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ambiente e sostenibilità Prevenzione,

Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

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Prevenzione, ambiente e sostenibilità (Fitofarmaci, Strumenti di sostenibilità)

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Page 1: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

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Fitofarmaci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 961

Strumenti di sostenibilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 979

Page 3: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

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Page 4: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

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Introduzione

Messaggio chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 964

Sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 964

Quadro generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 965

Indicatori

Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 966

Riferimenti

Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 978

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 978

INDICE

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Page 5: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

DPSI

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Tem

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STAT

O � Presenza di fitofarmaci in frutta e verdura Regione 2008-2012 966

� Presenza di fitofarmaci in frutta e verdura Regione 2008-2012 973da agricoltura biologica

Tema ambientale: � Contaminazione di frutta e verdura (convenzionale e biologica)

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I

963Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna

QUADRO SINOTTICO DEGLI INDICATORI

Page 6: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Introduzione

L’Unione europea (Ue) ha predisposto una serie di misure per l’uso sostenibile dei prodottifitosanitari e ha proposto norme e azioni volte a ridurre l’impatto di queste sostanze sullasalute umana e sull’ambiente, pur garantendo la necessaria protezione delle colture. I pro-dotti fitosanitari servono per garantire forniture affidabili di prodotti agricoli ogni anno, inquanto contribuiscono a evitare fluttuazioni nelle rese. Fondamentale è la regolamentazio-ne di tale impiego nel rispetto dell’ambiente e degli esseri viventi. I controlli costituisconola garanzia del rispetto delle norme nazionali, per quanto riguarda l’impiego, e a livello Ue,Reg. 396/05 e s.m.i., per quanto concerne il Limite massimo di residuo. Il quadro genera-le che emerge evidenzia un utilizzo nel rispetto di quanto consentito dalla legge vigente.Obiettivo cui tendere resta quello di diminuire le irregolarità e le positività, conservando unadeguato livello produttivo e di tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Non sempre èpossibile la valutazione delle non conformità per impieghi non autorizzati.

� Messaggio chiave

I dati della media mobile percentuale, rilevati perquinquenni, negli anni che vanno dal 2002 al 2012evidenziano che il numero delle irregolarità, neltem po, ha avuto un calo percentuale e nell’ultimoquinquennio tende a diminuire per la frutta, la ver-dura e i prodotti extra ortofrutticoli, seppure conandamento irregolare. Il numero dei campioni positivi, ossia con residui diprodotti fitosanitari a livelli di concentrazione con-forme alla normativa vigente in materia, tende amantenersi costante per tutte le macromatrici anchese, nel 2012, si verifica un lieve aumento delle posi-tività per i prodotti extra ortofrutticoli. Il numero dicampioni con residui inferiori al limite di quantifica-zione tende a diminuire, con andamento irregolare,anche se nel 2012 per la frutta si verifica un aumen-to. In tutte le macromatrici, seppure in quantità dif-ferenti, c’è presenza contemporaneamente di piùsostanze attive. La percentuale più alta è sempre per i campionicontenenti una sola sostanza attiva. Nel corso deglianni si osserva una diminuzione costante delnumero di campioni contenenti un solo residuo perfrutta e verdura e un aumento proporzionale deicampioni contenenti due o più residui. Nella fruttala percentuale di campioni contenenti 3 sostanzeattive è in aumento dal 2010 e ha raggiunto valoripercentualmente uguali ai campioni contenenti 2sostanze attive, valori al di sopra del 20%. Si man-tiene pressoché costante dal 2010 la percentuale dicampioni con 4 sostanze attive, mentre viene con-fermata la tendenza ad una diminuzione, da circa

un triennio, della percentuale di campioni con 5 epiù di 5 positività rilevate. Nella verdura, relativa-mente al 2012, si rileva un aumento dei campionicon 2 e con 4 sostanze attive, una rilevazionecostante rispetto all’anno precedente per i campio-ni con 3 e con 5 sostanze attive e una diminuzionesignificativa dei campioni con più di 5 sostanze atti-ve. La tendenza dei 5 anni (2008-2012) per tutti icampioni contenenti da 2 a 5 sostanze attive pre-senti contemporaneamente è in lieve aumento.Negli extra ortofrutticoli tende ad aumentare ilnumero di campioni con 1 e con 4 positività, men-tre sono in calo tutte le altre percentuali. Questirisultati confermano quanto già osservato nellascorsa annualità: la migliorata tecnologia deglistrumenti analitici consente l’applicazione di proto-colli aggiornati, quasi in tempo reale, rispetto allenuove registrazioni di prodotti fitosanitari, il checomporta maggior possibilità di rilevazioni positi-ve. Inoltre, da studi condotti in collaborazione conil Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna, risulta come, seppure con tossicità infe-riore alle sostanze attive di vecchia concezione,molte fra le nuove sostanze attive residuino, conconcentrazioni molto al di sotto del limite di legge,ben oltre l’intervallo di sicurezza1. Sui campioni provenienti da coltivazioni biologi-che non sono ammessi residui di sostanze di sinte-si chimica superiori a 0,01 mg/kg (DM 309/20112).Sono invece ammesse le sostanze chimiche indi-cate nei regolamenti afferenti alle tecniche di pro-duzione biologica. I dati della media mobile per-

� Sintesi

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

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Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 965

