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LA RINASCITA SCIITA NEL MEDIO ORIENTE.
Le conseguenze sociopolitichedell'invasione americana dell'Iraqnel contesto mediorientale
Strategic Energy Ellipse
Middle East in contemporary eraLocal Elites under pressure
A. Foreign intervention/regime change (2003)
Shia – Sunni struggle for power in multi-‐branch countries
B. Foreign abstention/end of support for longstanding rulers (2010)
Turmoil, unrest and disruption mainly in Sunni countries
Lo sciismo
• L’immaginario collettivo sciita e il martirio di Kerbala
• Il paradigma sciita: difesa identitaria e dei principi religiosi, emancipazione, oscillazione tra insurrezione e quietismo
• Lo sciismo come componente “sovversiva” della storia islamica incoerentemente accusato di fondamentalismo
La grande scissione
• La successione del carisma: Ali indicato dal Profeta prende il potere solo dopo il terzo califfo ben guidato; viene ucciso da un tiranno usurpatore e i suoi figli vengono allontanati (Hassan) e uccisi (Hussein a Kerbala)
Le similarità sunniti -‐ sciiti• Sui temi fondamentali non si registrano grosse differenze (monoteismo, ruolo di Maometto, giorno del giudizio, Corano e Sunna).
• I 5 pilastri (+1):• La testimonianza di fede• Le preghiere rituali• L'elemosina canonica • Il digiuno durante il mese di Ramadan• Il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita (ma
anche alle tombe degli Alidi)• Jihad (spirituale)
Le differenze sunniti – sciiti nella ortoprassi
• Venerazione di Ali e della sua famiglia (Alidi: Fatima, Hussein e Hassan)
• Ruolo dell’Imam come mediatore tra Dio e i credenti e guida spirituale/politica
• L’occultamento dell’ultimo imam (Sadiq) e l’attesa del ritorno come Mahdi nel giorno del giudizio. Gli Ulama sono i dotti vicari dell’imam nell’attesa del Mahdi (clero sciita –indipendente economicamente dallo stato e sostenuto dai seguaci, ma sempre privo di un potere unificante e centralizzato)
• Il matrimonio temporaneo o definitivo
La problematica del wuquf (fermarsi) legata all’imamato
• Qual è l’ultimo Imam prima dell’occultamento?• Zaiditi si fermano al quinto Imam• Ismailiti al settimo• Duodecimani al dodicesimo• Drusi e Alauiti dopo il dodicesimo• Bohra e Khoja non si sono fermati e hanno un Imam vivente
• Differenze anche sulla divinizzazione (ismailiti), mediazione (duodecimani) e umanizzazione (zaiditi) dell’Imam
La questione politica
• Rifiuto del califfato (difensore terreno dell’Islam) edelle dinastie sunnite sul piano spirituale
• Creazione del modello dell’Imamato come fontealternativa di potere nel mondo islamico in grado difondere spiritualitàe politica
• Il doppio paradigma sciita – rivolta e quietismopolitico. Hussein, il martire, simboleggia l’esempiomorale: i principi religiosi vanno salvaguardati a ognicosto – Hassan, il pio, si ritira nella meditazione enella dissimulazione simboleggia la sopravvivenzadell’identitàe la successionedelle pratiche
La pluralità religiosa sciita
• Zaiditi: cinquimani (Zayd) – area: Yemen• Ismailiti: seguaci del settimo Imam (Ismail) – area: Egitto;sottogruppi: Drusi (Libano, Siria, Israele) – Nizariti (Iran,Siria, India) – Khoja e Bohra (sciiti in India e Pakistan)
• Duodecimani: comunità maggioritaria sciita (150 milioni)– Area: Iran, Bahrain, Azerbaijan, Iraq, Libano, ArabiaSaudita, Yemen, Afghanistan, Pakistan e paesi del Golfo
• Alauiti: origine alla morte del decimo Imam – Area: Siria –L’importanzadella presa di potere di Assad
• Altre comunità: Alevi in Turchia, babismo/bahaismo inIran, Hazara in Afghanistan
La mezzaluna sciita
• Il blocco geopolitico sciita – mito o realtà?• Singolo fattore di maggiore influenza sul revival sciita: ascesa degli sciiti in Iraq dopo il 2003
• Il fattore iraniano e la galassia sciita: dal mutuo sostegno nasce la propulsione del revival sciita
• Cosa vuole Teheran a medio termine: a) mondo arabo più influenzato dallo sciismo, b) aumentare il potere degli sciiti iracheni, smantellamento apparato militare americano in Iraq
• Il blocco sunnita (reale): timori geopolitici e interni (spinte sciite per la stabilità e la democratizzazione)
• Gli scettici: • Lo sciismo non è un attore unitario e ha, in alcuni contesti,
ottimi rapporti con gli Usa (Jouejati)• Non banalizzare il mondo islamico in una contrapposizione
sciiti-‐sunniti a discapito del panarabismo (Karmi)• Esistono linee strategiche perseguite da decenni per ragioni
geopolitiche al di là di interessi interreligiosi – si è già verificata una dinamica simile dopo il 1979 ma non è nato nessun blocco sciita
Conclusioni: non esiste una strategia pansciita, ma un coagulo di interessi comuni da parte di attori diversi.
