[Krug_book] - [f&Sf] -- Smith Cordwainer -- (Casher o'Neil 02) - IL PIANETA DELLE TEMPESTE - (1965)

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SABBIE, TEMPESTE E PIETRE PREZIOSE

IL PIANETA DELLE TEMPESTE

Smith Cordwainer

On the Storm planet - 1965

1.

- Alle due e settantacinque del mattino,- disse l'Amministratore a Casher O'Neill, - voi ucciderete questa ragazza con un coltello. Alle due e settantasette una veloce auto di superficie vi prender a bordo e vi riporter qui. Allora l'incrociatore spaziale sar vostro. Affare fatto?-

Tese la mano, come se avesse voluto che Casher gliela avesse stretta subito e in quel luogo, suggellando con un giuramento la conclusione dell'affare.

Casher non accontent l'altro, ma invece sollev il bicchiere e disse:

- Brindiamo all'affare, prima!-

Gli occhi sospettosi, irrequieti e penetranti dell'Amministratore scrutarono attentamente il volto di Casher O'Neill.

L'aria umida di mare entrava nella stanza. L'amministratore appariva cauto, sospettoso, vigile, ma sotto la sua leggera ostilit c'era un'altra emozione, della quale Casher poteva percepire solo la presenza. Stanchezza che affondava le sue radici nella pi completa disperazione; e forse disperazione che affondava le sue radici nella stanchezza?

Quest'altra emozione, che Casher poteva a malapena percepire, era davvero strana. In tutti i suoi viaggi tra i mondi abitati, Casher aveva incontrato molti strani tipi di uomini e di donne. Ma non aveva mai conosciuto prima di allora qualcuno che somigliasse a questo Amministratore... brillante, lunatico, aggressivo. Il titolo che gli spettava era "Signor Concessionario", ed egli era un ex Messere del Grande Ausilio, di servizio su quel pianeta, Henriada, dove la popolazione era scesa dai seicento milioni di abitanti agli attuali quarantamila. A dire il vero, il governo locale era sparito nel limbo, e questo strano individuo, che aveva assunto il titolo di "Amministratore", era l'unica legge e autorit civile riconosciuta sul pianeta.

Malgrado ci, egli possedeva un incrociatore spaziale in pi, e Casher O'Neill era deciso a ottenere quell'incrociatore, nel corso del suo grande piano a lunga scadenza per ritornare sul suo pianeta natale Mizzer a rovesciare l'usurpatore, il colonnello Wedder,

L'Amministratore guard con aria astuta e penetrante Casher e poi, a sua volta, sollev il bicchiere. Il verde crepuscolo trasse strani riflessi dal suo liquore e gli diede l'aspetto di uno strano veleno. Ma era soltanto un liquore terrestre, piuttosto forte.

Con un sorso, un solo sorso, l'uomo pi anziano si rilass un poco.

- Voi potreste essere venuto per ingannarmi, giovanotto. Voi potreste pensare che io sia un vecchio stupido che governa un pianeta abbandonato. Potreste addirittura pensare che uccidere quella ragazza sia una specie di delitto. Non si tratta affatto di un delitto. Io sono l'Amministratore di Henriada e da ottant'anni all'inizio di ogni anno ordino sempre di uccidere quella ragazza. Tanto per cominciare, non neppure una ragazza. solo una subumana. Una specie di animale trasformato in servitore. Posso anche nominarvi membro della polizia. O capo degli investigatori. Questo sarebbe meglio. Sono pi di cent'anni che non ho pi un capo degli investigatori. Andate domani. La casa non difficile da trovare. la casa pi grande e pi bella rimasta su questo pianeta. Andateci domattina. Chiedetele del suo padrone, e usate il titolo esatto, "Signore e Proprietario Murray Madigan". I robot vi diranno di restare fuori. Se insistete, verr lei alla porta. A questo punto voi dovrete pugnalarla al cuore, proprio sulla porta. La mia auto vi raggiunger un minuto dopo. Voi salterete a bordo e tornerete qui. Ne abbiamo gi parlato. Perch non siete d'accordo? Non sapete chi sono?-

- Lo so perfettamente,- sorrise Casher O'Neill, - so benissimo chi siete, Signor Concessionario e Amministratore. Voi siete l'onorevole Rankin Meiklejohn, gi di Terra Due. Dopotutto, il Grande Ausilio mi ha concesso il permesso di atterrare su questo pianeta per affari privati. Il Grande Ausilio sa anche chi sono io, e quello che voglio. C' qualcosa di strano in tutto questo. Perch dovreste darmi un incrociatore spaziale... la migliore astronave, come avete ammesso voi stesso, di tutta la vostra flotta... solo per uccidere un animale modificato che ha l'aspetto, e la voce di una ragazza? Perch proprio io? Io, il visitatore? Perch l'uomo di un altro mondo? Perch volete la morte di questa omuncola? Perch se da ottant'anni voi impartite ogni anno l'ordine di ucciderla, quest'ordine non stato eseguito da nessuno? Vi assicuro, Signore e Amministratore, che io non sto rifiutando. Io voglio quell'incrociatore. Lo voglio con tutte le mie forze. Ma qual il contratto? Dov' il trucco? la casa che voi volete?-

- Beauregard? No, io non voglio Beauregard. Il vecchio Madigan pu marcirci dentro, per quello che me ne importa. Si trova fra Ambiloxi e Mottile, sul Golfo di Esperanza. Non potete sbagliarvi. La strada in buone condizioni. Potete arrivarci in macchina da solo.-

- Di che si tratta, allora?- La voce di Casher lasciava trasparire la determinazione che lo animava.

La risposta dell'Amministratore fu davvero singolare. Riemp l'enorme bicchiere del potente liquore. Guard Casher O'Neill come se stesse guardando un nemico. Vuot il bicchiere in un sorso. Casher sapeva che quella quantit di liquore, presa tutta d'un fiato, poteva uccidere un essere umano normale.

L'Amministratore non cadde morto.

Non parve neppure sensibilmente pi ubriaco.

Il suo volto divent paonazzo e gli occhi parvero volergli schizzare dalle orbite, quando la mistura superalcolica fece il suo effetto, ma l'Amministratore continu a tacere. Si limit a fissare Casher. Casher, che aveva appreso nel suo lungo esilio a giocare molti giochi, si limit a restituire lo sguardo.

L'Amministratore cedette per primo.

Chin il capo e scoppi a ridere, una risata stridula come il verso di un uccello. La risata sembr interminabile e parve che l'uomo stesse godendo di tutti i piaceri della galassia. Casher ridacchi a sua volta, per una reazione nervosa comprensibilissima, e aspett che l'Amministratore smettesse di sghignazzare.

L'Amministratore finalmente riprese il controllo di se stesso. Con un largo sorriso, strizz l'occhio a Casher, e si vers altre quattro dita di liquore, che trangugi come se si fosse trattato di panna montata, e poi... solo lievemente malfermo sulle gambe... si alz in piedi, si avvicin, e strinse la spalla di Casher.

- Tu sei un ragazzo intelligente, amico mio. Ti sto ingannando. Non me ne importa niente dell'incrociatore spaziale. Io ti regalo qualcosa che per me non possiede nessun valore. Chi potr mai far decollare da questo pianeta un incrociatore? rovinato. abbandonato. E cos anch'io. Avanti. Avrai l'incrociatore. Per niente. Prendilo. tuo. Liberamente. Senza condizioni.-

Questa volta fu Casher a balzare in piedi.

- Grazie, signore e Amministratore!- esclam, cercando di stringere la mano dell'altro per suggellare il patto.

Rankin Meiklejohn era incredibilmente sobrio, per avere bevuto quello che aveva bevuto. Si nascose la mano dietro la schiena e rifiut di stringere quella di Casher.

- Tu potrai avere senz'altro l'incrociatore. Senza condizioni. Senza patti. Senza affari. tuo. Ma prima uccidi quella ragazza! Fammi questo favore. Un semplice favore. Sono stato un buon ospite. Tu mi piaci. Io voglio farti un favore. Fammene uno anche tu. Uccidi quella ragazza. Domattina alle due e settantacinque. Domani.-

- Perch?- domand Casher O'Neill, con voce fredda e sicura, cercando di apprendere qualcosa da quell'uomo balbettante.

- Solo... solo... solo perch l'ho detto io...- farfugli l'Amministratore.

- Perch?- ripet Casher O'Neill, con voce fredda e sicura.

Il liquore improvvisamente vinse la sua battaglia nel corpo dell'Amministratore. L'uomo cerc a tentoni il bracciolo della sua poltrona, sedette goffamente, e poi fiss Casher. Era davvero ubriaco. La strana emozione, l'elusivo connubio di disperazione e stanchezza, era svanita dal suo volto. Parlava in tono sicuro. Solo l'eccessiva lentezza delle frasi mostrava la sua ubriachezza.

- Perch, pezzo d'idiota,- disse Meiklejohn, - queste persone, pi di ottanta in ottant'anni, che io ho mandato a Beauregard con l'ordine di uccidere quella ragazza, queste persone...- ripet, poi si interruppe, e strinse le labbra.

- Che cosa ne stato di loro?- domand Casher, in tono calmo e suadente.

L'Amministratore sorrise di nuovo, e sembr sull'orlo di una delle sue risate isteriche.

- Che cosa accaduto?- grid Casher O'Neill.

- Non lo so,- rispose l'Amministratore. - Lo giuro sulla mia vita, non lo so. Nessuno di loro mai tornato indietro.-

- Che cosa ne stato di loro? Lei li ha uccisi?- grid Casher.

- E come faccio a saperlo?- domand l'ubriaco, evidentemente assonnato.

- Perch non avete fatto rapporto?-

Questo sembr scuotere l'Amministratore.

- E dire che una ragazzina ha fermato me, l'Amministratore planetario? Una semplice ragazzina, che non neanche umana? Mi avrebbero mandato degli aiuti, e avrebbero riso di me. Per la Campana, giovanotto, hanno riso abbastanza di me! Non ho bisogno di aiuto dall'esterno. Tu andrai l domattina. Alle due e settantacinque, con un pugnale. E un'auto di superficie ti aspetter.-

Fiss Casher O'Neill e poi si addorment di colpo sulla sua poltrona. Casher chiam i robot per farsi portare nella sua stanza; e le macchine accudirono anche al loro padrone.

2.

Il mattino dopo, alle due e settantacinque in punto non accadde nulla. Casher percorse il corridoio di stile barocco, guardando in tutte le magnifiche stanze vuote che vi si aprivano. Tutte le porte erano aperte.

Sent venire da una porta un sonoro russare.

Era, naturalmente, l'Amministratore. Giaceva sul letto, con il corpo rattrappito. Una roboinfermiera era accanto a lui, e il suo corpo smaltato di bianco era solo leggermente arrugginito. Sollev un braccio metallico per imporre il silenzio, e riusc stranamente a fare apparire il gesto delicato, aggraziato e cortese, anche pi di quanto ci si potesse aspettare da una macchina.

Casher ritorn camminando in punta di piedi nella sua stanza, dove ordin frittelle, pancetta e caff. Osserv un tornado attraverso il vetro rinforzato della sua finestra, mentre i robot gli preparavano la colazione. Gli alberi elastici si aggrappavano al terreno con una rabbiosa ostinazione che compensava la rabbiosa ostinazione del vento. Il centro del tornado allungava tentacoli di vento per ogni dove, come proboscidi di elefanti impazziti, ma la vegetazione rispondeva colpo su colpo. Alcuni animali venivano sollevati da terra e sparivano nel cielo. Il tornado allora si diresse verso la casa, ma non provoc alcun danno, limitandosi a causare un frastuono indicibile.