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� Quadro generale

In Emilia-Romagna il compito di laboratorio pubblicoaddetto al controllo ufficiale degli alimenti di originevegetale è affidato all’Arpa, che esegue analisi chimi-che su campioni prelevati dalle Aziende Ausl provin-ciali e da altri Enti quali Nas, Uffici di sanità ma rittimae aerea. Il ministero della Salute coordina e defini scei programmi di controllo ufficiale sui prodotti alimen-tari, comprendenti anche i piani annuali in ma teria diresidui di prodotti fitosanitari negli alimenti.Il piano di controllo ufficiale alimenti della RegioneEmilia-Romagna, per la parte di competenza, orga-nizza e dà attuazione ai suddetti piani. I campionianalizzati sono quelli previsti dal piano regionale dicontrollo ufficiale alimenti. Oggetto di controllosono i residui dei prodotti fitosanitari, contaminantiche hanno un impatto anche sull’ambiente agricolo.In questa presentazione si utilizza indifferentementela dicitura “pesticidi”, “fitofarmaci” o “prodotti fito-sanitari” quali sinonimi; si intendono tut ti quei pro-dotti che vengono impiegati per la difesa delle pian-te e delle derrate alimentari dagli or ganismi nocivi, oper prevenire l’azio ne di questi ultimi, o ancora peril diserbo delle coltivazioni, e che favoriscono o rego-lano le produzioni vegetali.Sono prodotti autorizzati all’impiego dal ministerodella Salute, ai sensi del Reg 1107/2009 del 21 otto-bre 2009 relativo all’immissione sul mercato dei pro-dotti fitosanitari, che abroga le direttive del Con si -glio 79/117/CEE e 91/414/ CEE in materia di im -missione in commercio di prodotti fitosanitari.In Europa e in Italia, da anni, è in atto una strategiavolta a realizzare un uso sostenibile dei fitofarmacicon l’obiettivo di ridurre l’impatto di queste sostan-ze sulla salute umana e sull’ambiente e, più in gene-rale, ridurre in modo significativo i rischi, compati-bilmente con la necessaria protezione delle colture(vedi Dir 128/20091 recepito in Italia con il DLgs150/20122).Gli agricoltori usano i prodotti fitosanitari per miglio -rare o salvaguardare la resa dei raccolti. So no essen-ziali anche per garantire forniture affidabili di prodot-ti agricoli ogni anno, in quanto contribuiscono a evi-tare fluttuazioni nelle rese. Se uti lizzati in manieraresponsabile, garantiscono la presenza sul mercato diprodotti ortofrutticoli di buona qualità a prezzo ridot-to e, pertanto, alla portata di tutti i consumatori.L’Unione europea e gli Stati membri sono tenuti adassicurare la libera circolazione, all’interno del l’Ue, di

prodotti ortofrutticoli che presentino un tenore diresidui di prodotti fitosanitari inferiore o pari allequantità massime stabilite nelle specifiche normeemanate dall’Ue. Le attività del controllo ufficiale, dicui al piano regionale di controllo 2009-2013 (allega-to A documento della Giunta regionale n. 173/2010del 08/02/2010), sono indirizzate ai prodotti italiani ea quelli di altra provenienza destinati a essere com-mercializzati nel territorio nazionale, nonché a quellispediti verso Paesi dell’Ue o esportati verso Paesi terzi. Il controllo ufficiale, strumento essenziale per verifi-care il rispetto dei limiti esistenti, indica indiretta-mente l’efficacia delle misure messe in atto pergarantire la conformità dei prodotti alle disposizioninormative, a sostegno della tutela della salute pub-blica e dell’ambiente. In pratica il controllo ufficialeserve a verificare e garantire la conformità dei pro -dotti alimentari alle di sposizioni dirette a prevenire irischi per la salute pubblica nell’interesse dei consu-matori.I risultati conseguiti negli ultimi 5 anni sono rap-presentati graficamente. In considerazione dell’ele-vato numero dei parametri e delle matrici analizzatirisulta difficile evidenziare la globalità dei risultatiemersi dai controlli. Si è ritenuto di individuare nelle“macromatrici” frutta, verdura e prodotti extra orto-frutticoli un metodo di rappresentazione. Per ognu-na di queste “macromatrici” so no stati riportati, inpercentuale, il numero dei campioni con:– risultato inferiore al Limite di Quantificazione

(LdQ), in altre parole equivale a campioni “senzaresidui”: rappresenta la minima concentrazione dianalita rilevabile da una certa procedura analitica;

– risultato positivo: ossia un livello di concentrazio-ne fra LdQ e il Limite Massimo di Residuo (LMR)definito dalle normative vigenti. Cam pio ni confor-mi alla normativa;

– risultato irregolare: ossia con concentrazione su -periore al LMR secondo quanto riportato dalla spe-cifica normativa in materia e/o per impiego nonautorizzato di una sostanza attiva su un prodotto.

Nota:1 Direttiva 2009/128/CE del 21 ottobre 2009, che istituisce unquadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibi-le dei pesticidi2 Decreto legislativo 14.08.2012 n° 150, Attuazione della diret-tiva 2009/128/CE sull'utilizzo sostenibile dei pesticidi, G.U.30.08.2012

centuale, rilevati per quinquennio negli anni chevanno dal 2008 al 2012, evidenziano che il nume-ro delle non conformità, valore peraltro moltobasso, nel tempo tende a mantenersi costante, fral’1% e il 2%; nel 2012, invece, non ci sono staticampioni irregolari.

Nota:1 Numero minimo di giorni che deve intercorrere tra la data incui è stato eseguito il trattamento con il prodotto fitosanitarioe la data di raccolta della derrata2 Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali n.309 del 13/01/2011: Contaminazioni accidentali e tecnica-mente inevitabili di prodotti fitosanitari in agricoltura biolo-gica

Page 8: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012966

DescrizioneL’indicatore evidenzia l’evoluzione su base tempora-le di alcune fasce di concentrazione di residui di fito-farmaci in campioni di prodotti vegetali: campionicon residui inferiori al Limite di Quantificazione(LdQ), campioni positivi ma regolari, campioni irre-golari, cioè con residui superiori al Li mi te Massimodi Residuo (LMR) definito dalla norma tiva vigente oper impiego non autorizzato della sostanza attivasul prodotto.

ScopoVisualizzare l’andamento delle irregolarità su cam -pioni di prodotti vegetali e, quindi, verificare la lororispondenza alle norme vigenti per la tutela igieni-co sanitaria dei consumatori.

