2
www.aspin.fr.it Speciale Paese E D I T O R I A L E Area Tecnica Il Made in Italy per la promozione del territorio Mondo A.SP.IN Con un’area espositiva di indubbia visi- bilità, grazie al design innovativo ed accattivante, la collettiva ASPIN ha incontrato potenziali partners interna- zionali, ponendo le basi per nuove opportunità di business. Negli ultimi appuntamenti internaziona- li ASPIN è riuscita a ricevere un sem- pre maggiore coinvolgimento da parte delle singole aziende espositrici incenti- vando le stesse a perseguire una strate- gia di marketing più attiva a livello inter- nazionale, senza tralasciare il marketing territoriale del “Made in Ciociaria”. Infatti, ancora una volta, al successo della manifestazione hanno senz’altro contribuito il know how e le soluzioni innovative proposte dalle 7 aziende della provincia di Frosinone unitamente ai sapori e ai colori che la stessa Cio- ciaria è in grado di offrire oltre confine. Cinque intensi giorni di svolgimento attraverso i quali la manifestazione internazionale si è confermata impor- tante barometro della ripresa congiun- turale mondiale. I numeri della fiera: oltre 155.000 visi- tatori, ad elevato profilo internaziona- le e 5.175 espositori provenienti da 66 Paesi, su una superficie espositiva netta di 154.800 mq. a pag. 3 Pietro Abate Dalla IV Giornata dell’Economia, il 12 mag- gio scorso, emerge un segnale positivo: la situazione economica della provincia di Frosinone non è né stagnante né in declino economico. La ripresa è lenta e macchino- sa. I dati, però, ci consentono di rilevare una nati-mortalità positiva, con un incre- mento di 1150 nuove imprese nel 2005 rispetto al 2004. Dopo una lunghissima fase di rallentamento del ciclo produttivo e dei consumi, che ha toccato il picco nega- tivo con il PIL allo 0,0% nel 2005, oggi anche a livello nazionale si avvertono i segnali di una ripresa, con una crescita media stimata per il 2006 intorno all’1,6%. Vorrei sottolineare come nell’ultimo quin- quennio il trend della provincia di Frosino- ne sia sempre stato in controtendenza rispetto a quello nazionale, mostrando un andamento della crescita leggermente migliore e comunque sempre superiore rispetto a quello italiano. Le ragioni di ciò vanno ravvisate tanto in un modello di svi- luppo del territorio, che ha consentito di gettare le basi per un riposizionamento del a pag. 2 ASPIN: una spinta verso l’estero ASPINETWORLD Anno 4 n. 3 maggio/giugno 2006 Direttore Pietro Abate Coordinamento Editoriale Mario Popolla Maria Paniccia Direttore Responsabile Dario Fiore Comitato di Redazione Norberto Ambrosetti Luca Balzerani Silvia Maceroni Giuseppe Masetti Alessia Perrotta Massimo Roscia Fiorella Vitale Redazione e Amministrazione A.SP .IN. ,Viale Roma, 03100 Frosinone Tel. 0775.824193 - Fax 0775.823583 www.aspin.fr.it - [email protected] Progetto Grafico e Stampa CB&C Canestraro Campioni & Co. S.r.l. www.cbcnet.it Reg.Tribunale di Frosinone n. 297 del 05/02/2003 Foto Archivio Aspin Archivio Camera di Commercio di Frosinone Archivio CB&C La collaborazione è libera e per invito. Gli articoli firmati espri- mono l'opinione dei rispettivi autori. Eventuali richieste di fascicoli vanno rivolte alla redazione. La riproduzione anche se parziale degli scritti, dei grafici e delle fotografie pubblicati è consentita previa autorizzazione e citando la fonte. Ancora un successo per la collettiva delle aziende di Frosinone, organizzata da ASPIN, che ha preso parte attiva all’edizione 2006 di HANNOVER MESSE, fiera internazionale dell’indu- stria leggera e pesante, ospitata nell’im- portante parco espositivo tedesco di Hannover dal 24 al 28 aprile scorso. COMEP AUTOMAZIONI, COGE- ME SET, CTM, OMP, REFAS, SCREEN, SOGO sono le aziende che hanno partecipato all’iniziativa promo- vendo i propri prodotti e produzioni nel padiglione interamente dedicato a SUBCONTRACTING, la fiera inter- nazionale della subfornitura, dei mate- riali, componenti e sistemi per la costruzione di veicoli, macchine ed impianti, che si è svolta in contempora- nea ad altri eventi di settore. A fare da cornice alla collettiva, infatti, sono state 10 fiere specializzate: INTERKAMA, FACTORY AUTO- MATION, INDUSTRIAL BUIL- DING AUTOMATION, ENERGY, PIPELINE TECHNOLOGY, SUB- CONTRACTING, DIGITAL FAC- TORY, INDUSTRIAL FACILITY MANAGEMENT & SERVICES, MICROTECHNOLOGY, RESEARCH AND TECHNOLOGY. bimestrale d , informazione sull , economia internazionale Anno 4 numero 3 maggio/giugno 2006 A.SP.IN. - 03100 Frosinone - Viale Roma Tel. 0775.824193 - fax 0775.823583 - www.aspin.fr.it [email protected] Anno 4 numero 3 maggio/giugno 2006 bimestrale d , informazione sull , economia internazionale www.aspin.fr.it 1 4 Osservatorio A.SP.IN Sorpresa dall'abbigliamento: export in crescita a pag. 3 Cruci A.SP.IN Cruciverba di Business Internazionale a pag. 4 Speciale Paese DANIMARCA La Danimarca confina a sud con la Ger- mania e a settentrione con il Mare del Nord, si estende per una superficie totale di 43.075 kmq e conta circa 5.410.000 abitanti. Dal punto di vista amministrativo, il territorio danese è suddiviso in 13 con- tee e 270 comuni. La prossima Riforma Comunale Danese, che sarà attuata nel gennaio 2007, sostituirà le contee con cin- que nuove regioni e ridurrà il numero di comuni (che assumeranno le competenze delle precedenti contee) a 98. Anche la Groenlandia e le Isole Faroe appartengo- no al regno di Danimarca ma hanno sta- tuti autonomi e sono sostanzialmente autogovernate. Il quadro economico generale L’economia danese è legata prevalentemen- te all’agricoltura (il 66% del territorio è ara- bile, mentre solo il 12% è ricoperto da foreste e boschi) e, in particolare, alla pro- duzione di cereali ed ortaggi. Un posto rilevante nel quadro economico generale è occupato dalla pesca che viene pratica- ta con attrezzature moderne ed alimenta l’industria ittica. Sebbene le risorse del sottosuolo non siano eccezionali (qualche giacimento di petrolio e gas naturale nel Mare del Nord), lo sviluppo delle indu- strie risulta in crescita. Il primo posto è occupato dalle industrie alimentari (casei- fici, zuccherifici e lavorazione del pesce), seguono i cantieri navali.Tra gli altri pro- dotti industriali si segnalano macchinari ferroviari, motori diesel, macchine agrico- le e prodotti chimici. Nel corso degli anni la Danimarca ha sviluppato un’avanzata economia industriale capace di produrre ed esportare una gamma vasta e diversifi- cata di beni e servizi caratterizzati da forte specializzazione ed un articolato sistema manifatturiero nel quale operano piccole e medie imprese. La maggior parte delle aziende danesi (oltre il 75%) impie- gano meno di 50 addetti ed il tessuto pro- duttivo è molto simile a quello italiano. Recentemente, a causa della crescita sala- riale, il settore secondario è stato forte- mente penalizzato e molte aziende hanno preferito trasferire all’estero i propri sta- bilimenti, mantenendo in Danimarca i cen- tri di design, marketing e distribuzione. I settori che meglio esemplificano questa situazione sono il calzaturiero, quello del mobile e quello dell’abbigliamento. La posizione geografica e la ricca disponibili- tà di infrastrutture e di servizi fanno della Danimarca un mercato ponte verso l’area baltica. Il terziario rappresenta il 70% del PIL e il 73% dell’occupazione totale. Lo Stato ha un grande peso nell’economia, rappresentando intorno al 25% della domanda di beni e servizi. La congiuntura L’economia danese é rimasta in questi ultimi anni meno coinvolta dalla crisi di quasi tutti i Paesi occidentali. Dopo il ral- lentamento registrato nel quadriennio 2001-2004, la Danimarca ha avviato una convincente ripresa che si annuncia pro- seguire nei prossimi mesi grazie soprat- tutto all’espansione della domanda inter- na (in particolare dei consumi privati e degli investimenti fissi lordi).Trainato pro- prio dall’andamento positivo della doman- da interna e dai bassi tassi d’interesse il PIL, dopo i ripetuti rallentamenti dell’eco- nomia, é cresciuto fino ad un incoraggian- te +2,4%. La crescita rimane, pertanto, affidata al “volano interno” visto lo scena- rio economico internazionale di bassa espansione, soprattutto a livello dei più grandi Paesi dell’Europa, dai quali la Dani- marca rimane sempre fortemente dipen- dente dagli scambi commerciali. Uno dei nodi principali dell’economia resta il mer- cato del lavoro che è caratterizzato dal- l’outsourcing e dalla rilocalizzazione di aziende danesi nei Paesi dell’Europa del- l’Est e dell’Asia.Tra le cause di tale feno- meno, anche di natura interna al Paese, incidono l’attuale sistema di pensiona- mento anticipato e di sussidi alla disoccu- pazione, nonché la forte imposizione fiscale. Commercio estero L’economia