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Comuni di
GRESSONEY SAINT JEAN & GABY
Committenti:
e-mail: [email protected]
Passage di Verger, n. 5 - 11100 AOSTATel./Fax : 0165 40322
Arch.: Edi VUILLERMOZ Geom.: Lino GRIMOD Tel.: 0165 267064
11100 AOSTA
Via Kaolack, 13
Dott.GeologoStefano DE LEO
ord.ing.Aosta n.A-664Alberto GRIMOD
Ing.
Passage du Verger, 311100 AOSTA
Tel.: 0165 40322
Sig. VUILLERMOZ Edi
STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
Aosta, agg. maggio 2016
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
1
Premessa
Lo Studio di impatto ambientale (SIA) in oggetto è finalizzato alla Valutazione di Impatto
Ambientale (VIA), secondo quanto disposto dalla legge regionale 18 giugno 1999, n. 14,
relativa al progetto di costruzione di un impianto idroelettrico sul torrente Lys nei comuni
di Gaby e di Gressoney-Saint-Jean (Ao). Lo studio di impatto ambientale originale fu redatto
in risposta alla lettera del 19/3/2008 del Servizio gestione risorse e demanio idrico della
Regione Autonoma Valle d’Aosta nella quale veniva richiesto di presentare antro 15 mesi la
relazione di compatibilità della derivazione con gli obiettivi fissati dal PTA, il progetto
preliminare e relativo studio di impatto ambientale e la richiesta di valutazione di impatto
ambientale. A seguito del sopralluogo effettuato in sede di V.I.A. e di alcune modifiche al
progetto, oltre agli accordi intervenuti col Comune di Gressoney-Saint-Jean, lo studio è stato
integrato e redatto in conformità alla lettera del 24/11/2014 prot. 9810/TA dell’Assessorato
Territorio e Ambiente.
Siccome la relazione di compatibilità ha richiesto una fase di monitoraggio sul corso d’acqua,
finalizzato alla valutazione di compatibilità col PTA, della durata di oltre un anno, si ritiene
che lo studio di impatto ambientale abbia avuto inizio dalla data della lettera succitata
sebbene la richiesta di Valutazione di impatto ambientale non sia stata formalmente
presentata; la presentazione della richiesta alla data attuale, seguente al 30/6/2009 data di
approvazione della L.R. 12/2009, comporterebbe di fatto la richiesta di verifica di
assoggettabilità, ai sensi dell’art. 17 della l.r. 12/09, in quanto il progetto riguarda un
impianto per la produzione idroelettrica con potenza installata maggiore di 100 kW – lettera
l del comma 2 dell’allegato B -.
Si ritiene che la lettera del Servizio gestione risorse e demanio idrico sopracitata sostituisca di
fatto la verifica di assoggettabilità e pertanto si produce lo Studio di Impatto ambientale i cui
contenuti sono comunque verificati e redatti in coerenza anche con l’allegato H della l.r.
12/09. Rimane comunque valida la lettera citata del 24/11/2014 nella quale è definita la
procedura da seguire.
L’intestatario della domanda, a seguito della richiesta di voltura, risulta essere il sig. Edi
Vuillermoz, fraz. Ladret, 20 11010 Roisan (Ao).
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Si fa presente che è stata definita una convenzione col Comune di Gressoney-Saint-Jean,
formalizzata con delibera di C.C. n. 6 del 20/1/2011 nella quale il Comune sancisce l’accordo
sull’iniziativa e trae rilevante beneficio dalla realizzazione dello stesso, come evidenziato
anche nell’articolo esposto di seguito..
, Secondo quanto indicato all'articolo 10 della legge e nell'allegato A “Industria energetica”
(lett. i- impianti per la produzione di energia idroelettrica, oltre i 220 Kw) l’opera risulta
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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soggetta a procedura di V.I.A. ordinaria. L’impianto, infatti, avrà una produzione media di
circa 805 kW.
Lo studio di impatto relativo al progetto è stato redatto conformemente all’articolo 11 della
stessa legge e della circolare della Direzione dell’Ambiente dell’Assessorato Opere Pubbliche
del 22.12.1999 riguardante i contenuti degli studi di Impatto Ambientale oltre all’allegato H
della legge regionale 12/09.
In ragione dell’interdisciplinarietà delle tematiche trattate, lo studio è stato condotto
congiuntamente dall’ing. Alberto Grimod (coordinamento, aspetti paesaggistici e generali),
dal dr. geol. Stefano De Leo (aspetti geologici e geotecnici), dallo studio EAULOGIE di Aosta
in collaborazione con lo studio AQUAPROGRAM srl di Vicenza (analisi ambientali,
compatibilità col PTA e analisi della fauna ittica).
Lo studio di impatto ambientale è costituito dai seguenti elaborati:
S01 Studio di impatto ambientale – relazione -
S02 Planimetria di progetto su base catastale
S03 Uso del suolo
S04 Bacino sotteso
S05 Sezioni trasversali con indicazioni dei livelli di magra, ordinaria e di massima piena
S06 Analisi ambientale e compatibilità col PTA
S07 Piano di gestione e manutenzione
S08 Relazione idrologica
S09 Relazione impatto acustico
S10 Relazione di sintesi
S11 Documentazione fotografica
S12 Ambiti inedificabili ai sensi della lr 11/98
Lo studio è stato effettuato sul progetto delle opere composto dai seguenti elaborati
PD01 Corografia 1:5000
PD02 Planimetria di rilievo 1:1000
PD03 Planimetria di rilievo 1:1000
PD04 Planimetria di progetto 1:2000
PD05 Planimetria di dettaglio e sezioni schematiche 1:500/1:100
PD06 Profilo longitudinale 1:1000/1:1000
PD07 Sezioni trasversali 1:100
PD08 Opere di presa e dissabbiatore
Planimetria generale - 1:200
PD09 Opere di presa e dissabbiatore
Sezioni trasversali - 1:200
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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PD10 Opere di presa e dissabbiatore
Pianta e sezioni - 1:100
PD11 Centrale – Pianta e sezioni 1:100
PD12 Attraversamento Torrente Forkobach V.D.
PD13 Particolari 1:20
REL Relazione tecnico descrittiva.
DOC Documentazione fotografica.
REG Relazione geologica, geotecnica.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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1. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
1.1 Descrizione dell’ambiente nel quale il progetto si inserisce
Il progetto riguarda la realizzazione di un impianto idroelettrico, composto da opere
di derivazione di acqua, da condotta forzata e da centralina di produzione, localizzato
lungo il torrente Lys tra le località Possag del comune di Gressoney-Saint-Jean a
quota 1263.20 m. slm e la località Pont Trenta del comune di Gaby a quota 1158 m.
slm.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Il PTP colloca l’intero sviluppo lineare oggetto di studio a cavallo e a confine tra la
parte più alta e settentrionale dell’Unità Locale n. 29 (Basso Lys, da Gaby a Perloz) e
la parte più meridionale dell’Unità Locale n. 30 (Gressoney Saint Jean, Monte Rosa).
Ad un livello di scala esteso rispetto all’ampiezza delle un’Unità Locale,
comprendendo quale ambito di osservazione l’intera vallata del Lys, l’area in oggetto
è collocata in un settore territoriale che basa la sua caratterizzazione sul rapporto
strutturale tra il massiccio del Monte Rosa ed il sistema di insediamenti che
punteggiano il primo tratto di valle e che può essere intesa come sede storica di un
modello insediativo autonomo e particolare (il modello walser), attualmente
caratterizzata dalla presenza di importanti stazioni turistiche. Possono essere
individuanti come elementi nodali e strutturanti il complesso d’alta quota del Monte
Rosa, i due sistemi insediati principali e localizzati nella testata del fondovalle
antropizzato del Lys (Gressoney Saint Jean e Gressoney la Trinitè), l’abitato di Gaby
inteso come ulteriore centro turistico, sviluppato a sua volta intorno a tre
agglomerati storici posti sul conoide di confluenza del torrente Niel nel Lys, e il centro
abitato di Pont Saint Martin quale nodo di riferimento nella valle centrale a scala
regionale.
L’intervento in oggetto comprende una fascia di territorio estesa tra l’opera di presa,
collocata a monte del ponte di Onder Possag, e la centrale interrata, posta a valle, a
sud dell’abitato di Pont Trenta. Ad un livello di scala più ravvicinato questa porzione
di territorio si colloca nella fascia fluviale di fondovalle della media vallata del Lys
posta tra strettoie caratterizzanti (Pont Trenta) e con una piana attraversata da
divagazioni torrentizie, versanti scoscesi ed in parte boscati in condizioni di buona
naturalità. L’ Unità di Paesaggio che si identifica come prevalente è quella identificata
come VD – tratto di valle a sviluppo discontinuo (Pont Trenta, Lommatto, Bosmatto)
che comprende, quali componenti caratterizzanti:
a - Lys con tratti di fascia golenale;
b - intervalli boscati;
c - piane prative attraversate dal fiume (Onderpossas, Ondertschossil, Steina,
Bosmatto);
d - Hameaux walser diffusi con specifiche pertineze prative e di macchie alberate
(Mettie, Bode, Lommatto, Bosmatto)
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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e – gola di Pont Trenta con insediamenti storici lungo strada (Gattinery, Boury,
Sappill, Eschlejo-Blatto, Trino);
L’intero intervento si colloca quasi tutto nella fascia di terreno che sta tra la Strada
Regionale n. 44 e la sponda del torrente Lys. A partire dal tratto che precede il ponte
sul Lys nell’abitato di Eschlejo la condotta raggiunge la centrale interrata, in un tratto
di lunghezza poco superiore ai quattrocento metri, lungo un tracciato sempre
parallelo alla sponda destra ma non più compreso tra corso d’acqua e Strada
Regionale.
L’intero intervento si colloca entro il Sistema Ambientale Fluviale (art. 14 e 35 delle
NTA del PTP) e lambisce, passando sul lato opposto della strada regionale e senza
interessare ambiti compresi nella perimetrazione, un‘Area di specifico interesse
paesaggistico individuata nell’intorno all’abitato di Eschlejo (codice P44) a monte
della strada. In prossimità del tracciato della condotta sono individuati un Bene
culturale di rilevanza minore (la Cappella di Trino, codice C167) e tre Agglomerati di
interesse storico, artistico, documentario e ambientale classificati come Hameaux
(Eischtersch Hus, Blatto ed Eschlejo). A nord ed a monte della Centrale interrata,
collocata in Comune di Gaby, si trova l’abitato, anch’esso classificato come i
precedenti, di Pont Trenta in cui è identificato un altro Bene culturale di rilevanza
minore (Ponte di Pont Trenta, codice C150 ). La Strada Regionale n. 44 è individuata
come asse di Viabilità Principale.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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La cartografia relativa ai vincoli paesaggistici (Tavola 2 del PTP, scala 1 : 100.000)
individua nella fascia in oggetto, comprendendola tutta, il vincolo dei territori
contermini ai fiumi, torrenti e corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico
delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici approvato con Regio
decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde per una fascia di 150 metri
ciascuna per il torrente Lys e per il torrente Forca che confluisce nel Lys all’altezza
dell’abitato di Pont Trenta. Si evidenzia poi, discontinuamente per il tratto in oggetto,
il vincolo relativo ai territori coperti da foreste o boschi.
Opera di presa
Centrale
interrata
Eischtersch
Hus
Trino
Blatto
Eschlej
o
Pont
Trenta
Torrente Lys
SR n. 44
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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La cartografia relativa alla pericolosità geologica ed idraulica (Tavola 4 del PTP, scala
1:100.000) individua nella fascia in oggetto, coerentemente a quanto riaffermato con
più precisione nelle cartografie relative agli ambiti inedificabili, un’alternanza di aree
diffusamente dissestate a livello di pericolosità molto alta (color rosso), di aree
soggette a pericolosità localmente elevata (colore arancione), di aree soggette a
modesta instabilità (color verde chiaro) ed aree che non presentano problemi
particolari (color verde).
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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ASPETTI GEOLOGICI E IDROGEOLOGICI
Metodologia e fonti
Per la redazione del presente studio sono stati effettuati una serie di sopralluoghi sul
terreno durante il periodo primavera 2008-estate 2009, lungo il tracciato della
condotta e nelle aree significativamente prossime.
Si è quindi provveduto all'osservazione stereoscopica di foto aeree e delle ortofoto.
Le informazioni così ottenute sono state completate con dati dell'archivio personale,
con elementi ricavati dalla base topografica della Carta Regionale della Valle d'Aosta
in scala 1:5.000 e con le indicazioni fornite dalla popolazione locale.
Per quanto riguarda la cartografia geologica di base, per tale area è possibile fare
riferimento, alla Carte géologique de la Vallée d’Aoste di G. Elter alla scala 1:100.000
(ed. S.e.l.c.a 1987). L’area è stata inoltre oggetto dei rilievi personalmente eseguiti
nel quadro dello studio per la relazione degli ambiti inedificabili per frana e
inondazione.
Per quanto concerne i vincoli geologici esistenti, per tale area è possibile fare
riferimento allo Studio per la delimitazione degli ambiti inedificabili ai sensi della L.R.
11/1998 da me stesso redatto relativamente ai vincoli per frana e inondazione
(approvazione del 2003), mentre per le valanghe lo studio è stato eseguito dal Dr.
For. Enrico Ceriani.
Inquadramento tettonico
L’area si colloca all’interno della Zona Sesia-Lanzo, che risulta suddivisa da un
contatto tettonico in un “elemento inferiore”, costituito dal Complesso dei Micascisti
Eclogitici e da quello degli Gneiss Minuti e in un “elemento superiore”, costituito
dalla Seconda Zona Diorito-Kinzigitica. In particolare, il tratto di valle interessato dal
tracciato è scolpito in quest’ultima formazione.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Caratteristiche geomorfologiche e litologiche
Caratteristiche geomorfologiche
L’area in esame si pone sul fondovalle della valle del Lys, in una fascia compresa tra
quota 1260 m s.l.m. e 1170 m s.l.m. ca. Il modellamento è legato in primo luogo
all’azione glaciale, che ne ha determinato la morfologia nelle sue linee principali,
generando terrazzamenti lungo i versanti, speso scolpiti in roccia, con presenza di
dossi e rocce montonate. Queste forme hanno subito il rimodellamento da parte
degli altri agenti morfogenetici quali la gravità, cui si deve la formazione di estesi
accumuli detritici e di frana che caratterizzano il piede del versante destro, e le acque
superficiali, in grado di modificare periodicamente l’andamento dell’alveo del Lys nel
tratto a monte di Trino, e alle quali si deve la formazione della gola rocciosa che
caratterizza il tratto a valle di questo punto.
Più nel dettaglio, è possibile suddividere il tracciato in tre tratti morfologicamente
omogenei.
Tratto Opera di presa-Trino: le opere interessano un tratto di fondovalle a
modellamento torrentizio piuttosto ampio, fortemente modificato e seguito degli
eventi alluvionali del 1993 e, soprattutto, del 2000, nel corso del quale il Lys ha
esondato su gran parte del fondovalle, interessando in più punti la strada regionale
che corre sul fianco destro (vedi paragrafo dissesti). A seguito di tali eventi sono stati
eseguiti importanti interventi idraulici di regimazione, in parte ancora da completare
(nuovo ponte in loc. Onder-Possag al posto degli attuali attraversamenti provvisori di
Possag e Trino-depuratore), con formazione di un alveo di piena ordinaria e di un
alveo “golenale” prevalentemente prativo, occupato dal Lys soltanto durante gli
eventi di piena più gravosi. Il dissabbiatore in progetto verrà realizzato nell’area
“golenale” sulla destra del corso d’acqua e la condotta che da esso prende origine
correrà al margine dell’alveo di piena fino a Schuel HusTrino, dove si porta nel
ristretto lembo di piana lungo la strada regionale risparmiato dall’evento del 2000,
lungo il quale raggiunge la chiusura di questo settore di piana alluvionale, presso il
ponte provvisorio per l’area del depuratore.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Tratto Trino-Eschlejo: a valle di Trino il fondovalle si restringe, compreso tra le ampie
conoidi detritiche di Soago e l’accumulo di paleofrana a grandi blocchi di Blatto. La
condotta corre in questo tratto lungo la sponda destra seguendo il corso del vecchio
canale della segheria, a valle del muro di sostegno della strada regionale, aggirando i
grandi massi della paleofrana. L’alveo si approfondisce progressivamente: poco a
valle della vecchia segheria esso presenta un tratto interessato sulla destra da
erosione spondale, che ha parzialmente scalzato la fondazione del muro di sostegno
della strada regionale e scoperto le tubazioni che correvano al suo piede. In questo
tratto si rende necessario appoggiare la condotta sopra una muratura di rincalzo da
realizzare a partire dell’alveo torrentizio, che potrà in tal modo anche proteggere le
strutture esistenti, che attualmente sono fortemente vulnerabili. A valle la sponda
diventa rocciosa e la condotta può validamente appoggiarsi sullo stretto ripiano
lapideo sotto le case di Blatto, oltre le quali la valle si allarga leggermente e consente
di passare subito a valle della strada in terreni prativi poco acclivi fino a Tanno, dove
inizia la gola rocciosa, sempre più profonda e ripida proseguendo verso valle. In
questo tratto la condotta, per non impegnare la strada, deve correre subito a valle
della stessa, ancorata al ripido fianco roccioso della gola. Data la presenza di due
piccoli impluvi che solcano il versante presso Tanno e circa 200 metri più a valle, è
stata necessaria, per la realizzazione della strada di intervenire con ponti dalla volta
in pietra, in corrispondenza ai quali anche la tubazione dell’acquedotto di Gaby,
normalmente interrata sotto la sede viabile, passa a valle, “staffata” alle spalle del
ponte, mentre la condotta in progetto dovrà poggiare su una struttura autonoma
(trave in c.a. o acciaio reticolare) ancorata alla roccia ai due lati dell’impluvio.
Tratto Eschlejo-Centrale di Pont Trentaz : L’ultimo tratto percorre un settore meno
acclive, sui terreni glaciali a valle di Eschlejo, e poi sulla conoide del T. Forko, in
terreno prevalentemente a prato dove sono presenti grandi massi, spesso di
dimensioni ciclopiche.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Caratteristiche litologiche
I terreni di copertura presenti in zona sono rappresentati principalmente da
depositi alluvionali nel primo tratto del percorso. Successivamente divengono
prevalenti i depositi di paleofrana a grandi massi e quindi il substrato roccioso di
micascisti e gneiss, a tratti coperto da sottili coltri eluvio-colluviali e detritiche o
ancora da grossi blocchi lapidei.
