38
ELSIANER LA RIVISTA UFFICIALE DI ELSA ITALIA COPIA GRATUITA, NON PERSONALE, LASCIALA OVUNQUE PER FARLA CIRCOLARE! UNO SGUARDO AL NOSTRO CARCERE LAUREA IN GIURISPRUDENZA E POI? SPESA PUBBLICA E DEBITO SOVRANO Situazione attuale e piani di riforma in Italia in un contesto vicino al collasso. INTERNATIONAL LEGAL RESEARCH GROUP “PREVENT CORRUPTION” Intervista con il notaio Laurini, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato. La spending review nelle costituzioni moderne. n 01 • 2013 | ELSIANER | la rivista ufficiale di elsa italia | edito da ELSA Italia | UNA RICERCA E UN OBIETTIVO Uno studio targato ELSA Italia su uno degli aspetti più problematici e difficilmente accertabili: Il ruolo dell’ambiente sociale nello sviluppo del fenomeno corruttivo. Una pubblicazione ora disponibile a tutti.

ELSianer N. 1/2013

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Il primo numero della rivista ufficiale di ELSA Italia

Citation preview

Page 1: ELSianer N. 1/2013

ELSIANERLA RIVISTA UFFICIALE DI ELSA ITALIA

COPIA GRATUITA, NON PERSONALE, LASCIALA OVUNQUE PER FARLA CIRCOLARE!

UNO SGUARDO AL NOSTRO CARCERE

LAUREA IN GIURISPRUDENZA E POI?

SPESA PUBBLICA E DEBITO SOVRANO

Situazione attuale e piani di riforma in Italia in un contesto vicino al collasso.

INTERNATIONAL LEGAL RESEARCH GROUP “PREVENT CORRUPTION”

Intervista con il notaio Laurini, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato.

La spending review nelle costituzioni moderne.

n 01

• 2

013

| ELS

IAN

ER |

la ri

vist

a uf

ficia

le d

i els

a ita

lia |

edito

da

ELSA

Ital

ia |

UNA RICERCA E UN OBIETTIVO

Uno studio targato ELSA Italia su uno degli aspetti più problematici e difficilmente accertabili: Il ruolo dell’ambiente sociale nello sviluppo del fenomeno corruttivo.Una pubblicazione ora disponibile a tutti.

Page 2: ELSianer N. 1/2013

Questo numero, più che un’uscita uffi ciale, vuole essere una promessa. Quella di poter riportare nel network ELSiano una rivista che possa essere letta in tutte le facoltà di Giuri-sprudenza. Mi preme sottolineare come tutto questo si sia reso possibile grazie all’instan-cabile attività del director for ELSianer di ELSA Italia: Magali Prunai. Lo scopo di questa rivista è in primo luogo quello di informare. Informare sulle attività EL-Siane, ma anche su temi di attualità e di diritto. In secondo luogo ELSianer vuole essere un compagno per tutti gli studenti di Giurispruden-

un impegno una promessaCari amiCi, sono lieto di poter finalmente presentare il numero C.d. “zero” della rivista uffi Ciale di elsa italia: eLsianer

manuel BernoVpMarketing - ELSA [email protected]

za, ecco perchè una parte di esso è dedicato a temi meno impegnativi e più vicini alle vicen-de e problematiche dei giovani giuristi che ne vorranno diventare lettori. Faccio quindi un grande in bocca al lupo a que-sta rivista con la speranza che possiate trovare, in questo e nei prossimi numeri, spunti e infor-mazioni utili per il vostro percorso studentesco, ma anche umano.

Page 3: ELSianer N. 1/2013

indice contenutidi marta ottanelli · erisa pirgu · lisa guerra · giuseppina pie-ra paola fasano · gennaro intoCCia · magali prunai · giulia lenzi · CeCilia Carli · saBrina BarBin · lara rodolfi

mondo elsianoNon conosci ELSA? 4Prossimi eventi nel mondo ELSiano 6

Proposte PIT 8

foCusInternational Legal Research Group“Prevent Corruption” 9

Una ricerca e un obiettivo 5

l’intervistaIntervista a Giancarlo Laurini 13

diritto & attualitàUno sguardo al nostro carcere 16Il ruolo delle spending review moderne 18Firenze 1966 – Italia 2012: La storia si ripete? 21S.O.S. Erasmus 23La U.S. Supreme Court dice si’ a “Obamacare” 24

Diritto Del Lavoro O Diritto Al Lavoro 26

elsa & YouUltimi aggiornamenti ELSiani 28Testimonianze 33Non solo diritto 34

Page 4: ELSianer N. 1/2013

45

non conosci ancora eLsa?“a just world in whiCh there is respeCt for human dignitY and Cultural diversitY”

Il 4 maggio 1981 la storia ELSiana ha inizio. 5 studenti provenienti da Polonia, Repubblica Fe-derale di Germania, Austria ed Ungheria si uni-scono con l’obiettivo di far nascere unNetwork in cui giovani giuristi provenienti da vari Paesi potessero confrontare le loro idee, opinioni ed esperienze.Nel corso degli anni ELSA è diventata la più grande associazione di studenti di Giurispru-denza in Europa ed una delle più grandi a livello mondiale.E’ attualmente presente in 41 Paesi – dalla Finlandia alla Macedonia, dal Portogallo al Kazakistan – dove opera attraverso le Sezioni Locali situate in più di 240 città universitarie, con oltre 33.000 soci.ELSA è un’associazione culturale, indipendente, apartitica, gestita da studenti e giovani laureati, senza scopo di lucro, che siadopera per costrui-re un mondo più giusto fondato sul rispettodel-la dignità umana e della diversità culturale.Il nostro obiettivo è quello dicontribuire alla formazione giuridica, nonché all’educazione-sulla responsabilità sociale deigiovani giuristi. ELSA off re aisuoi soci gli strumenti per ap-profondire la conoscenza e ilconfronto tra i diff erenti sistemigiuridici europei in un’ottica didialogo e cooperazione scientifi ca; si attiva per incentivare icontatti in campo accademico-organizzando seminari e conferenze (special-mente in ambitinon curati dai corsi universita-ri); nonché vuole permettere aipropri soci di aff

acciarsi sul mondo del lavoro con programmi ditirocinio. E molto altro.Attraverso il suo impegno in ambito mondiale, ELSA intrattiene rapporti privilegiati con varie istituzioni internazionali, trai quali il Consiglio d’Europa, WIPO, UNESCO, permettendoai soci ELSiani di partecipare, in qualità di delegati, alle sessionidi lavoro di queste organizzazioni.A tal riguardo, ELSA si onora di avere in qualità di Padrini ilDeputy Secretary General del Con-siglio D’Europa, e il ProfessorChan-fa Lo, mem-bro del WTO Permanent Group of Experties.ELSA opera su tre livelli diversi, indipendenti ma collegati traloro: internazionale, nazionale e locale.Le Sezioni Locali rappresentano la spina dor-saledell’Associazione. Le Sezioni Nazionali ed ELSA Internationalcoordinano le attività associative. Ogni livello è caratterizzatodal-la presenza di un organo esecutivo e di uno assembleare. Lasede di ELSA International è a Bruxelles, presso l’ELSA House.ELSA, per raggiungere i propri obiettivi, può contare sul supporto di ELS (the ELSA Lawyer Society), Network in cui confluiscono i Seniors dell’Associazione.

Page 5: ELSianer N. 1/2013

45

PHILOSOPHY STATEMENTEntrare a far parte di ELSA è semplice: l’iscrizio-ne avviene presso la Sezione Locale presente nella Facoltà di appartenenza.Se la tua Facoltà non ospita alcuna Sezione ELSiana, puoi contattare il più vicino Gruppo Locale con cui prendere un appun tamento per iscriverti. Non solo! Perché non decidere di por-tare ELSA nel tuo Ateneo? Il Network ELSiano è in costante espansione, e per poter off rire ancora più opportunità ai suoi soci ha biso-gno di continuare a crescere. Far nascere una Sezione ELSA presso la vostra facoltà vi per-metterà di sfruttare appieno tutti gli strumenti dell’Associazione. Se siete interessati a questa possibilità contattate il Segretario Generale di ELSA Italia all’indirizzo [email protected] questo indirizzo, il quale vi illu-strerà come procedere.VISION

“A jUST WORLD IN WHICH THERE IS RESPECT FOR HUMAN DIGNITY AND CULTURAL DIVERSITY.”

PURPOSE“TO CONTRIBUTE TO LEGAL EDUCATION, TO FOSTER MUTUAL UNDERSTANDING AND TO PROMOTE SOCIAL RESPONSIBILITY OF LAW STUDENTS AND YOUNG LAWYERS.”

MEANS“providing opportunities for law students and Young lawYers to learn aBout other Cultures and legal sYstems in a spirit of CritiCal dialogue and sCientifi C Co-operation.”“assisting law students and Young lawYers to Be internationallY minded and professionallY skilled.”“enCouraging law students and Young lawYers to aCt for the good of soCietY”.

