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Gestione finanziaria Livello Intermedio

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Livello: IntermedioTema: Gestione finanziaria

Le organizzazioni non profit non misurano il loro successo tanto o soltanto in termini di risultati finanziari, quanto piuttosto in relazione al loro scopo o alla luce di un doppio profilo basato sia sui risultati della gestione finanziaria sia sui risultati delle iniziative realizzate. le competenze finanziarie sono necessarie, anche se non sufficienti, per una gestione efficace delle organizzazioni non profit.Attraverso questo corso potrete migliorare le vostre abilità in materia di contabilità, preparazione del budget previsionale, rendicontazione finanziaria e fundraising.

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Modulo 1 Contabilità e tenuta dei registri

Contabilità, gestione contabile e gestione finananziaria: alcune definizioni

È utile chiarire alcuni termini, in particolare le differenze esistenti tra contabilità, gestione contabile e gestione finanziaria.

Registrazione contabile è un’espressione che fa riferiferimento ai metodi e ai sistemi con cui vengono registrate le transazioni finanziarie, a mano o attraverso l’uso di un sistema informatizzato.

Contabilità è un concetto che riguarda le regole con cui sono classificate ed rendicontate le transazioni finanziarie. Ci sono due tipi di contabilità:

• La "contabilità finanziaria" riguarda le informazioni finanziarie pubblicate per essere rese disponibili a soggetti esterni all'organizzazione.

• La "Contabilità gestionale" fornisce informazioni utili per i manager di un'organizzazione, non necessariamente a disposizione di altri.

Modulo 1:

Contabilità e tenuta dei registri

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La gestione finanziaria si basa sui dati di bilancio, ma si concentra sul significato delle cifre. La gestione finanziaria di solito comporta l'analisi dei vari indici finanziari che possono fornire un’indicazione delle tendenze e della salute finanziaria dell'organizzazione.

Quindi, l’abilità chiave nella registrazione contabile è la precisione, nella contabilità la coerenza ed il rispetto delle regole, e nella gestione finanziaria la capaità di analizzare e definire politiche per guidare la vita finanziaria dell'organizzazione.

Modulo 1:

Contabilità e tenuta dei registri

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Modulo 1:

Contabilità e tenuta dei registri

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Contabilità finanziaria di cassa

Le associazioni devono tenere dei registri, anche informali, che permettano loro di avere memoria delle movimentazioni finanziarie e quindi economiche.

L’Associazione può scegliere ai fini contabili:

1)contabilità finanziaria con il criterio di cassa (registra solo entrate/uscite). Da qui scaturisce un rendiconto finanziario.

2)contabilità ordinaria in regime di competenza.

La contabilità finanziaria di cassa è il modo più semplice per descrivere i fatti economici e patrimoniali dell’ente. Essa, infatti, necessita semplicemente di un ordine e di una classificazione delle voci di entrata e di uscita.

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Modulo 1:

Contabilità e tenuta dei registri

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La gestione della contabilità finanziaria di cassa richiede minor struttura operativa.

Infatti è sufficiente un registro (o giornale) di contabilità a due colonne dove convenzionalmente evidenzieremo nella prima colonna (DARE) tutte le entrate dell’associazione e nella seconda colonna (AVERE) tutte le uscite dell’associazione.

L’utilizzo della contabilità finanziaria di cassa ha purtroppo il grosso difetto di non rilevare fatti economici e patrimoniali anche rilevanti che non hanno manifestazione finanziaria.

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Modulo 1:

Contabilità e tenuta dei registri

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La contabilità economico-patrimoniale L’organizzazione deve scegliere un impianto di contabilità adeguato alle proprie dimensioni, in grado di rispondere alle esigenze di trasparenza e chiarezza e in grado inoltre di permettere di redigere un bilancio veritiero e corretto.

Nella contabilità economico-patrimoniale (in regime di competenza) da ogni operazione di gestione scaturiscono “coppie” di valori di importi uguali ma di segno opposto, che esprimono variazioni economiche (costi/ricavi) e variazioni finanziarie (debiti/crediti) si valuta sia l'aspettofinanziario che quello economico. Da qui scaturisce un bilancio.

La Contabilità di competenza necessita di un giornalmastro o di una contabilità computerizzata, è una contabilità più completa e permette di redigere agevolmente il rendiconto o bilancio.

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Modulo 1:

Contabilità e tenuta dei registri

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I libri contabili Per le organizzazioni non profit (soprattutto quelli di ridotte dimensioni) è sufficiente un registro di prima nota o un libro giornale a partita semplice (cartaceo o tramite foglio elettronico) sul quale vengono rilevate tutte le voci delle entrate e delle uscite ripartite fra le varie poste individuate.

Nei libri contabili devono essere rispettati alcuni principi e, in particolare :• la cronologicità• l’ordine• l’ analiticità e la correttezza delle annotazioni.

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Modulo 1:

Contabilità e tenuta dei registri

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Un libro contabile è un documento nel quale (e mediante il quale) viene mantenuta la contabilità. Tra i documenti contabili possiamo annoverare i seguenti:

• Libro GiornaleIl libro giornale è un supporto contabile sul quale devono essere rilevate cronologicamente tutte le operazioni relative all’esercizio, esso contiene le registrazioni di tutti i movimenti contabili.

