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INTO THIS NUMBER YOU'LL FIND: NEW BALANCE X 686, THE SELLERS "SUB" "STAFF" "HANNIBAL" STORES, REEBOK X JOHN MAEDA, LAKAI "WERE THE WILD THINGS ARE" PACK, PENDLETON X NIKE ACG, GRAVIS X IN4MATION X DIAMOND TROLLEY PACK, IUTER CONCRETE E UPPERCAT, BURTON AK, NIKE SB "THRILLER VS TWIN PEAKS", PUMA MONSTER JAPANESE PACK, 5 SHOPS BOSTON + NEW YORK, DON PENDLETON IN ITALY, ANGELO VINTAGE PALACE, THE PERFECTO, MADE FOR SKATE, NIKE SB "HOBIE POWER".
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6days is backnewyorkcicles
made for
skatethe sellers crackerssub-staff store- hannibal
iuter street party
Cool in L-Ektrica Partyboston-newyork
5shops
comicscomics
FREEFREEn_oo2n_oo2
best collaborationnbx
686
“itw”don pendleton
angelo vintage palaceveronica romitelli
Eccoci. Questo è il nuovo numero di
Crackers che con enorme successo
è entrato a far parte della scena
street style italiana con una vera
distribuzione a macchia d'olio. Noi
di Crackers, appoggiati dai migliori
Blogers Italiani (Freshngood e
Providermag), abbiamo scelto di spe-
dire direttamente a casa e in forma
gratuita il comics street mag per
entrare dalla porta principale del
vostro style. Ormai esplosa anche
in Italia la cultura streetwear e
sneackers freakers, Crackers vi ap-
poggerà sempre di più nella scelta
del vostro style in qualsiasi luogo
vi troviate. In questo numero trov-
erete vari approfondimenti sull'arte
con doppia intervista a Don Pendleton
e Veronica Romitelli ed intervista a
Angelo Caroli, fondatore del Vintage
Palace di Lugo; ci sarà anche la pre-
sentazione del libro Made For Skate
presentato ad Amsterdam in col-
laborazione con NikeSB e creato da
Jurgen Blumlein e Daniel Schmid. Il li-
bro vi renderà le idee più chiare sul
mondo delle sneackers. Per chi non
ha vissuto pienamente i gloriosi anni
ottanta, presentiamo la vera storia
del famoso giubbotto Chiodo che in
realtà è sempre stato il Perfecto dei
fratelli Schott.
editorialecrckrs_006
DIRETTORE Murio-DIRETTORE RESPONSABILE-Andrea Sisofo-COORDINAMENTO EDITORIALE-Murio, Denis, Paolo Sal-vatore-MANAGER PUBBLICITA’ Paolo Salvatore-PHOTO EDITOR & ART DIRECTOR-Denis Piccolo - denispiccolo.com- ESPERTO VINTAGE-Antonio Sallustio SEGRETERIA ABBONAMENTI-Michaela Stefania-FRESH’NGOOD.COM Andrea Caviggia-FOTOGRAFI & COLL. Diego, Patrizio Vita,Riccardo Miracoli Andrea Caviggia,Fabrizio (Providermag.it) Antonio Sallustio. Daniele (Senakers76) EDITORE JPG edizioni di Salvatore Paolo,Piccolo Denis,Cristian Murianni Via Lazio 50 - 65127 Pescara Tel. +39.085.290398 Fax. +39.085.4293096 [email protected] STAMPA Arti Gra-fiche Picene DISTRIBUZIONE FREE PRESS Crackers è un supplemento gratuito alla rivista SEQUENCE MAGAZINE registrata al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/5
crckrs_008
pag.006 editoriale pag.010-014 last news pag.016-019 the sellers pag.020-021 la legge della semplicià: rebook pag.022-023 lakai: star e black pack, where the wild things are, bal pag.024-025 nike acg: pendleton, wildwood, magma pag.026-027 gravis:in4mation x diamond travel bag, the expedition series, the viking hi arto saari pag.028-029 iuter party pag.030 burton ak pag.031 nikesb 25’ anniversario thriller vs twin peaks pag.032-033 puma japanese monster pag.034 dc:enzo pack, unkl sug pag.035 phil toys x providermag x nike sportwear pag.036 adidas 60’ anniversario x vespa pag.037cornelius, i love my sneakers pag.038 stussy x invicta, vans sindacate suicidal ten-dencies collection pag.039 marvell comics x obama, bloggers x nikeid pag.040-045 cool in l-ektrica party pag.046-051 boston-new york 5 shops pag.052-056 itw don pendleton pag.058-067 vintage, itw angelo vintage pal-ace pag.068-071 schott perfecto pag.072-079 made for skate pag.080-085 veronica romitelli pag.086-091 fixed in new york pag.092 -095 6days is back pag.096 crackers-fng contest graphics.
CRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERS
Next generation Osiris
Next generation Osiris
Next generationcmyk
Next generationcmyk
DVS in collaborazione con Dimond Supply CO. hanno
sviluppato una nuova collaborazione che presto la
troverete nei negozi specializzati come SUB di Bol-
zano. L’uscita prevista in italia è in marzo.
dvsx
diamondvvs pack
dvsx
diamondvvs pack
spacecraftspacecraftLa storia di questo brand prende
l’avvio durante una delle abbondanti
nevicate del 1997 a Cascade e la
sua immagine è impressa su una
foto scattata da Stefan Hofmann
ad un gatto delle nevi. Quella
foto stampata su t-shirt e adesivi
trasmetteva tutta la passione per
la montagna. Crackers vi presenta
alcuni prodotti della linea di
Spacecraft.
crckrs_010
spacecraftspacecraft
CRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERS
La Medicom Toy Corporation è
una multinazionale produttrice di
giochi e rappresenta una vera po-
tenza nel mercato Street Style,
ha prodotto toy come Bearbrick
o Original Fake. Ha contribuito
a far rinascere la passione di
collezionare oggetti limitati con
qualità e stile. Presto uscirà una
serie limitata di figure dedicate
al brand americano The Hudreds
con Adam Bomb Toys.
Ecco un’anteprima per la
prossima stagione di Adio:
la Dean V2, la Kenny Ander-
son pro model e, per gli
appassionati delle HI, la
Reckus con colori molto
vivaci e lacci gialli in con-
trasto.
airblasterx
vansstay wild
airblasterx
vansstay wild
the hundredsthe hundreds
Next generetionadio
collezione fall 2009
Next generetionadio
collezione fall 2009
Airblaster produce abbigliamento funzionale per il
mercato dello Snowboard. In America il marchio
è molto amato per la passione e la devozione per
questo sport e lo si può apprezzare nei partico-
lari come l’Airleash, Airgoggle, la giacca Balboa e
la fantastica tuta Ninja style che tutti i rider vor-
rebbero indossare. Altra chicca che vi stiamo most-
rando è la collaborazione con Vans per gli scarponi
e vans New Era con firma Airblaster. Un consiglio:
tenete d’occhio questo brand.
crckrs_012
CRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERS
newbalancex
686
newbalancex
686Ecco una delle più interessanti
collaborazioni dell’anno, quella
tra New Balance e 686: due realtà
così lontane che hanno dato vita
ad un progetto che apre un’era, un
incontro tra montagna e street.
Due esperienze che producono un
pack coi fiocchi: shoes, boot tecnici,
cappellini Newera e giacche tecniche.
Ma la vera novità sono i Boots
580 NewBalance, l’azienda ha usato
la mitica suola della mt580 con
un inserto tecnologico Rollbar e
Abzorb nella tomaia del boots
che viene prodotto in due colori,
nero con inserti blu, e bianco con
inserti in red. All’interno della
collaborazione ci sono anche
una serie limitata di shoes 420
di colore red e black; il tutto
completato da due giacche tecniche
686. Per il resto aspettiamo
sviluppi e speriamo di testare
questi scarponi al più presto, è la
prima volta che una collaborazione
mi incuriosisce cosi tanto. Si sa,
New Balance spacca per comodità
e tecnologia!
crckrs_014
6days is backnewyorkcicles
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686
“itw”don pendleton
angelo vintage palaceveronica romitelli
Eccoci. Questo è il nuovo numero di
Crackers che con enorme successo
è entrato a far parte della scena
street style italiana, TRAMITE una
distribuzione a macchia d'olio. Noi
di Crackers, appoggiati dai migliori
BlogGers Italiani, abbiamo scelto di
spedire direttamente NEI NEGOZI in
forma gratuita il comics street mag,
per entrare dalla porta principale
del vostro style. Ormai è esplosa
anche in Italia la cultura streetwear
sneakers freaker, E Crackers vi ap-
poggerà sempre di più nella scelta
del vostro LOOK in qualsiasi luogo
vi troviate. In questo numero trove-
rete vari approfondimenti sull'arte
con doppia intervista a Don Pendleton
e Veronica Romitelli , OLTRE L’ITW DI
Angelo Caroli, fondatore del Vintage
Palace di Lugo; ci sarà anche la pre-
sentazione del libro “Made For Skate”
presentato ad Amsterdam in col-
laborazione con Nike SB e creato da
Jurgen Blumlein e Daniel Schmid. Il li-
bro vi renderà le idee più chiare sul
mondo delle sneakers. Per chi non
ha vissuto pienamente i gloriosi anni
ottanta, presentiamo la vera storia
del famoso giubbotto Chiodo che in
realtà è sempre stato il Perfecto dei
fratelli Schott.