Il substrato roccioso si presenta piuttosto massiccio e tenace, con bancate a giacitura
ondulata e poco acclive, prevalentemente immergente SE.
Caratteristiche idrogeologiche
Soltanto nel primo tratto è possibile l’interferenza dei lavori in progetto con la falda
di subalveo del Lys. Si segnala la presenza (vedi tavola geomorfologica), al piede del
versante destro di fronte a Ober Possag, del pozzo di captazione della falda che
alimenta la vasca dell’acquedotto di Gaby. Tale vasca è posta sul bordo del torrente a
valle della sede viabile della strada regionale. Il pozzo si pone a monte della traversa
di presa e con quota di soggiacenza della falda posta al di sopra di quella dell’alveo in
questo punto, per cui si può escludere la possibilità di interferenza dell’opera in
progetto che la falda che alimenta il pozzo, proveniente dal versante (ricco di acque
nel settore a monte) o dal Lys nel settore a monte dell’opera di presa.
Sensibilità geologica dei siti e rischi naturali
Il tracciato della condotta percorre nel primo tratto, fino all’altezza di Blatto, un
settore ad elevata sensibilità geologica, in quanto caratterizzato come abbiamo visto
da un’attiva dinamica del Lys, attualmente limitata grazie agli interventi realizzati a
seguito dell’evento alluvionale del 2000, che fino ad ora hanno mostrato una buona
efficacia nei successivi eventi di piena. A valle di Blatto il tracciato prescelto, che
tende a minimizzare l’impatto paesaggistico e l’interferenza con la viabilità, va
incontro inevitabilmente a difficoltà di ordine geologico-tecnico per la necessità di
posare e ancorare la condotta lungo un pendio a tratti fortemente acclive ma al
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
14
riparo dai dissesti di carattere gravitativo (caduta massi) che possono interessare il
versante.
Fattori di pressione
Per la determinazione delle portate derivabili (Qdisponibili) dall’impianto idroelettrico
oggetto del presente studio si è proceduto ad una verifica accurata della presenza di
altre derivazioni o prelievi preesistenti che insistono sull’asta a monte della sezione di
chiusura di Possag.
E’ stata pertanto effettuata una ricerca presso l’Ufficio Acque della Regione
Autonoma Valle d’Aosta dalla quale è emersa, considerata la notevole dimensione
del bacino in esame, l’esistenza di numerose concessioni sia a carattere irriguo che
idroelettrico. Si è potuto constatare però che soltanto due di esse (vedi schema
seguente) risultano significative ai fini del calcolo delle portate disponibili in quanto
prevedono lo scarico dell’acqua prelevata a valle dell’opera di presa dell’impianto in
progetto.
Le due concessioni cui si fa riferimento sono le seguenti:
Richiedente Località Caratteristiche
derivazione m3/sec
C.V.A. Bieltschocke Prelievo a scopo idroelettrico max 7
diretto alla centrale di Zuino (Gaby) medio 4
LAURENT Loobach Prelievo a scopo irriguo 0,083
Ferdinando e altri
Si fa presente che l’opera di presa segnalata sul T. Loobach risulta attualmente
dismessa e che il Consorzio cui essa appartiene non l’ha più segnalata agli uffici
regionali fra quelle in uso. Va sottolineato comunque che tale prelievo, anche se
attivo, avrebbe riguardato i soli mesi compresi tra Maggio e Settembre, cioè il
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
15
periodo durante il quale le portate derivabili dall’impianto in progetto sono molto
abbondanti.
Altro elemento di pressione da considerare, al quale si fa riferimento anche
nell’analisi ambientale, è dato dalla presenza del depuratore intercomunale posto
all’interno del tratto sotteso dalla derivazione. Il depuratore non è ancora in funzione
ed il collettore scarica nel Lys i liquami raccolti provocando un peggioramento della
qualità dell’acqua nel tratto di torrente successivo. La relazione di analisi ambientale
tratta in modo specifico l’argomento proponendo tra l’altro un monitoraggio,
concordato con gli uffici regionali, per verificare la qualità dell’acqua
successivamente all’entrata in funzione del depuratore che si presume possa
avvenire nel prossimo inverno.
1.2 Illustrazione dei vincoli territoriali ed ambientali e verifica della compatibilità
dell’intervento con la pianificazione territoriale ed ambientale
D.Lgs. 29/10/1999 n. 490
L’intervento in oggetto s’inserisce in una zona sottoposta ai vincoli definiti dall’art.
146 del D.Lgs. 29/10/1999 n. 490 in quanto:
rientra nella fascia di 150 metri dalle sponde del torrente Lys;
rientra in parte in territorio coperto da boschi e foreste.
Dovrà pertanto essere acquisita l’autorizzazione dell’ufficio Tutela del paesaggio della
Assessorato alla Cultura della Regione Valle d’Aosta.
Regio Decreto 30/12/1923 n. 3267 “Vincolo idrogeologico”
La zona d’intervento è compresa nelle aree soggette al vincolo idrogeologico di cui al
regio Decreto 3267/23, quindi dovrà essere acquisita l’autorizzazione da parte della
Direzione Foreste dell’Assessorato Agricoltura, Risorse Naturali e Protezione Civile.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Piano territoriale paesistico (PTP)
Il PTP è uno strumento paesaggistico territoriale a scala regionale approvato con
Legge Regionale n. 13 del 10/4/98.
La piena attuazione dello strumento si avrà con l’adeguamento dei piani regolatori
comunali che dovranno recepirne le direttive e gli indirizzi contenuti nelle tavole e
soprattutto nelle Norme di attuazione.
Sino ad allora gli interventi sul territorio devono essere coerenti con le norme cogenti
del PTP.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
17
La tabella successiva è finalizzata al confronto tra norma cogenti e intervento
proposto.
Tab. norme cogenti PTP.
Norma Contenuto Analisi
Art. 21, c. 1, lett. b Sezioni trasversali delle strade
Non si tratta di opera stradale
Art. 25, c. 7 Strumenti urbanistici di dettaglio Non sono previsti PUD relativi a ristrutturazione urbanistica o a nuovo insediamneto
Art. 33, c.1, lett. a Divieto di eseguire intagli
L’altezza di scavo prevista è compatibile con la struttura dei terreni interessati, Si veda perizia geologica-geotecnica.
Art. 33, c.1, lett. b Muri di sostegno senza drenaggi
Non sono previsti muri di sostegno.
Art. 33, c.1, lett. c Demolire edifici aventi funzioni di sostegno
Non è prevista la demolizione di edifici
Art. 33, c.1, lett. d Regime idrogeologico dei rivi montani
Le opere di presa non determineranno una deviazione del torrente Lys e non ne restringerà l’alveo. Si veda relazione idrologica
Art. 33, c.1, lett. e Adduzione al suolo di falde freatiche Non sono previste adduzioni al suolo di acque della falda freatica, che non sarà comunque interessata dallo scavo.
Art. 33, c.1, lett. f Divieto di disperdere nel sottosuolo acque d’uso domestico
Non sono previsti deversamenti di acque di uso domestico
Art. 33, c.1, lett. g Impermeabilizzare … Sarà prevista una rete di canali e tubazioni per lo scarico in ruscelli esistenti le acque di superficie
Art. 33, c. 3 Terreni sede di frane Si veda perizia geologica
Art. 33, c. 4 DM 11.3.88 Le perizie geologica e geotecnica sono allegate al progetto
Art. 34, c. 5 Cave L’area non è mai stata utilizzata come cava
Art. 35, c. 1 Terreni a rischio inondazione Si veda perizia idrogeologica.
Art. 37, c. 3 Beni culturali Non sono interessati beni culturali puntuali.
Art. 38, c. 1,2,3,4 Siti d’interesse naturalistico L’area non è individuata quale sito di interesse naturalistico
Art. 40, c. 1, lett. a,b,c,d Aree di cui alle L. 1497/39 e 1089/39 L’area non è individuata nella perimetrazione e negli elenchi di cui alle leggi 1089/39 e 1497/39
Art. 40, c. 3 Aree archeologiche L’area non è individuata quale sito di interesse archeologico
D’altro canto le prescrizioni e gli indirizzi del PTP perseguono nel loro insieme
l’obiettivo di assicurare uno sviluppo sostenibile che salvaguardi il diritto di tutti a
fruire, con pari possibilità, delle risorse del territorio. Le prescrizioni e gli indirizzi
aventi rilevanza paesistica perseguono altresì l’obiettivo di tutelare e valorizzare
l’identità del paesaggio, di renderne evidenti e fruibili i valori e di assicurare la stabilità
ecologica.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Il PTP inoltre persegue la diversificazione delle fonti energetiche, nonché la
riqualificazione funzionale ed il completamento delle reti di distribuzione dell’energia;
la riorganizzazione e il potenziamento delle reti di approvvigionamento e distribuzione
dell’acqua per consumi umani; la riorganizzazione, il potenziamento e il controllo delle
reti degli scarichi idrici civili e assimilabili; la definizione di indirizzi e cautele per
l’individuazione delle aree idonee all’insediamento di discariche controllate di rifiuti
solidi urbani, speciali, tossici e nocivi, nonché per la localizzazione degli impianti di
diffusione radio e televisiva; il PTP persegue altresì la razionalizzazione delle
concessioni in atto.
Per la riattivazione, il potenziamento e la costruzione di piccoli e medi impianti
idroelettrici e l’incentivazione all’autoproduzione di energia idroelettrica non è
consentita la realizzazione di tali interventi nei siti in cui, in relazione ai caratteri
tipologici delle centrali, possano verificarsi:
- consistenti modificazioni idrografiche per la derivazione di corsi d’acqua, fermo
restando in ogni caso il rispetto dei deflussi minimi vitali stabiliti da provvedimenti
regionali;
- rumori e disturbi all’ambiente provocati da macchine idrauliche e elettriche;
- degrado del paesaggio per tralicci, cavi di alta tensione, condotte forzate;
- incrementi della temperatura dell’acqua con conseguenze negative per la flora e la
fauna acquatica;
Il progetto è da ritenersi pertanto coerente con gli indirizzi di settore del PTP e non in
contrasto con le norme cogenti.
Piano regolatore generale comunale
Le opere di presa rientrano in Z.T.O. (Zona Territoriale Omogenea) E, agricola, nei
P.R.G. del Comune di Gressoney Saint Jean. Tale zona, ai sensi delle Norme Tecniche di
Attuazione del Piano, delimita le parti di territorio destinate ad usi agricoli, pastorali e
forestali. La centralina rientra in zona Eb, e in piccola parte in zona Ea del PRGC di
Gaby.
Dall’analisi della normativa si ritiene che l’intervento proposto possa essere dichiarato
di interesse generale e pertanto coerente con l’attuale strumento urbanistico.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
19
La zonizzazione e la normativa scontano evidentemente la vetustà dello strumento di
pianificazione comunale, che non tiene conto della modifica del corso del torrente Lys
in seguito all’alluvione del 2000 (per quanto concerne Gressoney Saint Jean) e che,
infatti, sono in corso di adeguamento al PTP e alla legge regionale 11/98; il piano
peraltro non prende in considerazione strutture per la produzione di energia e non
tiene conto ancora degli indirizzi del PTP.
La realizzabilità delle opere per quanto attiene gli aspetti di pianificazione urbanistica è
peraltro assicurata da quanto indicato nell’art. 12 comma 7 del Decreto Legislativo 29
dicembre 2003, n. 387 “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione
dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”
che recita: “gli impianti di produzione di energia elettrica di cui all’art. 2, comma 1, lett
b) e c) (centrali idroelettriche] possono essere ubicati anche in zone classificate agricole
dai vigenti piani urbanistici”.
Estratto PRGC Gaby: in rosso ubicazione della centrale e tratto terminale della condotta
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Estratto PRGC Gressoney – Saint –Jean: in rosso ubicazione della zona di presa e tratto condotta
Prima parte:
Seconda parte:
Terza parte:
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Ambiti inedificabili ai sensi della lr 11/98:
Per quanto riguarda i dissesti e i conseguenti vincoli sul territorio (ambiti inedificabili)
si segnala quanto segue.
Secondo la Delimitazione degli ambiti inedificabili per frana (art. 35 - L.R. 11/1998 e
succ. mod.; vedi Stralcio cartografie Ambiti), il tracciato risulta ricadere
prevalentemente in aree con vincolo F2 (aree dissestate media pericolosità) in
quanto potenzialmente a rischio di caduta massi a carattere sporadico e, in minor
misura, poste su conoidi attivi (Broch, Forkobach) . I fenomeni sono più probabili nel
tratto tra Blatto e Tanno, dove si segnala la caduta di un blocco (1 mc ca.) che ha
interessato la strada regionale nel 1990 (vedi tav. geomorfologica). Il regime di
vincolo evidenziato richiederà di produrre uno “studio di compatibilità con lo stato di
dissesto”, che sarà oggetto di valutazione da parte del competente ufficio regionale.
Secondo la Delimitazione degli ambiti inedificabili per inondazione (art. 36 - L.R.
11/1998 e succ. mod.) le opere in progetto ricadono in fascia A e B (elevata e media
pericolosità) nel tratto iniziale del tracciato, che, per la natura degli interventi, ricade
inevitabilmente nell’alveo del Lys e nei settori ad esso immediatamente adiacenti.
Nel tratto terminale, esclusa la centrale, le opere in progetto insistono in Fascia A
(alveo del Forkobach) e in fascia Ic con analogo vincolo in relazione alle potenzialità di
dissesto della relativa conoide. Notiamo in tal senso che la posizione della centrale
risulta defilata dai fenomeni, che interessano prevalentemente l’asse del cono,
incassato di alcuni metri rispetto ai settori adiacenti, e che per essa non si segnalano
notizie o evidenze di significativi fenomeni recenti. Anche rispetto a tale vincolo sarà
necessario produrre uno “studio di compatibilità con lo stato di dissesto”, che sarà
oggetto di valutazione da parte del competente ufficio regionale.
Secondo la Delimitazione degli ambiti inedificabili per valanga (art. 37 - L.R.
11/1998 e succ. mod.) il tracciato risulta localmente interessato dai fenomeni. L’area
dell’opera di presa si pone al margine della valanga di Broch (Vb) mentre il tracciato
attraversa la “fascia verde” V3 della valanga di Schuel–Hus, la “fascia gialla” V2 di
quella di Bedemie e la valanga Vb del Forkobach. Notiamo che per la loro tipologia le
opere in previsione, in massima parte interrate, risultano scarsamente vulnerabili ai
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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fenomeni valanghivi che le interessano nelle loro parti più distali di accumulo delle
masse nevose, ormai prive di capacità erosiva.
Anche in relazione a questo tipo di vincolo sarà necessario ottenere il parere
favorevole della struttura regionale competente, sulla base di uno specifico studio di
“interferenza valanghiva”.
1.3 descrizione delle caratteristiche del progetto e delle esigenze di utilizzazione del
territorio durante le fasi di costruzione e di funzionamento
1.3.1 Caratteristiche del progetto
L’ impianto per la produzione di energia idroelettrica è composto da opere di presa o
derivazione, condotta forzata, centralina di produzione dell’energia.
Opere di presa
L’infrastruttura principale a servizio dell’opera di presa è costituita dalla vasca
dissabbiatrice che è necessaria per garantire l’immissione di acqua priva di parti
solide nella condotta forzata.
L’opera è stata dimensionata in funzione del significativo apporto di acqua che si
verificherà nel mese di giugno (circa 4,000 mc/sec.), e permetterà il sedimento delle
parti solide, ghiaia e sabbia sul fondo della vasca; la collocazione del manufatto è
finalizzata alla minimizzazione dell’impatto paesaggistico e alla volontà di non inserire
un ostacolo al deflusso delle acque in occasione di un’eventuale esondazione del Lys.
La vasca è stata pertanto mantenuta completamente interrata e alla maggior
distanza possibile dal letto del torrente, compatibilmente con la presenza della strada
regionale.
La morfologia della zona compresa tra il Lys e la strada regionale non sarà quindi
modificata ed il manufatto non interferirà con il ponte-guado presente, che collega la
strada regionale col nucleo di Tschoarde.
E’ stata posta una particolare attenzione, con un doppio canale di scarico, per
garantire l’immediata reimmissione dell’acqua nel Lys in caso di chiusura
dell’impianto. L’automazione delle paratoie permetterà inoltre un controllo a
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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distanza con evidenti vantaggi in caso di malfunzionamento o di eventi che dovessero
richiedere l’immediata chiusura dell’adduzione.
La conformazione della soglia di fondo dovrà permettere di operare un prelievo
mirato garantendo un continuo rilascio del quantitativo di acqua necessaria ad
assicurare la possibilità di risalita dell’ittiofauna; la paratoia sul canale di carico
permetterà inoltre di regolare con precisione il rilascio del minimo deflusso vitale.
L’opera di presa realizzata in tal modo permetterà di non operare modifiche sul
profilo del Lys al fine di non creare sacche o determinare invasi di volumi solidi che
necessiterebbero di uno smaltimento periodico e di un monitoraggio nel tempo.
La trappola di presa avrà un fondo, in pendenza, a quota più bassa rispetto al letto
del torrente di cm 45 e convoglierà l’acqua, attraverso un canale di carico, nel
dissabbiatore, totalmente interrato localizzato tra il torrente e la strada regionale ad
una distanza minima dal torrente di m. 11.00. Il canale di carico sarà dotato di una
paratoia a settore che avrà la duplice funzione di reimmettere immediatamente
l’acqua nel torrente in caso di manutenzione del dissabbiatore e di regolare il
prelievo in modo da garantire ulteriormente il deflusso minimo vitale.
La trappola di presa sarà costituita da un canale in c.a. con spallette di spessore di cm
60 e fondo in c.a. eventualmente protetto contro l’azione erosiva da una lamiera in
acciaio. A livello del letto del torrente saranno posizionate travi in acciaio
opportunamente dimensionate in modo che i trovanti con diametro maggiore di
10/12 cm non entrino nel canale di carico.
Tratto del Lys a valle della confluenza del Loo, nel punto di derivazione a quota 1262 m. slm. Immagine primaverile.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Stessa zona nella stagione estiva; è evidente la briglia esistente a quota di derivazione
Il canale di carico, che dalla paratoia in avanti sarà interrato, addurrà l’acqua nello
sghiaiatore, il cui fondo a “ventaglio” permetterà l’accumulo del materiale più
grossolano (ghiaia e sabbione) nella parte sinistra in direzione del canale di scarico.