danese si caratterizza per una notevole apertura agli scambi con l’este- ro. La sua vocazione internazionale è poi confermata dai solidi legami istituzionali con molti organismi sovranazionali di natura economico-commerciale (la Dani- marca è infatti membro dell’ONU, del- l’Unione Europea, dell’OSCE, del WTO e del Consiglio Nordico). Sotto il profilo commerciale, la Danimarca, a causa delle limitate dimensioni della propria econo- mia, risulta fortemente dipendente dal commercio internazionale. Nel 2004, rispetto al PIL, le esportazioni ammonta- vano al 43,4% e le importazioni al 38,4%. Il mercato danese rappresenta inoltre un’area economica del nord Europa molto interessante per la sua dinamicità, per le molteplici opportunità che è in grado di offrire, per la sua fortunata posi- zione geografica che ne fa di un vero e proprio “ponte” verso gli altri mercati Nordici e del Baltico, per le sue caratte- ristiche peculiari (Paese piccolo ma avan- zato) che lo rendono un’area ottimale in cui testare prodotti e nuove tecnologie prima di avviare una penetrazione in regioni più grandi. Principali partner commerciali: For- nitori I principali Paesi di approvvigionamento della Danimarca sono: Germania (con una quota del 22,0%), Svezia (13,4%), Paesi Bassi (6,8%), Regno Unito (6,1%), Norve- gia (4,7%), Francia (4,6%), Italia (4,1%), Bel- gio (3,5%), USA (3,4%) e Finlandia (2,2%). In termini di macroaree di destinazione, l’85% delle importazioni proviene dall’Eu- ropa, l’8% dall’Asia ed il 4% dal Nord America. Principali partner commerciali: Clienti I principali Paesi di destinazione dell’ex- port danese sono: Germania (con una quota del 17,9%), Svezia (12,9%), Regno Unito (8,7%), USA (5,8%), Paesi Bassi (5,5%), Norvegia (5,4%), Francia (5,9%), Italia (3,5%), Spagna (3,1%) e Finlandia (2,9%). In termini di macroaree di destinazione, oltre l’80% viene esportato verso l’Euro- pa, il 7% verso il Nord America e il 6% verso l’Asia. Interscambi Danimarca - Italia Il valore del saldo commerciale fra Italia e Danimarca continua a mantenersi positivo per il nostro Paese. Il volume delle espor- tazioni di prodotti italiani verso il merca- to danese continua ad essere maggiore rispetto a quello delle importazioni di prodotti danesi (con riferimento al primo trimestre 2005 il saldo è stato di +20 milioni di euro). Nell’ambito delle impor- tazioni il volume maggiore è rappresenta- to dai prodotti alimentari (carne, pesce e suoi lavorati). Cospicue sono risultate anche le importazioni di prodotti farma- ceutici e chimici. La composizione mer- ceologica delle nostre esportazioni verso la Danimarca è stata invece rappresentata principalmente da articoli di abbigliamen- to ed accessori, macchine e apparecchia- ture per la produzione di energia mecca- nica, autoveicoli e mobili. Investire in Danimarca Il Ministero degli Affari Esteri Danese ha istituito un ente,“Invest in Denmark”, il cui Ha preso il via il 22 maggio scorso a Zurigo “Sole, mare e profumi d’Ita- lia”, progetto di promozione dei pro- dotti agroalimentari sui mercati della Svizzera e Danimarca derivante dall’in- tesa operativa Unioncamere/ICE, a cui ASPIN ha aderito organizzando la partecipazione delle aziende della pro- vincia di Frosinone. Il Workshop di Zurigo, primo incontro previsto dal Progetto a cui seguirà un secondo il prossimo settembre a Copenaghen (Danimarca), è la risultante di una effi- cace azione di rete compiuta dal siste- ma camerale italiano. Vino, olio, prodotti dolciari, caffè, sott’oli, sott’aceti, formaggi, latticini, tartufi ed acque minerali è quanto ha offerto l’industria alimentare ciociara - Azien- da Agricola CAUCCI ANNA, Azienda Agricola di MARCELLA GIULIANI, CIOCIARA DOLCI, ELIT, FROSINONE CONSORZIO EXPORT, MAURI GIULIO & FIGLI, Societa’ Agricola EMME - ai 70 operatori svizzeri del settore. Il Workshop è stato caratterizzato da una massiccia presenza di operatori del settore HO.RE.CA e della grande dis- tribuzione svizzera che ha apprezzato le caratteristiche culinarie presentate dalle oltre 40 aziende italiane produt- trici delle eccellenze enogastronomi- che del “Made in Italy”. Il profilo dei buyers presenti a Zurigo era in linea con le richieste delle impre- se partecipanti grazie al lavoro svolto in sinergia dalle Camere di Commercio italiane (Cosenza, Frosinone, Napoli, Salerno e Sardegna) e dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera che, insieme, hanno coinvolto impor- tanti nomi del calibro di MIGROS e GLOBUS in una giornata intensa di degustazioni e di approfondimenti sulle qualità e proprietà culinarie dei pro- dotti italiani. L’Italia rappresenta il 2° Paese fornito- re per la Svizzera di prodotti agroali- mentari per un giro d’affari complessi- vo pari a 1.39 miliardi di franchi svizze- ri, ritagliandosi una quota di mercato pari al 18.1%. Una posizione di spicco viene assunta principalmente dal vino, prodotti lattiero-caseari, salumi ed acque minerali. La posizione favorevole dell’Italia nei confronti del mercato svizzero, infatti, è da attribuire a diversi fattori strategici: vicinanza geografica e culturale; elevato tasso di penetrazione dell’offerta gastronomica italiana (nella sola città di a pag. 3 DANIMARCA Nella Rete Gli e-marketplaces come percorso di internazionalizzazione a pag. 3 I costi del credito documentario a pag. 2 GERMANIA: Hannover Messe 2006 SVIZZERA: sapori d’Italia nel mondo a pag. 4 compito è quello di assistere società este- re interessate a stabilire una sede in Dani- marca, con filiali, stabilimenti, piattaforme ecc. “Invest in Denmark” garantisce ampi servizi che possono comprendere: analisi strategiche dell’azienda/settore in relazio- ne alla collocazione della nuova sede in Danimarca, valutazioni dei costi, contatti con enti pubblici, collaborazioni, istituti di ricerca, identificazione delle zone con mag- giore offerte di risorse umane. Per ulterio- ri informazioni su “Invest in Denmark” è possibile consultare il sito www.inve- stindk.com o contattare direttamente il Consolato Generale di Danimarca. Principali città Le principali città della Danimarca sono: Copenhagen, la capitale, con 502.000 abitanti, Aarhus (294.000 ab.), Odense (185.000 ab.), Aalborg (163.000 ab.), Frederiksberg (92.000 ab.), Esbjerg (82.000 ab.). Aeroporti e porti I principali aeroporti danesi sono: Cope- naghen (Kastrup International), Aalborg, Aarhus e Billund. I porti più importanti: Copenaghen, Aalborg, Aarhus e Aabenra. Moneta nazionale La moneta ufficiale è la Corona Danese (DKK). 1 Euro (EUR) = 0,1341 DKK (cambio al 02.05.2006). Massimo Roscia Ufficio Attività Promozionale Camera di Commercio Frosinone ORIZZONTALI: 1 Euro Info Centre. 3 Termini di resa delle merci previste dalla CCI di Parigi. 8 Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio. 9 Settore riservato agli espositori in una fiera. 12 L’Azienda di Promozione Turistica. 14 Responsabilità Civile. 15 Così finisce il film. 16 Costosi. 19 Gruppo musicale inglese. 21 Nella CCIAA di Frosinone è l’Azienda Speciale per l’internazionalizzazione. 23 Sigla automobilistica di Matera. 24 Può essere intenzionale, diretto ed eventuale. 25 Il nostro continente. 26 Vedere in Inghilterra. 27 Università della California. 28 I confini di Reset. 29 La Società Italiana per le Imprese all’Estero. 32 Vocali...in cesto. 33 Il Ministero degli Affari Esteri. 36 Atollo delle Maldive. 38 Testo Unico delle Imposte sui Redditi. 39 Sigla delle Camere di Commercio. 40 Banca Europea per gli Investimenti. 41 Ufficio preposto al controllo dei traffici di frontiera. 42 Provincia del Lazio. VERTICALI: 1 European Union. 2 Curriculum Vitae. 3 Ente previdenziale italiano. 4 Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio. 5 Tasso Ufficiale di Sconto. 6 Agenzia per la mondializzazione delle imprese. 7 Società per Azioni. 10 Tipica bevanda inglese. 11 Città del Belgio orientale. 12 Aliquote comunitarie per bevande alcoliche. 13 Il commercio in Inghilterra. 17 International Organization for Standardization. 18 Zona sud-est del Lazio. 19 Ne fanno parte 191 Paesi. 20 E’ patrimoniale in bilancio. 22 Si indica con il segno +. 25 Mai in inglese. 30 Società italiana di assicurazione dei crediti all’esportazione. 31 Programma Comunitario. 34 Al centro della rata. 35 E’ entrato in circolazione il 1° gennaio 2002. 37 Ministero delle Attività Produttive. 40 Compagnia aerea inglese. W L COMPILA IL CRUCIVERBA E SCOPRI LA PAROLA CHIAVE Le soluzioni del Cruciaspin sono disponibili sul sito www.aspin.fr.it nella sezione Aspinetworld Area News Cogeme Set S.p.A. l’esportazione del successo Intervista a Carlo Bozzini a pag. 2 Cruci A.SP.IN Prende il via con questo numero di Aspinetworld il CRUCIASPIN, cruciverba dedicato al business internazionale.

