24
La festa del grolioso Santo Giuliano edited by Nerida Newbigin from Milan, Biblioteca Ambrosiana, MS C 35 Sup., fols. 142r–154r, copied by Giovanni d’Antonio Scarlatti, c. 1470 On this play, and for an edition of an earlier play on the same subject, see Nerida Newbigin, “Le sacre rappresentazioni di San Giuliano lo Spedaliere: La festa di San Giuliano,” Studi e problemi di critica testuale 31 (1985): 131–166. Paratextual material © Nerida Newbigin 1984, 2011

La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano

edited by

Nerida Newbigin

from

Milan, Biblioteca Ambrosiana, MS C 35 Sup., fols. 142r–154r,

copied by Giovanni d’Antonio Scarlatti, c. 1470

On this play, and for an edition of an earlier play on the same subject, see Nerida Newbigin, “Le sacre rappresentazioni di San Giuliano lo Spedaliere:

La festa di San Giuliano,” Studi e problemi di critica testuale 31 (1985): 131–166.

Paratextual material © Nerida Newbigin 1984, 2011

Page 2: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

Personaggie luoghi Personaggi UN ANGELO che annunzia e licenzia la gente SAN GIULIANO IL PADRE di Giuliano LA MADRE di Giuliano LA CERBIETTA che parla IL RE DI GALIZIA BARONI del Re PANFILIO, marchese del Re BIANCOLINO, servo del Re LA MOGLIE di Giuliano, figlia di Panfilio DUE SERVI in casa di Giuliano IL DIAVOLO, in forma di un servo del Re, poi in forma di un

Pellegrino MAESTRI di pietre e di legname e di scarpello, che non parlano POVERI che trovano alloggio con Giuliano GESÙ CRISTO in forma di pellegrino Luoghi LA CASA PATERNA di Giuliano IL BOSCO IL PALAZZO del Re LA CASA di Giuliano in Galizia LA CAMERA di Giuliano L’OSPEDALE di Giuliano

Page 3: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

142r 8

Incomincia la festa del grolioso Santo Giuliano. Parla UNO ANGELO ch’annun‹n›zia e dice così: A te, verace Iddio, mente ‹in›creata, fattor de’ cieli e terra ‹e› di natura, in tre persone ed una essenzia data, che vivan sempre ‹e› etternalmente dura, ricorro a tuo mercé ismisurata, richiamo e chieggio colla mente pura che m’aiuti per opra manifesta di ben seguire e compier questa festa.

142v 16

Seguita l’annu‹n›ziazione: Qui si vuol far la rapresentazione sì come el grolïoso san Giuliano el padre e madre sua che l’acquistone amendua gli ammazzò colla suo mano. Diren come el Nimico lo ’ngannone; dipoi la penitenzia, umile e piano, trattò con buona fé, con pena e pianto, e come al fine suo po’ morì santo.

24

E però ciaschedun con divozione ascolti in pace pazïentemente, sperando aver gran consolazïone in cielo e quaggiù infra la gente; e priego Iddio che tale operazione m’ascolti, a cotale atto riverente qual piace al suo etterno buon disio. Or cominciate col nome d’Iddio.

32

Parla SANTO GIULIANO e dice così: I’ vo’ sol per ispasso ire alla caccia a pigliar qualche fiera per diletto, né cosa cognosch’io che più mi piaccia né che più mi rïesca in fatto o in detto. Così dispongo seguitar la traccia infin che fatto fia, quest’è l’effetto, e po’ tornare alla real magione e menarne la presa caccagione.

Partito San Giuliano, LA MADRE dice al Marito: O dolce, caro mio diletto isposo, io mi sento ischiantar l’anima e ’l cuore per uno arneso caso doloroso ch’i’ viddi in sogno ch’è pien di terrore, che Giuliano, figliuol nostro dilettoso,

Page 4: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 4

40

cor una ispada in man, pien di furore, lucida, chiara, tagliente e pulita, a ciaschedun di noi toglie la vita.

143r 48

Risponde EL MARITO alla Moglie molto addolorato e con ista dice: Se così è, diletta donna mia, che istanotte tu abbi sogniato, questa aspra visïon ch’è tanta ria ch’i’ ne son fortemente spaventato, dispongo dire a te la intenzion mia: per viver chiaro e trarre di peccato el mie figliuol‹o›, sai quel ch’i’ farone? Colle mia propie man l’ammazzerone.

56

Risponde LA MOGLIE: Oïmè no, dolce marito mio! Chi può el futuro mai da sé pensare, ché se l’è riserbato el sommo Iddio e Lui al suo piacer può torre e dare? El figliuol nostro è tutto el mio disio e di farlo morir più non pensare, ch’i’ vo’ che viva: abbi questa pacienza, ben priego Iddio che levi tal sentenza.

64

GIULIANO istà un poco alla caccia e non ha preso nulla. Volgendosi vidde una cerbietta e dice così: Du’ ore o più sono alla caccia istato e fiera ignuna non ho ancor veduta e son dal capo al piè tutto sudato e la fatica in tutto i’ m’ho perduta. Or vego presso a me dal destro lato una cerbietta di biltà fronzuta, e vorre’la pigliar, che ben è l’ora, e vo’ veder se lo stral mie la fora.

143V 72

E in quello che vuol saettare la Cerbia, ELLA favella e dice così: Che ti bisogna, Giulian, saettarmi, ch’i’ ti so dir che tu no· mi corrai né col tuo verretton non puoi tocarmi. Più tosto cose da me sentirai ché molto volentier lascerai istarmi, e da quel ch’io dirò non camperai: che padre e madre tuo per caso istrano ucciderai colla tua propia mano.

GIULIANO infra sé dice così: Come esser può ch’una fiera favelli e trattimi di quel che ha a venire?

Page 5: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 5

80

Chi ’l creda mai? Io non sarò di quelli! Come el padre e la madre far morire? Ma pure acciò ched io me ne ribelli, in parte istrana certo i’ ne voglio ire, e da lor tanto a lungi i’ mi starone che in vita mia mai gli ammazzerone.

