Luciano Arcella - Rio Favela

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Sappiamo che cos’è la «favela», visto che è piuttosto diffuso il termine che qualifica gli agglomerati di costruzioni incerte, vivaci nei loro colori e pertanto esteticamente attraenti, purché osservate in una prospettiva a distanza. Questi agglomerati caratteristici della città di Rio de Janeiro, dove hanno assunto la loro denominazione (esistono tuttavia ed hanno assunto la medesima denominazione anche nell’ambito di altre città del Brasile), sono chiamati anche «morros», ossia colline, visto che in gran parte sono ubicati in zone montuose della città.

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Rio favelaLuciano ArcellaGlocal BookGlocal University Network http://www.glocaluniversitynetwork.eu/Glocal BookGlocal University Network editor@glocaluniversitynetwork.euwww.glocaluniversitynetwork.euAll rights reservedDistributed under license Creative CommonsPrima Edizione, Novembre 2011Copertina:Favelas - Dicembre 2010Te Brazil Series - Favelas Credits: Bob DylanCourtesy SMK Foto Da anni parliamo della comunicazione e di una societ costruita attorno alla comunicazione.In pochi vivono dentro la comunicazione.Vivere dentro la comunicazione signifca pensare per connessioni, imparare dai problemi, sviluppare e formalizzare il pensiero. Vivere nella comunicazione signifca avere un progetto didascalico.Nelcorsodegliultimiannilosviluppodellinformaticaedellatelematicahaapertounanuovadimensionealla comunicazione visiva e alla fruizione dei testi: quella dellinterazione cibernetica mediata da oggetti grafci.Tuttocambia:cambianogliartifcivisivi,lainterazionerelazionale;cambianoitempi,glispazi,iprocessidi signifcazione,lapartecipazione,lesensazioni,lerifessioni;cambialapolitica,leconomia,laprogettazione,la programmazione, i linguaggi; cambiano gli stimoli percettivi, in dispositivi semiotici, gli oggetti duso; cambia infne lascritturainunlessicofattoprevalentementediinterfaccegrafche,iconiche,daquandocursoriepulsantihanno sostituito penne e calamai popolando ormai il nostro spazio operativo di nuove funzioni Touch Screen. Ormai siamo defnitivamente nella comunicazione, dentro la forida e incessante dinamica della ipermedialit.Ma non cambiamo noi. Cambiano molto pi lentamente le nostre capacit cognitive e culturali. Apprendiamo con le vecchie metodologie, le scuole e le universit continuano ad ignorare i processi di apprendimento nuovi della societ della comunicazione. Tra la vita scolastica istituzionale, pubblica e privata, e i processi di apprendimento della societ della comunicazione c un vuoto in cui crollano quasi tutte le professioni.Il Glocal University Network ha la grande ambizione di coprire quel vuoto, di entrare nella comunicazione globale con una serie di strutture universitarie locali, organizzate in sintonia con la multimedialit della nuova didatticaLiliana Montereale ProfiloBiograficoLuciano ArcellaProfessore di Filosofa presso la Universidad del Valle di Santiago de Cali, Colombia.Gi Docente di Storia delle religioni presso lUniversit dellAquila e addettu culturale presso lAmbasciata dItalia a Mogadiscio. I suoi campi di studio sono i movimenti religiosi afro-americani e la cultura tedesca nietzsheana e post nietzscheana (la Rivoluzione Conservatrice). Fra le sue pubblicazioni, Rio macumba, Bulzoni, Roma 1980 e 1996; Rio dAfrica, Mediterranee, Roma, 1996; Oltre la storia: Nietzsche, Mimesis, Milano, 2003 e 2007.Rio favelaUna pianta infestante

Sappiamo che cos la favela1, visto che piuttosto diffuso il termine che qualifca gli agglomerati di costruzioni incerte, vivaci nei loro colori e pertanto esteticamente attraenti, purch osservate in una prospettiva a distanza. QuestiagglomeraticaratteristicidellacittdiRiodeJaneiro,dovehannoassuntolalorodenominazione (esistono tuttavia ed hanno assunto la medesima denominazione anche nellambito di altre citt del Brasile), sono chiamati anche morros, ossia colline, visto che in gran parte sono ubicati in zone montuose della citt. Ma proprio a Rio, dove sorsero alla fne del XIX secolo, le favelas presentarono una singolare peculiarit, del resto legata alla specifcit della ex capitale del Brasile (lo stato sino al 21 aprile del 1960, allorch la capitale venne trasferita a Braslia, sotto la presidenza di Juscelino Kubitschek). Particolare per la sua conformazione, che vede lalternarsi di aree pianeggianti e di zone collinari, il territorio metropolitano determin nel corso del suo sviluppo una situazione abitativa di estrema commistione, che desta meraviglia in chi proviene da altre realt urbane. Nelle quali solitamente il centro separato dal suburbio, le zone residenziali di media o alta borghesia da aree pi o meno degradate, comunque contraddistinte da pi evidenti segni di povert. Ripartizione evidente nelle metropoli europee, parzialmente in quelle nordamericane, in alcune delle quali la city dopo la chiusura degli uffci diviene area degradata, assolutamente assente a Rio de Janeiro, a causa della convivenza tra abitazioni dalta rendita e le favelas, che senza pudore si sono fatto spazio allinterno dogni quartiere, inserendosi fra strada e strada, sfruttando gli spazi lasciati liberi dalla cementifcazione legale e resi disponibili da uninvadente vegetazione che quotidianamente contende aree allasfalto. Prima di considerare brevemente la storia di questa forma di urbanizzazione, insistiamo sulla meraviglia di chi, nel vedere questi nuclei abitativi diffusi lungo le falde delle zone collinari, a ridosso delle spiagge di Ipanema o Copacabana, diLeblonodiSaoConrado(ciriferiamorispettivamenteallefavelasdiCantagalo,Pavao,Pavaozinho,Chcarado Cu,VidigaleRocinha,perindicarealcunedellenumerosebaraccopolisituateneiluoghipisuggestividellacitt eneipressideiquartieridipialtoreddito),sichiedecomesiapossibilecheiluoghipiattraentidellacittsiano appannaggio di gente povera e di costruzioni misere e non piuttosto aree per abitazioni eleganti riservate a una ricca borghesia internazionale. Interrogativo che impone una ricognizione storica, ossia uno studio relatvi al modo in cui si costituita la favela, e le ragioni per cui ancor oggi, nel pieno forire del mercato edilizio di una metropoli in movimento, e nonostante una maggiore attenzione alla pianifcazione urbanistica, essa si incrementi a ritmi accelerati, incurante delle distanze sociali e delle convenienze urbanistiche.1 La denominazione deriva da quella di un vegetale portato a Rio dallo Stato di Bahia, che, trapiantato nello spazio collinare dove sorgevano le nuove costruzioni, attecchiva ottimamante nel nuovo ambiente.Rio dEuropa Uno sguardo sul processo di urbanizzazione della ex capitale del Brasile suggerisce alcuni momenti signifcativi della sua evoluzione. La prima fase della crescita della citt risale allarrivo della corte imperiale portoghese, nel 1808, in seguito allinvasione napoleonica del Portogallo. Rio de Janeiro diveniva la capitale del Regno Unito di Portogallo, Algarve e Brasile, e come talevedeva un generale incremento della popolazione come delle costruzioni. In pochi anni lapopolazionepassavada60.000a250.000abitanticirca,cheoccupavanounareaalquantolimitata suddivisanelle freguesiasdiCandelria,Sao.Jos,Sacramento,Santa.Rita,Santana,lequalicomprendevanosiailcentrourbano (il palazzo reale era posto nellattuale Praa XV) che la zona portuale. Le prime tre accoglievano essenzialmente una borghesia commerciale con le sue residenze e i suoi negozi, le altre una classe meno abbiente collocata in una situazione abitativa di progressivo degrado.Infattiinquestarea,abrevedistanzadaimoli,sorgevanoiquartieridiSade,SaoCristvaoeGamboa,abitati da persone per lo pi occupate nellattivit portuaria e nei servizi. Le abitazioni di questi lavoratori dal basso reddito, fnalizzate ad uneconomia dello spazio oltre che suggerita da una tradizione comunitaria genericamente africana2 (gran parte di questa popolazione era dorigine africana) erano inserite in grandi agglomerati, caratterizzati da uno spazio centrale comune. Presero la denominazione di cortios e apparvero alluffcialit progressista come luoghi di degrado igienico e morale. S che sin dalla met del XIX secolo venne intrapresa unopera di saneamento (risanamento) sia di carattere edilizio che medico. Nel primo caso si incominciarono ad abbattere queste costruzioni densamente abitate, soprattutto per motivi igienici; nel secondo a proporre vaccinazioni obbligatorie legate soprattutto al diffondersi delle febbre gialla (Abreu de Almeida, 1988). La volont di rendere Rio de Janeiro una citt moderna, che signifcava al passo con il modello europeo, con la citt di Parigi, sorta di capitale dEuropa, quale suo ideale urbanistico, si era manifestata immediatamente dopo larrivo della corte portoghese e in maniera ancor pi decisa allorch saliva al trono, nel 1816, Joao VI. Nello stesso anno giungeva aRiounamissioneartisticafranceseguidatadaJoachinLeBreton,dicuifacevanopartelarchitettoGrandjeande Montigny e il pittore Debret, ai quali si aggiungeva un consistente numero di artigiani, vista la carenza in loco di mano dopera specializzata. Altri artisti e scienziati provenivano successivamente dallAustria (tra questo il pittore Thomas Ender e i naturalisti Martius e von Spinx), in seguito al matrimonio fra Leopoldina dAustria e dom Pedro. Interminiurbanisticiilsostegnodiquestaeuropeizzazionedellacapitalesitraducevaincostruzionidipregio, dal teatro reale Sao Joao alla residenza estiva del re, la Quinta da Boa Vista, al Museo Reale (oggi nazionale) e in una ridistribuzione della popolazione sulla base della nuova stratifcazione sociale. La parte pi antica del centro storico, rappresentata dalla freguesia della Candelria, si trasformava da centro residenziale della nobilt portoghese in centro puramante commerciale. Le vie originariamente eleganti, occupate da residenze di pregio, ossia la Rua Direita (oggi PrimeirodeMaro),Rua daVela (oggiUruguaiana), Ruada Cadia (oggi da Assemblia),rua doRosrioeRuado Ouvidor3, divenivano arterie di grande transito, abitate da una nuova classe commerciale, che tendeva ad allontanare tantounaclassearistocraticachesispingevanelleareepitranquilledellaZonaSud,quantoquelproletariatoche affuiva nella capitale a ritmo accelerato. Installatasi originariamente, come indicato, nei pressi della zona portuaria, a ridosso quindi del centro storico, questa classe lavoratrice veniva spinta verso il Nord della citt, e specifcamente nella cosiddetta Cidade Nova, avente come punto nevralgico Praa Onze de Junho, centro di socializzazione, soprattutto per i nuovi arrivati (generalmente provenienti dal Nord-Est del Paese), prodotto di un fusso migratorio interno che conobbe il massimo incremento dopo labolizione della schiavit (1888). In sintesi, nel corso del XIX secolo la citt di Rio de Janeiro acquisiva una tripartizione abbastanza netta, ancor oggi esistente seppur meno evidente, fra un Nord proletario, un centro commerciale, con sacche di residenti a basso reddito impegnati nei servizi, e un Sud, comprendente i quartieri di Glria, Flamengo e Botafogo, esclusivamente residenziale. Questa situazione era stata prodotta tanto da uno spontaneo trasferimento della ricca nobilt verso aree meno affollate e pi amene, quanto da un allontanamento, sovente forzato, della classe operaia dalle zone visibili della capitale. 