334
DARIOSH Digital Achaemenid Royal Inscription Open Schema Hypertext Verbale riunione 12 luglio 2004 Premessa All’interno del CTML, la definizione sintattica e morfologica di frasi e parole avviene tramite elementi LOG (logos, parola, discorso, analisi logica). Un elemento LOG di tipo paragrafo conterrà più elementi LOG di tipo frase; ciascuno di questi ultimi conterrano LOG di tipo parola (definite con facilità in OP dal cuneo diagonale). Un LOG di tipo parola contiene la trascrizione della parola stessa (sempre collegata agli elementi S che trascrive, cioè mantenendo un legame con la traslitterazione) più una serie di metadati, detti attributi, in cui viene codificata la classificazione morfologica. Ogni attributo è costituito da un’etichetta che lo individua (nel seguito indicata con il segno convenzionale @ che si legge “attributo”) cui deve corrispondere (dopo un segno di uguale) un valore. Ad esempio, un LOG di tipo frase avrà un attributo @type=“clause”. Il nostro compito è definire un insieme di attributi ciascuno con una determinata serie di possibili valori. Anche l’assenza di un certo attributo può essere significativa. In alcuni casi, un elemento LOG di tipo parola può essere scomposto in ulteriori elementi LOG. Un esempio tipico è quello di parole composte, o di parole seguite da un’enclitica. Per suffissi pronominali, desinenze verbali e simili si pone il problema se sia conveniente creare un LOG separato (che può quindi essere descritto dai vari attributi già definiti) o aggiungere un qualche ulteriore attributo specifico al LOG già esistente. Esempio: <log type=”word”> <log class=”verb” mood=”imperative” pers=”2s”>porta</log> <log class=”pronoun” subclass=”suffix” pers=”1s”>mi</log> </log> oppure: <log type=”word” class=”verb” mood=”imperative” pers=”2s” personal_suffix=”1s”>portami</log> Ogni soluzione ha i suoi vantaggi e difetti. In particolare, un pregio della prima è quella di riutilizzare l’attributo @pers senza bisogno di creare ulteriori attributi. In genere, la domanda da porsi è sempre quella: “quando faccio una ricerca, cosa vorrei trovare?”. Ad esempio, i pronomi suffissi sarebbero inclusi in una ricerca di tutti i pronomi solo nel primo caso. Capisaldi descrittivi della morfologia elamica: Reiner 1969 (approccio strutturalista); Grillot in Encyclopaedia Iranica (approccio francese alla Meillet). Miscelare queste due descrizioni. Grillot prima dice “nouns” poi usa “nominal” come aggettivo di “base” (p. 333: prima “nouns” comprende “verb” poi “both nouns and verbs”). sunki a volte è base, a volte base allargata in i [Grillot 1987]. Differenza fra “base” e “stem”. “Stem” base tematizzata; Grillot sembra usarlo in modo improprio. In alcune lingue non c’è differenza fra base nominale e base verbale (sia differenza semantica che differenza di comportamento in contesti diversi) ad es. in eschimese [AVR]. In Grillot 1987 “racine” vale per “base”.

DARIOSH Log - Elam.net - Storia, lingua e cultura · Web viewMarina Guidetti del suddetto ufficio si è poi premurata di inviare la documentazione firmata dal rettore al competente

Embed Size (px)

Citation preview

DARIOSH Log

DARIOSH

Digital Achaemenid Royal Inscription Open Schema Hypertext

Verbale riunione 12 luglio 2004

Premessa Allinterno del CTML, la definizione sintattica e morfologica di frasi e parole avviene tramite elementi LOG (logos, parola, discorso, analisi logica). Un elemento LOG di tipo paragrafo conterr pi elementi LOG di tipo frase; ciascuno di questi ultimi conterrano LOG di tipo parola (definite con facilit in OP dal cuneo diagonale). Un LOG di tipo parola contiene la trascrizione della parola stessa (sempre collegata agli elementi S che trascrive, cio mantenendo un legame con la traslitterazione) pi una serie di metadati, detti attributi, in cui viene codificata la classificazione morfologica. Ogni attributo costituito da unetichetta che lo individua (nel seguito indicata con il segno convenzionale @ che si legge attributo) cui deve corrispondere (dopo un segno di uguale) un valore. Ad esempio, un LOG di tipo frase avr un attributo @type=clause. Il nostro compito definire un insieme di attributi ciascuno con una determinata serie di possibili valori. Anche lassenza di un certo attributo pu essere significativa.