Page 6: ELSianer N. 1/2013

67

prossimi eventi 2013sCopri tutti gli altri eventi su www.elsa-italY.org

NATIONAL ESSAY COMPETITION ON TAx LAW

HUMAN RIGHTS MOOT COURT COMPETITION

ELSA, in collaborazione con i suoi partners istituzionali e professionali, offre la possibilità di mettersi in luce prendendo parte alle Essay Competitions, nelle quali i partecipanti sono chiamati a redigere un articolo, una dissertazio-ne o un saggio di lunghezza variabile su deter-minate tematiche accademiche e/o giuridiche.

Il 15 luglio ELSA International ha lanciato uffi-cialmente la prima edizione della Human Rights Moot Court Competition. Si tratta di una simu-lazione processuale di altissimo livello in mate-ria di diritti umani, organizzata in collaborazio-ne con il Consiglio d’Europa ed è l’unica moot court sul tema che si svolge in lingua inglese. Il

ITALY

INTERNATIONAL

Primavera 2013

Primavera 2013

I vincitori riceveranno un premio che può con-sistere, a titolo esemplificativo, in un tirocinio, una pubblicazione o una somma di denaro.

Maggiori informazioni su:http://elsa-italy.org/challenge-your-skills/essay-competition/

caso redatto dal Comitato Scientifico riguarderà la sterilizzazione di una donna affetta dal Virus HIV, contratto a seguito del parto.

Maggiori informazioni su: http://www.humanrightsmootcourt.org/

ELSianEr’S Wiki

Page 7: ELSianer N. 1/2013

67

NATIONAL MOOT COURT COMPETITION2013

ELSA Castellanza è la sezione locale di ELSA Italia che quest’anno organizzerà l’ormai fa-mosa National Moot Court Competition di ELSA Italia. Tra pochi giorni si avrà la possibilità di conoscere le deadline per l’iscrizione.

Primavera 2013

Gli interessati potranno candidare la propria squadra e partecipare alla competizione, che quest’anno sarà incentrata sul tema del diritto commerciale.

Maggiori informazioni su:http://www.elsacastellanza.it

ELSianEr’S WikipitCon il Programma Italiano Tirocini ELSA, tramite i propri Gruppi Locali, riesce ad offrire la possibilità di svolgere un’esperienza lavorativa presso realtà operanti nel panorama giuridico come studi legali, società ed enti pubblici.

stepStudent Trainee Exchange Programme è il programma di tirocini all’estero con cui ELSA, tramite i propri Gruppi Locali, riesce ad offrire ai soci la possibilità di svolgere un’esperienza lavorativa retribuita presso varie realtà operanti nel panorama giuridico quali, ad esempio, studi legali, società ed enti pubblici.

Il 20 marzo di quest’anno ELSA International organizzerà l’ELSA Day, una giornata segnata dal motto “All different, All Together” che ve-drà moltissime sezioni ELSiane di tutta Europa organizzare specifici eventi sul tema dei diritti umani.

E’ la prima volta che si tiene questo evento e le sezioni già pronte ad ospitare relatori ed incontri sul tema sono già oltre 200.

Maggiori informazioni su:http://www.elsa-italy.org/

ELSA DAY“ALL DIFFERENT, ALL TOGETHER”20 Marzo 2013 INTERNATIONAL

ITALY

Page 8: ELSianer N. 1/2013

89

proposte pitprogramma italiano tiroCini · studio legale ranCan

La nuova Newsletter STEP è già uscita (ed è disponibile all’indirizzo elsa-italy.org/step), ma nell’attesa di scoprire le nuove opportunità di tirocini all’estero ELSA Padova presenta un PIT presso lo Studio Legale Rancan che dedica la propria attività alla consulenza legale giudi-ziale e stragiudiziale in diritto civile e ammini-strativo, prestando particolare attenzione alle problematiche delle imprese in tali settori, e offre consulenza legale ad importanti aziende nel settore delle costruzioni e dell’edilizia. Lo Studio è in cerca di due stagisti per la sede di Vicenza (Bolzano Vicentino). Il tirocinio avrà inizio il 15 gennaio 2013 (durata minima 3 mesi, durata massima 6 mesi, con finalità di inserimento, e a partire dal terzo mese ver-

rà corrisposto un compenso mensile di 250 Euro). La propria candidatura è presentabile entro il 10 dicembre inviando cv e lettera di motivazione al proprio VP STEP Locale. Non è necessario aver conseguito la laurea, è richie-sto una buona conoscenza della lingua inglese e buone competenze informatiche, esperienza nella tenuta dei libri contabili e di contatto con il pubblico. Il tirocinante dovrà seguire, al fianco del professionista, la cura delle pratiche legali, dalla predisposizione di lettere e atti giuridici, allo studio delle problematiche concrete me-diante ricerche giurisprudenziali. Per ulteriori informazioni sulle attuali offerte PIT (Program-ma Italiano Tirocini) e STEP (Student Trainee Exchange Programme

marta ottanelliVpSTEP - ELSA [email protected]

Page 9: ELSianer N. 1/2013

89

“Il tema è una priorità, non un tabù”. Così, re-centemente, si è espresso il Ministro della Gi-ustizia Paola Severino, in riferimento alla prob-lematica della corruzione in Italia. Dopo mesi di discussioni, trattative e polemiche, il 31 ot-tobre è stato approvato definitivamente il ddl anticorruzione. Il testo è il risultato di un lungo iter parlamentare: nato come provvedimento del governo Berlusconi, fu discusso nel maggio 2010 in commissione parlamentare al Senato, per poi essere approvato da quest’ultimo, in pri-ma lettura, il 15 giugno 2011. Successivamente fu modificato alla Camera, subendo una sostan-ziale riscrittura da parte dell’attuale governo Monti. Una lunga storia, come quella della cor-ruzione in Italia: dall’antico scandalo della Banca romana a “Tangentopoli”, sino agli scandali più recenti, la corruzione ha mostrato un volto po-livalente e complesso e ,come affermano Save-rio Lodato e Roberto Scarpinato ne Il ritorno del principe, essa viene ormai considerata “non una deviazione del potere, ma una forma naturale di esercizio del potere che gode di accettazione culturale da parte della classe dirigente e che conta sulla rassegnazione da parte delle clas-si sottostanti”. Effettivamente, i dati statistici sono allarmanti : secondo la Banca mondiale, un’efficace lotta alla corruzione produrrebbe un aumento del reddito superiore al 2,4% e le im-prese crescerebbero del 3% annuo in più. Appli-cando una stima della World Bank, l’onere della corruzione sui bilanci pubblici italiani consta di

prevent corruptioninternational legal researCh group “prevent Corruption”: una riCerCa e un oBiettivo

circa 50-60 miliardi di euro l’anno.Tuttavia, tutti i dati giudiziari mostrano un trend discendente: i delitti di corruzione e concus-sione consumati sono passati dai 311 casi del 2009 ai 223 del 2010 (-88 casi); le persone de-nunciate sono calate nello stesso periodo da 1.821 a 1.226 (-595); i condannati da 341 a 295 (-46). Le condanne per reati di corruzione sono passate da un massimo di 1.700 nel 1996 ad ap-pena 239 del 2006. In realtà, dal raffronto tra i dati giudiziari e quelli relativi alla percezione del fenomeno corruttivo emerge la sussistenza di un rapporto inversamente proporzionale tra corruzione “praticata” e corruzione “denunciata e sanzionata”. Difatti, trattandosi di un reato a vittima diffusa, l’analisi delle statistiche incontra un significativo limite conoscitivo: la “cifra nera” che caratterizza tale reato, ovvero lo scarto tra criminalità reale e criminalità registrata.Il diffondersi delle pratiche corruttive, inoltre, mina fortemente la fiducia dei mercati e delle imprese, scoraggiando gli investimenti esteri. Il

“lo studio riguarda uno degli aspetti più proBlematiCi e diffiCilmente aCCertaBili in materia: il ruolo dell’amBiente soCiale nello sviluppo del fenomeno Corruttivo”.