2 Pronunziamo con una certa cautela il termine africano inteso nellaccezione di una cultura comune, data leterogeneit delle civit di questo continente. Esso tuttavia appare giustifcabile nella relt brasiliana, dove ha acquisito una certa omogeneit a causa di una lunga convivenza fra gruppi che pur avevano una diversa origine. In ogni caso il riferirsi a redici africane comuni e con ci a tradizioni originarie fonte di una certa ambiguit.3 Era questa la via pi commerciale della citt; nel 1862 contava 205 negozi, dei quali 91 appartenevano a Francesi, 68 a Portoghesi, 35 a Brasiliani, 4 a Svizzeri, 2 a Italiani, 2 a Nordamericani e, uno ciascuno a Spagnolo, Tedesco, Inglese (Enders, 2000). Momento signifcativo di questo allontanamento fu la distruzione del cortio Cabea de Porco nel 1893, ad opera del sindaco Barata Ribeiro. Il che comport lallontanamento obbligato, da parte delle forze dellordine (si determinarono violenti disordini con numerose vittime), di circa duemila persone, che andarono a incrementare la popolazione delle Cidade Nova, che nelloccasione assunse la denominazione di Pequena Africa do Rio de Janeiro, vista la prevalenza di Afro-Brasiliani, che in questa concentrata realt rafforzarono i loro tratti tradizionali. Essi utilizzarono infatti come modalitespressiveinparticolarelamusicaeladanza(inquellafasenascevailsamba),oltrecheunareligiositdi caratterepopolareeunapraticacultualebasatasullapossessione.Acquisunanotevolefamainquellafaselacasa della mae-de-santo, ossia sacerdotessa del culto denominato Candombl, Tia Ciata4, quale punto di convergenza e di elaborazioneculturaledegliAfro-BrasilianidelNord-Est.NatainfattinelloStatodiBahia,ellaportaRiomolte tradizioni della terra dorigine (unAfrica comunque gi brasilianizzata), non ultima quella culinaria, i cui prodotti erano riservati tanto agli uomini che alle divinit invocate nel rituale. Lo spostamento della classe lavoratrice carioca verso aree eccentriche non avvenne esclusivamente attraverso azioni violente, ma fu anche favorita da un intelligente incremento dei mezzi di trasporto, simbolo pregnante della ricercata modernit, che vedeva il pi fervente sostenitore nella fgura del colto monarca dom Pedro II, che dava il proprio nome alla prima ferrovia costruita nel 1858, che portava dalla Cidade Nova verso la periferia settentrionale e occidentale (oggi la stazione di partenza ha il nome di Central). Ancora al fne di favorire il trasporto delle persone, venne creata una linea regolare pubblica, i cosiddetti bondes de burro (carri trainati da asini), che congiungeva il centro urbano con Flamengo per reggiungere in una fase successiva i quartieri di Botafogo e di Jardim Botnico. Non seguiamo ora passo a passo il mutamento urbanistico della citt, n analizziamo puntualmente i complessi eventi politici e culturali che si produssero nel corso dellOttocento, ma ci limitiamo a individuare i fatti pi signifcativi dai quali ha avuto origine la Rio contemporanea. Per quel che concerne laspetto culturale, elemento decisivo nella formazione della mentalit dominante dellepoca, fulaffermarsidelpositivismo,segnodistintivodiunprogressoimpersonatodallevolutomondoeuropeo,eassunto in Brasile assieme al modello politico repubblicano, inteso tra laltro anche come affrancamento dagli antichi padroni doltreoceano. Nel 1881 veniva fondata, dietro impulso di Miguel Lemos, la Chiesa Positivista del Brasile, e nel 1897 si inaugurava il Tempio dellUmanit nel quartiere Glria. Il 3 dicembre del 1870 usciva il primo numero del giornale A Repblica, manifesto di fondazione del Partito Repubblicano, nel quale Quintino Bocaiuva indicava nella monarchia un regime passatista e auspicava la separazione fra Stato e Chiesa. Nello stesso periodo si formavano associazioni carnevalesche fondate sullideologia repubblicana. Dai Democrticos aiFenianos(nomediunalegadiindipendentistiirlandesi),alClubdeiSocialisti,cheportavanoavantilaloro propagnada in favore della repubblica attraverso unazione capillare di comizi e pubblicazioni.5 Fu prodotto peculiare del positivismo la ricerca di una purezza razziale, determinata in particolare dalla diffusione delle idee di Arthur de Gobineau, che si tradussero in Brasile in una volont di embranquecimento (imbiancamento)6, messa in atto favorendo limmigrazione di elementi europei.4 Su questo personaggio caratteristico della cultura afro-brasiliana, si veda Moura, 1995.5 I Fenianos editarono tra laltro due giornali satirici, fortemente critici verso la monarchia, O Gato Preto e O Facho da Civilizaao.6 Il termine fu coniato da Francisco Jos de Oliveira Vianna, Evoluao do povo brasileiro, Ed. Nacional, Sao Paulo 1933 (ed or. 1923).Nellambito della progressiva trasformazione di Rio de Janeiro in moderna capitale, il momento decisivo, caratterizzato daunaparticolareaccelerazionedelprocesso,siebbeconiprimiannidelNovecento,sottolamministrazionedel sindaco Francisco Pereira Passos (1902-1906), che non a caso venne denominato Bota Abaixo (butta gi), dal momento che comp una grandiosa opera di smantellamento di vecchi edifci situati nellarea centrale della citt per fare posto alla hausmaniana Avenida Central, avente come modello gli Champs Elises, arteria pulsante delle attivit cittadine e insieme palcoscenico di una conquistata modernit. Per questopera di ammodernamento vennero allontanati circa 20.000 abitanti da quellarea e indirizzati a Nord della citt, soprattutto nella Cidade Nova.Lavenida,chesostituivalatroppoangustaRuadoOuvidor,tagliavailnucleourbanoindueparti,secondola direzioneNord-Sud,ecollegavaleduezonelitoralidiLargodaPrainha(oggiPraaMau)elAvenidaBeiraMar. Questascorrevalungolacostaperuntrattodi5.220metri,raggiungendoilquartiereresidenzialediBotafogo.Nel punto di congiunzione fra la Avenida Central e questo lungomare, si formava un ampio spiazzo, che successivamente veniva ulteriormente allargato in seguito allo spianamento del Morro do Castelo, utilizzato come area di mondanit e intrattenimento. Esso ospitava infatti il Teatro Municipale, sale da ballo e ristoranti, e nel 1921, in seguito allavvento del cinema e linstallazione di varie sale di proiezione, prese il nome di Cinelndia. Mentre fra le costruzioni sontuose dellAvenida, spazio di attivit economiche ma anche culturali, si segnalavano la Scuola di Belle Arti e la Biblioteca Nazionale (oggi la pi grande del Sud America).Altrofenomenochecaratterizzquelperiodo,nellavolontdicostruireunacittmoderna,fulalottacontrole epidemie.InquestofunotevolelimpegnodelMinistrodellaSalute,OsvaldoCruz,cheportavantiunacampagna perlavaccinazionecontroilvaiolo,cuisiopposeunapartedellapopolazione,scatenandounadecisarivoltaeuna conseguente, violenta repressione. La modernizzazione della citt veniva comunque celebrata in pompa magna nel 1908, con la prima Esposizione Nazionale, proprio mentre si verifcavano i primi scioperi operai in grande stile. Due anni prima si era avuto il Primo Congresso Operaio Brasiliano, che vide una forte militanza anarchica, e lanno successivo veniva emanata la cosiddetta Lei Celerada, che autorizzava lespulsione di capi operai stranieri nel nome della sicurezza nazionale. In questo clima ambiguo, fra lespansione capitalistica e la protesta nel nome delle rivendicazioni operaie (per la giornata lavorativa di 8 ore) nonch della libert despressione, si aveva la cosiddetta primavera di sangue. Studenti universitari vanivano massacrati in Largo de Sao Francisco7.Ma ecco, che proprio in questa fase di perseguita modernit, di tentativo di adeguamento della capitale tropicale al modello europeo, si produceva quella singolarit specifcamente brasiliana o ancor pi carioca, che andava contro ogni criterio di ripartizione sulla base del prestigio sociale e del reddito: il sorgere spontaneo di una pianta infestante quanto forte e prolifera, quale fu ed la favela. Non a caso il simbolismo vegetale si rivela particolarmente calzante, in quanto la favela appunto una pianta, che, come abbiamo minizialmente indicato, fu portata dal Nord-Est e posta a decorazione del nuovo paesaggio, nel quale seppe integrarsi e proliferare, cos come lagglomerato che da questa prese nome. La favela resist infatti ad ogni tentativo di igienizzazione adottato dallautorit politica nel suo vano tentativo di far s che venisse rispettata quella tripartizione voluta dalla ricercata modernit.NelsuosaggioDoquilombofavela(2005),AndrelinoCampos,comegidichiaratodaltitolo,coglielorigine di questa formazione residenziale spontanea in quella pi antica del quilombo, comunit di fuggitivi dallautorit, sia padronale che statale (in gran parte si trattava di schiavi che si davano alla macchia), che trovavano la propria libert in comunit indipendenti situate in luoghi poco accessibili in grado di nasconderli e proteggerli. Ne sorsero varie di queste comunit: fra loro la pi nota quella di Palmares, che resistette per un centinaio di anni (1603-1694), ma ne sorsero molte nel corso del XIX secolo, di ben minor durata, e sovente situate in aree molto vicine alla citt, come nota Campos (Op. cit.: 34 ss.). Si tratta comunque di aree coperte da una ftta vegetazione, come quelle situate nelle foreste di Andara e della Tijuca (tuttora foresta urbana), o nelle zonedi Inhama, Iraj ed Engenho Velho, distanziate sia dal centro degli affari che dai quartieri residenziali. I componenti di queste comunit, che loro originariamente non chiamavano quilombos, bens cercas o mocambos (Sodr 1988: 64), non utilizzavano questa loro residenza come base abitativa da dove muoversi per raggiungere il posto dilavoro,masvolgevanoinquestaogniloroattivitrimanendotuttalpineidintorni,comunqueinareeboschive e diffcilmante percorribili da chi non avesse acquisito pratica della zona. Qui si viveva in comunit e si lavorava in comunit, sfruttando il terreno per una agricoltura elementare che fornisse la base dellalimentazione, eventualmente arricchitaattraversofurtioperatinellefattorievicine.Dopoiqualicisirifugiavainquestaconcentrazione,sottola protezione della natura e di una comunit solidale che si considerava nemica del potere statale.7 In questa piazza si trova lIstituto di Filosofa dellUniversit Federale di Rio de Janeiro. In tale prospettiva appare arbitrario il collegamento fra quilombo e favela, ossia vedere nel primo lorigine della seconda, mentre cogliamo piuttosto un nesso pi evidente fra queste comunit di fuggiaschi e i cosiddetti sem terra, tuttora operanti, con le loro occupazioni abusive del suolo, allo scopo di installarsi e radicarsi al fne di sfruttare la terra generalmente tenuta incolta dagli antichi proprietari. Insintesiconsideriamochelafavelaaltrorispettoalleprecedentiformazionidiinsediamentispontaneienon autorizzati: un fatto assolutamente innovativo, per il quale non a caso venne utilizzato un termine originale ed indicato uneventospecifco,ancorchsimbolico,comunqueintesocomesuomomentodifondazione.Lafavelanonnasce da gruppi di schiavi fuggitivi, non costituisce una comunit autonoma (nella favela non si produce niente, ma i suoi abitantisonooccupatialtrove)enonesprimeunavolontdopposizioneallautoritgovernativa:elementiquestiche caratterizzavano il mocambo o il quilombo8 (nuclei anche qualifcati come campos negros).8 I quilombos e i mocambos erano costituiti da schiavi ribelli, mentre noto il carattere flo-monarchico e quindi in opposizione al governo repubblicano