L’evoluzione della situazione irachena resta il fattore cruciale
Libano
La stabilità interna oggi:-‐ La popolazione sciita in Libano e la povertà-‐ Gli attori interni: i rifugiati palestinesi, Hezbollah (Partito di Dio), Amal (Speranza –Milizie della Resistenza Libaese), forze cristiane
-‐ Gli attori esterni: Israele, Siria, Iran, Stati Uniti-‐ La crisi politica contemporanea: il caso Hariri e le sue conseguenze, la guerra del 2006, le tensioni sul diritto di veto, il timore di una nuova guerra civile
Siria
• il partito Baath e il dominio degli Assad• Le questioni di sicurezza interna prima della guerra civile: i
Fratelli Musulmani (1982, la strage di Hama); le organizzazioni curde (alleanze e dissapori); la milizia jihadista (da utile pedina a presenza scomoda)
• La rivoluzione siriana e l’arco eterogeneo delel forze ribelli• Il vero nodo della guerra civile: il governo post Assad:-‐ Entità supersunnita sostenuto da sauditi e Qatar (allargamento
del conflitto)-‐ Governo di larghe intese sostenuto dai russi (stabilizzazione del
paese)
Bahrain
• Potere sunnita: Hamad al-‐Khalifa• 30% della popolazione straniera• La questione iraniana (calma apparente dal 1997)• Processi timidi di democratizzazione (elez del 2010 sciiti hanno ottenuto il 45% dei seggi), ma presa salda dellelite sul paese e sulle forze armate
• Disordini causati da sciiti legati principalmente a mancanza di occupazione
• La rivoluzione del 2011 a Piazza delle Perle e l’intervento del GCC: scontento politico o infiltrazioni iraniane?
Yemen• Stabilità interna complessa: guerra civile terminata nel 1994, forte presenza di immigrazione dal Corno d’Africa, forte attività di al-‐Qaeda
• Presidenza: Saleh lascia dopo 21 anni a favore di Mansour Hadi
• Forze radicali sciite (milizie Houthi), mosse da scontento sociale, combattute dal governo con truppe regolari e milizie fondamentaliste salafiste
• 2009: operazione «Terra bruciata» nel nord dello Yemen e l’intervento saudita
Iran• Cause dell’ascesa di Ahmadinejad (2005) e suoi problemi
politico-‐economici attuali; il ruolo dei pasdaran, i Guardiani della Rivoluzione e custodi del sistema islamico statuale (IRGC)
• Blocco riformista – Khatami, Rafsanjani, Mousavi -‐ partito principale 2 di Khordad (vittoria di Khatami del 1997): democratizzazione delle istituzioni, decentralizzazione del sistema economico – L’Onda Verde del 2009
• I partiti conservatori – Alleanza dei fondatori dell’Iran islamico: -‐ tradizionalisti (riforme economiche, ma aumento del potere dei
pasdaran); -‐ pragmatisti (meno restrizioni sociali e avvio deciso di politiche di
mercato); -‐ oltranzisti (severa applicazione delle leggi islamiche e
permanenza della centralizzazione economica• L’avvento di Rouhani e il grande mutamento di asse strategico
Iran/2
•La questione irachena: lo sfruttamento degli errori americani e la paura della frammentazione dello spazio iracheno•I legami complessi con lo SCIRI e con i sadristi: la teoria del “sostegno parallelo”•Le questioni etniche: i curdi e l’incubo dell’Arabistan sunnita (Kuhzestan)•Il confronto con l’Arabia saudita e lo scacco siriano
Azerbaijan• Gli Alyev: Heydar (1993-‐2003) e Ihlam (2003 – oggi)• Ultime elezioni presidenziali (2013): I. Alyev ottiene l’85% dei voti
• I problemi per il governo: la transizione morbida presidenziale, la questione del Nagorno-‐Karabakh, aumento del radicalismo islamico nelle campagne
• L’islamizzazione della politica: il partito islamico dell’Azerbaijan, Ibrahimoglu (DEVAMM, centro per la protezione libertà religiose)
Pakistan, Arabia Saudita,
• La violenza sunnita in Pakistan contro il TJP (partito sciita): SSP e LEJ; creazione di forze di rappresaglia sciite (SMP). 4.000 morti dal 1988; il ruolo dell’ISI e di al Qaeda
• Arabia Saudita: le conseguenze della rivoluzione iraniana e gli sforzi di re Fahd e re Abdullah; la questione sciita come problema sociale (oppressione sociale anti-‐sciita) e incubo geopolitico per i Saud (legami con Iraq e Iran)
Afghanistan
• I massacri dei talebani a Mazar e Bamiyan: dura repressione dello sciismo (“non musulmani”)
• Le vicende degli Hazara: -‐opposizione al regime filo-‐sovietico, -‐legami forti con l’Iran di Khomeini, -‐la guerra civile interna agli Hazara-‐creazione del partito dell’unità (Wahdat)-‐il coinvolgimento nella battaglia di Kabul contro i pashtun-‐sunniti; -‐l’arrivo dei talebani e l’ingresso nello United Front-‐la situazione oggi