore Lý Thái Tông (impero: 1028-

1054).

Tutta la costruzione poggia su un unico

grosso pilastro, già ricavato da tronco di

quercia, ora in cemento.

– Questo antico edificio religioso è metafora

suggestiva di tutto ciò che affonda le proprie basi

strutturali su un unico principio dogmatico.

FIG. 3

Page 6: Milani - Al di là di Avogadro

60

LA MEDIC INA BIOLOGICA OTTOBRE - D ICEMBRE 2010

le caratteristiche fisico-chimiche e sulleproprietà intrinseche del mezzo diluente.Il medicinale omeopatico ultradiluitoagisce – di fatto – in dosi ponderali, masi tratta di dosi ponderali di acqua (DelGiudice and Tedeschi, 2008).

Di seguito le ipotesi attualmente più ac-creditate in ordine cronologico:1- POLIMERI (Barnard, 1965)– Durante il processo di succussione siformano polimeri che assumono confi-gurazioni specifiche secondo la naturachimica della sostanza disciolta.2- ENERGIA VIBRAZIONALE (Callinan,1986)– Durante il processo di succussione,l’energia vibrazionale viene molto po-tenziata rispetto allo stato fondamenta-le. La cumulazione di detta energia in-fluenza l’aggregazione di molecole disolvente, portando alla configurazionedi aggregati stabili (cluster o clatrati).Vedi 4-.3- GRUPPI -OH (Sharma, 1984; 1986)– Nel diluente, la risonanza degli elet-troni di non-legame nei gruppi -OH delsolvente, contribuisce alle basi chimi-che dei medicinali dinamizzati. I mezzi più comunemente usati di di-luizione e triturazione (lattosio, acqua,etanolo) presentano gruppi -OH nellapropria struttura molecolare. 4- CLUSTER DI ACQUA (Wei et Al.,1991; Anagnostatos et Al., 1991, 1993;Lo et Al., 2009)– Molecole di una sostanza poste alcentro di gusci di molecole d’acqua(H2O cluster ) vengono rimosse dal pro-cesso di succussione. I cluster vuoti so-no circondati da molecole d’acqua e siproducono nuovi cluster. Queste strutture formate da molecoled’acqua portano il messaggio moleco-lare della T.M. di partenza, anche quan-do questa si affievolisce o si annichilaper le successive diluizioni. I cluster di acqua hanno dimensioni dinanometri e micron. 5- NANOBOLLE (Colic and Morse,1998)– Le succussioni delle strutture moleco-lari della T.M. determinano la forma-zione di nanobolle di gas atmosfericoe strutture acquose sopramolecolari

0 20 60 80 100

Dose

40

Mig

liora

men

tode

lla fu

nzio

ne

Risp

osta

Disf

unzi

one

Zona-Dosedi potenziamento

Zona-Dosedegli effetti collaterali

Livello di riferimento

TAB. 3

Esempio teorico di

curva ormetica.

0 5 30 100

Pervanadato (µM)

10

Cell

roun

ding

(% d

el c

ontro

llo)

Effetto del Pervanadatosul cell rounding delle cellule del neurinoma del trigemino

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

220

Esempio reale di

curva ormetica.

– Per ogni sostanza

oggetto di studio è

indispensabile

prefissare

l’endpoint.

a milioni di persone in ogni minuto dicomunicare col telefono cellulare.

Recentemente studi di fisica con– Termoluminescenza (Rey, 2003; VanWijk et Al., 2006);– RMN (Abel etAl., 2001; Tiezzi, 2003;Demangeat et Al., 2004; in Sukul andSukul, 2006; Demangeat, 2009);– Calorimetria e conduttometria (Elia andNiccoli, 2004; Elia and Napoli, 2007) hanno dimostrato variazioni importan-ti e documentabili delle proprietà delsolvente di soluzioni ultradiluite.– Caratteristica comune di molte di que-ste sperimentazioni (condicio sine quanon) è la succussione della soluzione(dinamizzazione nel lessico omeopatico).

IPOTESI SUL MECCANISMO D’AZIONE DI SOSTANZE ULTRADILUTED– AL DI LÀ DI AVOGADRO

Tutte le ipotesi sul meccanismo d’azionedi sostanze ultra-diluted si fondano sul-

Se la sostanza è low dose, si produrrà so-lo un low effect, ovvero l’effetto biologi-co sarà irrilevante e l’effetto clinico ascri-vibile solo al placebo, dimenticando chei Sistemi viventi hanno la capacità di rea-gire a fattori esterni ed interni estrema-mente deboli (Voeikov et Al., 2010).

� Qui sta l’errore di fondo, il primummovens dell’errore.