del paese della comunit di Belo Monte , guidata da Antnio Conselheiro, sorta di messia. Ben quattro spedizioni furono inviate per annientarla. In proposito, Teixeira-Monteiro, 1985; Mazzoleni, 1993.. Favela, pianta domestica Con questa premessa prendiamo ora in considerazione levolversi di questo fenomeno che, ribadiamo, si presenta comefattoassolutamenteinnovativoeparticolarediquellachefualungolacapitaledelBrasile.Lincrementodei morros andava di pari passo con la crescita della popolazione urbana, che nel giro di pochi anni passava da 522.651 abitanti nel 1890 a 619.648 nel 1906, a 811.443 nel 1916 (Bernardes Soares, 1987), popolazione che incominciava ad occuparevasteareeperiferiche,anchegrazieallampliamentodellelineeferroviarie.NeiprimiannidelNovecento eranoinfunzionelaEstradadeferroCentraldoBrasil,laLeopoldinaelaRioDouro.LaLeopoldina,dalcentro, passandoperlacollinadiSaoCristvao,portavaallaZonaNord.LaEstradadeFerroCentralsidividevapressola stazione di Deodoro in due linee: luna verso Nova Igua, laltra verso Campo Grande. Questa vasta area, la cosiddetta Baixada Fluminense, diveniva sia zona abitativa per una classe lavoratrice occupata nel centro metropolitano, sia sede di una classe operaia che trovava occupazione nella nascente industria, soprattutto tessile, che collocava in quellarea periferica le sue fabbriche. Nel 1920 la citt di Rio, zona urbana, contava 790.823 abitanti; larea suburbana, 356.776, per un totale di 1.147.599 abitanti(Abreu,1988),eassumeva,nellasuaripartizione,laspettoattuale.Ilperiodofrail1919eil1922,incuisi succedettero tre sindaci, Paulo de Frontn, Milcades Mrio de S Freire e Carlos Sampaio, vide un nuovo forte impulso alla ristrutturazione urbanistica, con lo spianamento del Morro do Castelo, la ricostruzione della Avenida Atlntica e il completamento della Beira Mar, che legava il centro urbano alla Zona Sud, ormai qualifcatsi come area residenziale per una classe abbiente. Se i quilombos furono inevitabilmente eliminati dopo aver resistito per periodi di diversa lunghezza, e i loro occupanti si dispersero nellampiezza del territorio brasiliano, la favela mostr una pervicacia unica. Attecch e prolifer, e trasse questo suo particolare vigore dal suolo nel quale essa si andava radicando: il territorio urbano, o meglio la fertilissima areametropolitananellaqualetralaltrosialimentavalaclasseabbiente,creandoperseperglialtriprosperit. Certamente si trattava di una ricchezza ripartita in maniera difforme, comunque suffciente da permettere a chiunque trovasseospitalitinquestarea,divivereediproliferare.Lafavelacustodivailnuovoproletariato,chenellasua fondamentalecaratteristicadellaprolifcit,siespandevainmanierasorprendentementerapida,senzachenessun rappresentante dellordine costituito potesse arrestarne la crescita. La vulgata, che coincide tra laltro con la tesi esposta da Abreu (1988), indica come luogo deputato alla nascita della favela, larea del Morro da Providncia, poi indicata come Morro da Favela, concessa come compenso ai reduci della guerra di Canudos, che quindi si installavano, a partire dal 1897, in pieno centro in perfetta integrazione con la comunit carioca.Nonfuprobabilmentequestaformazione,comenotaCampos(2004)lasolaadareorigineaquestaformadi insediamento,cheavrebbeincominciatoaprenderepiedesiadopolaguerradelParaguay,sia,comeabbiamo precedentementeindicato,apartiredellaLeggeAurea(1888),ossiadellabolizionedellaschiavit,cheliberavauna notevole massa umana che, dalle zone rurali, soprattutto del Nord-Est, si riversava nella metropoli. Ma il particolare signifcatodiquestaprimafavelafurappresentatodalsuocarattereuffciale,equindidallacquisizionedaparte dellopinione pubblica del dato di fatto di insediamenti, favoriti dallautorit, di persone di diverso grado di integrazione o emarginazione. La favela non nasceva quidi come comunit autonoma n tantomeno ribelle, ma come nucleo in cerca di integrazione, chesialimentavadelterritoriourbanoecheeratralaltrofunzionalealsuoarricchimento.Ifavelados,divaria provenienza, persone comunque in cerca di lavoro e di inserimento, trovavano nellarea metropolitana la collocazione piadatta,perchprospicienteallelorosedidilavoroequindiinseritenelfussodicircolazionedibeni.Piccolo commercio, servizi dogni genere, agli ordini di quella borghesia che, nellincrementare i suoi introiti favoriva il sorgere di queste residenze approssimative, la cui espansione diveniva credibile termometro dellarrricchimento della citt di Rio de Janeiro. vero che questi slums non si formarono soltanto lungo le falde dei morros del centro, bens presto occuparono vaste aree di pianura, come quella immensa della Mar, di Vigrio Geral e di Lucas, o altre aree collinari periferiche, come le alture della Tijuca, ma anche certo che la legalizzazione data alla prima edifcazione spontanea consentita (soprattutto nel modo in cui fu intesa dalla gente) favor una nuova mentalit caratterizzante i numerosi insediamenti abusivi nella loro inarrestabile crescita. Chi vi risiedeva aveva la consapevolezza di agire al margine della legge, ma nella prospettiva chelabusodivenisseusoequindicomportamentolegale.Chesiabitasseaimarginidellareametropolitana,verso laBaixadaFluminenseonelMorrodeDonaMarta,nelquartierecentralediBotafogo,larenditanecessariaperla sopravvivenza derivava dalla citt, con la quale si intratteneva un rapporto diretto, facilitato ora dalla vicinanza, ora dallincremento dei mezzi di comunicazione che permettevano un agevole pendolarismo.Rio dAmerica Risulterebbe eccessivamente prolisso seguire passo passo lampliarsi e il moltiplicarsi della favelas a Rio, che si attua parallelamente allo sviluppo in chiave industriale della citt; basti pertanto considerare alcune fasi signifcative di questa crescita. Giungiamo cos rapidamente agli anni Quaranta, allorch da tempo era al potere il dittatore GetlioVargas, dopo la deposizione del presidente Washingron Lus, che proprio a partire dallinizio della Seconda Guerra Mondiale trascurava lantico rapporto amichevole con la Germania per avvicinarsi agli Stati Uniti. Fu quella la fase signifcativa in cui in politica come nelle espressioni ludiche e culturali il Brasile si americanizzava, lasciando da parte il modello francese per acostarsi piuttosto a quello statunitense. Importante accordo industriale, che rinsald il legame con gli Stati Uniti, fu la creazione della Compagnia Siderurgica Nazionale,attraversoilprestitodiventimilionididollariottenutodallamericanaExport-ImportBank.Importante rapporto culturale fu la realizzazione della Walt Diseny del flm danimazione Saludos amigos, nel quale si vede Donald Duck Paperino visitare Rio con la guida del pappagallo Z Carioca; nonch il successo negli Stati Uniti della show girlCarmenMiranda,prototipodellaBrasilianabiancaconlasuastraripantevitalit,siainambitoteatraleche cinematografco.Per quanto concerne specifcamente la citt di Rio de Janeiro, si realizzava una seconda rivoluzione urbanistica (individuandolaprimanelloparadiPereiraPassos),apartiredallamministrazionediHenriqueDoodsworth,che nel quadriennio 1940-44 realizzava la mastodontica arteria Presidente Vargas. La quale, potremmo dire, sta allaltra arteria di ampio respiro, la Avenida Central, come gli Stati Uniti alla Francia, New York o forse Miami, a Parigi. La prima,purnellasuaampiezza,mantenneemantieneunadimensionefamiliare:percorribileapiediintuttalasua lunghezza, rimane caratterizzata da un traffco misto, di auto, di gente (impiegati di uffci, persone in giro per compre, per pratiche burocratiche, per svago), di posticce bancarelle per vendita di prodotti dogni genere. E quindi pullula duna vita estremamente vivace e ricca di suoni, che vanno al di l di quello comunque ben marcato del traffco diurno. E mantiene questo carattere di vivacit per lintera giornata, almeno sino alla chiusura, prima degli uffci, poi dei negozi, allorchingra parte si vuota,lasciando che solo una delle due estremit, Cinelndia continui ad essere animata dai frequentatori di locali e da occasionali venditori di cibo.Laltra, estesa per oltre 4 chilometri e dottanta metri dampiezza, esprime tuttora quella vana grandiosit fnalizzata a soprendere piuttosto che a servire. Essa, incrociando la Central (oggi Rio Branco), attraversa prima Praa Onze, quindi laEstaaoCentral,trasformandoquestispazioriginariamentecontenutiinareeprivedorientamento.Inparticolare questa considerazione vale per la tradizionale Praa Onze, narrata come centro duna solidale cultura negra, fondata sullacondivisionenellospaziocomunedellamusicaedelcibo.Conlanuovaarteria,questasparivacomepiazza, divenendo un luogo di transito veloce, indefnitamente limitata da costruzioni diesguali che di fatto ne cancellano la propriet di piazza9. Ancor oggi lintera Vargas non adatta ai pedoni, che rari si riuniscono presso le fermate di mezzi, autorizzati e non, per raggiungere, con la Avenida Brasil, la sequenza duna ininterrotta periferia.Segnodiamericanizzazionedunquecomedivolontdiesprimere,attraversoladimensione,omegliola sovradimensione,(nonpiattraversolaricercadunostileeuropeo),ilpoteredunpaeseincrescita,questanuova costruzione accompagnava lincremento della popolazione della capitale, che superava, allinizio degli anni Quaranta, i 2 milioni di abitanti, mentre parallelamente si incrementava il numero dell favelas e della loro popolazione. Nel 1948 venivanocensiti105diquestiagglomerati,con138.837abitanti;25eranoubicatinellaZonaSudecontavanocirca 40.000 abitanti. Il che indica che in questa fase di forte sviluppo quella delle favelas costituiva oltre il 10% dellintera popolazione della citt, e che una buona parte si era stabilita nella zona pi ricca, in quanto essenzialmente impiegata nei servizi.Altrodatoimportanteperquantoconcernequestinonpianifcatiluoghidiresidenza,laprovenienzadeiloro abitanti. Per lo pi gente di recente immigrazione da zone interne meno sviluppate (il Nord-Est specifcamente), per la 9 Nel 1942si realizz in Praa Onze lultima concentrazione carnevalesca, nel corso della quale veniva lanciata la canzone appunto intitolata Praa Onze,che esprimeva tutto il rimpianto per unluogo storico defnitivamente cancellato.quale il problema basilare consisteva nellalloggio, visto che lavori umili non mancavano certo nella citt in crescita. S che il sistema pi agevole era quello di entrare in queste comunit autogestite (la denominazione uffciale data alla favela appunto quella di comunit), ora pagando una somma ridotta a chi aveva una piccola area edifcabile da vendere, ora pagando un afftto a chi aveva avuto lintelligenza di costruire qualche stanza in pi per una rendita supplementare. Il tutto avveniva in uneconomia assolutamente informale, in cui vigeva ora, nei casi prima indicati, il diritto di prelazione dei primi venuti, ora liniziativa dei nuovi venuti, che si approprivano di spazi da sottrarre alla rigogliosa vegetazionedunainvadenteforestaurbana.AquestainvasioneloStatoreaginmanieradifforme,mostrandoora grandetolleranza,oraconinterventidecisi,chedatalalorosaltuarietnonriuscironoadimpedirelincontrollato proliferare.LosgombrodelMorrodeSantoAntnio,avvenutofrail1952eil1955,nonfecealtrochecausareil trasferimento dei suoi abitanti in altre aree, ossia verso il Morro da Providncia, di Catumbi e in particolare di Santa Teresa,areadianticheericchedimore.Nebberorisultaticoncretiisuccessivisgomberichefrail1962eil1974 