EDITORIALE Il Made in Italy ASPIN: una spinta verso …aspiin.it/wp-content/uploads/2013/03/3_2006_aspinet.pdf2013/03/03  · Dalla IV Giornata dell’Economia,il 12 mag-gio scorso,

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: EDITORIALE Il Made in Italy ASPIN: una spinta verso …aspiin.it/wp-content/uploads/2013/03/3_2006_aspinet.pdf2013/03/03  · Dalla IV Giornata dell’Economia,il 12 mag-gio scorso,

www.aspin.fr.it

Speciale Paese

E D I T O R I A L E

Area Tecnica

Il Made in Italyper la promozionedel territorio

Mondo A.SP.IN

Con un’area espositiva di indubbia visi-bilità, grazie al design innovativo edaccattivante, la collettiva ASPIN haincontrato potenziali partners interna-zionali, ponendo le basi per nuoveopportunità di business.Negli ultimi appuntamenti internaziona-li ASPIN è riuscita a ricevere un sem-pre maggiore coinvolgimento da partedelle singole aziende espositrici incenti-vando le stesse a perseguire una strate-gia di marketing più attiva a livello inter-nazionale, senza tralasciare il marketingterritoriale del “Made in Ciociaria”.Infatti, ancora una volta, al successodella manifestazione hanno senz’altrocontribuito il know how e le soluzioniinnovative proposte dalle 7 aziendedella provincia di Frosinone unitamenteai sapori e ai colori che la stessa Cio-ciaria è in grado di offrire oltre confine.Cinque intensi giorni di svolgimentoattraverso i quali la manifestazioneinternazionale si è confermata impor-tante barometro della ripresa congiun-turale mondiale.I numeri della fiera: oltre 155.000 visi-tatori, ad elevato profilo internaziona-le e 5.175 espositori provenienti da66 Paesi, su una superficie espositivanetta di 154.800 mq.

a pag. 3

Pietro AbateDalla IV Giornata dell’Economia, il 12 mag-gio scorso, emerge un segnale positivo: lasituazione economica della provincia diFrosinone non è né stagnante né in declinoeconomico. La ripresa è lenta e macchino-sa. I dati, però, ci consentono di rilevareuna nati-mortalità positiva, con un incre-mento di 1150 nuove imprese nel 2005rispetto al 2004. Dopo una lunghissimafase di rallentamento del ciclo produttivo edei consumi, che ha toccato il picco nega-tivo con il PIL allo 0,0% nel 2005, oggianche a livello nazionale si avvertono isegnali di una ripresa, con una crescitamedia stimata per il 2006 intorno all’1,6%.Vorrei sottolineare come nell’ultimo quin-quennio il trend della provincia di Frosino-ne sia sempre stato in controtendenzarispetto a quello nazionale, mostrando unandamento della crescita leggermentemigliore e comunque sempre superiorerispetto a quello italiano. Le ragioni di ciòvanno ravvisate tanto in un modello di svi-luppo del territorio, che ha consentito digettare le basi per un riposizionamento del

a pag. 2

ASPIN: una spinta verso l’estero

ASPINETWORLDAnno 4 n. 3 maggio/giugno 2006

DirettorePietro Abate

Coordinamento EditorialeMario PopollaMaria Paniccia

Direttore ResponsabileDario Fiore

Comitato di RedazioneNorberto Ambrosetti

Luca BalzeraniSilvia Maceroni

Giuseppe MasettiAlessia PerrottaMassimo Roscia

Fiorella Vitale

Redazione e Amministrazione

A.SP.IN. ,Viale Roma, 03100 FrosinoneTel. 0775.824193 - Fax 0775.823583

www.aspin.fr.it - [email protected]

Progetto Grafico e StampaCB&C Canestraro Campioni & Co. S.r.l.

www.cbcnet.it

Reg.Tribunale di Frosinonen. 297 del 05/02/2003

FotoArchivio Aspin

Archivio Camera di Commercio di FrosinoneArchivio CB&C

La collaborazione è libera e per invito. Gli articoli firmati espri-

mono l'opinione dei rispettivi autori. Eventuali richieste di

fascicoli vanno rivolte alla redazione. La riproduzione anche se

parziale degli scritti, dei grafici e delle fotografie pubblicati è

consentita previa autorizzazione e citando la fonte.

Ancora un successo per la collettivadelle aziende di Frosinone, organizzatada ASPIN, che ha preso parte attivaall’edizione 2006 di HANNOVERMESSE, fiera internazionale dell’indu-stria leggera e pesante, ospitata nell’im-portante parco espositivo tedesco diHannover dal 24 al 28 aprile scorso.COMEP AUTOMAZIONI, COGE-ME SET, CTM, OMP, REFAS,SCREEN, SOGO sono le aziende chehanno partecipato all’iniziativa promo-vendo i propri prodotti e produzioninel padiglione interamente dedicato aSUBCONTRACTING, la fiera inter-nazionale della subfornitura, dei mate-riali, componenti e sistemi per lacostruzione di veicoli, macchine edimpianti, che si è svolta in contempora-nea ad altri eventi di settore.A fare da cornice alla collettiva, infatti,sono state 10 fiere specializzate:INTERKAMA, FACTORY AUTO-MATION, INDUSTRIAL BUIL-DING AUTOMATION, ENERGY,PIPELINE TECHNOLOGY, SUB-CONTRACTING, DIGITAL FAC-TORY, INDUSTRIAL FACILITYMANAGEMENT & SERVICES,M I C R O T E C H N O L O G Y ,RESEARCH AND TECHNOLOGY.

bimestrale d,informazione sull

,economia internazionaleAnno 4 numero 3 maggio/giugno 2006 A.SP.IN. - 03100 Frosinone - Viale Roma Tel. 0775.824193 - fax 0775.823583 - www.aspin.fr.it [email protected]

