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Didattica Generale
Fondamenti di didattica
I parte
• Didattica, origini e campo d’indagine
• Modelli e teorie di riferimento
Fondamenti di didattica
Did
att
ica,
origin
i e
cam
po d’indagine Récherche pédagogique
o
Pédagogie
Education
o
Instruction
Didattica
Did
att
ica,
origin
i e
cam
po d’indagine
Didattica
Per didattica si intende quella parte
dell’attività e della teoria educativa che
concerne i metodi di insegnamento.
In particolare, la didattica generale, va riferita
ai criteri e alle condizioni generali della
pratica educativa, dalle relative alle singole
discipline di insegnamento o alle
caratteristiche particolari (età, capacità,
ambiente) dei soggetti dell’apprendimento.
Did
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origin
i e
cam
po d’indagine
Complessità della didattica
La didattica, pur non avendo la regolarità o
la strutturazione analitica delle altre scienze,
non può avere, in ogni caso, un approccio
solo descrittivo o teorico-interpretativo.
Did
att
ica,
origin
i e
cam
po d’indagine
Complessità della didattica
Bisogna sottolineare che ci troviamo di fronte ad
un ambito disciplinare tra i più complessi.
La didattica è un ambito conoscitivo
pluriparadigmatico, fortemente sensibile al
contesto.
Si basa su presupposti relativi alla visione del
mondo, dell’uomo, delle conoscenze, etc.
La didattica deve essere in grado di offrire
concreti orientamenti all’azione e, pertanto,
deve avvalersi di un corpus di conoscenze e
criteri decisionali che le consentono di
compiere scelte razionalmente fondate.
Deve, cioè, formulare indicazioni su come si
debba agire per conseguire i risultati
auspicati.
Did
att
ica,
origin
i e
cam
po d’indagine
Attori della didattica
Nella individuazione classica di didattica, intesa
nella sua accezione più tradizionale (didattica
scolastica), possiamo individuare una struttura
con quattro componenti:
A questi si posso aggiungere due altri elementi,
cioè che:
• la conoscenza è posseduta e gestita dal
soggetto erogatore;
• il setting in cui le azioni si svolgono è uno
spazio chiuso.
un soggetto erogatore/
amministratore della
conoscenza
un soggetto acquisitore
della conoscenza
una conoscenza oggetto di
acquisizione
un’attività di trasposizione/n
egoziazione
Did
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po d’indagine
La didattica è normalmente identificata con il
complesso di teorie e pratiche connesse
all’insegnamento nel contesto istituzionale della
scuola. Nella società attuale, quella comunemente
definita della conoscenza, l’ambito di cui ci
occupiamo è tuttavia sottoposto a sollecitazioni
culturali che spingono ad una rigonfigurazione delle
finalità e dei campi di applicazione, acquisendo
interesse non solo per gli insegnati, ma anche per
professionisti ed operatori che si confrontano con il
compito di proporre, valutare ed attuare intereventi
nei diversi contesti formativi. I fattori principali di
cambiamento che entrano in gioco sono quattro.
Fattori di cambiamento della didattica
Did
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po d’indagine
Fattori di cambiamento della didattica
I fattori principali di cambiamento sono:
ampliamento del campo (lifelong
learning, extrascuola; educazione
professionale)
distinzione dei momenti e dei
ruoli
carattere distribuito della
conoscenza
spostamento del focus
dall’istruzione all’apprendimento
Did
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po d’indagine
Fattori di cambiamento della didattica
Ampliamento dei campi
Presenza diffusa di problematiche didattiche in
ambiti diversi della scuola.
Richiesta di natura didattica sono oggi avanzate da:
associazioni culturali, aziende, editori, strutture
sanitarie, ecc.
Si ha una vera e propria esplosione di campi della
didattica in funzione di una formazione destinate ad
accompagnarci per tutto l'arco della vita.