L’acqua attraverso le paratoie poste a quota 1262.00 m. slm sarà immessa nel
dissabbiatore e sarà liberata anche dal materiale di granulometria inferiore (sabbia)
attraverso la lamiera forata in acciaio e due canali di decantazione; dopodiché sarà
immessa nella condotta forzata in acciaio del diametro di mm. 1200.
La vasca dissabbiatrice sarà realizzata in modo tale da essere agevolmente lavata e
liberata dal materiale solido attraverso l’apertura delle paratoie a quota 1262.40 m.
slm e di quelle d’immissione nel canale di scarico a quota 1261.30 m. slm.
Saranno utilizzate paratoie motorizzate controllabili a distanza.
La vasca dissabbiatrice sarà realizzata in c.a., completamente interrata, e sarà
realizzata in modo tale da non costituire ostacolo ad un’eventuale esondazione del
Lys. Non è prevista una vasca d’accumulo o di riserva.
Il canale adduttore convoglia l’acqua nello sghiaiatore, dove vengono decantati i
materiali più grossolani, prima di entrare nel dissabbiatore.
E' assolutamente indispensabile la costruzione di uno sghiaiatore e di un
dissabbiatore che garantiscano l’ eliminazione delle impurità presenti nelle acque che
potrebbero pregiudicare il buon funzionamento dell'impianto stesso.
Sia lo sghiaiatore sia il dissabbiatore ed i loro annessi sono completamente interrati,
seguendo l’andamento altimetrico del terreno.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Per motivi di sicurezza lo scarico di fondo dei manufatti è previsto a cielo aperto.
Lo sghiaiatore ha le dimensioni di mt. 11,50 x 6,60, pari a mq. 75,90, per un’altezza
media d’acqua di mt. 1,60, con il fondo a gradoni, a partire dal punto più basso al
livello dello scarico ( h = 1,70 ) ad h = 1,20 delle entrate nel dissabbiatore.
Lo sghiaiatore è autopulente; il flusso stesso dell’acqua che scorre sul suo fondo con
pendenza di circa l’1% è sufficiente a garantire l’evacuazione del materiale che si
deposita.
L’acqua, tramite tre paratoie di regolazione , passa nel dissabbiatore che è del tipo a
serpentina, costituito da tre vasche in modo da ridurre il più possibile la velocità
dell'acqua, consentendone il deposito, per gravità, delle sostanze e del limo in
sospensione, con fondo a scivolo verso l'uscita dello scarico in modo da favorire
l'autopulizia delle stesse.
La prima vasca avrà le dimensioni di 20,00 mt. di lunghezza per 6,00 mt. di larghezza,
con fondo in pendenza verso valle, con altezza di mt. 1,50 a monte e mt. 1,90 a valle .
Il posizionamento di una griglia in acciaio forata, in parte inclinata, avrà il compito di
trattenere e scaricare, tramite lo sfioratore, le sostanze organiche leggere, in
sospensione ( rami, foglie, aghi di conifere …), direttamente nello scarico.
Il flusso dell'acqua che arriva dallo sghiaiatore, attraversando il manufatto, per
immettersi nella seconda vasca del dissabbiatore, permette una costante autopulizia
del grigliato, favorendo un minore intasamento di questo e richiedendo quindi un
limitato costo di mano d'opera per la pulizia degli elementi filtranti.
Lungo tutto il muro perimetrale verso valle è posizionato lo sfioratore che riversa
l’acqua in eccesso nello scarico.
L'acqua, riempiendo la prima vasca verso valle, passa nella seconda, centrale, tramite
un’apertura prevista nella parte bassa, contemporaneamente colmandola passa
quindi per stramazzo nella terza da cui parte la condotta di carico dell'impianto.
Pareti trasversali interne in c.a. hanno il compito di interrompere la velocità
dell'acqua; in particolare l’apertura di collegamento tra la prima e la seconda vasca
viene eventualmente chiusa dal materiale che si deposita sul fondo; in caso di grossi
temporali oppure di calamità naturali, cioè nei momenti in cui l'acqua trasporta
abbondanti quantità di detriti e limo, oppure semplicemente perché non viene
effettuata una razionale e periodica manutenzione e pulizia delle stesse. Il livello
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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delle sostanze depositate si alza fino a raggiungere la quota dell’estradosso
dell’apertura ed automaticamente viene impedito il passaggio dell'acqua nelle altre
vasche.
Per la rimessa in funzione, la serpentina deve essere semplicemente svuotata e
ripulita. Questo impedisce l'immissione di materiale sabbioso nelle tubazioni che
comprometterebbe il funzionamento delle apparecchiature ed obbligherebbe
l’effettuazione di opere di manutenzione.
Sia lo sfioratore che lo scarico di fondo delle vasche sono raccordati al torrente
mediante un canale di scarico a cielo aperto.
Immagine invernale della zona di ubicazione del dissabbiatore in sponda destra completamente interrato alla base della scarpata della strada regionale.
Immagine della stessa zona nella stagione primaverile
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Immagine della stessa zona nella stagione estiva
Condotta forzata
La condotta forzata sarà costituita da un tubo in acciaio del diametro di mm 1200
della lunghezza di m. 1758, con un salto totale di m. 104,00.
La condotta correrà in parte parallela alla strada regionale ed in parte, laddove la
morfologia degli ambiti circostanti non lo consente, e per brevissimi tratti, sulla
strada stessa.
Per questi brevi tratti la posa della condotta su strada richiederà una particolare
attenzione ed un coordinamento con il servizio viabilità della Regione; sarà redatto
un cronoprogramma puntuale per gli interventi che dovrà tener in considerazione,
oltre alle richieste del servizio citato, i seguenti aspetti:
- intervento in periodi di bassa stagione turistica;
- interventi su tratti brevi e su una corsia sola in modo da limitare l’impatto sul
traffico;
- regolamentazione del traffico con impianto semaforico;
- ripristini immediati del manto stradale nella sua intera larghezza;
- ripristino o rifacimento di eventuali manufatti interessati.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Nel dettaglio la condotta seguirà il percorso di seguito descritto:
- tratto 1-6: la condotta sarà posata a valle della strada regionale, tra la scarpata e la
sponda destra del Lys;
Condotta nel tratto 2-3, a valle del ponte/guado di accesso a Tschoarde.
Dettaglio tratto 2-3; sullo sfondo il fabbricato, già oggetto di delocalizzazione nel post alluvione, che sarà demolito.
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In questo tratto il progetto propone la posa della condotta a valle del muro di sostegno
della strada regionale che nella zona fino al fabbricato ruderizzato corrisponde al muro
d’argine del Lys;
si prevede di posare la condotta sul
gradone esistente in pietra e di proteggerla
a valle con opera spondale in pietra e con
strato in terra sulla parte superiore.
La scelta è determinata dalla volontà di ridurre le interferenze con la strada
regionale in occasione dell’esecuzione dei lavori e, a regime, in occasione di
interventi manutentivi.
In alternativa, qualora si ritenesse, di concerto con i servizi regionali interessati,
evitare la modifica della morfologia delle zone spondali, si opterebbe per il
passaggio della condotta all’interno della sede stradale.
Alternativa tratto 1-6: transito su strada, immagini esemplificative
I vantaggi della soluzione alternativa
sono ovviamente dati dalla riduzione
dell’interferenza col torrente; per
contro si accentuerebbe l’interferenza
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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con la strada regionale, soprattutto in
fase di realizzazione dell’opera.
- tratto 6 - 13: la condotta
sarà posata nella prateria
compresa tra la strada
regionale ed il Lys;
tratto 6-13: vista da monte
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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tratto 15-25: la condotta sarà ubicata sulla strada regionale; il passaggio a monte della strada è
impedito dalla presenza di un significativo fronte roccioso seguito da un nucleo abitato.
Vista da valle Vista da monte
tratto 25 - 36: la condotta sarà posata a valle della strada regionale nella zona prativa a sud del
villaggio di Blatta;
vista da valle vista da monte
Anche in questo tratto l’alternativa è data dal passaggio su strada regionale, o a monte della stessa,
anche se il passaggio a valle non evidenzia controindicazioni
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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tratto 36 - 38: vista la presenza di un nucleo abitato a monte e di una pietraia con massi di
dimensioni significative, come evidente dall’immagine di destra, la condotta sarà posata a valle
della strada regionale.
Il posizionamento della condotta a valle
comporterà la realizzazione di una modesta opera
di sostegno in un breve tratto illustrato
nell’immagine di lato; l’alternativa è sempre data
dal passaggio sulla strada regionale con gli svantaggi
legati all’interferenza in fase di esecuzione.
tratto 38-42: la condotta in questo tratto seguirà il tracciato della strada regionale, l’impossibilità di
bypassare l’interferenza è dovuta dalla presenza di massi a monte e di un forte dirupo a valle.
Vista da monte Vista da valle
Il tracciato proseguirà così fino al tornate a monte del ponte dove la condotta proseguirà dritta per
attraversare il torrente Forkobach fino alla centralina di produzione.
Opera di sostegno condotta
Trovanti di grosse
dimensioni
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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tratto 42: in coincidenza con l’attraversamento del torrente Forkbach la condotta sarà
adeguatamente protetta e la sua posa non modificherà in alcun modo il profilo del letto del torrente
Corografia attraversamento Sezione longitudinale
Vista da monte tornate attraversamento Attraversamento torrente Folkobach
tratto 42-centralina: la condotta seguirà il tracciato a monte dell’abitato di Pont de Trenta, in una
zona tendenzialmente pianeggiante e destinata a prati, sino ad arrivare alla zona dove sarà ubicata
la centralina di produzione;
Vista da monte Vista da monte
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Centralina di produzione
La centrale idroelettrica, sarà realizzata a valle dell’abitato di Pont de Trenta in destra
orografica del Torrente Lys a circa 60.00 m distanza dallo stesso, a quota 1160 m. slm.
Il sito risulta essere ideale in quanto è facilmente raggiungibile, permette l’organizzazione
dell’area di cantiere in uno spazio sicuro e poco acclive, e soprattutto la morfologia del
terreno, che in questo tratto presenta un repentino salto di quota, permette la
realizzazione del fabbricato completamente interrato; in tal modo non si prevede una
modifica della morfologia attuale che sarà ripristinata così come si presenta ora.
In fase di realizzazione della stessa verrà realizzata una pista di cantiere che collegherà
direttamente la strada regionale con il sito passando dal guado in cls esistente sul torrente
Lys. Una volta terminata l’opera, la zona verrà ripristinata allo stato attuale e l’accesso alla
centralina di produzione, per le operazioni di manutenzione ordinarie, avverrà dal villaggio
tramite una pista sterrata facilmente percorribile da un mezzo di piccolo dimensioni (tipo
porter).
Planimetria posizionamento della centralina di produzione:
La posizione convenuta permette di ridurre al minimo le interferenze con l’abitato di Pont
de Trenta, garantendo un perfetto isolamento acustico dell’opera e soprattutto permetterà
di posizionare la condotta a monte dello stesso assicurando che i lavori non vadano a
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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toccare la “strada lombarda” (percorso storico di recente recupero) oggetto di recente
ricostruzione.
La centralina di produzione è composta da un locale unico in cui saranno individuate alcune
zone di pertinenza.
La zona adibita a sala macchine ospita le turbine, la condotta forzata e gli scarichi; ha
dimensione di m. 20.00*11.00 e altezza di m. 7.50. Il locale sarà dotato di prese
d’aerazione a pavimento e di evacuatori. All’interno, oltre alle apparecchiature
elettromeccaniche ed idrauliche per il funzionamento ed il controllo delle turbine, sarà
installato un carroponte al fine di permettere una corretta installazione ed una facile
manutenzione delle turbine e dell’alternatore. Ai lati dell’ingresso sono localizzati i quadri,
il trasformatore, la cabina di consegna ed i quadri di comando e controllo.
La restituzione al torrente Lys verrà realizzata tramite la realizzazione di un canale in c.a.
della sezione di m. 3.00 x 1.00 di altezza. Sarà posta una particolare cura per l’immissione
nel torrente onde evitare che la velocità dell’acqua possa incidere sul letto provocando
scavi o addirittura la deviazione del corso: verrà realizzata una scaletta in c.a. con ostacoli
in modo da provocare un rallentamento del flusso ed una corretta e tranquilla immissione
dello stesso nel letto del torrente Lys. Il pelo libero del canale collettore, a valle delle
macchine, risulta esser pari a 1158.50 m slm, mentre la quota dell’asse delle turbine si
stima pari a 1160.70 m slm.
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Le macchine e le apparecchiature da installare comprendono:
n. 3 turbine tipo pelton a due getti Qmax= 0.7 m3/sec potenza nominale effettiva 1.700 kW;
la scelta ed il dimensionamento delle turbine è condizionata dalla elevata variabilità della
portata disponibile nel corso dell’anno.
n. 3 alternatori asincroni media tensione (per funzionamento parallelo rete di
distribuzione) di potenza nominale pari a 2000 kVA.
Eventuale trasformatore per consegna in media tensione.
Apparecchiature varie di controllo e protezione per funzionamento automatico.
Apparecchiature speciali per la riduzione del fenomeno del “colpo d’ariete” in condotta
(tegoli deviatori)
panoramica zona di ubicazione della centralina
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Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Dimensionamento della condotta
La condotta forzata , illustrata nelle tavole di progetto, avrà una lunghezza di circa m.
1758 e sarà realizzata con tubazioni in acciaio S355 JR a saldatura elicoidale del
diametro esterno di mm 1212 e con spessore di mm 6.0.
Lo spessore, dimensionato per tutta la condotta in funzione della pressione di
esercizio al punto più basso, oltre a garantire la pressione di funzionamento in
condotta ed eventuali sovraccarichi di “colpo d’ariete” causate da brusche manovre
di chiusura, è stato dimensionato tenendo anche conto dei carichi esterni agenti sulla
condotta stessa (terreno di ricoprimento ed eventuali mezzi meccanici in transito).
Il diametro della condotta è stato scelto in modo da ottimizzare la redditività
dell’impianto in funzione del costo di realizzazione e della mancata produzione legata
alle perdite di carico, come si evince dalla seguente tabella:
La tubazione sarà interrata nell’intero suo sviluppo. All’imbocco la condotta forzata
è intercettata da una valvola automatica di sovravelocità e protetta da una valvola
di ingresso aria.
Calcolo Perdite di carico distribuiteIMPIANTO Possag
PERDITE DI CARICO DISTRIBUITE in CONDOTTA
Q massima 4,30 mc/sec Q media 0,80 mc/sec Q minima 0,11 mc/sec
n. condotte 1 n. condotte 1 n. condotte 1
Dn 1200 mm Dn 1200 mm Dn 1200 mm
Area 1,1304 mq Area 1,1304 mq Area 1,1304 mq
Vel 3,80 m/sec Vel 0,71 m/sec Vel 0,09 m/sec
L tot 1758 m L tot 1758 m L tot 1758 m
ε 0,3 mm ε 0,3 mm ε 0,3 mm
λ 0,016 λ 0,016 λ 0,016
j 9,8336 m/km j 0,3438 m/km j 0,0060 m/km
Perdite 17,29 m Perdite 0,60 m Perdite 0,01 m
Salto 104 m Salto 104 m Salto 104 m
Perdite % 16,62 % Perdite % 0,58 % Perdite % 0,01 %
PERDITE DI CARICO DISTRIBUITE E CONCENTRATE in CONDOTTA
Perdite max 25,93 m Perdite max 0,91 m Perdite max 0,02 m
Perdite max 24,93 % Perdite max 0,87 % Perdite max 0,02 %
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Opere di regolazione idraulica
L’opera di presa e la vasca dissabbiatrice verranno dotate di tutte le apparecchiature
elettromeccaniche necessarie al suo corretto funzionamento le quali potranno essere
movimentate e monitorate in remoto tramite telecontrollo. Si riporta un elenco sintetico delle
apparecchiature presenti più significative
Paratoia metallica automatizzata, alloggiata all’interno del pozzetto di adduzione adiacente
alla traversa di captazione: essa permetterà istantantaneamente di correggere il livello d’acqua
d’ingresso nella vasca di carico al fine di mantenere il corretto DMV a valle dell’opera di presa.
Sezione di misura posta a valle dell’opera di presa nel quale confluiscono tutti gli scarichi di
fondo e gli sfioratori. Il livello nella sezione di misura sarà monitorato da un livello a d
ultrasuoni che per mezzo di una scala di deflusso certificata fornirà la portata residua in alveo.
Scarico di fondo della vasca sghiaiatrice regolato per mezzo di paratoia piana automatizzata
collegato allo scarico generale dell’opera di presa.
Scarico di fondo della vasca dissabbiatrice regolato per mezzo di paratoia piana
automatizzata collegato allo scarico generale dell’opera di presa.
Dati : Calcoli :
H2O iniziali 0 m Diametro esterno 1219,2 mm
H2O finali 104,5 m
Sigma ammissibile 22,60 kgf/mmq
Sovraccarico colpo d'ariete 30 %
Tipo di acciaio
Diametro nominale mm
Sovraspessore 2 mm
Tolleranza di fabbricazione 5 %
Efficienza della saldatura 1 (1=100%)
Risultati : Area TEST :
Spessore [mm] fino a m
6 105,9 Altezza di test : 104,5 m
Spessore calcolato : 5,95 mm
DIMENSIONAMENTO CONDOTTE FORZATE SECONDO UNI 1285-68
Fe 510 (S355JR)
1200
Genera Risultati
Azzera Campi
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Eventuale sgrigliatore con braccio meccanico automatizzato con griglia di protezione per
eventuali corpi solidi in sospensione. Esso entra in funzione quando i sensori leggono una
differenza troppo elevata tra il pelo libero di monte e quello di valle indice di una eccessiva
ostruzione della griglia.
Scarico di fondo camera di carico della condotta forzata utile allo svuotamento della stessa
in caso di manutenzione.
Valvola di sovravelocità sulla condotta forzata e camino di sfiato ed ingresso aria.
Eventuali sistemi di termoregolazione al fine di mantenere una temperatura minima di 4°C
ove siano presenti organi elettromeccanici delicati.
