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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREA IN TEORIE DELLA COMUNICAZIONE L A FAN FICTION NELLA CULTURA CONVERGENTE RELATORE Prof. Virginio Sala CANDIDATO Olivia Guardi (a.a. 2009-2010)

La fan fiction nella cultura convergente

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Sempre più persone si dedicano alla scrittura di fan fiction, fenomeno tuttavia, al momento, illegale. Quali sono i pro e i contro da considerare nell'incontro/scontro tra fan e aziende detentrici del copyright?

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE

FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

CORSO DI LAUREA IN TEORIE DELLA COMUNICAZIONE

L A FAN FICTION NELLA CULTURA CONVERGENTE

RELATORE

Prof. Virginio Sala

CANDIDATO

Olivia Guardi

(a.a. 2009-2010)

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Indice  

INTRODUZIONE.................................................................................................................4  FAN FICTION… ..................................................................................................................8  UN  PO’  DI  STORIA .......................................................................................................................... 8  FAN  FICTION:  COS’È....................................................................................................................16  Fan  fiction,  fan  movies,  fan  vid,  fan  art,  fan  craft,  fan  game  e  altro…........... 18  Categorie,  generi,  tipi,  rating:  l’header....................................................................... 22  Chi  scrive  fan  fiction?.......................................................................................................... 33  

A COSA SERVE LA FAN FICTION? .............................................................................40  SFOGO  PER  LE  FRUSTRAZIONI  DELLA  VITA.............................................................................40  Il  genere  slash ........................................................................................................................ 43  

SCUOLA  DI  SCRITTURA  E  DI  DEMOCRAZIA...............................................................................51  Ipotizzando  un  uso  didattico  della  fan  fiction ......................................................... 51  Leggere  e  scrivere  fan  fiction .......................................................................................... 57  

Leggere:  beta-­‐lettura  e  recensioni ....................................................................................................... 57  Scrivere ............................................................................................................................................................ 64  Un  racconto  derivato ................................................................................................................................. 71  “In  difesa  della  spazzatura”..................................................................................................................... 77  

Sviluppare  intelligenza  collettiva ................................................................................. 81  DIVENTARE  AUTORI  O  PROMUOVERE  AUTORI .......................................................................84  

FAN WRITER E CORPORATE ......................................................................................88  CIRCOLARITÀ  CULTURALE .........................................................................................................89  MARKETING  E  COPYRIGHT ........................................................................................................91  Tra  guerra  e  pace… ............................................................................................................. 93  

Problemi  morali ........................................................................................................................................ 112  POTENZIALITÀ  INESPRESSE ...................................................................................................119  

CONCLUSIONI................................................................................................................129  RINGRAZIAMENTI .......................................................................................................131  APPENDICE .....................................................................................................................133  FAZI  EDITORE  E  I  FAN .............................................................................................................133  AMMINISTRARE  UN  ARCHIVIO  DI  FAN  FICTION...................................................................139  ESSERE  UNA  FAN  WRITER  E  PUBBLICARE  UNA  FAN  FICTION ...........................................150  AMMINISTRARE  UN  FAN  SITE  RICONOSCIUTO.....................................................................159  

GLOSSARIO.....................................................................................................................165  BIBLIOGRAFIA ..............................................................................................................177  SITOGRAFIA ...................................................................................................................179  

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Introduzione  

La fan fiction nella cultura convergente, il titolo che ho scelto,

richiama esplicitamente Henry Jenkins, l’autore che ha

maggiormente ispirato le mie riflessioni. Jenkins, che ha scritto,

appunto, un testo intitolato Cultura Convergente1, sottolinea come

sia esploso un bisogno di raccontare, informare, sabotare, divertire

attraverso nuove forme, fatte di immagine, suono, testo, relazione.

Il mondo del marketing ha inizialmente tentato di prendere il

controllo di questa tendenza, ma ha incontrato forti resistenze da

parte di quei “consumatori” che, trovandosi ad avere i mezzi più

adatti, non sono più disposti ad essere passivi.

Il fenomeno delle fan fiction viene a collocarsi in questo scenario:

gli appassionati di libri, film, fumetti, videogiochi decidono di

ampliare gli orizzonti delle storie amate, delineando nuove chiavi di

lettura e condividendo le proprie fantasie con altri fan.

I fan writer sono cresciuti notevolmente in numero negli ultimi

anni, tuttavia sono ancora pochi quelli che conoscono veramente

l’argomento e la letteratura in proposito non è abbondante né

aggiornata.

Per prima cosa ho deciso di chiarire cos’è la fan fiction, portando

un po’ di ordine nella frammentazione di informazioni reperibili in

proposito. Successivamente mi sono chiesta quali fossero le

motivazioni che spingono tante persone ad impegnarsi

assiduamente in quest’attività che, per quanto sempre più spesso

tollerata, risulta formalmente illegale. Infine, mi sono concentrata

su quanto e come la scrittura e diffusione di fan fiction possa essere

utile o, viceversa, dannosa per i detentori dei diritti di copyright e

per la società nel suo complesso. 1 Jenkins, Henry. Convergence culture : where old and new media collide. New York: New York University Press, 2006. In Italia Cultura convergente. Milano: Apogeo, 2007.

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In particolare ho voluto far convergere il discorso sul rapporto tra

case editrici italiane e i fan, scrittori o lettori di fan fiction.

Dato che la mia conoscenza dell’argomento era piuttosto

superficiale, ho cominciato leggendo tutto ciò che mi capitava

sull’argomento e iscrivendomi ai principali siti aggregatori di fan

fiction. Ho fatto domande nei forum e trovato ampia disponibilità a

fornire chiarimenti e suggerimenti.

Quando ho incontrato casi che mi sembravano più interessanti ho

organizzato delle interviste, svolte, in stile web 2.0., una via

cellulare, altre via email, una persino via msn.

Nel giudicare attendibili gli articoli consultati su web, mi sono

basata sulla credibilità dell’autore o del curatore, nel caso di riviste

online e wiki, spesso aca-fan cioè fan che riflettono sul mondo dei

fan con l’ottica accademica, in quanto docenti o ricercatori.

Talvolta ho considerato attendibili alcuni articoli in quanto citati da

autori attendibili secondo il criterio precedente (Jenkins è stata una

copiosa fonte di spunti anche da questo punto di vista).

Infine ho spesso citato gli stessi fan, allineandomi alla metodologia

utilizzata nella maggior parte dei testi disponibili, ritenendo che,

per certi aspetti, nessuno conosca la materia meglio di chi vive il

fenomeno dall’interno da quattro, cinque, dieci e talvota anche più

anni.

Il fenomeno si è rivelato di ampio, sfaccettato e radicato nel tempo:

un interessantissimo territorio che il marketing editoriale ha appena

cominciato a esplorare.

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Avvertenza: tutti i link presenti in nota, se non altrimenti

specificato, risultano ancora consultabili il giorno 11 gennaio 2011.  

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Fan  Fiction…  

Un  po’  di  storia  

Si definisce fanfiction l’insieme delle narrazioni prodotte da utenti o

narratori indipendenti, in modo informale o non-ufficiale,

reinventando o alterando storie pre-esistenti desunte da serie

televisive, fumetti, cartoon, film per il cinema, videogames ecc. 2.

La fan fiction deriva dalla science fiction, sviluppatasi negli anni

Venti e dedicata a un unico genere, la fantascienza. Si parla di

science fiction fandom, contro alla, oggi più diffusa, media fandom

(intendendo con fandom una comunità di fan). La science fiction

fandom era prevalentemente maschile e produceva soprattutto saggi

o racconti originali che prendevano in prestito elementi generici

della fantascienza, ma non caratteri o elementi specifici3.

Possiamo dire che la media fandom emerse dalla science fiction

fandom intorno al 19664.

Molti attribuiscono la responsabilità del passaggio all’uscita di Star

Trek5 (1966-1969), una serie televisiva innovativa, prodotta da

Gene Roddenberry, che ebbe grande successo e attrasse molte

donne. Altri anticipano appena la data e parlano di un’altra serie,

Man from U.N.C.L.E.6 (1964-1968). Tuttavia la serie che ebbe

2 Giovagnoli, Max. Crossmedia : le nuove narrazioni. Milano: Apogeo, 2009. pg. 111 3 Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers : l'emergere delle culture partecipative nell'era digitale. Milano: FrancoAngeli, 2008, pg. 40. Vedi anche la voce Science fiction fandom su Fanlore http://fanlore.org/wiki/Science_fiction_fandom 4 Gran parte di quel che segue è tratto da Coppa, Francesca. A Brief History of Media Fandom, in Hellekson, Karen, e Kristina Busse. Fan fiction and fan communities in the age of the Internet : new essays. Jefferson N.C.: McFarland & Co., 2006, pg. 41-59 5 Star Trek narra delle vicende degli umani del futuro, appartenenti a una Federazione Unita dei Pianeti che riunisce sotto un unico governo numerosi popoli di sistemi stellari diversi, e delle loro avventure nell'esplorazione del cosmo, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima. http://it.wikipedia.org/wiki/Star_Trek 6 Man from U.N.C.L.E. parla degli agenti segreti della “United Network Command for Law Enforcement”, ovvero “Comando delle reti unite per la tutela della legge”. http://en.wikipedia.org/wiki/The_Man_from_U.N.C.L.E.

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maggiore risonanza fu indubbiamente Star Trek, tanto che si

cominciò a parlare inizialmente di Star Trek fandom, che produceva

poesie, canzoni, racconti romantici (relationship story), disegni etc.,

in opposizione alla tradizionale science fiction fandom, più

rigorosamente scientifica (science fiction story).

A partire dagli anni Settanta i fan di Star Trek si staccarono

definitivamente dai fan della fiction scientifica e cominciarono a

tenere proprie convention (raduni).

Una cosa importante da notare è che la Star Trek fandom, a

differenza della science fiction fandom, si componeva

prevalentemente di donne. Il ché non vuol dire che non ci fossero

donne nella fandom della fantascienza o che non ci fossero uomini

in quella di Star Trek, ma nel primo caso le donne si tenevano in

disparte, nel secondo, invece, ci fu una divisione dei ruoli: gli

uomini contribuivano ad organizzare gli eventi, scrivevano articoli,

si esprimevano in varie arti visive, ma non scrivevano racconti

(racconti che parlavano di donne forti o trattavano aspetti

inesplorati delle culture aliene).

Nel 1975 uscì il libro “Star Trek” Lives!7, una storia dei primi anni

della Trek fandom. L’uscita di questo libro fu una grande pubblicità

per la fandom perché ha informato i fan di Star Trek ancora isolati,

dell’esistenza di una community di migliaia di fan, alla quale

potevano unirsi.

Intanto all’interno delle relationship story cominciò ad emergere

una corrente sempre più importante, quella slash. Slash è la barra

obliqua e viene usata convenzionalmente per separare i nomi dei

principali personaggi di una storia a tematica romantica. Il termine

è diventato da prima sinonimo di relazione e poi si è assestato ad

indicare (il più delle volte) una relazione omoerotica,

7 Lichtenberg, Jacqueline, e Joan Winston. Star Trek lives! London: Corgi, 1975.

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tendenzialmente maschile (quelle al femminile vengono

denominate femslash).

I fan di Star Trek cominciarono ad autodefinirsi col termine più

inclusivo di media fan a partire dai tardi anni Settanta quando

cominciarono a seguire anche le serie poliziesche Starsky and

Hutch8 (1975-1979) e The Professionals9 (1977-1983).

Coloro che avevano apprezzato la larghezza di vedute di Star Trek,

apprezzarono in queste nuove serie l’importanza data all’amicizia e

al lavoro di squadra, unita ad avventure che comportavano pericoli,

capacità di risolvere i problemi e isolamento dal resto della

società… ma non dal proprio compagno di avventure.

Questi rapporti “di coppia” (si parla di buddy shows), stretti e

controversi, lasciavano campo libero alla fantasia, anche in senso

slash.

Nel 1977 il debutto di Star Wars innescò l’esplosione dei

blockbuster fantascientifici tra la fine degli anni Settanta e i primi

anni Ottanta e, soprattutto, permise il ritorno del franchise di Star

Terk (Star Trek: The Motion Picture, 1979).

Gli anni Ottanta videro un progressivo miglioramento nella qualità

dei film di fantascienza e fantasy e si ebbe il vero e proprio boom

della media fandom in quanto ormai il pubblico non era più fedele a

una sola storia o un solo genere, ma a più di un prodotto mediale.

Per fare solo qualche esempio, negli anni Ottanta uscirono il

secondo e terzo capitolo della (allora) trilogia di Guerre Stellari

(The Empire Strikes Back – in Italia L’Impero Colpisce Ancora – e

8 Starsky and Hutch parla di due poliziotti dal temperamento e stile di vita molto diverso, che si trovano a risolvere i casi della città californiana di Bay City. http://it.wikipedia.org/wiki/Starsky_e_Hutch 9 The Professionals è considerato la controparte britannica di Starsky and Hutch e parla di due agenti scelti del CI5 (Criminal Intelligence 5), un team ideato per prevenire e combattere il terrorismo. Anche in questo caso i due protagonisti, Body e Doyle, hanno un carattere e un approccio molto diverso tra loro. http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=54228

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Return of the Jedi – Il ritorno dello Jedi), due avventure di Indiana

Jones (Riders of Lost Ark - I Predatori dell’Arca Perduta – e

Indiana Jones and the Temple of Doom – Indiana Jones e il Tempio

Maledetto), l’horror Poltergeist di Steven Spielberg e Blade Runner

di Ridley Scott.

Per quanto riguarda il piccolo schermo, ad avere influenza furono

alcune serie inglesi importate negli Stati Uniti dalla BBC (come il

Doctor Who10, Fawlty Towers11, Blackadder12 e le varie

incarnazioni di The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy13 – Giuda

Galattica per Autostoppisti – di Douglas Adams) e le serie

americane Hill Street Blues14 – Hill Street giorno e notte - e Cagney

and Lacey15 - New York New York.

Si tratta di serie caratterizzate da archi narrativi complessi e

complesse caratterizzazioni dei personaggi, in grado di offrire

moltissimi spunti per le fan fiction. In particolare si nota che

intorno a Cagney and Lacey si formò la prima fandom slash lesbica.

10 Doctor Who è una popolare serie televisiva britannica di fantascienza prodotta dalla BBC a partire dal 1963. Narra delle avventure di un viaggiatore del tempo noto come "il Dottore", con trame che vanno dalla fantascienza al racconto gotico. http://it.wikipedia.org/wiki/Doctor_Who 11 Fawlty Towers è una sit-com britannica ambientata in un albergo, Fawlty Towers appunto. http://it.wikipedia.org/wiki/Fawlty_Towers 12 Blackadder è una serie televisiva britannica incentrata sul personaggio di Edmund Blackadder, un antieroe cinico e mordace, nichilista e privo di morale, avente come solo fine il raggiungimento dei propri scopi e la propria sopravvivenza. Questo personaggio viene riproposto nelle diverse serie in un'epoca storica differente, costantemente sommerso dai guai e perseguitato dalla sfortuna, nonché affiancato sempre dal suo stolto, sordido e miserabile servitore Baldrick. http://it.wikipedia.org/wiki/Blackadder 13 The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy è una commedia fantascientifica nata come programma radiofonico e adattata in libri, serie televisive e film cinematografici. http://it.wikipedia.org/wiki/Guida_galattica_per_gli_autostoppisti_%28romanzo%29 14 Hill Street Blues è una serie ambientata in una città senza nome. Narra le vicende degli uomini di un Distretto di Polizia e in particolare del capitano Frank Furillo, ex alcolista e divorziato. La sua ex moglie, Fay, fa anch'essa parte del Distretto, così come l'avvocato Joyce, il serg. Esterhaus, il veterano del Vietnam ten, Hunter e molti altri. http://it.wikipedia.org/wiki/Hill_Street_giorno_e_notte 15 Cagney e Lacey racconta le avventure di due detective della polizia di New York, la bionda Christine Cagney, single devota alla carriera ma alle prese con il padre alcoolizzato, e la bruna Mary Beth Lacey, che deve dividersi tra il lavoro di poliziotta e quella di moglie e mamma. http://www.anni80.info/telefilm/police.html

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A fine anni Ottanta si ebbe poi un passaggio epocale. Fino ad allora

le comunità di fan si erano scambiate fanzine16, letterzine17, APA18

e si erano riuniti talvolta in convention, ma dalla fine degli anni

Ottanta comincia a farsi notare Internet, destinato a rivoluzionare

tutto.

I primi tempi sono di coesistenza. Internet è ancora appannaggio di

pochi e solo le università hanno i mezzi per creare una mailing list.

Inizialmente ogni fandom corrispondeva a un unico spazio online…

ma nello scorrere degli anni Novanta sono stati inventati

programmi e sistemi tali da rendere possibile per tutti

personalizzare e gestire una mailing list, un gruppo o un piccolo

archivio (prima apparvero OneList, eGroups, Yahoo.com Groups…

ad oggi ci sono le wiki, LiveJournal e infinite piattaforme di

blogging).

Una fandom ben organizzata di solito aveva due mailing list: una

per distribuire fiction, e una per ospitare le discussioni. Talvolta la

lista delle fiction era scissa in due: una con le storie adatte a tutti

(dette gen, da general) e una con quelle per un pubblico adulto

(adult).

Il passaggio online fu fondamentale per la comunità di amanti del

genere slash: le riviste (zine) slash spesso erano state vendute alle

convention letteralmente “sottobanco”, cioè da una scatola tenuta

16 Il termine inglese fanzine nasce dalla contrazione delle parole fan (da fanatic, appassionato) e magazine (rivista), e può essere tradotto in italiano come rivista amatoriale. Indica le riviste realizzate da appassionati di qualche particolare genere o fenomeno culturale (quali possono essere letteratura o un genere musicale) e rivolte a un pubblico specifico. http://it.wikipedia.org/wiki/Fanzine 17 Le letterzine erano delle riviste che raccoglievano discussioni e chiacchiere tra fan prima che Internet consentisse lo scambio di email e l’iscrizione a mailing list. http://fanlore.org/wiki/Letterzine 18 APA (Amateur Press Association) indica una sorta di lettera di gruppo che veniva fatta circolare regolarmente tra gli aderenti. Ciascuno di loro scriveva un intervento, chiamato apazine, e ne faceva tante copie quanti sono i membri. Lo inviava all’editor, il quale raccoglieva tutti gli interventi e faceva avere la serie completa ad ogni aderente. Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 63-64

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sotto al tavolo. Internet permise di creare delle liste specifiche a cui

i fan delle storie a tematica omoerotica potevano iscriversi senza

disturbare nessuno.

I rapidi sviluppi legati ad Internet resero facile il contatto sia tra i

fan di una stessa opera che di opere diverse fin tanto che, a fine

anni Novanta, cominciarono ad interagire fandom di tipo diverso: la

media fandom incrociò quelle dei comics, delle celebrità, della

musica, e delle anime (lungometraggi animati giapponesi).

Gerard Jones in Men of tomorrow: geeks, gangsters, and the birth

of the comic book afferma:

Every subsequent geek culture – comics, computers, videogames,

collectable figurines – has either grown directly or taken much of its

form [science fiction fandom].19

In realtà i fandom sulle celebrità sono precedenti alla science fiction

fandom (il termine fan sembra sia stato usato inizialmente per

descrivere quegli spettatori del teatro che ammiravano più gli attori

degli spettacoli), ma questo tipo di community, come quelle sui

personaggi del mondo musicale, più vicine alla cultura mainstream,

non si sono mai consolidate quanto quelle underground. Apprezzare

attori e cantanti era considerato più socialmente accettabile rispetto

ad appassionarsi a una serie televisiva, così i fan di personaggi reali

(real person) non avevano una così forte motivazione a serrare i

ranghi e fare gruppo.

Per quanto riguarda i fan delle anime e dei manga giapponesi, quei

fandom fino agli anni Novanta e Internet ebbero un’evoluzione

quasi interamente separata, per quanto parallela. Tra le fandom

occidentali e quelle orientali infatti c’era una potente barriera

linguistica. Internet, facilitando la circolazione dei materiali, 19 Jones, Gerard. Men of tomorrow : geeks, gangsters, and the birth of the comic book. New York: Basic Books, 2005 pg. 37

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stimolò i fan di un lato e dell’altro dell’Oceano ad impegnarsi per

comunicare.

A fine anni Novanta tutte le diverse fandom erano presenti online e

cominciavano a mescolarsi e creare linguaggio e forme espressive

comuni.

Oggi sono molti gli archivi multifandom online e ospitano fan

fiction sia su personaggi di libri, film, videogiochi, fumetti che su

personaggi noti del mondo reale, come attori e cantanti e, talvolta,

sportivi (anche se la moralità delle RPF, real person fiction, è

spesso oggetto di discussione, specialmente quando si tratti di

fiction erotiche o slash20).

Prima di procedere oltre, voglio fare un passo indietro, accennando

a un interessante collegamento tra le moderne media fandom e le

antiche culture orali.

Nella voce “fan fiction” in inglese di wikipedia ci si richiama ad

Iliade e Odissea e al ciclo arturiano, nonché ad alcuni cicli arabi

come Harun al-Rashid, Simbad il marinaio, Notti d’Arabia21 e

l’indiano Uttara Kanda.

Riguardo al ciclo arturiano, trovo interessante una nota di Michela

Ecks e Writers University22 nella loro cronologia storica della fan

fiction:

King Arthur? Camelot? Fan Fiction?

20 Per fare un esempio EFP, www.efpfanfic.net, ospita fan fiction su attori e artisti musicali, ma non personaggi del mondo dello sport. Inoltre riguardo alle celebrità si precisa che è vietato trattare argomenti forti come l’incesto, lo stupro, l’omicidio e varie pratiche di sesso estremo. http://www.efpfanfic.net/efp/regolamento.html#celeb 21 Yuriko Yamanaka, Tetsuo Nishio (2006), The Arabian Nights and Orientalism: Perspectives from East & West, I.B. Tauris, pp. 81–2 e Clute, John. The encyclopedia of fantasy. 1° ed. New York: St. Martin's Griffin, 1999 pg. 52 22 Ecks, Michela, e Writers University. “A History of Fan Fiction,” Writers University 2000. http://web.archive.org/web/20030423102749/http://writersu.s5.com/history/history01.html.

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This event was first mentioned on the Fanthropology mailing list as

being part of the history of fan fiction because it fit the definition of

fan fiction: taking an established story and expanding on it, rewriting

it, using it to push your own agenda or bring out your own beliefs.

So, in a sense, King Arthur could be considered a form of oral fan

fiction because those exposed to the stories took them, listened to

them and then added their own spin to them23.

Su FanLore, un wiki tematico sui termini relativi ai fandom (le cui

informazioni considero piuttosto attendibili essendo curato da

Francesca Coppa, docente presso il Muhlenberg College), oltre agli

eroi omerici si accenna a quelli romani dell’Eneide virgiliana, ai

Racconti di Canterbury e al Decamerone di Boccaccio24.

Abigail Derecho, autrice del saggio Archontic Literature. A

Definition, a History, and Several Theories of Fan Fiction25,

ricorda che alcuni scrittori (non lei) considerano letteratura

arcontica (cioè, come gli archivi, sempre aperta a integrazioni),

categoria nella quale Derecho inserisce la fan fiction, le riscritture

degli antichi miti fatte nel V secolo a.C., ad esempio la Medea di

Euripide, ripresa per fare una critica al patriarcato, alla xenofobia e

al razzismo.

Infine, possiamo identificare alcuni precursori dei moderni fan

negli autori che, nel Diciannovesimo e Ventesimo secolo,

scrivevano parodie e riscritture di Sherlock Holmes, di Conan

Doyle e altri autori.

Scrive Max Giovagnoli in Cross Media:

La tradizione testuale della fan fiction affonda le proprie radici nel

rifacimento popolare, da parte di lettori appassionati e di estrazione

23 Nota a Ecks, Michela, e Writers University. “A History of Fan Fiction,” art. cit. http://web.archive.org/web/20030315124011/writersu.s5.com/history/zevent800.html 24 “Fanfiction” su Fanlore http://fanlore.org/wiki/Fan_fiction#Origins 25 Hellekson, Karen e Kristina Busse, Op. cit., pg. 67

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culturale ‘alta’, delle narrazioni romanzesche e ‘di genere’ nate a

cavallo tra XIX e XX secolo in Gran Bretagna, con storie riferite

soprattutto al romanzo d’avventura e a quello giallo (con remake da

racconti di Arthur Conan Doyle, per esempio)26.

Michela Ecks e Writers University27 portano anche gli esempi

dell’Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll (che sarebbe

stato rielaborato, tra gli altri, da Christina Rossetti, Frances

Hodgson Burnett ed Edith Nesbit28) e di varie storie scritte sui

personaggi di Jane Austen tra gli anni Venti e Trenta.

Infine Wikipedia29 registra anche che Clive Staples Lewis, nel

1945, avrebbe incorporato alcuni elementi dell’universo

immaginario di Tolkien nel racconto Quell’orribile forza,

all’interno della sua Trilogia Spaziale. Non ho trovato una fonte

solida per questa informazione ma è verosimile, dato che i due

scrittori si conoscevano e la Trilogia Spaziale venne realizzata

proprio per una scommessa tra i due30.

Una lunga storia, sebbene riportata per sommi capi, che ci

suggerisce come l’operato dei fan non sia una moda passeggera, ma

qualcosa di radicato addirittura nella natura umana.

Fan  Fiction:  cos’è  

Riprendo la definizione di Max Giovagnoli

si definisce fanfiction l’insieme delle narrazioni prodotte da utenti o

narratori indipendenti, in modo informale o non-ufficiale, 26 Giovagnoli, Max, Op. Cit., pg. 111 27 Ecks, Michela, e Writers University. “A History of Fan Fiction,” art. cit. 28 Jenkins, Henry. Digital Land Grab. MIT Technology Review. Copyright 2000. http://www.whoosh.org/jenkins.txt 29 Voce Fan fiction su wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/Fan_fiction#Precursors 30 Lankelot. “Lontano dal pianeta silenzioso,” 15 aprile, 2007. http://www.lankelot.eu/letteratura/cs-lewis-lontano-dal-pianeta-silenzioso.html.

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reinventando o alterando storie pre-esistenti desunte da serie

televisive, fumetti, cartoon, film per il cinema, videogames ecc. 31

Trovo che sia una buona sintensi di questo complesso argomento.

Jenkins per parlare di fan fiction utilizza la metafora di Michel de

Certau32 che accosta i fan writer ai “bracconieri”, cioè persone che

viaggiano in territori legalmente altrui appropriandosi di ciò che

sembra loro utile e piacevole. La lettura popolare viene concepita

come un “bricolage culturale tramite il quale i lettori scompongono

i testi per riassemblare i cocci rotti in base al proprio modello,

raccattando pezzi e brandelli di materiali trovati in giro per dare

senso alla propria esperienza sociale”33.

Al consumo si sostituisce l’appropriazione, o meglio la

riappropriazione. Infatti quelli a cui si riferisce Certau non sono

bracconieri presi in accezione negativa. Egli si riferisce ai leader

contadini del XVIII e XIX secolo “che rispondevano a un certo tipo

di ‘economia morale’, una serie informale di norme consensuali,

che ne giustificavano la sollevazione contro i proprietari terrieri e

gli esattori fiscali al fine di restaurare l’ordine precedente, che

veniva corrotto proprio da coloro che avrebbero dovuto tutelarlo”34.

Lungi dal considerarsi “ladri”, infatti, i fan si considerano fedeli

sostenitori (e “fan” si può tradurre appunto “sostenitori”). Il loro

intervento sulle opere che amano è spesso un omaggio, ma anche

quando rappresenta una critica lo è in nome di una presunta

31 Giovagnoli, Max, Op. cit., pg. 111 32 de Certeau, Michel. L'invenzione del quotidiano. Edizioni Lavoro. Roma, 2001, pg 245 33 Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg 36. 34 L’osservazione è di Thompson, Edward Palmer in The Moral Economy of English Crowd in the 18th Century. Past and Present n. 50. 1971

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violazione dello spirito originario dell’opera, attuata da coloro che

ne possiedono il copyright.

Fan   fiction,   fan  movies,   fan  vid,   fan  art,   fan  craft,   fan  game  e  

altro…  

Non esiste una categorizzazione attestata dei vari aspetti della fan

fiction. Ogni saggio o pagina web procede in modo leggermente

diverso.

Delimitiamo il campo. Giovagnoli35 fa rientrare sotto al termine fan

fiction anche i fan movies, per esempio, distinguendo le due

categorie in base al codice narrativo utilizzato (testuale nel primo

caso, audiovisivo nel secondo). Tuttavia per le opere a carattere

audiovisivo esiste il termine fan movies (scritto “fan movies”

staccato o “fanmovies” attaccato, come del resto “fan

fiction”/“fanfiction”) mentre per quelle a carattere testuale si usa

sempre fan fiction. Sebbene etimologicamente sarebbe corretto

estendere la definizione (intendendo fiction come “opera di

fantasia”) l’uso invalso è quello di utilizzare il termine solo per la

narrativa.

Di fatto, entrando in un archivio di fan fiction (come EFP36 o

FanFiction.Net37) ci si aspetta di trovare componimenti testuali. I

fan movies al momento si trovano su siti dedicati o su You Tube.

Non ho trovato archivi e ciò è certamente dovuto alle maggiori

complicazioni tecniche. Non intendo concentrarmi sui fan movies,

ma cito al volo un interessante caso italiano, Dark Ressurrection38,

un film dedicato a Star Wars che ha avuto un notevole riscontro,

ottenendo l’approvazione della Lucasfilm. 35 Giovagnoli, Max, Op. Cit., pg. 111 36 EFP www.efpfanfic.net 37 FanFiction.Net www.fanfiction.net 38 Il sito ufficiale del film Dark Resurrestion, http://www.darkresurrection.com

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

19

Prima che le innovazioni tecnologiche rendessero possibile la

realizzazione di veri e propri film con budget molto contenuti, i fan

si erano dedicati a un’altra forma di espressione audiovisiva che si

affianca, ma distingue, dalla fan fiction: il fan vid. Il fan vid39 (o

semplicemente vid) è un video musicale realizzato dai fan.

Originariamente (a metà anni Settanta) si trattava di slide show di

immagini statiche con un sottofondo musicale. Adesso si tratta

spesso di collage di clip video adattati a una canzone in modo da

raccontare qualcosa. I fan vid, più semplici da realizzare e

diffondere dei fan movies, si trovano un gran quantità su You Tube

e su alcuni archivi tematici (ne vengono segnalati alcuni su Fanvid-

Recs40).

Il termine fan art41 dovrebbe essere inclusivo di ogni tipo di arte

prodotta dai fan, a prescindere dal medium, includendo, ma non

limitandosi a, disegno, pittura, scultura, fotografia, fotomontaggio,

video, artigianato, cucito, forgiatura, moda. Tuttavia comunemente

il termine viene usato per riferirsi a disegno e pittura, siano essi

tradizionali o digitali (comprendendo in questa seconda categoria il

fotomontaggio).

Eva Jucci, una fan giovane, ma attiva in varie fandom da più di

dieci anni sotto lo pseudonimo “crimsontiforce”, mi ha spiegato

che, per la sua esperienza, con fan art si intendono disegni e dipinti,

le opere di narrativa sono fan fiction, i video fan movie o fan vid,

mentre tutto il resto dei “lavoretti” viene detto fan craft.

Infine ci sono i fan game42, videogiochi o parti di videogiochi

realizzati dai fan, in omaggio ai videogiochi ufficiali che amano.

39 Voce “Vid” su Fanlore, http://fanlore.org/wiki/Vid 40 Fanvid-Recs, http://fanvid-recs.com/ 41 Voce “Fan art” su Fanlore, http://fanlore.org/wiki/Fan_art 42 Voce “Fangame” su Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Fangame

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Fan movies, fan vid, fan art, fan craft, fan game, dunque, non sono

fan fiction seppure sono tutte espressioni dell’immaginario dei fan.

Più controversa la parentela tra la fan fiction e i giochi di narrazione

(GdN), a loro volta strettamente imparentati con i Giochi di Ruolo

(GdR). La differenza sta nel fatto che rispetto ai Giochi di Ruolo,

nei Giochi di Narrazione non ci sono tabelle di punteggio, punti

d’attacco o di difesa, né dadi da lanciare: lo svolgimento

dell’azione è basato interamente su aspetti narrativi e interpretativi.

Un gioco di narrazione si svolge nei forum o, più spesso, in chat.

Un racconto prende vita partendo da poche regole iniziali relative

all’ambientazione e si sviluppa nel giro di pochi minuti, perdendo

in qualità, ma acquistando in gratificazione e improvvisazione agli

occhi degli autori43.

Il GdN non è necessariamente fan fiction, nel senso che non è detto

che debba reinventare una storia preesistente, di fatto però “i giochi

di narrazione utilizzano genericamente come punto di partenza un

brand riconosciuto (con il suo universo immaginativo specifico)”44,

di cui non usano tanto i personaggi (solitamente evitano almeno i

personaggi primari) quanto l’ambientazione.

Un piacevole sito italiano, Creatori di Mondi, porta avanti ben sei

progetti narrativi, tutti ispirati a noti brand: Harry Potter, Star Trek,

Invasione, il Signore degli Anelli, Guerre Stellari e i Pirati dei

Caraibi.

Ma, si avverte, “non incontrerete Harry, Obi-Wan Kenobi, Jean Luc

Picard, Jack Sparrow, Frodo Baggins o Darth Vader: loro hanno già

raccontato le loro storie… e ci hanno lasciato un mondo incantato

ancora da vivere e da esplorare”45.

43 Giovagnoli, Max, Op. Cit., pg. 165 44 ivi, pg. 167 45 Creatori di Mondi, http://www.creatoridimondi.it/benvenuti-su-creatori-di-mondi.html

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Abbastanza spesso viene usato il termine (più noto) Gioco di Ruolo

anche per i Giochi di Narrazione, come per es. nel caso di quello

organizzato nel forum dedicato al telefilm (e di libri) Il Diario del

Vampiro46 che, per come è descritto nel regolamento e per come me

ne ha parlato la sua moderatrice (“Biam”), rientra più nella

descrizione di GdN che di GdR pur essendo chiamato GdR.

Un’altra ibridazione tra narrazione e gioco di ruolo, ancora priva, a

quanto mi risulta, di un nome specifico, ha luogo su Twitter (il noto

social network che permette di condividere aggiornamenti di 140

caratteri). In questo caso i fan si immedesimano nei protagonisti di

un determinato brand e twittano al loro posto interagendo con altri

fan-interpreti. É il caso dei fan della serie Mad Man47, noti per aver

affrontato varie controversie legali con la casa di produzione: uno

di loro Bud Caddell, che interpretava con passione Bub Melman48,

ha voluto tenere traccia dell’esperienza su un sito dal titolo We Are

Sterling Cooper49.

Esperimenti analoghi a quello di Caddel su Twitter avvengono

anche su Facebook, come nel caso di The Vampire Diaries Italian

roleplayer50.

Via via che la tecnologia crea nuovi territori, i fan li esplorano e se

ne appropriano, sperimentando anche modalità non previste da

coloro che li avevano progettati.

46 Forum di The Vampire Diaries Italia, http://vampirediariesitalia.forumcommunity.net/?t=34891960 47Ambientata nella New York degli anni sessanta, la serie tratta della vita di alcuni pubblicitari che lavorano per l'agenzia Sterling Cooper di Madison Avenue e si concentra sul suo direttore creativo Don Draper. L'ambientazione storica della serie ritrae i cambiamenti sociali in atto negli Stati Uniti all'inizio degli anni '60, con sullo sfondo la campagna presidenziale che contrappose John Kennedy a Richard Nixon. http://it.wikipedia.org/wiki/Mad_Men 48 Bud_Melman su Twitter, http://twitter.com/bud_melman 49 We Are Sterling Cooper, http://wearesterlingcooper.com/ 50 Il GDR organizzato dal forum di The Vampire Diaries Italia, http://www.facebook.com/pages/The-vampire-diaries-italian-roleplayer/134377173256560

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Figura 1 - fan fiction in formato Facebook

Categorie,  generi,  tipi,  rating:  l’header  

Mi concenterò sulle fan fiction testuali tradizionali, scritte da uno o

più autori, ma con un preciso arco narrativo, mettendo

momentaneamente da parte le esperienze di gioco di ruolo e di

narrazione. Tali componimenti si possono trovare in siti e blog

personali, ma soprattutto si trovano negli archivi (o librerie online),

dove si raccolgono le fan fiction di vari autori. Solitamente questi

spazi sono aperti ai contributi di chiunque anche se talvolta

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vengono moderati riguardo a contenuti e qualità. Molti archivi di

fan fiction sono dedicati a una fandom specifica, o a un genere o a

una relazione romantica tra personaggi (pairing), ma i maggiori

sono multi fandom.