editorialecrckrs_006
DIRETTORE Murio-DIRETTORE RESPONSABILE-Andrea Sisofo-COORDINAMENTO EDITORIALE-Murio, Denis, Paolo Sal-vatore-MANAGER PUBBLICITA’ Paolo Salvatore-PHOTO EDITOR & ART DIRECTOR-Denis Piccolo - denispiccolo.com- ESPERTO VINTAGE-Antonio Sallustio SEGRETERIA ABBONAMENTI-Michaela Stefania-FRESH’NGOOD.COM Andrea Caviggia-FOTOGRAFI & COLL. Diego, Patrizio Vita,Riccardo Miracoli Andrea Caviggia,Fabrizio (Providermag.it) Antonio Sallustio. Daniele (Senakers76) EDITORE JPG edizioni di Salvatore Paolo,Piccolo Denis,Cristian Murianni Via Lazio 50 - 65127 Pescara Tel. +39.085.290398 Fax. +39.085.4293096 [email protected] STAMPA Arti Gra-fiche Picene DISTRIBUZIONE FREE PRESS Crackers è un supplemento gratuito alla rivista SEQUENCE MAGAZINE registrata al tribunale di Pescara il 14/05/2003 al numero 173/5
crckrs_008
pag.006 editoriale pag.010-014 last news pag.016-019 the sellers pag.020-021 la legge della sempliciTà: rebook pag.022-023 lakai: star e black pack, where the wild things are, bal pag.024-025 nike acg: pendleton, wildwood, magma pag.026-027 gravis:in4mation x diamond travel bag, the expedi-tion series, the viking hi arto saari pag.028-029 iuter party pag.030 bur-ton ak pag.031 nike sb 25° anniversario thriller vs twin peaks pag.032-033 puma japanese monster pag.034 dc:enzo pack, unkl sug pag.035 phil toys x providermag x nike sportwear pag.036 adidas 60° anniversario x vespa pag.037cornelius, i love my sneakers pag.038 stussy x invicta, vans sinda-cate suicidal tendencies collection pag.039 marvell comics x obama, blog-gers x nike id pag.040-045 cool in l-ektrica party pag.046-051 boston-new york 5 shops pag.052-056 itw don pendleton pag.058-067 vintage, itw angelo vintage palace pag.068-071 schott perfecto pag.072-079 made for skate pag.080-085 veronica romitelli pag.086-091 fixed in new york pag.092 -095 6days is back pag.096 crackers-fng contest graphics.
CRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERS
Next generation Osiris
Next generation Osiris
Next generationcmyk
Next generationcmyk
DVS in collaborazione con Dimond Supply CO. hanno
sviluppato una nuova collaborazione che presto
troverete nei negozi specializzati come SUB di Bol-
zano. L’uscita è prevista in italia PER marzo.
dvsx
diamondvvs pack
dvsx
diamondvvs pack
spacecraftspacecraftLa storia di questo brand COMINCIA
durante una delle abbondanti
nevicate del 1997 a Cascade, e la
sua immagine è impressa su una
foto scattata da Stefan Hofmann
ad un gatto delle nevi. Quella
foto stampata su t-shirt e adesivi
trasmetteva tutta la passione per
la montagna. Crackers vi presenta
alcuni prodotti della linea di
Spacecraft.
crckrs_010
spacecraftspacecraft
CRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERS
La Medicom Toy Corporation è
un’AZIENDA produttrice di gio-
chi e rappresenta una vera po-
tenza nel mercato Street Style,
ha prodotto toy come Bearbrick
o Original Fake. Ha contribuito
a far rinascere la passione di
collezionare oggetti limitati con
qualità e stile. Presto uscirà una
serie limitata di figure dedicate al
brand americano The HuN dreds
con Adam Bomb Toys.
Ecco un’anteprima per la
prossima stagione di Adio:
la Dean V2, la Kenny Ander-
son pro model e, per gli
appassionati delle HI, la
Reckus con colori molto
vivaci e lacci gialli A con-
trasto.
airblasterx
vansstay wild
airblasterx
vansstay wild
the hundredsthe hundreds
Next generetionadio
collezione fall 2009
Next generetionadio
collezione fall 2009
Airblaster produce abbigliamento funzionale per il
mercato dello Snowboard. In America il marchio
è molto amato per la passione e la devozione per
questo sport, e lo si può apprezzare nei partico-
lari come l’Airleash, Airgoggle, la giacca Balboa e
la fantastica tuta Ninja style che tutti i rider vor-
rebbero indossare. Altra chicca che vi stiamo most-
rando è la collaborazione con Vans per gli scarponi
e vans New Era con firma Airblaster. Un consiglio:
tenete d’occhio questo brand.
crckrs_012
CRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERSCRACKERS
newbalancex
686
new balancex
686Ecco una delle più interessanti
collaborazioni dell’anno, quella
tra New Balance e 686: due realtà
così lontane che hanno dato vita
ad un progetto che apre un’era:
L’incontro tra montagna e street.
Due esperienze che producono un
pack coi fiocchi: shoes, bootS tecnici,
cappellini New era e giacche tecniche.
Ma la vera novità sono i Boots
580 New Balance, l’azienda ha
usato la mitica suola della mt580
con un inserto tecnologico Rollbar
e Abzorb nella tomaia del boots,
che viene prodotto in due colori,
nero con inserti blu, e bianco con
inserti in red. All’interno della
collaborazione ci sono anche
una serie limitata di shoes 420
di colore red e black; il tutto
completato da due giacche tecniche
686. Per il resto aspettiamo
sviluppi e speriamo di testare
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prima volta che una collaborazione
CI incuriosisce cosi tanto. Si sa,
New Balance spacca per comodità
e tecnologia!
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SUB-STUFF-HANNIBAL
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SUB VIA DELLA ROGGIA 15 BOLZANOWWW.SUBSKATESHOP.COM STUFF STORE
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Natale, 55euro! The IlluminatiSwastika is
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crckrs_019
JOHN MAEDA E REEBOK
UNA PARTNERSHIP CREATIVA ISPIRATA ALLE
‘LEGGI DELLA SEMPLICITA’Informatico, visual artist, matematico, autore, grafico, do-
cente del MIT, direttore creativo… le definizioni risultano
riduttive quando si prova a descrivere il genio di John
Maeda, la cui opera sembra essere legata da un filo che
unisce matematica e visual art all’insegna della semplicità.
SIMPLICITY è infatti un progetto di ricerca che ha lo
scopo di proporre nuovi modi per semplificare la vita
delle persone, in contrapposizione alla complessità cre-
scente della società contemporanea che si affida ad una
tecnologia spesso troppo complicata e disumanizzante.
‘Quando si parla di semplicità, la gente pensa che sIGni-
fichi rendere ovvio qualcosa. In realtà si tratta di sco-
vare l’ovvietà delle cose, che non è sempre evidente o
semplice. Bisogna prendere questa ovvietà e farla diven-
tare complessa e carica di significato’, ha affermato John
Maeda. Reebok e John Maeda hanno stretto una collabo-
razione che si configura come vera e propria piattaforma
di sperimentazione, un laboratorio creativo in cui il brand
si confronta con il matematico per realizzare innovativi
concetti di sportswear e fashion in continua evoluzione.
Punto di partenza di questa partership è ‘The Laws of
Semplicity’, opera in cui Maeda illustra come affrontare
meglio il presente con l’applicazione di 10 ‘semplici’ principi
in grado di dare maggiore significato all’esperienza uma-
na. Dal footwear all’apparel in edizione e distribuzione
limitata, queste 10 leggi trovano applicazione in prodotti
di grande impatto visivo e concettuale, tutti derivati da
codici e algoritmi matematici trasformati in visual art.
Reebok presenta oggi due nuovi modelli di footwear
reinterprati da John Maeda: Insta pump Fury e Free-
style.
‘Struccess’ Insta Pump Fury by John Maeda
Creata nel 1993, Insta Pump Fury è un modello che da
subito ha attirato la curiosità degli amanti delle snea-
kers per il suo design innovativo unito alla rivoluziona-
ria tecnologia PUMP di Reebok.
John Maeda ha voluto reinterpretare questa sneaker
cult applicando texture e grafiche di forte impatto visivo.
la Struccess Insta Pump
la Struccess Insta Pump
crckrs_020
Ispirata alla nona legge della semplicità, il fallimento, il nome deriva dalla fusione delle parole
‘struggle’ e ‘success’. Maeda ha infatti affermato: ‘se fallisci, continua a provare fino a raggiungere
una qualche forma di successo’. I codici e le grafiche all-over rendono la Struccess Insta Pump un
pezzo da collezione per tutti gli sneaker fanatics.
Reebok Freestyle Hi Emoretion by John Maeda
John Maeda ha voluto rendere omaggio anche all’iconica Freestyle, la prima scarpa da donna mai re-
alizzata per il fitness da Reebok. Un tributo alla donna e alla settima legge della semplicità che la
ispira: ‘Emotion’. Maeda afferma infatti che ‘more emotions are better than less’ e con questa scarpa
ha cercato di rappresentare un’esplosione di energia pura e di emozioni con colori che si amalgama-
no e si fondono l’uno nell’altro. Codici e algoritmi decorano l’interno della scarpa, al quale viene
aggiunto un tocco glam grazie alle strap olografiche che creano riflessi imprevedibili ad ogni passo.
ID Magazine mi ha nominato ‘uno dei 50 designer più importanti al mondo’. Esquire mi ha definito ‘una delle 21 personalità più rilevanti del 21esimo secolo’.
Freestyle Hi Emoretion
Freestyle Hi Emoretion
crckrs_021
Lakai presenta due nuovi pack,
lo “Star pack” e il “Black Pack”,
il primo è un’esclusiva per
il Giappone. IL MODELLO è IL
Telford - Hi e Low - le due
scarpe sono coperte da stelle
su tutta la tomaia in versione
bianca per la Low e in versione
nera per la Hi. Il secondo Pack
è formato da Howard Select, Koston
Select e Carroll Select. UnA combo
di shoes che deriva direttamente
dalle scelte dei tre skaters più
rappresentativi per Lakai. Le scarpe
sono tutte e tre vulcanizzate e
completate da una tomaia in pelle nera
trattata.
stars+blackpack
stars+blackpack
wherethewild things are
wherethewild things are
crckrs_022
Questa è una collaborazione della Lakai
Manchester Select Exclusive con Bal (Balance
Whear Design) since 1999.
Bal nasce dalla scena Dj di Tokyo e si
differenzia dagli altri brand per aver scelto
un quartiere differente dalle altre zone di
Tokyo dove si ammassano un’infinità di brand
shop. Hanno scelto una scarpa vulcanizzata dalla
tomaia customizzata con grafica e stringhe di
colore diverso.
Ecco quindi le prime
immagini di una nuova serie
di tavole Girl con stampa
fotografica, raffiguranti
alcune delle crature
del film, che uscirà nel
corso del 2009.