Consegna dell’energia
La consegna alla rete principale di
distribuzione di energia potrà avvenire
nella cabina Deval localizzata nei pressi
del villaggio di Crusmato di Gaby,
mediante la posa di una linea interrata
all’interno di cavidotti, per una
distanza di circa 300 m.
Nell’immagine a lato si evidenzia la
presenza della cabina individuata
come punto di consegna dell’energia.
1.3.2 Utilizzazione del territorio
Il progetto, una volta attuato, non comporterà un utilizzo significativo del territorio;
saranno occupate le due porzioni di ubicazione della vasca dissabbiatrice e della
centrale, manufatti che risultano peraltro interrati. Il progetto non comporta in fase
di regime l’utilizzo attivo del territorio in quanto l’unica risorsa utilizzata è l’acqua, di
cui si tratta nelle altre parti dello studio. La condotta scorrerà in ambiti defilati nello
spazio interstiziale tra strada e torrente o sottostrada regionale.
Si avrà un utilizzo del territorio in fase di realizzazione dell’opera in quanto risulta
necessario attrezzare aree di stoccaggio dei materiali di scavo e dei materiali da
costruzione. Si è al momento ipotizzato di organizzare l’area di cantiere nell’ampio
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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spiazzo poco acclive a monte della strada regionale a valle del nucleo di Blatto. In tale
ambito potrà esser stoccato temporaneamente il materiale di risulta proveniente
dagli scavi e che sarà riutilizzato per i reinterri o per altra destinazione e i materiali da
costruzione – essenzialmente tubi in acciaio – in attesa di essere posati in opera.
Ambito di cantiere
1.4 Modalità di realizzazione dell’intervento e tempi di attuazione
1.4.1 Modalità di realizzazione
Il progetto sarà attuato operando in contemporanea su tre ambiti distinti al fine di
mitigare gli effetti negativi del cantiere sulle componenti ambientali riducendo di
fatto la durata del cantiere: sarà operativa una squadra per la realizzazione della
centralina (opera puntuale), una squadra per le opere di presa (opera puntuale) ed
una squadra per la condotta forzata (opera lineare).
Le opere puntuali non interferiscono in maniera significativa sul territorio e sono
realizzabili in qualsiasi momento anche se si preferisce programmarle a inizio lavori e
rispettare i periodi di fermo cantiere per la stagione invernale e per i 2 mesi estivi di
maggior afflusso turistico.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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L’opera lineare sarà suddivisa per tratti finiti anche in funzione del cronoprogramma
da concordare con gli uffici regionali preposti alla gestione della viabilità. Al fine di
mitigare l’impatto sulla viabilità infatti si provvederà a intervenire su brevi tratti:
anche posando la condotta a valle della strada infatti si avranno un interferenze
dovute ai mezzi d’opera che dovranno essere circoscritte e ben individuate lungo la
strada regionale in modo tale da regolamentare il traffico con movieri o impianto
semaforico.
1.4.2 Tempi di attuazione
Tempi tecnici
A seguito della procedura di V.I.A., presumendo che la stessa si concluda in modo
favorevole per l’intervento entro il mese febbraio 2017 si stima che la tempistica per
l’avvio dei lavori possa essere la seguente:
acquisizione pareri, concessione edilizia e servitù: 210 gg;
redazione progetto esecutivo: 90 gg
appalto e affidamento dei lavori: 60 gg
per un totale di 360 gg per cui si stima che si possa concludere la fase progettuale e
autorizzativa entro febbraio 2018 e quindi fissare l’inizio delle opere per la primavera
del 2018.
Tempi di realizzazione e cantierizzazione
I tempi di realizzazione sono condizionati naturalmente dalla quota e dalla
localizzazione dei cantieri e dall’organizzazione dell’impresa in funzione anche
dell’interferenza con la strada regionale ed i flussi di traffico, soprattutto di tipo
turistico.
In queste zone è possibile operare nel periodo compreso tra aprile e novembre; la
realizzazione dell’opera potrà avvenire attraverso l’organizzazione di due aree di
cantiere puntuali (presa e centrale) e di un area di cantiere lineare (condotta forzata).
E’ volontà della committenza, condivisibile, di limitare i tempi di permanenza nella
zona dell’ impresa con relative macchine operatrici, quindi sarà richiesta, come
condizione di affidamento dei lavori, l’esecuzione delle opere con tre squadre in
modo da limitare la durata dei lavori. Tale organizzazione è possibile, anche ai fini
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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della sicurezza nei cantieri, in quanto la diversa localizzazione delle aree operative
non determina interferenze tra le lavorazioni, ed auspicabile in quanto limita gli
effetti degli impatti in fase di esecuzione, sulle componenti ambientali.
Le tre squadre opereranno quindi in parallelo; si stima che le opere di presa ed il
dissabbiatore possano essere realizzate in 120 giorni, la centrale completa di
macchinari in 180 giorni e la condotta forzata compresa la successiva sistemazione in
superficie, in 300 giorni.
Cantieri
Opere di presa e dissabbiatore:
la zona sarà raggiungibile mediante la realizzazione di una pista temporanea che avrà
origine dal ponte guado sul Lys o dalla strada regionale.
Per la sua realizzazione sarà sufficiente un’incisione della coltre superficiale di circa
30/40 cm al fine di regolarizzare una sede transitabile della larghezza di 250 cm. A
fine lavori sarà ripristinata la coltre naturale e reinerbita; non sarà necessario
mantenere la pista per le successive manutenzioni in quanto il sito interessato si
trova a poca distanza dal ponte ed è perfettamente raggiungibile a piedi o con piccoli
mezzi (carriola a motore, trattorino). Stimati in 120 giorni i tempi di realizzazione si
presume che per la stagione autunnale del 2019 la coltre vegetale sia nuovamente
apprezzabile e che per la stagione estiva del 2020 la zona possa essere considerata
come rinaturalizzata.
Centrale di produzione:
Le dimensioni del fabbricato interrato richiedono una significativa attività di scavo e
di movimento terra; la localizzazione permette di localizzare, nella zona a valle,
pianeggiante e vicina, un’area di stoccaggio della terra da riutilizzare per le
sistemazioni finali.
La zona di cantiere sarà accessibile da monte tramite una pista di cantiere da
realizzare che comprenderà il guado esistente sul torrente Lys percorribile coi mezzi
pesanti nei periodi di magra d’acqua.
La pista di cantiere da realizzare sarà pertanto breve (circa 250 m.) e dovrà
permettere l’accesso dalla strada regionale all’area del fabbricato e sarà contenuta
nell’area di cantiere recintata.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
45
Stimati in 180 giorni – comprensivi della posa dei macchinari - i tempi di realizzazione
si presume che per la stagione autunnale successiva la coltre vegetale sia
nuovamente apprezzabile e che, viste le dimensioni del movimento di terra, nella
stagione estiva successiva la zona possa essere considerata come rinaturalizzata.
Condotta forzata:
Si tratta ovviamente di un cantiere di tipo lineare, da analizzare tratto per tratto.
Innanzitutto si è individuato un ambito, nello spiazzo a monte della strada regionale a
sud di Blatto, di agevole accessibilità, di stoccaggio dei tubi e del materiale di scavo.
Si tratta di un ambito pianeggiante prossimo alla strada che sarà utilizzato
temporaneamente per lo stoccaggio dei materiali da costruzione, in particolari delle
condotte in acciaio.
Si interverrà per tratti finiti e sistemati pertanto è possibile stimare che la posa della
condotta sarà completa, considerando le sospensioni invernali ed estive per evitare
l’interferenza con il traffico di carattere turistico dell’autunno successivo; si può
ipotizzare una rinaturalizzazione dei siti per la successiva stagione estiva. Il progetto
esecutivo potrà e dovrà entrare maggiormente nel dettaglio, in funzione
dell’organizzazione dell’impresa, nella suddivisione dei tratti in modo da definire la
programmazione mensile per tratti finiti.
Diagramma sintetico di Gannt: tempistica di realizzazione dell’opera
ago
-16
set-
16
ott
-16
no
v-1
6
dic
-16
gen
-17
feb
-17
mar
-17
apr-
17
mag
-17
giu
-17
lug-
17
ago
-17
set-
17
ott
-17
no
v-1
7
dic
-17
gen
-18
feb
-18
mar
-18
apr-
18
mag
-18
giu
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lug-
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-18
set-
18
ott
-18
no
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8
dic
-18
gen
-19
feb
-19
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-19
apr-
19
mag
-19
giu
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lug-
19
ago
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set-
19
ott
-19
no
v-1
9
dic
-19
Procedura di VIA
Acquisione pareri e autorizzazioni
Concessione edilizia e servitù
Progetto esecutivo
Appalto e scelta dell'impresa
Opere di presa: cantierizzazione e scavi
Opere di presa: opere in c.a.
Opere di presa: finiture e sistemazioni ambientali
Condotta forzata: trato 1 scavi, posa e reinterri
Condotta forzata: tratto 2 scavi, posa e reinterri
Condotta forzata: tratto 3 scavi, posa e reinterri
Centrale di produzione: cantierizzazione e scavi
Centrale di produzione: opere in c.a
Centrale di produzione: macchinari e finiture
Centrale di produzione: sistemazioni esterne
Periodi di sospensione
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
46
Il diagramma illustrativo delle macro-fasi di realizzazione dell’opera è redatto
naturalmente con le condizioni precedentemente illustrate e cioè con l’attivazione, in
fase esecutiva, di tre squadre operative.
E’ stata considerata in alternativa l’opzione più tradizionale, che consiste nel far operare
una o al massimo 2 squadre (in genere carpentieri più saldatori con uno scavatore); in tal
modo però da una parte si ritarderebbe la messa in funzione dell’impianto di almeno 1
anno, per la durata della sospensione invernale, e dall’altra si prolungherebbero gli
impatti in fase di esecuzione dovuti alla presenza di mezzi operativi e di persone anche
per le stagioni successive.
1.5 Descrizione delle principali caratteristiche dei processi produttivi con riferimento a:
1.5.1 Natura e quantità di materiali impiegati
L’opera, di dimensioni significative, richiede una buona attenzione e organizzazione
finalizzate a mitigare l’impatto del cantiere sulla realtà locale; per contro non richiede
l’utilizzo di materiali speciali. Si tratterà sostanzialmente di realizzare opere in c.a
interrate, per quanto riguarda la vasca dissabbiatrice e la centralina di produzione , e
di posare condotte in acciaio saldate in loco per quanto attiene la condotta forzata.
L’opera sarà completata dalla posa di macchinari per al produzione di energia nel
locale centralina e dalle opere di finitura della stessa.
Il progetto prevede l’utilizzo dei seguenti materiali:
- opere di presa: calcestruzzo armato, acciaio per paratoie, griglie, apparecchiature
idrauliche (saracinesche, valvole);
- condotta forzata: tubi in acciaio e tubo in PVC passacavo;
- centralina: calcestruzzo armato per fabbricato, acciaio per grigliati, porte,
apparecchiature per la produzione di energia elettrica (turbine, trasformatori,…) e
telecontrollo
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
47
Quantità dei materiali
Acciaio per condotta: fissato il diametro della condotta in 1200 mm, la lunghezza
della stessa in 1758 m., lo spessore in mm 7,1, avremo una quantità pari a 3794 qli di
acciaio necessaria per la realizzazione della condotta;
Calcestruzzo armato per opere di presa: mc 810
Calcestruzzo armato per centralina: mc 650
A questi materiali vanno aggiunte le attrezzature ed i macchinari e le apparecchiature
elettroniche per il controllo dell’impianto oltre a materiali vari di finitura
1.5.2 residui e emissioni previste, stoccaggio temporaneo e destinazione finale
terre di scavo
Il progetto non comporta la produzione di materiali in eccedenza se non materiali
provenienti dagli scavi che potrà essere riutilizzato anche in altri ambiti senza
generare inquinamento.
Le uniche emissioni previste sono quelle prodotte dai macchinari d’opera in fase di
cantiere. A regime la centralina non produrrà emissioni dannose per l’ambiente
(relativamente alle possibili emissioni di onde elettromagnetiche si veda capitolo
dedicato a parte).
Ai sensi della delibera di Giunta Regionale N. 31 del 3 dicembre 2007 si provvede a
stabilire la gestione dei materiali di scavo e dei rifiuti provenienti dal cantiere.
Vista la tipologia dell’intervento il materiale deriverà principalmente dalle operazioni
di scavo. Per quanto riguarda l’opera di presa, il dissabbiatore e la centrale il terreno
verrà momentaneamente stoccato nei terreni in vicinanza per poi essere in parte
riutilizzato per l’interramento delle opere e per la sistemazione finale dei terreni
circostanti.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Zona opere di presa e dissabbiatore:
Zona centrale:
Per quanto riguarda lo scavo per la posa della condotta invece essendo un opera
lineare il terreno di risulta verrà temporaneamente posato a fianco dello scavo per
poi essere riutilizzato mano a mano che si procede con la posa.
Si è inoltre individuato un ambito, nello spiazzo a monte della strada regionale a sud
di Blatto, di agevole accessibilità, di stoccaggio dei tubi e del materiale di scavo. Si
tratta di un ambito pianeggiante prossimo alla strada che sarà utilizzato
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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temporaneamente per lo stoccaggio dei materiali da costruzione, in particolari delle
condotte in acciaio.
Il materiale in eccesso, derivante da tutti gli scavi, verrà trasportato nelle discariche
autorizzate per essere poi riemesse nel ciclo produttivo.
Tutti i materiali, in eccesso e non riutilizzati in loco, verranno di conseguenza
trasportate al più vicino centro di riciclo competente.
Alla discarica verranno confluiti anche tutti gli imballaggi e gli scarti derivanti dai
materiali utilizzati, dopo essere stati opportunamente differenziati.
Quantità di materiale derivante dallo scavo:
• mc.3500 derivante dallo scavo dall’opera di presa e dissabbiatore di cui 500 da
riutilizzare per le opere di sistemazione esterna e di reinterro.
• mc.6000 derivante dallo scavo per la posa della tubazione di cui 1000 per la opere di
sistemazione esterna e reinterro.
• mc.5000 derivante dallo scavo della centrale di cui 2000 per l’operazione di
ritombamento.
Per un totale di mc.14500 materiale di terra derivante dagli scavi di cui mc.3500 da
riutilizzare per la sistemazione dei terreni e mc.11000 da conferire nella discarica
autorizzata.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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1.5.3 misure di prevenzione delle emissioni e riduzione dell’utilizzo delle risorse naturali
Riguardo alle emissioni si avrà un impatto esclusivamente in fase di cantiere derivato
dall’utilizzo dei macchinari d’opera in quanto in fase di regime non si prevede
l’emissione di alcunché. La misura di prevenzione è data dall’utilizzo di macchinari di
nuova generazione con marchio CE a scarico controllato.
Riguardo all’utilizzo di risorse naturali occorre puntualizzare che la risorsa per
eccellenza utilizzata in questo intervento è l’acqua; si rimanda pertanto l’attenzione
alla relazione di analisi ambientale e alla relazione idrologica nelle quali sono stati
affrontate tutte le problematiche legate all’utilizzo di tale risorsa.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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2. DESCRIZIONE DELLE ALTERNATIVE
La scelta progettuale adottata è il frutto di un approfondita analisi del corso d’acqua e della
situazione della valle del Lys compiuta in prima istanza dai proponenti in quanto profondi
conoscitori della realtà locale.
Il tratto è stato individuato per le seguenti ragioni:
- a fronte di una relativamente breve lunghezza della condotta si ha un
importante dislivello, dovuto al repentino e rilevante salto di quota del Lys a
monte del confine tra i due comuni interessati, che permette di ottenere una
buona produzione di energia in funzione dell’acqua disponibile;
- il prelievo di acqua ha influenze minime sulle derivazioni irrigue nel tratto
sotteso che sono inutilizzate da decenni; tali derivazioni non saranno peraltro
inficiate dall’intervento che garantirà comunque il mantenimento di un deflusso in
grado di garantirne il prelievo;
- la zona dell’intervento è ampiamente servita da infrastrutture stradali
l’organizzazione delle aree di cantiere risulta poco onerosa sia in termini monetari
che sotto il profilo ambientale;
Sono state prese in considerazione diverse alternative ma quelle possibili avrebbero
determinato maggiori impatti soprattutto in termini ambientali per l’organizzazione del
cantiere e avrebbero richiesto lunghezze di condotta maggiori con conseguente maggiori
investimenti e minor appetibilità dell’intervento.
Nella descrizione del percorso della condotta sono indicate, anche schematicamente, alcune
alternative di tracciato in alcuni tratti dove al condotta potrebbe esser posizionata sotto
strada anziché parallela alla stessa. L’alternativa principale riguarda il posizionamento della
centrale di produzione che in un primo momento era stato ipotizzato a monte del villaggio a
ridosso del percorso storico “strada lombarda”. Al fine di mitigare gli impatti nei confronti
dell’abitato e del percorso storico si è optato per la soluzione proposta che non modifica la
quota di turbinamento ma sposta il fabbricato in posizione più defilata e paesaggisticamnete
accettabile
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
52
L’opzione zero, cioè quella di non realizzare l’impianto, è stata scartata in quanto
l’intervento risulta economicamente vantaggioso; tale aspetto non sarebbe naturalmente
sufficiente se non fosse accompagnato da un limitato impatto sulle componenti ambientali e
se non fosse coerente con le azioni globali in tema di produzione di energia.
La Valle d’Aosta, grazie alla ricchezza di risorse idriche, ha potuto da sempre produrre
consistenti quantità di energia idroelettrica destinata anche al consumo nazionale.
Il deficit energetico nazionale, determinato dalla carenza di disponibilità interna e
dall’elevato costo di acquisto delle materie prime, insieme all’impoverimento progressivo
della disponibilità di idrocarburi, di gas combustibili, ai problemi ambientali legati ai processi
di combustione e alla produzione di energia nucleare, fanno crescere l’interesse per tutte le
fonti di energie alternative.
Anche piccoli interventi come quello proposto concorrono ad aumentare la quota di energia
“pulita” prodotta nel nostro paese e, nel quadro di un programma nazionale di risparmio
energetico e di sviluppo compatibile, costituiscono un contributo non trascurabile.
Dopo le recenti interruzioni di energia ed i problemi energetici riscontrati soprattutto nelle
stagioni estive, l’incremento delle disponibilità mediante lo sfruttamento di energia
rinnovabile sta diventando uno degli obiettivi politici prioritari a livello nazionale e regionale.