I siti e blog personali hanno un’organizzazione meno complessa

degli archivi, ma rispettano più o meno le stesse convenzioni perciò

ho deciso di approfondire certi aspetti degli archivi, ritenendo che

le considerazioni fatte possano essere estese all’intero mondo delle

fan fiction.

Per rendersi conto di quanto complesse e instabili siano le

categorizzazioni dell’universo della fan fiction basta aprire la

pagina di wikipedia (versione inglese) dedicata ai fan fiction

terms51. Ad oggi, 24/10/10, i termini vengono raggruppati in “fan

fiction norms”, “general terminology”, “acronyms and

abbreviations”, “subgenres”, “fandom-specific terminology”

creando confusione non solo in me: lo stesso staff di wikipedia

richiede che la voce venga ripulita per rientrare negli standard di

qualità del sito e la voce italiana corrispondente52 soffre dello stesso

problema. Basandomi su EFP, FanWorld e il confronto via

intervista o forum con fan attivi da anni nei territori della fan fiction

(e su più piattaforme, sia italiane che anglo-americane), ho provato

a mettere un po’ di ordine.

Intanto: negli archivi multifandom, ogni fandom corrisponde a una

categoria.

51 Voce “Fan fiction terminology su Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Fan_fiction_terminology#General_terminology 52 Voce “Fanfiction” su Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Fanfiction#Termini_riscontrabili_nelle_fanfiction

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Prendendo ad esempio il maggior archivio italiano, EFP (che sta

per Erika Fan Page, nome che deriva dalle origini, quando era il

piccolo sito personale di Erika) le categorie sono:

Anime e Manga,

Fanfic su attori,

Cartoni/Fumetti europei,

Telefilm,

Crossover53,

Fanfic su artisti musicali,

Libri,

Videogiochi,

GdR,

Cartoni/Fumetti americani,

Originali

La categoria “Originali” non rientra nella fan fiction, ma è sempre

presente negli archivi ad essa dedicati a dimostrazione del fatto che

scrivere e/o amare le fan fiction spinge a volersi cimentare anche in

racconti originali.

Le altre categorie sono in realtà macro-categorie che raccolgono

ognuna un buon numero di fandom specifiche, alcune delle quali

talmente forti da essere messe in evidenza, come Harry Potter (che

a fine 2010 ha all’attivo oltre ventiduemila storie) e Twilight (quasi

seimila) per i libri e Naruto (oltre undicimila) per i fumetti.

Tra i libri troviamo i testi più disparati. A parte i già citati Harry

Potter di J.K. Rowling e Twilight di Stephanie Meyer,

l’intramontabile Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien e qualche

altro fantasy che può vantare una recente trasposizione

53 Cioè storie basate su un mix di universi narrativi es. Harry Potter e Twilight, Lady Oscar e I Cavalieri dello Zodiaco.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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cinematografica (come Eragon di Cristopher Paolini), troviamo le

opere di Shakespeare e persino la Divina Commedia di Dante.

La categorizzazione può variare leggermente (per es. FanWorld ha

una categoria unica per tutte le storie inerenti a personaggi famosi,

in questo caso, attori, cantanti e sportivi), ma grossomodo le

convenzioni invalse sembrano essere queste.

Ogni storia rientrerà poi in un genere. Molti sono gli stessi della

letteratura, anche se non sembra presente un particolare interesse

filologico. Troviamo lunghi elenchi nei quali non è semplice

districarsi: la mia storia sarà più “avventura” o “thriller” o più

“suspance”? Più “drammatica” o “malinconica” o… “triste”?

Oltre ai generi più o meno tipici della letteratura, se ne riscontrano

alcuni tipici della fan fiction come:

Crack (fan fiction caratterizzata da premesse assurde, sorprendenti

o ridicole – talvolta è tradotto in italiano come “surreale”),

Angst (fan fiction in cui i personaggi si trovano ad affrontare

situazioni pesanti e deprimenti e soffrono emotivamente),

Drama (storie che associano il brand all’attualità, che EFP ha scelto

recentemente di declassare come sottocategoria di Serie TV),

Family (storie che parlino di vita familiare),

Fluffy (che rappresenta il contrario dell’angst, trattandosi di storie

in cui i personaggi sono felici e tutto va bene),

Friendship (storie incentrate su rapporti di amicizia),

Hurt/confort (storie in cui un personaggio è afflitto e viene

consolato – spesso è considerato un sottogenere dell’angst),

Song fic (storie costruite attorno a una canzone),

Slice of life (storie il cui scopo è descrivere semplicemente momenti

o spaccati di vita quotidiana).

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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In più abbiamo, di solito, il genere “general”, utilizzato sia come

jolly quando la storia non è classificabile in altro modo, sia per

identificare storie prive di tematica sessuale o romantica.

Vediamo i generi proposti dai principali arichivi italiani e il colosso

FanFiction.Net

EFP FanWorld Fan Fiction.net

- Angst -

Avventura Avventura -

Azione Azione Action

- - Biography

Comico Comico -

Commedia Commedia -

Dark - -

Demenziale Demenziale -

- - Drama

Drammatico Drammatico -

Erotico Erotico -

- - Fable

- - Family

Fantasy Fantastico Fantasy

Fluff Fluff -

- - Friendship

Generale Generale General

- Giallo -

Guerra Guerra -

Horror Orrore -

- - Hurt/confort

Introspettivo Introspettivo -

- - Kids

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Malinconico Malinconico -

- - Manga

Mistero Mistero Mistery

- - Mithology

- Noire -

Parodia Parodia -

- - Play

Poesia -

Romantico Romantico Romance

Satirico - -

Science-fiction Fantascienza Sci-fic

Sentimentale Sentimentale -

Slice of life - -

Song-fic Song-fic -

Sovrannaturale Sovrannaturale Supernatural

- - Spiritual

Sportivo - -

Storico Storico Historical

- Surreale -

Suspence - -

Thriller Thriller Thriller

Triste Triste -

- Angst Western

- Giallo Yong-Adult

I generi talvolta si confondono e sovrappongono coi tipi di fan

fiction, spesso considerati avvertenze (o note) in quanto descrivono

il contenuto della storia in modo più profondo dei generi e

permettono al lettore di scegliere accuratamente nel mare di

materiale che affolla gli archivi (nei quali la moderazione non

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avviene quasi mai in entrata, bensì in un secondo tempo, sulla base

dell’aderenza al regolamento vigente).

Alcune sono inerenti alla lunghezza del componimento o al suo

stato. Potremo avere:

- una drabble (componimento tra le 90 e le 110 parole)

- una flashfic (componimento tra le 110 e le 500 parole),

- una incompiuta (nel senso che rimarrà tale in quanto è

normale che una storia venga aggiornata, basta non

specificare che è completa),

- una one-shot (conclusa in un unico capitolo),

- una raccolta (storia i cui capitoli non posseggono una trama

unitaria, ma sono legati in qualche modo tra loro e

nell’unione accrescono il loro significato),

- una RRS (roundrobin stories, storie aperte, che possono

essere continuate da chi lo desidera senza che debba chiedere

l’autorizzazione)

- una traduzione (originariamente scritta in un’altra lingua).

Altre avvertenze si incentrano sul rapporto con la storia originale

(detta canon).

What if? descrive una fan fiction che va a modificare un elemento

fondamentale della trama dell’opera originale e parte da lì per

ricostruire come sarebbero andati i fatti se vi fosse stato

quell’importante cambiamento. Esempio: se i genitori di Harry

Potter non fossero mai morti, come sarebbe andata la storia?

AU (alternate universe) descrive una fan fiction che inserisca i

personaggi di un brand in un contesto che non appartiene loro, per

esempio mettendo i maghetti di Harry Potter in un universo in cui

non esiste la magia.

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POV (point of view) si usa quando la fan fiction descrive una

vicenda da un punto di vista particolare (ad esempio quello di un

personaggio secondario nel canon).

TWT (time line? What time line?) avverte che la storia non ha una

precisa collocazione sulla linea temporale canonica.

Una pre-slash racconta di come andavano le cose prima che i

protagonisti vivessero la loro storia d’amore.

Crossover descrive una fan fiction che mescola elementi o

personaggi di opere diverse (il maghetto Harry e il vampiro Edward

di Twilight per esempio).

Missing moments sono quelle storie che vanno a riempire i

“buchetti” del canon. Sono scene possibili che però non sono state

descritte approfonditamente.

Movieverse o otherverse indicano che la storia non si riferisce alla

prima versione del canon bensì a un’opera derivata che presenta

sostanziali differenze rispetto all’originale. Moviverse è specifico

per le opere (solitamente libri o fumetti) che siano stati trasposti in

film. Otherverse copre tutti gli altri casi.

OCC (out of caracter) avverte che i caratteri dei personaggi non

corrispondono al canon.

SI (self insert) avvisa che l’autore ha inserito nella storia un suo

alter-ego. Nel caso nell’inserirsi si sia attribuito un ruolo

eccessivamente importante e idealizzato avremo una Mary Sue o un

Gary/Marty Stu (rispettivamente nel caso femminile e maschile). Se

il personaggio inserito, in un ruolo importante, pur non essendo

presente nel canon, non rappresenta l’autore, sarà un OFC o un

OMC (original female character o original male character).

Moltissime avvertenze si riferiscono al tipo di relazione che

intercorre tra i personaggi rendendo possibile non solo capire se la

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storia è a tinte forti (cosa evidenziata anche dai rating), ma anche

tutte le sfumature della situazione. I personaggi sono etero (het-

slash)? Omosessuali uomini (slash) o donne (fem-slash)? La loro

relazione sarà relativamente casta (lime) o hard (lemon)54? E, più

nel dettaglio, se comprende del sesso, di che tipo? Esistono vari tipi

di kink (sesso fetish), se ne trova una lunga lista su

http://eliade.livejournal.com/472331.html e non mi sembra

necessario riportarla.

Una delle avvertenze più importanti per i fan che accedono ai

materiali tradotti con un certo scarto rispetto ai paesi d’origine, è

spoiler: la storia conterrà delle anticipazioni rispetto a dove è

arrivato il canon nel loro paese (vale in particolare per le saghe e

per le serie televisive o cinematografiche).

Ci sarebbero altre avvertenze, ma queste mi sembrano coprire un

po’ tutto lo spettro delle tipologie.

Infine abbiamo i rating. Il rating è un sistema di catalogazione di

prodotti come libri, film, videogiochi, in base alla fascia di età alla

quale sono preferibilmente rivolti, o sotto la quale non ne è

consigliato l’uso. Esistono diverse categorizzazioni. Ogni sito di fan

fiction ne adotta una. Per quanto mi è stato possibile constatare, i

più attestati (non solo usati dai principali archivi, ma ripresi dai siti

minori) sono quattro:

RATING di EFP (www.efpfanfic.net)

Verde = adatto ad ogni fascia di età, può contenere tematiche

dolorose (morte, separazioni o sofferenze), ma solo se trattate in

modo lieve.

54 Se riguardano anime, manga o game di origine nipponica, queste definizioni diventano het lemon = hentai, slash lime = shonen-ai, slash lemon = yaoi, fem-slash lime = shojo-ai, fem-slash lemon = yuri.

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Giallo = adatto a una lieve presenza di tematiche sessuali o

violenza, è il rating dal quale si dovrebbe partire per la trattazione

di tematiche conflittuali.

Arancione = adatto a storie in cui sono trattate tematiche sessuali o

violente, laddove però le descrizioni delle scene ad esse riferite non

si soffermino sui particolari.

Rosso = adatto alla descrizione di scene con presenza di sesso o

violenza, o altre tematiche parimenti forti. (Non sono ammesse

storie bondage-sadomaso/bestialità, storie contenenti descrizione di

scene sessuali di tipo incestuoso, storie lemon/hentai55 con

protagonisti minorenni e adulti molto più grandi di loro).

RATING proprietario della MPAA56, Motion Picture Association

of America “Organizzazione Americana dei Produttori

Cinematografici”, ma adottato da molti archivi online.

G (general audiences) = può leggerla chiunque. Trama (plot) senza

alcun contenuto violento o sessuale.

PG (parental guidance suggested) = qualche contenuto può non

essere adatto ai bambini. Può contenere qualche volgarità, qualche

immagine di violenza o nudità.

PG-13 (parents strongly cautioned) = qualche contenuto può essere

inappropriato a bambini sotto i 13 anni. Può comprendere qualche

contenuto violento o sessuale o un linguaggio un po’ volgare, ma

meno del livello successivo (restricted).

R (restricted) = sotto i 17 anni è richiesto l’accompagnamento dei

genitori o di un adulto responsabile. Può contenere tematiche forti e

linguaggio scurrile.

NC-17 (no one 17 and under admitted) = vietato ai minori di 18

55 Hentai è l’equivalente di lemon, usato per le opere relative al mondo giapponese. 56 http://www.mpaa.org/ratings/what-each-rating-means

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anni. Descrizioni di sesso o di violenza.

RATING di FANWORLD www.fanworld.it

Per Tutti = storie adatte a tutte le età.

14+ = storie che presentano contenuti comprensibili solo dopo una

certa età. Possono essere l’introduzione di tematiche sessuali o la

trattazione più esplicita della morte e della violenza, ma anche un

linguaggio più pesante.

16+ = storie che presentano la trattazione più approfondita dei

succitati temi.

18+ = storie che abbiano descrizioni approfondite e/o minuziose di

morte, sesso, violenza - sia essa psicologica o fisica -, e/o

contengano argomenti complessi trattati in maniera altrettanto

complessa.

RATING di FanFiction.Net (www.fanfictions.com)

K = contenuti adatti a tutti (a partire da 5 anni). Non contiene

linguaggio volgare, violenza e tematiche per un pubblico adulto.

K+ = contenuti che potrebbero non essere adatti ai bambini piccoli

(da 9 anni in su). Può contenere atti di lieve violenza senza serie

conseguenze. Potrebbe contenere un linguaggio un po’ volgare.

Non deve contenere tematiche adulte.

T (teenagers) = contenuti non adatti ai bambini (a partire da 13

anni). Può contenere violenza, linguaggio un po’ volgare e

suggerire tematiche adulte.

M (mature) = contenuti non adatti a bambini o ragazzi sotto ai 16

anni. Può contenere tematiche forti, sebbene non esplicite, con

violenza e linguaggio volgare.

MA (mature adults) = contenuti adatti esclusivamente a un pubblico

maturo (a partire da 18 anni). Può contenere linguaggio esplicito e

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temi adulti. [Fan Fiction.Net non le accetta]

Categorie, generi, tipi e rating, più i principali personaggi coinvolti

(in particolare le coppie, cioè i pairing), il nome o nick name

dell’autore ed eventuali altre note, devono essere dichiarati per ogni

storia e vanno a costituire la header. La header è un’intestazione

che precede le fan fiction e fornisce informazioni relative al

contenuto. Negli archivi le informazioni delle header servono per

selezionare la storia desiderata. Per es. potrei chiedere ad EFP una

storia ispirata ad Harry Potter che parli di Severus Piton e Albus

Silente, sia drammatica, sia adatta a tutti (rating verde), trasporti i

personaggi in un universo narrativo che non appartiene loro e che

sia conclusa. Ne trovo una che vede i due personaggi prendere un

tè. Silente è afflitto da alzheimer e Piton lo assiste in nome di un

sentimento mai confessato.

Ovviamente non tutte le fandom sono così ricche da soddisfare ogni

esigenza, ma quella di Harry Potter permette di divertirsi.

Oltre a questi termini legati alla header, ce ne sono almeno un altro

paio importanti. Ho già citato il canon, termine che identifica la

fonte o le fonti considerate autorevoli dalla comunità di fan. In altre

parole, è canon ciò che i fan concordano essere “veramente

successo” in un film, in uno show televisivo, in un romanzo etc. Al

canon si affianca il fanon, ciò che è nato all’interno del fandom e si

è diffuso tra i fan, anche se non è propriamente legato all’opera

originale e a volte la contraddice anche. Le idee fanon passano

attraverso i vari lavori dei fan (fan fiction, fan art, fan video etc.)

accanto a quelle canon.

Chi  scrive  fan  fiction?  

Storicamente le fan fiction, intese come narrativa e non saggistica,

sono scritte da donne. Fino agli anni Novanta, con l’affermarsi del

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world wide web, si trattava di donne dai vent’anni in su, spesso

casalinghe di ceto medio, socialmente isolate.

Jenkins affronta l’argomento in un saggio risalente

presumibilmente ai primi anni Novanta:

Gli scritti mediatici dei fan sono una produzione quasi

esclusivamente femminile in risposta ai testi dei mass media. Gli

uomini partecipano attivamente in una vasta gamma di attività, in

particolare giochi interattivi e comitati organizzativi per i convegni,

ruoli coerenti con le norme patriarcali che tipicamente relegano

l’autorialità bellica –finanche quella di fantasia – e organizzativa alla

sfera ‘maschile’. I fan che producono testi sui media sono donne.

[…] Perché questa predominanza di donne che si occupano di

media? Le ricerche suggeriscono che uomini e donne sono stati

socializzati a leggere per scopi differenti e in maniere differenti57.

Jenkins poi riporta i risultati di una ricerca di David Bleich. Bleich

chiese a un gruppo misto di studenti di college di commentare,

ricorrendo a libere associazioni di pensiero, una serie di opere

letterarie canonizzate. La sua analisi delle risposte suggerisce che

gli uomini si concentrano principalmente sull’organizzazione

narrativa e l’intento dell’autore, mentre le donne dedicano maggior

energia a ricostruire l’ambiente del testo e a comprenderne i

personaggi. Uno studio successivo dello stesso Bleich rivelò come

le donne fossero più inclini a giocare liberamente con la trama del

racconto. Facendo delle illazioni sulle relazioni tra i personaggi e

portandole ben oltre quanto fosse esplicitamente presente nel testo.

Ma perché le donne ritengono necessario andare oltre le

informazioni narrative? Jenkins aggiunge la riflessione che:

57 Star Trek rivisitato, riletto, riscritto in Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 39-40 Si tratta della traccia iniziale per Textual Poachers, un testo precendente di Jenkins, pubblicato nel 1992, per questo dico che tale saggio risale ai primi anni Novanta.

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I testi scritti da e per uomini offrono facili piaceri ai lettori maschi

opponendo resistenza a quelli femminili. Per apprezzare pienamente

il testo, spesso le donne sono costrette a operare una sorta di

travestimento intellettuale – identificarsi con personaggi maschili

pur in contrasto con le proprie esperienze culturali, oppure costruire

controtesti non scritti tramite sogni ad occhi aperti o l’interazione

orale con altre donne – che consenta loro di esplorare le proprie

dinamiche narrative. Questa necessità di speculazione infinita che

porta a reclamare gli interessi femminili dai margini dei testi

‘maschili’ produce una speculazione infinita che porta il lettore ben

oltre i confini testuali, nel dominio dell’intertestuale. […] Le opere

letterarie dei fan rappresentano il successivo passo logico lungo

questo processo culturale: la trasformazione dei contesti orali in una

forma più tangibile, la traduzione delle speculazioni verbali in testi

scritti da condividere con un circolo più ampio di donne. 58.

Sorge spontanea un’obiezione: ci sono e ci sono sempre stati testi

“femminili”, scritti da donne e per donne. Eppure, nei fatti, si nota

come le opere oggetto di fan fiction, specialmente alle origini,

erano tipicamente maschili: fantascienza, poliziesco, western.

Jenkins fa una riflessione interessante anche su questo. I testi

“femminili” (soap e romanzo rosa popolare) sarebbero capaci di

soddisfare, almeno parzialmente, il desiderio delle donne

tradizionali, ma non risponderebbero al bisogno delle donne

maggiormente interessate all’ambito professionale.

Tuttavia, anche in questo caso, la spiegazione appare inadatta alla

situazione attuale, nella quale il mondo dei media si è popolato

anche di donne forti. Penso alla nota eroina dei videogame Tomb

Rider, una vera e propria Indiana Jones donna. O, giusto per fare un

altro esempio che mi è familiare, possiamo ricordare Kay Scarpetta,

investigatrice e anatomopatologa nei libri di Patricia Cornwell…

58 Ivi, pg. 41

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Curiosa di verificare la situazione attuale, ho chiesto sul forum di

EFP se mi confermavano che anche oggi le scrittrici sono

praticamente solo donne.

In effetti mi hanno confermato che le scrittrici sono in buona parte

donne, tuttavia gli scrittori maschi ci sono. Per alcune fandom sono

la maggioranza o comunque una percentuale notevole. In

particolare si tratta di fandom dedicati ai videogame o a fumetti,

come per esempio il manga Naruto. Generalmente i ragazzi

preferiscono il registro avventuroso o comico e non il sentimentale

che caratterizza la maggior parte delle fan fiction (tanto che il

pairing, cioè la coppia messa in scena, è una delle caratteristiche

della ricerca in tutti i maggiori archivi). Tuttavia ci sono, anche in

questo caso, le dovute eccezioni come hanno tenuto a farmi notare

alcuni fan maschi che hanno risposto alla mia domanda. Alcuni

maschi si ispirano a storie più tipicamente femminili e non

disdegnano di approfondire la psicologia dei personaggi. Uno dei

fan writer che mi ha risposto, MaxT59, ha scritto molto sul noto

fumetto della Disney W.i.t.c.h.

Cito dall’introduzione a una sua storia, La Luce al tramonto

(attualmente composta da ben 17 capitoli):

La Luce al tramonto è un prequel della saga di W.I.T.C.H., il noto

fumetto della Disney.

Ho cercato di sfruttare e cucire al meglio i pochi indizi sul passato

dati da questa pubblicazione per ricostruire una trama coerente con

essa.

[…]

Ho cercato di ricostruire una mentalità pragmatica ma credibile per

una città in cui magia e percezioni extrasensoriali giocano un ruolo

importante, governata da una monarchia sulla base di poteri

59 Pagina personale di MaxT su EFP, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=14238

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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paranormali trasmissibili solo per via matrilineare; inoltre mi sono

divertito non poco ad immaginare le loro impressioni sul nostro

mondo60.

La già citata Eva Jucci ha ipotizzato nel forum (come

crimsontiforce) una motivazione per spiegare la prevalenza

femminile che comunque rimane forte:

[…] Nel succitato ‘fandom in generale’, comunque, ho spesso notato

che statisticamente sono le ragazze a prestare più attenzione ai

caratteri e alla storia (in senso non solo nozionistico: i più nerd-a-

macchinetta son quasi tutti ragazzi) dell’opera amata. Interessarsi

alle fanfiction, da scrittore o anche solo da lettore, richiede proprio

quel tipo di interesse. Quindi non mi stupisce vedere che ci siano più

ragazze che mettono per iscritto queste loro riflessioni o fantasie...

...poi sono abbastanza convinta che ci sia un livello di

condizionamento per cui questo fantasticare è considerato da molti

‘cosa da femmine’, ma il discorso si allarga... 21/10/2010 11.24

Un condizionamento storico potrebbe ben spiegare la presenza in

crescita dei fan writer maschi. Del resto la condizione maschile e

quella femminile si sono avvicinate un po’ negli anni e i confini di

un mondo e dell’altro si sono, seppur leggermente, smussati.

Nel tempo anche l’età dei fan writers è cambiata.

Nel 2006 Jenkins affermava:

Dieci anni fa, la maggior parte delle pubblicazioni di fan fiction era

opera di donne ventenni, trentenni e oltre. Oggi, queste scrittrici più

mature sono affiancate da una generazione di giovanissimi colleghi

60 MaxT, La Luce del Tramonto, http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=418766&i=1. Altri esempi di scrittora maschi: Teiresias, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=16798, che scrive prevalentemente su videogiochi; Riccardo MP, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=19, che scrive su alcuni anime e manga.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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che hanno scoperto le fan fiction navigando in rete e hanno deciso di

cimentarsi nella scrittura in prima persona 61.

Scrive “Webministress Erika” (l’amministrartrice di EFP)

giustificando l’esclusione di una fan fiction dal tema controverso

(lo stupro) dalla lista delle storie consigliate dalla redazione:

EFP è un progetto in cui l’età dell’utenza media si aggira intorno al

margine basso della maggiore età (forse, ad essere ottimisti). Vi sono

sezioni in cui la frequentazione è ad ampio appannaggio di un’utenza

minorenne, un fenomeno che chiunque può notare navigando per

profili62 26/07/10 01:37.

L’incremento di baby fan writers è legato, in particolare, alla saga

di Harry Potter, iniziata nel 1997, ma esplosa negli anni successivi.

La diffusione sempre più ampia della rete, come dice Jenkins, ha

permesso ai giovanissimi di accedere alle community con facilità,

cosa che non sarebbe stata possibile ai tempi in cui per comunicare

con altri fan era necessario raggiungere le convention organizzate

di tanto in tanto.

Il fenomeno, agli occhi di Jenkis, è positivo, dato che le community

si trasformerebbero in “spazi di affinità” o “culture di

apprendimento informale”, scuole di scrittura, di tolleranza e di

democrazia.

61 Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 189 62 Risultati finali del concorso “Miglior Scena Lemon” http://www.efpfanfic.net/index.php?action=newsstory&nid=477

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A  cosa  serve  la  fan  fiction?  

Sfogo  per  le  frustrazioni  della  vita    

Jenkins, in Star Trek rivisitato, riletto, riscritto (saggio scritto nei

primi anni Novanta, contenuto in Fan Blogger e Videogamer)

scrive:

Il regno dei fan è il veicolo che consente a gruppi subculturali

marginalizzati (donne, giovani, gay e così via) di aprirsi degli spazi

per i propri interessi culturali all’interno delle rappresentazioni

dominanti; il mondo dei fan è una maniera di riappropriarsi dei testi

mediatici e rileggerli al servizio di interessi differenti, un modo per

trasformare la cultura di massa in cultura popolare63.

Pur accennando ai giovani, in realtà Jenkins, qui, si concentra su

gay e donne e ciò si spiega considerando che l’articolo è stato

scritto prima dell’affermarsi della rete, evoluzione che ha segnato

l’ingresso in massa di giovani e giovanissimi nelle fandom.

Adesso la situazione è completamente cambiata e buona parte dei

fan writer è addirittura minorenne. Vale tuttavia la pena di

soffermarsi sul pubblico che ha marcato gli inizi della fan fiction,

dato che il loro imprinting costituisce tutt’ora le fondamenta su cui

poggia tutto ciò che è venuto dopo.

Partiamo da una considerazione:

La posizione degli uomini gay e quella delle donne nella società

corrispondono sotto molti aspetti: esclusi dalla struttura del potere

consolidato, emblematici a livello sessuale, legati a reti spesso

clandestine (oppure alla loro ricerca) con altri gay o donne capaci di

comunicare in maniera non verbale con altri gay o donne fino a un

certo punto, sospettati perfino di saper comunicare e collaborare a

63 Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 37.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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livello più ampio con altri gay/donne di quanto non sia poi vero,

considerati dagli uomini eterosessuali come “artistici” o “emotivi”, e

così via. […] Entrambe le categorie hanno bisogno di affetto e

sostegno, che si tratta semplicemente di un bisogno umano64.

Per alcune donne…

…Intrappolate in lavori a basso reddito o nella sfera socialmente

isolata delle casalinghe, far parte di un network (inter)nazionale di

fan garantisce un livello di dignità e rispetto altrimenti

irraggiungibile65.

Jenkins, richiamandosi a Cheris Kramarae66 e Carrol Smith-

Rosemberg67 traccia un collegamento tra gossip delle donne sulle

soap opera, lettere, diari fatti circolare in privato e altri progetti

collaborativi e le fan fiction: le donne hanno sempre cercato la

maniera di esprimersi al di fuori delle modalità espressive usate

dagli uomini, di aggirare le strategie interpretative, costruite a

livello ideologico, dei generi letterari maschili. Lettere, diari, gossip

etc. sono tutte modalità che le donne hanno trovato nel tempo per

esplorare tematiche comuni e anche ridicolizzare la vita degli

uomini68.

I personaggi ready-made della cultura popolare forniscono a queste

donne un insieme di riferimenti comuni che contribuiscono a

facilitare le discussioni su esperienze e sentimenti analoghi con altre

persone con cui non hanno mai avuto repporti faccia a faccia. Fanno

leva su questi punti di riferimento condivisi per affrontare parecchie

64 Ivi, pg. 78. In questo caso Jenkins sta citando un intervento in un’APA scritto da B.T. 65 Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 30 66 Kramarae, Cheris. Women and men speaking : frameworks for analysis. Rowley MA: Newbury House Publishers, 1981. 67 Smith-Rosenberg, Carroll. Disorderly conduct : visions of gender in Victorian America. New York: Oxford University Press, 1986. 68 Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., pg. 42

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delle stesse questioni che interessavano le donne del XIX secolo:

religione, ruoli di genere, sessualità, famiglia ed ambizioni

professionali69.

Donne e gay si sono trovati nell’amore per Star Trek, un’opera che

ha attratto le minoranze in quanto immaginava un futuro utopico in

cui le differenze erano accettate. Per il produttore Gene

Roddemberry, la parità dei sessi doveva essere una componente

essenziale della visione ottimistica del futuro e negli ultimi mesi

precedenti alla sua morte si era impegnato pubblicamente a

incorporare dei personaggi gay nella serie70.

Sfortunatamente gli ideali di Roddemberry si scontrarono più volte

con i produttori e le donne, pur presenti in ruoli di relativa

importanza, continuarono a soffrire di certi stereotipi della cultura

maschile, mentre personaggi gay vennero inseriti in pochi episodi

del tutto marginalizzati. I fan, donne, uomini gay e anche donne

lesbiche e bisessuali si impegnarono a ricostruire le storie in difesa

della visione artistica di Roddemberry.

Per i gay immaginare quel futuro utopico era un modo per potersi

scrollare di dosso i pregiudizi in qualche modo, “immaginare un

ordine sociale alternativo che va raggiunto lottando (‘qualcosa di

positivo per cui lottare’) e riconoscere le limitazioni delle

situazione attuale (il presente dispotico contro cui va letta l’utopia

alternativa)…”71.

69 Ibidem 70 Jenkins, Henry. Fan, blogger e videogamers, cit., 43 e 87 71 Jenkins, Henry. ivi., pg. 91. Per approfondire ulteriormente il rapporto tra mondo queer e la serie di Star Trek v. i saggi Star Trek rivisitato, riletto, riscritto, ivi, pg. 33-59 e Fuori dal nascondiglio e dentro l’universo, ivi, pg. 85-109

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Donne e uomini gay (e tutta la tribù queer72) hanno certamente

qualcosa in comune, ma anche le loro differenze e non va

dimenticato quando si parla del particolare caso della narrativa

slash.

Data la forte diffusione del genere fin dagli esordi della fan fiction,

ritengo opportuno dedicargli un approfondimento alla fine di questo

paragrafo.

Quanto a frustrazioni nella vita, anche la nuova giovane

generazione di fan writer ha le proprie. Jenkins, in Perché Heather

può scrivere, La letteratura mediale e le guerre di Harry Potter,

cita il particolare caso di The Daily Prophet73, sito dedicato al

mondo di Harry Potter, che ha attratto fan giovanissimi, con intenti

in parte didattici. Nel trattare l’argomento cita un’affermazione di

Heather, webministress del sito:

Molti bambini approdano al The Daily Prophet perché le loro scuole

o le loro famiglie li hanno delusi in qualche modo; usano così la

nuova comunità scolastica74 per rielaborare i loro sentimenti su

qualche evento traumatico o per compensare la loro estraniazione dai

loro coetanei più prossimi75.

Il  genere  slash  

Lo slash, pur mettendo in scena coppie al maschile, non è affatto

tipicamente gay. Anzi. C’è chi considera che una slash (o yaoi)

scritta da uomini eterosessuali od omosessuali non debba rientrare

nella categoria, in quanto le slash sono storie scritte da donne per 72 Queer si definiscono persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere differisce da quello strettamente eterosessuale: un termine-ombrello, si potrebbe dire, per persone gay (omosessuali), lesbiche, bisessuali, transessuali, transgender e/o intersessuati. 73 The Daily Prophet, http://www.dprophet.com – Il sito, all’11 gennaio 2011, non risulta più attivo e ciò vale anche per tutti i rimandi a pagine interne. 74 Si intende l’ipotetica comunità scolastica di Hogwarts. The Daily Prophet è, infatti, un immaginario giornalino scolastico e chi ci scrive lo fa come immaginario redattore, mentre Heather è la capo redattrice. Si tratta di un caso in cui fan fiction e gioco di narrazione sono molto vicini. 75 Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 184

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donne. I racconti a tematica omosessuale scritti da omosessuali,

scrive Maki-chan in un redazionale di EFP,

si differenziano dalle altre tipologie per svariati motivi: innanzitutto,

sono spesso Fic, e non fanfiction (cioé sono fiction, non Fan fiction;

racconti, non racconti scritti da fan). Il destinatario per cui nascono

è, normalmente, la persona omosessuale, ma si indirizzano

tranquillamente a persone che non condividono le loro tendenze

amorose/sessuali. Le tematiche sono le più disparate, l’unico punto

in comune fra i vari lavori è, appunto, il gruppo di appartenenza

dello scrittore. Sono naturalmente più realistici, o meno estetizzanti,

o meno rarefatti, di racconti scritti da donne eterosessuali, per un

pubblico di donne eterosessuali 76.

Tuttavia, per quanto questa versione, per la mia pur breve

esperienza, risulti confermata, c’è anche chi, nel 1992, sosteneva

qualcosa di diverso:

É sempre esistita una componente gay ben più ampia tra gli autori e i

lettori di narrativa slash di quanto avessi notato nella produzione dei

fan in generale, fatto a cui si deve anche l’introduzione di una

prospettiva genuinamente gay77.

Per quanto riguarda i racconti ad opera di donne eterosessuali,

Maki-chan precisa con enfasi che

sono le DONNE il target, non i maschi omosessuali! Le

caratteristiche di questo genere sono infatti un’estrema

semplificazione e femminilizzazione dei personaggi, che perdono

quasi totalmente le caratteristiche maschili, per venire incontro

all’ideale di maschio comprensivo delle donne, oppure del macho

bastardo.

76 Maki-chan. “Sulla trattazione dell'omosessualità nelle fanfiction: yuri, yaoi, slash e pubblico destinatario.” EFP, S.d. http://www.efpfanfic.net/efp/articoli/articolo6.htm. 77 Resch, Kathleen, I Used to be Trk Monogamous, but Now I’m a Media Slut!, TNU 12, Novembre 1992.

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Le fan fiction possono essere di diversi capitoli o di poche frasi. Ho

trovato una slash molto breve e la riporto per intero (l’ho scelta

anche perché ha un certo numero di commenti entusiastici ed è

piuttosto soft):

Smell

Era bello come il sole.

Quando lo aveva visto lì, davanti a casa di Bella, stretto a lei come se

non esistesse nient’altro sulla Terra di più importante, aveva deciso

che lo avrebbe ucciso.

Perché lui era uno dei freddi, era attaccato alla sua Bella – insomma,

come si permetteva? -, eccetera.

Poi il vento era girato. E l’odore del vampiro non gli aveva fatto

capire più niente.

Non era un odore esattamente piacevole: era dolciastro, quasi

soffocante. Ma per poco non lo aveva spedito a terra sbavante come

un lupo in calore.

Che poi era esattamente quello che era.

In ogni caso la cosa non gli era piaciuta affatto. E quel piccolo

episodio si era aggiunto alla lista dei motivi validi cui uccidere

Edward Cullen era più che legittimo.