E’ ormai noto che Spike Jonze
è uno dei pilastri e fondatori
della Girl Skateboard ed an-
che se le strade si sono divise
Spike ha continuato a seguire e
supportare i movimenti della
company.
Questa collaborazione con
Lakai, in uscita con la pre-
sentazione del film girato da
Spike “Where the Wild Things
ARE” tratto da un libro per
bambini di Maurice Sendak, pre-
vede infatti la riproduzione dei
personaggi sulla tomaia della
scarpa Goat Boy e Moishe.
Inizialmente il film doveva es-
sere prodotto dalla Univer-
sal, ma alcune divergenze con
Jonez hanno fatto optare il
regista per una collabora-
zione con la Warner Bros.
stars+blackpack
stars+blackpack
balbalwherethewild things are
wherethewild things are
crckrs_008
crckrs_023
Quando due aziende dello stesso paese decidono di collaborare
come Nike ACG e Pendleton ci si aspetta una collaborazione spe-
ciale. In effetti i materiali Pendleton, famosi per la qualità elevata,
sono stati abbinati alla tecnicità dei prodotti Nike ACG ed il tutto
unito all’arte dei nativi americani. Il risultato è una serie limitata di
prodotti che vuol richiamare l’attenzione alle origini e allo stile
indiano legato alla natura. Con questa collaborazione Nike ACG
conferma le sue intenzioni di voler dare alle nuove collezioni uno
stile sempre più outdoor. Il pack è formato da Acg Blazer e dal
Valenka Boot: una coperta, una giacca ed uno zaino che ci porter-
anno fuori porta per un bel pick nick.
PENDLETOn X NIKE ACG 20’ ANNI DI OUTDOOR
Acg Blazer +Valenka Boot
PENDLETOn X NIKE ACG 20 ANNI DI OUTDOOR
crckrs_024
Nike Air Wildwood Supreme ACG Urban Night Pack
La Magma shoes è un’idea nata nel 1978 dopo la spedizione di due uomini che scalarono la seconda vetta più alta del mondo, il K2. Roger Stevens, direttore alla produzione, alla notizia che doveva riportare in vita una delle icone della storia di Nike ACG, ha accolto il progetto con entusiasmo. L’intenzione è quella di ripartire dalla Magma originale, un pezzo del 1981. La prima Magma era di colore marrone con i lacci rossi e la suola robusta per una migliore attrazione in montagna.Il risultato di questa nuova concezione della Magma è una serie di colorazioni che hanno rappresentato Nike ACG nei suoi venti anni di storia, usando materiali come il rip-stop preferito alla classica pelle, e seguendo la filosofia di “Nike Sportwear”. Queste scelte dello staff di Nike ACG sono anche il risultato della decisione di scostare il brand dagli action sport per ritornare alle origini dell’outdoor classico. Speriamo che queste scarpe facciano ritornare alla gente la voglia di uscire dalle città trasformando il classico stile di vita cittadino in un vero spirito d’avventura.
nike air magma mowabb
nike air magma 1981
nike acg air magma
waterproof rip-stop pack
crckrs_025
indobaltic-l ib-erty THE EXPEDITION
SERIESTHE EXPEDITION
SERIES
in4mation x gravis xdiamond travel bag
in4mation x gravis xdiamond travel bag
trekker baltic
Una delle doti più importanti del brand Gravis è di avere
uno style tutto particolare nella produzione di accessori da
viaggio come borse, trolley e zaini. Questa collaborazione è
nata tra uno scambio di opinioni dal designer Kelly Kikuta e i
ragazzi di In4mation. Kelly ha lavorato prima nel mondo dello
skate con il brand DVS per poi passare nella grande casa
Burton con il compito di sviluppare la linea skate di Gravis.
Aggiuntasi Diamond Supplay al progetto, la Limited Edition che
ne è venuta fuori farà gola a molti collector, figuriamoci poi
se abbinate alle Tiffany Nike SB ai tempi fecero esplodere il
fenomeno collaborazioni !!
crckrs_026
shadowsuvival pack for modern man
sureshot baltic
ARTO SAARITHE VIKING HIARTO SAARI
THE VIKING HI
IVskate è il nuovo progetto Gravis che prevede una linea skateboard dal design di
tendenza come queste Viking HI LX LTD disegnate per e con Arto Saari, uno dei più forti
skaters della scena mondiale.
La linea segue le esigenze di Arto che ha optato per design vintage con spunti militari.
Durante il meeting estivo di Gravis in Versilia siamo riusciti a scambiare due chiacchere
con gli styler del brand che ci hanno illustrato queste shoes. In questa scarpa si
possono vedere dei piccoli particolari che la rendono una via di mezzo tra style e
action shoes.
La tomaia in pelle prende spunto dai giubbotti da motociclista con una texture Vintage
e aggressiva. Nella parte del tallone troviamo una fascetta che si ispira alle allac-
ciature degli anfibi militari e sulla linguetta un pad che riporta i dati della scarpa,
nome e specifiche del limited shoes; ben rifinita con cuciture in ottimo abbinamento con
il colore nero. Nel complesso questa scarpa richiama le tendenze delle prossime
stagioni: un avvicinamento allo stile Vintage rocker. contra baltic gkit
men’s bag
crckrs_027
concrete e uppercutconcrete e uppercut
C’è un party e siete tutti invitati, e con le nuove
t-shirt di Iuter potrete dominare la dancehall:
stampe belle grosse e messaggi diretti, perché
nascondere che ci piace fare festa? Alla faccia di
chi se ne sta a casa a dormire!
iuterwindreaker
iuterwindbreaker
mottomotto
crckrs_028
COME USARE IL LOGO: è preferibile usare sempre il bianco per l’interno e il nero per l’outline, tranne su fondo nero dove l’outline diventa bianca e l’interno nero.
Tra poco arriva la primavera, e assieme a lei
uscirà questo windbreaker sgargiante in ny-
lon antigoccia superleggero, tutto bello col-
orato. Per farvi riconoscere dal vostro ami-
chetto del cuore anche dall’altro lato della
strada. Con dei bei tagli a caso come tanto
vanno ora. Viva la iuter
concrete e uppercutconcrete e uppercut
from disco to discofrom disco to disco
ringspectringspect
jungle-cutjungle-cut
idolidol
mottomotto
crckrs_029
ak 2l cyclic jkt è un prodotto di burton
che da la sicurezza ai rider di indossare un
indumento con tecnologie goretex. colori
estremamente selezionati in collaborazione
coon i rider burton.
esterno in goretex, cuciture termo nastrate,
visibilità regolare, inserto in vita per inter-
faccia pantalone/giacca, garanzie a vita
nike-sb thriller vs twin
peaks
nike sb thriller vs twin
peaksburton akburton ak
crckrs_030
Due scarpe che usciranno nella primavera del 2009:
una Dunk Hi e una Blazer Low.La Blazer Low è dedicata
all’anniversario per il 25° anno dall’uscita di Thriller di
Michael Jackson e riprende i colori della giacca indossata
da Michael durante il video. La Dunk Hi, invece, si ispira a Twin
Peaks, la serie televisiva di David Lynch e Mark Frost che
ha tenuto incollati al piccolo schermo milioni di persone.
Presenterà colori scuri con cuciture in contrasto verdi e
la soletta interna riprenderà l’aspetto del pavimento della
stanza dove il nano appariva per dare indizi sull’omicidio
di Laura Palmer.
nike sb blazer low x
25 anni di thriller
nike-sb thriller vs twin
peaks
nike sb thriller vs twin
peaks
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Monster Japanese Pack
Puma classic first round
Puma MId
Puma Clyde
Questa è una delle collaborazioni più interessanti della scena footwear in uscita. Puma propone un pack di cinque scarpe in serie limitata, la cui linea è curata dai propri designer. Questo
crckrs_032
Puma MId
!
progetto rappresenta un omaggio ai film dedicati ai mostri giapponesi prodotti tra gli anni ‘50 -70, dai più famosi dinosauri alle scimmie giganti prodotti dalle menti e dalle fantasie d’oriente. Il particolare di queste scarpe è costituito dai materiali che rispecchiano la forma e i particolari dei mostri come la Lizoid King con la pelle del lucertolone, famoso per aver distrutto decine di città, o la Ape king con la tomaia in vera pelle di scimmia.
Puma classic first round
Puma stepper
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dc shoes x unkl sugdc shoes x unkl sug
dc shoes 20/94enzo pack x newera
dc shoes 20/94enzo pack x new era
LA DC SHOES HA PRESO PARTE AL PROGETTO DI
ANKL CHE CONSISTE NELL’UNIRE DELLE SCARPE
DC AD UN TOY DI NOME SUG, ABBINANDO
PARTICOLARI DEL TOY CON LA SCARPA E
CREANDO COSI’ UNA MAGNIFICA EDIZIONE
LIMITATA . GLI OGGETTI SI POTRANNO VEDERE
E ACQUISTARE ALLA MOSTRA DI SAN DIEGO,
DURANTE LA FIERA “THE AGENDA”. LA SCARPA
SARA’ VENDUTA ANCHE NEL NEGOZIO “5&A DIME”.
di riccardo miracoli
DC x New Era - Enzo Pack.
DC Shoes è lieta di
presentare al pubblico dei
collector un pack dedicato
alla casa automobilistica
italiana più famosa al mondo:
la Ferrari.
Nata dal progetto 20/94,
Enzo Pack propone, in
collaborazione con New
Era, una shoes veramente
accattivante in due colori:
rosso e nero; con tomaia in
pelle ben rifinita ed abbinate
ad un cappellino New Era
originale, sempre in pelle.
Super Limitata la troverete
negli store selezionati da DC
Shoes Limited.
crckrs_034
Phil, all’anagrafe Filippo Perin, nasce a
Conegliano V.to in provincia di Treviso dove
cresce ispirato dalla cultura hip hop Ameri-
cana dei primi anni novanta. Finiti gli studi
universitari sul design scopre il movimen-
to degli “ART TOYS”, del quale si innamora
riscoprendo le sue doti di grafico e de-
signer, in particolare applicate a una nuovis-
sima forma di toys design, i “paper toys”.
Qualcuno li chiama volgarmente giocattoli
di carta, ma dietro ognuno di essi c’è uno
studio millimetrico di proporzioni e misure.