Anno 4 numero 3 maggio/giugno 2006 bimestrale d,informazione sull

,economia internazionale

www.aspin.fr.it 14

Osservatorio A.SP.IN

Sorpresa dall'abbigliamento:export in crescita

a pag. 3

Cruci A.SP.IN

Cruciverba di Business Internazionalea pag. 4

Speciale Paese

D A N I M A R C ALa Danimarca confina a sud con la Ger-mania e a settentrione con il Mare delNord, si estende per una superficie totaledi 43.075 kmq e conta circa 5.410.000abitanti. Dal punto di vista amministrativo,il territorio danese è suddiviso in 13 con-tee e 270 comuni. La prossima RiformaComunale Danese, che sarà attuata nelgennaio 2007, sostituirà le contee con cin-que nuove regioni e ridurrà il numero dicomuni (che assumeranno le competenzedelle precedenti contee) a 98. Anche laGroenlandia e le Isole Faroe appartengo-no al regno di Danimarca ma hanno sta-tuti autonomi e sono sostanzialmenteautogovernate.Il quadro economico generale L’economia danese è legata prevalentemen-te all’agricoltura (il 66% del territorio è ara-bile, mentre solo il 12% è ricoperto daforeste e boschi) e, in particolare, alla pro-duzione di cereali ed ortaggi. Un postorilevante nel quadro economico generaleè occupato dalla pesca che viene pratica-ta con attrezzature moderne ed alimental’industria ittica. Sebbene le risorse delsottosuolo non siano eccezionali (qualchegiacimento di petrolio e gas naturale nelMare del Nord), lo sviluppo delle indu-strie risulta in crescita. Il primo posto èoccupato dalle industrie alimentari (casei-fici, zuccherifici e lavorazione del pesce),seguono i cantieri navali. Tra gli altri pro-dotti industriali si segnalano macchinariferroviari, motori diesel, macchine agrico-le e prodotti chimici. Nel corso degli annila Danimarca ha sviluppato un’avanzataeconomia industriale capace di produrreed esportare una gamma vasta e diversifi-cata di beni e servizi caratterizzati daforte specializzazione ed un articolatosistema manifatturiero nel quale operanopiccole e medie imprese. La maggior partedelle aziende danesi (oltre il 75%) impie-gano meno di 50 addetti ed il tessuto pro-duttivo è molto simile a quello italiano.Recentemente, a causa della crescita sala-riale, il settore secondario è stato forte-mente penalizzato e molte aziende hannopreferito trasferire all’estero i propri sta-bilimenti, mantenendo in Danimarca i cen-tri di design, marketing e distribuzione. Isettori che meglio esemplificano questasituazione sono il calzaturiero, quello delmobile e quello dell’abbigliamento. Laposizione geografica e la ricca disponibili-tà di infrastrutture e di servizi fanno dellaDanimarca un mercato ponte verso l’areabaltica. Il terziario rappresenta il 70% delPIL e il 73% dell’occupazione totale. Lo

Stato ha un grande peso nell’economia,rappresentando intorno al 25% delladomanda di beni e servizi.La congiunturaL’economia danese é rimasta in questiultimi anni meno coinvolta dalla crisi diquasi tutti i Paesi occidentali. Dopo il ral-lentamento registrato nel quadriennio2001-2004, la Danimarca ha avviato unaconvincente ripresa che si annuncia pro-seguire nei prossimi mesi grazie soprat-tutto all’espansione della domanda inter-na (in particolare dei consumi privati edegli investimenti fissi lordi).Trainato pro-prio dall’andamento positivo della doman-da interna e dai bassi tassi d’interesse ilPIL, dopo i ripetuti rallentamenti dell’eco-nomia, é cresciuto fino ad un incoraggian-te +2,4%. La crescita rimane, pertanto,affidata al “volano interno” visto lo scena-rio economico internazionale di bassaespansione, soprattutto a livello dei piùgrandi Paesi dell’Europa, dai quali la Dani-marca rimane sempre fortemente dipen-dente dagli scambi commerciali. Uno deinodi principali dell’economia resta il mer-cato del lavoro che è caratterizzato dal-l’outsourcing e dalla rilocalizzazione diaziende danesi nei Paesi dell’Europa del-l’Est e dell’Asia.Tra le cause di tale feno-meno, anche di natura interna al Paese,incidono l’attuale sistema di pensiona-mento anticipato e di sussidi alla disoccu-pazione, nonché la forte imposizionefiscale.Commercio esteroL’economia danese si caratterizza per unanotevole apertura agli scambi con l’este-

ro. La sua vocazione internazionale è poiconfermata dai solidi legami istituzionalicon molti organismi sovranazionali dinatura economico-commerciale (la Dani-marca è infatti membro dell’ONU, del-l’Unione Europea, dell’OSCE, del WTO edel Consiglio Nordico). Sotto il profilocommerciale, la Danimarca, a causa dellelimitate dimensioni della propria econo-mia, risulta fortemente dipendente dalcommercio internazionale. Nel 2004,rispetto al PIL, le esportazioni ammonta-vano al 43,4% e le importazioni al 38,4%.Il mercato danese rappresenta inoltreun’area economica del nord Europamolto interessante per la sua dinamicità,per le molteplici opportunità che è ingrado di offrire, per la sua fortunata posi-zione geografica che ne fa di un vero eproprio “ponte” verso gli altri mercatiNordici e del Baltico, per le sue caratte-ristiche peculiari (Paese piccolo ma avan-zato) che lo rendono un’area ottimale incui testare prodotti e nuove tecnologieprima di avviare una penetrazione inregioni più grandi.Principali partner commerciali: For-nitoriI principali Paesi di approvvigionamentodella Danimarca sono: Germania (con unaquota del 22,0%), Svezia (13,4%), PaesiBassi (6,8%), Regno Unito (6,1%), Norve-gia (4,7%), Francia (4,6%), Italia (4,1%), Bel-gio (3,5%), USA (3,4%) e Finlandia (2,2%).In termini di macroaree di destinazione,l’85% delle importazioni proviene dall’Eu-ropa, l’8% dall’Asia ed il 4% dal NordAmerica.

Principali partner commerciali:Clienti I principali Paesi di destinazione dell’ex-port danese sono: Germania (con unaquota del 17,9%), Svezia (12,9%), RegnoUnito (8,7%), USA (5,8%), Paesi Bassi(5,5%), Norvegia (5,4%), Francia (5,9%),Italia (3,5%), Spagna (3,1%) e Finlandia(2,9%).In termini di macroaree di destinazione,oltre l’80% viene esportato verso l’Euro-pa, il 7% verso il Nord America e il 6%verso l’Asia.Interscambi Danimarca - ItaliaIl valore del saldo commerciale fra Italia eDanimarca continua a mantenersi positivoper il nostro Paese. Il volume delle espor-tazioni di prodotti italiani verso il merca-to danese continua ad essere maggiorerispetto a quello delle importazioni diprodotti danesi (con riferimento al primotrimestre 2005 il saldo è stato di +20milioni di euro). Nell’ambito delle impor-tazioni il volume maggiore è rappresenta-to dai prodotti alimentari (carne, pesce esuoi lavorati). Cospicue sono risultateanche le importazioni di prodotti farma-ceutici e chimici. La composizione mer-ceologica delle nostre esportazioni versola Danimarca è stata invece rappresentataprincipalmente da articoli di abbigliamen-to ed accessori, macchine e apparecchia-ture per la produzione di energia mecca-nica, autoveicoli e mobili.Investire in DanimarcaIl Ministero degli Affari Esteri Danese haistituito un ente,“Invest in Denmark”, il cui

Ha preso il via il 22 maggio scorso aZurigo “Sole, mare e profumi d’Ita-lia”, progetto di promozione dei pro-dotti agroalimentari sui mercati dellaSvizzera e Danimarca derivante dall’in-tesa operativa Unioncamere/ICE, a cuiASPIN ha aderito organizzando lapartecipazione delle aziende della pro-vincia di Frosinone. Il Workshop diZurigo, primo incontro previsto dalProgetto a cui seguirà un secondo ilprossimo settembre a Copenaghen(Danimarca), è la risultante di una effi-cace azione di rete compiuta dal siste-ma camerale italiano.Vino, olio, prodotti dolciari, caffè, sott’oli,sott’aceti, formaggi, latticini, tartufi edacque minerali è quanto ha offertol’industria alimentare ciociara - Azien-da Agricola CAUCCI ANNA,Azienda Agricola di MARCELLAGIULIANI, CIOCIARA DOLCI,ELIT, FROSINONE CONSORZIOEXPORT, MAURI GIULIO &FIGLI, Societa’ Agricola EMME - ai70 operatori svizzeri del settore.Il Workshop è stato caratterizzato dauna massiccia presenza di operatori delsettore HO.RE.CA e della grande dis-tribuzione svizzera che ha apprezzatole caratteristiche culinarie presentate

dalle oltre 40 aziende italiane produt-trici delle eccellenze enogastronomi-che del “Made in Italy”.Il profilo dei buyers presenti a Zurigoera in linea con le richieste delle impre-se partecipanti grazie al lavoro svoltoin sinergia dalle Camere di Commercioitaliane (Cosenza, Frosinone, Napoli,Salerno e Sardegna) e dalla Camera diCommercio Italiana per la Svizzerache, insieme, hanno coinvolto impor-tanti nomi del calibro di MIGROS eGLOBUS in una giornata intensa didegustazioni e di approfondimenti sullequalità e proprietà culinarie dei pro-dotti italiani.L’Italia rappresenta il 2° Paese fornito-re per la Svizzera di prodotti agroali-mentari per un giro d’affari complessi-vo pari a 1.39 miliardi di franchi svizze-ri, ritagliandosi una quota di mercatopari al 18.1%. Una posizione di spiccoviene assunta principalmente dal vino,prodotti lattiero-caseari, salumi edacque minerali.La posizione favorevole dell’Italia neiconfronti del mercato svizzero, infatti, èda attribuire a diversi fattori strategici:vicinanza geografica e culturale; elevatotasso di penetrazione dell’offertagastronomica italiana (nella sola città di