• Libro inventarioCon il termine inventario siamo soliti indicare la ricognizione fisica di elementi significativi all’interno dell’organizzazione.

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Modulo 2:

BudgetingModulo 2Budgeting

Pianificazione e gestione del budget

Gli schemi di bilancio di un’organizzazione non profit sono documenti importanti sia per i soggetti interni sia esterni all'organizzazione. .

Si può affermare che il bilancio riveli la vera e propria strategia di un’organizzazione, al di là di ciò che è scritto scritto nel piano strategico o in altri documenti ufficiali, perché il bilancio è l'espressione tangibile di quelle che sono le reali priorità dell'organizzazione.

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Modulo 2:

BudgetingIl processo di formulazione del budget inizia con la traslazione del piano strategico nella pianificazione annuale.

Un’organizzazione non profit dovrebbe avere:

1.il budget operativo, che tiene traccia di tutte le entrate e le uscite;

2.il budget del capitale, che riguarda l'acquisto o la cessione di capitali fisici a lungo termine, come ad esempio edifici ed attrezzature;

3.il budget di cassa, che tiene traccia del flusso di cassa nel corso dell'anno, sia in relazione ad attività operative sia al capitale.

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Modulo 3:

Rendicontazione finanziaria

 

Modulo 3Rendicontazione finanziaria Il bilancio Il bilancio è una registrazione che intende soddisfare la domanda legittima di informazioni da parte degli stakeholders coinvolti, attraverso una visione generale della gestione dei flussi finanziari. Il bilancio è un documento di base contenente tutte le informazioni necessarie: in questo senso può essere considerato uno strumento di comunicazione. Inoltre, il bilancio è un’elemento essenziale per valutare le performance dell'organizzazione e delle sue azioni di gestione: in questo senso, il bilancio è uno strumento di gestione per l'organizzazione.

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Modulo 3:

Rendicontazione finanziaria

Schemi di bilancio delle organizzazioni non profit:

1)Stato patrimoniale;

2)Conto economico;

3)Rendiconto finanziario dei flussi di cassa;

4)Prospetto delle spese riclassificate per pertinenza gestionale o funzionale.

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Modulo 3:

Rendicontazione finanziaria

Stato patrimonialeLo Stato patrimoniale fornisce un’istantanea dell’organizzazione in un dato momento, di solito la fine dell’anno fiscale.Esso riassume:• Attività, “i beni di cui l’organizzazione è in possesso, con cui vengono portati avanti programmi e servizi”;• Passività, “gli importi derivanti da prestiti, o debiti, che l’organizzazione ha usato per finanziare alcune dei sue attività”;• Patrimonio netto, “la differenza tra attività e passività”.Le attività sono sempre uguali alla somma di passività e patrimonio netto.

Conto economicoIl Conto economico mostra il flusso di entrate e uscite dell’organizzazione, e i conseguenti cambiamenti nel patrimonio netto nell’arco di un certo periodo di tempo, di solito l’anno fiscale.

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Modulo 3:

Rendicontazione finanziariaRendiconto finanziario dei flussi di cassa

Il rendiconto dei flussi di cassa mostra I flussi in entrata e in uscita nel corso dell’anno, rendendo possible vedere come le liquidità disponibili cambiano da un anno all’altro.

Prospetto delle spese riclassificate per pertinenza gestionale o funzionale Il prospetto delle spese riclassificate per pertinenza gestionale o funzionale mostra come ogni categoria di spesa sia stata allocate tra gli utilizzatori di ciscun progetto o programma dell’organizzazione ed anche nelle attvità di raccolta fondi e gestionali generali.

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Modulo 3:

Rendicontazione finanziaria

Indicatori di performance sociale Gli indicatori sono delle informazioni sintetiche sui fatti osservati da diverse possibili angolazioni: valore sociale creato e distribuito, etica, filantropia, ambiente, ecc. Gli indicatori, oltre che chiari ed essenziali, nella loro formulazione devono essere:• significativi• condivisi dal gruppo• misurabili• standardizzabili Nel definire i criteri di selezione degli indicatori si possono far propri alcuni principi:1.Un indicatore imperfetto è sempre meglio di niente2.Se possibile, confrontare gli indicatori con quelli resi disponibili da fonti esterne3.Usare indicatori diversi per scopi diversi4.Sviluppare una gamma di indicatori5.Non fornire più informazioni di quelle che probabilmente saranno usate

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Modulo 3:

Rendicontazione finanziaria

La relazione di missione 

La relazione di missione costituisce la sede dove far confluire le informazioni extracontabili disponibili al fine di integrare quelle contabili e contribuire a completare il quadro informativo di base fornito dal bilancio.

Un possibile contenuto della Relazione di Missione:

1. Quadro Istituzionale- Identificazione degli stakeholder- Rappresentazione dei piani e programmi fondamentali destinati a garantire il perseguimento della mission2. Attività di supporto alle attività istituzionali- Descrizione delle azioni di supporto3. Relazione con il contesto ambientale di riferimento- Natura e caratteristiche della relazione- Descrizione di eventuali vincoli ambientali che hanno inciso sulla gestione4. Assetto Organizzativo- Analisi dell’assetto organizzativo che ne metta in evidenza i punti di forza e di debolezza.