Page 10: ELSianer N. 1/2013

1011

premier Mario Monti ha recentemente raccon-tato che, persino l’emiro del Qatar, “non il re di Norvegia”, alla domanda sul perché non avesse investito di più in Italia negli anni precedenti gli rispose: “Corruption!” I dati sul CPI di Transpar-ency International, le cui ultime rilevazioni col-locano l’Italia al sessan-tanovesimo posto (a pari merito con il Ghana e la Macedonia), e il Rating of control of corruption del-la Banca mondiale, che relega l’Italia agli ultimi posti in Europa, sono chi-ari. In breve: il Ghana vi-cino, l’Europa lontana. Si diffonde sempre di più la corruzione in Italia, non-ostante il calo di denun-ciati e condannati.Una domanda sorge spontanea: perché? Le cause della corruzione sono profonde e possono essere distinte in due mo-tivazioni principali: la pri-ma di carattere economico, poiché le scelte sot-tese al pagamento o all’accettazione di tangenti sono il risultato di un calcolo razionale fondato su costi e ricavi; la seconda socio-culturale, poi-ché “il vero deterrente non è la galera: è la ver-gogna”. In certi ambienti, la rassegnazione dei

cittadini di fronte alla diffusione dei comporta-menti criminali concorre con una “accettazione culturale” del fenomeno. In situazioni tanto es-treme di corruzione endemica, questa non è più percepita come un comportamento illecito da sanzionare, ma come una situazione normale

da tollerare per il buon funzionamento della società. Data la grande rilevan-za giuridica, ma anche sociale del fenom-eno, Elsa Padova, Elsa Palermo e Elsa Trieste si sono impegnati nel-lo studio del fenomeno corruttivo. Studio che, a seguito degli ultimi scandali e del dichi-arato intento del gov-erno di contrasto alla corruzione, risulta pre-monitore dell’urgenza di una continua ricerca e disciplina sul tema. L’iniziativa, con il pa-

trocinio di UNICRI e del Ministero Italiano della Gioventù, ha coinvolto studenti e neolaureati sotto la guida di autorevoli penalisti. I risultati di tale ricerca sono stati presentati in occasione dell’International Conference on “Prevent Cor-ruption” svoltasi a Palermo il 27 ottobre 2011 e

prevent corruptioninternational legal researCh group “prevent Corruption”: una riCerCa e un oBiettivo

ELSianEr’S Wiki

Page 11: ELSianer N. 1/2013

1011

hanno condotto alla pubblicazione di “Prevent Corruption Gruppo di ricerca legale internazi-onale” Analisi storica, giuridica e sociologica del fenomeno corruttivo. Elsa Padova, in par-ticolare, ha analizzato i profili di diritto interno e comparato della corruzione in ambito pub-blico. Lo studio si è così focalizzato sui prin-cipali punti critici del sistema, tra cui una cor-retta definizione di corruzione e la distinzione, a volte labile, tra concussione e corruzione. La ricerca, consapevole del ruolo trasversale della corruzione, si è spinta oltre. Elsa Palermo si sofferma così sulla “Corruzione inconsape-vole”. Lo studio riguarda uno degli aspetti più problematici e difficilmente accertabili in mate-ria: il ruolo dell’ambiente sociale nello sviluppo del fenomeno corruttivo, e il ruolo svolto dalla Mafia, “corruttrice di un sistema corrotto”.Un’analisi più attenta tuttavia non manca di ri-levare come la corruzione non interessi solo l’ambito pubblico. Di quest’ultimo aspetto rif-erisce Elsa Trieste, operando un’attenta ana-lisi delle fattispecie speciali di corruzione tra privati presenti nel nostro ordinamento, ma-teria in cui l’attuale riforma, primo intervento organico in materia di corruzione dall’inchiesta di Mani Pulite, incide profondamente. Cosa prevede l’attuale riforma? Tra le principali innovazioni l’istituzione di un’Autorità Nazionale anticorruzione e il divieto per “coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non pas-sata in giudicato, per i reati previsti nel capo I

del titolo II del libro secondo del codice penale” di essere assegnati a determinati uffici pubblici e di fare parte di commissioni per l’accesso o la selezione a pubblici impieghi. Da segnalare la norma che prevede l’istituzione, presso ogni prefettura, di un elenco di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a ten-tativo di infiltrazione mafiosa. Infine, la riforma accenna ad un tema cruciale, volto ad eliminare una delle anomalie più evidenti del nostro sis-tema. E’ infatti prevista la delega al Governo per l’adozione di un testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di rico-prire cariche elettive e di governo conseguente a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi. Il progetto “Prevent Corruption” si inserisce in quest’ottica, promuovendo una “campagna di prevenzione della corruzione” e aiutando la ricerca in materia. Combattere la corruzione con la conoscenza e la ricerca, riba-dendo con ostinazione che la corruzione deruba i cittadini di un loro patrimonio collettivo : la le-galità. Questo l’obiettivo della ricerca. Perché, come Pertini ricordava, “la corruzione è nemica della libertà.”

ELSianEr’S Wikilegal researCh groupAttraverso il Legal Research Group (LRG), studentie neolaureati si propongono di analizzare un temagiuridico importante ed attuale, prevalentementeattinente a questioni giuridiche attuali, o all’ambito dei

Diritti Umani oppure collegato all’International FocusProgramme (IFP) di ELSA International. Al progettopossono aderire i soci di tutte le Sezioni italiane ed internazionali.I risultati della ricerca vengono resi noti attraverso unaconferenza o una pubblicazione a cura dell’Associazione.

erisa pirguSocia - ELSA Milano

Page 12: ELSianer N. 1/2013

12

Laurea in giurisprudenZa e poi?“intervista al notaio, professor gianCarlo laurini”

Giancarlo Laurini è ordinario di Diritto Commer-ciale, nonché Notaio a Napoli. Dal 2010 è Presi-dente del Consiglio Nazionale del Notariato, ovvero la massima carica del Notariato italiano.D: Il famoso giurista Carnelutti diceva: “tanto più notaio, tanto meno giudice”. Lei, in base alla sua esperienza, può confermare che tale espressione esemplifichi l’attività del notaio?R: “Assolutamente sì, quella del notaio è una funzione quantitativa, ma soprattutto quali-tativa; un’espressione che potrei riassumere ritenendo che quanto più il notaio interviene nelle problematiche tra le parti stipulanti un contratto contenendo dunque il contenzioso, tanto più riduce l’intervento del giudice. Ricordo con piacere le sue parole ad un convegno del 1950, divenute oramai celebri a tutti, con cui ri-marcava la funzione antiprocessuale del notaio.D: Quanto può essere responsabile il no-taio delle imposte connesse all’atto nell’ipotesi di inadempimento del cli-

ente, e qualora le parti siano più di una?R: “Il problema è questo: una volta che il no-taio ha stipulato un contratto, per il quale c’è da pagare una determinata imposta, il notaio è re-sponsabile del pagamento di tale imposta, quin-di, anche se il cliente non anticipa, non gli dà i soldi, egli è comunque responsabile nei confronti dell’amministrazione pubblica, dopodiché si rivale sul cliente, sul cittadino, in genere sull’acquirente come nel caso della compravendita.”In presenza di più parti va detto che nei confron-ti del fisco c’è solidarietà di parte, il fisco se la prende con uno qualunque, o con le parti o con il libero professionista. Il notaio deve pagare per la posizione istituzionale che ricopre, avrà poi cura di farsi pagare o anticipare i soldi. Questa è una garanzia importante che il notaio dà allo Stato, lo Stato è tranquillo, di modo che se le par-ti non provvedono all’adempimento, è il notaio che assicura che le imposte saranno pagate.”D: In che modo il cliente, che si rivolge

Page 13: ELSianer N. 1/2013

12

Laurea in giurisprudenZa e poi?“intervista al notaio, professor gianCarlo laurini”al notaio, ha la certezza di essere piena-mente tutelato anche in caso di errori? Vale a dire, c’è un’assicurazione che copre coloro che esercitano l’attività di notariato?R: “Sicuramente! Il notaio è responsabile per-sonalmente, disciplinarmente. Il notaio non può redigere un atto, perché ritenuto migliore, ma rivelatosi poi nullo, ciò al notaio non è con-sentito. Il notaio ha un’obbligazione, quella di fare un atto valido, se è un atto contra legem, è responsabile disciplinarmente e civilmente nei confronti della parte cui avesse arrecato danni. Questa sua responsabilità è coperta da un’assicurazione che noi obbligatoriamente dobbiamo stipulare, più precisamente è il Con-siglio Nazionale del Notariato che stipula per noi tale assicurazione, dunque se non paga il notaio, paga l’assicurazione. Non tutti sanno che il notariato italiano è stata la prima catego-

ria professionale a stipulare un’assicurazione.”D: Secondo quali criteri i notai, e dunque le sedi notarili, sono distribuiti sul territorio in un numero programmato periodicamente?R: Il legislatore ha previsto all’art. 4 della leg-

ge numero 89 del 1913, alcuni criteri in base ai quali ogni dieci anni e uditi i Consigli notarili e le Corti d’appello, stabilisce e controlla se il numero dei notai che ci sono nei diversi dis-tretti è adeguato o meno ai medesimi criteri,

“quella del notaio è una funzione quantitativa, ma soprattutto qualitativa”