La chiave d’acciaio della Farmacolo-gia del ligando-recettore (chiave-ser-ratura appunto) apre la porta dellaBiochimica, come la chiave elettro-magnetica della NanoFarmacologiae delle Ultra High Dose apre la por-ta della Biofisica e, più specificata-mente, della Biofisica dell’acqua.

Con ogni certezza gli effetti biologici in-dotti dalle diluizioni omeopatiche highdiluted o ultrahigh diluted non trovanorazionale nel sacco di Maître Cornille(A. Daudet – Lettere dal mio mulino, 1869),bensì nelle leggi fisiche che permettono

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61

LA MEDIC INA BIOLOGICA OTTOBRE - D ICEMBRE 2010

molto organizzate legate all’Idrogeno,che vengono distrutte dopo riscalda-mento.6- DOMINI DI COERENZA, SUPER-COERENZA (Del Giudice et Al., 2007;vedi anche Czerlinski and Ypma, 2010)– L’acqua è la componente essenzialedella materia vivente (il 99% di tutte lemolecole sono acqua). L’acqua liquida, come tutta la materiacondensata, è formata da una rete di“Domini di coerenza” di zone in cuitutte le molecole si muovono in accor-do di fase. L’acqua della materia vivente è caratte-rizzata dalla coerenza tra Domini di co-erenza (Supercoerenza). 7- QUASI-QUANTI NON LOCALIZ-ZATI (Molsky, 2010 in Di Giampietro,2010)– Quando ultradiluizioni di un princi-pio attivo vengono sottoposte a succus-sione, nel solvente si determina: 1) dis-persione dei conglomerati; 2) distaccoda essi di alcune molecole. Nel movimento si producono tempo-ranee diminuzioni della distanza me-dia tra i nuclei con incremento dell’in-terazione elettrostatica, prerequisito al-la formazione di quasi-cristalli nel sol-vente.

Le ipotesi più accreditate e che hannocoagulato il maggior interesse dei ricer-catori sono la 4-, 5- e 6-. – Quest’ultima ha visto e vede la Scuo-la Italiana di Fisica dell’Acqua in primalinea per la quantità e qualità di ricer-che e di pubblicazioni.

ORMESI– AL DI QUA DI AVOGADRO

L’argomento concernente il fenomenobiologico relativo all’ormesi e le possi-bili interpretazioni integrate con il Prin-cipio omeopatico di Similitudine è giàstato oggetto di trattazione dell’autore(Milani, 2008 b), a cui si rimanda perconsultazione.

– L’ormesi è una relazione dose-rispo-sta ad effetto bifasico, caratterizzata dauna modesta stimolazione della funzio-

ne interessata (endpoint) a basse dosi(30% – 60% maggiore rispetto al con-trollo) e dall’inibizione della stessa allealte dosi (TAB. 3). Esiste anche il fenomeno opposto: l’or-mesi inversa.La definizione è molto simile alla vec-chia Legge di Arndt-Schulz che, a pro-pria volta, è la ancor più vecchia Rego-la di Hueppe: “ogni sostanza presentaeffetti biologici diversi-opposti secon-do la concentrazione della stessa”.– Le possibili relazioni tra ormesi edOmeopatia sono state recentemente og-getto di analisi circostanziata (in Ber-nardini, 2010).

Le ragioni per le quali l’ormesi è statamarginalizzata e per le quali è stato uf-ficialmente accettato (sorta di imprima-tur) solo il modello a soglia sono stateben analizzate (Calabrese, 2009). Il fenomeno ormetico (Calabrese andBaldwin, 2003), non è spiegabile conla proporzione di recettori occupatiper l’ottenimento di un effetto, il cherappresenta un’ulteriore sfida per il su-peramento di alcune “certezze” far-macologiche e tossicologiche. Molte sostanze fisiologiche (ormoni, neu-rotrasmettitori, citochine, fattori di cre-scita, etc.) evidenziano ormesi (TAB. 4).

Il range prevalente di risposta ormetica è10-5 - 10-9 M (D5-D9 = 2-3CH – 4-5CH),ma molte sostanze – anche fisiologiche –

evidenziano ormesi sotto o sopra que-sto range. Ad es. gli oppioidi eviden-ziano ormesi da 10-12 a 10-15 M; l’AMPc(sulla fagocitosi) a partire dalla 10-18 M:1 molecola x 3300 cellule; l’EGF (Epi-dermal Growth Factor = crescita, proli-ferazione, differenziazione cellulare)quando occupa solo il 50% dei siti re-cettoriali di affinità. La diffusione dell’effetto ormetico (mo-delli batterici, virali, vegetali, animali,agenti tossici, fisici,ecologici, etc.) nonè stata ancora stimata come meritereb-be (TAB. 5).