a pag. 3

DANIMARCA

NellaRete

Gli e-marketplacescome percorso diinternazionalizzazione

a pag. 3

I costi del credito documentarioa pag. 2

GERMANIA: Hannover Messe 2006 SVIZZERA: sapori d’Italia nel mondo

a pag. 4

compito è quello di assistere società este-re interessate a stabilire una sede in Dani-marca, con filiali, stabilimenti, piattaformeecc. “Invest in Denmark” garantisce ampiservizi che possono comprendere: analisistrategiche dell’azienda/settore in relazio-ne alla collocazione della nuova sede inDanimarca, valutazioni dei costi, contatticon enti pubblici, collaborazioni, istituti diricerca, identificazione delle zone con mag-giore offerte di risorse umane. Per ulterio-ri informazioni su “Invest in Denmark” èpossibile consultare il sito www.inve-stindk.com o contattare direttamente ilConsolato Generale di Danimarca.Principali cittàLe principali città della Danimarca sono:Copenhagen, la capitale, con502.000 abitanti, Aarhus (294.000 ab.),Odense (185.000 ab.), Aalborg (163.000ab.), Frederiksberg (92.000 ab.), Esbjerg(82.000 ab.).Aeroporti e portiI principali aeroporti danesi sono: Cope-naghen (Kastrup International), Aalborg,Aarhus e Billund. I porti più importanti:Copenaghen,Aalborg,Aarhus e Aabenra.Moneta nazionaleLa moneta ufficiale è la Corona Danese(DKK).1 Euro (EUR) = 0,1341 DKK (cambio al02.05.2006).

Massimo RosciaUfficio Attività Promozionale

Camera di Commercio Frosinone

ORIZZONTALI:1 Euro Info Centre.3 Termini di resa delle merci

previste dalla CCI di Parigi.8 Organizzazione dei Paesi Esportatori

di Petrolio.9 Settore riservato agli espositori

in una fiera.12 L’Azienda di Promozione Turistica.14 Responsabilità Civile.15 Così finisce il film.16 Costosi.19 Gruppo musicale inglese.21 Nella CCIAA di Frosinone è l’Azienda

Speciale per l’internazionalizzazione.23 Sigla automobilistica di Matera.24 Può essere intenzionale, diretto

ed eventuale.25 Il nostro continente.26 Vedere in Inghilterra.27 Università della California.28 I confini di Reset.29 La Società Italiana per le Imprese

all’Estero.32 Vocali...in cesto.33 Il Ministero degli Affari Esteri.36 Atollo delle Maldive.38 Testo Unico delle Imposte sui Redditi.39 Sigla delle Camere di Commercio.40 Banca Europea per gli Investimenti.41 Ufficio preposto al controllo

dei traffici di frontiera.42 Provincia del Lazio.

VERTICALI:1 European Union.2 Curriculum Vitae.3 Ente previdenziale italiano.4 Comitato Interministeriale per

il Credito ed il Risparmio.5 Tasso Ufficiale di Sconto.6 Agenzia per la mondializzazione

delle imprese.7 Società per Azioni.

10 Tipica bevanda inglese.11 Città del Belgio orientale.12 Aliquote comunitarie per

bevande alcoliche.13 Il commercio in Inghilterra.17 International Organization

for Standardization.18 Zona sud-est del Lazio.19 Ne fanno parte 191 Paesi.20 E’ patrimoniale in bilancio.22 Si indica con il segno +.25 Mai in inglese.30 Società italiana di assicurazione

dei crediti all’esportazione.31 Programma Comunitario.34 Al centro della rata.35 E’ entrato in circolazione

il 1° gennaio 2002.37 Ministero delle Attività Produttive.40 Compagnia aerea inglese.

W L

COMPILA IL CRUCIVERBA E SCOPRI LA PAROLA CHIAVE

Le soluzioni del Cruciaspin sono disponibili sul sito www.aspin.fr.it nella sezione Aspinetworld

AreaNews

Cogeme Set S.p.A.l ’esportazionedel successoIntervista a Carlo Bozzini

a pag. 2

Cruci A.SP.INPrende il via con questo numero di Aspinetworld il CRUCIASPIN, cruciverba dedicato al business internazionale.

Page 2: EDITORIALE Il Made in Italy ASPIN: una spinta verso …aspiin.it/wp-content/uploads/2013/03/3_2006_aspinet.pdf2013/03/03  · Dalla IV Giornata dell’Economia,il 12 mag-gio scorso,

www

nante abbia necessità di far conoscere al bene-ficiario che è in corso l’emissione di un credi-to documentario a suo favore e, quindi, incari-ca la banca emittente di preannunciarne l’a-pertura con apposito messaggio;• commissione di apertura: commissionerichiesta dalla banca emittente a ristoro deiservizi resi per l’apertura del credito docu-mentario; tale commissione, che in genererisulta a carico dell’ordinante, è variabile sia inrelazione alla durata che all’importo dell’impe-gno e viene calcolata su base mensile o trime-strale;• commissione di notifica: è la commissio-ne richiesta dalla banca avvisante per la notifi-

segue da pag. 1sistema produttivo, quanto nel ruolo gioca-to dalla grande impresa, soprattutto in ter-mini di ricchezza prodotta. L’incremento delnumero di imprese in provincia di Frosino-ne nell’ultimo anno rileva, peraltro, un tassodi crescita (+2,6%) addirittura doppiorispetto a quello nazionale (+1,3%), seppurenon tutti i settori produttivi abbiano regi-strato un miglioramento. Il tessuto impren-ditoriale locale, infatti, ha subito un riposi-zionamento su nuovi comparti trainanti. E’ ilcaso del settore manifatturiero, che mostraun’integrazione crescente con il settore deiservizi, sintomo di un processo di terziariz-zazione che caratterizza la nostra econo-mia.Non declino,quindi,ma trasformazione.In questo territorio e nell’arco di circa undecennio, il comparto dei servizi, infatti, haaumentato la propria incidenza nella forma-zione del PIL, passando dal 63,1% del 1995al 70,3% nel 2004 a fronte di un trend nega-tivo dell’industria. La riduzione del peso delsettore manifatturiero, tradizionalmentecentrale per le esportazioni della provincia,non ha inciso in maniera rilevante sulla pro-pensione all’export locale. Essa, con riferi-mento all’incidenza sul valore aggiunto, neldecennio considerato, è passata dal 21,0%del 1995 al 20,9% del 2004, valore di pocoinferiore alla media italiana attestatasi sul22%. Nel 2005, tuttavia, le esportazioni pro-vinciali hanno subito un calo del 12%, con-nesso quasi esclusivamente ad una contra-zione dei flussi diretti in Europa. Mercatocongiunturalmente ancora debole, nel 2004assorbe per l’84,4% il flusso di esportazionidella Ciociaria.Vale la pena evidenziare comela variazione del –15,1% dell’export dellaprovincia di Frosinone rispetto all’Europa,tra il 2005 ed il 2004, sia un dato da inter-pretare alla luce di un nuovo scenario che siva ridisegnando: accrescimento di flussiverso i Paesi dell’est Europeo (+44,5% dellaBulgaria) e consolidamento verso i Paesidella vecchia Europa (+58% dei Paesi Bassi).In quest’ottica va letta la diminuzione consi-stente del flusso dell’export locale verso laPolonia (-47,9%), strettamente condizionatadall’apertura di sedi produttive in situ.L’aumento del grado di internazionalizzazio-ne dell’economia italiana ed in particolare diquella della provincia di Frosinone, necessi-tà evidenziata ancor più dai dati, è l’obietti-vo unificante di molteplici attività promo-zionali poste in essere dalla rete camerale edalle sue Aziende Speciali, quali ASPIN sulterritorio locale. Le loro finalità sono ilrilancio delle esportazioni, favorire il radica-mento delle imprese sui mercati esteri, non-ché l’attrazione di turismo ed investimentoin Italia. Nell’ultimo decennio l’Italia haperso 0,6 punti percentuali sul totale mon-diale delle esportazioni, passando dal 4,4%nel 1994 al 3,8% nel 2004.Un’adeguata azio-ne promozionale di rilancio del Made in Italypresuppone azione volte a favorire, innanzi-tutto, la crescita dimensionale e le fusionitra imprese sul territorio locale e soprat-tutto sistemi aggregativi, quali gli stessidistretti industriali, che consentano alle pic-cole e medie imprese di superare i limiticonnessi al dimensionamento aziendale e diproporre azioni congiunte di promozione,di servizi e di produzione sui mercati esteri.Se è vero che nel riposizionamento strate-gico delle imprese italiane all’estero giocaun ruolo di tutto rilievo l’istituzione pubbli-ca, ad essa sul piano nazionale risponde lanecessità di stimolare la ricerca dell’innova-zione del sistema impresa, anche attraversoforme di collaborazione con partner stra-nieri. In quest’ottica ben si colloca, peraltro,la prospettiva di difesa della produzione diqualità italiana attraverso l’etichettatura“Made in Italy”. I problemi connessi all’ag-gressiva concorrenza dei Paesi asiatici puòtrovare, infatti, proprio nella promozionedel Made in Italy una forma di tutela e dilotta alla contraffazione. L’Asia, con il suo–4,7% tra il 2004/2005, si mostra come unmercato di difficile accesso per l’industriadella provincia di Frosinone. E’ in questadirezione che occorre muoversi. Il Made inItaly deve giungere a rappresentare la sinte-si del saper fare, della creatività, coniugandol’innovazione con le tecnologie in correttorapporto qualità-prezzo.