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STATO

Presenza di fitofarmaci in frutta e verdura

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Presenza di fitofarmaci infrutta e verdura

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UNITÀ DI MISURA Percentuale FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

2008-2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

DLgs194/95: campi d’impiego DPR 290/2001Regolamento 396/2005 del 23 febbraio 2005 e s.m.i. Regolamento 1107/2009

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie annuali

Page 9: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 967

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.1: Percentuale di campioni con residui inferiori al LdQ, positivi e irregolari, per anno(2008-2012)

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Inferiori al LdQ Positivi IrregolariFonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.2: Frutta - Percentuale di campioni con residui inferiori al LdQ, positivi e irregolari, peranno (2008-2012)

Page 10: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012968

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.3: Verdura - Percentuale di campioni con residui inferiori al LdQ, positivi e irregolari, peranno (2008-2012)

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Inferiori al LdQ Positivi Irregolari

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.4: Extra ortofrutticoli - Percentuale di campioni con residui inferiori al LdQ, positivi eirregolari, per anno (2008-2012)

Page 11: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 969

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.5: Percentuale di campioni con residui inferiori al LdQ di frutta, verdura e prodotti extraortofrutticoli, per anno (2008-2012)

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Frutta Verdura Prodotti extra

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.6: Percentuale di campioni con residui positivi di frutta, verdura e prodotti extra orto-frutticoli, per anno (2008-2012)

Page 12: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012970

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Frutta Verdura Prodotti extraFonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.7: Percentuale di campioni con residui irregolari di frutta, verdura e prodotti extra orto-frutticoli, per anno (2008-2012)

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.8: Percentuale di campioni positivi di frutta con numero di residui pari a 2, 3, 4, 5 e piùdi 5, per anno (2008-2012)

Page 13: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 971

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.9: Percentuale di campioni positivi di verdura con numero di residui pari a 2, 3, 4, 5 epiù di 5, per anno (2008-2012)

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2 3 4 5 >5Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.10: Percentuale di campioni positivi di prodotti extra ortofrutticoli con numero di residuipari a 2, 3, 4, 5 e più di 5, per anno (2008-2012)

Page 14: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012972

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I - Stato

I dati della media mobile percentuale, rilevati perquinquenni negli anni che vanno dal 2002 al 2011,evidenziano che il numero delle irregolarità, neltempo, ha avuto un calo percentuale, mentre nel-l’ultimo quinquennio l’andamento è stato presso-ché costante. In particolare la tendenza è in caloper la frutta (l’1,8% negli ultimi 5 anni, contro il2% della media percentuale nei 10 anni e dellamedia percentuale del lustro al 2007), praticamen-te costante per la verdura (il 2,3% negli ultimi 5anni, contro il 2,3% nei 10 anni e il 2,2% comemedia percentuale del lustro al 2007). Per i pro-dotti extra ortofrutticoli la percentuale di irregola-rità è costante (media dello 0,3% negli ultimi 5anni e l’analoga media al 2007).Il numero dei campioni positivi (concentrazioneinferiore al limite massimo di residuo stabilitodalla normativa vigente) tende ad aumentare pertutte le macromatrici e, conseguentemente, ilnumero di campioni con residui inferiori al limitedi quantificazione tende a diminuire. In tutte le macromatrici, seppure in quantità dif-ferenti, c’è presenza contemporaneamente di piùsostanze attive.La percentuale più alta è sempre per i campionicontenenti una sola sostanza attiva. Nella frutta la percentuale di campioni contenenti3, 4, 5 e più di 5 sostanze attive è in aumento rispet-to ai dati del precedente lustro di attività. In parti-colare la percentuale dei campioni con 5 e più di 5

sostanze attive è raddoppiata nel corso dei 5 anni. Siriscontra un calo della percentuale dei campionicon 1 e 2 sostanze attive; rispettivamente da circa il40% (media percentuale di 5 anni al 2007) al 28%(media percentuale dell’ultimo lustro) e dal 26%(media percentuale di 5 anni al 2007) a circa il 24%(media percentuale dell’ultimo lustro).Nella verdura tende ad aumentare il numero dicampioni con 2, 3, 4, 5 e più di 5 positività; in caloinvece la percentuale dei campioni contenenti unasostanza attiva dal 73%, media percentuale di 5anni al 2007, al 59%, media percentuale dell’ulti-mo lustro.Negli extra ortofrutticoli solo la percentuale dicampioni con 5 sostanze attive positive è inaumento (6,3% la media di 5 anni sino al 2007;7,7% la media dell’ultimo lustro). Questi risultati osservati sono solo apparentemen-te legati a una meno sostenibile pratica agricola;in realtà la migliorata tecnologia degli strumentianalitici consente l’applicazione di protocolli sem-pre più in linea con le nuove registrazioni di pro-dotti fitosanitari, quasi in tempo reale.Inoltre, da studi finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e condotti in collaborazione con ilServizio fitosanitario, risulta come, seppure contossicità inferiore ai prodotti di vecchia concezio-ne, le nuove sostanze attive residuino con concen-trazioni molto al di sotto del limite di legge, benoltre l’intervallo di sicurezza.

Commento

Page 15: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 973

DescrizioneL’indicatore evidenzia l’evoluzione su base tempo-rale della presenza di residui di fitofarmaci sucampioni provenienti da agricoltura biologica; inpratica si rileva l’evoluzione su base temporale deicampioni biologici non conformi.

ScopoVisualizzare l’andamento delle non conformità sucampioni di prodotti vegetali ottenuti con tecnicadi produzione biologica.