produssero labbattimento di oltre 80 favelas e il trasferimento di circa 140.000 persone (Campos, 2004: 76). Il che indica come da un lato lautorit cercasse di rendere Rio una citt moderna, creando la tipica partizione fra le aree di pregio e una periferia popolare, ma come questo tentativo avesse effetti di scarso rilievo, visto che la popolazione di Rio continu a distribuirsi nellintera zona urbana senza riconoscere alcuna ripartizione. Intanto nel 1960 gli abitanti della favelas erano ben 335.063 distribuiti in 147 favelas, delle quali 33 erano ubicate nellelegante Zona Sud, mantenendo la medesima percentuale rispetto al totale degli abitanti della citt, che proprio in quella fase veniva declassata da capitale dello Stato nazionale a capitale dello Stato di Guanabara (che poi diventer StatodiRiodeJaneiro).Unicosegnoconfortantediquestaprogettatadeportazioneerailforteincrementodi comunit periferiche; aumentava notevolmente il numero delle favelas ubicate lungo il corso della Leopoldina, ossia dellAvenida Brasil, ai cui margini il distretto della Penha contava ben 47 favelas. Alcune di queste sorgevano in seguito allabattimento del Morro do Esqueleto, dove veniva costruita la UEG, Universt dello Sato di Guanabara, divenuta nel 1975 UERG, Universit dello Stato di Rio de Janeiro. Considerando il quarantennio che va dal 1950 al 1991, vediamo come la progressiva crescita del numero delle favelas e dei loro abitanti sia ben superiore, in proporzione, al numero degli abitanti di Rio de Janeiro10. N. favelas Popolazione di RioAbitanti delle favelas195059 2.377.000 169.0001960147 3.381.000 335.0001970162 4.251.000 565.0001980377 5.090.000 717.0001991537 5.488.000 962.000Sulla base di questi dati si evidenzia come il numero dei favelados nel 1991 raggiungeva circa il 17,6% del totale degli abitanti della citt, mentre nel 1950 costituiva il 7,12%. Il che dimostra con estrema evidenza il fallimento della politica di eliminazione di questi quartieri abusivi perseguita dai vari sindaci che si succedettero alla guida della citt oltre che dei governatori dello Stato.Si potrebbe anche osservare come i favelados crescano di pari passo con limpoverimento degli abitanti di Rio, come nota Costa (2004), ma crediamo che lincremento della povert sia signifcativo soltanto al fme di segnalare il continuo affusso di immigranti indigenti che vanno ad intasare una citt il cui sviluppo economico non in grado di far fronte alle nuove esigenze. Ed ancor pi importante evidenziare che per labitante di Rio non del tutto corretta lequazione favelado = povero, perch il settore meno abbiente piuttosto quello dei desfavelados, di coloro che, non potendosi neppure permettere dabitare in favela, bivaccano ai margini dellabitato. Da sottolineare in proposito, che non si pu fare di tutta lerba un fascio neppure tra i favelados, in quanto non tutti questislumsesprimonoilmedesimotenoredivita.Esistonofavelasrelativamentericche,laRocinhaadesempio, con discrete abitazioni e buoni servizi, nelle quali da tempo vive una piccola borghesia che sfrutta i vantaggi di tale collocazione, di contro ad agglonerati nei quali al basso livello economico fa da controparte lalto livello di pericolosit. Mipermetto,inriferimentoatalesituazione,diricordareunapersonaleesperienzapressolUniversitdiMiami, nellambito di un corso tenuto da un docente di antropologia esperto in cultura brasiliana, del quale per discrezione non 10 I dati sono stati mutuati da Campos, 2004.indico il nome, che mostr agli studenti un suo cortometraggio relativo a una certa Carolina Maria de Jess, negra11 abitante di favela, divenuta nota per un suo diario pubblicato nel 1960, dal titolo Quarto de despejo12,in cui narrava la sua misera esistenza di favelada. Dopo la proiezione gli studenti, sollecitati dal docente, si espressero in maniera unanime sulla vita disgraziata della povera donna e degli abitanti, neri, delle favelas brasiliane. Il documentario esordiva con le belle e musicali immagini della citt di Rio, Pao de Azcar, Cristo, spiagge e quantaltro, accompagnate dai samba pi noti, per poi mostrare momenti della faticosa esistenza della donna. Alla mia obiezione che lessere nero in Brasile non signifca necessariamente essere emarginato, e che per prima cosa occorresse determinare quale fosse la favela dove la donna abitava, visto che a Rio ogni morro ha la sua specifcit, il docente mi corresse, affermando che in realt la donna non viveva a Rio ma a San Paolo, e che lui aveva mostrato le immagini di Rio solo perch esteticamente pi attarenti. Oh gran bont della scienza antropologica americana! mi venne da pensare e non da esprimere per ovvio riguardo nei confronti dellantropologo. Come mi viene da ripensarci in questo contesto, meno per evidenziare lapprossimazione scientifca di quel docente, che per sottolineare linesattezza dellidentifcazione del favelado col povero, assieme alla notevole differenza esistente tra le varie favelas, anche nellambito della medesima citt. Da qui la necessit di evitare luoghi comuni (che sia lidea generalizzata dello slum come espressione di assoluto degradooquelladiunluogoidilliacoperlasemplicitelasolidarietdeisuoiabitantisortadiGemeinschaftin contrapposizioneallaGesellschaftdellamassifcataurbanizzazionelegale)ediconsiderarelaspecifcitdiqueste comunit abitative in una citt di per s unica per la disposizione urbanistica, come per i rapporti sociali, insieme causa e conseguenza di questo singolare paesaggio.13Segni cattivi di tempi nuovi Ancorch luoghi di residenza di immigrati o comunque per lo pi di persone di basso reddito, comunque occupate in lavori del tutto leciti, non tard a svilupparsi in queste comunit unattivit remunerativa quanto illegale. Il cosiddetto jogo do bicho, ossia il gioco dellanimale. Sorta di lotteria originatasi da uniniziativa dellanglo-brasiliano barone Drummon,nominatodalredomPedroIIdirettoredellozoologicodiRiodeJaneiro.Questi,alloscopodifavorire laffussodeivisitatori,organizzunestrazioneapremilegataaibigliettidingresso,contrassegnatidanumerieda animali. Liniziativa ebbe successo, prese piede e ben presto super le mura del giardino zoologico, fnendo con lessere controllata da una mafa privata con in testa i cosiddetti bicheiros. I centri di questa complessa organizzazione, fatta di banqueiros, gerentes e vendedores, incaricati della raccolta delle giocate, delle estrazioni e della distribuzione dei guadagni ai vincitori, si trovavano nelle aree protette delle favelas, mentre la distribuzione avveniva capillarmente nellintera citt. Il sistema per reggersi doveva avere un funzionamento perfetto, dovendo contare sullassoluta fducia da parte degli scommettitori, e di conseguenza doveva godere anche di protezioni politiche. I vari capi del gioco, che si ripartivano in maniera non sempre pacifca le diverse aree urbane, esercitavano tra laltro una forte autorit sulle favelas, e ne divenivano sovente benefattori, soprattutto mallo scopo di sostenere la loro carriera politica attraverso la gestione di un considerevole numero di voti. Molti di costoro tra laltro si legarono allespressione della cultura popolare maggiormente radicata, come il Carnevale, divenendo presidenti e sponsorizzatori delle Scuole di Samba: da Mangueira a Salgueiro, per citare due delle pi antiche e note. Proprio Salguiero, nel 1976, assisteva a un episodio di violenza implicante il jogo e il suo gestore. China, nuovo presidente della Scuola, che aveva investito una certa somma nel dare allorganizzazione carnevalesca una sede pi ampia (quella attuale in Rua Silva Teles), veniva ucciso mentre tornava a casa dopo una riunione con i membri dellassociazione. Non fu identifcato il colpevole, n indicata lesatta causa, ma signifcativamente il giorno successivo il quotidiano O Dia recavail titolo di prima pagina Bicho ha ucciso il presidente di Salgueiro. La storia recente del jogo vede linteresse dei bicheiros per le societ calcistiche: il presidente del club Bangu, Castor de Andrade, nel 1994 veniva arrestato sotto laccusa di avere un ruolo di primo piano nella cupola che controllava il giococlandestino,ruoloattribuitoancheaEmilPinheiro,presidentedelBotafogo.Sidicechefraivaripersonaggi 11 Uso il termine negra cos come viene usato in Brasile, non contenendo alcun elemento dispregiativo ed ofensivo. Anzi, in Brasile si pu dire negro anche a un bianco, o si pu usare questo termine come forma afettiva, o di simpatia nelle varianti nego, neguinho, negrao o negao.Cosa impensabile negli Stati Uniti, dovela sola espressione politicamente corretta Afro-Americano.12 Il libro venne pubblicato negli Stati Uniti col titolo Child of the Dark.13 Uso il termine paesaggio quale traduzione della spengleriana Landschaft, nel senso dato dallo studioso tedesco.politiciimplicatiinquestaattivitcifosseroilgovernatorediRioNiloBatista,ilsindacoCesarMaiaepersinoil presidente della repubblica Collor de Mello (gi inquisito nel corso della sua presidenza ed oggi senatore). Fra i numerosi interventi dellautorit per smantellare questa attivit ovviamente senza alcun risultato, visto che leestrazioniproseguononeltotalerispettodeitempiedegliassiduiscommettitoriricordiamolarresto,nellaprile del 2007, di potenti bicheiros: Antnio Kalil, detto o Turcao, poi Ansio e Capitao Guimaraes, presidente della Lega Indipendente delle Scuola di Samba, ente di prestigio che gestisce notevole quantit di danaro per lorganizzazione del Carnevale. Tornando alla specifcit della favela, dunque signifcativo che in particolare attraverso questo jogo do bicho, vi penetrasse la prima forma di attivit illegale organizzata e con questa incominciassero a circoliare importanti somme di danaro, che, se andavano ad arrichire i pochi, fnivano col recare dei benefci allintera comunit, la quale offriva come merce di scambio ai capi benefattori, la propria riconoscenza e soprattutto la propria complicit.Aspetto positivo del morro era invece la sua valenza di luogo legato alla tradizione, ossia centro di sviluppo di una riccaculturapopolare.Senzaesserequelluogomagicoecoloratodiunacertaflmografa(Orfeonegro14inprimis, pur con i suoi forti accenti di realismo), fu effettivamente anche luogo di preservazione di importanti manifestazioni artistiche, a partire dal samba e dalla citata celebrazione carnevalesca.15Basti in proposito ricordare come una delle prime Scuole di Samba scendesse dal Morro da Mangueira per sflare nel 1931 in quella Praa Onze che presto sarebbe stata distrutta, e che fra i pi antichi samba (1926) annoverato quello che reca appunto il titolo Morro da Mangueira. Altro morro, espressione e riserva di cultura popolare, fu quello gi indicato di Salgueiro, altura situata nel quartiere medioepicoloborghesediTijuca,chegineglianniVentivantavavarieformazionicarnevalesche,inizialmente denominate blocos16, dalle quali si originava, alcuni anni dopo, lattuale Scuola Acadmicos do Salgueiro. Tra le espressioni di cultura tradizionale popolare radicate nelle comunit individuiamo ancora i centri di sincretismo afro-cattolico, ossia dei culti Candombl ed Umbanda.17 Due importanti templi del culto erano infatti ubicati nel morro di Salgueiro: quello di Oscar Monteiro, situato nella parte alta della collina, denominata Pedacinho do Cu (pezzetto delcielo),eiltempiodiUmbandadiPaolinodeOliveira,chefutralaltrovisitatodapersonagginoticonelattrice francese