Pietro AbatePresidente A.SP.IN.

E D I T O R I A L E

www.aspin.fr.it 2 www.aspin.fr.it 3

Anno 4 numero 3 maggio/giugno 2006 bimestrale d,informazione sull

,economia internazionale Anno 4 numero 3 maggio/giugno 2006 bimestrale d

,informazione sull

,economia internazionale

Area Tecnica

Il credito documentario rappresenta uno deglistrumenti di pagamento garantiti più utilizzatidagli operatori di commercio internazionale.Molto spesso però, non si conoscono i costidello strumento.Il credito documentario presenta varie tipolo-gie di costi, dipendenti dalle modalità con cuisi accede all’utilizzo della garanzia.Premesso che di norma, compratore e vendi-tore si suddividono i costi, accollandosi lecommissioni delle rispettive banche coinvolte,i principali oneri da sostenere nella gestione diun credito documentario, sono i seguenti:• commissione di preavviso: riguarda tuttiquei casi in cui, per motivi di celerità, l’ordi-

NellaRete

Gli e-marketplaces comepercorso di internazionalizzazioneUna delle principali, e più note, caratteristi-che del sistema imprenditoriale italiano è lapolverizzazione in una miriade di imprese didimensioni medie e piccole, una peculiaritàrispetto alla quale la provincia di Frosinonenon fa eccezione. L’abusato slogan “piccolo èbello”, tuttavia, cela gli inevitabili svantaggidell’essere PMI. Tra questi sarà sufficientemenzionare le difficoltà, per tutte le organiz-zazioni di piccole dimensioni, a destinarerisorse a attività e progetti non immediata-mente produttivi ma nondimeno strategici,quali ad esempio gli investimenti in ricerca esviluppo e in percorsi di internazionalizzazio-ne. Una risposta naturale, al punto da noncostituire certamente una novità, sta nellacapacità di fare sistema, nello sviluppareforme di collaborazione che consentano dimettere a fattore comune progetti difficil-mente perseguibili dalle singole imprese. Ciòrisulta particolarmente auspicabile laddove lecaratteristiche del tessuto produttivo sianotali da poter addirittura favorire questi pro-cessi, come nel caso dei distretti industriali edei sistemi produttivi locali.Un modello interessante, da questo punto divista, viene offerto dalla Rete con gli e-mar-ketplaces. Di cosa si tratta? Quando si parladi commercio elettronico si considera, spes-so, il solo aspetto della vendita all’utente fina-le, cioè il commercio B2C (“business to con-sumer”). L’altro lato della medaglia è rappre-sentato dal commercio di tipo B2B (“busi-ness to business”), nel quale le transazioniavvengono tra imprese oppure tra imprese ePubblica Amministrazione. Gli e-marketpla-ces (o semplicemente marketplaces) imple-mentano il paradigma B2B mediante la crea-zione di luoghi virtuali di intermediazione.Allo scopo fondamentale di favorire l’incon-tro tra domanda e offerta di beni e servizi siaggiunge tipicamente un elemento di garanziaquale l’appartenenza ad una comunità di ope-ratori economici conosciuti, una rete di rela-zioni in cui gli aspetti più delicati, ad esempiole modalità di pagamento, sono preventiva-mente concordati; l’istituzione di criteri diaccesso al marketplace, inoltre, consente diverificare l’affidabilità dei partner.Un marketplace può essere di tipo orizzon-tale o verticale. E’ orizzontale quando i benied i servizi trattati non sono ristretti ad unparticolare settore merceologico o ad unaparticolare attività economica.Un marketpla-ce di questo genere consente, tipicamente, direndere più snelle ed efficienti le operazionidi approvvigionamento, smaterializzandole esemplificando la ricerca del fornitore che, divolta in volta, propone le condizioni migliori.Un marketplace verticale opera in un setto-re merceologico prestabilito e gli operatoriche vi prendono parte sono usualmente sog-getti coinvolti nelle diverse fasi di uno stessoprocesso produttivo. Si tratta della formula-zione più interessante per realtà imprendito-riali fortemente specializzate, quali ad esem-pio i distretti industriali, in cui operatoriaventi simili necessità di materie prime e pro-duzioni più o meno differenziate possonocooperare rispettivamente per ottenerecondizioni di acquisto migliori o per offriresul mercato una gamma più ampia di prodot-ti.In un’ottica di approccio all’internazionalizza-zione, gli spunti di riflessione offerti dai mar-ketplaces, strumenti la cui maturità è ormaipiuttosto consolidata, possono diventare utilisuggerimenti per le imprese. La prospettivadi avviare una propria presenza sul Web puòcertamente diventare più percorribile laddo-ve esista la possibilità di cooperare con altrisoggetti per abbattere i costi (si pensi, banal-mente, alla necessità di curare ed aggiornarecataloghi on-line, di tradurre il materialeinformativo in altre lingue, di gestire la corri-spondenza e così via) ed ottenere elevatilivelli di qualità. Sussistono, naturalmente,degli ostacoli ad una evoluzione come quellasuggerita, ostacoli che sono di natura essen-zialmente culturale e tecnica. Oltre alla capa-cità di riconoscere nelle sfide dei mercati glo-bali la necessità di nuove forme di organizza-zione, alle imprese viene richiesto di colmareil divario di competenze che ancora troppospesso impedisce un uso efficace e proficuodelle attuali tecnologie.

Luca BalzeraniUfficio Studi

Camera di Commercio Frosinone

ca del credito documentario al beneficiario;viene espressa con un importo fisso;• commissione di conferma: commissionerichiesta dalla banca designata per l’assunzionedell’impegno di conferma. E’ in genere a cari-co del beneficiario e viene calcolata in percen-tuale, per trimestre o frazione, avendo comeriferimento la situazione di rischiosità dellabanca emittente, del Paese dell’importatore, ilrischio tecnico da assumere, l’importo dellagaranzia e la scadenza prevista nel credito;• commissione di modifica: viene applicataquando è richiesto un intervento da partedella banca diretto a modificare il testo origi-nario del credito. È calcolata con un importofisso, ma qualora la modifica riguardi unaumento dell’importo del credito e/o la pro-roga della validità dello stesso, verranno appli-cate, in aggiunta alle commissioni di modifica,le commissioni previste per l’apertura del cre-dito documentario o per la conferma, calcola-te sull’importo in aumento del credito e/o peril tempo relativo alla proroga (estensione)della validità dello stesso;• commissione di utilizzo: commissionerichiesta dalla banca designata (a carico delbeneficiario) e dalla banca emittente (a caricodell’ordinante) per l’utilizzo della garanzia,finalizzata a remunerare il controllo formaledei documenti. È calcolata in percentuale sul-l’importo della presentazione;• commissione di accettazione: commis-sione richiesta dalla banca confermante nelcaso di credito documentario con modalità di

I costi del credito documentario

GERMANIA: Hannover Messe 2006segue da pag. 1

SVIZZERA: sapori d’Italia nel mondosegue da pag. 1

I dati registrati confermano il clima difiducia che ha caratterizzato tutta lamanifestazione: la percentuale dei visita-tori esteri - pari al 30% - ha raggiunto inquesta edizione un valore record. Si stimache Hannover Messe 2006 abbia genera-to circa 4 milioni di contatti com-merciali con richieste molto mirate pro-venienti dai 44.300 visitatori specializ-zati stranieri, una media di quasi 25contatti-espositore per visitatore.La partecipazione dell’India, in qualità diPaese Partner 2006, ha visto la pre-senza del Premier indiano ManmohanSingh in occasione dell’inaugurazionedella manifestazione del 24 aprile scor-so. Una partecipazione molto sentita,quella indiana, in cui il Paese ha propostoal pubblico di visitatori ed espositoridella fiera il quadro completo delle suepotenzialità in ambito industriale e cul-turale e le possibilità di partnership congli altri Paesi, inclusa l’Italia.

pagamento differito rispetto alla consegna deidocumenti; serve a remunerare il rischiobanca e paese per la durata dell’obbligazioneassunta, a seguito del corretto utilizzo dellagaranzia ed è a carico del beneficiario. Talecommissione viene determinata in base aimedesimi parametri della commissione diconferma, ma è in genere più elevata poichériguarda l’assunzione certa di una obbligazionerispetto alla promessa incondizionata incardi-nata nella conferma;• commissione di mancato utilizzo: siapplica nel caso di cancellazione della garanzia,a seguito del mancato utilizzo del credito;• commissione di trasferimento: vieneapplicata nel caso in cui, il beneficiario incari-chi la banca,espressamente autorizzata,di ren-dere il credito utilizzabile da parte di uno o piùsecondi beneficiari; tale commissione vienecalcolata in percentuale (per mille) ed è cari-co del primo beneficiario salvo la presenza diparticolari accordi commerciali che consenta-no il recupero dal secondo beneficiario.