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STATO

Presenza di fitofarmaci in fruttae verdure da agricoltura biologica

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Presenza di fitofarmaci in frutta e verdura da agricoltura biologica

DPSIR S

UNITÀ DI MISURA Percentuale FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Regione COPERTURA TEMPORALE DATI

2008-2012

AGGIORNAMENTODATI

Annuale ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

RIFERIMENTI NORMATIVI

Regolamento 834/2007Regolamento 889/2008

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Medie annuali

Page 16: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012974

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.12: Frutta - Totale campioni biologici per anno (2008-2012)

Page 17: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 975

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.13: Verdura - Totale campioni biologici per anno (2008-2012)

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.14: Extra ortofrutticoli - Totale campioni biologici per anno (2008-2012)

Page 18: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012976

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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.15: Percentuale di campioni conformi di frutta, verdura e prodotti extra ortofrutticoli,per anno (2008-2012)

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Frutta Verdura Extra ortofrutticoli

Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 11A.16: Percentuale di campioni non conformi di frutta, verdura e prodotti extra ortofruttico-li, per anno (2008-2012)

Page 19: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Sui campioni provenienti da coltivazioni ottenutecon tecniche di produzione biologiche, con riferi-mento ai regolamenti citati e in particolare se -condo la legislazione italiana (DM 309/20111), nonsono ammessi residui superiori a 0,01 mg/kg2.I dati della media mobile percentuale rilevati evi-denziano che la percentuale delle non conformità,nel tempo, tende a mantenersi costante: stessovalore medio 1,2% del primo lustro e media degliultimi 5 anni. Per la frutta si è passati dal 2,0% diirregolarità del 2009, al 1,7% del 2010, al 2,2% del2011 e al valore di 1,9% del 2012.Per la verdura si è riscontrata una significativa dimi-nuzione delle irregolarità passando dal 1,7% del2009 al 0,4% del 2012. Per i prodotti extra or to -

frutticoli il numero percentuale delle irregolarità èraddoppiato dello 0,5% del 2009 all’1% del 2010,2011 e 2012. Ogni valore è calcolato dalla media di 5 anni.Nel 2012 tutti campioni di prodotti ottenuti con tec-nica di produzione biologica, ossia frutta, verdura eprodotti extra ortofrutticoli, sono risultati conformi.

Nota:1 Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestalin. 309 del 13/01/2011: Contaminazioni accidentali e tecni-camente inevitabili di prodotti fitosanitari in agricolturabiologica2 Circolare del Ministero della Sanità del 03 febbraio 1996prot. 705/44.108/637: agricoltura biologica – Rilievo penaledei residui di composti chimici di sintesi in prodotti biolo-gici

Commento

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 977

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978 Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

Riferimenti

� Autori

Marco MORELLI (1), Angela CARIOLI (1), Luigi BAZZANI (1), Stefano BENEDETTI (1), Alessandro TIEGHI (1), Luca FERRARI (1), Loreta RONDELLI (1), Flavia POCATERRA (1), Marco PESCI (1), FilippoROSSI (1)

(1) ARPA FE

� Bibliografia

1. Arpa Emilia-Romagna (2013), Piano di controllo ufficiale alimenti della regione Emilia-Romagna:residui di prodotti fitosanitari in ortofrutticoli freschi ed in altre matrici alimentari anno 2012. Acura di R.A.R. Fitofarmaci - Sez. di Ferrara http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/_cerca_doc/ferrara/fitofarmaci/relaz_alimenti_2012_rev0__030413.pdf

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Introduzione

Messaggio chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 982

Sintesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 982

Quadro generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 982

Indicatori

Risposte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 985

Riferimenti

Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 992

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 992

Sitografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 992

INDICE

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� Organizzazioni registrate EMAS Provincia 1998-2012 985

� Organizzazioni certificate Ecolabel Provincia 2004-2012 988

Tema ambientale: � Strumenti di sostenibilità

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981Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna

QUADRO SINOTTICO DEGLI INDICATORI

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Introduzione

Le certificazioni ambientali di processo/prodotto in Emilia-Romagna, pur con numeri nonelevatissimi, costituiscono una realtà di eccellenza sul panorama nazionale.

� Messaggio chiave

L’Emilia-Romagna in questi anni è stata una sortadi laboratorio per sperimentare le potenzialità deglistrumenti volontari di gestione ambientale comepunto di forza del sistema regionale pubbli-co/privato o, per meglio dire, amministrati-vo/imprenditoriale. I risultati, anche numerici, rife-riti alle certificazioni ambientali hanno dato ragio-ne, negli anni, a queste strategie, confermando lanostra regione all’avanguardia nel panorama nazio-nale non solo quantitativamente, ma anche perqualità e spessore delle esperienze concrete realiz-zate. Per quanto riguarda EMAS, a livello eu ropeo, da uniniziale trend positivo che sembrava in linea con gliobiettivi del Regolamento CE/761/2001, si è verifi-cata, a seguito di un lieve calo dal 2002 al 2004 delnumero di registrazioni, una stabilizzazione deltrend su un livello di continua crescita. L’11 gen-naio 2010, con l’entrata in vigore del Regolamento

CE 1221/2009, che ha abrogato il Regolamento761/01/CE, la Commissione europea ha innovato laRegistrazione EMAS, introducendo delle modificheconcepite prioritariamente per l’abbattimento degliostacoli alla registrazione, soprattutto per le orga-nizzazioni di piccole dimensioni; ulteriore grandenovità riguarda l’estensione geografica del campo diapplicazione del regolamento EMAS al di fuori deiconfini dell’Unione europea. Tali innovazionidovrebbero servire sia a ottenere un incremento nelnumero di registrazioni EMAS, sia a rafforzare lacredibilità e le garanzie offerte dalla registrazione.Infine, per quanto concerne l’Ecolabel, si evidenziache l’Italia ha un ruolo di eccellenza relativamenteal numero di certificazioni di prodotto/serviziorispetto ad altri Paesi in cui i marchi nazionali co -stituiscono ancora il riferimento predominantenella certificazione europea, pur se con numeri co -munque contenuti.

� Sintesi

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� Quadro generale

La Commissione europea ha da tempo individuato,tramite il V e il VI Programma di azione ambien-tale, strategie che mirano al superamento dell’ap-proccio “command and control” e basate sui con-cetti fondamentali di:– condivisione della responsabilità - maggior par-

tecipazione - complementarietà delle misurenormative,

– integrazione delle tematiche ambientali nelle al -tre politiche, nella logica delle Politiche In te -grate di Prodotto (IPP) poi evolutasi a partire dal2008 nella Strategia per la Produzione e Con -sumo sostenibile (SCP).