- Ne abbiamo almeno trecento al giorno,- disse un robomaggiordomo. - Ecco perch ripariamo tutte le astronavi sottoterra e non possediamo delle macchine per il condizionamento atmosferico. stato detto che per rendere abitabile questo pianeta si sarebbe speso di pi di quanto il pianeta meritasse. Vedete, signore, troverete la radio e i giornali in biblioteca. Non credo che l'onorevole Rankin Meiklejohn si sveglier prima di sera, diciamo alle sette e cinquanta o alle otto.-

- Posso uscire?-

- Perch no, signore? Voi siete un autentico essere umano. Potete andare dove volete.-

- Voglio dire, posso uscire senza pericolo?-

- Oh, no, signore! Il vento vi spezzerebbe in due oppure vi trascinerebbe via.-

- Non esce mai nessuno?-

- S, signore. A bordo di auto di superficie o con delle corazze personali automatiche. Mi stato detto che se l'armatura pesa pi di cinquanta tonnellate, colui che vi si trova dentro perfettamente al sicuro. Ma non saprei, signore. Come vedete, io sono un robot. Sono stato fabbricato qui anche se il mio cervello stato realizzato su Terra Due, e non sono mai uscito da questa casa.-

Casher guard il robot. Sembrava particolarmente loquace. Colse l'occasione per ottenere delle nuove informazioni.

- Hai mai sentito parlare di Beauregard?-

- S, signore. la migliore casa del pianeta. Ho sentito dire che si tratta dell'edifico pi solido di Henriada. Appartiene al Signore e Proprietario Murray Madigan. Costui un nativo della Vecchia Australia del Nord, che ha rinunciato alla cittadinanza del suo pianeta natale ed venuto qui quando Henriada era un pianeta attivo. Ha portato con s tutte le sue ricchezze. Gli omuncoli e i robot dicono che l'interno della casa meraviglioso.-

- Tu l'hai visto?-

- Oh, no, signore. Non ho mai lasciato questo edificio.-

- Questo Madigan mai venuto qui?-

Il robot parve tentare di ridere, ma non ci riusc. Rispose, in tono strano:

- Oh, no, signore. Non va mai da nessuna parte.-

- Puoi dirmi niente della femmina che vive con lui?-

- No, signore,- disse il robot.

- Non sai niente di lei?-

- Signore, non questo. Io so molte cose di lei.-

- E allora perch non puoi parlarmene?-

- Mi stato ordinato di non farlo, signore.-

- Io sono,- disse Casher O'Neill, - un vero essere umano. E adesso annullo quest'ordine. Parlami di lei.-

La voce del robot divenne fredda e formale.

- Gli ordini non possono essere annullati, signore.-

- Perch no?- esclam Casher. - Vengono forse dall'Amministratore?-

- No, signore.-

- E da chi, allora?-

- Dalla ragazza,- disse il robot piano, e usc dalla stanza.

3.

Casher O'Neill pass il resto della giornata a cercare delle informazioni; ne ottenne ben poche.

L'Amministratore Delegato era un giovanotto che odiava il suo superiore.

Quando Casher, che fece colazione con lui... i due mangiarono male e soli in una sala spoglia che avrebbe potuto contenere cinquecento persone... cerc di giungere al punto, chiedendo bruscamente: - Che ne sapete di Murray Madigan?- , ottenne una risposta che era brusca fino a rasentare i confini della scortesia.

- Niente.-

- Non lo avete mai sentito nominare?- esclam Casher.

- Tenete i vostri guai per voi, signor turista,- disse l'Amministratore Delegato. - Io devo stare su questo pianeta fino alla morte. Voi potete andarvene. Non avreste mai dovuto venire.-

- Io possiedo un lasciapassare del Grande Ausilio, valido per tutti i pianeti,- disse Casher.

- Va bene,- disse il giovane, - questo dimostra che voi siete pi importante di me. Non addentriamoci nell'argomento. Vi piaciuta la colazione?-

Casher era stato iniziato ai segreti della diplomazia fin da bambino, quando era stato l'erede designato alla Dittatura di Mizzer. Quando il suo innominabile zio, Kuraf, aveva perduto il potere, Casher aveva approvato il colpo di stato dei colonnelli Wedder e Gibna; ma ora Wedder aveva assunto il potere assoluto e stava imponendo un regno del terrore e della virt. Casher perci conosceva le cerimonie e il galateo, i grandi discorsi e i discorsi insignificanti, e, in quell'occasione, prefer proseguire il discorso insignificante. Il giovane Amministratore Delegato aveva una sola ambizione, andarsene dal pianeta Henriada e non sentire mai pi parlare di Rankin Meiklejohn.

Casher poteva capire il suo punto di vista.

Durante la colazione accadde una sola cosa strana.

Verso la fine, Casher lasci scivolare nella conversazione una domanda, con grande abilit:

- Gli omuncoli possono impartire degli ordini ai robot?-

- Naturalmente,- rispose il giovane, - uno dei motivi per cui ci serviamo di essi. Possiedono un maggiore spirito di iniziativa. In diverse occasioni possono aggiornare gli ordini dati ai robot.-

Casher sorrise.

- Non intendevo esattamente questo. Un omuncolo pu impartire a un robot un ordine che un vero essere umano non possa poi essere in grado di annullare?-

Il giovane fece per rispondere, malgrado avesse la bocca piena di cibo. Non era un giovane molto raffinato. Bruscamente smise di masticare e spalanc gli occhi. Poi, con la bocca ancora piena, disse:

- Immagino che stiate cercando di parlare di questo pianeta. Non potete farne a meno. Siete sulla pista. E allora restateci. Forse ne uscirete vivo. Rifiuto di entrarci per qualcosa, non voglio avere nulla a che fare con voi, con lui e con le sue vendette personali. Io voglio soltanto andarmene quando verr il momento.-

Il giovane riprese a masticare, fissando ostinatamente il piatto.

Prima che Casher potesse rimediare all'incidente con qualche osservazione casuale, il robomaggiordomo si ferm alle sue spalle.

- Onorevole signore, ho udito la vostra domanda. Posso rispondervi io?-

- Ma certo,- disse gentilmente Casher.

- La risposta, signore,- disse il robomaggiordomo, con voce bassa ma chiara, - alla vostra domanda no, no, mai. Questa la regola generale di tutti i mondi civili. Ma su questo pianeta Henriada, signore, la risposta s- .

- Perch?- domand Casher.

- mio dovere, signore,- disse il robomaggiordomo, - di raccomandarvi questo piatto di verdura fresca. Non sono autorizzato a trattare di altri argomenti.-

- Grazie,- disse Casher, cercando di non mostrare il suo sbalordimento.

Non accadde null'altro durante la notte, se non che Meiklejohn si alz per il tempo sufficiente a ubriacarsi di nuovo. Bench egli avesse invitato Casher a bere con lui, non discusse seriamente il problema della ragazza, se non in una sola occasione.

- Aspettiamo domani. Onestamente. Apertamente. Con franchezza e sincerit. Parlo di me. Vi porter io stesso a Beauregard. Vedrete quanto facile. Un pugnale, eh? Un giovane viaggiatore come voi dovrebbe sapere come si usa un pugnale. E anche quello che si pu fare a una ragazzina. Non grande. Un lavoro facile. Non dovrete pensarci due volte. Volete del succo di mela nel vostro liquore?-

Casher aveva preso tre pillole antisbronza prima di andare a bere con l'ex Messere, ma anche cos non riusc a reggere al ritmo di Meiklejohn. Accett di diluire il liquore con il succo di mele con seriet, grazia e gratitudine.

I piccoli uragani giravano intorno alla casa. Meiklejohn, ormai ubriaco, si era lanciato in un racconto di antiche ingiustizie che gli erano state fatte su degli altri mondi, e non prestava la minima attenzione ai cicloni. Nel mezzo della notte, verso le nove e cinquanta, Casher si svegli sulla sua poltrona, solo, rigido e dolorante. I robot evidentemente avevano ricevuto istruzioni a proposito del loro padrone, e lo avevano gi portato a letto. Casher si diresse pesantemente verso la sua stanza, maledisse il rumore assordante che si sentiva, e torn a dormire.

4.

Il giorno seguente fu davvero molto diverso.

L'Amministratore era sobrio, efficiente e in forma come se non avesse mai toccato un goccio di liquore in vita sua.

Fece avvertire Casher, tramite i robot, di raggiungerlo a colazione, e disse, in segno di saluto:

- Immagino che abbiate pensato che io fossi ubriaco, ieri notte.-

- Ebbene...- disse Casher.

- Febbre planetaria. Ecco cos'era. Febbre planetaria. Un goccio d'alcol impedisce al male di prendere il sopravvento. Vediamo. Adesso sono le tre e sessanta. Potreste essere pronto per le quattro?-

Casher guard il suo orologio, che aveva il quadrante convenzionale, con ventiquattro ore, con una smorfia di disgusto.

L'Amministratore si accorse della sua espressione e gli fece le sue scuse.

- Mi dispiace! Colpa mia, mille volte mia. Vi far portare un orologio metrico al pi presto. Dieci ore per giorno, cento minuti per ora. Siamo molto ordinati qui su Henriada.-

Batt le mani e ordin che fosse portato un orologio nella stanza di Casher, con un roborologiaio in grado di regolare l'apparecchio sui battiti del cuore di Casher.

- Alle quattro, allora,- disse, alzandosi con aria decisa. - Preparatevi a un viaggio in auto. I servi vi mostreranno quello che dovete indossare.-

C'era un uomo che aspettava Casher, nella sua stanza. Aveva l'aria di un antico ind, grasso e saggio, come venivano disegnati sui libri di archeologia. Si inchin con aria compita e disse:

- Il mio nome Gosigo. Io sono un dimentica, trasferito su questo pianeta, ma per oggi io sono la vostra guida e autista per portarvi alla tenuta di Beuregard.-

I dimentica erano appena al di sopra degli omuncoli, nella scala sociale. Erano individui riconosciuti colpevoli di crimini capitali, ai quali i tribunali dei diversi pianeti, o lo stesso Grande Ausilio, avevano concesso l'amnesia totale al posto della morte o di qualche punizione peggiore della morte, come il confino sul pianeta Shayol.

Casher guard il dimentica con curiosit. L'uomo non aveva l'aria di continua stupefazione che Casher aveva visto nella maggior parte dei dimentica che aveva conosciuto. Gosigo vide la sua espressione e la interpret.

- Sto abbastanza bene, signore, adesso. Avrei la forza per spezzarvi la schiena, se mi venisse ordinato questo.-

- Vuoi dire di farmi del male alla spina dorsale? Che pensiero ostile e spiacevole per un ospite!- disse Casher. - In ogni modo, direi che io potrei ucciderti prima che tu riesca a farlo. Cos' stato a darti queste idee?-

- L'Amministratore minaccia sempre i suoi ospiti di ordinarmi di farlo.-

- Ma tu hai mai rotto la schiena a qualcuno?- domand Casher, guardando con maggiore attenzione Gosigo. L'individuo era pi basso di Casher, ma possedeva una muscolatura possente; come molti individui tarchiati, aveva un aspetto gioviale all'esterno, ma sarebbe certo stato un nemico terribile.

Gosigo sorrise, con aria soddisfatta:

- Be', no, non esattamente.-

- Perch no? L'Amministratore ha annullato sempre i suoi ordini? Direi che a volte dovrebbe essere troppo ubriaco per ricordarsene.-

- Non questo...- disse Gosigo.

- Perch non l'hai fatto, allora?-

- Ricevo degli altri ordini,- disse Gosigo, con una certa esitazione. - Come quelli che ho oggi. Uno dell'Amministratore, uno dell'Amministratore Delegato, e un terzo da una persona estranea.-

- Chi la persona estranea?-

- La ragazza mi ha detto di non spiegarvelo adesso.-

Casher sobbalz.