Ma sì, il suddetto succhiasangue era bello come il sole. Anche se

Jacob questo non lo avrebbe mai ammesso78.

Henry Jenkins nel saggio Il normale interesse femminile per gli

uomini che fanno sesso tra loro in Fan, blogger e videogamers, si

pone delle domande sul perché delle donne, eterosessuali o anche

lesbiche, si divertano a scrivere/leggere racconti su storie

romantiche/erotiche tra uomini.

La strategia scelta da Jenkins non è quella di dare una risposta

determinata, quanto più risposte, talvolta contrastanti, riprese da

78 Smell di Red Raven, su EFP, http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=389323

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due apa (Terra Nostra Underground e Strange Bedfellows) dedicate

ai fan delle slash.

Alcune considerazioni sono queste:

- Il retaggio culturale inveterato ha portato le stesse donne a

interiorizzare una certa misoginia e a considerare i personaggi

femminili come non adatti a vivere avventure entusiasmanti. Così,

quando si tratta di riscrivere una storia famosa (in cui generalmente

i personaggi principali sono maschili), esse non accentuano i ruoli

femminili quanto vanno a immedesimarsi direttamente in quelli

maschili. Essendo donne eterosessuali, è facile capire come

rivolgano lo sguardo del personaggio “indossato” verso un altro

uomo (e, del resto, mediamente i personaggi maschili sono tutti

meglio caratterizzati… più adatti anche come oggetto di

attenzione).

Jenkis riporta le parole di Cat, un fan francese:

In questa società chiunque voglia arricchire/nutrire la propria

fantasia con quanto offre la TV finirà per imbattersi nelle variazioni

dei modelli tradizionali: l’eroe (ardito); l’amico fidato (suo complice

e confidente); la sciocchina che fa dei gridolini (suo interesse

romantico).

In questo triangolo, ci sono validi motivi per identificarsi con l’eroe:

1. generalmente è il personaggio principale (l’eroina compare assai

più raramente, di solito con un ruolo di spalla);

2. fa tutte le cose più eccitanti e sembra prenderci gusto. É a lui che

capitano tutte le avventure ed è lui che le fa accadere. Deve far

fronte con la propria arguzia e capacità al pericolo e ai nemici. (Se la

donna è in gamba, ciò non è un valore in se stesso bensì fonte

d’eccitazione o di fastidio per l’eroe. Al peggio, viene considerato

qualcosa di carino).

Esistono anche delle ragioni per cui non ci si identifica con l’eroina.

1. una donna, avendo interiorizzato i valori della nostra cultura,

potrebbe ritenere che le donne siano poco valorizzate in quanto tali,

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a prescindere dalla sceneggiatura, così la donna-eroina diviene un

oggetto con cui non vale la pena di identificarsi;

2. quando i personaggi femminili appaiono in gamba ed efficaci,

spesso ciò è dovuto alle loro “manfrine femminili” (a meno che non

siano brutte lesbiche frustrate. Chi ha voglia di identificarsi con una

fallita, come il generale russo impersonato da Lotte Lenya in Dalla

Russia con amore?), Per quanto concerne le donne potenti che usano

la propria bellezza e seduzione (manipolando gli uomini per i propri

obiettivi), queste possono tramutarsi facilmente in creature aliene,

incomprensibili per le donne ‘medie’, piene di dubbi su se stesse o di

angosce adolescenziali, perché reppresentano valori che non sono

soltanto difficili da raggiungere ma anche considerati obsoleti.

[…]79.

- Immedesimandosi in uomini, le donne si liberano di ogni tabù:

lasciando i propri, e non conoscendo quelli dell’altro sesso, si

trovano in una situazione di completa libertà80.

- Non avendo idea di come sia una relazione tra due uomini, le

donne possono immaginare che sia perfetta (sia dal punto di vista

sentimentale che sessuale)81.

- Alcune fan ipotizzano che la motivazione sia meramente che le

donne a cui piacciono gli uomini, si divertano a “controllare corpi

sexy”82.

- Le donne non comprendono del tutto l’emotività maschile (spesso

celata nella vita di tutti i giorni) e amano ricostruirla in questi

racconti (dal contenuto fortemente emotivo).

Come concordano sia fan che accademici, la narrativa slash dei fan

rappresenta un modo per ripensare e riscrivere la virilità tradizionale.

Sarah sostiene che il fascino di tale narrativa risieda nell’assegnare

79 Jenkins Henry, Fan, Blogger e Videogamer, cit. pg. 66 80 Ivi, pg. 69 81 Ibidem 82 Ivi, pg. 68

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agli uomini una ‘responsabilità emotiva’ nelle relazioni personali

quando invece nella realtà spesso la evitano83.

- Le slash sono una piccola rivincita delle minoranze: le donne sono

per certi aspetti simili agli omosessuali. Nelle slash si ha un mondo

diverso, dove spesso la diversità è accettata84.

Un’altra motivazione, che mi è parsa plausibile, per cui le donne

amino scrivere racconti con protagonisti maschili, è stata espressa

da MaxT e sarebbe il sentimento di rivalità tra donne:

In un ambiente reale, si crea una competizione tra le persone dello

stesso sesso per attirare le attenzioni di quelle del sesso opposto,

anche se raramente viene ammessa.

Credo che non raramente questa competizione sia sentita anche

quando si vede un film, si legge un romanzo o un fumetto.

In genere si dà per scontato che il lettore/spettatore si identifichi con

un protagonista dello stesso sesso.

Potrebbe non essere sempre vero; soprattutto se esistono personaggi

del sesso opposto particolarmente attraenti per il lettore.

Il protagonista stesso, in queste condizioni, può essere percepito

come un rivale anziché come un’estensione del lettore, soprattutto se

nella storia gli sono attribuite caratteristiche così notevoli da mettere

in ombra il lettore e impedirgli di identificarsi.

Ed ecco che egli lo bolla come una Mary Sue o un Gary Stu.

Perché nei forum si parla tanto delle Mary Sue e così poco dei Gary

Stu? Perché la maggior parte dei partecipanti sono femmine. Per la

stessa ragione si parla tanto di yaoi/slash e pochissimo di yuri.

Una lettrice si trova a interessarsi di un fandom dove, tra i

personaggi, ci sono ragazzi attraenti e ragazze che percepisce come

rivali. Cosa fare? Si costruisce una storia di un amore tra due di

83 Ivi, pg. 69-70 84 Ivi, pg. 78

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questi ragazzi, ottenendone due soddisfazioni: una, di aver tolto di

mezzo ogni personaggio femminile rivale; due, di poter manovrare

non uno, ma ben due personaggi maschili attraenti. 24/10/2010

8:3685

Ma gli elementi controversi delle slash non si fermano al fatto che,

contrariamente a quanto verrebbe superficialmente da pensare,

siano storie scritte da donne e dedicate a donne. Jenkins, sempre nel

saggio sopracitato, affronta alcune problematiche scottanti.

Una è la misoginia, che sembra presente in alcune di queste storie,

per quanto scritte, ripeto, da donne. Esse eliminerebbero i

personaggi femminili proprio perché avrebbero interiorizzato una

cultura che vede la donna come inadatta a vivere avventure e

gestire situazioni delicate.

Alla misoginia si affianca l’omofobia, cosa che stupisce, dato che le

storie parlano di coppie maschili. Spesso le autrici difendono con

fervore i propri personaggi sostenendo che “non sono gay, solo che

si amano”86. Questa affermazione riportata da Jenkins è

decisamente simile a quella riportata da Maki-chan nel redazionale

non datato, ma verosimilmente recente e sicuramente successivo al

2000 (dato che EFP è stato creato nel 2000):

Molte autrici scrivono che il loro protagonista “Non è gay, è che si è

innamorato di lui come persona!” slegandosi in questa maniera da

qualsivoglia pretesa di realismo, e non accettando, anche se in

maniera inconscia, il concetto stesso di omosessualità 87.

Affermazioni come queste, per quanto apparentemente incoerenti,

non sono poi così inverosimili se pensiamo che nelle slash i

85 La discussione aperta da me su EFP http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9437841&p=2&#idm107296602 86 Jenkins Henry, Fan, Blogger e Videogamer, cit. pg. 74 87 Maki-chan. “Sulla trattazione dell'omosessualità nelle fanfiction: yuri, yaoi, slash e pubblico destinatario.” art. cit.

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personaggi frequentemente non sono che involucri maschili per

fantasie femminili. Capita talvolta che l’omofobia sia tematizzata,

altre volte invece si finge semplicemente che non esista.

Ultimo punto delicato è il rapporto che hanno in queste storie

amore e violenza. Spesso il sesso delle slash si inserisce in scenari

altamente violenti, connotati da uno straniante romanticismo. Prima

di scandalizzarsi bisogna ricordare che si tratta di un contesto

simbolico in cui spesso la vulnerabilità del corpo fisico viene usata

per descrivere la vulnerabilità del bagaglio emotivo degli uomini. Il

dolore non è tanto direttamente erotico quanto piuttosto il mezzo

con cui raggiungere un certo livello di vulnerabilità e apertura da

sviluppare all’interno della relazione intima88.

Concludendo questa parentesi, le slash sono fan fiction scritte da

donne per donne, che parlano di fantasie su “uomini che fanno

sesso tra loro”. Alcuni, non senza motivo, considerano le slash

come pornografia in versione femminile89, altri, semplicemente,

ironizzano su come siano l’equivalente degli Harmony90. Si può

aggiungere ancora che la trama non deve necessariamente essere

strutturata e complessa, ma anche solo accennata, come sottolinea

Maki-chan ricordando il significato del termine giapponese yaoi:

YAOI è una sigla, Yamanashi iminashi ochinashi: nessun climax,

nessun significato, nessuna risoluzione. Direi che è molto

significativo come acronimo, e rappresenta ciò che in realtà sono le

yaoi: racconti scritti tanto per sviluppare una propria fantasia, molto

spesso EROTICA. La traduzione italiana può perfettamente

corrispondere a quella di “racconto privo di trama e scopo, volto al

88 Jenkins Henry, Fan, Blogger e Videogamer, cit. pg. 81 89 Catherine Driscoll tematizza abbondantemente la questione nel saggio One True Paring, The romance of Pornography and the Pornography of Romance, in Hellekson, Karen, e Busse, Kristina, Op. cit., pg. 79-96. 90 V. Maki-chan, art. cit.

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puro intrattenimento e caratterizzato da personaggi maschi

omosessuali”.

Il genere slash è, dunque, complesso e sfaccettato, spesso non

compreso, come nello speciale di Debora Attanasio, che titola

scandalizzato, Harry Potter diventa gay, Mr. Darcy un gran

cornuto, pubblicato il 12 maggio 2010, in occasione del Salone del

libro di Torino, su marieclaire.it91.

Non credo vi possa essere una conclusione definitiva. Ho riportato

vari spunti e riflessioni, ma il giudizio finale rimane al lettore.

Come ribadiscono tutti gli autori di slash/yaoi/shonen ai, visto che

il genere è sempre chiarito nell’header, coloro a cui non piace

possono semplicemente evitare di leggerle…

Scuola  di  scrittura  e  di  democrazia  

Ipotizzando  un  uso  didattico  della  fan  fiction  

Nessuno scrive fan fiction per imparare a scrivere o per imparare ad

immedesimarsi negli altri e in altri ruoli (come nel caso del

bambino che si immedesima in un genitore o un maestro), per

imparare a stare alle regole o a rispettare le diversità di razza,

nazionalità e cultura. Eppure questi “effetti collaterali” si

verificano.

Succede perché intorno alle fan fiction si formano quelle che James

Paul Gee, docente della School of Education all’Università del

Wisconsin a Madison, chiama “spazi di affinità”92 e Jenkins

“culture di apprendimento informale”.

91 Attanasio, Debora. “Harry Potter diventa gay, Mr Darcy un gran cornuto.,” Marieclaire.it, 12 Maggio, 2010. http://www.marieclaire.it/Speciali/salone-del-libro-Torino-2010/Fan-fiction#pag-1 92 Gee, James. Situated language and learning : a critique of traditional schooling. New York: Routledge, 2004, pg. 83

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Si tratta di ambienti, spesso virtuali, in cui si incontrano persone

unite in un interesse (scrivere fan fiction, giocare a un videogioco,

parlare di un hobby o una qualsiasi passione) e in cui, solitamente,

razza, classe, genere e anche varie forme di disabilità passano in

secondo piano. Sono possibili vari livelli di partecipazione (ad

esempio leggere soltanto, o leggere e commentare, pubblicare

soltanto, o pubblicare, leggere e commentare…) e i più esperti

guidano i newbie (i nuovi arrivati).

Il fatto che le differenze diventino marginali, il rapporto sia

sostanzialmente “tra pari”, la possibilità di partecipazione ampia e

tutti siano accomunati da un profondo investimento emotivo verso

l’argomento che esplorano, rende questi ambienti particolarmente

propizi per l’apprendimento.

Jenkins, rifacendosi a Rebecca Black93, ricercatrice di pedagogia, fa

notare come la comunità dei fan tende ad essere più tollerante

rispetto agli errori linguistici rispetto agli insegnanti di scuola

tradizionali, e, per questo, risulta più efficace nell’aiutare chi

apprende a individuare le proprie intensioni comunicative: lettore e

autore agiscono all’interno della stessa cornice di riferimento,

condividendo le stesse motivazioni.

Scrivendo, i ragazzi sviluppano empatia e rielaborano esperienze

personali. Ascoltando i consigli degli “amici” migliorano lo stile e

anche la grammatica (in fondo, anche quella viene corretta, seppur

con più elasticità che a scuola), commentando sviluppano schemi

d’analisi che potranno applicare ad opere più complesse (magari

proposte in classe) 94.

93 L’articolo di Rebecca Black, Anime-inspired affiliation: An ethnographic inquiry into the literacy and social practices of. English language learners writing in Fan Fiction Community, risalente al 2004, non è più disponibile online e non mi risulta pubblicato in altra sede. 94 Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 192 e 195

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Il caso The Daily Prophet95 è significativo da molti punti di vista.

Intanto è interessante perché dimostra come una ragazzina, ai tempi

della rete, possa raggiungere nella fandom uno status e

un’importanza prima impensabili. Heather Lawver fondò il suo sito

a tredici anni, avendo, tra l’altro, studiato a casa, senza aver messo

piede in un’aula scolastica dopo la prima elementare. Poi è notevole

lo scontro, di cui questo sito si è fatto paladino, tra fan di Harry

Potter e la corporate Warner Bros, detentrice dei diritti sul mondo

del maghetto, e la conseguente sollevazione per affermare i diritti di

riappropriazione dei bambini/ragazzi rispetto ai contenuti mediali

(si parla addirittura di Guerre di Potter). Su questa storia è stato

realizzato un film documentario We Are Wizard96 arrivato alle

selezioni per il 2008 South By Southwest Film Festival97. Tuttavia

al momento mi interessa l’impostazione pedagogica che questa

ragazzina ha voluto dare a The Daily Prophet fin dall’inizio:

Lawver teamed up with her friend, Liz Malfoy, to create the first

edition of the Daily Prophet. Their goal was to teach important

writing, grammatical, and professional skills to young people like

themselves in a fun environment.

[…]

Still today, the Daily Prophet exists to instill this love of creative

writing in children of all ages. Writing skills are not a requirement

for being hired as a columnist at the DP; the goal is to improve

skills, or to help kids find new writing skills they didn’t know they

had.

With time, skills improved, relaxed schedules, and gusto allowed for

expansion of the website. From the beginning, Lawver and Malfoy

didn’t want to neglect the love of reading that was already apparant.

95 http://www.dprophet.com/index2.html. Citato in Jenkins, Hanry, Perché Heather può scrivere in Cultura Convergente cit. pg. 180-221 96 http://www.wearewizards-themovie.com/ 97 http://sxsw.com/

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Their ideas became reality in April of 2001 with the release of

Calculo, an online reference library for children, parents, and

teachers. Calculo is a collection of great classic works of literature,

each one reviewed by selected staff members of the Daily Prophet.

The site also includes information about authors, references for

students, and online teaching resources for teachers and parents.98.

By creating an online ‘newspaper’ with articles that lead the readers

to believe this fanciful world of Harry Potter to be real, this opens

the mind to exploring books, diving into the characters, and

analyzing great literature. By developing the mental ability to

analyze the written word at a young age, children will find a love for

reading unlike any other. By creating this faux world we are

learning, creating, and enjoying ourselves in a friendly utopian

society99.

In un post di The Daily Prophet, non datato, ma certamente

successivo al 6 febbraio 2004, Heather si rallegra per i successi

dell’ipotetico giornalino scolastico della scuola di Hogwarts e per il

fatto che Henry Jenkins avesse pubblicato sul sito del MIT100 un

articolo in cui lodava l’esperimento.

Subito dopo Heather invita i fan a portare avanti una nuova causa.

Una causa più alta delle precedenti: la letteratura. Come? Creando

siti analoghi e coinvolgendo le scuole.

Tell your friends, organize clubs and get yourselves ready to open

your own fan fiction newspapers. Better yet, tell your teachers at

school that soon, they too can open class newspapers online so that

schools can get in on the action. Your efforts now will make your

98 “About the Daily Prophet.” http://www.dprophet.com/hq/about.html. 99 Lawver, Heather. “Open Letter to Parents, Teachers, and Concerned Adults.” http://www.dprophet.com/hq/openletter.html. 100 Jenkins Henry. “Why Heather Can Write” http://www.technologyreview.com/business/13473/, versione in lingua originale di Perché Heather può scrivere. L’articolo è stato pubblicato il 6 febbraio 2004, pertanto dico che il commento di Heather deve essere successivo a quella data.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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school day a little more magical by the end of summer. Spread the

word, spread the magic!101

Per favorire questo processo viene offerto l’accesso a un archivio di

opere del Diciassettesimo-Diciottesimo secolo, utile fonte di

ispirazione per le proprie fan fiction. Suppongo, per quanto non

esplicitato, che questo archivio sia il citato Calculo.

Se già il sito si era ripromesso di far sviluppare ai giovani fan (si

accenna a fanwriter di otto anni!) di Harry Potter abilità di

scrittura, grammaticali e professionali, Calculo102 apre alla

letteratura classica e offre specifiche risorse per lettori, genitori e

insegnanti.

Calculo non tratta di fan fiction e non si rivolge principalmente ai

lettori/redattori di The Daily Prophet. Lo scopo primario del sito è

quello di avvicinare alla lettura quei bambini che ne siano

spaventati, e i fan di Harry Potter, che non vorrebbero mai staccarsi

dai libri, non hanno questo problema. A loro Calculo può servire

come spunto per successive letture, una volta che abbiano concluso

tutti i volumi di Harry Potter, e come traghetto verso i classici.

Jenkins riconosceva al sito di Heather anche di essere un mezzo di

esplorazione di un regno immaginario e uno strumento per lo

sviluppo di una conoscenza adeguata di noi stessi e della cultura

che ci circonda. Teneva a ricordare come The Daily Prophet

tendesse ad essere una comunità inclusiva, che accettava anche

fantasie contraddittorie tra loro e coi romanzi di J.K. Rowling.

Inoltre, che si tratta di una comunità priva di qualsivoglia tipo di

razzismo, come afferma la capo redattrice nella sua Lettera Aperta:

101 Lawver, Heather. “Making Progress Toward Revolution.” http://www.dprophet.com/index2.html. 102 Calculo, http://www.calculo.co.uk/ - Non più accessibile.

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Our mission is to provide good clean fun for children of every

ethnic, religious, and cultural background103.

Attualmente The Daily Prophet è sospeso e se ne può visualizzare

solo l’archivio. Heather, infatti, afflitta da persistenti problemi di

salute, ha trascurato la “sua creatura” per qualche anno e ora

vorrebbe riprenderla in mano, per quanto i succitati problemi di

salute non si siano conclusi. Per questo chiede supporto e aiuto, ma

al momento non è dato sapere come procederanno le cose.

Eppure viene da chiedersi se i suoi sforzi di coinvolgere le scuole

fossero realistici in quanto l’ambiente scolastico sembra essere

necessariamente molto diverso da quello degli spazi di affinità. La

scuola impone una severa gerarchia (e ruoli ben distinti per adulti e

ragazzi) e “obbligare” dei ragazzi a scrivere qualcosa, se pure il

soggetto fosse una loro passione, non avrebbe lo stesso significato

di quando sono loro stessi a decidere di farlo (e di esporsi alle

critiche o al plauso della rete).

I ragazzi si appassionano alla scrittura attraverso la passione per

l’oggetto di cui scrivono. Per certi versi, far entrare tali attività

all’interno della scuola le porterebbe all’estinzione poiché la cultura

scolastica genera un diverso atteggiamento mentale rispetto alla vita

ricreativa104.

Si direbbe che la conclusione da trarre sia che la scrittura di fan

fiction non va stigmatizzata come inutile o, peggio, deleteria, una

distrazione da evitare, bensì incoraggiata. Tuttavia è bene che

rimanga un’attività scelta dai ragazzi in modo spontaneo, in uno

spazio che rimanga informale.

103 Lettera aperta di Heather, http://www.dprophet.com/hq/openletter.html 104 Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 197

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Leggere  e  scrivere  fan  fiction  

Leggere:  beta-­‐lettura  e  recensioni  

Nel tempo la comunità di fan ha compiuto enormi progressi

nell’offerta di un’istruzione informale per gli scrittori emergenti: i

fan più esperti solitamente prendono i nuovi sotto la loro ala

protettiva e danno loro suggerimenti sotto forma di beta-letture o

recensioni.

La beta-lettura o beta-reading105…

prende il nome dal beta-testing della programmazione informatica: i

fan chiedono consigli sulle bozze dei loro lavori quasi completi in

modo da correggerne i ‘difetti’ e migliorarli nella stesura finale106.

Alcuni archivi prevedono la beta-lettura obbligatoria per ogni storia

che viene pubblicata (è il caso di The Sugar Quill107), un lavoro

senza dubbio impegnativo dato il crescente numero di iscritti a

questo genere di siti; altri, come FanFiction.Net108, FanWorld109 ed

EFP110, la offrono come servizio aggiuntivo e volontario.

La beta-lettura ha le sue regole e convenzioni, che devono essere

accettate da tutte le parti in gioco. Sono soprattutto regole di buon

senso come non offrirsi di correggere la grammatica o lo stile se si

ha un voto basso in italiano (o inglese o nella lingua in cui la fan

fiction è scritta), non promettere una lettura se non si ha il tempo di

farla, esporre i suggerimenti con delicatezza. Dall’altra parte, chi

105 In Italia si usano sia la versione inglese che quella tradotta. 106 Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 191 107 “The Sugar Quill's Story Submission Guidelines” http://www.sugarquill.net/index.php?action=ask#beta 108 Pagina di FanFiction.Net dedicata ai beta readers, http://www.fanfiction.net/betareaders/ 109 Pagina di FanWorld dedicata ai beta readers http://www.fanworld.it/elenco_betareader.php 110 Pagina discussione nel forum EFP, dedicata ai revisori (qualcosa di molto simile ai beta readers). http://freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?c=4642&f=4642&idc=707713

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chiede una beta-lettura dovrà poi essere disposto ad accogliere

eventuali correzioni 111.

La beta-lettura non è molto diversa dalle recensioni, salvo che è a

priori e, spesso, su richiesta, mentre le recensioni sono a posteriori e

spontanee.

I recensori dovranno fare un lavoro in gran parte identico a quello

dei beta-lettori, ma dovranno essere maggiormente accorti nel dare

suggerimenti in quanto lo faranno senza esserne stati richiesti. Tra i

Redazionali di EFP troviamo l’articolo Recensioni? di

Invader_from_Hell (vero nome Matteo)112. Si tratta di un articolo

lungo, scritto in modo informale, ma che ben evidenzia tutte le

diverse problematiche della questione113.

Invader ricorda che, in generale, dopo che si è letto un racconto,

sarebbe buona norma recensire. Questo perché chi pubblica

desidera spasmodicamente un feedback.

111 In proposito cfr. Writer’s University http://web.archive.org/web/20030422203849/writersu.s5.com/, sito di supporto per fan scrittori e fan redattori, ad oggi consultabile soltanto come archivio grazie alla WayBackMachine. In particolare si veda l’articolo di Durak Elizabeth, “Beta Readers”, http://web.archive.org/web/20030622001435/writersu.s5.com/english/betaessay02.html. L’articolo riportava una serie di risorse per autori e lettori. Alcune sono ancora online, altre, sono consultabili solo come archivio. Trovo interessante riportarli: “How to Write Marginally Redable Fan Fiction”, reperibile su http://littlecalamity.tripod.com/HowTo2.html “The Fanfic Symposium”, http://www.trickster.org/symposium/coltopic.html “Fan Fiction Writing Guide Help File Thing” http://web.archive.org/web/20030608193248/members.aol.com/Honywumpus/fanfic.htm “SFWA Articles on Writing”, http://www.sfwa.org/for-authors/information-center/ “The Purdue University Writing Lab”, http://owl.english.purdue.edu/ “Inkspot”, http://web.archive.org/web/20051031203537/www.writing.com/?rfrc=inkspot.com “Writers Write”, http://www.writerswrite.com/ “Dictionary.com”, http://dictionary.com WayBackMachine, www.archive.org, è un gigantesco archivio, indipendente da Writers University, che dal 1996 registra le pagine web e rende possibile visualizzarle anche dopo che siano state cancellate. Sfortunatamente non sempre il salvataggio è del tutto completo e qualcosa si perde inevitabilmente. 112 Pagina personale di Invader_from_Hell su EFP, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=493 113 Invader_From_Hell. “Recensioni?.” http://www.efpfanfic.net/efp/articoli/articolo4.htm.

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Non è forse vero che per una sola recensione in più arriveremmo a

vendere l’anima, specialmente in un momento di penuria?

Ma non dimentichiamoci di quelle volte nelle quali sperimentiamo

un nuovo stile, un nuovo pairing, un nuovo tipo di linguaggio…

Sono o non sono le volte nelle quali desidereremmo una recensione

per saggiare l’effetto che il nostro esperimento ha sortito?

In ultima analisi, fa bene al nostro ego di autori. Vedere quel numero

cresciuto dà una soddisfazione indescrivibile, quasi più completa di

quella che ci potrebbe dare un buon voto a scuola.

In breve possiamo affermare che gli autori provano un grandissimo

piacere nell’essere recensiti114.

Tuttavia non è sempre il caso di recensire e farlo bene è qualcosa

che si impara con la pratica attiva (recensire) e passiva (essere

recensiti). Invader_from_Hell condivide la sua esperienza (è iscritto

a EFP dal 2003 ed ha pubblicato moltissime fiction originali) e

indirizza gli altri sulla strada che gli è sembrata più giusta.

Solitamente, si recensiscono i lavori che più ci hanno colpiti.

Negativamente, o positivamente, ma è meglio evitare di farlo…

- Quando si ha fretta. Non c’è peggior giudizio di quello frettoloso e

poco ragionato.

- Quando non si è letta bene la fanfiction. […]

- Quando il giudizio è influenzato da pareri, ideali, idee politiche,

religiose, etiche presenti nella fic, che noi non condividiamo. In

questo caso rischieremmo di giudicare male un lavoro pregevole, per

il semplice fatto che non condividiamo ciò che esprime. Questo vale

specialmente per le fanfiction con contenuti yaoi, e per quelle nelle

quali sono presenti coppie che il lettore non condivide.

Ma questo non è tutto. Spetta a voi capire quando la vostra

imparzialità viene meno.

114 Questo e i successivi brani citati sono tratti da Invader_From_Hell. “Recensioni?.” art. cit.

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Una volta che si sia deciso che è il caso di fare la recensione

entrano in gioco altre valutazioni.

Bisogna fare attenzione a queste cose:

- Età dell’autore: nel caso di autori molto giovani e/o alle prime

armi, è evidente che non potranno dimostrare la stessa maturità che

dovrebbe dimostrare un diciottenne nell’accettare una critica.

Quindi è consigliabile andarci molto piano con i “piccoli”, scherzare

molto, evitare assolutamente discorsi inutili e paroloni. Sembrerà

banale, ma cercate di prenderli per mano, e incoraggiarli ad andare

avanti modificando qualcosa qua e là. Facendolo è anche probabile

che andranno a leggersi qualche vostra fic, che magari potrà essere

loro utile per migliorarsi. Ah, e non pretendete che un ragazzino di

dodici anni emuli Tolstoj…

- Aspettative dell’autore: ci sono alcuni sottocasi.

Autore fiducioso modesto: si tratta di un ragazzo che prova

molto piacere nello scrivere, e vi dedica molto tempo. Dice di essersi

impegnato giorno e notte, e vi supplica di leggere. Probabilmente, è

vero. Questo autore non si mostrerà mai presuntuoso. Ammettiamo

che voi stiate leggendo la sua fanfiction. È oggettivamente scritta

male, brutta. Con questo autore potete essere abbastanza aperti nella

critica, ma dovete essere molto accorti nell’usare le parole. Si è

impegnato molto, e per questo va premiato, non trovate? Criticatelo

con gentilezza, indicando i punti da rivedere, con la massima

tranquillità e con fare amichevole. E non crediate. Vi ascolterà e si

impegnerà a migliorarsi. Ci riuscirà, statene certi.

Autore pieno di sé: si riconosce lontano un miglio. Fa grandi

discorsi e non conclude nulla. Non ha grandi abilità nella scrittura,

ma presenta le sue fanfiction come se fossero il nuovo miracolo

editoriale dell’anno. Siate pure duri con lui. Ma non offendetelo.

Siate freddi e distaccati, lo farete andare su tutte le furie.

Probabilmente risponderà alla vostra critica (che deve comunque

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essere costruttiva) con parole pesanti. A questo punto, voi lo

ignorerete, sarà divertente per gli altri utenti del sito vederlo

imprecare contro il vuoto. Del suo cervello.

Autore talentuoso: caspita, scrive davvero bene… tranquilli,

lo sa benissimo. Non ricordateglielo più del dovuto.

Complimentatevi con lui, ma cercate di trovare anche il minimo

difetto nel suo lavoro. È probabile che voglia davvero diventare

scrittore, e il suo più grande aiuto siete voi. Lodi sì, ma anche

osservazioni critiche. Ah, se ne sentirà un po’ offeso. Ma poi capirà.

Potete essere molto cattedratici con lui.

Questo non è tutto. Ogni autore è diverso, sta a voi individuarne i

caratteri e agire nel migliore dei modi.

In ogni caso però, è sempre opportuno lasciare una parola di

incoraggiamento. Se anche la fan fiction fosse molto brutta, è bene

trovare almeno un punto positivo per lasciare aperta la speranza di

miglioramento.

- Obbiettivo dell’autore: scrivendo, ci si pone un obbiettivo.

Divertire, impressionare, far riflettere, far sognare, commuovere. È

importantissimo far sapere agli autori se questo obbiettivo è stato

raggiunto.

Soltanto a questo punto si può riflettere su come scrivere la

recensione e quali tematiche affrontare. Una prima norma generale

è quella di scrivere la recensione in modo da dare il buon esempio:

scrivere in modo corretto e senza usare le abbreviazioni tipiche

degli sms. Essere tecnici, ma non criptici, cioè utilizzare, nei limiti

delle proprie conoscenze, i termini specifici del mondo della

scrittura e della critica, ma evitando di esagerare con locuzioni

troppo tecniche (snobismi), difficilmente conosciute dall’utenza

media.

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Come si può immaginare, le recensioni devono essere utili e

costruttive ed è opportuno valutare:

- Conoscenza del lessico: valutate il livello lessicale di un brano.

Osservate le sfumature del linguaggio, l’utilizzo delle parole e dei

registri linguistici. Ma non solo! Dovete anche osservare la capacità

di passare da un registro all’altro. Ovvio, un letterato non parlerà

come un ragazzo di strada.

Premiate chi dimostra grande varietà nel proprio lessico, e chi lo sa

adattare ad ogni occasione. “Punite” chi usa orribili abbreviazioni e

riempie il testo di errori grammaticali e/o di battitura.

- Ricchezza dei contenuti: osservate ciò che esprime il racconto.

Apprezzatene i lati introspettivi e riflessivi, tutti gli spunti

intelligenti e nati dalla conoscenza dell’argomento trattato. Non

incoraggiate invece trattazioni troppo superficiali. Ma qui si torna al

discorso del target…

- Caratterizzazione: Fondamentale! osservate lo sviluppo dei

personaggi, come l’autore li fa muovere, vivere, parlare. Se sono

personaggi vividi e credibili, apprezzatelo. Cercate, invece, di

avvertire l’autore della presenza di eventuali Mary Sue…

- Trama: Giudicate lo sviluppo della trama, la fantasia dell’autore,

la sua capacità di dare agli eventi sviluppi credibili. ah, e nel caso

doveste riscontrare un plagio, non fatevi scrupoli e avvertite chi di

competenza. Ma su questo argomento troverete due ottimi articoli su

EFP.

- Coerenza: importantissima! un testo che si contraddice da solo non

è affatto scritto bene, non trovate?

- Originalità e umorismo: se queste due caratteristiche ci sono,

magari unite, state sicuri che solo una buona recensione potrà uscire

dai vostri tasti.

Invader/Matteo si preoccupa anche di puntualizzare alcune cose da

non scrivere in una recensione: esagerare con le lodi (per esempio

distribuendo voti “10” a piene braccia) o usare il famigerato

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linguaggio da sms in espressioni come BellissimaTV1KDB

(“Bellissima. Ti voglio un casino di bene”, commento che, tra

l’altro, sembra tirare in causa più l’amicizia con l’autore/autrice che

la qualità dell’opera), scadere in volgarità o in offese gratuite (cosa,

purtroppo, abbastanza frequente115), giudicare l’autore o le sue idee

invece della storia, intavolare una discussione all’interno delle

recensioni.

Anche seguendo ogni consiglio ed essendo corretti, scrupolosi e

delicati purtroppo potrà capitare che l’autore, poi, reagisca male…

Se avete seguito tutti i punti precedenti, avrete sicuramente scritto

una recensione costruttiva, quindi l’autore non ha ragione di adirarsi.

È in torto, deve imparare ad accettare la critica che gli è stata fatta.

Se vi risponde nello spazio delle recensioni, voi non consideratelo, si

sta solo mettendo in ridicolo. E il discorso vale anche per gli

eventuali recensori che dissentono sul vostro giudizio e vi attaccano

spietatamente nello spazio delle recensioni. Non devono essere

ottimi recensori… siate distaccati, avete fatto il vostro dovere.

Se, invece, chiede spiegazioni/sconsigli…

Finalmente qualcuno che lo fa! Incoraggiatelo, rispondete alle sue

domande, siate disponibili e fategli capire che lo rispettate. Se gli

dedicherete anche un minimo di tempo lui farà tesoro di quello che

dite, sicuramente migliorerà. E voi avrete fatto un’ottima cosa.

Se invece siete voi ad accorgervi, col senno di poi, di non essere

stati imparziali, o di aver giudicato male:

Recensite di nuovo, scusatevi, cambiate il vostro giudizio. E state

più attenti d’ora in poi.

115 Cfr. Serena, “Recensioni Spazzatura: il caso” http://www.efpfanfic.net/efp/articoli/articolo9.htm.

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Infine è importante firmarsi sempre, dando la possibilità a chi

riceve la recensione di contattarvi.

Scrivere    

Non sono altrettanto diffuse ampie trattazioni a proposito di come

scrivere una bella fan fiction. In italiano ho trovato davvero poco.

Articoli molto naïve e non troppo mirati sulla fan fiction. In inglese

c’è maggior quantità e qualità. Writers University avrebbe potuto

essere un ottimo rifermento: presentava un’intera sezione intitolata

How to Write!. Purtroppo la sua esistenza come materiale

archiviato è instabile: alcune pagine si leggono, altre no.

Riporto l’incipit del primo articolo perché è breve e incisivo:

“How can I become a better writer?

Write.

Then write some more.

Oh, and write.

And have I mentioned, write?”116.

Questo monito è incoraggiante: per quanto si possa scrivere male,

insistendo a scrivere e scrivere e scrivere non si può che migliorare.