Giuliano torna a casa e truova la Madre che piange, e GIULIANO dice così: Che hai tu, dolce mie madre diletta, che piangi forte e vedimi tornare? Dimmel, di grazia, che altro non s’aspetta che ’l tuo soave e dolce ragionare.

88

Risponde LA MADRE: Figliuol mie dolce, la pura e prefetta fé ch’io ti porto mi fa questo fare, e nessuna doglienza è nel mio cuore e piango sol per un tenero amore.

96

SAN GIULIANO risponde alla Madre: Le lagrime che vengan per dolcezza, benigna madre, son tutte amorose, ma quelle che tu fai son di gravezza, piene d’affanni e di doglie angosciose. Però chiaro mi fa’ di tua gravezza se non ch’i’ giuro a Dio che ogni altre cose lascerò istar come chiar ti favello e passerommi el cuor con ’sto coltello.

144r 104

LA MADRE risponde al Figliuolo: Prima che questa trista cosa sia, figliuol mie dolce, o ch’i’ tel faccia fare, dirò a te questa aspra doglia mia che mi fà tanto forte lagrimare. Stanotte in vision sì mi paria, figliuol mie dolce: vedevoti andare al letto mio, e tanto mal facevi che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi.

112

Risponde SAN GIULIANO alla Madre e dice: Or vegh’io ben che la cieca sventura è sempre meco e la fortuna ria. Oggi fui in caccia, e pella mia sciagura nessuna fiera innanzi m’apparia. Di poi m’apparve una cerbietta pura e sì parlò con una voce pia e dissemi: «O Giulian, non camperai che tuo padre e tuo madre ammazzerai!».

Page 6: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 6

120

E però, madre mia, in ginocchione ti prego quanto io posso a riverenza, che tu mi dia la tuo benedizione ch’i’ vo’, s’i’ posso, fugir tal infruenza. In qualche parte istrana io me n’androne sol per aver da tal cosa avvertenza, che mai sarò saputo o trovato, sol per levar da me questo peccato.

Giugne EL PADRE e truova el Figliuolo che piange colla Madre e dice così: Che hai tu, dolce figliuol‹o› mio ch’i’ ti truovo sì forte lamentare?

Risponde SAN GIULIANO al Padre così: La tuo benedizione, o padre pio, dammela presto ch’i’ vo’ camminare.

144V 128

Risponde EL PADRE al Figliuolo: Va’ che ti benedichi el sommo Iddio e lui t’aiuti che ti può a‹i›tare. La mie benedizion ti do, e fassi quanto la madre tua ti portò passi.

Dice LA MADRE al Figliuolo: Ed io, dolente tuo madre tapina, licenzio te, e tanto benedetto sia tu el giorno e la sera e la mattina quanto di latte gocciola di petto mi trasse tuo persona piccolina, e tanto ti rïesca in fatto o in detto quanto el mie cuor disidera e disia.

136

Risponde SAN GIULIANO al Padre e alla Madre e poi toglie l’arco e abbaccia el Padre e la Madre e dice così: Or fate in pace, padre e madre mia.

144

SAN GIULIANO dice questa stanza innanzi che giunga dinanzi dal Re; e poi va dinanzi al Re: I’ ho tante giornate camminato velocemente senza mai restare che mai mi sono tanto dilungato ch’i’ mi debbo del dubbio assicurare; e per Dio grazia, in un buon‹o› lato mi veggo giunto da potere istare, però che conosciuto da persona non son, ed ècci un gran Re di corona.

Quando SAN GIULIANO è giunto dinanzi al Re, s’inginocchia e dice così al Re:

Page 7: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 7

152

Serenissimo Re, corona degna, magnanima, gentile e vertudiosa, salviti quello Iddio che sempre regna con buona vita e in pace glorïosa. Se tua nobil‹i›tà non si disdegna di me, fare’ nella tua corte posa. Vorrei, sereno e magno Imperadore, qui esser da te de’ tuo servi el minore.

145r Risponde EL RE: Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’ tu nome? Dillo in cortesia acciò ch’i’ ’l sappia, come egli è dovuto.

160

Risponde SAN GIULIANO: Giuliano è ’l nome mio, Maestà pia, e prego Iddio che Lui mi presti aiuto ch’i’ possa la tuo corte ben servire e tuo servo fedel mi faccia dire.

168

Dice EL RE a’ Baroni suoi: Egli è duo mesi, cara baronia, che in corte capitommi un giovinetto che tanta gentilezz’ha in suo balia quanto istimar si possa in fatto o in detto, e sì infiammato egli ha l’anima mia ch’i’ ho disposto, e questo è il propio effetto, di dargli questo ‹onor› a mano a mano e farlo mio principal cortigiano.

176

Ora si leva UN BARONE e dice al Re: Santa corona, assai ho posto mente del tuo baron e ’l suo fedel servire. E’ taglia a mensa sì pulitamente quanto si possa omai pensare o dire; e’ parla poco e tanto è sapiente, altro che senno della bocca uscire non se gli sente, ‹ed› è animoso e nelle cose grande è virtudioso.

145v 184

Parla UN ALTRO BARONE al re: Prefettisimo re, egli è Giuliano un giovane da farne molta istima; e benché sia di paese lontano d’assai costumi egli ha seco la cima, benigno, lieto, atto, onesto, umano, quanto che uno altro mai non ci fusse prima; ed ha il timor d’Iddio in libertade ed è una fonte viva di pietade.

Page 8: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 8

192

Parla EL RE a San Giuliano e dice così: Virtudïoso mio caro Giuliano, vien presso a me, ch’i’ ti vo‹glio› parlare. Pon giù el timor, toccami un po’ la mano, ch’i’ ti vo’ cose grande raccontare. El tuo giusto servir, puro e umano, fà tutta questa corte innamorare, onde i’ vo’ che el servire ti rïesca, ‹e› che fama maggior t’aggiunga e cresca.