- Stai parlando di quella persona alla quale penso io?-

Gosigo annu molto lentamente, indicando la bocca di aerazione come se ci fosse stato dentro un microfono.

- Puoi dirmi quali sono i tuoi ordini?-

- Oh, certo. L'Amministratore mi ha detto di portare lui e voi a Beauregard, di portare voi fino alla porta, di controllare che voi pugnaliate quella subumana, e di chiamare la seconda auto per venirvi a prendere. L'Amministratore Delegato mi ha detto di portarvi a Beauregard, di lasciarvi fare quello che vi pare, e di riportarvi qui per la strada di Ambiloxi se per caso riuscirete a uscire vivo dalla casa del Signore e Proprietario Murray.-

- E gli altri ordini?-

- Di chiudere la porta alle vostre spalle quando entrerete, e di non pensare pi a voi in vita mia, perch voi sarete molto felice.-

- Sei pazzo?- esclam Casher.

- Sono un dimentica,- disse Gosigo, con una certa dignit. - Ma non sono pazzo.-

- Allora, a quali ordini obbedirai?-

Gosigo sorrise, e fu un caldo sorriso umano.

- Forse che questo non dipende da voi, signore, e non da me? Ho l'aria di un uomo che ha intenzione di uccidervi?-

- No, certo,- rispose Casher.

- Sapete come vi vedo io, signore?- continu Gosigo, con voce flautata. - Credete davvero che io possa aiutarvi, se vorrete uccidere una ragazzina?-

- Allora lo sai!- grid Casher, impallidendo.

- Perch no? Lo sanno tutti!- disse Gosigo. - Qui su Henriada possiamo parlare solo di questo. E adesso lasciate che vi indichi i vostri vestiti, in modo che possiate almeno sopravvivere al viaggio.- Porse i vestiti a Casher, che li indoss, nervosamente.

Gosigo lo aiut.

Quando Casher fu completamente vestito, scopr che non aveva mai indossato degli abiti cos complicati, neppure durante i voli spaziali. Il pianeta Henriada doveva essere molto turbolento, se c'era bisogno di indossare quegli abiti anche per fare un breve viaggio.

Gosigo aveva indossato degli abiti uguali.

Egli guard Casher con aria amichevole, con un sorriso quasi ironico.

- Guardatemi, onorevole visitatore. Vi ricordo qualcuno?-

Casher lo guard attentamente e onestamente, e poi disse:

- No!-

Il volto dell'altro ritorn tetro.

- un gioco,- spieg, - non posso fare a meno di tentare di scoprire chi sono veramente. Sono forse un Messere del Grande Ausilio che ha tradito il suo giuramento? Sono uno scienziato che ha corrotto la sua scienza adoperandola per fini innominabili? Sono un dittatore cos vergognoso che perfino il Grande Ausilio, che di solito non interferisce nelle faccende private dei pianeti, stato costretto a togliermi di mezzo? Eccomi qui, sano, saggio, vigile. Ho il nome di Gosigo su questo pianeta. Forse sono soltanto un indigeno di questo pianeta, che ha commesso un delitto locale. Ma non potr mai saperlo. Se qualcuno mi dir il mio vero nome e il mio passato, il mio condizionamento mi far urlare, poi perder i sensi e dimenticher tutto quello che stato detto nell'occasione. Mi hanno detto che devo essere stato io a scegliere questo invece della morte. Pu darsi. A volte la morte sembra bella, a un dimentica.-

- Hai mai urlato e perso i sensi?-

- Non so neppure questo,- disse Gosigo, - non pi di quanto voi sappiate dove andrete oggi.-

Casher non permise all'inutile curiosit sulla sua sorte di avere il sopravvento. Chiese al dimentica:

- Fa male... fa male essere un dimentica?-

- No!- disse Gosigo. - No!-

Gosigo guard improvvisamente Casher. La sua voce cambi tono e divenne pi alta di una buona ottava. Si port le mani al viso e respir forte.

- Ma... Oh! La paura... gelida e spaventosa di essere io...!-

Continu a guardare Casher.

Calmandosi, abbass le mani dal volto, quasi a forza, e disse in tono quasi normale:

- Andiamo, allora?-

Gosigo si avvi lungo il corridoio spoglio e interminabile. Un forte vento soffiava all'interno di esso, sebbene non ci fosse alcun segno di finestre o di porte aperte. Seguirono una scalinata maestosa, con dei gradini larghissimi, e discesero fino in fondo all'edificio. Un tempo, quella doveva essere stata una grande sala d'ingresso. Adesso era ingombra di automobili. Strane automobili.

Veicoli terrestri di un tipo che Casher non aveva mai visto prima. Somigliavano un poco agli antichi "carri armati" che Casher aveva visto nei volumi di archeologia. Somigliavano un poco anche a sottomarini, tozzi e massicci. Dato che Casher era disceso dallo spazio direttamente sul palazzo, questa era la prima volta in cui vedeva i mezzi di locomozione di Henriada.

L'Amministratore lo stava aspettando, e indossava una "tuta" sulla quale erano incise le insegne del suo rango.

Casher si inchin formalmente. Diede un'occhiata allo stupendo orologio metrico che Gosigo gli aveva messo al polso, fuori della tuta. Erano le tre e novantacinque.

Casher si inchin dunque a Rankin Meiklejohn e disse:

- Sono pronto, signore, se volete.-

- State in guardia!- mormor Gosigo, alle sue spalle.

L'Amministratore disse:

- Possiamo anche andare.- La voce dell'uomo era tremante.

Casher rimase immobile, vigile ma esteriormente compito. Era in pericolo? Era una pazzia? Forse l'Amministratore era gi ubriaco?

Casher osserv attentamente, ma senza parere, l'Amministratore, aspettando che l'altro lo precedesse nell'auto pi vicina, i cui sportelli erano aperti.

Non accadde nulla. Per l'Amministratore cominci a sbiancare in volto.

Erano presenti sei o sette persone. Gli altri dovevano avere visto qualcosa del genere gi altre volte, perch non mostrarono segni esteriori di curiosit o di stupore. L'Amministratore cominci a tremare. Casher se ne rese conto, malgrado la pesante veste da viaggio che lo copriva. Le mani dell'altro tremavano violentemente.

L'Amministratore disse, con voce stridula e nervosa:

- Il vostro coltello. L'avete con voi?-

Casher annu.

- Vediamolo,- disse l'Amministratore.

Casher port la mano all'altezza dello stivale e tir fuori il magnifico coltello perfettamente bilanciato. Prima di riuscire a rialzarsi, sent che la stretta ferrea della mano di Gosigo gli aveva immobilizzato la spalla.

- Padrone,- disse Gosigo a Meiklejohn, - dite al vostro visitatore di riporre la sua arma. Non permesso a nessuno di noi di mostrare delle armi in vostra presenza.-

Quando Casher cerc di sottrarsi alla stretta di Gosigo senza perdere n l'equilibrio n la dignit, scopr con una certa sorpresa che l'altro conosceva bene i segreti del karat. I due rimasero immobili, ma i loro muscoli giocavano una partita tesa e violentissima.

L'Amministratore pose fine all'immobile lotta. Disse:

- Mettete via il coltello...-

La sua voce era sempre stridula.

L'orologio segnava quasi le quattro, ma nessuno era ancora entrato nell'auto.

Gosigo parl di nuovo, e quando lo fece ci fu una risata di disprezzo da parte dell'Amministratore Delegato, che aveva assistito alla scena indossando i normali abiti da casa.

- Padrone, non il momento di "uno per la strada"?-

- Certo, certo,- esclam l'Amministratore. Ricominci a respirare quasi normalmente.

- Tenetemi compagnia,- disse a Casher, - un'usanza locale.-

Casher aveva infilato di nuovo il pugnale nel suo stivale. Quando la lama fu scomparsa, Gosigo lasci immediatamente la presa; Casher si rialz e si strofin la spalla. Non disse nulla, ma scosse il capo, indicando che non aveva intenzione di bere.

Uno dei robot port all'Amministratore un recipiente, che conteneva almeno un litro e mezzo di quella che sembrava acqua. L'Amministratore disse, molto gentilmente:

- Immagino che non vogliate bere con me?-

Cos vicino Casher pot sentire l'odore del liquido. Era liquore purissimo. Scosse di nuovo il capo, gentilmente ma con fermezza.

L'Amministratore sollev il recipiente.

Casher vide muoversi i muscoli della gola dell'altro, mentre egli ingurgitava la bevanda. Sent il respiro affannoso dell'uomo, tra un sorso e l'altro. Il liquido bianco si abbass sempre di pi nel gigantesco bicchiere.

Alla fine non ne rimase pi.

L'Amministratore pieg da un lato la testa e disse a Casher, con la voce di un pappagallo:

- Bene, ippi!-

- Che volete dire, signore?- domand Casher.

L'Amministratore aveva un'aria allegra. Casher si stup che l'uomo non fosse morto sul colpo, dopo avere ingollato quella quantit di liquore.

- Voglio dire soltanto, addio. Io... non... mi sento... bene...-

Detto questo cadde come una roccia. Uno dei servi, forse un altro dimentica, lo prese al volo, prima che toccasse il suolo.

- Fa sempre cos?- domand Casher all'Amministratore Delegato, che era livido e ironico a un tempo.

- Oh, no,- disse il Delegato, - solo in queste occasioni.-

- Perch queste?-

- Quando spedisce un altro uomo armato contro quella ragazza di Beauregard. Non torna mai indietro nessuno. Voi non tornerete indietro, certo. Avreste potuto andarvene prima, ma non avete voluto farlo. Adesso non potete pi andarvene. Adesso andate pure e cercate di ammazzare quella ragazza. Vi aspetter qui alle cinque e venticinque, se riuscirete. Vi dir anzi che, se voi tornerete indietro, sveglier anche lui, se ce la far. Ma voi non tornerete indietro. Buona fortuna, immagino che sia questo di cui avete bisogno. Buona fortuna.-

Casher strinse la mano all'altro senza togliersi il guanto. Gosigo era gi salito al posto di guida della macchina e stava riscaldando i motori elettrici.

Coloro che si trovavano nella sala corsero al riparo, non appena Casher fu salito a bordo, sebbene non ci fosse alcun pericolo immediato in vista. Due dei servitori umani portarono l'Amministratore esanime su per le scale, seguiti dall'Amministratore Delegato.

- Mettetevi la cintura,- disse Gosigo.

Casher trov la cintura e l'assicur.

- Anche quella per la testa,- disse Gosigo.

Casher lo guard sbalordito. Non aveva mai sentito parlare di una cintura per la testa.

- Tiratela gi dall'alto, signore. Mettetevi la reticella sotto il mento.-

Casher sollev lo sguardo.

In alto c'era una specie di rete appesa al tetto della macchina, esattamente al di sopra del suo capo. Cerc di tirarla gi, ma la rete non cedette. Tir pi forte, rabbiosamente, e la rete scese di poco. Per la Campana e il banco, vogliono impiccarmi con questo aggeggio! pens, tirando gi la rete. La rete, che era larga non pi di venti centimetri, terminava da una parte e dall'altra in una solida cinghia. Casher si ritrov in una posizione bizzarra: stringeva da entrambi i lati la rete, e non sapeva cosa fare; non voleva mollarla, perch non tornasse nel suo incavo, in alto. Gosigo si volt e, con una certa impazienza, aiut Casher a mettersela sotto il mento. Ci fu uno strappo, e Casher si sent a disagio.

- Non opponetevi,- disse Gosigo, - rilassatevi.-

Casher obbed. La sua testa affond per diversi centimetri in una specie di sacca d'ovatta, che prima non aveva notato, che si apriva nello schienale. Dopo qualche istante, comprese che la posizione era strana ma comoda.