Poi troviamo consigli che possono essere comuni a qualsiasi tipo di

scrittura, come evitare il più possibile gli errori grammaticali,

rimanere coerenti con la caratterizzazione data dei personaggi, far

corrispondere premesse e conseguenze etc., tuttavia la fan fiction ha

anche canoni suoi personali.

116 Tara. “How can I become a better writer?,” Writers University S.d. http://web.archive.org/web/20030420221215/writersu.s5.com/english/howtowrite1.html.

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Riporto alcuni consigli traendoli da un articolo che mi è sembrato

particolarmente accurato. Significativamente chi scrive, che parla di

sé in terza persona, si firma Ms. Nitpicker che si potrebbe tradurre

“Signora Scova-Errori”117.

Premetto che non esiste un’unica disciplina relativa a come si

debbano scrivere fan fiction. Ms. Nitpicker dà un’interpretazione

sua, che non sempre corriponde a quella espressa in altre meta-

trattazioni dei fan. L’articolo si intitola How to write marginally

redable fan fiction118:

1. Inserire sempre il proprio nome o nick name119 .

2. Fare sempre un controllo automatico degli errori, ma non

fermarsi a quello.

3. Cercarsi un beta-reader (o proofreader) affidabile e

accoglierne gli appunti.

4. Pubblicare solamente storie di cui si è orgogliosi.

5. Evitare ripetizioni e ridondanze120.

6. Quando si scrive una storia canon si dovrà fare molta

attenzione a basarsi sull’opera originale e non sulle

convenzioni assestatesi tra i fan (fanon).

7. Utilizzare l’etichetta AU se si vogliono ripensare i

personaggi. Se si decide di rimanere all’interno del canon è

necessario farlo fino in fondo.

8. Prendersi del tempo per fare le cose per bene.

9. Non pubblicare una storia o parte di storia se non si ha già in

mente il finale, in quanto pubblicare una storia equivale a

117 Il nitpicking è l’attuività di quei fan che fanno le pulci alle fiction da un punto di vista tecnico: fisici in erba cercano spiegazioni più realistiche per la fantascienza di Batter Galactica, studenti di medicina che indagano la verosimiglianza di Doctor House etc. 118 Ms. Nitpicker. “How to write marginally redable fan fiction,” S.d. http://littlecalamity.tripod.com/HowTo2.html. 119 Ormai nella maggior parte dei blog e archivi questo avviene in modo automatico. 120 Su questo c’è un approfondimento. Ms. Nitpicker, “Redundancy and repetition and redundancy,” http://littlecalamity.tripod.com/Text/Redundancy.html

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sottoscrivere un patto con i lettori. Non portare a termine la

storia significa infrangere il patto121.

Nitpicker has heard all the whining about this point.

You need the pressure/encouragement from readers to drive you

to write.

[If you can’t write fanfiction without outside pressure, you aren’t a

writer. Don’t bother to start a story at all. Write for your own

pleasure/satisfaction, please. If readers respond favorably, that’s an

added bonus.]

Readers’ comments may help you come up with ideas.

[That’s what friends are for. That’s what beta readers are for. That’s

what beta mail lists and chat rooms are for. Oh, forget it--if you

don’t have enough ideas to write a complete story, don’t start one.]

Unlike all those other liars on the Web, you MEANT to finish the

story promptly.

[The road to hell is paved with good intentions, dear.]

10. Non cominciare a scrivere un sequel prima di aver concluso

la storia precedente.

11. Evitare metafore miste.

In a recent fan fiction, Ms. Nitpicker’s alter ego stupidly wrote

“Thunderstorms clouded her charcoal eyes.” Huh? You ever see

121 Questa regola non vale per tutti i contesti. EFP, per esempio, consente anche la pubblicazione di storie dichiaratamente incompiute. Anche io non mi sento di sottoscriverla, per quanto sarebbe sicuramente importate avere un’idea di dove si vogliano far parare le cose. Fermarsi un attimo a pensare potrebbe fare la differenza tra “incontinenza verbale” e un buon lavoro.

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thunderstorms whipping around inside your barbecue grill? It should

either have involved lightning flashing in her storm-dark eyes, or

sparks igniting in her charcoal eyes.

12. Dare un senso ai paragoni. É apprezzabile evitare le banalità

come “era bianco come un lenzuolo”, ma senza perdere di

vista la sensatezza del discorso.

One on-line tale made the comparison “like rewiring a pissed-off

wild cat.” Huh? Do undomesticated felines have wiring in them?

Does the wiring wear out, and do Rangers hunt them down and

helpfully rewire them? No doubt that would piss off the wildcat, but

still....

13. In generale, fare in modo che tutto abbia un senso.

Kandros just stood there unmoving, waving his hand towards two of

his men who were standing in the main door. [If he’s unmoving, his

hand ain’t waving, baby].

14. Non pubblicare storie per far interagire sé e i propri amici

coi propri beniamini. Scriverle può essere un buon esercizio,

ma non è il caso di pubblicarle122.

15. Non pubblicare storie a proposito degli interpreti dei

personaggi amati. Alcune di queste storie sono molto belle,

ma scriverle è molto maleducato anche perché generalmente

gli autori non conoscono gli attori così bene da poterli

descrivere in modo fedele123.

16. Non creare Mary Sue, cioè non pubblicare una storia in cui

si sia inserito un proprio alter ego fortemente idealizzato.

122 In molti archivi la pubblicazione è consentita, a patto di segnalare la cosa come Self Insert (SI). Pubblicare storie di questo genere può essere interessante nel caso di cominità i cui membri interagiscano molto e facciano amicizia tra loro. 123 Le Real Person Fiction sono un argomento molto controverso. Molti archivi le proibiscono o, almeno, le limitano. Di fatto sono molti i fan che ne scrivono. EFP ha deciso di aprire una sessione apposita per le storie a proposito degli attori di Twilight.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

68

17. Allestire la scena. Bisogna dare al pubblico le coordinate.

Where are we? When are we? How did we get there? A header that

gives the date and time is not enough. Give us descriptive details that

appeal to the senses. What do we smell here? What do we hear?

What do we see? Don’t say Giles is in a warehouse; tell us that it

looks new and clean but stinks of rancid grease, and he fears the

boxes stacked neatly around him are stuffed full of McDonald’s

French fries waiting for delivery.

18. Leggere! Scrivere! Leggere ancora! E fare in modo che tra

le letture ci sia qualche opera di autori professionisti e di

buona fama.

19. Fare ricerche. Con l’avvento di Internet è diventato facile

documentarsi sugli argomenti di cui si parla, magari

chiedendo ad altri fan.

Too many fanfics involve the heroes not finding out until 2/3rd of

the story is done that their fellow cop was intimately involved in the

case in the past--fanfic detectives apparently don’t read the case files

when they’re assigned to a case--or suddenly having the brilliant

idea to call the FBI, astounding the boss, when the FBI would have

been contacted first thing. Similarly, don’t have Al Calavicci of

QUANTUM LEAP shot in the heart and, after being dead for ten

minutes, suddenly sit up, get off the gurney, and lead an attack on

the bad guys, unless you’re writing a story about zombies. Again,

there are web sites specializing in medical facts useful for fan

fiction.

20. Essere coerenti (anche nei nomi di luoghi o personaggi:

meglio sceglierne di facili piuttosto che cambiarli per

sbaglio).

21. Evitare le costruzioni passive a meno che non servano per

un particolare effetto letterario (che si è in grado di gestire).

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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22. Scrivere una storia usando il presente è difficile, per un

principiante è sconsigliato. Ancora più sconsigliato è slittare

dal presente al passato se non ci sono ragioni più che valide.

Anche portare avanti un’intera storia in seconda persona è da

evitare.

23. Inserire dei dialoghi (se non ce ne sono probabilmente più

che di una storia si tratterà di un riassunto).

24. Scegliere un p.o.v (punto di vista) e rimanervi fedele almeno

per tutta una scena.

25. Per enfatizzare alcune frasi di solito è sufficiente usare il

punto esclamativo (si sottolinea, un solo punto esclamativo

non una “pacchettata”) e non bisogna abusare di grassetti e

testi interamente in maiuscolo.

26. I dialoghi possono e devono essere scritti in modo

colloquiale (anche sgrammaticato, quando necessario),

mentre il resto dovrebbe essere scritto nel modo più corretto

possibile.

27. Non utilizzare termini inutilmente ricercati.

28. Costruire il tutto in modo che lo stato d’animo e il carattere

dei personaggi si capisca senza doverlo esplicitare.

If you feel the need to tell us that the villain is sneering evilly,

you’ve failed in writing. We should know from his behavior and

words that he is evil; even the sneering is obvious when he asks our

dungeon-bound hero, “Enjoying the accommodations?” Your

readers are smart enough to know he’s not seriously worried that the

hero might not be comfortable. Adding a “twisted, evil smile” is

overkill.

29. Variare la struttura della frase (non possono iniziare tutte

nello stesso modo).

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30. Non utilizzare parole di cui non si conosce il significato.

Ellison came pounding after, but his senses must have warned him of

the precipitous. [He’s at the edge of a steep? His senses didn’t warn

him of an abrupt? No, you meant a “precipice,” dear.]

31. Non esagerare coi pronomi. Di tanto in tanto si possono

usare i nomi dei personaggi.

32. Usare più dialoghi e azione che descrizione.

33. Non creare descrizioni interminabili degli ambienti. É

opportuno farli scoprire poco a poco, tramite piccoli tocchi

disseminati qua e là.

34. Non riferirsi troppo spesso ai personaggi con perifrasi come

“il giovane studente di antropologia”, “il giovane medico”.

Va bene usarle la prima volta che il personaggio appare, ma

dopo risulta pesante ed è preferibile alternare nomi e

pronomi.

Tutti questi sono consigli e non assurgono a regole. Normalmente i

regolamenti degli archivi sono più schematici e succinti nel fornire

indicazioni per gli autori e i commentatori. Ci si concentra da prima

sul contenuto, che non deve contravvenire alla legge dello Stato

(tutti gli archivi proibiscono di raffigurare scene di

pedopornografia, per esempio) e altri aspetti che variano da

archivio ad archivio. Quanto allo stile, ci si limita, generalmente, a

vietare il linguaggio da sms, il testo tutto in maiuscolo, l’abuso di

emoticon e i frequenti errori di italiano124.

124 Cfr. regolamento di EFP http://www.efpfanfic.net/efp/regolamento.html#2 e regolamento di FanWorld http://www.fanworld.it/page.php?id=6

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Un  racconto  derivato  

Nel giudicare una fan fiction non bisogna mai dimenticare che è

un’opera saldamente correlata a un’altra e il racconto derivato,

anche quando si distacca dal canon come in un AU o un OOC, non

sarà mai pienamente godibile senza aver presente quello da cui

prende origine.

Eva Jucci (o crisomtiforce), autrice della fan fiction Coni per la

Restaurazione di D’ni, pubblicata nell’antologia Parla come

navighi125, a margine dell’intervista che le ho fatto (e riporto

nell’appendice) ha commentato:

In tutto ciò, io resto fermamente convinta che Coni sia una

PESSIMA scelta per un’antologia, perché tipo due livelli di lettura

su tre sono assolutamente incomprensibili a chi non conosca bene

l’opera originale.

Io stessa, non conoscendo l’universo narrativo di Myst126, il

videogioco a cui Eva si ispirava, non sono riuscita a capire molto.

Il fatto è che le fan fiction si innestano sul canon o sul fanon e non

hanno necessità di costruire la storia a partire dalle radici. Possono

variare ogni parametro (anche se non tutti i siti lo consentono, ad

esempio The Sugar Quill richiede una forte sintonia col canon), ma

non li varieranno mai tutti: andrebbe contro l’essenza stessa di fan

fiction e si finirebbe in una storia originale (original).

Si pensi al caso delle drabble, componimenti tra le 90 e le 110

parole, poco più di un twitt127. Non potrebbero sussistere

indipendentemente dal racconto a cui si ispirano.

Non comprendere questo aspetto porta a giudicare le fan fiction

partendo dai presupposti sbagliati. 125 Gerosa, Mario. Parla come navighi : antologia della webletteratura italiana. Piombino (Livorno): Il foglio, 2010. 126 Voce “Myst” su Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Myst 127 Un post di massimo 140 caratteri sul noto network Twitter.

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Per rendere l’idea riporto una drabble ispirata ad Harry Potter,

comprendendo anche un pezzetto del commento relativo, aggiunto

dall’autrice, PaytonSawyer128:

Il dolce sapore della vendetta

Dopo dodici, lunghi, terribili anni, è giunto il tuo momento.

Ogni leggero passo verso quel letto è un passo verso il tuo più

grande desiderio, l’unico che ti rimane.

Forse, questa notte, la tua anima è davvero nera come l’hanno

dipinta.

Non è il riscatto che cerchi, è la vendetta. Riesci già ad assaporare il

suo dolce sapore.

Prima di aprire le tende del baldacchino, di squarciarle con il

pugnale che hai rubato, senti il profumo della vittoria.

Questa notte scriverai la parola fine sulla vita di uno squallido topo.

Peter Minus sarà davvero un uomo morto, anche se questo non darà

pace alla tua anima.

Non più oramai.

[Commento]

Come avrete capito, si tratta delle notte in cui Sirius ha cercato di

uccidere Minus. Ho provato a descrivere i suoi sentimenti prima che

attaccasse ‘le tende’, quindi quando era convinto di riuscire nella sua

impresa. Spero vi piaccia129.

“Come avrete capito”, sottolinea come sia dato per scontato che il

lettore sia perfettamente in grado di ricollegare la scena alla storia

originaria. Il target di storie come questa è estremamente esperto

della materia. Si pensi che la stessa autrice ha scritto una drabble

anche su un personaggio come Millicent Bulstrode, che appare solo

128 Il profilo di PaytonSawyer su EFP: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=95566 129 Squarci nella notte. 4. Il dolce sapore della vendetta http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=578806&i=1

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in alcuni libri (il secondo e il quinto) e con un ruolo sempre

marginale.

Giovagnoli, forse con una punta di critica, afferma che tutti i

racconti cross-mediali si stanno via via improntando al modello

della sceneggiatura delle “dodici stazioni del racconto”130.

Personalmente mi sembra che questo modello sia una delle tante

chiavi interpretative (la più famosa delle quale è il “viaggio

dell’eroe” proppiano131) degli archetipi narrativi innati, risalenti a

tempi assai precedenti ad “insegnamento universitario e la

sperimentazione condotta sul campo”132. Tuttavia mi è sembrato

interessante utilizzare lo schema per analizzare la drabble riportata,

in modo da evidenziare quanto la comprensione di una fan fiction

dipenda dal bagaglio di conoscenze pregresse del fan.

Le  dodici  stazioni  del  racconto  e  “Il  dolce  profumo  della  vendetta”:  

1. Fantasma: un evento del passato che perseguita ancora oggi il

protagonista del racconto. Dal punto di vista dello scavo

psicologico proposto, il fantasma costituisce la motivazione reale

del punto di vista scelto dall’autore.

In Il dolce sapore della vendetta, non troviamo elementi per

realizzare che il personaggio principale, Sirius Black, è stato

rinchiuso per dodici anni nella terribile prigione dei maghi,

accusato di aver tradito il suo miglior amico, causandone la morte,

e di aver ucciso un buon numero di persone nonché lo stesso Peter

Minus. Peter, un tempo amico di Sirius, è il reale traditore e la sua

130 Giovagnoli, Max, Op. cit., pg. 118-123 131 Propp, Vladimir. Morfologia della fiaba. Torino: Giulio Einaudi, 2003. 132 Giovagnoli, Max, Op. cit., pg. 119

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morte è stata solo inscenata. La drabble, così, va a caricarsi di una

notevole forza emotiva senza dover “sprecare” tante parole.

2. Ferita inconscia: nel momento del suo ingresso nella trama del

racconto, il protagonista non è sempre a conoscenza di avere dentro

di sé una sorta di zona d’ombra. Una ferita con la quale dovrà fare

inevitabilmente i conti, una volta per tutte.

Nella nostra drabble abbiamo indubbiamente un personaggio ferito:

Peter Minus ha tradito sia lui che James Potter (padre di Harry),

portando le loro vite al disastro. Il tradimento e l’accusa immeritata

sono dei fardelli pesanti con cui confrontarsi.

3. Incidente scatenante: un evento accaduto a uno o più personaggi

della storia, che altera il ciclico ripetersi della loro quotidianità

stravolgendogli per sempre la vita.

Nel nostro caso non si accenna nemmeno all’incidente scatenante

(il tradimento di Minus, la morte di James e sua moglie), lo si dà

semplicemente per scontato. Ogni fan di Harry Potter ha ben

presente l’antefatto.

4. Obiettivo: la risposta diretta dell’eroe del racconto al cospetto di

un incidente scatenante. In base al proprio obiettivo il protagonista

di un racconto mette in atto il proprio tentativo (comico,

avventuroso, drammatico) di superare una ferita inconscia.

Nella drabble vediamo Sirius che tenta di portare a termine il suo

obiettivo: vendicare James e sé stesso.

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5. Antagonista: l’antagonista è quello che persegue lo stesso

obiettivo dell’eroe, con motivazioni etiche diverse ma sempre

coerenti e credibili. L’antagonista è portatore degli ideali

diametralmente opposti a quelli dell’eroe e in questo senso si fanno

grandi l’un l’altro nel procedere del racconto.

Nelle 109 parole della storia possiamo pensare che l’antagonista per

il raggiungimento dell’obiettivo (compiere la vendetta) sia più la

coscienza di Sirius che l’abietto Peter Minus che dorme ignaro. La

considerazione finale “anche se questo non darà pace alla tua

anima” può lasciar intendere che in fin dei conti la missione rimarrà

incompiuta (e, del resto, nei libri Peter Minus viene strangolato dal

malvagio Voldemort).

6. Guerra: più che il conflitto vero e proprio tra eroe e antagonista,

si tratta della preparazione dell’antitesi finale tra i loro due mondi e

i loro due modi di vedere la vita e la morte, i loro due universi di

riferimento personali.

La drabble accorpa (ed anche Giovagnoli ammette che può

succedere) questo punto e il successivo.

7. La visita della morte: il duello finale con l’antagonista è

preceduto in genere da un intimo confronto dell’eroe con se stesso.

L’eroe “visita la morte” sprofondando nella propria vita, e reagisce

alla caduta con un atto di imposizione che lo porterà alle redenzione

e alla vittoria, o a una sconfitta ancora più grave e irreparabile.

Sirius è vicino al compimento della vendetta che desidera, ma che

lo porterebbe al livello del suo nemico senza risolvere nulla

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(“Forse, questa notte, la tua anima è davvero nera come l’hanno

descritta” “…anche se questo non darà pace alla tua anima”).

8. Battaglia finale: solo uno dei contendenti raggiungerà alla fine

l’obiettivo condiviso. Ma come, e… a quale prezzo?

La drabble è aperta, ma il collegamento con la storia originale

suggerisce che Sirius non persegua il suo obiettivo, salvando la

propria integrità morale.

9. Risveglio: alla fine della battaglia un nuovo punto di vista

accompagna l’eroe del racconto. Una presa di coscienza che a volte

è una vera e propria agnizione, come nel dramma classico antico;

altre; più semplicemente, una fuga in un nuovo mondo o una nuova

immersione in quello ordinario del protagonista.

Che il protagonista ceda o meno al “dolce sapore della vendetta” ha

ben chiaro che questa non risolverà nulla.

10. Mutazione del doppio: nel corso della battaglia finale anche

l’antagonista compie un percorso di cambiamento o risveglio.

In questo caso è assente. Se vogliamo, però, possiamo tenere conto

che alla fine dei libri della Rowling Minus avrà un tardivo, ma

determinante, ravvedimento: farà la cosa giusta e morirà per questo.

11. Nuovo equilibrio: vincitori o vinti, il protagonista e il pubblico

hanno assunto ormai un nuovo punto di vista sul mondo descritto

dalla storia e subìto un cambiamento epocale nella propria

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esistenza. E il nuovo equilibrio ricreato può emulare quello iniziale

anche senza coincidere con esso.

Il ritorno all’equilibrio è impossibile: il passato non può essere

cambiato.

12. Rivelazione tematica: una vera e propria espansione del senso

della storia al suo valore universale, costituito dal “tema” del

racconto.

Probabilmente la rivelazione tematica è proprio che la vendetta non

può cambiare il passato, né ricucire le ferite dell’anima.

“In  difesa  della  spazzatura”  

Molti criticano la mancanza di qualità delle fan fiction.

Debora Attanasio, di marieclaire.it, usa in merito parole piuttosto

forti.

Dopo aver citato alcune revisioni attuate dai fan su opere come

Brokeback Mountain e Orgoglio e Pregiudizio, Attanasio ci

rassicura…

Per fortuna, niente di tutto ciò è ufficiale: accade sul pianeta Fan

Fiction, ovvero la gara a chi la spara più grossa, la fiera dei tre

puntini distribuiti in bustine omaggio, la scorpacciata di virgole

sparse a caso e finite tra soggetti e verbi, il festival dell’accezione

arbitraria del termine - tanto il dizionario dei sinonimi e contrari sta

lì a fare arredo nella polvere - la prova del nove che l’incontinenza

verbale si estende alla tastiera133.

133 Attanasio, Debora. “Harry Potter diventa gay, Mr Darcy un gran cornuto.,” art. cit.

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La giornalista si sdegna perché non si rende conto che i fan writer

per la maggior parte non sono scrittori falliti (né per auto-

sottovalutazione, né per sopravvalutazione), quanto persone che

hanno una passione e vogliono viverla, riviverla ed esplorarla con

altri appassionati come loro. Una mia amica, geneticamente fan (nel

senso che riesce ad appassionarsi spesso e profondamente a una

varietà di storie e personaggi), quando le ho parlato via email della

mia tesi, mi ha risposto:

Sai cosa capita a me?... nn sempre ma abbastanza... (te lo dico perké

così magari capisci da cosa potrebbe nascere il fenomeno).

Qualcuno mi piace talmente tanto, un character dico, un personaggio

(qualcuno ke io posso conoscere attraverso un libro o un telefilm o

un film, i personaggi reali sn meno caratterizzati anke perkè della

loro vita vera in pratica nn si sa nulla...) ke sento il bisogno di

scriverci qualcosa sopra: per parlarne e per mantenere vivo il

pensiero. Capisci? Se ne parlo cn qualkuno, e in qs anni internet è il

modo di parlare più comune (perké abbatte le distanze), lo sento più

vicino, e la sensazione ke mi piaccia si autoalimenta... capisci? Mi

piace di più ke mi piaccia. É una bella sensazione… è come se

andassi oltre il semplice ‘mi piace’ con il potere della mente. In

poche parole lo sento più vicino.

Credo sia questo soprattutto... qs persone ke scrivono ff vogliono

solo mantenere VIVA la passione per qs personaggio e parlarne,

parlarne... Damonmary 15/08/2010134

Del resto è vero che molte fan fiction sono sconclusionate,

sgrammaticate, prolisse e i commenti/recensioni che vengono fatti

da fan lettori più o meno volenterosi sono spesso assolutamente

prive di spessore. Leggere i consigli per la recensione e la scrittura 134 Damonmary, e-mail all’autrice, 15 Agosto, 2010. Damonmary ha utilizzato questo linguaggio “da sms” nel contesto di una conversazione amichevole e, naturalmente, non lo usa quando scrive qualcosa di serio o una fan fiction.

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che ho riportato può aiutare a farsi un’idea, per contrasto, di quanto

scadente possa essere parte di ciò che si trova online.

Jenkins ha scritto un articolo, In Defence of Crud135, molto

stimolante sulla rivalutazione della “spazzatura”, prodotto

dell’incontinenza verbale stigmatizzata da Debora Attanasio e molti

altri.

Prima di tutto ci viene ricordato il valore dell’atto creativo, del

processo piuttosto del prodotto della cultura partecipativa. Il fatto

che molti possano creare e condividere le loro creazioni è di per sé

un progresso sia per i singoli che per la collettività. L’esempio di

Jenkins rende bene l’idea: spesso a scuola si insegna ai bambini a

creare vasi di argilla, ma non perché diventino ceramisti di

professione, quanto perché capiscano come funziona la

manipolazione di un materiale che si ha a disposizione. Inoltre, la

cattiva arte genera più artisti della buona perché, risultando

irritante, li sprona a fare di meglio, mentre la buona arte inibisce i

dilettanti e li scoraggia dal fare pratica. Un contesto pieno di errori,

sprona a rischiare qualcosa di più, a sperimentare, con la fiducia

che, se la strada si dimostrasse sbagliata, il fallimento non sarebbe

notato. Bisogna poi considerare che buono e cattivo sono concetti

relativi: i fan non chiedono alle fan fiction quello che un critico

professionista richiederebbe a un libro appena approdato nelle

librerie: il fan valuta le situazioni e le relazioni affrontate nel testo e

la loro corrispondenza con la storia originaria e con le fantasie

condivise dalla comunità. Infine, l’evoluzione della fan fiction,

come di molte forme della cultura partecipativa che si stanno

135 Jenkins Henry, “In Defense of Crud”. http://www.henryjenkins.org/2007/02/in_defense_of_crud.html, 12 Febbraio, 2007. L’articolo è riportato in parte su Cultura Convergente, pg. 308-311

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sviluppando attorno ai media digitali, non è ancora compiuta e

quindi non si hanno ancora canoni ben definiti.

Del resto non sono solo i difetti delle fan fiction ad ispirare gli

scrittori. Le stesse opere originali non devono essere perfette per

suscitare l’interesse dei fan.

“La fandom è frutto dell’equilibrio tra fascinazione frustrazione: se il

contenuto mediatico non ci avesse affascinato, non ci saremmo

lasciati coinvolgere; nel contempo, se non ci avesse frustrati a

qualche livello, non avremmo avuto lo stimolo per riscriverlo o

rifarlo” 136.

Per dare un’attualizzazione a questa riflessione chiamo in causa il

già ricordato MaxT, che molto gentilmente, è intervenuto varie

volte nella conversazione aperta da me su EFP e ha maturato

un’impressione molto simile:

Io credo che scrivere fanfictions derivi da un’insoddisfazione per

l’opera originale, che pure ha destato interesse.

Che tipo di insoddisfazione?

La risposta più banale è: perché è finita. Si vorrebbe che continui, e

se ne immagina un sequel.

Un’altra possibilità è: perché ha lasciato dei punti non sviluppati.

Così nascono prequel e missing moments.

Un’altra: il finale non ha soddisfatto, e lo si riscrive con uno

sviluppo alternativo, ottenendo un what if. […] io ho trovato terreno

fertile in un fumetto come Witch perché ho trovato personaggi che

(nelle annate iniziali) erano molto ben caratterizzati e delle

atmosfere suggestive; inoltre, presentava delle trame piene di spunti,

che però erano sviluppati in modo frammentario, superficiale e

talvolta incoerente.

136 Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 271

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Insomma, mi interessava ma non mi soddisfaceva.

E così ho preso a scrivere avendo qualcosa da aggiungere.

Se fosse stato un fumetto perfetto e inattaccabile, non avrei avuto

alcun appiglio per poter sperare di aggiungere qualcosa di buono.

28/10/2010 22:44137.

Sviluppare  intelligenza  collettiva  

Jenkins ha trovato in Pierre Levy le basi teoriche ideali per le sue

idee sui fan. Grazie a Levy è possibile pensare al mondo dei fan

non come qualcosa a cui resistere strenuamente, ma come un

prototipo o prova generale per il modo di operare della cultura in

futuro. L’opera di riferimento è L’intelligenza collettiva. Per

un’antropologia del cyberspazio138. Levy scrive:

Che cos’è l’intelligenza collettiva? È un’intelligenza distribuita

ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale, che

porta a una mobilitazione effettiva delle competenze. Aggiungiamo

alla nostra definizione questa precisazione indispensabile: il

fondamento e il fine dell’intelligenza collettiva sono il

riconoscimento e l’arricchimento reciproco delle persone, e non il

culto di comunità feticizzate o ipostatizzate. […] Nessuno sa tutto,

ognuno sa qualcosa, la totalità del sapere risiede nell’umanità. Non

esiste alcuna riserva di conoscenza trascendente e il sapere non è

niente di diverso da quello che sa la gente. [...] Se foste indotti a

pensare che qualcuno è ignorante, individuate in quale contesto ciò

che egli sa può diventare prezioso139.

137 Forum di EFP, http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9437841&p=2 138 Levy Pierre, L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del cyberspazio. Feltrinelli Editore, 2002. 139 Levy Pierre, ivi, pg. 34

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Jenkins sostiene che il mondo dei fan è uno degli spazi dove la

gente impara a vivere e collaborare in una comunità dedita alla

conoscenza.

Questo discorso si può applicare a tutte le comunità di fan che

interagiscono scrivendo, leggendo e commentando fan fiction e non

solo. Seppure queste sono le attività più intrinsecamente legate alla

fan fiction, in generale gli appassionati approfittano dei forum e

degli spazi correlati per comunicare a proposito delle loro passioni,

scambiarsi anticipazioni sulle serie più amate, organizzarsi per

petizioni, compilare sondaggi etc.

Indubbiamente i fan si scambiano sapere. Siano informazioni sulle

loro passioni o suggerimenti di grammatica e stile. Imparano a darsi

consigli con tatto e ad essere ben disposti ad accoglierli.

Internet ha reso molto verosimile l’utopia dell’intelligenza

collettiva e questa speranza ha portato alla creazione di numerosi

siti compilati spontaneamente dagli utenti in nome della diffusione

della conoscenza. Si tratta degli wiki. Il più noto di essi (Wikipedia)

scrive:

Un wiki è un sito web (o comunque una collezione di documenti

ipertestuali) che viene aggiornato dai suoi utilizzatori e i cui

contenuti sono sviluppati in collaborazione da tutti coloro che vi

hanno accesso. La modifica dei contenuti è aperta, nel senso che il

testo può essere modificato da tutti gli utenti (a volte soltanto se

registrati, altre volte anche anonimi) procedendo non solo per

aggiunte come accade solitamente nei forum, ma anche cambiando e

cancellando ciò che hanno scritto gli autori precedenti.

Focalizzando il discorso al tema della mia trattazione, si trovano

diversi wiki più o meno strettamente legati alle fan fiction. Ho già

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citato FanLore, un altro è Fanfiction.wikia.com140. Si tratta di due

wiki generali, che offrono definizioni e risorse per il mondo della

fan fiction. Poi ve ne sono alcuni che non parlano di fan fiction

quanto di fiction: i racconti originali più amati vengono scomposti e

analizzati in ogni loro parte. Troviamo schede sui personaggi, sui

luoghi, sui fatti, sugli oggetti etc. Tutto ciò che costituisce

l’universo narrativo di un’opera. Si tratta di risorse utilissime e

sicuramente molto sfruttate dai fan writer. Cito l’Harry Potter

Wiki141, presente (seppure con sostanziose differenze di quantità di

articoli) in più di 20 lingue, Lord of the Rings Wiki142 e

Bennilogia143, dedicata al nostro Stefano Benni.

Dunque, il mondo dei fan e quella sua piccola fetta costituita dagli

appassionati di fan fiction, possono a buon diritto inserirsi nel

processo di costruzione di un’intelligenza collettiva.

Il concetto sarebbe degno di una più ampia trattazione, ma

porterebbe il discorso ad allontanarsi dal mio oggetto di analisi e

dunque, rifacendomi (in questo caso direi appropriatamente) a

Wikipedia, rimando, oltre che a Levy stesso, ai suoi predecessori,

Tom Atlee, Douglas Engelbart, Cliff Joslyn, Ron Dembo e George

Pór, autore di The Quest for Cognitive Intelligence, H.G. Wells con

il saggio World Brain, Pierre Teilhard de Chardin con il concetto di

noosfera, Herbert Spencer con il trattato Principi di sociologia. Fra

gli autori più moderni, oltre a Levy, vengono ricordati Howard

Bloom con Global Brain e Howard Rheingold con Smart Mobs144.

 

140 Wikia, http://fanfiction.wikia.com/wiki/Fan_Fiction_Wiki 141 Lista delle wiki su Harry Potter nelle varie lingue, http://harrypotter.wikia.com/wiki/List_of_Harry_Potter_wikis_in_other_languages 142 Wikia, http://lotr.wikia.com/wiki/Main_Page 143 Benniologia, http://www.bennilogia.org/index.php/Bennilogia 144 Voce “Intelligenza collettiva” su Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Intelligenza_collettiva

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Diventare  autori  o  promuovere  autori  

Nel giro di una decina d’anni il rapporto tra corporate e fan è

decisamente cambiato. In un articolo del 2000145 Jenkins scriveva

ancora che nessuna causa riguardo alle fan fiction era mai giunta

davanti a una Corte. Poco dopo invece, la quindicenne Claire Field,

appoggiata dai propri genitori, assunse un avvocato dopo aver

ricevuto dalla Warner Bros una lettera di diffida che imponeva la

chiusura del suo sito www.harrypotterguide.co.uk146. L’accaduto

creò un effetto a catena che vide una massiccia mobilitazione di fan

a livello mondiale tanto che, infine, Heather Lawver, già

abbondantemente citata, fattasi paladina della causa, poté cantar

vittoria, dato che la Warner Bros decise di ritrattare la propria

posizione (come ricorda sempre Jenkins in Cultura Convergente147).

Negli ultimissimi anni le cose sono così radicalmente cambiate che

le case editrici si rallegrano della presenza di fan finction a

proposito delle opere da loro pubblicate e incitano i e le loro editor

a monitorare il settore alla ricerca di nuovi talenti. Talenti che

talvolta trovano.

Ecco alcune interessanti dichiarazioni di editor italiani, raccolte da

Debora Attanasio nel suo critico articolo:

“È un settore che in Italia sta emergendo in modo quasi segreto, ma

poderoso, grazie alla rete”, spiega Michele Rossi, editor di Rizzoli.

“Mi piace esplorarlo per trovare una penna irregolare e consapevole,

ancora selvatica e vergine dall’ammiccamento all’editore. Un talento

credo di averlo già trovato e il romanzo che sta scrivendo - che si

preannuncia una vera bomba - parte da lì, ma va ad approdare nel

grande romanzo di genere”.

145 Jenkins Henry, “Digital Land Grab”, art. cit. 146 Il sito è stato attivo dal 2000 al 2008. 147 Jenkins, Henry. Cultura convergente, cit., pg. 199

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

85

[…]

“È vero”, ammette Antonella Pappalardo di Newton Compton,

“visitiamo questi siti in cerca di talenti che eguaglino Federica

Bosco, la punta di diamante della chick lit italiana, ma anche

neoautori del genere urban fantasy o della narrativa femminile a

sfondo orientale, di cui fino a ora abbiamo solo traduzioni che vanno

fortissimo”. “Oltre a spulciare i cataloghi e le liste di editori stranieri

e degli agenti letterari alla ricerca di nuovi titoli”, continua Sabine

Schulz di Tea, “passo diverso tempo sui siti dedicati alla fan fiction

di Jane Austen. Negli Stati Uniti e in Inghilterra questo genere è nato

qualche anno fa, e ora ha preso piede anche da noi. Oltre a utilizzarli

per lo scouting, mi servono a capire quali sono le opere più amate”.

Pamela Ruffo di Fazi, invece, giura di aver realizzato il colpaccio

frugando nel marasma di fan fictioner devoti a Harry Potter. La sua

pupilla si chiama Virginia de Winter, pseudonimo di una stimata

professionista che di uscire allo scoperto col suo vero nome non ci

pensa proprio. Tanto generosa e fertile da elargire due o tre diverse

metafore per ogni concetto espresso, la de Winter pubblicherà per la

casa editrice romana il suo primo romanzo horror-romantico a fine

anno148.

Ho già ricordato come scrivere fan fiction e condividerle con altri

fan sia un ottimo stimolo per scrivere molto e, con l’esercizio e i

consigli, imparare a farlo bene. Adesso aggiungo che è anche un

importante banco di prova per chi voglia intraprendere la difficile

strada della scrittura professionale: per verificare se il proprio stile

piace, se si è in grado di portare avanti a lungo una storia e quali

sono i propri punti di forza.