Ad oggi, i modelli farmacologici dose-risposta sono: 1) lineare; 2) a soglia; 3)ormetico, ma solo alle basse dosi ilmeccanismo ormetico non solo non èproporzionale a quello osservato alle al-te dosi, bensì è opposto. – Stabilire se gli effetti stimolanti a bas-se dosi siano benefici o dannosi nonconcerne la definizione o finalità delfenomeno ormetico, per cui, per invo-care tout court l’effetto ormetico a suf-fragio di alcuni Principi cardine del-l’Omeopatia low dose, sarebbe neces-sario: 1) Conoscere in dettaglio i principi at-

tivi più importanti della sostanza diorigine vegetale, animale, mineraleo chimica oggetto di studio (TM).

2) Verificare in comparazione su mol-te Materie Mediche Omeopatiche(MMO) accreditate preselezionate

• SOMATOSTATINA • CORTICOSTEROIDI• TESTOSTERONE• ESTROGENI • GONADOTROPINA CORIONICA• PROLATTINA• OSSITOCINA

ORMONI• TNF α• TGF β• EGF (Endothelial Growth Factor)• PDGF (Plated Derived Growth Factor)

CITOCHINE - FATTORI DI CRESCITA

• OPIOIDI • SOSTANZA P• ENDOTELINA

NEUROPEPTIDI• DOPAMINA• SEROTONINA• ACETILCOLINA (MUSCARINA)

NEUROTRASMETTITORI

)

• PROSTAGLANDINE• BRADICHININA• OSSIDO NITRICO

FATTORI PROINFIAMMATORI

TAB. 4

Elenco dei sistemi recettoriali fisiologici che evidenziano relazione dose-risposta bifasica

(ormesi).

– Testo tradotto e accorpato dall’autore, da Calabrese E.J., Baldwin L.A. - Hormesis; the Dose-Response Revolution.Annu Rev. Pharmacol. Toxicol., 2003, 43:175-197.

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62

LA MEDIC INA BIOLOGICA OTTOBRE - D ICEMBRE 2010

se le keynote di un unitario (proving)corrispondano o meno all’effettobiologico (letteratura scientifica de-dicata) della sostanza di partenza perl’ottenimento del medicinale omeo-patico ed estrapolare, così, le Gol-den Keynote (Milani, 2009, b). – Secondo la personale esperienzaquesto approccio metodologicopermette – tra gli altri – di accerta-re o meno la veridicità delle indi-cazioni omeopatiche storiche e diconsiderare la possibilità di utiliz-zare low dose D basse (azione si-mile) o high dose (azione contraria)anche per patologie non contem-plate nelle MMO (indicazioni offlabel), offrendo – così – innovativesoluzioni terapeutiche. � Le Golden Keynote di 150 unita-ri omeopatici (tra cui tutti i policre-sti) sono state estrapolate dall’auto-re e pubblicate (Milani, 2004). Circa l’effetto bifasico di alcune so-stanze fisiologiche esiste ampia edocumentata letteratura scientifica,pubblicata su riviste ad alto/altissi-mo impact factor (fondamenti con-cettuali della Medicina Fisiologicadi Regolazione).

3) Verificare se il principale principiobiologicamente attivo sia o menosoggetto ad ormesi.

4) Accertare in quale range di diluizio-

ne avvenga l’eventuale inversionedell’effetto, e quindi definire il gra-do di diluizione per l’ottenimento diuno specifico effetto.

Al momento è agevole prevalentemen-te lo studio dei punti 1) e 2), anche semolte sostanze fisiologiche (TAB. 4) so-no state oggetto di conferma di 3). Un esempio chiarisce e meglio defini-sce l’assunto. – Da molto tempo si conoscono le pro-prietà terapeutiche di Arnica (Arnicamontana L.) in parte tramandate dallamedicina etnica e popolare, in parte(soprattutto, ma non solo, nella formu-lazione Compositum), passate al vagliodi esaustiva sperimentazione di base(Lussignoli et Al., 1999) e clinica con-trollata, sia vs placebo sia vs farmacoconvenzionale di riferimento (prevalen-temente FANS) (Van Haselen, 2000; Bir-nesser, 2004; Schneider et Al., 2008). I principi attivi, contenuti singolarmen-te anche in altre essenze (mai tutti com-presenti), nelle diverse specie del Gen.Arnica, e soprattutto in Arnica monta-na L., sono: elenina, elenanina, arni-diolo, faradiolo, ac. caffeico, etc. – Sperimentalmente è riconosciuta adArnica attività 1) antiflogistica, 2) anal-gesica, 3) immunomodulante, grazie al-l’inibizione del TNFα, della IL-1β e deilinfociti BIKappa (Porozov, 2004).