Anche Gosigo si era assicurato la sua cintura per la testa, e aveva acceso le luci dell'auto. Erano cos violente che Casher dovette chiudere gli occhi.

Le luci dovevano costituire la chiave della porta.

5.

Due pannelli si aprirono ed entr una fiumana di vento ruggente e di vegetazione svolazzante. Era un turbine violento, ma non era un uragano.

La macchina avanz pesantemente e in fretta usc dalla casa e si trov sulla strada.

Il cielo era brunastro, di un bruno luminoso, solcato da strisce di giallo. Casher non aveva mai visto un cielo di quel colore su nessun altro mondo da lui visitato, bench nel corso del suo lungo esilio avesse conosciuto molti pianeti.

Gosigo, che guardava avanti, si preoccupava di mantenere il veicolo al centro della strada nera e molle.

- Guardate!- disse una voce che parlava nella sua testa.

Era Gosigo, che si serviva di un intercom che doveva essere incorporato nel suo casco.

Casher guard, sebbene ci fosse da vedere soltanto l'impeto folle del vento. Improvvisamente il veicolo divenne nero, si impenn, e fu scosso violentemente. L'auto fu invasa da un pesante fetore.

Gosigo premette una fila di pulsanti. Luci e fiamme, di un vigore intollerabile, bruciarono all'esterno del veicolo.

La battaglia fin prima di cominciare.

L'auto giaceva in una specie di palude. La strada era visibile a circa trenta metri.

All'interno della macchina si ud un suono lacerante e il veicolo si raddrizz. Segu uno strano rumore, una specie di risucchio, e poi il rumore lacerante termin. Casher vide che le potenti pale che coprivano i fianchi del veicolo stavano aprendosi la strada nel terreno.

Finalmente la macchina fu in linea di marcia, ricoperta di rami e foglie e da una sostanza oleosa.

Un piccolo uragano stava passando su di loro.

Gosigo si volt e disse a Casher:

- Una balena d'aria ci ha inghiottiti e ho dovuto aprirmi la strada col fuoco.-

- Una che cosa?- esclam Casher.

- Una balena d'aria,- ripet con calma Gosigo. - Non ci sono forme di vita indigene su questo pianeta, ma le forme di vita terrestri hanno subito delle mutazioni incredibili, da quando le abbiamo portate quass. Gli uragani hanno sollevato le balene dalle acque, finch qualcuna non si abituata a volare. Erano della specie carnivora, cos hanno la passione di spaccare in due le nostre auto e di mangiare quello che trovano dentro. Per il momento non siamo in pericolo, a patto che riusciamo a tornare subito sulla strada. Ci sono alcuni uomini selvatici che vivono nel vento, ma non sono pericolosi, a meno che non ci troviamo del tutto indifesi. Fra un poco cercher di riportare la macchina sulla strada. Ambiloxi non molto lontana.-

Tornare sulla strada non si dimostr molto facile, malgrado l'estrema vicinanza della stessa.

Dopo diversi tentativi ci riuscirono, e videro ai bordi della strada i macabri resti della balena d'aria che li aveva inghiottiti.

Il vento era violento e capriccioso, ma non c'erano dei grossi uragani in vista.

Il ricordo dei violenti scossoni provocati dal tentativo di uscire dalla palude, a bordo della macchina che pareva una grossa bicicletta impegnata su di una salita a strapiombo, fecero s che Casher O'Neil ringraziasse con tutto il cuore le cinghie di sicurezza che gli tenevano fermo il corpo e anche la testa.

Senza un'adeguata protezione, quelle scosse lo avrebbero senz'altro ucciso.

- Questa macchina invulnerabile?- domand a Gosigo, attraverso l'intercom.

Gosigo rispose con una risata.

- Quasi. Siamo noi i pezzi pi vulnerabili.-

Non si vedeva pi nulla dai finestrini. Gosigo, apparentemente tranquillo, si stacc la cintura per la testa e sorrise a Casher.

- C' una tromba d'aria che sta per investirci, ma ormai non importa. Siamo sulla strada e io ho piantato la macchina sul terreno.-

- Piantato?- annasp Casher.

- Vedete, quelle grosse viti all'esterno dell'auto. Sono fatte per entrare nella strada. Tutte le strade di Henriada sono fatte di neo-asfalto, che si ripara da solo. Resteranno anche quando l'ultimo essere vivente di questo pianeta sar morto da secoli. Sono delle buone strade.- Si interruppe. - Ecco la tempesta.-

Prima che potesse finire la frase, il tornado si scaten. Dei venti impetuosi si avventarono sulla macchina che rimase immobile come se fosse stata scolpita nel terreno.

Gosigo premette un paio di bottoni, poi calibr un quadrante. Ci fu una sorda esplosione.

Casher fece per parlare ma Gosigo sollev una mano per imporgli il silenzio.

Regol rapidamente i suoi quadranti. Il "parabrezza" impallid e spar, il radar si accese e si spense, e finalmente una carta geografica luminosa... sfondo rosso e linee dorate... occup l'intero schermo. C'erano pi di dodici punti luminosi sulla carta. Gosigo li studi attentamente.

La carta si confuse, spar e si dissolse.

Gosigo sfior un altro pulsante e il "parabrezza" apparve di nuovo, lasciando vedere l'esterno.

- Di che si trattava?- domand Casher.

- Un radar montato su un microrazzo. Ho lanciato il razzo a un'altezza di dodici chilometri, per fare delle rilevazioni. Mi ha trasmesso l'immagine di quello che ha visto, immagine che io ho inserito in circuito sullo schermo radar. Le trombe d'aria sono pi numerose del solito, ma credo che potremo farcela. Avete notato l'angolo in alto a destra della mappa?-

- In alto a destra?- domand Casher.

- S, in alto a destra. Avete visto cosa c'era?-

- Be', niente,- rispose Casher, - non c'era niente.-

- Avete proprio visto giusto,- disse Gosigo. - Che cosa ne deducete?-

- Non ti capisco,- disse Casher, - immagino che voglia dire che laggi non c' niente.-

- esatto ancora una volta. Ma lasciate che vi dica una cosa. Non c' mai niente.-

- Niente che cosa?-

- Niente,- disse Gosigo, - non c' mai niente sulle mappe in quel punto. Si trova a est di Ambiloxi. Beauregard. Non si vede mai niente sulla mappa. L non accade mai niente.-

- Nessuna tempesta... mai?- domand Casher.

- Mai,- rispose Gosigo.

- Perch?- domand Casher.

- Lei non lo permette,- disse Gosigo con fermezza, come se avesse detto qualcosa di sensato.

- Vuoi dire che le sue macchine per il condizionamento atmosferico funzionano?- disse Casher, cercando l'unica soluzione razionale possibile.

- S,- fece Gosigo.

- Perch?-

- Perch le paga.-

- Come pu farlo?- esclam Casher. - Henriada un mondo fallito, povero, senza mezzi!-

- Non la sua parte.-

- Smettila di parlarmi per enigmi,- disse Casher, - dimmi chi quella ragazza e che cosa significa tutto ci.-

- Mettete la testa nella rete,- lo consigli Gosigo. - Io non sto parlando per enigmi perch lo voglio. Mi stato ordinato di non parlare.-

- Perch sei un dimentica?-

- Che c'entra questo? Non parlatemi in questo modo. Ricordatevi che io non sono un animale o un omuncolo. Posso essere vostro servo per qualche ora, ma io sono un uomo. Lo scoprirete abbastanza presto. Tenetevi forte!-

L'auto si ferm bruscamente, e si "ancor" al terreno. Le scosse furono quasi insopportabili. Poi l'uragano colp l'auto, e fu di nuovo l'inferno. Ma la macchina fu in grado di resistere all'impeto e al tentativo di risucchiarli della tempesta.

- Non preoccupatevi,- grid Gosigo, al di sopra del frastuono della tempesta. - quasi impossibile che queste auto vengano sollevate.-

Il tornado, che pareva una creatura viva, gir intorno a loro due o tre volte, poi si allontan.

Questa volta Casher non aveva visto il minimo segno delle balene d'aria che cavalcavano gli uragani. Non aveva visto nulla all'infuori della pioggia e del vento e della desolazione.

L'uragano spar nel giro di pochi secondi. Delle forme spettrali seguirono la sua scia, compiendo balzi mostruosi.

- Uomini del vento,- disse Gosigo, guardandoli senza curiosit. - Esseri umani selvaggi che hanno imparato a vivere su Henriada. Non sono molto superiori agli animali. Siamo vicini al territorio della signora. Non oseranno tentare qualcosa contro di noi qui.-

Casher O'Neill era troppo sconvolto per interrogare l'altro.

Ancora una volta l'auto riprese la sua marcia lungo la strada, quasi che la macchina stessa fosse felice di funzionare, e di funzionare bene.

6.

Casher non riusc mai a ricordare con esattezza il momento in cui uscirono dal furore ululante di Henriada per entrare nell'immobilit e nella bellezza dei possedimenti del Signore e Proprietario Murray Madigan. Riusc a ricordare solo le sensazioni, non i fatti.

Non prest alcuna attenzione alla citt di Ambiloxi. Era una citt cos normale, cos piccola e antiquata che egli non riusc a considerarla con vera attenzione. I vecchi sedevano su panchine di legno e lanciavano delle occhiate pigre agli stranieri che passavano. Dei cavalli erano placidamente legati agli appositi anelli, che sorgevano tra i parcheggi delle auto. Sembrava un quadro di pace uscito dal passato.

Non c'era segno alcuno degli uragani, n delle rovine e dello squallore che regnavano intorno alla casa di Rankin Meiklejohn. C'erano pochi robot e pochi omuncoli, a meno che questi non fossero stati camuffati in modo perfetto, onde apparire veri esseri umani. Come si fa a ricordare ci che non memorabile ed piacevole? Neppure gli edifici parevano fortificati contro le spaventose tempeste che avevano portato alla rovina il prospero pianeta di Henriada.

Gosigo, che aveva una particolare abilit nel far notare quello che era ovvio, disse con voce calma:

- Le macchine per il condizionamento atmosferico funzionano, qui. Non c' bisogno di precauzioni particolari.-

Ma non si ferm in citt per una sosta, n per altri motivi, quali il rifornimento di carburante, o di viveri, o di notizie. La macchina attravers lentamente il centro abitato, e parve fuori luogo, cos massiccia e corazzata in un posto dove tutto parlava di pace. Gosigo procedette come se per molte volte avesse percorso quella stessa strada, e ne conoscesse ormai tutti i segreti.

Quando ebbe superato Ambiloxi lanci di nuovo la macchina alla massima velocit, anche se non si potevano fare confronti con la marcia seguita nell'infuriare delle bufere. Il paesaggio era di tipo terrestre... umido... e il terreno era coperto di vegetazione.

Lungo la strada sorgevano delle antiche postazioni di missili antimissile. Casher non riusc a immaginare il loro possibile uso, bench fosse certo, dal loro aspetto, che si trattava di impianti molto antiquati.

- A che servono i missili antimissile?- domand, perfettamente a suo agio ora che le cinture non lo stringevano pi.

Gosigo si volt e gli lanci uno sguardo nel quale erano concentrati tutti i dolori e gli stupori del mondo.

- Missili antimissile? Missili antimissile? Non conosco questa parola, anche se forse dovrei...-

- Sono basati sul radar, e il radar quello che hai usato per vedere, quando eravamo nella tempesta e la visibilit era ridotta a zero.-

Gosigo torn a occuparsi della guida, evitando per un soffio di scontrarsi con un albero.

- Quello? Si tratta di una vista artificiale. Ma perch avete usato la parola "missile antimissile"? Di radar qui c' solo quello delle macchine. Forse la signora ci sta vedendo, in questo momento, se sta usando il suo.-

- Quelle torri,- disse Casher, - hanno l'aspetto delle antiche torri di lancio dei missili antimissile dei tempi antichi.-

- Torri. Qui non ci sono torri,- esclam Gosigo.