Did
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po d’indagine
Fattori di cambiamento della didattica
Distinzione dei momenti e dei ruoli
Le fasi essenziali dell'azione didattica, tradizionalmente
compresenti nei medesimi soggetti e attuate in spazi e tempi
limitrofi (qui è l'insegnante stesso che decide il da farsi e
conseguentemente agisce in aula) possono invece trovarsi
separati nello spazio e nel tempo, ed anche trattate da
soggetti diversi. (Per esempio si pensi alla progettazione
didattica dei corsi online).
Gli attori in gioco nelle varie fasi possono essere soggetti
diversi, con competenze distinte, ad operare in momenti
differenti (ad esempio: il progettista di e-learning
[insegnamento-apprendimento elettronico attraverso sistemi
elettronici] elaboratore di contenuti, e-tutor).
Nella gestione dei processi formativi in rete ha fatto emergere
la centralità di questa figura tanto da considerarla punto di
riferimento per lo sviluppo dell'e-learning all'università.
Did
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po d’indagine
Fattori di cambiamento della didattica
Carattere distribuito della conoscenza
L'allontanamento dal formato tradizionale può modificare
le forme digestione della conoscenza.
Per esempio: consideriamo una attività didattica sul web
in cui gli allievi sono adulti in formazione: l'aula non è
quella fisica, è un'entità virtuale, la conoscenza non è
necessariamente posseduta interamente dal soggetto
erogatore, ma può essere distribuita in una molteplicità
di risorse o di dispositivi (archivi, siti, software a anche
esperti consultabili a distanza), una fonte di
apprendimento può essere la conoscenza stessa
proveniente dalla collaborazione tra allievi ed il ruolo del
docente (amministratore), non a caso ridefinito come
tutor, sarà piuttosto quello di facilitatore o orientatore di
percorso.
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po d’indagine
Fattori di cambiamento della didattica
Spostamento del focus dell'istruzione al
l'apprendimento
L'ultimo aspetto riguardo lo spostamento dalla
istruzione come trasmissione di conoscenza alle
forme del sostegno-orientamento; ci si riferisce a
quella proposta didattica a quei sostegni umani,
tecnici ed organizzativi capaci di assistere uno
studente nello sviluppo di abilità e di rendere
significativo il concetto di apprendimento.
Ciò si accentua, appunto, in particolare con il fatto che
l'ambito della didattica si viene espandendo verso
l'educazione continua e include l'ingresso delle
tecnologie, elementi che spostano l'attenzione sul
soggetto che apprende e sui dispositivi che possono
favorire un processo di costruzione autonoma.
Did
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po d’indagine
, un campo, ed un metodo Cv. fig. 1).
DIDATTICA GENERALE
La didattica generale è una scienza
dell’educazione, che, in quanto tale, ha un
oggetto, un campo, ed un metodo.
oggetto insegnamento-apprendimento
campo scuola extrascuola
metodo teoria e pratica
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po d’indagine
L’oggetto
L’oggetto è l’insegnamento che punta all’apprendimento e non
lo determina.
L’azione insegnativa, pur mirando all’acquisizione in modo
sistematico di conoscenze, capacità/abilità, significati/valori,
non ha la pretesa di produrre direttamente effetti di
apprendimento (senza con questo escludere che ciò possa
avvenire). Se cosi fosse, esso si identificherebbe con
l’indottrinamento.
L’insegnamento, invece, costruisce le condizioni favorevoli
perché si verifichi un apprendimento da parte del destinatario
(il bambino come l'adolescente, l'adulto come l'anziano).
Si tratta di condizioni che ottimizzano l'apprendere del
discente.
Apprendimento, questo, che si verifica soltanto con il (libero)
consenso di questo ultimo.
Did
att
ica,
origin
i e
cam
po d’indagine
L'insegnare, quindi, mira ad un apprendimento che possiamo così
distinguere:
- apprendimento cognitivo (conoscenze dichiarative, ossia nozioni,
idee, concetti, in una parola: il "know what");
- apprendimento abilitativo (conoscenze procedurali, abilità,
comportamenti: il "know how");
- apprendimento valoriale (valori appunto, significati, senso: il "know
why").