200

Da ora innanzi la persona mia vo’ che al governo tuo sia tutta data, e dòtti nella corte ogni balia quanto uom ch’è là, sì grande o smisurata. Nessun maggior di te vo’ che ci sia. Fa’ e disfà, come a te è grata; la materia e la cosa tu provvedi; quel che par giusto a te, doni e concedi.

208

E per‹o›ché con tutto modo io sia, sia sollecito a far quanto io ti dico. I’ ti vo’ dare isposa e compagnia, senza la qual l’uom non s’apprezza un fico, e vo’ che di tal galdio questa sia che se tu fussi povero e mendico, sanza sustanzia in te o sì limbicco, in modo tal ch’ella ti farà ricco.

216

Risponde SAN GIULIANO al Re: Santissima Corona, in questo regno venni da me, e Dio mi ci ha mandato, e chiar conosco me esser indegno di quel che m’è da voi apparecchiato. Nientedimeno, quel chiamo e sostegno che per vostra merzé m’avete dato, santissima Corona di realenza, e solamente il fo per ubbidienza.

146r EL RE si volta a Panfilio e dice così: Panfilio mio, io son diliberato di dover la tuo figlia maritare a un giovan gentile e costumato che appena si potrebbe pareggiare.

224

Risponde PANFILIO al Re: Io son contento, Re, ed ho pensato di far così, ed i’ vo’ seguitare. Fa’ venir qui el garzon prestamente: i’ ’l voglio per amico e per parente.

Page 9: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 9

Parla EL RE a uno servo:

Va’ prestamente, caro Biancolino, e truova el mio buon servidor Giuliano, gentile in vista quant’un cherubino, e di’ che venga a me a mano a mano.

232

BIANCOLINO al Re dice: Fatto è, Signor, io mi metto in cammino, e conterògli questo, umile e piano, quel che comanda la vostra maestàne, e stimo che di fatto a voi verràne.

BIANCOLINO dice a Giuliano così: Giuliano, el Re, per ottima cagione, mi manda a te a dir che testé mosso tu sia, e venga a lui com’è ragione, ed io per lui ti priego quanto posso.

240

Risponde SAN GIULIANO al servo: Al magnifico Re, duca e timone, teco verrò co’ m‹i›e carne e osso. Sono io con lui, e vivone contento sol ch’i’ far possa il suo comandamento.

Giugne SAN GIULIANO al Re e dice così: Clementissio Re, i’ son venuto dinanzi a te pel tuo comandamento. Comandar dèi, però ch’egli è dovuto ch’i’ deggia istare a quel che vuoi attento.

146v 248

Parla EL RE a San Giuliano e dice così: Tu sia per mille volte el ben venuto, ch’i’ ti vo’ chïarir di buon talento, ch’i’ ti vo’ dare isposa pellegrina e vo’ che tu la sposi domattina.

Risponde SAN GIULIANO al Re: I’ son contento, Re, sanza pensare: quel che a voi piace è propio el pensier mio.

Parla EL RE a Panfilio e dice così: Manda per tuo figliuola e non penare, però che innanzi a me qui la voglio io.

256

Risponde PANFILIO al Re: Fatto fia, Re, e così vo’ seguitare ché etternalmente sie laldato Iddio. Dappoi che piace a tene, o franco Rene, non può la cosa se non andar bene.

Page 10: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 10

PANFILIO dice a Biancolino:

Biancolino, va’ infino a casa mia ‹e› fa’ la mia figli‹uol›a qui venire. Innanzi al re vo’ ch’ella testé sia, e fàllo tosto, sanza altro fallire.

264

BIANCOLINO parla al marchese, cioè a Panfilio: Caro Marchese, così fatto fia, che a voi conviensi con amor servire, e ‹d’›andar prestamente i’ son contento per farla venir qui di buon talento.

BIANCOLINO dice alla fanciulla quando è giunto a casa sua: Gentil‹e› donna, el mio caro signore a voi mi manda con questa imbasciata, che prestamente, senz’alcun romore, dinanzi al re voi siate presentata. La cagion giace dentro dal suo cuore: penso che a voi l’arà tosto contata.

272

LA FANCIULLA risponde così: Teco vo‹glio› venir, presta e non lenta. Se piace al padre mio, i’ son contenta.

147r Giugne LA FANCIULLA dinanzi al Re e dice: Nobilissimo Re, i’ son venuta dinanza al tuo cospetto, o signor mio, in luogo tal ch’i’ non vi son più suta, santo Corona, ch’i’ mi ricordo io.

280

Risponde EL RE alla fanciulla: Tu sia per mille volte ben venuta e vo’ti chiaro fare el mie disio. Ancor non so se tu te l’hai sentito: oggi è quel dì ch’i’ ti vo’ dar marito.

Panfilio, padre tuo, se ne contenta però ch’i’ son colui che tel fo dare. La voglia tua come la talenta? Dimmel, figliuola, e non ti peritare.

288

Risponde LA FANCIULLA al Re: La voglia mia di grazia la talenta, e ’l parlar vostro non vo’ disnegare, santissima Corona, signor mio, po’ ch’è in piacere del grolioso Iddio.

Parla EL RE a Panfilio e dice così:

Page 11: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 11

Panfilio buono, egli è qui la fanciulla, dall’altra parte è venuto Giuliano, e perde el tempo l’uom che non fa nulla. Veniamo a’ fatti po’ che alle man siàno.

Risponde PANFILIO: El tôr marito le donne trastulla, onde contento son che la conciàno.

296

Dice EL RE a Giuliano: Oltre, Giulian, nota quel ch’io favello: ecco la sposa, va’, dàlle l’anello.

PANFILIO dice a Giuliano così: Egli è di volontà del nostro rene, Giuliano dolce, che la mia figliuola tuo isposa sia; ancora piace a mene. Eccola qui, sì che vedere puo’la.