Le volontà politiche del governo regionale espresse attraverso il Piano territoriale
paesaggistico e nei piani di legislatura recenti sono finalizzate allo stimolo e al supporto alla
produzione di energia con sistemi eco-sostenibili.
3. DESCRIZIONE DELLE COMPONENTI SOGGETTE AD IMPATTO
Al fine di evidenziare le componenti dell’ambiente soggette ad impatto, si è ricorso alla
redazione di liste di controllo, evidenziando dapprima le azioni elementari che il progetto
comporta in fase realizzativa, poi in fase di gestione ed in fase di eventuale abbandono; a
seguire le interferenze dirette che tali azioni producono sull’ambiente ed in ultimo le linee
di impatto di interesse primario, distinguendo quindi gli impatti in positivi e negativi.
AZIONI ELEMENTARI
Sono identificate le azioni elementari dovute all’intervento nelle fasi di cantiere di esercizio
e di abbandono.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
53
Cantiere
Movimenti di terra:
Sbancamenti di suolo e sottosuolo
Creazione di stoccaggi temporanei
Realizzazione di opere permanenti
opera di derivazione sul torrente Lys
condotta forzata
edificio centrale con opera di restituzione
Realizzazione di opere temporanee
Aree di stoccaggio materiali
Accesso all’area della centrale
Utilizzo di mezzi
Escavatori cingolati, escavatori di tipo Kamo
Autocarri
Trattori, dumper, saldatrici, seghe circolari
Autoveicoli
Realizzazione di opere provvisoniali e per cantiere
Posa di baracche per il cantiere
Recinzioni in rete plastificata verde
Presenze umane
Operai e tecnici
Realizzazione di opere di ripristino ambientale
Inerbimenti scavi in trincea lungo la condotta
Ripristini in superficie presso il dissabbiatore e la centrale con riporto di terra
precedentemente stoccata, pulizia e semina di essenze locali
Rifacimento della sede stradale ove interessata
Esercizio
Funzionamento della centrale
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Rumore prodotto dalle turbine e dalla reimmissione dell’acqua nel Lys
Manutenzione
Personale addetto a controllo e manutenzione
Aumento traffico nelle zone interessate
Abbandono
Dismissione della condotta o riconversione per utilizzi agricoli
Conversione della centrale
Smaltimento dei macchinari di produzione
FATTORI PRIMARI DI INTERFERENZA
Cantiere
Movimenti terra
Occupazione di fasce di suolo
Interferenza con la strada regionale di Gressoney
Eliminazione di fasce di vegetazione prativa ed arbustiva spontanea
Compattazione del suolo
Interferenza con corso del Lys
Movimentazione macchinari, traffico
Realizzazione di opere permanenti
Occupazione di porzioni di territorio
Interferenza con Torrente Lys
Realizzazione di opere temporanee
Occupazione di fasce di territorio
Introduzione di nuovi elementi nel paesaggio
Utilizzo di mezzi
Diffusione di polveri
Emissioni di gas di scarico
Rumore
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Realizzazione di opere per il cantiere
Temporanea occupazione di suolo
Incisioni per aree di stoccaggio
Presenze umane durante il cantiere
Produzione di rifiuti
Realizzazione di opere di ripristino ambientale
Ripristino delle zone danneggiate
Mimetizzazione delle opere
Esercizio
Funzionamento della centrale
Emissione di onde sonore
Interferenze col naturale decorso del torrente Lys
Operazioni di manutenzione
Diffusioni di polveri
Emissione di gas di scarico
Emissione di onde sonore
Abbandono
Ingombro fisico provocato da strutture improduttive
Spreco di risorse
COMPONENTI AMBIENTALI SOGGETTE AD IMPATTO
Atmosfera
Idrosfera
Suolo e sottosuolo
Biosfera
Paesaggio
Popolazione
Beni materiali, compreso il patrimonio architettonico ed archeologico
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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3.1 IMPATTI NEGATIVI
3.1.1 Impatti sull’atmosfera
Inquinamento dell’aria a livello locale (temporaneo)
Si ritiene che il progetto proposto, sia in corso d’opera sia a lavori ultimati, non possa
creare nessun effetto sulle condizioni dell’aria del settore in oggetto.
In corso d’opera è, tuttavia, possibile che si verifichi uno scadimento della qualità dell’aria
nella zona di intervento dovuto alla considerevole emissione di polveri, collegati ai
movimenti terra, e dei gas di scarico prodotti dai mezzi di cantiere. Tale fenomeno sarà
concentrato sulle zone operative e mitigato dalla ventosità della zona.
Tale effetto potrà assumere effetti più rilevanti in coincidenza con particolari condizioni
meteorologiche quali assenza prolungata di piogge, che provocano una sorta di
abbattimento naturale delle polveri e presenza di forti venti.
3.1.2 Impatti sull’idrosfera
Interferenze con il naturale deflusso delle acque del torrente Lys nel tratto interessato
(temporaneo e permanente)
Le interferenze relative all’ambiente idrico sono analizzate in funzione delle acque
superficiali e di quelle sotterranee.
Il sistema idrografico superficiale, data la modesta acclività della maggior parte dei versanti
attraversati, risulta nel complesso ben definito ed è caratterizzato da una rete drenante
irrigua di tipo rado e parallelo; il tracciato l’attraversa mantenendosi interrato e non
interagisce con la rete idrografica superficiale della zona; al riguardo è essenziale
conservare l’attuale distribuzione idrografica del territorio al fine di non alterare
l’equilibrio naturale.
Per quanto riguarda il torrente Lys è certa una riduzione della portata, tuttavia mai tale da
compromettere il torrente stesso in quanto è previsto il mantenimento del minimo
deflusso vitale (si veda relazione idrologica)
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Gli impatti relativi alle acque superficiali assumono una configurazione relativa alle
problematiche idrauliche ed una relativa alla qualità delle acque.
Le attività quali la realizzazione delle opere di protezione della condotta, di piazzali ed altri
interventi di limitata impermeabilizzazione del terreno per le aree di cantiere, modificano
le condizioni di drenaggio delle aree interessate, e di conseguenza interferiscono
limitatamente, ed in corso d’opera, sulle condizioni erosive dei luoghi e le condizioni di
stabilità, mentre al termine degli interventi, con il ripristino dei siti interessati e dalla
condotta, saranno positivamente recuperati entro un ciclo stagionale.
Sotto il profilo della qualità delle acque superficiali gli impatti potenziali sono da mettere in
relazione ai rischi di immissione nei corpi idrici di sostanze e materiali terrosi in corso
d’opera.
Gli effetti diretti sulle acque sotterranee sono irrilevanti in quanto l’intervento non
prevede incisioni profonde oltre a m. 1.50 se non puntualmente per i due fabbricati che si
trovano a poca distanza dal torrente.
La modificazione delle condizioni di drenaggio e le interferenze con il reticolo idrografico
appaiono nelle condizioni reali di avere un riscontro trascurabile dato l’inserimento delle
nuove strutture permanenti in ambiti naturalmente stabilizzati, privi di livelli corticali
instabili per imbibizione ed il limitato ruscellamento corticale delle aree interessate dai
lavori verrà ridotto, se non annullato, dalla corretta esecuzione delle opere previste.
Bisogna inoltre considerare che le modifiche apportate sono accompagnate dalla
sistemazione idraulica delle aree attraversate mediante la predisposizione di collettori che
convogliano le acque ruscellanti in impluvi e/o in canalizzazioni adeguate.
Per quanto riguarda il rischio di inquinamenti di corpi idrici, a causa dell’immissione di
prodotti trasportati dal ruscellamento, il fenomeno non assume rilevanza non essendovi
collegamenti con acquiferi di significativo interesse e trattandosi di immissione di
materiale non inquinante.
Per quanto riguarda le acque meteoriche ricadenti all’interno dell’area è prevista la
realizzazione di canalette che scaricheranno negli impluvi naturali esistenti.
Per quanto concerne la propensione al dissesto di alcuni settori dell’area interessata dalle
nuove opere in relazione sia alle caratteristiche geolitologiche e sia morfologiche,
operando con le cautele indicate nella relazione di fattibilità geologica e geotecnica, è tale
da far escludere l’insorgere di fenomeni franosi o di smottamento di entità significativa.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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3.1.3 Impatti sul suolo
Occupazione di suolo (permanente)
Impoverimento degli strati umiferi superficiali (temporaneo)
Innesco di processi erosivi (temporaneo)
3.1.4 Impatti in ambito geologico-idrogeologico
La realizzazione dei vari interventi in progetto comporta una serie di azioni elementari che
potrà essere causa di varie modificazioni di carattere generale (check-list). Gli impatti
specifici dei singoli tratti verranno esaminati successivamente.
Modificazioni indotte durante la fase di cantiere:
- sbancamenti con rischio potenziale di scivolamento o crollo delle scarpate, di singoli
blocchi sottoscavati o di porzioni di roccia fratturata e con asportazione della copertura
vegetale;
- sbancamenti con rischio di innesco di scivolamenti del versante a monte;
- discarica lungo le scarpate a valle dei materiali di scavo, con conseguente distruzione della
copertura vegetale e predisposizione delle scarpate all'erosione (nel caso di frazioni limoso-
sabbiose);
- formazione di rilevati, potenzialmente esposti a smottamenti ed erosioni superficiali e con
distruzione della preesistente copertura vegetale;
- impatti indiretti legati alla necessità di reperire o smaltire rilevanti quantità di materiali
inerti;
- intercettamento e deviazione del flusso di acque sotterranee con interferenze nei
confronti del regime e della portata delle sorgenti;
- aumento dei rischi di inquinamento delle acque superficiali e sotterranee provocati dai
mezzi e dalle macchine di cantiere;
- interferenza con canali, ruscelli e impluvi interessati da deflussi temporanei;
Modificazioni indotte in fase di esercizio:
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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- intercettamento ed evacuazione delle acque meteoriche con possibili erosioni od
infiltrazioni a valle;
- problemi legati alla corretta manutenzione delle opere esistenti (p.e. opere di presa,
attraversamenti, ecc.)
Va infine considerato che gli impatti prodotti dall'opera, in fase di cantiere e in esercizio,
possono essere maggiorati da fattori sinergici imprevedibili, quali sismi di rilevante entità,
situazioni geologiche inaspettate, condizioni meteorologiche eccezionali.
3.1.5 Impatti in ambito geomorfologico
A seguito delle azioni elementari necessarie alla realizzazione delle opere previste, sono
prevedibili i seguenti impatti:
In ambito geomorfologico:
- fenomeni di dissesto legati ai movimenti terra per la realizzazione della vasca di carico e
della centrale: si tratta di impatti di media rilevanza, in relazione all’acclività del sito di
imposta della centrale e alle dimensioni della stessa, che richiedono sbancamenti rilevanti,
ma di tipo temporaneo e mitigabili con opportuni accorgimenti progettuali e in corso
d’opera;
- fenomeni di dissesto legati ai movimenti terra per la posa delle condotte. Il problema si
pone nei settori dove è previsto l’interramento della condotta in terreni acclivi, peraltro
ridotti a brevi tratti nel settore di Tanno, dove sarà necessario prestare particolare
attenzione alla risistemazione dei materiali. L’impatto è ridotto dalla scarsa profondità di
posa della tubazione (a tratti scoperta e ancorata alla roccia) e mitigabile con gli opportuni
accorgimenti più oltre evidenziati.
Per quanto riguarda gli impatti in ambito idrogeologico, segnaliamo i seguenti effetti:
- rischi di danneggiamento alle opere a seguito di fenomeni erosivi legati alla dinamica del
Lys e del Forkobach. Si tratta di una problematica di rilievo soprattutto per le opere di
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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presa e il dissabbiatore e per il settore iniziale della condotta, nei confronti della quale
dovranno essere studiati e messi in atto tutti gli accorgimenti atti a minimizzare tali effetti
(setti e cordolature in c.a. sepolti).
- disturbo al deflusso delle acque legato alla realizzazione di opere in alveo e nelle sue
immediate adiacenze: il tipo di opere in progetto limita decisamente questo tipo di
impatto, poiché esse sono facilmente tracimabili in caso di piene. Potrebbe esservi un
effetto legato alla movimentazione dei materiali dell’alveo, che potrebbe renderli più
vulnerabili all’erosione, ma il problema è limitato dall’entità dei movimenti terra e
mitigabile con qualche accorgimento e cura in corso d’opera.
- disturbo al deflusso delle acque e problemi di erosione legati alla realizzazione dello
scarico a valle della centrale. Questo tipo di problema è limitato dal tipo di alveo in
oggetto, caratterizzato da elevata pezzatura dei materiali. Esso andrà comunque
minimizzato prevedendo gli opportuni accorgimenti (eventuale tratto di arginatura e/o
massicciata di grandi blocchi).
- interferenza con la falda alimentata dal corso d’acqua. L’effetto è limitato al primo
tratto del Lys a valle dell’opera di presa, peraltro privo di captazioni adiacenti all’alveo
(quella relativa all’acquedotto di Gaby è posta a monte della traversa di presa), in quanto
verso valle il corso d’acqua è inciso in gran parte nella gola rocciosa.
- variazioni alle condizioni di deflusso delle acque sotterranee a seguito della posa
delle condotte. Si tratta di un impatto reso trascurabile dalla limitata profondità di posa
delle tubazioni, che andranno ad interferire con falde permanenti soltanto nel tratto
iniziale, di cui si è appena detto;
- problemi legati ai rischi di inquinamento delle acque a seguito della realizzazione ed
esercizio delle opere. Si tratta di effetti negativi principalmente temporanei, legati alla
realizzazione delle opere, durante la quale si potrà avere in alcune fasi un aumento del
trasporto solido, con intorbidimento delle acque, e, probabilmente, un minimo aumento
dei tenori di solfati, calcio e silice nelle acque a seguito della dissoluzione dei cementi.
Quest'ultimo tipo di effetto potrebbe permanere in fase di esercizio, ma con tenori
trascurabili;
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- impatti legati a incidenti imprevisti (“hazard”) alle opere in progetto. Anche gravi
incidenti, con rottura delle tubazioni o della centrale, avrebbero conseguenze molto
ridotte, considerata la prossimità di tutte le strutture al corso d’acqua, che smaltirebbe
senza particolari problemi l’improvviso afflusso.
- effetti conseguenti ad eventuali interventi di sistemazione del torrente resi
necessari dalla realizzazione delle opere in progetto. Tali interventi, se limitati alla
sistemazione e protezione dei tratti di sponda soggetti ad erosione, quindi decisamente
localizzati, e se realizzati a regola d’arte, hanno impatto positivo in ambito idrogeologico,
poiché diminuiscono il trasporto solido senza mutare sostanzialmente la dinamica del corso
d’acqua.
3.1.6 Impatti sulla vegetazione e sull’area boscata
L’impatto del progetto su tale componente si ha in maniera più significativa nel tratto
basso, nel quale la condotta attraversa la zona boscata a monte della frazione di Pont
Trenta di Gaby. Trattasi di un
bosco di bassa acclività e
caratterizzato da una bassa
densità di conifere di alto fusto
e dalla presenza di trovanti
ciclopici. Il percorso della
condotta è stato individuato in
modo da limitare
l’abbattimento degli alberi e
l’intersezione con i roccioni e i trovanti di dimensione importante. La zona della centralina
è caratterizzata dal rara presenza di specie latifoglie su ex terrazzamenti coltivati nel
passato.
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Si allega, a integrazione del S.I.A., una tavola grafica illustrante il numero delle piante che
presumibilmente saranno abbattute per il passaggio della condotta nel tratto terminale,
unico tratto dove il progetto ha un vero e proprio impatto sull’area boscata ed, in
generale, sulla componente
vegetazionale dell’ambiente
interessato. Sono state
censite 206 esemplari
suddivisi per due classi di
diametro come da tabella
sottostante.
In seguito viene descritto
l’impatto in ambito
vegetazionale che si avrà in
generale ed in particolare
nell’ambito boscato nella zona a monte della frazione Pont Trenta.
Sono stati evidenziate alcuni ambiti (zone da A a F) nei quali si prevede l’abbattimento di
alcune esemplari di alberi di diversa pezzatura.
La tabella sottostante espone in sintesi la quantità di piante da abbattere, per ogni zona,
in funzione del diametro.
La tavola indica anche le specie individuate.
Incisione della coltre vegetale (impatto temporaneo)
ZONA ɸ 40/50 CM ɸ 10/20 CM
A 1 18
B 2 15
C 3 5
D 2 10
E 11 110
F 4 25
Totale 23 183
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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L'analisi degli impatti generati dal progetto in esame verrà condotta comparto ambientale
per comparto, puntando l'attenzione sia sulla fase di realizzazione sia su quella successiva
di esercizio.
Gli impatti analizzati saranno sia quelli primari sia quelli secondari: i primi sono quelli che
derivano direttamente dalle opere in progetto (es: rimozione di suolo), mentre i secondi
sono quelli che, a più lungo termine, derivano dai precedenti; sono cioè effetti causati
dalle prime modificazioni indotte che, quindi, da effetti si tramutano a loro volta in cause
di altre modificazioni.
Prima di valutare l'effetto degli impatti attesi, il territorio che si è ritenuto soggetto ad
impatto, diretto o indiretto, è stato suddiviso in relazione ad un valore di sensibilità,
ottenuto con "metodi di giudizio per indici di valore": il valore funzionale ed ecologico delle
varie aree interessate dall'opera è stimato, cioè, mediante una funzione del tipo:
A = f (x, y, z, .....)
dove A è il valore dell'areale considerato e "x, y, z" sono variabili che descrivono le
caratteristiche della vegetazione stessa. In pratica, si è cercato di valutare l'effetto
provocato, diretto o indiretto, valutando da un lato la sensibilità ecologica dei vari tipi di
vegetazione, e, dall'altro, le varie tipologie dell'opera. L'interazione tra questi due fattori
permette di stimare l'effetto atteso.
Sensibilità della vegetazione.
Il primo passo per arrivare alla stima degli impatti è stato quello di classificare le singole
maglie territoriali, in cui l'area sottoposta ad impatto è stata suddivisa, in diverse classi di
sensibilità; le variabili assunte per questa classificazione sono state le seguenti:
RARITÀ E VALORE ECOLOGICO-NATURALISTICO: pur non essendo presente nella zona una qualche
tipologia vegetazionale di pregio naturalistico superiore (caso ad esempio di specie
endemiche), si è ritenuto di poter assegnare all'unica tipologia vegetale rilevata un valore
medio: ciò non tanto per la qualità floristica della stessa quanto per l'ambiente in cui si
sviluppa, che limita la velocità dei processi di ricolonizzazione di suoli denudati e, di
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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conseguenza, aumenta l'incidenza temporale del danno ambientale determinato
dall'asportazione di vegetazione.