Ovviamente, pare opportuno sottolineare,come i costi complessivi dello strumento vari-no a seconda dell’operazione (ruolo banca,rischio controparte, durata della dilazione,importo, ecc.).

Domenico Del Sorboe Antonio Ceruso

Esperti Export Credit Risk Manager

AreaNews

Una breve presentazione della CogemeSet S.p.A.Cogeme Set S.p.A. eredita la cultura della mec-canica dall’azienda milanese Cogeme S.r.l. atti-va già dal 1951 nella produzione di bulloni edadi d’acciaio e divenuta nel tempo un’aziendaleader del settore in ambito europeo.Sin dai primi anni della sua attività, la Società sicontraddistingue per l’attenzione e le risorsededicate in modo continuativo alla ricerca edallo sviluppo tecnologico, che consentono larealizzazione di nuove tecnologie di lavorazio-ne e di prodotti innovativi di grande precisio-ne. Tale attività si rivela fondamentale neldeterminare l’incremento progressivo ecostante sia del livello qualitativo sia dellagamma dei prodotti e delle prestazioni azien-dali, sì da consentire alla Società di conquistaree mantenere un ottimo posizionamento com-petitivo sul mercato di riferimento, caratteriz-zato dalla presenza di un numero limitato dioperatori a livello mondiale. Inoltre, per garan-tire una copertura capillare del territorio e leconsegne puntuali dei prodotti, la Società prov-vede a dotarsi di strutture logistiche terziariz-zate (quali magazzini allocati presso operatorilogistici specializzati), generalmente siti nellevicinanze o addirittura all’interno degli stabili-menti dei clienti interessati.Quali sono i principali settori di attivitàe specializzazione della Cogeme Set? La Cogeme Set è specializzata nel campo dellaminuteria metallica e della componentisticametallica di precisione destinata principalmen-te al settore dell’automotive. In particolare,produciamo componenti rivolti a sistemi avan-zati destinati agli autoveicoli: turbo, iniezioni,sistemi di scarico. Le nostre produzioni per l’e-levato livello di precisione potrebbero trovareapplicazione in tutti quei settori che richiedo-no produzioni in serie di “precisione”.La qualità nella lavorazione, nel control-lo, nella puntualità e nella flessibilità è alcentro della vostra filosofia aziendale.Quali sono i punti di forza della vostrastrategia di impresa?Ciò che ci contraddistingue è la qualità e l’affi-dabilità dei nostri prodotti. Lo sforzo degli ulti-mi anni è stato principalmente rivolto all’incre-

mento del livello tecnologico sia attraverso l’u-tilizzo di macchinari e strutture di alta preci-sione sia attraverso la crescita “culturale” delnostro personale. La nostra attenzione al siste-ma “qualità” ed all’ambiente ci ha portato adottenere le certificazioni : ISO 9001/2000, ISOTS 16945/2002 e ISO 14001/2004.In sintesi, la Cogeme Set ha puntato sulla qua-lità di prodotto e delle procedure e sulla fles-sibilità. Questo, oggi, permette all’azienda didisporre di una ricerca continua per la realiz-zazione di innovazioni di processo, ancor piùche di prodotto, che garantiscano di soddisfarele richieste dei clienti ed il rispetto delle tolle-ranze richieste.Qual è la vostra collocazione sul merca-to e come vi posizionate nella catena divalore?Il settore della componentistica auto è statocaratterizzato negli ultimi anni da profondicambiamenti e da dinamiche evolutive chehanno rispecchiato la progressiva globalizza-zione dell’intera filiera produttiva-distributivadel settore automotive.All’inizio degli anni ’70 le case automobilistichemondiali hanno iniziato a richiedere ai produt-tori di I livello il passaggio da semplice produt-tore esecutivo a partner di riferimento per losviluppo e ingegnerizzazione del prodotto. Alivello di mercato, inizia ad affermarsi una pro-gressiva sottosegmentazione che porta i forni-tori a specializzarsi in attività di co-design, adadottare strategie orientate verso mercatigeografici mondiali e ad esternalizzare partedell’attività a produttori di II livello. La gestionediventa complessa e articolata ed il processo diglobalizzazione implica problematiche nuove adiversi livelli, quali il passaggio a normativesopranazionali ed a strategie di marketing mag-giormente orientate al cliente.Per acquisire,mantenere e consolidare i proprivantaggi competitivi risulta fondamentale foca-lizzare l’intera strategia verso il presidio assi-duo dei propri clienti attraverso un legame divicinanza fisica anche in termini di stabilimentiproduttivi. Il fattore critico di successo diventala relazione stretta basata sulla fiducia con ilcliente e sulla reciproca conoscenza, aspettiche tramutano il rapporto in partnership. Il

risultato di questa strategia è l’ottenimento disinergie per l’azienda che permettono tenden-zialmente di anticipare le esigenze del cliente. Ilmodello della partnership consente di affronta-re anche la continua riduzione del ciclo di vitadei prodotti e la dinamicità del settore.Il modello di business di Cogeme rispecchial’evoluzione del settore componentistica auto,fondandosi su:• Una presenza internazionale di vicinanza aiclienti con stabilimenti insediati negli stessipaesi (Brasile, Romania, Italia);• Una progettazione di nuove soluzioni edun’innovazione di processo continua cherispondano alle esigenze dei clienti;• Un sistema produttivo e distributivo efficien-te, affidabile, snello e flessibile che ottimizza intermini di tempi ed efficacia qualitativa ad altis-simo livello i propri prodotti.• Una forte integrazione verticale e controllodiretto del processo produttivo.Gli stabilimenti del Gruppo adottano una orga-nizzazione a livello produttivo basata essenzial-mente sulla produzione per “commessa”.Nel corso del tempo, la combinazione di talifattori consente alla Società di instaurareimportanti e continuativi rapporti commercia-li con i principali fornitori di componentisticaAutomotive a livello internazionale, assumen-do il ruolo di partner di riferimento per clientiquali Honeywell-Garret, Magneti Marelli, Sie-mens, Borg Warner e Arvin Meritor.Sappiamo che esiste la Cogeme Do Bra-sil LTDA. Qual è il tipo di rapporto giuri-dico e commerciale che vi lega ad essa?Ed in particolare perché il Brasile comebusiness market?La partnership con i nostri clienti ci ha porta-to ad assumere una dimensione internaziona-le. Uno dei nostri maggiori clienti, la MagnetiMarelli, ci ha chiesto di produrre in Brasile perservire il loro stabilimento brasiliano. La Coge-me Set, di conseguenza, ha fatto un’esplorazio-ne di qualche anno, circa dal 1997 al 2000, delmercato di riferimento, analizzando il contestosocio-politico ed economico. Nel 2000 è statacostituita la Cogeme Do Brasil LTDA, societàdi diritto brasiliano, partecipata per il 65% dallaCogeme Set , per il 25% dalla Simest (conopzione di acquisto a favore di COGEME eser-citata entro giugno 2006) e per il rimanente10% dal partner brasiliano. In particolare ilsocio brasiliano, individuato da noi, era un’a-zienda meccanica di imprenditori di origine ita-liana, localizzata a circa 60 Km da San Paolo, inuna zona adeguata sia dal punto di vista logisti-co che infrastrutturale. Nel 2001 abbiamoavviato la produzione ed oggi la Cogeme DoBrasil fattura quasi 5 milioni di euro. Attual-mente stiamo diversificando, peraltro, la pro-duzione e forniremo prossimamente anche laDHB, la Delphi Brasile ed altri..Nel 2006 avete costituito la Cogeme SetRo S.r.l.Cosa vi ha indotto ad investire in

Romania?Su richiesta della Honeywell, che in Romaniaha il suo principale stabilimento europeo,abbiamo deciso di aprire la Cogeme Set RoS.r.l. La necessità della Honeywell era quella diavere un partner sul mercato locale a cui affi-dare alcune lavorazioni. In Romania producia-mo componenti per il turbo compressoreanche di nuova generazione. Si tratta di com-ponenti di meccanica di precisione ad altissimaprecisione.Ritenete che gli investimenti nei merca-ti esteri abbiano, in termini occupazio-nali, delle ricadute positive per l’econo-mia della provincia di Frosinone? Ovveroquanto le vostre scelte in termini di inve-stimenti esteri sono legate prevalente-mente a motivazioni di strategia azien-dale e quanto invece risultano condizio-nate dall’andamento dell’economialocale?La dimensione internazionale che la nostraazienda sta acquisendo negli ultimi anni è con-dizionata dalla tipologia di rapporti che abbia-mo con i nostri clienti. La scelta dei paesi “lowcost” non è dettata tanto dai bassi salari e dallascarsa sindacalizzazione, quanto da un’esigenzadi globalizzazione del mercato. L’Italia resteràsempre la casa madre, portatrice del knowhow e dell’esperienza, che trasferiamo allecontrollate estere soltanto attraverso una for-mazione nel land italiano e successivamente inloco. Per tutte le nostre controllate rimarràsempre la supervisione italiana.Quali sono le prospettive per il futurodella vostra società?Stiamo portando avanti un progetto ambiziosodi crescita per i prossimi tre/cinque anni. Oltreal consolidamento in Brasile, prevediamo unconsistente sviluppo in Romania e stiamo ana-lizzando anche il mercato medio orientale. Inparticolare siamo interessati al mercato india-no. La nostra attenzione si rivolge anche almercato statunitense, ma esclusivamente perl’apertura di una sede commerciale.