147v 304

GIULIANO risponde a Panfilio: Nobil marchese, gentile e da bene, quantunque gran pensier nel cuor miscuola mi faccia, son contento e non mi perito, quantunque questa grazia i’ non la merito.

Parla IL RE a Giuliano e dice così: Giulian, questo primo atto vien da Dio e sai che ’l matrimonio è santa cosa, e per tirare a fine el mie disio, vuo’ tu questa fanciulla per isposa?

GIULIANO risponde al Re: Sì ben, santa Corona, e dico ch’io l’amerò sempre sopra a ogni cosa.

Parla EL RE alla Fanciulla: E tu vuoi lui? Vedi come egli è bello!

312

Risponda LA FANCIULLA al Re: Signor mie, sì.

[Dice IL RE a Giuliano:] Or va’, dalle l’anello.

Parla EL RE a’ servi suoi e dice così: Or fate, servi, uno apparecchiamento sì come si richiede a un signore, ch’i’ son di fargli onor troppo contento e a questa alta isposa di valore, e quanti suoni i’ ho nel reggimento

Page 12: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 12

320

fate venir, però che a tutte l’ore ogni allegrezza nel cuor si raddoppia e mai non viddi la più bella coppia.

328

EL RE dice a Giuliano questa stanza: Giulian, dappoi che se’ fatto isposo, in questo propio dì ti vo’ dotare. Venti castel, ciascun bello e gioioso, ti dono acciò che tu possi istare sì come gentiluomo e dovizioso, e centomil fiorini per contare, e pietre e perle assai con buon pensiere, e fotti in questo punto cavaliere.

148r 336

Ora SAN GIULIANO se ne va a casa colla donna sua e dice così alla Donna: Diletta isposa, a cacciare vogl’ire sol per ispasso, per mie gran contento; e fatte ch’io arò certe fiere morire, e’ tornerò a te sanza pavento però ch’a certi amici far sentire vorrò la caccia, e poi di buon talento, per mie diletto lasciando ogni pena, voglio istasera che sien meco a cena.

Ora LA MADRE di San Giuliano dice al Marito: Egli è vent’anni o più, isposo mio, che Giulian nostro con molto tormento da noi partissi, e ’l mio tormento rio ‹è› che ignuna cosa i’ non ne sento.

344

Risponde EL MARITO alla Donna: E in cotal tormento sono anch’io e vivone nel cuor poco contento; e molti anni di lui ho dimandato e ancor dove si sia non ho spïato.

E non ci arriva qua niun forestieri ch’i’ non dimandi diligentemente. Quantunque i’ ne dimandi ogni istranieri, che giova a dir ch’io non ne so niente.

352

LA DONNA al Marito dice così: Deh, caro isposo mio, facciàn pensieri di mutar terra, abitazioni e gente, e per lo mondo tanto cerchereno che vivo o morto in fine el troverreno.

EL MARITO dice alla Donna così: Io son contento e vo’ti contentare,

Page 13: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 13

ma prima che di qui voglia partire, e fatti mia vo’ di punto acconciare come s’i’ fussi al punto di mor‹ir›e.

360

Risponde LA DONNA: Tu hai tesoro assai e puo’lo fare: portiànne tanto che senza fallire nïun disagio non ci faccia guerra e possiam viver ben di terra in terra.

148v Parla LA DONNA al Marito e dice così: Fa’ trovare e bordoni e le ischiavine, tasche, calzari e ciò che bisogna e andiànne via acciò che poniàn fine a quel pensier che ’l nostro cuore agogna.

368

Risponde EL MARITO: Tutto è trovato e doman, fatto dine, vie cammineren, sanza rampogna, servendo a Dio, come il ciel si guadagna, e primamente i’ vo’ cercar la Spagna.

376

Partiti da casa, e quando hanno camminato, EL MARITO dice pel cammino alla Donna: Lazara1 tutta quanta aviàn cercata e di Giulian‹o› nulla aviàn trovato. Lastella2 ancor per noi è ricercata, e ogni gente n’aviàn domandato. Niuno lo sa e quasi disperata è la persona mia e dall’altro lato abbiàn cercato tutta Pampalona e nessun di Giuliano mi ragiona.

Risponde LA DONNA al Marito: Caro isposo, drento in Galizia io ho sospetto ancora che non sia. Se ce lo ritenesson per malizia, andiànne là e poi ci poseria.

384

Risponde EL MARITO con molta letizia: Diletta sposa, con molta letizia ne son contento, e volentier vorria Galizia tutta quanta ricercare sol per veder se noi il possiàn trovare.

1 Corruption of Nájera, a stopping point on the road to Compostella; see Angela Mariutti De Sánchez Rivero, “Da Veniexia per andar a meser San Zacomo de Galizia per la uia da Chioza,” Pamplona : Diputacion foral de Navarra, 1967; reprinted from Principe de Viana 28 (1967): 441–514 (499). 2 Estella, between Puente la Reina and Monjardín, on the same route (Mariutti, 497).

Page 14: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 14

EL PADRE giugne a casa di San Giuliano e truova la Donna in sull’uscio, e dice così: Gentil madonna, benigna e cortese, noi abbiàn molto tempo camminato drieto a un nostro figlio che palese- mente partisse, e via se n’è andato. [—— —— —— —— —— —— —— —— Giuliano chiamato].

392

Risponde LA MOGLIE di San Giuliano: Giuliano ha nome bene el mio marito, ma di che terra e’ sia non ho sentito.

149r Parla pure LA MOGLIE di San Giuliano: Ma tanto è ver che gli ha nome Giuliano, e in questo giorno è ito a cacciare, e so che tornerà a mano a mano e in tanto voi potrete riposare e rinfrescarvi un poco, umile e piano, perché lungo cammin sì fà istancare.

400

Parla EL PADRE alla Donna: Cara mia donna, i’ credo e ti confesso che Giulian, nostro figlio, questo è desso.