Attualmente Phil è uno dei più quotati pa-
per toys designer d’Italia, e vanta alle
sue spalle decine e decine di collabora-
zioni con artisti nazionali e internazionali,
e nomi di punta dell’art toys world. Una
delle sue ultime realizzazioni è stata la
produzione di 6 unici paper toys, realizzati
in occasione dell’aperitivo di Providermag al
“1960 “ store, il temporary store di Nike
sportwear a Roma. 6 cani tostissimi, con
testa a forma di box di sneakers, dotati
di bracciali e dallo sguardo rude.Ognuno
di questi 6 toys è una dedica a 6 partico-
lari modelli di sneakers della famiglia Nike,
ovvero: Nike Spiz’ike, Nike Safari, Nike Air
Max 95 neon, Nike Blazer Stussy, Nike Jor-
dan I, Nike Dunk UNDFTD.
phil toysx
providerx
nike sportswear
phil toysx
providerx
nike sportswear
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Per celebrare il 60° anniversario dell’iconico marchio a tre strisce creato dal fondatore dell’azienda, Adi Dassler, Adidas Originals lancia “60 Years of Soles and Stripes”. Oltre a un’ampia gamma di classiche polo, t-shirt e giacche, questa collezione offre vari modelli di calzature, come le sneaker Vespa Gran Lusso ispirate agli anni ’50, che riprendono i dettagli tipici della Vespa classica rievocando nostalgicamente quell’epoca.
by www.providermag.it
adidas 60’ anniversariox
vespa
adidas 60’ anniversariox
vespa
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Provider compie tre anni! Parte dei nostri lettori il nome Provider, e la sua presenza all’interno dello street culture italiana,
risulterà sconosciuta. Eppure Provider, che vede in Providermag ( HYPERLINK “http://www.providermag.it” www.providermag.it)
la sua principale facciata, è dal 2005 che informa il pubblico italiano sulle ultime tendenze e uscite in fatto di streetwear e
sneakers.Non a caso il suo claim è “ I Love My Sneakers”, propagandato attraverso sticker e t-shirt.In occasione del terzo
compleanno, Provider ha realizzato una speciale collaborazione con alcuni dei più importanti sneakers store in Italia, come Back
Door a Bologna e Sneakers 76 a Taranto, con i quali ha realizzato un speciale versione della t-shirt “I Love My Sneakers”.
Il primo particolare è il colore della maglia, nera. Il secondo, e più importante, è il dietro della maglia, il quale è stato
personalizzato da ogni negozio con un frase rappresentativa dell’entità del negozio stesso...”This is how we do it” because “ I
Belong to BD”. Le maglie in quantità limitate sono già in vendita negli store appartenenti al progetto. Per saperne di più potete
visitare il sito HYPERLINK “http://www.providermag.it” www.providermag.it www.providerclothing.com
Cornelius è un prodotto complesso che combina in sé musica, letteratura, arte e moda. Una vera e propria opera sociale in più
atti, dai risvolti nudi e crudi, narratrice incosciente di una realtà che popola le notti. Personaggio principe, unico protagonista
onirico seppur in carne e ossa: Cornelius – Rifo, l’alter ego del personaggio di Moorcock.Per esprimere al meglio il progetto,
Cornelius è multidisciplinare. Da una parte i suoni combinati dello street punk, dell’electro e della musica classica danno forma
ai testi del racconto, dall’altra le immagini riempiono la scena, completano l’intreccio e indagano nell’animo dei personaggi. Detto
più semplicemente Cornelius è il progetto di Sir Bob Rifo aka The Bloody Beetroots. Cornelius è musica perché è composto da
un nuovo brano di 2 minuti e 30 secondi. E’ letteratura perché trova nelle parole di Moorcock le sue origini. E’ arte perché
l’incubo di Cornleius prende una forma onirica grazie alle immagini di Mathieu Danet della Born to Film, trasformate in video.E’
moda perché è composto da tre t-shirt, in limited edition, realizzate in collaborazione con il brand Six Pack France e disegnate
dall’artista italiano Turbokrapfen.
I love my sneakersI love my sneakers
Custom Edition....Chi sei Conrelius!
Custom Edition....Chi sei Cornelius!
ph.carlo alberto della sega
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Tutti conoscono Invicta, soprattutto nel nostro paese. Lo storico brand fu fondato nel 1906 in Inghilterra per produrre
borse in canvas per i marinai dei primi piroscafi, ma passa in Italia nel 1921 grazie ad un artigiano torinese che ne fa un marchio
riconosciuto nel settore degli accessori da alpinismo. In tempi più recenti Invicta ha marchiato zaini e zainetti, per la città o
per la montagna, di più di una generazione, realizzando icone degli anni ‘80 come i Minisac che sono stati recentemente ripro-
posti nelle loro colorazioni originali. Proprio quest’ultimo remake ha dato ispirazione Stussy per lanciare quest’anno una
collaborazione tra i due brand, dal gusto molto oldschool. E’ stato quindi realizzato un nuovo Minisac ‘Stussy x Invicta’ che
uscirà nel 2009 in quantità limitate. Il design nasce dalla perfetta unione tra le creatività dei due brand: le strisce colorate
di Invicta vengono infatti riproposte attraverso una delle classiche texture di Stussy e realizzate nei 4 storici colori del
brand: verde, rosso, giallo e nero. Lo ‘Stussy x Invicta’ Minisac uscirà ufficialmente con la Spring/Summer Collection 2009 del
brand californiano e sarà disponibile esclusivamente negli Stussy Store world-wide. Il lancio/anteprima mondiale di questa
limited edition è avvenuto in Italia, Sabato 17 Gennaio, presso lo Stussy Store di Milano.
Tra i primi release del 2009, Vans ha creato una collezione speciale dedicata al leggendario gruppo californiano punk-hard-
core dei Suicidal Tendencies, che con 15 album pubblicati dal 1982 al 2000, ha fatto un po’ la storia di un genere musicale,
di un periodo, di una cultura. La collezione, che si inserisce nella serie speciale Syndicate di Vans, è composta due scarpe, due
t-shirts, un trucker-cap e una cintura. Le scarpe, che vedete in anteprima assoluta nell’immagine sopra, sono due ‘Era - S’
realizzate in materiali premium nelle colorazioni ‘Suicidal Blue’ e ‘Suicidal Black’. Il giorno ufficiale della release è stato il 15
gennaio. La collezione è disponibile in soli 30 negozi in Europa
BLOGGERSx NIKEiD ‘Ispirazioni da Paura’
BLOGGERSx NIKE iD ‘Ispirazioni da Paura’
StussyxInvicta‘Minisac’
Limited Edition
StussyxInvicta‘Minisac’
Limited Edition
Vans Syndicate Suicidal Tendencies
Collection
Vans Syndicate Suicidal Tendencies
Collection
crckrs_038
La notizia è “amazing”, proprio come Spi-
der-Man: per celebrare l’imminente inse-
diamento del neo-eletto presidente degli
Stati Uniti, Barak Obama, Marvel Comics
ha pubblicato un’edizione speciale (”Marvel
Variant Edition”) di uno dei suoi più celebri
fumetti di tutti i tempi: l’Uomo Ragno aka
The Amazing Spider-Man. Riportiamo qui
qualche citazione dalla fonte ufficiale:
“When we heard that President-Elect
Obama is a collector of Spider-Man com-
ics, we knew that these two historic fig-
ures had to meet in our comics’ Marvel
Universe,” says Marvel’s Editor-in-Chief
Joe Quesada. “Historic moments such as
this one can be reflected in our comics
because the Marvel Universe is set in the
real world. A Spider-Man fan moving into
the Oval Office is an event that must be
commemorated in the pages of Amazing
BLOGGERSx NIKEiD ‘Ispirazioni da Paura’
BLOGGERSx NIKE iD ‘Ispirazioni da Paura’
Nike Italy ha unito nove blog italiani legati
al mondo del design e della moda, e un
talentuoso giovane illustratore dalle
ispirazioni un po’ tenebrose per dare vita
ad un’originale selezione di sneakers dis-
egnate su NIKEiD. Modelli di culto della
mettendone così in evidenza personalità e
tratti più caratteristici. Su NIKEiD.com le
nove scarpe realizzate dai blogger, più
la scarpa disegnata dallo stesso Nicola
danno vita ad una piccola collezione. La
notizia è stata pubblicata anche da Sneak-
erFreaker.com, uno tra i più importanti
canali d’informazione della SneakersCul-
ture mondiale.
Marvel Comics x
Obama x
The Amazing Spider-Man”
Marvel Comics x
Obama x
The Amazing Spider-Man”
Spider-Man.“
Come avrete capito, Marvel, cavalcando
alla grande l’onda del collezionismo e
del fandom, ha creato questo numero
speciale dove fantastico e reale si in-
contrano a Washington D.C. per creare il
feticcio dell’anno per fanatici dell’uno o
dell’altro personaggio.
collezione Nike quali l’Air Max 90, la
Dunk, la Cortez e la Blazer sono stati
disegnate dai blogger su NIKEiD seguen-
do ognuno le proprie ispirazioni. Le nove
scarpe sono state poi contestualizzate
dal giovane artista e illustratore italia-
no Nicola Coin, aka Mellon, che ha creato
uno sfondo ad hoc per ciascuna scarpa
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Cool in L-Ektrica Party
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Cool in L-Ektrica Party
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Cool in L-Ektrica Party
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boston+newyork
5 shopsshops
5 di-lavinia&carlo
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LACED “http://www.lacedboston.com”
569 Columbus Ave. Boston, Massachusetts
Data di apertura del negozio: Laced è aperto dal gennaio 2006-Tipo di clientela: I nostri clienti sono mag-
giormente studenti e skater,ma non solo...-Quale è stata la scarpa più venduta nel 2008: Nel 2008 sicura-
mente la NIKE SB SKATE OR DIE, comunque il vero top seller x noi è stata in assoluto la NIKE SB MF DOOM
Quali sono le tue aspettative per i modelli del 2009: Sicuramente le collaborazioni... Cosa ne pensi del mer-
cato ebay riguardante le sneakers: Non mi piace, non sono favorevole, credo che sia una grossa speculazione
e poca passione vera x le scarpe, io sono un collezzionista e lo faccio per passione!! Qual’è la tua sneaker
preferita?....woooo... direi Jordan Call 11-12 e Airforce the QUEST LOVE collaboration....bella!!! InIntervista
fatta a O CHYPERLINK
crckrs_047
CLIENTELE NYC267 Lafayette StreetNew York City, New York “http://newyork.citysearch.com/review/42253122/3610693”
Data di apertura del negozio: Direi nel 2008....ndr Tipo di clientela: Sicuramente gente del quartiere,amici,molti
giapponesi anche. Quale è stata la scarpa piu venduta nel 2008: Direi sicuramente l’ AIR JORDAN 4 Quali sono
le tue aspettative per i modelli del 2009: Non saprei...noi prendiamo le scarpe che più ci piacciono praticamente
a mano, le scegliamo,non ci interessano tutti i modelli ma solo determinati pezzi. Cosa nel pensi del mercato
ebay riguardante le sneakers: Sono favorevole,apre molte connessioni interessanti. Intervista fatta a: JD
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Flightclub new york
Indirizzo: 25y Greene Street GroundFloor New York NY 10002 “http://www.flightclubny.com/c.