Banco di prova e vetrina, sebbene, al momento, per pochi.

Dalla prospettiva delle case editrici, invece, è un bene che si parli

dei “loro” libri: è tutta pubblicità, come, del resto, pubblicare autori

148 Attanasio, Debora. “Harry Potter diventa gay, Mr Darcy un gran cornuto.,” art. cit.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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che abbiano già raggiunto la popolarità online permette di

risparmiare sul loro lancio.

A me, Pamela Ruffo, ha raccontato:

Il mondo della fan fiction è più di genere, ma la promozione è molto

più semplice.

Prendiamo ad esempio la de Winter. La promozione è stata a costo

zero. Abbiamo sperimentato la promozione virale attraverso l’autrice

e le sue fan più strette che hanno fatto da ambassador per la notizia.

Non abbiamo speso soldi ma energia: abbiamo comunicato l’uscita e

fatto in modo che poi andasse da sola.

Virginia non è stata promossa come “esordiente” ma come “famosa

autrice di fan fiction”... Essere un’autrice famosa di fan fiction

significa avere almeno cento persone disposte a comunicare ad altre

cento persone che il libro è in uscita.

Ecco alcune autrici eserdite come fan writers:

Virginia de Winter (pseudonimo), scriveva su EFP facendosi

chiamare Svannah (altro pseudonimo) e il suo libro, Black Friars,

pubblicato con Fazi Editore, è in bella vista in libreria (2010)149.

Cassandra Calire (pseudonimo) ha cominciato a pubblicare la

quadrilogia di The mortal instruments (in Italia, Shadowhunters,

per Mondadori), aperta nel 2007 e ancora in corso, dopo essere

diventata una Big Name Fan (membro di spicco di una fandom)150.

Scriveva su Fan fiction.net.

Lara Manni scriveva su EFP e ora il suo Esbat è uscito in edizione

Feltrinelli151 (2009).

149 “Intervista a Virginia de Winter: regina del fan fiction,” 19 luglio, 2010 http://www.wuz.it/intervista-libro/4953/virgina-winter-scrittrice-fantasy.html. 150 Voce “Cassandra Claire” su Wikipedia, http://en.wikipedia.org/wiki/Cassandra_Clare 151 Patassa. “Dalla fan fiction alla libreria, intervista a Lara Manni “Un libro ci salverà, speriamo,” 30 giugno, 2009. http://patassa.wordpress.com/2009/06/30/dalla-fan-fiction-alla-libreria-intervista-a-lara-manni/.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

87

Ester Manzini, autrice di L’abbraccio delle ombre, (Asengard

Editore, 2007) ha un account su EFP con il nickname di Valpur152

(nome che ha passato a uno dei suoi personaggi).

Laura Schirru ha pubblicato Il Lamento dell’Usignolo, nel 2008,

Ombra di Luce e Canto nel Vento nel 2009, con la Montag e prima

scriveva fan fiction ed ha fatto parte anche dello staff di FanWorld.

152 Pagina personale di Vapur su EFP, http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=2169

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Fan  writer  e  Corporate  

A partire dagli anni Novanta si sono sviluppate e diffuse una serie

di tecnologie (dalle VCR ai CD, ai DVD, a mp3 e MPEG, senza

dimenticare Internet e il www) che hanno reso semplice per lo

spettatore registrare, archiviare, appropriarsi e rimettere in

circolazione materiale culturale.

Questo ha avuto notevoli conseguenze.

Siamo passati da prima alla convergenza mediale e poi alla cross-

medialità153 (senza che l’una sostituisse l’altra). Cioè, da prima i

progetti editoriali hanno cominciato a distribuire gli stessi contenuti

all’interno di piattaforme editoriali diverse. Successivamente a

utilizzare più media simultaneamente prevedendo narrazioni e

contenuti specifici per ognuno di essi.

Un’altra conseguenza è che lo spettatore può analizzare le opere in

modo sempre più profondo: quello che in passato era possibile solo

per i libri, leggendoli e rileggendoli più volte, è diventato possibile

anche per i testi audiovisivi.

Inoltre i DVD oggi sono arricchiti con contenuti speciali talvolta

riprodotti anche sui siti Internet relativi e i fan si possono ritrovare

sui forum online e discutere dei più minuti aspetti delle storie

amate. Avviene così che adesso,

minimizzare il dubbio non è più la strategia vincente. Servono storie

che meritino di essere raccontate più di una volta e dunque largo alla

complessità, alle sottotrame, ai buchi e ai rimandi incrociati154.

153 Utilizzo la terminologia adottata da Giovagnoli. Si ha “convergenza mediale” quando abbiamo progetti editoriali che distribuiscono gli stessi contenuti all’interno di piattaforme editoriali diverse, si ha cross-medialità quando siamo in presenza di progetti editoriali che oltre a utilizzare più media simultaneamente prevedano narrazioni e contenuti specifici per ognuno di essi. 154 Wu Ming 2. “Create nuovi mondi, nutrite il cervello,” 13 gennaio, 2007. http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap6_VIIIa.htm#2.

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Dunque c’è stato un aumento della complessità delle opere,

strettamente interconnesso con un aumento delle

capacità/possibilità di analisi e rielaborazione da parte dei fan.

Internet, come ricordato, ha consentito una maggiore

interconnessione e visibilità agli appassionati, alle loro riflessioni e

ai loro prodotti.

D’altro canto, le aziende hanno fiutato i profitti legati ai franchising

cioè allo sfruttamento del brand attraverso i vari media: gli introiti

di un film non vengono più solo dai biglietti del cinema venduti, ma

dall’acquisto dei dvd, dei libri, dei fumetti e di tutto il

merchandising. Preparandosi per questa nuova era, essi hanno

tentato di espandere il più possibile il loro controllo legale sulla

proprietà intellettuale155.

Circolarità  culturale  

Jenkins suggerisce un’interessante prospettiva, evidenziando un

processo a spirale che va dalla cultura popolare (grassroots156) a

quella di massa (corporate157) a quella popolare e via dicendo158.

Nel caso della cultura americana Jenkins parte dal Diciannovesimo

secolo e dalla mescolanza, incontro e fusione delle tradizioni

popolari indigene con quelle trapiantate. Per l’Europa si risale

direttamente ai tempi immemorabili della cultura orale, coi suoi

miti e le sue fiabe. Prima dell’invenzione della stampa il concetto di

“Autore” era estremamente blando e quello di “diritti d’autore” 155 Jenkins, Henry. “Digital Land Grab”, art. cit. 156 Grassroots significa corrente di partecipazione proveniente dal basso, relativa alla creazione di contenuti di un universo immaginario. 157 Corporate significa corrente di comunicazione, relativa alla creazione dei contenuti di un universo immaginario, proveniente dall’alto, ovvero dalla casa di produzione, dal brand. 158 Per cultura di massa si intende quella prodotta dalle corporate e trasmessa attraverso i mass media; Per cultura popolare la cultura grassroots, prodotta o assimilata dalle persone. Cfr. prefazione di Wu Ming all’edizione italiana di Jenkins Henry Cultura Convergente, cit., pg. VII-IX L’articolo in cui Jenkins esprime più chiaramente questo pensiero è Star Wars di Quentin Tarantino? La creatività grassroots incontra il mondo dei media, ivi pg. 135-140.

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inesistente. Un corpus di storie basate su temi atavici girava

liberamente di bocca in bocca e di luogo in luogo.

Ancora nella seconda metà dell’Ottocento le forme di

intrattenimento commerciale erano affiancate sostanziosamente

dalle manifestazioni folkloristiche locali, antiche e ben radicate,

come i balli sull’aia, i canti di chiesa, gli incontri delle donne per

lavorare insieme e i racconti intorno al fuoco.

Fu intorno al ventesimo secolo che la comunicazione di massa

cominciò a sostituire le pratiche culturali folkloristiche: l’industria

commerciale dell’intrattenimento, che aveva le proprie radici ben

radicate nello stesso folklore, cominciò ad offrire standard di

perfezione tecnica e competenza professionale difficilmente

raggiungibili per gli artisti dilettanti. Le pratiche della cultura

popolare vennero così spinte nell’ombra, per quanto non estinte.

Contemporaneamente, tuttavia, attorno ai contenuti massmediatici

nacquero le prime comunità grassroots di fan, intente a

riappropriarsene in modo più o meno palese.

Infatti il fan si appropria del contenuto culturale che ama anche

quando non esiste un oggetto tangibile che testimoni

l’appropriazione (il testo di una fan fiction, un video fatto di

spezzoni di programma…). Succede, per esempio, quando una

canzone trasmessa alla radio diventa così legata a una serata

particolarmente romantica che due giovani amanti decidono di

considerarla la loro canzone.

Ma all’industria culturale la riappropriazione non interessa fin tanto

che resta privata e neppure quando i suoi prodotti circolano in un

ambito ristretto, come avveniva con le prime fanzine fotocopiate. Il

Web ha cambiato tutto, mandando l’industria culturale in

subbuglio.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Così, grazie a norme di copyright sempre più restrittive, l’industria

culturale, dopo essersi ben nutrita della cultura popolare, ha tentato

di spezzare il circolo. Emblematicamente Lawerence Lessing, duro

detrattore delle norme di copyright fa notare che, nei fatti, quel che

l’industria culturale afferma imponendo le sue regole è che…

No one can do to the Disney Corporation what Walt Disney did to

the Brothers Grimm159.

Jenkins concede che le corporation abbiano il diritto di mantenere il

copyright, tuttavia questo non può essere fatto defraudandoci della

nostra eredità culturale.

Marketing  e  copyright  

I primi scontri tra fan e case di produzione venivano vinti a mani

basse da queste ultime senza neppure chiamare in causa la legge. A

webmaster e webministress dei siti poteva arrivare un bel giorno

una cease and desist letter (una lettera di diffida). Nella maggior

parte dei casi non stavano facendo nulla che potesse danneggiare la

casa di produzione:

These modern-day “scribblers” are housewives, secretaries,

librarians, students, average citizens; their parodies are labors of

love, paying public tribute to popular narratives that capture their

imagination.

[…]

Fans don’t profit from their borrowings, and they clearly mark their

sites as unofficial to avoid consumer confusion160.

Tuttavia…

159 Lessig, Lawrence. “Free Culture: Lawrence Lessig Keynote from OSCON 2002 – O’Reilly Media,” 15 Agosto, 2002. http://www.oreillynet.com/pub/a/policy/2002/08/15/lessig.html? 160 Jenkins, Henry. “Digital Land Grab”, art. cit.

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If you are a housewife in Nebraska and you receive a letter from

Viacom’s attorneys telling you to remove your Web site or they will

take away your house and your kid’s college fund, you don’t think

twice about your alternatives. You fold.

Come sottolinea Jenkins, manca una legislazione che inquadri e

disciplini l’espressione creativa amatoriale, garantendo il diritto del

cittadino alla partecipazione culturale.

Presumably, the right to free expression does not extend to the right

to participate in your culture. As currently understood, the First

Amendment protects media producers, but not media consumers.

Media companies are expanding their legal control over intellectual

property as far and as wide as possible, strip-mining the culture in

the process.

Il diritto all’alfabetizzazione dovrebbe diventare diritto

all’alfabetizzazione ai media. Non considereremmo mai “alfabeta”

una persona che sappia leggere, ma non scrivere. Allo stesso modo

non possiamo concepire che qualcuno sia “medialfabeta” se può

solo consumare ma non ha alcuna possibilità di espressione.

Eppure nessuno sembra proteggere i diritti dei fan. Il fair use

consente parodia e commento critico, oltre che la citazione da parte

degli studiosi di ricerche precedenti. Jenkins tenta di far rientrare le

opere dei fan all’interno del fair use come commento critico,

avvalendosi del fatto che la “critica” non debba necessariamente

essere negativa…

Fan stories are in no simple sense just “extensions” or

“continuations” or “extra episodes” of the original series. Unlike the

model critical essays discussed by the various university writing

centers, the insights about the work get expressed not through

nonfictional argumentation but rather through the construction of

new stories. Just as a literary essay uses text to respond to text, fan

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fiction uses fiction to respond to fiction. That said, it is not hard to

find all kinds of argumentation about interpretation woven through

most fan produced stories. A good fan story references key events or

bits of dialogue to support its particular interpretation of the

character’s motives and actions. There are certainly bad stories that

don’t dig particular deeply into the characters or which fall back on

fairly banal interpretations, but the last time I looked, fair use gets

defined in functional terms (what is the writer trying to do) and not

aesthetic terms (what they produce is good or bad artistically)161.

Tuttavia persino il fair use non è sullo stesso piano del copyright: il

fair use non è che una difesa, che può essere sostenuta e

riconosciuta contro un’accusa di violazione dei diritti legali dei

possessori del copyright.

Frattanto, però, i fan si sono accorti che, unendosi, possono far

valere le loro legittime richieste ed essere quanto meno ascoltati,

anche in mancanza di una legislazione a loro favorevole: l’industria

culturale ha bisogno di un pubblico. Possedere i diritti commerciali

di tutto il franchising di un brand è inutile se nessuno è disposto a

guardare il programma, a comprare il DVD, i giocattoli e i gadget.

Tra  guerra  e  pace…  

Nel 2000 Wired News ha dedicato un articolo162 alla strage di fan

site attuata dalla 20th Century Fox. Il caso specifico era relativo ai

siti ispirati a Buffy the Vampire Slayer – Buffy l’Ammazzavampiri –

ma ricordava che non era la prima volta che la Fox faceva guerra ai

fan di uno dei propri show più popolari. A partire dal 1997, Fox

aveva preso di mira numerosi siti non ufficiali dedicati a X-Files e

inviato un fiume di lettere intimanti agli amministratori dei siti di 161 Jenkins, Henry. “Fan Fiction as Critical Commentary,” Confessions of an Aca/Fan, 27 settembre, 2006. http://www.henryjenkins.org/2006/09/fan_fiction_as_critical_commen.html. 162 Burke, Lynn. “Fox Wants Buffy Fan Sites Slain.” Wired, 3 gennaio, 2000. http://www.wired.com/techbiz/media/news/2000/03/34563.

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rimuovere il materiale incriminato se non volevano incorrere in

un’azione legale. La Paramount aveva fatto la stesso cosa riguardo

ai siti dedicati a Star Trek.

La pioggia di cease and desit letters a proposito dei siti di Buffy ha

ingenerato numerose discussioni e Solo84, una ragazza di 17 anni

ha formato un gruppo di fan arrabbiati “Buffy Bringers”. I Bringers

hanno lanciato una campagna di lettere, email e fax (letter writing

campaign) per dissuadere gli inserzionisti dall’investire nei

programmi della Fox fintanto che questa non avesse cambiato

atteggiamento.

“Buffy saves the world... we save the World Wide Web,” proclaims

one of the many banners for the Bringers163.

“This, I believe,” says Solo84, “is as much a fight to change

copyright law as it is to save freedom of expression.”164

Dall’Olanda, la giovane Jade organizzò per il 3 Maggio 2000 un

blackout nazionale di tutti i siti web dedicati alle serie tv della Fox

(in particolare X-Files e Buffy). Con questo gesto i fan volevano

dimostrare quanto le fandom avessero aiutato a promuovere e

supportare programmi come X-Files e Buffy.

Certamente i fan riuscirono a farsi sentire (anche se non a far

modificare la legge sui diritti d’autore): una rapida ricerca su

Google dei “Buffy fan site” evidenzia ad oggi, 18 novembre 2010,

2.840.000 risultati165.

Heather Lawver, vinta la “guerra di Potter”, aggiunse una sezione al

suo The Daily Prophet, Defense Against the Dark Arts.

163 Ross, Ellen. “Bringing on the Blackout.” Suite101.com: insightful writers. Informed readers., 12 Maggio, 2000. http://www.suite101.com/article.cfm/buffy_and_angel/39263/1. 164 Parks, Jo-Ann. “X-Files, Buffy Fans Protest Fox.” Space.com, 16 giugno, 2000. http://www.space.com/sciencefiction/tv/fanstock_000616.html. 165 Fino alla cinquantesima pagina di risultati, i risultati della ricerca risultano coerenti. Non mi è sembrato necessario andare oltre.

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Now that the boycott is over, that doesn’t mean that fan sites aren’t

still susceptable to other threats. Hence why PotterWar/DADA is

still around. We hope to educate webmasters, teaching them how to

keep their site from any legal misfortune, while still having the

freedom to operate.

Take a look around. There are plenty of resources available to

protect your site from corporate maliciousness. It’s worth taking the

time to guard yourself; if we all are a little more careful, we can

avoid PotterWars in the future166.

Vennero pubblicati online moltissimi articoli su come evitare o

risolvere i problemi dei fan a proposito del copyright.

Su Writers University se ne trovavano di molto accurati167. Ad oggi

ne sono reperibili alcuni grazie alla WayBackMachine. In Fan Fic

& Copyright! Michela Ecks spiegava cosa sono il copyright e il fair

use e quali sono i rischi in cui può incorrere chi usa materiali

protetti.

Possible punishment

Copyright law is a matter of civil law. That much I am certain of. It

is not a criminal charge. Civil law suits when won tend to involve

money. (It should be noted that according to the article found at

http://www.netfunny.com/brad/copymyths.html, making more than

10 copies of copyrighted material valued in excess of $2500 is a

felony. Depending on how this applies to the Internet, you might

assume that each down load to a personal computer is a copy if you

charge money or not. The article indicates that this a new and

relatively untest statue so... best of luck...) If you get sued for a

copyright violation, you’ll more than likely have to pay a fine. This

fine will vary.

166 Defense Against the Dark Arts, http://www.dprophet.com/dada (non più attivo). Si può ancora vedere su http://web.archive.org/web/20070701160125/www.dprophet.com/dada/ 167 Molti erano raccolti nella sezione Fan Fic Legal Cases, http://web.archive.org/web/20030623064258/writersu.s5.com/law/cases.html

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The article found at http://www.netfunny.com/brad/copymyths.html

states that this fine is contigent upon how much money was lost by

the copyright owner because of your violation. The article found at

http://www.whoosh.org/issue25/lee1a.html goes into greater detail

about what the damages are. It says the following about monetary

rewards for damages:

* actual damages + infringer’s profit; or

* statutory damage of $500 to $20,000 (decided by court) (Copy.

Sec. 503). For statutory damages, if there’s willful infringement, the

court may increase damages to $100,000. Whereas, if there’s a

finding of innocent infringement, the court may lower the damage to

$200168.

Oggi le avvertenze sono meno diffuse ed estese. In genere si

sottolinea l’importanza dei disclaimer, le avvertenze legali in cui il

fan generalmente afferma di non trarre in alcun modo profitto

dall’uso del brand e che ogni diritto appartiene all’autore originario,

e si fornisce la lista degli autori che non accettano che le loro opere

siano oggetto di rielaborazioni impreviste169.

Gli autori sulla “lista nera” sono:

- P.N. Elrod,

- Raymond Feist,

- Terry Goodkind,

- Laurell K. Hamilton,

- Patricia Cornwell,

- Anne McCaffrey,

- Robin McKinley,

- Robin Hobb,

- Irene Radford,

- Anne Rice,

168 Ecks, Michela. “Fan Fic & Copyright! Is Fan Fiction Legal?.” Writers University, S.d. http://web.archive.org/web/20030623064824/writersu.s5.com/law/copyright.html. 169 Questa lista è riportata con minime differenze in molti siti-archivio tra cui EFP e FanWorld.

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- Nora Roberts/J.D. Robb,

- Dennis L. McKiernan,

- Archie Comics,

- George R. R. Martin,

- Marion Zimmer Bradley,

- Ursula K. Le Guin,

- Diana Gabalon.

Su FanLore troviamo, invece, un elenco di autori con le loro

affermazioni in merito all’atteggiamento verso i fan170.

Ecco alcuni dei pareri degli autori che rifiutano le fan fiction:

S.L. Armstrong, (M/M works)

Believes fanfiction is illegal: “It is derivative works made from

source material that you have not obtained the right to make. It is not

a parody. It is not fair use.” Also says, “people shouldn’t write

fanfiction with my characters because it upsets me.”

Orson Scott Card (Ender’s Game)

“I’m flattered; and then, if they try to publish it (including on the

net) except in very restricted circumstances, I will sue, because if I

do NOT act vigorously to protect my copyright, I will lose that

copyright -- and that is the only inheritance I have to leave my

family. So fan fiction, while flattering, is also an attack on my means

of livelihood. It is also a poor substitute for the writers’ inventing

their own characters and situations. It does not help them as writers;

it can easily harm me; and those who care about my stories and

characters know that what I write is “real” and has authority, and

what fans write is not and does not. So it’s all pointless. I’d prefer

170 “Professional Author Fanfic Policies - Fanlore.” Fanlore, S.d. http://fanlore.org/wiki/Professional_Author_Fanfic_Policies.

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simply to ignore it when it happens, but the way copyright law

functions, I am told that I cannot ignore it.”

Diana Gabaldon (Outlander, Lord John)

Says she thinks fanfiction is immoral and illegal. May be open to

understanding fanworks as appreciation for source material. Has

publicly posted to say that she is “not comfortable with fan-fiction

based on any of my work, and request that you do not write it, do not

send it to me, and do not publish it, whether in print or on the web.”

Katherine Kerr (La saga di Deverry)

Believes that fanfic shows a “paucity of imagination”, including

professionally published fanfic (e.g., Wicked). She’s fine with

people writing tv-based fanfic since she believes that “If they love

the shows, which are a group production to begin with, that much,

what the hell, they probably don’t have the taste and imagination to

write anything original anyway.” Wants all fanfic writers to leave

her work alone.

Le motivazioni vanno da una generica paura di danni economici a

una critica sulla qualità delle opere.

La lista degli autori che, invece, apprezzano e appoggiano il lavoro

dei fan, comprende autori come…

Arthur Conan Doyle (Sherlok Holmes)

Reportedly said to a playwright who asked if he could give Holmes a

wife, “You may marry him, or murder him, or do anything you like

to him”.

Clive S. Lewis (Le Cronache di Narnia)

Wrote in a letter to a young fan, ‘I am delighted to hear that you

liked the Narnian books. There is a map at the end of some of them

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in some editions. But why not do one yourself! And why not write

stories for yourself to fill up the gaps in Narnian history? I’ve left

you plenty of hints – especially where Lucy and the Unicorn are

talking... I feel I have done all I can!”

Gene Roddenberry (Star Trek).

Gene Roddenberry wrote in the 1976 introduction for Star Trek: The

New Voyages, a pro book edited by Sondra Marshak and Myrna

Culbreath: “... We were particularly amazed when thousands, then

tens of thousands of people began creating their own personal Star

Trek adventures. Stories, and paintings, and sculptures, and

cookbooks. And songs, and poems, and fashions. And more. The list

is still growing. It took some time for us to fully understand and

appreciate what these people were saying. Eventually we realized

that there is no more profound way in which people could express

what Star Trek has meant to them than by creating their own very

personal Star Trek things. Because I am a writer, it was their Star

Trek stories that especially gratified me. I have seen these writings in

dog-eared notebooks of fans who didn’t look old enough to spell

‘cat.’ I have seen them in meticulously produced fanzines, complete

with excellent artwork. Some of it has even been done by

professional writers, and much of it has come from those clearly on

their way to becoming professional writers. Best of all, all of it was

plainly done with love.... That is the highest compliment and the

greatest repayment that they could give us.”

J. K. Rowling (Harry Potter)

Said of fanfiction, “I find it very flattering that people love the

characters that much171”.

171 Si nota come il parere dall’autore originario non sempre corrisponde a quello delle case editrici o, più spesso, delle case di produzione cinematografiche, non sempre corrispondano. Ho citato le guerre della Warner Bros e della Fox contro i siti dei fan a riguardo dei diritti su Harry Potter e Buffy. Poco è importato che J.K Rowling e Joss Whedon non ne fossero disturbati.

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Stephenie Meyer (Twilight)

Links to fansites including FanFiction.Net from her official

website172.

Joss Whedon (Buffy l’Ammazzavampiri e altre serie e film).

Said of fanfiction, “That’s why I made these shows. I didn’t make

them so that people would enjoy them and forget them; I made them

so they would never be able to shake them. It’s the way I am as a

fan. I create the shows that would make me do that.”

Kelley Armstrong (saga di Otherworld e, oltre ad altri, Bitten, la

Notte dei lupi, tradotto in italiano da Fazi Editore proprio su

richiesta dei fan).

Says “I’d be thrilled. What greater compliment to an author than to

want to write stories using the characters/universe she created? If

anyone ever did write fanfic based on my books, I wouldn’t just ‘not

mind’, I’d link ‘em up to my site and show ‘em off!”

Aggiungo Ray Bradbury, autore di Farenheit 451. Bernard

Berenson, noto storico dell’arte rinascimentale gli suggerì via

lettera di scrivere un seguito del libro, in cui tutti i grandi libri

vengono ricordati dagli uomini del bosco e infine ristampati sulla

base della loro memoria. Berenson invitava ad immaginarsi le storie

modificate e distorte dall’imprecisa memoria umana. Bradbury,

rimpiangendo di non aver mai seguito il consiglio lo gira ai suoi

lettori:

172 Il sito ufficiale di Stephanie Meyer, http://www.stepheniemeyer.com/ts_fansites.html

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

101

Immaginate i vostri romanzi preferiti, di Kipling, Dickens, Wilde,

Shaw, Poe, memorizzati e riportati in vita tra trent’ anni. Quali

involontarie modifiche subirebbero? Usher crollerà per poi

risollevarsi? Gatsby, colpito, farà venti giri intorno alla piscina?

Cathy di Cime Tempestose accorrerà al grido di Heathcliff da sotto

la neve? Prendiamo Guerra e pace. Non potrebbe darsi che, alla luce

di un secolo di dittature totalitarie, i concetti di Tolstoj,

erroneamente rammentati, vengano rielaborati politicamente così che

i conflitti in seno alla società russa trovino diversa conclusione? Che

dire delle dolci eroine di Jane Austen ricordate da una femminista?

Verranno riallineate come pedine sulla scacchiera della vita sociale

del diciannovesimo secolo in una posizione di alto rango, arroganti

fanciulle in fiore?

[…]

Che bel gioco di società letterario! Fate un elenco dei vostri dieci

romanzi preferiti e indicatene la trama a grandi linee, quindi

riprendeteli in mano per verificare in che modo avete deturpato,

abbellito o mutilato quegli incredibili libri173.

Infine metto J.R.R. Tolkien, autore del Signore degli Anelli.

Wu Ming 4, nell’articolo Tolkien e i cohabiters. Il romanzo come

incanto e comunità174 ricorda come questi riconoscesse quale

elemento di forza della propria opera, quello di aprire nuovi sbocchi

fantastici.

Se vuoi la mia opinione, il fascino [del Signore degli Anelli] consiste

in parte nell’intuizione dell’esistenza di altre leggende e di una storia

più ampia, di cui quest’opera non contiene che un accenno. (J.R.R.

Tolkien, lettera 151, settembre 1954)

173 Lipperini, Loredana. “Lipperatura di Loredana Lipperini, Bradbury e le fan fiction,” Lipperatura, 28 aprile, 2008. http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2008/04/28/bradbury-e-le-fan-fiction/. 174 Wu Ming 4. “Tolkien e i cohabiters. Il romanzo come incanto e comunità.” Carmilla, 26 gennaio, 2010. http://www.carmillaonline.com/archives/2010/01/003324.html#003324.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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L’autore è un “subcreatore” di universi narrativi.

Il subcreatore si pone nel ruolo di guida, di apripista attraverso una

landa inesplorata. Insieme al lettore compie un viaggio, dalla prima

all’ultima pagina, che li vede ineluttabilmente uniti nella

condivisione dell’avventura e della scoperta. Scoperta di quel mondo

e di come andrà a finire la storia che in esso si dipana.

Tolkien definiva questo processo “Incantesimo”:

L’Incantesimo genera un Mondo Secondario nel quale possono

entrare sia l’artefice sia lo spettatore, a soddisfazione dei loro sensi

mentre vi si trovano. (J.R.R.T., Sulle fiabe)

Conseguenza di questa concezione della narrativa è che, una volta

resa pubblica l’opera, l’autorità dell’autore su di essa viene meno e

le storie che ha saputo raccontare rientrano nel flusso delle

narrazioni, per diventare patrimonio collettivo:

Naturalmente Il Signore degli Anelli non mi appartiene. É stato

portato a termine e ora deve andare per la sua strada, nel mondo,

benché sia naturale che io provi molto interesse per le sue fortune,

come un genitore si interessa a un figlio. (Lettera 328, autunno 1971)

Tolkien affermava di aver lasciato appositamente “lo spazio per

altre menti e altre mani che inserissero pittura e musica e dramma”.

(Lettera 131, autunno 1951).

I Wu Ming hanno collegato queste riflessioni sull’operato di

Tolkien a quelle sulle radici che della fan fiction nella narrativa

orale e, ispirandosi anche al pensiero di Jenkins e di Giuseppe

Genna175 suggeriscono ai moderni autori di lasciare libere le

proprio opere, in modo che la cultura torni ad essere cultura viva e

non pezzo di un museo polveroso.

All’epoca dell’antica Grecia c’era…

175 Sito ufficiale di Giuseppe Genna http://www.giugenna.com

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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un nucleo centrale in buona parte condiviso (macro-eventi come la

Titanomachia, la Gigantomachia, l’impresa degli Argonauti e la

Guerra di Troia), e poi una nube di diramazioni, fastelli di vicende

intersecate. Mille soluzioni di continuità perturbano l’andamento

delle storie, sovente troviamo gli stessi dèi e semidei in luoghi e

tempi incompatibili tra loro176.

Si chiedono:

Perché dovremmo riprodurre il modello omerico - tipico della

cultura orale - in un’epoca digitale fatta di schermi, fibre ottiche e

gigabytes?

e si rispondono che sono i lettori a chiederlo, perché Internet ha

dimostrato che ormai sono una forza attiva e creativa, che non

accetta più di lasciare tutto in mano a un’unica nicchia. I fan si

muovono in direzione di una cultura viva e anche gli autori

dovrebbero farlo. Che fare?

La prima indicazione l’abbiamo appena trovata: cambiare i contesti.

Far uscire le storie dai libri, trasformarle in fumetto, cortometraggio,

pagina web, lettura, concerto rock, videogioco. La tavolozza del

cantastorie non è mai stata così piena di colori, perché continuare a

usarne soltanto uno?

La seconda indicazione non può che essere: creare mondi, come

dicevamo nel secondo articolo di questa serie177. Henry Jenkins,

professore del MIT e autore di Convergence Culture, sostiene che

l’atteggiamento del fan è una strana alchimia tra fascino e

frustrazione. La mitologia greca è così complessa anche perché al

fascino delle storie principali si univa la frustrazione per dettagli non 176 Wu Ming1 e 2. “Mitologia, epica e creazione pop al tempo della Rete,” 29 gennaio, 2007. http://www.carmillaonline.com/archives/2007/01/002124.html. 177 Wu Ming 2. “Create nuovi mondi, nutrite il cervello”, Wu Ming Foundation, 13 gennaio, 2007. http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap6_VIIIa.htm#2.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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chiariti, personaggi secondari troppo sacrificati, diramazioni

possibili ma appena accennate. Ebbene, un mondo nuovo affascina

ma è sempre imperfetto, incompiuto, dunque genera la frustrazione

benefica che spinge a integrarlo e spesso a renderlo migliore.

Poi occorre aprire la mente ai diversi contributi, per valutarli nel

modo migliore. Se un appassionato di Guerre Stellari gira un suo

episodio del ciclo, come deve comportarsi la Lucas Art178? Deve

bloccarlo? Deve lasciarlo fare purché non ci guadagni sopra? Deve

decidere in base alla qualità del prodotto? O alle ricadute che

potrebbe avere sul futuro della saga?

É anche necessario fornire il “codice sorgente”. Per interagire con

una storia e partecipare alla sua narrazione, non basta leggerla nella

propria lingua. Occorre un bagaglio di conoscenze, perché ogni

racconto è parte di un ipertesto più vasto, fatto di nozioni ed

emozioni. É possibile isolare un pacchetto minimo, un manuale per

la co-creazione di un mondo?

Infine, si tratta di educare, fornire competenze, allenare alla

trattativa, al pensiero collaborativo, all’uso della Rete. Completare la

mutazione genetica: da consumatori a moltiplicatori.

Un altro personaggio che porta un accorato appello per l’apertura ai

fan è Bud Caddell, blogger, speaker e stratega della comunicazione

nonché fan. Caddell, appassionato della serie televisiva dell’AMC

Mad Men (che trattava di un’ipotetica agenzia pubblicitaria degli

anni Sessanta, la Sterling Cooper) intorno al 2008 decise di entrare

nella comunità di fan che si divertiva ad interpretare i personaggi

della serie su Twitter e cominciò a calarsi nei panni di Bud

Melman179. Quando gli avvocati dell’AMC fecero chiudere molti

178 La Lucas Art è la casa di produzione di Guerre Stellari. 179 Un personaggio che Caddell si inventò e inserì nel contesto della storia.

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degli account Caddell creò il sito WeAreSterlingCooper e pubblicò

questo manifesto180:

Fan fiction. Brand hijacking. Copyright misuse. Sheer devotion. Call

it what you will, but we call it the blurred line between content

creators and content consumers, and it’s not going away. We’re your

biggest fans, your die-hard proponents, and when your show gets

cancelled we’ll be among the first to pass around the petition. Talk

to us. Befriend us. Engage us. But please, don’t treat us like

criminals.

Nel suo resoconto di tutta la vicenda (Becoming a mad man,

scaricabile in pdf dal sito) Caddel specifica che sta prendendo il

caso specifico come uno spunto per sostenere un’idea in cui crede:

brand e fan possono procedere e creare insieme…

‘We are Sterling Cooper’ is a rallying cry to brands and fans alike to

come together and create together.

[…]

One element of entertainment and media that consumed me at the

time as a marketer was the idea of what to offer fans to consume

between commercial breaks, episodes and seasons. The Twitter

characters could provide other fans a way to play and interact

between Sundays when the show aired.

From a practical perspective, each single character by themselves

was a novelty, but together they could weave an intricate web of

conversations and events to follow.

[…]

I set-up a private wiki for us all to toss out our ideas. Inside the wiki,

some characters revealed their identity while others chose to remain 180 http://wearesterlingcooper.com/. La cosa colpì Jenkins che ne parlò nell’articolo “Going "Mad": Creating Fan Fiction 140 Characters at a Time.” Confession o fan Aca/Fan, 22 marzo, 2007. http://www.henryjenkins.org/2009/01/mad_men_twitter_and_the_future_1.html.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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anonymous. It was surprising how many of us were working in the

fields of PR, marketing, and advertising and that none of us had

participated in a form of fan fiction previously. When I asked why

each person had chosen to start twittering as a fictional character

from a television show, the answers were varied but shared a

consistent theme: love.

But regardless of why we got started, we all saw this as an

opportunity to prove a model, that fans and brands should work

together and create together (and we all still hoped AMC would

respond to us). We were all very much invested in the success of our

characters as a new form of engagement and as a way to create more

meaning and relevance with fans. At the time, it seemed as though

we were aligned to do extraordinary things, but we ultimately failed

to work together effectively.

[…]

We shouldnʼt threaten fans with legal notices and we shouldnʼt

isolate them. We should cultivate the relationships weʼre either lucky

or gifted to have and help them with their expression of their

fandom. Brands should offer as much content in as many types to its

audiences with the hope that they feel compelled to rearrange them

and add novel elements to tell their own stories. We fight to insert

ourselves in the conversations of real people, and that is exactly what

happened with the Mad Men characters on Twitter. If we cling to

this sense that we are the sole owner of creative work, weʼll continue

to isolate that work from the actual world and the human beings we

work to affect. In truth, we are all Sterling Cooper.