Page 14: ELSianer N. 1/2013

14

quali: la popolazione (di regola ad ogni posto notarile corrisponde una popolazione di al-meno ottomila abitanti), il reddito, lo sviluppo economico-industriale, l’estensione del ter-ritorio, i collegamenti fra i capoluoghi; ci sono una serie di criteri dunque, che servono ad assegnare la sede notarile laddove manchi.” D: Una domanda pratica ed attuale, secondo Lei ci sarà l’abolizione del limite delle tre consegne? R: “Noi abbiamo fatto una proposta di legge e tutt’ora ne stiamo discutendo, sperando che passi in Parlamento, per l’eliminazione di tale limite, in quanto non riteniamo sia adeguato al concorso notarile questa sorta di sbarramento previsto anche per la magistratura; il nostro è un concorso articolato, la magistratura è un concorso essenzialmente teorico. Il concorso di notaio consta non solo di una parte teorica, ma anche di un caso che viene proposto, quindi la soluzione del caso stesso, la motivazione, per-ché è stato risolto in questa maniera, per in-tenderci. In tutto ciò l’errore può capitare e si è esclusi dalla prova orale. Conosco casi di ragazzi che non hanno superato il concorso al terzo o al quarto tentativo, perché magari non hanno con-segnato il compito le volte precedenti, posizio-nandosi invece, la quinta volta, all’apice della

giuseppina piera paola fasano

Socia - ELSA Santa Maria Capua Vetere

graduatoria. Noi lavoriamo per l’eliminazione di questo ostacolo, ma al tempo stesso ci im-pegniamo per la creazione di quel percorso di studi, di cui parlavo durante il COP (Colloquio di Orientamento Professionale NdR), che consente di vivere intensamente la vita professionale, per far sì che il neo-laureato possa saggiare la propria propensione a fare un certo tipo di at-tività. La griglia dunque deve esserci, ma ade-guata, per alleggerire quel collo di bottiglia che rallenta l’accesso alla carriera notarile.”

Page 15: ELSianer N. 1/2013

14

uno sguardo aL nostro carcere

Un problema ormai arrivato al punto del collasso è il sovraffollamento nelle carceri italiane, di cui se ne parla sempre troppo poco. I vari dati che si possono trovare in internet o nei giornali ven-gono confermati dai dati Istat. L’istituto di ricerca ha diffuso lo studio “Noi Italia 2012” in cui ven-gono esaminati vari aspetti della vita nel nostro Paese, nel capitolo della “Criminalità e sicurez-za” è stato inserito anche il dato dei penitenzi-ari. L’Istat rende noto che i detenuti sono, alla fine del 2010, pari a 67.961 unità, circa 112 per-sone ogni 100 mila abitanti. Sebbene nell’anno 2006 sia stato approvato un provvedimento di clemenza di carattere generale (indulto, Legge 241/2006), che ha portato alla scarcerazione del 44,2 per cento dei detenuti (da 60.710 a 33.847 presenti), a poco più di cinque anni di distanza si è tornati ad una situazione di emergenza”. Tali dati poi sono stati confermati dal Ministro della Giustizia Paola Severino che ha affermato che “nei 206 istituti penitenziari italiani, al 30 agosto c’erano 66345 detenuti, il 47% in attesa di giudizio definitivo, a fronte di 45566 posti regolamentati” Ma com’è messo il resto d’Europa? Nell’Unione europea, per l’anno 2009 l’Italia, con 107,4 dete-nuti per 100 mila abitanti, mostra un’incidenza della popolazione carceraria inferiore a quella dei 27 paesi nel loro complesso (126,2). Il paese che fa registrare i valori più elevati è la Letto-nia, circa 312,9 detenuti per 100 mila abitanti, seguita da Estonia, Lituania e Polonia, con valori

compresi tra 265,2 e 224,4 detenuti per 100 mila residenti. A questo punto sono necessari degli interventi volti a sanare o quanto meno alleggerire tale situazione. In primo luogo, afferma il Ministro Severino, ar-riverà un disegno di legge sulle misure alterna-tive al carcere; tra gli obiettivi del testo verranno inseriti la messa in prova e la reclusione domi-ciliare; inoltre si provvederà a rinforzare la leg-ge Smuraglia sul lavoro carcerario. Si cercherà comunque di rendere partecipi i famigliari delle vittime nel caso in cui un detenuto ammesso al lavoro esterno vada a svolgere la propria attiv-ità nei pressi dei luoghi del delitto, un tocco di sensibilità dovuto. Attenzione verrà concessa poi all’iter per il nuo-vo piano di edilizia carceraria, che ottimizzato secondo gli aggiustamenti del governo Monti, porterà alla realizzazione di circa 11000 nuovi posti detentivi con 446,8 milioni di euro rispetto ai 9150 posti per 675 milioni di cui si era par-lato inizialmente; ciò comporterà un risparmio di circa 228 milioni. Altro punto toccato dal Ministro Severino è quello delle situazioni umane degradanti in cui sono costretti a vivere molti detenuti, che si sormontano a problemi depressivi o di tos-sicodipendenza dei detenuti che molto spesso sfociano in suicidi, tentati o riusciti, da sempre piaga congenita al sistema carcerario, che spes-so oltre ai detenuti colpisce anche persone della

Page 16: ELSianer N. 1/2013

16

Polizia Penitenziaria. Ogni anno le statistiche ci mostrano questi dati ma molto spesso restano sulla carta senza che venga fatto qualcosa in concreto affinché la situazione migliori. Anche se alcuni istituti negli ultimi anni hanno avviato dei programmi volti ad alleggerire le condizioni in cui vivono i detenuti, per esempio i i pic-nic della domenica o i giardini degli incontri. Tra i giuristi, però, regna lo scetticismo sul piano carceri, su Leggioggi.it, ha dato vita a un mini convegno virtuale, dove professionisti del set-tore si sono interrogati sullo stato di salute del sistema carcerario italiano. In un post, l’avvocato cita un rapporto dell’Associazione Antigone che chiede come “è un uomo che è costretto a vi-vere in una cella per 20 ore al giorno, senza ac-qua calda, senza riscaldamento, senza luce? E’ un uomo chi, a due giorni dalla scarcerazione, decide di togliersi la vita perché nessuno gli parla di futuro?”. Interrogativi pregnanti che hanno generato un dibattito acceso, a testimonianza di quanto l’argomento delle carceri e dell’esercizio della pena sia sentito tra gli addetti ai lavori. Primo tra tutti, il professore Domenico Corradini H. Brous-

sard ha notato, in diversi interventi, l’eccessiva leggerezza in fatto di emanazione di ordini di custodia, con la conseguenza che, spesso un po’ troppo frettolosamente “quelle persone sbat-tute in carcere, non vi sono custodite né con diligenza né con perizia”. In riferimento all’alto tasso di suicidi, il professore nota che “se la Sev-erino non è in grado di risolvere l’«emergenza carceraria», e finora non è stata in grado come testimoniano i recenti suicidi a catena di car-cerati e guardie carcerarie, è bene che faccia «un passo indietro».”

lisa guerra

Socia - ELSA Padova

Page 17: ELSianer N. 1/2013

16

spending revieWneLLe costituZioni moderne:“spesa puBBliCa e deBito sovrano”

La natura democratica degli Stati moderni è caratterizzata sostanzialmente dalla presenza sul palcoscenico della politica e delle istituzioni, dei partiti o movimenti sociali che sono indub-biamente portatori di ideologie e di interessi propri della classe sociale  che rappresentano. L’esistenza dei partiti politici è perfettamente incasellabile   all’interno del più ampio mondo pluralista della democrazia moderna e post-moderna. Riferendoci alla nostra cara patria, possiamo senz’ombra di dubbio constatare che la nostra forma di governo e di Stato è fondato sul sistema partitico che dà forma e volume alle istituzioni (parlamento e governo nazionale) che incarnano materialmente i principi sanciti nella nostra Costituzione. La situazione non è diversa in altri Paesi avanzati, con un buon gra-do di democrazia liberale dove vi è la libertà di aderire ai partiti per intervenire direttamente nella vita pubblica. Gli Stati liberali moderni sono essenzialmente propensi, e questa non risulta una novità visto i tempi che corrono, a cedere quote importanti del loro potere sovrano per soddisfare le esigenze dei gruppi sociali che tendono a riversare le loro domande particolar-istiche alle istituzioni pubbliche dello Stato per il tramite della mano sagace e del lavorio ac-curato dei partiti. Qualunque misura legislativa volta a garantire la tutela dei diritti sociali e de-

gli interessi di gruppi di pressione è valutabile economicamente in termini di costo. Quindi lo Stato più che ridistribuire la ricchezza, alloca e stanzia risorse e fondi per i gruppi sociali indi-etreggiando al potere di pressione di ciascuno di essi. Negli anni settanta in Italia si è assistito ad uno ispessimento della spesa pubblica deter-minata dalla volontà dei legislatori susseguitisi in quegli anni di rifarsi a modelli di welfare an-glosassoni che avrebbero permesso la copertura finanziaria dei diritti sociali che si affermavano in occidente, nel caso particolare, in Italia. A par-tire dai burrascosi anni settanta italiani, figli del terrore rosso e nero, si delinea la parentesi do-lorosa della crisi fiscale dello Stato italiano che ancora oggi sembra non essersi chiusa e visto le perduranti riforme sociali mai potrà cessare di esistere. Quando lo Stato decide di investire sol-di pubblici nella sanità, istruzione e trasporti è costretto ad inasprire la tassazione che si riper-cuote sui privati cittadini. Tra il 1992 e il 1995 lo Stato indebitatosi in maniera non proporzionale rispetto al Pil nazionale decise, sotto la sferza di governi del “presidente “ che tutti ricorderemo da Amato a Dini  per passare attraverso la mano invisibile dell’allora ministro delle finanze Visco, di ridimensionare la spesa sanitaria decurtata di 2.900 miliardi di lire. Questi atti legislativi furono posti in essere per fornire all’Italia come nazione