Tali politiche comunitarie si sostanziano nella ap -pli cazione di una vasta gamma di strumenti volon-tari, aventi come base o normative comunitarie ostandard internazionali, che in generale possonoessere ricondotti a due grandi filoni:

– da un lato quelli che mirano a diminuirel’impatto dei processi produttivi: si tratta di stru-menti noti come sistemi di gestione ambientaledelle imprese, tra i quali fondamentali sono EMASe ISO 14001, – dall’altro quelli volti a incentivare scelte di mer-cato a favore dei prodotti ecologicamente compa-tibili: strumenti che trovano collocazione nel qua-dro strategico dell’SCP e che si concentrano dun-que sul miglioramento della performance ambien-tale di prodotti e servizi, quali l’Ecolabel (marchiodi qualità ecologica dei prodotti istituito a livellocomunitario), la Dichiarazione ambientale di pro-dotto (EPD) e il Green public procurement (acqui-sto di prodotti ambientalmente preferibili).In particolare il Regolamento 1221/09/CE Eco -mana gement and Audit Scheme - EMAS rappre-senta il sistema comunitario al quale possono ade-

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Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 983

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rire volontariamente le organizzazioni per valuta-re e migliorare le prestazioni ambientali e fornireal pubblico e ad altri soggetti interessati informa-zioni pertinenti. Tali organizzazioni si pongono,quindi, l’obiettivo di promuovere miglioramenticontinui delle proprie prestazioni ambientali,comunicandole in modo trasparente alle partiinteressate tramite lo strumento della Dichia ra -zio ne ambientale convalidata.Il riconoscimento di tale impegno è attestato dallaRegistrazione rilasciata dal Comitato Ecolabel Ecoaudit Sezione EMAS Italia, al termine di un iteristruttorio al quale Arpa partecipa al fine di atte-stare la conformità alle pertinenti normativeambientali, prerequisito alla registrazione e moti-vo di revoca o sospensione qualora non vengagarantita.Il Regolamento EMAS è applicabile sia a organiz-zazioni del settore privato, sia a pubbliche ammi-nistrazioni.Le entità registrabili sono: organizzazioni (grup-po, società, azienda, impresa, autorità o istituzio-ne dotata di struttura amministrativa e funzionalepropria) e siti (ubicazioni geografiche precise, checomprendono attività, prodotti e servizi, e operanosotto il controllo gestionale di un’organizza zione).L’incentivazione all’adozione di tale strumento èauspicata dalla Unione europea nell’acquisizioneda parte degli Stati membri di semplificazioniamministrative, benefici regolamentari, supportoall’applicazione nelle PMI (Piccole e Me dieImprese), aspetti questi particolarmente enfatizza-ti nella terza revisione del Regolamento.Sul fronte delle certificazioni di prodotto, le eti-chette ecologiche rappresentano uno degli stru-menti individuati a livello nazionale e internazio-nale per favorire la diffusione di prodotti semprepiù “verdi”, facendo leva, fra l’altro, sul coinvolgi-mento dei consumatori, delle amministrazionipubbliche e delle imprese. Le etichette ambienta-li sono, quindi, dei marchi “applicati” diretta-mente su un prodotto o su un servizio e fornisco-no informazioni sulla sua performance ambienta-le complessiva, o su uno o più aspetti ambientalispecifici.Esistono diverse tipologie di etichette, tutte di tipovolontario.– Tipo I (regolamentate dalla Norma ISO14024:2001).Questa tipologia di etichetta identifica prodotti dieccellenza ambientale, ovvero con ridotto impattoambientale e prevede il rispetto di limiti di perfor-mance ambientali con criteri specifici, per ognitipologia di prodotto, relativi a emissioni, consumiidrici e di energia, gestione rifiuti etc. Tali criterivengono stabiliti dall’Ente preposto al rilascio delmarchio stesso. Lo studio e la determinazione deicriteri ambientali da rispettare per la certificazio-ne vengono fatti riferendosi all’intero ciclo di vita

del prodotto. Le etichette di tipo I possono esserenazionali (ad esempio il cigno bianco dei Paesiscandinavi, l’angelo blu della Germania) o europeecome l’Eco label UE.– Tipo II (regolamentate dalla Norma ISO14021:2012).Sono auto-dichiarazioni del produttore non sog-gette a verifica di parte terza; si riferiscono a sin-gole caratteristiche ambientali del prodotto (adesempio compostabilità, riciclabilità, degradabilitàetc.). Sono marchi utilizzati dalle parti interessate,come costruttori-venditori-importatori, per ren-dere pubbliche le qualità ambientali dei propriprodotti, con l’obiettivo di attrarre i consumatori.Questa tipologia di marchio è, fra tre, la meno co -stosa in quanto non necessita di certificazione ovalidazione di parte terza. Proprio questa mancatavalidazione, però, riduce notevolmente l’affida bi -lità di questa tipologia di marchio.– Tipo III (regolamentate dalla Norma ISO14025:2010).Etichette ecologiche che riportano dichiarazionibasate su parametri stabiliti e che contengonouna quantificazione degli impatti ambientaliassociati al ciclo di vita del prodotto, calcolatoattraverso un sistema LCA (Life Cycle Assess -ment). Sono sottoposte a un controllo indipen-dente e presentate in forma chiara e confrontabi-le. Tra di esse rientrano, ad esempio, le Di chia -razioni ambientali di prodotto.L’Ecolabel europeo, etichetta ambientale di Tipo I,contraddistingue quei prodotti e servizi a minorimpatto ambientale. Per i produttori l’Ecolabel eu -ropeo può essere un’opportunità per poter dimo-strare il loro impegno e la loro attenzione alle pro-blematiche ambientali, mentre i consumatori, at -tra verso la margherita (il simbolo dell’EcolabelUE), identificano e scelgono prodotti che rispetta-no l’ambiente.L’Ecolabel è il marchio europeo di certificazioneambientale per i prodotti e i servizi nato nel 1992con l’adozione del Regolamento europeo n. 880/92e giunto alla sua terza revisione con il Re go -lamento n. 66/10/CE. Le principali novità intro-dotte dalla Commissione europea al nuovo regola-mento, entrato in vigore dal 19 febbraio 2010,sono relative alla volontà di aumentare l’efficacia esemplificare il funzionamento del processo di rila-scio del marchio stesso. È uno strumento ad ade-sione volontaria, che viene concesso a quei pro-dotti e servizi che rispettano criteri ecologici eprestazionali stabiliti a livello europeo.L’ottenimento del marchio costituisce, pertanto,un attestato di eccellenza, che viene rilasciato soloa quei prodotti/servizi che hanno un ridotto im -patto ambientale. I criteri sono periodicamentesottoposti a revisione e resi più restrittivi, in mododa favorire il miglioramento continuo della quali-tà ambientale dei prodotti e servizi.