- Guarda,- esclam Casher, - eccone altre due.-

- Non sono state fatte dall'uomo. Non sono edifici. Sono semplicemente coralli d'aria. I resti dei coralli che furono portati qui dalla terra, trasformati cos perch potessero vivere nell'aria. Gli uomini li piantavano perch agissero come barriere contro il vento, poi decisero di rinunciare a Henriada e partirono. I coralli non servono a niente, ma sono belli.-

Il viaggio prosegu per diversi minuti senza altre domande. Gli alberi e le piante rampicanti si stendevano a perdita d'occhio, come un grande mare. Ai lati della strada apparivano delle piccole paludi; ma qui, dove era proibito l'accesso agli eterni uragani, l'aspetto generale era quello di un immenso parco. Il territorio di Beauregard era completamente dissimile dal resto di Henriada... un'oasi di pace dove la natura regnava, al centro di un mondo che stava correndo verso la distruzione e la rovina. Lo stesso Gosigo sembrava pi calmo, pi tranquillo, ora che la strada si stendeva per miglia e miglia in un'oasi di pace.

Gosigo sospir, si appoggi allo schienale, e fece fermare la macchina.

Si volt, con calma, e fiss direttamente Casher O'Neill.

- Avete il vostro coltello?-

Casher controll automaticamente. Il coltello c'era, al sicuro all'interno dello stivale. Casher si limit ad annuire.

- Avete i vostri ordini.-

- Vuoi dire... uccidere la ragazza?-

- S,- disse Gosigo, - uccidere la ragazza.-

- Lo ricordo. Non avevi bisogno di fermare l'auto per dirmelo.-

- Adesso,- disse Gosigo, con un'espressione impenetrabile, - vi dico di farlo.-

- Vuoi dire che devo ucciderla? Appena la vedo?-

- Fatelo,- fece Gosigo, - avete i vostri ordini.-

- Sono io che devo giudicare,- disse Casher, - secondo coscienza. Mi stai sorvegliando per conto dell'Amministratore?-

- Quel vecchio ubriacone idiota?- domand Gosigo. - Non me ne importa nulla di lui, a parte il fatto che io sono un dimentica e gli appartengo. Adesso siamo nel territorio di lei. Voi farete tutto quello che lei vuole. Avete l'ordine di ucciderla. D'accordo. Uccidetela.-

- Vuoi dire che... lei vuole essere uccisa?-

- Naturalmente no!- disse Gosigo, irritato come un adulto che deve spiegare troppe cose a un bambino curioso.

- E allora, come posso ucciderla senza avere scoperto cosa c' dietro a tutta questa faccenda?-

- Lei lo sa. Lei conosce se stessa. Lei conosce il suo padrone. Lei conosce questo pianeta. Lei conosce me e sa qualcosa di voi. Avanti, uccidetela, dato che vi stato ordinato di farlo. Se lei vuole morire, non tocca n a me n a voi deciderlo. affar suo. Se non vuole morire, voi non riuscirete a ucciderla.-

- Mi piacerebbe conoscere la persona,- disse Casher, - capace di fermarmi se io l'attacco improvvisamente con un coltello. Tu l'hai avvertita del mio arrivo?-

- Non le ho detto nulla, ma lei sa che stiamo arrivando e immagina l'oggetto della vostra missione. Non pensateci. Fate soltanto quello che vi stato detto. Saltatele addosso con il coltello. Si occuper lei di tutto.-

- Ma...- esclam Casher.

- Non fate pi domande,- disse Gosigo, - seguite gli ordini, e ricordate che lei sapr tenervi a bada. S, anche voi.-

La macchina ripart.

Dopo mezzo chilometro transitarono su di un ponte naturale e poi davanti a loro apparve Beauregard, la tenuta che sorgeva sulla riva del lago, con le bianche colonne splendenti, le piante rampicanti che rilucevano sotto il sole, i cortili e gli alberi ben tenuti e ordinati.

Casher era un uomo coraggioso, ma sent di sudare copiosamente quando si rese conto che nel giro di due minuti egli avrebbe commesso un omicidio.

7.

L'auto si ferm. Senza dire una parola, Gosigo apr gli sportelli. L'aria sapeva di calma, di mare, di sale e di frescura.

Casher scese e corse verso la porta.

Fu sorpreso di sentire che le sue gambe tremavano, durante la corsa.

Aveva gi ucciso molte volte, veri uomini in vere lotte. Perch doveva preoccuparsi di un semplice animale?

La porta lo ferm.

Senza pensarci, cerc di aprirla.

Non si apr e non c'era nessun bottone in vista. E veramente si trattava di una casa di tipo molto antiquato. Colp la porta con i pugni. I battiti risuonarono intorno a lui. Chiss se risuonavano anche all'interno. Dall'altra parte della porta non veniva alcun suono.

Cominci a pensare alla frase: - Voglio vedere il Signore e Proprietario Madigan...-

La porta si apr.

Apparve una bambina.

Casher la conosceva. L'aveva sempre conosciuta. Era il suo primo amore, uscito dalla sua fanciullezza. Era la sorella che non aveva mai avuto. Era sua madre, da giovane. Era in quell'et meravigliosa, tra i dieci e i tredici anni, quando "si diventa dei vecchi bambini e non degli adulti in formazione". Era gentile, calma, intelligente, paziente, tranquilla, invitante, sicura di s, senza paura. Gli pareva di averla avuta sempre con lui; e nello stesso momento era certo di non averla mai vista prima.

Sent che la sua voce domandava del Signore e Proprietario Madigan, mentre egli si domandava, interiormente, chi potesse mai essere quella fanciulla. La figlia di Madigan? N Rankin Meiklejohn n il Delegato gli avevano mai parlato di parenti umani.

La fanciulla lo guard con aria sicura.

Aveva terminato di farle la sua domanda.

- Il Signore e Proprietario Madigan,- disse la fanciulla, - oggi non vede nessuno, ma tu stai vedendo me.- Lo guard, calma e sicura. Nel suo aspetto c'era una strana sfumatura d'ironia.

- Chi sei?- esclam lui.

- Sono la governante di questa casa.-

- Tu?- esclam lui, cominciando a sentirsi allarmato.

- Il mio nome,- disse lei, - T'ruth.-

Strinse in mano il coltello immediatamente, come in stato di sonnambulismo. Ricord il consiglio dell'Amministratore: corri, corri, colpisci, colpisci, fuggi!

Lei vide il coltello ma non distacc lo sguardo dagli occhi di lui.

Lui la fiss incerto.

Se si trattava di una omuncola, era quella pi inconsueta che egli avesse mai visto. Ma perfino Gosigo gli aveva detto di fare il suo dovere, di pugnalare, di uccidere la donna chiamata T'ruth. E lei era l. E lui non poteva farlo.

Gir il coltello, lo afferr per la lama, e lo porse a lei, dalla parte dell'impugnatura.

- Sono stato mandato qui a ucciderti,- disse, - ma ho scoperto di non poterlo fare. Ho perduto un incrociatore spaziale.-

- Uccidimi se vuoi,- disse lei, - perch io non ho paura di te.-

Le sue parole calme erano cos inconsuete per lui che egli prese il coltello con la mano sinistra e lo alz, come se avesse voluto pugnalarla.

Lasci ricadere il braccio.

- Non posso,- si lament, - che cosa mi hai fatto?-

- Non ti ho fatto niente. Tu non vuoi uccidere una bambina e io sembro una bambina. Inoltre, credo che tu mi ami. Se cos, dev'essere molto scomodo per te.-

Casher sent cadere al suolo il coltello. L'aveva lasciato cadere. Non gli era mai accaduto. Mai.

- Chi sei tu,- ansim, - che puoi farmi questo?-

- Io sono io,- disse lei, con la voce tranquilla e felice di una bambina felice e tranquilla. - Sono la governante di questa casa.- Sorrise ancora e aggiunse, - E sembra che tocchi a me governare questo pianeta, pi o meno.- La sua voce si fece pi seria. - Uomo,- disse lei, - non riesci a capire, uomo? Io sono un animale, una tartaruga. Sono incapace di disobbedire alle parole di un uomo. Quando ero piccola mi stato insegnato di obbedire agli ordini. Devo eseguire gli ordini finch vivr. Quando ti guardo, mi sento strana. Mi sembra che tu mi ami gi, ma che non sai che fare. Aspetta un momento. Devo fare andar via Gosigo.-

Vide il coltello lucente al suolo; gli pass sopra.

Gosigo era uscito dall'auto e si inchin formalmente a lei.

- Dimmi,- esclam lei, - che cosa hai visto, ora?- La sua richiesta era amichevole, come se facesse parte di una lunga consuetudine.

- Ho visto che Casher O'Neill saliva gli scalini. Ho visto che tu aprivi la porta. Ho visto che lui ha affondato il pugnale nella tua gola e il sangue uscito copioso, cupo e rosso. Tu sei morta sulla porta. Per chiss quale motivo Casher O'Neill entrato nella casa senza dirmi niente. Ho avuto paura e sono fuggito.-

Ma il suo aspetto non era quello di un uomo spaventato.

- Se io sono morta,- gli disse lei, - come mai ti posso parlare, ora?-

- Non domandarlo a me,- grid Gosigo, - io sono solo un dimentica. Torno sempre dall'onorevole Rankin Meiklejohn, ogni volta che tu vieni uccisa, e sempre gli dico la verit su ci che ho visto. Allora lui mi d la medicina e io gli dico un'altra cosa. A questo punto lui si ubriaca di nuovo e ridiventa cupo e intrattabile, come sempre.-

- Che peccato,- disse la fanciulla, - vorrei poterlo aiutare, ma non posso. Lui non verr mai a Beauregard.-

- Lui?- Gosigo rise. - Oh, no, non lui! Mai! Lui manda solo gli altri a ucciderti.-

- E non mai soddisfatto,- disse con tristezza la fanciulla. - Non importa quante volte egli mi uccida!-

- Mai,- disse allegramente Gosigo, tornando a bordo dell'auto. - Adesso, addio.-

- Aspetta un momento,- lo chiam lei, - non vorresti bere o mangiare qualcosa prima di partire? Ci sono molte tempeste lungo la strada.-

- Non posso,- disse Gosigo, - lui potrebbe punirmi, farmi subire di nuovo la sorte del dimentica, un'altra volta, tutto da capo. Sai, forse gi accaduto. Forse io sono un dimentica che diventato molte volte dimentica, non solo una.- La speranza affior nella sua voce. - T'ruth! T'ruth! Tu puoi dirmelo?-

- E se te lo dicessi,- fece lei, - che accadrebbe?-

Il volto di lui ritorn triste.

- Mi verrebbero le convulsioni e dimenticherei quello che tu mi hai detto. Bene, allora, addio. Affronter le tempeste. Se tu per caso rivedi quel Casher O'Neill,- aggiunse Gosigo, guardando Casher come se non esistesse, - digli che mi ero affezionato a lui, che mi piaceva, ma che non ci rivedremo mai pi.-

- Glielo dir,- rispose la fanciulla. Dopo qualche istante la macchina scomparve in lontananza.

Mentre aveva parlato a Gosigo con la sua voce limpida e infantile, Casher non l'aveva mai persa d'occhio. Indossava un leggero vestito azzurro: sotto di esso si vedeva la forma delle sue piccole spalle. Il tessuto era cos leggero che si intravvedevano le mutandine che la fanciulla indossava. I suoi fianchi non avevano ancora incominciato a riempirsi. Quando la guard di profilo, vide che le sue guance erano lisce, i capelli ordinati sul capo, i piccoli seni cominciavano appena a formarsi. Ma chi era quella bambina che si comportava come un'imperatrice?