É vero che non tutto il pubblico di un prodotto mediale è dedito alla

rielaborazione e ri-distribuzione dei contenuti, tuttavia recenti studi

di marketing hanno dimostrato quanto questa nicchia sia

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fondamentale. Si pensi alla “regola 80/20”181: per molti prodotti di

consumo, l’80% degli acquisti è effettuato dal 20% dei

consumatori. Non solo, sono i consumatori attivi, o “ispiranti” che

attraggono sul brand l’attenzione dei consumatori occasionali. Sono

le loro infinite chiacchiere che spingono i loro amici a documentarsi

per partecipare alla conversazione, sono le immagini e i video

condivisi sui social network che incuriosiscono.

Kevin Roberts, amministratore delegato di Saatchi & Saatchi182,

descrive così i consumatori ispiranti:

Sono coloro che promuovono e sostengono il marchio. Quelli… che

suggeriscono i miglioramenti da fare, che creano siti web per

diffondere il verbo. Sono anche persone che agiscono come

guardiani morali per difendere il marchio che amano. Fanno di tutto

perché gli errori vengano corretti e richiamano il brand ai suoi saldi

principi183.

Ormai è assodato che il “nuovo marketing” è marketing relazionale,

quello che crea un rapporto di lungo periodo con gruppi di

consumatori fedeli (i fan, appunto). Si parla anche di “economia

affettiva”: le scelte di consumo dipendono in gran parte dalla

componente emozionale con la quale ci approcciamo ai prodotti.

Gli esperti si affannano a capire come fare per guadagnarsi fiducia

e affetto del pubblico. “Corteggiamenti” troppo spudorati spesso

falliscono. La pubblicità subliminale pure. Ecco allora che alcuni

hanno cominciato ad accorgersi del ruolo che possono avere i fan.

181 “Principio di Pareto.” WorldLingo, S.d. http://www.worldlingo.com/ma/enwiki/it/Pareto_principle. 182 Sito della Saatchi & Saatchi, http://www.saatchi.com/ 183 Roberts, Kevin. Lovemarks : the future beyond brands. New York NY: PowerHouse Books, 2004 pg. 170 (la traduzione è quella riportata nell’edizione italiana di Cultura Convergente di Jenkins, cit. pg. 57).

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La pubblicità fatta da loro non è sospetta. Se nascesse il sospetto

che le opinioni espresse da un fan su un sito sono false o

“comprate” si verificherebbe un effetto boomerang potenzialmente

disastroso. I fan sono fan per pura passione, o, al massimo, per il

desiderio di distinguersi dagli altri. Molte case editrici hanno

cominciato ad affidare buona parte della promozione dei loro libri

agli “ambassador”, quei fan (solitamente blogger) che, godendo di

particolare credibilità nella loro cerchia, possono influenzare gli

altri con recensioni e commenti. Gli ambassador, ribadisco, non

ricevono un compenso per scrivere qualcosa di positivo, vengono

esclusivamente sollecitati a scrivere (si immagina che ogni

produttore mediale selezionerà come ambassador persone a cui

tendenzialmente piacciano i propri prodotti e, dunque, ne scrive

spontaneamente bene).

Per quanto sono stata in grado di scoprire, l’editoria italiana sta

puntando sempre di più sul mondo dei fan e il potente passa parola

che è in grado di generare.

Il tipo di libri più adatto ad essere promosso tramite strategie volte a

mobilitare i fan è lo yong-adult. Si definiscono young adult i libri

dedicati ad adolescenti e giovani adulti (approssimativamente tra i

14 e i 21 anni). L’esempio recente più eclatante di questa categoria

è Twilight, probabilmente l’artefice del boom italiano di questa

letteratura184.

In effetti una delle prime case editrici italiane a buttarsi sul genere e

a sviluppare una strategia di marketing molto 2.0 (cioè che sfrutti i

social network per coinvolgere il pubblico) è stata Fazi Editore,

quella che ha pubblicato, appunto, Twilight. Per loro, almeno, tutto

184 Si noti che la letteratura per youg-adult non è nata con Twilight. La sua nascita è notevolmente precedente. Possono rientrare in questo genere anche opere del 1800 come Oliver Twist e Piccole Donne. Tuttavia Twilight, a mio avviso, adagiandosi sul terreno preparato da Harry Potter, ha dato inizio a una svolta degna di nota.

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ebbe inizio con la famosa serie, nel 2006, come mi ha raccontato in

un’intervista telefonica una delle Editor della casa editrice, Pamela

Ruffo:

Come dicevo, dal 2006 si è cominciato a guardare con interesse al

mondo dei fan. Sono stati organizzati concorsi di fan fiction, fan art,

fan video, cosplay e recensioni. Spesso sono state messe in palio

copie autografate dei libri o incontri speciali con gli autori di punta.

Curiamo in modo particolare il rapporto con i blogger. Gradualmente

abbiamo creato una rete di interscambio con quindici, venti di loro.

Qualcuno lo abbiamo trovato e contattato noi, altri ci hanno

contattato o ci sono stati presentati via via.

Si tratta di ragazzi, più spesso ragazze, tra i 20 e i 25 anni e seguono

la narrativa italiana, gli esordienti, i fantasy e altre cose. Spesso ci

fanno delle proposte e poi noi valutiamo, oppure recensiscono i

nostri libri e diventano i nostri ambassador185 tra i fan. Noi parliamo

con loro e loro con gli altri fan... I nostri blogger di fiducia hanno

molti lettori e un bacino di utenza che va dai 15 ai 70 anni! Così non

siamo noi a dover andare a scrivere sui vari forum “leggi questo

libro”. É un sistema onesto perché loro scrivono quello che vogliono

e promuovono solo quello che li convince.

In un’intervista186 nell’ambito del convegno Cross-Media #4 del

2009, registrata da Cominika TV, Martina Donati, Responsabile

Editoriale Y, ed ex editor di Fazi, presentava il nuovo contenitore

cross-mediale Young Adults di Giunti Editore. Nel farlo

ricordava...

Stephanie Meyer uscita in America con il suo primo libro Twilight è

stata completamente ignorata dai media tradizionali (il libro è stato

185 Un ambassador è un’autorità rispettata, un blogger o un piccolo editore online che si rivolge a una particolare nicchia di pubblico e viene a costituire un canale di marketing diretto spesso molto più efficace di una costosa campagna pubblicitaria. 186 Cominuka TV. “Video dell’intervento di Martina Donati al convegno Cross Media #4.” Comunika TV, 2009. http://www.comunika.tv/site/it-IT/?ContentID=2906&ChannelID=322

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preso come uno dei classici libri teen) mentre il contagio in rete è

stato straordinario. I media si sono accorti della Meyer solo grazie ad

Internet e il lavoro fatto sui blog, sui forum… Queste ragazze hanno

iniziato a parlare moltissimo di questo libro e a scrivere fan fiction.

Pensate che Fazi è uscito con Twilight nel 2006 e nel 2007 era già il

secondo romanzo più fanfictionato sulla rete italiana.

Y non vuole essere una classica collana editoriale, ma un

contenitore che possa suggestionare i ragazzi e sviluppare

creatività. Il progetto prevede una molteplicità di materiali che si

affiancheranno ai libri come dvd e gadget e comprende una forte

parte su web187. Quest’ultima è una peculiarità sottolineata da

Donati: nessun altro contenitore editoriale italiano è nato insieme a

un progetto web.

Approfondendo, Martina Donati ricorda che la nuova generazione è

refrattaria ai brand, tanto da convincere Giunti a defilarsi e mandare

avanti il più spesso possibile, la voce dei fan…

Abbiamo pensato che, affiancato a un lavoro di comunicazione sui

media tradizionali ci piaceva l’idea di tentare un lavoro che non

fosse tanto base-marketing (progetti che vengono pagati dalle

aziende) bensì di mettere su una squadra di Y Ambassador. Sono

giovanissimi… il più piccolo dei nostri ha 11 anni. Del resto sono

digital native, e sono bravissimi: ci rintracciano loro, ci chiedono

loro di avere gratuitamente i nostri prodotti. E noi forniamo loro dei

prodotti del contenitore e chiediamo soltanto dei feed back. Non

influenziamo minimamente i nostri ambasciatori sulla rete né

chiediamo loro di parlare bene o male di un prodotto. Per noi è

importante che abbiano questo prodotto in mano, che lo sfoglino, che

lo leggano, che lo usino e che contaminino la rete: che vadano in

giro a parlarne. Siamo appena partiti, ma la prima uscita, Speak di

Laurie Anderson, sta già dando dei buonissimi risultati di rete.

187 Y Giunti, http://y.giunti.it/

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Dal lato dei fan, la webministress di Vampire Diaries Italia, Biam,

mi ha raccontato che

I rapporti con la Newton [la casa editrice che ha pubblicato I Diari

del Vampiro in Italia] sono ottimi. Il riconoscimento è avvenuto in

maniera tacita. Il sito della Newton ci ha segnalato come fonte nelle

pagine dedicate alla saga e alla serie e ci ha coinvolto in alcune

iniziative come appunto “Adotta un Vampiro” per la donazione

sanguigna, ma anche in altre. A seguito sono stata coinvolta io

personalmente in alcuni progetti con la casa editrice.

L’entusiasmo del fan a cui viene concesso un riconoscimento anche

minimo dall’autore o dalla casa di produzione mi sembra invece

rappresentato dalle parole di Eva Jucci, che ha chiesto e ottenuto

della Cyan Wolds il permesso di pubblicare una fan fiction

Dopo un mese stava per scadere il modulo, se non l’avessi compilato

sarei stata fuori dal progetto.

Ho riscritto a Cyan mettendomi in ginocchio sui ceci e spiegando

l’urgenza della cosa e anche per messaggio privato al responsabile di

community Cyan, che è un po’ il mio modello (“quando divento

grande voglio diventare come lui”)...

[…] qualche giorno dopo dalla Cyan hanno acconsentito per questo

caso specifico.

Perché sono dei tesori. Era anche il giorno del mio compleanno...

XD188

Forse è presto per trarre delle conclusioni sul modo migliore di

interagire con i fan. Noto, tuttavia, che sono sempre di più quelli

che decidono di scommettere sull’apertura.

La politica di aggressiva repressione sembra sempre più far parte

del passato. Oggi quanto meno si tende a chiudere un occhio, se 188 XD, è una delle possibili “faccine” tipiche delle conversazioni via sms e via chat. Osservando le due lettere inclinando la testa verso sinistra si ha l’impressione di una risata ad occhi chiusi.

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non ad incoraggiare e supportare, il lavoro dei fan… a patto che si

tratti di progetti senza scopo di lucro e che non danneggino

l’immagine del brand.

Su quest’ultimo punto, del resto, restano aperti dei problemi di non

semplice soluzione.

Problemi  morali  

Molte fan finction (come tutto il resto delle opere dei fan) sono

ispirate ad opere adatte a un’ampia fascia d’età, ma non è detto che

le fantasie relative a queste opere siano adatte a una fascia

altrettanto ampia d’età. Certo: esistono i “rating” e le storie inadatte

ai minori sono accessibili generalmente solo per lettori registrati,

dichiaranti la maggiore età.

Sfortunatamente non è possibile avere la certezza sulla

dichiarazione d’età.

Porto un esempio: su EFP la redazione segnala alcune storie come

meritevoli. La scelta viene fatta in base alle segnalazioni degli

utenti e un veloce controllo redazionale.

Nel caso specifico era stata segnalata nelle “Scelte” una fan fiction

su Twilight che comprendeva scene di stupro. Ovviamente la storia

aveva un rating rosso che segnalava contenuti per soli adulti.

Tuttavia, in seguito a un controllo maggiormente approfondito,

Erika aveva deciso di espellere la storia dalla lista delle

raccomandate, reputando che il tema non fosse trattato in modo

sufficientemente delicato. La sua decisione è stata fonte di lunghe

polemiche e nel sostenere la propria posizione Erika ha scritto:

Ho spiegato la questione del problema delle storie scelte sopra e

ritengo sia lungi dall’essere ‘perbenista’, una maniera di pensare in

cui non mi riconosco. Se l’adottassi, EFP non potrebbe avere decine

di contenuti generali che invece vengono permessi da anni.

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“Credevo che questo sito fosse esente dal perbenismo che spesso

caratterizza la carta stampata, anche in virtù del fatto che per talune

storie è previsto un accesso condizionato alla dichiarazione di

responsabilità relativa alla maggiore età del lettore”.

Come amministrazione non posso ignorare la situazione reale,

ovvero che molti minorenni mentono sulla dichiarazione di maggiore

età. È un fatto che non verrebbe ignorato neanche in eventuale sede

legale e perciò è impossibile trattare totalmente la sezione delle

storie a rating Rosso come se fosse effettivamente visualizzata solo

da maggiorenni, soprattutto in sezioni collegate a opere pensate per

rivolgersi ad un pubblico minorenne. E tuttavia, di fatto, è questo il

comportamento che si tiene, per la semplice ragione che si vuole che

le storie a rating Rosso prosperino al pari delle altre189. 24/07/10, ore

12:30

EFP non vuole essere “perbenista”, ma sceglie di essere almeno

cauto.

Nel regolamento c’è un’apposita sezione “Regole su particolari

tematiche/tipologie di storie”190 in cui troviamo scritto:

Le storie lemon/hentai sono in genere permesse, purchè pubblicate

sotto la protezione del rating visualizzabile ai solo maggiorenni e di

eventuali avvisi (esempio: ‘Non per stomaci delicati’).

EFP non accetta storie eccessivamente volgari, cioè storie che

sarebbero più adatte ad essere ospitate esclusivamente in un sito

pornografico (quindi indirizzato ad un pubblico di soli adulti).

Esemplificativamente, non è in automatico eccessivamente volgare

una storia con scene di sesso, anche spinto, ma può esserlo una storia

che tratta la scena di sesso in modo squallido, con termini triviali e

volgari (elementi comuni appunto al porno) e/o una storia dove

l’autore si compiaccia nel descrivere elementi scabrosi.

189 Discussione sui risultati del concorso “Migliore scena Lemon”, http://www.efpfanfic.net/index.php?action=newsstory&nid=477 190 Regolamento di EFP, http://www.efpfanfic.net/efp/regolamento.html#3

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Vi sono tuttavia tematiche che, quando collegate a scene

lemon/hentai, sono vietate a prescindere. Vedere alle voci qui sotto

1. Fanfic con protagonisti minorenni

È assolutamente vietato descrivere scene di sesso (o comunque scene

erotiche) in cui vi sia coinvolto un minorenne di età inferiore ad anni

quattordici, in qualunque caso.

2. Fanfic con protagonisti minorenni e adulti molto più

grandi di loro

In relazione alla minore età dei protagonisti di una storia, è

esplicitamente VIETATO scrivere storie lemon/hentai (ovvero storie

ad alto contenuto erotico) che abbiano come protagonisti minorenni

e adulti molto più grandi di loro.

Non si proibisce l’utilizzo di certe coppie nelle fanfiction perché è

possibile far sì che il personaggio, in origine minorenne, diventi

maggiorenne nella storia e appunto perché non è detto che su certe

coppie si possano scrivere solo storie lemon. In questi casi non ci

sono problemi, anche in presenza di grosse differenze di età.

3. Incesto

In Italia l’incesto (genitore/figlio, fratello/sorella, fratello/fratello,

sorella/sorella) è considerato reato e per via di alcune leggi e

dell’atmosfera attualmente vigente, EFP ha deciso di non permettere

la pubblicazione di descrizioni di scene erotiche incestuose. Non è

vietato pubblicare storie in cui sia presente un incesto (di qualunque

tipo), ma un’eventuale scena di sesso può venire solo accennata, non

descritta nei particolari.

Non è considerato reato invece l’incesto tra cugini, pertanto se ne

può scrivere liberamente

4. Sadomaso/bondage

È VIETATO pubblicare storie con tematiche sadomasochistiche

trattate in modo esplicito. Sono permesse solo se accennate e non

descritte nei particolari. Non è vietato il bondage (la pratica erotica

in cui uno dei partner lega l’altro) laddove sia assente l’elemento

sadomaso.

5. Bestiality

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Si intendono con questo nome le storie dove sono presenti scene di

sesso tra un umano e un animale.

È VIETATO pubblicare storie che presentino bestiality. Non è

vietato invece descrivere scene di sesso in quel genere di storie

denominate furry, ovvero storie con protagonisti animali

antropomorfizzati o esseri umani con alcune caratteristiche animali

(esempio: le classiche ragazze gatto di molti anime): ovviamente,

valgono tutte le altre regole del sito. Discorso identico per le coppie

animale/animale.

6. Necrofilia

È VIETATO descrivere atti di necrofilia, ovvero atti sessuali

compiuti su persone non viventi.

Fanfic su celebrità

Nelle fanfic su celebrità è VIETATO:

• pubblicare storie su celebrità italiane o operanti in

ambito italiano (a prescindere dalla nazionalità), se non per brevi

citazioni.

• pubblicare storie su atleti e sportivi (per questo non

esiste l’apposita categoria).

• trattare argomenti forti (sono quelli di cui si parla qui)

in cui i protagonisti siano le persone famose realmente esistenti. In

particolare (lo si specifica perché in questo caso erano presenti un

buon numero di fanfic), è vietato il trattamento dell’argomento

incesto in relazione a persone realmente esistenti o comunque

utilizzare le figure di due persone consanguinee per una storia

d’amore (a prescindere dal fatto che nella fanfic siano consanguinei

o meno). Evitate di esagerare in genere; se ad esempio dovete far sì

che un personaggio della storia sia uno stupratore/assassino/ecc.,

create un personaggio fittizio.

È invece OBBLIGATORIO inserire sempre un disclaimer in cui dite

‘Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non

intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa

persona, nè offenderla in alcun modo’ (detto con queste o altre

parole). In particolare, in caso di stravolgimento dell’orientamento

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sessuale (slash), ribadite il disclaimer di sopra, ma facendo

particolare riferimento a quell’aspetto.

Fanfic su personaggi storici

Si intendono le storie su grandi personaggi del passato (esempio:

Alessandro Magno, Socrate, Dante Alighieri).

È VIETATO pubblicare storie lemon/hentai/erotiche con questo

genere di personaggi. Non è vietato inserire scene di sesso, ma il

rating delle storie dovrà al massimo sfiorare il rating vietato ai

minori, cioè si dovrà evitare la dovizia di particolari. Non è vietato lo

stravolgimento dell’orientamento sessuale (slash), ma sempre entro i

limiti appena specificati.

Come per le fanfic su celebrità, anche in questo caso ci sarà una

maggiore sensibilità dell’amministrazione per il trattamento di

tematiche191.

Dato che la stessa esistenza delle fan fiction poggia su un limbo

legislativo, anche in questo caso non esiste un modo unitario di

rapportarsi a temi scabrosi: ogni archivio e sito fa i propri conti e

prende le proprie decisioni, spesso tra le polemiche di una parte

della comunità.

I regolamenti possono differire anche molto. Erika e il suo staff

hanno dovuto fare i conti con la crescente popolarità e visibilità di

EFP e su alcuni argomenti hanno deciso di applicare restrizioni in

corso d’opera. Scrive Suinogiallo (uno degli amministratori del

forum di EFP):

EFP non è un piccolo sito che passa inosservato, è un mastodonte

che ogni giorno acquista visibilità e, se fino a due anni, un anno fa si

poteva pensare di lasciar correre varie cose adesso non è più 191 L’articolo rimanda alla voce “Lemon/hentai (fanfic ad alto contenuto erotico)”, nella stessa schermata.

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possibile, e non solo per Erika che ne è la proprietaria ma anche per

chi vi scrive che, comunque rimane proprietario dell’opera e quindi

anche responsabile di quanto vi è scritto. Per questo quindi si stanno

prendendo queste decisioni, che servono a tutelare il sito, Erika, ma

anche chi vi scrive192. 04/09/07, ore 15:05

FanFiction.Net non accetta nessun tipo di storia vietata ai minori,

mentre FanWorld vieta più o meno le stesse cose di EFP, ma

aggiungendo (mi sembra interessante) le storie sui testi religiosi

(Bibbia, Corano, ecc) in cui il tema sessuale sia trattato

esplicitamente.

Relativamente al tema dell’incesto FanWorld è più rigido: l’incesto

è argomento vietato sempre e comunque, non solo nel caso si tratti

di personaggi realmente esistenti.

Le RPF (Real Person Fiction) sono un argomento ovviamente

caldo. Sul forum di EFP c’è un’interessante discussione193, aperta

nel 2007, su questo argomento. Nel 2007, infatti, Erika annunciò

che da allora in poi non sarebbe più stato possibile pubblicare storie

ad alto contenuto erotico che parlassero di incesto tra persone

realmente esistenti.

In quegli anni questo genere di storia stava infatti vedendo un

notevole boom a causa della crescente popolarità della boy band

tedesca dei Tokio Hotel (che nel 2007 pubblicavano ben due album,

Zimmer 483 e Scream). Come sempre nel caso delle boy band, i

produttori dei Tokio Hotel hanno puntato molto sull’immagine dei

cantanti e dei musicisti. In questo caso si è giocato molto

sull’ambiguità dei lineamenti delicati del cantante e del chitarrista, i

gemelli (omozigoti) Kaulitz. Con la consueta irriverente ironia,

192 Avviso su EFP, http://www.efpfanfic.net/index.php?action=newsstory&nid=348 193 Discussione sul forum di EFP, http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=1036821&p=1

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Betty Moore, del noto blog Le Malvestite, descrive così la

situazione:

C’è il cantante (Bill Kaulitz si chiama) dai capelli elettrostatici, che è

l’anima tormentata del gruppo, un costume di halloween ambulante

(l’hanno dapprima lanciato come truzzetto discotecaro qualunque,

poi i produttori geniali hanno ben pensato di accentuarne

l’impostazione darkettona anticonformista, e gli è venuto in mente di

giocare sull’ambiguità sessuale – è maschio? è femmina? – occhi

cerchiati, unghie lunghe, magliette con le scritte gotiche, depilazione

al laser); c’è quello (Tom Kaulitz) che fa la faccia da ganzetto

spregiudicato e un po’ scazzato, sarebbe il chitarrista, coi rastoni e il

cappello enorme e l’abbigliamento hiphop; e ci sono questi due

giovani cavernicoli (bassista e batterista) che fanno evidentemente

parte della band di supporto, un grossista di sauerkrauten e un

cassiere della Standa, che hanno il compito fondamentale di

adempiere al ruolo di scrondi della situazione (così da esaltare la

bellezza androgina di cantante e chitarrista – e non solo, sti due si

chiamano Gustav e Georg, che robaccia da disoccupati; cantante e

chitarrista invece c’hanno i nomi da cartone animato)194.

Come è emerso parlando delle slash, le fantasie delle fan corrono

spesso a stravolgere la sessualità dei personaggi maschili e a

coinvolgerli in relazioni più o meno improbabili. In questo caso la

produzione ha volutamente sobillato le fantasie sui due membri di

punta della band, diffondendo foto e dichiarazioni equivoche. Il

risultato è un proliferare di storie più o meno spinte a proposito dei

due gemelli (si parla di “twincest”). In questo caso non mi risultano

lamentele da parte della produzione o dei diretti interessati (che si

limitano a smentire che tra loro il rapporto sia qualcosa più che

“fraterno”, ma badando a lasciare sempre il dubbio). Tuttavia c’è 194 Betty Moore. “Tokio Hotel Twincest.” Le Malvestite, 13 settembre, 2007. http://www.malvestite.net/2007/09/13/malvageddon-19-tokyo-hotel-twincest/.

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polemica tra i fan: c’è chi sostiene il fenomeno, affermando, in

genere, che tutti hanno il diritto di avere (e condividere) le proprie

fantasie. Chi lo avversa sostiene che è immorale scrivere twincest,

specialmente su personaggi realmente esistenti (tra l’altro nel 2007

il tema era ancora più delicato: i gemelli erano appena diventati

maggiorenni).

Il problema delle RPF è che il sottile confine tra realtà e fantasia

diventa pericolosamente impalpabile. La discussione spesso, invece

di incentrarsi sull’opportunità o meno di fantasticare su Bill e Tom,

si perde in speculazioni sul fatto che Bill e Tom siano realmente

gay e tra loro ci sia realmente una storia d’amore (nonché di sesso).

Questo caso estremo evidenzia, però, anche come sia cambiata la

considerazione che hanno le case editrici (in questo caso la casa

discografica) delle riappropriazioni dei fan: lungi dal censurarle, si

arriva a incoraggiarle seppure non ufficialmente, senza farsi troppi

problemi a manipolare vita e immagine di due ragazzini (Bill e

Tom hanno debuttato a 12 anni).

Il dibattito su quali debbano essere i limiti della libertà di

espressione esistono, del resto, da sempre e il problema proteggere i

minori dai contenuti troppo forti accompagna Internet fin dagli

albori… e nulla lascia supporre che siamo sul punto di trovare la

soluzione.

Potenzialità  inespresse  

Durante la mia indagine ho appurato l’interesse di molte case

editrici per il mondo della fan fiction. Pertanto mi ha stupita che i

maggiori aggregatori di fan writer, i siti-archivio, non sembrino

prevedere molte facilitazioni per i talent scout195.

195 La situazione è in costante evoluzione. Le mie osservazioni sono relative allo stato dei siti-archivio a dicembre 2010.

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Da un lato, sembra che gli amministratori dei siti-archivio

auspichino l’interazione (da FanWorld ho avuto esplicita conferma

in tal senso, riguardo ad EFP so che Erika si è talvolta prestata

come mediatore se contattata dagli editor), dall’altro non sembrano

esserci strumenti atti a facilitare la ricerca degli autori più

promettenti.

Un talent scout che approdi su EFP avrà il suo da fare per scovare

la persona giusta. Potrà accedere, speranzoso alla voce “autori” del

menu, ma la pagina a cui avrà accesso non potrà che deluderlo e

sconfortarlo: un elenco di bizzarri nickname navigabili per iniziale

o sfogliando infinite pagine, senza alcuna coordinata. Persino le

schede degli autori a cui si ha accesso a partire dai loro nominativi

sono di scarsa utilità: se l’autore l’ha inserita, c’è un’auto

presentazione totalmente libera, poi l’elenco delle sue opere.

L’unico supporto per intuire la qualità delle storie senza leggerle

sono eventuali recensioni/commenti lasciate dai lettori.

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Figura 2 - lista degli autori su EFP (14/12/10)

La voce Cerca, invece, è fortemente concentrata sui contenuti

piuttosto che sugli autori (ricercabili solo nel caso se ne conosca

precisamente il nickname).

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Figura 3 - la pagina di ricerca accessibile dal menu

La voce Storie Scelte, invece, può essere utile. Si tratta di una lista

di storie segnalate dai lettori e selezionate dall’amministrazione per

la loro qualità.

L’amministrazione inserisce tra le “Scelte” storie che si

differenziano positivamente per il loro contenuto e per l’abilità di

chi le ha scritte. Lo scopo di questa lista di storie è quello di

segnalare opere che si sono distinte per la loro qualità, oltre che

quello di permettere di operare una prima scrematura qualitativa

che possa essere di aiuto ai lettori, soprattutto nelle sezioni che

ospitano un elevato numero di storie196. Un ipotetico talent scout

potrebbe cominciare dagli autori delle storie scelte.

La funzione più promettente è purtroppo ancora poco evidenziata:

se accediamo alla ricerca dalle categorie in homepage, potremo

evidenziare: le Storie Scelte, le Serie di storie, le Storie più popolari

(con più recensioni o con più preferiti197).

196 Guida alle Storie Scelte http://www.efpfanfic.net/efp/guide.html#scelte 197 Cioè segnalate come “preferite” da più utenti.

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Figura 4 – ricerca all’inteno della categoria libri

Figura 5 – ricerca all’interno della categoria libri di EFP, selezionando le Storie più

popolari

Su FanWorld la situazione è simile.

La sezione Cerca è dedicata a chi ha già le idee chiare su cosa sta

cercando: è necessario conoscere il nome di un autore o di un

utente, o il titolo di una storia.

Figura 6 - sezione Cerca su FanWorld.it

Migliore la ricerca interna alle categorie, ma, anche in questo caso,

è incentrata sul contenuto, salvo prevedere l’ordinamento dei

risultati per “numero di recensioni”.

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Figura 7 – ricerca interna alle categorie su FanWorld.it

Non esiste una sezione analoga a Storie Scelte. Un talent scout

potrebbe pensare di partire dai risultati dei Concorsi, sezione

abbastanza visibile nel menu delle “iniziative”, ma al momento

(dicembre 2010) è in corso il primo e non sono presenti risultati.

FanFiction.Net, il più vasto, ma anche il più confuso, degli archivi

che ho esaminato, ha una sezione Search che consente di muoversi

all’interno delle categorie senza molte coordinate. Tuttavia

permette di odinare i risultati per “revelance” (ricavata dal numero

di recensioni).

Figura 8 - sezione Search su FanFiction.Net

La ricerca interna alle categorie permette di stabilire un numero

maggiore di parametri (la data di pubblicazione o di aggiornamento,

il genere, il rating, la lingua, la lunghezza, due personaggi, se la

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storia è completa o incompleta e se si riferisce a un libro o a un

film). In questa sede non troviamo elementi per intuire la qualità dei

racconti.

Figura 9 - ricerca interna alle categorie di FanFiction.Net

Naturalmente, in tutti e tre i casi (EFP; FanWorld, FanFiction.Net)

è possibile raccogliere maggiori informazioni dai forum correlati,

ma tutto potrebbe essere più semplice.

Sarebbe utile inserire nella sezione Cerca/Search tutte le possibilità

di ricerca, aggiungendo i parametri più incentrati sulla qualità:

- storie più recensite

- storie più apprezzate

- autori più apprezzati

- autori con all’attivo un maggior numero di storie

- autori che abbiano vinto un maggior numero di concorsi

interni al sito (o anche esterni, se si volesse puntare su questo

servizio e realizzare dei veri curriculum di scrittura).

Credo che un po’ di lavoro in questa direzione potrebbe attrarre

ancora più talent scout e, conseguentemente, ancora più autori di

quelli con aspirazioni letterarie (che non sono la maggioranza, ma

sono certamente presenti).

Questo servizio di contatto tra gli autori e le case editrici si

presterebbe anche ad essere un “plus” a pagamento. Non ipotizzo

chissà quali guadagni per i webmaster, ma sarebbe possibile

coprire, per esempio, l’affitto annuale del dominio.

Un altro tipo di collaborazione potrebbe avvenire, poi, sui concorsi.

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Alcune case editrici, per es. Fazi Editore, hanno già indetto alcuni

concorsi di scrittura (e non solo) per i fan. Un sito-archivio sembra

la sede più consona per simili iniziative.

Per sollecitare concorsi di fan fiction su una propria storia, le case

editrici potrebbero offrire i premi da mettere in palio (libri

autografati, inviti per incontri esclusivi con l’autore, finanziamenti

per corsi di scrittura oppure addirittura la pubblicazione) e/o

organizzare una giuria d’eccezione, che comprenda editor o autori.

Per un fan sarebbe sicuramente molto stimolante partecipare a un

concorso che nella giuria finale annoveri anche l’autore amato e

potrebbe essere un’occasione per creare uno scambio tra autori

ufficiali (di quelli emersi in modo tradizionale) e fan writer.

Il grande vantaggio degli autori nati sui siti-archivio è proprio la

loro rete di relazione, che nasce in quel contesto per poi espandersi

anche altrove.

Penso a Savannah/Virginia de Winter che tiene un blog e,

soprattutto, una pagina di Facebook molto vivace.

Per quanto l’autrice sia gelosissima della sua privacy (nasconde il

vero nome e non si presenta in pubblico), non disdegna di

condividere le sue passioni, i suoi pareri e persino i suoi umori.

L’impressione che dà di sé è quella di “una persona come noi” con

una grande passione per la scrittura, vissuta come un gioco, in puro

stile “fannish”.

Virginia a tratti sembra fan della sua stessa storia: sogna i suoi

protagonisti e gioca ad associar loro i volti di modelli e attori.

Virginia visita siti e pagine Facebook create dalle sue fan e ne

diventa “fan” a sua volta, pubblicando nella sua bacheca le loro

elaborazioni grafiche.

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Al libro si arriva attratti dalla simpatia e curiosità verso l’autrice

almeno quanto dalla storia. Un ottimo risultato.

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Conclusioni  

Difficile trarre delle conclusioni quando la situazione è in continuo

cambiamento. I siti che ho esaminato sono cambiati nel corso di

pochi mesi, i libri di autori di fan fiction che ho citato sono stati

pubblicati mentre scrivevo e ogni giorno potrebbe arrivare un passo

importante come sarebbe un primo grande Fan Fiction Festival (di

cui si comincia a parlare su qualche forum).

Tuttavia sembra che si vada in direzione di una crescente diffusione

e accettazione della fan fiction nella società e di una sempre

maggiore integrazione tra il lavoro spontaneo dei fan e quello delle

corporate.

Abbiamo visto come la scrittura di fan fiction sia uno sfogo per

istanze personali, un campo dove esercitare e sviluppare le proprie

abitiltà linguistiche e crescere come membri di una società

democratica e dove, in qualche caso, è possibile farsi notare non

solo dagli altri fan, ma anche dalle case editrici.

Dal punto di vista delle corporate, dopo una fase iniziale di

fortissima avversione, si è cominciato a guardare al mondo dei fan

scrittori come una risorsa e blog e siti aggregatori di fan iniziano ad

essere visti come fonti sia di lettori che di autori.

Ancora le forme di interazione sono in via di sperimentazione e

permangono alcuni problemi di carattere etico e legislativo.

È giusto che ogni tipo di fantasia possa essere espresso e condiviso

su Internet? O, viceversa, è giusto porre dei limiti all’espressione?

È giusto e possibile proteggere da sé stessi i lettori minorenni nel

selvaggio web? Quale potrà essere il compromesso ideale che

garantisca il riconoscimento del lavoro di autori ed editori senza

porre limiti alla partecipazione culturale?

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Per ora si procede a tentoni nel limbo e persino autori e case editrici

incontrano difficoltà a gestire i complicati intrecci del copyright

tipici della cultura convergente.

Sicuramente la materia è delicata e gli interessi chiamati in causa

molti. Da quanto emerso sembrerebbe auspicabile per tutti una

maggiore apertura, ponendo la minima quantità possibile di paletti

alla riappropriazione culturale grassroots. Soltanto così la spirale

che passa dai prodotti popolari a quelli delle corporation per tornare

a rielaborazioni popolari etc. potrà procedere rapidamente verso il

futuro.

 

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Ringraziamenti  

Ringrazio il mio relatore per avermi proposto un argomento di tesi

che non mi aspettavo, ma che mi ha molto appassionata.

Ringrazio Pamela Ruffo, lo staff di FanWorld, Eva Jucci

(crimsontiforce) e Innocenza Anna Maria Bruno (Biam), che si

sono prestate alle mie interviste.

Poi tutti gli utenti di EFP che mi hanno dato i loro suggerimenti sul

forum (MaxT, Riccardo MP, ReaderNotViewer, Kuno84, Arthurian

maiden, KimmyTamer, Julia Weasley, Lirinuccia, Silen, Kagura92)

o tramite email (Carol/Missy Fiji, Ilaria/Kaede Shirikawa, Kiki

Corico).

Mariangela/Damonmary, fonte di ispirazione e di contatti.

Anna, Ilaria e Valentina che mi hanno aiutata sui dubbi di

traduzione dall’inglese.

Infine tutte le persone con cui sono venuta a contatto durante lo

stage presso Giunti Editore, che mi hanno permesso di dare uno

sguardo ravvicinato al mondo dell’editoria in piena serenità.

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Appendice  

In mancanza di una solida esperienza diretta del mondo che ruota

intorno alle fan fiction, ho pensato di chiedere a chi, invece,

quest’esperienza ce l’ha. Così ho cominciato a leggere forum e fare

domande, talvolta vere e proprie interviste. Riporto qui quelle più

interessanti.

Fazi  Editore  e  i  fan      

08/09/10

Fazi Editore è stato tra i primi editori italiani ad attuare una politica

di apertura nei confronti delle opere dei fan e, dopo alcuni concorsi

per fan video, fan art e fan fiction è arrivata a pubblicare Virginia

de Winter pubblicizzandola proprio in quanto autrice famosa su

EFP.

L’Editor di Virgina, Pamela Ruffo, ha accettato un’intervista

telefonica, che mi ha aperto una nuova prospettiva sul rapporto casa

editrice-fan.