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Modulo 4:

Fundraising

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Modulo 4Fundraising

Organizzazione di piccoli eventi di raccolta fondi

Ogni evento ben organizzato è un’occasione per raccogliere fondi, durante o dopo.

I principali passi da seguire: 1.FOCALIZZARE CHIARAMENTE GLI OBIETTIVI2.SCEGLIERE IL “GIUSTO” EVENTO3.DEFINIRE IL BUDGET4.IDENTIFICARE UN REFERENTE DELL’ORGANIZZAZIONE DELL’EVENTO (PROJECT MANAGER)5.DEFINIRE CRONOPROGRAMMA 6.COINVOLGERE I PARTECIPANTI7.RINGRAZIARE

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Modulo 4:

FundraisingI programmi (programma annuale, raccolta di capitali)

Il piano generale di sviluppo del fund raising è l’insieme di tutti i programmi e le attività di raccolta fondi dell’organizzazione non profit. Ricordatevi che il fundraising è un processo continuativo di interazione tra l’organizzazione e il mondo che la circonda. La sua efficacia dipende dalla pianificazione e dal rigore dell’esecuzione. Migliore è la pianificazione, migliori saranno i risultati. Una volta definita la vostra buona causa e gli obiettivi (strategici e operativi), andrete ad elaborare il vostro Piano Generale di Sviluppo partendo dalla definizione del Fabbisogno Economico. Devono essere chiare la QUANTITA’ e la QUALITA’ delle risorse necessarie.

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Modulo 4:

FundraisingI fabbisogni di un’organizzazione sono riconducibili a 4 tipologie a ciascuna delle quali corrisponde un programma di fundraising:

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Modulo 4:

Fundraising

 

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Lo “sgabello del donatore” evidenzia la relazione tra donatore, fonte e programma:

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Modulo 4:

Fundraising

A) La raccolta annuale rappresenta l’elemento fondamentale di un programma di fund raising di successo. Lo scopo è di ottenere donazioni dal reddito annuale del donatore per far fronte al fabbisogno dell’organizzazione in termini di liquidità.

B) La raccolta di capitali è un programma di fund raising intensivo per la raccolta della somma necessaria all’organizzazione in termini di capitali.

C) C) Le grandi donazioni: sono quelle che tutti vorrebbero! Le grandi donazioni sono trasversali a tutti i programmi ed in genere viene elargita nel quadro della raccolta annuale legando il donatore ulteriormente alla organizzazione.

D) D) Le donazioni pianificate rappresentano uno strumento di fundraising sofisticato: tali donazioni vengono pianificate quando il donatore è in vita, ma la organizzazioni ne raccolgono i frutti in un momento successivo, solitamente alla morte del donatore.

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Modulo 4:

Fundraising

La piramide della donazione che evidenzia i vari gradi di coinvolgimento dei donatori e l’interdipendenza di tutte le componenti del fundraising:

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Modulo 4:

Fundraising

LA RACCOLTA ANNUALE

La formula: ricevere la donazione, ripetere la donazione, far aumentare la donazione. La raccolta annuale rappresenta l’elemento fondamentale di un programma di fundraising di successo. Lo scopo è quello di ottenere donazioni dal reddito annuale del donatore per far fronte al fabbisogno dell’organizzazione in termini di liquidità. Il programma di raccolta annuale opera su tre livelli: 1. POTENZIALI DONATORI PER LE DONAZIONI INIZIALI RICEVERE LA PRIMA DONAZIONE • Informare il potenziale donatore delle attività svolte dalla tua• organizzazione, del motivo per cui le donazioni sono importanti e dell’opportunità di affiliarsi alla tua organizzazione•Chiedere la donazione•Ringraziare il potenziale donatore che ora è diventato donatore 

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Modulo 4:

Fundraising2. DONATORI CHE RIPETONO LE DONAZIONI- RIPETERE LA DONAZIONE• Scrivere al donatore raccontandogli cosa è stato possibilie fare grazie al suo contributo• Invitarlo ai programmi/attività dell’organizzazione• Ringraziarlo per la fedeltà nelle donazioni elargite• Consigliarli di continuare a farlo ogni anno  3. DONATORI ANNUALI CHE AUMENTANO LA DONAZIONE• Organizzare eventi e/o attività che spingono il donatore a contribuire sempre di più e in modo continuativo• Ringraziarlo anche per le donazioni esigue• Mostrargli le opportunità offerte a chi dona di più. Esempio: Club dei donatori.

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Modulo 4:

Fundraising

Per pianificare la raccolta è fondamentale sapere che il profilo della raccolta - rappresentato dalla tabella paretiana riportata in questo grafico - ci dice che:- il 60% dell’ammontare delle donazioni proverrà dal 10% dei donatori, - il 20% proverrà dal 70% dei donatori - e il rimanente 20% dal 20% dei donatori.

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Grazie per l’attenzione!

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