Alessia PerrottaArea Informazione A.SP.IN.

Cogeme Set S.p.A.: l’esportazione del successo - Intervista al Presidente Carlo Bozzini

Zurigo si contano più di 100 ristoran-ti/pizzerie italiane); un elevato tassoqualitativo dell’offerta italiana cherispecchia pienamente le aspettativedel consumatore svizzero. Nel 2005 idati sull’importazione in Svizzerahanno evidenziato come l’Italia rappre-senti il primo fornitore di vino rossoper quantità interscambiate, superandola Francia; il primo importatore di for-maggi e latticini; il primo fornitore diacque minerali. Infine il 92,5% è laquota di mercato riservata al mercatodei salumi italiani, collocando l’Italia inuna posizione di netto monopolio sulleimportazioni svizzere.Il prossimo appuntamento di “Sole,mare e profumi d’Italia” sarà a Copena-ghen, in settembre, con un Workshopdi degustazione e una intera settimanadi promozione dei prodotti delle azien-de partecipanti presso il punto venditadanese “ELLO FOOD”.

Mondo A.SP.IN Mondo A.SP.IN

Osservatorio A.SP.IN

Sebbene l’anno 2005 non sia statobrillante per quanto riguarda leesportazioni, con un calo in numerosisettori produttivi locali, una interes-sante sorpresa arriva dal compartodel vestiario.Gli articoli di abbigliamento e acces-sori, esclusi quelli in pelle e pellicce,ovvero proprio il settore di attività sucui si è specializzato anche il distrettodella Valle del Liri, hanno fatto regi-strare un incremento delle esporta-zioni del 44,6%. Il valore complessivodell’export si è attestato a circa 6,31milioni di euro, con un incremento,rispetto al periodo precedente, dicirca 1,95 milioni di euro.Le importazioni di prodotti per abbi-gliamento, sempre a livello provincia-le, sono invece risultate in calo, atte-standosi a 1,99 milioni di euro, conuna consistente diminuzione di 3,22milioni di euro, cioè il 61,8% in menorispetto all’anno precedente. Il saldodi settore dell’anno 2005 è risultatopertanto positivo per circa 4,32milioni di euro.I capi di abbigliamento prodotti nellaprovincia di Frosinone sono statiesportati maggiormente negli StatiUniti (2,07 milioni di euro), nellaFederazione russa (1,36 milioni dieuro), quindi in Francia, Giappone,

Germania,Austria,Togo,Tunisia, Cana-da e Cina. Altre limitate quantità sisono frazionate in numerosi altriPaesi.L’espansione più importante dell’ex-port si è avuta proprio nei confrontidella Federazione russa, con un incre-mento del 990% (pari a circa 1,24milioni di euro) e verso gli Stati Uniti,con un aumento del 73,2% (pari acirca 875 mila euro).Primi indicativi segnali arrivano inol-tre da alcuni nuovi mercati come ilTogo e la Tunisia ma anche dal Cana-da e dalla Cina.Occorre peraltro tenere conto chel’interessante dato di crescita com-plessivo dell’export del compartoabbigliamento è al netto della perditadi competitività su alcuni mercatisignificativi, tra i quali si segnala laFrancia (-19.7%), il Giappone (-5.2%)e l’Austria (-45.4%). Sostanzialmentestabile, invece, la posizione delleesportazioni di abbigliamento neiconfronti della Germania (-0.2%).Nonostante i valori assoluti delletransazioni non siano di particolareentità, anche per le ben note caratte-ristiche strutturali dell’area distret-tuale, caratterizzata per lo più dalavorazioni contoterziste, con flussidiretti soprattutto verso altri opera-

tori nazionali, l’espansione delleesportazioni dei prodotti di abbiglia-mento è un dato in controtendenzacon l’andamento generale dei merca-ti, sia a livello locale che nazionale erappresenta un significativo segnaledegno di attenzione.Il quadro complessivo evidenzia infat-ti come le imprese dell’abbigliamentolocali inizino a trovare le prime rispo-ste alle mutazioni imposte dal merca-to globale con una crescente atten-zione al commercio estero, ma anche

attraverso processi di delocalizzazio-ne, soprattutto verso Paesi dell’esteuropeo e con la realizzazione dijoint-venture.Concludiamo questa analisi segnalan-do che nel 2005 non è stata invecealtrettanto interessante la dinamicadei prodotti tessili. Tale comparto,infatti, sebbene abbia fatto registrare,a livello provinciale, volumi di espor-tazione molto più elevati dei prodottidell’abbigliamento, ha subito una deci-sa flessione (-14,8% ) rispetto alloscorso anno, attestandosi su un valo-re di circa 113,72 milioni di euro. Unsegnale della difficoltà e della forteconcorrenza e aggressività provenien-te dai Paesi emergenti. Un ulterioreelemento che conferma la necessitàdi valorizzazione e tutela dei prodottidel “Made in Italy”.

Dario FioreUfficio Studi

Camera di Commercio Frosinone

Sorpresa dall'abbigliamento: export in crescita

Fase 1Definizione e conclusione

accordo contrattuale

Esportatore/Beneficiario

Banca avvisante(Advising bank)

Banca emittente(Issuing bank)

Fase 4Avviso del Credito

al Beneficiario

Fase 3Emissione del

credito via Swift

Fase 2Incarico perapertura LC

Importatore/Applicant

Fonte: Elaborazione propria

Schema operazione credito documentario Emissione

Provincia di Frosinone – Interscambio commerciale in valore per Paese del prodotto DB182[articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce)] I-IV trimestre 2005,dati cumulati – Valori in euro

Fonte: elaborazione Ufficio studi e statistica CCIAA Frosinone su dati ISTAT

PAESI Var. Exp Var. Exp

IMP 2004 IMP 2005 EXP 2004 EXP 2005 2005/2004 – v.a. 2005/2004 %

Stati Uniti 821 4.901 1.193.887 2.069.206 875.319 73,3%

Federazione russa 0 0 124.984 1.362.609 1.237.625 990,2%

Francia 2.885.564 161.594 897.274 720.167 -177.107 -19,7%

Giappone 0 0 388.125 367.875 -20.250 -5,2%

Germania 5.315 17.205 211.702 211.305 -397 -0,2%

Austria 27.958 16.335 371.467 202.631 -168.836 -45,4%

Togo 0 0 0 153.718 153.718 -

Tunisia 97.665 42.221 103.070 149.825 46.755 45,4%

Canada 0 0 70.678 128.329 57.651 81,6%

Cina 551.186 516.899 80.087 105.819 25.732 32,1%

Altri 1.649.487 1.236.236 923.884 840.422 -83.462 -9,0%

TOTALE 5.217.996 1.995.391 4.365.158 6.311.906 1.946.748 44,6%

2004 2005 provvisorio diff. 2005/2004 - v.a. diff. 2005/2004 - %

MERCE Import export Import export Import export Import export saldo 2005

DB17 - Prodotti tessili 60.468.082 133.475.958 54.401.764 113.723.402 -6.066.318 -19.752.556 -10,0% -14,8% 59.321.638DB18 - Articoli di abbigliamento; pellicce 5.311.476 4.537.793 2.066.036 6.458.017 -3.245.440 1.920.224 -61,1% 42,3% 4.391.981DB182 - Articoli di abbigliamento in tessuto e accessori (esclusi quelli in pelle e pellicce) 5.217.996 4.365.158 1.995.391 6.311.906 -3.222.605 1.946.748 -61,8% 44,6% 4.316.515

Provincia di Frosinone - Import Export per anno e merce - I-IV trimestre 2005 - dati cumulati – Valori in euro

Fonte: elaborazione Ufficio studi e statistica CCIAA Frosinone su dati ISTAT