CLIVOMETRIA DEL TERRENO, dal momento che, relativamente alla salvaguardia dell'equilibrio
idrogeologico, l'assenza della vegetazione costituisce un elemento di sempre maggiore
preoccupazione a mano a mano che la pendenza del terreno aumenta: di conseguenza, si è
ritenuto che, a parità di valore per la classe vegetazionale, una maggiore sensibilità debba
essere attribuita alla vegetazione ubicata sui pendii di maggiore pendenza sui versanti
prospicienti il Lys.
QUOTA DEL TERRENO: il fattore quota può essere considerato di alta rilevanza in relazione alla
precarietà degli equilibri termodinamici dell’intorno ambientale e al fatto che i tempi del
turn-over a quote diverse non sono uguali e che la ricostituzione del suolo in quota,
laddove questo venga distrutto in fase di cantiere, richiede tempi più lunghi di quelli
necessari in ambienti biologicamente più favorevoli.
TIPI DI IMPATTO.
Per l'attribuzione del valore all'impatto, si sono considerate le interferenze tra le classi
vegetazionali prima analizzate e le diverse generatrici di impatto. Queste sono riconducibili
alle seguenti azioni di progetto, così distinte:
Messa in opera del cantiere;
Scavo delle trincee;
Messa in opera del nuovo impianto;
Manutenzione;
Queste differenti operazioni costruttive rappresentano le "generatrici di impatto", che
possono successivamente essere ulteriormente suddivise nelle seguenti sottocategorie
tutte comuni alle diverse operazioni prima elencate:
Distruzione del manto vegetale esistente;
Modificazione della configurazione ecosistemica;
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Per valutare l'intensità dell'impatto atteso, sono stati presi in esame sia gli impatti diretti
sia quelli indiretti, che, indipendentemente dalla diversa intensità a seconda della classe
vegetazionale interessata, possono essere così definiti nel modo seguente.
IMPATTO DIRETTO: questo impatto si riferisce alla fascia immediatamente adiacente le zone in
cui saranno eseguite le opere. In particolare, si considera impatto diretto la distruzione
della vegetazione necessaria per ovvie ragioni; la distruzione della vegetazione erbacea
assumerà comunque un scarsa importanza per il fatto che si tratta di una sostituzione di
impianto già in essere. Inoltre, sarà da considerare l'effetto negativo sulla vegetazione
determinato dall'emissione o introduzione nell'ambiente di sostanze varie al momento
della realizzazione dei manufatti: l’emissione di inquinanti atmosferici o di piccole quantità
di lubrificanti (oli minerali, gasolio, ecc,) o cementi potranno certamente avere un qualche
effetto sulla vegetazione più prossima al carico inquinante.
Un'ulteriore generatrice di impatto sarà costituita dal momentaneo accumulo di materiale
inerte sul terreno stesso: sebbene si tratti di un'operazione temporanea, essa potrà
danneggiare, distruggendola, la vegetazione sulla quale venga scaricati detti materiali.
L'uso di idonee metodologie operative potrà in ogni caso garantire una bassa incidenza di
questo effetto.
IMPATTO INDIRETTO: si tratta di effetti determinati dall'azione successiva degli effetti diretti;
così, ad esempio, la perdita del mantello vegetale (effetto diretto) può a sua volta
costituire la generatrice di impatti indiretti, legati cioè alla maggiore suscettibilità
all'erosione dei terreni deforestati. Proprio per la natura stessa dell'effetto indiretto, la
fascia di impatto risulta più ampia rispetto alla precedente tipologia e non facilmente
definibile a priori.
Tra gli effetti indiretti sulla vegetazione, il principale è proprio l'aumento del pericolo di
erosione dei suoli rimasti privi di vegetazione naturale: l'effetto atteso sarà comunque
minimo per via della scarsa pendenza della zona interessata e per la durata di una sola
stagione delle lavorazioni.
Non sono invece prevedibili effetti anche indiretti dovuti a modificazione della naturale
morfologia del pendio, essendo questa non interessata dalle azioni di progetto
Gli effetti derivanti dalla realizzazione dell’opera possono essere così puntualizzati:
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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CANTIERE: determinerà locale modificazione del flusso idrico superficiale, costipamento del
terreno e temporanea asportazione del manto vegetale.
Il funzionamento del cantiere (macchinari, circolazione di mezzi pesanti, ecc.)
determineranno inevitabilmente la produzione di rumore e di scarichi inquinanti nell'aria:
si tratta comunque di effetti reversibili e a breve termine, la cui conseguenza di un qualche
rilievo sull'ambiente sarà quella di allontanare temporaneamente la normale fauna
esistente e di danneggiare la salute della vegetazione immediatamente adiacente le
direttrici oggetto di lavoro.
Questo tipo di effetto non è riferibile ad una sola e ben precisa zona ma deve essere
associato all'intera fascia territoriale interessata dalle opere.
Una valutazione di questi danni passa attraverso la quantificazione di quanto sopra
esposto: nel caso in esame, si può ritenere questa tipologia di effetti come di media
rilevanza, sia in termini quantitativi che di durata, ed in grado di determinare effetti
secondari di lieve rilevanza a condizione che siano rispettate idonee misure di mitigazione
degli impatti.
REALIZZAZIONE OPERA DI PRESA IN ALVEO: determinerà possibile alterazione delle condizioni
idropedologiche e del relativo quadro vegetale floristico in relazione alla necessità di
effettuare locali e temporanee opere di drenaggio, occupazione di suoli e conseguente
eliminazione della vegetazione.
A seguito del sopralluogo effettuato, e sulla base di quanto riportato nelle tavole di
progetto e delle caratteristiche della zona interessata, l'effetto deve essere ritenuto di
minima rilevanza anche se irreversibile.
REALIZZAZIONE CONDOTTE: si tratta della generatrice di effetti più importante per quanto
concerne le modificazioni all'attuale panorama ecologico e vegetazionale; infatti,
determinerà l'eliminazione della vegetazione in corrispondenza del tracciato della
condotta e l’occupazione temporanea del suolo in prossimità delle zone di scavo.
L'effetto determinato sarà sostanzialmente reversibile, essendo le condotte
completamente interrate a termine cantiere. Le pendenze, mai troppo forti, escluso il
tratto presso la segheria, delle aree interessate dalla posa delle tubazioni rende nulla la
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preoccupazione di effetti legati al ruscellamento da parte delle zone temporaneamente
denudate o da quelle di accumulo temporaneo.
Durante la fase di cantiere, una precisa delimitazione tra zone in cui sia necessario
procedere all'eliminazione del manto vegetale e quelle in cui ciò non lo sia, può costituire
un elemento per una garanzia di una maggiore salvaguardia ambientale: nelle prime, le
essenze arbustive da estirpare dovranno essere tagliate ed allontanate dal cantiere,
facendo attenzione a non danneggiare la vegetazione che si possa conservare.
Sarà poi opportuno procedere alla rimozione dello strato di suolo vegetale al fine di
poterlo riutilizzare in seguito. La perdita di vegetazione arborea è poco significativa:
saranno eliminati soltanto larici di media piccola taglia, raramente di grandi dimensioni e
mai in zone in cui la mancanza di un soprasuolo arborato possa preoccupare circa la
stabilità del suolo.
REALIZZAZIONE CENTRALE: gli effetti derivanti da questo tipo di azione sono soprattutto di tipo
indiretto, e legati, cioè, alla produzione di inquinamento acustico. Si è riferito nei paragrafi
precedenti relativamente al numero di alberi da abbattere.
FASE DI ESERCIZIO: nessun effetto di rilievo può essere ipotizzato in questa fase. La
manutenzione straordinaria della condotta potrà saltuariamente determinare la necessità
di operare scavi in aree limitate non capaci di produrre effetti di rilievo.
Impatti sulla fauna
Allontanamento della fauna sensibile (temporaneo)
Interferenze con l’ittiofauna (permanente)
Sotto l’aspetto faunistico, la realizzazione dell’opera determinerà una serie di effetti
indiretti, legati cioè al disturbo determinato dalle macchine di cantiere e dal personale: il
fatto che il rumore sia limitato alle ore di sole rende minimi gli effetti attesi; questi sono
comunque da considerarsi reversibili a breve termine, non appena cioè la zona verrà
ripristinata, tenendo in considerazione che si agisce a lato di una strada regionale in
ambiente antropizzato.
Anche il disturbo arrecato dal transito dei mezzi deputati allo smaltimento degli scavi può
essere inquadrato nell'ambito della situazione già in essere, nella quale cioè tutta la zona è
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già oggetto di un flusso veicolare: ovviamente, il disturbo arrecato sarà trascurabile, e
adottando idonee misure di mitigazione può essere ritenuto compatibile con l'ambiente di
pertinenza, tenendo anche conto del fatto che il cantiere riguarda una zona antropizzata .
Le zone in cui si va ad interagire sono tutte molto vicine a manufatti umani o strade:
entrambi gli elementi fanno ritenere che queste zone, pur costituendo areale di pascolo o
caccia da parte delle specie selvatiche, non siano comunque determinanti ai fini della
riproduzione o dello svernamento.
Per guanto concerne la fauna acquatica, vi é da rilevare subito come gli effetti maggiori si
avranno in fase di realizzazione dell’opera, quando verrà prodotto un elevato disturbo
dell’attuale flusso idrico con produzione di sedimenti in rado di alterare la qualità
dell’acqua.
Gli scavi e i getti di calcestruzzo determineranno un aumento dei solidi sospesi in grado di
determinare occlusione branchiale e difficoltà respiratorie i cui effetti sono non
trascurabili, anche se molto dipendenti da come verranno attuate le operazioni sul campo.
In ogni caso, comunque, l’effetto sarà di media e di breve durata. Al termine della fase di
cantiere, la messa in funzione dell'opera determinerà effetti che si devono considerare
come irreversibili, nel senso che rimarranno tali fino alla dismissione dell'opera stessa e,
secondariamente, dal momento che interessano la fauna, acquatica soprattutto, per via di
modificazioni indotte su componenti non faunistiche.
Il prelievo di acqua in corrispondenza dell’opera determinerà un impoverimento della
biocenosi: la relazione allegata dimostra peraltro la scarsa presenza di ittiofauna nella zona
di derivazione dell’acqua.
Inoltre, tenendo presente la quantità d’acqua prelevata in rapporto a quella che fluisce,
l’effetto si ritiene basso.
La presenza della trappola di presa costituisce ovviamente un limite alla possibilità di
risalita dell’alveo da parte dei pesci: il progetto prevede comunque una zona libera nella
quale i pesci possono risalire il torrente. Per gli aspetti concernenti la fauna ittica
comunque si rimanda all’apposita relazione allegata.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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3.1.7 Impatti sul paesaggio
Alterazioni di scorci visuali consueti (temporaneo)
Introduzione di nuovi elementi fisici (permanente)
Gli impatti sul paesaggio sono da ritenersi rilevanti in fase di esecuzione e minimi in fase di
esercizio.
L’elevata naturalità di alcuni dei tratti interessati dall’intervento rendono il settore
particolarmente sensibile ad ogni modifica e introduzione di nuovi elementi.
In fase di realizzazione, e quindi temporaneamente, si avranno le incisioni per la
realizzazione dell’opera di presa e della centrale e quella lineare dovuta alla condotta
forzata oltre agli effetti dovuti allo stoccaggio temporaneo dei materiali, soprattutto tubi e
materiale di scavo, lungo il percorso nelle aree previste.
I cumuli di terra scavata, la linea di taglio per la condotta forzata e per la pista di accesso
alla zona di presa, le aree di stoccaggio, saranno pertanto percepibili e breve e media
distanza, soprattutto da chi transita sulla strada regionale di Gressoney.
Per questa ragione gli impatti in fase di realizzazione – temporanei – sono da considerarsi
medio-alti.
In fase di esercizio gli impatti – permanenti - risultano minimi in quanto la condotta sarà
completamente interrata o posta a valle della strada così come la vasca dissabbiatrice e la
centrale di produzione. Il progetto infatti prevede per i due manufatti la risistemazione
finale senza la sostanziale modifica dei siti interessati.
Saranno percepibili gli accessi ai manufatti – botola per la vasca e porta laterale per la
centrale – solo a breve distanza, e le opere in alveo per la derivazione.
3.1.8 Impatti sulla popolazione
Interferenze col traffico veicolare sulla Strada regionale (temporaneo)
Alterazione e banalizzazione degli scorci visivi (temporaneo)
Interferenze con le attività di pesca (temporaneo)
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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L’intervento avrà effetti rilevanti sulla popolazione locale in quanto localizzato in un
settore interessato da abitazione permanenti e/o turistiche; si tratta soprattutto di effetti
temporanei in fase di cantiere derivanti dalla presenza su strada di mezzi d’opera,
dall’utilizzo di tratti di strada a senso unico di circolazione in momenti definiti e
programmati e all’emissione di polveri e rumore.
Si tratta nel complesso di una sottrazione di terreni agricoli irrilevante e neppure
quantificabile nell’ambito del settore agricolo. Sempre in fase esecutiva si avranno effetti
minimi derivanti dall’incremento di traffico di mezzi d’opera sulla strada regionale che
porta ai comuni di Gressoney. Gli effetti negativi sul paesaggio, sempre e solo in fase
esecutiva, avranno ripercussioni sul flusso turistico di trasferimento che utilizza la strada
regionale. Trattandosi di impatti ben circoscritti, di durata limitata nel tempo e ben
identificabili come temporanei, difficilmente determineranno un diminuzione delle
frequentazioni con riflessi negativi sul settore turistico.
In fase di esercizio non si avranno effetti negativi rilevanti sulla popolazione.
3.1.9 Impatti su Beni materiali, compreso il patrimonio architettonico ed archeologico
L’intervento non interferisce con beni materiali o documentari. Con il posizionamento
dell’ultimo tratto della condotta a monte dell’abitato di Pont de Trenta si evita di interagire
con la vecchia mulattiera denominata “strada lombarda” che dava accesso ai vari centri
abitati lungo la valle. Il tracciato riveste un significativo valore documentario ed è stato
oggetto di recente ricostruzione da parte dei cantieri regionali facenti capo all’assessorato
Agricoltura e Foreste.
Il tratto di “strada lombarda” ancora visibile è quello insistente sul comune di Gaby che
collega l’abitato di Pont Trenta e si innesta sulla strada regionale proprio al confine tra
Gaby e Gressoney Saint Jean poche decine di metri a monte del Pont Trenta. Tale tratto
non subirà interferenze dal progetto. Più a monte si perde traccia di tale tracciato,
probabilmente coincidente con la strada regionale, tanto che non è individuato tra i
percorsi storici nell’ambito del PRG di Gressoney Saint Jean.
Per dettagli e approfondimenti si veda Relazione di verifica preventiva di rischio
Archeologico allegata redatta a cura della dottoressa archeologa Cinzia Joris
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Particolare “strada Lombarda” di recente ricostruzione (non interessata dai lavori)
3.2 IMPATTI POSITIVI
Incremento della produzione di energia con fonti rinnovabili
Riduzione di emissione nell’atmosfera di gas tossici derivanti dal consumo di idrocarburi per
la produzione energetica
Gli impatti positivi sono da inquadrarsi soprattutto in termini generali e riguardano
essenzialmente il tema della produzione di energia; l’intervento si configura infatti come
una azione elementare inserita in una ampia strategia di differenziazione delle fonti di
energia in atto a livello globale mirata soprattutto all’utilizzo di fonti rinnovabili e non
inquinanti.
L’intervento proposto, oltre a costituire un tassello di un’azione di più ampio respiro a
scala globale, avrà anche effetti positivi nell’ambito della realtà locale: l’utile finanziario
generato a favore di imprese locali potrà costituire fattore di sviluppo per i naturali
reinvestimenti sul territorio garantito dalla provenienza locale degli ideatori del progetto.
La riduzione dell’emissione di gas tossici è difficilmente quantificabile per la scala ridotta
dell’intervento e per la piccola quantità di energia prodotta se posta al confronto con
realtà nazionali e globali.
La matrice della pagina seguente sintetizza le considerazioni sin qui espresse
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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valori da 1 a 5 (1 = basso; 5= alto)aria
MATRICE QUALITATIVA SOLUZIONE PROGETTO
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Fattori di impatto
ARIA
Polveri 3
Emissioni da trasporto su gomma 2
Emissioni di vibrazioni 1 1 1
Emissioni sonore
ACQUA (CORPI IDRICI)
Materiale in sospensione 2 2
Emissioni da acque reflue
SUOLO
Impermeabilizzazione del suolo x attività di cantiere
Impermeabilizzazione dle suolo per infrastrutture
Modificazione idrografica 3 3
Introduzione di nuovi elementi
SISTEMA URBANO
Degrado paesaggistico urbano
Modifiche alla rete viaria
Congestione della rete viaria 2 1 1
Alterazione condizioni di accessibilità delle aree urbane
RISORSE AMBIENTALI
Consumo di materia prima da cava oltre la capacità di carico territoriale
Uso di leganme boschivo oltre la capacità territoriale
Perdite nella rete idrica
BIOSFERA/AREE PROTETTE
Riduzione delle specie di flora
Riduziione di specie di fauna
SISTEMA DEI RIFIUTI
Produzione dei rifiuti
Aumento superficie destinata a discarica
RISCHIO IDRAULICO
Modificazione idrografica
Cementificazione del sistema idrico 1
SISTEMA TECNOLOGICO
Rischio salute e sicurezza luoghi di lavoro 1 2
SISTEMA SOCIO ECONOMICO
Modifiche mercato del lavoro
SISTEMA CANTIERISTICO
Organizzazione dei cantieri 3 2 2 3
Stoccaggi materiali 3 2 2 3 2
Livello acustico lavorazioni 3
Viabilità di cantiere 1 2 1 1 1
Movimento e stoccaggio materiali terrosi 2 2 2 2
Paesaggio e beni
culturalisistema socioeconomico
sistema antropicoacqua suolo e sottosuolo flora fauna
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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La tabella seguente infine riassume sinteticamente le condizioni di valutazione del progetto
ove sono evidenziati gli impatti, la loro durata e la loro mitigabilità in funzione delle
canoniche componenti ambientali.