Martine Carol e lo scrittore Aldous Huxley, oltre ad essere riprodotto nel citato flm di Camus. Da questi dati si evidenzia che, se pur non luoghi di idilliaca covivenza, per molti aspetti le favelas favorirono forme di solidariet nella partecipazione ad esperienze comunitarie (dalla musica al culto), e che, sulla base della loro storia e dellaffabulazione che si svilupp al margine, alcune favelas ancor oggi vantano una sorta di primato culturale nei confronti di altre. Queste ci tengono pertanto ad evidenziare la nobilt della loro origine e ad evidenziare il lustro dato loro dai personaggi famosi che ne furono abitanti e portavoce. Sulla base di queste considerazioni appare consequenziale che, per uno studio approfondito, occorrerebbe riferirsi meno in generale a questo complesso fenomeno, che analizzare ciascun agglomerato nella sua storia e nei valori che esprime, oltre che individuare le sue specifche problematiche. Prima dunque di procedere in una visione dinsieme, obbligatoria tra laltro visti i necessari limiti di questo saggio, proviamo a considerare le specifcit storiche e urbanistiche di alcune di queste comunit urbane, a dimostrazione tra laltro dellatteggiamento erroneo di chi tende ad omologarle nella generica valutazione di povert e degrado.14 Opera del regista francese Marcel Camus, 1957, fu arricchito da una colonna sonora frmata da grandi autori, da Jobim a Vinicius de Morais.15 Per il legame fra le favelas e le espressioni musicali e carnevalesche, si veda Arcella, 2004.16 Formazioni precedenti le Scuole e di minore dimensione.17 Per un approfondimento di queste tematiche, si vedaArcella, 1980 e 1998.Storie di favelas una favela con storia Partiamo da Mangueira, fra le pi antiche e pertanto simbolo di una ricca tradizione popolare, che trova la sua pi signifcativa espressione nellomonima Scuola di Samba. S che, lautentico abitante di Rio de Janeiro, il cosiddetto Cariocadagema,tendeaesprimerequestasuaprerogativadichiarandosifamenguista(ossiatifosodellasquadradi calcio del Flamengo) e mangueirense (ossia legato alla Scuola di Samba della Mangueira).Ilterminemangueira,chesignifcaalberodimango,dicuierariccalarea,diedeilnomeallaggloneratoche incominci a sorgere, a partire dalla met dellOttocento, nelle terre del Visconte di Niteri, lungo il pendio del Morro dos Telgrafos, parte del pi ampio Morro da Mangueira, non lontano dalla residenza reale della Quinta da Boa Vista. Ci troviamo in unarea prospiciente il centro storico, non distante dallo stadio Maracan, nel quartiere di Sao Cristvao, con le omonime fermate del metro che conduce verso la Zona Nord. Nel 1908, in seguito a una ristrutturazione della Quinta da Boa Vista, furono abbattute modeste costruzioni della zona, per fare posto a un grande parco, s che coloro che vi risiedevano, per lo pi soldati del IX Reggimento di cavalleria, andaronoadinstallarsinelMorrodaMangueira,chedelrestoeragisuffcientementepopolatoeurbanizzato.Una nuova importante affuenza si ebbe ancora in seguito allincendio che distrusse gran parte delle abitazioni del Morro de Santo Antnio, nel 1916. Da notare che per lo pi il popolamento della collina non avveniva attraverso occupazioni spontanee e abusive, ma attraverso modesti esborsi da parte dei nuovi venuti per afftto o acquisto di locali, o di ridotti appezzamenti, dai vecchi abitanti divenuti piccoli imprenditori. Dato signifcativo per quel che riguarda la costituzione di questa comunit, il prevalere dellelemento negro, o meglio di quella cultura afro-brasiliana che trovava la sua pi viva espressione nel culto, nella musica e nella danza. Dato non ricavabile da un effettivo calcolo della precentuale della gente di colore rispetto ai bianchi (cosa impossibile delrestoinBrasile,datalestremavarietdellapigmentazioneedellesuesfumature),madaunmododisentire, dipercepirsi,divivereletradizioni.Daquilimportanzadataallecelebrazionifestivedicaratterereligioso,incui lelementoafricanosimescolavaconlatradizionepopolarecattolica,consflateeprocessionichepercorrevanola collinadaNataleallEpifania,comeallecelebrazionicarnevalesche,primaattraversogruppidiridottadimensione denominati inizialmente cordoes, poiblocos e ranchos, per divenire infne Scuole di Samba. E il Bloco Estraao Primeira, costituito da grandi nomi del samba, come Cartola, Carlos Cachaa, Z Espinguela (fgure di grande rilievo ancor oggi note a chi ha un minimo di dimestichezza con la tradizione musicale brasiliana) che si trasformava nellattuale Escola de Samba Estaao Primeira da Mangueira.Questechiareoriginieilconseguenteorgogliodichisisenteeredediunanobiletradizione,mostranocome tuttora labitante di questa favela non solo non sia necessariamente povero, ma si percepisca per lo pi come un piccolo borghese, con una sua dignitosa residenza e per giunta privilegiato in quanto partecipe duna comunit solidale, che gode di importanti centri e momenti daggregazione. Costituito di circa 4.000 abitazioni distribuite su un territorio di 80 ettari, con circa 15.000 abitanti, il Morro da Mangueira,comedicevamo,trovailsuopisignifcativomomentodaggregazionenellaScuoladiSamba,chetra laltro non si limita alla preparazione della sflata carnevalesca. Oltre infatti che allorganizzazione di feste fnalizzate alla parata del sambodromo, preparazione che inizia appena qualche mese dopo la fne del Carnevale, la Scuola anche uncentrodassistenza,dovefunzionatralaltrounambulatoriomedico.Tralesueiniziativedisignifcativovalore comunitario, ricordiamo lorganizzazione della festa dei debuttanti e delle debuttanti, ossia di giovani in et puberale per i quali si organizza un sontuoso ballo per presentarli in societ. Per godere di tale trattamento le famiglie che hanno reddito danno il loro contributo, magari con un versamento rateizzato, mentre chi ha una rendita troppo scarsa gode della solidariet della comunit. In sintesi, questa comunit costituisce prova evidente dellerroneit del nesso favela = povert ed emarginazione, pur se ci non si traduce in una vita idilliaca basata sullarmoniosit dei rapporti umani. Anche qui a regnare era il bicheiro, anche qui operava una criminalit favorita dalla solidariet comunitaria in opposizione al potere centrale: anche qui si avuto quel famigerato sconvolgimento verifcatosi a partire dalla fne degli anni Settanta, determinato dalla diffusione e dal commercio della drogra, che ha fatto saltare gli antichi equilibri. Ancora Morro da Mangueira, ma il contesto totalmente diverso, poich non si parla di tradizioni folcloriche n di solidariet comunitaria. Al centro della vita del morro ora il traffco della droga e la guerra contro la polizia. Sulla Folha on Line dell8 gennaio del 2008 viene riportata la notizia di una decisa operazione della Polizia Civile, che con 250 uomini invade la favela. Nella loro avanzata allinterno dellagglomerato gli effettivi si imbattono inuna specie di fortezza, ossia una casa circondata da alti muri, utilizzata come base per i banditi. Trovano inoltre un locale, dalla denominazione beffarda quanto macraba di microonde, nel quale vengono bruciati i corpi dei nemici. Ovviamente viene sequestrata una notevole quantit di marjuana, circa una tonnellata.In seguito a questa azione, veniva inviato un reparto dellesercito a presidiare il morro, ma non appena lautorit abbass la guardia siamo nel marzo del 2008 i traffcanti riprendevano la loro attivit, s da determinare un ritorno delmilitari,iqualitralaltrocercavanodirecuperare10fucilielapistolarubatialbattaglionediSaoCristvao (http://noticias.terra.com.br).Aggiunge la notizia che il morro da Mangueira uno dei pi armati di Rio, disponendo almeno di 50 fucili e che la vendita di droga frutta ai traffcanti una media di un milone di Reais a settimana (circa 350.000 Euro). Lesercito del malaffare composto di circa 150 uomini, ed obbedisce agli ordini di Leandro Monteiro Reis, denominato Pitbull, di Paulo Testa Monteita, il Tucinha (zio di Pitbull e persona infuente nellambito della Scuola di Samba del morro), e di Alexander Mendes da Silva, il Polegar, esponenti della fazione criminosa Comando Vermelho. Concientriamo nelle articolate vicende delle bande criminali, del controllo e della divisione,mai pacifca,del territorio, soprattutto per la gestione del commercio della droga. Vicende complesse, che riprenderemo pi avanti, nel loro intersecarsi con quelle di un altro gruppo marginale, sorta di autodifesa armata, denominato milcia.Morro armato Trascorreva meno di un anno dallirruzione in grande stile da parte delle forze di polizia nel Morro da Mangueira, duranteilqualesiavevanoalcuneoperazionidiminorportata,chenonsmantellavanocertamenteilriccotraffco18, n raggiungevano lo scopo di catturare i capibanda, allorch si dava il via ad azioni pi decise. Il 14 gennaio del 2009, infatti,comeriportailquotidianoOGlobo,venivacompiutaunadecisaoperazione,con150uominidellaPolizia Militare, appoggiati da due elicotteri e da un carro blindato, il cui risultato fu per alquanto modesto: un traffcante morto, alcuni catturati, ma non i capi, e poche armi sequestrate (fra queste una mitragliatrice). Passavanosoloduesettimanequando,comeriportaRio+,siassistevaaunGiornoditerrorenelMorroda Mangueira.Eraunamattinadimercoled28gennaio2009,allorch50poliziottidellaDelegaciadeCombateas 18 Del resto la cronaca citata sembra riproporre fedelmente un copione gi recitato. del marzo 2006 la notizia riportata da notcias.terra.com.br linvasione del Morro da Mangueira da parte di truppe del Battaglione di Sao Cristvao e della rioccupazione del morro da parte di trafcanti dopo la loro ritirata. Anche in quelloccasione i capi della banda, Pitbull in testa, non furono catturati.Drogas (Dcod), con il sostegno della Coordenadoria de Recursos Especiais (Core) e della Delegacia Especial de Apoio ao Turista (Deat), facevano irruzione nella favela per catturare Pit Bull. Nellintero quartiere di Sao Cristvao, dove sorgeilmorro,ilclimaapparivateso:venivanobruciatiquattroautobusperdistrarrelapolizia,edueviechiuseal traffco, s che dovevano intervenire i pompieri per spegnere le famme. Si trattava di una decisa azione di guerriglia urbana, con un elicottero della polizia che dallalto teneva sotto controllo lo svilupparsi degli eventi. Nota positiva che i bamditi, prima di appiccare il fuoco ai mezzi di trasporto, fecero scendere i passeggeri (cosa non avvenuta in altre circostanze, allorch i passeggeri non vennero risparmiati dalle famme).Risultatodelloperazionefulamorteditretraffcantiediduepersoneferiteperpallottolevaganti(sonoqueste tra laltro causa di molte incolpevoli morti con cadenza giornaliera nella citt di Rio), senza che il famigerato Pit Bull venisse catturato. Ma la cosa non fniva qui, perch il giorno seguente i banditi, per vendicarsi della morte dei loro, incendiavano due autobus e unautomobile, e imponevano ai negozi della zona di rimanere chiusi per lutto. Ancora per solidariet con i colleghi di Mangueira, unaltra auto era incendiata nellAvenida Brasil, nei pressi dellaccesso della favela denominata Cidade Alta. Gli eventi venivano cos commentati da Srgio Cabral Filho, governatore dello Stato, che tra laltro prometteva polso di ferro contro i banditi: Si tratta di banditi, ma la popolazione di Mangueira che io conosco, la gente che rappresenta Cartola, Nelson Cavaquinho, Dona Neuma, questa gente vuole tranquillit e pace, non vuole che persone emarginate