Page 18: ELSianer N. 1/2013

18

le credenziali per poter entrare nella famigerata unione economica europea sancita a Maastricht dopo numerosi trattati antecedenti che hanno disegnato e ridefinito il volto della nuova Eu-ropa libera da dogane e restrizioni stagnanti, ostacoli al franco commercio.” Unum commeri-cum una lex” recitava il Trattato di Roma. L’Italia decise di presentarsi all’appuntamento finale con i ministri e i presidenti delle altre nazioni coinvolti nella nascente unione europea senza falsi in bilancio e con tutte le carte in regola. Pensiero non condiviso dalla Grecia che aderì al trattato di Maastricht con un disavanzo in bi-lancio non in regola con   le norme del trattato istitutivo dell’Unione Europea. Nel 2007 si tenne a Lisbona una conferenza di tutte le person-alità governative eminenti degli Stati membri che accettarono di sottoscrivere un nuovo trat-tato che modificasse alcune leggi del trattato di Maastricht in materia di revisione del disavanzo economico in bilancio che non deve mai essere superiore ad una certa percentuale del Pil e che deve essere effettuata da ciascuno Stato con qualunque mezzo egli ritenga giusto ed equo. Con una fondamentale sentenza la Corte cos-tituzionale italiana ha ribadito il principio che il finanziamento indispensabile degli strumenti di tutela dei diritti sociali deve essere frutto di un’attenta e ragionata mediazione fra l’interesse

particolare dei gruppi che lo invocano e gli in-teressi costituzionali dello Stato. Nel trattato di  Lisbona si chiede agli Stati di rafforzare e af-finare l’efficacia della spesa pubblica attraverso una gestione meno superficiale e più razionale delle risorse da allocare per il raggiungimento di obiettivi di crescita economica e produzione. Nel linguaggio corrente non a caso è stato introdot-to un nuovo termine anglosassone : la “spend-ing review” che indica le valutazioni effettuate da un centro governativo o extra-governativo nell’individuare eventuali punti di risparmio di spesa per lo Stato. Il lavoro svolto da questi or-gani solitamente nominati dall’ esecutivo o dal parlamento corre su due binari che rappresen-tano uno l’analisi funzionale e il secondo l’analisi strategica. Il primo identifica e concepisce pro-cessi e modalità per ottenere il medesimo risul-tato con un utilizzo minore di risorse e beni. Il secondo individua le aree dove è prioritario un intervento di ridimensionamento delle spese per evitare sprechi onerosi per i cittadini. La “spend-ing review” è applicata da Australia, Canada, Gi-appone e Regno Unito. In Australia è in vigore dal 1989 e si prefigge l’obiettivo di risparmio delle finanze pubbliche nominando attraverso la decisione del Governo di Authority governa-tive che forniscono i parametri, oltre i quali non consentito inoltrarsi, ai vari ministeri. Nel 1994 è

spending revieWneLLe costituZioni moderne:“spesa puBBliCa e deBito sovrano”

Page 19: ELSianer N. 1/2013

18diventato operativo in Canada che aveva la sen-tita necessità di ridurre il disavanzo di bilancio e per creare nuovi vantaggi per la competitività futura sul mercato. In Giappone dal 2009 il sud-detto sistema di revisione degli investimenti in settori di pubblica utilità ha portato nelle casse dello Stato un profumo di ottimismo che aveva il sapere di ben quarantadue miliardi di dollari che corrispondono ad una contrazione della spesa pubblica del 40 %. Stesso discorso per il Regno Unito che, attraverso un oculato con-trollo delle spese di rifinanziamento del welfare state, riesce annualmente a ricavare importanti vantaggi economici che ossigenano in un Paese che vanta una forte tradizione di sostegno ai di-ritti sociali e a tutto il welfare. In Italia siamo molto vicini ad una ridefinizione delle dinam-iche di spesa pubblica ma compito arduo sarà

gennaro intoCCia

Socio - ELSA Napoli

per i prossimi legislatori che hanno il delicato compito di abbassare il livello della tassazione.

Page 20: ELSianer N. 1/2013

FirenZe ‘66: La storia si ripete?

“Gli uffizi sono una grande piscina”

Page 21: ELSianer N. 1/2013

Siamo in Novembre e da giorni tutto il Paese è stato colpito da un’ondata di maltempo che sembra non volerci dare tregua. Fiumi come il Tevere e l’Aniene hanno dato sfogo alla loro furia distruttrice, allagando le campagne laziali intorno a Roma, intasando la viabilità di super strade e arrivando alle porte del centro della capitale. Al telegiornale per tutta la giornata del 14 Novembre vedo le immagini di “Ponte Mil-vio”, quel ponte a me tanto caro perché simbolo dei miei ricordi d’infanzia e del periodo passato a Roma proprio in quella zona della città, con gi archi intasati. Una volta lo chiamavano “Ponte Mollo” proprio perché quando il Tevere decid-eva di straripare lui era il primo a finire sotto l’acqua. Ma le immagini più inquietanti sono quelle che arrivano dalla Toscana: negozi, ris-toranti, case completamente distrutti. Gente che, intervistata, racconta di aver dovuto nuo-tare in mezzo ai mobili galleggianti per fuggire dalle proprie abitazioni. Vigneti allagati, can-tine intasate dal fango. I primi dati dicono che i danni, nella sola regione Toscana, ammontano a circa quattrocento milioni di euro.Ascoltando queste notizie la mente non può che correre a un’ altra alluvione ben nota alle cro-nache: quella di Firenze del 1966.

La notte fra il 3 e il 4 Novembre 1966 l’Arno, ingrossato da giorni di forti piogge, straripò al-lagando l’intera città. Sono passate da poco le 24 e a causa dell’acqua in tutta la regione si verificano smottamenti e frane e i fiumi straripano. Le comunicazioni con il Casentino sono interrotte e il paese di Ponte a Poppi viene sommerso dalla furia dell’Arno: la popolazione impaurita si rifugia sui tetti. All’una la strada statale Tosco- Romagnola e le comu-nicazioni fra Empoli e Firenze vengono sospese. Intanto nel capoluogo di Regione piccoli gruppi di persone si avvicinano ai lungarni, fra questi giornalisti, polizia, il sindaco (Piero Bargellini), il prefetto. Tutti si domandano quanto la situ-azione sia grave e non sia il caso di allertare la città intera suonando le campane. Ma si decide di non creare allarmismi e di stare a vedere. Ormai sono le due e il fiume si fa sentire attra-verso le fogne, dalle quali comincia ad affiorare nel centro storico della città. Nella redazione de “La Nazione”, storico quotidiano della città, si cerca di reperire delle notizie. Il direttore, al telefono con Carlo Maggiorelli, addetto alla sorveglianza degli impianti idrici dell’Anconella, non può far altro che constatare la tragicità del-la situazione. Nel corso della telefonata il Mag-

FirenZe ‘66: La storia si ripete?a 46 anni dall’alluvione di firenze la storia si ripete?

Page 22: ELSianer N. 1/2013

22

giorelli viene travolto dall’acqua. Durante la notte il fiume invade sempre di più la città. Alle nove del mattino anche la piazza del Duomo è allagata. Finalmente a Roma, al minis-tero degli interni, si comprende la gravità della situazione. Bisogna organizzare dei soccorsi ve-locemente, mandare viveri e generi di conforto alla popolazione e soprattutto pensare a come salvare il patrimonio artistico, storico e culturale della città. Migliaia di volumi antichi, custoditi nei magazzini della Biblioteca Nazionale Cen-trale, sono sommersi di fango. Il Crocefisso del Cimabue conservato nella Basilica di Santa Croce è perduto all’80%, nonostante i numerosi restauri. La Porta del Paradiso del Battistero di Firenze fu aperta violentemente dall’acqua e nel colpo caddero quasi tutte le piastrelle. Per non parlare, poi, dei danni provocati ai depositi degli Uffizi. La città distrutta, messa in ginocchio, pian pi-ano si è risollevata. Ricostruita attraverso

“Una barbona fruga nel fango, fra gli oggetti rovinati dall’acqua e buttati via dai commer-cianti alla ricerca di qualcosa di utile. Siamo nel Lungarno Guicciardini”

magali prunai

VPAA - ELSA Milano

l’intervento di militari ma soprattutto di giovani volenterosi, “gli angeli del fango”, accorsi da tut-ta Europa per cercare di aiutare come possibile. Dopo un episodio tragico come l’alluvione del ’66 ci si aspetta che un paese organizzato e pronto a ogni evenienza sappia come arginare determinate eventualità e, soprattutto, sappia come evitarle quando la probabilità di rischio è molto elevata. Ma invece a quarantasei anni di distanza la storia si ripete e la Toscana, ma non solo, è sotto l’acqua e non mai come in questa situazione trovo adatto citare un famoso pensi-ero di Hegel“Das Einzige, das uns die Geschichte lehrt, ist, dass wir nicht aus der Geschichte lernen” (“l’unica cosa che impariamo dalla sto-ria è che non impariamo”).