Fazi Editore sembra dimostrare un notevole interesse per il

mondo dei fan e le loro community. Si tratta di episodi isolati o di

un indirizzo di politica editoriale più generale?

Il caso di Virginia è il primo caso in cui un’autrice è stata

selezionata in quanto “famosa autrice di fan-fiction”. Tuttavia Fazi

Editore si interessa ai fandom da quando, nel 2006, si è trattato di

lanciare Twilight198. È in quel periodo che ho cominciato a

collaborare con loro.

Come è avvenuto l’incontro con Virginia de Winter?

198 Twilight è una famosa saga fantasy dell’autrice americana Stephanie Meyer, pubblicato in Italia da Fazi Editore nel 2006.

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In realtà conoscevo personalmente Virginia da anni... dal 2004 più

o meno. Leggevo le sue fan fiction. Scriveva bene e così le ho

chiesto il libro.

Quindi è stato un caso? Non c’è un monitoraggio costante dei siti

dei fan?

C’è, c’è. Io e il resto dello staff del marketing cerchiamo di

monitorare tutto ciò che passa nel web. EFP199, Anobii200, i blog

sono le nostre fonti preferite. Siamo in stretto contatto con una

community di blogger che recensiscono e che ci segnalano le

autrici.

Puoi approfondire un po’ il rapporto di Fazi con le community di

fan?

Come dicevo, dal 2006 si è cominciato a guardare con interesse al

mondo dei fan. Sono stati organizzati concorsi di fan fiction, fan

art, fan video, cosplay e recensioni. Spesso sono state messe in

palio copie autografate dei libri o incontri speciali con gli autori di

punta.

Curiamo in modo particolare il rapporto con i blogger.

Gradualmente abbiamo creato una rete di interscambio con

quindici, venti di loro. Qualcuno lo abbiamo trovato e contattato

noi, altri ci hanno contattato o ci sono stati presentati via via.

Si tratta di ragazzi, più spesso ragazze, tra i 20 e i 25 anni e

seguono la narrativa italiana, gli esordienti, i fantasy e altre cose.

Spesso ci fanno delle proposte e poi noi valutiamo, oppure

recensiscono i nostri libri e diventano i nostri ambassador tra i fan.

Noi parliamo con loro e loro con gli altri fan... I nostri blogger di

199 EFP è il più famoso sito italiano su cui vengono pubblicate fan fiction. 200 Anobii è un social network dedicato ai libri, sul quale gli utenti condividono i loro gusti e spesso recensiscono ciò che leggono.

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fiducia hanno molti lettori e un bacino di utenza che va dai 15 ai 70

anni! Così non siamo noi a dover andare a scrivere sui vari forum

“leggi questo libro”. È un sistema onesto perché loro scrivono

quello che vogliono e promuovono solo quello che li convince.

I/le blogger con cui siete in contatto ricevono qualcosa in cambio

delle recensioni e segnalazioni che fanno?

Non è un rapporto di lavoro bensì di amicizia e fiducia. Sono fan,

scrivono di ciò che amano e sono gratificati di avere un rapporto

privilegiato con la casa editrice. Una ragazza di vent’anni si sente

importante se le chiedi un parere, se sa che il suo parere potrà avere

un’effettiva influenza... e potrà anche vantarsene con gli altri fan. In

parte è una questione di “potere” tra fan.

Inoltre noi mandiamo loro i libri e le notizie in anteprima o le

invitiamo ad eventi speciali o a partecipare a dei concorsi.

Che influenza può avere il monitoraggio del web? L’editore

potrebbe richiedere a un autore dei cambiamenti in corsa?

Ovviamente l’editore vuole un resoconto di quanto viene fuori da

siti e forum e potrebbe capitare che facciamo qualche segnalazione

particolare agli autori.

Nel caso di Virginia, lei stessa è molto attiva. Legge tutti i

commenti e assimila.

Talvolta siamo noi, come casa editrice, a cogliere qualche

suggerimento. Per esempio una blogger, Anita Book, voleva fare un

video e ci ha coinvolto. Abbiamo registrato l’intervista e lei ha

realizzato il video per il suo blog L’ora del libro201. Oppure c’è il

201 L’Ora Del Libro, http://loradellibro.blogspot.com/2010/07/virginia-de-winter-black-friars-lordine.html

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caso di Bitten202, che è uscito a giugno. L’avevamo già valutato, ma

abbiamo deciso di pubblicarlo quando ci è arrivata una petizione

firmata da molte blogger per vederlo pubblicato in Italia.

Quali sono le differenze fra il reclutare un autore su un sito di fan

e farlo con un processo di selezione più tradizionale?

Se lo recluti in modo tradizionale solitamente ti trovi a che fare con

un esordiente totale, non lo conosce nessuno. Devi creargli il

pubblico offline e targettizzare l’utenza. Se sfrutti il mondo della

fan fiction puoi trovare dei casi di eccellenza come Virginia de

Winter e altre cinque o sei autrici che sono persone che hanno già

migliaia di fan, migliaia di persone che li seguono e aspettano che

pubblichino qualcosa.

Il mondo della fan fiction è più di genere, ma la promozione è

molto più semplice.

Prendiamo ad esempio la de Winter. La promozione è stata a costo

zero. Abbiamo sperimentato la promozione virale attraverso

l’autrice e le sue fan più strette che hanno fatto da ambassador per

la notizia. Non abbiamo speso soldi ma energia: abbiamo

comunicato l’uscita e fatto in modo che poi andasse da sola.

Virginia non è stata promossa come “esordiente” ma come “famosa

autrice di fan fiction”... Essere un’autrice famosa di fan fiction

significa avere almeno cento persone disposte a comunicare ad altre

cento persone che il libro è in uscita.

L’editore è venuto incontro a me e all’autrice per questo tipo di

promozione particolare, in cui si trattava solo di comunicare alle

fan, già tante, che il libro era in uscita.

202 Bitten è il primo libro della saga fantasy Women of the Otherworld, di Kelly Armostrong ed è stato pubblicato nell’ottobre del 2001 dalla Viking Press, nel giugno 2010 da Fazi Editore.

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Virginia ha un sito e un twitt ufficiali più un forum riconosciuto.

La casa editrice ha qualche controllo su tutto ciò?

Controlliamo tutto. Le cose più importanti passano al vaglio mio e

dell’ufficio stampa. Tutto quel che c’è è spontaneo, ma controllato

e se ci fosse qualcosa che non è proprio nei ranghi vedremmo di

sistemarlo. Ma non c’è mai successo.

In quali casi interverreste?

Interverremmo per correggere notizie false. Ma in quattro anni e

mezzo non c’è mai successo di dover censurare nessuno.

Controlliamo per evitare problemi.

Poi interverremmo se dovesse uscire qualcosa riguardo all’identità

di Virginia. La riservatezza non è per motivi di marketing, ma per

una questione personale.

È una scelta professionale di “Virginia” dovuta al lavoro che fa. Per

ora è così. Magari un giorno deciderà di rivelarsi.

Come vi comportate riguardo agli spoiler?

Non interveniamo sugli spoiler tranne per quanto riguarda la

Meyer. In quel caso è perché la casa editrice americana ci ha dato

direttive precise riguardo alle notizie messe prima del dovuto.

Per quanto riguarda la de Winter, se qualcuno vuole raccontare tutta

la trama per noi va bene.

Come vede Fazi le fan fiction ispirate ai libri che pubblica?

C’è stato proposto di pubblicare delle parodie dei libri della Meyer

e abbiamo rifiutato. Sarebbe stato complicato.

E per quanto riguarda la pubblicazione online?

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Per la pubblicazione online non c’è problema. Se non è l’autrice a

bloccare le fan fiction noi non lo facciamo. La Hamilton203 non

vuole che ci siano fan fiction sul suo libro e allora non vengono

scritte. La Meyer non ha problemi né con le parodie né con le fan

fiction e noi non abbiamo mai pensato di bloccarle, perché sono un

mezzo di comunicazione importantissimo: conosco decine di

ragazze che hanno cominciato a leggere Twilight perché hanno letto

le fan fiction su EFP.

Le fan fiction sui vostri libri possono essere di ogni tipo, anche...

slash, per esempio?

Stiamo addirittura tentando di pubblicarne alcune! Mi sembra che

sia arrivato il momento.

Con l’intensificarsi dell’attenzione per i nuovi media e per gli

strumenti di social networking cambia qualcosa rispetto al lavoro

tradizionale in casa editrice? Cambiano i rapporti fra editoriale,

marketing, ufficio stampa? Se sì, come?

Adesso c’è una comunicazione diretta tra le tre aree. L’ufficio

stampa, inoltre, non si rivolge più solo alla carta stampata, ma

anche ai giornalisti del web. Ormai si è capito che c’è un’attenzione

forte verso la rete.

Abbiamo la pagina Facebook, gestita dal nostro reparto marketing,

che è un contatto diretto col pubblico. Scrivono quello che dicono il

reparto editor e l’ufficio stampa.

Ora la stessa notizia passa sulla carta stampata, sui blog, su

Facebook, Twitter e la newsletter. È una promozione capillare.

203 Laurell K. Hamilton è un’autrice fantasy statunitense che si è pronunciata apertamente contro la scrittura di fan fiction ispirate alle sue storie. Ha pubblicato con Narrativa Nord e TEA.

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La parte offline prevede la carta stampata, la pubblicità in

metropolitana, i box sui giornali... La parte online prevede di media

un sito, una pagina Facebook e il contatto con gli ambassador delle

community.

Fazi era stato fra i primi ad avvicinarsi al mondo degli ebook, con

una iniziativa che si chiamava Libook. Come vede la situazione

oggi, come pensa che cambierà in futuro? Ci può essere

un’interazione positiva tra mondo della fan-fic

Sì fa parte del progetto Edigita204, ma per ora più che altro usiamo

gli ebook per i concorsi: mettiamo mezzo libro a disposizione come

ebook e chi ne fa la recensione vince il biglietto per qualche evento

particolare.

Non sappiamo come si evolverà la situazione quando il mondo

dell’ebook avrà più piede. Per ora l’editoria italiana è tutta in forse

su questo argomento. L’America è molto più avanti.

Io ho finito, ti ringrazio moltissimo per la tua grande disponibilità e

buon lavoro!

Amministrare  un  archivio  di  fan  fiction  

FanWorld

04/11/10

FanWorld è uno dei maggiori siti-archivio in lingua italiana. Non è

ampio come EFP, ma proprio questo ha reso possibile agli

amministratori perdere un po’ di tempo per rispondere alle mie

numerose domande, recapitate, in questo caso, per email.

204 Edigita è la prima piattaforma italiana dedicata alla distribuzione degli eBook .

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Se possibile, ditemi qualcosa sui fondatori…

L’età delle founder è piuttosto varia, per rispetto della privacy (e

perché abbiamo paura che le vecchie ci picchino ;) ) diciamo che si

passa da gente nata alla fine degli anni 70 fino a gente nata nel

1985. Dal punto di vista personale posso affermare che copriamo

un po’ tutti i ruoli: c’è una mamma con dei figli, ci sono studentesse

universitarie o già laureate, in procinto di specializzarsi o che

frequentano master. E chi lavora.

Parliamo al femminile perché siamo tutte donne! C’era stata la

possibilità di avere fra noi un maschietto, ma alla fine non se ne

fece niente per vari motivi. Ci sono anche scrittrici professioniste,

anche se nessuna di noi pensa che si possa campare di sola scrittura

;) Diciamo che più di una di noi ha pubblicato racconti, e una ha al

suo attivo una saga interamente pubblicata.

Quali sono le origini di FanWorld?

FanWorld.it è nato quasi per gioco un pomeriggio di anni fa,

quando, tra una discussione e l’altra, nove folli fanciulle, che

condividevano l’amore per la scrittura e per il fandom in generale,

decisero di creare, di realizzare un progetto fatto di sogni e di

speranze che ha visto la realizzazione concreta l’08/03/2008. Si è

scelta volontariamente questa data in quanto siamo tutte donne, e

volevamo festeggiare la nostra festa con un’iniziativa creativa e

positiva.

L’obiettivo non era costruire l’ennesimo archivio di fan fiction,

volevamo andare oltre a questo, scavare più a fondo, creare

qualcosa di unico e speciale; fare in modo che gli utenti tutti

potessero disporre di un luogo dove poter essere, prima di tutto,

fan! Lo scopo è stato – ed è tutt’ora – quello di far divertire il

lettore/scrittore attraverso la condivisione di un hobby, la voglia di

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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regalare emozioni, l’amore per la scrittura, il piacere di leggere, di

condividere per l’appunto, senza pretendere nulla in cambio. Già

avevamo avuto tutte esperienze di gestione siti, FanWorld vuole

essere la maturità di questi vecchi progetti, oltre che un’alternativa

efficace ad altri luoghi.

Che scopo aveva/ha?

Lo scopo era creare un archivio che non si limitasse alla mera

pubblicazione, ma offrisse iniziative interessanti sia per i lettori, sia

per gli autori. Speriamo di esserci riuscite!

Secondo voi, come mai si scrivono fanfiction su storie famose? È

un modo di omaggiare, criticare o completare l’opera originaria?

Io credo che il mondo delle fan fiction sia nato per dare la

possibilità a tutti di poter creare un mondo che rispecchia ciò che

vogliamo noi partendo da un’opera già edita. Devo dire che

probabilmente tra i vari motivi che spingono lo scrittore o il lettore

a intraprendere la strada delle fan fiction c’è anche la voglia di

omaggiare l’opera originale. Ma non solo. C’è così tanto da dire

che è davvero difficile limitarsi.

Nonostante ci troviamo dinanzi a dei personaggi già caratterizzati,

dove c’è già una trama di fondo, un’ambientazione, delle coppie, e

tutto ciò che può completare l’opera nella sua interezza, è come se,

in un certo senso, questo non fosse abbastanza. Siamo fan che

cercano di scavare a fondo, che creano delle realtà anche parallele,

che abbozzano delle trame per dare vita a uno scenario alternativo.

C’è chi viene spinto dalla curiosità di andare oltre all’opera. Chi

magari non è contento o convinto di quella determinata fine e

quindi scende in campo per creare il proprio finale. Chi ama

talmente tanto quel personaggio da voler scrivere su di lui. Chi

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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vuole approfondire un determinato passaggio. Chi sfida se stesso e

l’opera, perché no, nella creazione di qualcosa di unico e speciale.

E allora: Che cosa sarebbe successo se Draco Malfoy si fosse

invaghito di Hermione Granger? E se Isabella Swan non fosse

rimasta incinta? E se Itachi Uchiha non avesse sterminato la sua

famiglia? Insomma, da questo punto di vista, gli scenari che si

aprono sono davvero ampi, ci sono così tanti “ma” e “se” che

sorgono quasi senza farci caso, così, una mattina tra una pagina di

un libro e quella di un fumetto da poter esplorare; e siccome io

credo che l’immaginazione e la fantasia di un fan sia illimitata,

perché non giocarci un po’ su e far divertire anche gli altri

condividendo questa passione?

Come mai la scelta di non moderare l’archivio “a monte”,

permettendo a chiunque di pubblicare le storie, salvo poi

eliminare quelle che contravvengono al regolamento?

La risposta può sembrare facile ma in realtà non lo è! Dunque,

alcuni membri dello staff provenivano dall’esperienza della

moderazione “a monte”. Loro hanno notato che con quel tipo di

monitoraggio si creava del disagio, veniva messa da parte lo scopo

della condivisione dell’hobby. Gli utenti avevano paura di

sottoporre le proprie storie alla moderazione, non si sentivano

all’altezza. Se in teoria un sito moderato all’ingresso può offrire al

lettore la possibilità di leggere storie di qualità, corrette e tutto,

nella pratica questo servizio non fa altro che innescare nella mente

dello scrittore la sensazione di non essere all’altezza di poter entrare

a far parte di un archivio moderato. Moltissimi autori di talento alla

domanda “perché non pubblichi da noi?” rispondevano “non valgo

abbastanza”. Lo scopo dei siti moderati non era certo questo, alla

nascita, così si è deciso di moderare dopo la pubblicazione. Visto

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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che il sito nasce post-moderato, crediamo che sia possibile filtrare il

grosso e fornire all’utenza una varietà di storie che – per ragioni

pratiche – un sito pre-moderato non può offrire, dato che molti

moderatori badano anche ai contenuti, e non solo alla forma. Con

un sito post-moderato i contenuti sono più liberi, gli scrittori non si

sentono inibiti e i lettori hanno una varietà di storie superiore!

Perché si è scelto di limitare l’uso di linguaggio da sms o le

faccine?

Essendo un sito dedito alle fan fiction e storie originali abbiamo

pensato principalmente di dare ai lettori/scrittori qualcosa di

“pulito”. Per quanto il linguaggio sms o le faccine possano rendere

“familiare” il tutto, perché nell’era moderna si è portati a usare le

short form o le faccine per definire un discorso, trattandosi di

scrittura e di comunicazione efficace, abbiamo limitato l’uso il più

possibile. Il linguaggio sms non è una lingua standardizzata e rende

il testo poco fruibile se non del tutto incomprensibile, mentre un

eccesso di faccine può compromettere la lettura rendendola

fastidiosa. Sono storie non disegni e siccome non ci sono limiti di

parole, perché non usarle tutte? ;)

Quali strumenti offre FanWorld per non andare alla deriva nel

mare di scritti di fan?

FanWorld.it divide le storie prima di tutto per macrocategoria,

dopodiché in ogni subcategoria le storie hanno indicato rating,

genere, avvisi, note e personaggi. In ogni subcategoria è possibile

svolgere una ricerca mirata in base al rating, genere, avviso, note,

personaggi a seconda delle proprie preferenze. Inoltre, ogni utente

può salvare le proprie preferenze (raccolte, storie, autori) in modo

da poterle ritrovare con facilità senza doverle ricercare. In più, a

differenza di tutti gli altri siti, offre anche la possibilità di vedere

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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subito quali sono le storie con meno recensioni, in modo tale da

poterle commentare. Al contempo, l’utente può vedere subito quali

sono le storie più recensite, cosicché può farsi un’idea di quali sono

le più popolari.

Quante persone hanno un incarico ufficiale su FanWorld

attualmente? Bastano per stare dietro a tutto?

Al momento siamo uno staff di otto persone; ci sono tre

amministratrici principali, che si occupano del mantenimento delle

iniziative, di alcuni aspetti tecnici del sito, del customer care,

affiancate dai fidatissimi collaboratori che si occupano delle

mansioni che hanno scelto in base alle loro preferenze. Per il

momento non abbiamo riscontrato problemi che ci hanno portati ad

allarmare gli utenti, quindi, per le dimensioni del sito e per ciò che

siamo capaci di offrire, direi che bastiamo. Ma, come detto prima,

non si esclude mai la possibilità di ricercare nuovi collaboratori. Per

il momento siamo al completo così, in futuro si vedrà, dato che

vorremmo offrire agli utenti tutti il servizio migliore possibile!

So che il mondo della fan fiction è prevalentemente femminile…

potete confermarmi questa tendenza?

Da ciò che ho visto in questi anni, sì, la fascia degli scrittori di fan

fiction è principalmente femminile. C’è qualche maschietto qua e là

e negli ultimi anni devo dire che il numero di maschi interessati al

genere sta crescendo, e questo è davvero positivo. Probabilmente la

discrepanza numerica fra i due generi è da imputare principalmente

al fatto che gli uomini preferiscono altri tipi di hobbies, mentre le

donne tendono a preferire la comunicazione.

Qual è il servizio di FanWorld che vi sembra più apprezzato dagli

iscritti?

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Probabilmente FanWorld.it viene maggiormente apprezzato

dall’utenza per la sua capacità di essere sempre pronto a rendere la

permanenza sul sito più piacevole (Serintage apporta migliorie allo

script frequentemente; una delle più particolari è quella per la

gestione dei traduttori, realizzata seguendo i bisogni dell’utenza, ma

anche “Chi vuol essere Ficcynaro” ha riscosso successo!) e per la

presenza di numerose iniziative che riguardano sia la scrittura, sia

la lettura. Forse il servizio in senso stretto più apprezzato è avere la

possibilità di inserire un avatar e di poter rispondere alle recensioni.

Trovo molto carine le idee di dare un punteggio a chi scrive e

recensisce e di lasciare uno spazio sul forum dove suggerire idee.

C’è stata adesione?

Oh sì. Abbiamo riscontrato molta adesione da parte dei nostri utenti

e non solo sul forum, ma anche con l’apposito spazio “vorrei”. Ci

diverte vedere come essi siano così partecipi e pronti a dare anche il

massimo di loro stessi per noi e per le nostre iniziative. È molto

gratificante e bello, è come uno scambio continuo tra noi e loro! E

ci piace perché ci si incoraggia a vicenda, migliorando insieme il

prodotto! Visto che nasciamo per favorire la partecipazione attiva,

il fatto che gli utenti si sentano parte del sito e vogliano migliorarlo

ci fa capire di aver scelto la strada corretta.

Se aveste a disposizione persone e mezzi illimitati cambiereste

qualcosa?

Sicuramente sì. Abbiamo anche una serie di modifiche da apportare

con il tempo, ma le teniamo top secret! Non vogliamo rovinare la

sorpresa agli utenti! Tutto ciò che facciamo lo facciamo per dar loro

la possibilità di sentirsi “a casa” e a proprio agio. Ogni modifica,

che sia al regolamento o allo script, è stata studiato per loro, per

renderli non solo partecipi ma parte integrante di questo grande sito

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che è ormai una sorta di famiglia allargata. Cerchiamo sempre, per

quanto possibile, di venire incontro a loro e alle loro esigenze.

Quindi sì, ci sono servizi in più che vorremmo offrire e che

offriremo col tempo!

Mi risulta che l’utilizzo di FanWorld sia gratuito. C’è qualche

forma di ritorno economico?

No, nessun ritorno economico. L’unico sostentamento del sito

proviene dalla pubblicità e dalle donazioni dello staff. In pratica c’è

la sola copertura delle spese di gestione!

So che alcuni editori monitorano i siti archivio alla ricerca di

nuovi talenti. Vi ha mai contattati qualche editore per farvi

qualche offerta/richiesta o darvi suggerimenti?

(es. regalare dei libri per inserire delle recensioni o per stimolare

fan fiction sui propri autori…).

No, non siamo stati contattati da nessun editore ed è un peccato,

perché essendo FanWorld.it più piccolo, abbiamo ancora modo di

tenere sott’occhio la situazione e notare con più facilità gli autori

migliori. Sicuramente se ci chiedessero suggerimenti sapremmo che

cosa consigliare. Bisogna però contare che proprio il fatto di essere

piccoli ci rende più difficilmente raggiungibili dagli editori, che

cercano più nel mare magnum piuttosto che nei mari minori...

So che Fazi Ediore ha pubblicato un libro scritto da un’autrice

scoperta su EFP (Savannah/Virginia de Winter). Conoscete altri

episodi in cui un autore/autrice di fan fiction abbia avuto

un’offerta per pubblicare su carta (non necessariamente le fan

fiction)?

In generale sì. C’è stato il caso di Lara Manni, poi Virginia de

Winter – per l’appunto -, e certamente altre autrici. Per quanto

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riguarda FW ancora nessuno, ma questo probabilmente perché

siamo ancora piccolini XD. Però c’è da dire che abbiamo avuto

nello staff una ragazza che è un’autrice, Laura Schirru, e alcuni

scrittori – tra cui alcuni di noi - che sono sul nostro sito hanno

pubblicato dei racconti per delle antologie.

FanWorld ha mai avuto problemi di copyright con gli autori

originali o gli editori (produttori cinematografici o di videogame)?

No, fino ad oggi non abbiamo mai avuto questo tipo di problema e

speriamo di non averli in futuro! XD

EFP

01/01/11

La webministress di EFP ha risposto alla mia email scusandosi di

non avere il tempo per compilare l’intervista. Mi sembra tuttavia

interessante riportare quanto ha scritto su EFP, celebrandone i primi

dieci anni di attività.

1° gennaio del 2011, dieci anni di EFP

Erika’s Fanfiction Page. Questo è il nome che avevo deciso di dare

alla mia piccola e personale pagina di fanfiction alla fine dell’anno

2000, durante le vacanze scolastiche di Natale. Dopo aver imparato

a conoscere e ad amare le fanfiction sui siti FanFiction.Net e IM-

FA, avevo deciso di aprire un mio sito internet dedicato

all’argomento, come in molti facevano a quel tempo sui più

disparati temi. Vi erano presenti solo due storie, una mia fanfiction

su Marmalade Boy (ora eliminata) e la traduzione autorizzata del

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primo capitolo di una fanfiction su Final Fantasy VIII (In onore dei

nostri figli di Tarlia205; la traduzione è in fase di revisione).

Avevo deciso di far coincidere la data di nascita del sito con il

primo giorno del nuovo millennio per puro sfizio. Il sito aveva

come sfondo la gif di un cielo stellato, il titolo non era

un’immagine ma una semplice scritta rosa (o bianca?) e vi erano

poco più di tre pagine in tutto. Non vi era nessun progetto

particolare per il futuro, se non quello di condividere qualcosa che

mi piaceva e divertirmi.

Nelle successive settimane ho iniziato a chiedere agli autori di

fanfiction che più apprezzavo di poter inserire la loro storia tra le

mie pagine e in seguito, non ricordo se per un’idea mia o altrui, ho

cominciato a ospitare anche altre fanfic, così da offrire a chi mi

visitava un piccolo archivio di fanfiction. Le storie in italiano erano

pochissime allora e ognuna di esse apriva un nuovo fandom o lo

arricchiva in maniera unica.

Col passare dei mesi ricevevo sempre più storie e non pubblicavo

più appena me ne arrivava una nuova, ma ogni una o due settimane,

di solito nei weekend. Il lavoro di impaginazione e preparazione di

ciascuna pagina era pesante per una sola persona, così, nel giro di

due anni, ho fatto il salto e ho deciso di passare a uno script

automatico. Il primo che ho provato aveva una falla nella struttura e

presto il database che mi era stato gentilmente offerto da amici di

amici non è stato più in grado di far girare efficientemente il sito.

Era il Giugno del 2003, vigilia dei miei esami di maturità; il sito

contava circa 600 storie e non era più online.

Ricordo di aver pensato che fosse finita fino a che non ho scoperto

lo script gratuito Efiction. Anche in seguito ero scettica, a causa

205 Traduzione di In onore dei nostri figli http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=527034&i=1

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

149

della mia scarse conoscenze di PHP e Mysql, ma ho deciso di

provare ugualmente e sono riuscita a rimettere in piedi EFP in

pochi giorni (per allora avevo iniziato a utilizzare l’acronimo, visto

che la pagina aveva smesso da tempo di essere ‘la pagina di

fanfiction di Erika’).

EFP come lo conoscete ora è nato così. La gestione automatica

efficiente degli account e delle storie e la conseguente crescita

esponenziale del sito mi hanno messa davanti a problemi che non

avevo mai incontrato o considerato: la necessità di creare un

regolamento sui contenuti, la necessità di controllare gli utenti e i

loro comportamenti anche oltre i sempre dannosi plagi, la necessità

di prendere collaboratori.

I collaboratori. EFP ne ha avuti almeno una ventina durante tutta la

sua vita e sono grata ad ognuno di loro per il supporto fornito in

termini di tempo, impegno e dedizione e naturalmente i

ringraziamenti sono ancora più sentiti per coloro che sono ancora

qui a collaborare. Un ringraziamento particolare va a suinogiallo,

che è con me da almeno quattro anni e che ora si occupa

egregiamente soprattutto del forum. E un ringraziamento speciale

va anche a Panciom, senza il quale EFP non sarebbe qui. Lui ha

offerto l’usufrutto di un preziosissimo server nel momento in cui lo

spazio in hosting che avevo acquistato non ha più retto il peso del

sito; inoltre, mi ha dato anche un validissimo aiuto con lo script e

una consulenza tecnica senza la quale sarei stata perduta.

Da un anno e passa, anche grazie alla generosità che alcuni utenti

hanno espresso sotto forma di donazioni in denaro, siamo su server

dedicato.

Ho imparato a lavorare autonomamente al codice e questo mi ha

permesso di implementare molte innovazioni e modifiche. Il lavoro

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

150

non è finito e più vado avanti più capisco che potenzialmente

potrebbe non finire mai. È una buona cosa.

Dieci anni. Non lo avrei mai creduto, sia nel momento in cui il sito

è nato che quando mi sono trovata a gestire le numerose e pesanti

difficoltà incontrate nel corso del tempo. EFP è cresciuto con me e

fa parte della mia vita. Dai messaggi che lasciate so che è un luogo

virtuale che ha fatto parte o fa ancora parte della vita di molti di

voi.

Per me è un onore aver creato qualcosa di simile e soprattutto

essere riuscita a condividerlo con tante persone.

Oggi offro un brindisi a questi dieci anni, perché ve ne siano

almeno altri dieci.

Buon compleanno EFP206.

Essere  una  fan  writer  e  pubblicare  una  fan  fiction  

07/10/10

Eva Jucci è una fan writer di 25 anni, che ormai è attiva nei fandom

da più di dieci anni e che ha recentemente avuto l’emozione di

pubblicare una sua fan fiction nell’Antologia della webletteratura

italiana Parla come navighi, grazie al placet della Cyan Wolds,

detentrice dei diritti di copyright sull’universo di Myst, cui la storia

si ispirava.

Questa intervista si è svolta in chat, con i toni informali tipici di

quello strumento.

Cominciamo: Se possibile dimmi qualcosa su di te…

Mi chiamo Eva, 25 anni, di Milano. Online solitamente sono

“crimsontriforce”.

206 Avvisi di EFP, http://www.efpfanfic.net/index.php?action=newsstory&nid=503

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Ho frequentato il Liceo Scientifico, poi triennale in mediazione

linguistica e ora sto completando a Trieste la specialistica in

interpretazione di conferenza, inglese/tedesco.

Da quanto tempo scrivi fan fiction?

Le primissime risalgono al 2003. Poi c’è stato un periodo di pausa

in favore di altri sbocchi creativi (fanart, cosplay, fan craft207 vari...

le ho girate tutte) e mi ci sono rimessa dal tardo 2006, iniziando a

frequentare più stabilmente le community di scrittura.

Quando ho inviato le mie prime opere (prima la pubblicazione non

era automatica) già le leggevo, quindi sapevo più o meno come e

cosa si pubblicava. Mi sono tenuta per me le prime schifezze e

raggiunto un livello di decenza minimo le ho proposte ad Erika208 e

alle mie amiche che gestivano i fan site delle serie su cui scrivevo.

Nelle prime community non si potevano pubblicare storie senza

passare dal moderatore. La selezione era forte?

In realtà no, la maggior parte dei siti pubblicava tutto o quasi

(almeno a giudicare da certe schifezze... e ricordo che la mia amica

mi disse di aver rifiutato qualcosa che era a malapena scritto in

italiano). Però il semplice fatto di dover passare per un webmaster

scoraggiava molti e spingeva a tenere nel cassetto gli esperimenti

meno riusciti.

Quali community hai frequentato?

I fansite con anche un’area fanfiction erano

207 Mi ha spiegato Eva che fancraft, sta ad indicare tutta la produzione ad opera dei fan, di oggetti dedicati ai fandom (figurine scolpite, lavori all’uncinetto, torte, magliette, portachiavi, cuscini, di tutto un po’). Si differenzia da fanart, che va ad indicare unicamente i disegni e fanworks che, invece, indica tutto, fan fiction, fan art, fan craft, fan video… 208 Erika è la webministress di EFP, il maggior archivio italiano di fan fiction.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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http://www.thelostwoods.net e il defunto www.zeldart.net. EFP,

FanWorld, fanfic_italia, Anonima Autori come archivi

multifandom.

S.o.a.P. come archivio tematico (su Final Fantasy), fanfic100,

it100, 1frase e True Colors, su iobloggo, come fonti di challenge.

Fonti di challange? Sono siti specializzati in concorsi?

Non concorsi, semplicemente sfide. Propongono tabelle da

completare o temi da svolgere entro una certa scadenza... come un

concorso, ma senza classifica.

Ad esempio, fanfic100 propone una tabella con 100 temi da usare

per 100 fanfic su uno specifico personaggio/coppia/serie. Su queste

community si pubblicano solo le storie partecipanti.

Sembra divertente. Sono in molti a prendere parte a queste

sfide?

Parecchi, sì! è un aspetto che in Italia si è diffuso con LiveJournal,

la prima italiana è stata la storica True Colors, su iobloggo. Qualche

esempio:

http://community.livejournal.com/fanfic100_ita

http://community.livejournal.com/1frase/

Perché Live Journal è tanto usato per i fandom?

Non è dedicata al fandom, ma di certo torna comoda. LJ nasce tanto

tempo fa come piattaforma di blog e dà due possibilità: blog

personale o community, cioè una pagina strutturata esattamente

come un blog ma in cui possono postare tutti gli iscritti con i loro

account personali.

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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La grafica di LJ è senza fronzoli e il sistema di tag molto pratico,

inoltre un link interno a LJ è fatto come un ‘cut’ del post stesso,

rinforzando l’impressione di un’unica grande piattaforma collegata.

L’utilità per il fandom è molteplice: ho il mio blog; ci scrivo una

fanfiction; con lo stesso account la posso cross-postare alla

community tematica che riunisce fanfic, fanart, cosplay e

discussioni di ogni tipo; ogni notifica di commenti può arrivarmi

per mail.

Un fan che la legga può trovarmi simpatica e aggiungermi agli

amici o anche solo finire sul mio journal e, tramite i miei tag

relativi a quel fandom, trovare tutto quello che ho da dire in merito;

la pagina dei miei amici mi permette di tenere tutto facilmente sotto

controllo (e può raccogliere anche i feed esterni).

È scomodissimo per avere una visione d’insieme, ma ideale quando

ci sei già dentro e per saltare da una pagina all’altra.

In realtà tutto questo non varrebbe un accidenti se non fosse per il

fatto che, per qualche motivo storico a me ignoto, l’utenza di LJ di

solito non include gli scrittori alle prime armi, quelli totalmente

negati e quelli più petulanti e fissati col feedback, creando

un’atmosfera generalmente molto rilassata.

Coss postare sembra una cosa interessante... le community

tematiche sono una sorta di collage di post?

Esatto! Ad esempio:

http://community.livejournal.com/professorlayton/ Oppure:

http://community.livejournal.com/myst_library/

Ovviamente i fandom piccoli (come nei miei esempi) hanno una

sola community e tanta grazia, quelli grandi ne hanno molte,

distinte per opinioni dominanti o per tipologia di post accettati

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(alcune fanno solo da notiziari e non accettano fanwork, ad

esempio).

Per entrare in questo genere di community c’è una sorta di

selezione o basta essere iscritti a Live Journal?

Bisogna essere iscritti per postare, ma la piattaforma permette i

commenti anonimi (i singoli utenti/comm li possono ovviamente

disabilitare). Molte comm accettano tutti gli iscritti, alcune sono più

snob e richiedono almeno un post di presentazione o altro.

Non so se possa esserci una moderazione degli iscritti prima di

venir accettati, io non l’ho mai trovata. Può sicuramente esserci una

moderazione dei post.

Qual è la community in cui ti sei trovata meglio?

Direi myst_library perché sono più devota al mio fandom principale

di un vecchio rottweiler... Fra quelli di fanfiction, sicuramente

fanfic_italia. La gente non ha voglia di far casini, quindi i casini

non avvengono. Le admin sono presenti, lassiste, simpatiche e

inventano sempre iniziative meravigliose!

http://community.livejournal.com/fanfic_italia/362652.html

Come sarebbe (o è) la tua community ideale?

Allora... direi un sito autonomo, non legato a una piattaforma.

Non moderato in entrata, ma ovviamente con moderatori pronti a

intervenire per qualunque rogna.

Regolamento stringato, senza troppi “se” e “ma”, e molto

permissivo.

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Un buon sistema di tag209 che permetta di navigare bene nelle

sezioni più affollate (quelle deserte non ne hanno bisogno: il povero

fan legge tutto quel che passa il convento!^^; ) e una guida

esaustiva per invitare gli utenti a inserire fra parentesi quadre

nell’introduzione tutto quello che le tag non coprono.