408

E però poiché noi l’abbiàn trovato tanto che torni, andiànci a riposare; e tu, figliuola mia, dall’altro lato, truova che noi ci possiam rinfrescare. Questo bordon m’è più oggi pesato che non mi suol: fàllo rigovernare. Noi siamo or qui e siàn fuor di sospetto: rinfreschiànci, e mettici a letto.

416

Risponde LA DONNA, cioè la Fanciulla, e chiama due servi e dice loro così: I’ lodo sempre e benedico Iddio dappoi che voi ci siate capitati. Andretevene poi nel letto mio come voi vi sarete rinfrescati. Oltre qua, servi, cor un buon disio, trovate presto e bicchier risciacquati, e pane e vino in tavola si metti e la scatola ancora de’ confetti.

Ora Santo Giuliano è alla caccia, e ’L DIAVOLO gli apparisce in vece d’uno servo del Re e dice così: Tu ti se’ oggi affaticato tanto, omai è tempo da poter posare. La tuo fatica t’è tornato in pianto

Page 15: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 15

424

se tu consideri quel che hai a fare. La tuo donna, i’ me ne vo’ dar vanto di farti colle propie man toccare, ella si gode un nobil giovinetto e sono ignudi amendue nel tuo letto.

149v 432

Risponde SAN GIULIANO: I’ non so qual peccato o ‹qual› sventura ti faccia tanto fortemente dire che la mie donna, onesta, vaga e pura, per nessuna cagion m’abbia a fallire. Ma pur se tanta fia la mie isciagura, pel vero Iddio, ch’i’ la farò morire. E te conosco: se tu mentirai, guarti da me, che tu la comperai.

EL DIAVOLO gli apparisce un’altra volta e dice: Che fortuna è la tua che tu pur cacci, e non estimi quello ch’io ti dico? Va’ tosto a casa, e fa’ che te ne spacci: la tuo donna è in sul letto coll’amico.

440

Risponde SAN GIULIANO: El sangue per dolor di duol m’agghiacci e tien a mente quello ch’io ti dico: se mil volte giurando tu dicessi, i’ nol crederei mai s’i’ nol vedessi.

448

EL DIAVOLO ritorna e dice così: O sempliciotto mio caro Giuliano, ècci più chiara cosa che ’l vedere? Vien meco a casa e andiàno pian piano, entra in camera tua senza temere. La spada ignuda arrècatela in mano. Quando tu troverrai el tuo dispiacere, caccia via la paura e ’l timore e fa’ come uom valente el tuo onore.

Risponde SAN GIULIANO al Diavolo e dice: Tant’è el tuo dir che tu mi moverai e vo’ veder se la fa fallimento e se la fallirà, tu troverrai ched esso fatto i’ ti farò contento.

150r, 456

Risponde EL DIAVOLO a San Giuliano: Andiàn pur presto e spàcciatene mai che nulla si fa ben facendo a stento. L’uscio è aperto, e va’ in camera tua: chi fà tal fallo sia la colpa sua.

Page 16: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 16

464

Ora San Giuliano va a casa e ammazza el Padre e la Madre, e poi esce fuora e truova LA MOGLIE che dice così: Caro diletto, o dolce isposo mio, i’ mi posso oggi teco rallegrare, laudando sempre el glorïoso Iddio come si debba a tutte l’ore fare, d’un don che fatto t’ha, benigno e pio, che ti può fortemente consolare: el padre e madre tuo ci son venuti e son nel letto. Ha’gli tu veduti?

472

Risponde SAN GIULIANO alla donna sua: Omè, tapino a me, isventurato nel mondo son sopra agli isventurati! O mal Dimonio! Omè, tu m’hai ingannato con falsi tuo seguaci e crudi agguati. O donna mio, i’ sono al letto andato e mio padre e mie madre ho ammazzati! O mal Dimonio, i’ non mi immaginava! Dicea che tu, mia donna, m’ingannava.

480

O dolce padre e cara madre mia, Dio vi riposi in pace nel suo Regno. I’ maladisco la fortuna ria e ’l mal Dimon che m’ha pien d’ogni isdegno, ed hammi fatto far questa follia, onde i’ mi spaccio, consumo e svegno, ché mai riparerò a questo peccato, perché in anima e ’n corpo son dannato.

150v 488

O cruda ispada, che hai tolta la vita al padre mio, e alla madre ancora, tu farai oggi far certo partita del mondo a me: per te convien ch’i’ mora. O piaghe amare onde uscit’è la vita che tutto mi consuma e scolora, bench’io vi baci, altro non posso dire se non colle mie mani i’ vo’ morire.

496

Ora San Giuliano e la Moglie si stanno un poco, e LA MOGLIE dice a Giuliano così: Grande, Giuliano, è stato el tuo peccato, ma noi sappiam che l’è disavventura e non hai di commetterlo cercato ch’è scusa in parte della tuo isciagura. El buon Gesù, per noi passïonato, sostenne in sulla Croce morte scura sol per far salvi tutti e battezzati e perdonarti tutti e tuo peccati.

Page 17: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 17

504

E però tu, quantunque errato hai, ricorri a Dio, vòlgiti a penitenzia. Tu se’ gran ricco ed hai tesoro assai, e amici e parenti e gran potenzia, e ponti ed ispedali tu farai in quantità far con magnificenzia, e limosine tante che ’l Signore t’annullera questo commesso errore.

512

Però che ’l peccato‹r›, quando è contrito e confessato, colle braccia aperte Cristo Gesù gli fa in Cielo invito, per limosine e boti e offerte e per la penitenzia onde è udito. E peccator’ ch’han l’anime diserte tutto perdona, ‹questo› intender dèi, sol che l’uom dica: Miserere mei.

520

Risponde SAN GIULIANO e dice così alla Donna: Cara mie sposa, el tuo santo conforto fa consolare la mia mente istanca. I’ ho mia madre e mio padre morto ‹e› creder dèi che ogni valor mi manca, ma pure quel che da te sento iscorto dilibero pigliar baldanza franca e tanta penitenzia al mondo fare che Dio, che può, mi dovré perdonare.