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012

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I criteri ambientali si applicano a tutti i beni diconsumo (eccetto: medicinali sia per uso umano,sia per uso veterinario e dispositivi medici diqualsiasi tipo) e ai servizi. Proprio il campo diapplicazione introduce una sostanziale differenzarispetto alle versioni precedenti del Regolamento,in quanto viene prevista l’estensione dell’applica-bilità anche ai prodotti alimentari. In tal senso èstato realizzato uno studio richiesto dalla Com -missione europea “EU Ecolabel for food and feedproduct feasibily study “(pubblicato a ottobre2011) sulla fattibilità di stabilire criteri affidabilirelativi alle prestazioni ambientali, durantel’intero ciclo di vita, di tali prodotti. Tale studioha individuato come primi ambiti possibili diapplicazione per l’Ecolabel UE i seguenti gruppidi prodotto: latticini, pane, bevande non alcoli-che, prodotti processati del pesce.Per quanto concerne, invece, la metodologia uti-lizzata per la definizione dei criteri ambientali èindipendente dalla tipologia di gruppo di prodotto,in quanto sia che si tratti di un prodotto, sia che sitratti di un servizio viene utilizzato l’approccio“dalla culla alla tomba” (LCA – valutazione delciclo di vita).Gli aspetti che sono analizzati, in particolare, so -no: il consumo di energia, l’inquinamento delleacque e dell’aria, la produzione di rifiuti, il rispar-mio di risorse naturali, la sicurezza ambientale ela protezione dei suoli. Tra gli elementi che hannoun maggior impatto negativo sull’ambiente ven-gono individuati i più rilevanti e, per ciascuno diessi, sono stabiliti precisi limiti che non possonoessere superati.I criteri così definiti sono sottoposti a un’ampiaconsultazione in seno al Comitato dell’Unioneeuropea per il marchio di qualità ecologica(CUEME), il quale è composto dagli Organismi

competenti degli Stati membri, da rappresentantidelle ONG ambientaliste, da associazioni dei con-sumatori e dell’industria, da sindacati, nonché darappresentanti delle PMI e del mondo del com-mercio. Infine i criteri devono essere sottoposti,per l’approvazione, alla Commissione della Co -munità europea. Una volta adottati, i criteri resta-no validi fino alla successiva revisione, che potreb-be renderli più restrittivi in relazione al mercato eai progressi scientifici e tecnologici, sempre al finedi migliorare le prestazioni ambientali del prodot-to etichettato e di mantenere la selettività del mar-chio. Nell’ambito dell’elaborazione dei nuovicriteri Ecolabel il nuovo Rego lamento introduceun’ulteriore novità, che prevede la possibilità diestendere al marchio europeo i criteri ecologiciela borati per un determinato gruppo di prodotti(per il quale non sono stati ancora stabiliti i crite-ri Ecolabel) nell’ambito di un altro sistema nazio-nale riconosciuto dagli Stati membri e conformeallo standard ISO 14024:2001, attraverso una pro-cedura semplificata.A dicembre 2012, 30 sono i gruppi di prodot-ti/servizi per i quali è possibile richiedere l’Ecola -bel europeo: ammendanti, calzature, carta percopie e carta grafica, carta giornale, carta stam-pata, carta tessuto, computer portatili, copertureper pavimenti (dure, in legno e tessili), detersivi(per lavastoviglie sia per uso professionale siadomestico, per bucato sia per uso professionalesia domestico, per piatti, multiuso e per sanitari),lampadine, lubrificanti, materassi, mobili inlegno, personal computer, pompe di calore, pro-dotti tessili, prodotti vernicianti (per interni edesterni), rubinetteria per sanitari, saponi-sham-poo e balsamo per capelli, substrati di coltivazio-ne, servizio di ricettività turistica e servizio cam-peggi, televisori.

Page 27: Annuario dei dati ambientali 2012 - Cap. 11

Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 985

DescrizioneL’indicatore quantifica le organizzazioni (pubbli-che e private) che hanno siti registrati EMAS inEmilia-Romagna.

ScopoIl numero di Registrazioni EMAS rappresenta unindice per la valutazione del livello di attenzionerispetto alle problematiche ambientali sia da parte

delle imprese (produttive e di servizi), sia da partedelle pubbliche amministrazioni. Quest’ul time giocano, inoltre, un duplice ruolo: inprima persona, in quanto organizzazioni registra-bili, e in via indiretta, in quanto promotrici diazioni sul territorio volte a sostenere la diffusionedelle certificazioni ambientali.L’indicatore, monitorato dal 1998, anno delle pri -me Registrazioni EMAS in Italia, fornisce quindiun’informazione immediatamente interpretabilesul la diffusione di EMAS sul territorio regionale esul suo andamento temporale.