Page 23: ELSianer N. 1/2013

22

s.o.s.erasmusSembrava tutto risolto, almeno per l’anno acca-demico in corso.Sembrava che i 9 miliardi di ratifica per il bilan-cio 2012 chiesti, lo scorso 23 Ottobre, dal Com-missario al bilancio UE Lewandowsky, fossero cosa fatta.Pochi giorni fa, invece, la sorpresa: Gran Bretagna, Germania, Svezia, Olanda e Finlandia fanno saltare l’accordo sugli aumenti di bilancio: insomma, loro non pagano e il progetto “Eras-mus” rischia seriamente di chiudere i battenti.Il fondo sociale per la ricerca e l’innovazione, che eroga i fondi necessari a pagare le borse di studio, è in rosso per oltre 10 miliardi di euro, per cui senza il salvifico intervento degli Stati membri, che secondo la stima della Commis-sione avrebbero dovuto contribuire con un budget di 5,9 miliardi di euro ciascuno, non si avrebbe nemmeno quanto occorre per saldare il 30% delle richieste già avanzate.Nel disastro sarebbero poi coinvolti anche tutti gli altri progetti di ricerca, sviluppo e coesione sociale, per un totale di 423 milioni: come dire, largo ai giovani!Il progetto “Erasmus”, che nel 2012 festeggia i suoi primi e, si spera, non ultimi 25 anni di vita, è uno dei più efficaci canali di integrazione in-terstatale, coi suoi 2 milioni e oltre di studenti coinvolti, col suo essere esperienza accademica e personale, ha regalato agli studenti delle nos-tre università (l’Italia è al quarto posto per le partenze, preceduta solo da Spagna, Francia e

Germania) e delle università di mezza Europa possibilità di indipendenza e cultura.Un vero e proprio sgambetto ai danni della mo-bilità studentesca, coinvolta verosimilmente in un antipatico “tiro alla fune” tra le istituzioni comunitarie, Parlamento e Commissione, e Stati membri, riuniti sotto l’egida del Consiglio, che ha espresso la propria opposizione ad un aumento del bilancio 2013 del 6.8%.L’empasse sta nel fatto che i finanziamenti del programma vengono elargiti per intero dai vari governi aderenti e solo in un secondo momento rimborsati da Bruxelles, dunque, per tentare di superarlo, si sono levate voci di molte person-alità del mondo culturale e sportivo, tra i quali il premio Nobel per l’economia Pissarides, firma-tario, con altri, di una lettera che sta circolando in rete e che, rivolta ai capi di Stato, invita loro ad approvare “Erasmus per tutti”, progetto che costerà meno del 2% del bilancio complessivo UE.L’auspicio è ovviamente quello che gli stati coinvolti rispettino gli impegni di spesa assunti e non vadano a intaccare progetti cruciali per l’identità europea, che da sempre alimentano la formazione giovanile e, di concerto, la speranza di un futuro sociale migliore.

giulia lenzi

Socia ELSA Firenze

Page 24: ELSianer N. 1/2013

25

nFiB v. seBeLius“la u.s. supreme Court diCe si’ a“oBamaCare” e rende i poteri federali una figuraa geometria variaBile”

Il ricorso presentato contro il sottosegretario alla Salute dell’amministrazione Obama costi-tuisce la punta dell’iceberg del vasto movimen-to anti-Obamacare, che contestava la costituzi-onalità del Patient Protection Affordable Care Act (PPACA), testo cardine della riforma sani-taria varata nel 2010, emanato dal Congresso con l’obiettivo di espandere la copertura assicu-rativa ed abbassarne i costi.La questione in primis verteva sul c.d. individual mandate, in base al quale tutti i cittadini avreb-bero dovuto, entro il 2014, ottenere una polizza assicurativa che garantisse copertura essenziale minima, pena uno shared responsibility pay-ment. Il secondo profilo riguardava l’estensione del c.d. Medicaid, programma che aumentava fondi federali agli Stati per assistere nelle sp-ese sanitarie determinate categorie di soggetti, ed il cui inadempimento avrebbe comportato la perdita di tutti i fondi Medicaid esistenti per gli Stati. Ma la questione chiave ruota intorno alla Commerce Clause, contenuta nell’Article I della Costituzione americana, che restringe il potere del Congresso di emanare una legge che rich-ieda ai cittadini di comprare un’assicurazione sanitaria.In National Federation of Independent Business v. Sebelius, si ripropone la storia infinita del tradizionale dibattito sul contrasto della politica americana, giocato sul rapporto tra competenze del governo federale e difesa della sfera priva-ta, del bilanciamento dei poteri tra i due livelli

di governo nel sistema statunitense, federale e statale, iniziato con il celeberrimo caso Malbury v. Madison, e un invito a rivisitare vecchie deci-sioni. Ma delle due l’una: o il Congresso può ob-bligare ogni cittadino a stipulare un’assicurazione sanitaria, pena una multa, o una legge statale può annullare la legge federale, vietando così l’istituzione di un’assicurazione obbligatoria.L’epilogo è giunto lo scorso 28 giugno, a favore della costituzionalità dell’ACA: sostanzialmente, NFIB v. Sebelius ha determinato che, anche se il Congresso non può ordinare agli individui di acquistare un’assicurazione sanitaria, può rag-giungere lo stesso risultato imponendo una tassa sul suo mancato acquisto. La sentenza ha rivelato non solo la spaccatura della Corte di fronte al mondo politico, ma ha portato in auge il Chief justice Roberts che è diventato il vero protagonista della vicenda. Egli ha rilevato che la Commerce Clause non concedeva l’autorità di emanare l’individual mandate, evidenziando che il Congresso non aveva mai usato il suo potere di regolamentazione del commercio in-terstatale per imporre ai singoli l’acquisto di un prodotto. Quanto a Medicaid, nelle colorite es-pressioni del giudice Roberts, risultava un “gun to the head” incostituzionale, poiché la legit-timità della legge doveva dipendere dalla sua accettazione consapevole da parte degli Stati, questi non potevano essere minacciati di per-dere i fondi posseduti.Nonostante il Chief justice sia un convinto

Page 25: ELSianer N. 1/2013

25

difensore del federalismo costituzionale, come dimostrato dal suo rifiuto di considerare la Com-merce Clause un dispositivo per regolare qual-siasi condotta inerente al commercio, dal suo attacco alla Necessary and Proper Clause, e dall’abrogazione del Medicaid expansion, egli è stato forzato a concludere che il mandate cadesse entro il potere impositivo concesso al Governo. E riscrivendo i confini dei poteri con-gressuali, anche se la sua opinione sulla com-merce clause rimarrà un obiter dicta, Roberts non ha fatto che riaprire le porte a nuove dis-pute.

CeCilia Carli

SecGen - ELSA Siena

Page 26: ELSianer N. 1/2013

27

diritto deL Lavoro o diritto aL Lavoro“Come oggi si perCepisCe un diritto a noi riConosCiuto proprio dalla Costituzione vigente nel nostro paese”

Oggi più che negli anni scorsi ci vediamo di fron-te a questo bivio se trattare le tematiche di Di-ritto del Lavoro o piuttosto occuparci del Diritto al Lavoro.Gli ultimi dati statistici forniti online, sui media e ai tg, riportano che ad oggi è sempre più alta la percentuale di persone in cerca di lavoro. Non-ostante la nostra sia considerata l’epoca della globalizzazione, nonostante si possa dire di es-sere in Europa, il prezzo da pagare per essere considerati europei e per poter dire di essere un Paese presente nella globalizzazione è co-munque molto alto, tanto da poter sostenere, a mio avviso, che nei periodi precedenti si stava meglio.Oggi docenti universitari, sindacati uniti, cultori della materia, si occupano di seminari, corsi, lezioni sul Diritto del Lavoro, il nuovo articolo 18, riformato, tutte le casistiche presenti ed espli-cative sia per i datori che per i dipendenti, ma forse sarebbe il caso di formare un po’ tutti, gio-vani e meno giovani, ad un mercato del Diritto al Lavoro.La costituzione stessa declama al primo articolo che siamo una Repubblica fondata sul lavoro ma ancor più negli articoli successivi si riporta che lo Stato dovrebbe intervenire per rimuovere gli ostacoli e promuovere, sottolineo promuovere, le condizioni che consentano a chiunque di pot-er entrare nel mercato del lavoro.Ad oggi questi ostacoli che dovrebbero essere rimossi mi sembrano essere sempre più numer-