Ambito d’impatto
Tipologia d’impatto Durata impatto Mitigabilità
Positivo Ininfluente Negativo Temporaneo Permanente Totale Parziale Non mitigabile
Aria X X X
Acqua X X X
Suolo
Biosfera X O X O O
Paesaggio X X X X
Rumore X X
Att. Umane X X
Salute pubblica X X
La tabella sintetizza le valutazioni espresse. L’unico impatto che presenta effetti di qualche
rilievo non mitigabili a regime è riferito al sistema acqua. Per tale sistema è infatti
permanente l’interazione con la realizzazione dell’opera. E’ opportuno stabilire un
programma di monitoraggio da concordare con i servizi regionali competenti all’interno del
metodo sperimentale individuato dal criterio 3 del Piano di Tutela delle Acque.
In ambito paesistico gli impatti si riferiscono in sostanza alla fase di cantiere e sono
sostanzialmente reversibili; un impatto minimo permanente anche a livello paesistico si
avrà comunque in quanto è chiaramente impossibile il completo mimetismo dell’opera
anche alla breve distanza.
Gli impatti positivi si riferiscono ovviamente alle condizioni socioeconomiche e antropiche
per le considerazioni su espresse relative alla produzione di energia pulita, e alle
valutazioni costi/benefici che seguiranno.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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4. DESCRIZIONE DEI PROBABILI IMPATTI CAUSATI
4.1 Dall’esistenza del progetto
Sintetizzando e richiamando quanto espresso nel capitolo precedente, gli effetti negativi
sono circoscritti alla fase di esecuzione delle opere e quindi di fatto temporanei,
reversibili e parzialmente mitigabili. A regime, il maggiore impatto che un’opera
collocata in un contesto di alto valore naturalistico è dato dai suoi effetti in ambito
paesaggistico; il progetto però prevede, come principale elemento di mitigazione,
l’esecuzione di tutti i manufatti in interrato ai fini di una completa mimetizzazione
dell’opera che sarà percebile solo a breve distanza, in particolare in corrispondenza
dell’accesso alla centrale che ne segnalerà la presenza nel contesto circostante
caratterizzato dalla presenza di bosco.
E’ appena il caso ribadire l’importanza e gli effetti positivi dell’intervento a scala globale
e alla sua coerenza con le politiche nazionali e regionali in tema di energia pulita e di
differenziazione delle fonti energetiche ai fini di un passaggio dall’utilizzo di idrocarburi
a allo sfruttamento di fonti rinnovabili e non inquinanti.
4.2 Dall’utilizzazione delle risorse naturali
Il progetto prevede, ai fini della produzione di energia, l’utilizzo della risorsa naturale
principale: l’acqua. Si tratta di un utilizzo che prevede la restituzione della risorsa nel
torrente dal quale questa è stata derivata. Il prelievo è sostenibile in quanto è previsto il
mantenimento di un deflusso minimo vitale come dimostrato dalla relazione idrologica
allegata, parte integrante e sostanziale dello Studio di impatto ambientale, alla quale si
rimanda per un necessario approfondimento.
Il progetto non prevede l’utilizzo di altre risorse naturali.
4.3 Dall’emissione di sostanze inquinanti e produzione dei rifiuti
Non è prevista l’emissione di agenti inquinanti a regime dell’opera; in fase esecutiva si
potrà verificare una temporanea emissione di polveri nella zona interessata dai lavori
dovuta agli scavi e al transito sulle piste poderali dei mezzi di cantiere.
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E’ altresì prevedibile, sempre in fase esecutiva, quindi con conseguenze temporanee e
reversibili, un emissione di materiale inquinante nelle acque del Lys costituite
essenzialmente da terra e pietre con conseguente intorpidimento delle acque della
durata di alcuni giorni.
Vi potrà essere un modesto aumento della radiazione elettromagnetica prodotta
dall’attività stessa della centrale; trattandosi di impianto di piccola potenza,
l’incremento elettromagnetico nell’ambiente dovrebbe essere equivalente a quello
riscontrabile nelle zone interessate dal passaggio di una linea elettrica a media tensione.
La realizzazione delle opere in progetto è del tutto ininfluente nei confronti della
radioattività.
La realizzazione dell’opera non prevede la produzione di sostanze nocive, né in fase
esecutiva né a regime.
In relazione alla produzione di rifiuti occorre sottolineare che il materiale di scavo non
sarà conferito in discarica ma riutilizzato per la risistemazione in interrato delle opere. Il
materiale in eccedenza, derivato dall’inserimento dei manufatti, comporterà una lieve
modifica dello stato luoghi nei pressi dei manufatti stessi irrilevante ai fini ambientali.
La tabella seguente permette di quantificare il materia di scavo in eccedenza derivante
dall’inserimento dei manufatti; si tratta del materiale che viene in pratica sostituito dai
fabbricati e dalla condotta ed è pari al volume di questi oggetti.
centrale 27.10*11.00*8.10+3.80*7.00*5.20 Mc 2.552
dissabbiatore (28.40*7.80+9.20*40.00)*3.20 Mc 1.886
condotta 1758 * (0.60*0.60*3.14) Mc 1.988
TOTALE Mc 6.426
Tale materiale sarà riportato nelle due aree di cantiere e lungo tutta la condotta; si
potrà generare una eccedenza che sarà conferita in ambiti di sistemazione agricola –
che al momento non è ancora possibile identificare (a carico dell’impresa previa
autorizzazione delle autorità competenti).
Il materiale di scavo non sarà ovviamente da considerarsi inquinante. Le eventuali pietre
e trovanti saranno utilizzate come massicciate sotto i manufatti in c.a. Non si prevede
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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una produzione di materiale da avviare al riciclo in quanto non si prevedono
demolizioni.
4.4 Agli effetti derivanti dai possibili incidenti
Considerata la tipologia di opera, l’assenza di materiale infiammabile prodotto o
necessario per la produzione, l’unico incidente possibile è quello identificabile con una,
remota ma possibile, rottura della condotta forzata.
Tale evento non avrebbe effetti sulla popolazione o su centri abitati per via della
localizzazione dell’opera in ambito lontano dai centri. La fuoriuscita di acqua in caso di
rottura provocherebbe incisione e smottamenti negli ambiti compresi tra la condotta e il
torrente; vista la natura e, soprattutto, l’acclività delle zone attraversate l’evento
avrebbe naturalmente conseguenze più o meno gravi. Un maggior indice di gravità si
avrebbe naturalmente in caso di rottura nel tratto in cui la condotta corre lungo la
strada nel caso di adozione dei tracciati proposti come alternativa, in quanto si
genererebbe una interruzione del traffico sull’unico accesso ai comuni di Gressoney
Saint Jean e La Trinité. L’impianto di telecontrollo previsto dal progetto avrà comunque
un effetto mitigatore in quanto sarebbe in grado di chiudere la valvola iniziale e
interrompere l’adduzione di acqua nella condotta non appena si verificassero anomalie
identificabili con repentini sbalzi di pressione alla sezione di arrivo in centrale; in tale
caso, ipotizzando una rottura a metà percorso in corrispondenza della zona più
sensibile, si avrebbe una fuoriuscita di una quantità di acqua pari a: L (lunghezza
massimo del tratto a monte, 800 m. circa) * A (area della condotta da 1200 mm di
diametro), ovvero,
m. 1000,00* (0.60*0.60*3.14)= 1130 mc circa.
Si tratta comunque di una quantità importante, in grado di provocare piccoli dissesti
ininfluenti sulla popolazione in quanto la prossimità del torrente ne garantisce lo
smaltimento immediato ma che può avere effetti temporanei sulla viabilità in caso di
rottura in corrispondenza di attraversamenti della Strada regionale.
4.5 All’impatto cumulativo dei vari fattori
La relativa semplicità dell’opera e la sua collocazione in ambito defilato, privo di
sostanziali interferenze con ambiti abitati, determina sostanzialmente un impatto che si
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può ritenere basso nei confronti dell’ambiente, ampiamente compensato dagli effetti
positivi data dalla produzione di energia “pulita”. Gli impatti evidenziati, per la maggior
parte temporanei e reversibili, non vengono amplificati da eventuale effetti cumulativi
che si stimano irrilevanti data la semplicità e la localizzazione dell’opera.
5. Misure previste per evitare, ridurre e compensare rilevanti impatti negativi del progetto
5.1 Misure riguardanti gli aspetti agronomico vegetazionali e nell’ambito dell’area
boscata
Durante la costruzione effettiva dell’infrastruttura dovranno essere assolutamente
rispettate alcune norme di sicurezza ambientale sintetizzabili nei seguenti punti:
Dovranno essere preventivamente concordate con la stazione forestale di
competenza il numero di piante da abbattere in coerenza con l’allegata planimetria e le
modalità di abbattimento e smaltimento;
al momento della rimozione dell'attuale impianto vegetale, sarà opportuno
procedere alla rimozione dello strato di suolo vegetale al fine di poterlo riutilizzare in
seguito – operazione di scotico - . A tale fine, lo strato di terra vegetale dovrà essere
rimosso separatamente da tutti gli altri movimenti di terra, evitando di intervenire
qualora il contenuto d'acqua del suolo sia eccessivo; per evitare la compattazione del
suolo vegetale - e quindi per non pregiudicare la qualità pedologica dello stesso - si
dovranno utilizzare veicoli cingolati che non esercitino una pressione superiore a 0.40
Kg/cmq.
Alcune norme circa la tutela di aree vegetate adiacenti il cantiere possono essere
utili per limitare i danni indotti: le superfici vegetali, che non siano effettivamente
interessate dalle opere e che possano cioè essere integralmente rispettate, dovranno
essere tutelate dal versamento, anche accidentale, di oli minerali, acidi, basi, vernici e/o
altre sostanze aventi un effetto consolidante sul suolo (es: cemento);
Relativamente alle misure di prevenzione delle piante d'alto fusto che potranno
essere lasciate in piedi pur se adiacenti i siti d'opera, sarà opportuno procedere alla
messa in atto di misure protettive contro i danni meccanici (es: contusioni e rottura
della corteccia da parte dei veicoli pesanti): in particolare, potrebbe essere utile la
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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costituzione di una recinzione che racchiuda l'intera zona adibita a cantiere e che si
estenda a non meno di 1,5 metri dal tronco delle piante. Se non sia possibile - a giudizio
della D.L. - adottare questa misura precauzionale, gli alberi maggiormente soggetti al
danno dovranno essere protetti mediante una incamiciatura di tavole di legno alte
almeno 2 m, disposta contro il tronco, con l'interposizione di materiali-cuscinetto (es:
pneumatici di autoveicoli), evitando di inserire nel tronco chiodi, grappe e simili.
Altra norma da rispettare riguarda la necessità, in occasione degli scavi, di
proteggere l'apparato radicale delle piante dagli abbassamenti del suolo: si tenga in
conto che il preesistente livello del suolo non può essere alterato all'interno di una
superficie estesa almeno 1,5 m attorno alla chioma degli alberi; qualora il rispetto della
distanza non sia possibile, sarà necessario eseguire lo scavo a mano, recidendo con un
taglio netto le radici incontrate e spalmando la superficie di taglio con appositi mastici
cicatrizzanti.
Durante le fasi di smaltimento degli inerti, sarà opportuno prendere ogni misura
cautelativa per evitare che, durante il trasporto, vengano prodotte polveri: la bagnatura
del carico, nel caso in cui questo sia costituito da materiali fini, è sicuramente da
consigliare.
5.2 Misure riguardanti le condizioni faunistiche
Gli impatti generati sul comparto faunistico sono contenuti.
Tali impatti sono di natura secondaria, in quanto legati principalmente alle operazioni di
realizzazione delle opere, e si generano attraverso la produzione di rumore, inquinanti e
polveri causati dalle macchine di cantiere. In particolare l’utilizzo di martellone per la
realizzazione degli scavi in roccia può generare disturbo alle specie presenti,
provocandone il temporaneo allontanamento fino presumibilmente alla cessazione della
fonte di rumore.
L’equilibrio faunistico della zona non risulta comunque alterato dalle lavorazioni, per cui
l’impatto è da considerarsi negativo, di lieve entità, parzialmente mitigabile e reversibile.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Per quanto riguarda le misure di mitigazione in grado di limitare gli effetti sul comparto
faunistico, vale la sola considerazione di evitare l’aumento eccessivo del carico solido
del torrente: assolutamente da monitorare sarà il parametro “Materiali in sospensione”
che non dovrà superare i 30 mg/l pena pericoli reali di morie di pesci nelle zone a valle
dell’area di intervento.
Altro fattore che potrebbe pregiudicare seriamente la qualità della risorsa idrica e, di
conseguenza la componente faunistica, è la quantità di oli minerali che possono
riversarsi sul terreno raggiungendo poi la rete idrica. Si dovrà perciò evitare nel modo
più assoluto che questo tipo di composto raggiunga l'acqua, provvedendo ad eliminare il
terreno in cui si fosse eventualmente verificato un deversamento accidentale, dal
momento che anche piccole quantità di questo tipo di sostanza nell'acqua (0.2 mg/l)
costituiscono già un serio pericolo per la vita acquatica stessa.
5.3 Misure di mitigazione in ambito geologico
La minimizzazione degli effetti negativi, peraltro limitati ed in precedenza indicati, potrà
essere ottenuta in generale attenendosi alle prescrizioni contenute nelle relazioni
geologiche, geotecniche e di compatibilità richieste dalla normativa sui lavori pubblici e
dalla L.R. 11/98.
Come accennato in precedenza, lo studio di V.I.A. ha vagliato diverse ipotesi di tracciato,
individuando in quella proposta la soluzione che riduce maggiormente gli impatti
paesaggistici e di interferenza con le attività umane (viabilità sulla strada regionale) e
che, anche in ambito geologico, evita i rischi legati alle cadute di massi lungo le falde
detritiche nel tratto tra Tanno e Eschlejo. Per contro, tale soluzione pone le
problematiche, a carattere prevalentemente strutturale e geotecnico, legate alla
necessità di posare la condotta a valle della strada in terreno fortemente acclive e
roccioso, che richiederanno di studiare attentamente le soluzioni progettuali più adatte
a garantire un solido ancoraggio alla condotta, verificando accuratamente le condizioni
dei terreni di appoggio, costituiti in gran parte da roccia mediamente fratturata.
La necessità di percorrere, nel primo tratto, settori soggetti alla vivace dinamica del Lys,
richiederà di studiare e porre in opera i più opportuni interventi di protezione delle
opere, che consisteranno principalmente in cordolature in c.a. attorno alla condotta, in
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grado di difenderla da eventuali fenomeni erosivi. Analoghi accorgimenti saranno
richiesti nell’attraversamento in sub-alveo del Forkobach.
Rispetto alle problematiche legate al rischio idrogeologico sulle aree di conoide
(Forkobach), il tipo di opere in progetto è per sua natura scarsamente vulnerabile.
Qualche accorgimento in tal senso andrà previsto per proteggere le aperture della
centrale, che andranno orientate verso valle e rialzate di qualche decimetro rispetto al
piano di campagna e/o protette rimodellando adeguatamente il terreno per evitare
afflussi verso di esse.
Attenzione andrà posta inoltre per evitare di favorire fenomeni di erosione dell’alveo,
sistemando con cura i materiali movimentati ed evitando di lasciarvi accumuli
facilmente mobilizzabili. Il sito esatto per lo scarico delle acque andrà scelto con
attenzione, così come andrà curata la preparazione del letto in questo tratto,
intervenendo eventualmente con una piccola soglia o scogliera atta a dissipare senza
conseguenze l’energia dell’acqua.
Si raccomanda di curare il reinterro lungo il tracciato delle condotte, compattando
adeguatamente i materiali e prevedendo la realizzazione di fossi di guardia provvisori
nei settori attraversati lungo la massima pendenza per evitare l’innesco di fenomeni di
erosione per ruscellamento. Nella progettazione e nel posizionamento della centrale si è
operato in maniera da limitare gli scavi necessari, per ridurre la quantità di materiali da
risistemare altrove o da conferire in discarica e per limitare l’altezza dei fronti, che
restano comunque di altezza significativa. Particolare cura richiederanno quindi le
operazioni di scavo, per le quali si richiederà di procedere con bassi angoli di scarpa e/o
di sbancare a campioni di pochi metri. In tal senso si raccomanda di far precedere lo
scavo vero e proprio da una fase di assaggio, operando alcune trincee per verificare
l’esatta situazione stratigrafica, le caratteristiche dei terreni e l’eventuale presenza di
falda e definire di conseguenza le modalità di sbancamento più adatte.
Nel complesso, alla luce degli studi sin qui effettuati, gli impatti in ambito geologico
conseguenti alla realizzazione delle opere in progetto risultano mitigabili in misura
soddisfacente senza particolari sforzi.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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5.4 Misure riguardanti le condizioni paesaggistiche
L’inserimento dell’opera nel paesaggio, o meglio di quei tratti a maggiore impatto su
questa componente, sarà mitigato attraverso l’attuazione di tutti gli accorgimenti
descritti nel paragrafo relativo alla vegetazione.
A lavori ultimati l’opera non modificherà sostanzialmente l’attuale paesaggio, in quanto i
manufatti risulteranno completamente interrati.
La principale misura di mitigazione degli impatti in corso di costruzione sarà data dalla
tempistica dei lavori, in particolare modo per quanto riguarda la condotta forzata; essa
infatti sarà realizzata per tratto finiti in modo limitare il tempo di permanenza
dell’incisione data dallo scavo in trincea mitigando l’impatto generato sul traffico.
L’interramento dei due manufatti – centrale e dissabbiatore – vale a dire la non modifica
della morfologia dei luoghi a intervento avvenuto, costituisce in ambito paesaggistico la
principale e imprescindibile misura di mitigazione ai fini del corretto inserimento
dell’opera nel contesto paesistico di riferimento.
5.5 Misure riguardanti le condizioni antropiche
Per quanto riguarda gli aspetti antropici si ritiene che in fase di esecuzione delle opere
dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti possibili per ridurre la produzione e la
dispersione di polveri legata agli scavi e al trasporto di materiale, con opportune
annaffiature in condizioni di atmosfera secca e ventilata e con l’utilizzo dei teli per
chiudere i cassoni dei mezzi addetti al trasporto.
