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Fashion, assalto ai big data. Il trend si misura in real time Non c'e' soltanto lo shopping online nel futuro dell'industria della moda. Le piattaforme digitali stanno conquistando i grandi marchi a caccia di nuovi business di Domenico Aliperto Così come il settore del fashion comincia a puntare i riflettori sulla tecnologia per affermare collezioni e griffe sui canali di vendita e di comunicazione digitali, allo stesso modo i grandi dell’Ict guardano con sempre maggiore interesse al mondo della moda per espandersi su territori che fino a pochi anni fa sembravano destinati a rimanere inesplorati. Ora che la liason tra stilisti e informatici si sta spingendo ben oltre i primi timidi approcci, in questa relazione il ruolo dell’hi-tech verte principalmente su tre fronti. Il primo, e più tradizionale, ha a che fare con la creazione delle infrastrutture di collegamento tra magazzino e interfaccia utente (soprattutto in chiave mobile), la gestione dei sistemi di autenticazione, oltre che di pagamento, e tutte le attività di back office. Yoox, Zalando,Luisa Via Roma sono solo alcuni dei nomi che vengono in mente quando si pensa alle boutique multimarca online, ma anche brand come Armani,Timberland, Ray Ban, Liu Jo e molti altri stanno implementando i propri store online mercato per mercato. L’obiettivo? Creare un catalogo virtualmente infinito, rispetto al quale l’espressione "out of stock" non esiste più, con un’offerta senza soluzione di continuità tra negozi fisici e digitali. E più di ogni altra cosa globale. “Evitare la scelta di comodo di guardare al mercato domestico è il vero elemento differenziante, e premiante, dell'e-commerce nel fashion”, assicura Paolo Mascio, Strategic Marketing Director in Season di Yoox. “Oggi esportiamo l'80% di ciò che vendiamo, adattando la logistica alle esigenze del cliente ovunque si trovi”. Il gioco vale la candela, se si considera quanto vale il business: “Noi fatturiamo due miliardi di euro, una cifra notevole ma ancora esigua rispetto a un giro d'affari potenziale da 400 miliardi”, spiega Giuseppe Tamola, Country Manager di Zalando per l'Italia. Un mercato, quello dello shopping online, a cui sono sempre più interessati, come detto, anche i produttori. “L'e-commerce ormai è una realtà importantissima per Liu Jo”, diceCristiano Sturniolo, Global Marketing & Communication Director della griffe di Carpi. “Abbiamo costruito un team molto qualificato, ingaggiando risorse presso specialisti del settore: adesso gestiamo internamente tutta la filiera e puntiamo all'omnicanalità, con la realizzazione di un tavolo crossfunzionale tra diverse divisioni aziendali, dall'IT al marketing passando per l'online store e i negozi fisici”. Ma le nuove tecnologie stanno anche abilitando una nuova catena del valore, quella che attraverso la raccolta e l’analisi dei dati permette ai player non solo di ingaggiare potenziali clienti, a prescindere da SHOPPING ONLINE

Fashion, Assalto Ai Big Data

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Nuove tecnologie informatiche al serviziodel real-time marketing per il fashion

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  • 7/21/2015 Fashion, assalto ai big data. Il trend si misura in real time

    data:text/html;charset=utf-8,%3Ch1%20class%3D%22title-article%22%20style%3D%22margin%3A%2042px%200px%206px%3B%20font-size%3A%2024 1/2

    Fashion, assalto ai big data. Il trend si misura in real timeNon c'e' soltanto lo shopping online nel futuro dell'industria della moda. Le piattaforme

    digitali stanno conquistando i grandi marchi a caccia di nuovi business

    di Domenico Aliperto

    Cos come il settore del fashion comincia a puntare i riflettori

    sulla tecnologia per affermare collezioni e griffe sui canali di

    vendita e di comunicazione digitali, allo stesso modo i grandi

    dellIct guardano con sempre maggiore interesse al mondo

    della moda per espandersi su territori che fino a pochi anni fa

    sembravano destinati a rimanere inesplorati. Ora che la

    liason tra stilisti e informatici si sta spingendo ben oltre i primi

    timidi approcci, in questa relazione il ruolo dellhi-tech verte

    principalmente su tre fronti.