creino terrore nella comunit (Epoca Estado Indipendente, 29/1/2009).ContaleconsiderazioneCabralindicavalaprofondacontraddizionerappresentatadaquestacomunit,legataa ungloriosopassatoriccodiculturapopolare,maoradivenutaunadellezonedimaggiorsviluppoditraffciilleciti nelle mani di una potente banda armata. Contraddizione che si esprime tra laltro nella fgura dellabitante di questo agglomerato,espressioneperlopidunaclasselavoratriceanchedidiscretarenditaeoperantenellambitodiuna condivisa legalit, che diviene obbligato collaboratore di un gruppo criminale che lo utilizza come scudo nei confronti di polizia e militari, i quali, nelle loro frequenti incursioni non vanno troppo per il sottile.Ndaltrocantosarebbepossibilefaredeidistinguo,quandositrattadiunaveraguerriglia,conletruppeche avanzano dal basso, con lutilizzazione anche di carri e di elicotteri, e il gruppo armato che si difende dalle nascoste postazioni situate negli anfretti della collina, fra casa e casa, da dove impedisce lavanzata degli effettivi, che sparano a raffca, poco attenti ai possibili danni collaterali. Da questa condizione contraddittoria, del luogo come dei suoi abitanti, deduciamo come sia complesso esprimere un giudizio di carattere socio-economico su questa favela, cos come per molte favelas di Rio, mentre risulta evidente come la sola valutazione errata sarebbe quella genericamente pregiudiziale di luogo demarginazione, di insanabile indigenza, che solo la vista miope di antropologi della domenica potrebbe generare.Una storia di bande Si tratta di bande armate ovviamente, quelle che da anni si sono impossessate del commercio pi ricco, quello della droga, che fece il suo trionfale ingresso in citt verso la fne degli anni Settanta. Da allora il pur forente controllo del bicho cedette il passo al nuovo tipo di attivit illecita, ben pi remunerativa e ben pi violenta. Chiaramente, per gestire conprofttotalecommerciofunecessarioorganizzarsi,epotservirecomemodellolastrutturadiquellalotteria clandestina, pur se i nuovi attori erano fgure caratterialmente e fsiognomicamente diverse. In quanto a et si trattava per lo pi di giovani, cos come i clienti erano per lo pi persone di giovane et, in maggioranza di classe medio-alta. Per quanto concerne la distribuzione, questa non avveniva nelle vie urbane, ma allinterno dei morros, che divenivano luogo di accumulo e di smercio (le cosiddette bocas de fumo), protetti con armi e con la forzata accondiscendenza degli abitanti delle comunit.Il primo gruppo di peso ben organizzato e armato, che si indirizz al commercio della droga, sorse nel 1976 e prese il nome di Caldeirao do Diabo (calderone del diavolo), con riferimento alla famigerata prigione della Caienna, per iniziativa di alcuni reclusi della galleria B del carcere dellIsola Grande, dove la criminalit comune condivideva gli spazi con la dissidenza politica di radice marxiata. Lintento iniziale dellorganizzazione, dalle sfumature politiche data lindicata convivenza, fu la protesta per le condizioni disumane della loro segragazione. Ma ben presto si and ben oltre una generica protesta: veniva organizzata infatti una cassa comune per sostenere le famiglie dei reclusi, per fnanziare fughe e alimentare una lotta dal carattere vagamente politico con richiami marxisti. In quel tempo il regime militare che vigeva in Brasile aveva emanato una Legge di Sicurezza Nazionale, fnalizzata a combattere la dissidenza, per la quale la lotta politica veniva equiparata alla criminalit comune, s che, compiendo una sorta di percorso inverso, sovente i banditi si presentarono come dissidenti politici. Con questo gruppo sorgeva quindi una sorta di banditismo sociale, non nuovo nella storia del Brasile, che vestiva sovente i panni della lotta di classe. Da quilassunzionedellanuovadenominazione,dallacolorazionepoliticaappunto,diComandoVermelho(comando rosso)eliniziodunaattivitcriminosaorganizzataconlaqualeilgruppodialimentavaefnanziavalesueazioni basate su una compiuta pianifcazione. Era il 1981, quando un comando guidato da Z Bigode (potrebbe essere reso in italiano con Beppe Baffo), uno dei capi forndatori del Comando Vermelho, trattato da eroe popolare, uccideva vari poliziotti prima dessere fatto fuori. Cronaca passata, che segnava per linizio duna rapida ascesa del contropotere, dovuta allenorme affusso di danaro derivante dai proventi del commercio della droga agevolato dalla possibilit di fruire di un nuovo mezzo di comunicazione. Il telefono cellulare, con il quale era possibile coordinare le azioni anche dallinterno dei presidi carcerari, dai quali, pur se rinchiusi in carceri di massima sicurezza e sottoposti a rigido controllo, i capibanda potevano continuare a controllare e dirigere i loro affliati. Intanto, siamo ancora nella decade dellOttanta, i banditi catturati non vennero rispediti nella Ilha Grande, nella convinzionechefossemeglioisolarli,schevennerodistribuitinellevariecarceridelpaese.Soluzioneinfelice,in quanto favor un diffuso proselitismo, con il conseguente allargamento e potenziamento del gruppo. Altro capo storico fu Orlando da Conceiao detto Orlando Jogador, che nel 1994 veniva ucciso da un suo luogotenente dissidente, Ernaldo Pinto de Medeiros, detto U (aveva il suo quesrtier generale nel Morro do Adeus), il quale fondava un suo gruppo detto Amigos dos Amigos (amici degli amici) che si alleva a una nuova banda, sorta da qualche anno, denominata Terceiro Comando.Questa aveva acquisito in breve tempo notevole potere, divenendo diretta avversaria del Comando Vermelho, alla cui guida si era intanto posto il famigerato Fernandinho Beira Mar, con i suoi luogotenenti Isaias do Borel, Elias Maluco eSapinho,ingradodicontrollareuncentianiodifavelasdiRio,fralequaliilfamigeratoComplexodoAlemao,il Complexo da Mar e Mangueira, per citare le comunit pi estese. La storia del Terceiro Comando per meno gloriosa, visto che il suo effettivo potere ebbe la durata duna dozzina danni, dal 1990 cio, allorch Celso Luis Rodrigues, detto Celsinho creava il gruppo dissidente assieme a Jos Carlos dos Reis Encina, detto Escadinha, al 2002. In tale data Fernandinho Beira-Mar, catturato lanno precedente in Colombia con laiuto di elementi dei servizi segreti statunitensi, e rinchiuso nel carcere di Campo Grande, ordinava una sommossa nel carcere di Bangu, fnalizzata alluccisione di U e dellintera cupola del gruppo armato. Risultato della mattanza fu che i superstiti trovarono nuove alleanze e costituirono il Terceiro Comando Puro (TCP), che assumeva il comando nelle aree pi degradate della citt, e poneva il suo quartier generale nella favela di Parada de Lucas. Suo leader era Falcao, detto anche Furica, che pur incarcerato continuava a impartire ordini dalla sua cella di massima sicurezza (cosa che fa tuttora). Ancora dal carcere proveniva nel 2002 lordine perentorio di uccidere il giornalista della TV Globo, Tim Lopes, reodiaverflmatoconunatelecameranascostaunballofunknelComplexodoAlemao,zonasottoilcontrollodel ComandoVermelho.EralostssoannonelqualeassumevalaprimapresidenzaloperaiometalmeccanicoIncioda Silva, detto Lula, la cui fgura veniva tra laltro celebrata con un guna gigantesca fgura in cartapesta in un carro della sflata carnevalesca dellanno successivo. Festeggiamenti che non si aprivano nel migliore dei modi, visto che le bande ditraffcantieranoinlottatraloro,oltreadavermossounasproattaccocontrolautorit.Lacausascatenantefuil carcere duro dato ai due capibanda, Fernandinho Beira Mar ed Elias Maluco, che, messi sotto rigida sorvegliana e senza poter ricevere visite, avevano giurato di sconvolgere le celebrazioni carnevalesche, creando tra laltro un notevole danno economico alla citt. Pur senza poter usare i loro cellulari, avevano dato lordine ai loro accoliti di mettere a ferro e fuoco la citt. Cos la cronaca annunciava in data 28 febbraio del 2003, il deceso di una donna dopo alcuni giorni di agonia per le bruciature riportateinseguitoallacombustionedellautobus410provocatodatraffcantidellafaveladiDonaMarta.Questa situata nel quartiere borghese di Botafogo e lautobus stava percorrendo una via di grande fusso, la Rua Sao Clemente, allorch la banda lattacc con bottiglie molotov. Nella cronaca della medesima giornata si legge: Distruzione e morte nellAvenida Brasil. Al mattino di oggi, dopo averincendiatounautobus,traffcantidiViladoJoaouccidonoarevolveratelautistadiunaFiatPalionellAvenida Brasil, in direzione centro, vicino allimboccatura della Linha Amarela, e si affrontano in uno scontro armato con la polizia per oltre mezzora (quotidiano Extra). E ancora, un pullman della compagnia 1001, linea Rio Sao Paulo, attaccato e incendiato con molotov; altro autobus incendiato presso il Morro da Lagartixa: totale, 37 mezzi incendiati dal luned al venerd.Aquesteintimidazionilautoritreagivaconestremadurezza.CinquetraffcantivenivanouccisinelMorroda Lagartixa,unonellafaveladiJacarezinhoeunaseriedioperazionidellaPoliziaMilitareinfavelascontrollatedal gruppodiBeira-Mar:Fallet,Borel,Mnaguinhos,Mangueira,Providncia,Arar,Pavao,Pavaozinho,Mineira, Fogueteiro, Beira-Mar, Dois Irmaos e Salgueiro. In questa serie di operazioni denominate Rio sicuro, in cui le forze dellordine avevano carta bianca, venivano uccisi otto traffcanti. O almeno uffcialmente defniti tali, perch lavanzata dellapolizianellafavelas,inschieramentodabattaglia,andandopocoperilsottilenellaprirsivarchiancheacolpi darmi pesanti, costava la vita anche a residenti che non avevano niente a che fare con i banditi, e che magari servivano, loro malgrado, da scudi umani per proteggere chi, incalzato, trovava rifugio nelle abitazioni di incolpevoli vicini. Dinanzi a questa controffensiva delle forze dellordine, gli avvocati dei banditi incarcerati protestarono per le torture subite in carcere dai loro clienti e criticarono le dichiarazioni del sindaco Csar Maia, che ha suggerito alla polizia di invadere le carceri in caso di rivolta dei prigioniei e di ucciderli, se necessario (Extra, 28/2/2003). Nel caos generale, che tuttavia non impediva il regolare svolgimento delle sflate carnevalesche, e che non riusciva ad affettare il turismo, visto che tutte le zone nevralgiche venivano presidiate con la massima cura, un gran numero di persone invedava alcuni supermercati del quartiere Vigrio Geral, sacheggiandoli, cosa avvenuta qualche giorno prima con i supermercati di Bonsuceso, che riaprivano dopo la chiusura forzata di tre giorni. Da queste azioni violente, fra le tante che si verifcarono in quei giorni, e che tra laltro non costituirono eccezione signifcativa rispetto a una abituale cronaca quotidiana, Rio de Janeiro appare pi che come metropoli problematica per una diffusa delinquenza, una sorta di citt in guerra, o meglio di area nella quale forme di guerriglia si distribuiscono a macchia di leopardo, interessando ora le favelas, ora zone urbane a queste prospicienti. Ma non risparmiando neppure quartieri buoni, quando i marginais decidono di passare alloffensiva. Si tratta quindi di una sorta di caos calmo, tipico del resto dei paesi in guerra, in cui la violenza si scatena in maniera improvvisaelocalizzata,perlaqualelapurelevatatemperaturadellacittincertomodotenutasottocontrollo, lasciando che cresca purch non supero il livello di guardia. Espressione dellimprovviso scoppio di violenza, peculiare di questa citt, ma che tuttavia