Riguardo agli impatti temporanei e limitati alla fase di cantiere - sulla strada regionale, e
quindi sul traffico, si prevede quale misura di mitigazione la stesura in fase esecutiva di
un crono programma concordato con l’ufficio viabilità della Regione al fine di
concordare periodi di intervento, orari, lunghezza dei tratti interessati; si propone
inoltre di non operare sulla strada nei periodi di massima affluenza turistica – luglio e
agosto in quanto si presume che nei mesi invernali le attività di cantiere siano ferme -.
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5.6 Misure riguardanti l’ecosistema fluviale
Particolare importanza assumono le misure rivolte alla tutela complessiva
dell’ecosistema fluviale che si attua assicurando al corso d’acqua un adeguato deflusso
denominato minimo deflusso vitale.
Per approfondire questo aspetto si fa riferimento all’allegato studio ambientale.
5.7 Misure riguardanti il rumore e l’impatto acustico
Il rumore, sebbene presente, è mitigato dal fatto che il corpo della centrale (sala
macchine) è interrato e dal fatto che la stessa si trovi ad una notevole distanza dal più
vicino centro abitato e collocata nei pressi del Lys. Per ulteriori approfondimenti si
rimanda alla specifica relazione acustica redatta e allegata alla presente relazione.
5.8 Misure riguardanti la popolazione
Non si prevedono disturbi alla popolazione residente in quanto non vi sono interferenze
con le abitazioni ed i villaggi ubicati lungo il percorso.
L’aspetto più significativo è dato dall’interferenza con la strada regionale di cui si è già
ampiamente trattato.
5.9 Radiazioni elettromagnetiche, radioattività ambientale, inquinamento luminoso
Vi potrà essere un modesto aumento della radiazione elettromagnetica prodotta
dall’attività stessa della centrale. Trattandosi di impianto di modesta potenza,
l’incremento elettromagnetico nell’ambiente dovrebbe essere equivalente a quello
riscontrabile nelle zone interessate dal passaggio di una linea elettrica a media tensione.
La realizzazione delle opere in progetto è del tutto ininfluente nei confronti della
radioattività.
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6 Analisi costi benefici
6.1 Potenze nominali, effettive e producibilità
La portata massima da derivare é pari a 4300 lt/sec (moduli 43) nel mese di giugno mentre
quella media annua é pari a 807 lt/sec (moduli 8,07).
Per il salto lordo (calcolato dal livello del pelo libero dell’acqua nella vasca di carico, alla
quota dell’asse turbine) pari a m 104.70 le potenze nominali ed effettive (al netto delle
perdite e dei rendimenti elettromeccanici) detraibili dall’impianto risultano dalla tabella
sotto riportata:
Q max = 4300 lt/sec.
Salto lordo = H = 104.70 m.
Portata media di concessione = Qmc = 804,50 lt/sec.
= 0.8 = coefficiente che tiene conto del rendimento delle macchine e delle perdite di carico
Tabella 1:Tabella di produzione
Potenza media nominale:
Pmn = (Qmc * H)/102 = 804,50*104,70/102 = 825.79 kW
Potenza media effettiva:
Pme = (Qmc * H)/102*ή = (804,50*104.70/102)*0.8 = 660.64 kW
Potenza massima nominale:
Pmax = (Qmax * H)/102 = 4300*104.70/102 = 4413 kW
Potenza massima effettiva:
Pemax = (Qmax * H)/102* ή = 4300*104.70/102 *0.8 = 3531 kW
Energia massima producibile in un anno, considerando cautelativamente una produzione
per 23 h/giorno per 336 giorni annui, si avrà:
E = Pmn * ή *(ore/anno) = 825,79 *0.8 *7728 = 5.105.000 kWh/anno
La tabella seguente è indicativa delle produzioni mensili in funzione della variazione della
portata nei vari periodi.
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tabella: Energia producibile
mese Qmc (l/sec) H (m) ήo r e - g i o r n o g i o r n i c o e f f c i e n t e E n e r g i a ( k W h )
gennaio 116 104,70 0,8 23 28 102 61.345
febbraio 106 104,70 0,8 23 28 102 56.057
marzo 123 104,70 0,8 23 28 102 65.047
aprile 229 104,70 0,8 23 28 102 121.104
maggio 740 104,70 0,8 23 28 102 391.340
giugno 4300 104,70 0,8 23 28 102 2.274.002
luglio 2247 104,70 0,8 23 28 102 1.188.298
agosto 632 104,70 0,8 23 28 102 334.225
settembre 447 104,70 0,8 23 28 102 236.390
ottobre 352 104,70 0,8 23 28 102 186.151
novembre 218 104,70 0,8 23 28 102 115.287
dicembre 144 104,70 0,8 23 28 102 76.153
TOTALI kWh 5.105.399
Qmc* Portata media di concessione annua (Σ Qmensili/12)8 0 4 , 5 0
6.2 Programma finanziario
Generalità
Il costo dell’intervento è stimato per via parametrica sulla scorta di interventi analoghi per
natura e terreni interessati. In maniera cautelativa il costo determinato è incrementato per
considerare i tempi tecnici (almeno 2 anni) prima dell’esecuzione e delle possibili
interferenze in fase di scavo e di realizzazione dell’opera.
Esso risulta pari a € 4.298.000 al netto dell’IVA.
Costi di massima Si riportano di seguito in modo schematico, ma sufficiente allo scopo di determinare i costi
di realizzazione dell’impianto proposto, le principali voci che compongono le opere da
realizzare ed i costi relativi ad esse. I costi si intendono comprensivi delle somme a
disposizione per gli imprevisti, le spese tecniche, le servitù e gli oneri vari come di seguito
descritto.
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Tabella 2:Tabella costi di costruzione
DESCRIZIONE Unità Qtà Prezzo unità Totale
Opera di presa e vasca di carico
Opera di presa a trappola e vasca di carico a corpo 1 350.000,00 € 350.000,00 €
Valvole, impianti e telecontrollo a corpo 1 40.000,00 € 40.000,00 €
Condotta forzata
Posa condotta interrata acciaio DN 1200 ml 1800 700,00 €/ml 1.260.000,00 €
Edificio centrale
Opere civili edificio centrale e canale scarico a corpo 1 450.000,00 € 450.000,00 €Turbine-Generatori: comprensivi
di quadri, automatismi e sicurezze a corpo 1 1.100.000,00 € 1.100.000,00 €
Telecontrollo e strumentazione a corpo 1 40.000,00 € 40.000,00 €
Impiantistica elettromeccanica e carroponte a corpo 1 50.000,00 € 50.000,00 €
Consegna energia
Trasformatori, parallelo rete e quadristica a corpo 1 100.000,00 € 100.000,00 €
Linea di consegna MT ml 500 100,00 € 50.000,00 €
Opere naturalistiche e di mitigazione del territorio a corpo 1 50.000,00 € 50.000,00 €
TOTALE COSTO COSTRUZIONE 3.490.000,00 €
Imprevisti a corpo 1 349.000,00 € 349.000,00 €
Progettazione-Direzione lavori-Collaudi-Sicurezza a corpo 1 349.000,00 € 349.000,00 €
Acquisizione terreni, oneri vari a corpo 1 50.000,00 50.000,00 €
Servitù temporanee e definitive a corpo 1 60.000,00 € 60.000,00 €
TOTALE COSTI 4.298.000,00 €
In sede di progetto esecutivo dovranno essere elaborati gli affinamenti progettuali relativi ai
dettagli dell’impianto e quindi potranno essere definiti con maggior puntualità i costi di
costruzione.
Costi di esercizio La centrale idroelettrica progettata é totalmente automatizzata e collegata con un sistema
telematico di telecontrollo.
In questo modo tutti i parametri di esercizio saranno riscontrabili su video negli uffici stessi e
la gestione ordinaria dell’impianto potrà essere effettuata a distanza senza alcun presidio di
personale addetto.
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Fatta questa premessa i costi di esercizio calcolati su base annua, possono essere così
schematizzati:
costi di manutenzione
canoni e sovracanoni (4.91 €/kW su potenza nominale media)
Tabella 3: Costi di manutenzione calcolati su base annua
DESCRIZIONE Unità Qtà Prezzo unità Totale
Manutenzione programmata % 1 3.490.000,00 €/a 34.900,00 €
Manutenzione straordinaria % 0,5 3.490.000,00 €/a 17.450,00 €
Assicurazioni a corpo 1 50.000,00 €/a 50.000,00 €
Canone concessione delle acque €/kW 805 12,11 €/a 9.748,55 €
Sovracanone alla concessione delle acque €/kW 805 4,91 €/a 3.952,55 €
TOTALE COSTO DI GESTIONE 116.051,10 € Ricavi per la vendita dell’energia Per il calcolo dei ricavi si è presa in considerazione la nuova tariffazione indipendente dalle
fasce orarie stabilita nella Delibera 34/2005 di cui si riportano i valori a scaglioni in base alla
produzione:
Primi 500.000 kWh 0,095 €/kWh
Da 500.000 a 1.000.000 KWh 0,080 €/kWh
Da 1.000.000 a 2.000.000 kWh 0,070 €/kWh
Oltre 2.000.000 kWh 0,068 €/kWh
Quindi avremo:
primi 500.000 kWh 0.095 €/kWh * 500.000 = € 47.500
da 500.000 a 1.000.0000 kWh 0.080 €/kWh * 500.000 = € 40.000
da 1.000.000 a 2.000.000 kWh 0.070 €/kWh * 1.000.000 = € 70.000
oltre 2.000.000 kWh 0.068 €/kWh * 3.105.000 = € 211.140
per un totale di € 368.640 per un prezzo medio calcolato di 0.072 €/kWh
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Aggiungendo il prezzo di riferimento di vendita dei certificati verdi pari a circa 0,137 €/kWh
(valore stabilito dal Gestore dei Servizi Elettrici, seguendo i criteri indicati all’articolo 9,
comma 2 del D.M. 24/10/2005 per l’anno 2007), cautelativamente ridotto di un 20%, per
tener conto di eventuali variazioni future, pari quindi a 0,109 €/kWh risulta che il valore
dell’energia consegnata al GRTN o al gestore locale non sarà inferiore a 0,181 €/kWh per gli
anni in cui è valida l’incentivazione dei certificati verdi, ad oggi 15 anni.
Quindi, riassumendo, con le tariffe citate precedentemente, si ottengono i ricavi per i primi
quindici anni e quelli per gli anni successivi, come riportato nelle tabelle sottostanti:
Tabella 4:Previsione ricavi primi quindici anni
Produzione Annua 5.105.000 kWh
Prezzo medio energia prodotta 0,181 €
Ricavo annuo per i primi 15 anni 924.005,00 € Tabella 5:Previsione ricavi anni successivi
Produzione Annua 5.105.000 kWh
Prezzo medio energia prodotta 0,0759 €
Ricavo annuo per gli anni successivi 387.469,50 €
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6.3 Redditività dell’impianto proposto
La redditività dell’impianto viene stimata sulla base di un ammortamento, inserito in tabella
come costi finanziari, del costo di realizzazione dell’impianto per un periodo di 15 anni al
tasso del 5% annuo equivalente al periodo di emissione dei certificati verdi.
Detraendo dal ricavo annuo, i costi finanziari e i costi di gestione, si ricava il ricavo lordo per i
primi quindici anni e per quelli successivi come riportato nelle tabelle sottostanti
Tabella 6: Previsione ricavi
Ricavo annuo 924.005,00 €
Costi finanziari -414.079,15 €
Costi di gestione -116.051,10 €
Ricavo lordo annuo per i primi 15 anni 393.874,75 €
Ricavo annuo 387.469,50 €
Costi finanziari 0,00 €
Costi di gestione 116.051,10 €
Ricavo lordo annuo per gli anni successivi 271.418,40 €
Sulla scorta delle considerazioni su espresse, seppur sulla base di uno studio preliminare,
adottando tutte le cautele del caso sulla scelta dei parametri e sulla determinazione dei
costi, l’impianto in oggetto risulta quindi sostenibile dal un punto di vista economico e
fattibile, a seguito delle regolari ed opportune autorizzazioni e concessioni, dal punto di vista
tecnico.
Il costo dell’intervento stimato in via preliminare è dunque pari a € 4.298.000; ne risulta un
costo a kW/h pari a 0.84 €.
La Unicredit banca d’Impresa Spa, filiale di Aosta, ha dimostrato una disponibilità relativa
alla copertura finanziaria dell’intervento attraverso una lettera del 26/2/2008.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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6.4 Piano di gestione
Il piano di gestione preliminare dovrà necessariamente essere affinato con le successive
fasi progettuali e soprattutto a seguito della predisposizione dello Studio di Impatto
Ambientale.
La centrale sarà ad alto livello di automazione in modo che ogni tipo di guasto sarà
comunicato immediatamente al proprietario che garantisce tempo di interventi rapidi.
Ogni eventuale anomalia determinerà la chiusura della prima paratoia di prelievo in modo
da interrompere immediatamente l’immissione d’acqua nell’impianto.
Il piano di gestione prevede un monitoraggio quotidiano della centrale di produzione e
delle relative apparecchiature; le opere di presa necessiteranno di un monitoraggio
settimanale e di un intervento di pulizia delle vasche settimanale nel periodo estivo e
primaverile e quindicinale nel periodo autunnale e invernale quando è miniore la quantità
di acqua e quindi il trasporto solido è ridotto ai minimi termini. La pulizia delle vasche sarà
di facile esecuzione in quanto con l’apertura delle paratoie in testa, e la chiusura
dell’impianto, sarà la stessa acqua derivata a lavare le vasche; l’operazione durerà un paio
di ore al massimo e normalmente non richiede l’intervento con mezzi manuali per lo
sgombero della sabbia. Il sistema di rilevazione attraverso valvole di controllo permetterà
di appurare immediatamente eventuali anomalie o perdite sulla condotta forzata.
L’intervento sulla stessa, nei tratti su strada regionale, sarà concordato con il servizio
viabilità dell’Amministrazione regionale.
7 Monitoraggio
Si richiama la proposta di monitoraggio contenuta nella relazione di analisi ambientale, alla quale si
demanda per un opportuno dettaglio, redatta dalla dottoressa N. Guindani, e concordata con gli
uffici , relativi a controlli supplementari riguardo alla qualità dell’acqua in attinenza alla prevista
entrata in funzione del depuratore comunale ubicato nel tratto sotteso dalla derivazione.
Si propone il seguente piano di monitoraggio per controllo ed una eventuale taratura relativo agli
adempimenti previsti nel presente studio, fermo restando che si ritiene di maggiore importanza il
contenuto della relazione idrologica in attinenza al criterio 3 per la determinazione del DMV (che
prevede un piano di monitoraggio specifico e il contenuto dell’analisi ambientale di cui sopra in
quanto sono attinenti all’unica risorsa naturale, l’acqua, interessata significativamente dal progetto.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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Relativamente agli altri aspetti dallo studio si prone quanto segue:
- Relazione da parte del proponente in sede di progetto esecutivo illustrante le
eventuale varianti e la rispondenza del progetto esecutivo rispetto a quanto previsto
dallo studio di impatto ambientale;
- Relazione semestrale nel corso dei lavori, e per la durata degli stessi, di verifica di
applicazione delle misure previste e di analisi delle difficoltà riscontrate e delle
problematiche affrontate in relazione all’utilizzo del territorio, alla risoluzione delle
interferenze e all’utilizzo delle risorse naturali.
8 Riassunto non tecnico
Il progetto riguarda la costruzione di un impianto per la produzione dell’energia
idroelettrica e riguarda i comuni di Gressoney Saint Jean e di Gaby. L’impianto permette
di produrre energia elettrica sfruttando l’acqua del torrente Lys ed un salto di quota
esistente lungo la valle nel tratto interessato.
L’impianto è composto da:
a) Un’opera che deriva l’acqua dal torrente Lys;
b) Una condotta forzata;
c) Una centralina di produzione dell’energia.
a. L’acqua sarà deviata dal torrente Lys in loc. Possag a valle della confluenza del
torrente Loo nel Lys, portata in una vasca interrata e posizionata tra la strada
regionale e il torrente Lys; da qui sarà immessa nella condotta forzata in
acciaio. Non tutta l’acqua del torrente sarà deviata: in funzione della stagione e
delle portata effettiva del torrente sarà rilasciata una quantità di acqua,
denominata DMV ovvero deflusso minimo vitale - determinata in coerenza col
piano regionale di tutela delle acque – utile per il mantenimento del torrente e
dell’ambiente di riferimento dello stesso nel tratto sotteso dalla derivazione.
b. L’acqua sarà convogliata alla centralina di produzione attraverso la condotta
forzata in acciaio sopracitata che sarà posata in interrato e correrà parallela alla
strada regionale, ed in alcuni casi sotto di essa. A partire dall’abitato di Eschlej
la condotta attraverserà il torrente Forkobach e passerà nei prati a monte della
frazione di Pont Trenta di Gaby dove confluirà nella centralina di produzione di
energia elettrica.
Impianto idroelettrico sul torrente Lys– Studio di Impatto ambientale – rev 01 -
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c. La centralina di produzione dell’energia è costituita da un fabbricato interrato in
cemento armato, all’interno del quale saranno collocate delle turbine e delle
apparecchiature grazie alle quali sarà prodotta energia elettrica che sarà
immessa nella rete attraverso una cavidotto collegato con la cabina Deval di
trasformazione ubicata a sud del villaggio di Pont Trenta.
Lo studio ha analizzato tutti potenziali impatti del progetto sul territorio in fase di
esercizio e di cantiere.
Lo studio ha inoltre evidenziato, attraverso la relazione idrologica e l’analisi ambientale,
e approfondito l’impatto del progetto in relazione allo sfruttamento dell’unica risorsa
naturale utilizzata: l’acqua. La redazione dell’analisi ambientale ha comportato tra l’altro
una serie di monitoraggi volti a determinare la qualità dell’acqua che sono stati eseguiti
nel corso dell’ultimo anno.
Lo studio ha inoltre dimostrato la sostanziale sostenibilità dell’opera nei confronti di
tutte le componenti ambientali prese in esame.
Si ritiene tuttavia di rimandare l’attenzione allo studio vero e proprio nel quale si è
cercato di essere esaustivi e chiari utilizzando un linguaggio semplice con l’ausilio di
parecchie immagini a illustrare quanto esposto in relazione. Il riassunto rischierebbe di
omettere alcune informazioni importanti e di semplificare troppo l’esposizione
precedente.
Aosta, 25 maggio 2016