In alcuni casi, un elemento LOG di tipo parola pu essere scomposto in ulteriori elementi LOG. Un esempio tipico quello di parole composte, o di parole seguite da unenclitica. Per suffissi pronominali, desinenze verbali e simili si pone il problema se sia conveniente creare un LOG separato (che pu quindi essere descritto dai vari attributi gi definiti) o aggiungere un qualche ulteriore attributo specifico al LOG gi esistente.

Esempio:

porta

mi

oppure:

portami

Ogni soluzione ha i suoi vantaggi e difetti. In particolare, un pregio della prima quella di riutilizzare lattributo @pers senza bisogno di creare ulteriori attributi. In genere, la domanda da porsi sempre quella: quando faccio una ricerca, cosa vorrei trovare?. Ad esempio, i pronomi suffissi sarebbero inclusi in una ricerca di tutti i pronomi solo nel primo caso.

Capisaldi descrittivi della morfologia elamica:

Reiner 1969 (approccio strutturalista);

Grillot in Encyclopaedia Iranica (approccio francese alla Meillet).

Miscelare queste due descrizioni.

Grillot prima dice nouns poi usa nominal come aggettivo di base (p. 333: prima nouns comprende verb poi both nouns and verbs). sunki a volte base, a volte base allargata in i [Grillot 1987].

Differenza fra base e stem. Stem base tematizzata; Grillot sembra usarlo in modo improprio. In alcune lingue non c differenza fra base nominale e base verbale (sia differenza semantica che differenza di comportamento in contesti diversi) ad es. in eschimese [AVR]. In Grillot 1987 racine vale per base.

Differenza fra aggettivo e sostantivo in elamico: Reiner 1969 la nega. Tutte le descrizioni grammaticali concordano nellaffermare che non c differenza fra sostantivo e aggettivo. Quindi rimuoviamo il valore adj nellatributo @class.

Khaikjan: segue sistema russo delle lingue ergative.

Attributo @base: ci vuole il trattino? S, se vogliamo indicare che una forma base che pu essere espansa. Ma non detto che debba necessariamente essere sempre espansa. Volont di individuare le basi come obiettivo scientifico di Dariosh.

Vista la difficolt di individuare le basi, si rende necessario aggiungere un attributo che rimandi al glossario di Hallock, unico dizionario in trascrizione. Il problema nasce dallanalisi di murun: Grillot 1987: 13 cita base mur, poi vedi p. 15 che affronta il caso specificamente (mur + u + n). Hallock non usa il trattino, ma la forma che usa come intestazione delle voci cosa rappresenta? La base o la forma pi comune? AVR legge lintroduzione al glossario: per il verbo lo stem seguito dal trattino che rimanda alle singole forme verbali. mur luogo mentre murun terra. Sia Hinz che Hallock li distinguono. Si decide hallock come etichetta per questo attributo. murun ha il determinativo locativo, al contrario di mur [GG].

Lattrubuto @gender appare ridondante quando descrive un elemento che gi connotato grammaticalmente come animato o inanimato, oppure non corrisponde a nessun elemento morfologico che lo identifica esplicitamente come tale e risulta quindi essere una mera deduzione. Da discutere la sua utilit con gli aggettivi in OP.

Necessit di classificare con elementi LOG separati i suffissi. Si pone quindi anche il problema degli infissi. Discussione sui suffissi classificatori. Si prende in esame il caso complesso di ukkura + irra, presente in DSf. Si decide di utilizzare letichetta ending per lattributo @class.

EF fa notare che, riguardo allattributo @function, un conto il valore object, un altro quello di funzione sostantiva di un aggettivo sostantivato. Rimandiamo la discussione a quando incontreremo un aggettivo sostantivato.

Nel caso dei suffissi si rende necessaria la definizione di due elementi LOG figli allinterno del LOG padre con @type=word. Ci che differenzia questi due elementi LOG sono gli attributi @base e @ending, mentre solo lelemento LOG padre ha lattributo @class. GPR fa una proposta alternativa, per ora commentata (cio mantenuta ma non attiva) nel codice, con @type=word o base o ending; il problema anche in mancanza di suffissi si rende necessaria le definizione di un elemento LOG figlio dellelemento LOG padre con @type=word.