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Risposte

RISPOSTE

Organizzazioni registrate EMAS

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Organizzazioni registrateEMAS

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UNITÀ DI MISURA N. registrazioni FONTE Arpa Emilia-Romagna

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

1998-2012

AGGIORNAMENTODATI

Aggiornato in funzionedegli esiti delle periodicheriunioni del ComitatoEcolabel Ecoaudit

ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

Trasversale a tuttele tematicheambientali

RIFERIMENTI NORMATIVI

Regolamento 1221/09/CE

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Data base, elaborazioni statistiche. Conteggio registrazioni EMASin regione – Elaborazione su dati del Comitato Ecolabel Ecoaudit

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012986

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Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati Comitato Ecolabel Ecoaudit Sezione EMAS ItaliaFigura 11B.1: Andamento temporale del numero di Registrazioni EMAS in Emilia-Romagna (1998-2012)

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pubbliche amministrazioni servizi altro ceramica alimentare energia chimica

Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati Comitato Ecolabel Ecoaudit Sezione EMAS ItaliaFigura 11B.2: Ripartizione delle Registrazioni EMAS per settori merceologici e per ambito provin-ciale (2012)

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Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 987

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organizzazioni siti

Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati Comitato Ecolabel Ecoaudit Sezione EMAS ItaliaFigura 11B.3: Ripartizione delle Organizzazioni e dei Siti registrati EMAS per ambito provinciale (2012)

Il dato riferito alle Registrazioni EMAS in Emilia-Romagna si inquadra in modo coerente con il datonazionale, in controtendenza fino al 2010 rispettoal resto dell’Europa: infatti, mentre nei primi annidi applicazione del Regolamento EMAS (la cuiprima revisione è stata emanata nel 1993) l’Italia èstata fanalino di coda in Europa, nel tempo vi èstata una flessione in ambito europeo e, per con-tro, un trend positivo nel nostro Paese sia per leimprese, sia per le pubbliche amministrazioni.A giugno 2012, l’Italia si colloca al secondo posto,dopo la Germania, per numero di Organizzazioniregistrate EMAS.L’Emilia-Romagna è in linea con tali tendenze,conservando il suo primato a livello numerico ri -spetto alle altre regioni ma denunciando, esatta-mente come da panorama nazionale, una stabiliz-zazione se non un decremento delle registrazioni.Tale aspetto andrà valutato nei prossimi anni alfine di stabilire se è una flessione legata a unamera crisi economica, oppure a una perdita diinteresse rispetto a questo tipo di certificazione,che di per se può essere considerata da parte delleaziende che operano su mercato globale parzial-

mente superata. A settembre 2012: sono 201 leorganizzazioni registrate in Emilia sulle 1088 alivello na zionale, di cui 23 pubbliche amministra-zioni (Province, Comuni, Comunità montane)sulle 259 (numero delle PA in Italia: fonte Ispra al31/12/12) a livello nazionale. Per quanto riguarda la collocazione geografica ditali organizzazioni, la massima concentrazione sitrova in provincia di Parma (28% del totale), in cuisi colloca il 56% dei siti registrati nel settoreagroalimentare (che con il 37% sul totale a livelloregionale è il settore predominante): giocano quifattori legati alla vocazione del territorio (produ-zioni agroalimentari di elevata qualità) e all’effica-cia delle politiche di incentivazione, attuate a livel-lo territoriale (in sintonia pubblico-privato), ditale strumento. Ben rappresentato anche il settoredei servizi e in particolare quello relativo allagestione dei rifiuti (25%), nel quale sono sensibilii vantaggi di tipo gestionale derivanti dall’adozio-ne di un Sistema di Gestione Ambientale certifica-to, oltre che la possibilità di fruire di semplifica-zioni amministrative e incentivazioni di tipo eco-nomico previste dalla normativa settoriale.

Commento

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012988

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Risposte Descrizione

L’indicatore quantifica i prodotti (per i quali esi-stano i criteri Ecolabel di riferimento) messi incommercio da produttori, importatori, prestatoridi servizi e venditori all’ingrosso e al dettaglio con-trassegnati con il marchio dell’Ecolabel.

ScopoIl sistema Ecolabel UE è inteso a promuovere iprodotti potenzialmente in grado di ridurre gliimpatti ambientali negativi rispetto agli altri pro-dotti dello stesso gruppo, contribuendo a un usoefficiente delle risorse e a un elevato livello di pro -tezione dell’ambiente. Tale obiettivo è perseguitofornendo ai consumatori orientamenti e in for -mazioni accurate, non ingannevoli e scientifica-mente fondate su tali prodotti.Il produttore che abbia rispettato i criteri previstidall’Ecolabel UE può apporre sul proprio prodottocertificato il marchio dell’Ecolabel, che è rappre-sentato da un fiore (la margherita). La licenza, checonsente al richiedente l’utilizzo del marchio, vie -ne rilasciata dall’Organismo competente (per l’Ita -

lia il Comitato Ecolabel Ecoaudit Sezione Eco -label) a fronte di un’istruttoria tecnica che il Co -mitato svolge avvalendosi del supporto tecnico-amministrativo di Ispra, la quale ha 60 giorni ditempo per verificare la conformità del prodotto aicriteri Ecolabel di riferimento e comunicare ilrisultato al Comitato.In caso di esito positivo dell’istruttoria, il Comi -tato, entro 30 giorni, concede l’etichetta e informala Commissione europea.Il numero di certificazioni Ecolabel rappresentaun indice per la valutazione del livello di atten-zione da parte delle imprese (produttive e di ser-vizi) rispetto alle problematiche ambientali.L’indica tore è stato monitorato dal 2004, anno incui Arpa Emilia-Romagna ha partecipato attiva-mente a un Progetto di promozione e diffusionesul territorio regionale del marchio Ecolabel UEapplicato al servizio di ricettività turistica. Nel2005, anche a seguito di tale progetto, si sonoregistrati in Emi lia-Romagna i primi alberghicertificati Eco label UE.Tale indicatore fornisce, quindi, un’informazioneim mediatamente interpretabile sulla diffusionedel l’Ecolabel sul territorio regionale e sul suo an -da mento temporale.