Did
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po d’indagine
Il campo
Il campo: comprende non solo lo
scolastico, ma anche l'extrascolastico
(settore in forte espansione), e, quindi, le
didattiche disciplinari, le didattiche
specifiche (a distanza, multimediale, e cosi
via), le didattiche speciali, le micro/macro
didattiche, ma anche la didattica dei beni
culturali, la didattica dello sport, ecc..
Ed è proprio dall’extrascolastico che la
didattica ha ricevuto sollecitazioni volte a
puntualizzare la propria teorizzazione.
Did
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po d’indagine Il metodo
Con il termine “metodo didattico”
s’intendono i concetti e principi che stanno
alla base di un’azione formativa.
Da non confondere con il termine “tecnica
didattica”, per il quale s’intendono
semplicemente le modalità operative vere
e proprie che si impiegano in un’azione
formativa.
Did
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po d’indagine
Il metodo
Il metodo: si avvale di una strumentazione
qualitativa-quantitativa, e della ricerca:
• teorica;
• empirica: prevalentemente orientata, secondo
l'originaria impostazione deweyana, all'innovazione
didattica;
• sperimentale: risulta efficace quando si tenti di
isolare singoli momenti causanti scompensi nei
processi di insegnamento-apprendimento, così
come fattori soggettivi non permettono un'analisi
adeguatamente obiettiva dei processi in atto. È il
paradigma vincente; tuttavia anche altri paradigmi
vengono prendendo forza, suffragati dal dibattito
epistemologico nelle scienze dell'educazione, nelle
scienze umane, nelle scienze naturali;
Did
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po d’indagine
Il metodo
• ricerca/azione: osservare-valutare-agire, e
viceversa, sostanziano il percorso euristico, tipico
di chi sceglie questo metodo: il ricercatore stesso
diventa elemento dinamico della ricerca;
• clinica: fra queste la ricerca a valenza etnografica
si accredita come una delle più recenti modalità di
studio. Proprio l'osservazione partecipata e quindi
il "lavoro sul campo" coinvolgono il ricercatore
nell'ambito contestuale dell'evento didattico;
• ermeneutica: la realtà didattica come testo da
interpretare, e perciò oltre la spiegazione verso la
comprensione.
Did
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po d’indagine
Definizione di didattica
La realtà prende forma attraverso molteplici
mediazioni (…): pratiche sociali, riti, cerimonie,
liturgie, rituali, protocolli, feste, istituzioni
giudiziarie, politiche, militari, culturali possono
essere considerati spazi di mediazione
simbolica, cioè luoghi in cui avviene la messa in
comune di oggetti, gesti, comportamenti,
pensieri che simboleggiano il modo di vivere
proprio dei membri di una collettività (Berger,
1992).
Alla didattica concerne una delle attività di
mediazione più rilevante, quella volta alla
riproduzione del sapere sociale con il
trasferimento da esperti a novizi all’interno di
istituzioni predisposte a tale scopo.
Did
att
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po d’indagine
Definizione di didattica
La didattica può essere considerata come
l’ambito conoscitivo che, all’interno di
determinati contesti culturali, si fa carico del
complesso delle azioni progettuali, attuative,
valutative e negoziativo-simboliche atte a
favorire processi di acquisizione di conoscenza
di migliori qualità ed efficacia, prospettando,
allestendo e mettendo in funzione specifici
dispositivi formativi.
http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/
Didattica [di-dàt-ti-ca] s.f.
1 Parte della pedagogia che ha per oggetto di
studio i metodi d'insegnamento: ricerche di d. 2 estens. Metodo adottato e applicato
all'insegnamento di una specifica disciplina: d. dell'italiano
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po d’indagine
Definizione di didattica
La didattica ha una specifica collocazione, essa si
esprime all’interno delle istituzioni formative (cioè di
strutture predisposte a favorire processi di
acquisizione della conoscenza attraverso
l’interazione tra soggetti, norme, supporti materiali e
strumentali).