Nella traslitterazione richiamata dal LOG, il determinativo deve essere segnato da un . non dal trattino (attualmente cos per una svista).

Marcatura dei nomi propri. AVR sottolinea come sia meglio limitarsi ai marcatori elamici, cio i determinativi. Ma questi sono gi codificati a livello degli elementi S (i singoli segni). In alcuni casi, ad es. i nomi di mese, il determinativo non specifico ma rientra genericamente in quello di divinit. Si decide quindi per un attributo @proper. GPB nota che forse lapproccio pi corretto quello di scrivere la traslitterazione e la trascrizione sempre con iniziali minuscole, poi sar la programmazione che, su richiesta dellutente che abbia una tale preferenza, mette liniziale maiuscola alle parole aventi lattributo @proper. EF ricorda che ci sono anche nomi propri etnici, con tutto il problema di definire in alcuni casi nomi geografici o etnici. EF sposta il discorso su una classificazione generale della categoria cui appartiene un oggetto (ad es. la parola X indica un tipo di vaso etc.) che attualmente non implementiamo ma che sembra molto interessante a GPB.

Discussione sui pronomi relativi. Differenza in italiano fra che e il quale (pronome solo questultimo). Decidiamo, allinterno della classe dei nominali, di usare direttamente @subclass=rel per relativo, tralasciando la dicitura pronome. akka: base=akka-. EF nota uso di akka che collega due nomi, ad es. Gaumata akka makush.

Annotazione di GG per il commentario: kik con determinativo divino mentre murun con determinativo di luogo.

beta: Hallock si sofferma meno del solito sulla base be-.

Concordiamo per lattributo @conjugation al posto di @mood.

Suffisso -ta: GPB propone segnalarlo con attributo @ending. Si discute se separare due desinenze t + a; AVR insiste per non separare morfemi se non c un accordo degli studiosi: in questo caso meglio mantenerli uniti. Le a finali di ta possono essere comunque cercate facendo una ricerca sulla trascrizione delle forme verbali.

GPB sottolinea che elementi LOG con attributo @ending si creano quando non chiara la funzione del suffisso. Discussione su suddivisione in LOG figli di elementi LOG verbali: la desinenza della prima coniugazione deve essere separata? E il ta? Di fatto, la desinenza formata da ambedue. La differenza (se c) che mentre tutti sono daccordo a considerare la come desinenza della terza persona della prima coniugazione, non c accordo nellindividuare la funzione del ta.

Luso di un attributo serve per raggruppare forme (cio ritrovarle insieme facendo unapposita ricerca) che non sono somiglianti a livello di grafia. Noi sappiamo che ma il computer ha bisogno di specificarlo.

AVR: variante kika di kik.

Kent 1953 ordina le iscrizioni geograficamente dal centro alla periferia.

EF dice che se elamico non flessivo, si pu fare anche a meno del trattino nellattributo base.

ir: Reiner 1969: 90 lo considera come pronome ma indeclinabile. GG richiama anche Paper.

La riunione odierna stata degnamente allietata da unottimo pranzo alla persiana.

Verbale riunione 24 ottobre 2004

A casa di AVR con stupendo doppio panorama. GPR impegnato nel recuperare computer di EF.

GG nota che la priorit limmisione di testi, e si offre di farlo lei.

AVR conferma che importante, in modo da presentare qualcosa agli iraniani dimostrando che stiamo lavorando e sollecitandoli concretamente a fare altrettanto.

GPB nota necessit di delineare il catalogo delle iscrizioni persepolitane, sfruttando come base descrittiva e discorsiva la ricognizioni eseguita durante il suo recente viaggio in Iran, disponibile allindirizzo .

Sulle bozze del catalogo potr poi lavorare il team iraniano, completando i vuoti lasciati nel nostro abbozzo con i dati in loro possesso o rilevabili da visione diretta oggetto.

Mentre limmissione dati sar limitata ad una rosa esemplificativa (per supporto, lunghezza etc.) di testi, il catalogo deve essere comprensivo, almeno come obiettivo da raggiungere chiaramente mediante affinamenti successivi. La suddetta ricognizione si occupa per lo pi dei testi in situ, andr quindi integrata da tutte le iscrizioni su base di colonna. Per la situazione generale degli esemplari di una stessa iscrizione ora pi chiara. GPB propone che lassente GPR si occupi della cosa. GPR poi si mostra daccordo, ma GG ribadisce la priorit dellimmissione dati e di aspettare c