Metadati

NOME DELL’INDICATORE

Organizzazioni certificateEcolabel

DPSIR R

UNITÀ DI MISURA N. certificazioni FONTE Ispra

COPERTURA SPAZIALEDATI

Provincia COPERTURA TEMPORALE DATI

2004-2012

AGGIORNAMENTODATI

Aggiornato in funzionedegli esiti delle periodicheriunioni del ComitatoEcolabel Ecoaudit

ALTRE AREE TEMATICHE INTERESSATE

Trasversale a tuttele tematicheambientali

RIFERIMENTI NORMATIVI

Regolamento 66/10/CE

METODI DI ELABORAZIONEDATI

Elaborazioni dati dal sito Ispra. Conteggio certificati Ecolabel inregione

RISPOSTE

Organizzazioni certificate Ecolabel

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Annuario dei dati 2012 - Arpa Emilia-Romagna 989

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Risposte

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Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati IspraFigura 11B.4: Andamento temporale del numero di Certificazioni Ecolabel in Emilia-Romagna(2004-2012)

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Coperture dure

Servizio ricezione turistica

Detergenti multiuso

Detersivi bucato

Detersivi piatti

Detersivi lavastoviglia

Vernici Shampoo Servizio campeggio

Coperture dure Servizio ricezione turistica Detergenti multiuso Detersivi bucato Detersivi piatti

Detersivi lavastoviglia Vernici Shampoo Servizio campeggio

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Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati IspraFigura 11B.5: Ripartizione delle Certificazioni Ecolabel per settori merceologici in Emilia-Romagna(2012)

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Arpa Emilia-Romagna - Annuario dei dati 2012990

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Piacenza Parma Reggio Emilia

Modena Bologna Ferrara Forlì- Cesena

Ravenna Rimini

Saponi, shampoo e balsami per capelli

Vernici per interni

Servizio ricettività turistica

Servizio campeggio

Detersivi per piatti Detersivi per lavastoviglieDetersivi per bucato

Detergenti multiuso per superfici e sanitari

Coperture dure per pavimenti

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Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati IspraFigura 11B.6: Ripartizione delle Certificazioni Ecolabel per settori merceologici e per ambito provin-ciale in Emilia-Romagna (2012)

Il dato riferito alle Certificazioni in Emilia-Romagna mostra un andamento tendenzialmen-te in crescita dal 2004 al 2009. Le flessioni deinumeri di prodotti avutesi negli ultimi anni, inparticolare nel 2010 e nel 2012, probabilmentesono da imputarsi all’entrata in vigore di nuovicriteri revisionati dell’Ecolabel UE, per vari grup-pi di prodotti, con conseguenti scadenze di licen-ze non rinnovate. Si tratta comunque di piccolinumeri su cui risulta estremamente difficile ela-borare un andamento.Ne consegue la difficoltà di poter esprimere ungiudizio sull’efficacia e sulla diffusione di tale tipodi strumento, probabilmente in parte soppiantatodalle etichette ecologiche di tipo II (self declara-tion) e di tipo III che come tali danno maggiorevisibilità e vantaggi sul mercato globale.Per quanto riguarda la tipologia di gruppo di pro-dotto con maggiori licenze rilasciate, il primatospetta alle Coperture dure per i pavimenti, che con

il 39% di licenze sul totale supera il gruppo di pro-dotto Servizio di ricettività turistica (18% del tota-le); seguono poi a ruota il gruppo Detergenti mul-tiuso, Detersivi per bucato etc., nessuno dei qualisupera il 14% di licenze sul totale. Il gruppo diprodotto “Servizio di ricettività turistica” si ponetra i primi posti nella classifica dei “prodotti” cer-tificati (dato questo che si riscontra non solo alivello regionale, ma anche nazionale), grazie an -che all’attività di diffusione e promozione dellostrumento Ecolabel UE, applicato a tale settore,avviata da Ispra nel 2004 avvalendosi delle Agen -zie regionali, che, tramite convegni/semi nari/workshop/attività progettuali, si sono impegnatea diffondere le potenzialità dello strumento inambito regionale. Per quanto riguarda la colloca-zione geografica delle certificazioni Ecolabel rila-sciate, la massima concentrazione si trova nelleprovince di Modena e Reggio Emilia, rispettiva-mente con un 36% e un 18% del totale di licenze

Commento

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Ecolabel. Per Modena il 70% delle licenze spettaal gruppo di prodotto coperture dure per pavi-menti (in questo caso entrano in gioco fattorilegati alla vocazione del territorio che vede ampiadiffusione del settore produttivo ceramico), men-tre per Reggio Emilia il 40% delle licenze spettasia al gruppo di prodotto coperture dure per pavi-menti sia ai detergenti multiuso.Bologna invece vanta come primato la più ampiatipologia di gruppi di prodotto certificabili in Italia(27% del totale); in specifico le tipologie rappre-

sentate sono i settori coperture dure per pavimen-ti, detersivi per bucato, detersivi per lavastoviglie evernici per interni.Rimini e Ravenna vantano invece come primato ilmaggior numero di certificati Ecolabel UE per iservizi di ricettività turistica, rispettivamente parial 60% ed al 40%. Anche in questo caso, come perla province di Modena e Reggio Emilia, entrano ingioco fattori legati alla vocazione del territorio,che vede ampia diffusione lungo la costa dei servi-zi di ricettività turistica.

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Riferimenti

� Autori

Helga TENAGLIA (1), Paola Silingardi (1)

(1) ARPA SGI:SQE

� Bibliografia

1. Ispra (2008), Indagine conoscitiva sull’attuazione di EMAS in Italia2. Ispra (2008), Guida Ecolabel 2008 - Prodotti e Servizi con il marchio Ecolabel europeo in Italia3. Regolamento n. 1221/2009/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 sul-

l’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) 4. Regolamento n. 66/2010/CE relativo al marchio di qualità ecologica dell’Unione europea (Ecolabel UE)

� Sitografia

1. http://www.isprambiente.gov.it2. http://ec.europa.eu/environment/emas/index_en.htm3. http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/