    Il primo, e pi tradizionale, ha a che fare con la creazione delle infrastrutture di collegamento tra

    magazzino e interfaccia utente (soprattutto in chiave mobile), la gestione dei sistemi di

    autenticazione, oltre che di pagamento, e tutte le attivit di back office. Yoox, Zalando,Luisa Via

    Roma sono solo alcuni dei nomi che vengono in mente quando si pensa alle boutique multimarca

    online, ma anche brand come Armani,Timberland, Ray Ban, Liu Jo e molti altri stanno

    implementando i propri store online mercato per mercato.

    Lobiettivo? Creare un catalogo virtualmente infinito, rispetto al quale lespressione "out of stock" non

    esiste pi, con unofferta senza soluzione di continuit tra negozi fisici e digitali. E pi di ogni altra

    cosa globale. Evitare la scelta di comodo di guardare al mercato domestico il vero elemento

    differenziante, e premiante, dell'e-commerce nel fashion, assicura Paolo Mascio, Strategic

    Marketing Director in Season di Yoox. Oggi esportiamo l'80% di ci che vendiamo, adattando la

    logistica alle esigenze del cliente ovunque si trovi.

    Il gioco vale la candela, se si considera quanto vale il business: Noi fatturiamo due miliardi di euro,

    una cifra notevole ma ancora esigua rispetto a un giro d'affari potenziale da 400 miliardi,

    spiega Giuseppe Tamola, Country Manager di Zalando per l'Italia. Un mercato, quello dello shopping

    online, a cui sono sempre pi interessati, come detto, anche i produttori.

    L'e-commerce ormai una realt importantissima per Liu Jo, diceCristiano Sturniolo, Global

    Marketing & Communication Director della griffe di Carpi. Abbiamo costruito un team molto

    qualificato, ingaggiando risorse presso specialisti del settore: adesso gestiamo internamente tutta la

    filiera e puntiamo all'omnicanalit, con la realizzazione di un tavolo crossfunzionale tra diverse

    divisioni aziendali, dall'IT al marketing passando per l'online store e i negozi fisici.

    Ma le nuove tecnologie stanno anche abilitando una nuova catena del valore, quella che attraverso la

    raccolta e lanalisi dei dati permette ai player non solo di ingaggiare potenziali clienti, a prescindere da

    SHOPPING ONLINE

  • 7/21/2015 Fashion, assalto ai big data. Il trend si misura in real time

    data:text/html;charset=utf-8,%3Ch1%20class%3D%22title-article%22%20style%3D%22margin%3A%2042px%200px%206px%3B%20font-size%3A%2024 2/2

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    dove si trovino e da cosa stiano facendo, ma anche di indirizzare la produzione e lo stile che

    caratterizzano le collezioni. Possono sorgere cos campagne di marketing istantanee, ma addirittura

    modelli di business che si rivelano ancora pi focalizzati e rapidi di quelli delle insegne del fast fashion

    e del low cost, che nei primi anni Duemila hanno messo in subbuglio il mercato di fascia media.

    Per capire quanto seria la faccenda, basti pensare allalleanza tra Ibm e Twitter per sfruttare le

    informazioni estratte dalle conversazioni dedicate alla moda sulla piattaforma social, proponendo ai

    brand strumenti analitici che li supportino nella costruzione di proposizioni ad hoc, in tempo reale in

    occasione di eventi o situazioni specifiche.

    La contestualizzazione alla base del real time marketing, confermaSalvatore Ippolito, numero

    uno di Twitter Italia. Attraverso la lettura della numerosit dei tweet su temi correlati a un marchio,

    possiamo analizzare quanto se ne parla, e quando, ovvero in quale fascia della giornata, intercettando

    le relazioni e le conversazioni migliori per promuoversi nel momento pi opportuno. Un brand pu per

    esempio pianificare la propria presenza su display interattivi per strada o nei negozi in occasione di

    una fashion week o di una singola sfilata, attingendo in tempo reale, grazie agli analytics di Ibm, alle

    conversazioni dei follower dell'evento e modificare la comunicazione di prodotto assecondando i topic

    che emergono. O addirittura, nel momento in cui dovessero cambiare le condizioni meteorologiche,

    suggerendo capi d'abbigliamento pi adatti al sole piuttosto che alla pioggia, massimizzando in

    questo modo l'impulso all'acquisto. Troppo bello per essere vero?

    18 Luglio 2015