Page 27: ELSianer N. 1/2013

27

osi e sempre più efficaci come barriera posta tra la possibilità dell’ingresso nel mercato del lavo-ro e la reale possibilità di attuare tale ingresso.Personalmente, vedendo le nuove generazioni come si trovino a sgomitare per farsi strada, solo per avere anche una parte del diritto tan-to declamato ad un posto di lavoro, svolgendo anche tipologie di lavori che non garantiscono un futuro, sono fortemente demotivata e triste.Ben vengano i sacrifici, ben venga la flessibilità se comunque la Repubblica Italiana fosse uno stato che potesse garantire questa flessibilità, offrendo un ventaglio ampio di occasioni di la-voro, occasioni che però che diano uno spiraglio ad un futuro diverso, che diano uno spiraglio alla possibilità di crearsi un futuro nonostante la flessibilità.Si dice che in caso di crisi ci si deve inventare un lavoro, di sicuro questo è venuto in mente a tanti. Personalmente vedo che coloro che prima erano anche Account Manager in qualche soci-età ora hanno optato per lavori meno di con-cetto e più di carattere manuale e posso dire anche con risultati ottimi e avendo anche più motivazione e soddisfazione.Ma anche se ognuno di noi si inventasse un la-voro, di sicuro ci sarebbe qualcosa che impedi-rebbe il proseguo dello stesso, vuoi la burocra-zia, vuoi le imposizioni fiscali. Allora perché non agevolare, non aiutare le nuove idee, attraverso sostegni non solo economici ma semplicemente riducendo le difficoltà?

Incentivare la creatività, stimolare le persone alla realizzazione di progetti, magari anche al fine di creare nuova forza lavoro, penso sia un sogno comune a tutti, porterebbe crescita pro-fessionale e personale, darebbe una motivazi-one a fare sacrifici per il buon esito del proprio progetto.Questo dovrebbe fare uno Stato che si definisce europeo e che desidera continuare ad essere un paese in via di espansione, pensando non solo al semplice Diritto del Lavoro ma incentivando ed aiutando il Diritto al Lavoro che ognuno di noi deve avere.

saBrina BarBin

Socia - ELSA Padova

Page 28: ELSianer N. 1/2013

2829

uLtimi aggiornamenti eLsiani“uno sguardo agli ultimi eventi passati”

LxII INTERNATIONAL COUNCIL MEETING BATUMI

Dal 4 all’11 novembre, ELSA Georgia ha ospitato nella città di Batumi, in riva al Mar Nero il LxII International Council Meeting. L’International Board e più di 200 officers provenienti dai Na-tional Boards e dai Local Boards di tutto il Net-work ELSiano si sono riuniti per una settimana colma di lavori assembleari, conferenze e work-shops delle singole aree nonché congiunti. Diverse importanti tematiche sono state af-frontate: dagli aspetti più formali concernenti le scelte di bilancio e le modifiche delle fonti ELSiane, ad aspetti sostanziali quali la predispo-sizione di progetti di area, la scelta di una nuova ELSA Identity, la scelta del nuovo International Focus Programme, la scelta dei nuovi Strategic Goals, and so on.L’ICM, che si tiene due volte all’anno, come l’Assemblea Nazionale di ELSA Italia, è un’occasione unica di crescita individuale e di gruppo, un’occasione unica per vivere intensa-mente l’internationality che caratterizza la nos-tra Associazione. E’ un fertile terreno per acqui-

sire nuove capacità, per potenziare le proprie, per carpire suggerimenti e consigli e per dare i propri. Infatti, lo scambio di idee, opinioni ed es-perienze con gli officers provenienti dalle altre nazioni, è all’ordine del giorno e ognuno torna a casa con un pacchetto di conoscenze in più, da poter mettere in pratica nel proprio Board. Inoltre, è il luogo in cui nascono nuove idee co-muni, volte a migliorare il Network e l’immagine di ELSA verso i soci nonché i potenziali partners & sponsors. Infine, è il perfetto momento in cui poter assaporare un dirompente ELSA Spirit che comincia ben prima dell’inizio ufficiale dell’ICM e si protrae ben dopo: feste, scherzi, giochi di gruppo, usi e costumi e molto molto altro. In-somma, l’ICM è un evento a cui ogni officer EL-Siano dovrebbe partecipare almeno una volta nella sua carriera: tornerà a casa rinvigorito, rinforzato ed entusiasta. ELSA Italia c’era...e ne ha le prove :-)La prossima ICM si terrà a Colonia, Germania, ad aprile 2013. Non mancate!

INTERNATIONAL

Page 29: ELSianer N. 1/2013

2829

Page 30: ELSianer N. 1/2013

3031

uLtimiaggiornamenti eLsiani“uno sguardo agli ultimi eventi passati”

INTERNATIONAL LEGAL RESEARCH GROUP ELSA ITALY FOR CHILDREN

ELSA Italia negli ultimi mesi ha lavorato al pro-getto ELSA for Children, gruppo di ricercainternazionale sul tema dell’abuso sessuale sui minori, che ELSA International portaavanti in stretta collaborazione con il Consiglio d’Europa, nostro Human Right Partner,all’interno della Campagna “One in Five”. L’og-getto del LRG è il seguente: “How doeslegislation protect child victims from sexual violence in the national legal frameworkin Europe?” Questo progetto mira a raccogliere informazioni dettagliate sullo statusdella tutela dei minori e sul livello di imple-mentazione della legislazione internazionale ed europea nei diversi Stati in cui ELSA è presente.I ricercatori italiani, studenti di Giurisprudenza

reclutati su tutto il territorio nazionale, sotto la supervisione dei National Advisors e sottola guida del National Coordinator, hanno rileva-to i punti di maggiore criticità della legislazione nazionale italiana, evidenziando ancheeventuali prospettive di riforma. Il risultato è uno studio approfondito di 73 pagine , redatto in lingua inglese, che illustra la posizionedell’ordinamento giuridico italiano nel lungo cammino che prende le mosse dalla ratifica della Convenzione di Lanzarote e che permet-teràal Consiglio d’Europa di capire dove e come intervenire per rafforzare la tutela dei diritti dei bambini.Per maggiori informazioni: http://su.pr/A3l48v

INTERNATIONAL

Page 31: ELSianer N. 1/2013

3031

uLtimi aggiornamenti eLsiani“uno sguardo agli ultimi eventi passati”

EMC2 ON WTO LAW

Il 30 Settembre 2012 ELSA International ha uf-ficialmente lanciato l’edizione 2013 della EMC2, la ELSA Moot Court Competition on WTO Law. Si tratta di una delle più prestigiose simulazi-oni processuali in lingua inglese sul diritto dell’Organizzazione Mondiale del Commer-cio, organizzata in collaborazione con il World Trade Institute, ormai giunta alla sua undices-ima edizione, e che tutti gli anni vede decine di squadre provenienti dalle Università di tutto il mondo scontrarsi nella redazione di written submissions e negli oral pleadings!Lo scopo della competizione è quello di incorag-giare lo sviluppo dello studio del diritto del WTO e delle relative capacità tecnico-legali e il loro inserimento nei curricula dei futuri giuristi dei

Paesi che hanno sottoscritto i WTO Agreements, nonché quello di radicare il dibattito circa i temi della globalizzazione dei mercati. Per mezzo della partecipazione alla EMC2 i concorrenti sa-ranno inoltre in grado di applicare ad un caso pratico quanto studiato nel corso degli studi e affiancare alla loro educazione teorica una di-mensione orientata alla pratica professionale.Le squadre concorrenti, che potranno essere composte soltanto da Studenti iscritti ad una Facoltà di Giurisprudenza, saranno chiamate a rappresentare sia il Complainant che il Respond-ent, in una fase scritta e in una fase orale che si svolgerà dinanzi ad un Panel composto da es-perti del WTO Law.Tutte le informazioni rilevanti sulla com-

Page 32: ELSianer N. 1/2013

3233

uLtimi aggiornamenti eLsiani“uno sguardo agli ultimi eventi passati”

petizione possono essere trovare all’indirizzo http://www.elsamootcourt.org/

In breve la struttura della competizione:A seguito della registrazione delle squadre e del pagamento delle relative fees di iscrizione, le squadre saranno tenute a redigere della memo-rie scritte (Written submissions) sia per la parte ricorrente (Complainant), che per la parte resist-ente (Respondant).In seguito alla fase scritta, ciascuna squadra dovrà affrontare gli altri concorrenti in uno dei due European Regional Rounds preliminari che verranno ospitati da due Local Board ELSiani e per quest’anno si svolgeranno a Cluj Napoca, Romania (dal 20 al 24 Marzo 2013) e a Porto, Portogallo (dal 26 al 30 Marzo 2013). Le miglio-ri squadre di ciascun Regional Round, insieme ai vincitori dei Non ELSA Regional Round (All American, Asia-Pacific e International Written

Round), si scontreranno al Final Oral Round, fase finale della competizione che si svolgerà a Ginevra, Svizzera, presso il Quartier Generale del WTO, a fine maggio 2013.A questo link sarà possibile reperire tutte le rules della competizione (regolamento, time-table, copertina delle written submission etc.): http://www.elsamootcourt.org/the-rulesDi seguito le più importanti deadlines da tenere in mente:Entro il 30 novembre 2012: le squadre potranno inviare le richieste di chiarimenti sul caso; le rel-ative risposte verranno pubblicate il 14 Dicem-bre 2012.Entro il 16 Dicembre: registrazione delle squadre e pagamento delle relative fees di iscrizione.17 gennaio 2013: reso noto a quale dei due Re-gional Round la squadra verrà assegnata.23 Gennaio: termine ultimo per la consegna di entrambe le written submissions.