151r 528

Parla SAN GIULIANO alla Donna sua: E però sanza fare alcun dimoro va’, fa’ mettere in punto di presente tanta moneta d’arïento e d’oro quanto far puoi con atto diligente. E pe’ maestri buon’ manda per loro, ché ’l primo fiume ch’i’ truovo corrente vo’ farvi fare un ponte naturale ‹e› a presso a presso al ponte uno spedale.

536

E vo’ che in punto di fatto si metta, fatto ch’è lo spedal sanza ristare, pulite e belle e diligente letta ché e poveri vi possino abbergare. E per far del peccato mie vendetta voglio un celiccio sempre mai portare; e per mie pena e maggior diciplina vo’ la frusta la sera e la mattina.

Ora LA DONNA dice a uno servo che vada pe’ maestri: Va’, servo mio, a trovare e maestri

Page 18: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 18

544

di pietre e di legname e di scarpello. Togli‹li› buoni e giovinetti e destri, ‹e› fammi oltre al fiume un ponte bello; e per fuggir de’ disagi e sinestri, fa’ presso al ponte uno spedal novello e fa’ dentro di fatto mi vi metta venticinque pulite e belle letta.

151v 552

Ora va el servo a fare e ponti e gli spedali, e vengono e muratori, e quando hanno fatto, EL SERVO gli paga e poi ne va a San Giuliano e dice: Benigno mio signor, caro Giuliano, dodici ponti di punto son fatti sopra e dodici fiumi, ognun sovrano, con ispedal’ magnifici e adatti da riposarvi ciaschedun cristiano, come richiede a luoghi ‹co›sì fatti. Non vi manca nessuna cosa a fare tutti ’ ferventi e poveri abbergare.

LA DONNA dice a San Giuliano: Giuliano mio, marito e signore, po’ che son fatti gli spedali e ponti, andiànne là a servire di buon cuore acciò ch’e tuo peccati sieno sconti.

560

Risponde SAN GIULIANO alla Donna: O cara sposa mia, di virtù fiore, quanto sono e tuo detti giusti e forti! Tu se’ colei che m’hai mostra la via di far salvare ‹omai› l’anima mia.

Ora la Donna si veste e mettesi una cioppa nera e uno sciugatoio, e vanno allo spedale e stannosi, e UN POVERO viene e dice così: O Giulian buon, per amor del Signore, abberga me che più andar non posso.

Risponde SAN GIULIANO: I’ son contento, e lodo el Criatore: vàttene a letto, e pònti e panni a dosso.

568

Giugne UN ALTRO POVERO e dice così: O buon Giuliano, e’ mi si istrugge el cuore, che già è sera, e polpa, carne e osso di stanchezza mi duol con atto rio, però m’abberga pell’amor d’Iddio.

Risponde SAN GIULIANO: I’ so contento volere abbergarti:

Page 19: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 19

vàttene a letto con que’ poverelli.

576

Giugne EL DIAVOLO a modo d’un povero e dice: Giuliano, in ogno modo vuoi ingegnarti? Vego che tu abberghi e tapinelli, però di grazia voglio concordarti: abberga me che anco son di quelli che ti farò sì fatto giacitura che ancor non l’ha fatta crïatura.

152r Risponde SAN GIULIANO al Diavolo in veste di povero: Abberga qui per amor del Signore: vàttene a letto e non far più dimoro.

584

UN POVERO dice, quando el Diavolo giugne a letto: Non so quel t’abbia fatto, traditore, manigoldaccio, usato a far martoro, che se’ venuto qui con tal romore e fa’ti beffe di me per ristoro, ché s’i’ ’l pensavo mai, non ci abbergavo, nanzi a dormire a un pagliaio andavo!

592

Risponde EL DIAVOLO: S’i’ fussi come te un ribaldaccio, non sarei qui venuto ad abbergare. S’ebbro son io, tu se’ un tristaccio che ti dovresti forte vergognare. Sed io le mani alla gola ti caccio, ti farò forse restar di gracchiare, e vienmi voglia, chiaro t’imprometto, di romperti in la testa el mie barletto.

Parla SAN GIULIANO loro: Che vi bisogna dar tanta fatica? Ché siete dua in tanta ‹e›resia? La ragion vuol, che Dio vi benedica, se più gridate vi caccerò via.

Risponde UN POVERO: Egli è costui che di vin si notrica, che chi gliel dà fà somma villania.

EL DIAVOLO risponde: Fusti anzi tu ribaldo maladetto.

600

SAN GIULIANO dice loro: Or cheti tosto, andatevene a letto.

EL DIAVOLO dice a San Giuliano così: Giulian, che fatto se’ abbergatore,

Page 20: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 20

aprimi l’uscio, ch’i’ vo’ camminare.

152v Risponde SAN GIULIANO al Diavolo: Dove vuo’ tu andar, che son sett’ore? Aspetta il dìe, e lascia gli altri posare. E’ ti rincrescerebbe forte el cuore quando i’ ti lasciassi via andare.

608

Risponde EL DIAVOLO: I’ non voglio istar più, ch’i’ men voglio ire. Aprimi l’uscio, s’tu mi vuoi aprire.

Risponde SAN GIULIANO al Diavolo: Che fortuna è la mia, ch’i’ sono istato cotanto tempo e poveri ‹a› abbergare! Ora m’è stato tanto oltraggio fatto ch’i’ non lo posso a nulla comportare. Fuor, gaglioffacci, che vi fia insegnato quello che v’interviene del mal fare.

E‹L› SECONDO POVERO dice a San Giuliano: O Giulian buono, i’ non sono istato io!

616

Risponde SAN GIULIANO: Se tu non fusti, tu vàtti con Dio.

IDDIO apparisce in forma di pellegrino col bordone in mano e dice così: O dolce Giulïano, i’ son sì stanco che camminar non posso e vengo meno, e però prima ch’io mi venga manco per l’amor di Gesùe, puro e sereno, ti priego che m’abberghi, perché stanco mi tengo, se tu fai che a te m’alleno.