Lei si rivolse a Casher e gli sorrise con calore.

- Gosigo e io ripassiamo sempre l'intera storia. Poi lui torna da Meiklejohn che non gli crede e passa dei mesi di infelicit a progettare di nuovo il mio assassinio. Io penso, dato che sono soltanto un animale, di non poterlo chiamare "assassinio": ma se qualcuno cerca di uccidermi io mi difendo. Non m'importa del mio destino, ma ho degli ordini, veramente forti, che mi impongono di tenere lontano il pericolo dal mio padrone e dalla sua casa.-

- Quanti anni hai?- domand Casher, aggiungendo, - ... se vuoi dirmi la verit.-

- Io posso dire solo la verit. Sono condizionata. Ho novecentosei anni terrestri.-

- Novecento?- esclam Casher. - Ma hai l'aspetto di una bambina...-

- Io sono una bambina,- disse la bambina, - e non sono una bambina. Io sono una tartaruga terrestre, trasformata in una forma umana per convenienza dell'uomo. Quando sono stata trasformata, la durata media della mia vita stata aumentata di trecento volte. Mi hanno detto che la durata normale della mia vita avrebbe dovuto essere di trecento anni. Adesso sar di novantamila anni, e a volte io ho paura. Tu sarai morto da molti e molti secoli, Casher O'Neill, e io aprir ancora i tendaggi di questa casa per lasciare entrare il sole. Ma non stiamo a parlare qui sulla porta. Entra e ti offrir qualcosa. Sai, non devi andare da nessun'altra parte.-

Casher la segu nella casa.

- Vuoi dire che sono tuo prigioniero?-

- Non mio, Casher. Tuo. Come potresti attraversare il territorio che hai percorso nell'auto di superficie? Potresti certo arrivare ai confini della mia tenuta, ma poi le tempeste ti afferreranno e ti porteranno via verso una morte che nessuno vedr mai.- Si trovarono in una grande stanza antica, piena di mobili dai colori lieti.

Casher rimase fermo, a disagio. Aveva riposto il coltello nello stivale, nell'entrare. E adesso si sentiva molto a disagio, trovandosi ospite della sua vittima nella sua casa.

T'ruth era imperturbabile. Suon un campanello che si trovava su un'antiquata tavola rotonda. Dei passi femminili giunsero dal corridoio. Entr una servitrice, che indossava una tenuta nera e bianca. Casher aveva visto delle servitrici di quel tipo nelle vecchie commedie, ma non credeva che esistessero nella realt.

- Prenderemo del t caldo,- disse T'ruth, - ma cosa preferisci, Casher, t o caff? Abbiamo anche birra e vini. Perfino due bottiglie di whisky, importato dalla Terra.-

- Il caff mi far bene,- disse Casher.

- Tu sai gi quello che voglio io, Eunice,- disse T'ruth alla domestica.

- S, signora,- disse la domestica, e spar.

Casher guard la fanciulla.

- Quella domestica... umana?-

- Certo,- rispose T'ruth.

- E allora perch lavora per un omuncolo... una subumana? Voglio dire... non per essere scortese, vedi... ma voglio dire che... non contro tutte le leggi?-

- Non qui su Henriada.-

- E perch no?- volle sapere Casher.

- Perch su Henriada io sono la legge.-

- Ma il governo?-

- Non c' pi.-

- Il Grande Ausilio?-

T'ruth corrug la fronte:

- Forse questo lo sai meglio tu di me. Il Grande Ausilio lascia qui un Amministratore, probabilmente perch non saprebbero dove mandarlo altrimenti e perch lui ha bisogno di un lavoro per restare in vita. Comunque, non gli hanno dato i poteri sufficienti per uccidere me oppure per arrestare il mio padrone. Il Grande Ausilio mi ignora. Credo che, se non dar fastidio ai Messeri e alle Madonne, essi mi lasceranno in pace.-

- Ma le loro regole?- domand Casher.

- Non le applicano con la forza, n qui a Beauregard n nella citt di Ambiloxi. Mi lasciano dirigere questo luogo. Io cerco di farlo nel miglior modo possibile.-

- E quella domestica, allora? Te l'hanno concessa loro?-

- Oh, no,- rise la fanciulla-donna, - venuta a uccidermi vent'anni fa, ma era una domestica e non sapeva dove andare, cos le ho insegnato a fare la domestica. Ha firmato un contratto con il mio padrone, e le sue spettanze vengono pagate ogni mese sul conto che stato aperto a suo nome sul satellite. Pu andarsene quando vuole. Ma non credo che lo voglia.-

Casher sospir.

- quasi impossibile crederlo. Tu sei una bambina, ma hai quasi mille anni. Tu sei una bambina, ma puoi comandare un intero pianeta...-

- Solo quando ne ho bisogno!- lo interruppe lei.

- Tu sei gi pi saggia di tante altre persone vere che ho conosciuto, eppure sembri cos giovane. Come ti senti? Giovane? Vecchia?-

- Mi sento una bambina,- disse lei, - una bambina di mille anni. E nel mio cervello sono stati impressi i ricordi e le esperienze di una saggia signora.-

- Chi era quella signora?- domand Casher.

- La Proprietaria e Cittadina Agatha Madigan. La moglie del mio padrone. Prima di morire ha impresso la sua mente sulla mia. Ecco perch parlo cos bene e so tante cose.-

- Ma illegale!- grid Casher.

- Penso di s,- ammise T'ruth, - ma il mio padrone l'ha fatto, ormai.-

Casher guard ansiosamente la creatura che gli stava davanti. Una parte di Casher l'amava ancora come aveva amato la dolce fanciulla che gli era apparsa sulla soglia, ma un'altra parte della sua mente tremava di fronte ai poteri grandi e ignoti della creatura. Lei gli sorrise amabilmente.

- Comincio a capire,- disse Casher, - che tu sei quella che devi essere. molto strano quass, su questo mondo dimenticato.-

- Henriada strano,- disse lei, - e capisco di poterti apparire strana anch'io. Hai ragione, per, quando dici che ciascuno di noi quello che deve essere. Non forse questa la libert? Se ciascuno deve essere qualcuno, la libert non consiste forse nel poterlo scoprire e poi di esserlo... di potere adempiere l'unico compito adatto alla nostra natura? Come sarebbe terribile essere qualcosa senza saperlo!-

- Per esempio?- domand Casher.

- Gosigo, forse. Lui era un grande re e un buon re, in un pianeta remoto, quando c'era ancora bisogno dei re. Ma egli ha commesso un errore imperdonabile e il Grande Ausilio l'ha reso un dimentica e l'ha mandato qui.-

- Cos questa la risposta!- disse Casher. - E chi sono io?-

Prima di rispondere, lei lo guard con aria serena.

- Sei anche un uccisore. Questo deve renderti molto difficile la vita. Devi sempre giustificarti di fronte a te stesso.-

Questo era cos vicino alla verit... cos simile alle paure di Casher, che temeva che la giustizia fosse solo un sinonimo di "vendetta"... che egli respir forte, e tacque.

- E io ho un lavoro per te,- disse la sorprendente fanciulla.

- Del lavoro? Qui?-

- S. Una cosa peggiore che uccidere. E tu devi farlo, Casher, se vuoi andartene da qui prima che io muoia, e questo avverr tra ottantanovemila anni.- Si guard intorno. - Taci!- aggiunse. - Eunice sta tornando e io non voglio spaventarla, facendole ascoltare le terribili cose che tu dovrai fare.-

- Qui?- mormor lui, in tono di urgenza. - Proprio qui, in questa casa?-

- Proprio qui in questa casa,- disse lei in tono normale, quando Eunice entr nella stanza portando un grande vassoio coperto di piatti colmi di cibo, e con due tazze fumanti.

Casher guard la donna, la vera donna che lavorava con tanta gioia per un animale; ma n Eunice n T'ruth, intente ora alle faccende domestiche, gli prestavano la minima attenzione.

Le parole di T'ruth risuonavano nella sua mente: "Qui, in questa stessa casa... una cosa peggiore che uccidere.- Non avevano senso. Ed era pure insensato prendere il t prima delle cinque, ora decimale.

Sospir, e le due donne lo guardarono, Eunice con curiosit e divertimento, T'ruth con ansia e affetto.

- La sta prendendo meglio di tutti gli altri, signora,- disse Eunice. - Quelli che vengono per uccidervi rimangono sconvolti quando si accorgono di non poterlo fare, in genere.-

- un uccisore, Eunice, un vero uccisore; credo che la cosa non lo sconvolga molto.-

Eunice si rivolse a Casher molto amabilmente, dicendo: - Un uccisore, signore. un piacere avervi qui. Gli altri sono per la maggior parte dei veri dilettanti incapaci, e la signora deve curarli, prima di poterli destinare a qualcosa di utile.-

Casher non riusc a trattenere una domanda:

- Tutti gli altri assassini mancati si trovano ancora qui?-

- Quasi tutti, signore. Quelli ai quali non successo nulla. Come me. Dove dovrei andare? Tornare dall'Amministratore Rankin Meiklejohn?- Pronunci l'ultima frase con pesante ironia, poi salut Casher, si inchin profondamente alla donna-bambina T'ruth, e lasci la stanza.

T'ruth guard amichevolmente Casher O'Neill.

- Posso dirti che non digerirai il tuo cibo se resterai in attesa di cattive notizie da un momento all'altro. Quando ti ho detto che dovrai fare una cosa peggiore che uccidere, ho parlato dal punto di vista femminile. In questa casa c' un maniaco omicida. un ospite della casa ed protetto dalle leggi della Vecchia Australia del Nord. Questo significa che non possiamo n ucciderlo n espellerlo, bench lui sia longevo almeno quanto me. Spero che noi due insieme riusciremo a costringerlo ad andarsene, in modo che non possa molestare il mio padrone. Non posso n curarlo n amarlo. troppo pazzo perch io possa raggiungere la sua mente attraverso le sue emozioni. Solo con la paura cieca e assoluta ci si pu riuscire, e questo un lavoro da uomo. Se lo farai, ti ricompenser bene.-

- E se non lo far?- domand Casher.

La fanciulla lo guard di nuovo, come se attraverso i suoi occhi volesse penetrare nel profondo della sua anima; e di nuovo lui prov per lei un misto di ansiet e di adorazione, unito a un velo sottile di desiderio maschile: la stessa sensazione che aveva provato quando l'aveva vista per la prima volta sulla porta di Beauregard.

Distolse lo sguardo.

T'ruth guard in basso.

- Non posso mentire,- disse lei, come se fosse stato uno svantaggio. - Se non mi aiuterai dovr fare le cose che io posso fare. Soprattutto, nulla. Non fare nulla a te, intendo. Lasciarti vivere qui, a dormire e a mangiare in questa casa, finch non ti annoierai e mi domanderai di affidarti qualche lavoro nella tenuta. Potrei farti lavorare,- aggiunse lei, guardandolo e arrossendo, - facendoti innamorare di me, ma questo non sarebbe carino. Non far questo. I casi sono due: o fai un contratto con me, o rifiuti di farlo. Tocca a te decidere. Comunque, prima mangiamo. Mi sono alzata all'alba, per aspettare un altro uccisore. Mi sono perfino chiesta se questa volta tu non ci fossi riuscito. E sarebbe stato terribile lasciare qui da solo il mio padrone!-

- Ma a te... a te non importa di essere uccisa?-

- A me? Dopo aver vissuto gi mille anni, e averne altri ottantanovemila davanti? Non me ne importa affatto. Prendi il caff, adesso.-

E gli vers il caff.

8.