php?fc=ny&c=new”
Data di apertura del negozio: 27 gennaio 2005-Tipo di clientela: Praticamente tutti, abbiamo quasi tutto
quello che c’è sul mercato mondiale,la scelta è varia come la clientela, dallo sneakerhead alla star del
fashion system .Quale è stata la scarpa piu venduta nel 2008: Direi sicuramente l’ AIR JORDAN 4 ROSSO/
NERO AIR JORDAN COUNTDOWN PACK cfr foto-Quale è stata la tua scarpa preferita nel 2008: sicuramente
il COUNTDOWN PACK. Quali sono le tue aspettative per i modelli del 2009: Non saprei...aspetto....Cosa nel
pensi del mercato ebay riguardante le sneakers: Mi va bene, vorrei che continuasse com’è...Intervista fatta
a: Danin Martinez
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AUTUMN “http://autumnnyc.com/autumn/”
NESSUNA INTERVISTA.....Prezzi ottimi e vasto assortimento di NIKE SB radical store,
ma sul serio
crckrs_050
BODEGA “http://www.bdgastore.com/bodega/newsite/home.html”
6 CLEARWAY ST BOSTON MA 02115 intervista fatta a DAN
Data di apertura del negozio: Bodega è aperto dal 2005,da pochi mesi abbiamo aperto anche lo store on
line. -Tipo di clientela: Il nostro cliente è normalmente molto ricercato,veramente particolare.-Quale è stata
la scarpa piu venduta nel 2008: Sicuramente la nostra collaborazione con Reebok la Fung Wah Edition,
spazzolata in poche ore... Comunque anche i classici Jordan Pack sono andati via velocemente....Quali sono le
tue aspettative per i modelli del 2009: Crediamo che le collaborazioni saranno il futuro delle sneakers,
sicuramente nuove idee e materiali aiuteranno molto. Cosa nel pensi del mercato ebay riguardante le sneak-
ers: Sono favorevole, diciamo che è molto utile per il mainstream.crckrs_051
...a Don Pendleton
pic.andrea rigano - itw marco contardicrckrs_052
Quand’è che ti sei avvicinato al mon-
do dello skate?
Ho iniziato nell’inverno del 1985.
Wow, a Dicembre saranno già 23
anni. Il tempo vola quando ci si
diverte.
E quando a quello del disegno?
Disegno da quando ero bambino,
mio padre era un pittore. Quindi
ho sempre avuto sotto mano fogli,
pastelli e cose del genere. E’ qual-
cosa che ho sempre amato fare.
Penso che la prima volta che ho
disegnato una tavola da skate, o ci
ho dipinto con gli acrilici, sia stato
intorno al 1988, ma ho realizzato
la mia prima grafica “ufficiale” per
un marchio di skateboard, Alien
Workshop, nel 1998. E’ stata dav-
vero una bella soddisfazione ve-
dere la mia grafica nei negozi di
skate, soprattutto perché l’avevo
fatta per il marchio AWS, di cui ero
un fan.
Come hai creato un legame fra
quei due mondi?
Li ho sempre visti come due mondi
molto legati tra loro. Soprat-
tutto attraverso altri skat-
er come Mark Gonzales e Neil
Blender. L’arte mi è subito sem-
brata l’estensione di skate e cre-
atività, ecco perché ne ero così
affascinato. Dove sono cresciu-
to d’inverno non si poteva fare
skate, c’era troppa neve, quindi mi
mettevo a disegnare e mi diverti-
vo usando lo skate anche come
un mezzo attraverso cui speri-
mentare nuove idee.
Credi che lo skateboard abbia
qualcosa che agli altri sport an-
cora manca (a parte una tavola e
quattro rotelle)?Sicuramente. Ancora adesso fac-
cio fatica a vedere lo skate come
quello sport che a volte ci viene
dipinto. Offre una possibilità di
espressione e creatività che tanti
sport non offrono. Nella maggior
parte degli sport bisogna fare
più punti, segnare di più, arrivare
per primi eccetera. In skate, invece,
puoi andarci anche da solo in un
Intervista a
crckrs_053
precisa, gli permettono di soprav-
vivere. Il modo in cui si muovono, si
nutrono e comunicano…Cioè, pensa
se tu potessi disegnare una crea-
tura che subito dopo si animasse
lì davanti a te, devi decidere come
farla muovere, come far interagire
i suoi arti…per me è la sfida più
grande: creare qualcosa che funzi-
oni e che appaia comunque originale
e interessante.
Ami ancora disegnare come all’inizio,
o una volta che ne fai un lavoro
diventa tutto meno piacevole?
Una volta che fare grafiche per un
marchio diventa un lavoro avverti
una certa pressione. Io cerco sem-
pre di far finta di non sentirla, ma
a volte è impossibile. Per lo più
dipende dalla quantità di cose che
fai, oltre a tutto il tempo extra
che impieghi. Io alla fine disegno al-
meno cinque ore al giorno e rimet-
parcheggio vuoto. Nessun allena-
tore, nessun arbitro, niente punti e
niente competizione, eccetto quella
con te stesso. Non sono mai stato
un grande fan degli sport a squa-
dre, ma prendere uno skate per
gareggiare contro me stesso è
una cosa che m’ha sempre attratto.
E poi, sì, quei possibili mix di cre-
atività, originalità e stile che hai con
lo skate, bhè, gli sport “veri” se
le sognano.
Da dove prendi l’ispirazione per i
tuoi lavori?
Dipende ogni volta da quello che
mi sta capitando attorno. Mi sono
sempre ispirato a insetti, microbi
e piccole creature perché mi piace
vedere com’è stato tutto dis-
egnato dalla natura attraverso
l’evoluzione e i vari cambiamenti. Le
caratteristiche che hanno insetti e
animali ce le hanno per una ragione
...a Don Pendleton
crckrs_054
tersi a disegnare dopo che l’hai
fatto per lavoro, è come se non
smettessi mai di lavorare. Quando
hai fatto tutto quello che dovevi,
alla fine della giornata non è che
ti viene ancora voglia di disegnare,
anche se solo per divertimento. Sì,
mi piace ancora, ma non so se oss-
ervo il disegno con gli stessi occhi
di prima, ora che disegnare mi da’
da vivere.
Quali sono gli aspetti più gratifican-
ti del tuo lavoro, dato che le tue
opere fanno il giro del mondo?
La cosa che mi piace di più è ancora
vedere degli skate che corrono,
negli skate park, nei parcheggi,
sulle rampe eccetera. Non mi piace
l’idea di vedere una grafica su una
tavola immobile, che non viene usa-
ta. Ma quando in giro vedo qualche
ragazzino che si diverte un sacco
col suo skate tutto graffiato, già,
mi sento una piccola parte di quel
processo, e questo ancora oggi mi
fa sentire davvero bene.
Chi sono gli artisti che ammiri?
Per quanto riguarda lo skate Neil
Blander è sempre stato quello
che mi ha influenzato di più. E non
solo per il suo modo di fare arte,
ma anche skate e musica. Blender
era il tuttofare che si era real-
izzato anche nello skate…creatività
pura, a ogni livello e in campi diver-
si. E’ una vergogna che non abbia
ottenuto il prestigio che meritava,
e se non fosse stato per lui, e per
gente come Mark Gonzales, io ora
non sarei qui a fare quello che
faccio. So che ogni generazione ha
le proprie idee che la influenzano,
ma il fatto che questa gente fosse
già attiva negli anni ’80, quando lo
skate stava facendo passi in avanti
sviluppando forme, trick e qua-
lunque cosa fosse possibile, per
me li rende importanti.
Per quanto riguarda gli artis-
ti estranei allo skate sono sta-
to un fan di Chagall, Kandinsky e
Picasso, anche se solo per la sua
disciplina artistica. Lui ha sempre
creato e cambiato i propri mezzi
espressivi. Il che non è facile per
un artista, ma lui se l’è sempre
cavata alla grande.
Quali sono le influenze che nel
corso degli anni hanno formato il
tuo stile?
Probabilmente gli stessi di qui
sopra: Neil Blender, Mark Gonza-
les, Natas Kaupas…Andy Jenkins.
Tutta quelle gente che osser-
vavo mentre crescevo e andavo in
skate. Quand’ero ragazzino sono
cresciuto copiando le lo grafiche
sui quaderni di scuola, e alla fine
qualcosa del loro tratto mi è
rimasto. Sicuramente l’ispirazione e
l’approccio creativo li ho presi da
lì, anche se magari il mio stile poi
non ne è stato influenzato diret-
tamente.
Qual è la tecnica con cui preferisci
lavorare?
La mia preferita è la più semplice: in-
chiostro nero e pennello. C’è qual-
cosa di puro e genuino nella forza
del nero sul foglio bianco, qual-
cosa che elimina tutte le opzioni che
avresti usando un’intera scala cro-
matica. In più, credo che rimanere
legati all’essenziale sia un modo
per non farsi prendere troppo la
mano nell’arte. Se riesci a impugn-
are una matita, o un pastello, un
pennarello, e disegnare qualcosa di
crckrs_055
divertente e originale, è una bella
sfida, no? Tutto il resto è come
se fosse superfluo.