Il regolamento permissivo rientra nel concetto di archivio unitario.

Da lettrice, odio la frammentazione degli archivi. Se cerco

fanfiction su, boh, Okami, vorrei dover cercare in un posto solo,

non in quattro.

Sarebbe meglio se ci fosse un unico sito grande.

Poi la pluralità di internet è meravigliosa e va benissimo che a

questo si affianchino gli archivi personali, quelli tematici, quelli di

iniziative ecc ecc. Ma per me la base irrinunciabile resta

l’archivione - EFP per noi, FanFiction.Net per gli americani.

Per te scrivere una fan fiction su una storia famosa è un modo di

omaggiarla, criticarla, completarla o altro?

Omaggiarla e completarla!

Capisco chi scrive con un piglio critico, ma non è la mia strada: se

trovo qualche spunto interessante in delle grandi ciofeche, lo

prendo per me e lo rielaboro con calma in altre storie originali.

Quello che mi piace fare è esplorare le storie che il canone non ha

avuto modo di trattare.

È giusto che i personaggi secondari ricevano un’attenzione...

secondaria, o che dei protagonisti non si dica di che colore hanno il

pigiama, ma come fan posso espandere questi aspetti senza dover

rientrare nelle logiche di un’opera singola e completa. In sintesi...

209 I tag altrove vengono chiamati “avvertimenti”. Permettono di farsi un’idea di cosa si andrà a leggere (il genere, ma anche la lunghezza perché, ricorda Eva “Capita che uno abbia voglia di leggere solo storie di una determinata lunghezza”).

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amo la libertà che la fanfic mi dà nei confronti dell’opera originale

intesa come inizio-svolgimento-fine, ma non è una libertà assoluta,

m’interessa solo scrivere di cose che c’entrino da vicino col canone,

ecco.

Che cosa pensi della possibilità di discutere le opere nelle

community? Mai cambiato qualcosa in seguito a un

suggerimento? O pubblicato una storia via via online e deciso il

finale sulla base dei feedback?

Mai pubblicato senza aver già scritto la fine, quindi no XD

Cambiato piccole sviste in seguito a commenti che me le hanno

fatte notare, ovviamente.

Credo che la critica costruttiva possa servire molto, anche quella

pesante (e ne ho avuto conferma... fortunatamente non sulla mia

pelle), ma non tanto sulla storia criticata... A parte le piccolezze, mi

sembra difficile poter rimettere mano a un disastro per rimetterlo in

piedi.

Però se l’autore capisce cosa non funzionava può evitare lo stesso

errore in futuro!

Commenti spesso gli altri?

Gli italiani sì. I fandom italiani di cui faccio parte sono quelli che

amorevolmente vengono definiti ‘sfigafandom’ (cioè quelli che non

si fila nessuno). Se salta fuori una fanfic nuova ogni due mesi è già

tanto. Ho tutto il tempo di rifletterci su. I fandom anglosassoni sono

molto più ricchi e tendo a saltabeccare da un link all’altro,

sbronzandomi di fan fiction…

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Puoi raccontarmi l’avventura di Coni210? Come sei stata

contattata? Come siete riusciti ad ottenere il consenso della Cyan

Wolds?

I coni. I coni! Beh... tutto iniziò da una mail di Erika che mi

comunicava che il signor Gerosa mi aveva selezionata per una cosa

e di aspettarmi una sua mail.

Mail prontamente fagocitata dall’antispam di gmail, quindi quando

Gerosa mi ha scritto io sono ben caduta dal pero.

Comunque!

Solite cose: ha chiesto se acconsentivo, specificando che non era

previsto compenso per gli autori, bla bla. Io ho risposto abbastanza

letteralmente “Si prenda tutti i coni che vuole XD” e morta lì.

Per il momento non ne seppi più nulla. Un mese dopo Gerosa mi

manda un modulo da compilare in cui ripetere formalmente quello

che mi aveva chiesto per mail la prima volta... e garantire la

paternità intellettuale dell’opera.

E no, diamine, è una fanfiction, che accidenti garantisco io? Non

sono miei i diritti!

Mi contatta un’altra dei tre selezionati, colta dallo stesso dubbio.

Io non me la sento di compilare, ovviamente, e riporto il tutto a

Cyan211.

So che loro sono molto elastici con i loro diritti, purché le opere

amatoriali rispettino il canone nella sua interezza... quindi spiego di

cosa tratta la fanfic.

Però resta il fatto che sarebbe un uso tutt’altro che “non

commerciale”, com’è concesso di solito212.

210 Il racconto che è stato selezionato per Parla come navighi : antologia della webletteratura italiana. 211 Spiega Eva “Cyan è una software house, sono i creatori di Myst. Attualmente il co-creatore Rand Miller è CEO, l'altro co-creatore, suo fratello, se n'è andato, Tony Fryman fa da presidente, portinaio e rispondi-mail e RAWA da mastino della continuity. Cari, loro. <3 Ahem...”

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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http://www.ilathid.com/legal.php <-- esempio di uso non

commerciale.

E loro non rispondono nulla per un mese e passa. Però bisogna dire

che il giorno dopo la mia mail è stato, a sorpresa per tutta la

community, il giorno della riapertura del loro gioco online, si

aspettavano 200 iscritti e gliene sono arrivati 3000, quindi avevano

anche altro da fare che star dietro ai miei coni...

Dopo un mese stava per scadere il modulo, se non l’avessi

compilato sarei stata fuori dal progetto. Ho riscritto a Cyan

mettendomi in ginocchio sui ceci e spiegando l’urgenza della cosa e

anche per messaggio privato al responsabile di community Cyan,

che è un po’ il mio modello (“quando divento grande voglio

diventare come lui”)...

Poi frattempo Gerosa ha parlato con un avvocato che gli ha

consigliato di lasciar perdere la parte sulle fanfiction appunto per la

questione dei diritti (MA DAI? GIURA? GRAZIE, CAPITAN

OVVIO!) e ce l’ha comunicato, ma io avevo già scritto... e qualche

giorno dopo dalla Cyan hanno acconsentito per questo caso

specifico.

Perché sono dei tesori. Era anche il giorno del mio compleanno...

XD

Cosa ti hanno scritto?

Ecco l’email (da RAWA):

Sorry for the delay but I wasn’t exactly certain how to handle the

fact that this is going in a publication “for sale” which is against our

policy generally speaking. However I don’t see an issue with this

212 La permissività della Cyan nei confronti di opere senza scopo di lucro è ufficiale. Un esempio segnalato da Eva si trova su http://www.ilathid.com/legal.php

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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particular work as described in your email. Thank you for checking

with us. Following are the terms of the FCA...

Quello cui si riferisce è la loro Fan Created Arts’ Licence, qui

descritta: http://cyanworlds.com/legal/guidelines.php

Sono entusiasta. Onestamente, da fan, per me conta più aver avuto

una risposta loro di una pubblicazione su carta stampata!

Mi pare di averti chiesto tutto, tranne se hai pubblicato su carta

altre cose…

Ni: ho scritto i testi di due fumetti monotavola del mio ragazzo,

aspirante fumettista, che hanno recentemente vinto la

pubblicazione.

Per il resto niente di mio, penso che se mai finirò il mio progetto

original lo sottoporrò a delle case editrici ma boh, essere pubblicata

non è il mio sogno. Poi è un fantasy senza magie, senza storie

d’amore e senza combattimenti, vendibilità sottozero, quindi XD

Me lo tengo per me!

Papà invece ha pubblicato un romanzo presso Castelvecchi!

Figlia d’arte allora ;) a questo punto dimmi che romanzo…

“16 giorni213”!

Andrò a curiosare. Ho finito, grazie mille!

Amministrare  un  fan  site  riconosciuto  

27/09/10

213 Catalogo di Castelvecchi Editore, http://www.castelvecchieditore.com/catalog/title/?cmd=ext&title_id=668&subclass=

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Ho intervistato Biam, la webmaster di The Vampire Diaries

Italia214, sito riconosciuto dalla Newton Compton Editore, che ha

pubblicato l’opera in italiano.

Mi puoi dire qualcosa di te?

Il mio vero nome è Bruno Innocenza Anna Maria, ho 30 anni, vivo

a Cosenza, sono laureata in Ingegneria Informatica e pratico la

libera professione oltre a collaborare in alcuni progetti con il

dipartimento d’ingegneria informatica dell’ateneo in cui mi sono

laureata.

Perché hai pensato di creare “Vampire Diaries Italia” ?

Nasce per gioco, per il gusto di gestire un Blog, all’inizio, che desse

informazioni agli utenti, ma sulle quali potessi dire la mia. In

principio il tutto nasce in riferimento alla saga letteraria dalla quale

il telefilm è ispirato, poi abbiamo visto nascere l’idea della serie

televisiva e tutto è nato da sé. In seguito siamo passati a un sito,

acquistando un dominio.

Puoi descrivermi brevemente le attività principali del sito? Che

tipo di contenuti offre?

Ci occupiamo di anticipazioni sugli episodi, che siano sinossi, foto

o video. Non tralasciamo nemmeno la parte che riguarda gli attori e

gli eventi ai quali partecipano. Tutto il materiale viene tradotto e

cerchiamo di essere aggiornati quasi in tempo reale con l’America.

Ci occupiamo anche di tenere aggiornati sulle varie iniziative che

coinvolgono la serie, ad esempio sia in America che in Italia è stato

legato TVD alla donazione del sangue, adesso c’è una raccolta

fondi per il disastro nel golfo del Messico e noi pubblicizziamo la

214 The Vampire Diaries Italia http://www.moonlightitalia.com/vampirediaries/

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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cosa anche qui. Ci stiamo occupando di una possibile Convention

Italia per The Vampire Diaries con i ragazzi della Jus In Bello. Ci

piacerebbe portare il cast in Italia e la cosa sembra ogni giorno

diventare realtà.

Da quanto tempo è attivo?

Quasi due anni.

Quante persone ci lavorano? È un lavoro retribuito in qualche

forma o pura passione?

Oggi siamo un bel gruppo, ma fino a non molto tempo fa gestivo

tutto da sola. Oggi ho circa sette traduttori e almeno tre autori. Io

mi occupo oltre che della gestione e amministrazione del sito anche

di ricercare le notizie e pubblicarle, un po’ meno tradurle.

Il lavoro non è retribuito in nessun modo, a chi ha deciso di

aiutarmi ho potuto promettere solo tanta gratitudine e il fatto di

poter condividere una passione con altri fan.

Hai modo di darmi la media degli accessi in un mese o in un anno

o tutti gli accessi dalla creazione in poi?

Dunque ipotizzando una media di 30 giorni in un mese e una media

di accessi al giorno 3000 persone, in un mese abbiamo circa 90.000

visite.

Da quando ci siamo trasferiti sul nuovo portale, ossia dallo scorso

anno – fine novembre 2009, contiamo circa 817.000 visite.

In che rapporto siete con la Newton Compton Editori? Come

avete ottenuto il riconoscimento ufficiale

I rapporti con la Newton sono ottimi. Il riconoscimento è avvenuto

in maniera tacita. Il sito della Newton ci ha segnalato come fonte

nelle pagine dedicate alla saga e alla serie e ci ha coinvolto in

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alcune iniziative come appunto “Adotta un Vampiro” per la

donazione sanguigna215, ma anche in altre. A seguito sono stata

coinvolta io personalmente in alcuni progetti con la casa editrice.

Avete mai avuto problemi per questioni di copyright?

Mai in nessun modo. Le reti televisive così come le case editrici

traggono solo vantaggi dalla creazione di questi fan club. Noi siamo

(in genere tutti i fan club) ciò che di meglio si possa ottenere a

livello di pubblicità. Una rete mondiale e nazionale no-cost.

Vedo che state organizzando una convention Italiana: come

procede? avete mai organizzato altri eventi? Per es. incontri tra

fan, raccolte di firme, concorsi...

Si stiamo cercando di rendere reale la possibilità di una convention

italiana su TVD. Abbiamo supportato un sondaggio indetto dal sito

jusinbello.it (promotori già della convention su SN che ha ottenuto

ottimi risultati) su quale serie avremmo voluto una convention.

Dopo la vittoria di TVD siamo stati contatti dalla Jus che ci ha

chiesto di sondare il terreno per vedere quanti fan siano realmente

interessati, anche perché questi eventi hanno costi elevati.

Di nostro abbiamo all’attivo una reunion tenuta a Milano in

occasione del Telefilm Festival 2010. Abbiamo incontrato i fan di

TVD, un’occasione per discutere della serie e dei libri.

A livello di concorsi, sempre in occasione della reunion abbiamo

indetto una gara di quotes e la risoluzione di un cruciverba su TVD,

pare fosse eccessivamente difficile, ma in palio c’erano gadget

ufficiali e tanti libri, un minimo di gara doveva pur esserci.

215 Iniziativa “Adotta un Vampiro” http://www.newtoncompton.com/index.php?lnk=102&id_n=164

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La fan fiction nella cultura convergente – Olivia Guardi

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Ci sono i link a Facebook, You Tube e Twitter: ti occupi tu anche

dei contenuti di questi spazi?

You Tube e Facebook sì, del Twitter si occupa un’altra persona.

Anche questi sono riconosciuti dalla casa editrice Newton

Compton?

In tutta sincerità questi sono canali divulgativi, non abbiamo mai

pensato che potessero aver bisogno di un qualche riconoscimento.

Cosa vuol dire nella pagina di Facebook?

È una certificazione ufficiale? L’ho trovata spesso su profili di

personaggi famosi e mi sono sempre chiesta chi facesse la

“verifica”.

Sono delle sigle che inseriamo quando il canale si riferisce a un sito

o a un forum, per differenziarli da alcune pagine nate

esclusivamente su FB.

Anche il forum è molto attivo e vivace. In che modo si relaziona

col sito? È “il forum DEL sito” o una sorta di partner esterno?

Il forum è parte integrante del sito. È il centro di commento per chi

ama la vita nella community. Abbiamo spazi per TVD ma anche

zone dedicate alla grafica e alle fan fiction (non solo su TVD).

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Glossario  

Le community tendono a sviluppare un proprio linguaggio

specifico. Quelle relative alle fan fiction non fanno eccezione. I

termini “tecnici” sono moltissimi e possono variare a seconda

dell’ambiente in cui ci si trova. Ho cercato di raccogliere i più

comuni.

Tra i termini in lingua inglese, ho selezionato solo quelli che ho

riscontrato essere entrati nell’uso delle community italiane.

Le principali fonti con cui mi sono confrontata sono EFP,

FanWorld, FanFiction.Net, le voci italiana e inglese per “fan

fiction” in wikipedia, la wiki tematica FanLore e l’introduzione a

Fan fiction and fan communities in the age of the Internet di Karen

Hellekson e Kristina Busse216.

Le definizioni seguenti sono da intendersi relativamente al contesto

degli studi sui fandom. Riporto la traduzione italiana solo nel caso

di termini non inglesi. Riporto la doppia versione dei termini,

italiana e inglese, solo nel caso le abbia riscontrate entrambe.

XD :) ;) = alcune delle “faccine” tipiche delle conversazioni via sms e via chat. Osservando lettere e punteggiatura inclinando la testa verso sinistra si ha l’impressione di una risata ad occhi chiusi, un sorriso, un sorriso con occhiolino. Le combinazioni possibili sono moltissime e non sempre di facile interpretazione. Per facilitare le cose spesso vengono sostituite da veri e propri disegnini chiamati smileys ( ).

3some/4some/MoreSome = fan fiction che tratta di relazioni sentimentali/sessuali tra 3/4/più di 4 persone.

Aca fan (academic fan, purale aca fen) = accademico/universitario che si identifica come fan delle nuove culture dell’intrattenimento.

216 Hellekson, Karen, e Kristina Busse, Op. cit.

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Adhoc-crazia (ing. adhocracy) = il termine indica massima flessibilità organizzativa e assenza di burocrazie impedenti. Nei recenti rilanci di Cory Doctorow e Henry Jenkins, l’accezione arriva a identificare una forma di organizzazione politico-sociale dotata di poche strutture o relazioni fisse tra i partecipanti, con minime gerarchie e massima diversità.

Ambassador = è un’autorità rispettata, un blogger o un piccolo editore online che si rivolge a una particolare nicchia di pubblico e viene a costituire un canale di marketing diretto spesso molto più efficace di una costosa campagna pubblicitaria.

Angst = fan fiction in cui i personaggi si trovano ad affrontare situazioni pesanti e deprimenti e soffrono emotivamente.

APA (Amateur Press Association) = indica una sorta di lettera di gruppo che veniva fatta circolare regolarmente tra gli aderenti. Ciascuno di loro scriveva un intervento, chiamato apazine, e ne faceva tante copie quanti erano i membri. Lo inviava all’editor, il quale raccoglieva tutti gli interventi e faceva avere la serie completa ad ogni aderente.

Archivi o librerie online = sono spazi online dove si raccolgono le fan fiction di vari autori. Solitamente sono aperti ai contributi di chiunque, anche se talvolta vengono moderati riguardo a contenuti e qualità. Molti archivi di fan fiction sono dedicati a una fandom (vedi) specifica, o a un genere o a un pairing (vedi) specifico, ma alcuni sono aperti a qualsiasi fandom.

AU (Alternate Universe) = descrive una fanfiction che utilizza i personaggi di un’opera ponendoli in un contesto o ambiente completamente differente da quello originale. Esempio: i personaggi di Harry Potter in un mondo in cui non esiste la magia o i personaggi di Naruto nell’universo di Harry Potter.

Bad Ending/Unhappy Ending = fanfiction non a lieto fine.

BDSM (Bondage, Sado-Masochismo) = nella storia sono presenti tematiche di sadismo e masochismo sessuale in cui uno dei personaggi viene legato (ma si tratta di situazioni consensuali, se non altrimenti specificato).

Per scene di Sado-Masochismo si trova anche S/M.

Beta-Reader = è una persona che si offre di leggere le fan fiction prima che vengano pubblicate per fornire all’autore consigli grammaticali e/o stilistici in corso d’opera.

Bondage = storia dove uno dei personaggi viene legato,

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imbavagliato e/o bendato per piacere sessuale (consensuale).

Canon = identifica la fonte o le fonti considerate autorevoli dalla comunità di fan. In altre parole, è canon ciò che i fan concordano essere “veramente successo” in un film, in uno show televisivo, in un romanzo etc.

Cease-and-desist letter (lettera ingiuntiva, lettera di invito a desistere) = una lettera inviata da chi detiene i diritti commerciali di un’opera, tramite la quale esso minaccia azione legale contro chiunque ritenga stia infrangendo le regole in materia di copyright, e richiedente, per esempio, la rimozione immediata dei contenuti pirata.

Citrus = un termine che comprende le fan fiction lemon e lime (vedi).

Convergenza mediale = si riferisce a progetti editoriali che distribuiscono gli stessi contenuti all’interno di piattaforme editoriali diverse. Il termine viene spesso confuso con “cross-medialità”.

Corporate = corrente di comunicazione, relativa alla creazione dei contenuti di un universo immaginario, proveniente dall’alto, ovvero dalla casa di produzione, dal brand.

Crak = fan fiction caratterizzata da premesse assurde, sorprendenti o ridicole. Probabilmente equivale al genere “surreale”, che ho riscontrato su FanWorld.

Cross-medialità = Si riferisce a progetti editoriali che oltre a utilizzare più media simultaneamente prevedano narrazioni e contenuti specifici per ognuno di essi. Il termine viene spesso confuso con “convergenza”. Altri termini usati in una accezione simile sono “multiplatform entratainement” (Danny Bislon), “narrazione trans-mediale” e “convergenza mediatica” (Henry Jenkins).

Cross-over = descrive una fanfiction che utilizza elementi o personaggi di opere diverse, mischiandoli. Esempio: i personaggi di Twilight e quelli di Harry Potter che si incontrano.

Crossdressing = storia contente personaggi travestiti in quelli di sesso opposto.

DeathChara (Death Of a Character) o Character Death = storia in cui uno dei personaggi muore.

Disclaimer = sono le avvertenze legali, le condizioni d’uso. Nel

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caso delle fan fiction l’autore generalmente afferma di non trarre in alcun modo profitto dalla storia e che ogni diritto suoi personaggi appartiene al loro creatore originario.

Drabble = componimento breve, con una lunghezza compresa tra le 90 e le 110 parole.

Fan works = termine generico che indica tutto il complesso dei prodotti dei fan, siano essi fan fiction, fan video, fan art, fan craft…

Fan art = disegni dei fan, ispirati all’universo immaginario da loro prediletto.

Fan craft = sta ad indicare tutta la produzione ad opera dei fan, di oggetti dedicati ai fandom (figurine scolpite, lavori all’uncinetto, torte, magliette, portachiavi, cuscini, di tutto un po’). Si differenzia da fanart, che va ad indicare unicamente i disegni e fanworks che, invece, indica tutto, fan fiction, fan art, fan craft, fan video… [definizione rivedibile e precisabile, ricavata dalla conversazione con una vera fan].

Fandom = comunità di persone che amano una certa storia, personaggio, gioco etc. e interagiscono attivamente gli uni con gli altri (spesso a distanza, tramite la Rete). Il termine deriva da “fan” (da fanatic, appassionato) più il suffisso “dom”, che in inglese si unisce alle parole per indicare un ruolo, una giurisdizione. Potrebbe essere tradotto come “mondo degli appassionati”. Recentemente si trova il termine “fen” come sinonimo di “fandom”.

Fan fiction (o fanfiction) = si definisce fan fiction l’insieme delle narrazioni prodotte da utenti o narratori indipendenti, in modo informale o non-ufficiale, reinventando o alterando storie pre-esistenti desunte da serie televisive, fumetti, cartoon, film per il cinema, videogames ecc.

Fannish = aggettivo, “dei fan”.

Fanon = si definisce fanon (in contrapposizione a “canon”) ciò che è nato all’interno del fandom e si è diffuso tra i fan, anche se non è propriamente legato all’opera originale e a volte la contraddice anche. Le idee fanon passano attraverso i vari lavori dei fan (fan fiction, fan art, fan video etc.) accanto a quelle canon.

Fanzine o zine = il termine inglese fanzine nasce dalla contrazione

delle parole fan (da fanatic, appassionato) e magazine (rivista), e

può essere tradotto in italiano come rivista amatoriale. Indica le

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riviste realizzate da appassionati di qualche particolare genere o

fenomeno culturale e rivolte a un pubblico specifico.

FemSlash = descrive una storia in cui è presente una relazione omosessuale tra donne con fattezze reali (per storie ad esempio tratte da film, telefilm, libri).

Fen = sinonimo di fandom (vedi) invalso recentemente. Si tratta di un ipotetico plurale di fan, ricalcato sul modello del plurale di man, men.

Filk = testo di canzone preesistente modificato in modo da renderlo

inerente a una storia, spesso con intenti umoristici.

Flashfic = componimento breve sotto le 500 parole (sotto le 110, si definisce drabble).

Fluff = è il genere di quelle storie dedicate a momenti di dolcezza o tenerezza.

Gary Stu = v. Mary Sue

General = utilizzato sia come jolly quando la storia non è classificabile in altro modo, sia per identificare storie prive di tematica romantica.

Grassroots = corrente di partecipazione proveniente dal basso, relativa alla creazione di contenuti di un universo immaginario.

H/C (Hurt/Comfort) = indica fanfiction nel quale un personaggio soffre in modo particolare e intenso, mentre tutti gli altri tentano di consolarlo.

Happy Ending = Fanfiction a lieto fine.

Header = è un’intestazione che precede le fan fiction e fornisce informazioni relative al contenuto. Generalmente contiene il titolo, il nome o nick name dell’autore, un indirizzo email, il pairing (se presente) i ratings, gli avvertimenti, i disclaimers, le note dell’autore, i feedback dei lettori.

Hentai = descrive una fan fiction, tratta da anime/manga, ad alto contenuto erotico prevalentemente etero.

Het = descrive una storia in cui è presente una relazione eterosessuale. Che vada o meno specificato dipende dal contesto. In un archivio di storie prevalentemente eterosessuali verrà tralasciato, ma in un contesto prevalentemente slash o misto sarà opportuno specificarlo.

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Incompiuta = si definisce tale una storia destinata a non trovare mai una conclusione. Non è una definizione da assegnare alle storie incomplete ma ancora in aggiornamento.

Kink = storia con scene sessuali poco/molto fantasiose e fetish vari. In genere viene specificato il tipo di scena kink. La lista è estremamente lunga (la più completa l’ho trovata su http://eliade.livejournal.com/472331.html).

Language = storie con linguaggio “colorito”.

Lemon = descrive una storia o una scena che presenta ampie e/o dettagliate descrizioni di atti sessuali.

Letterzine = riviste che raccoglievano discussioni e chiacchiere tra fan prima che Internet consentisse lo scambio di email e l’iscrizione a mailing list.

Lime = descrive una storia che presenta momenti erotici (in genere non descritti nel dettaglio) che non sfociano nell’atto sessuale vero e proprio.

Mailing List = un gruppo di fan che condivide gli stessi interessi utilizza una lista server per facilitare le discussioni, recapitando via via quello che viene detto nelle caselle email di tutti.

Marty Stu = v. Mary Sue

Mary Sue = storia contenente un personaggio che costituisca una rappresentazione fortemente idealizzata dell’autore, a cui viene dato un ruolo risolutivo. Il termine deriva da un racconto parodistico in cui si ironizzava su questo genere di personaggio, A Trekkie’s Tale di Paula Smith. Da non confondere con SI, self insert, vedi).

Al maschile si usano Gary Stu o Marty Stu.

Missing Moments = descrive quelle fanfiction che raccontano momenti accennati all’interno della trama originale dell’opera che però non sono mai stati raccontati.

Movieverse = relativo al film. L’avvertimento è utile qualora l’opera originale abbia avuto una trasposizione cinematografica che ha alterato gli elementi dell’opera originale (sia essa libro, telefilm, fumetto o quant’altro), quali i personaggi, l’ambientazione o alcuni elementi della trama. Aiuta a far comprendere che si sta scrivendo una fan fiction che si rifà agli elementi decisi dal film.

Mpreg (Male Pregnancy) = fan fiction in cui un uomo rimane incinto.

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Music FF (music fan fiction) = è una fan fiction in cui i protagonisti sono personaggi di una band. Spesso anche l’autrice fa parte della storia ed è un’amica del gruppo.

Newbies = nuovi iscritti di una community, che ancora non conoscono bene le sue regole esplicite e implicite.

Non-con (non-consensual) = Storie che presentano scene di violenza sessuale (stupri).

OFC/OMC = segnala la presenza di un personaggio femminile/maschile originale (solo nel caso abbia un ruolo importante).

Omake = una poesia o un testo di canzone aggunti alla fine di una fan fiction o di un capitolo, intesi come omaggio per il lettore.

One-shot = fan fiction che si conclude in un singolo capitolo.

OOC (Out of Character) = storia in cui i caratteri dei personaggi sono stati stravolti.

Otherverse = avvertimento utile qualora l’opera originale esista in diverse forme (libro, film, fumetto, telefilm, cartone animato, etc...) e tra esse vi siano differenze a livello di personaggi, trama o ambientazione. Se una storia si rifà agli elementi della trasposizione cinematografica dell’opera, l’avvertimento corretto è “Movieverse” (vedi), altrimenti “Otherverse” copre le altre possibili forme di trasposizione.

OTP (One True Pairing) = è la coppia prediletta dell’autore. Può essere o meno una coppia canon. Quando la coppia si allarga a più individui, solitamente si aggiunge il numero dei membri che compone quel pairing dopo l’acronimo.

Pairing = questo termine si riferisce ai personaggi centrali di una fan fiction che esplori relazioni sentimentali o sessuali. Il pairing (accoppiamento) può essere het (tra un uomo e una donna), slash (tra due uomini), fem-slash (tra due donne).

Nella stessa accezione si trova anche shipping (“ship” da relationship).

POV (Point Of View) = si usa quando la fan fiction descrive una vicenda da un punto di vista particolare (ad esempio quello di un personaggio secondario nel canon).

Pre-Slash = si usa quando la fan fiction ci racconta come andavano le cose prima che i protagonisti vivessero la loro storia d’amore.

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PWP (plot? what plot?) = indica che la storia è solo una scusa per mostrare una scena di sesso.

Raccolta = descrive una storia i cui capitoli non posseggono una trama unitaria, ma sono legati gli uni agli altri da un tema o da un altro elemento di collegamento. Si tratta sostanzialmente di diverse storie che potrebbero essere pubblicate separatamente, ma che nell’unione trovano un’unità d’intenti o di significato.

Rating = il rating è un sistema di catalogazione di prodotti come libri, film, videogiochi, in base alla fascia di età alla quale sono preferibilmente rivolti, o sotto la quale non ne è consigliato l’uso.

Rating 14+ = storie che presentano, seppure un modo soft, contenuti comprensibili solo dopo una certa età (tematiche sessuali, descrizione esplicita della morte e della violenza, linguaggio colorito).

Rating 16+ = storie che presentano la trattazione di contenuti comprensibili solo dopo una certa età (tematiche sessuali, descrizione esplicita della morte e della violenza, linguaggio più colorito).

Rating 18+ = storie che abbiano descrizioni approfondite e/o minuziose di morte, sesso, violenza - sia essa psicologica o fisica -, e/o contengano argomenti complessi trattati in maniera altrettanto complessa.

Rating Arancione = storie in cui sono trattate tematiche sessuali o violente, laddove però le descrizioni delle scene ad esse riferite non si soffermino sui particolari.

Rating G (general audiences) = può leggerla chiunque. Trama (plot) senza alcun contenuto violento o sessuale.

Rating Giallo = adatto a una lieve presenza di tematiche sessuali o

violenza, è il rating dal quale si dovrebbe partire per la trattazione

di tematiche conflittuali.

Rating K = contenuti adatti a tutti, a partire da 5 anni. Non contiene linguaggio volgare, violenza e tematiche per un pubblico adulto.

Rating K+ = contenuti che potrebbero non essere adatti ai bambini sotto i 9 anni. Può contenere atti di lieve violenza senza serie conseguenze. Potrebbe contenere un linguaggio un po’ volgare. Non deve contenere tematiche adulte.

Rating M (mature) = contenuti non adatti a bambini o ragazzi sotto

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ai 16 anni. Può contenere tematiche forti, sebbene non esplicite, con violenza e linguaggio volgare.

Rating MA (mature adults) = contenuti adatti esclusivamente a un

pubblico maturo (a partire da 18 anni). Può contenere linguaggio

esplicito e temi adulti.

Rating NC-17 (no one 17 and under admitted) = vietato ai minori di 18 anni. Descrizioni di sesso o di violenza.

Rating Per Tutti = storie adatte a tutte le età.

Rating PG (parental guidance suggested) = qualche contenuto può non essere adatto ai bambini. Può contenere qualche volgarità, qualche immagine di violenza o nudità.

Rating PG-13 (parents strongly cautioned) = qualche contenuto può essere inappropriato a bambini sotto i 13 anni. Può comprendere qualche contenuto violento o sessuale o un linguaggio un po’ volgare, ma meno del livello successivo (restricted).

Rating R (restricted) = sotto i 17 anni è richiesto l’accompagnamento dei genitori o di un adulto responsabile. Può contenere tematiche forti e linguaggio scurrile.

Rating Rosso = adatto alla descrizione di scene con presenza di sesso o violenza, o altre tematiche parimenti forti.

Rating T (teenagers) = contenuti non adatti ai bambini sotto i 13 anni. Può contenere violenza, linguaggio un po’ volgare e suggerire tematiche adulte.

Rating Verde = adatto ad ogni fascia di età, può contenere tematiche dolorose (morte, separazioni o sofferenze) ma solo se trattate in modo lieve.

Rating X = situazioni sessuali NON consensuali. (In questa accezione spesso si trova anche non-con, non consensual). Attenzione: nei fandom giapponesi X viene usato per rappresentare il pairing, come in occidente la slash ( / ).

RPF (real person fiction) = descrive una fan fiction a proposito di personaggi famosi del mondo reale, generalmente attori, cantanti o sportivi.

RPS (Real Person Slash) = storie a contenuto erotico, più spesso omoerotico in cui protagonisti sono persone realmente esistenti, quali attori, musicisti o sportivi.

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RRS (Roundrobin Stories) = altre persone possano aggiungere capitoli alla storia, anche senza autorizzazione. Ne deriva una fan fiction scritta a più mani.

S/M (Sado-Masochism) = fan fiction in cui siano presenti scene di tipo sessuale sado-masochistico (ma si tratta di situazioni consensuali, se non altrimenti specificato).

Schipping = v. pairing

Sex-change = storie dove uno dei personaggi cambia sesso.

Shonen-ai = descrive una fan fiction tratta da anime/manga in cui è presente una relazione omosessuale tra uomini, laddove si scelga di descriverla senza indugiare nell’aspetto sessuale del rapporto. La definizione può essere in generale utilizzata per tutte quelle fan fiction in cui i personaggi non abbiano fattezze reali (per fan fiction tratte da videogiochi o cartoni animati, ad esempio).

Shoujo-ai = descrive una fan fiction tratta da anime/manga in cui è presente una relazione omosessuale tra donne, laddove si scelga di descriverla senza indugiare nell’aspetto sessuale del rapporto. La definizione può essere in generale utilizzata per tutte quelle fan fiction in cui i personaggi non abbiano fattezze reali (per fan fiction tratte da videogiochi o cartoni animati, ad esempio).

SI (self insert) = storia contenente un personaggio che rappresenti l’autore in modo realistico (se la rappresentazione è troppo idealizzata avremo una Mary Sue – vedi).

Slash = descrive una storia in cui è presente una relazione omosessuale tra uomini con fattezze reali (per storie ad esempio tratte da film, telefilm, libri).

Slice of life = storie il cui scopo è descrivere semplicemente momenti o spaccati di vita quotidiana.

Song-fic = storie costruite attorno a una canzone. Su EFP il testo

della canzone non può costituire più del 30% del testo dell’intera

song-fic.

Spoiler! = indica che la fan fiction contiene anticipazioni sull’opera originale. Per “anticipazioni” si intendono tutti quei fatti non noti ai fan che seguano l’opera originale secondo il principale mezzo di diffusione in Italia. Esempio: ogni fatto sul libro di Harry Potter 7 era da considerarsi spoiler fino a che non è stata messa in commercio la versione italiana del libro.

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Traduzione = indica che la fan fiction è stata tradotta da un’altra lingua e quindi non era originariamente scritta in italiano.

Twincest (Twin Incest) = fan fiction in cui si tratti di una relazione sentimentale e/o sessuale tra fratelli gemelli.

TWT (Time line? What Time line?) = si usa quando la fan fiction non si colloca in nessun punto preciso di una storia o non ne segue la linea temporale canonica.

UGC (User Generated Content) = contenuti generati dagli utenti.

Under-age erotica = scene di sesso dove i personaggi hanno meno di 15 anni.

Voyeurism = storie dove uno dei personaggi prova piacere sessuale a guardare altre persone in atteggiamenti sessualmente espliciti.

What if? = descrive una fan fiction che va a modificare un elemento fondamentale della trama dell’opera originale e parte da lì per ricostruire come sarebbero andati i fatti se vi fosse stato quell’importante cambiamento. Esempio: se i genitori di Harry Potter non fossero mai morti, come sarebbe andata la storia?

Yaoi = descrive una fan fiction, tratta da anime/manga, in cui è presente una relazione omosessuale tra uomini, laddove si scelga di descriverla includendo l’aspetto sessuale del rapporto. La definizione può essere in generale utilizzata per tutte quelle fan fiction in cui i personaggi non abbiano fattezze reali (per fan fiction tratte da videogiochi o cartoni animati, ad esempio).

Yuri = descrive una fan fiction, tratta da anime/manga, in cui è presente una relazione omosessuale tra donne, laddove si scelga di descriverla includendo l’aspetto sessuale del rapporto. La definizione può essere in generale utilizzata per tutte quelle fan fiction in cui i personaggi non abbiano fattezze reali (per fan fiction tratte da videogiochi o cartoni animati, ad esempio).

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