Gli estratti fitoterapici di Arnica posso-no essere utilizzati solo per via esterna(creme, pomate, gel) poiché per os o pervia i.m., affinché mantengano le pro-prietà curative, sarebbero ai limiti del-la cardiotossicità. Diluendo (e dinamizzando) Arnica allaD3 (low dose molto bassa), come in Ar-nica comp. pomata, viene conservatol’effetto terapeutico simile a quello deldosaggio ponderale fitoterapico. Arnica D2 è presente in Arnica comp.gocce, compresse, fiale. A questa diluizione (e nelle quantità in-dicate) Arnica non è cardiotossica e puòcon tutta tranquillità essere sommini-strata per os e/o per altra via sistemica,mantenendo inalterata l’efficacia anti-infiammatoria, analgesica ed immuni-taria. Anche Arnica -Heel (Arnica D3) è indi-cata nelle infiammazioni subacute ecroniche. Arnica -Injeel S [Arnica D12 (sotto Avo-gadro), D30, D200 (entrambe oltre Avo-gadro)] non è indicata come anti-in-fiammatorio, bensì prevalentemente co-me cicatrizzante. – È chiaro dall’esempio che differenti di-luizioni di Arnica producono effetti di-versi, ma non necessariamente opposti.Nelle Golden Keynote di Arnica (Mila-ni, 2004) è indicata anche: “lieve car-diopatia, affaticamento cardiaco, so-prattutto dello sportivo”. Poiché Arnica estratto (TM) è cardiotos-sico, sembra che, ad una data diluizio-ne, inverta il proprio effetto (cardio-pro-tezione). Ma a quale diluizione Arnica invertel’effetto (ormesi) considerato che ognieffetto ormetico è tale in un definito ran-ge d’azione ? Per il momento ci si limiti a quanto in-dicato da A.A. storici riconosciuti, daAutori contemporanei accreditati e dal-l’esperienza personale.

Edward Calabrese ha raccolto più di1200 pubblicazioni sull’effetto ormeti-co di alcune sostanze (di cui circa mil-le dal 2000) che indicano che la curvaormetica è rappresentazione grafica diun fenomeno biologico molto comuneed altamente generalizzabile.

100 mSv

Ris

chio

di c

ancr

o

Rischio da esposizione a bassi livelli di radiazioni ionizzanti

Dose più bassacausa di cancro

LEGENDA IpersensibilitàSogliaOrmesiDati epidemiologici

range ormetico

TAB. 5

Rischio da

esposizione di

radiazioni

ionizzanti.

Bassi livelli di

radiazioni ionizzanti

non sono

cancerogeni; al

contrario, sono

preventivi della

possibile insorgenza

neoplastica.

– Tabella tradotta

dall’autore da

http://www.nuclearsafety.

gc.ca/eng/mediacentre/p

erspectives/no_threshold

_image1_eng.jpg.

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63

LA MEDIC INA BIOLOGICA OTTOBRE - D ICEMBRE 2010

zionale del Curare (Hahnemann, 1810)è più che mai imperativo il Sapere au-de (abbi il coraggio di conoscere) diOrazio (Epistole 1,2) ripreso da Imma-nuel Kant in Risposta alla domanda: checos’è l’Illuminismo (1784) e da SamuelHahnemann nel frontespizio del SuoOrganon (a partire dalla seconda edi-zione, 1819), così com’era ed è incisosull’architrave della porta d’ingresso delvecchio collegio di St. Afra in Meissen,che lo aveva visto tra gli studenti mi-gliori (FIG. 4). �

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– Calabrese E.J., Baldwin L.A. – Hormesis; theDose-Response Revolution. Annu. Rev. Phar-macol. Toxicol, 2003, 43: 175-197.

FIG. 4

Di fatto, è la Natura che in molti aspet-ti si comporta secondo ormesi: l’orme-si è il risultato di processi di compen-sazione per alterazione dell’omeostasi(OCSH – Over Compensation Stimula-tion Hormesis) o il risultato di un effet-to diretto (DSH – Direct StimulationHormesis). Il processo ormetico rappresenta unastrategia comune di risorsa quando i Si-stemi devono rispondere a perturbazio-ni metaboliche di basso livello. La DSH non consegue ad un’alterazio-ne dell’omeostasi, bensì è risposta adat-tativa all’ambiente. Ritengo che la natura ormetica di moltifarmaci omeopatici sia prevalentemen-te ascrivibile alla OCSH.