624

Risponde SAN GIULIANO a Dio: Se’ tu colui che mi fe’ sì gran danno? Più poveri non àbbergo in quest’anno.

Risponde IDDIO: Dappoi che tu diliberato hai di non voler più poveri abbergare, fammi una grazia, e non mel disdirai: te’l mie bordone e voglimel serbare perché in parte andar tu mi vedrai che chicchessia mi vorrà consolare.

153r 632

Risponde SAN GIULIANO a Dio: I’ son contento, cotesto è ragione. Va’ dove vuoi e lascia el bordone.

Page 21: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 21

640

La mano di SAN GIULIANO s’appicca al bordone ed e’ dice così: Che vuol dir questo? la mano s’appicca pur al bordone e non posso lasciarlo! La coscïenza mi si strugge e secca nel mal ch’i’ feci e poi truovo lasciarlo. O buon Gesu‹e›, o potenza ricca! Deh, vogli el mie dolor racconsolarlo, ed io prometto a te, dolce Signore, abbergare e poveri a tutte l’ore.

E però tu, Signor mio, mi perdona per tua piatà che perdonar mi puoi.

648

Risponde IDDIO: El pensier mio di perdonar ragiona a te pe’ giusti portamenti tuoi. L’anima mondo, e ’l corpo e la persona, da tutti e fatti fallimenti tuoi, e in Ciel t’aspetto, ov’è sommo diletto, in vita etterna, così ti prometto.

656

E però dico che ’l mondo è fallace, in corto corto tempo il lascerai, e sarai in Cielo alla divina pace. Prima pell’Angelo mio el saperai. Fa’ dimostrar che ’l tuo dìe contumace veggon però che purgato ‹sar›ai de’ tuo peccati, che ti puo’ dar vanto, e ancor essendo in carne sarai santo.

664

Risponde SAN GIULIANO a Dio: O buon Gesùe, etterno Redentore, tanto sia tue laldato e ringraziato quanto la lingua mia a tutto l’ore potrà mai dir, che del mio tal peccato libero omai, o tanto Benefattore, i’ sono, al tuo volere apparecchiato, che ogni volta che in piacer ti sia l’ora da te tirar l’anima mia.

153v

Isparito Iddio, e L’ANGELO apparisce e dice così: I’ vengo a te, Giuliano, da Dio mandato solo per annu‹n›ziarti che ’l Signore el cuor sia del tuo vivere ispirato e vuòlti a sé cor un tenero amore, e però istà, Giuliano, apparecchiato che el terzo dìe, alle quattordici ore, sarai dal corpo tuo, Giulian, diviso,

Page 22: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 22

472 e verra’ne nel santo Paradiso.

680

Risponde SAN GIULIANO: I’ son contento poiché piace a Dio di dovermi del mondo separare, e priego Lui che pel padre mio e pella madre mia vorrà orare. Tre Paternostri con buon‹o› disio con tre Avemarie si de’ parlare quel giorno ‹che› scamp‹a›i d’ogni sentenzia e d’ogni ‹ria› fortuna e pistolenzia.

688

Risponde L’ANGELO così: L’orazion tua è bene assaldita e fatto sia el tuo proponimento. Presto con noi sarai all’altra vita con galdio tanto che sarai contento. Riman con Dio e fo da te partita, né dir ti posso el gran piacer ch’i’ sento del tuo venir nel santo Paradiso, là dove è festa e giuochi e canti e riso.

696

SAN GIULIANO dice così: A te, dolce ‹Signor› Cristo Gesùe, sia tante volte lalde quanto dire possan tutte le lingue che mai fue. I’ ti ringrazio con sommo disire. I’ sono al punto dua non fui ma’ piùe po’ che venuta è l’ora del morire. Raccomando a te, Figliuol d’Iddio, l’anima e ’l corpo e lo ispirito mio.

704

Parla L’ANGELO che annu‹n›zia e dice una istanza per licenziare la gente: A voi, egregi e magni cittadini, che avete el fin della festa ascoltato, giovani e vecchi, grandi e piccolini, Dio vi conservi in pace e in buono istato e‹d› èmpiaci di que’ santi distini che fanno in Paradiso l’uom beato e perdonate a noi, se errato abbiamo, e in ora bona noi vi licenziamo.

Finita la festa del grolioso Santo Giuliano.