Casher cerc a pi riprese di riportare l'argomento sul lavoro da svolgere, ma T'ruth cambi discorso parlando di cose leggere. Lo port anche davanti a una grande finestra, dalla quale si poteva osservare il panorama. Il cielo, lontanissimo, era nero e brulicante di forme serpentine. Quelli erano gli uragani, che si stendevano oltre i confini della tenuta, e che si aggiravano famelici intorno a Beauregard e ad Ambiloxi, senza potervi giungere. T'ruth gli fece ammirare gli incredibili castelli corallini che erano nati dal fondo della baia, e sorgevano ovunque, fino a raggiungere altezze di centinaia di metri. Lei cerc anche di fargli vedere una famiglia di uomini dell'aria, che stavano cercando nascostamente di rubare delle mele dagli orti della tenuta; ma Casher non riusc a vedere i selvaggi, forse perch i suoi occhi non erano abituati al paesaggio di Henriada, o forse perch la vista di T'ruth era migliore della sua.

Henriada era un mondo ricco d'acqua. Avrebbe potuto costituire un buon prodotto da esportazione, se non fosse stata collocata in maniera assurda dalla conformazione geologica del pianeta. La razza umana aveva cercato di sfruttare disperatamente il terreno stesso, aveva cercato di depurare l'aria e l'acqua, ma invano: alla fine il Grande Ausilio aveva consigliato di lasciar perdere. Le esportazioni di Henriada non bastavano a compensare le importazioni. I sussidi del Grande Ausilio avevano oltrepassato tutti i limiti consentiti. Le forme di vita importate sul pianeta avevano ben presto trovato l'adattamento alle condizioni ambientali, trasformandosi in creature completamente aliene, capaci di sopportare i venti e le tempeste e le particolari radiazioni che infuriavano sul pianeta. Le balene omicide erano diventate creature dell'aria, cos pure i coralli, e i bambini umani rapiti dal vento sopravvivevano, trasformandosi in selvaggi capaci di volare tra le bufere; e le meduse diventarono i terrori del cielo. Gli abitanti di Henriada avevano scelto un pianeta a un prezzo conveniente... non basso, ma conveniente... messo a disposizione da un grosso proprietario planetario, il quale l'aveva rilevato a sua volta da un'antica colonia modello post-sovietica. I vecchi abitanti di Henriada avevano affittato il nuovo pianeta, ne avevano assestato l'ecologia, vi erano emigrati, e ora si trovavano bene.

Henriada conservava il tempo folle, le speranze perdute e le rovine.

E di queste rovine la pi grande era Murray Madigan.

Era stato un tempo il primo dei proprietari terrieri, un gentiluomo tra gentiluomini, l'uomo pi ricco dell'intero pianeta; ora Madigan era diventato vecchio, senile e debole. Si era trovato a scegliere tra la morte e la catalessi. La morte di sua moglie lo aveva messo di fronte alla terribile prospettiva di morire a sua volta e, con l'aiuto della sua fanciulla-tartaruga T'ruth, aveva scelto la catalessi. Era quasi continuamente "congelato" in stato d'incoscienza, con i battiti del cuore lentissimi, e cos pure l'intero metabolismo. E poi, per poche ore o per pochi giorni, veniva riportato alla normalit. A volte il sonno durava delle settimane, a volte degli anni. I medici del Grande Ausilio lo avevano esaminato accuratamente... pi per curiosit che per adempiere a qualche legge... e avevano deciso che questo modo di sopravvivere, bench bizzarro, non era illegale. Se ne erano andati, e lo avevano lasciato solo. Aveva fatto imprimere nella mente della fanciulla-tartaruga la personalit completa di sua moglie Agatha Madigan, sebbene la cosa fosse illegale; il medico che aveva compiuto l'operazione, molto semplicemente, era stato corrotto.

Tutto questo fu detto da T'ruth a Casher O'Neill, mentre i due bevevano e mangiavano nei lunghi minuti di un pranzo interminabile.

Un autentico fuoco di legna brontolava in un autentico caminetto.

Mentre lei parlava, Casher guardava i movimenti di T'ruth, cos delicati, saggi e fanciulleschi nello stesso tempo.

Bench sapesse cos poco del pianeta Henriada, Casher cerc di unire i frammenti di quello che sapeva, di trarre qualche logica dalla strana situazione nella quale era venuto a trovarsi. La ragazza era attraente, forse, ma questo non serviva a fargli conoscere la natura delle insidie che avrebbe potuto trovare in quella stessa casa. Ormai l'ottenimento dell'incrociatore spaziale non era pi lo scopo principale della sua missione su Henriada; era certo che, se non avesse ucciso la ragazza, l'Amministratore Rankin Meiklejohn non gliel'avrebbe mai concesso.

E anche l'uccisione della ragazza era diventata una missione dimenticata. Malgrado lui fosse giunto a Beauregard con l'intenzione di ucciderla, ora si trovava impegnato in un viaggio senza alcuna destinazione. Molti anni di tristi esperienze gli avevano insegnato che quando un progetto andava completamente in frantumi, gli rimaneva sempre la missione di sopravvivere, se voleva che la sua vita fosse utile al destino del suo pianeta natale, Mizzer, e il suo ritorno, comunque fosse avvenuto, riportasse una vera libert ai Dodici Nili.

Cos fissava la fanciulla pensando a nuovi problemi. Come avrebbe potuto aiutarlo nei suoi piani? Le promesse che aveva fatto erano troppo vaghe per poter essere di qualche utilit nel mondo triste e complicato della politica.

Cerc quindi soltanto di godere della sua compagnia e dello strano luogo in cui si era trovato.

Il Golfo di E speranza era al centro del suo campo visivo. Agli estremi limiti dell'orizzonte i mille uragani si avventavano impotenti e furiosi sulla scogliera invisibile eretta dalle macchine condizionatrici di atmosfera, che funzionavano a spese di Beauregard lungo tutta la costa da Ambiloxi a Mottile. Tutt'intorno sorgevano i fiabeschi castelli di corallo.

E quella casa... perch esisteva quella casa?

Un'omuncola, una fanciulla incredibilmente saggia, che ammetteva spontaneamente di avere ricevuto un condizionamento illegale; un padrone che era un cadavere vivente; una minaccia all'interno della casa che non poteva neppure venire menzionata apertamente; una governante che pareva avere sostituito il governo planetario; un governo planetario che il Grande Ausilio, per sue imperscrutabili ragioni, aveva lasciato cadere in rovina. Perch?

La fanciulla-tartaruga lo stava guardando. Se lui fosse stato uno studioso d'arte, avrebbe detto che la ragazza gli stava donando il sorriso tenero, femminile e lontano di una Madonna, ma Casher O'Neill non conosceva gli schemi degli antichi dipinti; sapeva soltanto che quel sorriso era caratteristico di T'ruth, e solo della fanciulla.

- A che cosa stai pensando?- gli domand.

Lui fece un vago cenno, sentendo che le parole non erano adeguate per esprimere i suoi pensieri.

- Ti stai chiedendo perch il Grande Ausilio ti abbia lasciato venire qui?-

Lui annu.

- Nemmeno io lo so,- disse la fanciulla, prendendogli la mano tra le sue. La mano di Casher era grande e pelosa, quelle della fanciulla fragili e delicate; ma qualcosa faceva capire che era lei a rassicurarlo, e non il contrario.

La bambina lo stava aiutando!

Il pensiero era oltraggioso, impossibile e vero.

Questo fu sufficiente ad allarmarlo, e subito prov a ritrarre la mano. Ma lei lo strinse con tenera dolcezza, con la forza della debolezza, la stessa che lo aveva colpito quando per la prima volta l'aveva vista sulla porta di Beauregard, e non l'aveva uccisa, perch gli era sembrato di averla conosciuta da sempre e di averla sempre amata. (Non esisteva forse un pianeta i cui eccentrici abitanti credevano in una strana religione, che affermava che gli esseri umani rinascevano continuamente dai frammenti delle loro passate esistenze? Gli pareva la stessa cosa, ora. In quel luogo. In quel momento. Lui non conosceva la ragazza ma l'aveva sempre conosciuta. Lui non amava la ragazza eppure l'amava gi dall'inizio del tempo).

Disse lei, cos dolcemente che fu quasi un sospiro:

- Aspetta... aspetta... la tua morte pu entrare da quella porta molto presto, e io devo dirti come affrontarla. Ma prima di questo, perfino di questo, io devo mostrarti la cosa pi bella del mondo.-

Bench sentisse le mani fresche e morbide di lei sulle sue, Casher parl con voce irosa:

- Sono stanco di sentire parlare per enigmi, qui su Henriada. L'Amministratore mi ha affidato una missione, quella di ucciderti e io non ce l'ho fatta. Poi tu mi prometti una battaglia e invece mi offri un ottimo pasto. Adesso tu mi parli di una battaglia, e cominci invece a menzionare delle cose irrilevanti. Se continui cos mi farai arrabbiare e... e... e se mi arrabbio divento del tutto inutile. Se vuoi che combatta per te, fammi sapere cosa devo combattere e mandami a combattere subito. Sono disposto a farlo.-

Il suo sorriso lontano e amabile non si spezz.

- Casher,- disse lei, - quello che sto per mostrarti l'arma pi importante della lotta.-

Con la mano sinistra tir la sottile catenella dorata che portava intorno al collo. Dal suo abito usc una specie di monile, che era rimasto nascosto fino a quel momento. Era l'immagine di due pezzi di legno ai quali era inchiodato un uomo.

Casher guard e poi scoppi in una risata isterica.

- Adesso ci sei riuscita, signora mia,- grid, - adesso non servir pi a te n a nessun altro. So di che si tratta, e fino a ora lo sospettavo soltanto. quello che stato scoperto e nascosto di nuovo quando il robot, il topo e l'uomo andarono in esplorazione nello Spazio Tre. l'Antica e Forte Religione. Ora l'hai messa nella mia mente e la prossima persona che mi incontrer e mi frugher nella mente la vedr. E cos probabilmente io sar spazzato via. Non un'arma. una sconfitta. Mi hai rovinato. Gi da molto tempo conoscevo il segno del Pesce, ma sapendo cos poco avevo una possibilit di cavarmela.-

- Casher!- grid lei. - Casher! Ritorna in te. Quando te ne andrai da Beauregard, non ne saprai pi nulla. Dimenticherai. Sarai al sicuro.-

Lui si alz, e non sapeva se doveva fuggire, o ridere forte, o tornare a sedere e a piangere sulla malvagia sorte che l'aveva perduto cos. Pensare che lui, proprio lui sarebbe stato marchiato con il segno dei fanatici... che nella sua mente sarebbe stato impresso il marchio che gli avrebbe proibito per sempre di viaggiare tra le stelle... solo perch una subumana gli aveva mostrato uno strano monile!

- Non cos brutto come tu pensi,- disse la fanciulla, alzandosi a sua volta. Guard amorevolmente Casher. - Tu pensi che io abbia paura, Casher?-

- No!- ammise lui.

- Tu non lo ricorderai, Casher. Non lo ricorderai, quando te ne andrai. Io non sono soltanto la fanciulla-tartaruga T'ruth. Io sono anche la memoria della cittadina Agatha. Hai mai sentito parlare di lei?-

- Agatha Madigan?- Lui scosse lentamente il capo. - No. Non vedo come... No, sono certo di non averne mai sentito parlare.-

- Non hai mai sentito la storia della Hechizera di Gonfalon?-

Casher parve sorpreso.

- Ma certo, l'ho vista. una commedia. Un dramma. Si dice che sia basato su alcune leggende vecchie di centinaia e centinaia d'anni. La chiamavano "strega dello spazio", e lei evocava delle immense flotte dal nulla, solo in virt dell'ipnotismo. una vecchia storia.-

- Mille e cento anni non sono cos lunghi,- disse la fanciulla. - Saranno millecento anni e quattordici mesi locali domani sera.-

- Tu non eri al mondo millecento anni fa,- disse con aria accusatrice Casher O'Neill.