Le istituzioni, a loro volta, si collocano all’interno di
più ampi contesti socialmente identificabili (scuola,
extrascuola, università, inserimento professionale,
disabilità, intercultura, mondo degli adulti).
All’interni di tali organizzazioni ed in rapporto a
quadri etici e valoriali di riferimento, la didattica
coopera per l’ottimizzazione dei processi di
acquisizione.
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po d’indagine
Definizione di didattica
La didattica si avvale dei dispositivi formativi
(strumentazioni fisiche, apparati culturali,
concettuali e normativi), i più rilevanti per
importanza sono i modelli d’istruzione e gli
ambienti (curricolari e costruttivistici).
Costruttivistici: orientamento epistemologico (Piaget,
Vygotskij, von Glasersfeld, ecc.) secondo cui la conoscenza
si acquisisce attraverso un processo di costruzione attiva,
culturalmente situata e socialmente situata.
Did
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po d’indagine
Dispositivi formativi
Modelli d’istruzione - Instructional Design
Per modello di istruzione (o teoria) ci si riferisce a
un dispositivo teorico di natura progettuale e
strategica, capace di indicare una serie di possibilità
operative (selezione di strategie didattiche, risorse,
concrete azioni didattiche), in relazione a specifici
contesti attuativi.
Un modello di istruzione ha il compito di individuare
i metodi adeguati affinché, date certe condizioni
d’istruzione, l’apprendimento abbia le maggiori
probabilità possibili di risultare efficace, efficiente ed
attraente.
I modelli d’istruzione hanno carattere situato e non
universale, cioè funzionano in certi contesti e non
in altri.
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po d’indagine
Dispositivi formativi
Modelli d’istruzione - Instructional Design
L’Instructional Design, prendendo come
riferimento i modelli di istruzione, mette in evidenza
come questi ultimi non garantiscono una sufficiente
efficienza dei risultati, per via della poca importanza
che riservano alla contestualizzazione dei processi
educativi, a cui l’ID ripone una maggiore rilevanza.
Ed inoltre, l’ID si differenza dalla progettazione
curricolare, più orientata alla definizione delle fasi e
della sequenzializzazione del processo educativo,
ponendo maggiore attenzione
nell’individualizzazione dei metodi preferibili ed ai
criteri che consentono di scegliere tra essi.
Individualizzazione, tecnica di insegnamento che cerca di adattare
l’istruzione alle necessità dell’allievo pur mantenendo fisso l’obiettivo
prefissato. L’individualizzazione si attua semplificando il materiale didattico,
inserendo i percorsi di recupero, modificando il canale comunicativo e
intensificando il feedback o rinforzo, ecc..
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po d’indagine
Instructional Design
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Dispositivi didattici - Le strategie
Le strategie didattiche sono le unità basiche che
entrano a far parte dei modelli d’istruzione.
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Dispositivi didattici - Le strategie
Lezione
•Insegnamento espositivo o algoritmico.
•Insegnamento ipotetico o euristico.
Modellamento apprendistato
•L’insegnante è sempre al centro della scena, egli mostra come si deve fare, ad esempio ad utilizzare uno strumento o come può essere applicata una procedura (apprendimento attraverso imitazione).
Approccio tutoriale
Drill and pratice
•Il modello di riferimento è l’istruzione programmata.
Discussione
•La discussione consiste in uno scambio-confronto di idee tra formatore e studente e tra studenti (interazione sociale). Il ruolo del docente cambia da quella di istruttore a quello di tutor-facilitatore.
Studio del caso
•Fonde le caratteristiche della lezione euristica, della narrazione e della simulazione. L’insegnante presenta o aiuta a ricostruire una situazione reale o verosimile su cui formulare ipotesi, valutare varianti.