Qual è la grafica che senti più tua,
e perché?
Bella domanda. Le grafiche finis-
cono per assomigliarsi nel corso
degli anni. Quelle a cui mi sono af-
fezionato di più mi piacevano per via
del fatto che erano legate a rider,
o situazioni particolari. Alcuni dei
ragazzi per cui disegno sono miei
grandi amici, e questo per forza
di cose gioca un ruolo importante
nella scelta. Direi che le mie prefer-
ite sono quelle che ho fatto per
Jason Dill, e qui si torna indietro
ai tempi dell’esperienza col marchio
AWS. Giusto perché avevamo molto in
comune, e lo conoscevo abbastanza
bene da poter creare delle gra-
fiche che gli sarebbero piaciute, e in
linea con la sua personalità.
Vuoi dirci qualcosa dei tuoi pro-
getti per il futuro?
Non sono super ambizioso, voglio
continuare a fare grafiche per gli
skate, continuare a dipingere e vi-
aggiare, e farne il più possibile un
vero lavoro. Il mio sito HYPERLINK
“http://www.elephont.com” www.ele-
phont.com lo aggiorno almeno tre
volte all’anno, quindi se qualcosa
bolle in pentola di sicuro lì ne tro-
verete la news.
...a Don Pendleton
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.......PASSIONE VERA!!
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INTRODUZIONE AL VINTAGE “A.N.G.E.L.O” di Antonio Sallustio
Quanti hanno nel proprio guardaroba indumenti o oggetti che reputano “vintage”, quei capi di cui non volete liberarvi, che prima di essere stati indossati da voi, sono già stati amati e vestiti da qualcun altro, probabilmente sconosciuto, in una diversa epoca!?! Ogni generazione ha avuto il proprio trend rappresentato da quegli abiti e accessori che l’hanno caratterizzato, acquistati magari in un mercatino o che gli sono stati tramandati da qualche famigliare, ma in quanti sarebbero in grado di riconoscere l’originalità ed il valore di questi capi e di riuscire a catalogarne il più possibile? Questa non è qualità da tutti ed è privilegio di pochi.A Lugo di Romagna (Ravenna), vive uno dei massimi esperti del vintage il quale, oltre alla passione per questo mondo, ne ha fatto un lavoro. A.N.G.E.L.O. è sia il nome del negozio che l’acronimo del proprio nome, ed è conosciuto a quanti lavorano non solo nell’ambito del fashion system sia nazionale che internazionale, ma anche in quello cinematografico, musicale e del design in generale, un vero pioniere del vintage a tutto tondo. Ospiti nel suo negozio-museo, non un qualsiasi negozio, bensì un intero edificio di 3 piani conosciuto con il nome di “vintage palace”, abbiamo constatato come in questo luogo si amalgamano, con gusto e cri-terio, dall’antico al tradizionale assieme ai pezzi più moderni. Si possono osservare la miscela di stili, capi e oggetti che hanno segnato più di un secolo della nostra cultura e non solo, che rivivono in una sorta di seconda vita, come se nulla, neppure il tempo inesorabile, li avesse mai scalfiti. L’alchimia di stili che si percepisce qui ha dato ispirazione ad Angelo per una linea personale che porta il suo nome, basata sul processo di trasformazione ovvero il riciclaggio e l’assemblaggio di capi in disuso che danno vita a dei nuovi indumenti che strizzano l’occhio al passato solo per quanto riguarda i tessuti adoperati. Questi abiti, pur presentando tratti del pas-sato, tengono decisamente conto dello stile attuale sia nelle linee, sia nella fantasia presente in ogni capo realizzato. Angelo ci ha aperto i propri archivi di cui vi il-lustreremo, numero dopo numero, alcuni capi che hanno fatto epoca, concedendoci un’intervista nella quale racconta come una passione con il passare degli anni, sia diventata oltre ad una professione, un fenomeno di costume e società.
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A.N.G.E.L.O.L U G O
VINTAGE PALACE
CRCKRS- Come hai cominciato questa avventura?ANGELO- << Ho iniziato quasi per gioco a scuola vendendo ai miei compagni di classe. Esordii con pochi capi, non passò molto tempo che le richieste cominciarono a crescere al punto da dover preparare uno zaino, ricordo che era giallo, cerato della “Fruit of the Loom”, e lo caricavo di magliette, camicie e pantaloni, un po’ di tutto. >>
CRCKRS- Quando hai capito che il vintage poteva essere un business?ANGELO- << Quando riuscii a vendere due camicie alla mia professoressa di chimica. E’ in quel momento che capii che quello che poteva essere un passatempo estemporaneo per guadagnare un po’ di soldi poteva diventare una vera e propria professione, cosa che effettivamente, da lì a poco, accadde. Ai tempi tutto il vintage era Americano, quindi era perfetto per quegli anni e per di più, rispecchiava anche la comunicazione televisiva. Infatti, all’inizio la mia attività si chiamava “America Usata”. >>
CRCKRS- Come mai hai deciso di aprire a Lugo di Romagna?ANGELO- << Sono nato e cresciuto qui a Lugo, in Romagna, a pochi chilometri dalla costa adriatica, ieri più di oggi crocevia di divertimenti e di tendenze giovanili. Qui ho cominciato, aprendo un negozio di pochi metri quadrati “America Usata”, proprio nella piazza centrale di Lugo.>>
CRCKRS- Qual è il capo che il cliente più ricercava e che non poteva mancare da “America Usata”?ANGELO- << Il più importante, ed anche una delle prime merci che ho trattato con i miei primi clienti, è certamente il jeans. In quel periodo si usava indossarli larghi in alto e stretti in fondo. Un altro indumento che non poteva mancare era le camicia col collo alla coreana, senza colletto tipo kimono, con i tre bottoni. Questa era la moda che avanzava dalla “Baia degli angeli”, una delle discoteche più in voga, come del resto lo era tutta la riviera dove nascevano nuove tendenze e il mercato del vintage cominciava ad esplodere. Lavoravo nei locali organizzando feste e sfilate con abiti usati, ero in prima fila e a contatto con tutti.>>
CRCKRS: Da un piccolo negozio ad un palazzo di 3 piani, come è cambiato e come è nato il progetto di A.N.G.E.L.O. “vintage palace”?ANGELO: << Il “vintage palace” è nato nel ‘92 con l’intenzione di dare un nuovo ambiente al vintage. Tutto sta nel cercare di ricreare, nella sua massima espressività, l’abbigliamento vintage suddividendo ed ottimizzando piani e saloni che compongono l’edificio con l’obiettivo di dare a differenti tipologie di clientela, con diversi tipi di budget, il prodotto che cercano. A compimento della riuscita di quello che era per me un
crckrs_061
sogno, scelsi di dare il mio nome e per poterlo rendere più efficace meno banale lo misi sotto forma di acronimo, così aprii “A.N.G.E.L.O.” >>
CRCKRS: Oggi chi è il cliente che acquista nel tuo negozio?ANGELO: << Ve ne sono di tutti i tipi e per tutte le tasche. Ma il target di clienti più affezionato è formato da persone più adulte e gente che lavora nel mondo della moda. A volte arrivano delle clienti appassionate del Fashion alla ricerca di capi Vintage e disposte anche a spendere cifre ingenti per delle griffe di alta moda. Però la clientela che mi piace di più accontentare, rimane quella nicchia esperta che ricerca pezzi unici, anche se rimangono un po’ fuori dal mercato.>>
CRCKRS: Hai mai pensato di aprire un tuo negozio in una città?ANGELO: << Ho collaborato con Upstairs, un negozio che ha fatto epoca a Milano all’interno dell’ex Multistore Fiorucci, S.Babila (oggi H&M), e Zap. Inoltre, ho avuto un corner per ben 3 anni, in un altro multistore sempre a Milano in Piazza Cantore. Oggi sono presente con alcuni dei miei capi a Milano da “Fragile”, lo showroom che ripercorre la storia italiana del design dagli anni ‘50 fino ad oggi.>>
CRCKRS: Quali sono quelle basi che non devono mancare in un capo scelto da te e che viene messo in vendita nel tuo store? ANGELO: << Penso che per quello
che tratto, non è fondamentale il prodotto che proponi ma c’è un discorso più complesso di logistica e personale ovvero quello del seguire l’indumento dal momento in cui arriva, dalla sua scelta, al lavaggio, alla sua catalogazione e infine la sua presentazione. Questo ciclo che segue ogni prodotto è fondamentale. Io non amo chi tratta il vintage sporco senza lavarlo, bisogna dare la possibilità al cliente di provare un capo sia che questo abbia un prezzo economico che non, bisogna presentarlo sterilizzato e pulito. Non si può buttare in negozio, e questo vale sia per un paesino di provincia che per una grande città, merce non lavata! Chi non attua questo tipo di discorso, punta solo a risparmiare sui capi per avere un margine di guadagno superiore, e questo non fa parte della mia filosofia né di nessun capo firmato “A.N.G.E.L.O.>>
CRCKRS: Nella tua continua ricerca quali capi e periodo prediligi?ANGELO: << Quelli che prediligo sono decisamente gli abiti degli anni ’60, il periodo che preferisco a qualsiasi altro. Quando trovo qualcosa inerente a questi anni la compro subito, però è diventato molto difficile trovare questi capi.>>
CRCKRS: Pensi che in quest’ultimo decennio ci sia uno stile o un indumento, qualcosa che tra 20 anni pensando al periodo in cui viviamo, verrà ricordato e valorizzato? ANGELO: << Pensando a questo particolare momento credo che rispetto agli anni passati siamo in un momento di stasi, sicuramente non c’è più l’opulenza degli anni ‘80. Io per ora mi fermo ai primi anni ‘90, in linea di massima tendo ad acquistare usato di almeno 20 anni prima, un giusto distacco fra il nuovo e il vecchio. Tornando alla tua domanda, ho sempre adoperato un mio metodo che consiste nell’aspettare di dimenticarmi delle mode del periodo in cui vivo, per poi riscoprirlo a distanza di tempo. Se dovessi scegliere adesso dei capi o salvare delle mode di questo periodo andrei a cercare e salvare quelli più attuali, invece, a distanza di tempo, diventa più semplice recuperare il trend che ha caratterizzato questo decennio.