Si alz e si avvicin alla finestra. Il simbolo religioso che aveva visto lo faceva star male. Sapeva che era contrario a tutte le leggi trasmettere la religione da un mondo all'altro. Che cosa poteva fare lui, che cosa avrebbe mai fatto, adesso che aveva visto veramente un'immagine del Dio Inchiodato in Alto? Questo era veramente il tipo di contrabbando che la polizia e i robot doganieri di centinaia di mondi cercavano di stroncare con ogni mezzo.

Il Grande Ausilio era accomodante per molte cose, ma per esso il trasferimento delle religioni era un'ossessione. Comunque, le religioni si trasmettevano clandestinamente di mondo in mondo. Si diceva che a volte perfino i robot e gli omuncoli portavano frammenti di religione attraverso lo spazio, anche se questo sembrava impossibile. Il Grande Ausilio permetteva la religione, quando essa era localizzata su di un solo pianeta, ma i Messeri del Grande Ausilio si occupavano personalmente di stroncare ogni forma di propagazione, per impedire che la religione si diffondesse di nuovo tra le stelle, portando ancora una volta all'umanit luminose speranze e fieri massacri.

E adesso, pens Casher O'Neill, Il Grande Ausilio, nella sua maniera impersonale e collettiva, stato buono con me; ma cosa far ora che la mia mente piena di conoscenze proibite?

- Io possiedo la risposta ai tuoi problemi, Casher,- disse lei, - e posso dartela, se solo vorrai ascoltarmi. Io sono l'Hechizera di Gonfalon, o almeno porto l'impronta della sua mente.-

Questo lo sbalord.

- Vuoi dire che tu, bambina, davvero porti in te la mente di questa Agatha Madigan? Davvero la porti?-

- So tutto quello che lei sapeva, Casher,- disse con calma la fanciulla. - E qualcosa di pi, che ho appreso da sola.-

- Ma credevo che fosse solo una favola...- disse Casher. - Se tu sei quella terribile donna di Gonfalon, non hai bisogno di me. Do le dimissioni. Subito.-

Casher si diresse verso la porta. Disgustato, stanco, risoluto. Poteva essere una bambina, poteva essere affascinante, ma se era uscita da quella terribile e antica storia, non aveva bisogno di lui.

- Oh, no, non lo farai,- disse lei.

9.

Bruscamente, la fanciulla fu sulla porta, e gli sbarr il passaggio.

In mano stringeva l'immagine dell'uomo inchiodato sui due pezzi di legno.

Di solito Casher non avrebbe mai spinto una signora. Ma questa volta aveva tanta fretta che lo fece. Quando la tocc, gli parve di toccare una parete di acciaio; la sua spinta non la fece spostare di un millimetro.

- E adesso?- domand gentilmente lei.

Voltandosi, vide la vera T'ruth, la donna-fanciulla sorridente, che era ancora immobile davanti alla finestra.

Nel suo intimo, cominci ad arrendersi; aveva sentito parlare di ipnotizzatori in grado di proiettare la propria immagine, ma non ne aveva mai conosciuti di cos forti.

E lei stava facendo questo. Come? E lo sapeva? Forse era un riflesso condizionato. Forse era un'arte ignota riportata a galla dal suo remoto passato animale, un'arte che neppure la sua mente condizionata sarebbe stata in grado di spiegare. Qualit troppo impalpabili, troppo primitive per essere analizzate.

- Io proietto,- disse lei.

- Lo vedo,- fu la cupa risposta.

- E conosco la telecinesi,- disse lei. Il coltello di Casher usc dallo stivale e galleggi nell'aria davanti a lui.

Lui lo prese a mezz'aria, istintivamente. Il coltello si divincol un poco nella sua stretta, ma la sua forza non era molto sensibile.

- Io acceco,- disse lei. Per lui, la stanza piomb nella pi completa oscurit.

- Io ascolto,- disse lui, e avanz verso di lei come un animale, servendosi del ricordo che aveva della stanza e del debolissimo rumore del respiro di T'ruth. Aveva ormai notato che il simulacro che si trovava sulla porta non produceva alcun suono.

Lui sapeva di esserle vicino. Le sue dita cercarono la spalla o la gola della fanciulla. Lui non voleva farle del male, ma voleva soltanto dimostrarle che non era la sola a conoscere certi trucchi.

- Io confondo,- disse lei, e la sua voce parve venire da ogni direzione. Risuonava gi dal soffitto, veniva dalle cinque pareti dell'antica stanza, dalle finestre aperte, dalle due porte. Gli parve di essere sollevato nello spazio e di girare lentamente su se stesso, in condizioni di imponderabilit. Cerc di riprendersi, di captare l'unico rumore autentico tra tutti i rumori falsi, di catturare la fanciulla.

- Io ti faccio ricordare,- dissero le sue molte voci echeggianti da ogni dove.

Per un istante non cap di quale arma potesse trattarsi, malgrado sapesse che la fanciulla aveva appreso tutto quello che aveva saputo l'Hechizera di Gonfalon.

Ma poi cap.

Lui rivide suo zio, Kuraf. Vide intorno a s il suo vecchio appartamento, nitido e reale. C'era Kuraf. Il vecchio era pietoso, odioso, ubriaco, orribile; la ragazza che si trovava in braccio a Kuraf rideva di lui, Casher O'Neill, e rideva anche di Kuraf. Una volta Casher aveva provato l'interesse per il sesso tipico degli adolescenti, e con questo interesse, aveva provato anche una paura innominabile e terribile per le conseguenze invisibili e nascoste delle relazioni tra l'uomo e la donna, quando queste fossero state sbagliate, pervertite o peccaminose. L'attuale Casher ricordava il Casher di un tempo e, nella rete dei poteri ipnotici di T'ruth, si ritrov con i ricordi peggiori che aveva.

Le uccisioni nel palazzo di Mizzer.

I colonnelli si erano impadroniti di Kaheer, e alla fine avevano permesso a Kuraf di fuggire a godersi i piaceri di Ttiolle.

Ma i compagni di Kuraf, che avevano portato alla dissoluzione pi vergognosa l'antica repubblica dei Dodici Nili, quegli uomini! Non erano fuggiti. I soldati, ebbri di furore, li avevano massacrati a colpi di pugnale. Casher pens al sangue, al sangue appiccicoso sui pavimenti, al sangue che tingeva di scarlatto i tappeti, al sangue rosso vivo che sgorgava come una fontana quando una gola bianca emetteva il suo ultimo rantolo, al sangue che diventava brunastro quando delle dita lorde di sangue si erano posate sulle tavole di marmo. Il palazzo caldo, molto tempo prima, si era riempito dell'odore dolciastro e pungente del sangue. Il giovane Casher non sapeva che gli uomini avevano tanto sangue nel loro corpo, e che tanto sangue potesse riversarsi sulle lenzuola profumate, sulle tavole ancora colme di cibo e di bevande, e che quel sangue potesse strisciare sul terreno radunandosi in pozzanghere fumanti mentre i corpi dei cadaveri producevano i loro ultimi suoni sgradevoli e i loro ultimi spasmi muscolari.

Prima della fine di quel giorno di massacro, milletrecentoundici corpi umani, di et diverse comprese tra i due mesi e gli ottantanove anni, erano stati portati fuori del palazzo una volta occupato da Kuraf. Kuraf, imbottito di sedativi, stava aspettando l'astronave che lo avrebbe condotto all'esilio perpetuo, e Casher... Proprio lui, Casher O'Neill... stava stringendo la mano del colonnello Wedder, dai cui ordini era scaturito tutto quel sangue. La mano era stata lavata e le unghie limate e pulite, ma il bordo della manica era ancora sporco di sangue rappreso di qualche essere umano. Il colonnello Wedder forse non lo aveva notato, o forse non se ne era preoccupato.

- cos,- disse la voce della ragazza.

Casher si ritrov nella stanza di prima, uguale a prima, e T'ruth gli sorrideva.

- Ti ho combattuto,- disse lei.

Lui annu.

Non si fidava della sua voce.

Allung la mano verso un bicchiere colmo d'acqua, e lo studi attentamente, come se temesse di trovarlo sporco di sangue.

Ma naturalmente non c'era sangue. Non qui. Non in quel momento, non in quel luogo.

Si rialz faticosamente.

La fanciulla ebbe il buon senso di non aiutarlo.

Si limit a fissarlo con aria molto saggia e molto fanciullesca, e lui bevve il contenuto del bicchiere d'un fiato, e riemp il bicchiere, e torn a bere.

Poi, solo allora, si rivolse a lei e le parl:

- Tu fai tutto questo?-

Lei annu.

- Da sola? Senza droghe n macchine?-

Lei annu nuovamente.

- Bambina,- disse lui, - tu non sei una sola persona! Da sola sei un esercito. Che cosa sei, in realt? Chi sei?-

- Io sono la fanciulla tartaruga T'ruth,- disse lei, - e sono la leale propriet e l'amorosa serva del mio buon padrone, il Signore e Proprietario Murray Madigan.-

- Madama,- disse Casher, - tu hai quasi mille anni. Io sono al tuo servizio. Spero che poi mi lascerai libero. E soprattutto, che tu possa togliermi dalla mente quel simbolo religioso.-

Mentre Casher parlava, lei raccolse qualcosa dal tavolo. Non l'aveva notato prima. Era o sembrava una piccola scatola rotonda, appesa a una sottile catena d'oro.

- Guarda questo,- disse la fanciulla, - se ti fidi di me, e ripeti quello che dir.-

(Non accadde nulla: nulla... in nessun luogo).

Casher le disse:

- Mi stordisci facendo ondeggiare quell'ornamento. Rimettilo al collo. Non quello che indossavi?-

- No, Casher.-

- Di che cosa stavamo parlando?- domand Casher.

- Di qualcosa,- disse lei, - non ricordi?-

- No,- disse bruscamente Casher, - spiacente, ma ho di nuovo fame.- Si gett su un enorme piatto ricolmo e mastic il cibo avidamente, bevendo poi due bicchieri di acqua. Alla fine, parl a T'ruth. - E adesso?-

Lei era rimasta a guardarlo.

- Non c' fretta, Casher. Ore o minuti, non importa.-

- Non volevi che io lottassi con qualcuno, dopo che Gosigo mi ha lasciato qui?-

- vero,- ammise la fanciulla, con calma glaciale.

- Mi sembra di avere lottato proprio in questa stanza,- si guard intorno, con aria stolida.

Lei guard la stanza, freddamente.

- Non mi sembra che ci sia stata una lotta qui, no?-

- Non c' sangue qui, niente sangue. Tutto pulito,- fece Casher.

- Direi proprio.-

- E allora,- esclam Casher, - perch mi sembra che ci sia stata una lotta?-

- Questo tempo infame di Henriada spesso turba i visitatori. Ci vuole un certo tempo per abituarvicisi,- sugger T'ruth.

- Se non ho lottato, in passato, lotter in futuro?-

L'antica stanza con i mobili dorati ruotava intorno a lui. Il mondo esterno era strano con le paludi illuminate dal sole e la grande baia che si stendeva verso l'orizzonte nero di tempeste, oltre il raggio d'azione delle macchine. Casher si strinse nelle spalle, e rabbrivid. Guard la fanciulla. Era eretta e lo guardava con l'espressione di una imperatrice regnante. Il suo seno giovane curvava appena il tessuto della sua veste; ai piedi la fanciulla indossava dei sandali dorati. Intorno al collo portava una sottile catenella d'oro, ma l'oggetto appeso alla catenella era nascosto dal vestito. Lo eccitava un poco pensare al suo seno piatto che stava piano piano spuntando trasformandola in donna. Lui non era mai stato uno di quegli uomini che hanno un desiderio colpevole per le bambine, ma adesso si trovava d