basilarmente non provoca vittime, il cosiddetto arrastao, sorta di pesca miracolosa, che si confgura come uninvasione di cavallette su un campo coltivato. Una massa umana compatta, costituita in gran parte di giovani, invade correndo unintera spiaggia, o una strada, e sottrae alle gente ferma o di passaggio borse o altro: tutto ci che si pu strappare via. Poi si dilegua, prima che possa intervenire la polizia, il cui intervento del resto sarebbe inutile o ancor pi disastroso, perch qualche ligio agente potrebbe incominciare a sparare tra la folla. Stato di guerra o di guerriglia, dicevamo, tenuto a malapena sotto il livello di guardia, come in quei paesi in cui sono allordine del giorno scontri fra gruppi armati e forze doccupazione. Paragone non del tutto peregrino se una delle aree calde della citt ha preso a modello una realt di guerra, la realt palestinese, e si autodenominata Faixa de Gaza (striscia di Gaza).Palestina dAmerica In Brasile non esiste alcuna forma di scontro razziale, non si hanno rivendicazioni da parte di minoranze etniche ndicomunitreligiose.Convivonoinfattinelpiassolutorispettoreciprocomoltepliciideologie,ancheperchla scelta duna fede non presenta alcun carattere radicale. Lesser cattolico non impedisce dessere frequantatore dei culti afro-brasiliani, n la decisione di avvicinarsi a movimenti pentecostali crea angosce kierkegaardiane in chi sino a poco prima era legato alle Comunit Ecclesiali di Base. Esiste per uno scontro sociale, che trova espressione in particolare nel movimento dei sem terra, oltre che in scioperi e marce di protesta, come in qualsiasi democrazia del mondo; ma la vera tensione che interessa in particolare le grandi citt del Sud, Sao Paulo e Rio de Janeiro, data da una difusissima criminalit comune, che trova i suoi punti caldi soprattutto nelle favelas. Dicevamo della famigerata Striscia di Gaza, che corriponde al gruppo di favelas costituenti il Complexo do Alemao (del Tedesco), che si estende in una vastissima area situata lungo lAvenida Brasil e allinterno della Linha Vermelha, arteriaagrandescorrimentocheconducedalcentrourbanoallaeroportointernazionaleCarloJobim,nellaIlhado Gobernador. E singolare lorigine di questo nome, infatti non fu mutuata da un Tedesco, bens da un Polacco, Leonard Kaczmerkiewicz,cheinepocapostbellicaavevaacquistatolinterareapercostuirvimodesteabitazionidadarein afftto.Ilcommercioprosperinpochianni,soprattuttoacausadelmiglioramentodelleviedicollegamentoconil centrocittadino.Nel1946venivacostruitalAvenidaBrasil,nel1951lalineaferroviariaLeopoldina,cherendeva possibile un conveniente pendolarismo. Nella sua inarrestabile crescita, a partire dalla collina denominata Morro do Alemao, il Complexo arrivava a comprendere varie comunit, ossia il Morro da Baiana,Morro da Matinha, Morro des Mineiros, Morro do Adeus, Nova Braslia, Pedra do Zapo, Palmeiras, Grota, Alvorada, Fazendinha e Vila Cruzeiro, che ora appiano come uninterrotta distesa di abitazioni approssimative senza tratti di discontinuit. Su questa distesa domina laltura sulla quale si erge la chiesa di Nossa Senhora da Penha, che d il nome al quartiere, che ha cura nel differenziarsi, a partire dalla denominazione (bairro, quartiere cio e non favela) dalle circostanti comunit. La crescita della popolazione era anche determinata dal sorgere di numerose fabbriche, che disseminavano nellarea capannoniedepositi,divenutioggiperlopitestimonianzearcheologiche.Gliabitantidelcomplessoraggiungono attualmenteilnumerodicirca130.000,mentrelavoraceurbanizzazionehadivoratodeltuttoglispaziverdiedha trasormato in fognature i corsi dacqua della vallata. S che lintera zona ora defnita protetta e si cerca di impedire un suo ulteriore popolamento. Ma veniamo ora alla causa, del resto abbastanza evidente, dellaquisizione della singolare denominazione di Striscia di Gaza, e quindi ad alcuni eventi che hanno accompagnato la sua storia recente. La data fatidica, prima indicata, fu quella delluccisione del giornalista Arcanjo Atonino Lopes, noto come Tim Lopes, che veniva condannato a morte e ucciso dal capo del Comando Vermelho e del complexo, Elias Maluco. La sua registrazione di ballo funk con relativo smercio di droga e prostituzione minorile era stata trasmessa dalla Rete Globo nellagosto del 2001, e dopo circa un anno cadeva la vendetta della banda, che doveva servire a mo desempio. Per questo la tortura prima delluccisione e il corpo fatto a pezzi con una spada da samurai dallo stesso Elias.IlfattoavvenneesattamenteinVilaCruzeiro,esegnunmomentodrammaticodiquellarea,menoperquanto accduto che per quel che sarebbe successo. Da quel momento il governo della citt e quello dello Stato intensifcavano il loro controllo, nella consapevolezza che tutta quella zona andava costituendosi come Stato entro lo Stato. Alle invasioni dapartedellapoliziaedelBOPE(BattaglionediOperazionidiPoliziaSpeciali),acrearepanicoemortefragli abitanti si aggiungevano le lotte fra le bande, che si contendevano il controllo delle varie comunit del Complexo. In una fase, almeno sino al 2006, il gruppo ADA tenne sotto controllo il Morro do Adeus, mentre qualche anno prima alcuni morros erano sotto lautorit dal Terceito Comando, ma negli ultimi tempi pare si sia stabilizzato il dominio del Comando Vermelho, il cui ostacolo principale ora dovuto allazione del governo intenzionato a riprendersi il territorio e della formazione paramilitare della cosiddetta milcia, simile per costituzione e per fnalit a quella giustizia fai da te, sviluppatasi decenni ors sono, con lo squadrone della morte. Tra i numerosi eventi violenti dei questo secolo che hanno interessato larea, rendendola degna del soprannome, si segnala loperazione in grande stile condotta dalle forze governative nel periodo maggio giugno 2007. Il rendiconto indica una sessantina di morti tra i favelados (non tutti banditi), massacro che non si traduceva per nelleliminazione del Comando, che reagiva creando barricate, onde impedire alle truppe di avanzare. Fu costruito tra laltro una sorta di fortino, da dove i traffcanti sparavano e lanciavano le loro bombe; erano forniti di bombe anticarro, mitra, bazooka, con cui riuscirono ad impedire lavanzata di quelli del BOPE.Aquestopuntosiscatenavaunasingolarepolemica,poichibanditi,ergendosiaprotettoridellacomunit, denunciavanogliassalitorigovernativi,perillorocolpireacaso,cheprovocavavittimefraipacifciabitantidella favela. Considerazione corretta, che vale per questa Gaza americana come per laltra, ossia per qualsiasi azione di guerra che suggerisce di non badare troppo al sottile a chi rischia la propria vita, ma che non tiene conto duna signifcativa differenza fra le due Strisce. Gli abitanti di quella orientale sono pressoch privi darmi e di mezzi di sussistenza; questi dOccidente hanno abbondante armamento e godono di ricchi guadagni dati dal commercio della droga, guadagni che si concentrano nella cassa dellorganizzazione centrale, che preleva i frutti di una settantina di favelas sulle quali esercita il proprio controllo. Dinanzi a questa guerra incerta, con battaglie uffcialmente vinte dallautorit ma mai decisive, anche il governo centralesiresecontodigiocarsilapropriacredibilit,ecos,oltreadutilizzarelearmi,neltentativodieliminare bandeedroga,tentdiricolonizzarelarea,conoperazioniinfavoredegliabitantiediunapacifcaecostruttiva convivenza. Il 4 dicembre del 2008, il Presidente Lula, assieme al Governatore dello Stato di Rio, Srgio Cabral, e ad altri politici di rilievo, protetto da una massiccia scorta, teneva un incontro con gli abitanti del Complexo in un vecchio deposito di gas, situato tra le favelas Braslia e Grota, nellambito di unoperazione denominata Territorio della pace.Qualchesettimanadopovenivaabbattutaunagrandefabbricaabbandonatapercostruirealsuopostouncentro sociale,qualesegnodidistensioneneiconfrontidituttiquegliabitantidelcomplessodifavelas,vittimetantodelle organizzazioni criminali che dello Stato con la sua sommaria azione repressiva. Da allora ad oggi, a meno di un anno di distanza da quel tentativo di recupero, le cose non sono mutate in maniera signfcativa. Momenti di tranquillit continuano ad alternarsi ad altri di terrore, non diversamente in questo da quanto accade nellaltra Gaza, con diverse motivazioni ma con simili sofferenze.Nella palude della Mar Si tratta di un altro complesso di enorme dimensione, non troppo distante dal Complexo do Alemao, situato anchesso nella Zona Nord, anchesso costituito di varie favelas e abitato da circa 130.000 anime. Istituito nel 1994 e uffcialmente denominatobairro,comprende16comunidades19,dislocatesuunterrenoperlopipianeggiante,almarginetrala Linha Amarela e la Linha Vermelha. Lorigine del complesso risale al 1940, con il formarsi del Morro do Timbau, unica zona elevata, scelta appunto per la gradevolezza del luogo, situato al margine della Baia di Guanabara. Si parla di una certa Dona Orosina Vieira che, dirigendosi nella passeggiata domenicale verso la spiaggia di Inhama, vista la bellezza del luogo, decise di costruirsi unacasettainlegnoconlaiutodelmarito.Dopoqualcheanno,conlacostruzionedellAvenidaBrasilsiebbeun notevole affusso di abusivi, da cui la necessit dun controllo operato dal I Reggimento di Carri di Combattimento (I RCC), installatosi nelle vicinanze. Gli occupanti furono obbligati a pagare una tassa e le costruzioni furono sottoposte a basilari norme architettoniche. Cosa che determin un certo decoro degli edifci e un innalzamento del livello sociale, schenel1954gliabitantidiquestomorrocrearonounadelleprimeAssociazionidegliAbitantidiFavelasdiRio, con la volont di organizzare il complesso, di fornirlo di servizi effcienti e di elevarlo a dignit di quartiere. Scopo di fatto raggiunto con il Progetto Rio, attraverso il quale furono apportati notevoli miglioramenti allarea e gli abitanti ottennero la propriet della terra. Processo simile si ebbe per gli altri agglonerati del complesso: la Baixa do Sapateiro, la Comunidade Marclio Dias, laComunidadeParqueMar,laComunidadeRoquette-Pinto,laComunidadeParqueRubensVaz,laComunidade ParqueUniao,laComunidadePraiadeRamos,areeabitativesorteperiniziativaprivataequindiriscattatedaun successivo intervento municipale e dalla spinta comunitaria degli abitanti. Diversa invece la storia della Comunidade NovaHolanda,pianifcataededifcatadalpoterepubbliconelladecadedel60,allorcheragovernatoredelloStato di Guanabara Carlos Lacerda. Le abitazioni furono collocate su un banco di terra ivi trasportato, con cui fu riempida unarea paludosa situata sotto il livello del mare. Ma, in fase progettuale larea venne ocupata con costruzioni provvisorie che,coltempoeconlinadempienzadneiconfrontidiquantostabilito,divennerodefniitiveediederoilviaauna progressiva favelizzazione della zona. Diversa ancora la storia degli altri agglomerati, sorti a partire dagli anni Ottanta sulla base del Progetto Rio: dalla Comunidade Vila do Joao, sorta allinizio della decade, ai Conjuntos Vila do Pinheiro, Pinheiros, Bento Ribeiro Dantas, Nova Mar e in fne Novo Pinheiro, detto anhe Salsa e Merengue, inaugurato nellanno 2000. Tra questi si segnala per ilsuamaggioredecoroilConjuntoViladoPinheiro,assurtouffcialmentealladignitdibairroperriconoscimento comunale. Nellarea del Complexo sorgono vari ambulatori, chiese, sia cattoliche che evangeliche, e centri comunitari e sociali, fra i