Page 23: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 23

Apparato 7 opera 9 fare 11 ella madre sua chella quistione 13 ediren 17 ciascheduno 25 i voglio sol 27 nechosa Io nonchongnioscho cheppiu 32 did. ella madre 34 ischiantare 37 gugliano 38 inmano 43 visione 48 mani 52 piaciere 54 morire 58 Fra v. 58 e 59, un verso è stato raschiato. 63 pigliare 64 evo vedrete sello 66 dire 68 damme tussentirai 69 volentieri 70 quello 71 chettuo padre ettuo madre 73 Chome puo esser 77 che Iddio 88 solo per uno 94 altra cosa cambiato a altre cose 95 istare come chiaro 96 quore con questo 97 Fra v. 97 e v. 98, un verso è stato raschiato. 98 ochi telfara fare 100 chimmi 101 visione 105 bene 111 Gugliano 114 chonriverenza 120 solo perlevare 135 quore 150 dime cheffare nella chorte tua 153 ciaschuno 156 chilo 160 fedele 170 barone del 177 Prefettissima chorona 181 onesto Immano 183 timore 187 timore tochami un pocho 189 servire 191 ivoglio 196 huomo 197 ennessun 202 affare 204 quale luomo 205 tale 208 tale 211 chiaro 217 sono 234 addire 237 Ai 238 chome charne 239 Io chollui 244 quello 245 perlle 251 Manda panfilio per tuo figlia 253 voglio seghuire 268 voi siate dinanzi al re 271 venire 273 sono 275 tale 277 perlle millevolte la ben 279 anchora 286 voglio 291 quelluom 292 mani siamo 293 Eltorre 295 Giugliano 302 pensieri 303 faccia me son 305 Giugliano 318 venire 319 quore mi si 321 giugliano 323 chastella 326 ecientomila 329 isposa mia acchacciare 330 solo 336 sieno 342 nel mie quor 345 forestiero cambiato a forestieri 348 dire 352 in ultimo el 359 chengniun 360 possiamo vivere bene 364 pensiero 367 cielo 371 anchora 375 noi abbian 376 nessuno 379 ritenessono 382 volentieri 384 solo per vedere 387 dirieto uno nostro figluolo 392 esisia 393 vero 396 voi vipotrete 398 chammino 399 essitti 400 figluolo 404 possiamo 405 bordone 406 suole 407 ora 418 potersi 420 chonsiderassi 422 mani 423 unnobile 428 chagione 429 pure 430 pello 437 dolore di duolo 439 semille 440 inonllo chrederrei mai sinonllo vedessi 448 huomo 450 vedere 454 bene 459 laludando 461 dono 462 chetti possa 463 eltuo padre ella tuo madre ci 466 sono 472 dicieva 473 padre echon m madre 474 Iddio viriposi 475 fortuna mia 476 dimonio 477 fare 483 fare 484 amme cheperte 488 mani oggi ivo 490 sappiamo 491 ettu non 495 solo per fare 496 eberdonarti tutti quanti e tuo 502 fare in quantita 507 giesu difargli in 510 pechatori cheffanno 512 solo chelluomo 514 fa tutta chonsolare 517 quello 518 pigliare 520 doverrebbe 521 fare alchuno 525 buoni 530 spedale 532 siche i 533 fare 536 voglio 541 fuggire 543 effa che dentro 545 singniore 548 ispedali 551 enonvi 560 fare salvare 561 buono 567 duole 571 vuoi 576 anchora 577–582 Molto è stato raschiato in questi versi, forse per rimediare la compressione di due stanze in una; i versi dovevano contenere un’accusa di ubriachezza. 579 I non so quello chio tabbia 584 inanzi 586 venuto qui 587 ribaldaccio cambiato a tristaccio 588 doveresti 590 restare 592 in sulla 593 dare 595 vuole 597 vino 599 Anzi fusti tu 601 O giugliano 603 andare 607 chimene 608 settu 613 fuora 615 ogiugliano 623 chemmi faciesti 624 nonna abergho 629 andare 638 dolore 642 perla perdonare 643 perdonare 645 anima el mondo 647 cielo taspetto dove 653 dimostrare 660 dire 661 tanto mene fattore 664 dattene tirare 665 giugliano 667 quore 668 choruno 669 istane 670 eche 671 Giugliano 674 diseperare 683 e presto 684 chettu sarai 685 Rimani 687 venire 690 laldato quanto mai dire 693 dua piune 695 attene o Figliuolo Iddio 698 fine 700 Iddio 701 e enpiaci tutti di 702 luomo

Page 24: La festa del grolioso Santo Giuliano - ... · che me, tuo madre, e tuo padre uccidevi. 112 ... Io accetto ciascun che in casa mia vien per servire, e tu sia el ben venuto. Com’ha’

La festa del grolioso Santo Giuliano ❧ 24

Notes Two versions survive of a play of St Julian the Hospitaller, whose feast day, 31 August in Florence, is also the anniversary of the suppression of the Ciompi Uprising in 1378. The feastday was celebrated in Orsanmichele and in the Ospedale di San Giuliano at Verzaia; and the Paternoster of St Julian, a prayer for the protection of travellers, is found throughout Italy. The earlier play, in 856 lines, copied by Antonio d’Ubaldino d’Antonio de’ Rossi on 19 March 1464/5 (BNCF, MS Panciatichi 25, fols. 8r–33r) and by Tomaso Leoni in Bologna in 1482 (BNCR, MS Vittorio Emanuele 483, fols. 206v–222r, has already been published in Nerida Newbigin, “Le sacre rappresentazioni di San Giuliano lo Spedaliere: La festa di San Giuliano,” Studi e problemi di critica testuale 31 (1985): 131–166. The later play, copied around 1470 by Giovanni d’Antonio Scarlatti, in Milan, Biblioteca Ambrosiana, MS C 35 Superiore, fols. 142r–154r, is edited here for the first time. A full description of the codex is available on line at http://office.comperio. it/ambrosiana/ricerca-avanzata/detail/?tid=AMBRO:catalogo:67594. Giovanni Scarlatti is not the most reliable of sources: he is often distracted, and his attention to metre and to orthography is minimal. At times he appears to be copying from memory. I have been heavy-handed with this text, suppressing the gemination of initial consonants, normalising spelling and adjusting metre. Nothing, however, will allow this text to achieve the lightness and humour of the earlier text. The source of the legend is Jacobus a Varagine’s Legenda Aurea XXX, without the fantastical elements that link the earlier play to the cantare of St Julian. On the legend, see Marcella Oberziner, “La leggenda di S. Giuliano il parricida,” Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze ed Arti 93 (1933–34): 253309; and various critical editions and translations of Gustave Flaubert, La légende de Saint-Julien l’Hospitalier. For editions of the cantare, La storia di San Giuliano, see ISTC and Edit16. The Neapolitan version published by E. Pèrcopo in Poemetti sacri dei secc. XIV e XV (Bologna: Romagnoli 1885; Scelta di curiosità letterarie inedite o rare, disp. CCXI), 135–44, is a reworking of an older Tuscan version. A play of St Julian was performed by the youth confraternity of the Purification for Carnival 1492/3.1 A single payment is made for milling 3 beech logs to do the festa of St Julian at Santa Maria degli Angeli (“E a dì xxiii di febraio per seghatura di tre fagi per fare la festa di san Giuliano negli Angeli l. 5 s. 8 d. 8”), ASF, CRSPL, 1654, P.XXX.31, f. 111r.