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VINTAGE PALACE
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VINTAGE PALACE
Posso però dirti che viviamo in un periodo in cui il vestito è emozionale, serve per comunicare qualcosa, non rappresenta più un’esigenza. >>
CRCKRS: Cosa pensi delle produzioni di quei grandi marchi cosidetti “low cost”? Pensi che abbiano tolto mercato all’abbigliamento dell’usato?ANGELO: << Trovo che abbiano creato un piccolo danno, perché i giovani che cercavano magliette o giacche a basso costo, si sono indirizzati verso quel tipo di shop, tagliando negozi come il mio e quanti come me trattano il Vintage. Giustamente questo fenomeno è dovuto anche dai limiti del vintage: quando entri in un magazzino come Zara o H&M trovi capi che costano trenta euro come nel mio negozio, ma a differenza di noi loro hanno le taglie, quindi se ti piace un capo sei sicuro di portartelo a casa. Oggi il Vintage si è spinto verso l’élite della moda con ricerca dei capi d’alta moda o firmati, come Chanel, Emilio Pucci o Yves Saint Laurent e molti altri. Nella parte bassa devi cercare dei capi che non hanno in questi grandi magazzini. Comunque non
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fa differenza, tante volte gli stilisti di questi marchi vengono a fare acquisti di ricerca nel mio negozio. Come tanti stilisti dell’alta moda prendono spunto dai miei capi in cui trovi sempre qualcosa di interessante.>>
CRCKRS: Il periodo economico che stiamo attraversando, può influire con il mondo del Vintage?ANGELO: << Direi che il periodo che stiamo vivendo è alquanto altalenante. Ad esempio: mi capita ultimamente di avere proposte più di acquisto che di vendita. Potrei sbilanciarmi nel dire che probabilmente ci sarà un incremento dell’usato recente, un prodotto facile che potrebbe mantenere la domanda sul mercato. >>
CRCKRS: Oggi come analizzeresti il mondo della moda, non credi che non ci sia più molta creatività?ANGELO: << Stiamo vivendo un periodo di massificazione che alla fine ci porterà ad essere più creativi. Ora la gente segue molto la televisione e
quello che comunica, così facendo si forma una generazione influenzata dal più grosso canale comunicativo che spinge e decide per te. Nei prossimi anni con l’uso di una comunicazione alternativa come internet, la creatività tornerà a produrre mode più personalizzate come negli anni ottanta. >>
CRCKRS: Ti è mai capitato di vedere un tuo capo riprodotto e messo in vendita da qualche stilista famoso?ANGELO: << Sì e mi ha fatto molto piacere. Penso che le idee debbano circolare ed evolversi. Non riesco a capire chi se la prende per questi motivi. Tutto deve girare e noi facciamo parte di questo mondo, quando vengono nel mio negozio questi clienti comprano capi non perfetti, con dei buchi, scuciti o anche sporchi pur che sia interessante riprodurlo o prenderne spunto.Ti racconto un episodio che mi ha fatto molto piacere: anni fa avevo fatto una gonna nella mia collezione del riciclato,
adoperando due pantaloni militari assemblati ed un fondo tagliato laser, era molto elaborata e tra l’altro ne avevo vendute molte.Un giorno si presenta uno stilista che lavora per un noto brand e che aveva acquistato quel capo e mi dice: sai, la tua gonna ha fatto un successone, ne abbiamo prodotte più di 150.000 mila pezzi e sono andati a ruba. Ero contento che in quel successo ci fosse stato anche il mio di zampino. >>
CRCKRS: Non ti pare che questi designer si siano come svuotati di idee e di contenuti e che il vero lavoro venga affrontato da qualcun’altro?ANGELO: << A volte non è la bellezza del capo in sé quello che conta, ma il momento in cui lo esponi: se azzecchi quel momento è fatta, puoi vendere tantissimo. L’abilità degli stilisti sta anche nello scegliere il capo nel momento giusto. E’ la sintesi dei tempi.Molto più facile venire nel mio negozio per prendere spunto: i tempi sono più veloci e le collezioni sono enormi. >>
CRCKRS: In Italia come si potrebbe aumentare la cultura per l’abbigliamento Vintage? ANGELO: << Per quanto riguarda l’abbigliamento l’Italia è un paese con grandissimi tradizioni. Con il Vintage bisognerebbe crearci attorno della curiosità, ma dipende anche da chi e a chi la si propone. C’è chi è curioso e ha fame di cultura e si interessa, e c’è chi mentre gli parli gli entra da un orecchio e gli esce dall’altro, parte sempre dalla persona. Al giorno d’oggi abbiamo i mezzi per farci una cultura e dare al cliente qualcosa di cui parlare, portandolo ad apprezzare il vintage, offrendogli informazioni grazie alle quali l’acquirente riconosca il valore e la provenienza di quel capo, arrivando poi all’acquisto.>>
CRCKRS: Hai mai dato il tuo contributo ad eventi o mostre?ANGELO: << Le mostre sono un mezzo per distribuire cultura ed è una delle cose che più mi piace fare. Una delle ultime esperienze è stata la mostra al museo del tessuto a Prato, una mostra sul denim. Quando mi capita mi occupo anche di pubblicazioni.>>
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La Classica Storia del sogno AmericanoRealizzato negli Stati Uniti, ogni giubbotto Schott NYC nasce con una storia che è stata scritta nel corso di 90 anni, 4 generazioni di Schott, 2 guerre mondiali, 22 presidenti, un re ed una storia d’amore americana, aprendo così la strada con il vento sul Vostro volto ed i Vostri problemi alle spalle.Nel 1913 due figli di un immigrato russo seguirono una parte del sogno americano.Irving incominciò a realizzare impermeabili in un seminterrato nella parte bassa orientale di Manhattan, dove si trovavano venditori ambulanti porta a porta.In soli due anni l’impresa è cresciuta abbastanza da aprire un’unità produttiva a Staten Island, NY, dove Irving Schott contrassegnava amorevolmente i suoi giubbotti con il nome del suo sigaro preferito - the Perfecto.La Schott Nyc si pubblicizzava da sola con auto marketing, rivoluzionando il modo in cui ci vestiamo all’aperto, mettendo per primi una cerniera su un giubbotto.Desideroso di innovare, non ci si deve sorprendere se Irving Schott buttò l’occhio anche su un altro classico americano della confezione - la motocicletta.Venduto a $ 5,50 in un distributore Harley Davidson di Long Island, il Perfecto era duraturo, rustico ed immediatamente accettato.Per questa nuova generazione di
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“motociclisti”, il Perfecto è stato un simbolo di esaltazione, avventura e pericolo che ha infiammato il loro attaccamento alle motociclette.Nel 1954 il culto classico dei “ribelli” mise in evidenza il giovane ed ardente attore Marlon Brando che, appollaiato sulla sua motocicletta, indossava il suo Schott Perfecto.Si dice che James Dean difficilmente si facesse vedere senza il suo Perfecto sembravano fatti l’uno per l’altro.Questo giubbotto è stato un oggetto di culto per numerose generazioni come Bikers, Punks e Rockstar. Un Perfecto viene indossato anche nelle serie di Indiana Jones e Terminator passando dai Ramones, Sid Vicius, The Clash, Stray Cats e Madonna. Chi possiede questo feticcio si può ritenere fortunato perchè è una delle giacche più imitate e ricercate sia come simbolo che come valore. In vera pelle di mucca, resistente, tenace e robusto il Perfecto non deve essere classificato come giacca Fashion, ma come giacca da motociclista incazzato.
Quando la Schott decise di completare il proprio prodotto con cerniere lampo abbinò ai suoi prodotti le zip Talon.La Talon, nata dalle ceneri della Hookless company, è sinonimo di qualità nel mondo delle zipper. Quest’accessorio straordinario non venne apprezzato dall’alta moda francese che preferì lavorare con i bottoni, mentre in America durante la seconda guerra mondiale la Talon inserì la zipper nel bomber in pelle. Negli anni 50’ e 60’ la cerniera lampo rivoluziona il mondo della moda.
La Classica Storia del sogno Americano
talon zipper....
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Parlare di scarpe ad uno skater è come aprire un diario di ricordi: sponsor,
trick, pro rider, amicizie, stikers, cadute al limite della morte e molte altre
situazioni.
Ho fotografato per anni lo skateboard, non sono stato uno skater
professionista anzi ero bello scarso ma la mia prima tavola me la ricordo
benissimo! Era il 1976-78 ed un vicino di casa tornò dagli Stati Uniti con una
“LIFE”, ero talmente gasato che scambiai il mio monopattino con sellino per
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in
amsterdam
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made4skate
in
amsterdam
in questa foto: si possono ammirare le mitiche etnics
ora chiamate etnies. il brand che francese che per primo
sponsorizzo natas
questa foto riassume la scenografia della location:
palazzi tipici di amsterdam visti dal finestrone del museo
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lo skate e un pallone da football americano della Wilson che conservo ancora
gelosamente sulla mia scrivania.
Quando è iniziata la presentazione di Made for Skate sono stato subito affascinato
dai dettagli del libro e da come sia stato concepito, perché è basato su ricerca,
recupero di materiali ed esperienze in strada e sullo skateboard.
Nel libro troverete la storia delle scarpe da skateboard ricostruendo in parallelo
anche tutta la storia dello skateboard.
in questa foto: il primo modello di nike, la blazer usate
per lo skateboard. erano la fine degli anni 70’ a cavallo
degli 80’. grossa soddisfazione visto che ne possiedo un
paio originali.
in qeste foto un avista dell’allestimento e a lato
la vision streetwear Mark “Gator” Rogowski
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made4skate in amsterdam
in questa foto mostra la prima scarpa da skateboard
in questa foto il salotto bene di nike sb europe.....................
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La presentazione del libro si
è tenuta ad Amsterdam il 30
novembre e la mostra sarà
fruibile fino al 30 gennaio
con la collaborazione di Nike
SB ,Toms e Ben-G.
L’uscita è prevista per la
metà di gennaio anche se
su internet è già reperibile,
per l’occasione Nike SB ha
prodotto una scarpa Limited
Edition ispirata alla mitica
Hobie del 1979.