quali si segnala il Centro di Azioni Sociali della Mar, che tra laltro pubblica il giornale O Cidadao (il cittadino).Meno pericoloso del Complaxo do Alemao, dove la criminalit si sente pi protetta per una poco agevole accessibilit del luogo, questa della Mar appare come un immensa distesa abitativa senza soluzione di continuit, popolata da una classedibassarenditamadallesistenzadignitosa.Lecostruzioni,comunqueapprossimative,nelsensocheperlo pi le pareti in mattoni non appaiono n ricoperte n imbiancate, sono tuttavia suffcientemente stabili, anche perch, costruitesuunareapianeggiante,noncorronoilrischiodiprecipitarelungoilpendioasiemeadacquaefangoin seguito a piogge torrenziali. A proposito di questa apparenza, comunque di miseria, data dal tipo dabitazione, in molti sostengono che in Brasile e specifcamente a Rio, le persone che vivono in tali abitazioni non sono povere ma non sanno abitare. Vera o non che sia questa considerazione, rimane comunque il dato per il quale non sempre esiste un diretto rapporto fra la situazione economica e il tipo di residenza, anche se i dati statistici indicherebbero per chi vive sullasfalto un reddito medio cinque volte superiore rispetto a chi vive in favela. Dati che non tengono per presenti, ai fni della valutazione della qualit della vita, i costi derivanti dalluno e dallaltro tipo di residenza. Lafftto di una abitazione in favela varia dai 19 Comunidade morro do Timbau, Baixa do Sapateiro, Comunidade Marcinho Dias, Comunidade Parque Mar, Comunidade Roquette-Pinto, Comunidade Parque Rubens Vaz, Comunidade Parque Uniao,Comunidade Nova Holanda, Comunidade Praia de Ramos, Conjunto Esperana,Comunidade Vila do Joao, Conjunto Vila do Pinheiro,Conjunto Pinheiros, Conjunto Bento Ribeiro Dantas, Conjunto Nova Mar, Conjunto Novi Pinheiro, detto anche Salsa e Merengue. Sono qui indicate in ordine cronologico, in base al oro sorgere, a partire dal 1940, sino allanno 2000.200 ai 400 Reais mensili (70 140 Euro), mentre in citt queste somme costituiscono lesborso minimo per spese di condominio. A ci da aggiungere il fusso di danaro irregolare e quindi non calcolabile che corre nelle favelas, s da rendere incerto il calcolo del reddito del favelado.Tornandoaltemadellacriminalit,consideriamoapropositodelComplexodaMar,comelesuecomunidades nonsianoesentidalcontrollodigruppiarmatiperilcommerciodelladroga,equindidaepisodidiviolenzache coinvolgono, oltre gli abitanti, sovente anche chi percorre il tragitto verso Nord e la Ilha do Galeao, dove si trovano la UERJ (Universidade do Estado do Rio de Janeriro) e laeroporto internazionale. Infatti coloro che percorrono questo tragitto corrono un duplice rischio: quello di essere colpiti da pallottole vaganti, prodotto di battaglie che si scatano nella zona fra banda e banda o fra traffcanti e polizia, e quello di subire un furto del tipo arrastao precedentemente indicato. In questo caso i banditi occupano la carreggiata con alcune auto piazzate di traverso e bloccano il traffco, quindi, sotto minaccia delle armi, in una rapida questua, costringono i passeggeri a vuotarsi le tasche. Ovviamente si dileguano nel circostante dedalo urbano prima dellarrivo della polizia. Allo scopo di controllare questo complesso di favelas, e con loro proteggere la traffcata e cruciale Linha Vermelha, la polizia ha piazzato prima delle trincee in cemento armato ai piedi del Morro di Timbau, e poi due cabine blindate fornite di bagno e aria condizionata, che servono come rifugio agli effettivi che pattugliano la zona.A proposito del rischio delle balas perdidas (pallottole vaganti), evidenziamo come si tratti dun rischio ben presente nellintera citt, nella quale, secondo un calcolo fornito dllISP (Instituo de Segurana Pblica) nel gennaio del 2007 venne colpita per casualit una persona al giorno (O Globo on line del 27/4/2007). Il problema si aggravato in tempi recenti a causa del perfezionamento delle armi, della loro maggiore potenza e gittata, ed ha un signifcativo risvolto economico. Un appartamento, pur se situato in una zona di pregio e in posizione panoramica, perde molto del suo valore se si trova sulla linea di tiro di qualche favela, anche se questa ubicata a una certa distanza. Il che signifca che non esiste quartiere, di pregio che sia, risparmiato da pallottole vaganti, generalmente provenienti dalle favelas, e che, grazie alla potenza di tiro, raggiungono agevolmente la gente dellasfalto. Ancora la cronaca del 2007 indica la morte di un sedicenne ucciso da pallottola vagante nella zona di Engenho Novo, diunuomodi28anniinManguinhos,edialtricasicomunqueprevalentementeallinternodifavelas(lepallottole vagantihannolungagittatamapreferisconobersaglivicini),manonmancanocasidicolpiaccidentaliinquartieri centrali. Una cronaca del 31 maggio del 2008 riporta la morte del ventitreenne Victor Muanis, colpito da pallottola in viso, mentre percorreva la Rua Slvio Romero, nel quartiere della Lapa, zona di locali nei pressi del quartiere Glria. Il giovane camminava assieme ad amici che non serano resi conto di quel che fosse accaduto e credevano che il giovane fosse svenuto per un malore (da O Globo on line).Tentativi dautogestionePer quanto abbiamo sinora considerato stato possibile notare come la politica nei confronti delle favelas, associata a quella nei confronti del banditismo e del traffco di droga, sia risultata alquanto ambigua. Questa continua e intensa particadellacostruzioneabusiva,seavoltehatrovatodelleopposizioni(fortisoloquandositrattdieliminarei cortiosdalcentrourbanoinquellacampagnadigeneralesaneamentodalletinteeugenetiche),inaltrimomentiha avuto dei concreti sostegni, visto che, attraverso questo tollerato abusivismo si toglieva gente dalla strada per collocala in residenze, se pur malferme e approssimative, almeno stabili, anche allo scopo di rendere la comunit maggiormente controllabile. Lintervento politico da parte dei sindaci come dei governatori avvenne talvolta attraverso un risanamento di aree giabusivamenteoccupate,cuisicercdifornireserviziessenziali,oraconprogettidiagglomeratipopolarichela denominazione di comunit doveva sottrarre alla negativa categoria della favela, pur nonelevandoli alla qualifca diquartiere20.Tralaltroilconcettodicomunitintendevaenfatizzarelavalenzasociale,quelsensodisolidariet fondamentale in uneconomia di scarsit e soprattutto in situazioni di carenza di servizi pubblici. L dove lo Stato sa di non avere i mezzi per intervenire, fondamentale laiuto mutuo, liniziativa del gruppo, la collaborazione, a cominciare dallacuradeibambini.Infatti,doveccarenzadiscuolematerne,risultaindispensabileloperaassistenzialeduna famiglia allargata, nel cui ambito vengono ad alterarsi i gradi di parentela. In Brasile la nonna che fa crescere il nipote duna fglia occupata nel lavoro, sovente acquisisce il nome di mamma per il bambino, mentre la mamma diviene zia o 20 Un quartiere, voluto dallautorit, che in un progressivo degrado di trasformato in favela, Cidade de Deus, che ha ispirato il noto flm che dal quartiere ha mutuato il suo nome.viene semplicemente chiamata col nome di battesimo. Ne deriva lesistenza duna famiglia composita, deviante rispetto a quella istituzionalizzata (in tali casi il matrimonio unararaopzione),chenellasuaindeterminatezzarendemenoeffcaceilcontrollodelloStato,equindilazione della politica in quanto espressione di direttive date dalla classe detentrice del potere. Ne deriva lindebolimento del potere di controllo dellautorit centrale, che si traduce anche in una tattica temporeggiatrice da parte di questa, nella consapevolezza dellimpossibilit duna azione radicale. Nelluno come nellaltro senso. Ossia eliminare le favelas, o tenerle tutte costantemente sotto il controllo dellesercito (soluzioni entrambe impossibili), o ancora lasciarle del tutto liberedigestirsiediproliferare.QuestultimasoluzionesignifcherebbeammetterelesistenzadunoStatoentrolo Stato, cosa che tuttavia si sta parzialmente verifcando, ora con controllo sulle comunit esercitato dalle organizzazioni dei traffcanti, ora da parte del movimento militarizzato abusivo della milizia. In questa comdizione si delinea unulteriore possibilit, parzialmente effcace, per la quale entra in gioco la diretta partecipazione della comunit dei favelados con il beneplacito dellautorit, attraverso le Associazioni degli abitanti, chedaqualchedecennioproliferano,insostituzionedellacarentepresenzadelloStato.Essenzialmentefnalizzate amigliorarelecondizioniabitativeattraversolottenimentodiservizi,esselascianoancheintravvedereunasorta diautogestione,espressionedellavolontdinonsubirepassivamenteledecisionidelpoterepoliticoconlesue ideologizzazioni e i suoi interessi, ma di indirizzarle sulla base delle esigenze concrete degli abitanti.Lorganizzazione di dibattiti, di incontri, di attivit ludiche e culturali non sono iniziative secondarie per raggiungere tale fnalit. Altra istituzione non statale che infuenza la vita della favela costituita dai centri religiosi, fra i quali si segnale lemergente (in effetti ben emersa da qualche decennio e oggi vanta un notevole potere economico) Chiesa Universale del Regno di Dio, che nella sua capillare azione di proselitismo cura molto la penetrazione sociale, lassistenza personale, e che per tale motivo trova terreno fertile nella carenza delle favelas.Inquestacondizionediparzialeautogestione,ineffettiloStatohaparzialmenteabdicatoallaresponsabilitdel comando,che stato assunto da poteri locali. N il progetto di racchiudere le aree a rischio entro mura, come vedremo pi avanti, sembra costituire un effcace mezzo di controllo; piuttosto lespressione di una rinuncia al controllo attivo del territorio protetto, ossia di una pura azione difensiva. Sorgono intanto da almeno un decennio altre mura nella citt, fnalizzate non a difendere lesterno, come quella che dovrebbero limitare le favelas, ma liinterno: sono le mura che circondano le nuove residenze della Rio 2, la parte pi moderna, pi americanizzata, pi privatizzata e meno carioca, qual la Barra da Tijuca.Le regole del disordine Alla costituzione el mantenimento delle favelas di Rio de Janeiro, come abbiamo visto, partecipano di fatto in diversa misura lo Stato e i privati cittadini, che ora agiscono contro il primo, ora con il suo sostegno, ma comunque operando ai margini, ossia non nellambito del lecito ma in quello del tollerato. La diversit delle proporzioni dipende dai complessi edallecomunit,ciascunaconlasuastoria.Coscomesonostatisporadicigliinterventidellamministrazione, orasollecitatadaassociazionilocali,oradallinsostenibilitdisituazionipercuidaltollerabile(delinquenzanon eccessivamenteviolenta,abusivismolimitato,etc.)sicadenellassolutamenteillecito,tradottoinunacronacanera annunciata dalla prima pagina dei quotidiani. Gli interventi riparatori dellautorit hanno sempre inizio da uninvasione in grande stile con le forze speciali che attaccanoservendosidicarriblindatiearmipesanti,cuisegueuncontrollodelterritoriodapartedellesercito.E quanto accaduto in tempi recenti nella favela della Rocinha, non complexo ma morro singolo, agglomerato compatto che si arrampica lungo le falde della montagna di Sao Conrado e che fa da sfondo allelegante spiaggia di Leblon. EconsideratalapigrandefaveladelSudamericaconisuoi120.000abitanti,eperlungotempostatalapi prospera e la pi tranquilla. Vi si giunge attraverso una stra