•Tre sono le principali tipologie: decision o dilemma cases; appraisal cases o issue cases; case histories.
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po d’indagine
Dispositivi didattici - Le strategie
Apprendimento di gruppo
•Apprendimento di tipo cooperativo/collaborativo, sostegno ed apprendimento reciproco e tutoraggio tra pari (peer tutoring, etc.).
Problem solving e scoperta
guidata
•Il problem solving è un processo mentale volto a trovare un percorso che porta il cambiamento da una situazione iniziale ad una disposizione finale. Affrontare la soluzione di un problema vuol dire stimola la formulazione di ipotesi e attivare i successivi tentativi di verifica. I problemi non sono tutti della stessa natura ma variano in base a: grado di strutturazione; complessità, dinamicità, specificità/astrazione del dominio.
Simulazione o role playing
•Esistono due orientamenti principali: simulazione vera e propria; identificazione drammatica nell’azione.
Progetto o metodo di
ricerca
•Processo continuo di problem solving nel corso del quale chi apprende formula e riformula domande, discute idee, fa previsioni, progetti o sperimenti, raccoglie o analizza dati, trae conclusioni, comunica le proprie idee agli altri, formula nuove domande e crea artefatti.
Espressione libera, brain
storming
•Situazioni volte a mettere i soggetti in condizione di esprimere nel modo più libero possibile le proprie opinioni
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po d’indagine
Dispositivi didattici - Le strategie
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po d’indagine
Dispositivi didattici - Le strategie
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po d’indagine
Strategie di studio
Per strategie di studio si intendono quelle
particolari modalità che possono essere
intenzionalmente impiegate dagli studenti per
ottimizzare la qualità della comprensione
testuale a fini di studio.
Esempio: SQ3R (survey; question; read; recal; review)
Survey: occhiata d’insieme al testo Question: porsi le domande a cui il testo fornisce le risposte Read: raccogliere i concetti essenziali Recal: rielaborare Review: rivedere il tutto
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po d’indagine
Strategie di studio
Esempio: Robinson (1970)
PQR4 (preview; question; read; reflect; recite; review)
Preview: sguardo preliminare (individuare i contenuti da studiare; sfogliare il testo; leggere le didascalie e grafici)
Question: formulare interrogativi sui contenuti da studiare Read: prima lettura del materiale senza sottolineatura o
annotazioni dello stesso Reflect: rilettura del materiale con lo scopo di approfondire e
riflettere sui contenuti Recite: ripetere il materiale per verificare la conoscenza di
quanto studiato Review: rivedere il materiale allo scopo di fissare i concetti
principali e inserire nuove informazioni in una visione globale
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po d’indagine
Strategie di studio
Esempio: OPQRST (organizzation ; preview; question; read; study; test)
Organizzation; organizzarsi bene a livello di materiale, ambientale, mentale.
Preview: anteprima del materiale Question: formulare interrogativi sui contenuti da studiare Read: prima lettura, e se necessario, seconda lettura del
materiale Study: specificare e memorizzare i punti chiave identificati Test: provare ad esporre per verificare la conoscenza di quanto
studiato
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po d’indagine
Strategie di studio
Esempio: Problem based learning (Apprendimento basato sui problemi)
1. Esplora gli aspetti
Discuti come si pone il problema secondo la tua comprensione ed elenca le parti
significative.
2. Elenca “Cosa sappiamo?”
Questo può riguardare non solo quello che sai effettivamente, ma chi ha tali punti di
forza e capacità.
3. Sviluppa e scrivi con parole tue la definizione del problema
La definizione del problema dovrebbe risultare dalla tua analisi (o dall’analisi del
gruppo) di quello che sai e di quello che dovrai sapere per risolverlo.