L’evento è stato strutturato
in modo tale da ripercorrere
le varie parti del libro: si
possono infatti ammirare le
scarpe e tutti i prodotti che
hanno contribuito alla storia
dello skateboard.
made4skate in amsterdam
in questa foto è visibile la discesa del prezzo di
questa scarpa. sotto l’autore spiega una delle foto
più rapresentative del libro la “bones brigade” tutti
esclusivamente con nike jordan 1..............
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NIKE-SBSKATEHOBIE
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Hobie è un brand nato 1960
che dopo un glorioso successo
nel surf e nella vela, oggi è
leader nella produzione dei
catamarani; negli anni ‘80 ebbe
una parentesi dedicata allo
skateboard e durante quegli
anni, Hobie fu una delle aziende
più importanti ed innovative del
settore. tutto cominciò con un
sogno disegnato sulla sabbia:
un giorno di piatta del 1968,
Hobart Alter, soprannominato
“Hobie”, originario di Capristano
Beach, nel sud della California,
una leggenda per le sue tavole
da surf dal disegno e dalla
produzione rivoluzionarie,
creò quello che sarebbe
diventato il primo catamarano
da spiaggia prodotto in serie
nel mondo ad usare scafi
asimmetrici: l’ Hobie Cat 14 era
nato. Ben presto Hobie ed i
suoi amici intrapresero una
piccola produzione di serie in
California, e praticamente da
un giorno all’altro l’ “Hobie
Way of Life” aveva cominciato a
conquistare il mondo.
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A: Il tuo lavoro si esprime attraverso media diversi: oltre a usare mezzi come la fotografia, il tableau vivant, la pola-roid, continui a praticare il disegno e la pittura. Che cos’è che rende ancora at-tuale il procedimento del dipingere? V: Forse c’è ben poco di moderno nella preparazione di una tela, nello sporcarsi coi colori e nella lentezza di un quadro, ma in fondo uso il disegno e la pittura unicamente come mezzo, come superfici per raccontare qualcosa. I soggetti sono vi-sualizzati in maniera grafica, la stesura a campitura è quella del cartoonist che colora il rodovetro, del pubblicitario che prepara un layout. Le tele si avvicinano alla grafica vettoriale più che alle ve-lature di un pittore.
A: Quanto è importante il momento pro-gettuale, l’atto del disegnare?V: Il momento in cui decido tutto sta nel progetto, prima di tutto l’idea e poi il disegno; la formula è nel disegno che è poi l’idea che si trasforma.
A: Hai un debole per un’oggettistica al limite del kitsch: parphernalia nuziali, chincaglierie cerimoniali, guarnizioni di torte... Quale ruolo rivestono questi oggetti?
V: Bhè, direi proprio kitsch, di un cat-tivo gusto carino e sopportabile; le mie cianfrusaglie sono oggetti comuni che recupero dalla loro funzione decorativa e ricolloco nelle mie visioni, da futili ac-cessori a protagonisti sulle tele.A: Si può dire che la tua posizione d’artista riflette una sorta di mania da collezionista?
V: Colleziono svariate cose, tutto quello che mi piace e che mi serve entra a far parte delle mie collezioni, che fac-cio fatica a distinguere e a catalogare, è più di tutto un collezionismo isterico di senzazioni; è una sorta d’impulso, un bisogno di circondarmi di souvenir, di reperti, d’intuizioni.A: Se gli oggetti diventano personaggi, anche tu, d’altro canto, ti mostri con gli stessi lineamenti e posture di quegli og-getti. Non a caso in una tua performance “statica” ti presentavi come una bambola impacchettata nella sua confezione. Ti
senti così “imbambolata”?
V: Mi piace l’idea di trasformarmi in un oggetto riproducibile e riconoscibile, in un “idoletto” con cui giocare. Nella Bam-bola La Veronica divento il mio simula-cro, un oggetto vivente in carne ed ossa, “imbambolata”, statica e ieratica nella sua fissità di giocattolo umanizzato.
A: Una delle immagini che ricorrono più
frequentemente nella tua ricerca è quella della sposa. Che cosa rappresenta per te l’addobbo, la mascheratura, potremmo dire , da cui una donna è contrassaegnata il giorno delle nozze?V: La sposa è uno dei miei soggetti favor-iti perché incarna perfettamente e so-prattutto naturalmente il travestimento sotto ogni aspetto, c’è un’abbondanza di addobbi e messe in scena sicuramente più solito ad un teatro che alla vita reale…i
Veronica Romitelli
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itw Alberto Mugnaini
UN ARTISTA “IMBAMBOLATA”…
Veronica Romitelli
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colori, gli abiti delle spose, i fiori…tutto si compone nella mia mente come una enorme e bellissima bomboniera.
A: Anche la tappezzeria ha un’importanza fondamentale, fa quasi sempre da sfondo e da controcampo al soggetto ritratto...
V: Le tappezzerie, i fiori, i pizzi sono i fondali dei soggetti che si confondono per cromie e forme; diventano importanti
e non più solo scenografici è come se si mettessero sullo stesso piano di tutto quello che circondano, come se il tutto di-ventasse teoricamente decorativo. Questi fondali sono la trama e l’ordito in cui prende forma il ricamo del mio lavoro.A: C’é un dipinto, Lady Veronica, in cui ti presenti come una Lady Godiva a cavallo di un cervo. Perché Lady Godiva, e soprat-tutto, perchè hai deciso di cambiare l’iconografia tradizionale e sostituire
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il cavallo con il cervo? C’è una qualche suggestione disneyana? Douglas Coupland in Generation X parlava di “bambifica-tion”..
V: Lady Godiva è un pretesto per mettermi nei panni di un personaggio noto e lontano, quasi mitologico, ho sostituito il cavallo al cervo, uno per riscrivere la storia originale e in secondo luogo per amplifi-care la lettura kitsch del lavoro. Più che
al bambi di Disney ho pensato a tutta una porcellaneria da mensole e vetrinette; se dovessi utilizzare un neologismo come D. Coupland, lo chiamerai ”dollification” .
A: Parliamo di questa ossessione di ri-trarti in guise sempre diverse, c’è un trasformismo continuo del tuo personag-gio, si potrebbe parlare di tante incar-nazioni diverse contemporaneamente, che cosa ti spinge a questo continuo traves-
UN ARTISTA “IMBAMBOLATA”…
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timento?
V: Si tratta di incarnazioni diverse! Sono più Veroniche, che in momenti diver-si vengono allo scoperto in vesti nuove, con abiti distinti e altre pose, è un gioco senza fine perché infinite sarebbero le possibilità di travestirsi. L’apparenza è la radice, il gioco e l’apice del traves-timento; il vasto campionario di maschere che indosso mi proiettano in realtà par-
allele, l’importanza di ogni immagine finale è riconducibile ad una ricerca insaziabile di identità.
rubrica a cura di www.roomarte.com
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E’ tornato a Milano quello che per anni è stato uno dei simboli sportivi più amati.
La Sei Giorni di Milano, battezzata così nel 1961 e con cadenza annuale fino al 1984, si era già fatta rivedere dal 1996 al 1999
per poi sparire, ora è uscita da un break di quasi un decennio e si è tenuta dal 4 al 9 Novembre in occasione del Salone di
Ciclo e Motociclo.
Quest’anno la Sei Giorni ha pre-
sentato delle modifiche rispetto
al suo test-traino, il Bike4Show di
un anno fa, il Velodromo è stato
ridotto a 166 metri contro i 210
dell’evento passato (praticamente
senza rettilinei, per rendere più
spettacolare e combattuta la
competizione) mentre invece la pen-
denza delle tribune è stata aumen-
tata per offrire al pubblico una
visuale ottimale..
Il programma agonistico prevedeva tutte
le specialità che arricchiscono le sei gior-
ni: americana, eliminazione, corsa a punti,
sprint, derny e gare a cronometro.
La star dell’edizione 08 è stata senza
dubbio “il grillo di Livorno”, oro olim-
pico ad Atene 2004 e campione del mondo
su strada 2006 e 2007, vincitore anche
del Bike4Show 2007. Paolo Bettini, alla
sua ultima apparizione agonistica, è stato
protagonista di un incidente all’uscita di
una curva nell’ultima prova dell’americana
ma due giorni dopo la caduta è tornato
in pista e si è addirittura aggiudicato la
vittoria dell’americana (insieme allo spag-
nolo Juan Llaneras, suo compagno di
coppia). Sembra proprio che quello del
2008 sia stato il primo passo ufficiale
della nuova Sei Giorni di Milano, per chi se
la fosse persa questi sono alcuni degli
scatti dell’evento, giunto quest’anno alla
sua 29^ edizione.
Alla fine di Novembre ’08 i team di
FRESHNGOOD.COM e Crackers hanno
collaborato per organizzare un pic-
colo contest di design con premi gen-
tilmente offerti da Nike SB; in partico-
lare, per il primo classificato, lo zaino
‘Buzz Lightyear’: una limited editon su-
per colorata dello ‘Eugene Backpack’
di Nike SB, ispirata al personaggio del
celebre film di animazione Toy Story. Il
“mini-brief” del contest consisteva nel
creare una grafica che avesse come
tema fondante “FRESHNGOOD.COM” e/o
“Crackers”, lasciando totale autonomia
ai partecipanti e alla loro creatività. La
deadline inizialmente era stata fissata
per il 31 dicembre ’08 ma, date le richi-
este e continuando a ricevere lavori a
pochi giorni dal termine, è stato deciso
prorogare al 31 gennaio ’09. Abbiamo
ricevuto di tutto: da semplici loghi a vi-
sual elaboratissimi.. persino un render
dello zaino-premio rivisitato in chiave
“freshngood.com/crackers”. I migliori
lavori sono stati pubblicati su freshn-
good.com, nel loop quotidiano dei post e
in una sezione dedicata alla pagina “proj-
ects”. Dal primo febbraio i vari membri
della Giuria, composta da freshngood.
com, Crackers, NikeSB e 24’7Design.org,
hanno votato segnalando ciascuno la
propria classifica finale; poi, tutte le
classifiche sono state “messe a sistema”,
ottenendo così la Top 3 Finale:
1. Diego Soprana
2. Matteo Pulvirenti
3. Francesco Giannelli
FNG / CRCKRS Design Contest
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