Page 33: ELSianer N. 1/2013

3233

testimonianZe“la parola ai parteCipanti degli ultimi eventi elsiani”

Carissimi ELSiani, mi è stato chiesto di scrivere e di condividere con tutti voi quella che per me è stata un’esperienza unica nel suo ge-nere. Cercherò di farlo nel migliore dei modi, conscia del fatto che, per la straordinarietà dell’esperienza, riassumere in poche righe tutto quello che ho vissuto e provato, sarà impresa alquanto ardua.Dal 1 al 5 ottobre 2012 ho partecipato in qual-ità di ELSA Delegate al 53° Committee on the Elimination of Discrimination against Women (CEDAW) alle Nazioni Unite di Ginevra.Da anni mi interesso di diritto internazionale pubblico e privato, molte volte nel corso della mia carriera ELSiana ho avuto la possibilità di organizzare eventi relativi alle tematiche dei di-ritti umani e dei diritti della donne in particolare. Quindi non posso nascondervi l’emozione da una parte e l’onore dall’altra di essere stata se-lezionata dal nostro Board internazionale come delegate di ELSA alle Nazioni Unite di Ginevra.Come socia prima e come membro del mio Lo-cal Board, nel corso degli anni è cresciuta in me la consapevolezza e la comprensione su cosa è ELSA e sul lavoro che nel corso di ormai 31 anni è stato fatto e continua ad essere fatto da stu-denti e giovani laureati per far crescere questa associazione. Ciononostante, ELSA è riuscita a sorprendermi nuovamente perché mi sono resa conto che ben poche associazioni di studenti godono del ruolo di consultative status presso le Nazioni Unite.La mia esperienza come delegate mi ha conces-so di poter vivere i lavori e di capire come questi si svolgono all’interno delle Nazioni Unite. Ho

conosciuto persone provenienti da ogni ango-lo del mondo, persino quello più remoto e dal nome più impronunciabile. Erano tutti lì, chi per lavoro quotidiano, chi come parte della loro Na-tional delegation, tutti per rappresentare il loro Stato o il gruppo minoritario di cui sono parte. Con immensa soddisfazione, ho avuto la possi-bilità di comprendere che le Nazioni Unite sono realmente il luogo deputato all’ascolto di tutti i membri della comunità internazionale ed anche il luogo, in cui concrete azioni e misure, sono in-traprese affinché i singoli diritti non rimangano mera lettera morta, ma siano riconosciuti e ris-pettati.Nei momenti di pausa trascorsi dentro il Palais des Nations, ho avuto anche la possibilità di in-terfacciarmi con giovani stagiaires ai primi pas-si nelle loro carriere e condividere con loro le emozioni ed i timori di chi sta affacciandosi alla carriera internazionale. Per concludere, desidero esortare tutti voi a rispondere attivamente alle Calls for delega-tion, approfittando dell’opportunità di vivere un’esperienza internazionale quale quella vis-suta da me.

Ancora una volta: grazie ELSA!

lara rodolfi

Presidente - ELSA Ferrara

Page 34: ELSianer N. 1/2013

35

rompicapo giuridicoOrizzontale5. può essere oggettivo o soggettivo6. garanzia reale7. consegna di un bene a Roma10. ordine al debitore cartolare11. offre opportunità agli studenti di legge13. scritto di pugno14. la chiede il PM16. qualche contratto è a suo favore19. l’estinzione... amministrativa21. in ognuno c’è il suo principe22. lo è l’accomandante23. interessi sugli interessi

Verticale1. la base del fisco2. vi sono quelli naturali e quelli civili3. se cessa va risarcito4. clausola arbitrale8. lo contendono gli eredi9. una querela... civilistica12. volontà di non impugnare15. diritto reale limitato17. si confonde con la proposta irrevocabile18. 640 c.p.20. quello giuridico non fa orario continuato

Page 35: ELSianer N. 1/2013

35

Leggende universitarie

Si racconta di un profes-sore, assai temuto nella facoltà di Giurisprudenza di Padova, famoso per le costanti angherie che commetteva nei confronti dei suoi allievi. Un giorno

stava tenendo gli esami orali del suo corso di istituzioni di diritto romano. Il povero malcapitato che stava svolgendo l’orale non se la stava cavando molto bene e il temuto professore già pensava di licenziarlo con una bella insufficienza. Tuttavia, lo studente in qualche modo recuperava qualche punto rispondendo (quasi) correttamente all’ultima

domanda. Ecco allora che il professore, indis-pettito dall’impreparazione dello studente, gli chiedeva: “Bene, sig. Tizio, lei ora può decidere: o se ne va a casa con un 17 asciutto oppure se ne va a casa con un 18 bagnato”. Lo studente, confuso dalla domanda, riuscì solo a pensare che superare quel maledetto esame era l’unica cosa che gli importava veramente e dunque, con voce tremolante, affermo di volere il 18 bagnato. Di tutta risposta, il professore, prese di scatto il libretto dei voti dello studente e lo scaraventò fuori dalla finestra dove in quel momento stava diluviando e infine aggiunse: “ecco, si vada a prendere il suo 18 bagnato”.

consigLi per Lo studiole mappe mentali

Una mappa mentale è una forma di rappresen-tazione grafica del pensiero teorizzata dal cog-nitivista inglese Tony Buzan, a partire da alcune riflessioni sulle tecniche per prendere appunti.Le mappe mentali sono relativamente nuove e sono state per qualche tempo relegate al cam-po dei “creativi”. Le mappe mentali vengono considerate uno degli strumenti migliori per apprendere e per immagazzinare una grande numero di infroma-

zioni con uno sforzo minimo.Nella pratica si parte da un argomento princi-pale, ad esempio il tema di un particolare esame o di un capitolo, per poi creare delle diramazioni dal centro che portano a degli sottoargomenti (chiamati nodi) e così via. Tale metodo aiuta anche l’esposizione delle nozioni apprese, in quanto permette di seguire un filo logico nella trattazione dell’argomento. E’ consigliabile che la mappa mentale venga fatta

Page 36: ELSianer N. 1/2013

37

a mano e utilizzando diversi colori (in modo tale

da fornire al cervello ulteriori appgli per memo-rizzare le informazioni contenute, un pò come accade quando evidenziamo o scarabocchiamo la pagina di un libro). Tuttavia oggi esistono strumenti semplici, soft-ware, tablet, smartphone, che permettono anche a chi non ha dimestichezza con il diseg-no di produrre e condividere mappe di buona qualità. Uno di questi si chiama Freemind ed è gratuitamente scaricabile dal web all’indirizzo freemind.sourceforge.net .

Vuoi collaborare con il team di ELSianer?Invia il tuo articolo o chiedi maggiori

informazioni all’indirizzo: [email protected]

coLLaBoracon noi

Page 37: ELSianer N. 1/2013

37

Gli avvocati in ItaliaLe statistiche di ELSianers

Popolazione

UominiIn Italia su 10 avvocati 6 sono uomini.

DonneIn Italia su 10 avvocati 4 sono donne.

43%57%

Andamento

25.000

100.000

150.000

50.000

247.000

1920 1990 2000 2002 2004 2006 2008 2012

n° avvocati

200.000

31%

Esame di Abilitazione % di partecipanti che superano l’esame di avvocato ogni anno

Italia247.040 Avvocati (1 ogni 488 abitanti)Stati Uniti

1.143.358 Lawyers (1 ogni 265 abitanti)

Nuova Zelanda10.523 Lawyers (1 ogni 391 abitanti)

Classi�ca Geog.

0,4 %

Numero di avvocati in Italia247.040 è il numero di avvocati in Italia su 60.779.708 abitanti

Brasile571.360 Advogados (1 ogni 326 abitanti)

Page 38: ELSianer N. 1/2013