4. Elenca le possibili soluzioni
Elencale tutte e poi ordinale dalla più forte alla più debole. Scegli la migliore o
quella che può avere più successo
5. Elenca “Cosa dovremmo fare?” con un orizzonte temporale
Elenca le azioni da compiere: Che cosa dobbiamo conoscere e fare per risolvere il
problema? In che ordine mettiamo queste possibilità? In che relazione si trovano
con la nostra lista di soluzioni? C’è concordanza?
6. Elenca “Cosa dobbiamo sapere?”
Fai ricerche sulla teoria e sui dati che sostengono la tua soluzione.
Discuti sulle possibili risorse
Esperti, libri, siti web, ecc.
Assegna e redigi un programma dei compi di ricerca, fissando specialmente le
scadenze
Se la tua ricerca conferma la tua soluzione e se c’è un accordo generale va al
punto (7) altrimenti torna al (4)
7. Scrivi la tua soluzione con la documentazione di supporto e sottoponila.
8. Esamina la tua prestazione
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po d’indagine
Dispositivi progettuali
I DP consentono di descrivere ed analizzare le fasi e i
momenti dell’attività progettuale ed attuativa.
Analizzeremo il modello ADDIE (Analysis, Design,
Development, Implementation, Evaluation)
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po d’indagine
Modello ADDIE
Lo schema individua:
• una fase di analisi preliminare (analysis). Confronto tra
finalità conseguibili, vincoli del contesto, condizioni di
partenza degli studenti.
• una fase di progettazione (design): definizioni di tempi,
materiali, strategie, strumenti e, se necessario,
predisposizione degli ambienti.
• una fase di sviluppo (development): perfezionamento
applicativo dei dispositivi predisposti, messa in azione e
attivazione di processi di regolazione che accompagnano
l’azione.
• una fase di valutazione finale (evaluation): valutazione della
coerenza interna del progetto, valutazione degli
apprendimenti, delle funzionalità del modello d’istruzione o
dell’ambiente.
Did
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po d’indagine
Dispositivi attuativi: progettare un curriculum
Il curriculum è un apparato d’istruzione corredato di tutti i
contenuti e strumenti di lavoro opportuni per rendere
praticamente attuabile un determinato percorso didattico:
selezione degli obiettivi, dei contenuti, degli stadi di
apprendimento, dei sistemi di valutazione, delle strategie
didattiche.
In un curriculum si possono distinguere unità più piccole (unità
didattiche), ciascuna delle quali composta da unità ancora più
piccole (unità di lavoro o lezioni).
Per la progettazione di un curriculum si possono distinguere 8
fasi:
• analisi della situazione e selezione degli obiettivi
• selezione dei contenuti
• strutturazione delle sequenze di apprendimento
• selezione delle strategie didattiche
• scelta degli strumenti
• preparazione dei materiali
• realizzazione
• verifica-valutazione
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po d’indagine
Dispositivi attuativi: modelli ricorsivi
Modello Gagnè – Briggs
Strategia sistemico-ricorsiva.
• Livello sistema: 1. analisi bisogni, obiettivi e priorità; 2.
analisi risorse, vincoli e sistemi alternativi; 3. determinazione
della sequenza del curricolo e dei corsi.
• Livello corso: 4. determinazione della struttura e delle
sequenze del corso: 5. analisi degli obiettivi del corso.
• Livello lezione: 6. definizione di obiettivi di prestazione; 7.
preparazione dei piani della lezione; 8. sviluppo e selezione
dei materiali e strumenti didattici; 9. verifica delle prestazioni
dello studente.
• Livello sistema: 10. preparazione dell’insegnante; 11.
valutazione formativa; 12. verifica sul campo e revisione; 13.
valutazione sommativa; 14. messa in opera e diffusione.
Did
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po d’indagine Dispositivi attuativi: Progettazione multimediale
L’espressione progettazione multimediale può
essere intesa, in senso restrittivo, come
l’allestimento di un ambiente software
multimediale o, in senso più ampio, allestimento di
un particolare ambiente per apprendere con
eventuale supporto di tecnologie multimediali.