– Da quanto esposto si evince che i Si-stemi biologici adottino differenti stra-tegie per l’ottenimento del medesimo ri-sultato, frutto dell’evoluzione delle spe-cie che, a volte, ha sostituito completa-mente alcune funzioni, ottimizzando-le, altre ha apportato solo elementi nuo-vi più adatti, senza l’eliminazione deivecchi. – Probabilmente in ogni recettore spe-cifico esistono due o più loci antago-nisti: in tal caso l’ormesi è il migliorfenomeno adattativo dell’organismoagli stressori (ogni minima perturba-zione dell’omeostasi è stressore poi-chè impone il conseguimento di unanuova omeostasi); oppure esistonodue o più recettori non fissi per ognisostanza ad effetto biologico o che sia-no in grado di legarsi a ligandi che“imitano” la sostanza (come se fosse-ro i “veri” ligandi).

– Non esiste un unico meccanismolow dose ormetico generalizzabile,così come non esiste un unico mec-canismo dose farmacologico genera-lizzabile: l’unica regola fissa in Na-tura è la variabilità, per cui nessunosi senta scientificamente autorizzatoa fare riferimento ad un unico mo-dello interpretativo ed operativo edelevare quest’ultimo a legge univer-sale, negando ad altri modelli il di-ritto di esistenza o di coesistenza.

CONCLUSIONI

Le leggi biochimiche che razionalizza-no il meccanismo d’azione e l’utilizzodi un FANS non possono (e quindi nondevono) essere applicate ad Arnica lowdose (low molecular, “ipomolecolare”nella mia prima dizione) dinamizzata oad anti IL-1 (α; β) 4CH S.K.A., così co-me le leggi biofisiche che sottendonol’effetto terapeutico di Arnica low dosenon sono necessarie e sufficienti per Ar-nica high diluted o ultra high diluted.

Mettere in contrasto Allopatia vs Omeo-patia/Omotossicologia/Medicina Fisiolo-gica di Regolazione e viceversa è perico-loso non-senso-scientifico, deprecabilecome ogni idea precostituita, soprattuttose smentita dalla realtà, dall’evidenza.– I campi di applicazione della Medi-cina convenzionale e Omeopatia/Omo-tossicologia/Medicina Fisiologica di Re-golazione non sono necessariamentesovrapponibili e per quelli (molti) co-muni, l’unico strumento per sceglierenon è la “fede” in una o altra direzio-ne, non la convinzione personale opi-nabile, bensì le necessità di quel pa-ziente, in quel momento, per quella pa-tologia e – conseguentemente – optareper il migliore e più efficace approccioterapeutico. E qualora il migliore e più efficace ap-proccio terapeutico al paziente consi-stesse nell’integrazione tra più sistemiterapeutici… ben venga. – Scienza, conoscenza, coscienza edesperienza faranno il resto.

– Il limite del numero di Avogadro nonè un limite : tutto dipende non solo da“quanto”, ma anche da “cosa” si stiaconsiderando e in che “quantità” (ana).

– Il cavallo di battaglia della Farmacolo-gia/Tossicologia accademica troverà osta-coli sempre più alti da superare, poichéogni nuova scoperta apporta variabili edinnovazioni da condividere e nuovi con-cetti da integrare o sostituire ai vecchi.

– Nel duecentesimo anniversario dellapubblicazione dell’Organon dell’Arte Ra-

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64

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L’autore ringrazia gli Editors dei siti web da cuisono state tratte le:

Fig. 1: http://th.physik.uni-frankfurt.de/~jr/gif/stamps/stamp_avog.jpgFig. 2: http://www.jacques-benveniste.org/divers/images/JACQUES-BENVENISTE-autre1.jpgFig. 3: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f8/One_Pillar_Pagoda_Hanoi_Vietnam.jpgFig. 4: http://www.samuel-hahnemann-stiftung.de/biographie_hahnemann/sh_sapere_aude.jpgFigura senza numerazione di p. 59: – alto: http://cache2.allpostersimages.comLRG/27/2750/C33TD00Z.jpg– basso: http://www.interiorcontrol.co.uk/blog/wp-content/uploads/2009/09/Mag_stripe_card_into_door.jpg

– La Tab. 1 è dell’autore.

Riferimento bibliografico

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Indirizzo dell’autore

Prof. Leonello Milani– Direttore scientifico de La Medi-

cina Biologica e di PhysiologicalRegulating Medicine

– Vice Presidente A.I.O.T.– Vice Presidente dell’InternationalAcademy of Physiological Regula-ting Medicine

Via Palmanova, 71I – 20132 Milano