Did
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po d’indagine
Dispositivi attuativi: Ambiente per apprendere
Se la progettazione curricolare tende a definire gli stadi di
apprendimento in modo sequenziale nel tempo, la
progettazione di ambienti per apprendere presta una maggiore
attenzione al carattere variegato e multidimensionale
dell’offerta dei dispositivi specifici e dei supporti disposti intorno
ai soggetti che apprendono.
Un ambiente per apprendere è la risultante di diverse
impalcature di cui il soggetto potrà avvalersi nel suo
avanzamento conoscitivo.
In un ambiente per apprendere devono essere presenti i
seguenti aspetti:
• carattere sociale dell’apprendimento, collaborazione-
condivisione delle esperienze;
• differenze come possibili risorse della comunità anziché
come fattore da ridurre;
• impegno di contesti autentici di apprendimento
• impegno multiprospettico della conoscenza;
• metacognizione, autovalutazione;
• coinvolgimento del discente nella determinazione del
percorso.
Did
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po d’indagine
Dispositivi di valutazione
I dispositivi progettuali ed attuativi sono accompagnati da
dispositivi più specifici per la valutazione.
La valutazione di colloca in un continuo che vede ai suoi
estremi forme di misurazione vere e proprie, all’altro forme
di interpretazione, nell’area centrale forme di valutazione
contrassegnabile con il termine stime.
Misurazione
• Preesistenza di criterio e scala di misurazione formalizzata
Stima
• Impiego di criterio ordinale (maggiore/minore)
Interpretazione
• Assenza di criterio predeterminato
Possiamo distinguere quattro tipologie di valutazione:
• valutazione del profitto
• valutazione del processo
• valutazione di progetto
• valutazione di sistema
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po d’indagine
Valutazione di profitto
La valutazione di profitto viene distinta in:
• diagnostica – è quella volta ad accertare lo stato delle
preconoscenze, degli atteggiamenti e la disponibilità ad
apprendere;
• formativa – si effettua durante il processo di
apprendimento, ha caratteri dinamico ed orientativo,
consiste in quei feed-back che il docente fornisce allo
studente allo scopo di aiutarlo ad avvicinarsi all’obiettivo
da conseguire;
• sommativa – valutazione di bilancio che si compie al
termine dell’unità o percorso didattico (consiste
nell’attribuzione del punteggio).
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po d’indagine
Valutazione di processo
Ha lo scopo di mettere i singoli attori o un coordinatore in
condizione di prendere migliori decisioni in itinere.
Si possono distinguere diverse tipologie:
• tacito – pura raccolta dei dati con semplice
evidenziazione del trend emergente;
• reattivo – si interviene suggerendo un cambiamento
correttivo;
• dinamico – si decide di cambiare percorso introducendo
indicazioni di qualità concernenti gli obiettivi stessi da
conseguire.
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po d’indagine
Valutazione di progetto
Valutazioni che si compiono sul progetto didattico, cioè
prima che esso entri nella fase attuativa.
Un progetto didattico può riguardare vari aspetti:
• un completo ambiente di apprendimento;
• una componente interna di un ambiente;
• un percorso di ricerca.
Nella stesura di qualunque progetto è poi opportuno che si
riesca a rendere espliciti i seguenti aspetti:
• giustificazione del progetto;
• definizioni degli obiettivi;
• valutazione della fattibilità e delle risorse necessarie;
• definizione degli strumenti di valutazione;
• descrizione del progetto.
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Valutazione di sistema
Valutazione di sintesi al termine di un progetto didattico; si
tratta di valutare sia il processo che il risultato
dell’esperienza nel suo complesso in termini di gestibilità
complessiva, ragionevolezza dei tempi e risorse impiegate,
chiarezza sulle finalità, coerenza del risultato rispetto agli
obiettivi dichiarati.
Per effettuare questo tipo di valutazione occorre produrre:
• documentazione sul processo e sul prodotto;
• dati provenienti da osservatori esperti esterni;
• comparazione con altre esperienze.